Docente: Pierpaolo Puddu - Università di...
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DINAMICA E CONTROLLO DEI SISTEMI ENERGETICI
Dipartimento di Ingegneria Meccanica Chimica e dei Materiali - Università degli Studi di Cagliari 1
Corso di Dinamica e Controllo dei Sistemi Energetici A.A. 2015-2016
Docente: Pierpaolo Puddu
ORA Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì
08-09 09-10 X X 10-11 X X 11-12 X
12-13 X
15-16 16-17 17-18 18-19 19-20
DINAMICA E CONTROLLO DEI SISTEMI ENERGETICI
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OBIETTIVI DEL CORSO
• Fornire gli strumenti fondamentali per lo studio del
comportamento dinamico dei sistemi energetici.
• Sviluppare i modelli dinamici semplificati di alcuni
sistemi reali.
• Analizzare alcuni metodi di regolazione e/ o di controllo
utilizzati per il governo dei processi
DINAMICA E CONTROLLO DEI SISTEMI ENERGETICI
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PROGRAMMA DEL CORSO Introduzione ai sistemi dinamici I modelli fisici e matematici di un sistema Le equazioni non stazionarie per i sistemi aperti
Dinamica dei sistemi fluidi • Sistemi idraulici a flusso incomprimibile • Sistemi pneumatici a flusso comprimibile Dinamica dei sistemi termici La regolazione degli impianti di turbina a gas
Esercitazioni: •Regolazione di un impianto idroelettrico ad alta caduta •Comportamento non stazionario di un impianto di pompaggio •Regolazione di un impianto di turbina a gas ad asse semplice - Turboelica
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TESTI DI CONSULTAZIONE:
• Quazza, G. “Controllo dei processi”, Volume II, Città Studi Edizioni; • Saccomanno F. “Sistemi elettrici per l’energia analisi e controllo”,
UTET; • Cohen H., Rogers, G.F.G:, Saravanamutoo, H.I.H., “Gas turbine theory”,
Longman • Appunti del corso disponibili sul sito web:
http://people.unica.it/pierpaolopuddu/didattica/insegnamenti/dinamica
ESAME FINALE
Prova orale e discussione delle esercitazioni svolte
Le esercitazioni devono essere completate e consegnate entro giugno
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INTRODUZIONE AI SISTEMI DINAMICI
Molti fenomeni reali presentano per loro natura caratteristiche intrinsecamente non stazionarie
Metodologie di tipo generale per lo studio del comportamento dinamico dei sistemi
In passato i sistemisti utilizzavano solo tecniche di analisi lineare
I calcolatori e le crescenti risorse di calcolo consentono di utilizzare tecniche di analisi e di progetto dei sistemi di controllo più complesse
SCOPO
Indicare le procedure generali per la generazione di modelli matematici sufficientemente rigorosi e dettagliati per descrivere il comportamento dinamico dei sistemi
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I SISTEMI STATICI E DINAMICI
Si definisce DINAMICO un sistema i cui EFFETTI (USCITE) sono il risultato di CAUSE (INGRESSI) presenti e passate
SISTEMA CAUSA EFFETTO
N.B. La rapidità con cui un sistema cambia il suo stato individua il “TIME SCALE” ovvero la scala temporale caratteristica del fenomeno
Si definisce STATICO un sistema i cui effetti attuali dipendono solo dalle cause presenti ma non da quelle passate
SISTEMA INGRESSI USCITE
Notazione causa-effetto
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Qout h P
P = ρ g h
PKQout =VALVOLA SISTEMA:
Ipotesi: - perdite di carico in condotta trascurabili - energia cinetica del fluido trascurabile
Pressione idrostatica
)t(h'K)t(hgK)t(Qout == ρ
Equazione algebrica SISTEMA STATICO
POMPA Qin IMPIANTO ALIMENTAZIONE ACQUA
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Qout h P
V (t)= A h(t)
dtdVQQ outin =−SERBATOIO SISTEMA:
V
( ))t(hdtdA)t(Q)t(Q outin =−
Equazione differenziale SISTEMA DINAMICO
IMPIANTO ALIMENTAZIONE ACQUA POMPA Qin
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( ))t(hdtdA)t(Q)t(Q outin =−
SISTEMA DINAMICO
[ ]∫ −+=t
t outin00
dt)t(Q)t(QA1)t(h)t(h
integrazione
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SERBATOIO
E’ un sistema dinamico che realizza l’integrazione
Il livello h(t) dipende dalla storia degli ingressi perché “ricorda” i flussi e i deflussi passati
INTEGRATORE O ACCUMULATORE
SERBATOIO
EFFETTO MEMORIA
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Esempio: Sistema di generazione dell’acqua calda
RITARDO “TIME DELAY”
SISTEMA DINAMICO
EFFETTO MEMORIA
SISTEMA Regolaz. Valvola
Q H2O calda generata Q H2O calda
Caldaia
Valvola Q H2O calda
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EFFETTO MEMORIA
Q(t) H2O calda Caldaia
Valvola
Q(t+τ) H2O calda
τ tempo di ritardo
SISTEMA Q(t) Q(t+τ)
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APPROCCIO SISTEMISTICO
Ingressi Uscite SISTEMA
SISO SISTEMA
MIMO SISTEMA
Sub-Sist.1 Sub-Sist.2 Sub-Sist.3 Sub-Sist.4
Sub-Sist. i
Sub-Sist.N-1
Sub-Sist. N
…..
…..
…..
…..
…...
Insieme di elementi che agiscono congiuntamente per realizzare un obiettivo
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RAPPRESENTAZIONE GRAFICA DI UN SISTEMA
Descrizionedella relazionecausa-effetto
EffettoCausa
Influenze esternesulla relazionecausa-effetto
Diagramma a blocchi o diagramma di flusso
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Diagramma di flusso del circuito di raffreddamento di un motore a combustione interna
Ventilatore
Temperaturadell’aria ambiente
Portata d’acquadi by-pass
Radiatore Pompa Motore
Termostato
Valvola afarfalla
Velocità delventilatore
Portata e temperaturadell’acqua di ritorno
Portata e temperaturadell’acqua di uscita
Temperaturadel motore
Velocitàdella pompa
Velocitàdel motore Altri carichi
del motore
Temperatura eportata d’aria diraffreddamento
Temperatura eportata dell’acquadi raffreddamento
Temperatura dell’acquadi raffreddamento
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IL MODELLO FISICO DEL SISTEMA
OBIETTIVO: Descrivere il sistema in modo accurato e semplice per rendere agevole la fase di analisi e sintesi del modello
COMPROMESSO
APPROSSIMAZIONE
Costruzione del modello fisico:
• isolare il sistema dall’esterno
• suddividere il sistema in componenti elementari
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COMPROMESSO
OBIETTIVO: Consentire la realizzazione di un sistema semplice con un numero limitato di interazioni con l’esterno
APPROSSIMAZIONE
OBIETTIVO: Impiegare le relazioni teoriche nella descrizione del modello fisico, riducendo così la complessità delle relazioni analitiche richieste per lo sviluppo del modello matematico
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COSTRUZIONE DEL MODELLO
Dopo aver definito il sistema si procede alla sua decomposizione in elementi semplici che vengono analizzati separatamente
Decomposizione del sistema
a) Identificare i componenti;
b) Nominarli;
c) Rappresentare il diagramma di corpo libero
d) Mettere in evidenza gli ingressi, le uscite e le interazioni;
e) Separare i componenti in elementi statici e dinamici;
f) Definire le relazioni ingresso-uscita
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Qout h P
Qin
Valvola
Serbatoio
Tubazione st. / din.
Pompa
dtdVQQ outin =−
PKQout =
)t(iKQ pin =
Qout P, Q
Qin
Qout
h
Q=Qin Q
i(t)
P2,Q
P1,Q
mg
L
z1
z2
attrito
IMPIANTO ALIMENTAZIONE ACQUA
statico
dinamico
statico
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ANALISI DEI SISTEMI
MODELLO FISICO MODELLO
MATEMATICO
Teoria classica Dominio della frequenza
Teoria moderna Dominio del tempo
Sistemi SISO Sistemi LTI
Sistemi MIMO Sistemi TV Sistemi non lineari Sistemi adattativi
Analisi nello spazio di stato
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LA TECNICA DELLO SPAZIO DI STATO
1. Individuare le variabili di stato
2. Esprimere le equazioni di stato (equazioni differenziali)
3. Fissare le condizioni iniziali di tutte le variabili di stato e i valori degli ingressi per tutti gli istanti successivi a quello iniziale
4. Risolvere il sistema delle equazioni di stato
5. Combinare algebricamente le variabili di stato con gli ingressi per determinare le uscite (equazioni delle uscite)
La rappresentazione di un sistema nello SPAZIO DI STATO si basa sulle equazioni di stato e sulle equazioni delle uscite
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LO SPAZIO DI STATO
Lo stato di un sistema dinamico indica la minima quantità di informazioni del sistema al tempo iniziale t0 necessaria per determinarne il comportamento futuro in funzione degli ingressi
Le variabili di stato devono essere individuate in modo da soddisfare la definizione di stato del sistema
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LO SPAZIO DI STATO
dxdt
a x a x b u t
dxdt
a x a x b u t
y c x c x d u t
111 1 12 2 1
221 1 22 2 2
1 1 2 2 1
= + +
= + +
= + +
( )
( )
( )
sistema LTI con un solo ingresso
=
=
=
=
=
=
=
000d
D00cc
C0y
y
0u
u0b0b
Baaaa
Axx
x
121
2
1
2221
1211
2
1
DuCxyBuAxx
.
+=+=x var. stato
y var. uscita u var. ingresso
A matrice del sistema B matrice degli ingressi C matrice di stato delle uscite D matrice di controllo delle uscite
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METODI DI CONTROLLO DEI SISTEMI
In un sistema dinamico le uscite all’istante attuale dipendono sia dagli ingressi attuali e sia da quelli passati
SISTEMA DINAMICO
INGRESSI USCITE
Modificare l’ingresso in modo opportuno per ottenere i valori futuri desiderati dell’uscita
t = t1 t ≤ t1
REQUISITI
Conoscere le caratteristiche del sistema dinamico Misurare il valore attuale dell’uscita
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METODI DI CONTROLLO DEI SISTEMI
La portata Qout è funzione del livello h del liquido
Qout h P
Qin
P = ρ g h
)t(hK)t(Qout =In alcune applicazioni è importante mantenere costante la pressione P di alimentazione del liquido h = costante
COME RAGGIUNGERE TALE RISULTATO ?
IMPIANTO ALIMENTAZIONE ACQUA
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METODI DI CONTROLLO DEL LIVELLO DEL SERBATOIO
IPOTESI: Ammesse piccole variazioni di portata e pressione Richieste degli utilizzatori prevedebili e uniformi in un ampio arco di
tempo
Qout h P
Qin POMPA
UTENTI
METODO DI CONTROLLO Avviamento e arresto della pompa secondo una strategia programmata
“TIME SCHEDULE”
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METODO DI CONTROLLO DEL LIVELLO DEL SERBATOIO
Qout h P
Qin POMPA
UTENTI
“TIME SCHEDULE”
Livello desiderato
“Pump schedule”SerbatoioPompa
Apertura valvola
PortataQin
Livelloattuale
h
K
Struttura del sistema di controllo a ciclo aperto
Sistema / Processo
Variabile controllata
Variabile di controllo
Controllore
Segnale di riferimento
Disturbo
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METODO DI CONTROLLO DEL LIVELLO DEL SERBATOIO
“TIME SCHEDULE”
INCONVENIENTI
Se l’utenza modifica la sua richiesta in modo significativo rispetto al “time schedule” il sistema di controllo cade in difetto o diventa inaccettabile per gli utilizzatori
E’ un metodo di controllo a ciclo aperto ”OPEN LOOP” in quanto esso non riceve alcuna informazione sulla variabile controllata
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METODO DI CONTROLLO DEL LIVELLO DEL SERBATOIO
“CLOSED LOOP”
Qin
Qout
LT
LI
switch
Trasmettitore di livello
Indicatore di livello
CONTROLLO MANUALE DEL LIVELLO A CICLO CHIUSO
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METODO DI CONTROLLO DEL LIVELLO DEL SERBATOIO
Struttura del sistema di controllo a ciclo chiuso “FEEDBACK CONTROL”
Qin
Qout
LT
comparatoree logica dicontrollo
switch
set-point
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METODO DI CONTROLLO DEL LIVELLO DEL SERBATOIO
Struttura del sistema di controllo a ciclo chiuso “FEEDBACK CONTROL”
segnale diriferimento Sistema o
ProcessoControllore
disturbo
variabile dicontrollo
variabilecontrollataAttuatore
variabilemanipolataerrore
-
+
Sensore
set-point
FEEDBACK
COMPARATORE
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METODO DI CONTROLLO DEL LIVELLO DEL SERBATOIO
Struttura del sistema di controllo ad anello aperto “FEED-FORWARD CONTROL”
Qin
Qout
controller
switch
valoredesiderato
trasduttore diposizione
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METODO DI CONTROLLO DEL LIVELLO DEL SERBATOIO
Sistema oProcessoControllore
disturbo non misurabile
variabile dicontrollo
variabilecontrollataSensore
disturbo misurabile
segnale diriferimento
Struttura del sistema di controllo ad anello aperto “FEED-FORWARD CONTROL”