DM NOVEMBRE DISPOSIZIONI SUL «DOPO DI NOI»...LA RETE DELLE RESIDENZIALITA «INNOVATIVE» DA...

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1 DIREZIONE GENERALE REDDITO DI AUTONOMIA E INCLUSIONE SOCIALE U.O. INDIRIZZI DI PROGRAMMAZIONE SOCIALE E PROMOZIONE DELLE FORMAZIONI SOCIALI DM 23 NOVEMBRE 2016: DISPOSIZIONI SUL «DOPO DI NOI»

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DIREZIONE GENERALE REDDITO DI AUTONOMIA E INCLUSIONE SOCIALEU.O. INDIRIZZI DI PROGRAMMAZIONE SOCIALE 

E PROMOZIONE DELLE FORMAZIONISOCIALI

DM 23 NOVEMBRE 2016: DISPOSIZIONI SUL «DOPO DI NOI»

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DECRETO MLPS 23 NOVEMBRE 2016 ATTUATIVO L. N. 112/2016 «DISPOSIZIONI IN MATERIADI ASSISTENZA IN FAVORE DELLE PERSONE CON DISABILITÀ GRAVE PRIVE DEL SOSTEGNOFAMILIARE DESTINATARI: persone con disabilità grave, prive del sostegno familiare, con età 18/64 anni

INTERVENTI:

a. Percorsi programmati di accompagnamento verso l’autonomia ed uscita dal nucleo d’origine, anche con soggiornitemporanei, oppure per la deistituzionalizzazione

b. Interventi di supporto alla domiciliarità in soluzioni alloggiative come previste dal Decreto

c. Programmi accrescimento consapevolezza, abilitazione, sviluppo competenze per gestione vita quotidiana eraggiungimento maggior livello autonomia possibile

d. Interventi di realizzazione di innovative soluzioni alloggiative con possibile pagamento degli oneri di:

‐ Acquisto ‐ Locazione ‐ Ristrutturazione e messa in opera degli impianti e delle attrezzature

anche: sostenendo forme di mutuo aiuto tra persone disabili, con riutilizzo di patrimoni (immobiliari) resi disponibili dai famigliari o dareti associative di famigliari di persone con disabilità grave in loro favore

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DECRETO MLPS 23 NOVEMBRE 2016 “DOPO DI NOI”

SOLUZIONI RESIDENZIALI:

a. Abitazione d’origine

b. Gruppi appartamento

c. Cohousing

Gruppi appartamento e le soluzioni di cohousing devono riprodurre le condizioni abitative e relazionali della casa familiare edevono presentare le seguenti caratteristiche:

• offrono ospitalità a non più di 5 persone

• i requisiti strutturali sono quelli della civile abitazione

ACCESSO:

• priorità in base alla presenza o meno dei genitori, della loro anzianità e condizione economica familiare

• valutazione multidimensionale (clinica e sociale) e Progetto individuale

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DECRETO MLPS 23 NOVEMBRE 2016 “DOPO DI NOI”

RISORSE A LIVELLO NAZIONALE:

• 2016 € 90 milioni

• 2017 € 38, 3 milioni

• a decorrere dal 2018 € 56,1 milioni

REGIONE LOMBARDIA:

• 2016 € 15.030.000 (16,7% del totale risorse nazionali)

RISORSE complessive sul triennio 2016/2018 sono pari a circa € 30,8 milioni.

Il 28 febbraio scorso trasmesso il Programma attuativo regionale al MLPS per l’assenso.

Prossimi passi: predisposizione del Programma operativo e sua approvazione con deliberazione della Giunta regionale.

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PIANO REGIONALE PER ATTUAZIONE DEL DECRETO MINISTERIALE

RISORSE ANNUALITÀ 2016 = € 15.030.000 orientativamente così distribuite:

43% = € 6.423.000 interventi infrastrutturali:

eliminazione barriere, messa in opera impianti, adattamenti domotici € 2,5 milioni sostegno canone locazione/spese condominiali € 3,9 milioni

57% = € 8.607.000 interventi gestionali:

Sostegno a percorsi di accompagnamento verso l’autonomia: contributo per percorsi di accrescimentoconsapevolezza, implementazione autonomie, accompagnamento verso la fuoriuscita dal nucleo familiare o per ladeistituzionalizzazione (CA 10 p.l., RSD) o per progetto di vita indipendente € 2,6 milioni

Interventi di supporto alla domiciliarità presso le soluzioni alloggiative previste o presso l’alloggio della persona perla quale si è definito un progetto di vita indipendente: contributo per spesa dei servizi generali, assistenza tutelare, ivicompresa quella resa da assistente personale, educativa/animativa € 5,4 milioni

Ricoveri in situazioni di emergenza: contributo a sostegno retta assistenziale € 516.400

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COLLOCAZIONE DEGLI INTERVENTI «DOPO DI NOI» NEL QUADRO DELL’OFFERTA REGIONALE

Le risorse del Piano «Dopo di Noi»:

• sono aggiuntive rispetto a quelle previste dagli interventi già promossi da Regione Lombardia conspecifici atti e con risorse proprie o del Fondo Sociale Europeo, per le persone con grave disabilità (L.r.23/99 art. 4, cc 4 e 5, e Reddito di autonomia) e servono a implementare la platea dei beneficiari

• si integrano e sono complementari alle risorse nazionali (Fondo Nazionale per le Politiche Sociali eFondo Nazionale per le Non Autosufficienze) e servono a ampliare la platea dei beneficiari o aincrementare il finanziamento del singolo progetto

• si affiancano alle risorse di natura sociale e/o sociosanitaria di cui la persona già usufruisce o deveusufruire come previsto dal Progetto personalizzato

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VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE E PROGETTO INDIVIDUALE

L’accesso ai diversi interventi presuppone:

• la Valutazione multidimensionale: rilevazione profilo funzionale (scale ADL e IADL), integrata dallavalutazione sociale riferita al contesto relazionale e di vita della persona stessa. Non si escludel’eventualità/possibilità di utilizzare sistemi volti alla valutazione dei domini relativi alla qualità della vita econseguenti sostegni attualmente presenti, in via sperimentale, sul territorio regionale;

• Il Progetto individuale, di durata pluriennale è costruito sulla base degli esiti della valutazionemultidimensionale, tiene in considerazione sia le abilità e capacità residue della persona sia le sueaspettative/motivazioni, in tutte le dimensioni del vivere quotidiano.

Obiettivo finale: consolidamento di una vita in un contesto diverso da quello della famiglia d’origine.Esso DEVE pertanto tenere conto del continuum temporale tra le diverse fasi che caratterizzano lo specificoed individuale percorso verso l’autonomia e l’indipendenza, non può quindi ridursi ad una meradeclinazione di obiettivi ed interventi relativi ad una sola delle diverse fasi.

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PROGETTO INDIVIDUALE

Il Progetto individuale per ogni fase, e per ogni dimensione della vita della persona:

1. parte dall’analisi:

• multidimensionale• delle dinamiche affettive e dei vissuti del contesto familiare• del contesto socio‐relazionale della persona disabile• delle motivazioni personali e delle attese sia personali che del contesto familiare

2. definisce obbiettivi e percorsi volti:

• all’acquisizione/implementazione delle abilità individuali• allo sviluppo di un “attivo” inserimento in contesti sociali e di vita diversi dal contesto familiare

3. dà concreta realizzazione di una vita autonoma all’interno di formule residenziali, quali quelle previste dal Decretoministeriale, o indipendente, rispetto al contesto familiare d’origine.

Individuato un case manager che affianca la persona nel percorso di realizzazione del proprio progettopersonale, monitorandolo e valutandone l’andamento.

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BUDGET DI PROGETTO

Il Progetto Individuale evidenzia le risorse necessarie, nel tempo, alla realizzazione delle diverse fasi, per ledimensioni di vita della persona, per il raggiungimento degli obiettivi declinati per ogni singola fase.Le risorse, intese nella più ampia accezione di risorse economiche o relative a prestazioni e servizi damobilitare, oltre a quelle a carico del Progetto per i sostegni “Dopo di noi”, sono anche quelle indirizzate allepersone disabili afferenti a:1. interventi di natura pubblica:

Fondo Nazionale per le Non Autosufficienze, Fondi Regionali, Fondi Europei Fondo Sanitario risorse dell’area dell’Istruzione/Formazione professionale e Inserimento lavorativo, Fondi nelle aree della Casa, Sport, Tempo libero Risorse autonome dei Comuni

2. azioni di natura privata destinate a supportare: interventi di natura strutturale progettualità specifiche

3. risorse della famiglia d’origine o di associazioni familiari.

Si travalica la “logica della singola azione”, o del momento, per dare certezza sulla continuità nel tempo del progetto stesso

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ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI Ambiti territoriali: referenti istituzionali per la realizzazione degli interventi e l’erogazione dei contributi:

• condivisione con Associazioni disabili, delle famiglie ed Enti Terzo Settore delle linee operative locali,• indizione bandi, valutazione richieste e predisposizione piano degli ammessi ed erogazione contributo• Partecipazione insieme con gli operatori delle équipe pluriprofessionali delle Aziende Socio Sanitarie Territoriali a:

– valutazione multidimensionale delle persone con disabilità che saranno beneficiarie dei sostegni del Fondo Dopo di Noi– predisposizione del Progetto individuale e definizione budget di progetto– Individuazione del case manager del Progetto individuale

Agenzie di Tutela della Salute: governance della buona realizzazione degli interventi, utilizzando lo strumento della Cabina diregia con gli Ambiti territoriali/Comuni e le Asst:

• raccordo tra il sistema sociosanitario nel suo complesso e il sistema sociale• coordinamento e il monitoraggio delle attività in ottica di ricomposizione delle risorse e degli strumenti, evitando sovrapposizioni e

duplicazioni (specie per i percorsi di deistituzionalizzazione)• vigilanza e il controllo dell’appropriatezza delle risposte rispetto ai bisogni del singolo• individuazione di modalità di comunicazione e pubblicizzazione degli interventi integrata e condivisa con gli Ambiti territoriali e le

ASST.

Aziende Socio Sanitarie territoriali: insieme con gli Ambiti territoriali per la valutazione multidimensionale e lapredisposizione del Progetto individuale.

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SOCIOSANITARIE:

RESIDENZIALI

Residenze Sanitario assistenziali per Disabili: 4.197 Posti abilitati – 4.016 a contratto

Comunità Socio Sanitarie: 1.545 Posti abilitati – 1.492 posti a contratto

DIURNE:

Centri Diurni per Disabili: 6.766 Posti abilitati – 6.559 posti a contratto

SOCIALI:

RESIDENZIALI:

Comunità Alloggio: 538 Posti abilitati

DIURNE:

Centri Socio educativi: 4.142 Posti abilitati

Servizi di Formazione all’Autonomia: 2.323 Posti abilitati

LA RETE DELLE UNITÀ D’OFFERTA «TRADIZIONALI»

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LA RETE DELLE RESIDENZIALITA «INNOVATIVE» DA RICOGNIZIONE REGIONALE

59 Ambiti hanno risposto (60% del totale), di questi n. 46 hanno concrete esperienze

GRUPPI APPARTAMENTO: n. 112 in 27 Ambiti. Disponibilità di n. 450 posti, con n. 308 persone disabili presenti alle quali, nellamaggior parte dei casi, è garantita assistenza alla persona ed educativa.

Di questi:

n. 87 GA con n. 328 p.l. e n. 240 disabili presenti

n. 25 sono CA con n. 122 p.l. e n. 68 disabili presenti

COHOUSING: n. 20 in 15 Ambiti. Disponibilità di n. 72 unità immobiliari, con circa n. 80 persone disabili presenti. I sostegni paresiano essenzialmente di natura alberghiera, con assistenza personale autogestita dalla persona disabile e con un coinvolgimento delvicinato.

La natura giuridica degli enti gestori:

GRUPPI APPARTAMENTO: prevalentemente di natura privata (es. cooperative sociali, consorzi di cooperative, associazioni, fondazioni,ecc)

COHOUSING: prevalentemente di natura privata (es. cooperative sociali, associazioni, ecc).

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Unità d’offerta SOCIOSANITARIE:

Centri Diurni per Disabili: n. 5.900

Unità d’offerta SOCIALI:

Centri Socio Educativi: n. 3.800

Servi di Formazione per l’Autonomia: n. 1.900

FONDO NAZIONALE PER LE NON AUTOSUFFICIENZE

Misura B1 Disabili gravissimi: n. 1.396

Misura B2 Disabili gravi: n. 3.923 (*)

Alcuni utenti, in particolare della Misura B2, possono anche risultare tra gli utenti dei servizi diurni, come pure alcuni utenti deiservizi diurni possono essere anche inseriti in Comunità Socio Sanitarie o in Comunità Alloggio Sociali.

I dati sopra esposti, considerando anche che alcuni disabili «non» frequentano servizi o non beneficiano delle misure dello FNA,consentono di stimare una platea di utenti potenziali per i quali il «Dopo di Noi» ha una rilevanza significativa: almeno 17.000persone.

(*) Dati anno 2016 al netto del Comune di Milano che non ha ancora provveduto a rendicontare

LA DOMANDA:  LE PERSONE CON DISABILITÀ 18‐64 POTENZIALI BENEFICIARIE

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Il flusso informativo attivo per la rendicontazione delle Misure sostenute con le risorse del FNA consente dirilevare non solo dati sull’età delle persone prese in carico, ma anche informazioni sul loro contesto di vita.

Misura B1: su un totale di 2.773 persone, 1.441 vivono nella «famiglia d’origine» e di queste 736 sono «minori».

Misura B2: su un totale di 11.529 persone (di cui 5.471 anziani), 4.439 vivono nella «famiglia d’origine» e, diqueste, 516 sono «minori». (*)

Sono 477 le persone che vivono «da sole» o beneficiano di interventi volti a sostenere percorsi di «vita autonomaed indipendente».

(*) Dati anno 2016 al netto del Comune di Milano che non ha ancora provveduto a rendicontare

FNA: ALCUNI DATI SULLE PERSONE DISABILI BENEFICIARIE DELLE MISURE B1 E B2

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Il lavoro di «reportistica» predisposto sulla platea dei beneficiari della Misura B2 ci consente di conoscere il lorolivello di abilità e le fragilità in base alle scale ADL e IADL.

Sul totale di 3.923 (*) persone le scale di cui sopra sono state utilizzate come strumento per la valutazione e lapredisposizione del «progetto individuale» in 3.332 persone (ADL) e in 3.073 (IADL).

Sulla base dei dati rilevati, elaborati ed analizzati si ottiene la seguente fotografia della situazione di «dipendenza da caregiver»

(*) Dati anno 2016 al netto del Comune di Milano che non ha ancora provveduto a rendicontare

UNO SGUARDO ALLE AUTONOMIE

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Abbiamo cercato di descrivere un percorso che è anche, se volete, l’occasione per restituirvi in formadi analisi i dati che vi chiediamo e sono per noi, e non solo per noi, essenziali per comprendere ecogliere elementi utili ad «orientare» le scelte programmatorie.

A conclusione, alcune considerazioni sulle attività che verranno realizzate nell’ambito del «Dopo diNoi»:

• esigenza di passare da una «progettazione per obiettivi» ad una «progettazione per le diverse fasidi vita» allorché alle singole azioni si sostituisce la «prospettiva sul futuro»;

• l’attenzione ad una dimensione delle risorse economiche non più legate al momento, ma capaci didare continuità al progetto individuale nel tempo;

• lo spostarsi dell’attenzione dalle prestazioni alle abilità acquisite dalla persona;

• il concetto di «rete territoriale».

CONCLUSIONI