GEROSA IN… FORMA · PASQUA 2016 In questo numero Agenda liturgica 2 ... la loro semplicità e...

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GEROSA IN… FORMAPASQUA 2016

In questo numero

Agenda liturgica 2

Cara comunità 3

Giorni di Natale 4

Mercoledì delle ceneri 6

Anno santo della misericordia:Giubileo dei ragazzi 7

San Biagio 8

Via Crucis: storia e significato 9

Foto racconto della Pasqua 10

Triduo dei morti 11

San BiagioProtettore della gola 11

Vita di comunità 15

Amoris laetitia 16

anagrafe 23

I soldi in parrocchia 22

I nostri parroci 18

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Cara Comunità, o meglio “cara la mia gente”,“La mattina di Pasqua le donne,

giunte nell’orto, videro il macigno rimosso dal sepolcro”.

Forse erano andate senza troppo pensare, spinte dal desiderio di rendere un ultimoservizio al Maestro, ungerne il corpo, ma per strada si erano improvvisamente preoccupate:chi ci rotolerà il masso enorme?

Siamo nell’anno santo della Misericordia, nel tempo della Pasqua che, ancora unavolta, il signore Gesù ci ha dato la grazia di vivere con gioia e intensità. Eppure, proprioper tutto questo, ci rendiamo conto di, come in ognuno di noi, c’è un macigno: non unoqualsiasi, ma il proprio! Una pietra enorme, rotolata all’imboccatura dell’anima, che nonlascia passare aria, che opprime in una morsa di gelo, che blocca ogni lama di luce, cheimpedisce la comunicazione con l’altro. E’ il macigno della solitudine, della miseria, dellamalattia, dell’odio, della disperazione, in una parala, del peccato.Siamo tombe alienate! Orgogliosamente sigillata con il marchio a fuoco della morte, chiusain un mutismo che sembra invincibile.

Eppure, quella mattina di primavera, il Risorto ha mostrato alle donne che è possibi-le rotolare via il macigno, mettere fine agli incubi, vedere sorgere la luce, scoprire finalmen-te una parola che genera rapporti nuovi. E ancora: se ognuno di noi, uscito dal suo sepol-cro, si adoperasse per rimuovere il macigno dal sepolcro accanto, si ripeterebbe nuovamen-te il miracolo del terremoto che contrassegnò la prima Pasqua di Cristo.

Festa dei macigni rotolati via!

Festa del terremoto che riporta alla vita! Il Vangelo ci dice che i due fatti supremidella storia della salvezza, morte e risurrezione di Gesù, furono entrambi caratterizzati dalterremoto: non dal ristagno!

Fino a quando nelle nostre comunità la costruzione del Regno non sarà organizzatadagli amici del cambio, dagli appassionati della rivolta, dai poveri cristi che si ribellano,dai condannati alle piccole croci quotidiane, da chi vi rimane schiacciato sotto, da chi è in-giustamente spogliato di tutto come Cristo, da chi viene abbeverato con l’aceto e il fiele diuna vita insostenibile, avremo sempre aurore senza mattino, Pasque senza resurrezione!

E i macigni continueranno ad ostruire i nostri sepolcri, lasciandoci morire d’inediapersino nello spirito.

Voglio recuperare tutta la speranza che irrompe da quella “creazione nuova” che è il corporesuscitato di Gesù e dirvi con gioia: coraggio, non temete! Il profumodella speranza ha invaso la terra!

Non c’è scetticismo che possa attenuare l’esplosionedell’annuncio: le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove!

Buon giubileo della misericordia a tutti!

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_________ giorni di Natale ______________________________________________________________________

* Giovanni Paolo II

Asciuga, Bambino Gesù, le lacrime dei fanciulli!Accarezza il malato e l’anziano!

Spingi gli uomini a deporre le armi e a stringersiin un universale abbraccio di pace!

Invita i popoli, misericordioso Gesù, ad abbattere i muricreati dalla miseria e dalla disoccupazione,

dall’ignoranza e dall’indifferenza,dalla discriminazione e dall’intolleranza.

Sei tu, Divino Bambino di Betlemme,che ci salvi, liberandoci dal peccato.

Sei tu il vero e unico Salvatore,che l’umanità spesso cerca a tentoni.

Dio della pace, dono di paceper l’intera umanità, vieni a vivere

nel cuore di ogni uomo e di ogni famiglia.Sii tu la nostra pace e la nostra gioia!

Lunedì 4 gennaio 2016 presso la chiesa di Brembilla si è svolto un con-certo natalizio, con la presenza dei cori di tutta la valle (Gerosa, Ca-morone, Laxolo, Sant’Antonio, Brembilla). Ogni gruppo ha interpretatocanti e melodie Natalizie, per poi concludere insieme con “ Noel” e“Tu scendi dalle stelle”. E’ stato un avvenimento piacevole dove, per laprima volta, ci siamo sentiti davvero una valle unita! La grande sorpre-sa della serata sono stati i bambini di Gerosa che, con le loro vocibianche, la loro semplicità e tanto coraggio, hanno emozionato il nu-meroso pubblico che ha risposto con un lungo applauso. Spero che e-venti come questo abbiano a ripetersi e che siano capaci di toccarel’animo di tutti! La musica è un dono di Dio: non è necessario essereprofessionisti per cantare in un coro … basta solo un po’ di passione ...non abbiate paura, liberate la vostra voce! Ilaria

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_________________________________________________________________ giorni di Natale ________

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_______ giorni di Quaresima _______________________________________

Cari ragazzi, Gesù disse ai suoi discepoli 'state attenti a non prati-care la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati daloro' ... 'Quando fai l'elemosina non suonare la tromba davanti ate ...' 'Il Padre tuo, che vede nel segreto ti ricompenserà .'

Quando facciamo qualcosa di bene, a volte siamo tentati di essereapprezzati e di avere una ricompensa: la gloria umana. Ma si trattadi una ricompensa falsa, perché ci proietta verso quello che gli al-tri pensano di noi. Gesù ci chiede di fare il bene perché è bene. Cichiede di sentirci sempre sotto lo sguardo del Padre celeste e di vi-vere in rapporto a lui, non in rapporto al giudizio degli altri. Viverealla presenza del Padre è una gioia molto più profonda di una glo-ria mondana. Il nostro atteggiamento in questa Quaresima siadunque di vivere nel segreto dove il padre ci vede, ci ama, ci aspet-ta. Certo, anche le cose esteriori sono importanti, ma dobbiamosempre scegliere e vivere alla presenza di Dio".

"Facciamo nella preghiera, nella mortificazione, e nella carità fra-terna quello che possiamo, umilmente, davanti a Dio. Così saremodegni della ricompensa di dio padre. Buona Quaresima, la Ma-donna di Pompei vi accompagni e, per favore, pregate per me".

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_________________________________________________________________ giorni di Quaresima ______

E’ stato pubblicato Il Messaggio di Papa Francesco per il Giubileo dei ragazzi e del-le ragazze che si svolgerà il prossimo 24 aprile. Pubblichiamo di seguito il Messag-gio: il titolo è “Crescere misericordiosi come il Padre”.

Carissimi ragazzi e ragazze, la Chiesa sta vivendo l’Anno Santo della Misericordia, un tempo digrazia, di pace, di conversione e gioia che coinvolge tutti: piccoli e grandi, vicini e lontani. Non cisono confini o distanze che possano impedire alla misericordia del Padre di raggiungerci e rendersipresente in mezzo a noi. Ormai la Porta Santa è aperta a Roma e in tutte le Diocesi del mondo.Questo tempo prezioso coinvolge anche voi, cari ragazzi e ragazze, e io mi rivolgo a voi per invitar-vi a prenderne parte, a diventarne i protagonisti, scoprendovi figli di Dio (cfr 1 Gv 3,1). Vi vorreichiamare uno a uno, vi vorrei chiamare per nome, come fa Gesù ogni giorno, perché lo sapete beneche i vostri nomi sono scritti in cielo (Lc 10,20), sono scolpiti nel cuore del Padre che è il CuoreMisericordioso da cui nasce ogni riconciliazione e ogni dolcezza.Il Giubileo è un intero anno in cui ogni momento viene detto santo affinché diventi tutta santa lanostra esistenza. È un’occasione in cui scopriremo che vivere da fratelli è una grande festa, la piùbella che possiamo sognare, la festa senza fine che Gesù ci ha insegnato a cantare attraverso il suoSpirito. Il Giubileo è la festa a cui Gesù invita proprio tutti, senza distinzioni e senza escluderenessuno. Per questo ho desiderato vivere anche con voi alcune giornate di preghiera e di festa. Viaspetto numerosi, quindi, nel prossimo mese di aprile.

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_______ giorni di Quaresima _______________________________________

Il martire Biagio è ritenuto dalla tradizione vescovo della comunità di Sebaste in Ar-menia al tempo della "pax" costantiniana. Avendo guarito miracolosamente un bim-

bo cui si era conficcata una lisca ingola, è invocato come protettoreper i mali di quella parte del corpo.A questo risale il rito della"benedizione della gola", compiutocon due candele incrociate.Nell'VIII secolo alcuni armeni por-tarono le reliquie a Maratea(Potenza), di cui è patrono e dove èsorta una basilica sul Monte SanBiagio.

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi, affidia-mo a Te la causa della vita:Guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene im-pedito di nascere, di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini edonne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisidall’indifferenza o da una presunta pietà. Fa che quanti creda-no nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amoreagli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita. Ottieni lorola grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo, la gioia di cele-brarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza e il coraggio di testimoniarlo con tenacia opero-sa, per costruire, insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità edell’amore a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.

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_________________________________________________________________ giorni di Quaresima ______

* Oliviero Spada

La Settimana Santa , che porta allaPasqua, è caratterizzata da diversi ritiche testimoniano e introducono allagioia della Risurrezione. Tra questi vi èla Via Crucis, via della Croce, anchedetta via Dolorosa. Nasce dalle vicissi-tudini che vedono protagonista Gesù ilVenerdì Santo, è da quegli avvenimentiche prende forma la Via Crucis arrivan-do sino ai giorni nostri. Già nel V-VIsecolo, in Gerusalemme, si praticava u-na processione nei luoghi della Passionedi Cristo, anche se non si può ancoraparlare di una via Crucis codificata.Dobbiamo ai pellegrini che si recavanoa Gerusalemme il fatto che, una voltarientrati nelle rispettive città, cercaronodi riprodurre quella processione.L’esempio più indicativo è quello di Bo-logna, dove era stato creato un percorsoche si snodava tra le sette chiese dedica-te a Santo Stefano. È però col medioevo

che s’inizia a predisporre una Via Crucispiù simile all’attuale. Dobbiamo giunge-re al XIII secolo perché si possa parlaredi “stazioni”. Nel XV secolo, soprat-tutto nei Paesi Bassi e in Germania, tredevozioni tendono a fondersi per for-mare una Via Crucis più lineare, anchese vi erano diverse interpretazioni, adesempio per l’inizio della “prima stazio-ne”, ben quattro erano le diverse versio-ni. Questa diversità necessitava però diun’unica versione, e questa fu realizzatain ambienti francescani spagnoli nellaprima metà del XVII secolo, divenen-do quattordici stazioni disposte in ununico ordine.

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_______ giorni di Pasqua _______________________________________________________________

L’annuncio festoso e dimesso

di tutto ciò che vivremo

nelle notti più sante dell’anno.

Un festoso corteo

dal profumo di primavera

portati per mano

da freschi rami di ulivo.

E poi tutto cambia:

la croce

che bussa alla porta del cuore,

per raccontare,

ancora una volta,

la più bella storia d’amore

che si è mai visto tra noi.

E poi, via, di corsa

verso la Pasqua,

che ancora una volta,

ci affascina e ci seduce!

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__________________________________________________________________ giorni di Pasqua _______

Iniziano i giorni santi dei cristiani.

“Avendo amato i suoi che erano nel mondoli amò fino alla fine” (Gv. 13,1).

È il tema del giorno.Gesù, nell’ultima cena, dà la vita per noi.

Alla sera, la comunità di Gerosa,entra nell’intimità del suo Signore,

come se fosse la prima volta.

E poi, per tutta la notte, la veglia:un unico, ininterrotto, sommesso sussurro:

grazie!

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_____ giorni di Pasqua _______________________________________________________________________

Già le preghiere dell’alba,dopo la notte di veglia,

annunciano:Gesù muore in croce.

È per questo che è giornodi digiuno.

Nel pomeriggio,la preghiera commossa

alla croce:sono gli ultimi passi,

la via crucis,il sentiero del Calvario.

Alla sera,il grande racconto della Passione.

Con un gesto di commozioneil bacio del volto del Figlio

ucciso per noi. ,Tante preghiere,

tanti sguardi,tanti suoni strani e straordinari.

Tanto silenzio.

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__________________________________________________________________ giorni di Pasqua _______

Nella notte,

lentamente,

solennemente

passano davanti agli occhi

il fuoco,

l’acqua,

la notte,

il passato:

un grido arriva al cuore

e c’è tutta la luce di cui siamo

capaci.

Cristo è risorto!

E camminiamo alla luce

della Pasqua!

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Inizia il tempo della Pasqua:

i giorni del profumo di vita

e di resurrezione.

...E la storia continua

_____ giorni di Pasqua _______________________________________________________________________

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NONNA ANNA FANTINI

100 ANNI!BUON COMPLEANNO

Congratulazioni per il tra-guardo raggiunto, circondatadall’affetto di parenti e amici.

Cartolandia: FELICI DI METTERSI IN GIOCO*L’eco di Bergamo

Per tutti i bambini impegnati in attività come queste vale sempre la stessaconsiderazione : “ sono contenti di mettersi in gioco e quando sono chia-mati a farlo danno il meglio di loro stessi”. “Con i bambini della scuola dell’infanzia di Gerosa - raccontano le maestre Elena e Alba - abbiamo scelto disviluppare un’idea in cui il corpo fosse protagonista della relazione comuni-cativa attraverso il linguaggio universale dello sport”. “E’ nato cosi il nostro plastico che rappresentaun atleta che si articola in altri atleti” Ognuno di essi raffigura uno degli sport scelti dai bambi-ni .Successivamente i nostri piccoli hanno rivestito gli omini realizzate con le pagine con pezzetti cartaassorbente e colla,ed in seguito li hanno colorati con carta velina per poi poterli vestire con la tenutaadatta allo sport rappresentato. Alla fine è stato posizionato un cervello luminoso che trasmette gli ob-biettivi degli sport”.

_________________________________________________________________ Vita di Comunità _______

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* Card. Lorenzo Baldisseri

Il titoloIl titolo Amoris laetitia è in piena continuità conl’Esortazione Apostolica Evangelii gaudium: dalla gioiadel Vangelo alla gioia dell’amore nella famiglia. Il cam-mino sinodale ha presentato la bellezza della famigliaparlando dell’amore: esso costituisce il fondamentodell’istituto familiare, perché Dio è amore tra Persone,è Trinità e non solitudine. In questo documento il San-to Padre approfondisce il «Vangelo del matrimonio edella famiglia» (AL, 89) e offre concreti orientamentipastorali che, nella continuità, acquistano un valore euna dinamica nuova. «L’insieme degli interventi deiPadri, che ho ascoltato con costante attenzione, mi èparso un prezioso poliedro» (AL, 4) – scrive il SantoPadre, riprendendo la figura geometrica già impiegatain Evangelii gaudium (cf. 236). Infatti, il risultato del la-voro sinodale dei Padri raccoglie la pluralità delle espe-rienze e dei punti di vista delle Chiese particolari. Ilconfronto tra opinioni diverse è avvenuto con libertà efranchezza, che ha permesso di pervenire ad un risulta-to quasi unanimemente condiviso.Il principio secondo il quale «il tempo è superiore allospazio» (EG, 222-225; AL, 3, 261) indica che occorretempo ed esistono modalità diverse mediante le qualitrovare soluzioni più adatte alle differenti situazioni. Alriguardo, l’Esortazione dice: «Nella Chiesa è necessariauna unità di dottrina e di prassi, ma ciò non impedisceche esistano diversi modi di interpretare alcuni aspettidella dottrina o alcune conseguenze che da essa deriva-no» (AL, 3). Ad esempio, il testo fa riferimento a tresituazioni emblematiche in cui il trascorrere del tempoè necessario: nella preparazione al matrimonio (cf. AL,205-216); nell’educazione dei figli (cf. AL, 261); nelsuperamento del lutto in famiglia (cf. AL, 255).

La chiave di letturaIn pieno accordo con il tempo giubilare che la Chiesasta vivendo, l’adeguata chiave di lettura del documentoè «la logica della misericordia pastorale» (AL, 307-312).Il Santo Padre afferma chiaramente la dottrina sul ma-trimonio e la famiglia, specialmente nel cap. III, e lapropone come ideale irrinunciabile. Riferendosi ai gio-vani, egli afferma: «Per evitare qualsiasi interpretazionedeviata, ricordo che in nessun modo la Chiesa deverinunciare a proporre l’ideale pieno del matrimonio, ilprogetto di Dio in tutta la sua grandezza. […] Oggi, piùimportante di una pastorale dei fallimenti è lo sforzo pastoraleper consolidare i matrimoni e così prevenire le rottu-re» (AL, 307). D’altra parte, il papa non dimentica dirivolgere la sua attenzione alle fragilità delle famiglie epersino al loro fallimento, e riprende un passo di Evan-

gelii gaudium (n. 44): «“senza sminuire il valoredell’ideale evangelico, bisogna accompagnare con mise-ricordia e pazienza le possibili tappe di crescita dellepersone che si vanno costruendo giorno per giorno”,lasciando spazio alla “misericordia del Signore che cistimola a fare il bene possibile”» (AL, 308).

Alcuni punti salienti1) Il documento porge uno sgurdo positivo sulla bel-lezza dell’amore coniugale e sulla famiglia, in un’epocadi crisi globale di cui soffrono principalmente le fami-glie. Lo spazio dedicato all’amore e alla sua fecondità,in particolare nei capitoli IV-V, rappresenta un contri-buto originale, sia per il contenuto generale sia per ilmodo di esporlo. Ogni espressione dell’amorenell’inno alla carità di San Paolo (cf. 1Cor 13,4-7) è unameditazione spirituale ed esistenziale per la vita deglisposi, tratteggiata con sapiente introspezione, propriadi un’esperta guida spirituale, che conduce alla crescitanella carità coniugale.2) Al Vescovo è affidato il compito di condurre il Po-polo di Dio, sull’esempio di Gesù buon Pastore che«chiama le sue pecore una per una e le conduce fuo-ri» (Gv 10,3). Il servizio pastorale del Vescovo compor-ta anche l’esercizio del potere giudiziale che, attraversoi due Motu Proprio Mitis iudex Dominus Iesus e Mitis etmisericors Iesus, il Santo Padre ha così definito:«Attraverso di essi ho anche voluto “rendere evidenteche lo stesso Vescovo nella sua Chiesa, di cui è costitu-ito pastore e capo, è per ciò stesso giudice tra i fedeli alui affidati”» (AL, 244). Ne consegue che il Vescovo,attraverso presbiteri e operatori pastorali adeguatamen-te preparati, disponga servizi appropriati per coloroche sono in condizioni di disagio familiare, di crisi e difallimento.3) Come ogni pastore, Papa Francesco rivolge la suasollecitudine paterna alla «innumerevole varietà di si-tuazioni concrete» (AL, 300). Pertanto, egli afferma: «ècomprensibile che non ci si dovesse aspettare dal Sino-do o da questa Esortazione una nuova normativa gene-rale di tipo canonico, applicabile a tutti i casi» (. Dalmomento che – come il Sinodo ha affermato – «il gra-do di responsabilità non è uguale in tutti i casi», occor-re procedere con «un responsabile discernimento per-sonale e pastorale dei casi particolari» I battezzati chevivono in una seconda unione devono essere integratie non esclusi. L’Esortazione al riguardo è molto chiara:«La loro partecipazione può esprimersi in diversi servi-zi ecclesiali: occorre perciò discernere quali delle diver-se forme di esclusione attualmente praticate […] pos-sano essere superate» (AL, 299). Per accompagnare eintegrare le persone che vivono in situazioni cosiddette“irregolari” è necessario che i pastori le guardino in

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faccia una per una. Il documento dice: «I presbiterihanno il compito di “accompagnare le persone interes-sate sulla via del discernimento secondol’insegnamento della Chiesa e gli orientamenti del Ve-scovo”» (AL, 300). In questo processo di discernimen-to «sarà utile fare un esame di coscienza, tramite mo-menti di riflessione e di pentimento. I divorziati rispo-sati dovrebbero chiedersi come si sono comportativerso i loro figli quando l’unione coniugale è entrata incrisi; se ci sono stati tentativi di riconciliazione; come èla situazione del partner abbandonato; quali conse-guenze ha la nuova relazione sul resto della famiglia ela comunità dei fedeli; quale esempio essa offre ai gio-vani che si devono preparare al matrimonio» . Il discer-nimento avviene attraverso il «colloquio col sacerdote,in foro interno, [che] concorre alla formazione di ungiudizio corretto su ciò che ostacola la possibilità diuna più piena partecipazione alla vita della Chiesa e suipassi che possono favorirla e farla crescere».4) Nella prospettiva del compimento dell’ideale delmatrimonio, l’Esortazione ha innanzitutto messo ingrande rilievo la preparazione dei fidanzati al sacra-mento, al fine di fornire «loro gli elementi necessari perpoterlo ricevere con le migliori disposizioni e iniziarecon una certa solidità la vita familiare» (AL, 207). IlPapa afferma che, in questa preparazione, occorre at-tingere alle «convinzioni dottrinali» e alle «preziose ri-sorse spirituali» della Chiesa, come anche ricorrere a«percorsi pratici, consigli ben incarnati, strategie presedall’esperienza, orientamenti psicologici» (AL, 211).L’Esortazione indica, inoltre, la necessità che questocammino prosegua anche dopo la celebrazione, spe-cialmente nei primi anni di vita coniugale. Ai giovanisposi il Papa ricorda che «il matrimonio non può inten-dersi come qualcosa di concluso. […] Lo sguardo sirivolge al futuro che bisogna costruire giorno per gior-no con la grazia di Dio» (AL, 218).5) Il documento ricorda che «i Padri hanno anche con-siderato la situazione particolare di un matrimonio solocivile o, fatte salve le differenze, persino di una sempli-ce convivenza in cui, “quando l’unione raggiunge unanotevole stabilità attraverso un vincolo pubblico, èconnotata da affetto profondo, da responsabilità neiconfronti della prole, da capacità di superare le prove,può essere vista come un’occasione da accompagnarenello sviluppo verso il sacramento del matrimo-nio”» (AL, 293).6) Nell’accompagnare le fragilità e curare le ferite, ilprincipio della gradualità nella pastorale riflette la peda-gogia divina: come Dio si prende cura di tutti i suoifigli, a cominciare dai più deboli e lontani, così «laChiesa si volge con amore a coloro che partecipanoalla sua vita in modo imperfetto» (AL, 78), poiché tuttidevono essere integrati nella vita della comunità eccle-

siale (cf. AL, 297). Il Papa afferma, infatti, che«nessuno può essere condannato per sempre, perchéquesta non è la logica del Vangelo!» . Non limitandosialle situazioni cosiddette “irregolari”, l’Esortazione,quindi, dischiude l’ampio orizzonte della grazia imme-ritata e della misericordia incondizionata per «tutti, inqualunque situazione si trovino» . Di fronte ai grandiavvenimenti che sconvolgono il mondo odierno, siscopre la grandezza di Dio e il suo amore per l’uomoche, ferito costantemente, ha bisogno di essere accoltoe curato da Cristo, buon samaritano dell’umanità. Dallaconsapevolezza che Dio offre e regala misericordia eche «la città dell’uomo non è promossa solo da rappor-ti di diritti e di doveri, ma ancor più e ancor prima darelazioni di gratuità, di misericordia e di comunio-ne» (CV, 6), emerge la necessità di oltrepassarel’orizzonte umano della giustizia con uno scatto, unsalto in avanti. Questo viene soltanto dall’amore, chediventa misericordioso dinanzi alle fragilità umane, edè capace di infondere coraggio e speranza. In tale con-testo si colloca l’Esortazione Apostolica, che con que-sta espressione tocca il cuore del Vangelo e risana quel-lo dell’uomo ferito: «la misericordia è la pienezza dellagiustizia e la manifestazione più luminosa della veritàdi Dio» (AL, 311).

_____________________________________________________________________ vita ecclesiale _______

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* Sergio Fantini

1526 De Caris Don Teodosio, da Bergamo1538 Don Andre de Fabris, della Valle Imagna1549 Don Gregorio de Reinoldi, da Ponte de

Valtellina1551 Don Pietro de Manzoni, di Valle Imagna1560 - 1594 Don Marco De Pesenti

1570 - 1593 Carminatis Don Giacomodi Fontanella. Egli martedi 28 luglio 1573 fece la se-guente dichiarazione: Virgilio Crotti della contrada diMancassola di Gerosa, sa fare delle malie, io l’horipreso qualche volta, ma lui risponde che non è vero.Ha avuto pratica carnale con Maria o MarIetta, dettaMarchesina di Marco Arrigoni di Taleggio, e vedova diAntonio Pesenti di Bura. Con lei quale ha avuto unafiglia che ora è di circa 7 o 8 anni

1594 - 1613 Bargheris Don Simone.Nato verso il 1566, il 23 dicembre 1591 ricevette lacommenda di sei mesi per la chiesa di Carona e il 7ottobre 1592 quella di S.Omobono Imagna. Nel 1594forse a febbraio, divenne parroco di Gerosa, ove lotroviamo il 13 ottobre, all'età di circa 28 anni. Qui eraconsiderato un religioso di buonissima vita e ben cos-tumato, che esercitava bene la cura d'anime. Pare siamorto a Gerosa alla fine del 1612 ovvero all'inizio del1613. Fu autore dell’Epigrammaton Libri duo.

1599 Fratello Stefano Affeita...(?)regolar in Santo Domenico di Cremona, dell’ordinedei predicatori, fu curato nella parrocchia S.Maria eS.Croce di Gerosa. Fece il suo testamento in eta di 54anni

1613 - 1630 De Pesentibus Don Marcofiglio di Santinus, Parroco morì il 29 agosto 1630 dipeste. Il 5 ottobre muorì invece il Chierico Francesco

1600 -1611 Don Alberto Musitelliè nato a Laxolo. Dopo la nomina diventa Parroco diGerosa. Viene trasferito a Brembilla nel giugno del1611 e regge la Parrocchia fino all’aprile del 1621, annoin cui si ritira a Laxolo come Cappellano

1631 -1634, e dal 1636 - fino all’11 luglio 1679Damiani Don Pietro Giacomoda Sedrina, prima fu curato, e dal 1647, Parroco nell’Eccl. Santa Maria di Gerosa.

1634 -1636 - L’Osso Don Pietro,fu Cappellano nell’ Eccl. Santa Croce

1636 -1642 Don Domenico Michillus Curato inEccl. Santa Croce di Gerosa

1679 -1683 Cattaneo Don Giovanni Maria, fu Rec-tore nell’ Eccl. Santa Croce

1671 - 1700 Don Pietro Agustino Bagalinus, fuCurato di Santa Croce.

1684 -1710 Bogarys Don Jò Bapta,originario di Brugnato provincia di Genova, fu Cappel-lano di Santa Maria e vi fece erigere l'altare dei Santi.Morì a Gerosa nel 1718

1696 - 1700 Don Francescus De Locatellis fu Cap-pellano della Beata Vergine della Foppa

1710 - 1743 Locarini Don Carlus Antonius, diValle Imagna, con lui nel 1742 innalzò la nuova chi-esa parrocchiale. Era nato a Rota Dentro, Chignolo,il 6 gennaio 1670 e morì il 28 giugno 1747, era figliodi Carlo Antonio e Maria Mazzoleni. Questo preteha la particolarità di aver iniziato la carriera di notaioa Rota negli anni 1690/1700, e in seguito essere di-ventato sacerdote. Nel 1702 fa parte dei chierici aRota Dentro per la visita del vescovo Ruzini. Saràparroco di Gerosa fino al 1743 e di Rota Dentro dal1743 fino al 1747. Con il notaio Francesco Quaren-ghi (il famoso pittore, nonno di Giacomo), fa il suotestamento il 1 marzo 1738 con legato alla Parroc-chia di Rota Dentro. In un atto notarile di IgnazioMazzucotelli, di Locatello, del 21 luglio 1744, siparla del suo oratorio di San Bernardo a Chignolo.

1720 Don Giuseppe Orlando Mascheroni fuCappellano di Santa Maria. 1721 - 1727- Don An-tonio De Agatys fu Cappellano di Santa Maria.

1743 - 1749 Belli Don Martino, S.I.D, dal 1741 al1743 fu parroco di Gerosa, in seguito a Blello, poi futrasferito a Solto come Arciprete.

1729 - 1759 Don Andreas Pesenti Rossi, nato aGerosa, è Cappellano, dell’Eccl. Santa Maria inMontagna.

1727 - 1755 Don Matteo Pesenti Rubeus (Rossi),nato a Gerosa, è Cappellano della Foppa. 1763 -

_______ Tracce di Storia _____________________________________________________________________

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_____________________________________________________________________ Tracce di Storia _______

1772- Don Giovanni Circolari, fu Cappellano dellaFoppa.1768 - 1784 Don Carlo Pesenti Bolò, fu Cappellanodi Santa Maria

1749 - 1791 Previtali Don Pietro, da Berbennocondusse a termine l'interno e la facciata della parroc-chia. Dal 1744 al 1749 fu parroco di Blello..1792 - 1813 Bonriposi Don Pietro, fece realizzarerestauri alla chiesa di S. Maria, e dotò la parrocchiadi un magnifico organo, ora distrutto.

1792 - 1797 Don Rocco Pesenti Rossi, nato aGerosa, fu coadiutore del Parroco.

1797 - 1814 Don Guglielmo Pesenti Bolò, nato aGerosa, fu Cappellano di Santa Maria.

1813 - 1818 Sangalli Don Giovan Battista, daCarobbio, fu Parroco dell’Eccl. Santa Croce diGerosa ma dopo 5 anni rinunciò alla parrocchia.1816 - 1827.

Zanchi Don Antonio, da Grumello de Zanchi. Dal1816 al 1818, fu a Gerosa come viceparroco, poiParroco fino al 1827.

1820 - 1823 Don Grilli Lorenzo, fu viceparroco

1828 - 1830 Previtali Don Angelo, nasce a Ber-benno nel 1799. Nel 1828 diventa Parroco di Gerosa,muore e viene sepolto a Gerosa il 4 dicembre 1830.

Rota don Antonio, della Valle Imagna arriva comecappellano coadiutore appena ordinato sacerdote a25 anni, nel gennaio 1829, morirà però dopo sei mesiil 6 luglio 1929, dopo un mese di febbri.

1831 - 1863. Calderoli Don Giovan Battista, nato aLocatello il 27 dicembre 1804. Fece fondere il con-certo di 3 campane che si trovano sul campanile diSanta Maria.

1863 - 1864 Invernizzi Don Giacomo fu economospirituale. 1864 - 1865.

Lavi Don Alessandro, da Treviolo viene a Gerosacon la sorella Annunciata nel 1864. Dopo un anno,nel 1865, per motivi di salute, rinuncia all’incarico,era figlio di Giuseppe e Giovanna Pellizoli ed eranato a Treviolo il 23 maggio 1826 morirà a Treviolo

il 18 ottobre 1865.

1866 - 1871 Don Giacomo Cola, che ha il suo ri-tratto in sacrestia, è ricordato per aver installato inparrocchia, il vecchio concerto di Campane. Eranato a Calozio il 15- 4-1826 e morirà nel 1871 aEndine, dove era arciprete. Figlio di Giacomo eMarchesi Maria aveva iniziato proprio a Gerosa il suoapostolato il 14- 8- 1866. 1872

Giacomo Valsecchi fu economo spirituale

1872 -1925 Locatelli donPietro, nasce a Blello il 6-8-1842 ed è figlio di Giovanni Bat-tista e Zuccala Apollonia morirà aGerosa sabato 9 maggio 1925. Hadominato la fine del 1800 e iprimi decenni del 1900 vivendoa Gerosa i difficili anni del mod-ernismo e dell’anticlericalismocaratterizzato in Italia, dai difficilirapporti tra Chiesa e Stato, Ha

assistito alla prima rivoluzione industriale, all’agi-tarsi del modernismo e del socialismo, alla nascitadel cooperativismo cattolico e alla prima guerramondiale a Gerosa Don Pietro Locatelli era “ILPARROCO” D’altra parte essere per ben 58 anniprete a Gerosa dal 1867 al 1925 prima come curatopoi come Parroco gli merita certamente, non dicol'onore degli altari, ma una buona aureola di corag-gio. Fece restauri al santuario della Foppa dove mise,nel 1902, il concerto di campane, costruì il sagrato eampliò la canonica nel1925. Il curato, suo coadi-utore, così scriveva il suo necrologio: “Integrità divita, prontezza d'ingegno, ardore di eloquenza,cuore di ministro, molteplicità di prestazioni,varietà di beneficenze caratterizzarono il buonsacerdote. Rammentate, in lui avete avuto il saggioconsigliere, il provvido padre, il sincero amico, ilvigile custode; serbate a lui per sempre il pietosofigliare ricordo e lasuffragantepreghiera”. Vienetumulato nel cimiterodi Gerosa il 9maggio 1925. In sa-crestia si può am-mirare il suo ritratto.

1890 Don AntonioRoncalli, di

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_______ Tracce di Storia _____________________________________________________________________

Giuseppe e Elisabetta Cornali è nato il 20-12-1845ad Almenno San Bartolomeo.

1903 - 1925 Curato Don Pietro Acerbis fu ordinatosacerdote nel 1903. Era nato a Rigosa l'11-5-1878,morirà a Sorisole il 30-9-1935. Fu curato a Gerosadal 1903 al 1927, passò poi, come parroco, ad Azza-nica. Era di carattere soave e modesto, accontentan-dosi di stare alla periferia, più che di mettersi inmostra. Dal 1918 quando in don Pietro Locatellis simanifesterà un particolare tremore alle mani(Parkinson), terrà in modo impeccabile tutto l'ar-chivio parrocchiale firmando col nome del parroco elo accompagnerà passo passo fino alla sua fine av-venuta nel 1925.

1926 - 1939 Don Salvatore Zambelli, di Zac-caria e Caterina Stacchetti è nato ad Almenno SanSalvatore il 26-1-1885 ed è morto ad Amenno S.S il23-4-1966. Viene mandato prima come curato ad Av-erara poi a Gerosa dove vi restò dal 1926 al 1939. Inseguito fu a Caleppio come Arciprete. Pittore dilet-tante ritoccò diversi quadri a Gerosa. 1927 - 1931-Don Pietro Rota era nato ad Almenno S.Salvatore il 4febbraio 1903. Arriva a Gerosa come curato appenaordinato Sacerdote. Il 26 maggio 1931 fu trasferito aTrescorre.

1931 - 1932 Don GiacintoFrigeri, curato, era nato nel1908. Appena ordinatovenne mandato a Gerosa,ma l'anno dopo, nel 1932,viene trasferito a AlmennoS.Bartolomeo. Morì a Ber-gamo il 1- 8-1984. A Gerosaè fu l'ultimo curato coadi-utore del Parroco.

1939 - 1952 Don Andrea Pesenti (foto) detto “ilRosso” nasce il 27-5-1896 a Sedrina, muore il 12giugno 1971, Viene ordinato prete nel 1925 dopoessere stato soldato di artiglieria durante la grandeguerra. Nel ministero sacerdotale ha avuto i seguentiuffici: dal 1925 al 1926 fu curato a Valtorta, poi passòcome cappellano a Cà del Foglia dal 1926 al 1939.Dal 1939 al 1952 prima fu economo, poi parroco aGerosa. Di lui si ricorda la scrittura illeggibile, l'im-pegno a conoscere le famiglie e a fungere da me-diatore dove era richiesto. Anche se balbetta legger-mente e è però un uomo di forte carattere che di-mostra specialmente durante la guerra. Per aiutare

le suore di clausura a Zogno chedurante la guerra soffrono la fame,porta loro i paramenti della Chiesada cucire cosi da poterle ripagarecon formaggio. A volte, data anchela penuria di formaggi, li acquistavaappena preparati, ma questi, neltragitto a piedi fino a Zogno rilas-ciavano il siero, cosi quando ar-rivava in convento era bagnato fradicio. Dal 1952al 1970 fu parroco a Valtesse S. Colombano. Ritira-tosi dalla parrocchia, vivra ancora un solo anno.Morirà infatti il 12 giugno 1971. Era un uomo di ec-cezionale robustezza fisica; severo e riservato, espri-meva il proprio pensiero con poche parole e anchequeste secche e a volte taglienti; intelligente ma so-prattutto volitivo nonostante le apparenze, avevasempre saputo circondare di stima la sua persona e ilsuo ministero. A Valtesse c'è volle qualche tempoperché tra lui e i fedeli nascesse la conoscenza, lafiducia, la simpatia. Sentimenti che vennero manmano quando la gente vide nel parroco un uomo dipreghiera e di zelo, amante della povertà, del disinter-esse, e dei sacrifici. Valtesse, allora parrocchiaperiferica della città come lo è tutt'ora, aveva lefamiglie quasi tutte ancora occupate nella cura deicampi e degli orti. Il parroco si trovava a suo agioin quella parte della città che continuava a conser-vare il proprio carattere di semplicità e di lavoro.Nacquero via via varie parrocchie sul suo territorio.Don Pesenti fece di volta in volta le sue ri-mostranze, ma non fece mai tragedie, soleva dire chea lui rimaneva sempre anche troppo lavoro a cuibadare.

1952 - 1974 Pesenti don Giovanni, da Peghera,nato a Peghera il 9-10-1915. è ordinato sacerdote il7-6-1941. Dal 12-giugno 1941 fino al 1952 è coadi-utore del parroco della parrocchia S.Giacomo aGromo. Dal 1952 fino al 1974 è parroco di Gerosadove benedice le nuove cinque campane. Nel 1974diventa parroco a Bruntino di Villa d'Almè, ma nel1988 si ritira nel ricovero diTorre Boldone.

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_____________________________________________________________________ Tracce di Storia _______

1974 - 1982 DonMarcello Ghislandi ènato a Barzana il 12-3-1918 e viene ordinatosacerdote il 30-5-1942.All’inizio è coadiutore aValminore a Fino alMonte e a Madone, poidal 1952 fino al 1986 èa Cà del Foglia. Nel1974 diventa anche par-

roco di Gerosa fino al 1982. Durante il suo minis-tero nel nostro paese fa restaurare l’interno dellachiesa parrocchiale. Ad un artista trentino fece ridip-ingere e abbellire la statua della Madonna dellaFoppa e una copia della sola Madonna da lasciarenella chiesa parrocchiale.

1982-1989 Persico don Ettore da Desenzano alSerio, Parroco di Gerosa e Peghera, iniziò la tradizi-one del presepe vivente, restaura la casa parroc-chiale, e fa ridipingere il Santuario della Foppa.

1989 - 1990 Don Gio-vanni Meroni è nato il23-3-1924 a Ranica. Vi-ene ordinato sacerdote il19 maggio 1951. Pretedel Sacro Cuore, e dal1969 al 1975 missionarioin Bolivia.

1990 - 1993 DonLorenzo Carminati ènato il 10 agosto 1920 aFilago, ed è morto il 10ottobre 1993. Viene or-dinato sacerdote il 3giugno 1944; E' Dottorein Sacra Teologia, dellaComunità missionariadei Preti del S. Cuore.A Gerosa fa restaurare

la fonte del Santuario, rimette in funzione l’organoin Parrocchia

1993 - 1994 Don Adri-ano Sana è nato a Ber-gamo il 28 maggio 1953,e morirà improv-visamente, in mezzo adun gruppo di giovanidella parrocchia di OsioSotto16 novembre 1994.E' ordinato Sacerdote l'11giugno 1977 nella Cat-tedrale di Bergamo. Nel1991 fa parte dellaComunità Missionaria del S. Cuore, e dal 1 settem-bre 1994 diviene direttore alla casa dello Studente“Giovanni XXXIII”. La sua vita è stata donata aCristo per i giovani. Questa è una poesia scritta daDon Adriano il 30 maggio 1979:

“La nostra vita”

Non contano gli anni

che noi viviamo,

ma la felicità

che siamo capaci

di dare e ricevere.

La gioia più grande:

passare

su questa terra e

far felice qualcuno.

Sui nostri passi

deve sbocciare felicità.

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ENTRATE

Offerte domenicali € 13.953,37Offerte cel. Sacramenti € 1.750,00Contributo Enti pubblici € 1.419,57Offerte raccolte varie € 3.315,00Feste (agosto e circolino) € 9.670,00Circolino € 1.700,00Varie € 2.135,00

Totale entrate € 30.627,94

BILANCIO

Entrate € 30.627,94Uscite € 39.599,39

Totale € - 8.972,05

USCITE

Manutenzione € 3.429,82Assicurazioni € 1.510,00Spese culto € 1.758,28Spese bollette utenze € 7.988,18Spese imposte e prof. € 213,27Spese bancarie e int. passivi € 208,25Tributi Curia € 491,00Fatture circolino € 3.036,00Fatture fornitori € 5.347,00

Totale uscite € 23.079,69Situazione negativa anno 2013 € 16.519,70

Situazione negativa € 39.599,39

_______ soldi in parrocchia ________________________________________________________________

BILANCIO PARROCCHIALE 2015

ENTRATE

Tombola € 1.906,00

Mercatino Gimondi € 240,00

Pesca € 1.210,00

Utile festa € 3.280,50

Incanto trono Mad. € 900,00

Incanto trono S. Rocco € 450,00

Totale entrate € 7.986,50

USCITEBanda € 650,00

Spese varie € 731,67

€ 1.381.67

BILANCIO

Entrate € 7.986,50

Uscite € 1.381,67

Ricavo netto € 6.604,83

BILANCIO FESTE AGOSTO 2015

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____________________________________________________________________________ Anagrafe _______

Un ricordo nella preghiera per i nostri cari defunti

Jeannot Locatellianni 74

La famiglia ringraziaper le numerosemanifestazionidi solidarietà.Ti ricordiamo

con affetto,I tuoi cari.

Marino Magrianni 59

Hai camminato perpianure,colline e

montagne, ora puoiserenamente

riposarti e goderedella lucedi DIO.

Pietro Tribia (Kiko)anni 68

Quance bei tep chei turnrrà piö indrè

ma che infina al’ölthem dèregorderò.!

Battesimi

SIMBOLO APOSTOLICOIo credo in Dio, Padre onnipotente,

creatore del cielo e della terra;e in Gesù Cristo, suo unico Figlio,

nostro Signore,il quale fu concepito di Spirito Santo,

nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato,fu crocifisso, morì e fu sepolto;

discese agli inferi;il terzo giorno risuscitò da morte;

salì al cielo,siede alla destra di Dio Padre onnipotente;

di là verrà a giudicare i vivi e i morti.Credo nello Spirito Santo,

la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi,la remissione dei peccati,la risurrezione della carne,

la vita eterna. Amen.

ANGELO MORALI

di Andreae Gritti Monica

SARA ROCCHETTI

di Massimoe Alessia Loda

Fantini Davideanni 57

La Chaux-de-Fonds

3 marzo 2016

NISOLI ENEA

di Marcoe Pesenti Bolò Pamela

BENEDETTA TARTARI

di Yurie Patrizia Beni

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