D.L. 353/2003 (conv. In L.27/02/2004 n.46) art.1, comma 1 ... · di uno Snami che vuol essere...

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SNAMI Organo Ufficiale del Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani N.3 anno 5° - settembre/ottobre 2007 “Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. In L.27/02/2004 n.46) art.1, comma 1 DCB Milano” Prezzo Euro 1,00 LIBERTÀ medica n. 3 n. 3 settembre - ottobre 2007 Francesco Pecora Francesco Pecora Roberto Carlo Rossi Roberto Carlo Rossi Pasquale Orlando Pasquale Orlando Angelo Testa Angelo Testa Ildo Fania Ildo Fania Stefano Nobili Stefano Nobili Cento giorni del nuovo Governo Snami Colpo di calore, storie di ordinario abuso e privilegio Medicina generale ed università Cento giorni del nuovo Governo Snami Colpo di calore, storie di ordinario abuso e privilegio Medicina generale ed università Mauro Martini Mauro Martini

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SNAMIOrgano Uff iciale del Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani

N.3 anno 5° - settembre/ottobre 2007

“Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento PostaleD.L. 353/2003 (conv. In L.27/02/2004 n.46)art.1, comma 1 DCB Milano”Prezzo Euro 1,00

LIBERTÀmedica

n. 3n. 3settembre - ottobre 2007

Francesco PecoraFrancesco Pecora

Roberto Carlo RossiRoberto Carlo RossiPasquale OrlandoPasquale Orlando Angelo TestaAngelo Testa

Ildo FaniaIldo Fania Stefano NobiliStefano Nobili

Cento giornidel nuovoGoverno SnamiColpo di calore, storie di ordinarioabuso e privilegioMedicina generale ed università

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Mauro MartiniMauro Martini

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Francesco Pecora

Un messaggio dal Congresso di Copanello che ha avuto sul piano pratico un immediato ri-

scontro. Un sindacato capace di rinnovarsi, ma determinato a rimanere fedele ai suoi princi-

pi e alle tradizioni dell’arte medica; un Comitato centrale più giovane; un Esecutivo e una cerchia di

collaboratori il cui terreno operativo supera i confini delle Province entro le quali lo Snami era na-

to; un equilibrio che si estende sempre più sul piano nazionale e promuove personaggi che mag-

giormente si sono distinti sul campo, sono segni di crescita, sono segni di maturità. Sono il preludio

di uno Snami che vuol essere sempre più rappresentativo, più compatto, più combattivo.

È risaputo che occorrono i numeri, oltre alle idee e alla determinazione di portarle avanti. Ma oc-

corre sfidare il futuro e avere il coraggio delle proprie scelte. Bene, nello Snami di oggi ci sono le pre-

messe concrete perchè esso diventi sempre più protagonista della politica sanitaria del nostro Paese.

Dice Mauro Martini: basterebbe che ciascun iscritto facesse un altro iscritto per avere la forza di

raggiungere quegli obiettivi da lungo perseguiti, che sono nelle aspettative di ogni vero professionista.

In questo clima di rinnovamento si inquadra anche il passaggio del testimone della direzione re-

sponsabile di Libertà Medica Snami da Milano a Catania. Con l’augurio e la certezza che Francesco

Pecora, da sempre stimato per le sue doti di equilibrio e competenza, saprà condurre e portare “il gior-

nale” ai più alti livelli di efficacia e gradimento. ■

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n.3 settembre - ottobre 2007

Bruno Conti

Cambiamento nella continuità

editorialeFrancesco Pecora

LLibertà medica Snami ha un nuovo direttore, questo non significa che cambieranno i valori e le idee

di coloro che lo hanno fondato. Il giornale ha bisogno di un restauro che i tempi ci chiedono.

Per prima cosa voglio ringraziare Bruno Conti per quello che ha fatto e con quali difficoltà.

Il Giornale è sempre “suo” ed avrà sempre uno spazio per esternarci il suo pensiero. Spero che il pri-

mo commento che perverrà in redazione sia il suo. Grazie di tutto Bruno.

Libertà medica sarà in continua evoluzione, questo primo numero sotto la mia direzione è solo l’i-

nizio di un percorso che faremo insieme. In un giornale con taglio sindacale, il lettore non è sempli-

ce e passivo spettatore di notizie e commenti altrui, è e sarà il primo interlocutore, se non addirittu-

ra chi dovrà contribuire in maniera preponderante a fare il giornale. Ogni articolo sarà corredato

dalla fotografia dell’estensore, affinché se ne aumenti la visibilità. Sarà dato risalto ai settori in mo-

do che scuola quadri e centro studi ai quali è riservata una rubrica, abbiano materiale in abbon-

danza per migliorarne il lavoro. Una rubrica sarà affidata ad Ennio Grassini per la sicurezza, in com-

petenza, per il diritto sanitario e sappiamo quanto bisogno ne abbiamo in questo momento.

L’aggiornamento avrà un suo spazio limitatamente a quello che le tematiche sindacali potranno con-

cedere. Mi è sembrato giusto inaugurare la rubrica “Polemizzando” con un articolo di Roberto Tieghi,

considerando la polemica un fenomeno costruttivo. Voce a tutti. Le idee non sono dissidenza. Dai con-

fronti nascono i fatti. Libertà medica si farà carico di mantenere la libertà medica non solo nel nome del-

la testata, ma in tutto quello che sarà scritto, nel rispetto delle regole del vivere civile. Alcune cose non

le anticipo per dare il piacere della sorpresa. Non posso però non accennare alla pagina del Presidente

da poco insediato. Cento giorni da Presidente: Auguri Martini, credo che tu ne abbia bisogno. ■

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GraficaWalter Aliprandi

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Periodico associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

In copertina: la Nazionale dello Snami

SNAMILIBERTÀmedica

Libertà Medica SNAMI è presente sul sito nazionale www.snami.org

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n.3 settembre - ottobre 2007

IN QUESTO NUMERO

LA PAGINA DEL PRESIDENTECento giorni del nuovo governo Snami ................................................................................................................................. 3

POLEMIZZANDOColpo di calore .................................................................................................................................................................................................... 6

CENTRO STUDIUn centro studi all’insegna della concretezza ............................................................................................................... 7

SCUOLA QUADRICambio della guardia ................................................................................................................................................................................... 8Scuola quadri nazionale: una realtà viva al servizio dello Snami ........................................................... 9

DIRITTO SANITARIOLa pubblicità sanitaria nel pacchetto Bersani ........................................................................................................... 11Medici specialisti 1983-1991 .......................................................................................................................................................... 13

DALLE REGIONIAccordo Integrativo Regione Sicilia 2007 ...................................................................................................................... 15Bocciati senza appello i manager delle Asl siciliane .......................................................................................... 16

DALLE PROVINCIELa sezione di Ravenna esiste ......................................................................................................................................................... 17

ARTE MEDICA E SCIENZACercare in salute ........................................................................................................................................................................................... 18Diabete: un farmaco contro l’ipertensione riduce la mortalità ............................................................ 20Medicina Generale e Università ................................................................................................................................................... 21

LA VOCE DEI SETTORISubito al lavoro per proporre ........................................................................................................................................................ 22

LETTI PER VOI 25

ULTIM’ORASciopero Medici di famiglia il 21 settembre per rinnovo convenzione ......................................... 26

L’INTERVISTAIntervista a Massimo Pagani .......................................................................................................................................................... 27

Numero 3/2007

PERIODICO TRIMESTRALE

DI INFORMAZIONE PROFESSIONALE

SCIENTIFICA, GIURIDICA E SINDACALE

Autorizzazione Tribunale di Milano n.73 del 08.02.03

Direttore ResponsabileFrancesco Pecora

Segretaria di redazioneGiuseppina Tomaselli

Hanno collaborato a questo numeroMaria Albano

Gianfranco BrecciaBruno Conti

Ennio GrassiniGiorgio Massara

Giuseppe MaugeriStefano Nobili

Pasquale OrlandoAngelo Testa

Roberto TieghiRonald Tramarin

Direzione e RedazioneSnami - Viale Beatrice D’Este, 10

20122 MilanoTel. 02 5830 0360 - 5830 0967

Telefax 02 5830 1621Sito Internet: www.snami.org

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Il punto sulla trattativa nazionaleSulla convenzione, gli interventi

congiunti con tutti i Sindacati Medicisia a livello Ministeriale che alla SI-SAC, hanno portato alla disponibili-tà immediata all’inizio delle trattati-ve sia del Ministero e del dott. Rossi(Presidente della SISAC).

È di questi giorni l’invio di un do-cumento del Presidente della Confe-renza Stato Regioni, Romano Coloz-zi, che ha dato piena disponibilità adaccorciare i tempi per iniziare le trat-tative in settembre.

Per quanto riguarda il contratto del-la dipendenza ci risulta che manchiancora la dichiarazione di disponibi-lità dell’ARAN oltre all’Atto di indi-rizzo delle regioni.

Case della salute, utap, ucp e altro: solo sigle

Come ho più volte dichiarato findalla presentazione del mio program-ma congressuale, l’Italia non ha biso-gno di nessuna “Rifondazione” o “Ri-strutturazione” drastica del nostro Si-stema Sanitario.

A detta dell’Organizzazione Mon-diale della Sanità, siamo ancora bensaldi ai primi posti nel mondo come

Siamo in un momento molto delicato di pre inizio delle trattative nazionali

Cento giorni del nuovo governo SnamiMartini Presidente, un primo bilancio

■ a cura di Stefano Nobili

Fin dal rientro dalCongresso di Copa-nello sono stato setti-manalmente a Romasia per motivi istitu-

zionali (siamo in un momento moltodelicato di pre inizio delle trattativenazionali) sia per intrecciare contat-ti con politici e rappresentanti deglialtri sindacati medici e delle istitu-zioni (Fnomceo, Enpam, Inail, ecc.)nel rispetto del mio programma elet-torale.

Tra i primi incontri, ricordo quellocon la Ministro On. Livia Turco che siè dimostrata molto interessata al no-stro programma e ha preteso la no-stra presenza in ogni riunione e/o ma-nifestazione. Abbiamo già partecipa-to a molti incontri sia su problemati-che di rinnovamento del SSN che dimodifiche del DL 522.

Ho presentato il nostro “ProgettoME.DI.CO.” alla Conferenza Stato-Regioni e ho chiesto l’inizio delle trat-tative per contratti e convenzioni ot-tenendo una prima audizione allaCommissione Sanità del Senato.

Altri incontri istituzionali impor-tanti sono stati quelli con il Presidente

Fnomceo Amedeo Bianco che ci hastabilmente inserito in tavoli tecnico-organizzativi della federazione, e conil Presidente dell’ENPAM Eolo Paro-di con il quale ho aperto un dialogoper poter avere maggior presenza al-l’interno del nostro Ente Previden-ziale.

Più volte mi sono visto ed ho avu-to modo di confrontarmi con i segre-tari degli altri sindacati medici con iquali stiamo ponendo le basi per unafranca dialettica nel completo rispet-to delle diversità, indispensabile perpoter serenamente affrontare i pro-blemi di politica sanitaria del nostropaese.

Tutto questo operando in strettorapporto con l’esecutivo nazionale cheringrazio anche per lo spirito di squa-dra subito creato.

Cosa richiedo ai miei iscrittiSNAMI

L’unica richiesta che mi sento di fa-re è quella di non perdere lo spirito diappartenenza che ho letto nelle di-chiarazioni di voto fatte nei miei con-fronti da tutti i congressisti, mentreribadisco la promessa di essere sem-pre attento alle necessità di tutti.

la pagina del PresidenteMauro Martini

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Libertà Medica SNAMI

mico in un periodo relativamente bre-ve (una legislatura) mentre per noi cli-nici l’obiettivo è la salute del pazien-te “a qualsiasi prezzo”, sicuri che unaspesa anche alta sostenuta oggi ma cli-nicamente corretta (penso al grandecapitolo della prevenzione persa conl’attuazione sbagliata del Governo Cli-nico”) si ripercuote in salute e rispar-mio nel tempo.

Esecutivo itinerante:per essere più vicini alle sezioni

Nella pratica null’altro di quello cheun sindacato moderno deve fare: sta-re sempre più vicino agli iscritti.

L’esperienza positiva di tre anni discuola quadri che ha toccato parec-chie regioni, mi ha portato a propor-re anche per l’esecutivo e quindi an-che per i Comitati Centrali e i Consi-gli Nazionali, la possibilità di render-li itineranti convocandoli volta pervolta in province e regioni diverse peressere più vicino alle sezioni e ren-dermi personalmente conto delle pro-blematiche locali.

Il prossimo incontro istituzionale ègia convocato a Roma per il 5, 6 e 7Ottobre.

In quella data fisserò gia i prossimiimpegni per il 2008 per permettereuna migliore organizzazione da par-te di tutti.

Il futuro di SNAMI: l’attualecrescita costante degli iscritti

Il futuro di SNAMI è la crescita delnumero degli iscritti. Il trend è in cre-

l’organizzazione della Sanità. È indi-spensabile l’atto di indirizzo delle re-gioni per iniziare le trattative e sem-pre le regioni hanno il potere, con gliaccordi decentrati, anche di stravol-gere gli accordi nazionali.

Proprio per questo organizzeremo,in autunno e nei primi mesi del pros-simo anno tre convegni interregiona-li (Nord, Centro, Sud) per mettere aconfronto quelli che ormai si potreb-bero definire i vari “Sistemi SanitariRegionali”. Obiettivo sarà evidenzia-re a livello Nazionale le diversità or-mai esistenti nel tentativo di riporta-re, nella prossima trattativa, una con-dizione di “uguaglianza nazionale” alnostro SSN.

SNAMI e il “governo clinico”Di “Governo Clinico” sono piene

le pagine di ogni rivista del settore,ma sempre più spesso operativamen-te ci si scontra con un “Governo Eco-nomico”.

Governo Clinico, come è noto, è untermine mutuato direttamente dal-l’inglese “clinical governance”: nellatraduzione anticipando la parola Go-verno alla parola Clinico i nostri am-ministratori hanno focalizzato i loroobiettivi più sul lato economico chesulla Clinica.

Forse la corretta traduzione dovevaessere “Governo della Clinica” dovequel “della” focalizza sui clinici il com-pito delle decisioni anche economi-che; gli amministratori ed i politicispesso sono costretti a decisioni chedevono vedere il loro ritorno econo-

SSN e non vedo perché dovremmoperdere quelle che sono le caratteri-stiche essenziali di un servizio sanita-rio solidale: parcellizzazione degli stu-di e rapporto diretto medico paziente.

Il nostro progetto di cambiamentodella medicina territoriale “ME.DI.-CO.” (MEdicina DIstrettuale di COn-tinuità) prevede, come si evince giànell’acronimo, un cambiamento cen-trato sugli operatori e non sulle strut-ture.

Il Medico di Assistenza Primaria do-vrà sempre più appropriarsi comple-tamente delle cronicità, oggi spesso er-roneamente accaparrate da struttureospedaliere che si sono impossessatedi parte del territorio per meri fini eco-nomici (sono sicuramente volani per iD.R.G.), distraendo forze economichee di personale ai veri secondi livelli.Per quanto riguarda il problema deicosiddetti “Codici Bianchi” la nostraproposta prevede di affiancare all’at-tività del medico di Assistenza Prima-ria un ampliamento della “ContinuitàAssistenziale” sulle 24 ore. Questa so-luzione oltre ad essere estremamentemeno dispendiosa delle altre propo-ste, ha anche il grande pregio di rida-re dignità economica e di sicurezza dilavoro a questa categoria di colleghiaumentandone il numero di oltre 4000unità a livello nazionale.

I rapporti con le regioniLe Regioni sono il vero nostro in-

terlocutore politico. Ormai i cambia-menti del capitolo V° della costitu-zione hanno dato a loro la gestione e

la pagina del Presidente

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la pagina del Presidente

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scita e questo mi rende felice. La SI-SAC ha pubblicato i numeri dellarappresentatività sindacale e ha con-fermato la nostra solida posizionecome secondo sindacato della medi-cina generale. Mi auguro di far scen-dere drasticamente la differenza nu-merica che ci separa dal primo sin-dacato, è sufficiente mantenere que-sto tend di crescita. Questo si otter-rà anche con il riavvicinamento, allanostra storica società scientifica SNA-MID che è uno dei punti del mio pro-gramma.

Il futuro del mmg,il futuro della medicinadi famiglia

Stiamo vivendo un periodo ditransi-zione molto delicato; se nonriusciamo a far valere la nostra pro-fessionalità imponendoci anche co-me formatori, sperimentatori e atto-ri del nostro aggiornamento, il rischioè quello di essere inglobati, tramitele varie strutturazioni emergenti ti-po UTAP, Casa della salute, U.M.G.ecc. nelle organizzazioni ospedaliereo, peggio, nelle strutture private sa-nitarie. Con tutto il rispetto per que-ste, ritengo che sarebbe la morte del-la Medicina di Famiglia che comecardine deve avere l’autonomia e lavicinanza fisica ed intellettuale al pa-ziente: in poche parole il Medico diMedicina Generale deve essere l’av-vocato difensore del paziente con ilquale deve stipulare un’alleanza te-rapeutica. Il SSN deve esserne il mez-zo e non il fine. ■

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P R O S S I M I I N C O N T R INazionali

23 settembre,Milano sede nazionale SnamiComitato di settore continuità assistenzialee Comitato di settore per l’assistenza primaria

28-29-30 settembre,Catania Hotel Parco degli AragonesiIncontro preliminare scuola quadri

5-6-7 ottobre,Roma hotel ErgifeEsecutivo nazionaleComitato centraleConsiglio nazionale

20-21 ottobre,Roma Hotel ErgifeConsulta delle Regioni

10 novembre,BolognaCongresso interregionale del nord

24-25 novembre,UmbriaCorso Scuola Quadri

15 dicembre,RomaCongresso interregionale del centro

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Libertà Medica SNAMI

E poichè in questo Paese i ritardi so-no all’ordine del giorno... speriamo be-ne anche se come scrive un Collega pro-pendo per questa sua ipotesi: - quandosi parte così vuol dire che le trattativeandranno per le lunghe, per svalutareal massimo il poco che, eventualmen-te, potrebbe essere “elargito” - .

Spero vivamente si sbagli ma icolpi di calore sono all’ordine delgiorno! ■

Di aumento di stipendio si trattava, ma non quello dei medici di famiglia

Colpo di caloreStorie di ordinario abuso e privilegio

■ Roberto Tieghi

Leggendo la stampa in questegiornate ferragostiane credevodi essere al riparo da “colpi di

calore”.Pensavo che il nostro stipendio or-

mai eroso da tutto e da tutti subisse unincremento mai tanto atteso come inquesto periodo dove ogni cosa aumentaa cominciare dalla tazzina del caffè cheogni mattina prima di iniziare l’attivi-tà sono solito sorseggiare con i colle-ghi amici al solito bar.

Di aumento di stipendio si trattavama non quello dei medici convenzio-nati diventato ormai per quell’infinitàdi voci che lo compongono un’enci-clopedia Treccani e districarsi un’im-presa degna del miglior Pico della Mi-randola.

Si trattava di 815 euro, una cifra mi-ca male se rapportata alle spese chequotidianamente il medico deve af-frontare che però erano appannaggiodei deputati ancora alla ricerca su do-ve e come “tagliare” i privilegi di cuigodono.

Continuando la lettura scoprivo chea Gennaio di quest’anno i Signori ave-vano beneficiato di un altro aumento di512 euro.

Tutta colpa delle retribuzioni legatea quelle dei presidenti di Cassazione.Saremo sfortunati o no?

Mi sovviene la risposta del Presidentedel Comitato di settore che alla solle-citazioni dei sindacati medici per unrapido rinnovo del contratto rispondeche si adopererà per una trattativa intempi brevi e il recupero almeno par-ziale dei ritardi accumulati in questimesi.

polemizzandoRoberto Tieghi

La Medicina è una scienza socialee la Politica altro non è che la Medicina

su larga scala.

Rudolf Virchow(13 ottobre 1821 - 5 settembre 1902), scienziato, medico e naturalista tedesco

♦ ♦ ♦

Tutte le scoperte della medicina si possonoricondurre alla breve formula: l’acqua bevuta

moderatamente, non è nociva.

Mark Twain(30 novembre 1835 - 21 aprile 1910),famoso e popolare umorista, scrittore,

lettore universitario e conferenziere statunitense

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niche. Abbiamo la necessità, scusatese mi ripeto, della collaborazione ditutti. Nessuno poteva immaginare,dieci anni addietro, quale e quantastrada lo SNAMI avrebbe fatto. Siamouna realtà nazionale di tutto rispetto.Il mare è fatto di gocce, dateci tuttianche un minimo di contributo, uninvestimento che sapremo far frutta-re per tutti. ■

Concetti chiari possono essere espressi e compresi con pochi vocabili

Un centro studiall’insegna della concretezzaIn pochi mesi già iniziata la collaborazione con le sezioni

■ Gianfranco Breccia

Non è mia abitudine dilun-garmi in parole, quando iconcetti sono chiari e si pos-

sono esprimere e comprendere usan-do pochi vocaboli.

Quale nuovo Responsabile nazio-nale del Centro Studi dello SNAMI,facendo tesoro delle esperienze di chimi ha preceduto, è mia intenzione, conl’ausilio dei miei collaboratori Dott.F.P. Scialla e Dott.a E. Villani e dei Re-sponsabili di Settore nazionali, svi-luppare ed ampliare la banca dati na-zionale, regionale e locale; raccoglie-re ed analizzare gli argomenti per set-tori e macroaree (Medicina Genera-le, Continuità Assistenziale, Emer-genza Territoriale, Medicina dei Ser-vizi, Dirigenza Medica, Snami Gio-vani, legale, fiscale, ecc); analizzarequanto conosciuto ed elaborare, suindicazione del direttivo nazionale,nuovi progetti, in modo che gli even-ti non ci precedano e non ci colganoimpreparati.

Quanto sopra verrà reso disponibi-le ai quadri sindacali in modo che si-

tuazioni che sembrano nuove ma cheinvece si sono già presentate e risoltein altre realtà aiutino noi tutti.

Mi rendo conto che l’impresa nonè semplice, ma sono sicuro che, conl’impegno e con la tenacia che con-traddistingue il nostro sindacato, siapossibile. Abbiamo già iniziato la col-laborazione e la consulenza con alcu-ne sezioni. Io le considero prove tec-

centro studiGianfranco Breccia

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L’esperienza dei docenti maturata nel tempo e sul campo

Cambio della guardiaUna scommessa vinta che deve rinnovarsi

■ Angelo Testa

Ho lasciato con non poca diffi-coltà la direzione della scuolaquadri del nostro sindacato.

Dopo tre anni di impegno non semprefacile ma sicuramente costruttivo, pos-so dire che è stata una bellissima pale-stra di vita ancorché di crescita profes-sionale sia sindacale sia culturale. Il co-ordinamento di un pool di docenti concaratteristiche completamente diversel’uno dall’altro mi ha dato enormi sod-disfazioni in termini di partecipazione erisultati, e poi mi sono anche divertito.

L’esperienza dei docenti maturata neltempo e sul campo, e la loro diversitàdettata non solo dalle loro caratteristi-che caratteriali ma dalla loro provenienzageografica ha fatto si che ogni scuola hapermesso a docenti e discenti di arric-chirsi di nuove esperienze. Abbiamo sem-pre chiuso con un bilancio positivo. Sia-mo riusciti, e di questo non mi stanche-rò di ringraziare tutti coloro che hannopartecipato, a quella che inizialmente erauna scommessa, e che lentamente è di-ventata quello che ogni partecipante hatoccato con mano. La scuola è servita astabilire, e dove era necessario a ristabi-lire, rapporti umani e di amicizia, nonsottraendo nulla all’aspetto didattico.

scuola quadriAngelo Testa

Corso scuola quadri in Puglia, docenti e discenti

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Tre anni di scuola sono ricchi di fat-ti e aneddoti e non basterebbero le pa-gine di questo giornale per raccontar-li tutti, ma uno per tutti merita: erava-mo in Puglia, accolti in maniera eccel-lente dal presidente Chiodo in un bel-lissimo albergo immerso negli ulivi, du-rante una simulazione, i discenti sonoentrati talmente tanto nella parte dafar intervenire il personale dell’alber-go che non credeva che fosse una si-mulazione ma un inizio di rissa…

Questa esperienza di coordinamentodella scuola quadri mi ha permesso distudiare la situazione sindacale a livellolocale. Ho girato in lungo e in largo l’I-talia, essendo l’unico, (in qualità di Pre-side come mi prendevano in giro i Col-leghi...) a restare in aula durante tutto il

tempo delle lezioni, delle esercitazioni edei confronti, ho quindi avuto la possi-bilità di conoscere meglio le situazionilocali. Ora spero di mettere a frutto que-ste esperienze da vice segretario nazio-nale al servizio dell’esecutivo nazionale.

Lascio il bastone a Giorgio Massara,Giorgio mi aveva chiesto quando ancoraera vice segretario naz. che cosa ne pen-sassi di un suo impegno come responsa-bile nella scuola, nel caso io avessi avuto in-carichi diversi, ed ho avuto grande piace-re dalla sua richiesta e dall’interesse chemostrava per la scuola. Oggi Giorgio Mas-sara è il nuovo responsabile della scuolaquadri, non penso di dover dare consigli,vista la sua esperienza, ma metto con umil-tà tutta la mia esperienza maturata e sonoa sua disposizione come docente. ■

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Sollecitare i presidenti provinciali a programmare un incontro nelle loro provincie

Scuola Quadri Nazionale:una realtà viva al servizio dello Snami

1. è necessario un dialogo continuo coni presidenti regionali e provincialiaffinché essi pubblicizzino local-mente le iniziative che si andrannovia via mettendo in cantiere;

2. è anche necessario sollecitare i pre-sidenti a programmare almeno unappuntamento della Scuola nellaloro regione o provincia;

3. occorre calibrare gli incontri in ba-se alla tipologia professionale deicolleghi che vi partecipano cer-cando di dare più attenzione e piùspazio agli argomenti che suscita-no maggiore interesse;

4. tale logica deve portare anche adun incremento degli incontri dellaDirigenza medica che vanno effet-tuati come iniziative a se stanti;

5. vanno rivisti i questionari (trovo,per esempio, esagerato che per laMedicina generale vi siano ben 14domande sullo Statuto e solo 8 sul-l’ACN);

6. va potenziato il 2° livello;7. vanno promossi incontri specifici

per figure dirigenziali mirate (te-sorieri, addetti stampa, segretariorganizzativi ecc.);

8. nel programma che si metterà apunto occorre coinvolgere ancheil Centro studi nazionale;

■ Giorgio Massara

Il triennio 2004-2007 dell’attivitàsindacale SNAMI è stato caratte-rizzato da una serie di iniziative

estremamente qualificanti della Scuo-la Quadri nazionale.

Questo organismo ha avviato infattiin tale periodo la sua attività sotto labrillante guida di Angelo Testa effet-tuando ben undici sessioni svoltesi inaltrettante regioni italiane.

La tipologia di tali sessioni, poi, èstata quanto mai articolata dal mo-mento che si sono avuti cinque in-contri di primo livello, due di se-condo livello, un master per docen-ti, un master per Presidenti, un cor-so per animatori di formazione edun corso per rappresentanti di Di-stretto.

L’attività ha visto impegnati com-plessivamente quindici docenti e due-centoventitre partecipanti provenien-ti da quarantaquattro province.

Negli incontri di 1° livello il 69%dei partecipanti sono stati medici del-l’Assistenza primaria, il 12% dellaContinuità Assistenziale, il 12% del-la Dirigenza Medica ed il 4% del 118.

Gli appuntamenti del 2° livello han-no invece visto invece un 85% di me-

dici di Assistenza Primaria con un re-stante 15% di medici di ContinuitàAssistenziale.

Le regioni che hanno dato il mag-gior numero di partecipanti sono sta-te la Lombardia, la Sicilia e il Piemonteseguite da Puglia, Campania, Cala-bria, Veneto, Toscana, ecc.

Sono stati somministrati dei pre-teste dei post-test: per la Medicina Gene-rale su 25 domande (14 sullo Statu-to, 8 sull’ACN e 3 sull’ENPAM) è sta-ta riscontrata una percentuale di er-rori del 50% nel pre-test e del 16%nel post-test; per la Dirigenza medi-ca, invece su 20 domande (7 sullo Sta-tuto e 20 sul CCNL) è stata riscon-trata una percentuale di errori del33% nel pre-test e del 10% nel post-test.

Fin qui dati che sono senz’altro as-sai lusinghieri non solo per chi, in ve-ste di docente o di discente, vi ha par-tecipato ma per il sindacato tutto.

Si tratta, giunti a questo punto delcammino di fare tesoro dell’esperien-za accumulata e di migliorare ulte-riormente, laddove possibile, il siste-ma.

Personalmente ritengo che vadanocurati con particolare attenzione i se-guenti punti:

scuola quadriGiorgio Massara

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scuola quadri

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9. è da prendere in considerazionel’avvio di incontri di 3° livello incui coinvolgere direttamente fun-zionari aziendali, regionali e na-zionali.

10.è necessario organizzare, almenouna volta all’anno, un master perdocenti.

Ringrazio il dottor Giuseppe Giu-liano della Dirigenza Medica, che haaccettato di essere il mio vice in que-st’avventura, così come ringrazio Ele-na Villani e Ugo Tamborini, che han-no risposto positivamente alla mia ri-chiesta di collaborazione, nonché i re-sponsabili nazionali di Settore che tan-to hanno dato e tanto daranno allaScuola.

Nei giorni 28-29 e 30 settembre siterrà a Catania un seminario orga-nizzativo della Scuola che avrà lo sco-po di articolare - con il contributo ditutti i docenti - un programma orga-nico relativo al prossimo triennio che,oltre a percorrere strade già battutenel periodo 2004-2007 sotto la sicu-ra guida di Angelo Testa, spero vedrànuove formule ed iniziative capaci dipotenziare ulteriormente il servizio re-so al Sindacato.

Il triennio che si apre sotto la presi-denza di Mauro Martini appare voltoad un processo di rinnovamento delSindacato capace di suscitare grandiattese ed entusiasmi ai quali occorredare risposte precise ed organicamentecostruite: la Scuola Quadri vuole farela sua parte ed ha tutti numeri per far-la nel modo migliore possibile: noi sia-mo già al lavoro. ■

Il corpo docenti dello scorso triennio

Scorcio dei dintorni di Telese (BN)sede dei corsi scuola quadri

L’ingresso delle terme di Telese (BN)sede dei corsi scuola quadri

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diritto sanitarioEnnio Grassini

È il caso della disposizioni in materiadi pubblicità sanitaria e di repressionedell’esercizio abusivo della professio-ni sanitarie, introdotte con legge nel1992 [L. n. 175/1992] e del Regola-mento concernente la disciplina dellecaratteristiche estetiche delle targhe,insegne e inserzioni per la pubblicitàsanitaria del 1994 [D.M. 16 settembre1994, n. 657].

Il decreto legge non contiene il quadro sistematico delle specifiche abrogazioni

La pubblicità sanitarianel pacchetto BersaniUna maggiore elasticità con il controllo degli Ordini professionali

■ Ennio GrassiniAvvocato (Specialista in Dirittoed Economia della Unione Europea)

Nell’estate del 2006, con l’a-dozione di un provvedimen-to d’urgenza, veniva emana-

to il cosiddetto «pacchetto Bersani»[D.L. 4-7-2006 n. 223]. Il Parlamen-to, nel successivo mese di agosto, conmodificazioni, convertiva in Legge iltesto [L. 4-8-2006 n. 248].

Tra innumerevoli apprezzamenti, cri-tiche, manifestazioni di categoria, restaoggi un atto legislativo di ampia porta-ta, con talune novità di sicuro impatto.

Nella parte dedicata alle misure ur-genti per lo sviluppo, la crescita e la pro-mozione della concorrenza e della com-petitività, per la tutela dei consumato-ri e per la liberalizzazione di settori pro-duttivi, il «decreto Bersani» ha statui-to la caducazione - per gli esercenti del-le attività libero professionali ed intel-lettuali - del divieto, anche parziale, disvolgere pubblicità informativa circa:■ i titoli e le specializzazioni

professionali;■ le caratteristiche del servizio

offerto;

■ il prezzo e i costi complessivi delleprestazioni.

Il Legislatore del 2006, affermando ilprincipio comunitario della libera con-correnza, della libera circolazione del-le persone e dei servizi e nell’intento diassicurare agli utenti una concreta pos-sibilità di scelta, anche nella logica dicomparazione delle prestazioni dispo-nibili sul mercato, ha abrogato le dis-posizioni legislative e regolamentariche prevedono i divieti in tema di pub-blicità informativa.

Il decreto legge come convertito, noncontiene, però, il quadro sistematico

delle specifiche abrogazioni aventi adoggetto i divieti in materia di pubbli-cità, lasciando all’interprete il compi-to di verificare gli ambiti e il grado dipenetrazione della novità legislativa.

Il vantaggio di una disciplina ad im-patto generale, potrebbe essere indivi-duato nella scelta di non incidere suisingoli precetti preesistenti, ma sul prin-cipio di fondo che, mutando, li travol-ge. Lo svantaggio è che talune norme,con applicazioni talora ben collauda-te, sembrano confluire in uno spaziodi incertezza applicativa.

NORME DI INTERESSE

■ L. 05/02/1992 n. 175 - Norme inmateria di pubblicità sanitaria e direpressione dell’esercizio abusivodelle professioni sanitarie. Pubbli-cata nella Gazz. Uff. 29 febbraio1992, n. 50.

■ Decreto ministeriale 16 settembre1994, n. 657 - Regolamento con-cernente la disciplina delle caratte-ristiche estetiche delle targhe, in-segne e inserzioni per la pubblicitàsanitaria. Gazz. Uff., 30 novembre,n. 280.

■ D.L. 04/07/2006 n. 223 - Disposi-zioni urgenti per il rilancio econo-mico e sociale, per il contenimento

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diritto sanitario

Il decreto Bersani, laconicamente,ha, quindi, disposto la generalizzataabrogazione delle disposizioni legis-lative e regolamentari impositive didivieti, ma l’impianto della Legge n.175 del 1992 non appare soltanto de-stinato ad imporre dei limiti nellaestrinsecazione materiale dei mes-saggi. Infatti, se da un lato riscon-triamo una serie di preclusioni al con-tenuto delle targhe e delle inserzioni,dall’altro troviamo un meccanismodi verifica, che potrebbe dirsi in lineacon lo spirito della riforma del 2006diretta ad assicurare, anche agli uten-ti delle professioni sanitarie, una ef-fettiva facoltà di scelta, attraverso lapossibilità di ricevere messaggi di«pubblicità informativa» senza com-promissione della qualità dei servizi

resi. In tale ultima prospettiva, non èmarginale l’attenzione riservata pro-prio dalla Legge del 1992 al com-plesso problema dell’uso pubblicita-rio delle specializzazioni, dei titoli distudio, dei titoli accademici e di car-riera.

L’abolizione del divieto di svolgerepubblicità informativa, non passa at-traverso una libertà intesa come as-senza di regole e controlli, in realtàprefigurati nella stessa norma del2006.

Nel D.L. n.223/2006 come modifi-cato, si chiarisce che la reclamizza-zione della professione può avvenireintanto che siano osservati i criteri ditrasparenza e veridicità del messaggiomentre gli ordini dei medici chirurghie degli odontoiatri, verificheranno l’os-servanza del precetto.

Nei primi mesi del corrente anno,la Corte di Cassazione ha intravistonella novità legislativa introdotta dalGoverno con decreto - legge, una chia-ve di lettura della disciplina posta dal-la L. n. 175/1992 in senso estensivodelle opportunità pubblicitarie riser-vate agli esercenti le professioni sani-tarie.

La questione sottoposta alla Supre-ma Corte, atteneva alla natura delcontrollo svolto dall’Ordine dei me-dici circa le caratteristiche formali esostanziali delle targhe pubblicitarie,alla perentorietà del termine di 30giorni per il rilascio del nulla osta ealla sussistenza di una reale discre-zionalità dell’Ordine nella attività diverifica finalizzata al suddetto prov-vedimento di nulla-osta.

Il riferimento alla normativa del de-creto Bersani, contenuto nella pro-nuncia depositata il 15 gennaio 2007,sembra lasciar intendere che, in ognicaso, le controversie in ordine ai po-teri degli Ordini dei medici chirurghied odontoiatri, andranno lette anchesulla scorta delle novità introdotte neimesi di luglio ed agosto 2006 e soloin estrema sintesi richiamate dalla Su-prema Corte che, purtroppo, nel ca-so specifico, non ha avuto occasione diampliare l’interpretazione e fornireuna collocazione sistematica dei nuo-vi principi.

In realtà, il ruolo dell’Ordine pro-fessionale, nella materia in questionenon appare marginale e solo in partemutato.

Il 16 dicembre 2006 è stato ap-provato il nuovo Codice di Deonto-logia Medica che al capo XI - artt.55, 56 e 57 - disciplina la materia del-la pubblicità e della informazione sa-nitaria.

Il codice è intervenuto innovando ilprecedente del 1998, all’indomani del-la liberalizzazione di cui si è detto.

e la razionalizzazione della spesapubblica, nonchè interventi in ma-teria di entrate e di contrasto all’e-vasione f iscale. Pubblicato nellaGazz. Uff. 4 luglio 2006, n. 153.

■ L. 04/08/2006 n. 248 - Conversio-ne in legge, con modificazioni, delD.L. 4 luglio 2006, n. 223, recantedisposizioni urgenti per il rilancioeconomico e sociale, per il conte-nimento e la razionalizzazione del-la spesa pubblica, nonchè interventiin materia di entrate e di contrastoall’evasione fiscale. Pubblicata nel-la Gazz. Uff. 11 agosto 2006, n. 186.

■ Codice di deontologia Medica del16/12/2006.

■ Deliberazione n. 52 del 23/02/2007FNOMCeO.

GIURISPRUDENZA DI INTERESSE

■ Cassazione Civile Sezione III, Sent.n. 652 del 15.01.2007 disponibilenel testo integrale su www.dirittosanitario.net, pubblicazione del29.01.2007.

■ Cassazione Civile Sez. Unite, Sent.n. 10575 del 09.05.2006.

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diritto sanitario

Il Comitato centrale della FNOM-CeO, nel febbraio 2007, con atto n.52, ha deliberato in tema di pubblici-tà sanitaria individuando linee-guidaalla luce delle novità legislative intro-dotte, nell’intento di fornire orienta-menti comuni agli Ordini provincialiin sede di verifica dei presupposti ditrasparenza e veridicità dei messaggipubblicitari ai sensi delle statuizionidi cui al decreto Bersani.

Le linee-guida, elaborate per l’ap-plicazione degli articoli 55, 56 e 57del codice deontologico, dando so-stanzialmente atto della avvenutaliberalizzazione in tema di pubbli-cità informativa, hanno sottolinea-no il ruolo fondamentale di valuta-zione riservato agli ordini profes-sionali.

Appare ragionevole affermare co-me, dunque, l’impianto complessivointroduca una elasticità amplificata -rispetto al profilo in essere prima del«pacchetto Bersani» -, ma opportu-namente controllata in ragione di al-meno due esigenze di fondo: la pri-maria tutela degli utenti dei profes-sionisti della sanità e la dignità e de-coro della professione medica rispet-to ad incontrollati ed improbabili fe-nomeni divulgativi che di certo nonsono stati avallati.

Semmai, da una diversa prospetti-va, può ritenersi auspicabile un inter-vento del Legislatore diretto a rimo-dulare i termini della Legge n. 175 del1992 per esigenze di coordinamentorispetto al mutamento del principiodi base sul complesso terreno dellapubblicità sanitaria. ■

Il diritto a percepire somme sostitutivealla remunerazione sarebbe prescrittodopo un quinquennio

Medici specialisti1983-1991I requisiti, fissati dalle direttive comunitarie,ai fini della “adeguata remunerazione”

■ Ennio Grassini

La direttiva del Consiglio 16 giu-gno 1975, 75/362/CEE («di-rettiva “riconoscimento”»), mi-

ra al riconoscimento reciproco dei di-plomi, certificati e altri titoli di medicoe comporta misure destinate ad age-volare l’esercizio effettivo del diritto distabilimento e di libera prestazione deiservizi.

La direttiva del Consiglio 16 giugno1975, 75/363/CEE («direttiva “coor-dinamento”»), tende al coordinamen-to delle disposizioni legislative, rego-lamentari ed amministrative attinentialle attività di medico. Entrambe sonostate modificate, in particolare, dalladirettiva 82/76.

Dalla analisi delle stesse è possibiledesumere che:1. L’obbligo di retribuire in maniera

adeguata i periodi di formazionetanto a tempo pieno quanto a tem-po parziale dei medici specialisti

s’impone unicamente per le specia-lizzazioni mediche comuni a tuttigli Stati membri o a due o più di es-si e menzionate agli artt. 5 o 7 del-la direttiva del Consiglio 16 giugno1975, 75/362/CEE, concernente ilreciproco riconoscimento dei di-plomi, certificati ed altri titoli dimedico e comportante misure de-stinate ad agevolare l’esercizio ef-fettivo del diritto di stabilimento edi libera prestazione dei servizi.

2. Tale obbligo s’impone solo se lecondizioni di formazione a tempopieno di cui al punto 1 dell’allega-to della direttiva 75/363, come mo-dificata dalla direttiva 82/76, oquelle della formazione a tempo ri-dotto di cui al punto 2 dell’allega-to della direttiva 75/363, come mo-dificata dalla direttiva 82/76, sonorispettate dai medici specialisti informazione.

L’allegato della direttiva «coordina-mento», aggiunto dall’art. 13 della di-

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rettiva 82/76 e intitolato «Caratteri-stiche della formazione a tempo pienoe della formazione a tempo ridotto deimedici specialisti», fissa le condizioni:

Formazione a tempo pienodei medici specialisti

Essa implica la partecipazione allatotalità delle attività mediche del ser-vizio nel quale si effettua la formazio-ne, comprese le guardie, in modo chelo specialista in via di formazione de-dichi a tale formazione pratica e teoricatutta la sua attività professionale perl’intera durata della normale settima-na lavorativa e per tutta la durata del-l’anno, secondo le modalità fissate dal-le autorità competenti.

Tale formazione forma pertanto og-getto di una adeguata remunerazione.

Formazione a tempo ridottodei medici specialisti

Essa risponde alle stesse esigenze del-la formazione a tempo pieno, dallaquale si distingue unicamente per lapossibilità di limitare la partecipa-zione alle attività mediche ad una du-rata corrispondente perlomeno allametà di quella prevista al punto 1, se-condo comma.

La autorità competenti vigilano af-finché la durata totale e la qualità del-la formazione a tempo ridotto deglispecialisti non siano inferiori a quelledella formazione a tempo pieno.

Tale formazione a tempo ridotto for-ma quindi oggetto di una remunera-zione adeguata».

In altri termini, la formazione a tem-po ridotto permette ai medici di orga-nizzare la durata del loro ciclo di for-mazione di medici specialisti su un pe-riodo più lungo.

L’allegato aggiunto alla direttiva75/363/C.E.E. dall’art. 13 della diret-tiva 82/76/C.E.E., ora trasfuse nella di-rettiva 93/16/C.E.E., nel disciplinarequindi le caratteristiche della forma-zione a tempo pieno e ridotto dei me-dici specialisti, ha prescritto che essa,comportando la partecipazione alla to-talità delle attività mediche del servi-zio nel quale si effettua la formazione,comprese le guardie, implica che le siadedicata tutta l’attività professionaleper l’intera durata della normale setti-mana lavorativa e per tutta la duratadell’anno “secondo le modalità fissatedalle autorità competenti”: conse-guentemente, solo tale formazione èconsiderata suscettibile di un’adegua-ta remunerazione, dove mancano atti diesecuzione interna che riconoscano laretribuibilità anche dei corsi non con-formi alla normativa comunitaria.

Va comunque sottolineato che, in di-fetto di precedenti atti interruttivi, inpresenza della relativa eccezione di con-troparte il diritto a percepire sommesostitutive dell’adeguata remunerazio-ne prevista dalle direttive comunitarie,così come quello al risarcimento deldanno, si sarebbe, secondo la giuri-sprudenza maggioritaria, prescritto conil decorso di un quinquennio, trattan-dosi di somme da corrispondersi ad an-no ai sensi dell’art. 2948 n. 4, c.c., adecorrere dall’epoca in cui i diritti inquestione avrebbero dovuto essere fat-ti valere, cioè dalla data di verificatamaturazione del diritto, coincidentecon la conclusione di ciascun anno ac-cademico in cui ciascuno abbia fre-quentato il corso di specializzazione o,al più tardi, dalla data in cui il relati-vo diritto sia stato sostanzialmente ne-gato, coincidente con quella di ema-nazione del decreto legislativo 8 ago-sto 1991 n. 257, di attuazione della di-rettiva 82/76CEE, con decorrenza so-lo dall’anno accademico 1991/1992(ottobre 1991). ■

Come medico devi accettare il fatto che quelloche facciamo qui ha un solo scopo: guadagnare

tempo. Cerchiamo di prolungare la partita,nient’altro; ma poi finisce sempre allo stesso

modo.

Dr. Cox, Scrubs

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SICILIA

Accordo IntegrativoRegione Sicilia 2007“...molto fumo…poco, pochissimo,anzi niente arrosto...”

■ Giuseppe MaugeriAddetto alla presidenza regione Sicilia

Se è stato sempre complicato parteci-pare alle trattative, ritrovandosi di so-lito a dovere rimasticare documenti e“accordini” stilati in separata sede, fi-guriamoci quanto sia stato difficile perle delegazioni SNAMI, escluse uffi-cialmente dalle trattative decentrate,parteciparvi. Gli altri ci hanno defini-ti “uditori”, noi ci siamo sentiti “ga-ranti” e siamo stati ascoltati, non-ostante ghigni e smorfie di disappun-to. Sappiamo di essere scomodi. Nelbilancio finale, però, i risultati non so-no stati adeguati all’enorme dispendiodi tempo e risorse.

Alla lettura dell’accordo, già in pre-messa, risulta evidente lo spirito ani-matore: neanche l’ombra dell’agogna-to miglioramento contrattuale, né del“benessere professionale” del mdf, giàsotterrato da carichi burocratici e one-ri legislativi, che nulla o molto pocohanno a che vedere con la sua vera at-tività. L’accordo, è scritto nella primariga, è stipulato nell’esclusivo “inten-to di un uso appropriato delle risorse”.

La parte pubblica sostiene che la Re-gione Sicilia non ha soldi. Noi ribadia-mo che la Regione non ha soldi perchéli spreca e come lo fa è ormai dominiodi tutti (vedi ultimi articoli sulle princi-

pali testate inerenti lo scandalo delle su-perconsulenze e delle prestazioni paga-te più volte ai centri accreditati).

“Il medico di Assistenza Primaria haun ruolo centrale, è garante e gestoredella salute globale, deve potenziare lapropria attività nei confronti delle cu-re domiciliari e dell’assistenza dell’an-ziano, deve informatizzarsi, deve ade-rire ai protocolli diagnostico-terapeu-tici, deve partecipare allo sviluppo del-la telemedicina, deve integrarsi ed ade-rire al Sistema informativo Socio-Sa-nitario (SIS)”. Ma qual è il prezzo? Tut-to questo è gratis! D’altronde, ormaisiamo abituati a sentirci ripetere “Gua-dagnate già troppo per ciò che fate!”.Pertanto, se il medico vorrà percepirequalche piccolo “incremento-elemosi-na” dovrà partecipare ai progetti spe-cifici previsti negli articoli 15, 16 e nel-le norme finali. Mentre alcuni proget-ti sono comprensibili e condivisibili,altri sembrano nascere da particolariinteressi di funzionari e Società Scien-tifiche.

Per ovvi motivi di spazio, cercheròdi stimolare la vostra attenzione sugliarticoli che la meritano.

L’art. 15 sostituisce l’art. 17 del pre-cedente AIR. L’ex art. 17, a fronte diun incremento delle ore di apertura distudio (18 ore anziché 15 previste dal-l’ACN), una migliore organizzazionenegli accessi, una maggiore disponibi-lità telefonica e la partecipazione a pro-grammi di formazione, erogava unaquota annuale di 6 euro per paziente.L’attuale art. 15, richiede oltre a quan-to detto un ulteriore ritocco orario set-timanale (da 18 a 20 per un massima-

lista) e prevede un plus annuo di 50centesimi per assistito fino al 30.06.08;da tale data il plus sarà di 1 euro. Unavera miseria!

L’art. 16, sancisce l’obbligo dei me-dici alla partecipazione a specifici pro-getti aziendali, concordati con leOO.SS. maggiormente rappresentati-ve, quali:■ implementazione dei sistemi di pre-

notazione delle prestazioni speciali-stiche secondo criteri di priorità cli-niche e partecipazione al progetto“CUP on line” regionale;

■ stampa delle ricette informatizzatacon percentuale non inferiore al 75%;

■ diffusione dell’informazione sull’u-so della Tessera sanitaria-Carta re-gionale di servizi e disponibilità al-l’attivazione ed all’aggiornamentodella stessa;

■ adesione e partecipazione al progettoS.I.S. regionale e alla costituzionedella rete RMMG (Rete Medici diMedicina Generale);

Palazzo dei Normanni a PalermoSede dell’Assemblea Regionale Siciliana

dalle regioniGiuseppe Maugeri

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dalle regioni

■ attivazione del procedimento di in-vio telematico delle ricette (L. 296del 27.12.06);

■ tenuta ed aggiornamento delle Car-telle Cliniche Informatizzate (CCI)e disponibilità dei data-base delleCCI dei propri assistiti per esigenzeconoscitive (epidemiologia, appro-priatezza scelte assistenziali tera-peutiche sulla spesa sanitaria e sul-la qualità dell’assistenza.

Vengono stabilite nell’art. 17 le per-centuali massime per ciascuna formaassociativa: 25% forme semplici, 30%forme in rete, 10% forme di gruppo,5% miste (gruppo+rete).

L’art. 18, esprime la volontà delleOO.SS. firmatarie e dell’Assessoratodi risvegliare il progetto Jurassico del-le UTAP e ne determina le caratteristi-che. In questo caso si registra una in-quietante controtendenza rispetto aquanto si discute in ambito nazionale,visto il misero fallimento dei progettisperimentali già avviati.

Nulla cambia per ADI, ADP e ADR(art. 21-22-23) in termini economici. Diprestazioni P.I.P. neanche se ne parla.

Per quanto riguarda le norme finali,queste contengono alcune novità:■ punto 3: l’adesione agli obiettivi di sa-

lute individuati dal P.S.N. 2007/09(screening tumori, prevenzione ma-lattie sessualmente trasmesse, pianoregionale delle vaccinazioni) compor-terà l’erogazione di 3,08 euro per as-sistito per anno. È necessario sottoli-neare che tale somma era già stata pre-vista e imposta alle regioni dall’attua-le contratto di lavoro di categoria

23/03/05, art. 59 comma A punto 7;■ punto 5: la partecipazione al Piano

Regionale di Prevenzione,in parti-colare al progetto “Disease mana-gement del diabete mellito di tipo2” prevede un compenso “rateizza-to interessi zero” di 100 euro per pa-ziente correttamente identificato emonitorato.

In conclusione si può dire, conside-rata la durata quadriennale, che que-sto accordo non solo non ci soddisfa,ma ci umilia. Non è l’enfasi, oramaistucchevole, delle prime pagine o il ri-badire l’importanza del ruolo del me-dico di famiglia che ci appaga. Sarem-mo più contenti se ci dessero la possi-bilità di lavorare secondo scienza e co-scienza anziché essere burocrati con-trollori, a loro volta controllati.

Anche noi, quali lavoratori, checchése ne dica, abbiamo il diritto ad unostipendio migliore. A conti fatti siamofermi da dieci anni nonostante il deva-stante avvento dell’euro. Speriamo cheun prossimo accordo nazionale, risve-gli talune coscienze e ci possa dare ra-gione. ■

Roberto Lagalla, Assessore Regionale alla Sanità

Bocciatisenza appelloi manager delleAsl siciliane

La Corte dei Conti sottolinea le“irregolarità contabili”.

Esiste in Sicilia una “situazione digrave squilibrio gestionale” e di “ri-levante e reiterata perdita di eserci-zio” delle aziende sanitarie locali at-tive in regione.

Il deficit più rilevante riguarda l’a-zienda sanitaria di Catania, dove siè passati da un buco di 116 milionidi euro nel 2003 a uno di 477 mi-lioni nel 2005.

Per la Corte dei Conti siciliana,“le Asl sono afflitte non già da unaperdita dovuta a fattori contingen-ti, ma da un vero e proprio deficitstrutturale.

I magistrati contabili contestanoanche “il mancato rispetto dei vin-coli di crescita”: tutti i manager, adeccezione di quelli dell’Asl di Tra-pani, hanno fallito l’obiettivo delpareggio di bilancio che andava rag-giunto alla fine del 2005 con il ta-glio delle spese. ■

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dalle provincie

R AVENNA

La sezione di RavennaesisteAlcuni uomini passano, ma le sezionidello SNAMI e soprattutto le ideeresistono

Le ferie non fermano l’entusiasmo ela voglia di abbattere un sistema che stacercando di distruggere la sanità con lacomplicità di chi antepone gli interessipersonali a quelli della categoria.

Venerdì 31 agosto presso il Jollj ho-tel di Ravenna il presidente Martini ac-compagnato dal vice presidente Peco-ra dal vice segretario Testa e dal teso-riere nazionale Fania ha incontrato gliiscritti della sezione provinciale di Ra-venna e parte dei presidenti provincia-li della regione Emilia Romagna. Dopouna relazione puntuale del presidenteMartini si è passati ad un serrato con-fronto sia con gli iscritti ravennati siacon i presidenti provinciali. Dal con-fronto emerge il disagio di un momentostorico tra i più di difficili della storiadella sanità italiana. ‘Atti vessatori aBologna’ ci dice Biavati, che hanno ilsapore della ritorsione se non addirit-tura del terrorismo psicologico per ilfatto di non appartenere ad organiz-zazioni filo - palazzo, e tutto ciò ci vie-ne confermato anche da Calatroni pre-sidente di Piacenza. Evidentemente loSNAMI non rimarrà con le mani inmano. Sono finiti i tempi dell’inesora-bile vessazione. Riponderemo in tuttala nazione, ad armi pari, a tutte quelleazioni mascherate da contenimento del-la spesa. ■

Indagheremo e faremo indagare su-gli sprechi di ogni ausl nazionale, pro-getti obiettivi: a chi e perché, consu-lenze: a chi e perché. Soldi a palate pertutti tranne che per medici e pazienti.

Gli iscritti di Ravenna evidenzianoche vi è quasi un timore o un senso divergogna a chiedere una giusta retri-buzione. ‘Siamo i peggio pagati d’Eu-ropa a fronte di un lavoro sempre più

stressante, gravoso ed impegnativo, vo-gliamo essere retribuiti da liberi pro-fessionisti’ dice De Lorenzi di Raven-na. Vista la defezione di qualche iscrit-to di Ravenna ed dell’esecutivo, at-tualmente la sezione viene affidata co-me referente al Dott. Cavallaro, al piùpresto saranno rifatte le elezioni pro-vinciali e successivamente quelle re-gionali. ■

Uno scorcio di Ravenna

Martini, Fania e Testa a Ravenna

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logia) e la rilevanza clinica.La formulazione del quesito clinico

è senza dubbio la parte cruciale dellaricerca, perchè il problema clinico de-ve essere trasformato in una domandaprecisa, in modo da poter ottenere unarisposta pertinente. Uno degli strumentiche consente di strutturare meglio ilquesito prevede la suddivisione dellaquestione in più punti e viene general-mente utilizzato l’acronimo PICO: ov-vero Patient o Population o Problem;Intervention; Comparison o Conditiono Control; Outcome:P. bisogna considerare dati anagrafi-

ci, anamnestici e relativi alla pato-logia in corso;

I. ricercare i possibili trattamenti. Sesono noti cercarli come tali se noricercarli attraverso pubblicazioniriferite alla patologia in questione;

C. porre attenzione a cosa è nostro in-teresse confrontare: tipi di popola-zioni diverse, categorie di farmacio un singolo farmaco, trattamentinon farmacologici o chirurgici;

O. bisogna valutare quale obiettivo esi-ti ci interessa conoscere e focaliz-zarsi solo su alcuni di essi.

Un esempio di come procedere è ri-portato in tabella. Una volta stabilitocosa cercare si tratta di decidere do-ve cercare, infatti la soluzione al que-sito può essere trovata in diverse fon-

Oggi le informazioni sono più disponibili ad una fascia più ampia di utenti

Cercare in salute■ Maria Albano

Ai nostri giorni le conoscenzemediche a disposizione delclinico sono sempre maggio-

ri e il loro numero è in continuo au-mento. Tuttavia la qualità delle pub-blicazioni e la loro rilevanza nella pra-tica clinica di tutti i giorni non è sem-pre scontata. Nasce quindi il proble-ma di riuscire a mettere in pratica al-cune strategie che consentano di uti-lizzare la letteratura medica riuscen-do a trarre da questa le informazionirealmente utili al cambiamento dellapropria pratica medica e al migliora-mento dello stato di salute del pa-ziente.

In generale le difficoltà a reperire ar-ticoli che abbiano rilevanza clinica, cheposseggano il requisito di validità e chesiano in ogni caso applicabili alla pra-tica clinica possono essere così riassunte: ■ autori ed editori pubblicano solo i

risultati “positivi”;■ il volume dell’informazione è deci-

samente elevato;■ le banche dati che catalogano (indi-

cizzano) la letteratura hanno limitistrutturali;

■ la qualità dell’informazione conte-nuta nella pubblicazioni non è sem-pre elevata;

■ la formazione universitaria non for-nisce competenze specifiche per la

ricerca e l’approccio critico alla let-teratura biomedica;

■ il tempo da dedicare all’aggiorna-mento è limitato.

A quanto detto sopra bisogna poi ag-giungere che le informazioni oggi sono sìdisponibili a una fascia più ampia di uten-ti, ma questi, se vogliono ottenere in-formazioni di prima mano, devono saperusare e avere accesso a un computer (ol-tre a essere dotati di una connessione aInternet) e avere una conoscenza alme-no di base dell’inglese medico.

Tuttavia il reperimento delle infor-mazioni di qualità e utili alla propriapratica clinica nelle pubblicazioni me-diche non è impossibile, si tratta solo dicercare cum grano salis all’interno delmare magnum delle informazioni dis-ponibili nelle banche dati e in Internet.

Innanzitutto il primo suggerimentoè quello di formulare con precisione ilquesito clinico che interessa affrontare,senza avere chiaro cosa si vuole è ab-bastanza difficile trovarlo.

Poi si deve decidere quale banca da-ti utilizzare definendo la strategia di ri-cerca e, cosa da non trascurare, i filtrida applicare per ottenere le informa-zioni che interessano. Infine bisognaoperare una valutazione critica dellepubblicazioni trovate, in particolare bi-sogna stabilirne la validità interna (cheriguarda aspetti statistici ed epidemio-

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arte medica e scienza

ti, ognuna delle quali è dotata di ca-ratteristiche proprie di affidabilità ecompletezza e per non essere tratti in“inganno” bisogna conoscere quelloche ognuna di questa ha da offrire al-la nostra conoscenza. Innanzituttoesistono diversi “luoghi” in cui sonodisponibili le informazioni cliniche:periodici, pubblicazioni monografi-che (libri e CD-ROM), letteratura gri-gia (linee guida, archivi di e-print, stu-di non pubblicati, atti di congressi),database bibliografici, cataloghi dibiblioteche, rassegne di letteratura,summary journal, motori di ricercasu internet sia generali che speciali-stici.

Come esistono diversi tipi di pubbli-cazioni: studi primari, studi secondario integrativi e fonti terziarie.

Gli studi primari sono rappresentatidalle singole ricerche e possono ri-guardare studi sperimentali (cioè stu-di non nell’uomo e condotti in vitro o

nell’animale), studi clinici (cioè speri-mentazioni cliniche condotte nell’uo-mo) e studi osservazionali sull’uomo(survey o studi epidemiologici).

Gli studi secondari o integrativi si ba-sano sull’analisi degli studi primari va-lutati raggruppati in base ad alcune ca-ratteristiche, come per esempio il trat-tamento di una certa patologia. Talianalisi costituiscono una ricerca verae propria in quanto vengono eseguitesecondo un protocollo pubblicato e de-vono perciò essere riproducibili. Com-prendono revisioni sistematiche, lineeguida, analisi decisionali o economi-che. Rappresentano perciò una fontepiù affidabile rispetto a quelle cosid-dette “terziarie”.

Le fonti terziarie includono trattati,monografie, revisioni tradizionali, edi-toriali e colleghi “esperti”.

Infine si tratta di valutare la validitàscientifica di quanto trovato. Per farequesto bisogna analizzare le pubblica-

zioni raccolte chiedendosi se i dati pre-sentati sono sufficientemente ampi, se latipologia dello studio (studio clinicorandomizato o meno, in cieco o in aper-to, criteri di inclusione dello studio,sponsorizzazioni eccetera) è adatta, inol-tre se si tratta di fonti secondarie biso-gna valutare se sono indicate le fonti ei criteri di selezione e i conflitti di inte-resse e se vi è una distinzione chiara trafatti e opinioni. Inoltre, anche il luogodove si trova l’informazione un para-metro importante per la valutazionedella “scientificità” dell’informazionee se la pubblicazione è in una rivista sot-toposta a revisione dei pari (peer revie-wed) o ha un numero elevato di ImpactFactor (cioè un indice di quanto i lavo-ri pubblicati in questa rivista sono ci-tati da altre pubblicazioni).

Poi va considerata la rilevanza delleinformazioni reperite: l’informazioneDOE (disease oriented), cioè è una do-cumentazione relativa alla farmacolo-gia, alla fisiopatologia o all’eziologia, èsicuramente meno rilevante per quan-to riguarda l’attività clinica rispetto auna pubblicazione POEM (patientoriented) che tratta di terapia o pro-gnosi (morbilità, mortalità) e qualitàdi vita.

Dopo tanto lavoro viene da chieder-si se alla fine il bilancio di tanta ricer-ca e lavoro è utile, probabilmente sì, seviene soddisfatta l’equazione sotto ri-portata.

Utilità dell’informazione biomedica =rilevanza x validità

lavoro (impegno/risorse)

Paziente o Problema Intervento Confronto Outcome (Esito)

Domande “Come descriverei “Quale principale “Qual è la principale Cosa si può sperare un gruppo di pazienti trattamento bisogna alternativa di ottenere?simili al mio?” considerare?” da confrontare Oppure: “Rispetto

all’intervento?” a quale condizione o esito mi attendomiglioramenti?

Esempi “Nei pazienti con …l’aggiunta di in confronto …è associato a unascompenso cardiaco anticoagulanti alla sola terapia minore mortalitàda cardiomiopatia (warfarin) alla standard o morbilità perdilatativa con ritmo terapia standard tromboembolismo.sinusale... per lo scompenso Questo beneficio

cardiaco… supera il rischiodi sanguinamentodovuto altrattamento conanticoagulanti?

Traduzione da: Centre for Evidence Based Medicine www.CEBM.net

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Un farmaco noto riduce del 14% le morti per diabete

Diabete: un farmaco contro l’ipertensioneriduce la mortalitàI risultati avranno importanti ripercussionisulle linee guida

Lo studio più vasto mai condot-to sulla forma più comune didiabete, quello di tipo 2, ha di-

mostrato che un farmaco noto percombattere l’ipertensione riduce del14% le morti per diabete.

Per gli esperti riuniti a Vienna, nelcongresso della società europea di car-diologia, questo dato fa considerareda un nuovo punto di vista una ma-lattia che nel mondo ha ormai rag-giunto le dimensioni di una epidemia,con 246 milioni di casi (tre dei qualiin Italia): il diabete non è più una ma-lattia del metabolismo e diventa unamalattia cardiovascolare.

Il dato, pubblicato on line sulla ri-vista The Lancet, è il risultato dellostudio ADVANCE, e il più vasto maicondotto sul diabete di tipo 2 non in-sulino dipendente, la forma più co-mune della malattia con il 90% dei ca-si. Ha infatti coinvolto 11.140 pazienti,reclutati in 215 centri di venti paesi(tra cui l’Italia) in Asia in Australia,Europa e nord america. “Ci attendia-

mo che i risultati di questo studio ab-biano importanti ripercussioni sulle li-nee guida, la pratica clinica e le politi-che sanitarie”, ha detto uno dei coor-dinatori dello studio Stephen Mac Ma-hon, dell’università di Sidney.

Le attese sono notevoli: per un altrodei coordinatori dello studio AD-VANCE, John Chalmers, dell’univer-sità di Sidney, se i risultati dello studio“si applicassero anche solo alla metàdei diabetici di tutto il mondo, si po-trebbero evitare nei prossimi cinqueanni oltre un milione di morti”. E inItalia, “si potrebbero salvare circa40.000 vite l’anno”, ha detto il car-diologo Roberto Ferrari, dell’univer-sità di Ferrara e primo italiano presi-dente eletto della società europea dicardiologia.

Il farmaco, basato sulla combina-zione delle molecole perindopril (ace-inibitore) e indapamide (diuretico), hadimostrato di ridurre del 14% la mor-talità dovuta alla malattia in generalee del 18 % la mortalità dovuta allecomplicanze cardiovascolari. ■

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La medicinaè un’arte

che esercitiamoin attesa di scoprirla.

Émile Deschamps(20 febbraio 1791 - 23 aprile 1871),

poeta francese

Stomach

Gallbladder

Islets of Langerhans

Duodenum(start of smallintestine)

Pancreas

KidneyKidney

Liver

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arte medica e scienzaRonal Tramarin

Nominati due vice: D’Urso e Allegroni per avere referenti in tutta Italia

Medicina Generale e UniversitàUn connubio che diventa di giorno in giorno più pressante e indispensabile

■ Ronal Tramarin

Uno degli obiettivi che il nuo-vo Esecutivo SNAMI si è da-to è quello di aumentare in

maniera sostanziale il numero di iscrit-ti, uno dei modi più validi potrebbe es-sere quello di avvicinarsi ai nuovi col-leghi che concludono il corso di lau-rea, che devono frequentare il tiroci-nio per l’esame di Stato presso una stu-dio di medicina generale e che fre-quentano la scuola di medicina gene-rale facendogli conoscere il nostro pen-siero ed il nostro modo di interpretarela medicina generale.

È da quattro anni che a Trieste, do-ve esiste al VI anno della facoltà dimedicina e chirurgia un corso di in-segnamento della medicina generale,ho un incarico a contratto di inse-gnamento della medicina generale, so-no coordinatore dei tutor (MMG) de-gli studenti del VI anno, sono mem-bro Effettivo della Commissione no-minata per l’attivazione del TirocinioPratico Valutativo ai fini della abili-tazione all’esercizio della professionedi Medico-Chirurgo e membro effet-tivo della Commissione d’esame perl’ammissione al corso di formazionespecifica in medicina generale. È per

questa mia esperienza che il Comita-to Centrale dello SNAMI mi ha no-minato Responsabile Nazionale per irapporti con le Università nell’intentodi riuscire a comunicare con tutti iquadri sindacali per scambiarci delleinformazioni utili a far si che anchelo SNAMI abbia un ruolo preminen-te in queste attività didattiche.

Al fine di essere più capillari possibileho provveduto a nominare due vice re-sponsabili Nazionali nella figura dei

colleghi Maurizio d’Urso di Catania eAldo Allegrini di Lucca anch’essi conprovata esperienza in questo settoreche secondo me dovrebbero rappre-sentare una soluzione ottimale affin-ché tutte le sezioni possano avere unreferente al nord al centro ed al sud.

Ho inviato questo piccolo questio-nario che ci permetterà di avere una se-rie di notizie utili a studiare la situa-zione attuale e cercare di trovare deicorrettivi. ■

UNIVERSITÀ1. La tua città è sede universitaria della facoltà di medicina?2. Se si, sei a conoscenza del fatto che sia stato istituito il corso di medicina generale?3. Se si, da chi viene gestito?4. Qualcuno degli iscritti SNAMI della tua provincia ha un incarico di insegnamento di

medicina generale o un ruolo di tutor per gli studenti del VI anno?5. In qualsiasi caso tra gli iscritti della tua provincia quanti hanno seguito il corso per

tutor di medicina generale per gli studenti di medicina?

ESAMI DI ABILITAZIONE ALLA PROFESSIONE1. Come saprai i laureati in medicina devono frequentare un periodo di 1 mese presso

uno studio di medicina generale per poter essere ammessi all’esame di abilitazione,quanti iscritti della tua sezione sono abilitati a questa incarico?

2. In qualsiasi caso c’è nella tua sezione qualche iscritto che svolga questo incarico?

SCUOLA DI MEDICINA GENERALE1. Nella tua regione come e da chi viene gestita la scuola di medicina generale?2. C’è qualcuno dei tuoi iscritti che ha un insegnamento alla scuola?3. Quanti dei tuoi iscritti hanno frequentato il corso di tutor per la medicina generale?4. Quanti dei tuoi iscritti hanno effettive funzioni tutoriali nel corso di medicina

generale?5. Quanti dei tuoi iscritti sono in possesso del titolo di animatore di formazione?

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Interfacciamo sul territorio medici di famiglia con medici di continuità assistenziale

Subito al lavoro per proporreUn lavoro di squadra: i nostri progetti a confronto

■ Pasquale Orlando

Quando mi è stato chiesto daFrancesco Pecora di scriveresulla rivista dello SNAMI ho

approfittato con molto piacere di questaopportunità per esternare non solo il miopensiero ma in linea di massima l’indi-rizzo dell’esecutivo in merito alle pro-blematiche della nostra categoria. Puravendo tutti un filo conduttore che è al-la base della nostra adesione allo SNA-MI ognuno ha una propria personalitàe delle motivazioni interiori che lo hannoportato all’impegno sindacale che è giu-sto vengano esternate, così come si fa condegli amici, in piena lealtà e trasparenza.

Lealtà, trasparenza e spirito di squa-dra che questo esecutivo sta dimo-strando giorno per giorno, sviluppan-do una proposta di “riscatto” del ter-ritorio (Progetto Me.Di.Co.) che, è sto-ria di oggi, ha visto già il coinvolgi-mento attivo del Settore di ContinuitàAssistenziale con l’inserimento dellaproposta della Continuità Assistenzia-le h 24 all’interno del Progetto e la suaufficializzazione a livello istituzionale.Ad onor del vero oltre un anno addie-tro l’allora presidente Beppo Conti sene fece portavoce. Di questo, comun-que ve ne parlerà sicuramente il nostro

presidente Martini in altra parte.In questa sede mi preme intervenire

sulla medicina di famiglia che sentoprofondamente, facendo anche dellepiccole proposte che, secondo me, po-trebbero essere inserite all’interno deldibattito che andremo a sviluppare sul-la proposta tecnica per il rinnovo delcontratto dell’Assistenza Primaria.

In questi mesi, l’avvenimento politicosindacale è stato la “proposta” di partepubblica di riformare la 229/99 in alcu-ni punti e , per quanto riguarda la Me-dicina Generale, non a caso, l’inserimentoin questa legge (DDL, per l’esattezza)dell’organizzazione del territorio con losviluppo delle U.M.G. (Unità Operati-ve di Medicina Generale), sorta di UTAPnelle quali intruppare i MMG, assiemealla C.A. e i Pediatri; con ciò codifican-do quanto scritto nel nostro contratto.In questo progetto, ovviamente, c’è lapresa in carico H24 dei pazienti, nel-l’ambito di queste U.M.G. Lo SNAMIha risposto con il proprio progettoMe.Di.Co. e con l’introduzione dellaC.A. h24, svincolata dalle U.M.G.

La proposta delle U.M.G. (U.T.A.P.),non coglie di sorpresa l’osservatore at-tento. Infatti qualche tempo fa , la RAI,proprio in contemporanea alla divulga-zione della 229/99, mandava in onda la

fortunata fiction televisiva “Un medicoin famiglia” dove il protagonista, medi-co di famiglia, lavorava in una fanto-matica ASL sperimentale che assomi-gliava drammaticamente alle nostreU.M.G. (U.T.A.P.). Questa serie televi-siva, a giudicare dall’audience, è stata unsuccesso, (tant’è vero che ancora conti-nua; siamo alla sesta o settima serie), e ciòdovrebbe indurci ad alcune riflessioni.

Il nostro “collega Lele”, a giudicaredal suo tenore di vita, era pagato inmaniera più che accettabile (primo mes-saggio), il suo lavoro di “equipe” eragratificante (secondo messaggio), mal-grado il controllo del collega funzio-nario della ASL, (terzo messaggio) e,soprattutto, nella ASL sperimentale gliassistiti erano più che contenti di tro-vare sempre qualcuno che li aiutassenei loro problemi (quarto messaggio).

Il mondo descritto da questa fictionesaltava l’impostazione, cosiddetta “nuo-va”, della Sanità territoriale, copiata disana pianta dalle esperienze spagnole einglesi, che stavano entrando in crisi,proprio in quel periodo, le cui fonda-menta furono poi inserite, con le equipesmultidisclipinari, del DPR 270/00 e nel-l’attuale ACN vigente (in quest’ultimo,poi, le UTAP sono entrate a pieno tito-lo anche se sperimentale).

la voce dei settoriPasquale Orlando

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la voce dei settori

Il dato politico di fondo, che dovreb-be farci riflettere, è che la 229/99 non èstata affatto modificata e, almeno perquanto riguarda la Medicina Genera-le, va avanti senza guardare per il sot-tile; non si arretra di un passo, anzi spu-doratamente si viene a proporre di tra-sformare i MMG in tanti “Lele Marti-ni”, senza nemmeno la paga di que-st’ultimo ed, anzi, l’unica modifica pre-vede, appunto, l’inserimento, per leg-ge, di questa forma di organizzazionedi lavoro, come ho sopra riportato!

A questo punto dobbiamo chiederciin che modo continuare la battaglia indifesa della dignità professionale delMMG e della sua “peculiarità” che nefa la figura di riferimento nella sanitàpubblica di questo Paese.

Penso che dovremmo andare a sma-scherare il bluff della controparte, per-ché noi sappiamo che i soldi non ci so-no e, fino a prova contraria, questeU.M.G. (U.T.A.P.) costano e sono ir-realizzabili in tutte le realtà Italiane;per cui dobbiamo separare la parte po-litica del progetto da quella sindacale ecomportarci di conseguenza.

Da un punto di vista politico noi sia-mo contro le U.T.A.P. e ne abbiamo in-dicato i motivi; da un punto di vista sin-dacale, però, non possiamo non occuparcidelle condizioni richieste ai Medici che vilavorassero. Ed è qui che, secondo me, c’èlo spazio per inserire il grimaldello chepotrebbe far saltare il sistema.

La disponibilità nell’arco della gior-nata, seguendo lo stesso principio, de-ve essere retribuita, al di fuori dellaquota capitaria, con paga oraria pre-stabilita a livello nazionale e deve es-

sere facoltativa; cioè il Medico, al difuori dell’ambulatorio e delle visite do-miciliari e programmate, deve poterscegliere se essere disponibile l’interagiornata per i casi non di competenzadella C.A. (8,00-20,00 ) e, in quel ca-so, deve essere retribuito a parte conquota oraria garantita dallo Stato e nondalla regione; anche l’accesso alle ca-tegorie di lavoratori particolari è unservizio che il MMG deve poter sce-gliere e, nella stessa logica di cui sopra,deve essere retribuito a parte.

In questo modo salvaguarderemmo lapossibilità di rimanere “liberi” dal ri-catto delle U.T.A.P., garantendo una re-tribuzione comunque supplementare percompiti che non fanno parte della natu-ra giuridica del nostro contratto che è lapura e semplice assistenza medica neiconfronti degli assistiti che ci scelgono.

A ben guardare, infatti, la contro-parte con l’ultimo contratto ha tra-sformato gli studi dei MMG in tante“piccole utap” a costo zero (orario distudio, obbligo di reperibilità, periodidi riposo, ecc.), preparando, così il ter-reno al successivo passaggio: quellodella naturale confluenza nelle U.T.A.P.vere e proprie, perché a quel punto, ilMMG oberato dalla disponibilità ora-ria dell’ambulatorio, dalla disponibili-tà per l’intera settimana, ecc., sarà luistesso a cercare forme si associazioneche alleggeriscano la sua situazione; echi troverà sul territorio? Nella peg-giore delle ipotesi si organizzerà a pro-prie spese, “regalando” alle AASSLLle UTAP; cosa che del resto sta già ac-cadendo con l’esplosione della medici-na di gruppo. Associazione, quest’ul-

tima, che non nasce dall’esigenza di or-ganizzare meglio il lavoro, ma di ri-spondere al carico di lavoro richiestoda questo contratto. Mentre sarebbedovuto essere una risposta organizza-tiva per dare una migliore assistenza inun ottica di mutuo scambio di espe-rienze fra colleghi, oltre che di banalescambio di “sostituzioni”.

Bisogna quindi respingere questa im-postazione rilanciando sulla propostafatta da loro stessi riaffermando il prin-cipio che non si possono, in nessun ca-so, imporre nuovi obblighi estranei al-la natura giuridica della convenzionea costo zero, finchè la natura del con-tratto che andiamo a rinnovare restaquella di natura sostanzialmente “pri-vatistica”. Infatti dobbiamo, una vol-ta per tutte, risolvere questa contrad-dizione in termini, che, da una parte(quella economica) ci vede “liberi pro-fessionisti” con la riuscita abolizionedi ogni riferimento ad elementi di “di-pendenza” (abolizione degli scatti dianzianità di laurea) e dall’altra ci vedeinquadrati come “fiduciari della ASL”

Autopsia:l’ultima

indiscrezionedel medico.

Michel Zamacoïs(1866 - 1955), scrittore francese

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(quasi dipendenti con il periodo di ri-poso da comunicare, la reperibilità, l’o-rario di studio, ecc.) secondo anche unindirizzo, sempre più costante, dellagiurisprudenza. Non possiamo esseremedici di fiducia del paziente e, al tem-po stesso, dello Stato! In quest’otticasi deve cercare di sanare la contraddi-zione attraverso la completa separa-zione dei compiti sanitari da quelli“funzionali allo Stato” cercando, pre-liminarmente al contratto, di far capi-re alla controparte che siamo stanchidi doverci sorbire obblighi di legge dacui dipendono le condizioni di spesadei nostri assistiti, rendendoci “anti-patici” controllori nei confronti di chici ha dato fiducia. Bisogna, infatti, se-parare l’atto medico da quello buro-cratico che deve essere di competenzadegli Organi preposti (ASL, Ministerodelle Finanze, ecc.), liberandoci da ogniincombenza, anche di carattere for-male, nei confronti dei nostri assistiti.Si potrebbe, per esempio, iniziare sem-plificando la ricetta del SSN che, a mioavviso, dovrebbe tornare ad essere quel-la che è : una semplice ricetta dove pre-scrivere farmaci ed esami ematochimi-ci e/o strumentali, lasciando ai “tesse-rini” elettronici il compito di stabilirela posizione economico-burocraticadell’assistito di fronte al SSN. In unaparola dobbiamo chiedere che ciascu-no assuma la sua responsabilità: a noiquella medica-assistenziale, allo Statoquella di controllore ed esattore.

Questa condizione, non appaia una“boutade” perché, secondo me, è allabase della condizione attuale dell’Assi-stenza Primaria che, mediamente, in Ita-lia si è trasformata in un qualcosa che è

di difficile definizione; a metà strada fraun funzionario dello Stato e una speciedi libero professionista, con tutti gli one-ri dell’una e dell’altra situazione, senzaalcun vantaggio (normativo e/o fiscale).

Se vogliamo restare liberi professio-nisti dobbiamo cercare di liberarci ditutti gli oneri che nulla hanno a che ve-dere con l’essenza della nostra profes-sione (per dirla alla Bocconiana: del“core business”) e cioè: l’assistenza me-dica di chi ci ha scelto.

Inoltre, se siamo dei liberi professio-nisti, bisognerebbe pretendere l’aboli-zione delle incompatibilità che strido-no fortemente con la natura privatisti-ca del contratto. Infatti, al di là di ge-neriche clausole che vietino il lavoroper dei concorrenti del SSN, non si ca-pisce il vincolo alla libera professioneche, essendo “libera” e non in contra-sto con i vincoli accennati, è, a mio pa-rere, in contrasto con la natura del con-tratto. Andrebbe, quindi, semplicementeabolito l’art. 58 (libera professione) che,appunto, pone dei vincoli alla profes-sione svolta in piena compatibilità!

Sul piano fiscale, poi, abbiamo rag-giunto vette di alta stupidità; infatti,non solo abbiamo il segretario o l’in-fermiere di studio (incentivato con po-chi soldi) ma, in cambio, paghiamo l’I-RAP che, come è noto, colpisce l’inte-ro fatturato. Così a conti fatti, se nonsi è associazione, ci si rimette! ComeCategoria che eroga un servizio socia-le dovremmo essere esonerati da que-sta tassa e dovremmo, a mio avviso,cercare una strada (oltre quella giudi-ziaria che molti hanno intrapreso) “po-litica” affinché si riconosca la naturadel nostro servizio in modo da esone-

rare la Medicina Generale da questavera e propria tassa sulla salute.

Come si vede, si fa presto a dire “li-beri professionisti”; noi , secondo l’at-tuale contratto, lo siamo solo sulla car-ta; mentre per il combinato dispostodei vari articoli del contratto stesso edelle leggi nazionali e regionali, siamouna specie ibrida con degli obblighi edelle limitazioni che, di fatto, annulla-no l’eventuale vantaggio di un contrattodi natura privatistica.

Non basta quindi reclamare la libe-ra professione ad ogni piè sospinto, sen-za però andare ad incidere “seriamen-te” sulle limitazioni che ho accennato.Senza la rimozione di queste assurditàgiuridiche, saremo condannati a rima-nere una categoria vessata (stavo perdire di utili idioti) che, in cambio di po-chi spiccioli, riusciamo a togliere le ca-stagne dal fuoco di una politica inca-pace di assumere le proprie responsa-bilità, beccandoci anche un contrattoche ci tratta peggio degli schiavi.

Siamo la prima categoria, in Italia,che ha socializzato gli utili e ha priva-tizzato le perdite.

Se vogliono l’esclusività del rapporto,in regime di libera professione, devonoretribuirci in maniera adeguata, altrimentinon possono metterci dei limiti che so-no, a mio parere, illegittimi. È come, peresempio, nel caso in cui volessimo farci fa-re dei lavori in casa, ponessimo dei vin-coli di tempo e di assunzione di altri im-pegni alla ditta che abbiamo scelto; pro-babilmente la ditta in questione ci man-derebbe a quel paese, ma, ammettiamoper un attimo che dimostri la sua dispo-nibilità. Sicuramente il conto sarebbe mol-to, molto salato ! E noi? ■

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LA CASTACosì i politici italiani sono diventati intoccabilidi Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo

Aerei di Stato che volano 37 ore al giorno, pronti aldecollo per portare Sua Eccellenza anche a una fe-sta a Parigi. Palazzi parlamentari presi in affitto apeso d’oro da scuderie di cavalli. Finanziamentipubblici quadruplicati rispetto a quando furonoaboliti dal referendum. “Rimborsi” elettorali 180volte più alti delle spese sostenute. Organici di pre-sidenza nelle regioni più “virtuose” moltiplicati pertredici volte in venti anni. Spese di rappresentan-

za dei governatori fino a dodici volte più alte diquelle del presidente della Repubblica tedesco. Pro-vince che continuano ad aumentare nonostante dadecenni siano considerate inutili. Indennità im-pazzite al punto che il sindaco di un paese aosta-no di 91 abitanti può guadagnare quanto il collegadi una città di 249mila. Candidati “trombati” con-solati con 5 buste paga. Presidenti di circoscrizio-ne con l’autoblu. ■

COME RESISTERE NELLA PALUDE DI ITALIOPOLIdi Oliviero Beha

Un paese che affonda sotto i colpi di una classe di-rigente sempre più prodiga di cattivi esempi, in undeserto di valori. Un ceto politico affannosamentecomplementare nella finzione tra Destra e Sinistra.Un potere barricato in un residence privo di cultu-ra, che sostituisce la realtà con la sua rappresen-

tazione televisiva. L’Italia mafiosa di oggi, ben ol-tre la mafia tradizionale negli interessi e nei com-portamenti. Un viaggio della mente e del cuore perdenunciare una società in pezzi, e cogliere i segnalidi “nuove resistenze” nella stagione peggiore degliultimi cinquant’anni. ■

L’OMBRA DEL VENTOdi Ruiz Zafon Carlos

Una mattina del 1945 il proprietario di un mode-sto negozio di libri usati conduce il figlio undicen-ne, Daniel, nel cuore della città vecchia di Barcel-lona al Cimitero dei Libri Dimenticati, un luogo incui migliaia di libri di cui il tempo ha cancellato ilricordo, vengono sottratti all’oblio.Qui Daniel entra in possesso del libro “maledetto”che cambierà il corso della sua vita, introducen-

dolo in un labirinto di intrighi legati alla figura delsuo autore e da tempo sepolti nell’anima oscuradella città. Un romanzo in cui i bagliori di un pas-sato inquietante si riverberano sul presente delgiovane protagonista, in una Barcellona dalla du-plice identità: quella ricca ed elegante degli ultimisplendori del Modernismo e quella cupa del dopo-guerra. ■

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letti per voia cura di Francesco Pecora

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Sono maturi i tempi per un fronte comune

Sciopero Medici di famigliail 21 settembre per rinnovo convenzioneMartini, Pecora, Testa e Fania a Roma per una intersindacale dai contenutiinnovativi per quanto riguarda la concertazione con gli altri sindacati

Questa prima giornata diastensione, indetta il 5 set-tembre, unitariamente dalle

maggiori sigle sindacali della medici-na generale, proseguirà con un presi-dio fisso, allestito a Roma a piazza del-la Repubblica il 21, 22 e 23 settembre,Tutti i medici di famiglia e convenzio-nati italiani incroceranno le braccia il21 settembre per protestare.

I sindacati dei medici convenzionati- aderenti a Cipe Federazione medicii,Fimmg, Fimp, Snami, Sumai - si sonoinfatti autoconvocati a Roma per va-lutare il comportamento della partepubblica sul rinnovo degli accordi con-venzionali. Le organizzazioni sindaca-li quindi, hanno denunciato la manca-ta definizione, da parte della Confe-renza delle Regioni, dell’atto di indi-rizzo, indispensabile per l’apertura del-le trattative. E hanno chiesto il rinno-vo dell’accordo convenzionale in duetempi: il primo per garantire l’adegua-mento economico del biennio 2006-2007 e l’aumento della contribuzione

previdenziale entro il 31 dicembre2007; il secondo di revisione totale del-la struttura normativa ed economicada concludere prima della fine del2008, rafforzando il principio dell’u-nitarietà nazionale degli accordi.

“Speriamo che la protesta unitaria,con la prima giornata di sciopero- in-detta per il 21 settembre, ha detto Mau-

ro Martini, presidente nazionale delloSnami - serva per ottenere al più pre-sto l’atto di indirizzo e confidiamo nel-la ritrovata unità delle sigle sindacalidei medici di famiglia”

È necessario il rinnovo di un accordocollettivo nazionale che corregga il ti-ro nei confronti di una cccessiva fram-mentazione regionale. ■

ultim’ora

Piazza della Repubblica a Roma, dove avverrà la manifestazione di tre giorni di protesta

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Massimo Pagani è Professore ordinario diMedicina Interna,Università di Milano,Direttore UO complessa Telemedicina,Ospedale L. Sacco.Ha Interessi clinici e di ricerca sull’in-tersezione tra tecnologia della comuni-

cazione e ruolo del paziente come soggetto, in una visioneclinica in cui i disturbi neurovegetativi, e la loro modifica-zione terapeutica, permettano di attuare strategie preventi-ve personalizzate combinando farmaci e stili di vita.

Professore Pagani come è cambiata la medicinadalle sue origini e quali sono gli aspettidominanti in questi cambiamenti?

La società nel mondo globalizzato cambia vertiginosa-mente, e, con essa, anche le risposte che la medicina nelsuo complesso dà alle crescenti domande di salute. Al tem-po di Ippocrate la medicina era uno strumento per man-tenere la salute e per evitare abitudini di vita che produ-cano dolore, malattie e morte (Ippocrate, Medicina Anti-qua), con un’enfasi quindi, si direbbe oggi, sulla preven-zione e gli stili di vita. Il complesso mix di patologie at-tualmente presenti (crescita delle forme cronico-degene-rative, invecchiamento della popolazione, riduzione delleforme infettive) ha portato alla ribalta un ruolo crescen-te degli utenti, ed un cambio della relazione medico-pa-ziente verso una maggiore parità. L’alleanza tra medico epaziente (e più in generale: cittadino-utente-cliente) pre-suppone il superamento del solco che separa le sempre piùcomplesse conoscenze (teoriche e pratiche) necessarie amaneggiare gli aspetti tecnici e quelle a disposizione de-gli utilizzatori per poter divenire degli utilizzatori (pa-zienti) informati. Nasce così una medicina per la qualespazio e tempo diventano “virtuali”, basata sulla Tecno-logia della Informazione e Comunicazione (I&CT), le cui

origini possono essere poste nel 1905 quando Einthovenper primo trasmise un ECG a oltre 1 km di distanza dal-l’Ospedale al suo laboratorio.

A questo punto lei ha introdotto il concettodi medicina a distanza, ci spiega cos’è in realtà?

Esistono molte definizioni di telemedicina. Riportiamoquella fornita nel 1997 dal WHO: “l’erogazione dell’as-sistenza sanitaria, quando la distanza è un fattore critico,da parte degli operatori sanitari; a tal fine sono utilizzatele tecnologie informatiche e le telecomunicazioni per loscambio di informazioni corrette per la diagnosi, la tera-pia e la prevenzione di patologie, per l’istruzione perma-nente degli operatori sanitari e per la ricerca e lo studioin tutti i settori di interesse per il miglioramento dello sta-to di salute dell’individuo e della comunità”. Ci pare an-che importante aggiungere il punto di vista dell’AmericanTelemedicine Association (ATA, 2005) che privilegia la“distribuzione di una medicina di qualità al momento giu-sto e al posto giusto, attraverso l’impiego di tecnologie dicomunicazione”. Ovviamente si tratta di un processo dicambiamento assai lungo (e radicale) che riguarda nonsingoli componenti (pazienti, ospedali, MMG) ma piut-tosto tutto il sistema sociale, economico e politico. Tra glielementi critici mi sembra da sottolineare la comparsa del-la assunzione di responsabilità e la ricerca della qualità,con una ottimale utilizzazione delle risorse.

Quali i vantaggi?La telemedicina permette quindi di rendere meno dico-

tomico il rapporto tra ospedale e territorio, non solo at-traverso una maggiore distribuzione dei servizi, ma gra-zie alla realizzabilità del principio secondo il quale si fan-no viaggiare le informazioni non i pazienti.

Intervista a Massimo PaganiLa parola all’esperto: la telemedicina

l’intervistadi Stefano Nobili

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l’intervista

In Italia a che punto siamo?In Italia, i servizi di telemedicina disponibili (nel conte-

sto di un mercato dominato dal “pubblico”) fornisconosoprattutto diagnosi a distanza (ECG, pressione arteriosa,diabete, etc), sia pure con alcuni elementi di consulenzaspecialistica, che necessita, comunque, di un altro attore,per massimizzare la propria efficacia. In questo contestoil MMG può trovare risorse di interesse per la propria cre-scita sia in termini di professione che di consapevolezza.

Si va affermando la visione di una medicina sempre piùbasata sulle conoscenze: ecco che la I&CT può fornire, ocome servizi di supporto all’aggiornamento (ECM, casiclinici virtuali), o come specifiche risposte a domande cli-niche definite, un aiuto impensabile sino a pochi anni ad-dietro. Può sembrare ridondante, ma va detto che, per ora,la telemedicina non può vicariare l’atto medico, ma solosupportare la decisione di un medico che si renda re-sponsabile dell’agire clinico (sempre e comunque in loco).Valga come esempio la gestione degli attacchi di FA pa-rossistica con ECG monotraccia.

Va aggiunto, però, che con una medicina in rete (meglioche con la tradizionale telemedicina) anche altre figureprofessionali (infermieri, tecnici) o gli stessi pazienti pos-sono, guidati a distanza, praticare semplici gesti clinici, ocomunque far parte di una catena terapeutica. È questo ilmodello di gestione clinica condivisa che si basa sull’uti-lizzo di una rete telematica (in collaborazione con ENI), co-stituita da una Centrale di Coordinamento sita in Mila-no, presso la nostra UO di Telemedicina, collegata con va-ri siti periferici localizzati sia in Italia che in Africa.

È indispensabile la presenza del medico?Di particolare interesse è la scalabilità di questo net-

work, così da permettere la messa in opera di stazioni pe-riferiche assai semplici e gestite da operatori di compe-tenze assai semplici, così da massimizzare il valore del tem-po del medico, sempre in connessione con la Centrale diCoordinamento. Questa organizzazione può essere utilespecialmente in aree remote (isole o località montane) do-ve la disponibilità di medici è più scarsa. Una simile tec-

nologia è alla base delle applicazioni in urgenze, quale adesempio la trasmissione in tempo reale dell’ECG e di altriparametri (biochimici o di imaging) dall’ambulanza nellagestione dell’infarto acuto.

Quindi, indispensabile strumento di cura,ma con quali costi?

Il reale valore della telemedicina non potrà prescinde-re, peraltro, da cospicui investimenti, sia in denaro che inrisorse umane, verosimilmente attraverso una ridistribu-zione di quanto attualmente viene già investito, facilitatodal galoppante crescere delle applicazioni di I&CT nellasocietà civile. Non è tanto da chiedersi quale sia l’utilità del-la telemedicina, ma piuttosto come, nella attuale società del-la comunicazione, se ne possa fare a meno. ■

La medicina è la mia legittimasposa, mentre la letteratura

è la mia amante: quando mi stancodi una, passo la notte con l’altra.

Anton Pavlovic Cechov(29 gennaio 1860 - 15 luglio 1904),

medico, drammaturgo e scrittore russo

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La medicina è la sola professioneche lotta incessantementeper distruggere la ragionedella propria esistenza.

James Bryce(1838 - 1922), giurista storico e politico britannico

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L’ALCOL DISTRUGGEIL FUTURO

Campagna permanente SNAMIcontro l’uso dell’alcol

da parte degli adolescenti