Dizionario Della Comunicazione e Dei Mass Media Di Domenico Colella

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    Saggio 3

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    Prima edizione: dicembre 1998

     © 1998 by Domenico Colella, Manfredi Vinassa de Regny

     © Guaraldi/Gu.Fo Edizioni srlVia Covignano 302, 47900 Rimini,

    tel 0541/752218 – fax 0541/752102

    ISBN 88-8049-153-9

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    Guaraldi

    Lo strumento ideale per aprire le porte

    del linguaggio, della comunicazione,delle nuove tecnologie

    e dei nuovi mezzi

    Presentazione di

    Maria Grazia Bruschi e Marco Franceschi

    Domenico ColellaManfredi Vinassa de Regny

    in collaborazione con Davide Alemani e Manuela Colombini

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    Comunicare va bene,

    ma se non ci si capisce? 

    Nel 1753 Denis Diderot, nella sua Encyclopédie , definisce il termi-ne comunicazione nel seguente modo: “ce terme a un grand nom-bre d’acceptions” (“questo termine ha un grande numero di signi- ficati” ). Ed è proprio così, comunicazione è un termine estrema-mente complesso, a cui fa riferimento l’intera storia evolutiva del-l’uomo, dal linguaggio al commercio, dal turismo all’esplorazione.

    Con lo sviluppo della civiltà e dei linguaggi scritti è giunta anchela necessità di comunicare regolarmente a distanza, in modo dagestire il commercio e i rapporti fra le diverse nazioni. La fase incui ci troviamo oggi rappresenta sicuramente il massimo grado diintegrazione di culture e lingue, in un cammino che avvicina le di-

    verse popolazioni a una velocità mai vissuta prima.

    Il libro che stiamo presentando si concentra su un aspetto dellacomunicazione, il linguaggio contemporaneo, che sempre più èsottoposto a stimoli esterni che ne modificano, anche se in modoimpercettibile, struttura e lessico.

    Il linguaggio è una conseguenza delle attività di gruppo, come il

    lavorare insieme o il danzare. Se si parla di comunità di personenon si può trascurare che l’evoluzione della nostra lingua sia su-scettibile di continui scambi e, in una società la cui crescita stadiventando sempre più vertiginosa, è chiaro che gli individui han-no minor tempo per integrare e metabolizzare i nuovi termini concui vengono continuamente a contatto.

    Comunicare oggi è importantissimo e, tra i vari media esistenti, le

    agenzie di pubbliche relazioni sono sicuramente tra gli attori piùimportanti nel variegato e complesso mondo della comunicazio-ne, inserendosi fra aziende e pubblico. Noi apparteniamo a que-sto specifico settore e siamo lieti di presentare questo libro facen-do una breve analisi degli aspetti legati al linguaggio contempo-raneo.

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    L’atto della comunicazione non si esaurisce nel semplice invio di un

    messaggio, ma si inserisce in un quadro più complesso dove il de-

    stinatario è l’interlocutore al quale deve arrivare chiaro e comprensi-

    bile, recando come conseguenza l’interazione con il soggetto emit-

    tente.

    Perché a volte non si riesce a comprendere un messaggio? Ci so-no diverse spiegazioni, ma nella maggior parte dei casi è colpadi chi comunica perché non è stato in grado di veicolare il mes-saggio in modo comprensibile a chiunque.

    Oggi ci si trova spesso, soprattutto nell’ambito di una comunica-

    zione tecnica, di fronte a testi pieni di sigle, con strani neologismie storpiature di parole straniere che ne pregiudicano la correttacomprensione.

    I motivi alla base di questo fenomeno vanno dallo “snobismo” disettore alla “pigrizia” lessicale, specie laddove si inventa una pa-rola nuova anglofila solo perché non si è voluto pensare al corri-spondente italiano esistente.

    Per esempio dire trend dove potremmo benissimo dire tendenza,o usare verbi orribili come “skillare” quando ci si riferisce al tra-sferimento di competenze.

    Secondo noi la giusta regola sta in un equilibrio tra italiano corret-to e accettazione di termini stranieri, solo quando non si genericonfusione o mal comprensione. Non bisogna essere rigorosi e

    puristi a tutti i costi, soprattutto quando si ha a che fare con inter-locutori che lavorano in settori specializzati. Dire computer al po-sto di calcolatore non è certo una bestialità e, anche se a nostroavviso sarebbe meglio mantenere comunque il più possibile unacomunicazione coerente con il nostro sistema linguistico, è giustoconoscere quei termini, che derivano spesso dall’inglese, che po-trebbero rappresentare un sistema di comunicazione integrabile.

    In altre parole dobbiamo tener presente che il mondo della comu-nicazione sta conoscendo una trasformazione profonda e inarre-stabile e, in tutto ciò, mezzi di comunicazione potenti come la te-levisione satellitare o Internet contribuiscono a rimescolare le cul-ture, i costumi e i modi di dire, formando sostrati gergali che gra-datamente emergono e condizionano il linguaggio comune.

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    Spesso si ritiene che un neologismo riesca a riassumere un con-cetto che sta alla base di un’argomentazione o di un nuovo pro-dotto, altre volte però si riesce davvero a coniare termini sicura-mente affascinanti e densi di significato.

    È il caso delle famose “autostrade informatiche” volute da Al Go-re, e riprese anche da Thierry in Francia (l’inventore del Minitel)che con un disinvolto ammiccamento alla cultura d’Oltralpe le habattezzate semplicemente “les autoroute de l’info”.

    Quindi entro certi limiti – e al di là di banali aspetti di moda – il fe-nomeno dei neologismi non deve essere sottovalutato. E allora ar-riviamo allo scopo di questo libro. È evidente che, nostro malgra-

    do, dobbiamo destreggiarci e sopravvivere in questa Babele lin-guistica e, mantenendo un atteggiamento critico, non dobbiamoporre delle barriere ma riuscire a districarci in mezzo a tutte que-ste nuove invenzioni linguistiche che ci accompagnano.

    In questa pubblicazione, con pazienza certosina, gli autori hannoselezionato moltissime parole del gergo della comunicazione,specialmente quelle legate alle nuove realtà telematiche.

    E se il libro riuscirà a fornirci un aiuto concreto, allora l’obiettivosarà raggiunto e noi siamo certi che ci sono tutti i presupposti af-finché ciò avvenga.

    È un’esigenza sentita soprattutto da chi come noi ha fatto dellacomunicazione una professione, da svolgere al meglio in mododa garantire un servizio utile a chiunque voglia acquisire informa-

    zioni chiare e obiettive.

    Maria Grazia Bruschi e Marco Franceschi *

    * Maria Grazia Bruschi ([email protected]) e Marco France-schi ([email protected]) sono soci fondatori di Imagewa-re, società di relazioni pubbliche specializzata nel settore infor-matico e dell’alta tecnologia.

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    Dopo alcuni decenni di (relativa) stabilità la professione dei co-municatori è entrata (a vele spiegate) in una zona di alta turbo-lenza. Si parla di morte del marketing, di multimedialità, di Webadvertising e chissà di quante altre diavolerie. Naturalmente tutte

    queste novità (che sono dei veri e propri filoni, alcuni destinati asvilupparsi altri forse a sparire: ma chi può dirlo al momento?)generano a loro volta una flora vastissima di nuovi termini, nuoveparole che vanno a sostituire o integrare parte del lessico spe-cializzato precedente.Il linguaggio può anche essere definito come un codice d’acces-so. Conoscerlo significa condividere con gli altri proprietari delmedesimo codice una storia socioculturale, un’attività, una passio-

    ne, un determinato vissuto. Il profilarsi di diversi linguaggi non èun fatto di per sé negativo, bensì una conseguenza fisiologica del-le diverse e complesse sfaccettature della società moderna. I pro-blemi cominciano quando il linguaggio scade nel gergo, quandoper esempio, si abusa nell’impiego di neologismi o anglicismi faci-li. In questo caso il linguaggio è sì un codice, ma criptato. Si crea-no così tante comunità diverse in grado di comunicare al propriointerno, ma incapaci di intendersi chiaramente all’esterno.

    Un difetto che si verifica soprattutto nel mondo della comunicazio-ne, sia quella televisiva sia quella pubblicitaria, ovvero proprio in

    quel mondo che ideologicamente avrebbe il dovere della chiarezza

    del messaggio. Fortunatamente anche le serrature più complicate

    si aprono, basta avere la chiave giusta. In questo caso, il passe-

    partout ideale per spalancare le porte del linguaggio della comuni-

    cazione ci viene fornito da questo Dizionario della comunicazione e

    dei mass media. Agile e di facile consultazione (senza che questo

    ne pregiudichi la completezza), si tratta di uno strumento indispen-sabile per quel pubblico di professionisti sempre più vasto che, nel-

    la propria attività, si deve confrontare quotidianamente con il mondo

    della comunicazione. Perché anche le migliori intenzioni, da sole,

    non bastano: per capirsi, bisogna prima di tutto parlare lo stesso

    linguaggio.

    Introduzione 9

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    Questo libro è un glossario, una raccolta di termini vecchi enuovi utilizzati dai comunicatori per farsi capire tra di loro o so-prattutto dal cliente. Come è nato? Semplice.Abbiamo avuto la santa pazienza di intrecciare differenti fonti di

    diversa origine. È nata così una guida rapida e veloce che ci to-glierà dai pasticci in parecchi momenti della giornata.Già perché oggi, lo dico soprattutto ai giovani, il nostro mestiere èsempre più interdisciplinare e capita di doversi destreggiare trarelazioni (e quindi termini) di economia, di statistica e soprattuttodi tecnologia (informatica ma non solo quella).Il creativo puro (se mai è veramente esistito) è morto da tempo ecosì l’account che conosceva a menadito solo i campi da golf.

    Ma questa guida non si rivolge solo a loro: pensiamo al vastomondo della comunicazione che comprende giornalisti, pr, uominidi azienda e così via.Del resto questo non è il primo glossario che appare nella collanaComunicArea.

    Anche i due libri precedenti “Fare il Copy” e “Come fare unospot” ne erano bellamente provvisti.

    Ma erano glossari specialistici, incentrati cioè solo su uno specifi-co spicchio della nostra professione (rispettivamente il copywri-ting e la produzione cinetelevisiva).Questo sforzo è più ampio e direi globale e, se siamo riusciti nel-l’intento, dovremmo star tranquilli almeno per un paio d’anni.

    Ci rivediamo in... InternetNaturalmente già in questo momento (mentre state leggendo laguida) sta nascendo un nuovo termine.Avrà vita caduca o risulterà scolpito nella roccia nei secoli dei secoli?Chissà. La lingua è mutevole come un fiume. Ogni giorno nasco-no nuovi neologismi. E altri appaiono superati. Di conseguenzaquesta guida sarebbe destinata a invecchiare subito se... nonfosse per Internet. Infatti questo libro è già on-line sul sito Guaral-di.it. Quindi periodicamente aggiorneremo il testo. Visitateci confiducia. Visto che c’è la tecnologia perché non utilizzarla?

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    Pur non essendo un esperto di linguistica, mi sono avvicinato aiproblemi della terminologia scientifica perché, nelle case editriciche ho frequentato, mi è capitato spesso di lavorare a enciclope-die e dizionari, sia scientifici che generali.

    Ho contribuito alla formulazione del lemmario di alcune importantienciclopedie scientifiche, ma ho collaborato anche con linguisti eletterati alla realizzazione del lemmario scientifico del Dizionario della Lingua ltaliana della Garzanti. Sono stato anche caporedat-tore de «Le Scienze», un mensile in cui i problemi di terminologiascientifica sono davvero imponenti.La mia è quindi essenzialmente un’esperienza “dal di dentro”,un’esperienza nata soprattutto affrontando problemi pratici, pro-

    blemi di traduzione e di adattamento all’italiano della terminologiascientifica anglosassone.

    PREMESSA. Il problema della terminologia italiana supera di granlunga il ristretto ambito della terminologia scientifica: basti pensa-re al linguaggio usato nel mondo della comunicazione, dalla pub-blicità al marketing, alla televisione. C’è ormai una vera e propriapassione sia per le parole straniere sia per l’uso di parole stranie-

    re italianizzate, una passione spesso divertente, talvolta irritante.

    GLI SCIENZIATI. Se ci si limita al caso degli scienziati, troviamo nell’u-so sia termini stranieri sia termini italianizzati: scanner e screening sono due esempi di termini stranieri usati da tutti i ricercatori; scri- nare (da to screen , lo usano i biologi col significato di “analizzaresistematicamente”) e randomizzato  (da random , lo usano gli epi-demiologi nel senso di “casuale” in senso statistico), sono invece

    due esempi di parole italianizzate.Nel caso degli scienziati, l’uso di queste strane parole è un pro-dotto sia delI’abitudine a leggere riviste straniere sia della pigri-zia. Infatti, gli articoli scientifici possono essere letti anche conuna bassissima conoscenza della lingua in cui sono stati scritti:per capirli basta conoscere il lessico specifico dell’argomento, in

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    Editoria e patrimonio terminologico di Emanuele Vinassa de Regny 

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    cinese, a proposito dei famosi “buchi neri” si è trovato di fronte aun’affermazione apparentemente senza senso: «The black hole has no-hair », letteralmente «Il buco nero è senza capelli». Poichéil libro era stato scritto originariamente in cinese, abbiamo pensa-

    to a un’espressione idiomatica locale, ma i sinologi interpellati so-no caduti dalle nuvole. Abbiamo chiesto delucidazioni a un famo-so astrofisico italiano – grande amico dell’autore – e ci ha dettoche era proprio così; “no-hair ” stava a significare che un buco ne-ro è fisicamente descrivibile in termini semplici. «Ma in italianocome si traduce?». Un attimo di silenzio e, poi... «Si può lasciarecosì!».Naturalmente non abbiamo seguito l’autorevole consiglio e, ragio-

    nando sul fatto che “senza capelli” è sinonimo di “calvo”, e chel’equivalente inglese bald significa anche “immediato”, “essenzia-le”, ce la siamo cavata con un gioco di parole che ci è parso ab-bastanza gradevole e che rende anche abbastanza bene il signi-ficato dell’espressione originaria, così come ci era stato spiegato:abbiamo tradotto «Il buco nero è chiaro». Però, qualche tempodopo – con lo stesso traduttore all’opera sulla voce “buchi neri” diun’enciclopedia – ci siamo imbattuti nella citazione del «no-hair

    theorem», ovvero del teorema che formalizza il principio dellasemplicità dei buchi neri cui ho appena accennato.(Letteralmente: «I buchi neri possono essere descritti con tre soliparametri e questa caratteristica costituisce il “no-hair theorem”).Poiché questa volta non si può tradurre “teorema chiaro”, siamorimasti a lungo indecisi tra «teorema essenziale» e «teorema del-l’essenzialità», con una certa propensione per la seconda solu-zione (peraltro forse un po’ impegnativa).

    La tecnica di risoluzione dei problemi posti dalla terminologia è,come si vede, piuttosto artigianale. Mi sono spesso chiesto se untraduttore e un redattore editoriale si possono arrogare il diritto diconiare termini che non sono letterari – e quindi giustamente la-sciati alla libera scelta e alla sensibilità del traduttore – ma che,almeno teoricamente, dovrebbero avere un’oggettività propria eche, presumibilmente, rimarranno in vita per molti e moltissimi an-ni. Mi sono naturalmente sempre risposto di sì, anzi che questo è

    proprio il loro ruolo. È giusto che siano traduttori e redattori – glieditori, insomma – ad arrogarsi questo potere, magari con l’aiutodi consulenti linguistici esterni.Infatti, se non lo fanno loro, chi lo fa?Spesso lo fanno i giornalisti che, per riprendere una notizia scien-tifica lanciata da qualche agenzia straniera, sono costretti a “in-

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    ventare” in gran fretta i termini italiani. Se l’invenzione è mediocreverrà certamente abbandonata a favore di qualche invenzionepiù autorevole o più ponderata; se invece è accattivante, sicura-mente si affermerà anche se imprecisa (o addirittura sbagliata) e

    sarà poi difficile scalzarla. È il caso, per esempio, delle cosiddet-te “bombe intelligenti”, in cui intelligente  (che traduce l’inglesesmart ) è un’invenzione linguistica senz’altro ben trovata ma erratagiacché un sistema di guida di questo tipo può essere al massi-mo “abile”, “acuto” o “furbo” ma sicuramente non intelligente, al-meno nel senso che comunemente si dà a questo termine, anchenell’ambito della teoria degli elaboratori elettronici: queste bombenon appartengono, infatti, neppure alla categoria dell’intelligenza

    artificiale.

    LA COSTRUZIONE DEI TERMINI. Agli inizi del nostro secolo, e più o me-no fino alla seconda guerra mondiale, la maggior parte delle pa-role nuove – anche della fisica e della tecnologia – veniva “co-struita” prendendo spunto dalla tradizionale etimologia greco-lati-na, e poco se ne discostava.Prendiamo come esempio il caso delle particelle elementari,

    quelle che si pensava fossero i costituenti ultimi della materia.Nel 1932 l’inglese John Chadwick battezza “neutrone” la primaparticella priva di carica elettrica (e qualche anno più tardi Enri-co Fermi si divertirà a chiamare “neutrino” un’altra particella pri-va di carica ma molto più leggera). Ma, più o meno negli stessianni, inizia anche un modo diverso di costruzione dei termini: siassume la desinenza -one (-on in inglese) come caratteristica di-stintiva dei nomi delle particelle e si creano così il “bosone” (dal

    cognome del fisico indiano Satyendranath Bose) e il “fermione”(da Fermi).In seguito, la particella teorizzata dal giapponese Hideki Yukawaviene chiamata “mesone” (da alcuni addirittura “mesotrone” perassonanza con l’elettrone) perché ha una massa intermedia traquella del protone e quella dell’elettrone; quando vengono indivi-duati degli altri “mesoni”, li si distingue con lettere greche (meso-ne-m e mesone-p). Quando i “mesoni” si moltiplicano (mesone-K,

    mesone-t) e si scopre che hanno caratteristiche molto diverse, siricorre di nuovo alla desinenza: ecco il muone, il pione, il kaone, iltaone. Più avanti, per mettere ordine tra le particelle, si ricorre an-cora al greco, ed ecco i “barioni”, le particelle pesanti, i “leptoni”,le particelle leggere, e gli “adroni”, le particelle forti (che raggrup-pano mesoni “veri” e barioni). Quest’ultima famiglia è stata creata

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    in seguito a un fenomeno di reinterpretazione teorica del settore,del tipo di quelli cui accennavo all’inizio: oggi il primo mesonescoperto, il mesone-m, non fa più parte dei mesoni “veri”; si devechiamare solo “muone” e fa parte dei leptoni che non possono

    più essere particelle soltanto “leggere” ma devono essere anche“deboli”. Per fortuna la seconda caratteristica, quella della “debo-lezza”, che attiene a una specifica proprietà comportamentale diqueste particelle, e proviene da conoscenze fisiche più recenti (la“leggerezza” era stata definita negli Anni 30 in termini puramentecomparativi), non tradisce di molto l’etimologia originaria. Altri-menti sarebbero stati guai seri.

    I veri guai terminologici sono cominciati quando si scoprì che esi-stevano componenti ancora più elementari delle particelle note ecomparvero quelle che possiamo chiamare le “sottoparticelle”.Murray Gell-Mann – il fisico americano colto ma burlone che perprimo le ha introdotte nel 1964 – le ha infatti battezzate “quark”,parola praticamente priva di significato e come tale usata da Ja-mes Joyce in Finnegans Wake. Sinceramente non so quantianglofoni siano in grado di apprezzare la raffinatezza di questa

    scelta e neppure so se questa parola è stata affrontata dai tradut-tori italiani che si sono cimentati con l’ultimo Joyce. Però so che ifisici (e, naturalmente, gli editori) di tutte le lingue l’hanno presa incarico tale e quale e con grande entusiasmo, per non parlare delsuccesso che il termine ha poi avuto – forse anche per merito diPiero Angela – al di fuori della fisica. A Milano sono stati battezza-ti quark sia un grande albergo sia una discoteca, ma anche unasocietà di informatica.

    LA PERDITA DEL SIGNIFICATO. Una parola evocativa, come è in fondoquark , non crea problemi in nessuna lingua. Ma che dire del ter-mine gluon  (strettamente connesso alla teoria dei quark), usatopoco dopo da un altro fisico americano – che questa volta ha in-vece badato all’etimologia – per definire delle ipotetiche entitàche dovrebbero servire a unire assieme i quark? È chiaro chegluon deriva da glue (colla) e che il termine è stato scelto proprio

    per sottolineare con evidenza immediata il ruolo di queste entità.Eppure da noi il termine è stato subito trasformato in “gluone”,parola che perde tutta la pregnanza del termine originario inquanto nulla ci suggerisce a proposito di queste entità.Se, almeno entro certi limiti, si vuole mantenere il legame tra ter-mine e significato, tra significante e significato, è evidente che a

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    questo punto i conti non tornano più. Ma, d’altra parte, che si puòfare? Chiamarlo collone proprio non mi sembra il caso.Un discorso analogo si può fare sulle sigle, gli acronimi e le pa-role contratte e fuse assieme a creare affascinanti neologismi. Le

    sigle – basti pensare a DNA, NGF e AIDS – perdono decisamen-te la loro origine linguistica. Nessuno naturalmente vieta di scri-vere ADN, FCN e SIDA ma – a parte che ricordarsi tutte le siglepassando da una lingua all’altra diventerebbe un bel problema –chi ne ha il coraggio? Che io sappia in Italia il DNA è diventatoADN solo nel primo Dizionario Devoto-Oli  (i francesi fanno un’o-perazione di questo tipo, ma costituiscono un caso a parte sucui mi soffermerò più avanti).

    Per quanto riguarda gli acronimi e le parole contratte, il discorso èa metà strada tra quello fatto per le sigle e quello fatto per quark.Chi davvero si ricorda che, per esempio, radar , laser , pulsar  equasar  significano più o meno «individuazione e rilevamento ra-dio» (radio detection and ranging ), «amplificazione della luce peremissione stimolata di radiazione» (light amplification by stimula- ted emission of radiation ), «stella pulsante» (pulsating star ) e «sor-gente radio quasi stellare» (quasi-stellar radio source )? Il riferi-

    mento alla radio, alla luce e alle stelle è completamente scompar-so. Ma queste nuove parole suonano molto bene e sono assaievocative (non certo del loro reale significato): come quark, ap-punto. D’altra parte è il ricercatore che, scoperta la novità, crea l’a-cronimo nella sua lingua, e la traduzione italiana della definizionesottostante non si presta in genere a operazioni altrettanto efficaci.Per inciso, val la pena di segnalare che queste parole diventanospesso a loro volta modelli per coniare parole simili: radar ha ge-

    nerato lidar , in cui light sostituisce radio , mentre laser deriva damaser , con light  che ha sostituito l’originario molecular  (omicrowave , secondo altri).A questo punto vorrei segnalare una curiosità storica. Molti anni fa ilprofessor Ugo Tiberio, uno dei primi ricercatori a mettere a puntonegli Anni 30 il radar in Italia, per definire il nuovo strumento avevaproposto il termine “radiotelemetro” e addirittura l’acronimo “raro”(costruito con la prima e l’ultima sillaba della parola). Nel suo libro

    Introduzione alla radiotelemetria (sottotitolo Radar ), scritto nel 1943-44 ma pubblicato solo nel 1946 (dal 1937 le pubblicazioni sull’ar-gomento erano praticamente scomparse perché era risultato evi-dente il suo interesse militare), Tiberio dedica un intero paragrafo alconfronto tra i termini inglesi e quelli da lui introdotti e fa anche inte-ressanti considerazioni sui perché della terminologia adottata.

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    GLI ENTI DI UNIFICAZIONE. Esistono enti internazionali che sono prepo-

    sti all’unificazione, oltre che delle grandezze, anche della termino-

    logia e dei simboli scientifici. Il più famoso di questi è senz’altro il

    Bureau International des Poids et Mesures (BIPM) di Sèvres che ha

    addirittura il potere di stabilire la corretta ortografia dei nomi e deisimboli delle unità di misura. Una volta adottate nei singoli Paesi, le

    decisioni del BIPM hanno valore di legge (in Italia vengono regolar-

    mente pubblicate dalla «Gazzetta Ufficiale») e teoricamente si è

    quindi perseguibili non solo quando si ruba sul peso falsificando le

    bilance, ma anche quando non si usano correttamente i termini “uf-

    ficiali” o si usano termini “proibiti”. Il BIPM ha infatti anche il potere

    di proibire l’uso di termini che non rispondono più alle nuove nor-

    me; per pura curiosità segnalo che, dal 1° gennaio 1990, è proibitosia l’uso di termini come quintale e caloria , sia delle corrispondenti

    unità di misura (oltre che di molte altre). I distributori di benzina, le

    cui apparecchiature sono soggette ai controlli degli uffici metrici re-

    gionali, possono misurare la pressione dei pneumatici solo in pa- 

    scal e non più in atmosfere o in millimetri di mercurio.

    Tra i molti altri enti citerò l’Unione Internazionale di Chimica Purae Applicata (IUPAC) che ha anche il compito di stabilire le regole

    per “battezzare” i composti chimici. Poiché i composti che via viasi scoprono sono assai complessi, complesse e rigide sono an-che le regole di nomenclatura. Queste norme, che in realtà sonoinviti a seguire regole uniche per evitare confusione, hanno natu-ralmente valore retroattivo e teoricamente costringerebbero acambiar nome anche a composti ben noti da tempo.Questa, come si può ben immaginare, è un’operazione assai deli-cata che nelle case editrici non si compie mai appieno. Si com-

    pie, ma non sempre, nei volumi specialistici mentre in quelli divul-gativi si gioca con le parentesi – nome nuovo (nome vecchio) oviceversa – oppure, nelle enciclopedie e nei dizionari, sui riman-di. Per esempio, si cambia nome al cloruro di sodio (il sale da cu-cina) perché il suo nuovo nome di sodio cloruro risulterà scheda-to molto vicino al suo vecchio nome (alfabetizzato come sodio ,cloruro di ) dove lo va sicuramente a cercare il lettore comune nonal corrente dei mutamenti terminologici. Per l’anidride carbonica,

    che è biossido di carbonio, si ricorre al compromesso: lo si trattasotto il nome ufficiale di carbonio diossido e si fanno rimandi dacarbonica , anidride e da carbonio , biossido di . È però più proba-bile che si compia l’operazione inversa: la si tratta, come in pas-sato, sotto carbonica , anidride e si fanno i rimandi dagli altri duetermini, anche da quello ufficiale. Analoga sorte avranno i fanta-

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    siosi nomi di origine alchemica di molti composti tipo “sublimatocorrosivo”: resteranno tali e quali e per i nomi ufficiali (nel casospecifico mercurio (Il) cloruro ) si farà di nuovo il gioco delle pa-rentesi e dei rimandi.

    Le norme della IUPAC sono l’esempio tipico dei problemi editoria-li che si creano con la normazione spinta: prevedono infatti che icomposti di un elemento abbiano nomi standard con primo termi-ne il nome dell’elemento stesso e danno quindi luogo a nomi mol-to simili. In un dizionario questo significa avere lunghissime suc-cessioni di lemmi del tipo mercurio a , mercurio b , mercurio c nellequali il lettore si perde facilmente, essendo l’alfabetizzazione ov-viamente costruita sulla seconda parola del lemma. Aggirare l’o-

    stacolo è quindi inevitabile, sempreché al solito non si tratti dipubblicazioni specialistiche. Ma mi pare che queste riflessionisiano importanti soprattutto se riferite a opere destinate al grandepubblico e quindi credo che sia giusto il compromesso: dare allettore le definizioni corrispondenti ai termini più usati e comuni-cargli nello stesso tempo che quell’oggetto, quel composto haanche un nome ufficiale. Questo mi sembra il corretto ruolo chel’editore deve svolgere a proposito della terminologia.

    Però succede che – proprio a causa di queste difficoltà pratiche –lo sforzo degli enti di unificazione (che, in particolare nel caso del-le unità di misura e dei composti chimici, è davvero fondamenta-le), invece di essere assecondato, venga quasi sempre rimosso,non solo nella pratica comune ma anche nella realizzazione dei di-zionari della lingua italiana e, spessissimo, dei libri di testo (so-prattutto di quelli della scuola dell’obbligo in cui la correttezza del-la trattazione dei temi scientifici lascia spesso molto a desiderare).

    E qui va fatto un appunto a letterati e linguisti – in genere sonoloro i responsabili delle imprese lessicografiche e della maggiorparte delle imprese editoriali – che, salvo poche eccezioni, moltospesso sottovalutano la terminologia scientifica e le sue regole. IlDizionario analogico della lingua italiana , un dizionario tascabiledella TEA per molti versi apprezzabile, è purtroppo un buonesempio di trascuratezza verso la terminologia scientifica in ge-nere e verso le unità di misura (nomi e simboli) in particolare: so-

    no sbagliati (e non una volta sola!) perfino i nomi di Réaumur eFahrenheit, i creatori delle scale termometriche (peraltro da tem-po fuorilegge secondo il BIPM).

    L’ESEMPIO FRANCESE. I francesi hanno una rigidissima tradizione disciovinismo anche nella terminologia scientifica, e mezzi assai ri-

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    gorosi per farla rispettare. Una decina d’anni fa, all’inizio dellapresidenza Mitterand, quando Jean-Pierre Chevenement divenneMinistro della ricerca scientifica, i ricercatori francesi furono obbli-gati a presentare ai congressi i loro lavori solo nella lingua madre,

    pena il taglio dei finanziamenti. Tutti ovviamente giravano con intasca più copie della versione inglese del loro lavoro. Succedeancora, ma i vincoli sono assai meno rigidi.Inoltre, un’apposita commissione di saggi provvede da sempre a“ribattezzare” i termini scientifici di origine straniera. Nel settoredell’elaborazione elettronica nacque proprio in questo modo unaparola eccezionale come informatique , sicuramente adatta a tuttele lingue latine ma che peraltro non si trova mai – neppure adattata

    – in una pubblicazione inglese. Nacquero però anche parecchimostri che rendono praticamente incomprensibili ai non-francesi itesti di informatica in francese: un esempio per tutti: logiciel al po-sto di software . Lo stesso sta accadendo in biologia dove, tantoper esemplificare, si usa l’espressione génie génétique per indica-re quella che noi chiamiamo “ingegneria genetica”. Anche in italia-no si potrebbe ovviamente parlare di “genio genetico” ma – contutto il rispetto per l’arma del Genio – temo si verrebbe fraintesi.

    UN’UNICA AUTORITÀ? L’esempio francese e quello degli enti diuniformazione mi servono a riprendere la questione fondamentale(chi deve decidere? cosa possono fare gli editori?) per cercare ditrarre un abbozzo di conclusione.Non so se esista una risposta univoca a queste domande. Vistol’esperimento francese – e salvo casi eccezionali del tipo delleunità di misura – non riesco a immaginare una commissione che

    periodicamente si riunisce per accettare o respingere, magarimodificandoli, i termini scientifici che via via vengono introdottidai ricercatori. Mi sembra impossibile farlo per ogni singola linguae credo sia ancora più difficile coordinare un’operazione del ge-nere per più lingue, anche se con matrice comune. Le fonti sonotroppe e disperse, I’introduzione di termini rapidissima, i terminispesso fugaci. Scelte imposte dall’alto rischiano di essere artifi-ciali e di non avere la forza sufficiente ad affermarsi, diventando

    ben presto pezzi da museo. Del resto è proprio la generazionespontanea delle parole e la loro affermazione che costituisce unodei segni fondamentali della vitalità di una lingua. Con questo nonvoglio sostenere che siano inutili le operazioni collettive mirate al-la terminologia: occorre solo valutarne vantaggi e svantaggi.Probabilmente si deve dare per scontato un forte predominio

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    anglosassone e badare a contenere i danni, per esempio ac-cettare tali e quali sigle e acronimi che – se davvero usati datutti – sicuramente semplificano la vita a chi deve leggere libri earticoli in lingue diverse.Per quanto riguarda gli editori, dopo un breve periodo di entusia-smo per la scienza, oggi l’attenzione per la terminologia scientifi-ca è decisamente scemata e quindi credo che sia opportuno unloro maggiore impegno in questo specifico settore, soprattuttonell’area scolastica e in quella dei dizionari. A questo propositovorrei sollecitare ancora una volta una maggiore attenzione daparte dei linguisti, sia all’interno che all’esterno delle case editrici.Il CNR può sicuramente svolgere un ruolo importante di indirizzoe stimolo per esempio realizzando periodicamente discussionisulla terminologia scientifica, sia disciplinari che interdisciplinari.Dal canto suo, l’Unione Latina può attivare lo scambio di questeinformazioni tra un Paese e l’altro.Infine, visto che oggi esistono sistemi di documentazione di gran-de potenza – si pensi alle memorie a dischi ottici – si potrebbeanche pensare a qualche sistema per favorire la circolazione di

    glossari terminologici standard non creati artificialmente, bensìdesunti da quello che già esiste presso i vari editori che di termi-nologia scientifica si occupano. Gli editori sono molto gelosi delloro sapere (le battaglie tra dizionari si combattono in genere anumero di lemmi e non a qualità degli stessi) ma penso che i piùavvertiti non avrebbero difficoltà ad aderire a iniziative di questotipo; si tratta in fondo di mettere in comune dei lemmari e non ledefinizioni dei lemmi stessi: i “segreti” aziendali sarebbero dun-

    que salvi.

    EMANUELE VINASSA DE REGNY

    (Il testo qui riportato è un estratto da Cultura Scuola - n. 139-140)

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    Dizionario della comunicazione

    e dei mass media

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    Tutti i termini di questo glossario sono raggruppati secondo settecategorie principali e cioè BROADCASTING (BCAST), PUBBLI-CITÀ (PUBB), EDITORIA (EDIT), MARKETING (MRKT), NUOVI

    MEZZI (NMEDIA), NUOVE TECNOLOGIE (NTECHNO) e INFOR-MATICA (INFORM).Ognuna di queste voci comprende ovviamente numerose altresottovoci, che però si è deciso di omettere per semplicità.In pratica, ogni termine è contrassegnato da una sigla che corri-sponde appunto a una delle categorie principali.

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    @ [INFORM]Letteralmente “AT” è un simbolo che si in-serisce tra lo user name e il dominio negliindirizzi di e-mail o posta elettronica.AU [NMEDIA]

    Un formato audio Unix molto popolaresu Internet.A schiaffo [BCAST]Rapido movimento in panoramica, chemostra la scena a fuoco all’inizio e allafine del movimento.A-s ratio [MRKT]Abbreviazione di advertising to salesratio: indica il rapporto fra spesa pub-blicitaria e fatturato. Rappresenta unodei principali parametri per la messa a

    punto delle strategie commerciali.A.I.D.A. [PUBB]Attenzione, Interesse, Desiderio, Azione (v.).A3, A4, A5 [NTECHNO]Formati della carta più in uso, secondola classificazione UNI, ente nazionaledi unificazione.A4 [NTECHNO]Il formato europeo del foglio di cartautilizzato normalmente per i documenti.Questo foglio ha le dimensioni di 210 x

    297 mm e deriva dalla divisione del fo-glio base A0 841 x 1189 mm) definitodall’organizzazione UNI.ABC [BCAST]American Broadcasting Corporation.ABC [BCAST]Automatic brightness control. Controlloautomatico di luminosità.ABC [PUBB]La sigla identifica l’Audit Bureau ofCirculation, l’istituto statunitense cui

    spetta il compito di certificare e con-trollare la diffusione di periodici e quo-tidiani.ABCD [BCAST]Acronimo nato dalla fusione tra la retetv ABC e la Disney Corp.ABI [BCAST]Associazione Broadcast Italiana.

    Abitudine d’acquisto [MRKT]Identifica il ripetersi nel tempo, in modostabile e continuativo, dell’acquisto diuno stesso bene. Si riferisce di solito aiprodotti di largo consumo; è all’origine

    della fedeltà di marca.Abstract [PUBB]Sintesi di un testo, di solito la sintesi inpoche parole di uno spot.AC [BCAST]Corrente alternata.AC, Adult Contemporary [BCAST]Emittente che trasmette musica degliultimi 10 anni. Alla base di questo for-mato c’è solo musica degli ultimi 10

    anni. A seconda delle scelte del diret-tore dei programmi si possono ascolta-re spesso brani Anni 60 (Beatles e altri)o degli Anni 70.Acceleratore Grafico [INFORM]Scheda di espansione per computer,specificatamente creata per incre-mentare le performance dei comandisoftware di grafica e immagine.Accelerator principle [MRKT]Principio di accelerazione (si ha quan-

    do un leggero incremento della do-manda al consumo porta a un incre-mento della domanda industriale).Accento [EDIT]Segno grafico posto sopra la letteraper indicare la posa e il tono della vocenella pronuncia di una parola. I più co-muni sono: il grave (à), l’acuto (á) e ilcirconflesso (â).Access [NTECHNO]Autorizzazione per entrare in un siste-ma di decodificazione al fine di ottene-re dei programmi.Access control [INFORM]Un vero e proprio controllo di accessoper dare sicurezza a un host Internet,non permettendo a tutti gli utenti di ac-cedere al sistema.

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    te in contrapposizione a ciò che si erapreventivato. Reale, effettivo (actualfrequencies: frequenze effettive).Ad [PUBB]Forma abbreviata del termine inglese

    advertisement (annuncio pubblicitario).Ad interim [MRKT]Nel frattempo, nell’intervallo, durantel’assenza.ADA [NTECHNO]Linguaggio di programmazione di altolivello sviluppato dal Dipartimento dellaDifesa (DoD) americano negli Anni 70,che trae origine sia dal Pascal che daModula-2.Adattamenti [PUBB]

    Costituiscono le versioni successiveall’approvazione da parte del clientedell’esecutivo, di formato uguale o si-mile, necessarie alle testate pianificateche non richiedono una nuova impagi-nazione per differente proporzione diformati. Si riferiscono quindi sempre aun lavoro di semplice montaggio.Adattatore [NTECHNO]Questo termine indica un qualunquedispositivo per mezzo del quale dueunità, che altrimenti non sarebberocompatibili, possono invece esserecollegate. Il termine si usa anche mol-to spesso quale sinonimo di scheda diinterfaccia o di collegamento (si diceper esempio «adattatore grafico»,«adattatore SCSI» e, ancora, «adatta-tore Ethernet»).Add-on [NTECHNO]Il termine inglese significa semplice-mente accessorio. In ambito hardwarepuò essere un qualunque dispositivo

    da aggiungere al computer, in ambitosoftware, invece, indica un modulo cheaggiunge o estende le funzionalità diun dato programma base.Addetto stampa [PUBB]Funzionario di un’organizzazione cheha la responsabilità di mantenere irapporti con i mezzi di comunicazionedi massa. Diffonde, attraverso comu-nicati, la posizione ufficiale dell’orga-nizzazione.

    Address [NMEDIA]È il codice che identifica l’utente. È unindirizzo personale che consente di in-viare messaggi mailbox personali.Address Line [PUBB]Parte di un annuncio pubblicitario o dimateriale promozionale che contienel’indirizzo del recapito al quale l’utente

    può rivolgersi per effettuare l’ordine oper ricevere ulteriori informazioni.Address list [PUBB]Elenco di indirizzi utilizzato per le attivitàdi direct mail (v.) e direct marketing (v.).

    Addressario [PUBB]Elenco di persone fisiche o società,con il relativo indirizzo, cui inviare tra-mite servizio postale una proposta divendita o materiale promozionale. Vie-ne utilizzato in attività di direct mail (v.)e direct marketing (v.).ADF [BCAST]Automatic direction finder. Radiogonio-metro automatico.Adhesive label [PUBB]Etichetta adesiva che si usa per prez-zare i prodotti o per richiamare l’atten-zione sulle offerte speciali.Adjacencies [PUBB]Pubblicità TV che segue o precede unprogramma.Adman [PUBB]Advertising man, l’uomo che si occupadella pubblicità in un’azienda.ADN [NMEDIA]Advanced Digital Network. Una lineatelefonica dedicata, a uso esclusivo diun’utenza, capace di trasportare i daticon una velocità pari o superiore a 56Kbit al secondo.ADN-KRONOS [BCAST]Agenzia giornalistica di informazione.Ads [PUBB]Sigla di accertamento, diffusione stam-pa. L’istituto, con sede in Milano, ha loscopo di certificare, su richiesta dell’e-

    ditore, i dati sulla tiratura e la diffusionedei giornali quotidiani e periodici.Opera attraverso società di revisioneindipendenti cui è affidato il mandatodi verificare i dati forniti dall’editore siaattraverso un controllo interno all’azien-da editoriale (documentazione, libricontabili, consumo carta), sia esterno(accertamento campione presso distri-butori locali e rivenditori).Advantage [PUBB]

    Vantaggio, plus, aspetto positivo.Advertainment [PUBB]La comunicazione pubblicitaria che of-fre intrattenimento al pubblico oltre chepubblicità.Advertise [PUBB]Fare pubblicità, pubblicizzare in TV osulla stampa.

    25ADVERTISE

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    Advertisement [PUBB]Annuncio pubblicitario di qualsiasi tipo,alla radio o alla TV, al cinema, sui gior-nali, su manifesti, su pieghevoli. Piùspesso semplicemente AD.

    Advertiser [PUBB]Chi si occupa di «advertisement» o in-serzionista pubblicitario.Advertising [PUBB]Termine generico che identifica la pub-blicità effettuata sui grandi mezzi (v.).Advertising Age [PUBB]È il più diffuso e importante periodicomondiale del settore pubblicità.Advertising agency [PUBB]Agenzia di pubblicità.

    Advertising approach [PUBB]Approccio pubblicitario.Advertising policy/strategy [PUBB]Politica/strategia pubblicitaria.Advertising test [MRKT]Test per verificare il gradimento o l’effi-cacia di un messaggio pubblicitario. Sidifferenzia in pre-test (prima del lancio)e post-test (dopo il lancio).Advocate [PUBB]Difendere, perorare la causa di.

    Aerografo [EDIT]Strumento ad aria compressa usatoper polverizzare un colore liquido. Di-segni all’aerografo sono quelli ottenuticon questa tecnica.AF [BCAST]Alta frequenza (sigla poco usata, me-glio HF).AFC [BCAST]Automatic frequency control. Controlloautomatico di frequenza; circuito di

    controllo destinato a compensare lepiccole variazioni nella frequenza del-l’onda portante dell’emittente in mododa garantire un’uscita audio stabile.Affiche [PUBB]Cartellone, manifesto pubblicitario.Affissione [PUBB]Mezzo pubblicitario esterno. È la loca-zione di manifesti, poster e cartelli inspazi esterni a loro riservati.Affollamento (indice di) [PUBB]

    Indica la percentuale di spazio che inun mezzo di comunicazione viene de-stinato alla pubblicità.AFI [BCAST]Associazione fonografici italiani.Agate line [EDIT]Unità standard di misura per la pubbli-cità stampa pari a 1/14 di pollice di al-

    tezza e a una colonna di larghezza. 14agate line sono una «column inch»(pollice/colonna).AGC [BCAST]Controllo automatico di guadagno

    (automatic gain control); circuito inse-rito nei ricevitori più raffinati per man-tenere un livello di volume costanteanche quando il segnale in arrivo va-ria di intensità.Age class [PUBB]Classe di età.Age distribution [PUBB]Distribuzione per età.Age group [PUBB]Gruppo d’età.

    Agency [PUBB]Agenzia, studio pubblicitario. Rappre-sentanza.Agenzia di pubblicità [PUBB]Organizzazione che provvede a pub-blicizzare prodotti o servizi per contodei clienti. Fornisce i seguenti servizifondamentali: ideazione, progettazionee realizzazione dei messaggi; scelta epianificazione dei mezzi; prenotazionedi spazi e successivo controllo; attivitàdi consulenza e altri servizi legati alla

    comunicazione e all’immagine delcliente e dei suoi prodotti. La presta-zione dell’agenzia può essere retribuitain due forme: a fee (v.), per i lavori chenon prevedono l’uso di mezzi di comu-nicazione di massa (per esempio cata-loghi o dépliant), e a commissione (v.).Agenzia media [PUBB]Pianifica e acquista, per nome e perconto del cliente, gli spazi dai proprieta-ri dei mezzi o dalle loro concessionarie.

    AGIS [BCAST]Associazione generale italiana dellospettacolo.Agorà [NMEDIA]La prima BBS (v.) nata in Italia.AGP (Presa) [NTECHNO]Presa disponibile in alcuni ricevitori dal-la quale esce una tensione proporzio-nale all’intensità del segnale ricevuto.Agreement [MRKT]Accordo, contratto, patto.

    AI [NMEDIA]Acronimo di Artificial Intelligence, intel-ligenza artificiale, in italiano anche IA.AIART [BCAST]Associazione italiana ascoltatori radioe telespettatori.AICRET [BCAST]Associazione critici televisivi.

    26 ADVERTISEMENT

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    A.I.D.A. [PUBB]Acronimo di Attenzione, interesse, de-siderio, azione. Identifica uno dei piùnoti modelli, messo a punto nel corsodegli Anni 60, che spiega come la

    pubblicità influisce sul consumatore. Inparticolare sostiene che il processod’acquisto del consumatore passa at-traverso quattro stadi (attenzione, inte-resse, desiderio e azione).Aided [PUBB]Stimolato.Aim [PUBB]Obiettivo da raggiungere.Air time [PUBB]Tempo di trasmissione di una radio o

    televisione dedicato ai comunicati pub-blicitari.Airbrush [PUBB]Aerografo.AIRT [BCAST]Associazione Lavoratori Radiotelevisivi.Aisle jumper [PUBB]Letteralmente «ponte sulle navate». Èun termine utilizzato nella pubblicità sulpunto vendita per indicare un elementopromozionale (di solito di cartone)

    messo tra due scaffalature. Può ancheindicare bandiere o stendardi pubblici-tari issati nel punto vendita.AISM [MRKT]Sigla di Associazione italiana per glistudi di marketing. Raccoglie soci indi-viduali e collettivi (imprese, società diricerca, istituti) per promuovere le ricer-che di marketing e per stimolare l’ap-profondimento metodologico.ALC [BCAST]Automatic level control. Controllo auto-matico di livello.Alfabeto [EDIT]Segni mediante i quali si esprimono isuoni di un linguaggio articolato. L’alfa-beto più diffuso è quello latino; altri al-fabeti sono: il gotico, il cirillico, il greco,l’ebraico, l’arabo, ecc.Alfanumerico [INFORM]Codice diffuso nell’elaborazione elet-tronica che comprende numeri e cifre.Alfanumerico [NTECHNO]Insieme di caratteri in cui compaionosia numeri che cifre.È oggi il tipo di dato più diffuso nell’e-laborazione elettronica: sono alfanu-merici il nominativo di un dipendente,un indirizzo, il codice di un magazzinoe così via. I dati alfanumerici sono uti-lizzati soprattutto nelle banche dati.

    Esistono diversi tipi di codifiche digitaliper le informazioni di tipo alfanumeri-co: la più diffusa, l’ASCII (v.), permettedi rappresentare mediante codici nu-merici tutte le lettere dell’alfabeto, i nu-

    meri dallo zero al nove.Algol [NTECHNO]Linguaggio di programmazione di altolivello sviluppato nei primi Anni 60. Ilnome deriva da «ALGOrithmic Lan-guage».Algoritmo [NTECHNO]Set di istruzioni passo-passo che com-piono una determinata funzione. Spessoil termine è usato per descrivere le istru-zioni di un linguaggio di programmazio-ne, come il C, il Basic, il Pascal e altri.ALIAS [BCAST]Antenne libere associate.Alias [NTECHNO]In alcuni sistemi operativi un oggetto cheè la rappresentazione di un altro. Peresempio, i collegamenti di Windows (v.).Alias [NMEDIA]

    Pseudonimo nell’ambito della postaelettronica.Aliasing [NTECHNO]Effetto indesiderato che si ottiene quan-do si traccia una linea diagonale su undispositivo hardware a bassa risoluzio-ne. Il risultato è che una linea (o piùspesso una curva) appare scalettata.Alimentatoreautomatico [NTECHNO]

    Cassetto o ripiano che posiziona glioriginali sulla lastra di esposizione au-tomaticamente senza l’intervento del-l’operatore.Alimentatore originali [NTECHNO]A foglio singolo o a fogli multipli. In que-st’ultimo caso permette la trasmissioneautomatica di più fogli in sequenza, ge-neralmente a un singolo destinatario.Allineamento [EDIT]Linea orizzontale su cui poggia il limiteinferiore del carattere. Alcune lettere,come la o, la c, e quelle la cui parte in-feriore non è costituita da un’asta, ol-trepassano tale linea, per correggere idifetti ottici dovuti alla forma delle lette-re stesse.

    27ALLINEAMENTO

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    Allineamento [NMEDIA]Processo di ottimizzazione del punta-mento della parabola su un satellite.Allineamento [NTECHNO]Riferito agli hard disk, indica la capa-

    cità della testina del drive di leggere escrivere dati senza errori. Usato perdescrivere un testo, si riferisce alla suadisposizione rispetto ai margini destroe sinistro.Allineamento di base [EDIT]Allineamento dei caratteri sulla linea diriferimento orizzontale inferiore.Allocation [PUBB]Stanziamento, imputazione.Allungato [EDIT]

    Carattere stretto.Alpha, canale [NTECHNO]La sezione di un file grafico nellaquale vengono conservati i dati checontrollano particolari effetti applicatiall’immagine.Alphanumeric [TELEM]Alfanumerico.Alta risoluzione [BCAST]È l’espressione di una buona immaginevideo con un buon livello di dettaglio.

    Altezza del carattere [EDIT]Distanza fra la superficie superiore equella inferiore del fusto del caratteretipografico. L’altezza UNI è di 63 puntiDidot.Altezza della pagina [EDIT]Distanza fra il limite superiore delleascendenti della prima pagina e le di-scendenti dell’ultima.Alveoli [EDIT]Elementi stampanti della matrice ro-

    tocalco.AM [BCAST]Modulazione di ampiezza.Ampex [BCAST]Nome commerciale, di registratori ma-gnetici USA per la TV. Sinonimo per in-dicare qualsiasi registrazione videomagnetica.Ampiezza [BCAST]Grandezza di un segnale elettronico.Ad ampiezza maggiore corrisponde

    voltaggio maggiore, suono più forte oimmagine più luminosa.Amplificatore – Hi-Fi [BCAST]Apparato per aumentare la grandezzadi un segnale mantenendone il più pos-sibile invariata la forma caratteristica.Amplificatore telefonico [NMEDIA]Circuito elettronico che consente di au-

    mentare l’intensità del segnale telefoni-co ricevuto in auricolare e anche di tra-sferirlo a un altoparlante.Amplificatore finale [BCAST]È anche amplificatore di forza. Commu-

    tatore che amplifica i segnali deboli diun lettore di compact disc, registratoreo tuner di modo che diventino adattiper l’attivazione delle casse acustiche.Amplificatori [PUBB]Tecniche utilizzate in un mailing per au-mentare la risposta (per esempio lapersonalizzazione del testo della lette-ra con il nome del destinatario).Amplificazionedel segnale [NMEDIA]

    Sistema che consente di ricevere in al-toparlante il segnale di linea e di rego-larne il volume sonoro.Analisi costi benefici [MRKT]Metodo che esamina vantaggi e svan-taggi di qualsiasi natura per meglioscegliere tra diverse opportunità di in-vestimento.Analisi del consumatore [PUBB]Studia le caratteristiche del consuma-tore secondo diversi parametri socio-

    demografici (età, sesso, area di resi-denza, professione, reddito) e psicolo-gici (gerarchia dei valori, stile di vita,caratteristiche della personalità) oppu-re secondo altri parametri scelti ad hocin relazione agli obiettivi di marketingche si vogliono raggiungere.Analisi del contenuto [MRKT]Esame qualitativo delle verbalizzazionidei soggetti a un colloquio clinico o du-rante una discussione di gruppo.Analisi fattoriale [PUBB]Studio approfondito di un gruppo di ri-sposte estratte con opportuni metodistatistici da un programma di intervistedi una ricerca comportamentale. Ha loscopo di raggiungere conclusioni piùsignificative di quelle derivanti dall’esa-me globale della ricerca.Analisi incrociata dei dati [MRKT]La tecnica dell’analisi incrociata puòessere utilizzata sia nelle ricerche moti-vazionali che nelle ricerche quantitati-

    ve. In altre parole si rivolgono all’inter-vistato varie domande, in forma indiret-ta, sullo stesso argomento. Attraversol’analisi delle risposte, si può giungerea dedurre un’opinione sincera dell’in-tervistato. Nelle ricerche quantitative,l’analisi incrociata ha un significato dif-ferente: serve a mettere in rilievo l’an-

    28 ALLINEAMENTO

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    damento di un fenomeno che altrimentisarebbe sfuggito all’attenzione.Analisi spettrale [BCAST]Scomposizione di una forma d’ondacomplessa nelle frequenze di cui è co-

    stituita.Analisi transazionale [MRKT]Tecnica di indagine e di apprendimen-to della comunicazione interpersonaleche si fonda sullo scambio reciproco(transazione) di stimoli e risposte tradue o più soggetti che entrano in rap-porto diretto. Applicata al marketingstudia i rapporti di comunicazione travenditore e cliente.Analizzatore di spettro [BCAST]

    Tecnica per suddividere e rendere visi-bile il contenuto di frequenza del suonoin bande separate.Analogico [NTECHNO]Segnale nel quale un flusso di informa-zioni è trasmesso, entro un assegnatointervallo di frequenze, sotto forma dionda continua ad ampiezza variabile.Utilizzando dei convertitori analogico-digitali (ADC: Analogic to Digital Con-verter), tale segnale può essere trasfor-mato in forma digitale, espresso cioè in

    forma binaria, come sequenza di zeroe di uno.Anamorfica [BCAST]Lente a focale cilindrica o coppia diprismi in grado di restringere l’immagi-ne in senso orizzontale, in modo da po-ter filmare inquadrature rettangolari(larghe) in fotogrammi quasi quadrati(stretti). Nella sala cinematografica ilfotogramma «ristretto» viene proiettatoattraverso una lente che produce l’ef-

    fetto opposto «riallargando» l’immagi-ne compressa. È alla base del sistemaCinemascope.Anchor man [BCAST]Letteralmente Uomo-àncora. Alla TV,giornalista che guida la trasmissione.ANEC [BCAST]Associazione nazionale esercenti cine-matografici.ANICA [BCAST]Associazione nazionale industrie cine-

    matografiche ed affini.ANIE [BCAST]Associazione nazionale industrie elet-trotecniche ed elettroniche.Animatic [BCAST]Sequenza filmata di disegni e/o foto-grafie con un minimo di regia, che pre-senta l’idea creativa nel modo più rea-

    listico possibile e più vicina al risultatofinale. Registrazione su supporto ma-gnetico di un film composto da boz-zetti più o meno animati fatta per illu-strare al cliente l’idea di un commer-

    cial (v.). In questo senso è una versio-ne più raffinata dello story board (v.).Può anche essere utilizzata per testarel’annuncio presso un gruppo di poten-ziali acquirenti.Animation stand [BCAST]È il piano di lavoro su cui la cinepresaè montata verticalmente. La cinepresapuò spostarsi in ogni direzione. Lacombinazione dei due movimenti per-mette di effettuare zoomate, carrellate

    ecc. nelle prove dei disegni o fotogra-fie o piccoli oggetti.Animazione [BCAST]È la tecnica di ripresa che consente dicreare effetti di movimento sulla base dipiù immagini fisse. Il processo più usua-le viene eseguito cinematograficamen-te, riprendendo, fotogramma per foto-gramma, una serie di disegni opportu-namente prestabiliti che poi quandovengono proiettati danno il senso delmovimento.Animazione parziale [BCAST]Forma non elaborata di rappresenta-zione che impiega solo due o tre foto-grammi al secondo, contro i ventiquat-tro fotogrammi al secondo necessariper un’animazione completa.ANL [BCAST]Automatic noise limiter. Limitatore auto-matico di disturbiAnnual report [PUBB]

    Relazione annuale di una società.Annual turnover [MRKT]Volume di vendita annuale.Annuncio [PUBB]Messaggio pubblicitario divulgato at-traverso i mezzi di comunicazione. Ingenere riferito alla diffusione a mezzostampa.Anonymous [INFORM]Così vengono chiamati i collegamentirealizzati con il nome utente anony-

    mous (anonimo). Per estensione, desi-gna i server con i file accessibili pub-blicamente attraverso l’ETP.ANS [NMEDIA]Abbreviazione di answer (risposta). Disolito, nelle segreterie telefoniche, indi-ca il tasto che inserisce/disinseriscel’automatico della segreteria.

    29ANS

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    ANSA [BCAST]Agenzia nazionale stampa associata.Ansi [NTECHNO]Abbreviazione di American NationalStandard Institute, organizzazione che

    definisce gli standard in differenti settoriindustriali. Nel settore informatico indica,per esempio, il modo in cui i caratteriappaiono su uno schermo, come i com-puter comunicano fra di loro e così via.Ante litteram [PUBB]Avanti lettera. Precorritore. Per esem-pio: romanticismo «ante litteram». An-che: prova d’incisione.Antenna a induzione [NMEDIA]Tipo di antenna aggiuntiva, che non ri-

    chiede nessun collegamento con il te-lefono cellulare, capace di rafforzare ilsegnale in luoghi chiusi, per esempiodentro l’abitacolo di un’automobile.Antenna gregoriana [NTECHNO]Antenna parabolica nella quale è statoaggiunto un riflettore secondario alloscopo di aumentare l’efficienza e ilguadagno dell’antenna.Antenna parabolica [NTECHNO]Complesso degli organi preposti a rac-

    cogliere un segnale radio ad altissimafrequenza e concentrarlo in un unicopunto detto fuoco della parabola. È co-stituita da un disco riflettore nel cuipunto di focalizzazione è collocato unilluminatore.Antenna piatta [NTECHNO]È composta da centinaia di mini capta-tori sensibili raccordati tra loro e dispo-sti su una superficie piana. La differen-za sostanziale tra un’antenna piatta e

    una parabolica consiste nel fatto che,nella prima, la distribuzione del segna-le è uniforme su tutta l’apertura; mentrenella seconda si hanno delle attenua-zioni di – 10 dB sul bordo.Antenna YAGI [BCAST]Antenna a più elementi per la ricezionedi segnali FM e TV.Anteprima [NTECHNO]In un programma software è il docu-mento per attivare la modalità di visua-

    lizzazione nella quale un documentoviene mostrato così come risulterà unavolta stampato.ANTI [BCAST]Associazione nazionale teleradiodiffu-sioni indipendenti.Antialiasing [NTECHNO]Un procedimento che rende più morbi-

    di i contorni di immagini e testi, che ri-sultano così più naturali e leggibili.Antiporte [EDIT]Pagine che precedono il testo di un libro.Antiqua [EDIT]Nei Paesi anglosassoni si indicano conquesto nome i caratteri latini.Antivirus [INFORM]È un programma che controlla se ilcomputer e i suoi programmi conten-gono un virus informatico.ANTRE [BCAST]Associazione nazionale radio TV elet-tronici.ANVED [PUBB]Sigla di Associazione nazionale vendi-te per corrispondenza con sede in Mi-lano. Tutela gli interessi delle impreseassociate e l’immagine dell’attività divendita per corrispondenza.AOL (America On Line) [NMEDIA]Server di rete informatica USA.AOR [BCAST]Emittente radio Anticonformista e con-tro corrente. Le radio che utilizzanoquesto formato cercano di sedurre tutti

    gli ascoltatori che detestano le regoleconvenzionali delle radio. Quindi han-no una grande varietà di brani musica-li e mai più di un passaggio al giornodello stesso brano.AOR [NTECHNO]Atlantic Ocean Region. Abbreviazioneinglese di una delle zone di coperturadei satelliti Intelsat designante la regio-ne Atlantica del nord.API [NTECHNO]

    La sigla significa Application Program-ming Interface e si riferisce a una seriedi convenzioni, per chi sviluppasoftware, che definiscono il modo incui si deve richiamare una determinatafunzione di un’applicazione. L’uso diAPI comuni rende più omogenea l’in-terfaccia e più agevole l’interazione diprogrammi che altrimenti sarebberomolto diversi e distanti tra loro.APL [NTECHNO]

    Linguaggio di programmazione popo-lare negli Anni 60, usato principalmen-te nelle applicazioni scientifiche date lesue capacità matematiche.APM [NTECHNO]Advanced Power Management. Un in-sieme di specifiche hardware esoftware per la gestione intelligente e

    30 ANSA

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    avanzata del consumo di energia deicomputer.Apocrifo [EDIT]Documento o libro di cui è dubbia l’au-tenticità e l’autore.

    Apogeo [NMEDIA]La posizione più distante dalla Terra.Apparecchiatura ausiliaria[BCAST]O anche periferica per apparecchi col-legabili al computer.Appeal Ad. [PUBB]Richiamo, attrazione, interesse, fascino.Appeal [PUBB]Un annuncio ha un buon appeal quan-do è in grado di attirare l’attenzionedell’utente. Il richiamo che esercita non

    è in funzione del prodotto e delle suecaratteristiche, ma in funzione del rap-porto tra messaggio (emotivo o meno)e ricezione.Appetizing appeal [PUBB]Attitudine di un annuncio pubblicitariodi evocare l’appetibilità e la bontà di unprodotto alimentare.Apple [INFORM]Una delle maggiori aziende produttricidi computer a livello mondiale.

    Appletalk [INFORM]Il sistema di networking locale (LAN os-sia local Area Neworking), introdotto daApple per l’uso in ambiente Macintosh.Applet [NMEDIA]Il termine significa letteralmente «pic-colo programma»; sono particolarmen-te famosi gli «applet» sviluppati con illinguaggio di programmazione Javaper il mondo Internet. In questo caso sitratta di piccoli programmi, molto spe-

    cializzati (per esempio, l’animazione diun titolo) che agiscono all’interno diuna pagina Web.Applet [INFORM]Definisce le applicazioni che si posso-no eseguire on-line sul Web.Applicazione [NTECHNO]Il termine viene usato indifferentementecome sinonimo di programma osoftware.Appunti [NTECHNO]

    Area di memoria nella quale Windows(v.) memorizza temporaneamente i datiquando si utilizzano i comandi Taglia eCopia. Ogni volta che si seleziona Ta-glia o Copia, il contenuto precedentedegli Appunti viene sostituito dai nuovidati. All’uscita di Windows il contenutodegli Appunti viene eliminato.

    ARCES [BCAST]Associazione per il rinnovamento dellacultura e dello spettacolo.Archie [NMEDIA]Applicazione cui è demandato il com-

    pito di rintracciare i documenti memo-rizzati su un computer remoto, di solitoun server “Internet” che accetta un col-legamento «anonimo» di tipo FTP (v.).Architettura Aperta [INFORM]Il design di un computer che permettel’assemblaggio di hardware e softwarenon proprietario, senza l’installazionedella fabbrica.Archivio [INFORM]È il deposito in cui vengono memoriz-

    zate le informazioni digitali.Archivio [NTECHNO]Il termine viene usato come sinonimodella parola file o, in ambiente database,letteralmente, con raccolta di dati.Arco polare [NMEDIA]È la fascia, posta all’altezza dell’equato-re a una quota di circa 36 mila chilome-tri, in cui orbitano i satelliti gestazionari.Area [MRKT]Area. Argomento, istanza.

    Area commerciale [MRKT]Sono quelle aree, non coincidenti conle solite ripartizioni amministrative co-me regioni e province, entro cui il cen-tro urbano più importante dell’areastessa esercita il suo potere d’attrazio-ne su tutti gli altri centri situati all’inter-no dell’area.Area di copertura [NMEDIA]Dicesi nella telefonia cellulare e nellaradiotelefonia dell’area coperta dal se-

    gnale telefonico irradiato attraverso iponti radio ripetitori.Area Nielsen [MRKT]Le quattro zone geografiche nelle qualila società di ricerca ACNielsen divide ilterritorio italiano, per compiere rileva-zioni campionarie continuative e allequali sono riferite le stime di mercato.Esse sono il Nord-ovest o Area uno(Piemonte, Val d’Aosta, Liguria e Lom-bardia), il Nord-est o Area due (Trive-

    neto, Emilia Romagna), il Centro o Areatre (Toscana, Umbria, Marche, Lazio) eil Sud o Area quattro (Abruzzo, Molise,Puglia, Campania, Basilicata, Calabria,Sicilia); la Sardegna è esclusa.Area sampling [MRKT]Campionamento per zone geografiche,città, quartieri, ecc.

    31AREA SAMPLING

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    Area test [MRKT]Zona più o meno estesa che per le suecaratteristiche ambientali, economichee sociali viene scelta come campioneper osservazioni e studi di mercato e

    anche per il lancio sperimentale di pro-dotti nuovi e non ancora conosciuti dalpubblico.Argotel [NMEDIA]Sigla (Architettura di rete guidata inovervoice per la telematica) con cui siindica una rete telematica italiana.Arouse [PUBB]Risvegliare, far venire in mente, stimo-lare.ArpaNet [NMEDIA]

    L’emittenza e l’idea, di origini militari,dal quale si è sviluppata Internet.Array [MRKT]Serie, elenco ordinato di valori.Art [PUBB]Chi nel settore creativo di un’agenziastudia la creazione della parte visiva diun annuncio. La parte grafica di unmessaggio pubblicitario (disegno, foto-grafia, impaginazione del testo).Art buyer [PUBB]

    Chi in un’agenzia di pubblicità si occu-pa del reperimento degli oggetti, dellepersone, dei talenti o comunque di tut-to ciò che è necessario per l’ambienta-zione e la realizzazione della produzio-ne di una campagna.Art director [PUBB]Chi in un’agenzia pubblicitaria ha ilcompito di tradurre in immagini i con-cetti di una campagna. Lavora in cop-pia con il copywriter (v.).Art work [PUBB]Il lavoro che serve a concretizzare il mes-saggio nell’esecutivo o definitivo (versio-ne definitiva del messaggio pubblicitario)atto a riproduzione e diffusione.Articolo civetta [PUBB]Articolo venduto sotto il prezzo mediodi mercato per attirare clienti. Il vendi-tore spera di aumentare i profitti acce-lerando la rotazione delle scorte e ven-dendo a rimorchio altri prodotti a piùalto margine.

    Articolo redazionale [PUBB]Articolo dal contenuto promozionale suun determinato prodotto o servizio oimpresa fatto a cura e a discrezionedella redazione del giornale. Non a pa-gamento e si differenzia dall’articolopubliredazionale in quanto quest’ultimoè a pagamento e fatto dall’utente (o

    dalla sua agenzia) pur mantenendo l’a-spetto redazionale.Artwork department [PUBB]Reparto dell’agenzia dove si apporta-no gli esecutivi.

    ASC [BCAST]Controllo automatico di sensitività (au-tomatic sensivity control).ASCII [NTECHNO]American Standard Code for Informa-tion Interchange, questa sigla indicaun modo standard per rappresentare icaratteri sui computer. Un file ASCII(detto anche file di testo) contiene solocaratteri standard.ASG [NTECHNO]

    Advanced Software Group.Asincrono [NTECHNO]Tipo di comunicazione che utilizza bitdi «start» e di «stop» per sincronizzarela trasmissione; è utilizzata nella mag-gior parte dei casi per la comunicazio-ne tra modem e pc.ASP [PUBB]Sigla di Associazione italiana agenziedi sales promotion, con sede in Milano.Fondata nel 1979, si propone di dare

    maggiore professionalità e rigore alsettore della promozione vendite.ASSAP [PUBB]Sigla dell’Associazione di agenzie dipubblicità a servizio completo. Riuni-sce le principali agenzie a serviziocompleto che offrono al cliente l’interagamma delle prestazioni attinenti al-la comunicazione pubblicitaria. I suoiscopi sono quelli di qualificare pro-fessionalmente il settore pubblicitario,

    promuovere iniziative tendenti allosviluppo della pubblicità, fornire infor-mazioni ai soci e rappresentarli incampo giuridico, professionale, assi-stenziale e sindacale.Assembler [INFORM]Programma che consente di tradurre illinguaggio dei codici simbolici (mne-monics) in codici binari (linguaggiomacchina).Assembling [MRKT]

    Unire più prodotti (simili o diversi) perfacilitarne la vendita (per esempio spaz-zolino e dentifricio).Assemblaggio [BCAST]La procedura di copia sequenziale deibrani selezionati dai nastri originali perprodurre la versione finale di un video.Asserzione [PUBB]

    32 AREA TEST

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    Affermazione verbale energica e con-vinta. Tipica della pubblicità hard sell-ing (vendita dura). Meno usata nellacomunicazione soft, ritenuta da alcunipiù efficace proprio perché più sottile e

    indiretta.Asset [MRKT]Attività.Assi [NTECHNO]Linee immaginarie di riferimento usateper rappresentare i grafici. General-mente l’asse X corre orizzontalmente(da sinistra a destra) e l’asse Y correverticalmente (dal basso verso l’alto).Nei grafici tridimensionali vi è anchel’asse Z (verticale), mentre gli assi X eY sono disposti ad angolo per rappre-sentare la prospettiva.Assistant [PUBB]Assistente, aiuto.Assistantaccount executive [PUBB]Assistente al servizio clienti di un’agen-zia di pubblicità.Assistantproduct manager [MRKT]Giovane assistente al servizio marketing.

    Assortimento [MRKT]Insieme dei prodotti offerti dall’impre-sa; è generalmente diviso in linee cheraggruppano i prodotti con caratteristi-che significative omogenee. Le linee, aloro volta, sono suddivise in modelli oarticoli.Assumption [PUBB]Presupposto, ipotesi.AST [BCAST]Tempo (ora) medio americano (ameri-

    can standard time).Asta [EDIT]Parte essenziale del carattere. Può es-sere: verticale, inclinata, orizzontale,mista, rettilinea o curva.Asterisco [EDIT]Segno tipografico a forma di stella.Aston [BCAST]Particolare apparecchiatura usata inTV per far apparire sul teleschermo di-dascalie e simili.

    Astralon [EDIT]Foglio di plastica, indeformabile, utiliz-zato per il montaggio delle pellicole fo-tografiche.Asynchronous DigitalSubscriber Loop (ADSL) [NMEDIA]Tecnologia che consente il convoglia-mento verso l’utente di un canale vi-

    deo (1,5 Mb/s) e il relativo canale dicontrollo (di interazione) attraverso ilnormale doppino telefonico in rame.La tecnologia consente inoltre all’u-tente di svolgere le tradizionali con-

    versazioni telefoniche/ISDN (v.

    ) con-temporaneamente alla ricezione deisegnali video.AT [NTECHNO]Il linguaggio di programmazione deimodem sviluppato originariamente daHaues (è l’abbreviazione di Attention);chiama il numero di PC World Italia.Atelier [PUBB]Nel gergo della moda: laboratorio, sar-toria. Anche: studio di pittore, studio di

    grafica.ATM (AsynchronousTransfer Mode) [NTECHNO]Tecnologia che promette di diventarelo standard di riferimento per la tra-smissione ad alta velocità di contenutimultimediali in rete, specialmente alunga distanza. Si basa sulla trasmis-sione e commutazione digitale di pac-chetti di dati rappresentativi delle piùdiverse forme di informazioni (voce,audio, video, ecc.). È definita asincro-na perché i pacchetti trasmessi e rice-vuti, che vengono ricostruiti corretta-mente in ricezione, possono arrivare intempi diversi, su percorsi diversi e nonnecessariamente nell’ordine logico giu-sto, pur dovendo rispettare le cadenzetipiche dei segnali, pena la non intelle-gibilità dell’informazione ricevuta.Atteggiamento [MRKT]Una durevole disposizione da partedell’individuo ad assumere un certo

    comportamento, una certa reazione,nei confronti di un dato oggetto, perso-na, avvenimento esterno.Attention getter [PUBB]Avviso pubblicitario che attira l’atten-zione, (anche: eye catcher, attention-grabber).Attenuatore [BCAST]Apparato per ridurre l’ampiezza di unsegnale.Attenuazione [BCAST]Diminuzione di grandezza, che si verifi-ca nella corrente, nel voltaggio, nellapotenza di un segnale telefonico, du-rante la trasmissione da un punto all’al-tro. Di solito viene espressa in decibel;è anche la degradazione di un segnaledovuta al passaggio del medesimo at-traverso i vari componenti.

    33ATTENUAZIONE

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    Attenzione (intensità di) [PUBB]L’intensità di attenzione riferita a unmessaggio pubblicitario è definita dallapercentuale di persone che lo hannonotato. Nel pre-test l’intensità di atten-

    zione è misurata mediante tecniche dilaboratorio, per esempio con il tachi-stoscopio (v.). Nel post-test (v.) posso-no venire realizzati altri metodi come ilmetodo Gallup-Robinson, che consistenell’intervistare un campione (v.) dipersone che hanno letto la rivista sucui è inserito l’annuncio. Il metodo Starchè come campione identico al prece-dente. I lettori intervistati sono però aiu-tati nel loro sforzo di memorizzazione,in quanto si mostra loro la rivista su cui

    è inserito l’annuncio.Attesa [NMEDIA]È un sistema che consente di mantene-re in attesa una comunicazione esternamentre si procede ad altre operazioni.Attributo di un file [NTECHNO]Informazione che definisce le caratteristi-che di un file, che può essere per esem-pio di tipo nascosto, archivio, di sola let-tura. Cambiare l’attributo di un file non si-gnifica modificare il contenuto del file

    stesso, ma inibire la capacità del com-puter di leggere o modificare quel file.Attuatore [NMEDIA]Il braccio meccanico utilizzato nei si-stemi motorizzati per variare il punta-mento della parabola.Audience [PUBB]È il pubblico a cui si rivolge la comuni-cazione. In senso lato è anche il pub-blico dei mass media. L’audience tele-visiva per esempio rappresenta l’indice

    di ascolto dei vari programmi.Audience composition [PUBB]Divisione dell’audience in gruppi omoge-nei quanto a caratteristiche socio-demo-grafiche o psicologiche. È la base per lapianificazione dei mezzi pubblicitari.Audience cumulata [PUBB]Insieme di persone raggiunte da unmessaggio pubblicitario diffuso più volte.Audience istantanea [BCAST]Numero di individui che in una data fa-

    scia oraria ascoltano la radio o la tele-visione. Viene calcolata di quarto d’orain quarto d’ora.Audience netta [PUBB]Audience risultante al netto delle dupli-cazioni di contatto per messaggi diffusisu più mezzi.Audience utile [PUBB]

    Frazione dell’audience composta solodai potenziali consumatori del prodottopubblicizzato.Audio conferma [NMEDIA]È un sistema telefonico Telecom che per-

    mette di effettuare riunioni tra persone ogruppi di persone a distanza, comuni-cando dalle rispettive sedi sparse ancheper il mondo sia a voce sia con immaginistatiche televisive sia trasmettendo grafi-ci, disegni e documenti in contempora-nea e un colloquio di gruppo.Audiometer [PUBB]Apparecchio che registra il comporta-mento dell’utente TV; audiometro.Audiotel [BCAST]

    Servizi a pagamento offerti da Telecomdel tipo audiotex.Audiotex [NMEDIA]Servizio telefonico per il quale l’utentedeve corrispondere un pagamento.Audit [PUBB]Controllo, verifica; inventario, rilevazionecompleta e relazione scritta sulla conta-bilità inerente alla quantità e qualità deidati contenuti in una lista o archivio.Auditel [MRKT]

    Sistema automatico di rilevazione degliascolti televisivi per mezzo di un apparec-chio chiamato meter e installato pressoun campione rappresentativo di famiglie.Auditor [MRKT]Revisore, controllore di bilancio.Auditor [PUBB]È in un panel (v.) l’equivalente dell’in-tervistatore. Si tratta cioè di un funzio-nario specializzato in rilevazioni.Auto disabilitazione [NMEDIA]

    (Auto shot off) È la programmazionenelle segreterie telefoniche che lesgancia dalla linea telefonica quando ilnastro di risposta è tutto occupato damessaggi recenti.Auto receive [NMEDIA]Segnale di ricezione messaggi nellasegreteria telefonica; è anche il segna-le della macchina messa in ricezioneautomatica.Auto-Tuning [NTECHNO]

    Dispositivo elettronico che permette ditrovare automaticamente, per scansio-ne, una frequenza.Autocomposizione [NTECHNO]Questo termine identifica nei program-mi Microsoft un sistema di aiuto interat-tivo, che consente di completare unacerta procedura rispondendo a sempli-

    34 ATTENZIONE (INTENSITÀ DI)

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    ci domande a video; è la traduzionedel termine inglese «wizard». In altriprogrammi, analoghe funzionalità han-no altri nomi: per esempio nei pro-grammi Lotus questi moduli di aiuto so-

    no detti Assistenti.Autoexec.bat [NTECHNO]In ambiente MS-DOS (v.) è il file nelquale è contenuta una serie di istruzio-ni essenziali per garantire il buon fun-zionamento dei vari programmi e delleperiferiche installate.Autografo [EDIT]Scritto originale dell’Autore.Autologia [NMEDIA]Sistema di certe segreterie e di certi

    fax che eseguono certe funzioni emeccanismi in modo automatico.Automatic selling [MRKT]Vendita attraverso distributori automatici.Autoreverse [BCAST]Possibilità di sentire o registrare in con-tinuo entrambi i lati di una cassettacompact.Autoscarica [NTECHNO]Perdita di capacità di una batteria inuti-lizzata per lunghi periodi di tempo.

    Autostore [BCAST]Sistema di preselezione elettronico perla selezione e la memorizzazione, in or-dine di intensità di segnale, di un certonumero di emittenti FM che si trovanonelle dirette vicinanze.Autotraccia [NTECHNO]Nei programmi di grafica vettoriale o inalcuni programmi dedicati è la funzio-nalità che consente di convertire un’im-magine bitmat in formato vettoriale: undisegno acquisito attraverso uno scan-

    ner, per esempio, non potrà essere néridimensionato, né ricalcato se primanon se ne sarà effettuata la conversio-ne in un formato vettoriale.Auxiliary [BCAST]Un’entrata extra su un amplificatoreadatta per i collegamenti di un tuner,giradischi, lettore di compact disc o re-gistratore.AV [NTECHNO]Sigla di identificazione di un tasto, di

    una presa o di un modo operativo rela-tivo all’attivazione o il collegamento didispositivi audio-video. Utilizzata sui tvcolor per distinguere la presa per il vi-deoregistratore.Avatar [NMEDIA]In un ambiente tridimensionale, l’«Ava-tar» non è che la rappresentazione di-

    gitale di chi sta visitando l’ambiente. Lostesso termine viene usato per indicarei visitatori (spettatori in soggettiva) di si-ti Web tridimensionali.AVC [BCAST]

    Controllo automatico del volume (auto-matic volume control).Average [PUBB]Media.Average audience [PUBB]Media di ascolto TV nel quarto d’ora.Average monthly sales [MRKT]Vendite medie mensili.Average price [MRKT]Prezzo medio.

    AVI [INFORM]È un file che permette la memorizza-zione di immagini video.Avi [NTECHNO]Uno dei più comuni formati file per lesequenze video digitali in ambienteWindows (v.).Avviamento [EDIT]Tutte le operazioni relative alla prepara-zione della forma per la stampa.Avvio [NTECHNO]Il pulsante grafico e, per estensione, ilprincipale menu di Windows (v.), dalquale è possibile richiamare tutte le ap-plicazioni installate in quell’ambiente.Avviso di chiamata [NMEDIA]Segnale acustico immesso sulla linea,durante una conversazione in linea.Per avvisare che c’è un’altra personache desidera mettersi in contatto.

    Awareness [PUBB]

    Conoscenza. Si usa in particolare co-me misura della notorietà di pubblicità,marche, prodotti e così via presso ilpubblico.

    Azimuth (Azimut) [NTECHNO]Valore espresso in gradi che descrivel’angolo di orientamento di un’antennacon riferimento al nord. Per esempio ilsud ha un azimuth di 180° rispetto alnord (0°).

    Azione [BCAST]È il comando del via del regista, agliattori, interpreti o agli operatori di origi-ne ripresa.

    Azione e retromarcia [BCAST]Con l’azione girata in modo che appaiarovesciata nella sua sequenza tempora-le. Serve per fare gli effetti al contrario.

    AZIONE E RETROMARCIA

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    B-Mac [NTECHNO]Sistema di trasmissione utilizzato percollegamenti televisivi da satellite. Sitratta di un sistema professionale nonimpiegato per la ricezione diretta.

    Baby-boom generation [PUBB]I nati attorno agli Anni 50.Back copy [PUBB]Copia di rivista o giornale arretrata.Back cover [EDIT]Ultima, quarta di copertina.Back up [INFORM]Duplicato, copia. Supporto di memoria(disco, nastro).Back-to-back [PUBB]Espositore da pavimento dorso a dor-

    so, cioè per esposizione sui due lati.Soprattutto nei supermercati risultaideale per dare vita a isole di iniziativapromozionale.Backbone [NMEDIA](spina dorsale) Una linea ad alta velo-cità, o un gruppo di sistemi di comuni-cazione collegati tra loro, che rappre-senta la principale arteria per il traspor-to dei dati in una rete.Backdoor [NTECHNO]

    Modo segreto per entrare in un pro-gramma, conosciuto di solito solo dalprogrammatore originale (per esempio,una password segreta).Backer’s dozen [MRKT]Premio di acquisto per i rivenditori checomprando dodici confezioni di unprodotto ne ricevono tredici.Background [MRKT]Ambiente, sfondo, esperienze passate.Nel linguaggio del marketing indica in

    particolare il complesso di informazioninon direttamente attinenti a una deci-sione, ma che possono avere impor-tanza per la sua corretta impostazionenell’informatica.Backing storage [INFORM]Memorizzazione fuori linea su nastro odisco.

    Backlit [NTECHNO](retroilluminato) Schermo illuminato dauna sorgente luminosa posta dietro lasuperficie dello schermo stesso. Sitratta in genere di schermi LCD di

    computer portatili.Backspace [NTECHNO]Tasto della tastiera, contrassegnato dallafreccia verso sinistra, che cancella l’ulti-mo carattere alla sinistra del cursore.Backup [NTECHNO]L’esecuzione di una copia di riserva diuna qualsiasi quantità di dati; la parolabackup si usa sia per indicare la pro-cedura (fare il backup), sia per identifi-care la copia di riserva (detta, appun-

    to, copia di backup). Sono disponibiliin commercio diverse utility che con-sentono di eseguire il backup automa-tico dei dati a scadenze o intervalli ditempo regolari.Backup incrementale [NTECHNO]Procedimento che consiste nel fare unacopia dei file più nuovi o modificati ri-spetto alla data dell’ultimo backup totale.Badge [MRKT]Distintivo, lasciapassare.

    Balance of power [MRKT]Equilibrio del potere. In politica, siste-ma di alleanze che garantiscono, o al-meno dovrebbero garantire, la non so-praffazione di uno Stato da parte di al-tri o su altri.Balance range [MRKT]Bilanciamento della gamma offerto inmodo da avere un portafoglio prodottiequilibrato (riguardo alle diverse fasidel ciclo di vita, a margini di contribu-

    zione differenti, e così via).Ballon d’essai [PUBB]Pallone sonda; notizia d’assaggio.Balloon test [PUBB]Detto anche test del fumetto, è usatonelle ricerche motivazionali (v.) per evi-tare che l’intervistato si senta personal-mente coinvolto da una certa domanda

    B

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    37BANDA X

    e che dia quindi una risposta distorta erazionalizzata anziché proveniente dalreale atteggiamento subconscio. All’in-tervistato viene presentato un disegnoche raffigura dei personaggi che svol-

    gono una certa azione. Dalla bocca diuno dei personaggi del disegno esceun fumetto con delle parole; dalla boc-ca dell’altro personaggio esce un fu-metto senza parole. L’intervistato saràin tal modo portato a mettere in boccaalla persona della vignetta, senza ren-dersene conto, le parole che lui stessodirebbe in una situazione del genere.Bally hoo [PUBB]Campagna pubblicitaria costituita daazioni sensazionali.Banca dati [PUBB]Collezione omogenea di dati memoriz-zati su un supporto magnetico e acces-sibili mediante un elaboratore. Secondoil tipo di informazioni offerte le banchedati possono essere classificate in duegrandi famiglie: 1) Basi dati di informa-zione primaria: contengono informazio-ni utilizzabili direttamente dall’utentedella banca dati. 2) Basi dati di infor-mazione secondaria: aiutano l’utente a

    localizzare la fonte informativa adattaalle sue esigenze rinviandolo per ulte-riori dettagli o per testo completo allospecifico documento o all’organizzazio-ne oppure ancora al ricercatore autoreo possessore della documentazioneprimaria.Band spread [BCAST]Circuito che consente di allargare labanda di ricezione e quindi di spaziarele stazioni evitando la loro sovrapposi-

    zione; è in dotazione agli apparecchipiù costosi, mentre gli apparecchi me-di dispongono soltanto di una sintoniafine (demoltiplicazione meccanica).Banda [BCAST]Insieme di frequenze comprese entroun dato intervallo di frequenza.Banda base [NMEDIA]Segnale audio e video puro, prima diessere modulato. Molti ricevitori sonodotati di questa uscita, attraverso la

    quale possiamo estrarre il segnale vi-deocomposito non deenfatizzato e nonfiltrato, oltre all’audio modulato in fre-quenza e alle sottoportanti dei dati.Banda C [NTECHNO]Gamma di frequenze, impiegate per letrasmissioni via satellite, comprese tra3,7 e 4,2 GHz.

    Banda DBS [NTECHNO]Sotto banda Ku la cui gamma di fre-quenza è compresa tra 11,7 e 12,5 GHz.Bandadelle frequenze vocali [NMEDIA]

    Comprende le frequenze che vanno da300 a 3.400 cicli al secondo (da 300 a3.400 Hz). Sono le frequenze che si im-piegano per trasferire il segnale analogi-co della voce umana nella rete telefonica.Banda di frequenza [BCAST]Insieme delle frequenze comprese in uncerto intervallo di valori.Banda FSS [NTECHNO]Sotto banda Ku la cui gamma di fre-quenza è compresa tra 10,7 e 11,7 GHz.

    Banda IF [NTECHNO]Gamma di frequenze intermedie utiliz-zate dai ricevitori da satellite: 950+1750MHz (Banda standard), 950+2150 MHz(Banda estesa), 700+2150 MHz (Bandasuperestesa).Banda K [NTECHNO]Gamma di frequenze comprese tra10,7 e 36 GHz.Banda Ku [NMEDIA]Banda di frequenze comprese tra 11 e

    13 GHz, utilizzata dalla maggior partedei satelliti per telecomunicazioni. Que-sta banda è a sua volta divisa in tre fascedi frequenze: ECS (da 10.950 a 11.700GHz), DBS (d 11.700 a 12.500 GHz) eTelecom (da 12.500 a 12.750 GHz).Banda L [NTECHNO]Gamma di frequenze comprese tra 1,5e 2,7 GHz. Questa gamma doveva es-sere utilizzata per la radio digitale«DAB». Una parte di questa banda tra

    2,5 e 2,7 GHz è utilizzata da molti Pae-si per la diffusione MMDS.Banda passante [BCAST]Intervallo di audiofrequenze nelle qualiun radioricevitore dà una risposta effica-ce e fornisce quindi un’uscita utilizzabile.Banda S [NTECHNO]Gamma di frequenze di trasmissionecomprese tra 2,7 e 3,5 GHz.Banda SMS [NTECHNO]Sotto banda Ku detta anche banda Te-

    lecom che utilizza la gamma di frequen