Disuguaglianze di salute

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AZIENDA ULSS 20 DI VERONA Dipartimento di Prevenzione disuguaglianze di salute Massimo Valsecchi Dipartimento di Prevenzione Ulss 20 di Verona http://prevenzione.ulss20.verona.it Evangelizzazione e mondo sanitario: prevenzione e salute pubblica Mottinello di Rossano Veneto VI 3 marzo 2014

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Evangelizzazione e mondo sanitario: prevenzione e salute pubblica. Provincia Italiana – Camilliani Segretariato ITA per il Ministero - Mottinello di Rossano Veneto 3 Marzo 2014 Dott. Massimo Valsecchi Dipartimento di Prevenzione Ulss 20 di Verona

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AZIENDA ULSS 20 DI VERONADipartimento di Prevenzione

disuguaglianze di salute

Massimo ValsecchiDipartimento di Prevenzione Ulss 20 di Verona

http://prevenzione.ulss20.verona.it

Evangelizzazione e mondo sanitario: prevenzione e salute pubblica

Mottinello di Rossano

Veneto – VI

3 marzo 2014

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Health inequalities

Health Inequalities: Disuguaglianze nella saluteumana fra diversi sottogruppi di popolazione.*

C’è un gradiente sociale nel livello di salute di cuigode la popolazione; più bassa è la posizione socialepiù basso sarà il suo livello di salute .La nostra azione deve concentrarsi nel ridurrequesto gradiente di salute.**

* Public Health: ethical issues. Nuffield Council on Bioethics, 2007.** The Marmot Rewiew. Strategic review of Health Inequalities in England post 2010.

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Independent Inquiry into Inequalities in Health, 1998

Sir Donald Acheson

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Suddivisione delleclassi sociali in Inghilterra

I professionisti Commercialisti, ingegneri, medici

IIprof. tecniche e manageriali

Responsabili marketing e vendite, insegnanti, giornalisti, infermieri

III n professionali non manuali impiegati, commessi, cassieri

III m Manodopera specializzata Carpentieri, padroncini, falegnami, cuochi

IVManodopera parzialmente specializzata

Guardie giurate, gruisti/carrellisti, operai agricoli

VManodopera non specializzata

manovali, altri lavori, operatori delle pulizie.

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Mortalità cardiaca

195 144

81

243

287

235

1970/72 1979/83 1991/93

prima classe sociale sesta classe sociale

Tassi di mortalità cardiaca: confronto fra la prima ed ultima classe sociale in Inghilterra (per 100.000)

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I fattori di rischio cardiovascolari non sono socialmente neutri

Ipertensione

Diabete

Obesità

Sedenterietà

Dislipidemia

Fumo

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Livelli sociali e stili di vita in Inghilterra

Sir Michael Marmot, ha avuto nel 2008 l’incarico dalministero della sanità inglese di individuare le miglioriproposte per ridurre le disuguaglianze sanitarie inInghilterra;ha stimato, nel 2004, che un terzo della mortalitàcardiaca differenziale fra i vari livelli sociali eraattribuibile ai differenti stili di vita

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La situazione in Italia

Rapporto nazionale 2007-2009 sulle disuguaglianze sociali e salute delprogetto Passi

Abitudine al fumo Il 28% degli italiani di 18-69 anni ha riferito di fumare sigarette quotidianamente. Fumano di più gli uomini (32%) rispetto alle donne (24%) e, in entrambi i generi, le persone di 18-34 anni, quelle con scolarità media inferiore e quelle che riferiscono di avere molte

difficoltà economiche.

SedentarietàIl 29% degli intervistati di nazionalità italiana risulta sedentario (uomini: 27%; donne 31%). Sono più sedentarie le persone con bassa istruzione.La sedentarietà è associata allo stato socioeconomico in tutte le ripartizioni geografiche, soprattutto tra gli uomini delle classi d’età 18-34 e 50-69 anni.Complessivamente il differenziale per livello d’istruzione è forte in tutte le fasce d’età: la sedentarietà diminuisce progressivamente al crescere del titolo di studio, ad esempio tra i 18-34enni si passa dal 40% di chi ha una licenza elementare o nessun titolo d’istruzione al

18% di chi ha una laurea .

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La situazione in Italia

ObesitàCirca una persona ogni dieci (12% uomini; 10% donne) di 18-69 anni è classificabile come obesa.L’obesità, in entrambi i generi, cresce con l’età ed è più frequente nelle persone con molte difficoltà economiche riferite e in quelle con bassa scolarità (nelle donne con bassa istruzione la prevalenza di obesità è circa doppia rispetto alle laureate).

Ipertensione arteriosaL’ipertensione arteriosa è uno dei principali fattori di rischio di malattie gravi e invalidanticome ictus, infarto del miocardio, scompenso cardiaco e insufficienza renale.L’ipertensione è associata a fattori comportamentali modificabili come il contenuto di saledella dieta, l’obesità e l’inattività fisica.Una prevalenza più alta si osserva, in tutte le classi d’età e ripartizioni geografiche, fra gliuomini con stato socioeconomico basso; le differenze più elevate si osservano nelleRegioni settentrionali nelle fasce di età 18-34 anni e 35-49 anni, nelle quali la percentualedi ipertesi passa dal livello socioeconomico più alto a quello più basso rispettivamente dal5% al10% e dal 14 al 18%.

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Popolazione ipertesa in Veneto

Veneto, Passi 2008. Rapporto fra ipertensione e livello di istruzione

Livello di istruzione % ipertesi

nessuna/elementare 42,6

media inferiore 24,4

media superiore 17,5

laurea 13,3

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Popolazione sedentaria in Veneto

Livello di istruzione % sedentari

nessuna/elementare 31,7

media inferiore 27,3

media superiore 23,4

laurea 20,2

Veneto, Passi 2008. Rapporto fra sedentarietà e livello di istruzione

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La situazione in Italia: abitudine al fumo

Uomini Donne% %

Totale 21,9 20,3Classi di età

18-34 5,8 3,335-49 16,0 11,850-69 39,7 39,6

IstruzioneNessuna/elementare 39,4 45,9

Media inferiore 23,4 21,3Media superiore 17,2 13,3

Laurea 19,7 10,1Difficoltà economiche

Molte 26,9 27,7

Qualche 22,2 21,1Nessuna 20,4 16,9

Ripartizione geografica

Nord 22,1 19,8Centro 22,1 20,2

Sud 21,4 20,9

PASSI : Rapporto nazionale 2007-2009 sulle disuguaglianze sociali e salute del progetto Passi

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Gruppi svantaggiati: una prima scelta non esaustiva

bambini e donne di etnia ROM

carcerati

donne immigrate

pazienti psichiatrici

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Vaccinazioni

Le vaccinazioni sono uno strumento di provata efficacia nel contrasto dellemalattie infettive. Sfuggono alla nostra offerta una piccola parte di soggettiche rifiutano la vaccinazione per motivi ideologici ma anche una parte dipopolazione non “attrezzata” culturalmente a capire i vantaggi di questointervento e che vive in condizioni di igiene generale particolarmentecompromesse.

Obiettivocontattare e proporre le vaccinazioni a sottogruppi non contattabili attraverso icanali usualmente utilizzati per il resto della popolazione.

Azioni1. intervento su popolazione ROM (bambini e genitori) tramite accordi di

programma con ONLUS.2. Intervento su popolazione carceraria3. intervento su popolazione dei senza tetto raggiungibili nei dormitori e nelle

mense pubbliche (antinfluenzale e anti pneumococcica)13/20

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i Rom

Sottogruppo di popolazione svantaggiata nei confronti dei quali è necessarioattivare programmi specifici di contrasto delle disuguaglianze sanitarie.Uno di questi gruppi, a Verona, è costituito dai Roma, un gruppo di 150 persone(metà delle quali di età inferiore a 12 anni) disperse sul territorio dopo lachiusura del campo nomadi dove erano ospitati.

Attivato nel dicembre 2010 un programma assieme all’ONLUS Medici per la Paceche prevede:

chiamata per nuclei familiariraccolta della documentazione inerente a ciascun nucleoprenotazione appuntamento con il medico del Distrettoanalisi della documentazione e successive proposte vaccinalisomministrazione dei vaccini

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Il progetto Rom

I bambini da vaccinare vengono accompagnati da un operatore dellaONLUSS assieme ad uno dei genitori (spesso la madre) al nostroambulatorio distrettuale dove viene proposta la vaccinazione sia aibambini ma, anche, al genitore, sempre molto giovane, che liaccompagna.

Età 0-12 13-18 19-30 30-40 Totale

Femmine 7 3 14 2 26

Maschi 19 2 3 4 28

Totale 26 5 17 6 54

Soggetti vaccinati dal 16.12.2010 al 21.04.2011

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TBC

Sono in continuo aumento i casi di tubercolosi negli immigrati anche di secondagenerazione.rinforzare la sorveglianza dei contatti dei casi indice di tubercolosi.proporre attivamente il test tubercolinico intervento su popolazione dei senza tettoraggiungibili nei dormitori e nelle mense pubblicheattivare un sistema più organico di controllo dei contatti dei casi di tbc

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Regione Veneto. Incidenza della tubercolosi tra i veneti “indigeni” e tra gli immigrati – anni 1994-2010.

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Screening oncologici

Premessai tre screening oncologici che vengono offerti dal servizio sanitario nazionale(mammografia, pap test, ricerca sangue occulto nelle feci) sono sicuramenteefficaci e vanno, quindi offerti attivamente anche alle fasce svantaggiate dipopolazione.

Obiettivogarantire un’offerta attiva degli screening

alla popolazione carcerariaalle donne Rom e, più in generale, alle donne immigrateanalisi del denominatore dell’anagrafe per inserire non solo residenti ma anche domiciliate, tessere STP ed ENI

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% di identificazione lesioni CIN 2 + su 1.000

Lo screening citologico delle donne straniere in Veneto

2,8

5,6

Italiane Straniere

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• 335.000 donne invitate

• 48.657 (15,4 %) nate all’estero

• adesione: 49,9 % italiane

• adesione: 45,3 % straniere

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PASSI: pap test negli ultimi 3 anni

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Pazienti psichiatrici

I pazienti psichiatrici hanno

un tasso di mortalità 1,6-2,6 volte maggiore rispetto alla popolazionegenerale

un tasso di prevalenza delle patologie fisiche croniche (esempio,malattia cardiovascolare) e dei fattori di rischio correlati più elevato(ipertensione, ipercolesterolemia, obesità) che si attesta attorno al 50%dei pazienti e spiega circa il 60% delle morti premature non dovute asuicidio.

La situazione descritta è correlabile a: stili di vita a rischio per lasalute, effetti metabolici della terapia psico-farmacologica, scarsaattenzione riguardo alla salute fisica da parte di operatori dei ServiziPsichiatrici e pazienti stessi.

L. Chioffi et alii: “un intervento di promozione della salute fisica nel centro di salute mentale di Verona Sud”, Dialogo sui farmaci, n.5\2008

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