Programma Territoriale della provincia di Modena … · dell’Emilia-Romagna Il focus sulle...

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Modena - 6 ottobre 2010 Sala Consiglio Provinciale - Viale Martiri della Libertà, 34 Programma Territoriale della provincia di Modena “Comunicazione e promozione della salute” Giorgio Lenzotti, Direttore Sanitario AUSL Modena Claudio Vagnini, in rappresentanza dei Direttori di Distretto Introduzione - ore 8,45 Interventi - ore 9 Giuseppe Fattori, Programma Territoriale “Comunicazione e Promozione della Salute” Piano Regionale della Prevenzione 2010-2012 Alba Carola Finarelli, Sanità Pubblica, Regione Emilia-Romagna Progetto di Promozione Attività Sportiva Elena Malaguti, Assessore Istruzione, Politiche Giovanili, Cultura e Sport, Provincia di Modena Per una rete in movimento Ferdinando Tripi, Medicina dello Sport, AUSL Modena Prevenzione utile e inutile Carlo Alberto Goldoni, Servizio di Epidemiologia, AUSL Modena “Sapere&Salute”, progetti e strumenti per la promozione della salute a scuola Manuela Carobbi, Educazione alla Salute, AUSL Modena Progetto regionale “Paesaggi di prevenzione” Monica Daghio, Laboratorio Cittadino Competente, AUSL Modena Presentazione di alcune collaborazioni in corso Paolo Belluzzi, UISP - Unione Italiana Sport per Tutti Franco Bertoli, CONI - Comitato Olimpico Nazionale Italiano Claudio Dugoni, LILT - Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori Stefano Gobbi, CSI - Centro Sportivo Italiano Chiara Rubbiani, CSV - Centro di Servizio per il Volontariato Giovanni Spinella, Gli Amici del Cuore Conclusioni Mario Galli, Vicepresidente Provincia di Modena - Assessore Politiche sociali, per la salute e la sicurezza delle persone Francesca Maletti, Assessore Politiche sociali, sanitarie e abitative, Comune di Modena Gruppi di progetto - ore 11 - Alcol, Coordinato da Claudio Annovi: Sala dei 15 - Fumo, Coordinato da Massimo Bigarelli: Sala dei 10 - AIDS, Coordinato da Giuseppe Fattori: Sala Consiglio - Attività Motoria, Coordinato da Ferdinando Tripi: Sala Giunta

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Modena - 6 ottobre 2010Sala Consiglio Provinciale - Viale Martiri della Libertà, 34

Programma Territoriale della provincia di Modena“Comunicazione e promozione della salute”

Giorgio Lenzotti, Direttore Sanitario AUSL ModenaClaudio Vagnini, in rappresentanza dei Direttori di Distretto

Introduzione - ore 8,45

Interventi - ore 9

Giuseppe Fattori, Programma Territoriale “Comunicazione e Promozione della Salute”

Piano Regionale della Prevenzione 2010-2012Alba Carola Finarelli, Sanità Pubblica, Regione Emilia-Romagna

Progetto di Promozione Attività SportivaElena Malaguti, Assessore Istruzione, Politiche Giovanili, Cultura e Sport, Provincia di Modena

Per una rete in movimentoFerdinando Tripi, Medicina dello Sport, AUSL Modena

Prevenzione utile e inutileCarlo Alberto Goldoni, Servizio di Epidemiologia, AUSL Modena

“Sapere&Salute”, progetti e strumenti per la promozione della salute a scuolaManuela Carobbi, Educazione alla Salute, AUSL Modena

Progetto regionale “Paesaggi di prevenzione”Monica Daghio, Laboratorio Cittadino Competente, AUSL Modena

Presentazione di alcune collaborazioni in corso

Paolo Belluzzi, UISP - Unione Italiana Sport per TuttiFranco Bertoli, CONI - Comitato Olimpico Nazionale Italiano Claudio Dugoni, LILT - Lega Italiana per la Lotta contro i TumoriStefano Gobbi, CSI - Centro Sportivo ItalianoChiara Rubbiani, CSV - Centro di Servizio per il VolontariatoGiovanni Spinella, Gli Amici del Cuore

ConclusioniMario Galli, Vicepresidente Provincia di Modena - Assessore Politiche sociali, per la salute e la sicurezza delle persone

Francesca Maletti, Assessore Politiche sociali, sanitarie e abitative, Comune di Modena

Gruppi di progetto - ore 11

- Alcol, Coordinato da Claudio Annovi: Sala dei 15- Fumo, Coordinato da Massimo Bigarelli: Sala dei 10- AIDS, Coordinato da Giuseppe Fattori: Sala Consiglio- Attività Motoria, Coordinato da Ferdinando Tripi: Sala Giunta

Tempogramma

Programma Territoriale della provincia di Modena“Comunicazione e promozione della salute”

24/03

Adozione programma CTSS

25/03

FormazioneComunicare per

includere

25/05

DirigentiScolastici

10/05

DSDirettoriDistretto

09/06

Condivisione Provincia

27/05

FormazioneComunicazione AIDS

28/06

Definizione priorità per incontro CTSSDS

Direttori DistrettoCure Primare

DSPDSM

6 Ottobre 201019/04

Cure Primarie

FormazionePrevenzione inutile

Condivisione Provincia

20 ottobre

FormazioneWeb 2.0 e salute

Il Percorso

Priorità

Obiettivi

Attività

Verifiche

COMPATIBILITA’ECONOMICARETE DI ALLEANZE

Programma Territoriale della provincia di Modena “Comunicazione e promozione della salute”

Programma Territoriale della provincia di Modena “Comunicazione e promozione della salute”

LIVELLI DI RESPONSABILITA’

Responsabilità

Tecnica

Responsabilità

Politica

Responsabilità

Gestionale

Commissione

Tecnica

CTSS

Ufficio di supporto

Coordinamento

DistrettualeAttivitàProposte Indirizzi

Indirizzi Verifiche

Programma Territoriale della provincia di Modena 2010-2014 “Comunicazione e promozione della salute”

ORGANIZZAZIONE

CTSS Comitato

di DistrettoAttivitàProposte Indirizzi

Indirizzi VerificheCommissione

Tecnica

Priorità:1 – Fumo2 – Alcol3 – AIDS e MST4 – Alimentazione5 – Movimento6 – Dipendenze……….

Piano di Zona per la salute e il benessere SocialePolitiche sociali, Politiche sanitarie, Istruzione, ecc.

Dipartimenti AUSL(Cure primarie, S. Mentale, Sanità Pubblica)

Associazioni di volontariato

Programma Territoriale della provincia di Modena “Comunicazione e promozione della salute”

ATTIVITA’ (provinciali, distrettuali, comunali)

?Provinciali Distrettuali

PDZ

Sociale

SaluteATTIVITA’

Ambiente

ScuolaProvinciali- Progetti con le scuole- Giornate per la salute (Nazionali, Regionali, Locali)- Eventi- Leggi regionali- Accordi aziendali-Educazione alla salute- ..…...……

Distrettuali- 7 Comitati Distretto- 7 Nuovi uffici di pianoElaborano:- 7 Piani di Zona per lasalute ed il benesseresociale

coerenza

Direttori Distretto

PresidenteComitato Distretto

1

Modena 6 ottobre 2010

Piano regionale della Prevenzione 2010-2012

Alba Carola FinarelliServizio Sanità pubblica

Con l’Intesa tra Stato e Regioni stipulata il 29 aprile 2010 è stato approvato il Piano nazionale della prevenzione 2010-2012 (PNP)Il PNP è il documento sulla base del quale:

• le Regioni devono redigere i propri Piani regionali di prevenzione (PRP) entro il 31 dicembre 2010;

• il Ministero deve, a sua volta, emanare con DM il proprio Piano (formalmente denominato “Documento operativo per l’attuazione delle linee di supporto centrali al PNP”, Allegato 2 Intesa)

Con l’Intesa tra Stato e Regioni stipulata il 29 aprile 2010 è stato approvato il Piano nazionale della prevenzione 2010-2012 (PNP)Il PNP è il documento sulla base del quale:

• le Regioni devono redigere i propri Piani regionali di prevenzione (PRP) entro il 31 dicembre 2010;

• il Ministero deve, a sua volta, emanare con DM il proprio Piano (formalmente denominato “Documento operativo per l’attuazione delle linee di supporto centrali al PNP”, Allegato 2 Intesa)

PNP 2010-2012

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Piano nazionale della Prevenzione 2005-2007• Scelta strategica di investire nell’area della prevenzione, in particolare sulle

malattie croniche, per raggiungere maggiori risultati di salute• Governance partecipata (Ministero, CCM, Regioni)• Subordinare la programmazione alle conoscenze disponibili

Guadagnare salute

Piano nazionale della Prevenzione 2010-2012• Visione d’insieme delle attività di promozione della salute e di prevenzione• Metodo

– approccio sistematico alla individuazione delle informazioni su cui basare la definizione degli obiettivi e delle priorità – burden of disease – (sistemi di sorveglianza e utilizzo dei dati di attività)

– attività fondate sui criteri della evidence-based-prevention– valutazione di risultato

• Sviluppo del modello di governance– ISS – CNESPS, supporto alla progettazione e valutazione dei documenti di piano

regionali– Ministero Salute, coordinamento del Piano e sostegno alle Regioni/PPAA - stewartship

1. Prevenzione universale: programmi finalizzati ad affrontare rischi diffusi nella popolazione generale attraverso:

a) l’introduzione di politiche favorevoli alla salute o interventi di tipo regolatorio,

b) programmi di promozione della salute o di sanità pubblica, c) interventi rivolti agli ambienti di vita e di lavoro

• programmi per promuovere stili di vita favorevoli alla salute• promozione dell’attività fisica• promozione di corrette abitudini alimentari• prevenzione del tabagismo• prevenzione dell’abuso di alcool

• programmi di controllo delle malattie trasmissibili• rischi per la salute correlate all’ambiente• la vigilanza e il controllo dei rischi presenti in ambiente di vita e di lavoro• sicurezza domestica e stradale• le emergenze di sanità pubblica

Macroaree e linee di intervento generali

3

2. Programmi di prevenzione rivolti a gruppi di popolazione a rischio, finalizzati a:

a) impedire l’insorgenza di malattieb) diagnosticare precocemente altre malattiec) introdurre nella pratica clinica percorsi di presa in

carico (counselling, diagnosi precoce, trattamento clinico)

• programmi di screening oncologici• programmi per la prevenzione delle malattie croniche

(malattie cardiovascolari, diabete, malattie psichiatriche, malattie respiratorie, osteoarticolari, neurologiche, patologie orali, cecità e ipovisione, ipoacusia e sordità

3. Prevenzione delle complicanze e delle recidive di malattia: prevenzione nella disabilità

a) medicina della complessità e relativi percorsi di presa in carico

b) prevenzione e sorveglianza della disabilità e della non autosufficienza

4. Medicina predittiva

a) valutazione del rischio individuale di malattia

4

Obiettivi dei Piani regionali della Prevenzione 2010-2012 (Intesa 29 aprile 2010)

1. Continuità delle attività del piano nazionale della Prevenzione 2005-2007

2. Lo sviluppo di ciascuna delle macro aree individuate dal Piano nazionale della Prevenzione e, all’interno di esse, di un congruo numero di linee di intervento con il coinvolgimento di una quota significativa del target potenziale

3. La messa a regime delle attività di sorveglianza

Valutazione

La valutazione ai fini della certificazione annuale del PNP, a cura del CCM con il supporto tecnico del CNESPS, si articola essenzialmente in due fasi:

1. valutazione propedeutica: viene effettuata ex-ante, sui documenti di progetto, prima della esecuzione dei piani regionali. E’ finalizzata ad una valutazione metodologica e contenutistica dei progetti presentati

2. valutazione certificativa: viene effettuata in corso d’opera (annualmente). E’ finalizzata a monitorare il processo di svolgimento dei piani regionali e lo stato di avanzamento nella attuazione degli interventi programmati rispetto agli obiettivi e al piano di valutazione definiti in ciascun PRP

5

Risultati PRP 2005-2007, prorogato 2008 e 2009

(A) – Obiettivi consolidati– vaccinazioni – screening

(B) – obiettivi da sviluppare– malattie cardiovascolari– diabete– programmi promozione salute– incidenti stradali/domestici– sicurezza lavoro

(C) – obiettivi nuovi– ambiente /salute– prescrizione attività fisica– altre malattie croniche/disabilità?

Piano regionale della Prevenzione 2010-2012 della Regione Emilia-Romagna

Indice

1. Il quadro strategico1.1 Principi ispiratori e valori di riferimento

Integrazione, partecipazione ed equità: il Piano sociale e sanitario dell’Emilia-RomagnaIl focus sulle disuguaglianze

1.2 Il quadro epidemiologicoIl profilo di salute della regione

1.3 La programmazione regionaleStrumenti di livello regionaleStrumenti di livello locale

1.4 Le scelte di priorità e l’efficacia in Sanità PubblicaI risultati del Piano regionale della Prevenzione 2005-2009Le priorità, i programmi, la formazione, la valutazione

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2.1 La sorveglianza

• Sorveglianze sugli stili di vita

• Sorveglianza sulle malattie trasmissibili

• Registri di mortalità, registri tumori, registri e indagini su patologie specifiche

• Sorveglianza sulla salute e sicurezza in ambienti di lavoro

• Sorveglianza ambientale

• Sperimentazione dell’integrazione di sistemi informativi su infanzia e adolescenza

2.2 La medicina predittiva

• La valutazione del rischio eredo-familiare nello screening dei tumori della mammella e del colon-retto

• La carta del rischio cardiovascolare

7

2.3 La prevenzione rivolta a tutta la popolazione: i programmi e le azioni prioritarieProgrammi di promozione della salute

- La promozione dell’attività fisica- La promozione di corrette abitudini alimentari- Prevenzione del tabagismo - Prevenzione dell’abuso di alcool

I programmi di prevenzione e controllo delle malattie trasmissibili- I programmi di vaccinazione- Controllo delle malattie socialmente rilevanti (TB, malattie da HIV e altre infezioni a trasmissione sessuale, malattie invasive batteriche, MTA e malattie a circuito fecale-orale)- Sorveglianza e controllo delle malattie trasmesse da vettori - Le infezioni correlate all’assistenza sanitaria e sociale

Le relazioni tra ambiente e salute- Valutazione dell’impatto dell’inquinamento atmosferico (progetti “Moniter” e “Supersito”)- Lo sviluppo della rete di epidemiologia ambientale e delle capacità di valutazione dell’impatto sulla salute delle scelte programmatiche: il Centro regionale per le politiche, l’ambiente e la salute- Effetti sulla salute dei mutamenti climatici: le ondate di calore

Alimentazione e saluteLavoro e saluteLe relazioni fra ambiente costruito e salute

- La componente salute negli strumenti di pianificazione urbanistica- Interventi per la sicurezza stradale nei bambini e negli utenti deboli- Interventi per la sicurezza domestica dei bambini e degli anziani

La vigilanza e il controllo sui rischi presenti in ambienti di vita e di lavoroLe emergenze di sanità pubblica

2.4 La prevenzione su gruppi selezionati di popolazione

•I programmi di screening oncologici•I programmi per la prevenzione delle malattie croniche

La prescrizione dell’attività fisicaLa prevenzione dell’obesitàLa prevenzione delle malattie cardiovascolariLa prevenzione delle complicanze del diabete

•Gli screening neonatali (malattie neurometaboliche e ipoacusia)•La promozione del benessere e la prevenzione del disagio nell’adolescenza

I disturbi del comportamento alimentare (DCA)

2.5 La prevenzione delle complicanze e delle recidive di malattia•Sorveglianza e prevenzione della fragilità nell’anziano

Dr. Carlo Goldoni

Servizio di Epidemiologia, AUSL Modena Prevenire è meglio che curare….. Sulla base di questo semplice (e in molti casi vero) assunto, si presume che qualsiasi intervento che si autodefinisce “preventivo” in campo sanitario sia benefico. In realtà non basta dichiarare che si fa prevenzione per farla veramente, esiste ormai da molti anni una letteratura di riferimento in campo scientifico che da un lato studia e propone metodi per la valutazione dell’efficacia delle attività di prevenzione, dall’altro sono ormai diffusi in molti ambiti (ad esempio per gli screening oncologici, le campagne contro il fumo, i dispositivi di protezione individuale in auto e sui luoghi di lavoro ecc… ) studi valutativi. Su queste basi si stanno costruendo raccomandazioni per l’implementazione di quelle attività che sono state dimostrate efficaci, in particolare, per gli screening di popolazione in campo oncologico, esistono evidenze di efficacia: per la prevenzione del tumore del collo dell’utero mediante pap test, di quello della mammella mediante mammografia e di quello del colon retto mediante ricerca del sangue occulto nelle feci o mediante colonscopia. Nonostante l’esistenza di test per la diagnosi precoce e/o di trattamenti efficaci, per altri tipi di tumore tale evidenza non è stata dimostrata: ad esempio per il tumore della prostata e per i melanomi, a causa dell’elevatissimo numero di falsi positivi al test e quindi di trattamenti inutili (e dannosi) e per quello del polmone, a causa dell’inefficacia dei trattamenti anche in fase precoce.

Riferimenti bibliografici: G. Rose: Le strategie della medicina preventiva (Il Pensiero Scientifico Editore ) Evidence based prevention http://www.epicentro.iss.it/ebp/ebp.asp Osservatorio Nazionale Screening http://win.osservatorionazionalescreening.it/index.php

RIFLESSIONI SULL’UTILITA’ DEGLI INTERVENTI DI PREVENZIONE E PROMOZIONE DELLA SALUTE

Programma Territoriale della provincia di Modena “Comunicazione e promozione della salute”

Programma Territoriale della provincia di Modena

Comunicazione e promozione della salute”

Modena 6 ottobre 2010 – Sala di Consiglio

PROGETTO DI PROMOZIONE DELL’ATTIVITÀ SPORTIVA

Relazione dell’Assessore Elena Malaguti Nel corso di questi anni, coerentemente con le linee programmatiche tracciate dal Consiglio Provinciale, nel Dope, la Provincia si è impegnata a migliorare ed incrementare la qualità dell'offerta ai propri cittadini ed a mantenere un rapporto costante di collaborazione con tutti i soggetti pubblici e privati che a vario titolo si occupano di promuovere lo sport sul territorio.

La Provincia di Modena, avvalendosi del contributo fondamentale dell’Assemblea Provinciale dello Sport e della fattiva collaborazione dei suoi organismi, in particolare del Comitato Esecutivo, ha messo in campo iniziative e creato momenti di confronto.

Gli ambiti d’intervento sui quali la Provincia concentra la programmazione e l’attuazione delle proprie politiche sportive sono volti a realizzare i seguenti obiettivi:

Favorire la pratica sportiva per tutti, con particolare riferimento all’attività sportiva dilettantistica agonistica e non agonistica, amatoriale, giovanile, scolastica, per disabili e per la terza età, includendo anche l’attività motoria generica a carattere salutistico e ricreativo. Promuovere comportamenti corretti, soprattutto nei più giovani, rispetto all’alimentazione per contrastare l’allarme obesità lanciato da medici e pediatri

Rendere più omogeneo lo sviluppo dello sport nella provincia, rispettando il diritto di ciascuno alla pratica sportiva e operando per favorire il superamento di squilibri economici, sociali e territoriali; collaborare al fine di garantire questo diritto alle persone diversamente abili, sostenendo loro e le loro famiglie e ponendoci l’obiettivo minimo di incrementare ogni anno il numero di persone diversamente abili che praticano una qualsiasi attività motoria o sportiva nella scuola e nel loro tempo libero.

Tutelare e valorizzare le risorse presenti, operando da stimolo per la costruzione di un solido rapporto fra associazionismo sportivo, volontariato, Istituzioni ed Enti pubblici, soggetti privati, anche mettendo in relazione le esperienze di servizi già esistenti e operanti nelle varie organizzazioni.

Particolare attenzione al mondo della Scuola, dalle materne alle superiori, attraverso la promozione, l’incentivazione e l’omogeneizzazione delle attività sportive scolastiche del territorio, nel rispetto delle responsabilità della scuola sotto il profilo del progetto educativo generale

Monitorare lo stato dell'offerta sportiva al fine di rispondere in modo efficace alla domanda e ai bisogni dei cittadini.

2

In riferimento alle competenze che ci affida la L.R.13/00 sul bando regionale per la realizzazione di progetti finalizzati al miglioramento dello stato di salute attraverso l'attività motorio-sportiva, posso dire che la Provincia si è attivata affinchè si vengano avanti progetti condivisi, sovracomunali e che non si esaurissero in un’esperienza isolata, perché il nostro compito è questo: informare, indirizzare e coordinare le eneregie positive deil nostro territorio.

Pur nelle difficltà abbiamo scelto di attivare un fondo , seppure di ridotta entità, per il sostegno di iniziative e progetti di attività motoria nel territorio modenese, che vedano coinvolti soggetti disabili, e che favoriscano il benessere fisico e le occasioni di socializzazione.

Il progetto prevede pertanto la realizzazione di un’azione diretta alla promozione dell’attività sportiva in un’ottica di socialità: l’attività motoria ha un effetto terapeutico rilevante, tuttavia la possibilità di farla svolgere a persone disabili ha dei costi molto elevati.

Essa necessita di personale qualificato e preparato ad approcciarsi alle diverse disabilità, non si può infatti trattare allo stesso modo casi anche molto diversi tra loro, e richiede talvolta attrezzature particolari; il tutto, rapportato ad un numero di fruitori sostanzialmente contenuto, fa lievitare i costi, che diventano difficili da sostenere sia per un’associazione sportiva che, a maggior ragione, per la famiglia.

L’Amministrazione Provinciale intende, pertanto, supportare quelle associazioni che offrono la possibilità di praticare lo sport, con lo scopo di coinvolgere un numero sempre crescente di giovani e meno giovani.

Dr. Ferdinando Tripi

Servizio di Medicina dello Sport, AUSL Modena Il Servizio Medicina dello Sport dell'Azienda USL Modena effettua visite di idoneità sportiva agonistica, in forma diretta od indiretta, su circa11.500 atleti di ogni età ogni anno, per atleti iscritti a Federazioni Sportive, Enti di promozione o anche su non iscritti ma desiderosi di partecipare a competizioni per le quali l’iscrizione a Federazioni o Enti non è obbligatoria. Questa attività e sempre più richiesta perché crescono le persone che prima di cimentarsi in attività ad importante impegno cardiovascolare, muscolare e respiratorio, desiderano, indipendentemente dall’appartenenza da una società sportiva, avere una valutazione della propria condizione fisica, o spontaneamente o su richiesta del proprio medico di famiglia. Vengono anche effettuate visite di idoneità non agonistica, prevalentemente per l’avviamento a pratiche prevalentemente ludico-motorie. Da tempo sono patrimonio del servizio valutazioni funzionali su popolazione speciale, in particolare su soggetti “della terza età” e su disabili. Queste valutazioni sono finalizzate alla promozione ed alla prescrizione dell’esercizio fisico e, peculiarità del Servizio, sono iniziative intorno alle quali la Medicina dello Sport, ha avuto la capacità di creare una rete di sostegno costituita da sponsor e partner che si sono raccolti intorno ai progetti. Questo è il caso di Cuore Sicuro e di Disabili&Sport. Quest’ultimo progetto sta diventando un progetto interprovinciale (Modena e Reggio Emilia) con una equipe condivisa in cui Modena ha un ruolo guida. Anche per l’infanzia, nella promozione dell’attività fisica e sportiva come fattori di salute, affiancati a sana alimentazione, il Servizio ha svolto diversi progetti (Progetto Cimone e Spilamberto in Movimento, ecc), coinvolgendo gli istituti comprensivi, le scuole, le società sportive, le Amministrazioni comunali, la Provincia. Sempre con le Scuole, ma non solo, si sono realizzati i percorsi previsti da Sapere & salute, con incontri in tutta la Provincia sulle tematiche dei comportamenti salutari e leali nello sport e non solo, come la lotta al doping, con il Tallone di Achille e Positivo alla Salute. Solo nello scorso anno scolastico, su richiesta degli insegnanti, sono stati incontrati oltre 2500 studenti partendo dal “problema doping” e della lotta da condurre contro di esso per la riaffermazione di scelte salutari nello sport e nella vita. Dopo la vittoria del finanziamento della Commissione Europea, sono circa 10 anni che viene svolta questa attività di informazione e formazione, anche in società sportive su allenatori e dirigenti ed è stato anche realizzato un corso per medici di famiglia. Per le competenze acquisite, al Servizio è stato affidato la direzione del Centro Regionale Antidoping, attività che svolge con la preziosa collaborazione del Laboratorio dell’Ospedale di Baggiovara che, potenzialmente, ha strumentazione e cultura per effettuare controlli antidoping, come previsto dalla legge nazionale 376/2000, ma che limita al momento le sue attività al controllo dello stato di salute in atleti anche attraverso una serie di progetti effettuati con l’UISP, con l’organizzazione del Girobio e con altri partner. E’ tuttora in corso un progetto con l’istituto san Raffaele di Milano per lo studio della variazione dei parametri fisiologici in atleti

Programma Territoriale della provincia di Modena “Comunicazione e promozione della salute”

PER UNA RETE IN MOVIMENTO

Il Centro si sta attrezzando per intraprendere a pieno regime l’attività di prescrizione dell’esercizio fisico nei soggetti a rischio o affetti da patologie sport-sensibili. E’capofila nel progetto regionale (con Centro Nazionale Trapianti e Istituto Superiore di Sanità) per l’organizzazione di un protocollo di attività fisica-sportiva rivolta ai trapiantati di organo solido. Nella consapevolezza che per una buona pratica sportiva è importante una sana alimentazione, anche a contrasto di mode potenzialmente pericolose, come il ricorso ad integratori e/o supplementi, già da una quindicina d’anni, presso il servizio è presente un’attività nutrizionale a supporto sia dell’attività antidoping che di quella clinica, sia di quella didattica e di ricerca. Stessa cosa per la presenza di competenze di Farmacologia clinica all’interno del Servizio (unico in Italia), anche per sostenere un impiego razionale e solo se strettamente necessario, di farmaci nella pratica sportiva e per una approfondita e azione antidoping. Il Servizio è da tempo consulente dei NAS dei Carabinieri. Lo sport può costituire un valido contrasto anche al disagio giovanile: insieme alle Società Sportive “la Fratellanza” e Cittadella ed all’Istituto Scolastico Professionale F.Corni è stata progettata un’iniziativa, il cui eventuale finanziamento verrà deciso nei prossimi giorni dalla Conferenza Socio Sanitaria Territoriale, attraverso la quale, il gruppo di lavoro composto da medici dello sport, psicologi, insegnanti, tecnici sportivi, nutrizionisti, farmacologi lavora insieme alla scuola per affrontare il disagio ed i comportamenti a rischio degli studenti attraverso lo sport (progetto “ a Scuola di Sport: Mente in Gamba”) Nel Servizio sono da tempo presenti competenze specialistiche cardiologiche, con l’effettuazione di circa 1.800 accertamenti cardiologici l’anno a supporto dell’attività di certificazione ma anche indipendentemente da questa, per una valutazione più approfondita dello stato di salute dei soggetti in modo da consentire loro lo svolgimento in sicurezza della pratica sportiva anche autonoma, non finalizzata alla partecipazione a competizioni. La promozione della salute è un tema che appartiene culturalmente al Servizio ed in questa azione vi è sensibilità per lavorare con portatori di interesse sia sanitari che extra-sanitari. Non a caso il “Tallone di Achille” ha costituito uno dei primi Piani per la Salute della Provincia di Modena. L’Assessorato regionale alla Salute, anche utilizzando l’esperienza del Servizio di Modena, sta riorientando le competenze dei Servizi Pubblici di Medicina dello Sport comprendendo in queste anche la prescrizione dell’esercizio fisico nelle patologie sensibili all’esercizio fisico e/o alla pratica sportiva. Si tratta di un folto gruppo di malattie croniche che possono risentire positivamente di un’attività fisica prescritta come un farmaco e ben somministrata con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita, incrementare nel tempo l’autonomia e ridurre la spesa sanitarie. Si va così configurando una collaborazione tra mondo sanitario e mondo delle palestre e società sportive dove la somministrazione competente dell’esercizio potrebbe svolgere un importante ruolo sulla salute della collettività. Il progetto sperimentale Palestra Sicura, in cui il Servizio di Modena è coinvolto con la grande collaborazione del Comune, ha questo scopo. Su questo progetto, in associazione con altri 7 partner di altri stati della Comunità Europea, è in corso una richiesta di contributo europeo con il Progetto “Move to London 2012: safety, health and fitness”.

Modena - 6 ottobre 2010

Programma Territoriale della provincia di Modena “Comunicazione e promozione della salute”

57 progetti suddivisi in 11 aree tematiche:

· Alimentazione e movimento · Sostanze legali e illegali · Affettività, sessualità, relazione · Comunicazione, relazione, integrazione · La sicurezza della persona · Verso un lavoro più sicuro · Rischio oncologico · Rischio infettivo · Ambiente e salute · Accedere ai servizi per relazionarsi · Donazione

Sapere&Salute

Catalogo dei progetti di promozione della salute rivolti alle scuole di ogni ordine e grado della provincia dalle Aziende Sanitarie di Modena, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Provinciale e numerosi partner

2 Sapere&Salute PROGETTI E STRUMENTI PER LA PROMOZIONE DELLA SALUTE A SCUOLA

Presentazione“Il mondo della scuola e quello della salute hanno interessi comuni e la combinazione di tali interessi

consente alle istituzioni scolastiche di diventare luoghi migliori in cui poter apprezzare maggiormente

l’apprendimento, l’insegnamento e il lavoro. Una scuola che promuove salute è una scuola che mette

in atto un piano educativo strutturato e sistematico a favore della salute, del benessere e dello sviluppo

del capitale sociale di tutti gli alunni, del personale docente e non docente. Le scuole che promuovono

salute hanno dimostrato di essere in grado di migliorare la salute e il benessere di tutta la comunità

scolastica e, facendo parte di una comunità sociale più ampia, rappresentano uno dei contesti privile-

giati per ridurre le disuguaglianze di salute”.

(Risoluzione di Vilnius “Better schools through Health - The Third European Conference on Health Promoting Schools” - Vil-

nius, Lituania, giugno 2009).

È proprio nell’ottica della scuola che promuove salute che le Aziende sanitarie di Modena confermano,

attraverso il catalogo Sapere&Salute, il proprio contributo alla realizzazione di un contesto di apprendi-

mento capace di costruire life skills, competenze trasversali e la maturazione armonica delle competenze

di cittadinanza attiva dello studente nelle sue componenti cognitive, affettive e relazionali.

Sapere&Salute contiene progetti e strumenti per la promozione della salute rivolti alle scuole di ogni

ordine e grado della provincia di Modena e, in continuità con il passato, ospita anche attività proposte

da diversi partner del territorio nell’ottica dell’intersettorialità degli interventi, fortemente sostenuta dal

Programma nazionale “Guadagnare salute”.

Rispetto alle precedenti, in questa edizione di Sapere&Salute vengono messi in evidenza i progetti che

sono stati individuati come prioritari, sulla base delle più recenti e accreditate indicazioni in materia

di promozione della salute a scuola e in coerenza con gli obiettivi del Programma territoriale “Comu-

nicazione e promozione della salute” della provincia di Modena. Tali progetti, presentati ai Dirigenti

Scolastici in occasione della Conferenza di Servizio del 25 maggio scorso, all’interno del catalogo sono

contraddistinti da un apposito simbolo che ne semplifica la riconoscibilità.

Si tratta di progetti concernenti la promozione di stili di vita sani e la prevenzione dei comportamenti

a rischio; in particolare, tre sono le aree tematiche cui afferiscono:

- alimentazione e movimento

- sostanze legali e illegali (fumo, alcol e doping)

- affettività, sessualità e relazione.

I migliori auguri per un sereno e proficuo anno scolastico ad alunni, personale della scuola, genitori e al

personale sanitario coinvolto nei progetti.

Modena, 27 settembre 2010

Mario GalliVicepresidente e Assessore Politiche per la Salute

Provincia di Modena

Elena MalagutiAssessore IstruzioneProvincia di Modena

Gino MalagutiDirigente dell’Ufficio XII

Ambito territoriale per la provincia di ModenaUfficio Scolastico Regionale per l’Emilia Romagna

Giuseppe CaroliDirettore Generale

Azienda USL di Modena

Stefano CencettiDirettore Generale Azienda

Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena

Programma Territoriale della provincia di Modena

“Comunicazione e promozione della salute

Laboratorio Cittadino Competente

“Agire con per mettere in grado di” Alcuni esempi:

- Progetto carcere

Progetto pilota che coinvolgerà, inizialmente, la sezione femminile sul tema della prevenzione (a partire dall’igiene) per costruire “insieme” le informazioni per la salute.

- Alimentazione e oncologia

Con il metodo della scrittura collettiva con operatori sanitari e cittadini (pazienti, volontari, familiari) si sta costruendo materiale informativo sul tema della alimentazione e prevenzione oncologica.

- Nati per la musica

Il bambino e la musica: sta partendo un percorso formativo che vede impegnati pediatri, educatori e musicisti per favorire la crescita armoniosa dei bambini da 0 a 5 anni.

- Mamme Informa Con il metodo della scrittura collettiva con operatori sanitari del Distretto di Pavullo e mamme si fatto un percorso che dalla comprensione delle abitudini alimentari delle donne in gravidanza (credenze, ecc. ) si è arrivati a produrre materiale informativo validato.

Formazione

Incontri con esperti per approfondimenti tematici:

⋅ Come comunicare per includere – 25 marzo 2010 ⋅ Mamme InForma – 16 ottobre 2010

Promuove l'alfabetizzazione sanitaria (Health Literacy) e l'empowerment del cittadino (acquisizione di competenza e consapevolezza). Coinvolge direttamente i cittadini (singoli, rappresentanti di associazioni di volontariato, gruppi di pazienti) nella costruzione e nella validazione del materiale informativo.

Modena 6 ottobre 2010

Programma Territoriale della provincia di Modena “Comunicazione e promozione della salute”

Il DVD sviluppa le aree tematiche:

- salute e stili di vita - fumo di sigaretta - alcol - alimentazione - attività fisica

Ai docenti offre: lo sviluppo di possibili percorsi didattici,; contenuti e bibliografia,esempi di prove di verifica. Agli alunni offre: quiz, giochi interattivi, e strumenti quali l’Inventastorie e Crea Manifesto.

Modena 6 ottobre 2010

Paesaggi di Prevenzione Progetto promosso dalla Regione Emilia-Romagna

Percorsi didattici multimediali per promuovere la salute nelle Scuole secondarie di primo e secondo grado

Trial di Ricerca Provincia di Modena

as. 2010 – 2011 e as. 2011 - 2012

Braccio di intervento: 3 Scuole secondarie di 1° 3 scuole secondarie di 2°

Braccio di controllo: 3 Scuole secondarie di 1° 3 scuole secondarie di 2°

Coinvolti: - ca 700 alunni - ca 40 docenti - ca 14 operatori sanitari

Coinvolti: - ca 700 alunni - ca 20 docenti - ca 14 operatori sanitari

Formazione Docenti - realizzati due incontri (3 e 12 settembre) - previsti altri due incontri (15 e 19 ottobre)

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Provincia%

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Non fumatori

Ex-fumatori

Fumatori

%

ER MO

Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia

Abitudine al fumo di sigaretta (%) PASSI triennio 2007/08/09

Fumatori* (%) Provincia di Modena PASSI triennio 2007/08/09

Consiglio di smettere di fumare da parte di un operatore sanitario (%)

PASSI triennio 2007/08/09

L’abitudine al fumo negli adulti (18-69 anni)

Secondo i dati del triennio 2007/08/09 del sistema di sorveglianza PASSI nella provincia di Modena si stima che il 28% degli adulti 18-69 anni sia un fumatore*; questa stima corrisponde a circa 131mila fumatori.

L’abitudine al fumo è una condizione maggiormente frequente negli uomini (33% contro il 23% delle donne), nei 25-34enni (35% contro il 21% nei 50-69enni) e nelle persone con difficoltà economiche riferite (40% contro il 25% di chi non ne riferisce).

Nel confronto tra le aree distrettuali vi è una certa omogeneità rispetto l’abitudine al fumo.

L’atteggiamento degli operatori sanitari

Attenzione al problema del fumo da parte degli operatori sanitari

Persone cui un medico o un operatore sanitario ha chiesto se fumano

48%

Fumatori che hanno ricevuto il consiglio di smettere nell’ultimo anno

63%

Smettere di fumare

Cessazione dal fumo

Fumatori che hanno tentato di smettere di fumare nell’ultimo anno

38%

Ex fumatori che hanno smesso di fumare da soli

96%

A meno di una persona su due è stato chiesto da un medico o un operatore sanitario se fuma e a meno di due fumatori su tre è stato dato il consiglio di smettere. L’attenzione degli operatori sanitari al problema del fumo riferita dagli intervistati mostra differenze territoriali che però non sono significative sul piano statistico.

*Fumatori: soggetti che dichiarano di aver fumato più di 100 sigarette nella vita e attualmente fumano tutti i giorni o qualche giorno

L’abitudine al fumo in provincia di Modena: i dati del sistema di sorveglianza PASSI. Triennio 2007/08/09

Quasi la totalità di chi ha smesso di fumare lo ha fatto da solo, ridotta è la percentuale di chi ha fatto ricorso a farmaci e cerotti (meno dell’1%) e di chi si è rivolto a corsi organizzati dall’AUSL (meno dell’1%).

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Comuni di

montagna

Comuni di

pianura/collina

Comune

capoluogo

Provincia Emilia-

Romagna%

Il rispetto del divieto nei luoghi pubblici e sui luoghi di lavoro

Circa tre intervistati su quattro (71%) riferiscono che il divieto di fumo nei luoghi pubblici è rispettato sempre (conformemente alla legge) e il 19% quasi sempre; complessivamente quindi il divieto è rispettato sempre o quasi sempre nel 90%. Emergono leggere differenze tra le aree distrettuali così come tra il comune capoluogo (93%) e quelli di pianura o collina (88%).

Poco meno di tre intervistati su quattro (69%) dichiara che il divieto di fumo nei luoghi di lavoro è rispettato sempre (conformemente alla legge) e il 15% quasi sempre; complessivamente quindi il divieto è rispettato sempre o quasi sempre nel 84%. Non si evidenziano particolari differenze territoriali.

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Emilia

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Romagna%

nei locali pubblici sul lavoro

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Fumatori Ex-Fumatori Non fumatori%

Sedentari Attivi

Che cos’è il sistema di sorveglianza PASSI? E’ un sistema di monitoraggio della salute della popolazione adulta (PASSI, Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia). Stima la frequenza e l’evoluzione dei fattori di rischio per la salute legati ai comportamenti individuali e la diffusione delle misure di prevenzione. Tutte le 21 Regioni o Province Autonome partecipano al progetto. Un campione di residenti di 18-69 anni viene estratto casualmente dagli elenchi delle anagrafi sanitarie. Personale delle AUSL, specificamente formato, effettua interviste telefoniche con un questionario standardizzato rispettando l’anonimato. Nel triennio 2007/08/09 in provincia di Modena sono state realizzate 2.060 interviste (10.166 in Regione Emilia-Romagna e oltre 99 mila nel Pool PASSI nazionale). Per maggiori informazioni, visita il sito www.ausl.mo.it/dsp/passi.

a cura del Gruppo di lavoro PASSI Modena (Giuliano Carrozzi, Letizia Sampaolo, Lara Bolognesi, Carlo Alberto Goldoni. Intervistatori: Giovanna Barbieri, Lara Bolognesi, Karin Bonora, Aurora Cinzia Carlei, Giuliano Carrozzi, Cinzia Del Giovane, Rosalba Gallerani, Veronica Giovanardi, Barbara Mai, Marco Pincelli, Carlo Rossi, Federica Rossi, Letizia Sampaolo, Alessandra Schiavi, Giuseppe Siena, Enzo Vallisi, Maria Teresa Zuccarini)

L’abitudine al fumo e l’attività fisica

Il praticare attività fisica è un fattore protettivo per l’essere fumatore. Le persone attive fumano in percentuale minore rispetto ai sedentari (28% contro 34%).

Inoltre praticare attività fisica può essere un incentivo a smettere di fumare. La percentuale di ex-fumatori è maggiore tra chi dichiara di praticare l’attività fisica raccomandata rispetto ai sedentari (26% contro 20%).

Attivi e sedentari per abitudine al fumo (%) PASSI triennio 2007/08/09

Spunti per l’azione

La prevalenza di fumatori è più alta in particolare negli uomini e nelle classi d’età sotto i 50 anni. Il livello di attenzione al problema da parte degli operatori sanitari è accettabile, anche se migliorabile: circa due fumatori su tre riferiscono infatti di aver ricevuto il consiglio di smettere. Quasi tutti gli ex fumatori dichiarano di aver smesso di fumare da soli; una bassa percentuale ha smesso di fumare grazie all’ausilio di farmaci, gruppi di aiuto o corsi dell’AUSL. Questa situazione sottolinea la necessità di un ulteriore consolidamento del rapporto tra operatori sanitari e pazienti, per valorizzare al meglio l’offerta di opportunità per smettere di fumare presente a livello provinciale. Le prove di efficacia indicano che per la lotta al fumo sono necessarie strategie integrate come ad esempio il consiglio breve dei sanitari, le campagne informative di sensibilizzazione al problema e l’offerta di centri pubblici antifumo. Può essere utile promuovere l’astensione dal fumo in associazione ad altri comportamenti virtuosi, come la regolare attività fisica che risulta essere associata a una minor abitudine tabagica.

Fumo in casa

Poco meno di un intervistato su tre (31%) dichiara che nella propria abitazione è permesso fumare limitatamente ad alcune stanze (23%) o non limitatamente (8%). Emerge una certa omogeneità tra le aree distrettuali; appaiono però differenze tra i comuni montani (34%) e quelli di pianura o collina (29%) ma senza raggiungere la significatività statistica.

Nel 22% delle abitazioni si fuma nonostante la presenza di un minore di 14 anni.

Rispetto del divieto di fumare (“sempre” o “quasi sempre”) (%) PASSI triennio 2007/08/09

Fumo in casa (ovunque o in alcuni ambienti o situazioni) (%) PASSI triennio 2007/08/09

ALCOL e sicurezza stradale in provincia di Modena: dati 2007/08 del Sistema di Sorveglianza PASSI

Consumo di alcol

Bevitori 70%

Bevitori classificabili a rischio 26%

Consumo a rischio

uomini 29% nei due sessi

donne 23%

18-24 anni 49%

25-34 anni 32%

35-49 anni 20% nelle classi di età

50-69 anni 22%

molte difficoltà 32%

qualche difficoltà 27% nelle diverse situazioni economiche

nessuna difficoltà 25%

Consumo di alcol a rischio (18-69 anni) Si stima che in provincia di Modena circa il 70% circa delle persone con 18-69 anni sia consumatore di alcol.

Si distinguono tre modalità di assunzione di alcol considerabili a rischio per la salute:

il forte consumo (più di due unità alcoliche* al giorno per gli uomini e una per le donne)

il consumo fuori pasto

il consumo binge (assunzione di sei o più unità alcoliche in un’unica occasione).

Circa un quarto degli adulti 18-69enni può essere classificato come bevitore a rischio (26%), in quanto riferisce almeno una delle tre modalità di assunzione ritenute pericolose. In provincia di Modena questa stima corrisponde a circa 120mila persone, di cui 20mila giovani nella fascia 18-24 anni.

Il consumo di alcol a rischio è una condizione più frequente nei giovani, negli uomini e nelle persone con molte difficoltà economiche percepite.

Tra le aree distrettuali della provincia di Modena sembra esserci un gradiente Nord-Sud ma non appaiono differenze significative sul piano statistico.

Bevitori a rischio (%) PASSI 2007/08

2926 24

27

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Provincia Carpi-Mirandola

Modena-Castelfranco

Emilia

Pavullo-Vignola-Sassuolo

%

* Una unità alcolica corrisponde ad una lattina di birra o un bicchiere di vino o un bicchierino di liquore

Bevitori a rischio per categorie (%)

PASSI 2007/08

7

5

15

25

8

8

18

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0 10 20 30 40

"Binge"

Fuori pasto

Fortebevitore

Bevitori arischio

%

AUSL ModenaER

L’atteggiamento degli operatori sanitari

Solo un 18% degli intervistati riferisce che un operatore sanitario si è informato sui comportamenti in relazione al consumo di alcol; tale valore è simile a quello regionale (16%).

Ancora più bassa è la percentuale di bevitori a rischio che ha ricevuto il consiglio di bere meno da parte di un operatore sanitario (6%); si registra la stessa tendenza a livello regionale (8%).

Attenzione al problema dell’alcol da parte degli operatori sanitari

Persone cui un medico o un operatore sanitario ha chiesto se consumano alcol 18%

Bevitori a rischio che hanno ricevuto il consiglio di bere meno 6%

Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia

Alcol e guida

Il 13% degli intervistati non astemi riferisce di aver guidato - nell’ultimo mese - dopo aver bevuto almeno 2 unità alcoliche nell’ora precedente (12% in Emilia-Romagna). Inoltre il 12% degli intervistati dichiara di aver viaggiato - nell’ultimo mese - insieme a un guidatore sotto effetto dell’alcol (10% a livello regionale). La guida sotto l’effetto dell’alcol è più diffusa negli uomini; non vi sono senza differenze rilevanti per classe d’età, livello d’istruzione e condizione socio-economica. Tra le aree distrettuali della provincia di Modena non appaiono differenze statisticamente significative.

Guida sotto l'effetto dell'alcol (%) PASSI 2007/08

1613

159

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Provincia Carpi-Mirandola

Modena-Castelfranco

Emilia

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%

Controlli delle Forze dell’ordine

Nel 2008 in alcune Regioni e prov. aut. è stato somministrato un modulo opzionale di approfondimento sulla sicurezza stradale (complessivamente 5.200 interviste raccolte in Valle d’Aosta, prov. aut.Trento, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana e Lazio).

In provincia di Modena il 38% degli intervistati ha dichiarato di essere stato fermato dalle Forze dell’ordine - da guidatore o da passeggero - nel corso dell’ultimo anno (43% in Regione e 41% nel Pool, differenze non significative).

Persone fermate dalle Forze dell’ordine (%) PASSI 2008

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20

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FVG PATrento

Liguria ER Valled'Aosta

PoolPASSI

Toscana Modena Lazio%

Guidatori sottoposti a Etilotest (%) PASSI 2008

0

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20

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ER Modena Liguria Toscana PoolPASSI

FVG PATrento

Valled'Aosta

Lazio%

Etilotest

Solo il 13% dei fermati riferisce che il guidatore è stato sottoposto anche all’etilotest (14% in Emilia-Romagna).

Complessivamente quindi meno dell’1% di tutti gli intervistati riferisce di essere stato sottoposto ad etilotest negli ultimi 12 mesi.

Conclusioni

Il consumo a rischio di alcol è una condizione diffusa, in particolare nei più giovani. La percezione di questo rischio rimane bassa anche negli operatori sanitari, che solo occasionalmente si informano sulle abitudini dei loro assistiti in relazione all’alcol e raramente consigliano di moderare i consumi nei bevitori a rischio. La guida sotto l’effetto dell’alcol è un fenomeno frequente, non solo nelle classi d’età più giovani. I controlli delle Forze dell’ordine con l’etilotest sono uno strumento di provata efficacia nella riduzione della mortalità da incidente stradale, ma rimangono ancora poco diffusi. Gli operatori sanitari possono promuovere azioni di sensibilizzazione e responsabilizzazione delle Comunità locali sul consumo consapevole di alcol in collaborazione con Comuni, Istituzioni scolastiche ed Enti territoriali.

Che cos’è il Sistema di Sorveglianza PASSI?

Nel 2006, il ministero della Salute ha affidato al Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (Cnesps) dell’Istituto superiore di sanità il compito di sperimentare un sistema di sorveglianza della popolazione adulta (PASSI, Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia). L’obiettivo è stimare la frequenza e l’evoluzione dei fattori di rischio per la salute, legati ai comportamenti individuali, oltre alla diffusione delle misure di prevenzione. Tutte le 21 Regioni o Province Autonome hanno aderito al progetto. Un campione di residenti di 18-69 anni viene estratto con metodo casuale stratificato dagli elenchi delle anagrafi sanitarie. Personale delle Asl, specificamente formato, effettua interviste telefoniche (almeno 25 al mese per ogni Asl) con un questionario standardizzato. I dati vengono successivamente trasmessi in forma anonima via internet e registrati in un archivio unico nazionale. Nel biennio 2007/08 nell’AUSL di Modena sono state realizzate 1.146 interviste (6.244 in Emilia-Romagna e 59.570 nel Pool PASSI). Per maggiori informazioni, visita il sito www.epicentro.iss.it/passi.

a cura di Giuliano Carrozzi, Letizia Sampaolo, Lara Bolognesi, Carlo Alberto Goldoni con il contributo del Gruppo Tecnico PASSI Emilia-Romagna Nicoletta Bertozzi, Alba Carola Finarelli, Paola Angelini, Diego Sangiorgi, Andrea Mattivi, Rossana Mignani, Anna Rita Sacchi, Alma Nieddu, Anna Maria Ferrari, Paolo Pandolfi, Sara De Lisio, Giovanni Blundo, Ivana Stefanelli, Aldo De Togni, Giuliano Silvi, Oscar Mingozzi, Patrizia Vitali, Fausto Fabbri, Michela Morri (Direzione Generale Sanità e Politiche sociali Regione Emilia-Romagna e Dipartimenti di Sanità Pubblica regionali)

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Romagna%

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32

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3

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Emilia-

Romagna

Provincia di

Modena

Sottopeso Normopeso Sovrappeso Obeso

Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia

Persone in eccesso ponderale (%) PASSI triennio 2007-09

Sovrappeso e obesità negli adulti (18-69 anni)

Sulla base dei dati PASSI relativi al triennio 2007-2009, si stima che in provincia di Modena il 44% degli adulti con 18-69 anni presenti un eccesso ponderale*: il 32% risulta essere in sovrappeso e il 12% è obeso. Il dato di Modena è in linea con i valori regionali.

Questa stima corrisponde in provincia a circa 204 mila persone in eccesso ponderale tra i 18 e i 69 anni di cui 147 mila in sovrappeso e 57 mila obesi.

L’eccesso di peso è una condizione frequente che aumenta con l’età, colpisce di più gli uomini, le persone con un basso titolo di studio e quelle con difficoltà economiche. Analizzando tutte assieme le variabili del grafico in un modello di regressione logistica per correggere l’influenza reciproca, l’eccesso ponderale è significativamente maggiore nelle età più avanzate e nelle persone con un basso livello d’istruzione e con molte difficoltà economiche e negli uomini.

Non emergono differenze fra le aree distrettuali.

*le caratteristiche ponderali sono divise in 4 categorie in relazione al valore dell’Indice di massa corporea (Body Mass Index o BMI): sottopeso (BMI <18,5), normopeso (BMI 18,5-24,9), sovrappeso (BMI 25,0-29,9) e obeso (BMI ≥ 30)

Sovrappeso e obesità in provincia di Modena: i dati del sistema di sorveglianza PASSI. Triennio 2007-09

40%

48%

31%

51%

65%

53%

43%

24%

44%

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35%

35%

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0% 20% 40% 60% 80%

nessuna

qualche

molte

DIFF. ECONOMICHE

laurea

media superiore

media inferiore

nessuna/elementare

ISTRUZIONE

donne

uomini

SESSO

50-69

35-49

18-34

CLASSI D'ETA'

TOTALE

Situazione nutrizionale (%) PASSI triennio 2007-09

Persone in eccesso ponderale* (%) Provincia di Modena PASSI triennio 2007-09

Il valore modenese risulta in linea con il dato registrato nel pool di ASL partecipanti al sistema PASSI nel 2009 (42%). Nel pool l’eccesso di peso è più diffuso nelle regioni meridionali (range: 35% Prov. Aut. Trento - 51% Calabria).

Persone in eccesso ponderale (%) Pool PASSI 2009

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Modena-

Castelfranco

Emilia

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Provincia Emilia-

Romagna%

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24

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Ipertensione Ipercolesterolemia Diabete Infarto miocardico%

Sovrappeso/obeso sotto/normopeso

Che cos’è il sistema di sorveglianza PASSI? E’ un sistema di monitoraggio della salute della popolazione adulta (PASSI, Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia). Stima la frequenza e l’evoluzione dei fattori di rischio per la salute legati ai comportamenti individuali e la diffusione delle misure di prevenzione. Tutte le 21 Regioni o Province Autonome partecipano al progetto. Un campione di residenti di 18-69 anni viene estratto casualmente dagli elenchi delle anagrafi sanitarie. Personale delle AUSL, specificamente formato, effettua interviste telefoniche con un questionario standardizzato rispettando l’anonimato. Nel triennio 2007-09 in provincia di Modena sono state realizzate 2.060 interviste (10.166 in Regione Emilia-Romagna e oltre 99 mila nel Pool PASSI nazionale). Per maggiori informazioni, visita il sito www.ausl.mo.it/dsp/passi.

A cura del Gruppo di lavoro PASSI Modena (Giuliano Carrozzi, Letizia Sampaolo, Lara Bolognesi, Carlo Alberto Goldoni. Intervistatori: Giovanna Barbieri, Lara Bolognesi, Karin Bonora, Aurora Cinzia Carlei, Giuliano Carrozzi, Cinzia Del Giovane, Rosalba Gallerani, Veronica Giovanardi, Barbara Mai, Marco Pincelli, Carlo Rossi, Federica Rossi, Letizia Sampaolo, Alessandra Schiavi, Giuseppe Siena, Enzo Vallisi, Maria Teresa Zuccarini)

L’atteggiamento degli operatori sanitari

L’attenzione riferita degli operatori allo stato nutrizionale sembra essere ancora bassa soprattutto per quanto riguarda la promozione dell’attività fisica. Infatti le persone in eccesso ponderale che hanno ricevuto il consiglio di perdere peso sono state il 59%, e ancora meno (42%) riferiscono di essere state stimolate a praticare attività fisica. Queste percentuali sono lievemente maggiori (87% e 51% rispettivamente) se ci si riferisce ai soli obesi; mentre per coloro che sono in sovrappeso scendono al 49% ed al 39%.

Consumo di frutta e verdura La quasi totalità degli intervistati (96%) mangia frutta e verdura almeno una volta al giorno, ma solo il 10% consuma le 5 o più porzioni al giorno raccomandate. Il consumo raccomandato di frutta e verdura cresce con l’età (7% nei 18-34enni, 9% nei 35-49enni, 14% nei 50-69enni) ed è maggiore nelle donne (13% contro 8% degli uomini). Il dato provinciale è uniforme tra le aree distrettuali e non si sono rilevate differenze con il dato regionale e nazionale.

Spunti per l’azione

Per diffusione e conseguenze sulla salute l’eccesso ponderale è tra i principali fattori di rischio modificabili. Nella nostra provincia esistono già diversi programmi di contrasto all’eccesso ponderale e di aumento dell’attività fisica, promossi dall’Ausl, dai Comuni e dal Terzo Settore. E’ importante che tali azioni vengano diffuse più capillarmente coinvolgendo tutte le fasce d’età e strati della popolazione e che i cittadini aderiscano attivamente agli inviti e alle iniziative a loro rivolte. Gli operatori, sanitari e non sanitari, rivestono un ruolo fondamentale in questo processo di acquisizione di consapevolezza aumentando la loro attenzione ed impegno verso questo fattore di rischio per la salute.

La salute delle persone in eccesso ponderale Tra le persone in eccesso ponderale sono significativamente più presenti altri fattori di rischio cardiovascolare quali ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia e diabete. Tale situazione si manifesta in tutte le fasce d’età soprattutto in quelle più giovani.

Consumo di frutta e verdura (%) Provincia di Modena PASSI triennio 2007-09

Condizioni di rischio e malattie croniche (%) Provincia di Modena PASSI triennio 2007-09

Consiglio di perdere peso alle persone in eccesso ponderale da un medico/operatore sanitario (%)

PASSI triennio 2007-09

4

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0 porzioni 1-2 porzioni 3-4 porzioni 5 o più

porzioni%

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qualche

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DIFF. ECONOMICHE

laurea

media superiore

media inferiore

nessuna/elementare

ISTRUZIONE

donne

uomini

SESSO

50-69

35-49

18-34

CLASSI D'ETA'

TOTALE

Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia

Sedentari per aree distrettuali* (%) Provincia di Modena PASSI triennio 2007-09

L’attività fisica negli adulti (18-69 anni)

Nella provincia di Modena si stima che circa un terzo degli adulti 18-69enni abbia uno stile di vita attivo (34%) in quanto pratica l’attività fisica raccomandata oppure svolge un’attività lavorativa pesante dal punto di vista fisico*.

Una quota rilevante di adulti (46%) pratica attività fisica, ma meno di quella raccomandata e si può considerare parzialmente attivo: questa stima corrisponde a circa 215 mila persone tra 18-69 anni.

Circa un quinto è completamente sedentario (20%), pari a circa 94 mila.

I sedentari

La sedentarietà è maggiore nelle persone tra 35-69 anni, in quelle con un livello d’istruzione basso e molte difficoltà economiche percepite. Analizzando tutte assieme le variabili del grafico in un modello di regressione logistica per correggere l’influenza reciproca, la sedentarietà si conferma maggiore nelle età centrali, nelle persone con un basso livello d’istruzione e in quelle con molte difficoltà economiche.

Nel confronto fra le aree distrettuali non emergono differenze.

* Attività fisica raccomandata: almeno 30 minuti di attività moderata al giorno per almeno 5 giorni alla settimana oppure attività intensa per più di 20 minuti per almeno 3 giorni

L’attività fisica in provincia di Modena: i dati del sistema di sorveglianza PASSI. Triennio 2007-09

Livello di attività fisica praticato (%) PASSI triennio 2007-09

Sedentari (%) Provincia di Modena PASSI triennio 2007-09

Il livello di sedentarietà registrato in provincia di Modena è in linea con il valore regionale e inferiore a quello del pool di ASL partecipanti al sistema PASSI nel 2009 (30%). Nel pool la sedentarietà è più diffusa nelle regioni meridionali (range: 13% prov. aut. Bolzano - 47% Basilicata).

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Sedentari (%) Pool PASSI 2009

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Provincia Emilia-

Romagna%

Che cos’è il sistema di sorveglianza PASSI? E’ un sistema di monitoraggio della salute della popolazione adulta (PASSI, Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia). Stima la frequenza e l’evoluzione dei fattori di rischio per la salute legati ai comportamenti individuali e la diffusione delle misure di prevenzione. Tutte le 21 Regioni o Province Autonome partecipano al progetto. Un campione di residenti di 18-69 anni viene estratto casualmente dagli elenchi delle anagrafi sanitarie. Personale delle AUSL, specificamente formato, effettua interviste telefoniche con un questionario standardizzato rispettando l’anonimato. Nel triennio 2007-09 in provincia di Modena sono state realizzate 2.060 interviste (10.166 in Regione Emilia-Romagna e oltre 99 mila nel Pool PASSI nazionale). Per maggiori informazioni, visita il sito www.ausl.mo.it/dsp/passi.

a cura del Gruppo di lavoro PASSI Modena (Giuliano Carrozzi, Letizia Sampaolo, Lara Bolognesi, Carlo Alberto Goldoni. Intervistatori: Giovanna Barbieri, Lara Bolognesi, Karin Bonora, Aurora Cinzia Carlei, Giuliano Carrozzi, Cinzia Del Giovane, Rosalba Gallerani, Veronica Giovanardi, Barbara Mai, Marco Pincelli, Carlo Rossi, Federica Rossi, Letizia Sampaolo, Alessandra Schiavi, Giuseppe Siena, Enzo Vallisi, Maria Teresa Zuccarini)

L’atteggiamento degli operatori sanitari

Solo un terzo circa delle persone intervistate (37%) dichiara che un medico o un altro operatore sanitario si è informato sull’attività fisica praticata. Il 36% riferisce di aver ricevuto il consiglio di fare regolarmente attività fisica. Tale percentuale è leggermente inferiore tra i residenti nell’area distrettuale nord. Tra le persone sedentarie tale raccomandazione è stata riferita dal 34% mentre tra quelle parzialmente attive dal 39%.

Spunti per l’azione

Per diffusione e conseguenze sulla salute l’eccesso ponderale è tra i principali fattori di rischio modificabili. Nella nostra provincia esistono già diversi programmi di promozione dell’attività fisica e della corretta alimentazione, organizzati dall’Ausl, dai Comuni e dal Terzo Settore. E’ importante estendere tali iniziative più capillarmente a tutte le aree geografiche, fasce d’età e strati della popolazione e che i cittadini aderiscano attivamente agli inviti e alle iniziative a loro rivolte. Gli operatori, sanitari e non sanitari, che rivestono un ruolo fondamentale in questo processo di acquisizione di consapevolezza, dovrebbero aumentare la loro attenzione ed impegno verso questo fattore di rischio per la salute.

La consapevolezza

La percezione soggettiva - elemento importante nel determinare un cambiamento del proprio stile di vita - spesso non corrisponde al livello di attività fisica effettivamente praticata: infatti poco meno della metà delle persone parzialmente attive e un quarto circa dei sedentari percepisce il proprio livello di attività fisica come già sufficiente.

Consiglio di praticare attività fisica da un medico/operatore sanitario (%)

PASSI triennio 2007-09

Autopercezione dell’adeguatezza del livello di attività fisica praticata

parzialmente attivi che ritengono di praticare sufficiente attività fisica

40%

sedentari che ritengono di praticare sufficiente attività fisica

28%

I parzialmente attivi

La letteratura indica le persone parzialmente attive come quelle su cui i programmi di promozione alla salute hanno maggiore probabilità di successo. Non ci sono grosse differenze per età, genere e livello d’istruzione in questa categoria. Appare esserci un gradiente legato alle difficoltà economiche. Analizzando tutte assieme le variabili del grafico in un modello di regressione logistica per correggere la reciproca iterazione, emerge che l’essere parzialmente attivo sia una caratteristica più diffusa tra le donne e le persone senza difficoltà economiche. La caratteristica è uniforme tra le aree distrettuali. Inoltre il valore registrato nella nostra provincia risulta leggermente maggiore del valore regionale (42%) e nettamente superiore a quello nazionale (30%).

50%

43%

50%

42%

42%

43%

48%

46%

46%

44%

49%

50%

37%

0% 20% 40% 60% 80%

nessuna

qualche

molte

DIFF. ECONOMICHE

laurea

media superiore

media inferiore

nessuna/elementare

ISTRUZIONE

donne

uomini

SESSO

50-69

35-49

18-34

CLASSI D'ETA'

TOTALE

Parzialmente attivi (%) Provincia di Modena PASSI triennio 2007-09

“La promozione della salute è il processo che consente alle persone di aumentare il proprio controllo sulla salute e di migliorarla”

(Carta di Ottawa per la Promozione della salute – Organizzazione Mondiale della Sanità, 1986) PREMESSA: L’atto di indirizzo e coordinamento triennale 2009-2011 della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria (CTSS), approvato dall’Assemblea della CTSS nel dicembre 2008, prevede […] “interventi di promozione della salute e di tutela sanitaria in particolare per quanto concerne stili di vita e comportamenti a rischio (fumo, alcol, droghe, obesità, comportamenti sessuali), contesto ambientale e sociale” […].

TEMI: prevenzione delle malattie cardiovascolari; prevenzione oncologica; prevenzione dell’AIDS e delle Malattie Sessualmente Trasmissibili; alimentazione e attività motoria; lotta al fumo e all’abuso di alcol; cultura della donazione di sangue, degli organi, del tempo e inclusione sociale; affettività, sessualità e prevenzione della violenza sulle donne; bambini, adolescenti e giovani generazioni.

AZIONI: attività istituzionali svolte dalle Aziende Sanitarie modenesi: educazione alla salute nelle scuole,

interventi dei Centri antifumo e dei Centri alcologici, programmi di screening (mammella, utero, colon-retto), counselling da parte degli operatori sanitari;

iniziative distrettuali/comunali previste all’interno dei Programmi Attuativi Annuali; attività integrate di informazione e sensibilizzazione sulla salute attraverso la sperimentazione di

nuovi canali di comunicazione in contesti vicini alla vita quotidiana dei cittadini, come centri commerciali, aree di ristoro, fiere e manifestazioni locali, luoghi di cura, ambienti di lavoro e mass media locali;

favorire l’integrazione delle attività di promozione della salute svolte dai diversi settori della società, ampliando e rafforzando la rete dei partner coinvolti;

formazione per gli operatori impegnati nella promozione della salute; condivisione tramite giornate di studio, sito web (www.ppsmodena.it) e altre iniziative.

Programma Territoriale della provincia di Modena 2010-2014 “Comunicazione e Promozione della Salute”

(approvato dalla CTSS con Delibera n°9 del 24 marzo 2010)

ORGANIZZAZIONE: A livello distrettuale, il Programma potrà essere sviluppato all’interno dei singoli Piani di Zona distrettuali per la salute e il benessere sociale, nonché dei relativi Programmi Attuativi Annuali. A livello provinciale, la CTSS adotta il Programma Territoriale “Comunicazione e Promozione della Salute” avviato il 30 gennaio 2008 dalle Aziende Sanitarie modenesi per favorire una maggiore integrazione tra le attività che i diversi servizi/strutture svolgono nella prevenzione e promozione della salute, per sostenere la collaborazione con altri Soggetti della comunità nella diffusione di sani stili di vita e per garantire un’attuazione coerente ed omogenea sull’intero territorio provinciale. FORMAZIONE: Saranno attivati percorsi formativi integrati. SVILUPPO DEL PROGRAMMA: Il Programma è aperto alle ulteriori tematiche/iniziative che potranno nascere nel tempo. RIFERIMENTI NORMATIVI: Legge Regionale 29/2004, “Norme generali sull’organizzazione ed il funzionamento del Servizio Sanitario Regionale”, Articolo. 5, comma 3: “La Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria (CTSS) promuove, con il supporto delle Aziende sanitarie, strategie ed interventi volti alla promozione della salute ed alla prevenzione.”

Il Piano Regionale della Prevenzione 2006-2008 della Regione Emilia-Romagna sottolinea che “l'attività di informazione ed educazione sulle malattie cardiovascolari è indirizzata trasversalmente a tutta la popolazione e contiene messaggi finalizzati a promuovere stili di vita e comportamenti favorevoli al mantenimento o al recupero dello stato di salute”.

Il Piano Sociale e Sanitario 2008-2010 della Regione Emilia-Romagna punta a sviluppare un sistema di comunicazione regionale e locale che: rafforzi la capacità delle persone di effettuare scelte consapevoli e di orientare i propri comportamenti (nell’alimentazione, nelle vaccinazioni, negli screening...); valorizzi la partecipazione delle comunità nelle scelte per la salute e nella programmazione sociale e sanitaria.

La Legge Regionale 27/2009, "Promozione, organizzazione e sviluppo delle attività di informazione e di educazione alla sostenibilità", intende promuovere attraverso i metodi e gli strumenti educativi, partecipativi e comunicativi la sostenibilità nonché "il coordinamento e la progressiva integrazione a livello regionale, provinciale e comunale delle diverse programmazioni ed esperienze educative relative all'ambiente e alla biodiversità, alla corretta alimentazione, alla sicurezza stradale e alla mobilità sostenibile, alla salute, alla partecipazione".

Il Piano Oncologico Nazionale 2010-2012 sostiene che “per promuovere comportamenti/stili di vita salutari e capaci di prevenire il cancro, ma anche per modificare atteggiamenti e condizioni deleteri per la cura, i sistemi sanitari debbono coinvolgere attivamente i cittadini nella tutela della propria salute. La comunicazione si afferma quindi sempre di più come strumento di lavoro per il sistema salute”.

Il Piano Nazionale della Prevenzione 2010-2012 (bozza in discussione) afferma che: “essendo una notevole quota di fattori di rischio riconducibile al comportamento, appare chiaro che, nell’ambito degli interventi di promozione di stili di vita salutari, assumano una importanza strategica i programmi di comunicazione e formazione”.

Il Piano Nazionale della Prevenzione 2010-2012 (bozza in discussione) ribadisce inoltre che occorre “favorire l’implementazione di PASSI, PASSI d’argento e OKkio alla salute ed il loro raccordo con gli altri sistemi informativi” quali strumenti di programmazione e sorveglianza

ARTS AGAINST DRUGS (marzo 2009 – giugno 2010) Il progetto è nato dall'associazione Lag di Vignola in collaborazione con lo sportello del Csv-distretto di Vignola, l'AUSL di Pavullo, il Comune di Pavullo, con l'obiettivo di sensibilizzare un nuovo territorio, quello del Frignano (territorio in cui l'associazione non era presente), ai temi dell'uso e abuso di sostanze e con l'obiettivo di attivare i cittadini pavullesi facendo conoscere l'associazione. Attraverso diverse azioni sono stati raggiunti molti risultati. È stato realizzato un concerto musicale per i gruppi giovanili (all'interno del più ampio contenitor Musik work promosso e coordinato da Comune di Pavullo e associazione Musica Comune) presso la Piazza Borelli di Pavullo, all'interno del quale è stata promossa la stesura di testi sul tema della prevenzione all'uso e abuso di sostanze; all'interno dell'evento è stata promossa una campagna informativa sempre sull'uso e abuso di sostanze. Inoltre è stato realizzato un cineforum presso l'autoditorium di Lama Mocogno (MO) che ha intervallato la visione di spezzoni di film a spazi di dibattito sul tema e a cui hanno partecipato oltre 70 persone. Infine è stato organizzato uno spettacolo di danza presso il Cinema Teatro Walter Mac Mazzieri di Pavullo a cura della compagnia La Capriola di Modena e della Scuola di ballo New Dance di Pavullo; tema dell'iniziativa la conoscenza di sé, la cooperazione del gruppo contro la massificazione e l'annichilimento dovuto all'abuso di sostanze. Partecipazione di circa 200 tra giovani, insegnanti e genitori. È stato realizzato un videospot (che contrariamente a quanto previsto, ossia un intervento a carico del Centro di Servizi a livello economico, è stato sostegno finanziariamente dal Comune di Pavullo, partner del progetto) in cui i medici e professionisti dell'Ausl di Pavullo hanno trattato da diversi punti di vista gli effetti e le conseguenze derivanti dall'uso di sostanze. TUTTI SU DA TERRA (settembre 2009 – dicembre 2010) Prende il via in questi giorni, nel distretto di Mirandola, Tutti Su Da Terra, un progetto di comunita’ per la prevenzione delle cadute nella popolazione anziana realizzato da una rete a cui aderiscono associazioni di volontariato, sindacati, istituzioni, e sostenuto da Regione Emilia Romagna e Centro Servizi per il Volontariato di Modena. Il progetto “Tutti Su Da Terra” è realizzato in rete da associazioni di volontariato e di promozione sociale (AMO, AVO, Apom, Auser, Asdam, Polisportiva G.Pico, Polisportiva Stadium, AICS), dal distretto sanitario di Mirandola dell’Ausl di Modena, dal Comitato Consultivo Misto, dall’Unione Comuni Modenesi Area Nord, da Regione Emilia Romagna, da Cupla (Coordinamento unitario pensionati autonomi) e dai Sindacati confederali dei pensionati lavoratori dipendenti con il sostegno del Centro di servizio per il volontariato di Modena Attraverso una campagna di informazione rivolta alla cittadinanza il progetto mira a ridurre il rischio di cadute e fratture, eventi traumatici che ogni anno riguardano un terzo degli italiani con piu’ di 65 anni. Circa 80.000 persone ogni anno, per cause diverse e quasi tutte evitabili, rischiano – in seguito a una caduta - di subire gravissimi danni e forti riduzioni della propria autonomia. Le conseguenze fisiche e psicologiche di una caduta sono gravi e complesse, a maggior ragione per un anziano: il 50 % degli anziani che subiscono la frattura di un femore acquisisce una disabilita' permanente, mentre il 13.5% di essi va incontro al decesso a sei mesi dal trauma. Ogni trattamento post-frattura (intervento chirurgico e terapie farmacologiche e riabilitative) costa al servizio sanitario circa 13 mila euro all’anno, cifra approssimativa a cui vanno aggiunte eventuali spese di assistenza domiciliare sostenute dai familiari. Protagonisti della campagna di comunicazione “Hai tante cosa da fare, non farti spezzare” sono Gino e Olga, una coppia di simpatici coniugi mirandolesi, protagonisti di una serie di spot televisivi che saranno trasmessi da TRC, nei quali verranno mostrate le tipiche ed evitabili situazioni di rischio a cui le persone si espongono anche tra le mura di casa. La campagna e gli spot sono visibili sul sito www.tuttisudaterra.it.

Programma Territoriale della provincia di Modena

“Comunicazione e promozione della salute”

Iniziative con Centro di Sevizio per il Volontariato di Modena

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OLTRE I MURI (settembre 2009 – dicembre 2010) "Oltre i Muri" è un progetto sostenuto dal Centro di Servizio per il Volontariato di Modena e realizzato da Auser Modena, GP Vecchi, Insieme a Noi, La Nuova Alba, Associazione Parkinson Modena e ALICe Modena, in collaborazione con Comune, con il Programma territoriale "Comunicazione e promozione della salute" della provincia di Modena e Trc Telemodena. Oltre i Muri punta - attraverso una campagna di sensibilizzazione capillare - a creare un contesto sociale più inclusivo e ad abbattere il pregiudizio e l'isolamento con cui si scontra chi soffre delle patologie degenerative legate all'età, di disagio psichico, chi è sieropositivo o malato di Aids, ancora chi porta su di sè i segni di un ictus cerebrale o chi più in generale è anziano o solo. Il progetto Auser, attiva nel combattere le solitudini degli anziani, GP Vecchi, impegnata nel contrastare l'isolamento dei malati di Alzheimer e delle loro famiglie, Insieme a Noi, che si occupa di disagio psichico, La Nuova Alba, che combatte l'emarginazione dei malati di Aids e degli Hiv-positivi, ALICe, impegnata in azioni di prevenzione e assistenza in fatto di ictus cerebrale e Associazione Parkinson Modena, che vuole diffondere l'informazione sulla malattia e dare un aiuto ai familiari e ai malati, sono le associazioni partner di Oltre i Muri, un progetto sostenuto dal Centro Servizi per Il Volontariato di Modena. A unire le associazioni partner del progetto è la volontà di abbattere i muri del pregiudizio attraverso una capillare opera di sensibilizzazione e di informazione, cercando così di contrastare l'esclusione sociale che attanaglia i propri soci e i propri utenti, agendo in una logica di rete che coinvolge non solo le varie organizzazioni di volontariato, ma anche l'Assessorato alle Politiche Sociali, l'Ausl, il Terzo Settore e l'intera cittadinanza. La campagna La campagna di Oltre i Muri verrà lanciata sabato 9 ottobre dalle 16.30 in Piazza Matteotti, quando verrà organizzato un suggestivo Flash Mob e messo in scena l'abbattimento di un muro di cartone, a metafora del progetto. Dal 9 al 23 ottobre poi, al Centro Commerciale Grande Emilia verrà allestito un percorso informativo presidiato dai volontari, mentre da mercoledì 20 a sabato 23 diverse iniziative si susseguiranno al Centro Commerciale la Rotonda, e a chiudere la campagna sarà un concerto degli allievi della Scuola del bel canto di Raina Kabaivanska e dell'istituto Orazio Vecchi musicale fissato per sabato 23 alle 16 in Chiesa San Carlo. Durante tutto il periodo della campagna, su Teleradiocittà e sugli schermi delle Farmacie verrà trasmesso lo spot di "Oltre i Muri", mentre i temi della campagna si inseriranno anche nei programmi sulla salute dell'emittente locale. Il sito del progetto: www.oltreimuri.org ALCOL QUESTO SCONOSCIUTO (2008/2009) ACAT CARPI E MIRANDOLA (SEDE DI CARPI) AUSL – DISTRETTO SANITARIO DI CARPI SER.T OSPEDALE DI CARPI SER.T OSPEDALE DI MIRANDOLA SERVIZI SOCIALI COMUNE DI CARPI A progetto iniziato si sono aggiunti i seguenti soggetti: AUSL – DISTRETTO SANITARIO DI MIRANDOLA SERVIZI SOCIALI COMUNE DI MIRANDOLA COMMISSIONE PASTORALE GIOVANILE - DIOCESI DI CARPI CENTRO DI CONSULENZA FAMILIARE DIOCESI DI CARPI SPES (OGGI EFFETÀ)- SERVIZI PER L’EDUCAZIONE E LA SCUOLA AGESCI ZONA DI CARPI E MIRANDOLA AZIONE CATTOLICA – DIOCESI DI CARPI E MIRANDOLA CONSULTA E (SPORT E BENESSERE) COMUNE DI CARPI SPAZIO GIOVANI – COMUNE DI CARPI VIDEOTECA E BIBBLIOTECA – COMUNE DI CARPI ASSOCIAZIONE FAMIGLIE VITTIME DELLA STRADA DI MODENA È stata realizzata una ricerca attraverso l’individuazione di scuole campione che si sono messe a disposizione per quanto riguarda l’individuazione delle classi, del corpo educativo e dei genitori, con il

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supporto dell’esperta su come comunicare con i giovani e cosa comunicare. A questo si sono voluti legare gli incontri con la scuola per ottimizzare i tempi messi a disposizione dalle scuole stesse Un incontro pubblico è stato rivolto ai medici di base, in collaborazione con le agenzie dell’AUSL del territorio; mentre sono stati modificati gli incontri che erano stati inizialmente pensati per i genitori. Sono stati quindi rivolti agli insegnanti, genitori ed educatori/allenatori in quanto sono stati raggruppati tutti in un singolo incontro dovuto al fatto che i relatori individuati hanno dato disponibilità per una singola data, gli argomenti erano comuni, si è pensato di compattare i destinatari in un unico incontro. Negli incontri finali a scuola, considerata la difficoltà a reperire i testimoni adatti a parlare con i giovani, si è pensato di proporre uno spettacolo che evidenziasse come è possibile divertirsi senza sballare per cercare di portare i giovani a riflettere sulla tematica in modo allegro e fuori dai soliti stereotipi. “BELLO SENZA SBALLO” DELLE AVIS COMUNALI DI CONCORDIA S/S, SAN POSSIDONIO, SAN PROSPERO, SAN FELICE E MEDOLLA (2008) AVIS MEDOLLA AVIS SAN POSSIDONIO AVIS SAN PROSPERO AVIS SAN FELICE S/P AVIS CONCORDIA S/S Azione 1 PROMOZIONE E REALIZZAZIONE CONCORSO NELLE SCUOLE Promozione e realizzazione di una campagna pubblicitaria contro l’abuso di bevande alcoliche attraverso un concorso a premi nelle scuole secondarie di I grado. Sono state coinvolte 13 classi terze degli istituti secondari di I grado appartenenti ai rispettivi comuni delle sedi Avis chiedendo dapprima agli insegnanti l’adesione all’iniziativa poi l’autorizzazione del consiglio docenti e dei genitori a far partecipare gli alunni al concorso. Sono stati nominati degli insegnanti tutor per seguire e coordinare il lavoro dei ragazzi nelle classi e due rappresentanti in ogni classe per relazionarsi con i tutor. Si è poi dato avvio al concorso che prevedeva da parte di ogni classe coinvolta la produzione di un cartellone pubblicitario con immagini grafiche e uno slogan che richiamasse i rischi dovuti all’abuso di alcool insieme ad una relazione scritta che descrivesse le motivazioni e l’obiettivo che lo spot pubblicitario intendeva raggiungere . Gli insegnanti coinvolti appartenevano ad almeno due discipline: italiano ed educazione artistica e hanno lavorato con le classi nel periodo gennaio – fine aprile 2008. Alla fine di aprile sono stati raccolti 13 cartelloni, è stata nominata una commissione esaminatrice e alla fine di maggio si è proceduto a riunire tutte le classi coinvolte nel teatro di Concordia s/S per procedere alla premiazione del migliore progetto grafico realizzato. La classe vincitrice è stata premiata con una gita a Gardaland grazie al finanziamento delle Avis promotrici. Si è realizzata una campagna di prevenzione dell’abuso di alcool fra gli adolescenti di 5 comuni sperimentando nuove forme di educazione alla salute che hanno coinvolto attivamente i ragazzi. Gli studenti delle cinque scuole secondarie di I grado sono stati sensibilizzati sui rischi dell’alcool attraverso lo sviluppo di soluzioni creative al problema L’intervento realizzato nelle classi ha avuto caratteristiche di “riproducibilità” cioè potrà essere riproposto anche in scuole diverse da quelle coinvolte nella prima attuazione. La mostra dei cartelloni pubblicitari e la classe premiata sono stati presentati alla serata dedicata ai rischi da abuso di alcool promossa da Avis Medolla nell’estate seguente. E’ stato costituito un Gruppo di progetto per pianificare le azioni, definire le modalità di realizzazione ed effettuare il monitoraggio costante del progetto costituito dai rappresentanti delle Avis comunali coinvolte e dal referente del CSV Il Gruppo di progetto si è incontrato periodicamente, come documentato dai verbali . Inoltre, ci sono stati incontri periodici tra il presidente di Avis Medolla, referente per il progetto e la responsabile territoriale per verificare lo stato di avanzamento del progetto. A conclusione del progetto, nel corso di una intervista semi-strutturata che ha coinvolto per intero il gruppo di progetto si sono raccolti elementi di valutazione sul processo, le ricadute sull’associazione, l’impatto sui destinatari finali, l’impatto sugli interlocutori dell’associazione, i rapporti con il CSV, l’accompagnamento e i servizi, l’avvio o lo sviluppo di piste di lavoro per il 2009, il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo. Le Avis hanno manifestato soddisfazione per il supporto fornito dal Centro Servizio nel coordinare tutte le fasi del progetto, nella realizzazione del progetto grafico del book con la raccolta dei cartelloni prodotti dalle classi. Punto di forza del progetto è stata l’adesione di 13 classi di scuola media, l’apporto al lavoro dei ragazzi fornito dagli insegnanti di lettere e di educazione all’immagine e la buona realizzazione grafica dei cartelloni pubblicitari. Sono inoltre stati impostati buoni rapporti con gli insegnanti tutor delle

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classi e alla premiazione finale, hanno partecipato tutte le scuole coinvolte. L’unica criticità riscontrata è stata l’assenza della cittadinanza all’incontro di premiazione che si è tenuto al Teatro del popolo di Concordia, con la partecipazione dei conduttori di Radio Bruno, e la scarsa rilevanza che l’evento ha avuto sulla stampa locale. Fra le piste di lavoro future per l’associazione resta l’idea di portare avanti la prevenzione dell’abuso di bevande e sostanze e la promozione di un sano stile di vita. Al momento le 5 Avis stanno pensando di coinvolgere anche le altre avis comunali del territorio in un unico progetto, ma sono indecise se proseguire il lavoro di prevenzione nelle scuole medie come fatto fino ad ora o passare a lavorare con ragazzi più grandi, di quarta e quinta superiore per esempio. La commissione di valutazione che si è riunita a maggio ha valutato gli elaborati per aggiudicare il premio finale, ma è stato anche un momento di verifica generale sul grado di rielaborazione dei contenuti e sulla sensibilizzazione degli studenti sull’argomento. GIOVANI E ALCOL: progetto attualmente in corso promosso dall’AVIS Provinciale e gestito dalle 10 Avis comunali del distretto di Mirandola Mira a sensibilizzare i giovani dai 17 anni in su sull’uso e abuso di alcool e promuovere stili di vita sani e a sensibilizzare i giovani alla donazione del sangue. Dopo la realizzazione di due video con un approccio molto vicino alla modalità comunicativa dei giovani e materiale grafico si incontrano i giovani nelle classi quarte e quinte superiori, nelle scuole guida in cui verrà riservata uno spazio all’interno della teoria e nei centri di aggregazione giovanile. All’interno di Avis si è costituito un gruppo giovani che sta usufruendo di una consulenza formativa del CSV sugli stili comunicativi dei giovani e sugli strumenti necessari per instaurare un dialogo efficace con i ragazzi.

ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATOPER LA LOTTA ALLE MALATTIECARDIOVASCOLARI(ONLUS - ORGANIZZAZIONE NON LUCRATIVA DI UTILITÀ SOCIALE)

“Gli Amici del Cuore”aderente al CONACUORE

Le scelte di programmazione sanitaria e il Pal 2011-2014

UN PROGETTO CHE GUARDI AL FUTURO

“La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività” (art.32, primo comma, della nostra Costituzione). Ci si augura che nella furia riformista che sembra attraversarel’attuale Governo anche questa parte non venga considerata obsoleta e, quindi, da cassare. A noi, cheabbiamo vissuto i decenni successivi al varo della Legge fondamentale dello Stato repubblicano, sembra chedall’articolo 32 sia nato il Sistema sanitario più equo e, perciò stesso, socialmente meno dispendioso delpianeta. Gli Stati Uniti e il loro attuale presidente Obama hanno finalmente mosso i primi passi per imitarlo.Non vorremmo mai che da noi si compisse, in modo strisciante, il percorso inverso: ci sarebbe semmai dainvestire nel socio-sanitario così da rendere palese come sia “interesse della collettività” avere individui epopolazione complessivamente sani. Appare del tutto evidente che una migliore salute della comunità,giovane e meno giovane, comporta minori spese sanitarie e possibile rilancio dell’intero comparto salute. Atal fine diventa oramai indilazionabile, soprattutto in questo periodo di crisi, investire per superare lapossibile implosione di sistema, capace di far precipitare il Paese nel buco nero dell’egoismo, nel qualeognuno pensa e provvede a se stesso, ammesso che ci riesca. La politica dei tagli, peraltro non giustificata dainesistenti superiori spese rispetto ai maggiori partner europei, non giova al rilancio. Né giova il continuorinvio della tanto invocata (da fin troppi decenni!) prevenzione. L’espressione “prevenire è meglio checurare” è divenuta un’autentica icona concettuale: basta leggere le voci nei bilanci delle Asl o in quelli deglienti locali italiani. Il prossimo Piano Attuativo Locale (PAL) 2011-2014 rappresenta una grande occasioneper la sanità modenese di passare dalla teoria alla pratica. A livello nazionale si è speso in prevenzione lo0,46% rispetto al 99,54 assorbito dalla spesa sanitaria “riparativa” (dati Ocse 2005). A Modena non ci pareche la percentuale si discosti molto da questo dato. Eppure è interesse di tutti costruire un progetto capace diattrarre risorse umane - professionali e volontarie - ed economiche, finalizzato ad uscire dalla puraenunciazione teorica. Abbiamo una popolazione sempre più anziana e una fascia di ragazzi in soprappeso(6%) e obesa (3%). Perché non si interviene ritagliando percentuali molto più significative da investire inprevenzione, utili a dar luogo ad un percorso più virtuoso? E’ evidente che nel progetto complessivo vadanocoinvolte le scuole di ogni ordine e grado, le famiglie, i produttori di beni alimentari, le aziende sanitarie, leimprese, il volontariato, i migliori comunicatori e la comunicazione più in generale. L’obiettivo? Entrocinque-sei anni, verificare il “fatto” e il “da farsi”: cioè controllare se è migliorata la qualità esistenziale dellanostra comunità. E’ pleonastico aggiungere che “Gli Amici del Cuore” si dichiarano totalmente disponibili alavorare da partner affidabili sul territorio, se necessario contribuendo anche a trovare risorse. Le malattiecardiovascolari sono, come buona parte di quelle croniche, in larga misura prevedibili e prevenibili; erisultano, purtroppo, ancora largamente prime nelle statistiche di mortalità, di morbilità, invalidità e spesasanitaria. Noi non vogliamo parlare di passato e di eventuali errori nelle scelte compiute, né ci interessano lesterili diatribe: prendiamo saggiamente atto che “così stanno le cose”. Impegniamoci invece a costruire conspirito di futuro, facendo tesoro anche di esperienze non positive. Ma per carità, andiamo avanti! D’altraparte la politica dell’improvvisazione non ci pertiene: ci persuade semmai “un’area su cui, un tempo entrocui, un oggetto per cui….”, cioè una seria e corretta programmazione del tempo a venire. Oggi ci pareesistano nelle istituzioni, politiche e sanitarie, le attenzioni e le volontà di volere. L’auspicio è che sitraducano in progetto di medio e lungo periodo. Cogliamo l’occasione per plaudire al metodo adottato dainostri Comune e Provincia, che ha consentito un confronto a tutto tondo per la stesura del prossimo PAL.Speriamo che ne esca uno strumento capace di stimolare un’inversione esemplare di rotta nella “cultura dellasalute”: in modo che nelle teste degli addetti ai lavori, ma anche in quelle dei cittadini, malati e “malandi”,cominci a trovar spazio accanto alla medicina dell’attesa quella della prevenzione.

Il documento completo sul sito del PAL della Provincia di Modena

sede: Via Zurlini, 130 - 41100 Modena - Tel. 059 344981 - Fax 059 2923049e-mail: [email protected] web: www.gliamicidelcuore.mo.it

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