Cesare Cornoldi e Susi Cazzaniga

STUDI DI CASO Disturbi di scrittura

QUADERNI DI PSICOLOGIA CLINICA DELLO SVILUPPO E DELL’EDUCAZIONE

Collana diretta da Cesare Cornoldi

Indice

Presentazione della collana 7

DISTURBI DI SCRITTURA

Inquadramento teorico 11La valutazione delle abilità di scrittura 29Trattamento e potenziamento delle abilità di scrittura 37

STUDI DI CASO

Studio di caso 1Leonardo: analisi longitudinale di un caso di disortografia 47

Studio di caso 2Giuseppe: un caso di disortografia 68

Studio di caso 3Federico: un caso di disgrafia associato a problemi non verbali, della coordinazione motoria e dell’espressione scritta 82

Studio di caso 4Camilla: un caso di difficoltà miste di apprendimento con particolari problemi ortografici 103

Studio di caso 5Carlo: un esempio di disortografia e di lentezza di scrittura associate a elevata intelligenza non verbale 127

Studio di caso 6Raffaella: progetto di intervento in gruppo per la promozione della capacità di generare idee per la produzione del testo scritto 142

Bibliografia 165

Presentazione della collana

I Quaderni di psicologia clinica dello sviluppo e dell’educazione, pensati so-prattutto per chi già opera o si sta formando come psicologo, neuropsi chiatra infantile, logopedista, psicopedagogista, neuropsicomotricista, offrono una proposta innovativa per chi lavora nel campo dei disturbi evolutivi, perché presentano — oltre a una ricognizione aggiornata sul piano teorico e clinico del disturbo preso in considerazione — il versante operativo dell’intervento con la descrizione di studi di caso. In questo modo il lettore può seguire passo per passo l’iter terapeutico, dall’anamnesi alla diagnosi alle varie fasi del tratta-mento, ricavando da casi esemplari delle linee guida e dei modelli di intervento che possano servire come traccia e spunto per il lavoro clinico quotidiano.

Ciascun volume della collana in particolare offre a studenti e operatori una cornice concettuale chiara e concisa con definizioni, criteri diagnostici, linee guida, una panoramica sugli approcci e gli strumenti per la valutazione e la misurazione delle abilità compromesse dal disturbo, una guida all’ intervento dalla presa in carico al recupero e al potenziamento delle abilità, e casi clinici selezionati e supervisionati da esperti di chiara fama.

Studi di caso. Disturbi di scrittura, primo volume della serie, presenta casi seguiti e supervisionati dal professor Cesare Cornoldi e raccolti nel corso degli anni tra la vasta e variegata casistica del Master in Psicopatologia dell’apprendimento e di altri percorsi formativi tenuti presso l’Università degli Studi di Padova.

8 STUDI DI CASO – Disturbi di scrittura

I partecipanti hanno collaborato con l’attività clinica svolta presso il Servizio sulle Difficoltà di Apprendimento dell’Università, ove hanno po-tuto interagire con specializzandi e altri operatori in formazione, fra cui i professionisti che seguono il percorso AIRIPA di formazione avanzata con supervisione. Si è trattato di un numero ampio di persone impegnate in un numero ancor più ampio di casi che rappresentano un patrimonio inestimabile di profili, esperienze, problematiche.

In questo volume sono state selezionate delle casistiche accomunate dal fatto di presentare «disortografia» ovvero problemi di apprendimento or-tografico, talora in associazione con disgrafia e difficoltà di produzione del testo. In seguito alla legge 8 ottobre 2010, n. 170, «Nuove norme in materia di disturbi specifici d’apprendimento in ambito scolastico», dia-gnosi e problemi di disortografia appaiono con sempre maggiore frequenza e non sempre gli operatori sanno come comportarsi. Pensiamo quindi che riportare queste testimonianze possa essere un utile riferimento per chi lavora in questo campo.

Inquadramento teorico

La valutazione delle abilità di scrittura

Trattamento e potenziamento delle abilità di scrittura

DISTURBI DI SCRITTURA

11Inquadramento teorico

DIS

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I SC

RIT

TUR

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Inquadramento teorico

Definizioni

Criteri diagnostici

Linee guida

Legge 170/2010

Possiamo individuare tre forme fondamentali di difficoltà/disturbo di scrittura, associate alle tre componenti fondamentali dello scrivere: grafismo, competenza ortografica, espressione scritta. Esse sono tutte previste nei manuali diagnostici internazionali, anche se con collocazio-ne variabile. Ad esempio, l’importante DSM-5® indica alcune categorie fondamentali di fenomeni che rientrano nel disturbo di scrittura (tabella 1), rispettivamente al punto 3 (disortografia) e al punto 4 (problemi di espressione scritta).

TABELLA 1 Elementi che sono inclusi per una diagnosi di DSA secondo il DSM-5®

Difficoltà di apprendimento e nell’uso di abilità scolastiche, come indicato dalla presenza di almeno uno dei seguenti sintomi che sono persistiti per almeno 6 mesi, nonostante la messa a disposizione di interventi mirati su tali difficoltà:

1. Lettura delle parole imprecisa o lenta e faticosa (per es., legge singole parole ad alta voce in modo errato o lentamente e con esitazione, spes-so tira a indovinare le parole, pronuncia con difficoltà le parole).

2. Difficoltà nella comprensione del significato di ciò che viene letto (per es., può leggere i testi in maniera adeguata ma non comprende le se-quenze, le relazioni, le inferenze o i significati più profondi di ciò che viene letto).

12 STUDI DI CASO – Disturbi di scrittura

3. Difficoltà nello spelling (per es., può aggiungere, omettere o sostituire vocali o consonanti).

4. Difficoltà con l’espressione scritta (per es., fa molteplici errori gramma-ticali o di punteggiatura all’interno delle frasi; usa una scarsa organizza-zione dei paragrafi; l’espressione scritta delle idee manca di chiarezza).

5. Difficoltà nel padroneggiare il concetto di numero, i dati numerici o il calcolo (per es., ha una scarsa comprensione dei numeri, della loro di-mensione e delle relazioni; conta sulle dita per aggiungere numeri a una singola cifra, piuttosto che ricordare i fatti matematici come fanno i coetanei; si perde all’interno di calcoli aritmetici e può cambiare proce-dure).

6. Difficoltà nel ragionamento matematico (per es., ha gravi difficoltà ad applicare concetti matematici, dati o procedure per risolvere problemi quantitativi).

© 2014 Raffaello Cortina Editore, su licenza di American Psychiatric Association (2013)

Il DSM-5®, pur suggerendo di considerare unitariamente la categoria dei DSA, aggiunge comunque il riferimento a possibili specificatori. Nel caso dei problemi di scrittura, così si esprime:

Specificare se:315.2 (F81.1) Con compromissione dell’espressione scritta:Accuratezza nello spellingAccuratezza nella grammatica e nella punteggiaturaChiarezza/organizzazione dell’espressione scritta

© 2014 Raffaello Cortina Editore, su licenza di American Psychiatric Association (2013)

Si noti che il DSM-5® riporta il proprio codice, ma anche il codice F81.1 previsto — sia pur con limitazioni — dal sistema ICD-10 (tabella 2). L’ICD-10 e il DSM-5® differiscono nel definire i sintomi specifici per poter diagnosticare il disturbo di competenza ortografica previsto spe-cificamente dalla normativa italiana (legge 170/2010) a partire dal 2010 (disortografia). La descrizione del disturbo da parte dell’ICD-10, versione 2007, è la seguente:

La caratteristica principale è una specifica e significativa compromis-sione nello sviluppo delle abilità di ortografia, in assenza di una storia di disturbi specifici di lettura, che non è soltanto conseguente a bassa età

STUDI DI CASO

Studio di caSo 1Leonardo: analisi longitudinale di un caso di disortografia

Studio di caSo 2Giuseppe: un caso di disortografia

Studio di caSo 3Federico: un caso di disgrafia associato a problemi non verbali, della coordinazione motoria e dell’espressione scritta

Studio di caSo 4Camilla: un caso di difficoltà miste di apprendimento con particolari problemi ortografici

Studio di caSo 5Carlo: un esempio di disortografia e lentezza di scrittura associate a elevata intelligenza non verbale

Studio di caSo 6Raffaella: progetto di intervento in gruppo per la promozione della capacità di generare idee per la produzione del testo scritto

http://risorseonline.erickson.it/Gli studi di caso sono corredati di materiali aggiuntivi di approfondimento testistico e diagnostico, disponibili online.Per visualizzare e scaricare i materiali basta registrarsi e inserire il codice di at-tivazione:

0590-0790-DISS-1945

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Studio di caso Leonardo: analisi longitudinale di un caso di disortografi a

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Premessa

Come primo caso, abbiamo deciso di presentare Leonardo, perché il nostro lavoro con lui si è limitato sostanzialmente al monitoraggio e quindi è possibile sia avere un esempio preciso e completo del pro-cesso di valutazione sia capire qual è un’evoluzione tipica della disor-tografia.Leonardo è stato seguito per 3 anni consecutivi presso il Servizio sui Disturbi dell’Apprendimento del Dipartimento di Psicologia Generale dell’Università di Padova, con la collaborazione della dott.ssa Nadia Caldarola, della dott.ssa Rosanna Ferrara, che hanno frequentato il Master, e del dottor Michele Guidi, che ha frequentato la Scuola di Specializzazione, sotto la supervisione del prof. Cesare Cornoldi. Le informazioni che riportiamo sono ricavate dalla cartella che raccoglie le sue valutazioni e dalle relazioni preparate per la famiglia. I consigli forniti sono direttamente estratti dalle relazioni, ma non si riferiscono al lavoro diretto col bambino che, per ragioni dovute alla distanza, non è stato portato avanti dal nostro Servizio, quanto piuttosto da logopedisti operanti nella zona di residenza del bambino. Come met-tiamo in luce nell’analisi del caso ed enfatizziamo nelle conclusioni, Leonardo rappresenta un esempio di progressiva emersione di un disturbo abbastanza specifico e profondo della competenza ortogra-fica, contro il quale poco è riuscito a fare il lavoro logopedico svolto nel territorio di residenza del bambino.

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Presentazione del caso e storia clinica

Leonardo è un bel bambino con grandi occhi chiari e capelli castani. Giunge al Servizio insieme al fratello più grande, che ha 12 anni ed è già stato seguito negli anni precedenti presso il nostro Servizio per problemati-che legate agli apprendimenti. Il fratello, infatti, presenta un disturbo severo di scrittura (disortografia) associato a difficoltà di lettura e di calcolo. La familiarità per le difficoltà negli apprendimenti è importante: non solo il fratello ma anche il nonno paterno hanno presentato delle problematiche in questo ambito. Leonardo è un bambino sorridente, ma appare da subito timido e piuttosto silenzioso, infatti fatica a parlare di sé. Racconta però della sua passione per il basket, sport che pratica con regolarità. La prima valutazione di Leonardo è stata effettuata nel mese di maggio del 2011, quando il bambino aveva 7 anni e frequentava la seconda classe della scuola primaria. I genitori avevano richiesto la valutazione per aggiornare lo stato degli apprendimenti, con un particolare riferimento a possibili difficoltà a carico della scrittura. Infatti, nell’aprile del 2010, durante la frequenza del primo anno di scuola primaria, la scuola aveva segnalato delle difficoltà di apprendimento della letto-scrittura e conseguentemente il bambino era stato sottoposto alla valutazione di una logopedista. La valutazione aveva confermato l’esistenza di alcuni problemi nella scrittura, sia nel controllo fonologico, sia nell’automatizzazione delle regole ortografiche, sia nell’ese-cuzione grafica. Di conseguenza era stato suggerito, e attuato, un tratta-mento logopedico con l’obiettivo di migliorare le abilità metafonologiche e la competenza ortografica.

L’esito della prima valutazione era riconducibile a un quadro caratte-rizzato da difficoltà nell’acquisizione delle abilità di lettura e di scrittura (a carico della componente ortografica) con rischio di sviluppo di un di-sturbo in questo ambito. Alla famiglia era stato quindi consigliato di far seguire a Leonardo un percorso, progettato e monitorato da un esperto nell’ambito dell’apprendimento, volto a migliorare la capacità di decodifica e la competenza ortografica. In particolare, nell’ambito della scrittura, si suggeriva di guidare il bambino a compiere una sistematica revisione or-tografica dei suoi errori favorendo la capacità di acquisire, col tempo, una maggiore autonomia nel controllo degli stessi. Le attività specifiche, svolte

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dall’esperto, avrebbero dovuto essere integrate, a cura della famiglia, con attività e iniziative più generali volte a motivare il bambino al testo scritto, a stimolarlo a giocare con la composizione delle parole e ad accrescere il contatto con il materiale scritto.

In seguito alla scuola era stato consigliato di continuare nell’adozione del Piano Didattico Personalizzato, peraltro già stilato in occasione della prima valutazione logopedica, facendo in modo che le difficoltà di lettura e di scrittura non incidessero negativamente sul percorso scolastico. Date le potenzialità di apprendimento di Leonardo, si raccomandava di valoriz-zare i risultati positivi ottenuti dal bambino e di sostenerne l’impegno e la motivazione all’apprendimento, affinché l’alunno potesse trovare maggiori spazi di fiducia nelle proprie risorse e capacità, e non risentire delle diffi-coltà specifiche.

La seconda valutazione è stata svolta a distanza di un anno, nel giugno del 2012, al termine della terza classe della scuola primaria. I genitori ave-vano confermato il permanere di difficoltà scolastiche, in particolare in italiano, nonostante la prosecuzione del percorso di trattamento logopedico. Sebbene la prestazione di Leonardo fosse sufficiente in tutte le materie, anche gli insegnanti rilevavano difficoltà nella lettura e nella scrittura. Era quindi necessario un aggiornamento della valutazione al fine di pervenire a un’eventuale diagnosi di Disturbo Specifico dell’Apprendimento. Gli elementi raccolti hanno condotto a una diagnosi di Disturbo Specifico della Scrittura a carico della componente ortografica (Disortografia, codice ICD-10 F 81.1) in associazione a problemi di automatizzazione della lettura. Pertanto è stato consigliato alla scuola di applicare alcune delle misure di-spensative e compensative previste dalla legge 170/2010, nonché di esplorare il grado di plasticità delle competenze ortografiche del bambino, mediante specifiche attività che partissero da un’analisi dei suoi errori prevalenti.

La terza valutazione è avvenuta nel mese di giugno 2013; Leonardo aveva 9 anni e 7 mesi e stava terminando la frequenza del quarto anno della scuo-la primaria. Leonardo aveva seguito un percorso logopedico, interrotto du-rante l’anno scolastico in corso perché troppo faticoso per il bambino che, al momento della valutazione, era affiancato da un insegnante privato per una o due volte alla settimana. Durante il colloquio la madre aveva attestato la continua presenza di numerosi errori ortografici, rilevabili anche dall’os-

50 STUDI DI CASO – Disturbi di scrittura

servazione dei quaderni, e aveva riportato difficoltà nell’apprendimento delle parole nuove in inglese. Gli esiti della valutazione hanno confermato un profilo di Disortografia (F81.1) associato a difficoltà nella lettura. Tale profilo, accertato come persistente dalle valutazioni longitudinali, appariva inerire profondamente alle caratteristiche di Leonardo e non dipendere quindi semplicemente da fattori contestuali e/o dal suo impegno. Alla luce del profilo emerso si suggeriva di proporre a Leonardo delle attività speci-fiche, anche in modalità ludica, volte a favorire una maggiore correttezza ortografica. In particolare, poteva risultare utile chiedere al bambino di fare lo spelling delle parole, in modo da sollecitarlo a identificarne tutti i suoni prima di scriverle (alcuni giochi utili in tal senso possono essere i cruciverba o Scarabeo, che invitano il bambino a riflettere sul numero di lettere che costituiscono la parola e sulla loro posizione all’interno di essa); promuovere il confronto tra il suono che una parola assume con o senza l’accento oppure con o senza la doppia, sottolineando anche il cambiamento di significato che ne deriva; individuare insieme a Leonardo le parole che tendeva con più frequenza a unire o separare illegalmente e costruire un promemoria contenente la forma ortografica corretta o la regola a cui po-tesse far riferimento per evitare di sbagliare. È stato considerato importante favorire una maggiore consapevolezza dell’errore da parte di Leonardo e stimolare la revisione autonoma del testo come strumento di controllo. A tal fine, la modulazione della guida fornita al bambino avrebbe dovuto essere graduale: ad esempio richiedere prima una revisione autonoma; se Leonardo non avesse identificato l’errore, indicare la riga che conteneva la parola scritta in modo errato; infine, se necessario, specificare quale fosse la parola scorretta lasciando al bambino il compito di provare a correggerla.

A gennaio 2014, i genitori richiedono un ulteriore aggiornamento dello stato degli apprendimenti, in vista dell’ingresso alla scuola secondaria di 1° grado: Leonardo ha compiuto 10 anni e frequenta l’ultimo anno della scuola primaria. Il rendimento scolastico è ottimo: la pagella presenta voti alti (8-9) in tutte le materie e gli insegnanti descrivono Leonardo come un bambino molto volenteroso che grazie al suo impegno ha compiuto grandi progressi, malgrado le sue difficoltà persistano in modo marcato. Leonardo è ancora seguito da un insegnante privato per due o tre volte a settimana che lo affianca nei compiti e, quando possibile, gli propone al-

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cune attività specifiche per l’ortografia. La mamma appare piuttosto serena rispetto all’andamento del percorso scolastico del bambino, ma si pone un interrogativo rispetto alla scelta della lingua straniera per l’anno successivo. La scuola secondaria di 1° grado, infatti, prevede sicuramente lo studio dell’inglese, mentre per la seconda lingua straniera è possibile scegliere tra il francese e il tedesco. I genitori, quindi, domandano quale sia la scelta più opportuna per Leonardo. Essendo a metà dell’anno scolastico, si ritiene opportuno proporre al bambino solo qualche prova di base per monitorare l’andamento della lettura, della scrittura e del calcolo, rimandando il com-pletamento della valutazione al termine dell’anno scolastico. Ciò perché si ritiene utile fornire, all’ingresso nel nuovo ciclo scolastico, una fotografia dello stato degli apprendimenti a conclusione del ciclo precedente. Dalle prove somministrate, si conferma quanto emerso nelle valutazioni prece-denti (Disortografia, F81.1, associata a difficoltà di lettura). Viene quindi suggerito di continuare a lavorare con Leonardo puntando soprattutto sulla discriminazione dei suoni e sulla revisione dei propri elaborati, aspetti che appaiono ancora molto deboli nel bambino. Rispetto, invece, al quesito sulla scelta della lingua straniera, viene suggerito che sarebbe più opportuno orientarsi sulle lingue neolatine, in quanto più vicine all’italiano.

Percorso di valutazione1

Alla luce degli elementi emersi durante i colloqui con i genitori, le va-lutazioni hanno riguardato alcune aree dell’apprendimento scolastico e alcune funzioni associate, i cui riscontri principali possono essere sintetiz-zati come segue.

Valutazione 2011

Un’indagine preliminare dei prerequisiti della lettura ha evidenziato che la consapevolezza fonologica, valutata attraverso prove di analisi e segmenta-

1 Ci limitiamo qui ad alcune informazioni e, in particolare, ai dati specifici delle prove di scrittura. Gli esiti complessivi delle valutazioni di Leonardo sono riportati nell’ap-profondimento 1 delle risorse online .