DISPOSITIVO MEDICO PER IL RINFORZO L ALLUNGAMENTO … · Le comodità della vita odierna ci...

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SPINEHEALTH Pagina 1 di 27 SPINEHEALTH DISPOSITIVO MEDICO PER IL RINFORZO, LALLUNGAMENTO ED IL RIEQUILIBRIO (RIALLINEAMENTO) DEL RACHIDE. Prodotto tutelato da brevetti

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DISPOSITIVO MEDICO PER IL RINFORZO, L’ALLUNGAMENTO ED

IL RIEQUILIBRIO (RIALLINEAMENTO)

DEL RACHIDE. Prodotto tutelato da brevetti

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INDICE

1. PREMESSA............................................................................................................. 3

2. ELEMENTI DI BIOMECCANICA DELLA COLONNA VERTEBRALE.................................. 4

2.1 Struttura toracica che regola l’allungamento della colonna vertebrale. ................. 6 3. OBIETTIVI............................................................................................................. 8

3.1 Descrizione della macchina “SPINEHEALTH” ...................................................... 9

4. CARATTERISTICHE TECNICHE DELLO “SPINEHEALTH” .......................................... 12

4.1 Gambe .......................................................................................................... 13

4.2 Telaio............................................................................................................ 13

4.3 Poggia testa .................................................................................................. 13

4.4 Supporti per bloccaggio spalle......................................................................... 14

4.5 Poggia piedi................................................................................................... 14

4.6 Guide lineari laterali con impugnature ............................................................. 14

4.7 Pressa per il torace ........................................................................................ 14

5. CRITERI DI FUNZIONAMENTO DELLO “SPINEHEALTH” ......................................... 16

5.1 Tratto cervicale .............................................................................................. 17

5.2 Tratto dorsale ................................................................................................ 18

5.3 Tratto lombare............................................................................................... 19

5.4 Benefici ......................................................................................................... 21

6. SICUREZZA DELLA MACCHINA.............................................................................. 22

7. CONTROINDICAZIONI.......................................................................................... 23

8 RIVENDICAZIONI................................................................................................. 24

9. BIBLIOGRAFIA ..................................................................................................... 27

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1. PREMESSA

Per moltissimo tempo, l’essere umano ha camminato su terreni sconnessi arrampicandosi su dei

pendii, muovendo simultaneamente gli arti su un asse rachideo potente in quanto costantemente

sollecitato da carichi.

Le comodità della vita odierna ci allontanano da questo naturale esercizio muscolo-scheletrico, per

questo le patologie della colonna vertebrale da “squilibrio muscolare”,(con sofferenza discale

conseguente), sono aumentate in modo esponenziale.

Il mal di schiena è la patologia che più frequentemente si riscontra nell’uomo moderno,

nonostante l’apparente miglioramento delle condizioni di vita e la lunghezza della vita stessa.

Il denominatore comune è, comunque, la mancanza di tempo per il movimento e la posizione

seduta, prolungata per ore.

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2. ELEMENTI DI BIOMECCANICA DELLA COLONNA VERTEBRALE

Il rachide ha la funzione di:

sostegno degli organi sopra e sotto diaframmatici “asse biologico”,

astuccio protettivo per il midollo spinale “asse meccanico”.

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Da essa emergono le radici nervose dei nervi spinali (che nelle patologie meccaniche entrano in

conflitto con la struttura ossea).

La colonna vertebrale è costituita dalla sovrapposizione di vertebre (strutture ossee di forma

cilindrica) separate tra loro dai dischi intervertebrali imbibiti di liquido il quale, durante il corso

della giornata, tende a migrare verso i fori del piatto vertebrale causandone una riduzione

complessiva di circa cm.2.

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2.1 Struttura toracica che regola l’allungamento della colonna vertebrale.

Il torace, mediante le sue articolazioni costo-vertebrali, è di fondamentale importanza per la statica

e per la dinamica della colonna vertebrale.

Il torace, sostenuto dalla struttura polmonare, rappresenta un poderoso “ammortizzatore

pneumatico”.

Maggiore è la capacità espiratoria, e quindi l’elasticità toracica, migliore sarà la funzionalità

articolare della colonna vertebrale.

Anche le sollecitazioni sugli snodi cervicali e lombari saranno minori quando si sollevano dei carichi,

o si sta prolungatamente seduti.

I muscoli inspiratori sono gli intercostali esterni, gli sternocleidomastoidei, gli scaleni, il diaframma.

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I muscoli inspiratori accessori sono i pettorali, i laterovertebrali superiori, il gran dentato,

l’elevatore della scapola, il gran dorsale ed il trapezio.

L’ipertono dei muscoli inspiratori determina rigidità del torace e conseguente dolore

vertebrale, con uno o più segmenti rachidei interessati. Le cervicoalgie, le dorsalgie e le lombalgie,

di origine meccanica, sono l’espressione di una squilibrio vertebrale globale per le molteplici

connessioni biomeccaniche sacro-nucali.

Nella vita di tutti i giorni prevalgono i muscoli inspiratori, ciò avviene per effetto della forza di

gravità, ancor di più per le tensioni emozionali, ma anche per attività fisiche esageratamente

preposte al rinforzo delle masse muscolari dinamiche e prevalentemente in soggetti sedentari.

Oltre a favorire il mal di schiena, una tale prevalenza muscolare, può determinare l’aumento della

pressione arteriosa e disfunzioni dell’apparato digerente.

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3. OBIETTIVI In virtù di quanto sopra esplicitato, la chiave per il ringiovanimento della colonna vertebrale, e

quindi del soggetto, consiste nel rinforzare, allungare e riequilibrare costantemente la colonna

vertebrale. Ciò permette di:

REIDRATARE I DISCHI E RIPRISTINARE GLI SPAZI INTERVERTEBRALE IN TEMPI RIDOTTI (10-15 MIN.)

Tale è lo scopo della macchina in oggetto.

L’obiettivo principale della tecnica posturo-cinetica Pilates e Axis of life, conseguibile con il

supporto del dispositivo “SPINEHEALTH” sostituendo almeno tre operatori è quello di aumentare

la forza in allungamento e di riequilibrare il rachide permettendo così di:

Aumentare l’elasticità del torace e del diaframma;

Migliorare la mobilità e la verticalità della colonna vertebrale;

Rinforzare i muscoli spinali ed espiratori;

Migliorare la capacità respiratoria e circolatoria;

Aumentare lo “stato energetico” piuttosto che un ”consumo biometabolico”.

Infatti gli esercizi svolti sono aerobici e migliorando notevolmente il ritorno venoso,

contribuiscono a drenare i principali organi vitali (polmone, fegato..)

Migliorare lo stato di salute e di benessere generale;

Rallentare l’invecchiamento articolare;

Ottimizzare la qualità del gesto sportivo.

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3.1 Descrizione del dispositivo “SPINELHEALT”

SPINEHEALTH è un lettino, con piano di appoggio mobile e struttura centrale

semicilindrica per l’appoggio della spina dorsale, su cui la persona si sdraia in modo supino

con le gambe mantenute piegate a circa 90 gradi rispetto al tronco, tramite una barra

regolabile che ha anche la funzione di spinta.

Le spalle vengono posizionate su appositi supporti posti ai lati del poggia testa

mobile; le mani impugnano due manopole, poste ai lati del lettino, collegate ad un cilindro

in materiale semimorbido, che viene posizionato sul torace.

Inspirando e spingendo sia con le mani che con i piedi, verrà generato, anche

grazie alla posizione assunta, un movimento bio-meccanico che consente di distendere la

colonna vertebrale (dalla lombare alla cervicale), di avere un massaggio a livello

vertebrale, generato dalla posizione di equilibrio precario sul cilindro centrale e, nello

stesso tempo, di generare una pressione, regolabile dalla persona stessa, sulla gabbia

toracica per facilitare la completa espirazione.

Effettuando una serie di esercizi da 05 ai 20 minuti, potremo verificare l’effetto

distensivo ottenuto sulle vertebre semplicemente misurando l’altezza della persona prima

e dopo l’attività.

Nel dispositivo possiamo identificare tre parti distinte:

A. piano di appoggio dorsale

B. appoggio gambe - piede

C. appoggio spalle – testa

A. PIANO DI APPOGGIO DORSALE (zona centrale)

Sul dispositivo si deve stare in posizione supina, facendo coincidere l’andamento

della spina dorsale con il supporto semi cilindrico centrale che dovrà essere l’unico punto

di appoggio per il tronco. Per facilitare il posizionamento da parte di chi segue l’esercizio,

sono presenti due piani di appoggio laterali al cilindro centrale che, inizialmente, sono allo

stesso livello del cilindro formando un piano unico. Quando la persona sarà ben

posizionata, agendo sulla leva posta sul lato sinistro del lettino, tramite un eccentrico

verranno abbassate le porzioni laterali di piano avendo così come unico appoggio il

cilindro.

Sui lati sono presenti due maniglie, con pomello di presa e imbottitura a manopola

verticale, regolabili in distanza tramite pomelli di bloccaggio ed in altezza tramite altri

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pomelli di bloccaggio in modo da adeguare il loro posizionamento alla lunghezza del

braccio e dell’avambraccio di chi effettua l’esercizio, in quanto sono uno dei due punti di

spinta del lettino.

Le due manopole sono solidali tra loro grazie ad un supporto carrellato a sua volta

collegato alla molla di richiamo fissata al telaio

B. APPOGGIO GAMBE – PIEDI

Questa sezione serve a completare correttamente la postura del corpo prima

dell’esercizio.

Affinché si ottenga da due spinte (mani – piedi) una trazione sulla colonna

vertebrale, occorre che le gambe (coscia – polpaccio) formino due angoli di circa 90 gradi

( tronco – coscia e coscia polpaccio) generando un sistema di leve.

Dato che la posizione deve essere rigorosamente corretta, il sistema di appoggio

gamba-piede prevede delle regolazioni per adeguarsi a qualsiasi tipo di statura delle

persone che la utilizzano.

La prima regolazione serve per adattare la distanza del rullo di appoggio alla

lunghezza del polpaccio. La regolazione avviene tramite la variazione dell’inclinazione dei

supporti ottenuta dagli snodi formati dalla ruota dentata bloccata tramite l’ancoraggio della

molla di tenuta e la leva di sblocco collegati ai supporti tramite le molle regolabili che

hanno anche la funzione di ammortizzatori con forza costante in qualsiasi posizione si

venga a trovare il rullo.

La seconda regolazione serve ad adattare l’altezza dello stesso rullo adattandola alla

misura della coscia. Tale regolazione avviene facendo scorrere il perno assiale del rullo

nelle asole presenti sui supporti e bloccandolo tramite i pomelli.

Il rullo è rivestito con una sostanza gommosa semi-morbida, antiscivolo di

adeguato diametro per un comodo appoggio del piede.

C. APPOGGIO SPALLE – TESTA

Questa è la parte del dispositivo che può essere considerata più complessa, in

quanto formata dal supporto spalle – testa e dal rullo di compressione del torace.

In questa sezione troviamo i due supporti imbottiti detti anche spalliere regolabili in

larghezza ed altezza tramite appositi pomelli di blocco e fissati con sistema a vite e molla

a compressione, per avere un effetto ammortizzante, che costituiscono l’unico punto di

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fulcro fisso dei vari movimenti generati. Tra i due supporti è presente il vano imbottito per

il posizionamento della testa. Detto poggiatesta è regolabile in altezza in modo millimetrico

tramite la vite senza fine alla sua base e in distanza rispetto ai supporti spalle, tramite la

maniglia con molla di bloccaggio, per adattarlo alla lunghezza del collo di chi opera, in

quanto la parte superiore del cranio dovrà risultare in appoggio alla parte verticale del

supporto stesso. Le guance imbottite laterali hanno la funzione di mantenere la testa in

posizione retta, evitandone l’eventuale torsione. Il tutto è vincolato al carrello mobile che

scorre nel supporto tramite un sistema a guide e cuscinetti a sfera ed ha una forza di

compressione variabile grazie alle molle che hanno anche la funzione di ritorno del

carrello.

Questo appoggio deve essere mobile in quanto, nel momento in cui applichiamo le

forze di spinta, si viene a generare anche un allungamento del collo che deve essere

accompagnato e regolato.

Sezione rullo compressione torace (pressa toracica in kit optional)

Questa parte è formata dal rullo ricoperto da materiale spugnoso semi-morbido,

sorretto dai supporti mobili laterali realizzati con doppia fascia metallica e perno di

accoppiamento. variabile in posizione, con funzione anche di perno guida, e molla di

tenuta.

Dato che il rullo pressore deve essere posizionato sull’asse intermammellare, è

presente un sistema di regolazione della posizione, realizzato tramite le asole presenti sulle

staffe ed i pomelli di bloccaggio. Il movimento di compressione del rullo è controllato e

garantito dai supporti laterali provvisti delle asole dove scorre il perno guida della staffa.

L’asola è provvista di un’apertura finale che permette di sganciare i supporti dalle guide

onde poter allontanare il rullo pressore e consentire un facile accesso a chi effettua

l’esercizio. La velocità di discesa della staffa è regolata dalla frizione.

La forza di compressione sul torace è regolata dal sistema a snodo delle fasce

metalliche componenti supporti e dalle molle regolabili in potenza tramite il sistema

comandato dalla leva.

CONSIDERAZIONI FINALI

- il dispositivo può essere spostato nell’ambiente grazie alla presenza delle ruote

poste al termine delle gambe della sezione testa – spalle.

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4. CARATTERISTICHE TECNICHE DEL DISPOSITIVO “SPINEHEALTH”

Il dispositivo “SPINEHEALTH” si compone dei seguenti componenti principali:

1- Bracci paralleli pressa ruotante

2- Tubolare imbottito premente su torace

3- Pomello di blocco

4- Poggia testa imbottito regolabile

5- Braccio dinamometrico ruotante

6- Ruota estraibile

7- Gambe lettino pieghevoli

8- Maniglia solleva ripiano

9- Guide - Carrello

10- Pistone regolatore di tensione poggia piedi

11- Bracci paralleli ruotanti poggia piedi

12- Tubolare poggia piedi imbottito

13- Maniglia di comando bracci poggia testa

14- Elemento semi cilindrico poggia schiena

15- Piano di appoggio sx-dx mobile

16- Impugnatura

17- Molla poggia spalla

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4.1 Gambe del dispositivo

Le gambe sono a sostegno del telaio orizzontale su cui poggia il soggetto e sono

dimensionate in modo da consentire la sicurezza e stabilità della macchina per una gamma

di carichi tali da poter sostenere soggetti di qualsiasi peso e dimensione. Inoltre la

possibilità di regolare l’altezza delle gambe ha lo scopo di consentire all’utente, in funzione

della propria altezza e della propria mobilità articolare, di potersi sedere e

successivamente sdraiare sulla macchina agevolmente e senza rendere indispensabile il

supporto di terzi.

4.2 Telaio

Il telaio è costituito da una superficie mobile di appoggio orizzontale opportunamente

rivestita ed è diviso, lungo l’intero piano longitudinale, da un solido di forma semicilindrica

opportunamente fissato su di esso che lo divide in due semipiani identici.

Su tale solido il soggetto andrà a poggiare la colonna vertebrale durante l’evoluzione

dell’esercizio.

Il materiale del solido in oggetto può essere di polistirolo, gomma o similari, purchè sia in

grado di mantenere, sotto il peso del soggetto, la propria forma originaria deformandosi

quel poco che consenta al soggetto di poter mantenere, senza dolore, la posizione durante

lo sviluppo dell’esercizio.

4.3 Poggia testa

Il poggia testa è costituito da un elemento opportunamente sagomato (calotta o

similare) e costituisce la “naturale” continuazione del solido di forma semicilindirca (o

cilindrica).

Dovendo garantire la continuità con il cilindro e contestualmente la possibilità di eseguire

correttamente l’esercizio deve essere dotato di doppia regolazione:

regolabile in altezza e in lunghezza (lungo la direzione ortogonale al telaio) attraverso

apposita guida per consentire a soggetti con posture diverse (cifosi più o meno evidente) di

poter assumere comodamente la posizione orizzontale.

alloggiato su una guida orizzontale scorrevole avente escursione tale da poter consentire,

mantenendo l’aderenza poggiatesta-testa, l’allungamento del collo durante l’esercizio.

La guida deve essere adeguatamente sensibile in modo da poter assecondare con la

massima fluidità le sollecitazioni ad essa impresse dal movimento della testa senza limitarlo

in alcun modo o generare traumi.

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4.4 Supporti per il fermo delle spalle

I supporti per il fermo delle spalle sono fissati al telaio ai lati del binario su cui scorre

il poggia testa. Essi hanno l’obiettivo di impedire che durante la spinta generata dalla

distensione delle braccia il soggetto contragga le spalle assumendo una posizione non

corretta. I supporti sono opportunamente rivestiti per attutire il contatto con le spalle

durante l’esercizio. Sono regolabili in altezza ed il larghezza secondo la persona fisica.

4.5 Poggia piedi

Sulla zona inferiore del telaio sono fissati i supporti per l’appoggio dei piedi. Tali

supporti devono avere una tripla regolazione:

Regolabili in lunghezza al fine di consentire la corretta inclinazione delle gambe a soggetti

di altezze diverse;

Regolabili come inclinazione rispetto al piano orizzontale al fine di consentire esercizi con

posizione variabile delle gambe e, conseguentemente, delle piante dei piedi (tra 0° e 90°

rispetto al piano orizzontale).

Regolazione delle molle che sostengono i bracci per garantire una contro pressione alle

gambe durante l’esercizio.

4.6 Guide lineari laterali con impugnature

Lateralmente al telaio (lato destro e sinistro) sono alloggiate due guide lineari scorrevoli di

opportuna lunghezza collegate ad un carrello. Il binario di ciascuna guida è fisso e solidale

al telaio mentre la guida scorre lungo una linea parallela al lato lungo di quest’ultimo.

Sulla guida è fissato un elemento con manopole di regolazione su cui vanno inserite due

impugnature (dx e sx) che il soggetto posizionerà preliminarmente all’esecuzione.

4.7 Pressa per il torace (optional)

La parte superiore del telaio ospita dei perni su cui sono liberi di ruotare due bracci tra

loro paralleli collegati da un terzo elemento ad essi ortogonale (d’ora in poi denominato

“elemento di pressione”) che ha lo scopo di esercitare una forza premente sul torace del

soggetto. Quest’ultimo elemento, oltre a vincolare il movimento dei due bracci rendendoli

solidali nella rotazione, è adeguatamente rivestito e può assumere diverse posizioni lungo i

bracci paralleli grazie a due asole che consentono lo scorrimento ed il fissaggio lungo di

essi. Lo scopo della regolazione è quello di poterlo posizionare sul torace del soggetto

indipendentemente dall’altezza di quest’ultimo.

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La forza premente sul torace è generata dall’elemento di pressione mosso dai bracci

rotanti a loro volta azionati, attraverso un sistema di trazione, movimentate attraverso il

soggetto stesso. Il collegamento avviene attraverso dei tiranti laterali collegata con la

pressa dove delle molle di resistenze opportune regolano la pressione toracica.

Il sistema è strutturato in modo tale che quando il soggetto, distendendo le braccia,

spinge le guide laterali verso la parte inferiore del telaio (richiamo ad esecuzione capitolo

successivo) i tiranti trasmettono il movimento della pressa che, abbassandosi, permette

all’elemento di pressione di esercitare la spinta sul torace del soggetto. L’inserimento di un

braccio parallelo dinamometrico serve a:

auto compensare la forza premente generata dalla spinta delle braccia;

consentire alle braccia la distensione completa durante lo sviluppo dell’esercizio.

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5. CRITERI DI FUNZIONAMENTO DEL DISPOSITIVO “SPINEHEALTH”

Posizione dell’individuo sulla macchina e processi attivati dal punto di vista biomeccanico

Descrizione della fase dinamica dell’esercizio.

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5.1 Tratto cervicale

L’occipite poggia su una calotta (poggiatesta), regolata secondo gli assi fisiologici, con l’obiettivo di

annullare la lordosi cervicale e di allinearsi dolcemente al tratto dorsale che si spiana sull’asse

cilindrico di appoggio. E’ una posizione che non permette nè iperestensione nè flessione del collo.

Il collo è, pertanto, allineato al rachide ed il piano masticatorio perpendicolare al piano di

appoggio.

In fase di espirazione (fase attiva dell’esercizio) il soggetto dovrà spingere con il vertice del capo

sulla parte superiore della calottina allontanando il capo dalle spalle e portando il mento quanto

più possibile vicino allo sterno.

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5.2 Tratto dorsale

Il far poggiare la colonna vertebrale su un corpo cilindrico e non piano, essendo la colonna stessa

costituita da strutture cilindriche, conferendo una leggera instabilità al soggetto genera dei

movimenti di micro rotazione che attivano la muscolatura spinale poco interessata durante la

giornata e liberandola da contratture. Questi movimenti sono delle micro-mobilizzazioni che

riequilibrano un segmento rispetto all’altro (contiguo) senza traumatizzarlo: si ristabilisce

l’equilibrio del corpo in modo naturale senza rischio di traumi.

Contestualmente all’allineamento del tratto cervicale, in fase di espirazione, la distensione delle

braccia lungo il piano di appoggio tramite le impugnature, determinerà l’abbassamento di una

barra sul torace, la cui pressione genererà una chiusura della cassa toracica (abbassamento delle

coste e distanziamento delle vertebre).

Le spalle rimarranno anch’esse basse, grazie ad appositi cuscinetti solidali con il piano di appoggio

ed opportunamente posizionati.

Il tubo semi cilindrico sotto la colonna determina anche rilassamento e sollecita tutti e 24 i dischi

intervertebrali. La contemporaneità di abbassamento toracico e allungamento della colonna

cervicale raggiunge un’intensità che altrimenti non è possibile avere, permettendo dei risultati

strutturali eccellenti per forza ed allineamento di colonna senza rischi di traumi.

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5.3 Tratto lombare

Il piano di appoggio dei piedi, a gambe flesse, favorisce, attraverso una spinta delle gambe, una

retroversione del bacino con conseguente annullamento dell’angolo sacrale (di 30°) ed aumento

degli spazi intervertebrali con decompressione dei dischi.

Il processo di espirazione allungamento e, in generale, l’importanza dell’attivazione della cinetica

respiratoria con la messa in moto della muscolatura correlata, sono ampiamente trattati sui testi di

medicina riabilitativa (Compendio di riabilitazione ed.Arti Motorie Integrate).

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Questo esercizio isocinetico (a velocità bassa e costante, della durata di 7-10 sec. per singola

ripetizione, sollecita la muscolatura migliorandone l’elasticità ed il metabolismo (struttura

intrinseca). Gli stessi vasi sanguigni vengono sollecitati e riallineati mentre le cartilagini costali (se

non già ossificate) ma soprattutto le capsule articolari , vengono elasticizzate.

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5.4 Benefici

Una applicazione costante di circa 10-15 min. al giorno per un minimo di 3 volte a settimana,

consentono un risultato ottimale, rendendo più forte ed elastica la colonna vertebrale ed il torace

ottimizzando, così la funzione cardio-vascolare e conseguentemente rallentando il processo di

invecchiamento.

Se si monitorizza con RNM (Risonanza Magnetica Nucleare) o amplificatore di brillanza un

gruppo di soggetti trattati con il programma “SPINEHEALTH”, dopo un ciclo di sei mesi, si può

osservare, nella maggior parte dei casi (80%), un aumento degli spazi intervertebrali e dello

spessore discale con riduzione di protrusioni discali.

Soggetti con cifosi cervicale e lordosi lombare o con deviazioni laterali della colonna vertebrale

(scoliosi) invertono la tendenza al peggioramento di queste deformità evidenziando miglioramenti

nel giro di pochi mesi.

I benefici permangono nel tempo. I vantaggi cominciano a decrescere dopo circa due mesi di

mancato utilizzo della macchina (nuova perdita parziale di verticalità).

Netto miglioramento dello stato doloroso del soggetto e netto miglioramento della mobilità in

torsione del collo sul piano orizzontale (12/18%) ed in flessione anteriore della colonna lombare. (

trovare immagini prima e dopo il trattamento in rotazione e flessione). Il soggetto può recuperare

in altezza dal ½ cm. ad 2 ½ cm anche di 3 cm in funzione del paziente e secondo il tipo e

intensità della problematica manifestata (reidratazione rapida dei dischi). Tale recupero dura nella

giornata alcune ore evitando quel consumo discale ed abbassamento cronico dei dischi che prende

il nome di discopatia. Si riesce a prevenire il fenomeno di invecchiamento dei dischi in tempi brevi

Recupero di spessore ed elasticità di queste strutture che non si riesce ad ottenere neanche con il

riposo prolungato.

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6. SICUREZZA DEL DISPOSITIVO

Il dispositivo possiede un notevole margine di sicurezza, poiché non è motorizzata; ma attivata

dalla forza del soggetto, il quale, una volta rimossa la pressione esercitata sulle impugnature in

fase di allungamento delle braccia, automaticamente ed immediatamente annulla la spinta sul

torace.

A B

A

B

Ulteriore fattore di sicurezza è garantita dal limite imposto alla spinta sul torace esercitata dal

soggetto: la suddetta spinta non è direttamente proporzionale alla spinta delle braccia sulle

impugnature ma è opportunamente attenuata da due molle che la demoltiplicano consentendo una

pressione massima sul torace di 30 kg regolabili per molla. Tale pressione non può generare

problemi al soggetto.

Gli unici rischi possono derivare da un non corretto utilizzo della macchina o su soggetti con

controindicazioni assolute al movimento (gravi osteoporosi, neoplasie,cardiopatie e vasculopatie di

grado elevato ecc.)

Inoltre:

un non corretto posizionamento del soggetto quale mancato rispetto degli allineamenti (iper

estensione della colonna cervicale o mancata retroversione del bacino,……..) ha come massima

conseguenza una percezione di tensione dolorosa facilmente annullabile con gli adeguati

compensi

E’ necessario, pertanto, conoscere prima le corrette modalità di esecuzione dell’esercizio, poiché il

danno può derivare esclusivamente dal soggetto e non dalla macchina.

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7. CONTROINDICAZIONI

N.B.

In ogni caso è assolutamente indicata una visita medica preventiva come prima di

qualsiasi attività fisica e successivamente il controllo di personale qualificato.

Tale macchina non è utilizzabile da soggetti con le seguenti patologie: Malattie cardiovascolari di severe entità.

Osteoporosi grave e severe instabilità articolari in genere.

Neoplasie o stati infettivi gravi.

Patologie respiratorie di severa entità.

Gravidanza in atto.

Patologie dell’apparato digerente con laparoceli o ernie addominali.

Patologie di interesse neuro psichiatrico come epilessia o psicosi.

In tutti gli altri casi è utilizzabile poiché gli allineamenti della colonna ottenuti in questo

modo non determinano problemi nè vascolari nè articolari; anzi li migliorano.

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8. RIVENDICAZIONI

E’ un dispositivo avente caratteristiche biomeccaniche regolate dallo studio dell’anatomia

funzionale e da scienze come l’antropologia evoluzionistica e l’ortopedia preventiva.

Nasce dall’esigenza di potenziare e rendere più precise tecniche di Posturo-Cinetica volte a

prevenire l’invecchiamento. Elenchiamo i concetti di base che mediante il dispositivo

“SPINEHEALTH” permettono di prevenire l’invecchiamento, ma che possono essere

proficuamente applicati ad un individuo in accrescimento o per migliorare la performance sportiva.

1. Riallineamento e rinforzo della colonna con carico progressivo, a partire dalla reazione di

verticalità funzionale della regione cervico-occipitale ( fino ad arrivare ad un carico di circa

il 10% del peso dell’individuo vds. Gli ominidi a 200 anni dalla nascita di Darwin M. Romano

Roma editore 2008).

Questo si ottiene mediante la spinta cervico-occipitale, sulla calottina poggiatesta

scorrevole ed ergonomica, per mezzo di una potente contrazione muscolare dei muscoli

spinali e contemporaneo allungamento degli spazi intervertebrali (”contrazione eccentrica”).

2. Contemporaneamente, questo allineamento della colonna vertebrale è sostenuto e

potenziato da una profonda chiusura espiratoria della gabbia toracica. Questo si ottiene

mediante la spinta sul torace, durante l’espirazione, di una barra regolata manualmente dal

soggetto mediante manopole di blocco. Il soggetto, come si vede nel disegno, potenzia

ulteriormente il raddrizzamento vertebrale, perché per esercitare questa azione, è sdraiato

su un tubo semi morbido di forma semicilindrico e che permette di ripartire i carichi sui

muscoli spinali, sollecitando singolarmente ognuna delle 24 vertebre. Quindi la macchina

SPINEHEALTH è unica nel suo genere perché coniuga riallineamento e forza della colonna

vertebrale, ed aumenta il suo effetto mediante il massimo abbassamento costale (chiusura

del torace). Quando le coste si chiudono in basso, le vertebre meccanicamente vengono

diastasate da queste leve che vi si agganciano posteriormente formando le articolazioni

costo-vertebrali (vedi Kapandì e Compendio di riabilitazione M.Romano – Salvatori ed.

A.A.M.I. 1994). L’esecuzione in posizione supina, rende l’esercizio sulla SPINEHEALTH

scevro da pericoli e permette di caricare gradualmente una colonna vertebrale fino ad 1/10

del peso del corpo ottenendo il massimo della forza e dell’equilibrio (Compendio di

riabilitazione (M.Romano – G. Sallvatori ed. A.A.M.I. 1994 - Gli ominidi a 200 anni dalla

nascita di Darwin M. Romano Roma editore 2008).

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3. La macchina svolge in modo corretto un lavoro equivalente a quello da due a quattro

operatori (quattro o otto mani) che sollecitino un singolo soggetto In particolare:

Operatori:

a) operatore che spinge sul torace

b) operatore che cura la retroversione del bacino

c) operatore che allinea la cervicale

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d) operatore che allinea la cervicale mantenendo basse le spalle del paziente.

4. L’acquisizione di una corretta postura sulla macchina aiuta inoltre il soggetto a raggiungere

un corretto atteggiamento posturale nelle normali attività quotidiane nonché a respirare in

modo corretto.

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9. BIBLIOGRAFIA

DVORAK JIRI Medicina Manuale Verduci editore 1986

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PAPARELLA TRECCIA R. L’uomo e il suo moto - Verduci editore 1988