Diritto Internazionale - Appunti Rinoldi...-usus diuturnus (comportamento costante nel tempo) +...

31
Filippo Galluccio – Appunti 1999 1 Diritto internazionale coesistenza cooperazione integrazione uso della forza moneta per pace e sicurezza og statale n og statale banca c. OG: tramite necessario e ineludibile per portare a esecuzione il contenuto delle norme Uno stato è stato perché è in grado di esercitare il potere normativo e il potere esecutivo su una determinata popolazione in un determinato ambito statale. Gli Og sono autonomi, originari e indipendenti da qualsiasi altro Og statale. Nasce un problema di rapporti tra loro: occorrono norme che ne regolino la coesistenza: 1. le prime norme di DI mirano a stabilire la coesistenza fisica degli stati: i confini. 2. dalla coesistenza si passa alla cooperazione. Gli stati cooperano tra loro per realizzare fini comuni, che ogni stato riconosce come propri e non è in grado di realizzare e perseguire da solo. 3. si passa poi all’integrazione. Attribuzione contemporenea di funzioni sovrane, in precedenza riservate alla competenza dei singoli stati, ad altri enti nell’ambito della comunità internazionale (es: uso forza per pace e sicurezza; a livello regionale banca e moneta). Il DI è sempre più pervasivo; regolamentazione dettagliata che disciplina e tocca ogni aspetto della vita umana. Questo porta al fenomeno della globalizzazione. Non è più possibile per uno stato chiudersi in se stesso e cercare di risolvere i problemi prescindendo dalla disciplina che lo circonda. Caso Ocalan: il principio dell’autodeterminazione dei popoli va scontrandosi con il principio dell’effettività. Lo stesso vale per il fenomeno economico: le economie sono sempre più intercorrelate. I passaggi sono gli stessi che abbiamo visto per il modello politico. Globalizzazione: interdipendenza delle economie dei singoli stati notevolmente maggiore rispetto a qualche decennio fa Attori dei rapporti internazionali Nel passato l’unico attore era lo stato. Si doveva passare attraverso lo stato per arrivare ad un altro stato. Questo era vero per ogni fenomeno di impostazione macroeconomica. Oggi: gli attori cambiano: le regioni assumono sempre maggior importanza nell’ambito delle relazioni internazionali. Inoltre i soggetti privati, attraverso la rivalutazione del contratto, assumono ruolo e rilevanza sul fronte internazionale. Le caratteristiche delle relazioni internazionali: - forte presenza dello stato, condizionato nei rapporti con altri stati da una sempre maggior presenza democratica. - presenza di soggetti pubblici diversi dallo Stato - autonomia privata nelle operazioni economiche che hanno carattere di internazionalità Ogni scelta che risenta delle norme di DI per poter essere effettiva ha bisogno di una sede e di un luogo che può solo essere lo stato. I privati devono rispettare i caratteri dei singoli OG, se vogliono piena effettività: non possono andare contro i valori effettuali normativi degli stati interessati.

Transcript of Diritto Internazionale - Appunti Rinoldi...-usus diuturnus (comportamento costante nel tempo) +...

Page 1: Diritto Internazionale - Appunti Rinoldi...-usus diuturnus (comportamento costante nel tempo) + valore erga omnes: occorre l’opinione giuridica degli stati. Può essere che la consuetudine

Filippo Galluccio – Appunti 1999

1

Diritto internazionale coesistenza cooperazione integrazione uso della forza moneta per pace e sicurezza og statale n og statale banca c. OG: tramite necessario e ineludibile per portare a esecuzione il contenuto delle norme Uno stato è stato perché è in grado di esercitare il potere normativo e il potere esecutivo su una determinata popolazione in un determinato ambito statale. Gli Og sono autonomi, originari e indipendenti da qualsiasi altro Og statale. Nasce un problema di rapporti tra loro: occorrono norme che ne regolino la coesistenza: 1. le prime norme di DI mirano a stabilire la coesistenza fisica degli stati: i confini. 2. dalla coesistenza si passa alla cooperazione. Gli stati cooperano tra loro per realizzare

fini comuni, che ogni stato riconosce come propri e non è in grado di realizzare e perseguire da solo.

3. si passa poi all’integrazione. Attribuzione contemporenea di funzioni sovrane, in precedenza riservate alla competenza dei singoli stati, ad altri enti nell’ambito della comunità internazionale (es: uso forza per pace e sicurezza; a livello regionale banca e moneta).

Il DI è sempre più pervasivo; regolamentazione dettagliata che disciplina e tocca ogni aspetto della vita umana. Questo porta al fenomeno della globalizzazione. Non è più possibile per uno stato chiudersi in se stesso e cercare di risolvere i problemi prescindendo dalla disciplina che lo circonda. Caso Ocalan: il principio dell’autodeterminazione dei popoli va scontrandosi con il principio dell’effettività. Lo stesso vale per il fenomeno economico: le economie sono sempre più intercorrelate. I passaggi sono gli stessi che abbiamo visto per il modello politico. Globalizzazione: interdipendenza delle economie dei singoli stati notevolmente maggiore rispetto a qualche decennio fa Attori dei rapporti internazionali Nel passato l’unico attore era lo stato. Si doveva passare attraverso lo stato per arrivare ad un altro stato. Questo era vero per ogni fenomeno di impostazione macroeconomica. Oggi: gli attori cambiano: le regioni assumono sempre maggior importanza nell’ambito delle relazioni internazionali. Inoltre i soggetti privati, attraverso la rivalutazione del contratto, assumono ruolo e rilevanza sul fronte internazionale. Le caratteristiche delle relazioni internazionali: - forte presenza dello stato, condizionato nei rapporti con altri stati da una sempre

maggior presenza democratica. - presenza di soggetti pubblici diversi dallo Stato - autonomia privata nelle operazioni economiche che hanno carattere di internazionalità Ogni scelta che risenta delle norme di DI per poter essere effettiva ha bisogno di una sede e di un luogo che può solo essere lo stato. I privati devono rispettare i caratteri dei singoli OG, se vogliono piena effettività: non possono andare contro i valori effettuali normativi degli stati interessati.

Page 2: Diritto Internazionale - Appunti Rinoldi...-usus diuturnus (comportamento costante nel tempo) + valore erga omnes: occorre l’opinione giuridica degli stati. Può essere che la consuetudine

Filippo Galluccio – Appunti 1999

2

NB: l’immunità non copre i soggetti che si macchiano di crimini contro l’umanità Il sistema internazionale non ha ancora una capacità di governo e di attuazione Questioni chiave: - il Di è utile o no? - come incidono sull’ambito internazionale soggetti diversi dallo stato

Page 3: Diritto Internazionale - Appunti Rinoldi...-usus diuturnus (comportamento costante nel tempo) + valore erga omnes: occorre l’opinione giuridica degli stati. Può essere che la consuetudine

Filippo Galluccio – Appunti 1999

3

Definizione Il DI è un calderone in cui forse sta tutto (per passare occorre il corso unito al testo del Conforti). Cos’è? Dirtto inter- nazionale. Diritto tra nationes: entità storico- sociologiche. E’ un diritto interstatuale; i soggetti sono gli stati.

soggetti di diritto: centri di imputazione di diritti ed obblighi. Dall’interno: persone fisiche e persone giuridiche (il diritti IT si inventa che le società sono centri di imputazione di diritti ed obblighi).

Gli stati sono i soggetti naturali del diritto internazionale; in senso ontologico gli stati sono soggetti naturali. Se gli stati spariscono, sparisce il DI. Il DI è proprio di una società orizzontale: cioè una società composta da organismi che si collocano su un piano tendenzialmente paritario. Gli stati sono sorti nel 1400-500-600 da una contestazione di autorità: Papa e imperatore. Nascono gli stati come organismi che si affrancano dall’autorità precedente e nei loro reciproci rapporti si proclamano liberi ed indipendenti, non si pongono rapporti di autorità. Il contrario è una società verticale: lo stato come tale. Alla base della verticalizzazione c’è il popolo. La verticalizzazione è determinata da un apparato di governo che ha sovranità su un territorio. elementi dello stato 1. popolo 2. apparato 3. territorio Una società che si trova a vivere lo stesso sviluppo storico. Il DI fa capo alla societas inter nationes. Si parla di coesistenza: i soggetti convivono perché i territori sono vicini e ci sono momenti in cui la coesistenza diventa coincidenza (le frontiere). Gli stati si sono affrancati da un’autorità e vogliono vivere in modo indipendente e sovrano. Gli stati coloniali sono stati? Dal pdv del DI la risposta è no: occorrono indipendenza e sovranità. Sono due facce della stessa medaglia. L’indipendenza è la qualificazione esterna della sovranità; la sovranità è la qualificazione interna della indipendenza. Sovranità: elemento di fatto: capacità di rendere effettive le proprie norme; deve avere la caratteristica di indipendenza nei confronti di altri stati. Torniamo alla definizione… Diritto : è un’attività di carattere deontologico: è creato dall’uomo come meccanismo per determinare le proprie azioni. Chi emana le norme? Da chi è eseguito, da chi è interpretato? Gli stati E’ un diritto orizzontale posto dagli stati consociati. Gli stai determinano loro stessi questo diritto che a loro stessi fa riferimento. Non sono soggetti nel senso sottoposti ad un’autorità che da’ il diritto, sono soggetti nel senso più ampio: creano il diritto per loro stessi. Il problema è quello dell’autorità: cosa succede se gli stai non rispettano le norme che hanno posto o non vogliono produrre norme per determinate materie? Come si risolve il problema? Lo stato è cambiato: si sta sgretolando l’autorità verticale. Tecnologia e evoluzione storica rendono impossibile far reggere la macchina stato. Lo stato si va sgretolando anche nel diritto internazionale:è sempre più facile imporre agli stati autorità esterne. Fase della cooperazione: parliamo di organizzazioni internazionali come ONU, FAO, ICAO (aviazione civile), OMS. Possiamo dire: sono gli stati che l’hanno voluto per raggiungere obbiettivi non perseguibili in solitudine.

Page 4: Diritto Internazionale - Appunti Rinoldi...-usus diuturnus (comportamento costante nel tempo) + valore erga omnes: occorre l’opinione giuridica degli stati. Può essere che la consuetudine

Filippo Galluccio – Appunti 1999

4

Le organizzazioni internazionali scappano di mano. ES: l’Iran non ha mai lasciato l’ONU; contraddizione di stato che fa parte di società voluta e che poi finisce per usare la forza su di lui. L’organizzazione internazionale sta diventando verticale. Incominciano ad apparire elementi di autorità: non è più paritario, non solo dal pdv fattuale, ma anche giuridico. Lo stato sta perdendo la propria legittimazione nella natura delle cose, e ciò si ripercuote a livello del DI. Torniamo alla definizione… Norme elaborate da consociati. Mancano due aggettivi: - DI pubblico: regola i rapporti tra diversi stati. Norme tra gli stati come enti pubblici.

Prendono in esame l’attività pubblicistica degli stati, disciplina gli stati che perseguono i propri fini istituzionali.

- DI privato: ES: contratto con elementi non esclusivamente nazionali. Ha a che fare anche con altre figure giuridiche: donazioni, testamenti, matrimoni… Sono figure che coinvolgono persone fisiche e persone giuridiche impegnate in attività di relazione. L’espressione denota usualmente il diritto interno privato che ha connotati ed elementi di internazionalità. Corrisponde ai diritti interni in materia di rapporti giuridici tra privati con incontro e scontro di elementi di internazionalità. Nel nostro ordinamento si trova nelle preleggi. Le PL dal 17 in poi sono state sostituite da una legge del 1995. Ci occuperemo di contratti internazionali: contratto con elementi di internazionalità. C’è anche il problema di esaminare i casi in cui avviene tra uno stato e un soggetto di diritto interno. Può avvenire anche tra stati.

Page 5: Diritto Internazionale - Appunti Rinoldi...-usus diuturnus (comportamento costante nel tempo) + valore erga omnes: occorre l’opinione giuridica degli stati. Può essere che la consuetudine

Filippo Galluccio – Appunti 1999

5

Torniamo alle fonti… costituzione > leggi > regolamenti > usi. Qual è la fonte originaria? Kelsen: norma fondamentale. A fondamento di ogni OG ci sta un fatto storico, che determina una costituzione. Quali sono le fonti del DI? Sono accordo e consuetudine (opinio iuris + usus diuturnus + concordanza di un numero sufficiente di cervelli statutale: è un fatto anche qualitativo) ; bisogna leggere tonnellate di documenti che provino l’esistenza di una consuetudine: ES: consuetudine sulla validità? ma in ultima analisi, qual è la fonte di legittimazione dell’accordo? La consuetudine pacta sunt servanda.

Page 6: Diritto Internazionale - Appunti Rinoldi...-usus diuturnus (comportamento costante nel tempo) + valore erga omnes: occorre l’opinione giuridica degli stati. Può essere che la consuetudine

Filippo Galluccio – Appunti 1999

6

Le fonti Soggetti naturali del DI sono gli stati. Lo stato è consustanziale all’OG internazionale. ES: leggiamo l’articolo 51 della Carta della Nazioni Unite. L’ONU è un’organizzazione internazionale. L’art 51 ammette il diritto naturale alla legittima difesa di uno stato contro l’intervento armato altrui. Quale natura? La natura proprio dell’ordinamento giuridico internazionale. Cosa significa un diritto naturale alla legittima difesa? CFR il nostro codice penale: cause che esimono dalla responsabilità. Torniamo alle fonti… La consuetudine è fonte del diritto quando è un comportamento con:

- opinio iuris seu necessitatis (elemento psicologico) - usus diuturnus (comportamento costante nel tempo) + valore erga omnes: occorre l’opinione giuridica degli stati.

Può essere che la consuetudine non si formi se c’è un’obiezione persistente da parte di un gruppo di stati. Corrisponde al fatto che il DI nasce più del diritto interno dai fatti. Basta che si opponga uno stato molto forte, come gli USA. Occorre verificare effettivamente la consuetudine nella prassi La prassi Va controllata soprattutto negli ordinamenti interni. La troviamo in qualsiasi fonte, per esempio legislativa (ES: disposizione sul mare territoriale). Se molti stati orientano la legislazione sul modello per il DI questi comportamenti interni sono prassi a fondamento di una consuetudine. L’esecutivo pone in essere comportamenti nei confronti di atri stati (ES: ministro dell’interno) Giudiziario: i giudici, nel momento in cui si pongono in una posizione di terzietà, danno con le loro sentenze il miglior esempio o meno dell’esistenza di una prassi internazionale. Nella loro attività i giudici si trovano a fare i conti con consuetudini internazionali. Il contributo aumenta mano a mano che si sale nel giudiziario verso le corti supreme. Alla prassi contribuiscono anche l’OGI e comportamenti a livello internazionale. Ordinamento internazionale: prassi. Nello stato di natura in DI è una società orizzontale ed inorganica; la norma che regola i rapporti tra i birilli è la consuetudine. Cosa fanno le autorità statali in ordinamento di coesistenza? Si accorgono che occorre cooperare; la cooperazione avviene essenzialmente con l’accordo. La grundtnorm dell’accordo è la consuetudine pacta sunt serranda. L’accordo serve anche per creare organizzazioni internazionali, enti diversi dagli stato.

Page 7: Diritto Internazionale - Appunti Rinoldi...-usus diuturnus (comportamento costante nel tempo) + valore erga omnes: occorre l’opinione giuridica degli stati. Può essere che la consuetudine

Filippo Galluccio – Appunti 1999

7

Organizzazioni internazionali Enti che servono a soddisfare bisogni che lo stato non può soddisfare da solo o che soddisfa meglio con altri stati. Lo stadio dell’integrazione si ha quando le ORGI penetrano negli ordinamento interni. ES: gli stati dell’UE devono recepire le normative comunitarie. Integrazione: sempre maggior corrispondenza e coincidenza tra ordinamenti. Come si fa a vedere se una consuetudine esiste a livello internazionale? Bisogna guardare agli accordi: alcuni sono di conferma di consuetudini internazionali. CFR CIG art 38: prova di una pratica internazionale accettata come diritto. Che cos’è la Corte Internazionale di Giustizia? Ha sede all’Aja e giudica della conformità del comportamento degli Sta consuetudine e accordi internazionali. E’ un organo delle nazioni unite ed ha un suo statuto che ne disciplina l’attività. L’articolo 38 è un ottimo esempio di fonti del DI Esempi di consuetudini

- estensione del mare territoriale - uso della forza nelle relazioni internazionali è vietato (art 51: eccezione: legittima

difesa. L’accordo, carta delle UN, è prova dell’esistenza di una consuetudine). - pacta sunt servanda - sulle immunità diplomatiche. Quando io stato accetto come rappresentante di uno

stato terzo una persona che svolge attività ufficiale, lo devo trattare con il dovuto riguardo.

- straniero (tutela) - diritto del mare (libertà di navigazione) - diritti dell’uomo: vieta le gros violations: violazioni efferate dei diritti dell’uomo.

L’accordo tradotto intermini di DI è un contratto (non c’è il problema però dell’autonomia della volontà). L’accordo corrisponde ad un libero apprezzamento della volontà statale. Attualità Ieri (12/10/1999) c’è stato un colpo di stato in Pakistan. Il Pakistan è uno dei tanti detentori dell’arma nucleare. E’ lecito o no l’uso dell’arma nucleare nelle relazioni internazionali? Il problema è che se uno la usa siamo fregati. Allegato: parere della CIG, 1996, lettera E:”la corte non può concludere in modo definitivo che la minaccia dell’impiego di armi nucleari sarebbe lecito o illecito in una circostanza estrema di legittima difesa in cui sarebbe in gioco la sopravvivenza stessa di uno stato”. Il DI è materia di dubbi, è un terreno ancora minato dal pdv delle certezze giuridiche.

Page 8: Diritto Internazionale - Appunti Rinoldi...-usus diuturnus (comportamento costante nel tempo) + valore erga omnes: occorre l’opinione giuridica degli stati. Può essere che la consuetudine

Filippo Galluccio – Appunti 1999

8

L’accordo Art 38 statuto CIG, lettera A: tra le fonti applicabili ci sono convenzioni internazionali sia particolari che generiche. Convenzione: è un termine alternativo a patto, accordo, protocollo, scambio di note, covenant; significa incontro espresso e scritto di due o più volontà statali. E’ possibile fare una raccolta scritta degli accordi. Corrisponde al contratto. Come si conclude un accordo internazionale? Si riuniscono gli enti esponenziali di governo, che impegnano la volontà statale. Sono bilaterali o multilaterali. NB: da noi si parla di esecutivi: GOV e PR Sia particolari: per questioni locali, di rilevanza territorialmente limitata. Sia generali: quando un accordo comincia a vedere tra i soggetti stipulanti un numero sufficiente di stati rappresentativi di aree del modo (ES: convenzione sugli spazi marittimi). Dove possiamo trovare la disciplina degli accordi? Una norma consuetudinaria li ammette con valore obbligatorio. Ma la disciplina specifica dove sta? Fino a qualche tempo fa si ricorreva a norme consuetudinarie, che da poco sono state raccolte in un testo scritto con un accordo: Convenzione di Vienna, 1969, sul diritto dei trattati. E’ una convenzione di carattere generale. Come nasce l’accordo Gli esponenti dell’apparato di governo si ritrovano in un luogo fisico per negoziare un possibile accordo. Ci si ritrova per discutere le norme relative ad una determinata materia. Chi sono i plenipotenziari delegati a governare? I poteri vengono scritti in una lettera di attribuzione dei poteri. Chi nel nostro OG ha di per sé i poteri di negoziazione? PR PCONS Ministro degli esteri. Pieni poteri: poteri espressamente individuati nelle lettera d’incarico. Il negoziato porta alla redazione di un testo scritto. A tutti o ad un certo numero di rappresentanti va bene un certo testo. Firmano così il testo (il potere di firma deve essere compreso nella lettera). Che significato ha questa firma: costituisce un atto di certificazione del testo. L’accordo è stato raggiunto su un testo fatto così e scritto così: non può più essere modificato. Non significa ancora che l’accordo sia impegnativo. C’è un percorso del testo che si trova ad avere a che fare con gli ordinamenti interni dei vari stati. Nel nostro ordinamento comincia un iter che deve tener conto della costituzione:

- 80: il parlamento autorizza la ratifica; la ratifica è la manifestazione della volontà dello stato di obbligarsi a quel trattato.

- 87: il PR manifesta questa volontà: ratifica i trattati in seguito all’autorizzazione del Parl (Non è automatico, può non farlo, sentendo il volere del governo)

L’articolo 80 enumera i casi in cui occorre l’autorizzazione del parlamento, che usa come strumento giuridico la legge in senso formale.

Page 9: Diritto Internazionale - Appunti Rinoldi...-usus diuturnus (comportamento costante nel tempo) + valore erga omnes: occorre l’opinione giuridica degli stati. Può essere che la consuetudine

Filippo Galluccio – Appunti 1999

9

Riepilogo… 1. negoziazione 2. testo scritto firmato 3. iter interno: autorizzazione del parlamento ratifica PR 4. comunicazione L’atto di ratifica viene comunicato ai ministeri degli affari esteri. Oggi si tende a comunicare al ministero degli esteri presso cui vengono raccolte le ratifiche. Si sceglie un solo luogo fisico per le ratifiche, in genere, quello che ha visto la negoziazione e l’accordo. Qual è il momento in cui il trattato entra in vigore e obbliga le parti? E’ una data certa che avviene dopo il deposito di tutte le ratifiche; il trattato stesso dispone della sua entrata in vigore (ES: l’accordo CEE è entrato in vigore al momento del deposito della sesta ratifica su sei). Esecuzione del trattato E’ un problema interno di ogni singolo stato: come si fa fronte ad una violazione dell’obbligo? Modalità interne con cui lo stato predispone il rispetto da parte dei propri organi e cittadini. Ordine di esecuzione: fase attuativa del TRI all’interno dell’OG Complicazione Non tutti i trattati vengono stipulati seguendo questa procedura solenne (o procedura di ratifica); c’è una procedura in forma semplificata che consente la manifestazione dello stato ad obbligarsi secondo procedimenti diversi. Il trattato vincola lo stato al momento della firma. Quando i trattati non entrano nelle categorie dell’80, si segue questo procedimento. Sono i trattati in qualche misura più tecnici. C’è una tendenza degli ordinamenti interni a procedere secondo la via semplificata (ES: in USA non ci sono vincoli costituzionali). Posso stipulare in forma semplificata anche se lo prevede il testo stesso del trattato.

Page 10: Diritto Internazionale - Appunti Rinoldi...-usus diuturnus (comportamento costante nel tempo) + valore erga omnes: occorre l’opinione giuridica degli stati. Può essere che la consuetudine

Filippo Galluccio – Appunti 1999

10

Gerarchia delle fonti I. consuetudine

II. accordo E’ come una gerarchia che c’è tra la costituzione e la legge ordinaria, nel senso che la costituzione è il parametro di legittimità della legge ordinaria? No, sembrerebbe di no. Un accordo che va contro le altre consuetudini, che non siano “pacta sunt serranda” è illegittimo? NO. C’è un rapporto di reciproca flessibilità. Possono esserci accordi che per un caso specifico facciano venir meno l’applicazione di consuetudini generali. Una consuetudine fa venir meno un accordo? ES: la carta delle UN (Accordo di S. Francisco) comprende articoli che non sono mai stati applicati: 44 e seg., che concernono l’istituzione di una forza di intervento delle NU. A sostituire questi articoli si è fatta larga la prassi dei caschi blu, forze di volta in volta messe a disposizione con un accordo tra lo stato e l’ONU . Conforti dice che questa è una consuetudine. Esistono consuetudini che derogano gli accordi internazionali. Accordi e consuetudini sono reciprocamente derogabili. La consuetudine è una fonte generale, l’accordo è una fonte particolare. NB: tra tutte le norme consuetudinarie ce ne sono alcune che sono di ius cogens., che sono dotate di maggior resistenza, che hanno caratteristiche di imperatività e inderogabilità rispetto agli accordi.

Page 11: Diritto Internazionale - Appunti Rinoldi...-usus diuturnus (comportamento costante nel tempo) + valore erga omnes: occorre l’opinione giuridica degli stati. Può essere che la consuetudine

Filippo Galluccio – Appunti 1999

11

Lo ius cogens E’ diritto inderogabile. E’ costituito dal certe particolari consuetudini. Nel contratto ci sono norme a cui il contratto non può derogare: ES vendita di uno schiavo. Nel DI, IC sono le consuetudini relative all’uso della forza (bellica), altra norma di IC è il principio di autodeterminazione dei popoli, il principio della dignità dell’individuo (minimo di salvaguardia per la persona umana: non essere sottoposti a trattamenti disumani e degradanti). Cosa succede se lo IC viene violato? Art 53 Convenzione di Vienna ’69: sono nulli i trattamenti in contrasto con le norme di diritti internazionale imperativo. Nullità: espulsione genetica, è come se l’atto non fosse mai esistito. Si può parlare di prevalenza dello IC su questi trattati: non posso far valere l’applicabilità di quell’accordo. La norma generale di IC prevale sulla volontà particolare patrizia. Cominciamo a vedere un embrione di autorità nella comunità internazionale) L’autodeterminazione dei popoli Popolo: c’è forse un nuovo soggetto di DI? E’ così, ma in questa sola accezione . E’ l’unico caso in cui il DI attribuisce all’entità storica e sociologica popolo un dritto. In cosa consiste questo diritto? - autodeterminazione esterna: è il diritto di una popolazione a non essere soggetta ad un

governo straniero. - autodeterminazione interna: il diritto di una popolazione ad esprimere un governo che

sia derivazione immediata della volontà popolare. Ce ne parla il diritto costituzionale. L’espressione dovrebbe essere democratica. Il DI non si occupa di questo.

Accordi internazionali: non interessava che alcuni popoli fossero sottoposti a governi dittatoriali. Oggi si sta insinuando il principio della dignità dell’uomo. Qual è un popolo? ES: nel nostro OG potrebbe esserci un problema di autodeterminazione del popolo padano? E’ difficile. Per le popolazioni del Tirolo? C’è un trattato che impegna l’IT verso l’AU ad attribuire particolari trattamenti ai tirolesi. L’AU può far valere una certa responsabilità IT. Il principio di autodeterminazione di popoli potrebbe essere fatto valere. Si devono valutare attentamente dall’interno le comunanze di carattere religioso- linguistico che li distinguono nettamente da un latro gruppo umano. Conforti: il principio di autodeterminazione dei popoli non vale retroattivamente ( si è formato nel 1960).

Page 12: Diritto Internazionale - Appunti Rinoldi...-usus diuturnus (comportamento costante nel tempo) + valore erga omnes: occorre l’opinione giuridica degli stati. Può essere che la consuetudine

Filippo Galluccio – Appunti 1999

12

Soggetti diversi dagli stati Da 150 anni nell’ OGI c’è posto per soggetti non naturali, le Organizzazioni Internazionali, che sono derivati da una fonte giuridica. Nascono: - quando gli stati non possono perseguire da solo un obbiettivo - le finalità vengono perseguite meglio insieme ad altri stati (ES: malattie a livello

internazionale) Quanti sono gli stati? Circa 190. E le OI? Migliaia. In che senso enti derivati? Qual è la fonte che crea un OI? L’accordo. E’ un’origine patrizia. Dobbiamo distinguere due tipi di OI: A. organizzazioni intergovernative. sono disciplinate dal DI B. organizzazioni tra privati: sono org disciplinati da tanti diritti interni quanti sono i paesi in cui si trova ad operare. ES: il Comitato Internazionale di Croce Rossa non è centro di imputazione di diritti ed obblighi, è disciplinato dal diritto svizzero. Le OI traggono la propria capacità di agire dall’accordo; deve perseguire le finalità contenute nello statuto. Solo le OI possono essere soggetti di DI. Un soggetto internazionale è tale quando di fatto e centro di imputazione di diritti ed obblighi. Se e quando un OI nasce a imporsi nella vita di relazioni internazionali come capace di svolgere un’attività autonoma dagli stati contraenti, è soggetto di DI. Tante OI restano legate alla volontà degli ST. ES: vecchie OI dal mondo socialista. Patti di Varsavia ecc dipendevano quasi esclusivamente dalla URSS, senza dubbio non avevano soggettività internazionale. Sono soggetti di DI quando hanno un grado sufficiente di autonomia dai loro stati. Bisogna guardare l’accordo istitutivo e ricercare gli elementi di struttura dell’OGI, quelli che qualificano una certa struttura, un certo OG (è in grado di assumere una propria volontà. Le OGI sono in grado di elaborare atti giuridici per conto loro; sono in grado di emanare atti giuridici ed imporli agli ST). Poi occorre guardare come quell’accordo è messo in atto in concreto (prendiamo l’accordo della Comunità Europea di Difesa: manca la ratifica FR e l’accordo non è stato attuato: ES2 NATO: le forze armate USA, secondo la loro costituzione, non possono essere sottoposte ad un comando straniero).

Page 13: Diritto Internazionale - Appunti Rinoldi...-usus diuturnus (comportamento costante nel tempo) + valore erga omnes: occorre l’opinione giuridica degli stati. Può essere che la consuetudine

Filippo Galluccio – Appunti 1999

13

Nullità degli accordi Cost 10: l’ordinamento It si conforma alle norme di DI generalmente riconosciute. Art 38 CIG: nuova fonte: principi generali di diritto comuni alle nazioni civili. C’è differenza genetica tra PGD e le consuetudini. Le consuetudini si formano sul pino dei rapporti tra St, il PGD si formano all’interno dei singoli ordinamenti. ES:

- nemo iudex in re sua - principio dell’analogia - nec bis in iidem

Se guardiamo ad ogni OG possiamo evidenziare una serie di principi generali. Quando il DI si trova di fronte ad OG che presentano lo stesso principio, lo assorbe. Va verificato in un OG nei suoi comportamenti interni; la consuetudine va verificata nei suoi comportamenti esterni. Sono principi di chiusura: il PGD ha un ruolo ausiliario, viene usato se non esiste una consuetudine, maggiormente rilevabile, in caso di lacuna. Cosa vuol dire ‘comuni alle nazioni civili’? Sa di vecchio, di quando il DI era europocentrico. le nazioni civili erano le nazioni EU e nell’800 avevano raggiunto il proprio apice nell’evoluzione dell’OG. Gli stati indipendenti erano molti meno. Anche per i principi vale quanto detto: le tre fonti sono reciprocamente flessibili, derogabili. ES: PDG nemo iudex in re sua. Carta della NU cap 7: rimedi contro le situazioni che minacciano la pace internazionale. Tra le competenze previste c’è l’invio dei contingenti, che deve essere deciso dal Consiglio di Sicurezza, tra cui ci sono i 5 membri permanenti, che hanno il veto. Anche se la questione riguarda ad esempio la Russia, a questa rimane il diritto di veto e bloccare l’invio di contingenti. Invalidità dell’accordo Convenzione di Vienna del 1969: A. errore B. violenza C. dolo Analogia privatistica tra contratto e Di pubblico.

EX: quella verticalizzazione che abbiamo visto nello IUCO, si verifica anche grazie alla fonte privatistica che crea un OG che diventa indipendente dagli ST, capace di perseguire fini propri e capace di integrare gli OG facendoli sovrapporre, imponendo la stessa disciplina.

Per dei vizi di formazione, l’accordo è espunto dall’OGI Errore: accordo di confine che si basa su carte geografiche sbagliate. Violenza: nei confronti di uno stato o nei confronti di un individuo. la violenza nei confronti di uno ST sembra essere la causa di molti trattati: quelli di pace. Occorre verificare se la violenza attiene al momento della stipulazione, deve essere esercitata nel momento in cui si firma Dolo: caso della corruzione dell’organo stipulante. Estinzione A. condizione risolutiva esplicita, materiale o temporale.

a. Comunità Europea ’57 Roma b. CECA ’51 Parigi c. EURATOM ’57 Roma il trattato del CECA scade dopo 50 anni.

B. denuncia e recesso (trattato istitutivi di OI): 1. condizione interna: sul piano interno si pone in essere una certa

procedura per far venir meno gli effetti del trattato medesimo

Page 14: Diritto Internazionale - Appunti Rinoldi...-usus diuturnus (comportamento costante nel tempo) + valore erga omnes: occorre l’opinione giuridica degli stati. Può essere che la consuetudine

Filippo Galluccio – Appunti 1999

14

2. condizione esterna: la denuncia è sempre possibile ma alle condizioni imposte dal trattato.

Nel nostro OG il procedimento di denuncia deve avvenire ricalcando il procedimento di stipulazione.

C. impossibilità sopravvenuta dell’esecuzione D. abrogazione per accordo successivo: le parti stipulanti devono essere tutte quelle che

hanno siglato il precedente accordo. E. autotutela: consiste nell’applicare il principio inadimplenti non est adimplendum.

L’inadempimento deve attenere alla causa sostanziale del trattato. F. clausola rebus sic stantibus: di diritto consuetudinario. Codificata dal trattato di Vienna.

Devono mutare le condizioni essenziali che hanno portato alla stipulazione del trattato. Mutamento grave e decisivo di condizioni essenziali. Se l’altra parte non accetta, si ha una controversia internazionale.

Sospensione Ci serve da esempio la clausola RSS. Sospensione può avvenire per la volontà delle parti, ma più spesso per sopravvenienza di eventi bellici. ES: trattato commerciale tra due ST in guerra. Nel trattato di pace si elencano i trattati che dopo la conclusione della guerra sono da ritenersi in vigore. I trattati che non sono compresi nell’elenco sono da considerarsi estinti RSS.

Page 15: Diritto Internazionale - Appunti Rinoldi...-usus diuturnus (comportamento costante nel tempo) + valore erga omnes: occorre l’opinione giuridica degli stati. Può essere che la consuetudine

Filippo Galluccio – Appunti 1999

15

Riserve ed Interpretazioni dei TRI Riserve Deroga al contenuto del trattato che è apposta con un determinato provvedimento. Non è preventivabile negli accordi bilaterali. Il problema si pone in modo serio per AI multilaterali con l’adesione preventiva di vari ST. C’è il problema che qualche ST può non volere essere legato all’accordo per alcune delle sue norme. E’ ammissibile la posizione di riserva? Sì, se non fa venir meno gli obbiettivi ed i fini del trattato. Detto questo: quando e come si oppone la riserva? Al momento della negoziazione disposizioni generali e finali) si appone la possibilità di riserva. E’ esplicata dal testo del trattato alla chiusura dei negoziati. Non deve andare contro la causa caratterizzante. Dov’è la disciplina della riserva? Convenzione di Vienna 1969. Come si appone A. prevista B. ammissibile Nel procedimento di stipulazione. OG IT: 1. solenne: necessaria quando il trattato cade in una materia prevista in cost 80 2. semplificata: firma Le riserve seguono questi procedimenti. Sono incorporate allo svilupparsi del procedimento medesimo. Chi le può apporre? 1. il parlamento, oppure il governo 2. prima o contemporaneamente alla firma (occorre guardare la lettera di pieni poteri). Problemi di contrasto tra due eventuali organi competenti Cosa succede in ordine all’apposizione delle riserve quando gli organi interni entrano in contrasto sul contenuto delle riserve. prima di questo problema non si interessava il DI, che voleva un atto di comportamento: accettazione o meno. Convenzione di Vienna: problemi costituzionali interni hanno influenza sul piano internazionale. Nel caso una norma costituzionale sul procedimento di formazione è violata, la volontà dello ST non si è formata. La violazione di norme costituzionali fondamentali è non rispettare la volontà popolare. Torniamo al caso delle riserve… C’è violazione di norme costituzionali se parl e governo non sono d’accordo? No, è questione di opportunità politica. C’è comunque una divergenza, che ha una rilevanza: 1. esterna: la volontà dello stato non si forma per quanto riguarda l’esclusione delle

riserve che sia governo sia parlamento vogliono apporre. la manifestazione di volontà fa considerare che ambedue le riserve si intendono apposte.

2. interna: il contrasto può far venir meno la fiducia data dal Parl al governo. Questione delle riserve interpretative Lo ST può dichiarare che tale norma va interpretata a suo avviso in un certo modo. Non è una vera e propria riserva; è una riserva interpretativa. le norme sono CV’69 art 31 e 33. partiamo dai contratti di diritto interno. Principio cardine è la volontà delle parti. vale anche per il DI? Detta così la cosa è sbagliata. Mettiamoci nei panni dell’interprete. Chi è? generalmente un giudice internazionale, ma il più delle volte sono i giudici interni. Il giudice interno deve valutare la volontà delle parti? No. Si applica il principio opposto: ricerca di una volontà oggettiva nel trattato medesimo. Va interpretato in buona fede, seguendo il tenore letterale dell’parole, scisso da una

Page 16: Diritto Internazionale - Appunti Rinoldi...-usus diuturnus (comportamento costante nel tempo) + valore erga omnes: occorre l’opinione giuridica degli stati. Può essere che la consuetudine

Filippo Galluccio – Appunti 1999

16

volontà storica o un’introvabile volontà delle parti. Ci sono altre accortezze. in che lingua vengono stipulati? In ambedue o più lingue. Il TRI dice a quale delle due lingue occorre far riferimento, quale fa fede per l’interpretazione: lingua ufficiale. Nella GU troviamo la lingua che fa fede più l’italiano. Troviamo una nota: ‘traduzione non ufficiale’ ES EU fanno fede le lingue dei 15 stati. Cosa succede se le lingue sono in contrasto? Si deve cercare l’interpretazione che è più conforme all’oggetto del trattato, che segue di più quelle che sono le finalità medesime del trattato. Interpretazione dei trattati istitutivi di OI Problemi interpretativi dal pdv del fatto che contemplano istituzione e competenze di organi. interpretazione degli obblighi degli ST. un tempo si diceva: la più favorevole allo stato, cioè quella che attribuisce meno obblighi. Principio di tutela della sovranità dello ST. nel caso dell’ OI c’è un passaggio di poteri: così eroderemmo la capacità dell’OI di raggiungere propri scopi. segue un criterio diverso: fare premio di poteri dell’OI, mira ad ampliare i poteri dell’OI piuttosto che quelli degli ST. L’interpretazione è capace di scovare dei poteri impliciti. maggior favore per l’attività degli organi creati: non c’è base territoriale, non ci sono i cittadini.

Page 17: Diritto Internazionale - Appunti Rinoldi...-usus diuturnus (comportamento costante nel tempo) + valore erga omnes: occorre l’opinione giuridica degli stati. Può essere che la consuetudine

Filippo Galluccio – Appunti 1999

17

Dominio riservato E’ una nozione cerniera tra sovranità statale e esercizi dei poteri d’imperio dei singolo (o privati). Dove troviamo la norma sulla DOIU? Ha a che fare sia con il DIG sia con il DIPattizzio. Nozione: ambito di giurisdizione(intesa come poteri di governo) esclusiva di uno stato. Questo discorso segna fino a che punto la sovranità è tale e fino a che punto lo ST deve accettare intrusioni nel domino riservato. Contenuti materiali: facciamo riferimento agli elementi costitutivi dello ST: popolo, apparato, territorio. Teorie classica: uno stato ha discrezione di emanare norme che disciplinino questi tre ambiti. L’OG dello Stato ha autonomia e indipendenza per decidere la destinazione del proprio territorio. Indipendenza dell’OG nell’emanare norme in questi tre ambiti. Singolo stato e autonomia di giudizio e discrezionalità del singolo stato. Il DI non doveva ingerirsi nella discrezionalità dell’OG quanto alla delibera di norme in questi campi. Norma consuetudinaria che vieta l’ingerenza del DI in questi campi. ES: nella dottrina classica uno stato non poteva dire ad un altro: tu hai un regime democratico senza rispetto dei diritti umani. Il DIP permetteva di fare ciò che si voleva. Evoluzione del diritto patrizio E’ cambiata la dimensione della norma negativa che vieta l’ingerenza negli affari altrui: è diventata parzialmente positiva. Dato qualitativo della stipulazione di accordi sempre più numerosi: hanno cominciato ad intervenire in campi dive prima non era considerato possibile. Filone dei diritti dell’uomo. Fino al ’45: estrema generalità degli accordi relativi ai DU. Dopo la seconda guerra mondiale gli accordi si ampliano: problema della tutela dei DU, intesa come difesa della persona fisica di diritto interno, degli individui visti come tali piuttosto che astrattamente come popolo. 1950 Convenzione europea dei diritti dell’uomo ( si occupava delle democrazie dell’EU occidentale). Prevede delle norme specifiche e concrete a tutela di alcuni aspetti della dignità dell’uomo: 1. norme legate alla vita e all’esistenza. Diritto alla vita, diritto a non essere sottoposto

a trattamenti disumani… 2. espressione della volontà umana. Posizione sociale e capacità di agire nella società. 3. equo processo, riservatezza, non discriminazione. Stiamo parlando di limitazioni che gli stati aderenti al CEDU accettano volontariamente. Chi l’ha stipulato non ha più sovranità piena in materia di popolo, apparato, territorio. 1966 due patti promossi dalle UN: 1. Patto sui diritti civili e politici 2. Patto su diritti economico-sociali Di chi? dei soggetti all’autorità di governo di un determinato stato, dei privati di diritto interno. Il primo è più importante perché ha un sistema di garanzia che mira all’attuazione del patto medesimo; controllo dell’attuazione delle precedenti norme da parte degli Stati contraenti tramite l’istituzione di organi. Questi possono effettuare commissioni di inchiesta e chiedere conto ai governi che presumibilmente hanno violato le norme. Anche in questo caso l’accettazione è volontaria, come è volontaria l’adesione alla parte che prevede istituzione del meccanismo di garanzia.

Page 18: Diritto Internazionale - Appunti Rinoldi...-usus diuturnus (comportamento costante nel tempo) + valore erga omnes: occorre l’opinione giuridica degli stati. Può essere che la consuetudine

Filippo Galluccio – Appunti 1999

18

penetra un po’ più del secondo patto nel dominio riservato. Anche la CEDU prevede un sistema di garanzia. E’ limitata al territorio degli stati aderenti dell’ EU occidentale. Gli Usa non possono aderire. Il Senegal la applica. Questi AI cominciano ad ispirare comportamenti simili in altri stati, che sentono di dover applicare le stesse norme. In che misura queste norme patrizie vengono ad attenere al DIG? E’ fatto divieto agli stati di porre in essere violazioni gravi ed efferate dei DU nei confronti dei singolo. Alcune limitazioni e compressioni dei diritti civili e politici sono possibili sul piano del DIG (non su quello patrizio che non è limitato dalle violazioni gravi ed efferate). Occorre tener presente anche la generalità della violazione: singoli episodi non sono considerati. C’è un sistema di garanzia generale. Cosa succede se avviene violazione grave ed efferata da parte di uno stato generalizzata? Meccanismi di reazione della collettività delle OI e degli stati singoli. L’ingerenza è tale da consentire agli stati e alle OI di mettere in atto meccanismi sanzionatori. ES: le stesse NU possono adottare delibere volte ad impedire quel comportamento. Una violazione del genere consente anche un’ingerenza nel senso di ingerenza umanitaria, che ci si attivi sul piano della forza bellica e non solo sul piano della chiusura dei rapporti? IC e art 51 Carta UN: divieto di uso forza bellica, con eccezione: legittima difesa. La norma contenuta nel 51 è sia pattizia sia generale. Consente l’uso della forza bellica secondo determinate procedure: prevede che altri agiscano in legittima difesa dello stato che non lo può più fare. questo intervento di legittima difesa è consentito finché non interviene l’ONU. L’ingerenza umanitaria è sostitutiva del concetto di legittima difesa collettiva (come se il popolo desse la delega alla difesa). L’uso di forza bellica per ingerenza in questo caso deve poi incanalarsi secondo le procedure dell’UN. Non c’è un sistema di garanzie generale. Si può fare l’ingerenza legittima solo se il CSUN prende una delibera a maggioranza. Kosovo: non è stato fatto secondo le procedure UN Chissà se questi comportamenti reiterati nel tempo e secondo un’opinione di giuridicità possano un domani dire che si è formata una norma di IC che consente ingerenza armata in caso di violazioni gravi ed efferate dei DU. Il concetto di DOIU ci preoccupa quando incide sul DIG. Si pensa ad una Corte Penale Internazionale: gli stati devono aderire all’accordo istitutivo della corte.

Page 19: Diritto Internazionale - Appunti Rinoldi...-usus diuturnus (comportamento costante nel tempo) + valore erga omnes: occorre l’opinione giuridica degli stati. Può essere che la consuetudine

Filippo Galluccio – Appunti 1999

19

Casi significativi Il problema della DOIU va affrontato con riferimento alle singole situazioni: - Cecenia: repubblica federata nell’ambito di stato federale - Timor Est:colonia abbandonata. L’isola di Timor è di sovranità indonesiana.

L’indonesia vuole estendere la sovranità; l’Un non l’ha riconosciuta: referendum ha sancito l’indipendenza.

- Kossovo: provincia autonoma nello stato federale di Jugoslavia. - Iraq- Qwait: invasione di uno stato. Cecenia e Kossovo individuano una sola tipologia. Kossovo Violazione grave ed efferata dei diritti dell’uomo all’interno di uno stato. Le UN avrebbero potuto intervenire se avessero riconosciuto la necessità dell’intervento con un particolare procedimento. Il diritto violato c’è: divieto di violazioni gravi ed efferate dei diritti dell’uomo sui propri cittadini. Come fare a sanzionare? la valutazione del che fare sta in mano ad un CS in cui cinque stati hanno diritto di veto. Non è stata portata alla fine la procedura di intervento, non si è pensato all’intervento armato (solo In e FR). E’ intervenuta la NATO, organizzazione internazionale regionale. La NATO è intervenuta al di fuori di un autorizzazione delle NU. Conforti: non è stato legittimo; Le NU erano l’unico organo che poteva autorizzare l’intervento della forza nelle relazioni internazionali. Il giudizio si potrà dare tra anni se l’intervento avrà dato vita ad una prassi che porterà nell’ambito EU a norma consuetudinaria che permetta l’intervento in questi casi (NATO oppure Organizzazione Sicurezza Comunità Europea oppure Unione Europa Occidentale): consuetudine internazionale regionale (come in America Latina sul diritto di asilo. Timor Est intervento in atto da parte delle UN, avviene con il consenso del sovrano territoriale: l’Indonesia. Iran Qwait Annessione forzata di uno stato. Cecenia perché non si fa niente? Posto che sia vero che ci sia violazione grave ed efferata dei DU, posto che sia vero che le truppe russe uccidono i civili, sarebbe possibile un internazionalizzazione della situazione interna. Eventuale consuetudine Europea Elia e il suo partito approvarono l’intervento alla luce del formarsi di una consuetudine internazionale regionale che giustifichi l’intervento armato per questo caso di legittima difesa. Cosa succede Se dei cittadini stranieri si trovano coinvolti in queste situazioni. Conforti: l’uso della forza è sempre vietato se non discende da un’autorizzazione dell’UN. ES: Panama: gli Usa sono intervenuti a difesa dei loro cittadini. Arresto di Noriega, presidente, durante l’intervento. Iran: cattura dell’ambasciata USA. Tentativo dell’amministrazione Carter di intervenire con la forza armata, fallito per una tempesta di sabbia. Rinoldi ed altri sostengono che protezione dei propri cittadini all’estero possono arrivare fino all’uso della forza bellica nel caso di violazioni gravi ed efferate dei diritti dei loro cittadini. Gli interventi devono aver carattere di necessità e proporzione. Necessità e proporzione

Page 20: Diritto Internazionale - Appunti Rinoldi...-usus diuturnus (comportamento costante nel tempo) + valore erga omnes: occorre l’opinione giuridica degli stati. Può essere che la consuetudine

Filippo Galluccio – Appunti 1999

20

Sono insiti in parecchie norme internazionali. Permettono di trattare dal punto di vista giuridico eventi che altrimenti non lo sarebbero. ES: I processi di Norimberga. Di solito si pone il problema che sia ingiusto, perché il tribunale non era precostituito. Si sbaglia invece quando si dice che è stato basato su diritto non preesistente: c’erano accordi che anche la GE aveva sottoscritto e di cui già nel ’45 si poteva valutare l’applicazione o meno da parte del governo tedesco. C’è anche la violazione di norme interne: i soldati tedeschi hanno violato il codice di guerra tedesco. Convenzioni internazionali sul trattamento di feriti, civili, prigionieri di guerra, naufraghi. Queste categorie erano già tutelate, anche se gli accordi si sono perfezionati nel 49 con quattro Accordi di Vienna e successivamente, nel 77, con due protocolli. anche le norme consuetudinarie che esistevano allora parlano di necessità e proporzione (ES: si possono colpire anche i civili se si trovano in obbiettivi militari): l’attività deve essere necessaria e proporzionale alle esigenze belliche, all’obbiettivo di vincere la guerra. Ocalan Il problema era di un individuo avente svolto presumibilmente attività terroristiche, colpite quindi da accordi internazionali e norme comunitarie. per lui si ponevano due problemi: se eseguire gli obblighi internazionali in materia di estradizione. La Convenzione Europea per l’estradizione del 1957 dichiara la non estradibilità per reati politici; il terrorismo non è rientrante nei reati politici. pone due alternative: aut dedere aut iudicare. l dedere era impedito da motivi costituzionali. Benché nella nostra costituzione nessun articolo vieti espressamente la pena di morte, la CC ha sostenuto che essa non è ammissibile dal punto di vista costituzionale. Non poteva essere estradato perché sarebbe andato in contro ad un procedimento che avrebbe potuto comminargli la pena di morte. Se l’avessimo giudicato ci sarebbero stati scontri Curdi-Turchi. Si pensò allora d un tribunale internazionale speciale per giudicare una tantum una persona fisica definita. Non ci si è riusciti, ed è stata fatta un’espulsione mascherata. Ocalan se n’è andato, ma aveva chiesto il diritto di asilo (che non si concede: si ha quando si verifica la coincidenza tra situazione giuridica soggettiva e Convenzione di Ginevra). Il tribunale di Roma ha decretato il diritto di silo per Ocalan, che oggi è in prigione in Turchia.

Page 21: Diritto Internazionale - Appunti Rinoldi...-usus diuturnus (comportamento costante nel tempo) + valore erga omnes: occorre l’opinione giuridica degli stati. Può essere che la consuetudine

Filippo Galluccio – Appunti 1999

21

Teoria delle Organizzazioni Internazionali Sono correlate al passaggio alla cooperazione. Al primo stadio ci sono le ambascerie, che risolvono i problemi di coesistenza bilaterali; nel caso di problemi plurilaterali si ricorreva alle conferenze internazionali. Quando gli stati si rendono conto che possono cooperare, questi strumenti non sono più sufficienti. Possono, ad esempio, vincolarsi con accordo internazionale, a tenere comportamenti comuni; il passo più in là è la costituzione di un organo comune: organo la cui attività è imputabile direttamente agli ST (ES: comando interalleato). La situazione diviene più complessa quando si da’ vita ad una OI: abbiamo una istituzionalizzazione della cooperazione tra stati. Gli atti si imputano direttamente all’organizzazione, non più agli stati che l’hanno costituita. L’ OI ha autonomia rispetto agli ST che le hanno dato vita (diventano soggetti di diritto internazionale: parere del dicembre 1980, CIG Aja, in merito all’interpretazione dell’accordo tra OMS ed Egitto). Definizione di Sereni Un OI è un’associazione volontaria di soggetti di DI, costituita mediante atti internazionali e disciplinata nei rapporti tra le parti da norme di DI, che si concreta in un ente a carattere stabile, munito di un OG interno proprio e dotato di organi di istituti propri, attraverso i quali attua finalità comuni dei consociati mediante l’esplicazione di particolari funzioni e l’esercizio dei poteri all’uopo conferitile. Tipologie Si può fare un parallelo con il consorzio nel diritto privato. Esiste una ricca tipologia di OI, forme sempre più complesse di cooperazione. FAO, ICAO, UPU (poste): svolgono funzioni tecniche. non essenzialmente politiche: è un organizzazione polifunzionale. Il precedente storico è la Società delle Nazioni, primo esempio di natura politica. Fino ad allora le associazioni erano state di natura tecnica, amministrativa; oppure OI che perseguono obbiettivi di integrazione economica, sia a livello mondiale (WTO) sia regionale (CEE, che esiste ancora). L’ONU ha una vocazione all’universalità. Come si da vita ad un OI L’accordo internazionale. Questa risposta è giusta in parte. L’accordo internazionale si può chiamare in vari modi: covenant, trattato istitutivo, carta dello statuto (UN). In taluni casi l’AI può essere inserito in una procedura più complessa e non risultare evidente. ES: IRO (rifugiati): assemblea generale dell’ONU che ha deliberato, poi gli stati hanno ratificato. L’atto formalmente è una risoluzione dell’ONU, ma data la ratifica è un TRI ES2: Consiglio Nordico: la stessa normativa è stata adottata dai diversi stati, l’accordo è implicito. ES3: costituzione in via di fatto. Non c’è AI ma serie di comportamenti concludenti degli stati che trasformano una conferenza internazionale in una vera e propria OG; OSCE: organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa; in origine era una conferenza periodica senza apparato istituzionale. NB: secondo alcuni è un organo comune, in quanto le decisioni andrebbero imputate direttamente agli stati. E’ in realtà una soft international organization, una OI morbida. Anche il G/ si sta istituzionalizzando (G): vi partecipa la Russia e il presidente della commissione EU). Dando per scontato che ci sia un accordo internazionale, questo è uguale a tutti gli altri accordi? In particolare con riferimento alle UN alcuni ritengono che l’atto costitutivo sia divenuto una vera e propria costituzione, ed abbia valore superiore al semplice TRI. In particolare si dice che i principi contenuti negli statuti non possono più essere modificati dagli stati.

Page 22: Diritto Internazionale - Appunti Rinoldi...-usus diuturnus (comportamento costante nel tempo) + valore erga omnes: occorre l’opinione giuridica degli stati. Può essere che la consuetudine

Filippo Galluccio – Appunti 1999

22

Non è vero: gli stati conservano il potere costituente, con cui possono modificare le disposizioni della carta. La carta UN, art 108 (emendamenti) e 109 (revisioni), non richiede un accordo di tutti gli stati. emendamento: modifica di minimo conto, tocca specifici punti. revisione: può portare cambiamenti significativi nella struttura e nella logica di funzionamento dell’ OI Art 108. per adottare un emendamento occorre al maggioranza di 2/3 dell’Assemblea generale; la decisione deve essere ratificata da 2/3 degli stati, tra cui devono esserci i 5 membri permanenti (ES: il numero dei membri del consiglio di sicurezza è stato portato da 11 a 15). Lo stesso vale per il 109, con la differenza che l’Assemblea convoca una Conferenza generale degli ST membri. C’è contraddizione tra il discorso che facevamo sulla sovranità di tutti gli ST e il fatto che una maggioranza di 2/3 più imporre emendamenti o revisioni. Qualora uno stato lo ritenga, può invocare la clausola rebus sic stantibus e recedere dall’ OI. Altro aspetto che sottolineano i sostenitori della carta UN come costituzione, è che la carta vincola anche gli stati che non partecipano all’accordo. NB: pacta tertiis neque nociunt neque prosunt. I sostenitori fanno riferimento all’art due paragrafo 6. chi non aderisce deve uniformare il comportamento ai principi indicati nel paragrafo 6. In realtà nei confronto degli ST non membri l’UE può fare due cose:

1. raccomandazione ad uno stato terzo: la raccomandazione è un atto che non crea alcun obbligo.

2. adottare misure coercitive implicanti o meno l’uso della forza. E’ semplicemente una situazione di guerra. C’è l’obbligo di seguire l?ONO quando mette in atto misure coercitive. ES: embargo nei confronti della ex Iugoslavia: la Svizzera è tenuto a rispettarlo? Il problema non ha mai avuto ripercussioni pratiche. Gli stai non membri si sono sempre uniformate alle misure coercitive. Hanno tenuto a precisare che questo è dovuto a libera scelta, e non ad un obbligo. La carta delle UN è un normale accordo internazionale. Le Nazioni Unite I fini Articolo 1 della Carta. A. mantenere la pace e la sicurezza internazionali B. sviluppare tra le nazioni relazioni amichevoli fondate sul principio dell’eguaglianza dei

diritti e dell’autodeterminazione dei popoli C. conseguire la cooperazione internazionale nella soluzione di problemi internazionali di

carattere economico, sociale, culturale, umanitario D. promuovere il rispetto dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali senza

distinzione di razza, di sesso, di lingua o di religione. Cosa non possono fare le UN, dove si devono fermare? Problema della domestic iurisdiction Art 15 paragrafo 8 del covenant. Se una delle parti (di una controversia all’esame del consiglio)sostiene, e il Consiglio riconosce, che la controversia riguarda materie sulle quali, secondo il DI, appartengono esclusivamente alle competenze interne di detta parte, il Consiglio constaterà ciò in un rapporto, senza fare raccomandazione circa la soluzione della controversia.

Page 23: Diritto Internazionale - Appunti Rinoldi...-usus diuturnus (comportamento costante nel tempo) + valore erga omnes: occorre l’opinione giuridica degli stati. Può essere che la consuetudine

Filippo Galluccio – Appunti 1999

23

Art 2 paragrafo 7 della Carta Nessuna disposizione della presente Carta autorizza l’ONU ad intervenire in questioni che appartengono essenzialmente alla competenza interna di uno stato… Differenze: A. nel 15,8 la DOIU è un limite all’azione del Consiglio, nel 2,7 è limitazione a tutti gli

organi dell’ONU. B. in 15,8 chi deve valutare se una materia rientra o meno nella competenza interna di

uno stato è il Consiglio. C. esclusivamente in 15,8 ed essenzialmente in 2,7.

Cosa si intende per competenza interna? Corte permanente di Giustizia Internazionale. In un caso del 1923 rese un parere in cui disse che rientrano nella competenza interna di uno stato le materie nelle quali lo stato è libero da obblighi internazionali di qualsiasi genere. (definizione giuridica). Genere: è riferito ad accordo o consuetudine. La definizione giuridica ha carattere relativo: dipende dalla quantità di norme di DI che vincolano gli ST. Per quanto riguarda le consuetudini sono sulla stessa barca, ma per gli accordi la sfera si espande o diminuisce. ha carattere storico: possono sorgere o viceversa consuetudini e accordi. NB: alcuni hanno sostenuto che dato che manca il riferimento al DI, bisogna abbandonare il ricorso nozione giuridica di DOIU a favore di una nozione etica e politica. Dato il contesto in cui è inserito 2,7 l’abolizione del riferimento al Di non ha effetto sostanziali. La nozione giuridica di DOIU va accettata, ma tuttavia modificata: “qualsiasi genere” nasceva dall’avverbio esclusivamente. I redattori della carta volevano estendere la nozione di DOIU: competenza interna si ha in quelle materie in cui in linea di principio lo stato ha una competenza. Materie di DOIU A. l’organizzazione di governo B. trattamento dei cittadini C. utilizzazione del territorio Conforti: si potrebbe dire che in materia di autodeterminazione dei popoli le UN dovrebbero adottare provvedimento generali e astratti. Sicuramente non delibere specifiche relative alla particolare situazione di un determinato ST. La prassi UN in realtà ci rivela che il DI è andato via via erodendo la sfera della competenza interna. In passato si riteneva che solo le gross violations potessero essere impedite dal DI. L’ONU ha fondato interventi, interpretando la tutela dei diritti dell’uomo in senso molto vasto (guerre civili, maltrattamento dei bambini). Pian piano ciò sta accadendo nelle materie riguardanti l’organizzazione del territorio. Ultime osservazioni Intervenire: non possono nemmeno discutere. Misure coercitive: a norma cap 7. misure non implicanti l’uso della forza nei confronti di uno ST che abbia minacciato la pace o la sicurezza internazionale. Art, paragrafo 7: ciascun organo ONU dovrà valutare se la questione che discute rientra o no nella DOIU. In caso negativo, non può ne discutere né deliberare. Lo ST interessato può però opporsi e non ritenere per se vincolanti quelle misure.

Page 24: Diritto Internazionale - Appunti Rinoldi...-usus diuturnus (comportamento costante nel tempo) + valore erga omnes: occorre l’opinione giuridica degli stati. Può essere che la consuetudine

Filippo Galluccio – Appunti 1999

24

Membership delle OI Dovrebbe nascere un problema dal 103 della Carta: in caso di contrasti tra gli obblighi assunti con altri trattati, prevale quello che è scritto nella Carta dell’UN. Alcuni, tra cui Conforti, fanno riferimento a questo articolo come il fondamento dello Ius Cogens, e si arriva a dire che i principi contenuti nella Carta sono le norme imperative del DI. Acquisto Si diventa membri partecipando alla conferenza in cui si firma il trattato istitutivo: membri a titolo originario, membri fondatori. Se non si rientra in questa categoria, si pensa di entrare nell’ OI in un momento successivo. Occorre una distinzione tra OI chiusa ( preclude la possibilità per altri ST di entrare a far parte) o aperta. La distinzione lascia però il tempo che trova; si considera aperta l’UE, ma occorre l’unanimità. Prendiamo un OI chiusa: dato il potere sovrano, gli ST possono decidere di far entrare un nuovo ST. E’ la stessa cosa se occorre l’unanimità. Si fa distinzione tra: - adesione: è sufficiente la domanda di un nuovo St perché entri a far parte dell’ OI - ammissione: se c’è un doppio passaggio: la domanda viene vagliata dagli organi

competenti. ES: l’EU è un chiaro caso di ammissione. Perdita della membership Si può avere: - espulsione: contro la volontà di uno ST. Normalmente quando uno ST violi

persistentemente norme fondamentali. - recesso: c’è la volontà dello ST. Ci si chiede: se il trattato internazionale non

contiene una norma che contiene il recesso, si deve ritenere che i membri possano cessare di far parte dell’OI. C’è chi dice no, le risposte sono varie; c’è anche chi dice : sì, sicuramente. La soluzione corretta sta nel mezzo: applicazione della regola RSS (ES: nell’ ONU in caso di violazione di revisione importante).

Sospensione dei diritti di membership Per violazioni di obblighi meno gravi Modifiche dello stato di membro In seguito a modifiche interne; ES: Russia Art 103 Polonia: ha dato avvio al processo che portò alla Conferenza di S. Francisco, ma mentre si firmava il paese risentiva di instabilità tra due governi. Quando la situazione si stabilizzò , divenne membro originario. Ucraina e Bielorussia Si vuole accontentare la Russia di disporre in seno all'UN di tre voti: sono state trattate come indipendenti. Art 4 1. possono diventare membri delle NU tutti gli ST amanti della pace che accettino gli

obblighi della presente Carta e che, a giudizio dell’Organizzazione, siano capaci di adempiere a tali obblighi e disposti a farlo.

2. L’ammissione quale membro delle NU di uno ST che adempia a tali condizioni è effettuata con decisione dell’Assemblea Generale su proposta del Consiglio di Sicurezza.

Page 25: Diritto Internazionale - Appunti Rinoldi...-usus diuturnus (comportamento costante nel tempo) + valore erga omnes: occorre l’opinione giuridica degli stati. Può essere che la consuetudine

Filippo Galluccio – Appunti 1999

25

Occorre una domanda vagliata dal C. di Sicurezza, che , se vota a favore (9 su 15 con diritto di veto dei 5 permanenti), la questione viene vagliata dall'assemblea Generale (2/3 dei membri presenti e votanti). Requisiti A. essere uno St: un OI non può diventare membro a pieno titolo B. amante della pace. Si può ricomprendere nel punto D,1 C. che accetti gli obblighi della Carta. La domanda di ammissione prevede richiesta

formale di adempiere agli obblighi D. e che a giudizio dell’organizzazione:

1. sia disposto a adempiere ai suddetti obblighi 2. sia capace di farlo

La questione di Ucraina e Bielorussia ritorna: sono membri a titolo originario; secondo alcuni autori la nozione di St della carta è diversa da quella del DIGenerale. Quest’interpretazione, dimostra la prassi, è sbagliata. Sospensione Art 5 totale Consiglio di Sicurezza può: non c’è un obbligo, è una semplice facoltà. Art 19 parziale Si applica agli ST in ritardo con i pagamenti dei contributi (due anni). Non sono mai state applicate C’è un unico caso di sospensione: non si sono ammessi i delegati del Sudafrica ai lavori dell’UN: è un’ipotesi sui generis. Casi di illegittimità vengono sanati dalla quiescenza degli ST. Espulsione: art 6 Un membro dell’ NU che abbia persistentemente violato i principi enunciati nella presente carta può essere espulso dalla Organizzazione da parte dell’assemblea generale su proposta del Consiglio di Sicurezza. Non c’è una norma della Carta che prevede il recesso.

Page 26: Diritto Internazionale - Appunti Rinoldi...-usus diuturnus (comportamento costante nel tempo) + valore erga omnes: occorre l’opinione giuridica degli stati. Può essere che la consuetudine

Filippo Galluccio – Appunti 1999

26

Successione degli ST nei trattati Se uno St subentra ad un altro nel governo di una comunità territoriale, questo ST è vincolato di trattati che ha concluso il predecessore? Per dare una risposta occorre distinguere tra: - trattati localizzabili: riguardano l’uso di determinate parti del territorio. ES: libertà di

navigazione dei fiumi. Il DIG di ce che vale il principio della continuità. Il nuovo ST è vincolato dai trattati localizzabili conclusi dal predecessore con l’eccezione dei trattati che hanno forte valenza politica e sono incompatibili con il nuovo ST.

- trattati non localizzabili: tutti gli altri. Sono la maggioranza. In questo caso si applica la regola della tabula rasa. Il nuovo ST non è vincolato.

C’è poi la Conferenza di Vienna sulla successione nei trattati del 1978 che sui trattati non localizzabili dice che il principio della tabula rasa vale solo per gli ST sorti dal processo di decolonizzazione. Se il nuovo ST vuole non avvalersi del principio della tabula rasa fa una notificazione di successione. E’ difficilmente concepibile per accordi istitutivi di trattati INT. Non è concepibile quando sia prevista una procedura di ammissione (ES: URSS divisa). Concretamente questi problemi si pongono nelle ipotesi di: - distacco: parte del territorio di uno ST si distacca e forma un altro ST o va a far parte

di un altro ST. ES : Pakistan dall’India. Caso opposto è l’incorporazione. - smembramento: bisogna vedere se non c’è continuità di governo in uno dei due

territori. ES: Russia, Cecoslovacchia. Caso opposto è la fusione. Il caso di Taiwan è di distacco. Nasce dalla lotta tra i comunisti di Mao e Chiang Caiscè. Distacco della Cina dal governo di Formosa. Casi Cosa succede alla Membership? Dove c’è continuità, il problema non sorge. Sorge ad esempio con il Pakistan. Allegato 38: La repubblica Ceca trasferisce su di sé la membership. questa prassi è stata duramente scoraggiata. URSS Espediente: creazione della CSI mediante accordo degli St, che notificano una sorta di continuazione della successione; tutti gli ST fanno domanda di ammissione. Trattano un caso di smembramento come se fosse un distacco per conservarlo. Status di membro permanente. Nessuno contrasta la cosa, si va avanti così. Ex Jugoslavia I rappresentanti di Serbia e Montenegro sostengono la continuità. La differenza tra i due casi è che ora gli ST si oppongono a questa presa di posizione. L’Ungheria fa presente che sarebbe andato bene se avessero aderito anche Croazia ecc. I rappresentanti di S. e Montenegro continuano a sedersi al tavolo e non verranno però mai espulsi formalmente: cfr allegato 21: non partecipa solo ai lavori dell’Assemblea (Russia e Cina si sono opposti all’espulsione). Formosa E’ membro permanente fino al 1971, quando subentra al suo posto al Cina perchè l’ONU si espande e si forma una maggioranza favorevole ai Cinesi. La Cina è membro originario UN. Alla nascita UN era governata da u governo nazionalista, che poi si scontrò con le forze nazionaliste di Mao e fu costretto a ritirarsi a Formosa. Mao prese il potere sulla Cina. E’ un fenomeno di distacco della gran parte del territorio cinese da Formosa. dal pdv teorico la questione del seggio alle Un dovrebbe essere risolta nel seguente modo: Formosa rimane membro permanete, la Cina fa domanda di ammissione.

Page 27: Diritto Internazionale - Appunti Rinoldi...-usus diuturnus (comportamento costante nel tempo) + valore erga omnes: occorre l’opinione giuridica degli stati. Può essere che la consuetudine

Filippo Galluccio – Appunti 1999

27

ma grande potenza era la Cina popolare, non Formosa. Dal 1949 il governo di mao continua a chiedere di mettere i propri delegati ala seggio UN, non trattando la cosa come distacco, ma come mutamento radicale di governo. per 22 anni la Cina rimane esclusa dalle Nu; quando col tempo in assemblea generale si è formata una maggioranza favorevole ai Cinesi, con decisione dell’assemblea, senza CDS, delegati di Formosa sono stati sostituiti dai delegati cinesi. Nuova ipotesi Incorporazione: GE Fusione: USA Nuova ipotesi: il territorio non subisce modificazioni, ma si ha un mutamento radicale di governo. Si applica la continuità, a meno che non si tratti di AI fortemente connotati dal pdv politico (ES: concessione di territorio per base militare).

Page 28: Diritto Internazionale - Appunti Rinoldi...-usus diuturnus (comportamento costante nel tempo) + valore erga omnes: occorre l’opinione giuridica degli stati. Può essere che la consuetudine

Filippo Galluccio – Appunti 1999

28

Struttura istituzionale delle UN Quali sono i principi che informano di sé la struttura di un OI? Risposta di carattere negativo: non vanno applicati i modelli di ragionamento che applichiamo agli Stati. per gli ST cerchiamo una divisione dei poteri. Per le OI porta ad un viicolo cieco (si può non trovare una vera e propria funzione legislativa o giurisdizionale) o a grosse incomprensioni (il Parlamento EU non è organi legislativo dell’UE) Dobbiamo usare due criteri: A. un OI è sempre un ente funzionale. Non è un ente territoriale, l’OI è creata per

adempiere a determinate funzioni, e solo a quelle. Quanto più complesse sono le funzioni che un OI è chiamata a svolgere, tanto più complessa è la sua struttura istituzionale. Nel secolo scorso, all’inizio presentavano funzione bipartita ed avevano un apparato statale basato su due soli organi (unioni amministrative):

1. organo assembleare: rappresentanti di tutti gli stati membri. 2. organo individuale: ES: segretariato generale dell’org, indipendente dai

singoli ST. Svolge funzione meramente esecutivo-amministrative e prepara i lavori dell’organo assembleare.

Con l’arricchirsi delle funzioni la struttura si complica. Gli Istituti specializzati delle UN hanno una struttura tripartita: 3. organi di governo a composizione ristretta. fanno parte solo alcuni stati. ES:

CDS: ha compiti molto importanti in seno all’OI che sarebbe inefficace lasciare all’AG.

Non regge poi più neppure questo discorso: struttura multipartita: 1. organi principali 2. organi sussidiari

B. secondo principio. Infogni OI si realizza in qualche modo un bilanciamento tra due tipi di interessi rappresentati in diversi organi:

1. interesse particolaristico di ciascuno ST membro. Quando gli St membri creano OI, vogliono tenere il controllo sul funzionamento dell’OI. organo nel quale gli ST membri hanno un potere rilevante, sono notevolmente rappresentati; ogni ST ha diritto di voto. Questo aspetto diventa dominante nel caso in cui l’organo assembleare ha poteri fondamentali a vota all’unanimità. ES: UE: Consiglio, che su alcune materie decide all’unanimità. Non si può dire in questo caso che l’OI sia distinta dagli ST. Se prevale nettamente questo interesse, si può dubitare che l’OI sia dotata di soggettività internazionale.

2. interesse unitario: troviamo uno o più organi che sono indipendenti dai singoli STM e riescono a farsi portavoce degli interessi generali, di tutti gli ST. ES: nelle unioni amministrative è l’organo individuale.

Cosa significa l’organo di governo a composizione ristretta? E’ portavoce degli interessi generali? No: è composto da rappresentanti di ST, non individui indipendenti. L’interesse particolare degli St che siedono nell’organo prevale. Diverso se l’OCR fosse composto da individui non legati a stati. Il livello di bilanciamento varia: occorre vedere se c’è prevalenza di un organi. nelle OI complesse troviamo organi che rappresentano altri interessi. ES: Nella Ce abbiamo: 1. La Corte di giustizia delle CE è un caso unico nel panorama internazionale per le

funzioni che svolge. 2. Parl Eu. 3. Comitato delle regioni Organi dell’ ONU

Page 29: Diritto Internazionale - Appunti Rinoldi...-usus diuturnus (comportamento costante nel tempo) + valore erga omnes: occorre l’opinione giuridica degli stati. Può essere che la consuetudine

Filippo Galluccio – Appunti 1999

29

Art 7 carta par 2 potranno essere istituiti quegli organi sussidiari che si rivelassero necessari. Gli organi sussidiari sono numerosissimi, soprattutto quelli con competenza in materie di collaborazione economica e sociale tra gli ST. Alcuni di questi organi sussidiari sono ‘piccole OI essi stessi’ ES: UNCTAD: UN conference on trade and developement. Promezione degli scambi internazionali. Al suo interno si struttura come una vera e propria OI: AG, organo ristretto, organo individuale con funzioni esecutive. Istituti specializzati delle UN sono OI vere e proprie e autonome originariamente rispetto alle NU e che tuttavia stipulano con le NU accordo di collegamento, in conseguenza del quale vengono a subire un certo potere di controllo e collegamento da parte dell’ ONU (AG e Consiglio Economico e Sociale dell’ONU) ES: FAO, UNESCO, ILO (labour organization) banca mondiale, fondo monetario internazionale. Gli organi sussidiari nascono da delibera di altri organi dell’ONU. Assemblea generale Si compone di tutti gli stati membri (circa 185) Ogni membro dispone di un solo voto: principio della sovrana eguaglianza tra gli ST. ES: gli ST fanno un braccio di ferro con l’ONU: se non aumenta il loro potere di voto, riducono il loro contributo. NB: già ci sono OI in cui anche nell’AG vale la regola di un voto ponderato all’importanza. Cinque rappresentanti: si possono suddividere in commissioni e sottocommissioni. Come vota? Delibera a maggioranza dei membri presenti e votanti, ma le questioni più importanti sono prese a maggioranza di 2/3 dei membri presenti e votanti. ES: 40 sì – 30 no – 30 astenuti. se si calcolassero gli astenuti, l’astensione varrebbe come un voto negativo. Art 18 par 2 ‘questioni importanti’ - ammissione di nuovi stati - espulsione di satti - materia di bilancio. Questo elenco è tassativo o esemplificativo? nella prassi le QI non sono tipiche. L’AG può determinare categorie addizionali di questioni da decidere a maggioranza di 2/3. Le competenze ha un generale potere di raccomandazione su tutte le materie di competenza dell’ONU. Raccomandazioni: atti non vincolanti. Il consiglio di sicurezza Ha responsabilità principali per il mantenimento della pace e della sicurezza internazionali. Composizione Quindici membri (emendamento del 1965, prima erano 11). A. 5 membri permanenti B. 10 sono eletti dall’AG per una durata di due anni secondo i seguenti criteri:

− contributo al mantenimento della pace internazionale − equa ripartizione geografica.

C’è un rinnovo parziale ogni anno. sul punto c’è stata un’intesa che ha portato a dire:

5 Africa e Asia 2 America latina 1 EU orientale 2 EU occidentale

E’ una raccomandazione nella prassi costantemente seguita.

Page 30: Diritto Internazionale - Appunti Rinoldi...-usus diuturnus (comportamento costante nel tempo) + valore erga omnes: occorre l’opinione giuridica degli stati. Può essere che la consuetudine

Filippo Galluccio – Appunti 1999

30

Domestic iurisdiction e diritti umani Carta NU 1945, art 13 e 55 & EU: convenzione europea per i DU (Roma, 1950) DIG: 2) criterio dell’universalità della giurisdizione penale

1) norma di IC che qualifica come crimini le violazioni gravi e diffuse dei DU. 3) tribunali internazionali?

Il Comitato Economico e Sociale ONU ha il compiti di vegliare sui diritti umani. DOIU nessuno ST poteva andare ad ingerire nelle questioni di un altro ST su popolo, apparato, territorio. Pinochet appare come organo supremo dello ST: è considerato come lo stato del Cile. In materia di DU si ha sovrapposizione tra DIP e DIG. SI parla di crimini per le violazioni gravi ed efferate, non meri illeciti. Il DIG non ha una corte, la comunità statale è inorganica, sono sovrani: entreremmo in un esperimento costituzionale. nel DI troviamo tante sintesi politiche superiorem non riconoscentes. Di fronte agli eventi come Pinochet ha enucleato una norma secondo la quale qualsiasi giudice di uno ST è chiamato a giudicare della violazione dei DU anche se non ci sono altri legami giuridici con il crimine. Una giurisdizione penale ha due presupposti: 1. il fatto deve essere penalmente rilevante per l’OG 2. il fatto ha attinenza o collegamenti con l’OG (ES. avvenuto in IT, commesso da

cittadino IT, commesso nei confronti di un cittadino IT). I crimini contro i DU vengono visti dagli stati come destabilizzanti per tutti: criterio dell’universalità della giurisdizione penale. La norma consente a ciascuno ST di perseguire l’artefice di crimini contro i DU perché rilevanti nei confronti di tutti gli ST. Trattato di Londra del 1946: istituzione del tribunale di Norimberga. Tre categorie di crimini: 1. contro la pace 2. di guerra 3. contro l’umanità queste categorie sono entrate nell’immaginario collettivo. Pinochet Era andato in GB per curarsi. Un giudice SP ha fatto domanda di estradizione (procedimento penale o esecutivo). GB: ha l’immunità di capo di stato. I law lords hanno detto: l’immunità vale solo quando agisce nell’ambito della funzione di governo: non si può parlare di funzione di governo il commettere crimini o atti che contravvengano la legge: non sono coperti da immunità. Il governo ha emanato un decreto di estradizione. E’ il primo passo di un processo equo, tipico dello stato di diritto, che sbloccherà la scelta politica. il Cile nel frattempo ha invocato la clausola umanitaria. E’ una clausola pattizia, di natura convenzionale, che sta emergendo nella prassi. Tribunali internazionali Poiché sono le giurisdizioni nazionali a dover giudicare questi crimini? Non esiste un tribunale internazionale. Si tratta di scomodare la responsabilità di un intero stato cane non mangia cane: nessuno stato ha voglia di mettere sotto processo una persona fisica che rappresenta un altro stato; lo stesso potrebbe capitare a lui in futuro. Il governo spagnolo era interessato a non fare la domanda di estradizione, ha dovuto cedere all’opinione pubblica. La norma non funziona: non esiste deterrenza. In questi anni stanno nascendo i tribunali internazionali.

Page 31: Diritto Internazionale - Appunti Rinoldi...-usus diuturnus (comportamento costante nel tempo) + valore erga omnes: occorre l’opinione giuridica degli stati. Può essere che la consuetudine

Filippo Galluccio – Appunti 1999

31

Il CSUN con risoluzione 808, 1993 ha istituito il tribunale per la ex Iugoslavia, chiamato a giudicare su varie fattispecie: 1. criterio spaziale: ex Iugoslavia 2. criterio temporale: dall’ 1/1/1992 3. crimini contro la pace, l’umanità, di guerra. Ha un difetto: è costituito dopo i fatti. Il principio di legalità ci vuole responsabili di fatti che noi conoscevamo essere configurati come reati Il DI interviene in favore dei tribunali internazionali: alcuni comportamenti erano già qualificati come crimini dal tribunale di Norimberga. Ruanda: nel ’94 è nato tribunale obblighi degli stati. Gli stati devono collaborare pienamente con il tribunale stesso., aut dedere aut iudicare (Grozio). Il luogo della carcerazione è scelto dal tribunale: dove c’è maggior possibilità di rieducazione. TI precostituito Per legge e competente per tutte le gravi violazioni dei diritti dell’uomo. SE nasce, non nasce da una risoluzione del CSUN, ma da un trattato firmato a Roma, 17/7/1998: statuto della Corte Penale Internazionale. E’ un trattato: 180 stati partecipanti, adottato con più dei 2/3. Abbiamo quattro ratifiche, dobbiamo arrivare almeno a sesanta. USA e Cina si sono rifiutati di firmare perché non vogliono cooperare con una corte che ha i poteri di cui diremo.