DIRITTO D’AUTORE

Aspetti legali, fiscali e contributivi per la professione del musicista, fonico,

producer e DJ

AUTORI E EDITORI

• diritti morali e diritti patrimoniali

• edizioni, introduzione

• la mediazione di SIAE: DRM e DEM

• sincronizzazione

• SIAE Vs. Soundreef

• Borderò

• Agibilità Inail (ex Enpals)

• YouTube, Spotify

Diritto d’autore: i diritti morali e i diritti patrimoniali

Ciao • L’opera musicale è costituita dallo spartito della melodia e

dall’eventuale testo che la accompagna • L’autore di un’opera è chi ne compone la musica (c.d.

compositore) e il testo (c.d. autore) • L’autore può essere uno solo (sia autore che compositore) o

più (uno/più compositore/i e uno/più autore/i) • L’indagine di oggi riguarda esclusivamente l’opera (spartito

+ testo), prima che sia arrangiata, interpretata, prodotta, registrata, riprodotta su CD/file e portata in tour…

• Si tenga presente che spesso l’autore dell’opera non coincide con l’artista/interprete/esecutore (c.d. AIE) della registrazione: un autore può scrivere opere di cui non sarà mai l’interprete

• E quando l’autore dell’opera è anche l’artista/interprete/esecutore della registrazione? E’ il caso del c.d. “cantautore”

Ciao

• Oggetto della nostra indagine di oggi è l’autore dell’opera NON l’artista (AIE), la star, che interpreta la registrazione e sale sul palco osannato dalla folla…

• Nel momento in cui termina la composizione, l’autore è il solo ed unico titolare di tutti i diritti sull’opera, senza bisogno di alcuna formalità (es. deposito SIAE o altro, v. art. 6 l. 633/41)

• Quali sono questi diritti? Diritti morali e diritti patrimoniali

DIRITTI MORALI • (art. 20 e ss l. 633/41): riguardano la persona dell’autore,

considerato come il padre dell’opera e sono:

• 1. Diritto di rivendicare la paternità dell’opera

• 2. Diritto di opporsi a modificazioni dell’opera

• 3. Diritto di inedito

• 4. Diritto di ritirare l’opera dal commercio

• 5. Diritti della personalità: tutela del nome, dell’immagine e della reputazione

• I diritti morali non sono cedibili (art. 22), hanno durata illimitata nel tempo (art. 21 e 23) e rimangono comunque di titolarità dell’autore anche a fronte della cessione di tutti i diritti di sfruttamento economico dell’opera (art. 20).

DIRITTI PATRIMONIALI • (art. 12 e ss.) riguardano invece gli sfruttamenti economici dell’opera e

possono essere ceduti dall’autore ad un editore il quale (in proprio o tramite terzo soggetto es. casa discografica/produttore di fonogrammi/label/PdF) procederà a far registrare, produrre e duplicare la registrazione che incorpora l’opera in copie, distribuirle e venderle; i diritti patrimoniali sono:

• Il diritto di pubblicazione (art. 12)

• Il diritto di riproduzione in copie l’opera (art. 13) e distribuirla (art. 17)

• Il diritto di trascrizione (art. 14)

• Il diritto di esecuzione, rappresentazione o recitazione in pubblico (art. 15)

• Il diritto di comunicazione al pubblico (art. 16)

• Il diritto di elaborazione e di modificazione dell’opera (art. 18)

• Il diritto di noleggio e il diritto di prestito (art. 18-bis)

• A differenza dei diritti morali, i diritti patrimoniali hanno una durata limitata nel tempo: tutta la vita dell’autore e per settant’anni dopo la sua morte (o in caso di più autori dopo la morte dell’ultimo autore sopravvissuto, art. 25)

Ciao

• NB: il “Diritto d’autore” e la relativa disciplina si riferiscono esclusivamente al rapporto tra autore ed editore! I diritti di AIE e PdF NON sono diritti d’autore ma “diritto connessi al diritto d’autore”

•

beatles

REGISTRAZIONE

HELTER SKELTER, THE BEATLES:

OPERA

HELTER SKELTER, SIOUXIES AND THE BANSHEE:

beatles

ciaREGISTRAZIONE

HELTER SKELTER, U2:

OPERA

HELTER SKELTER, OASIS:

HELTER SKELTER, MONTLEY CRUE

EDIZIONI INTRODUZIONE • Per capire il tema delle “edizioni musicali” bisogna necessariamente

fare un cenno al tema delle edizioni librarie

• Nel 1455 Gutenberg inventò la stampa a caratteri mobili, consentendo per la prima volta la riproduzione su scala industriale delle opere librarie

• Vi state chiedendo «che c’azzecca con la musica?». Domanda sbagliata…!!!

• Dall’invenzione di Gutenberg fino alla fine del XIX° secolo la musica poteva essere riprodotta in soli due modi:

• a) tramite la pubblica esecuzione di musicisti (musicians at work…)

• b) tramite la trascrizione su pentagramma delle opere (spartiti, per chi sapeva leggere la musica)

• Gli autori venivano remunerati direttamente dai committenti quando eseguivano le proprie opere

DIRITTI PATRIMONIALI • Gli editori, invece, guadagnavano dalle vendite degli spartiti e ne

davano una percentuale all’autore, in base ai loro accordi

• Nel 1877 Thomas Edison inventò il primo apparecchio di registrazione e riproduzione sonora che si diffuse su larga scala, il «cilindro fonografico»: da questo momento la musica poteva essere riprodotta anche su “supporto fonografico” oltre che essere suonata e letta.

• Come garantire a autori e editori un compenso per tutti gli sfruttamenti per l’esecuzione della musica che autore ed editore non potevano controllare direttamente come quelli derivanti dalle esibizioni dal vivo e dalle riproduzioni attraverso i nuovi apparecchi fonografici?

• Con l’istituzione di un III’ soggetto che si affianca a autori e editori… SIAE!

• Scopo dell’ente: amministrare quei diritti d’autore che autori e editori da soli non avrebbero mai potuto gestire direttamente, ossia i diritti derivanti dalle e delle pubbliche esecuzioni delle opere e dalle riproduzioni meccaniche delle registrazioni contenenti le opere

LA MEDIAZIONE DI SIAE

• La Società Italiana Autori e Editori (S.I.A.E.) viene fondata a Milano il 23 aprile 1882

• Tra i primi responsabili dell’ente ci sono grandi nomi della cultura italiana (tra gli altri, Giuseppe Verdi e Giosuè Carducci)

• Quali diritti gestisce SIAE?

• D.R.M. E D.E.M.

1) DIRITTI DI ESECUZIONE MUSICALE (D.E.M.)

• Il primo diritto amministrato da SIAE è il diritto di pubblica esecuzione, ossia il riconoscimento di un compenso a autore e editore per l’esecuzione delle opere eseguite da altri musicisti

• Es: è eseguito in pubblico un brano di certo autore (dal vivo, tramite radio/TV/internet?) Deve essergli riconosciuto un compenso!

• Chi lo deve pagare? L’organizzatore dell’evento, il proprietario della radio, della TV o del sito.

• Il diritto di pubblica esecuzione si chiama «diritto di esecuzione musicale» (D.E.M.) e si suddivide in ventiquattresimi (24/24) (nessuno al mondo sa perché…)

DIRITTI PATRIMONIALI • L’autore può cedere all’editore fino ad un massino di 12/24,

mentre gli altri 12/24 restano comunque di sua proprietà in quanto creatore dell’opera

• Oggi i D.E.M. quali utilizzi coprono?

• Oltre all’esecuzione in pubblico dell’opera da parte di altri musicisti o dj (v. borderò SIAE), i D.E.M. si riferiscono a tutti i casi di pubblic performance, ossia di «comunicazione al pubblico» nel senso più ampio

• Esempi: diffusione tramite radio, televisione, streaming, diffusione nei pubblici esercizi e nelle attività commerciali

• Ciascuna di queste attività porta una remunerazione a autori e editori che viene gestita da SIAE attraverso il sistema delle licenze obbligatorie

2) DIRITTI DI RIPRODUZIONE MECCANICA (D.R.M.)

• Il secondo diritto intermediati da SIAE è il diritto di riproduzione fonomeccanica che deve essere pagato per ogni copia dell’opera, fisica o digitale

• In gergo SIAE tale diritto è detto come D.R.M. e viene conteggiato su base percentuale (100%)

• Anche in questo caso l’autore può cedere solo il 50% dei DRM a lui spettanti, restando comunque a lui l’altro 50% in qualità di creatore dell’opera

•

• Perché chi stampa dichi deve pagare un compenso all’autore e all’editore?

• Perché come dicevamo all’inizio, la legge stabilisce che il diritto di riprodurre in molteplici esemplari l’opera è un diritto esclusivo dell’autore (v. diritti patrimoniali)

• L’autore e l’editore (a cui l’autore ne ha ceduto una parte) hanno quindi diritto a ricevere un compenso per ogni copia dell’opera registrata realizzata dal PdF

•

DIRITTI PATRIMONIALI • Come avviene il pagamento del DRM?

• Sulla base del Contratto Generale di Licenza per Riproduzione Fonografica, negoziato da SIAE con le associazioni dei Produttori di Fonogrammi (case discografiche), con quote diverse per major label e indipendenti.

• Il pagamento del D.R.M. è il bollino SIAE?? No! Il contrassegno SIAE è uno strumento di autenticazione e di garanzia che contraddistingue il prodotto originale (vidimato da SIAE) da quello pirata e fornisce indicazioni relative al supporto quali

• In definitiva, il pagamento dei DRM è dovuto a prescindere dall’apposizione del contrassegno ma finisce, in pratica, per identificarsi con il “bollino” stesso.

IL MODELLO E 112 SIAE

• https://www.siae.it/sites/default/files/Bollettino_di_dichiarazione_%28Modello_112_H%29.pdf

SIAE Vs. SOUNDREEF

• Art. 180 LdA: L'attività di intermediario, comunque attuata, sotto ogni forma diretta o indiretta di intervento, mediazione, mandato, rappresentanza ed anche di cessione per l'esercizio dei diritti di rappresentazione, di esecuzione, di recitazione, di radiodiffusione ivi compresa la comunicazione al pubblico via satellite e di riproduzione meccanica e cinematografica di opere tutelate, è riservata in via esclusiva alla Società italiana degli autori ed editori (SIAE).

• Da ciò deriva che ad oggi nessuna società può agire in regime di concorrenza con SIAE nel campo dell’intermediazione del diritto d’autore.

DIRITTI PATRIMONIALI • La Direttiva 2014/26UE entrata in vigore il 9 aprile 2014, detta i

principi cui devono attenersi le legislazioni nazionali riguardo la gestione collettiva dei diritti d'autore.

• La differenza tra “principi comunitari” e “leggi nazionali”.

• Il provvedimento rappresenta un concreto passo avanti verso la creazione di un “mercato unico del diritto” d’autore auspicato a più riprese dal legislatore comunitario.

• La Direttiva afferma testualmente la necessità di migliorare il funzionamento degli organismi di gestione collettiva dei diritti d’autore assicurando:

– (i) il riconoscimento della facoltà per gli aventi diritto di scegliere liberamente il proprio organismo di gestione collettiva;

– (ii) la parità di trattamento degli associati titolari dei diritti;

– (iii) l’equa e tempestiva ripartizione delle royalties.

DIRITTI PATRIMONIALI • Soundreef è una società inglese fondata da due italiani nel

2011 che, operando dall’estero, ha attivato un servizio di licenze per la diffusione di musica di sottofondo in esercizi commerciali (centri commerciali/catene e piccole imprese) e per web radio/radio aziendali.

• Il confronto tra SIAE e Soundreef, quindi, nasce originariamente sul tema dei diritti d’autore relativi ad una parte dei diritti di esecuzione musicale gestiti da SIAE all’interno della categoria “D.E.M.”.

DIRITTI PATRIMONIALI

• L’emanazione della Direttiva 2014/26 UE ha mutato la prospettiva aprendo al tema della liberalizzazione del mercato e Soundreef ha così attivato ulteriori servizi quali Soundreef Live (per eventi live in cui suonano autori che registrano i propri brani al servizio SR) e Soundreef Edizioni.

• Dall’aprile 2016 Soundreef ha comunicato che due importanti artisti italiani (Fedez e Gigi D’Alessio) hanno revocato il mandato a SIAE ed affidato la gestione dei propri diritti d’autore a Soundreef.

• L’attività di Soundreef è legittimata ad agire in Italia sul presupposto che si tratti di una società di diritto inglese, che non viola quindi la riserva di legge ex art. 180 in favore di SIAE ma si pone quale competitor straniero al pari delle altre collecting estere.

• Soundreef offre tariffe decisamente più convenienti rispetto a SIAE ma può operare autonomamente in un ambito molto più limitato di SIAE e dispone – ad oggi - di un catalogo nettamente inferiore, vale a dire che amministra un numero molto più ridotto di opere c.a. 200.000 vs 4.000.000.

DIRITTI PATRIMONIALI

• I tempi di rendicontazione di SIAE possono arrivare a 18/24 mesi e la rendicontazione avviene ancora in parte con criteri non analitici. Esempio di ripartizione con criterio proporzione i.e. singolo di successo.

• La rendicontazione offerta da Soundreef si basa su un sistema strettamente analitico delle rendicontazioni.

• Quindi, Soundreef e’ senz’altro meglio di SIAE?!

• Spunti di riflessione:

– Restando in vigore l’art. 180, Soundreef non potrà comunque riscuotere direttamente dagli utilizzatori i compensi relativi ai diritti d’autore dei propri artisti (es. Fedez, D’Alessio) per DRM e DEM (salvo che per i live); l’attività di raccolta dei compensi (collecting) è ancora affidata in via esclusiva a SIAE.

DIRITTI PATRIMONIALI

– Entro quanto tempo SIAE pagherà a Soundreef i compensi spettanti ai suoi artisti? Soundreef assicura una rendicontazione analitica del singolo utilizzo entro 7 gg ed il pagamento dei compensi maturati entro 90 giorni dall’avvenuto utilizzo, ma lo può fare per i soli compensi che percepisce direttamente (diffusione in centri commerciali, web radio, live di sole opere Soundreef)

– Una parte significativa delle ripartizioni effettuate da SIAE si basa su un criterio proporzionale, come ad esempio nel caso dei diritti spettanti a soggetti non identificabili (es. copia privata, borderò compilati in modo erroneo…). I c.d. “diritti non ripartibili” possono rappresentare per i principali autori ed editori una percentuale tra il 20% ed il 30% dei diritti incassati annualmente. Gli artisti Soundreef percepiscono questi diritti?

BORDERO’ SIAE (mod. 107)

• https://www.siae.it/sites/default/files/Musica_Modello_ProgrammaMusicale107OR.pdf

DIRITTI PATRIMONIALI • https://www.siae.it/sites/default/files/Musica_Modello_Progr

ammaMusicale107OR.pdf

AGIBILITA’ INPS (EX ENPALS)

• Ogni qualvolta si organizzano manifestazioni di spettacolo dal vivo oltre ad essere in regola con il permesso SIAE (quindi dichiarare la serata e pagare i diritti relativi ad autori ed editori), bisogna osservare anche gli adempimenti previsti per i contributi previdenziali degli artisti.

• La normativa prevede che il datore di lavoro (di solito l’organizzatore della manifestazione) dichiari la serata in anticipo e versi i contributi previdenziali relativi ai lavoratori ingaggiati, anche se questi ultimi lavoreranno gratuitamente.

• Dichiarare la serata vuol dire richiedere il certificato di agibilità.

• Una volta questa pratica veniva svolta presso gli sportelli SIAE, che erano convenzionati con l’ENPALS. Da qualche anno a questa parte si fa tutto online.

• Una regola generale per calcolare la quota contributiva ex ENPALS (oggi INPS), l'importo da versare è pari al 33% del compenso lordo di cui una parte è a carico del lavoratore (il 9,19%) e il restante a carico del datore di lavoro (il 23,81%).

• I musicisti, dj e fonici (?) in quanto lavoratori autonomi esercenti attività dello spettacolo hanno la possibilità di richiedere autonomamente il certificato di agibilità per il pagamento dei propri contributi.

Spotify e You Tube: il Value Gap • Il volume del consumo di musica da parte degli utenti in tutto il

mondo non è mai stato così elevato: si assiste oggi ad un vero picco della fruizione musicale guidato dalle piattaforme digitali.

• Tuttavia, al massiccio consumo di musica non corrisponde un’adeguata remunerazione per gli artisti e le case discografiche. Perché?

• Al cuore della questione del “value gap” c’è la sostanziale iniquità del modo in cui l’industria musicale si trova a negoziare le licenze del proprio repertorio con alcune piattaforme digitali, le quali risultano di fatto esonerate dal rispetto delle consuete regole del music licensing.

• Un chiaro esempio è rappresentato dal paragone tra le percentuali di revenue pagate ai detentori dei diritti da servizi a pagamento come Spotify e Deezer e quelle di piattaforme gratuite e sostenute dalla pubblicità, come YouTube, SoundCloud o Daily Motion.

DIRITTI PATRIMONIALI • Nel 2015 il settore ha generato quasi 2,7 miliardi di dollari di

entrate per le case discografiche di cui:

– 2 miliardi di dollari generati dalle piattaforme a pagamento che contano 68 milioni di utenti

– 634 milioni di dollari dalle piattaforme free (ad based) che contano oltre 900 milioni di utenti

DIRITTI PATRIMONIALI • Servizi come YouTube, SoundCloud o DailyMotion godono, di

fatto, di alcune particolari esenzioni di responsabilità legate alla violazione del diritto d’autore chiamate “safe harbours” e disciplinate dal Digital Millennium Copyright Act.

• I Safe Harbours intendono limitare i casi di responsabilità indirtetta di ISP e host per l’operato dei propri utenti al ricorrere delle seguenti condizioni:

• a) la mancata conoscenza diretta dell’uso illegittimo sulla propria rete del materiale UCG

• b) qualora sia direttamente a conoscenza dell’illegittimo uso dei contenuti o qualora l’illegittimità sia notificata all’ISP/host, l’immediata attivazione per la procedura di rimozione (c.d take down notice).

DIRITTI PATRIMONIALI • E’ quanto mai urgente una modifica sul piano legale per

consentire che la trasformazione digitale della musica si trasformi in una crescita a lungo termine e sostenibile

• Cenni sul sistema ad-based di YouTube e la “monetizzazione” dei contenuti: a favore di chi?

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