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1 DIREZIONE DIDATTICA STATALE DI CALUSO Via Gnavi, 1 - 10014 CALUSO(TO) Tel. 011/9833253 - Fax 011/9891435 E mail: [email protected] SITO :www.circolodidatticocaluso.it PREMESSA Il Piano dell'offerta formativa si configura come il documento che definisce l'identità culturale e progettuale del Circolo Didattico di Caluso. Dall’anno scolastico 2011/2012 al Circolo Didattico di Caluso è stato conferito l'accreditamento regionale MARCHIO SAPERI per la Qualità e l’Eccellenza della scuola da parte dell’ Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte. Il risultato positivo ottenuto dall’ Istituzione scolastica, a seguito di audit valutativo di esperti, si basa sul conseguimento dei seguenti obiettivi: diffusione della cultura della Qualità; miglioramento continuo dei processi di apprendimento /insegnamento e soddisfazione dell'utenza; valutazione ed autovalutazione secondo modelli d'eccellenza europei(EFQM / CAF).

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DIREZIONE DIDATTICA STATALE DI CALUSO

Via Gnavi, 1 - 10014 CALUSO(TO) Tel. 011/9833253 - Fax 011/9891435

E –mail: [email protected] SITO :www.circolodidatticocaluso.it

PREMESSA

Il Piano dell'offerta formativa si configura come il documento che definisce

l'identità culturale e progettuale del Circolo Didattico di Caluso.

Dall’anno scolastico 2011/2012 al Circolo Didattico di Caluso è stato conferito l'accreditamento regionale MARCHIO SAPERI per la Qualità e

l’Eccellenza della scuola da parte dell’ Ufficio Scolastico Regionale per il

Piemonte.

Il risultato positivo ottenuto dall’ Istituzione scolastica, a seguito di audit valutativo di esperti, si basa sul conseguimento dei seguenti obiettivi:

diffusione della cultura della Qualità;

miglioramento continuo dei processi di apprendimento /insegnamento

e soddisfazione dell'utenza; valutazione ed autovalutazione secondo modelli d'eccellenza

europei(EFQM / CAF).

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La politica scolastica improntata sulla qualità è connotata da una serie di

interventi mirati alla pianificazione delle attività, dei processi, dei servizi

secondo criteri di efficacia e di controllo.

Le finalità condivise con il collegio dei docenti ed il consiglio di circolo sono:

- diffusione tra tutto il personale docente e non docente di una “cultura della

qualità” orientata verso i risultati con attitudine operativa a rilevare e misurare gli obiettivi di ogni procedura per un reale miglioramento dei

servizi erogati;

- applicazione delle procedure di qualità per migliorare gli interventi

metodologico-didattici; - applicazione delle procedure di qualità per migliorare gli strumenti

organizzativi dell’intero sistema scuola;

- valorizzazione ottimale di tutte le risorse professionali attraverso la

suddivisione del Collegio dei docenti in commissioni di lavoro e attraverso

un percorso di formazione permanente che abbia un effetto di ritorno sulle basi culturali degli alunni e dell’intero sistema scolastico.

Gli obiettivi annuali della Qualità per il corrente anno scolastico 2014-15,

coerentemente con il piano dell’offerta formativa, sono

sul piano formativo:

- favorire la creazione di un clima di lavoro sereno e di un ambiente per l’apprendimento stimolante

- educare gli allievi ai più importanti valori individuali e sociali;

- rendere i discenti autonomi e responsabili nel rispetto di sé, degli altri e

delle cose;

- conseguire il successo degli allievi inteso come sviluppo integrale della

personalità attraverso il conseguimento di conoscenze, di competenze, di maturità e senso di responsabilità.

sul piano gestionale:

- il miglioramento qualitativo del servizio scolastico e delle sue procedure

interne attraverso l’analisi della situazione , la progettazione e la realizzazione di azioni volte ad assicurare l’efficacia dei servizi erogati.

Essi si attueranno attraverso la realizzazione di un Piano di Miglioramento che

si propone di:

- affinare la circolazione delle informazioni e la condivisione delle stesse;

- proseguire nella strumentazione idonea a valutazioni statistiche di

interventi e progetti ;

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- affinare i programmi per la de- materializzazione della documentazione e la comunicazione efficace con le famiglie;

- proseguire con la riflessione sui processi di apprendimento delle

competenze di base alla luce dei risultati Invalsi e delle attività di miglioramento previste nel P.M. biennale.

- attivare percorsi formativi volti al miglioramento delle relazioni tra docenti e tra docenti e genitori

Il P.O.F. è lo strumento attraverso il quale la nostra istituzione scolastica esprime la propria intenzionalità formativa, la cui organizzazione e i cui

interventi educativo - didattici superano l'occasionalità e la frammentarietà e si

caratterizzano per la loro specifica finalizzazione formativa.

Pertanto il P.O.F. rappresenta l'offerta formativa che la scuola predispone partendo dall'analisi dei bisogni del territorio, dei soggetti interessati, delle

risorse umane e materiali disponibili e reperibili.

Attraverso il P.O.F si mira a perseguire non soltanto obiettivi relativi all'istruzione ma anche alla formazione degli atteggiamenti e delle competenze

che caratterizzano la persona umana, intesa come "un sistema integrato" di

tutte le sue dimensioni costitutive.

In particolare, ci si propone di coinvolgere gli alunni in percorsi che facilitino

e incrementino l’acquisizione di competenze, valorizzando nel contempo

comunicazione ed espressività nell’interazione individuo-contesto- cultura.

Si individuano alcuni criteri generali per delineare il Piano dell’Offerta Formativa e l’organizzazione complessiva necessaria per la sua attuazione:

Andamento quinquennale numero alunni del Circolo

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promozione del successo formativo attraverso l’organizzazione

funzionale del curricolo di base e l’ampliamento dell’offerta formativa (pluralità di linguaggi, di canali e di contesti di apprendimento);

valorizzazione della diversità personale, culturale, linguistica e religiosa;

personalizzazione dei percorsi formativi per la realizzazione di

un’effettiva uguaglianza di opportunità;

accoglienza, integrazione e cura del “benessere” come presupposto

fondamentale per l’apprendimento;

valorizzazione delle risorse interne ed esterne alla scuola per la qualificazione del sistema scolastico;

partecipazione, efficienza e trasparenza nell’organizzazione dei servizi;

incremento dei livelli di informazione/comunicazione all’interno della scuola (condivisione, decisionalità diffusa) e all’esterno (con l’utenza e gli

enti territoriali di riferimento).

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1. CONTESTO AMBIENTALE

DATI ANAGRAFICI del CIRCOLO

Il Circolo di Caluso si compone di sei plessi di Scuola Primaria e di quattro

plessi di Scuola dell’Infanzia.

SCUOLE PRIMARIE

Il plesso di Scuola Primaria di CALUSO, sito in Via Gnavi n. 1, conta 10

classi a Tempo Pieno e 1 classe a Tempo Pieno modulare con un totale di n. 224 alunni di cui 6 diversamente abili.

Il plesso di Scuola Primaria di ARÈ conta 4 classi a Tempo Pieno e 1 classe

a Tempo Pieno modulare con un totale di n. 76 alunni di cui 3 diversamente

abili. Il plesso di Scuola Primaria di MAZZÈ conta 4 classi a Tempo Pieno e 1

classe a Tempo Pieno modulare con un totale di n. 80 alunni di cui 1

diversamente abile.

Il plesso di Scuola Primaria di TONENGO conta 5 classi a Tempo Pieno con un totale di n. 84 alunni di cui 3 diversamente abili.

Il plesso di Scuola Primaria di VILLAREGGIA conta 3 classi organizzate a

tempo modulo di 30 ore con un totale di n. 39 alunni.

Il plesso di Scuola Primaria di VISCHE conta 3 classi (n. 2 pluriclassi con abbinamento 2^- 3^; 4^-5^) di cui 2 a Tempo Pieno e 1 organizzata a Tempo

Pieno modulare con un totale di n. 46 alunni di cui 2 diversamente abili.

SCUOLE DELL’INFANZIA

Il plesso della Scuola dell’Infanzia di CALUSO comprende n.3 sezioni

funzionanti a Tempo Pieno con n.75 alunni di cui 5 diversamente abili. Il plesso della Scuola dell’Infanzia di RODALLO comprende n.2 sezioni

funzionanti a Tempo Pieno con n.52 alunni.

Il plesso della Scuola dell’Infanzia di MAZZÈ comprende n.3 sezioni

funzionanti a Tempo Pieno con n.87 alunni.

Il plesso della Scuola dell’Infanzia di VISCHE comprende n.1 sezione funzionante a Tempo Pieno con n. 25alunni.

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Popolazione Scolastica del Circolo di Caluso

ANNO SCOLASTICO 2014/2015

SCUOLA PRIMARIA

ORGANICO DI PLESSO

CALUSO N° 10 CLASSI a T.P. + 1 T.P. modulare

ARÈ N° 4 CLASSI a T.P. + 1 T.P. modulare MAZZÈ N° 4 CLASSI a T.P. + 1 T.P. modulare

TONENGO N° 5 CLASSI a T.P.

VILLAREGGIA N° 3 CLASSI a Modulo

VISCHE N° 2 CLASSI a T.P. +1 T.P. modulare

SCUOLA DELL’INFANZIA

TOTALE DEL CIRCOLO DIDATTICO: n° alunni 786

PLESSO MASCHI FEMMINE TOTALE

CALUSO

109 114 223

ARÈ 45 31 76

MAZZÈ 47 33 80

TONENGO 37 47 84

VILLAREGGIA 19 20 39

VISCHE 23 23 46

TOTALE GENERALE 280 268 548

PLESSO SEZ. MASCHI FEMMINE TOTALE

CALUSO 3

39 36 75

RODALLO 2 23 28 51

MAZZÈ 3 48 39 87

VISCHE 1 17 8 25

TOTALE GENERALE 127 111 238

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Popolazione Scolastica del Circolo Didattico di Caluso A.S. 2014/2015 – SCUOLE PRIMARIE

Popolazione Scolastica del Circolo Didattico di Caluso A.S. 2014/2015– SCUOLE DELL’INFANZIA

0

20

40

60

80

100

120

140

PLESSI SCOLASTICI

CONSISTENZA N

UM

ERICA D

EGLI A

LUNNI

Maschi 118 36 42 33 21 21

Femmine 117 34 26 36 23 24

CALUSO ARE' MAZZE' TONENGOVILLAREGGI

AVISCHE

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UBICAZIONE DELLE SCUOLE

- Dell’infanzia

- Primaria

-

- Primaria

- Primaria

- Dell’infanzia

- Direzione

Didattica

- Primaria

- Dell’infanzia

- Primaria

- Primaria

- Dell’infanzia

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LETTURA DEL TERRITORIO

La popolazione scolastica presente nelle nostre scuole proviene

principalmente dai comuni che fanno parte del Circolo Didattico: Caluso,

Mazzè, Villareggia e Vische.

Caluso, in questi ultimi decenni, è diventato sede di Istituti di scuola

secondaria (Liceo “Martinetti”, Istituto Professionale per l’Agricoltura

“Ubertini”) e della Scuola Media “G. Gozzano” che raccoglie anche l’utenza dei

Comuni di circoli didattici viciniori.

Tutto ciò ha contribuito a fare di Caluso un polo scolastico territorialmente

collocato tra Chivasso ed Ivrea che finora erano i due maggiori centri su cui

gravitavano gli studenti della zona.

Nei Comuni di Caluso e Villareggia sono presenti scuole dell’infanzia paritarie (G.Guala e B.Ferro).

A Caluso sono utilizzabili: una biblioteca, due teatri (Oratorio S. Andrea e Istituto M. Ausiliatrice), un centro aperto , un parco (Spurgazzi), un centro

sportivo ad Arè con piscina coperta, campi da tennis e calcio, palestra.

Nei Comuni di Mazzè , Villareggia e Vische sono utilizzabili: una biblioteca comunale, campi sportivi e da tennis, parchi gioco, sale pluriuso, palestre.

La popolazione del Circolo risulta caratterizzata da famiglie di operai,

artigiani, commercianti ed impiegati. La maggior parte dei genitori richiede la scuola a tempo pieno perché entrambi impiegati nelle attività lavorative.

A Caluso e Mazzè si rileva una consistente richiesta di servizi scolastici

integrativi (pre e post-scuola) con orari prolungati sia nella scuola Primaria sia

nella scuola dell’Infanzia.

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2. PRINCIPI E FINALITÀ DELLA SCUOLA

La nostra comunità scolastica riconosce come propri i seguenti valori:

Valore della persona

Valore della scuola come comunità educante

Valore della cultura

Valore insito in una buona organizzazione scolastica.

Pertanto nelle scelte educative, negli orientamenti e nella concreta

organizzazione del servizio intende attenersi ai seguenti principi fondamentali:

UGUAGLIANZA

La scuola si adopera affinché le diversità di sesso, etnia, lingua, religione,

opinioni politiche, condizioni psicofisiche e socioeconomiche non ostacolino l’esercizio effettivo del diritto all’istruzione e siano garantite a tutti le stesse

opportunità di crescita culturale.

IMPARZIALITÀ E REGOLARITÀ

A tutti gli utenti deve essere garantito un trattamento obiettivo ed

imparziale.

Viene garantita l’imparzialità:

nella formazione delle classi e delle sezioni

nella definizione dei tempi destinati agli incontri con le famiglie

nell’assegnazione dei docenti

nell’impostazione degli orari dei docenti

ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE La scuola garantisce l’impegno per l’inserimento e l’integrazione di tutti gli

alunni differenziando la proposta formativa per offrire a tutti la possibilità

di sviluppare pienamente le proprie potenzialità.

Nelle scuole del Circolo sono presenti e in costante aumento alunni stranieri di diverse nazionalità. Per favorire l’integrazione si predispongono

situazioni, attività, mirate al riconoscimento, al rispetto ed alla

valorizzazione delle diverse identità, al confronto e allo scambio tra diverse

culture, alla conoscenza reciproca delle abitudini di vita, delle tradizioni, dei

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costumi. La presenza di bambini di culture diverse può essere una risorsa per il gruppo, sollecitando il confronto, le relazioni, l’integrazione tra

identità diverse e costituendo un’occasione per aprire vari percorsi.

Educare alla mondialità nella conoscenza e nel rispetto delle diverse

culture e religioni è uno degli obiettivi perseguiti dalla nostra scuola.

il processo di integrazione ha inizio quando gli insegnanti, gli alunni, i genitori considerano la classe come una comunità che accoglie tutti; una

comunità a cui tutti appartengono, dove le esigenze di tutti i membri

vengono soddisfatte e dove le persone sono solidali le una con le altre e si

sostengono a vicenda. Nelle scuole del Circolo la diversità è ritenuta un valore: l’incontro con

l’altro arricchisce ogni persona dandole l’opportunità di occuparsi dell’altro,

di imparare dall’altro, di conoscere l’altro, di acquisire abilità e valori, di

sviluppare la propria personalità in modo originale. Sono molte e diverse le strategie che si possono adottare per rendere l’integrazione scolastica una

realtà. La prima, e forse la più importante, consiste nell’elaborare una

filosofia scolastica basata sui principi egualitari e democratici, tenedo

presente che l’integrazione è un valore da perseguire.

DIRITTO DI SCELTA, OBBLIGO SCOLASTICO E FREQUENZA

Viene rispettata la libertà di scelta degli utenti tra le varie scuole; è garantita l’osservanza dell’obbligo scolastico con interventi di prevenzione e

controllo dell’evasione e della dispersione.

EFFICIENZA E TRASPARENZA

Gli Organi Collegiali favoriscono una gestione partecipata della scuola; gli operatori si impegnano a semplificare le procedure e a dare informazioni

complete e trasparenti.

LIBERTÀ DI INSEGNAMENTO E AGGIORNAMENTO DEL PERSONALE

La programmazione collegiale, in armonia con la libertà di attuazione degli

insegnanti, persegue la formazione completa dell’alunno, nel rispetto degli

obiettivi nazionali. Per migliorare le competenze degli operatori della scuola vengono predisposti interventi regolari ed organici di aggiornamento.

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3. CENTRALITÀ DELL’ALUNNO NEL

PROCESSO EDUCATIVO E FORMATIVO

RISPETTO DEI DIRITTI DEL FANCIULLO

Il principio guida del Circolo di Caluso è il rispetto dei diritti del fanciullo. La scuola sarà intesa come ambiente ricco di affettività positiva,

dove il bambino potrà sperimentare l'accettazione, la comprensione, la

gratificazione, l'incoraggiamento e dove il rispetto dei suoi diritti sarà

garantito.

Nelle programmazioni educative della scuola dell’infanzia e primaria si

terrà conto del diritto dell'alunno di ricevere un'informazione chiara e completa

sul funzionamento della scuola e una valutazione corretta e trasparente nei criteri, nelle forme, nei tempi e nei modi.

Nella stesura delle programmazioni didattiche (una per ogni scuola

dell’infanzia e una per ogni interclasse di scuola primaria) si terrà conto delle

caratteristiche degli alunni sia dal punto di vista dell’ apprendimento (esperienze, conoscenze, abilità e modi dell'apprendimento) sia del

comportamento relazionale (relazionalità e partecipazione, atteggiamento nei

confronti dell'esperienza scolastica)

CONOSCENZA DEGLI ALUNNI

Saranno curati in modo particolare i contatti con le famiglie negli incontri programmati (vedi Regolamento di Circolo), durante i quali saranno date e

richieste informazioni utili anche a correggere eventuali comportamenti

anomali, di disagio, di disadattamento. Per i casi più difficili ci si avvarrà della

consulenza dell’équipe psico-medica presente nel territorio.

In ogni caso la conoscenza degli alunni effettuata con metodi e strumenti

vari (osservazioni, colloqui, conversazioni, questionari, test, ecc.) costituirà il

punto di partenza delle programmazioni didattiche.

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Tenuto conto che la famiglia ha la funzione primaria di educare e formare il fanciullo e che la scuola non esaurisce tutte le funzioni educative, riteniamo

necessario ed indispensabile nell'ambito delle nostre competenze (autonomia

funzionale) favorire l’ interazione formativa tra le due istituzioni.

Uno dei mezzi utilizzabili a tale scopo è la partecipazione democratica, prevista dalle norme sugli organi collegiali ai vari livelli.

Altro momento essenziale consiste nella valorizzazione delle risorse

culturali, ambientali e strumentali offerte dal territorio e dalle strutture in esso operanti (visite di istruzione, rapporti con l’équipe psico-medica, Progetto

Genitori, Progetto continuità tra i vari ordini di scuola).

Particolare attenzione sarà rivolta a favore degli alunni in situazione di svantaggio, per evitare che le diversità si trasformino in difficoltà di

apprendimento ed in problemi di comportamento, preludio all'insuccesso

scolastico.

Gli interventi operativi terranno conto delle esigenze di valorizzare le capacità individuali, al fine di raggiungere il massimo dei risultati per ciascuno,

in relazione alla situazione di partenza.

A tale scopo sarà predisposto un itinerario operativo che dovrà prevedere:

a) un momento di conoscenza degli alunni, attraverso criteri oggettivi di

osservazione e di valutazione che mirino non a classificarli, ma ad

individuare possibilità e vincolo dell'azione;

b) l'individuazione di eventuali difficoltà e ritardi sulla base degli

accertamenti effettuati nella fase di accoglienza;

c) l'attivazione di specifici interventi che richiedano l'utilizzazione di tutti i canali della comunicazione e della appropriata metodologia;

d) protocollo di accoglienza degli alunni stranieri.

L'intervento educativo deve cercare di corrispondere al maggior numero possibile di aspetti della personalità dell'allievo; occorre una differenziazione di

stimoli, una attenzione che, senza perdere di vista il gruppo classe, riesca a

penetrare i casi particolari.

Sono auspicabili, al riguardo, attività di classi aperte attraverso

l'allestimento di laboratori di lettura, pittura, drammatizzazione, giardinaggio,

ecc.

Gli apprendimenti hanno bisogno di prerequisiti; di conseguenza, a favore

di chi non li possiede, saranno necessarie iniziative di sostegno.

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OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI

La scuola farà in modo che il principio della convivenza democratica non

venga vissuto con indifferenza passiva e solleciterà gli alunni alla

consapevolezza delle proprie idee e alla responsabilità delle proprie azioni. Si

terrà conto del patrimonio culturale di ogni alunno. Si opererà affinché il fanciullo:

a) prenda consapevolezza tra l’assunzione di un’idea e la realizzazione;

b) abbia ampia occasione di iniziative, decisioni, responsabilità personale ed autonomia e possa sperimentare progressivamente forme di lavoro di

gruppo;

c) abbia consapevolezza delle varie forme di diversità ed emarginazione;

d) sia progressivamente guidato ad ampliare l’orizzonte culturale e sociale

oltre la realtà ambientale più prossima in uno spirito di comprensione e

cooperazione internazionale.

Le scuole, dell’infanzia e primaria, concorreranno a sviluppare le potenzialità

creative del fanciullo, privilegiando in modo particolare le funzioni motorie,

cognitive, affettive prestando attenzione allo sviluppo psicologico dell’alunno.

Si promuoverà nell’alunno la consapevolezza delle proprie possibilità e del proprio io come progressiva capacità di autonomia sul piano personale e

sociale.

La scuola contribuirà alla formazione di un costume di reciproca comprensione e di rispetto in materia di credo religioso.

Dovrà essere curata la realizzazione di un clima sociale positivo nella vita

quotidiana della scuola, per raggiungere concretamente il giusto rapporto tra

istruzione ed educazione.

Sarà particolarmente garantito il diritto all’educazione di quei soggetti che

presentano difficoltà di apprendimento scolastico, sia legate a situazioni di

handicap sia dovute a carenze familiari e a disagio economico-sociale; a tal fine la scuola si impegnerà ad evitare che le “diversità” degli alunni si

trasformino in difficoltà di apprendimento ed in problemi di comportamento.

Si favorirà la creazione di un clima atto a far sì che l’alunno impari a star bene con se stesso, con gli altri e con il mondo che lo circonda.

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4. STRATEGIE E MEZZI PER

RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI

FORMATIVI GENERALI

ORGANIZZAZIONE GENERALE

Per poter realizzare in modo adeguato la propria proposta formativa il Circolo si è dato una forma organizzativa basata su commissioni e gruppi di lavoro. I

gruppi hanno il compito di formulare proposte, elaborare progetti didattici e

verificarne l'efficacia, realizzare momenti di coordinamento anche con il territorio. In questo contesto, vengono maggiormente valorizzate le risorse

umane presenti nella scuola e favoriti processi decisionali che coinvolgano tutti

i docenti.

Staff di direzione

E’ formato dai docenti incaricati di funzione strumentale, dai docenti

collaboratori del dirigente scolastico e dal Dirigente Scolastico.

Commissione Integrazione alunni diversamente abili

E' formata da tutti gli insegnanti coinvolti in esperienze di integrazione di

alunni in situazione di handicap.

Obiettivi:

Analizzare i casi degli alunni disabili, scambiarsi opinioni e informazioni

riguardanti gli stessi.

Individuare soluzioni per l’inserimento in classe e strategie didattiche per un

apprendimento mirato.

Formulare proposte da presentare al Collegio dei Docenti e all’ASL riguardo alla

disabilità.

Stabilire le modalità di utilizzo dei fondi e delle risorse.

Commissione Autonomia/Indicazioni per il curricolo

Obiettivi:

Raccogliere ed organizzare gli elementi costitutivi il POF (finalità, progetti,

attività, dati tecnici, …).

Coordinare le attività di progettazione didattico-educativa del Circolo

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Monitorare le attività di progettazione didattico-educativa del Circolo.

Divulgare presso i genitori i punti fondamentali del POF (depliant informativo).

Commissione continuità

Obiettivi:

Promuovere incontri tra insegnanti dei diversi ordini di scuola al fine di favorire

una continuità del percorso educativo-didattico.

Individuare ed elaborare strumenti per la raccolta di dati e informazioni sul

livello di maturazione raggiunto dai bambini al termine di un percorso

educativo-didattico.

Promuovere iniziative comuni.

Commissione mensa

Obiettivi:

Partecipare alle riunioni della commissione mista per il controllo e la verifica

della qualità del servizio di ristorazione scolastica erogato dal comune di

competenza.

Commissione sito internet

Obiettivi: Curare la redazione e l’aggiornamento del sito internet del Circolo,alla

luce della P.U.A.

Gruppo di progettazione L2

Obiettivi:

Coordinare l’attività didattico-formativa dell’insegnamento della lingua

straniera nel Circolo.

Gruppo di lavoro progetto Competenz’ISS

Obiettivi

Partecipare all’attività di ricerca-azione per la conoscenza e la diffusione della scienza e della tecnica attraverso un innovativo approccio

metodologico.

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Gruppo progetto Bright Start

Obiettivi:

Applicare il metodo Bright start al fine di trovare nuovi strumenti didattici

rispondenti ai bisogni dell’infanzia nell’ottica metacognitiva.

Gruppo HC

Costituito da rappresentanti dei docenti di sostegno e comuni, dei genitori,

degli Enti Locali, dell’ASL e delle Associazioni dei Genitori e presieduto dal

Dirigente Scolastico, formula proposte e organizza iniziative per favorire l’integrazione degli alunni portatori di disabilità.

Commissione integrazione alunni stranieri obiettivi:

promuovere attività di accoglienza

favorire i processi di integrazione

promuovere il sostegno linguistico divulgare le informazioni relative all’ambito di appartenenza.

Gruppo di lavoro GLI

Obiettivi:

rilevare i BES presenti nella scuola

raccogliere e documentare gli interventi

offrire consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie/metodologie di gestione delle classi

rilevare, monitorare e valutare il livello di inclusività della scuola

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ACCORDI DI RETE

L’art. 7 DEL d.p.r. 275/99 (Regolamento Autonomia delle Istituzioni

Scolastiche), consente accordi e convenzioni tra le Istituzioni scolastiche per il coordinamento di attività di comune interesse. L’accordo può avere per

oggetto:

1. attività didattiche, di ricerca, sperimentazione e sviluppo, di formazione e

aggiornamento; 2. attività di amministrazione e contabilità;

3. acquisto di beni e servizi, organizzazione e altre attività coerenti con le

finalità istituzionali delle scuole in rete.

L’accordo di rete dev’essere approvato dal Consiglio di Circolo e, nel primo dei casi segnalati, anche dal collegio di Docenti delle singole scuole interessate per

la parte di propria competenza.

Il nostro Circolo Didattico aderisce ai seguenti accordi di rete:

Accordo di rete per Integrazione e inclusione degli alunni in

situazione di handicap

ACCORDO DI RETE TRA LE SEGUENTI ISTITUZIONI

SCOLASTICHE:

PAVONE- I. C.

AZEGLIO- I. C.

CALUSO - CIRCOLO DIDATTICO

CALUSO- SC. SEC. I° GRADO

CASTELLAMONTE- CIRCOLO DIDATTICO

CASTELLAMONTE -IS "FACCIO"

CUORGNÈ - CIRCOLO DIDATTICO CUORGNÈ – IIS XV APRILE

FAVRIA I.C.

FORNO - I.C.

IVREA I – I.C.

IVREA II - I. C.

RIVAROLO - I. C.

IVREA – IIS GRAMSCI

SAN GIORGIO CANAVESE - CIRCOLO DIDATTICO SETTIMO VITTONE – I.C.

VISTRORIO – I.C.

STRAMBINO- I.C.

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Visto l’art. 21 della Legge n. 59 del 15 marzo 1997; Visto l’art. 7 del D.P.R. n. 275 del 8 marzo 1999;

Vista la Lettera Circolare n.139 del 13 settembre 2001;

Vista la Circ. Reg. N.63 del 5 novembre 2001;

Vista la C.P. N. 694 del 19/12/2001;

Vista la Circ. Reg. n.78 del 20 dicembre 2001; Vista la L.R.28/07 – Diritto allo studio

Vista la Direttiva Ministeriale 27-12-12 e C.M. 8 del 6-3-2013

Premesso che le istituzioni scolastiche firmatarie riconoscono:

· l’opportunità di operare per lo sviluppo della cultura dell’inclusione dei soggetti con disabilità e per lo sviluppo e conseguente diffusione della

documentazione di buone prassi didattiche nell’ottica dell’inclusione di tutti gli

alunni

· la necessità di realizzare modalità di spesa efficienti ed efficaci per l’acquisto di strumenti e tecnologie volti alla piena realizzazione di un progetto di vita per

gli alunni disabili

· la necessità di realizzare acquisti territoriali che favoriscano lo sviluppo di reti,

anche Interistituzionali, per creare modalità di lavoro condivise e favorire la

cultura dell’inclusione; · la necessità di garantire la massima utilizzazione degli strumenti in dotazione

e disponibili e promuovere la formazione per il loro utilizzo migliore .

Si stipula il seguente accordo di rete tra le istituzioni scolastiche:

· La Scuola Polo: I.C. PAVONE rappresentata dal dirigente scolastico Dr.ssa Marzia Giulia Niccoli

· le Direzioni Didattiche di cui all’allegato 1

· gli istituti comprensivi di cui all’allegato 2

· le scuole secondarie di I grado di cui all’allegato 3 · le scuole secondarie di II grado di cui all’allegato 4

Art.1

La premessa è parte integrante dell’accordo.

Art.2 Le istituzioni scolastiche aderenti alla rete collaborano per l’attuazione di azioni

mirate alla realizzazione di quanto riconosciuto in premessa che assume valore

di obiettivi a lungo e a medio termine.

Art.3

Le istituzioni scolastiche firmatarie si impegnano a: · collaborare per definire i criteri da utilizzare per la gestione delle risorse,

consapevoli che le modalità di acquisto e di distribuzione non possono essere

soggette a parametri esclusivamenti economici o numerici;

· collaborare al fine di creare un sistema efficace per la diffusione delle buone prassi e la loro documentazione

· cooperare con la scuola polo per tutti i casi in cui se ne ravvede la necessità

· versare annualmente alla scuola polo la somma di €103,00 per le spese di

gestione e di formazione della rete, che saranno rendicontate annualmente. - collaborare per rendere la condivisione della piattaforma SUSSIDINRETE

efficace e diffusa sul territorio al fine anche di facilitare il lavoro di raccordo tra

le scuole polo

Art. 4

Per ciascuna rete viene costituto un comitato tecnico scientifico. Laddove il numero delle scuole aderenti alla rete superi le 30 Istituzioni Scolastiche si

potranno istituire più comitati

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tecnici scientifici suddividendo le competenze per ordine di scuola. Non si possono comunque istituire più di tre CTS nella stessa scuola polo.

Ciascun comitato tecnico scientifico sarà così composto:

1. dirigente scolastico della scuola polo o suo delegato, che lo presiede.

2. n.1 docente referente della scuola polo

3. n. 4 docenti, ognuno in rappresentanza del proprio ordine 4. n. 1 rappresentante degli EE.LL. individuato dagli stessi

5. n. 1 genitore per ogni ordine di scuola afferente al singolo comitato tecnico

Con i seguenti compiti:

- stabilire le azioni necessarie per il raggiungimento degli obiettivi di cui all’art.2;

- stabilire criteri per l’acquisto dei nuovi sussidi

- stabilire criteri per la distribuzione e la gestione delle risorse;

- verificare periodicamente l’aggiornamento dei dati sulla piattaforma SUSSIDINRETE

- elaborare valutazioni e proposte per il miglioramento della piattaforma e il

suo utilizzo

- promuovere iniziative varie, sia in ordine alla formazione del personale, sia

rivolte ai genitori - mettere a punto strategie per un sempre maggiore e più efficace

coinvolgimento dei soggetti esterni (ASL, EE.LL-. Associazioni di volontariato,

ecc.) per l'integrazione dei soggetti disabili, anche nell’ottica di accedere a

finanziamenti e/o ad opportunità progettuali, in coerenza con le finalità definite in premessa.

Il comitato tecnico può avvalersi, nel caso lo giudichi necessario, di esperti

esterni, purché a titolo gratuito.

Il dirigente responsabile della rete promuove, con cadenza almeno annuale, un incontro aperto con le scuole aderenti alla rete, finalizzato a presentare il

programma annuale e a raccogliere osservazioni e proposte.

I membri del comitato tecnico di cui ai punti 3 e 5 saranno designati

esclusivamente dalle singole scuole aderenti alle rete ed eletti nella prima assemblea plenaria; il membro di cui al punto 4 è indicato dagli Enti , a seguito

di richiesta formale della scuola polo; il membro di cui al punto 2 è designato

dal Dirigente Scolastico della scuola polo.

Art. 5

La gestione delle risorse finanziarie e strumentali assegnate alla rete viene affidata alla scuola polo. Il bilancio di tali risorse verrà pubblicato annualmente.

Art. 6

Le reti gestiscono le risorse per il prestito d’uso dei sussidi necessari agli alunni

disabili di tutte le scuole del territorio di pertinenza Le comunicazione dei tempi e delle modalità con cui chiedere i sussidi sarà

rivolto a tutte le Istituzioni Scolastiche del territorio.

Art.7

La partecipazione alle attività di rete è aperta a tutte le istituzioni, enti, associazioni interessate e disponibili a collaborare con la scuola per

l’integrazione dei soggetti con disabilità e per la diffusione della cultura

dell’inclusione.

La modalità di tali collaborazioni vengono definite via via dal comitato tecnico.

Le istituzioni, gli enti e le associazioni che aderiscono alla rete possono prendere parte all’incontro annuale di cui all’art. 4.

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Le scuole della rete hanno priorità nell’accesso ai corsi di formazione organizzati dalla rete.

Art. 8

Ogni scuola individua un docente referente e ne dà comunicazione alla scuola

polo.

Art. 9 Il presente accordo ha durata biennale e si intende rinnovato, salvo disdetta di

una delle parti.

Art. 10

Il testo del presente accordo è depositato presso le segreterie delle scuole e pubblicato sulla piattaforma SUSSIDINRETE da cui gli interessati possono

prenderne visione ed estrarne copia.

Art.11

L’accordo è approvato dai rispettivi Consigli di Istituto e Collegi Docenti per le parti di propria competenza.

ACCORDO DI RETE TRA ISTITUZIONI SCOLASTICHE della Provincia di TORINO

Competenz’ I.S.S. – INSEGNARE SCIENZE SPERIMENTALI

Il giorno 26 Gennaio 2008 presso i locali dell’Istituto di Istruzione Superiore

“Piero Martinetti” di Caluso si riuniscono i Dirigenti Scolastici delle seguenti scuole che partecipano al Piano ISS:

- Istituto di Istruzione Superiore “Piero Martinetti” di Caluso (scuola

presidio della Provincia di Torino)

- Liceo Scientifico “Antonio Gramsci” di Ivrea (scuola del docente tutor)

- Istituto Comprensivo Statale di Azeglio (scuola del docente tutor)

- Direzione Didattica di Caluso

- Direzione Didattica I CIRCOLO di Chivasso

- Istituto Comprensivo Statale IVREA I

- Istituto Comprensivo Statale IVREA II

- Istituto Comprensivo di Strambino

- Scuola Secondaria I grado “G.Gozzano “ di Caluso

- Istituto Comprensivo Statale di Verolengo

- Istituto Comprensivo Statale di Favria

al fine di stipulare un accordo di rete per la realizzazione del Piano ISS provinciale all’interno di un quadro di coordinamento da parte del Gruppo di

Pilotaggio Regionale.

PREMESSE

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Visto il Piano Nazionale ISS del Ministero della Pubblica Istruzione (documento di base del 20 febbraio 2006) promosso nel quadro del Protocollo di Intesa

sottoscritto con le Associazioni disciplinari AIF, ANISN, SCI-DDC, Fondazione

Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica di Milano e Città della Scienza di

Napoli;

Visto il Protocollo di Intesa in data 12 ottobre 2006 tra l’USR Piemonte e le Associazioni Disciplinari AIF, ANISN, SCI-DDC;

Vista la C.R. n. 343 del 5.09.2006 relativa all’attuazione del Piano ISS in

Piemonte;

Tenuto conto delle funzioni svolte dal Gruppo di Pilotaggio Nazionale, da

quelle svolte dal Comitato Scientifico Nazionale e dal Gruppo di Pilotaggio

Regionale costituito con Decreto n. 9306/P/A2 del 29.09.2006;

Visto l’art. 7, comma 2, del D.P.R. 275/99 che consente espressamente

l’adozione di accordi di rete fra diverse istituzioni scolastiche aventi per

oggetto il coordinamento e la collaborazione in attività di comune interesse per

il raggiungimento delle finalità Dato atto che il Piano ISS è inserito come progetto nei POF delle scuole

sopraccitate

si conviene e stipula quanto segue

Art. 1 - Premesse

Le premesse costituiscono parte integrante e sostanziale dell’accordo.

Art. 2 – Costituzione e denominazione della rete E’ istituita la rete delle scuole aderenti al Piano ISS denominata “Rete ISS

Provincia di Torino”d’ora in avanti denominata “RETE”.

Art. 3 – Finalità La RETE ha per finalità generale l’applicazione del Piano Nazionale ISS secondo

le linee indicate dal Gruppo di Pilotaggio Regionale.

In particolare l’obiettivo della RETE è la collaborazione tra le istituzioni

scolastiche aderenti, al fine di dare concretezza ai diversi campi di intervento

del Piano ISS con l’apporto dei docenti tutor come indicato nell’opuscolo nazionale di presentazione del 20 febbraio 2006: istituzionali

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– dare concretezza all’autonomia didattica, di sperimentazione e

ricerca attraverso il miglioramento della professionalità dei docenti, chiamati ad elaborare piani di studio con sviluppo verticale nei quali le

singole esperienze scientifiche diventano tappe strutturate di percorsi

didattici con una coerente organizzazione del tempo scuola;

– indicare alle scuole in forma essenziale gli orizzonti didattici e gli spazi

organizzativi affinché si costruiscano offerte formative rispondenti alle attese e capaci di promuovere un nuovo incontro tra i giovani e la cultura

scientifica, in entrambe le dimensioni di ricerca e di studio.”

Art. 4 – Durata

L’accordo ha durata annuale e si intende rinnovato salvo diverse indicazioni provenienti dai competenti Organi nazionali e regionali e salvo disdetta

motivata da parte di ciascuna istituzione scolastica aderente che vale solo per

l’istituzione scolastica disdettante.

Art. 5 – Istituto scolastico aderente

Le istituzioni scolastiche firmatarie del presente accordo riconoscono

nell’Istituto di Istruzione Superiore “P.Martinetti “ individuato dall’USR

Piemonte quale Presìdio territoriale per la provincia di Torino ,punto di riferimento nell’attuazione locale del Piano ISS (come illustrato nell’art.6).

Esse si impegnano a individuare un referente del Progetto relativo al Piano ISS

interno all’istituto e a promuovere presso il gruppo di docenti partecipante

all’attività di formazione e ricerca-azione del Piano “l’approccio

metodologico innovativo connotato da: - attenzione alla costruzione di conoscenza;

- riconoscimento del ruolo determinante dell’esperienza concreta nelle

situazioni strutturate e non: in laboratorio, sul campo, in classe,

nell’ambiente e nella tecnologia; - uso appropriato dei diversi linguaggi (gestuale, orale, scritto, iconico,

formale,…) sia nella prima costruzione di conoscenza che nella sua

organizzazione progressiva;

- raccordi significativi con le radici dell’esperienza e della conoscenza quotidiana;

- adozione progressiva dei punti di vista della diverse discipline

attraverso la scomposizione – “disintreccio” dei fenomeni osservati e

la loro ricomposizione – “reintreccio” secondo scopi espliciti;

- graduale acquisizione della consapevolezza che la conoscenza scientifica cresce attraverso la costruzione di modelli;

- riflessione costante sull’apprendimento e sul significato di quanto si

apprende, a livello individuale e collettivo e con modalità adeguate

all’età. e la raccolta, la valorizzazione e la produzione di materiali didattici,

anche multimediali, che possano essere adattati a diverse esigenze e

successive trasformazioni e i donei ad assicurare l’implementazione

flessibile della proposta didattica complessiva.” (cfr. succitato opuscolo ministeriale)

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Art. 6 – Scuola capofila e gestione amministrativo-contabile

L’Istituto di Istruzione Superiore “P.Martinetti” assume il ruolo di scuolacapofila del presenteaccordo.Tale istituzione scolastica svolge

compiti di supporto organizzativo, gestionale e documentale per la

promozione e la realizzazione degli interventi innovativi e formativi avvalendosi

della propria equìpe tutoriale e mettendo a disposizione i supporti

organizzativi e di segreteria necessari, come indicato e sottoscritto nell’accordo di rete regionale tra le scuole presidio firmato il 4 luglio 2007.

Essa si impegna a realizzare il programma di attività di seguito allegato

rispondente ai bisogni delle scuole aderenti alla rete e al territorio, mettendo a

disposizione attrezzature, laboratori scientifici e tecnologici per lo svolgimento delle attività programmate e la documentazione del lavoro svolto secondo le

linee generali indicate dal Piano ISS Nazionale e le indicazioni del Gruppo di

Pilotaggio Regionale.

Essa gestisce come compenso del lavoro di tutoraggio i fondi assegnati dall’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte, come stabilito nel

predetto accordo regionale. Gestisce inoltre al suo interno tutti gli aspetti organizzativi, amministrativi ed economici necessari per la

realizzazione delle iniziative relative al proprio progetto approvato dal

Gruppo di Pilotaggio Regionale.

Periodicamente rendiconta il proprio operato al Gruppo di Pilotaggio

Regionale dal quale riceve supporto istituzionale, di risorse e consulenza scientifico-organizzativa-didattica e rende disponibili le

rendicontazioni analitiche delle spese sostenute.

Art. 7 – Coordinamento all’interno della rete

E’ previsto un coordinamento tra le scuole presso cui sono in servizio i docenti

tutor e un coordinamento allargato tra le scuole appartenenti alla rete con la partecipazione dei rispettivi Dirigenti Scolastici o di un loro delegato referente

del progetto interno alla singola istituzione.

Caluso, 26 Gennaio 2008

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ACCORDO DI RETE SULLA SICUREZZA FRA ISTITUZIONI

SCOLASTICHE

LE SEGUENTI ISTITUZIONI SCOLASTICHE:

Direzione Didattica Statale di Caluso(TO)

Direzione Didattica Statale di San Giorgio (TO)

Istituto comprensivo di Strambino(TO)

Istituto comprensivo di Favria (TO)

Istituto di Istruzione Superiore “P. Martinetti di Caluso (To)

Per ottemperare al disposto del D.Leg.vo 81/08 in merito alla sorveglianza

sanitaria nei confronti del personale e per l’individuazione della figura di

Medico Competente per l’anno scolastico 2008/09

CONVENGONO E STIPULANO

quanto segue:

Impegni della Direzione Didattica Statale di Caluso:

richieste di preventivo a nome di tutte le istituzioni per i costi per il servizio di

sorveglianza sanitaria e di consulenza continuativa in medicina del lavoro,alla

luce della vigente normativa sulla sicurezza.

Impegni di tutte le istituzioni scolastiche :

Ogni istituzione si impegna a valutare le proposte giunte alla Direzione

Didattica di Caluso e a sottoporle al vaglio dei competenti organi collegiali entro i termini di legge.

Le istituzioni,nelle figure del Dirigente Scolastico, si impegnano a

concordare la scelta di un unico medico competente.

Ogni istituzione provvede singolarmente alla stipula del contratto. Ogni istituzione provvede singolarmente alla relativa liquidazione del

compenso entro i termini previsti.

Ogni istituzione ottempera alla normativa citata in premessa e mette a

disposizione i dati necessari per i sopraluoghi sanitari , per la stesura del protocollo sanitario e ogni documentazione utile al processo di

valutazione dei rischi sanitari.

Il presente accordo ha validità annuale, rinnovabile, con decorrenza dal mese

di novembre 2010.

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ACCORDO DI RETE “LA SCUOLA SI-CURA DI ME”

ACCORDO DI RETE TRA LE SEGUENTI ISTITUZIONI SCOLASTICHE

Circolo Didattico di Caluso Circolo Didattico di San Giorgio

I. C. di Strambino Scuola Secondaria di I grado di Caluso

Premesso che: - l’art. 7 del D.P.R. 275/99 (Regolamento Autonomia delle Istituzioni

Scolastiche), consente accordi e convenzioni tra le Istituzioni Scolastiche per il

coordinamento di attività di comune interesse, ai sensi e per gli effetti dell’art.

15 L. 241/90; - le istituzioni scolastiche intendono avvalersi della facoltà offerta dalla

normativa citata per meglio realizzare le proprie finalità istituzionali;

- l’adesione all’accordo di rete potrà essere inserita nel Piano dell’Offerta

Formativa delle Istituzioni Scolastiche; -la presente Rete è stata costituita nell’a.s.2008/09 tra le dds di Caluso, San

Giorgio e Strambino e viene integrata dalla sms “G.Gozzano” di Caluso

dall’a.s.2011-2012. La dds di Strambino è ora costituita in Istituto

Comprensivo.

- l’adesione al presente accordo è stata decisa dai competenti organi collegiali con specifiche Deliberazioni

Considerato che:

il collegamento in Rete tra le scuole autonome è finalizzato alla realizzazione di un sistema integrato, evitando così la frantumazione delle iniziative e la

dispersione delle risorse;

SI CONVIENE QUANTO SEGUE Art. 1

Finalità e obiettivi dell’accordo

Le Istituzioni Scolastiche intestatarie del presente accordo istituiscono tra loro

un collegamento in rete ai sensi dell’art. 7 del DPR 275/99, che prende il nome di “Rete La Scuola si-cura di me“

L’accordo di rete è finalizzato a creare le condizioni di collaborazione tra le

istituzioni scolastiche e con i possibili referenti a livello locale,provinciale e

regionale per promuovere la cultura della sicurezza, della legalità, del

benessere e della cittadinanza attiva In specifico ci si propone di:

• definire e realizzare progetti didattici relativi alle tematiche della sicurezza

ed alla promozione della cittadinanza attiva inseriti nei POF d'Istituto;

• sostenere e valorizzare il ruolo del SPP interno nell’azione di gestione della sicurezza e nella didattica della sicurezza;

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• assicurare un’azione di formazione continua del personale scolastico sui

temi della sicurezza, della legalità, della cittadinanza attiva e dell’educazione

alla salute con particolare riguardo alla ricaduta didattica

• operare a livello organizzativo e strutturale, in sinergia con gli enti territoriali per garantire un sicuro ambiente di lavoro e di studio.

Art. 2

Oggetto e durata

2.1. Gli obiettivi dell’accordo riguardano:

□ la promozione della cultura della sicurezza,della cittadinanza responsabile e della salute tra i discenti, intesa come acquisizione della capacità di percepire i

rischi ambientali e comportamentali e di adottare e favorire comportamenti

sicuri e responsabili;

□ l’assunzione di un ruolo attivo sul fronte della sicurezza da parte degli allievi e del personale scolastico;

□ la collaborazione tra le istituzioni che aderiscono alla Rete per la diffusione e

lo scambio di materiale didattico e informativo e la promozione delle buone

pratiche; □ l'aggiornamento e la formazione del personale scolastico con compiti di

gestione della sicurezza secondo il D.Lgs. 81/08;

□ lo sviluppo di una strategia di collaborazione tra Scuola , Enti proprietari ed

Enti convenzionati per lo sviluppo e diffusione di progetti specifici;

□ la gestione pratica degli aspetti di cui ai punti precedenti compresa la produzione di materiale divulgativo.

2.2 Le Istituzioni Scolastiche che aderiscono alla Rete si impegnano a:

a. individuare ognuna un proprio referente, con l'incarico di promuovere

iniziative didattiche e formative all'interno del proprio istituto e di svolgere un'azione di collegamento con la Rete;

b. definire progetti didattici congiunti e/o afferenti alla rete inseriti nel Piano

dell'Offerta Formativa d'istituto e concretamente realizzati;

c. dare la propria disponibilità a scambiare materiale didattico e informativo; d. collaborare in materia di formazione del personale;

e. mettere a disposizione materiale informativo (pubblicazioni, opuscoli,

procedure…) per gli studenti;

f. partecipare a gruppi di lavoro per la progettazione di iniziative e la costruzione di strumenti didattici.

2.3.La durata dell’accordo,vigente dall’a.s.2008-09, è biennale a partire

dall’a.s.2011-12.

Art. 3 Organo responsabile della gestione 3. 1. Le Istituzioni Scolastiche intestatarie del presente accordo, individuano al

proprio interno una scuola capofila cui è affidata l’attività organizzativa,

istruttoria, negoziale, di gestione delle risorse finanziarie e di esecuzione delle

decisioni assunte dall’organo di cui al successivo punto 3.4. 3.2. L’istituto Circolo Didattico di Caluso (TO) assume il ruolo di scuola capofila

di cui al presente articolo, p. 1

3.3 Le istituzioni scolastiche della Rete conferiscono alla scuola capofila formale

mandato a rappresentarle nelle comunicazioni esterne concernenti l’attività della Rete stessa.

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3.4. L’organo responsabile dell’individuazione delle specifiche attività oggetto

della reciproca collaborazione all’ambito del presente accordo, viene

individuato nella “Conferenza di servizi”, così come disciplinata dall’art.14,

L.241/90. Nella Conferenza di servizi le singole scuole sono rappresentate dal Dirigente Scolastico o suo delegato.

3.5. La convocazione della Conferenza di servizi è disposta dal Dirigente

scolastico della scuola capofila, che svolge anche la funzione di Presidente della

Conferenza, o suo delegato.

3.6. L’Istituzione capofila si impegna a : -individuare un docente referente di rete;

-individuare una o più persone con il compito di coadiuvare il referente;

-predisporre un apposito capitolo di bilancio per la gestione finanziaria della

rete; -mettere a disposizione un locale ad uso della rete;

-mettere a disposizione attrezzature e materiali adeguati per iniziative che

dovessero svolgersi al suo interno;

-garantire la custodia dei materiali; -garantire la visibilità della rete anche attraverso il proprio sito web;

-sperimentare al proprio interno buone pratiche sulla sicurezza;

-garantire l’esecuzione delle decisioni assunte dalle istituzioni scolastiche

aderenti.

Art. 4 Recesso

I Rappresentanti legali delle Istituzioni Scolastiche possono recedere dagli

impegni assunti con il presente accordo con un preavviso di 60 giorni, fatti

salvi gli impegni assunti alla data di comunicazione del recesso. Si acquisiscono agli atti della scuola capofila le rispettive delibere dei

Collegi dei Docenti e dei Consigli di Circolo e/o di Istituto delle

istituzioni scolastiche aderenti alla rete.

ACCORDO DI RETE: Rete di formazione e ricerc-azione per

l’implementazione delle Indicazioni Nazionali 2012

ACCORDO DI RETE TRA LE SEGUENTI ISTITUZIONI SCOLASTICHE:

CIRCOLO DIDATTICO DI SAN GIORGIO

ISTITUTO COMPRENSIVO DI AZEGLIO

SCUOLA MEDIA STATALE “G. GOZZANO” DI CALUSO

CIRCOLO DIDATTICO DI CALUSO

VISTO il D.M. 254/2012 con il quale il MIUR ha predisposto, per le scuole

dell’infanzia e del primo ciclo, il Regolamento recante Indicazioni Nazionali per il curricolo, a norma dell’articolo 1, comma 4 del DPR n. 89 del 20 marzo 2009,

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29

che, a partire dall’a.s. 2012/13 costituiscono il quadro di riferimento per la

progettazione curriculare affidata alle scuole

VISTA la C.M. 22 del 26 agosto 2013, con la quale, considerata l’esigenza di realizzare l’avvio della fase di prima attuazione delle misure di

accompagnamento alle Indicazioni Nazionali 2012, il MIUR ha predisposto un

preciso quadro organizzativo a livello nazionale e regionale

VISTA la nota n.8905/U/C23.i dell’USR Piemonte con la quale si chiarivano i termini delle misure di accompagnamento alle Indicazioni a livello regionale e

si forniva una scheda progetto specifica per la presentazione dei progetti sulle

Indicazioni ribadendo l’esigenza di lavorare in reti di scuole

VISTO il documento del Comitato Tecnico Scientifico “Accompagnare le

Indicazioni”

CONSIDERATO che il collegamento in Rete tra le scuole autonome è finalizzato alla realizzazione di un sistema formativo integrato, evitando la

frantumazione delle iniziative e la dispersione delle risorse;

PREMESSO CHE :

- l’art. 7 del D.P.R. 275/99 (Regolamento Autonomia delle Istituzioni Scolastiche), consente accordi e convenzioni tra le Istituzioni Scolastiche per il

coordinamento di attività di comune interesse,

- le istituzioni scolastiche intendono avvalersi della facoltà offerta dalla

normativa citata per meglio realizzare le proprie finalità istituzionali; - che l’accordo di rete sarà inserito nel Piano dell’Offerta Formativa delle

Istituzioni Scolastiche;

- l’adesione al presente accordo è stata decisa dai competenti organi collegiali

con specifiche deliberazioni

SI CONVIENE QUANTO SEGUE

Art. 1 Finalità e obiettivi dell’accordo

Le Istituzioni Scolastiche intestatarie del presente accordo istituiscono tra loro

un collegamento in rete ai sensi dell’art. 7 del DPR 275/99, che prende il nome

di “Rete territoriale per la ricerca e l’innovazione”.

L’accordo di rete è finalizzato a creare le condizioni di collaborazione tra le istituzioni scolastiche e con i possibili referenti a livello locale e regionale per

l’implementazione delle Nuove indicazioni, per sviluppare percorsi di

ricercazione sulle stesse e per condividere esperienze formative e buone

pratiche e per la costruzione di un curricolo verticale. In specifico ci si propone di:

promuovere e sperimentare percorsi di ricer-cazione che innovino le

metodologie didattiche

realizzare azioni di informazione/formazione per il personale scolastico, i genitori, il territorio

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costruire un curricolo in senso orizzontale e verticale che tenga conto delle

esigenze legate alle sfide di integrazione europea,

sperimentare i nuovi curricoli e valutarne l’efficacia,

mettere a disposizione della rete e diffondere nel territorio buone pratiche didattiche

Art. 2

Contenuto dell’accordo

1. Le Istituzioni Scolastiche intestatarie del presente accordo, individuano al proprio interno una scuola capofila cui è affidata l’attività organizzativa,

istruttoria, negoziale, di gestione delle risorse finanziarie e di esecuzione delle

decisioni assunte dall’organo di cui al successivo punto

2. L’istituto Circolo Didattico di San Giorgio Canavese assume il ruolo di scuola

capofila di cui al presente articolo, p. 1

3. Le istituzioni scolastiche della Rete conferiscono alla scuola capofila formale

mandato a rappresentarle nelle comunicazioni esterne concernenti l’attività della Rete stessa, compresa la referenza per l’USR per il Piemonte.

4. L’organo responsabile dell’individuazione delle specifiche attività oggetto

della reciproca collaborazione all’ambito del presente accordo, viene

individuato nella “Conferenza di servizi”, così come disciplinata dall’art.14, L.241/90. Nella Conferenza di servizi le singole scuole sono rappresentate dal

Dirigente Scolastico o suo delegato.

5. La convocazione della Conferenza di servizi è disposta dal Dirigente

scolastico della scuola capofila, che svolge anche la funzione di Presidente della Conferenza, o suo delegato.

6. La scuola capofila acquisirà nel proprio bilancio i finanziamenti per le attività

della rete e gestirà i fondi destinandoli in base alle decisioni che saranno

successivamente individuate dalla Conferenza di Servizi. 7. La rete s’impegna a collaborare strettamente affinché:

- le scelte progettuali e la destinazione delle risorse risultino funzionali al

raggiungimento degli obiettivi

- sia garantita la diffusione della documentazione - sia garantito il coinvolgimento degli alunni, dei docenti, delle famiglie e del

territorio.

8. Ciascuna istituzione scolastica aderente alla rete si impegna ad attuare al

proprio interno un processo di formazione dei docenti con modalità ed obiettivi

condivisi. 9. Si costituisce un gruppo tecnico di lavoro con l’incarico di coordinare i

gruppi di lavoro presenti nelle scuole.

10. Il gruppo tecnico di lavoro è costituito da tutti i docenti referenti nominati

dai capi d’istituto, con compiti di : referenza per la propria scuola, passaggio di comunicazioni/informazioni, svolgimento delle azioni previste e stabilite

durante le riunioni, valutazione delle opportunità di revisione/integrazioni al

progetto, raccolta dati utili al monitoraggio e alla valutazione.

11. Il lavoro nelle singole scuole o gruppi di scuole potrà riferirsi ad una o più discipline/aree disciplinari, secondo quanto stabilito dal gruppo tecnico.

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31

12. I Dirigenti scolastici delle istituzioni aderenti alla rete si impegnano ad

attuare un comune percorso formativo sulla tematica delle Nuove Indicazioni.

Art. 3 Durata dell’ accordo

Il presente accordo ha la durata di un biennio, rinnovabile, a partire dalla data

della stipula.

Art. 4 Recesso

I Rappresentanti legali delle Istituzioni Scolastiche possono recedere dagli

impegni assunti con il presente accordo con un preavviso di 60 giorni, fatti

salvi gli impegni assunti alla data di comunicazione del recesso.

LINEE GUIDA AZIONI AVIMES 2014-15

AVIMES (Autovalutazione di Istituto per il Miglioramento dell’Efficacia della Scuola) è un network di scuole che si occupa di

- qualità educativa, progettazione didattica, valutazione e miglioramento dei

processi e dei risultati di insegnamento-apprendimento;

- auto-analisi e miglioramento dell’organizzazione dell’istituto scolastico, leadership educativa allargata ai docenti;

- formazione degli insegnanti e dei dirigenti scolastici con modalità di

ricerca-azione e di interazione fra pari per la realizzazione di

sperimentazioni, approfondimenti, produzione di materiali utili alla didattica e all’autovalutazione migliorativa;

- raccordo con il territorio, con i soggetti ed enti impegnati nella

qualificazione degli interventi educativi, nella valutazione e nella

formazione iniziale e in servizio, sia in ambito regionale e nazionale sia in

ambito internazionale.

La rete fa riferimento ai più qualificati esiti e aggiornamenti della ricerca sui

sistemi di istruzione, sulla didattica, sui fattori e indicatori che favoriscono lo

sviluppo delle potenzialità di tutti gli attori e delle scuole nel loro complesso. In particolare, il framework fondamentale si basa sulla teoria delle scuole efficaci

e sui modelli di teorie delle organizzazioni secondo gli sviluppi attuali: cfr in

bibliografia gli autori J.Scheerens e Quinn e Rorbaugh e i numerosi materiali di

ricerca e resoconti di esperienza.

Dopo oltre quindici anni di attività, la Rete ha sviluppato competenze e

strumenti, via via messi a punto con applicazioni opportunamente revisionate,

ha condotto studi e interventi di formazione presso le scuole, l’Università,

l’Amministrazione scolastica e vari enti, avvalendosi di formatori propri e di

Rete di scuole per l’Autovalutazione di Istituto e il

Miglioramento dell’Efficacia della Scuola

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32

esperti esterni. Ha mantenuto al contempo il raccordo con i principali centri di

elaborazione e ha interpretato in modo critico e costruttivo le normative

ministeriali e le proposte del Sistema di Valutazione nazionale.

Come è noto, molte sono le innovazioni recenti sul fronte istituzionale, ad

esempio il Documento La Buona Scuola, che contiene, tra gli altri, elementi di

interesse in tema di Formazione degli insegnanti e di Qualità Educativa e la

Direttiva ministeriale n° 11 del 18 sett. u.s. in tema di Sistema Nazionale

di Valutazione. Relativamente al primo esempio, verranno elaborate riflessioni e proposte in

collaborazione con i

Formatori e i dirigenti della Rete, al fine di redigere un documento critico e

propositivo da inviare ai responsabili della consultazione. Relativamente al secondo esempio, è in corso la lettura approfondita della

Direttiva in funzione dell’allestimento di specifiche azioni, in ragione

dell’elevata coerenza tematica dei contenuti della direttiva stessa con il

framework AVIMES. Offrirà supporto il consistente e qualificato Gruppo di esperti Valutatori di cui la rete dispone, a seguito delle sperimentazioni

nazionali V&M, VALES, INVALSI, TIMSS, OSCE PISA, in cui detti valutatori

hanno operato.

Molte sono anche le Attività AVIMES già prefigurate alla conclusione dello scorso anno scolastico:

- Raccolta-redazione e pubblicazione dei Materiali prodotti dagli insegnanti

negli ultimi anni sia per la Didattica della Lingua italiana che per la Didattica

della Matematica; - Sviluppo e applicazione delle proposte di Miglioramento contenute nel

Rapporto Gli allievi valutano la loro scuola;

- Raccolta – Redazione e pubblicazione dei Materiali elaborati dal Gruppo

Dirigenti scolastici in tema di Autovalutazione di Istituto; - Valorizzazione e Diffusione , su richiesta, dei Materiali sulle Indicazioni per il

curricolo elaborati da varie scuole e reti di scuole con il supporto della Rete in

collaborazione con esperti del Gruppo di lavoro regionale dell’USR, del MIUR,

ecc).

Inoltre, sono previste azioni di:

-formazione continua dei docenti in servizio, mediante corsi centralizzati o

decentrati, anche con la struttura di moduli brevi e workshop, sulle tematiche

di Lingua italiana, Italiano L2 in collaborazione con l’UTS inserimento scolastico alunni stranieri, Matematica, Valutazione degli apprendimenti;

-azioni di consulenza e supporto alle scuole per l’elaborazione del Rapporto di

autovalutazione di Istituto e per l’avvio, la realizzazione e il monitoraggio degli

interventi di miglioramento connessi ai nodi critici individuati nel rapporti di autovalutazione.

Sul piano internazionale:

- la Rete è diventata Partner ufficiale di un ampio Progetto europeo, PETALL( Pan European Task Activities for Language Learning), in tema di insegnamento

delle Lingue straniere secondo la metodologia dei Learning Task con il supporto

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33

delle TIC: il sostegno scientifico è assicurato dall’Università di Torino,

professoressa Carla Marello con la collaborazione delle dottoresse Elisa Corino

e Cristina Onesti.

- l’Università Kansai del Giappone ha chiesto alla Rete di sviluppare un Progetto di partenariato di Ricerca in tema di Formazione iniziale degli

insegnanti nei due paesi, in interazione con l’Università degli studi di Torino e

l’USCOT, con particolare riferimento alle modalità di Tirocinio nelle scuole.

Verranno coinvolti insegnanti supervisori e docenti di classe accoglienti, in

funzione di tutor degli studenti universitari futuri insegnanti.

PROGRAMMA ATTIVITÁ 2014/15

AZIONE DESCRIZIONE PERIODO ATTUAZIONE

QUADRO A- CLIMA EDUCATIVO

Seminario

“DALL’AUTOVALUTAZIONE

AL MIGLIORAMENTO DEL CLIMA EDUCATIVO”

Destinatari: Dirigenti

Scolastici, referenti,

docenti (anche neo immessi)

Gennaio 2015

QUADRO C1 –INSEGNAMENTO- APPRENDIMENTO E VALUTAZIONE DEI

RISULTATI EDUCATIVI IN LINGUA ITALIANA

"LA GRAMMATICA

VALENZIALE" Seminario di scambio di

esperienze nella rete a

cura della Scuola

secondaria di primo grado

di Caluso

I docenti del gruppo di

lavoro della scuola esporranno i

presupposti teorici

e alcuni percorsi

didattici esemplificativi

del nuovo approccio valenziale allo studio

della grammatica,

anche in relazione alla

sistemazione nel Curricolo per

competenze.

Sede: SMS Caluso o

altra scuola in base alle richieste

Seminario di diffusione

dei risultati della sperimentazione

“I TESTI: COME

COMPRENDERE IL DETTO

E IL NON DETTO”

Seminario - evento per

la presentazione e diffusione della

pubblicazione a cura dei

formatori del Gruppo

Lingua con il coordinamento di

Margherita Candellero.

Data da definire

QUADRO C2 –INSEGNAMENTO- APPRENDIMENTO E VALUTAZIONE DEI RISULTATI EDUCATIVI IN MATEMATICA

Seminario di diffusione

dei risultati della

Seminario - evento per

la presentazione e

Data da definire

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34

sperimentazione e della

pubblicazione

“VALUTARE E

MIGLIORARE LE

COMPETENZE IN GEOMETRIA”

diffusione del catalogo

di strumenti “Valutare e

migliorare le

competenze in

Geometria” Scuola primaria e

secondaria di 1° grado

QUADRO D QUALITÀ EDUCATIVA INTERO ISTITUTO

Conferenza

I DATI DELLE PROVE INVALSI: UNA POSSIBILE

RISORSA PER IL

MIGLIORAMENTO

Conferenza Mathesis del

dott. Roberto Ricci – Direttore di Ricerca

Area Prove Invalsi

29 Gennaio 2015

Ore 17-19 Palazzo Campana

Univ. Torino- Dip

Matematica -

Via Carlo Alberto,10 TORINO

QUADRO E TEMATICHE TRASVERSALI

INDICAZIONI PER IL

CURRICOLO. Ricerche-

azioni sul tema dell’Argomentazione (in

Italiano, Matematica,

Storia, Scienze)

Le realizzazioni

effettuate nello scorso

anno scolastico con i Progetti coordinati dalle

Reti IN12 della DD.

D’Azeglio, dell’IC di

Vinovo, dell’IC di San Michele di Mondovì e di

S.Giorgio che hanno

avuto la consulenza di

qualificati esperti resi

disponibili dalla Rete, verranno diffusi con

Seminari allargati, in

base alle proposte delle

scuole sperimentatrici e alle richieste di nuove

scuole interne o esterne

alla rete.

In questi mesi le scuole già partecipanti

stanno curando la

diffusione, fra i colleghi

di istituto, dei risultati ottenuti, attraverso

copiosi e

interessantissimi

materiali

Periodo di

presentazione:

dicembre-aprile.

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35

Accordo di rete fra le seguenti Istituzioni Scolastiche

D. D. SAN GIORGIO CANAVAVESE

I.C. AZEGLIO S.M.S. CALUSO

D.D. CALUSO

I.C. IVREA II

I.C. FORNO CANAVESE

VISTO il D.M. 254/2012 con il quale il MIUR ha predisposto, per le scuole dell’infanzia e del primo ciclo, il Regolamento recante Indicazioni Nazionali per

il curricolo, a norma dell’articolo 1, comma 4 del DPR n. 89 del 20 marzo 2009,

che, a partire dall’a.s. 2012/13 costituiscono il quadro di riferimento per la

progettazione curriculare affidata alle scuole

VISTA la C.M. 22 del 26 agosto 2013, con la quale, considerata l’esigenza di

realizzare l’avvio della fase di prima attuazione delle misure di

accompagnamento alle Indicazioni Nazionali 2012, il MIUR ha predisposto un

preciso quadro organizzativo a livello nazionale e regionale

VISTA la nota n.8905/U/C23.i dell’USR Piemonte con la quale si chiarivano i

termini delle misure di accompagnamento alle Indicazioni a livello regionale e

si forniva una scheda progetto specifica per la presentazione dei progetti sulle Indicazioni ribadendo l’esigenza di lavorare in reti di scuole

VISTO il documento del Comitato Tecnico Scientifico “Accompagnare le

Indicazioni”

CONSIDERATO che il collegamento in Rete tra le scuole autonome è

finalizzato alla realizzazione di un sistema formativo integrato, evitando la

frantumazione delle iniziative e la dispersione delle risorse;

PREMESSO CHE :

- l’art. 7 del D.P.R. 275/99 (Regolamento Autonomia delle Istituzioni

Scolastiche), consente accordi e convenzioni tra le Istituzioni Scolastiche per il

coordinamento di attività di comune interesse, - le istituzioni scolastiche intendono avvalersi della facoltà offerta dalla

normativa citata per meglio realizzare le proprie finalità istituzionali;

- che l’accordo di rete sarà inserito nel Piano dell’Offerta Formativa delle

Istituzioni Scolastiche; - l’adesione al presente accordo è stata decisa dai competenti organi collegiali

con specifiche deliberazioni

Rete di formazione e Ricerc-azione per l’implementazione delle Indicazioni Nazionali 2012

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36

SI CONVIENE QUANTO SEGUE

Art. 1

Finalità e obiettivi dell’accordo

Le Istituzioni Scolastiche intestatarie del presente accordo istituiscono tra loro un collegamento in rete ai sensi dell’art. 7 del DPR 275/99, che prende il nome

di “Rete territoriale per la ricerca e l’innovazione”.

L’accordo di rete è finalizzato a creare le condizioni di collaborazione tra le

istituzioni scolastiche e con i possibili referenti a livello locale e regionale per

l’implementazione delle Nuove indicazioni, per sviluppare percorsi di ricercazione sulle stesse e per condividere esperienze formative e buone

pratiche e per la costruzione di un curricolo verticale.

In specifico ci si propone di:

promuovere e sperimentare percorsi di ricer-cazione che innovino le metodologie didattiche

realizzare azioni di informazione/formazione per il personale scolastico, i

genitori, il territorio

costruire un curricolo in senso orizzontale e verticale che tenga conto delle esigenze legate alle sfide di integrazione europea,

sperimentare i nuovi curricoli e valutarne l’efficacia,

mettere a disposizione della rete e diffondere nel territorio buone pratiche

didattiche

Art. 2

Contenuto dell’accordo

1. Le Istituzioni Scolastiche intestatarie del presente accordo, individuano al

proprio interno una scuola capofila cui è affidata l’attività organizzativa, istruttoria, negoziale, di gestione delle risorse finanziarie e di esecuzione delle

decisioni assunte dall’organo di cui al successivo punto

2. L’istituto Circolo Didattico di San Giorgio Canavese assume il ruolo di scuola capofila di cui al presente articolo, p. 1

3. Le istituzioni scolastiche della Rete conferiscono alla scuola capofila formale

mandato a rappresentarle nelle comunicazioni esterne concernenti l’attività

della Rete stessa, compresa la referenza per l’USR per il Piemonte.

4. L’organo responsabile dell’individuazione delle specifiche attività oggetto

della reciproca collaborazione all’ambito del presente accordo, viene

individuato nella “Conferenza di servizi”, così come disciplinata dall’art.14,

L.241/90. Nella Conferenza di servizi le singole scuole sono rappresentate dal Dirigente Scolastico o suo delegato.

5. La convocazione della Conferenza di servizi è disposta dal Dirigente

scolastico della scuola capofila, che svolge anche la funzione di Presidente della

Conferenza, o suo delegato. 6. La scuola capofila acquisirà nel proprio bilancio i finanziamenti per le attività

della rete e gestirà i fondi destinandoli in base alle decisioni che saranno

successivamente individuate dalla Conferenza di Servizi.

7. La rete s’impegna a collaborare strettamente affinché: - le scelte progettuali e la destinazione delle risorse risultino funzionali al

raggiungimento degli obiettivi

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37

- sia garantita la diffusione della documentazione

- sia garantito il coinvolgimento degli alunni, dei docenti, delle famiglie e del

territorio.

8. Ciascuna istituzione scolastica aderente alla rete si impegna ad attuare al proprio interno un processo di formazione dei docenti con modalità ed obiettivi

condivisi.

9. Si costituisce un gruppo tecnico di lavoro con l’incarico di coordinare i

gruppi di lavoro presenti nelle scuole.

10. Il gruppo tecnico di lavoro è costituito da tutti i docenti referenti nominati dai capi

d’istituto, con compiti di : referenza per la propria scuola, passaggio di

comunicazioni/informazioni, svolgimento delle azioni previste e stabilite

durante le riunioni, valutazione delle opportunità di revisione/integrazioni al progetto, raccolta dati utili al monitoraggio e alla valutazione.

11. Il lavoro nelle singole scuole o gruppi di scuole potrà riferirsi ad una o più

discipline/aree disciplinari, secondo quanto stabilito dal gruppo tecnico.

12. I Dirigenti scolastici delle istituzioni aderenti alla rete si impegnano ad attuare un comune percorso formativo sulla tematica delle Nuove Indicazioni.

Art. 3

Durata dell’ accordo

Il presente accordo ha la durata di un biennio, rinnovabile, a partire dalla data della stipula.

Art. 4

Recesso I Rappresentanti legali delle Istituzioni Scolastiche possono recedere dagli

impegni assunti con il presente accordo con un preavviso di 60 giorni, fatti

salvi gli impegni assunti alla data di comunicazione del recesso.

Linee guida per l'ammissione di sponsor

(Approvate dal Consiglio di Circolo del 24 ottobre 2008)

( Legge 27 dicembre 1997, n.449, art. 43 - legge 27/12/1997, n. 449-

art.41 del D.I. 44/2001)

IIl Dpr 8 marzo 1999 n° 275 sull'autonomia scolastica, richiede a ciascuno dei

protagonisti del ciclo educativo - docenti, responsabili degli istituti, personale

della scuola, alunni, famiglie - un rinnovato e più ampio impegno. Sempre più forte si manifesta la necessità di offrire alle giovani generazioni

oltre al sapere anche una più articolata educazione che li renda consapevoli

della loro condizione di cittadini liberi ed eguali, responsabilmente partecipi

della vita sociale e soggettivamente membri di una collettività solidale.

Le attuali sfide educative comportano un impegno intellettuale e strumentale, con necessità finanziarie che le risorse economiche attualmente messe a

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disposizione dallo stato e dagli enti locali, non sempre sono in grado di

soddisfare.

Si rende quindi necessaria la ricerca di fonti di finanziamento, integrative di

quelle pubbliche, per poter costruire un'istituzione scolastica non solo più attrezzata, non solo più dinamica, ma anche capace o almeno messa nelle

condizioni di poter sperimentare percorsi formativi nuovi, originali.

Fonti di finanziamento integrative significa, in altri termini, sostenitori,

sponsor, mecenati.

Prima di intraprendere la ricerca di queste figure, il Consiglio di Circolo indica una serie di requisiti che saranno la griglia di selezione dei potenziali 'offerenti'

dell'Istituto, partendo dalla inderogabile condizione della scuola quale luogo

protetto per il bambino.

CRITERI DI SELEZIONE DEL SOSTENITORE

Premesso che qualsiasi forma di rapporto, fra l'Istituzione scolastica e

l'erogatore di finanziamenti, deve essere privo del coinvolgimento sia attivo

che passivo dei bambini, si dovranno escludere le seguenti tipologie merceologiche:

• Beni voluttuari in genere (abbigliamento, bibite analcoliche ed alcoliche in

genere, giocattoli, profumi, preziosi, casalinghi, ecc.);

• Produzioni dove è più o meno evidente il rischio per l'essere umano o per la

natura (industrie chimiche o farmaceutiche, industrie belliche); Inoltre aziende sulle quali grava la certezza o anche il solo sospetto di

comportamenti censurabili (sfruttamento del lavoro minorile, rapina delle

risorse nei paesi del terzo mondo, inquinamento del territorio, speculazione

finanziaria, condanne passate in giudicato, atti processuali in corso, ecc.).

OPPORTUNITA' PER IL SOSTENITORE

Le più diffuse forme di finanziamento privato alle scuole prevedono, la richiesta

di un ritorno di immagine dell'erogatore, mediante la comparizione del suo logo e/o del suo nominativo, sul materiale informativo prodotto dalla scuola in

relazione all'evento che vede coinvolto il finanziatore.

Qualora il contributo non fosse legato ad una specifica iniziativa possono essere proposte altre forme di contribuzione e conseguenti ritorni:

• divulgazione a mezzo stampa dell'iniziativa di finanziamento/donazione;

• apposizione del logo del/dei sostenitori sul materiale cartaceo prodotto dal

Circolo e sul sito web.

DEFINIZIONE DELL'OBIETTIVO DA RAGGIUNGERE

Finalità determinata

Nel caso si abbia a disposizione l'esatto preventivo di una determinata attività (progetto, manifestazione, acquisto di materiali ecc.) è possibile realizzare la

ricerca di finanziatori con finalità specifica.

A costoro si proporrà la formula del ritorno di immagine legata all'evento, con

un contributo minimo che dovrà essere definito di volta in volta a seconda della importanza dell'evento proposto.

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39

Finalità non predeterminata

Altri obiettivi possono essere determinati anche in momenti seguenti alla

raccolta di finanziamento.

In questi casi è possibile offrire al sostenitore forme di pubblicizzazione della propria immagine mediante le elencate già ipotesi che devono trovare una

valutazione economica legata alla tipologia e ai tempi di visibilità del

sostenitore e che verranno stabilite , di volta in volta e a seconda dei casi,dal

Dirigente Scolastico,sentito il parere degli organi collegiali.

Tipologia

donazione di materiali per la didattica (anche riciclati):

sponsorizzazioni etiche

forniture di materiali per le attività scolastiche in cambio di forme pubblicitarie non invasive e rispettose della missione educativa

della scuola.

contributo finanziario per attività o progetti della scuola che

intendi sostenere.

Presentazione

La ricerca di sponsorizzazioni si attuerà attraverso uno spazio sul sito del Circolo e/o attraverso l’informazione cartacea .

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40

DIREZIONE DIDATTICA STATALE DI CALUSO

Via Gnavi, 1 - 10014 CALUSO(TO) Tel. 011/9833253 - Fax 011/9891435

E –mail: [email protected]

SITO :www.circolodidatticocaluso.gov.it

VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI

Il processo di valutazione degli alunni è strettamente connesso con l’attività di programmazione, non solo per il controllo degli apprendimenti ma

come verifica dell’intervento didattico al fine di apportare eventuali modifiche

al progetto educativo.

Le insegnanti di scuola primaria, durante la programmazione, stabiliscono

collegialmente a classi parallele, prove di verifica degli apprendimenti che

vengono utilizzate:

in ingresso

in itinere

nel momento terminale.

Il documento ufficiale resta la scheda di valutazione, elaborata a livello di Circolo didattico, in cui compaiono la valutazione periodica e annuale e il

giudizio globale che include aspetti relazionali e socio-affettivi degli alunni.

CRITERI DI VALUTAZIONE

Ai sensi e per gli effetti dell’art.4,comma 4 del D.P.R. 275/1999 e dell’art.1,c.5 del D.P.R. 122/2009, la valutazione e l’attribuzione dei voti disciplinari verrà

effettuata sulla base dei criteri di seguito riportati.

1) La gamma dei voti decimali da 5 a 10 viene assegnata secondo la seguente tabella:

SITUAZIONI DI APPRENDIMENTO

VOTI

Carenza di attenzione e impegno tale da

compromettere l’apprendimento.

Inadeguate prestazioni per la maggior

parte degli indicatori

5

Prestazioni solo parzialmente adeguate

nella maggior parte degli indicatori usati.

Capacità di strutturare l’argomento in

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41

alcuni dei suoi aspetti,ma non in modo

completo.

Relativa autonomia nell’applicare le

procedure.

6

Adeguate prestazioni solo per alcuni indicatori.

Capacità di strutturare l’argomento nei

suoi aspetti fondamentali.

Discreta autonomia nell’applicare le procedure.

7

Adeguate prestazioni per tutti gli indicatori.

Adeguato possesso delle conoscenze

fondamentali di base.

Adeguata capacità nell’applicare le fondamentali procedure.

8

Sicurezza di prestazioni per la maggior

parte degli indicatori disciplinari.

Sicuro possesso delle conoscenze oggetto

di insegnamento. Sicurezza nell’applicare le fondamentali

procedure.

Capacità di servirsi degli apprendimenti in

contesti diversi.

9

Eccellenza delle prestazioni in tutti gli

indicatori considerati.

Sicuro ed articolato possesso delle

conoscenze oggetto di insegnamento.

Padronanza nell’applicare procedure. Capacità di servirsi degli apprendimenti in

contesti diversi.

10

2) I voti disciplinari per gli alunni diversamente abili vengono determinati

secondo le specifiche procedure previste dal P.E.I. di cui all’art 12,comma 5

della L.104/92.

3) Per gli alunni non italofoni di nuovo e/o recente inserimento si fa riferimento al protocollo di accoglienza deliberato dagli Organi Collegiali (prot. N°1208 del

22/05/09).

4) Per gli alunni diagnosticati con DSA la valutazione tiene conto delle specifiche situazioni di tali alunni;sono adottati strumenti compensativi e

dispensativi ritenuti idonei nelle attività didattiche e nelle prove di verifica.

La valutazione nella scuola dell’infanzia precede, accompagna e segue i

percorsi curricolari assumendo una funzione formativa, di accompagnamento

dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento.

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PROGRAMMAZIONI EDUCATIVE E DIDATTICHE

La scuola, nel rispetto degli obiettivi stabiliti dalle indicazioni ministeriali

e della libertà di insegnamento dei docenti, definisce i curricoli di base,

individuando gli obiettivi specifici dell’apprendimento, i contenuti, i metodi e gli strumenti idonei a favorire il pieno sviluppo della personalità degli alunni, nel

rispetto dei ritmi e degli stili di apprendimento di ognuno.

Il curricolo di Circolo tiene in considerazione le aspettative, gli interessi,

le esigenze dei protagonisti del processo formativo (allievi, docenti, genitori) e

le caratteristiche del contesto in cui la scuola sorge e opera. Esso è stato rielaborato alla luce delle Nuove Indicazioni Nazionali ed è

attuato attraverso periodici adattamenti di contesto.

Nel nostro Circolo le programmazioni specifiche sono concordate

settimanalmente dai team docenti per definire nel dettaglio le attività delle diverse aree disciplinari.

Nella PROGRAMMAZIONE PERIODICA i docenti, esercitando la loro libertà di

insegnamento, riprendono in considerazione gli obiettivi specifici e progettano le adeguate attività didattiche.

I gruppi di programmazione, organizzati per classi parallele, sono coordinati da

un insegnante referente.

Gli assi culturali di riferimento definiti nel Circolo sono:

asse dei linguaggi

asse matematico

asse scientifico-tecnologico asse geo-storico-sociale

L’insegnamento della lingua straniera è svolto da insegnanti specialisti e

specializzati, così come quello della Religione Cattolica Le suddivisioni orarie settimanali delle singole discipline fanno riferimento ai

rapporti minimi di cui al D.M. 10-09-91 e ai rapporti massimi individuati dal

Collegio dei Docenti.

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INSERIMENTO ED INTEGRAZIONE DI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

Compito primario della Scuola è quello di impartire l’istruzione, tale

obiettivo non può rimanere fine a se stesso, ma lo si deve inquadrare in una “piena formazione della personalità degli alunni”.

Il diritto all’educazione e all’istruzione degli alunni in situazione di

handicap nelle sezioni e nelle classi comuni delle scuole di ogni ordine e grado

è disciplinato dalla cosiddetta Legge-Quadro sull’handicap, cioè dalla legge 5 febbraio 1992, n.104, che riprende e perfeziona quanto precedentemente

disposto da altre norme legislative.

L’integrazione è dunque un concetto ben più ampio di quello che

definisce il solo inserimento nelle classi comuni, condanna tutte le forme di esclusione, di carità compassionevole, di assistenzialismo e promuove i diritti

alla persona: il diritto alla qualità della vita, allo studio, alla relazione, allo

sviluppo di tutte le potenzialità ed eccellenze, alla cura come rispetto e dignità,

all’autodeterminazione e alla non discriminazione. Tutto ciò attraverso un

impegno che coinvolge tutta la scuola e richiede piccoli o grandi cambiamenti. La Legge Quadro prevede l’istituzione di un Gruppo di studio e di lavoro di

Circolo, con il compito di predisporre e seguire il percorso formativo degli

alunni portatori di handicap.

Il Gruppo ha il compito di:

- analizzare la situazione complessiva nell’ambito delle scuole di

competenza (numero alunni in situazione di handicap, tipologia

dell’handicap, classi coinvolte); - coordinare l’attività di integrazione (corsi di formazione e

autoformazione

- predisporre le procedure di continuità;

- analizzare le difficoltà sorte ed attivare strategie organizzative

(confronto, invio a consulenti specifici, utilizzo di strumenti multimediali) capaci di rispondere efficacemente alle problematiche;

- attivare il raccordo con gli Enti corresponsabili del processo di

integrazione;

- offrire agli Organi Collegiali consulenza per la formazione delle classi;

- attivare possibilità di consulenza e sostegno alle insegnanti del

Circolo, riguardo problematiche relative alle difficoltà di apprendimento;

creare percorsi formativi, in collaborazione con le famiglie, volti a favorire e migliorare lo sviluppo integrale del bambino.

Il Gruppo ha evidenziato tre aspetti prioritari che è necessario

sviluppare e migliorare per garantire una sempre più efficace integrazione,

nella scuola che accoglie il deficit e riduce l’handicap:

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1. Dalla socializzazione alla piena realizzazione delle

potenzialità. L’obiettivo è quello di produrre il massimo di efficacia

formativa.

2. L’autonomia didattica e organizzativa. L’autonomia è un forte volano di adattamento di curricoli, didattiche, tempi, organizzazione, spazi,

alle esigenze di ognuno.

3. L’integrazione dell’integrazione. L’integrazione tra i diversi

Servizi è strategica per ottimizzare gli interventi e realizzare pienamente il

progetto formativo.

I percorsi formativi prevedono lo sviluppo:

dell’apprendimento

della comunicazione delle relazioni

della socializzazione

dell’autonomia e della comunicazione personale.

Momento significativo nell’iter formativo riguarda, come

precedentemente indicato, l’esigenza di una integrazione di tutte le

competenze e di tutte le professionalità che entrano in gioco:

- la scuola, nelle sue diverse componenti; - gli operatori delle Aziende Sanitarie Locali;

- assistenti per l’autonomia e la comunicazione;

- la famiglia.

Il Gruppo infatti, mediante incontri sistematici, interagisce con modalità

costante e continuativa con i familiari, gli operatori ASL, gli educatori.

Come previsto dalla Legge-Quadro, il processo di integrazione passa attraverso:

1. l’individuazione dell’alunno come persona in situazione

di handicap;

2. la definizione di una “diagnosi funzionale”; 3. la predisposizione di un “profilo dinamico funzionale”;

4. la formulazione di un “piano educativo individualizzato”;

5. la stesura della Relazione Osservativa nell’accoglienza dei

bambini, sia all’ingresso alla scuola dell’infanzia, sia nel

passaggio alla scuola Primaria; 6. le occasioni di verifica degli interventi realizzati e di

aggiornamento della documentazione.

Vengono inoltre definite le modalità di intervento, le caratteristiche

peculiari di tale documentazione e i limiti degli interventi stessi, avendo ben

presente le esigenze di sviluppo della personalità complessiva e non le singole

prestazioni.

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Al momento dell’entrata a scuola il Gruppo, dopo una iniziale

osservazione mirata e sistematica, predispone il progetto di integrazione, in cui

si evidenziano gli strumenti, i materiali e gli ausili, che sono necessari per la

sua realizzazione.

In seguito verranno redatti tutti i documenti necessari alla

progettazione, cioè:

1. Il Profilo Dinamico Funzionale (PDF). Dopo un primo

periodo di osservazione, i genitori, il referente del caso (ASL), gli insegnanti, gli educatori, sulla base della conoscenza dell’alunno e del

contenuto della diagnosi funzionale, concordano gli obiettivi didattici ed

educativi e le proposte di attività dell’intero ciclo scolastico.

2. Il Piano Educativo Individualizzato (PEI). Il gruppo tecnico propone interventi integrati ciascuno secondo le proprie

specificità, relativi all’educazione, all’istruzione ed all’integrazione

scolastica, stabilendo modalità e tempi di verifica per il raggiungimento

degli obiettivi prefissati..

A partire dall’anno in corso, verrà implementato l’utilizzo dell’ ICF

(International Classification of Functioning) sviluppato all’interno

dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (ONU).

Obiettivo dell’ICF è: - la definizione di uno schema di classificazione utilizzabile in tutto il

mondo, in ogni contesto culturale, per descrivere in modo coerente il

funzionamento della persona;

- fornire una base scientifica per la comprensione e lo studio della salute, delle condizioni, conseguenze e cause ad essa correlate;

- fornire uno schema di codifica sistematico per i sistemi informativi

sanitari.

L’approccio viene chiamato bio-psico-sociale perché la salute viene

valutata complessivamente secondo tre dimensioni: biologica, individuale e sociale.

La disabilità viene quindi intesa come una complessa relazione tra la

condizione di salute di un individuo, i fattori personali e i fattori ambientali,

ossia il contesto in cui egli vive.

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PIANO PER L’INCLUSIONE- BES

Con la direttiva del 27 dicembre 2012 e della C.M n 8 del 6/3/2013

relativa ai Bisogni educativi speciali (BES) il MIUR ha accolto gli

orientamenti da tempo presenti in alcuni Paesi dell’Unione europea che

completano il quadro italiano dell’inclusione scolastica. Il concetto di Bisogni Educativi Speciali (BES) si basa su una

visione globale della persona con riferimento al modello ICF della

classificazione internazionale del funzionamento, disabilità e salute

(International Classification of Functioning, disability and health) fondata sul profilo di funzionamento e sull’analisi del contesto, come definito

dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS, 2002).

Rientrano nella più ampia definizione di BES tre grandi sotto-categorie:

quella della disabilità; quella dei disturbi evolutivi specifici e quella dello svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale.

La circolare del 6 marzo 2013 tra le varie questioni esplicava che in

tema di BES si deve realizzare un Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (in

sigla GLI) il quale svolge le seguenti funzioni: rilevazione dei BES presenti nella scuola; raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi posti in

essere anche in funzione di azioni di apprendimento organizzativo in rete tra

scuole e/o in rapporto con azioni strategiche dell’Amministrazione;

focus/confronto sui casi; consulenza e supporto ai colleghi sulle

strategie/metodologie di gestione delle classi; rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola; raccolta e coordinamento delle

proposte formulate dai singoli GLH Operativi sulla base delle effettive esigenze,

ai sensi dell’art. 1, c. 605, lettera b, della legge 296/2006, tradotte in sede di

definizione del PEI come stabilito dall'art. 10 comma 5 della Legge 30 luglio 2010 n. 122; elaborazione di una proposta di Piano Annuale per

l’Inclusività riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni

anno scolastico (entro il mese di Giugno)

La nostra Scuola, dopo aver verificato la prima attuazione del Piano nello scorso anno Scolastico, ha elaborato il nuovo “Piano Annuale per

l’Inclusività” a.s.2014/15 (in sigla PAI) alla stesura del quale hanno collaborato

le F.S. e il Gruppo di Lavoro per l’Inclusione di istituto (in sigla GLI) .

Il PAI è, per la nostra scuola, lo sfondo integratore, nonché la scelta

pedagogica che intende concretizzare le numerose e variegate istanze provenienti dalla comunità educante, dalle famiglie e dall’intero territorio.

Il PAI è una scelta civile prima che pedagogica visto che l’Istruzione è

un diritto sancito dalla Costituzione garantito a tutti, anche attraverso azioni e

processi finalizzati a rimuovere gli ostacoli che ne impediscono la piena attuazione.

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INTERVENTI PER ALUNNI CON DSA /EES

In integrazione della normativa generale DPR 275/99 – Regolamento

dell’Autonomia e delle note del MIUR, con la L. 8/10/2010 n. 170 – Nuove Norme in materia di Disturbi Specifici di Apprendimento in ambito scolastico ,

sono stati definiti tali disturbi, identificati con le sigle DSA e EES.

DSA = Disturbi Specifici di Apprendimento

EES = Esigenze Educative Speciali

Per DSA si intendono alunni con un’alterazione delle modalità normali di

acquisizione di determinate abilità scolastiche, quali la lettura, la scrittura e il

calcolo. La loro caratteristica principale è la specificità: il disturbo riguarda uno

specifico dominio di abilità, in modo sugnificativo ma circoscritto, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale. Altre caratteristiche sono

l’eterogeneità dei quadri funzionali e dei profili di sviluppo.

Rientrano nei Disturbi Specifici Evolutivi di Apprendimento: - dislessia

- disgrafia

- disortografia

- discalculia

Gli alunni con Esigenze Educative Speciali sono soggetti che

necessitano di specifica programmazione educativa e che risultano così valutati

dai Servizi di Neuropsichiatria Infantile o da struttura Specialistica del SSN

entro il 31/12 dell’anno di riferimento:

PATOLOGIA CODIFICATA SECONDO CLASSIFICAZIONE ICD 10

DELL’OMS:

Sindromi e disturbi da alterato sviluppo psicologico ( codici da F80 a F89) F 80 – Disturbo evolutivo specifico dell’eloquio e del linguaggio

F 81 - Disturbo evolutivo specifico delle abilità scolastiche (D.S.A.)

(comprende dislessia, discalculia, ecc.)

F 82 - Disturbo evolutivo specifico delle abilità motorie F 83 - Disturbi evolutivi specifici misti

F 88 – Altri sintomi e disturbi da alterato sviluppo psicologico

F 89 – Sindromi e disturbi non specificati da alterato sviluppo psicologico

Sindromi ipercinetiche ( comprende ADHD)

F 90.0 – Disturbo dell’attività e dell’attenzione F 90.1 – Disturbo ipercinetico della condotta

F 90.8 – Sindromi ipercinetiche di altro tipo

F 90.9 – Sindrome ipercinetica non specificata

Deficit cognitivo Livello intellettivo con QI compreso indicativamente tra i valori 70 e 84

(codificato nel sistema Npi.net con il codice QXX: capacità cognitive al limite QI

da 70 a 84).

Per gli alunni con DSA e EES si prevedono 4 tipi di intervento:

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1. Intervento di tipo preventivo attraverso programmi di

potenziamento dei pre-requisiti dell’apprendimento della letto-scrittura,

da attuarsi a partire dalla Scuola dell’Infanzia.

2. Diagnosi precoce attraverso il riconoscimento dei sintomi, l’attivazione di trattamenti tempestivi nelle prime fasi di apprendimento

della letto-scrittura e sensibilizzazione della famiglia al problema.

3. Elaborazione di idonei piani didattici personalizzati di

intervento (in sigla PDP) da parte dei docenti, nelle cui classi sono

presenti alunni con diagnosi specifiche, che dovranno tenere conto delle caratteristiche individuali dell’alunno, dei punti di forza e debolezza, delle

risorse a sua disposizione ed il rispetto dei suoi stili di apprendimento e

prevedere un percorso di apprendimento parallelo rispetto a quello

tradizionale. 4. Intervento di tipo globale che coinvolga tutte le risorse

presenti: le persone (famiglia, alunno, docenti, tecnici, referenti ASL e

privati), le conoscenze (culturali, legislstive, didattiche, psicologiche,

pedagogiche), gli strumenti (tradizionali, compensativi, dispensativi), le strategie (metodologiche, didattiche).

Il Gruppo ed i docenti concorderanno i criteri e le modalità di verifica e di

valutazione, prevedendo la compensazione di prove non ritenute adeguate e

valutazioni più attente ai contenuti.

Compiti del referente DSA

- Mettere a disposizione dei colleghi la normativa di riferimento e fornire

consulenza in merito; - fornire informazioni e ricercare materiali didattici sulle difficoltà di

apprendimento;

- organizzare una mappatura degli allievi con disturbo specifico di

apprendimento; - fornire la modulistica specifica ai colleghi che la richiedano;

- predisporre monitoraggi periodici per studiare l’evoluzione e l’efficacia

delle iniziative programmate;

- fornire supporto ai docenti nell’adozione di Piani Didattici Personalizzati (PDP) e di criteri valutativi adeguati nel rispetto delle disposizioni

nazionali;

- organizzare, nell’ambito degli incontri di continuità, il passaggio delle

informazioni degli allievi che si iscrivono ad altra scuola;

- in caso di trasferimento dell’alunno, predisporre la documentazione necessaria ed informare gli insegnanti della scuola che accoglie l’allievo;

- occuparsi delle comunicazioni con AID, ASL, MIUR/URS/UFFICI periferici,

Reti di Scuole;

- frequentare corsi di formazione e aggiornamento con successiva sessione di ricaduta al collegio dei docenti.

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COME GESTIRE LO SVANTAGGIO CULTURALE

Nella scuola si può verificare la presenza di alunni in situazione di

svantaggio culturale dovuto a situazioni familiari, a scarsa scolarizzazione

pregressa, a provenienza culturale diversa.

Entrando nelle aule scolastiche lo svantaggio, che produce un

apprendimento difficoltoso, rischia di esaltarsi in un apprendimento ancora più difficoltoso. Lo svantaggio è un fenomeno molto complesso, in cui

intervengono fattori che a volte sono difficili da controllare.

Un ruolo determinante lo riveste l’insegnante, che applicherà precise

metodologie didattiche, creerà rapporti interpersonali positivi che facilitino l’adattamento scolastico, organizzerà attività in piccolo gruppo e predisporrà

interventi diversificati.

Sono inoltre attive convenzioni con operatori del volontariato sociale per

ampliare l’offerta di risorse umane e professionali in grado di operare con alunni in particolare situazione di disagio.

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L'ACCOGLIENZA

La scuola si impegna a favorire l’accoglienza dei genitori e degli alunni.

NELLE SCUOLE DELL’INFANZIA l'inizio dell'attività didattica viene

preceduto da assemblee, a cui sono invitati soprattutto i genitori dei bambini

nuovi, per concordare un piano di inserimento degli alunni.

La presenza dei genitori in sezione, nei primi giorni di inserimento, viene limitata a pochi momenti per dare spazio a giochi spontanei, giochi di gruppo,

conoscenza reciproca degli alunni, conoscenza dell'ambiente e delle persone

che vi lavorano, conoscenza dei contrassegni.

NELLA SCUOLA PRIMARIA si cerca di favorire un piacevole approccio con

la scuola organizzando visite degli alunni della scuola dell’infanzia alla primaria,

dove gli ex compagni dei più piccoli raccontano le loro esperienze rassicurando

e offrendo ai più piccoli stimoli e aspettative positive nei confronti della scuola.

Sono previsti inoltre scambi di materiali prodotti ed attività in comune tra

insegnanti ed alunni delle “classi ponte” (infanzia – primaria, primaria- scuola

secondaria di primo grado).

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CONTINUITA' EDUCATIVA

L'articolo 2 della legge 148 del 5-6-90 concretizza le forme e le modalità della continuità.

Esse concernono:

1. la comunicazione dei dati sull'alunno; 2. la comunicazione di informazioni sull'alunno acquisite anche tramite la

collaborazione con la famiglia;

3. il coordinamento dei curricoli degli anni iniziali e terminali;

4. la formazione delle classi iniziali; 5. il sistema di valutazione degli alunni (insegnamento/apprendimento);

6. l'utilizzo dei servizi di competenza degli Enti Locali (impianti sportivi,

laboratori, parchi gioco, ludoteche, biblioteche...);

7. incontri tra i Capi di Istituto e Docenti per "favorire opportune

armonizzazioni della programmazione didattica".

Per ciò che concerne il sistema di valutazione, si identificano, si valutano e si

certificano i livelli di competenza raggiunti dagli alunni cinquenni e dagli alunni

delle classi prime e quinte di scuola primaria.In merito alla continuità didattica

tra

scuola primaria e scuola secondaria di primo grado vengono attuati incontri

tra Capi di Istituto circa iscrizioni, notizie alunni, confronti di programmazioni,

accordi per le feste di accoglienza, organizzazione di manifestazioni che

coinvolgano le classi quinte e prima secondaria,

(realizzazione di giornalini, concorsi grafico- pittorici, ...)

Alcune scuole, per ciò che concerne la continuità educativa, organizzano

momenti di incontro-festa in occasione di ricorrenze importanti, scambiandosi

reciproci inviti.

La continuità educativa si realizzerà tenendo conto della storia scolastica

precedente del bambino in modo attivo e proponendo elementi

curricolari e

organizzativi nuovi, che a quella storia si possono collegare. Sarà intesa anche in senso bidirezionale, cioè come passaggio e assunzione di modalità

organizzative e di metodologie di conduzione, proprie del grado di

scuola inferiore da parte della scuola che segue.

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In relazione anche alle esperienze pregresse si adotteranno iniziative

finalizzate al raccordo tra i diversi ordini di scuola. Un’ iniziativa concreta per favorire il raccordo tra scuola dell’infanzia e scuola primaria potrà

consistere

nell’individuare in comune alcuni semplici obiettivi educativi e nel portare

avanti attività coordinate tra i due ordini di scuola, finalizzate al

raggiungimento ed al consolidamento degli obiettivi.

Verranno individuati momenti per la comunicazione di:

1. informazioni, dati scolastici e non, supporti offerti dagli enti

territoriali, per quanto riguarda gli alunni;

2. modalità di lavoro degli insegnanti (programmazione didattica, sistema di

valutazione degli alunni, formazione delle classi iniziali).

Gli organi collegiali, previsti dal DPR 416/74, trovano la loro motivazione

anche nell'esigenza di garantire ed attuare forme di continuità

orizzontale.

Infatti tutti gli organi collegiali (Consigli d'Interclasse, Consigli di Circolo) sono

costituiti anche dalla componente genitori. Sono inoltre attivi tavoli di concertazione interistituzionali su tematiche

inerenti il benessere dei minori con la presenza di rappresentanti degli

Enti Locali ,di altre associazioni operanti sul territorio, del CISS-AC , del

servizio di NPI e della Dirigenza Scolastica.

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LA LINGUA STRANIERA NEL CIRCOLO DIDATTICO DI CALUSO

L’insegnamento della lingua straniera è stato avviato nel nostro circolo sin dall’a.s.1992/1993. Partito come esperienza laboratoriale limitata ad alcune classi, nel corso degli anni si è articolato come insegnamento curricolare esteso

a tutte le classi e si è arricchito di numerose esperienze extra curricolari:

attività di animazione teatrale, introduzione dell’intervento di un docente

lettore madrelingua, grazie al Progetto Socrates Assistentato Lingua Comenius, l’interazione epistolare con coetanei anglofoni e la partecipazione a progetti

con scuole di diversi Paesi dell’Unione Europea (Progetti Socrates Comenius

Azione 1).

Dall’a.s.2009/2010 gli alunni delle classi quinte del Circolo hanno l’opportunità

di acquisire una certificazione in lingua inglese del primo livello del Trinity

College ( GESE 1), sostenendo un esame orale su argomenti svolti durante i cinque anni. Dall’a.s.2012/2013 tale opportunità è stata estesa anche alle

classi terze, mentre gli alunni di classe quinta possono candidarsi anche per

l’esame di 2° livello.

Questo con la duplice valenza di incentivare e motivare l’apprendimento di una seconda lingua e di valutare complessivamente il livello di produzione orale in

lingua inglese degli alunni uscenti, secondo il Quadro Comune Europeo di

riferimento. La Scuola Secondaria di 1° grado di Caluso offrirà poi l’opportunità

di acquisire certificazioni di gradi successivi.

Dall’a.s.2011/2012, in tutte le scuole dell’infanzia del circolo è attivo per gli

alunni cinquenni un progetto di arricchimento dell’offerta formativa volto a

favorire un primo ludico incontro con la lingua inglese. Non ci si propone un

insegnamento precoce, ma una sensibilizzazione del bambino verso un codice linguistico diverso dal proprio, utile per la sua crescita formativa.

Le risorse di organico a disposizione del circolo sono così utilizzate: le

insegnanti specializzate dei vari team insegnano l’inglese nella propria classe di docenza, un’insegnante specializzata lo insegna in una classe diversa dalla

propria e tre insegnanti specialisti coprono le classi per le quali manca nel team

l’insegnante di L2.

L’offerta formativa si articola nel seguente modo:

1 ora di lezione nelle classi prime; 2 ore nelle seconde; 3 ore nelle classi terze, quarte, quinte; alcune variazioni si sono rese necessarie per esigenze

organizzative.

Nelle pluriclassi l’orario settimanale viene calcolato in base al monte ore

minimo della classe di grado superiore.

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5. ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ

DIDATTICHE NELLA SCUOLA

DELL’INFANZIA: IL CURRICOLO BASE

Alla luce delle "NUOVE INDICAZIONI NAZIONALI" 2012, le attività didattiche del Circolo sono organizzate al fine di favorire lo sviluppo dell’identità,

dell'autonomia, della competenza e del pensiero scientifico, allo scopo di

avviare gli alunni alle prime esperienze di cittadinanza.

Si articolano in:

attività di laboratori e di sezioni aperte

attività di gruppo in sezione

attività di piccolo gruppo

attività per gruppi di età omogenea.

Nei plessi del Circolo si allestiscono spazi-laboratorio, angoli di attività in cui i

bambini possono toccare, manipolare, costruire ed inventare.

Si usa materiale povero, di recupero, strutturato e non.

Per attuare i suoi compiti la scuola si organizza in modo funzionale rispetto agli obiettivi educativi da perseguire, predisponendo un’adeguata organizzazione

didattica, che parta dalle effettive capacità ed esigenze degli alunni.

La Scuola dell’Infanzia è oggi un sistema pubblico integrato in evoluzione, che rispetta le scelte educative delle famiglie e realizza il senso nazionale e

universale del diritto all’istruzione perseguendo la finalità dello sviluppo

dell’identità, dell’autonomia, della competenza e della cittadinanza.

Sviluppare l’identità significa diventare consapevoli del proprio corpo, della

propria personalità e del proprio stare con gli altri; vuol dire imparare a

conoscersi e a sentirsi riconosciuti dagli altri, in un ambiente sociale allargato.

Sviluppare l’autonomia significa saper fronteggiare le situazioni problematiche attraverso strategie di soluzione, saper cooperare con gli altri e se è il caso

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modificare il proprio convincimento, saper chiedere aiuto avendo la

consapevolezza del proprio limite.

Sviluppare la competenza significa promuovere nell’ambito dell’esperienza e

sotto forma di gioco le capacità di esplorare, osservare, confrontare e intuire;

implica inoltre sapere descrivere, tradurre, rievocare, narrare e rappresentare i

fatti significativi dell’esperienza stessa. Nella scuola dell’Infanzia le competenze implicano il possesso di un insieme di abilità, di conoscenze e di atteggiamenti

affettivo-cognitivi.

Sviluppare il senso della cittadinanza significa scoprire l'altro da sé e

attribuire progressivamente importanza agli altri e ai loro bisogni;

comprendere l'importanza di regole condivise e il primo riconoscimento di

diritti e doveri uguali per tutti.

E’ previsto anche l’insegnamento della Religione Cattolica solo per i bambini che se ne avvalgono.

Le competenze previste per i bambini in uscita dalla scuola dell’infanzia

sono intese come consolidamento delle abilità sensoriali, percettive, motorie, linguistiche e intellettuali e come sviluppo di ulteriori capacità culturali e

cognitive, tipiche del pensiero adulto, che si articolano nei cinque campi di

esperienza.

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6. ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ

DIDATTICHE NELLA SCUOLA PRIMARIA

Per favorire la formazione degli alunni, le attività didattiche della scuola

primaria, si articolano in diversi modi:

lezione collettiva (comunicazione di informazioni uguali per tutti, eventualmente con utilizzo di mezzi audiovisivi)

attività di piccolo gruppo (attività di ricerca, di approfondimento, di recupero)

attività a classe organizzata a laboratorio (consentono un diverso uso degli spazi e delle attrezzature; gli alunni possono beneficiare di maggiori

opportunità di apprendimento e di stimoli alla socializzazione)

interventi individualizzati (strategie adeguate alle esigenze dei soggetti).

UTILIZZO DELLE CONTEMPORANEITÀ DEI DOCENTI

L'Istituzione scolastica, nell'esercizio dell'autonomia didattica e

organizzativa prevista dal Dpr 275/99, articola il tempo scuola in modo

flessibile, individuando le soluzioni più idonee al migliore impiego delle risorse.

Le ore di contemporaneità disponibili nell’organico di istituto vanno utilizzate

prioritariamente “per l’ampliamento del tempo pieno sulla base delle richieste della famiglie e, in subordine, per la realizzazione di altre attività volte a

potenziare l’offerta formativa” (da Circ. MIUR n.38 del 2/4/09.)

Sulla base del disposto normativo, ferma restando la prioritaria esigenza di una

adeguata e funzionale organizzazione che favorisca lo sviluppo delle competenze degli alunni e l’ampliamento delle opportunità formative, si

usano le risorse a diposizione per:

1. la realizzazione di interventi individualizzati, cioè un adeguamento della

didattica alle possibilità dei singoli alunni che consenta loro di raggiungere mete comuni attraverso percorsi diversificati;

2. l’impiego di metodologie rivolte al piccolo gruppo per attività di

laboratorio e di ricerca;

3. il recupero per gli alunni con difficoltà;

4. l’inserimento di alunni stranieri;

5. l’organizzazione delle attività formative delle pluriclassi;

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6. l’alfabetizzazione informatica intesa non tanto come disciplina a se

stante, ma come attività trasversale a tutte le discipline;

7. la realizzazione dei progetti contenuti nel P.O.F.

Le finalità che la scuola persegue e che orientano le sue scelte educative e didattiche vengono desunte dalle Nuove Indicazioni Nazionali 2012 per il

Curricolo e rapportate alle esigenze educative della comunità e dei singoli

allievi.

La scuola primaria accoglie e valorizza le diversità individuali, ivi comprese

quelle derivanti da disabilità, promuove il pieno sviluppo della persona,

concorre con le altre istituzioni alla rimozione di ogni ostacolo alla frequenza e contrasta la dispersione, persegue il miglioramento della qualità del sistema di

istruzione.

In questa prospettiva la scuola guida gli alunni ad elaborare il senso della

propria esperienza, promuove la pratica consapevole della cittadinanza attiva e

l’acquisizione degli alfabeti di base della cultura.

Il senso dell’ esperienza

La scuola fornisce agli alunni le occasioni per capire se stessi e il mondo, per

prendere consapevolezza delle proprie potenzialità e risorse, per comprendere che il proprio corpo è un bene di cui prendersi cura; favorisce lo sviluppo delle

capacità necessarie per imparare ad imparare, per leggere le proprie emozioni

e gestirle; promuove il senso di responsabilità attraverso il fare bene il proprio

lavoro, nel portarlo a termine, nell'avere cura di sé e della realtà circostante; sollecita a una riflessione sui comportamenti al fine di imparrae a collaborare

con gli altri.

L’alfabetizzazione culturale di base

La scuola mira all’acquisizione degli apprendimenti di base come primo

esercizio dei diritti costituzionali. Si pone come scuola formativa che permette

di esercitare attraverso i linguaggi delle diverse discipline le differenti

potenzialità, ponendo le premesse per lo sviluppo del pensiero riflessivo e critico.

Cittadinanza e Costituzione

L’educazione alla cittadinanza attiva viene promossa attraverso esperienze significative che consentono di apprendere il concreto prendersi cura di sé,

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degli altri e dell’ambiente e che favoriscono forme di cooperazione e

solidarietà.

Obiettivi irrinunciabili sono la costruzione del senso di legalità e lo sviluppo di

un’etica della responsabilità raggiungibili attraverso una prima conoscenza della Costituzione.

L’ambiente di apprendimento

La scuola promuove apprendimenti significativi e garantisce il successo

formativo degli alunni. A tal fine è possibile individuare, nel rispetto della

libertà d’insegnamento, alcune impostazioni metodologiche di fondo:

· valorizzare l’esperienza e le conoscenze degli alunni

· attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità · favorire l’esplorazione e la scoperta

· incoraggiare l’apprendimento collaborativo

· promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere

· realizzare percorsi in forma di laboratorio.

STRUTTURAZIONE DEI PERCORSI FORMATIVI

Al fine di realizzare gli obiettivi del processo formativo di ciascun alunno, la scuola sta rielaborando il proprio curricolo di Istituto, messo a punto

collegialmente dal team docente e dallo stesso verificato, secondo le Nuove

Indicazioni Nazionali 2012. Gli obiettivi di competenza vengono scanditi in

annualità come tappe di avvicinamento alle competenze di uscita dalla scuola

primaria.

Al termine del percorso educativo-didattico l’alunno dovrà essere in grado di:

Comunicare ed esprimersi attraverso vari tipi di linguaggio

Risolvere situazioni problematiche utilizzando strumenti, strategie,

conoscenze e abilità acquisite Relazionarsi con gli altri nel rispetto reciproco e nello spirito di

collaborazione

Riflettere con spirito critico su fatti ed eventi personali ed esterni

Verbalizzare conoscenze acquisite con il lessico adeguato. Considerare le diversità un arricchimento e un valore irrinunciabile.

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7. LA SICUREZZA NELLA SCUOLA

Il D.Lgs. n. 81/08 prescrive misure di tutela della sicurezza dei lavoratori di

tutti i settori di attività pubblici e privati, compreso la scuola.

La sicurezza delle scuole richiede l’intervento sia delle Istituzioni scolastiche

che degli enti locali, entrambi con adempimenti e responsabilità precise e

stabilite per legge.

Per quanto riguarda le Scuole, esse devono :

Predisporre la valutazione dei rischi

Preparare il Piano di evacuazione degli edifici scolastici

Nominare il Responsabile della Sicurezza

Nominare il Rappresentante dei lavoratori per la Sicurezza

Provvedere alla formazione degli Addetti alla sicurezza.

Il Dirigente Scolastico adempie a questi obblighi di legge, facendo predisporre

da un tecnico specializzato il documento riguardante i rischi presenti negli

edifici scolastici ed il piano di evacuazione. Copie di questi documenti sono inviate al Comune per gli adempimenti di

competenza.

Nomina, inoltre, il responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione.

In ogni edificio scolastico individua gli Addetti al Primo Soccorso, all’Antincendio e all’Evacuazione tra il personale docente e non docente. Le

RSU designano il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza.

In ogni edificio scolastico esiste l’Albo della Sicurezza con i nominativi del

Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione e degli Addetti.

Particolare risalto viene dato all’aspetto formativo nei riguardi dei lavoratori

della Scuola in quanto, a vario titolo, hanno un ruolo nell’assicurare condizione di salute e sicurezza nell’ambiente scolastico, offrendo loro un’adeguata

formazione atta a garantire che ognuno svolga le proprie mansioni con una

giusta preparazione e conoscenza.

Il piano di evacuazione è uno strumento operativo, specifico per l’edificio di

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ciascun plesso, attraverso il quale sono state studiate e pianificate le

operazioni da compiere in caso di emergenza, al fine di consentire un esodo

ordinato e sicuro di tutti gli occupanti dell’edificio.

Gli eventi che potrebbero richiedere l’evacuazione di un edificio sono

generalmente i seguenti:

incendi che si sviluppano all’interno dell’edifico scolastico;

incendi che si sviluppano nelle vicinanze della scuola;

un terremoto;

crolli dovuti a cedimenti strutturali della scuola o di edifici contigui;

inquinamenti dovuti a cause esterne, che implichino l’obbligo

dell’allontanamento dalla zona

avviso o sospetto della presenza di ordigni esplosivi;

ogni altra causa che venga ritenuta pericolosa dal Dirigente Scolastico.

Il documento viene rivisto ogni qualvolta vengano introdotte nell’edificio delle

modifiche di carattere strutturale.

All’inizio di ogni anno scolastico gli insegnanti danno agli alunni adeguata

informazione sul piano di evacuazione. In ogni edificio scolastico si effettuano quattro prove di evacuazione simulate

nell’arco dell’anno scolastico.

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8. OFFERTA FORMATIVA

a.s. 2014/2015

Costituisce l’ambito/contenitore comune che meglio si presta alla

creazione di una rete di collegamento tra le diverse realtà territoriali e le

strutture scolastiche che in esse operano. E’ la scuola che mette in atto strumenti per favorire il benessere, che

costruisce adeguati progetti, che offre opportunità, che cresce e che fa

crescere il bambino, che risulta essere il protagonista del suo percorso di

maturazione in armonia con se stesso e con gli altri.

A tal fine sono stati individuati i seguenti Obiettivi da conseguire:

creare un clima affettivo atto a far sì che l’alunno impari a star bene con se stesso, con gli altri e con il mondo che lo circonda;

migliorare il livello di apprendimento;

consolidare la continuità didattica tra la scuola dell’Infanzia e la

scuola Primaria;

intensificare momenti di confronto e collaborazione tra gli Insegnanti;

favorire l’interdisciplinarietà a livello metodologico;

consolidare l’unitarietà del Circolo.

I docenti sono supportati nella conduzione dei Progetti, per la parte

economico- finanziaria, dal personale di segreteria.

Nello specifico il Progetto di motoria della Regione Piemonte, e

l’attività di Educazione Motoria sono seguiti dal D.S.G.A.

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Il percorso di lavoro risulta così strutturato:

ARGOMENTO

MAPPE CONCETTUALI (vedi allegato 1)

CONNESSIONI CURRICOLARI

INTERVENTI EXTRACURRICOLARI

TECNICHE DI PROCEDURA

REALIZZAZIONE (ipertesti, libri, spettacoli, cartelloni …)

VALUTAZIONE

RIFORMULAZIONE DI NUOVI PERCORSI

RIFORMULAZIONE DI NUOVI PERCORSI

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STRUMENTI

Gli strumenti organizzativi con cui si intende operare per l’attuazione del

Piano dell’Offerta Formativa possono essere suddivisi in due grandi aree:

Attività di laboratorio e progetti realizzati con risorse interne alla scuola.

Attività di laboratorio e progetti realizzati con risorse esterne alla scuola.

1. ATTIVITÀ, LABORATORI E PROGETTI CON RISORSE INTERNE

Laboratori e Progetti di Educazione Musicale

Progetti di Multiculturalità

Progetti di Multimedialità

Progetti di Continuità

Progetti per l’educazione alla cittadinanza

Progetti di Lingua Straniera – Inglese (L2);

2. ATTIVITÀ, LABORATORI E PROGETTI CON RISORSE ESTERNE

Laboratori e Progetti di Educazione Motoria

Progetti di Prevenzione del Disagio e Promozione dell’Agio

Progetti per l’integrazione degli alunni diversamente abili

Laboratori e Progetti di Educazione Motoria

Progetti di sensibilità verso le diversità

Attività di Acquaticità

Laboratori e Progetti di Educazione Musicale

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LABORATORI E PROGETTI: SCUOLA PRIMARIA

Progetti di Circolo Progetti di musica

“MANTENIMENTO DELL’AGIO E

PREVENZIONE DEL DISAGIO SCOLASTICO E

COMPORTAMENTALE”

“EDUCAZIONE AL SUONO E ALLA MUSICA”

MAZZÈ TONENGO VISCHE VILLAREGGIA

“ALIMENTAZIONE IN

THE SCHOOL” Progetto di continuità

“CONOSCIAMOCI: LABORATORIO INTERCULTURALE DI 1° LIVELLO DI

ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERI”

“APPROFONDIAMO L’ITALIANO. laboratorio interculturale di 2° livello”

“ATTIVITÀ MOTORIA NELLE SCUOLE PRIMARIE

E DELL’INFANZIA”

“SCUOLA E TERRITORIO”

“SCUOLA SICURA”

“INTERCULTURA: CULTURE ANGLOFONE A CONFRONTO CON LA NOSTRA”

“CERTIFICAZIONE INTERNAZIONALE DI LINGUA INGLESE” (Trinity College London)

“SONGS, DANCES, RHYMES & NURSERY RHYMES” « INCONTRIAMO UN INGLESE MADRELINGUA »

“L’AMBIENTE VA A

SCUOLA”

“CONOSCERSI,

CAPIRSI, RISPETTARSI:

PROGETTO GLOBALE DI INTEGRAZIONE”

“SPORTELLO DI

ORIENTAMENTO PER GENITORI E DOCENTI”

“Competenz’ISS.(insegnare

scienze sperimentali)

PRESIDIO pr.TORINO”

“ASCOLTA… SI

LEGGE! ANDIAMO IN BIBLIOTECA”

“SCUOLA FUORI DALLA SCUOLA: ISTRUZIONE

DOMICILIARE”

“EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA E ALLA

LEGALITÀ”

“IL MONDO INTORNO A NOI”

Integrazione e accoglienza

“AZIONI DI SISTEMA A SOSTEGNO DELLE FASCE

DEBOLI DELLE ISTITUZIONI STATALI SCOLASTICHE DEL

PIEMONTE”

“IMPARIAMO CANTANDO” “L’APPETITO VIEN CANTANDO”

Progetti di musica

“IL GUSTO DELLA

SALUTE”

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LABORATORI E PROGETTI: SCUOLA DELL’INFANZIA

“MANTENIMENTO DELL’AGIO E

PREVENZIONE DEL DISAGIO SCOLASTICO E

COMPORTAMENTALE”

“PROGETTI DI EDUCAZIONE

AMBIENTALE”

“ATTIVITÀ MOTORIA

NELLE SCUOLE PRIMARIE E DELL’INFANZIA”

“A CHE SUONO GIOCHIAMO?

Progetti di musica

“PER NATALE REALIZZA ANCHE TU

UNA PIGOTTA”

TONENGO

“SCUOLA SICURA”

“ASCOLTA…SI LEGGE! ANDIAMO IN

BIBLIOTECA”

“CONOSCIAMOCI: LABORATORIO INTERCULTURALE DI 1° LIVELLO

DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERI”

“SPERIMENTAZIONE NELLE SCUOLE

DELL’INFANZIA DEL BRIGHT START METODO DI EDUCAZIONE COGNITIVA DI C.

HAYWOOD”

“CONOSCERSI, CAPIRSI,

RISPETTARSI: PROGETTO GLOBALE DI INTEGRAZIONE”

PROGETTO INSEGNARE SCIENZE SPERIMENTALI

“SPORTELLO DI ORIENTAMENTO E PERCORSO FORMATIVO PER

GENITORI E DOCENTI”

“EDUCAZIONE ALLA

CITTADINANZA E ALLA LEGALITÀ”

« CHILDREN LOVE TO LEARN »

Approccio alla lingua inglese per alunni cinquenni

Progetto di continuità

"SCUOLA E TERRITORIO"

“IMPARIAMO CANTANDO” “L’APPETITO VIEN CANTANDO

Progetti di musica

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LABORATORI E PROGETTI RIVOLTI ALLE INSEGNANTI

E AL PERSONALE ATA

FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO DOCENTI

1. FORMAZIONE SULLA NORMATIVA DELLA SICUREZZA.

2. CORSO DI PRIMA FORMAZIONE PER NEO ASSUNTI.

3. CORSO DI FORMAZIONE SULLA “COMUNICAZIONE EFFICACE NELLE RELAZIONI

INTERPERSONALI”.

4. PROGETTO DI “FORMAZIONE DEL PERSONALE DOCENTE FINALIZZATA ALL’AUMENTO DELLE

COMPETENZE PERPOTENZIARE I PROCESSI DI INTEGRAZIONE A FAVORE DI ALUNNI CON

DISABILITÀ E BISOGNIEDUCATIVI SPECIALI”, AI SENSI DELL’ART 16 COMMA 1 LETTERA B) DELD.L. 104/2013 CONVERTITO, CON MODIFICAZIONI, DALLA LEGGE 128/2013.

5. CORSI DI FORMAZIONE LEGATI A SPECIFICI PROGETTI NAZIONALI, REGIONALI, PROVINCIALI,

AI QUALI L’ISTITUZIONE SCOLASTICA ADERIRÀ IN QUALITÀ DI ADERENTE A RETI DI SCUOLE.

6. CONVEGNI ED INIZIATIVE SU TEMATICHE DI RILEVANZA DIDATTICO-FORMATIVA.

7. CORSO DI LINGUA INGLESE II° CONTINGENTE PER DOCENTI GENERALISTI.

8. CORSI LEGATI A PROGETTI DI RICERCA-AZIONE.

9. CORSI AUTOGESTITI.

“MANTENIMENTO DELL’AGIO E PREVENZIONE DEL DISAGIO

SCOLASTICO E COMPORTAMENTALE”

SPERIMENTAZIONE NELLE SCUOLE DELL’INFANZIA DEL BRIGHT START

METODO DI EDUCAZIONE COGNITIVA DI C. HAYWOOD”

“FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO ATA”

1. SICUREZZA

2. RISCHI PSICO-SOCIALI NELLA SCUOLA

3. INNOVAZIONI NELLO SVOLGIMENTO DELLE

PROCEDURE AMMINISTRATIVE.

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Attività, laboratori e progetti

Progetto 1: promozione dell’apprendimento della lingua inglese

Denominazione del progetto

“SONGS, DANCES, RHYMES & NURSERY RHYMES” “INTERCULTURA: CULTURE ANGLOFONE A CONFRONTO CON LA NOSTRA” “INCONTRIAMO UN INGLESE MADRELINGUA” “CERTIFICAZIONE INTERNAZIONALE DI LINGUA INGLESE” (Trinity College London)

Responsabile del progetto

Fisanotti Mirella, insegnante di scuola primaria, specializzata in lingua inglese, Longato Irene, insegnante di scuola primaria, specializzata in lingua inglese (per il progetto di certificazione)

Insegnanti coinvolte

Tutte le insegnanti di inglese del circolo.

Classi coinvolte

Tutte le classi del Circolo Didattico di Caluso Tutte la classi terze e quinte del circolo per il progetto di certificazione

Obiettivi

Obiettivi:

- mantenere viva la motivazione all’apprendimento dell’inglese attraverso attività coinvolgenti;

- utilizzare filastrocche e canzoni popolari originali inglesi; - favorire l’acquisizione di una corretta pronuncia; - introdurre nuovi elementi linguistici; - rinforzare l’acquisizione di strutture linguistiche di base attraverso il gioco, la

drammatizzazione e il canto;

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- approfondire la conoscenza delle civiltà anglofone, ampliando gli orizzonti degli alunni e favorendo la comprensione (e quindi il rispetto) tra popoli diversi;

- favorire un contatto con materiale autentico inglese; - permettere un uso concreto della lingua studiata dandole il valore di reale strumento di

comunicazione; - offrire occasioni di ascolto diretto della lingua inglese dal “vivo”, non veicolata da

strumenti audio-visivi;

- certificare la competenza linguistica orale degli alunni in lingua inglese, secondo la scala

internazionale (GESE) - permettere un primo approccio con un esaminatore esterno madrelingua.

Durata

Anno scolastico 2014/2015

Risorse umane

Insegnanti di lingua inglese specialiste e specializzate del circolo, insegnanti madrelingua inglese. Consulente esterno: esaminatore inviato dal Trinity College di Londra

Beni e servizi

Per il progetto “INCONTRIAMO UN INGLESE MADRELINGUA”: finanziamento proveniente dall’iniziativa di solidarietà “ADOTTA UNA SCUOLA CON COOP” a sostegno delle scuole del territorio.

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Denominazione del progetto

“CHILDREN LOVE TO LEARN”

Responsabile del progetto

Costa Antonio, Fisanotti Mirella, Ozella Maria Rita, Patti Elena, insegnanti di scuola primaria specializzati nell’insegnamento della lingua inglese

Insegnanti coinvolte

Gli insegnanti che attueranno il progetto e le insegnanti delle scuole dell’infanzia del circolo

Classi coinvolte

Gli alunni cinquenni delle scuole dell’infanzia del circolo

Obiettivi

Finalità: -proporre un primo ludico incontro con la lingua inglese; -suscitare l’interesse e il piacere dei bambini verso l’apprendimento di una lingua straniera; -prendere coscienza di un codice linguistico diverso dal proprio, per favorire la crescita formativa.

Obiettivi didattici: -scoprire i suoni della lingua inglese; -avviare il bambino all’ascolto di suoni e parole nuove pronunciati in una lingua diversa da quella materna per potenziare le capacità di ascolto, di attenzione, di comprensione e di memorizzazione.

Metodologia:

- story-telling - ascolto di suoni e parole inglesi - utilizzo di immagini - riproduzione di suoni e semplici ritmi della lingua inglese

- giochi - utilizzo di filastrocche e canzoni mimate - total physical response - attività individuali grafico-pittoriche a conclusione delle lezioni per favorire la

memorizzazione Modalità di verifica:

- osservazione dell’insegnante - giochi - partecipazione ad attività di TOTAL PHYSICAL RESPONSE per dimostrare la

comprensione dei contenuti proposti

Durata

5 incontri da un’ora ciascuno per ogni gruppo di alunni (2 gruppi per le scuole dell’infanzia di

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Caluso e di Mazzè), nell’ultima parte dell’anno scolastico (mesi di aprile/maggio 2015), per favorire le attività di continuità con la scuola primaria.

Risorse umane

Gli insegnanti Costa Antonio, Fisanotti Mirella, Ozella Maria Rita, Patti Elena e gli insegnanti delle

scuole dell’infanzia

Beni e servizi

Fondi Fondo di Istituto

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Progetto 2: l’educazione motoria, fisica, sportiva, orienta e unisce per crescere bene tra i banchi di

scuola.

Denominazione del progetto

“ATTIVITÀ MOTORIA NELLE SCUOLE PRIMARIE E DELL’INFANZIA”

Responsabile del progetto

Cignetti Margherita insegnante di scuola primaria incaricata della funzione strumentale al POF

Insegnanti coinvolte

Tutte le insegnanti delle scuole primarie di: Caluso, Arè, Mazzè, Tonengo, Vische.

Classi coinvolte

Tutte le classi di scuola primaria del Circolo.

Tutti gli alunni dell’ultimo anno di scuola dell’infanzia del Circolo.

Obiettivi

Finalità:

- favorire ed incrementare l’attività motoria nella scuola.

Obiettivi: - favorire le attività motorie nelle classi di scuola primaria e dell’infanzia mediante

l’organizzazione di attività motorie e sportive - collaborare con associazioni sportive nel proporre agli alunni attività mirate al

raggiungimento degli obiettivi didattici presenti nella programmazione di Circolo di educazione motoria, nonché nel POF

- accettare se stessi per accettare gli altri e la natura attraverso il gioco

- insegnare ai bambini,attraverso il gioco,il significato della segnaletica stradale al fine di accrescere le proprie conoscenze e la propria sicurezza stradale

- promuovere e favorire la partecipazione degli alunni all’attività natatoria e di acquaticità - favorire la partecipazione a manifestazioni sportive organizzate sia dalla scuola che da

enti esterni - collaborare con i diversi ordini di scuola in ambito motorio, nell’ottica della continuità

educativa. Tali obiettivi devono essere raggiunti dal coinvolgimento e gradimento almeno del >= 90%, espressi tramite questionario di qualità somministrato agli alunni Metodologia:

- attività didattiche condotte dagli insegnanti di classe - attività didattiche condotte da insegnanti interne alla scuola - attività didattiche condotte con la collaborazione di consulenti esterni alla scuola.

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Durata

Tennis: 6 ore per le classi di scuola primaria che hanno aderito al progetto: “Il

Testimone ai Testimoni…”

Motoria: ore per le classi 2°,3°, 4°, di scuola primaria di Caluso, Tonengo, Mazzè, Vische, interventi gratuiti della S.C.S. Real Canavese; ore karate Budokan Caluso e di Arè per tutte le classi.

Risorse umane

Tennis: Andrea Cecconello Motoria: Gabriele Formia - Simone Nico Primavera

Beni e servizi

Risorse strumentali: palestre e relative attrezzature, spazi esterni alle scuole, mezzi di trasporto, attrezzature messe a disposizione da società sportive.

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Progetto 3: la multimedialità

Denominazione del progetto

“LA MULTIMEDIALITÀ”

Responsabile del progetto

Magrini Rossana insegnante di scuola primaria- plesso di Caluso capoluogo.

Insegnanti coinvolte

Il progetto è rivolto a tutte le classi del Circolo.

Classi coinvolte

Tutte le classi del Circolo.

Obiettivi

Finalità: - valorizzare le risorse tecnologiche già esistenti mediante l’integrazione per favorire la

comunicazione, la circolarità, la diffusione di esperienze e informazioni di ordine culturale, didattico e amministrativo, ma anche di immagine e promozione del territorio, in collaborazione con l’ente locale

- migliorare la circolazione e la diffusione delle comunicazioni fra i vari plessi del Circolo - “guardare fuori e dentro” attraverso il Web, finestra che si affaccia sulla realtà.

Obiettivi: - potenziare le postazioni multimediali di tutti i plessi del Circolo in modo che possano

essere utilizzate da gruppi di alunni e dagli alunni diversamente abili per lo sviluppo delle varie attività programmate

- promuovere e valorizzare gli aspetti culturali, storici, artistici e ambientali dei paesi afferenti al Circolo Didattico

- stabilire rapporti con le istituzioni scolastiche del territorio - conoscere e sviluppare le potenzialità della LIM

Si considerano raggiunti gli obiettivi se con il questionario di qualità rivolto ai docenti, si raggiungerà il miglioramento del >=10% rispetto all’ultima rilevazione Metodologia:

- attivare e organizzare le risorse umane e tecnologiche - gestire e le relazioni interne tra scuola, allievi, genitori e docenti e quelle esterne tra la

scuola e altre istituzioni - formare e aggiornare a vari livelli docenti, personale amministrativo, tecnico ed

ausiliario sull’utilizzo di programmi base (Word, Power Point e Front Page), di Internet e sulla creazione e gestione di pagine Web e utilizzo LIM

- formare e consolidare l’interesse e le abilità degli studenti nell’uso delle nuove tecnologie per approfondimenti e/o recupero, anche a sostegno di alunni in situazione di handicap

- stabilire reti programmatiche. Nel corrente a.s. i docenti utilizzeranno i registri on line: a tal fine è stato acquistato il software Argo e sono stati attivati corsi di aggiornamento, per il relativo utilizzo, rivolti agli insegnanti.

Durata

Durata pluriennale: anno scolastico 2014/2015 e seguenti. Con i fondi a disposizione si potenzieranno i sistemi informativi per l’organizzazione e la didattica nella scuola.

Risorse umane

Docenti del Circolo, formatori esterni, tecnici esterni.

Beni e servizi

Prodotti di consumo(floppy, cd…) Manutenzione hardware Commesse esterne Attrezzature

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Progetto 4: insieme per conoscersi, capirsi, rispettarsi: un progetto globale di integrazione

Denominazione del progetto

“CONOSCERSI, CAPIRSI, RISPETTARSI: PROGETTO GLOBALE DI INTEGRAZIONE”

Responsabile del progetto

Perotti Serena: insegnante di sostegno- scuola dell’infanzia –plesso scolastico di Caluso.

Insegnanti coinvolte

Insegnante di classe / sezione e di sostegno del Circolo (in cui siano inseriti alunni stranieri, diversamente abili, con disabilità di apprendimento, in svantaggio culturale).

Classi coinvolte

Le classi in cui si renda necessario un intervento didattico educativo, specifico e mirato, nei confronti di alunni inseriti.

Obiettivi

Finalità: - sviluppare e consolidare le potenzialità di apprendimento, formazione, socializzazione,

per integrarsi in modo autonomo nella società - migliorare l’offerta formativa ed offrire percorsi compensativi di intervento per tutti gli

alunni (stranieri, diversamente abili, in difficoltà sociali e culturali). Obiettivi:

- favorire un’integrazione armoniosa attraverso una serie di opportunità formative tali da garantire risposte consone alle diverse esigenze degli alunni

- favorire la creazione di un ambiente sereno e positivo nel gruppo classe per ottenere

una migliore integrazione - promuovere la cultura dell’integrazione come risorsa di civiltà e di apprendimento per

tutti. Tali obiettivi devono essere raggiunti dal >=30% degli alunni coinvolti che saranno valutati con verifiche iniziali e finali. Metodologia:

- articolazione flessibile del gruppo classe/sezione - coinvolgimento di tutti gli insegnanti del team nel percorso compensativo (classi con

inserimenti) - utilizzo della comunicazione come catena per la trasmissione di dati, conoscenze,

risultati - diffusione (rete, mediateca Pavone)

Durata

Annuale: ore aggiuntive di insegnamento ore aggiuntive di progettazione.

Risorse umane

Insegnanti del Circolo.

Beni e servizi

Fondi statali.

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Denominazione del progetto

“CONOSCIAMOCI: LABORATORIO INTERCULTURALE DI 1° LIVELLO DI ACCOGLIENZA DEGLI

ALUNNI STRANIERI e Integrazione alunni stranieri” “APPROFONDIAMO L’ITALIANO: LABORATORIO INTERCULTURALE DI 2° LIVELLO PER ALUNNI

STRANIERI GIÀ IN ITALIA DA TEMPO”

Insegnanti coinvolte

Team insegnanti con alunni stranieri di primo inserimento: ovvero in Italia da poco tempo e che non conoscono l’italiano. Team insegnanti con alunni stranieri che, pur avendo già frequentato da tempo la scuola, necessitano di attività integrative. Responsabile:insegnante Angeli Laura docente di scuola Primaria del plesso di Caluso

Classi coinvolte

Classi in cui sia inserito un alunno straniero di primo inserimento. Sezioni di scuola dell’infanzia. Classi in cui sia inserito un alunno straniero già frequentante.

Obiettivi

Finalità: Poiché il DPR 394/1999 stabilisce che l’iscrizione di minori stranieri nelle scuole può essere richiesto in qualunque periodo dell’anno scolastico, occorre predisporre un piano di intervento a livello didattico- educativo- sociale atto a favorire nel migliore dei modi il loro inserimento e la loro integrazione nella scuola e nella realtà sociale per :

- favorire gradualmente l’accoglienza, l’inserimento e l’integrazione degli alunni stranieri nel contesto scolastico

- migliorare le competenze linguistiche degli studenti stranieri - migliorare il successo di tutti gli alunni stranieri nei percorsi formativi - potenziare l’autostima attraverso un miglioramento del rendimento scolastico

Obiettivi:

- saper fare uso della lingua come strumento per imparare i contenuti delle discipline (uso veicolare della lingua)

- realizzare percorsi di prima alfabetizzazione per l’apprendimento della lingua italiana - comprendere la lingua parlata nelle situazioni di vita più comuni - organizzare esperienze linguistiche per l'apprendimento intensivo della lingua italiana a

vari livelli, con attenzione

1. al linguaggio orale per

- migliorare l'uso della lingua parlata per le esigenze della comunicazione quotidiana - arricchire il vocabolario di base dei singoli alunni - superare le difficoltà linguistiche, spesso legate alle differenze fonetiche fra la lingua

d'origine e la lingua italiana

2. al linguaggio scritto per

- favorire il consolidamento del nuovo lessico via via acquisito

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- intervenire nel recupero delle difficoltà scolastiche.

Lingua dello studio

- realizzare interventi per la facilitazione degli apprendimenti. - predisporre attività di recupero o di rinforzo dell'apprendimento a livello individuale o a

piccoli gruppi. Tali obiettivi devono essere raggiunti dal >=30% degli alunni coinvolti che saranno valutati con verifiche iniziali e finali.

Metodologia:

- fondamentale è non separare l’apprendimento linguistico dal processo di socializzazione. Per l’alunno straniero è di primaria importanza l’arricchimento sociale all’interno della classe e della scuola, attraverso la qualità dei legami affettivi con i compagni e gli insegnanti, presupposto necessario per la motivazione all’apprendimento

- la comunicazione è il più importante tra i bisogni di un allievo non-italofono e neo arrivato che ha l’esigenza di stabilire i primi contatti con compagni e insegnanti, reagire a richieste e sollecitazioni ed esprimere le proprie necessità. Perché vi sia una corretta acquisizione della nuova lingua che faccia leva su una memoria a lungo termine, è necessario che l’allievo abbia i primi stimoli, relativi al quotidiano, in un’atmosfera accogliente in cui venga facilitata la socializzazione; in tal modo si riduce il livello di ansia, si favorisce l’autostima e si facilita il processo di acquisizione delle nuove competenze linguistiche.

Utilizzo dei fondi erogati con la Circolare Regionale n° 195 del 3 Giugno 2008 fruibili in parte per la retribuzione di prestazioni aggiuntive all’orario del personale docente, in parte per l’acquisto di materiali o per l’intervento di esperti esterni, allo scopo di favorire l’apprendimento della lingua italiana.

Durata

L’intero anno scolastico.

Risorse umane

Insegnanti delle classi.

Famiglie. Sportello stranieri (Comune di Caluso). CISSAC – mediatori culturali

Beni e servizi

Attuabile se ci saranno finanziamenti.

Se finanziato: risorse dell’U.S.R. e della regione Piemonte. Materiale specifico di apprendimento, CD, testi operativi.

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Denominazione del progetto

Se bandito: “ AZIONI DI SISTEMA A SOSTEGNO DELLE FASCE DEBOLI DELLE ISTITUZIONI

SCOLASTICHE STATALI DEL PIEMONTE “ A.S. 2014/15“

Responsabile del progetto

Scapino Elisabetta, insegnante di scuola primaria – plesso di Caluso -docente incaricata della funzione strumentale per l’area di gestione del P.O.F.

Insegnanti coinvolte

Tutte le insegnanti del Circolo.

Classi coinvolte

Tutte le classi ove ve ne sia bisogno.

Obiettivi

Obiettivi:

- cogliere i segnali di eventuali difficoltà sia del singolo che del gruppo classe attraverso la costruzione di adeguati progetti di intervento educativo e didattico.

- superamento da parte degli alunni, delle difficoltà di apprendimento e di comportamento

Metodologia:

- Attività di insegnamento aggiuntive nelle classi in cui sono inseriti gli alunni interessati

al progetto. Valutazione:

- Verifiche standardizzate del percorso effettuato con gli alunni interessati.

- Gli obiettivi devono essere raggiunti dal > = 30% degli alunni coinvolti che saranno valutati con verifiche iniziali e finali.

Durata

Anno scolastico 2014/2015

Risorse umane

Docenti del Circolo

Beni e servizi

Attuabile se finanziato. Se finanziato: fondi del M.I.U.R.

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Denominazione del progetto

“SCUOLA FUORI DALLA SCUOLA: ISTRUZIONE DOMICILIARE”

Responsabile del progetto

Insegnnati eventualmente coinvolti nel progetto.

Insegnanti coinvolte

Le insegnanti di alunni cui è impedita la frequenza scolastica.

Classi coinvolte

Le classi in cui si renda necessaria l’attivazione del progetto.

Obiettivi

Finalità:

- garantire il diritto allo studio a studenti in un contesto differente dalla classe che può essere il domicilio dello studente o un ambiente isolato all’interno della struttura scolastica.

Obiettivi:

- evitare il più possibile la situazione di isolamento in cui si viene a trovare l’alunno - annullare il più possibile il senso di distacco dalla realtà scolastica e dal gruppo classe

Metodologia:

- utilizzo combinato di strumenti multimediali per mantenere un collegamento con la

scuola e il gruppo dei pari - adattamento della didattica tradizionale al contesto in cui si opera - flessibilità didattica e relazionale

Durata

L’intero anno scolastico o il tempo necessario al rientro nella struttura scolastica.

Risorse umane

Disponibilità dei docenti delle classi interessate come prestazioni aggiuntive all’orario d’obbligo.

Beni e servizi

Se finanziato: fondi erogati, dietro presentazione ed approvazione di un progetto specifico, dall’U.S.R.

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Progetto 5: scuola, enti locali e territorio

In questa area rientrano tutti i progetti preparati in collaborazione con gli Enti

Locali e le associazioni presenti sul territorio.

Denominazione del progetto

“SCUOLA ED ENTI LOCALI”

Responsabie del progetto

Sasso Anna: DSGA della Direzione Didattica.

Classi coinvolte

Tutte le classi del Circolo didattico.

Obiettivi

Finalità:

- favorire i rapporti con i Comuni su cui gravita la Direzione Didattica di Caluso.

Durata

L’intero anno scolastico.

Beni e servizi

Fondi dei Comuni per attività varie:

fondi per acquisto di materiale di pulizia per le scuole, fondi per lo svolgimento delle funzioni miste, borse di studio alle famiglie degli alunni, iniziative rivolte alla scuola da parte dei Comuni. Fondi ministeriali: fondi ministeriali per rimborso ai comuni dei pasti agli insegnanti. Non si fanno previsioni in quanto si farà variazione al momento dell’assegnazione delle cifre.

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Denominazione del progetto

“SCUOLA E TERRITORIO”

Insegnanti coinvolte

Tutte le insegnanti del Circolo didattico.

Classi coinvolte

Tutte le classi del Circolo didattico.

Obiettivi

Finalità:

- aprire le porte della scuola a ogni tipo di collaborazione e di cooperazione - interagire con gli Enti locali, l’utenza e le associazioni presenti sul territorio

Attraverso:

- attività di sorveglianza da parte dei “Nonni Vigile” all’entrata e uscita degli alunni, sugli scuolabus, durante le uscite didattiche sul territorio

- attività di sorveglianza, da parte dei “Nonni Vigili” di Mazzè, nella scuola primaria - attività di volontariato a scuola da parte di ex insegnanti, educatori, genitori,

esperti - attività con specialisti per l’ampliamento dell’offerta formativa, promosse e/o

sostenute dai Comuni - manifestazioni ed eventi conclusivi e/o promossi da enti territoriali - partecipazioni a mostre, spettacoli e/o premiazioni - assistenza mensa e dopomensa comunale - doposcuola comunale a Villareggia il martedì (12:30-16:30) - attività di supporto alle insegnanti al momento dell’ingresso (8:30-9:00) da parte

dei volontari della Associazione di volontariato USG Rodallese nella Scuola dell’Infanzia di Rodallo

Durata

L’intero anno scolastico

Risorse umane

Nonni vigile, esperti, genitori, volontari.

Beni e servizi

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Denominazione del progetto

“L’AMBIENTE VA A SCUOLA”

Insegnanti coinvolte

Tutte le insegnanti del Circolo.

Classi coinvolte

Tutte le classi e le sezioni del Circolo che aderiscono al progetto

Obiettivi

Finalità:

- favorire comportamenti corretti di rispetto dell’ambiente - stimolare negli adulti del domani la consapevolezza di ciò che dobbiamo difendere,

tutelare, proteggere e conservare. Obiettivi:

- acquisire informazioni e conoscenze relative all’ambiente

- favorire la conoscenza della natura e dei problemi di tutela ambientale - comprendere che con l’impegno di tutti è possibile avere un mondo migliore

Metodologia:

- utilizzo di cd Rom, schede, libri e tabelle - produzione di cartelloni riassuntivi e di brani musicali - incontri con le G.E.V.

- adesione alle iniziative promosse da LEGAMBIENTE (“Puliamo il mondo”, Festa dell’albero”, “Notte dei rospi”, “M’illumino di meno”)

- contatti con la SCS per incontri sulla raccolta differenziata dei rifiuti - collaborazione con la COOP

Durata

Da settembre 2014 a giugno 2015.

Risorse umane

Collaborazione con il personale del Comune, con le G.E.V. della provincia di Torino, con LEGAMBIENTE, SCS e COOP e l’Associazione VIVERE I PARCHI.

Beni e servizi

Risorse interne. Uso televisore, videoproiettore e LIM Materiali forniti dalle G.E.V., da SCS, da LEGAMBIENTE, da COOP.

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Denominazione del progetto

“ASCOLTA… SI LEGGE! ANDIAMO IN BIBLIOTECA”

Insegnanti coinvolte

Tutte le insegnanti del Circolo.

Classi coinvolte

Tutti i bambini delle classi e delle sezioni interessate.

Obiettivi

Finalità:

- migliorare le capacità di ascoltare, di prestare attenzione, di comprendere e di rielaborare

- stimolare i bambini all’ascolto di fiabe e racconti attraverso la lettura, attraverso la musica, attraverso le attività grafico – pittoriche.

Obiettivi:

- favorire il piacere di leggere - sensibilizzare i bambini alla fruizione di un servizio pubblico - arricchire il linguaggio verbale - conoscere e rispettare l’ ambiente - stimolare l’attenzione e la concentrazione - imparare nel gruppo a conoscere il silenzio per osservare e ascoltare.

Metodologia:

- visite guidate - letture - allestimento della biblioteca della nostra scuola - esperienze di prestito d’uso - rielaborazione collettiva dei contenuti.

Durata

Ottobre – maggio 2014/2015

Risorse umane

Le responsabili delle biblioteche comunali.

Beni e servizi

Risorse interne e Biblioteca Comunale.

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Denominazione del progetto

“IL GUSTO DELLA SALUTE”

“Piccoli semi crescono” Progetto di educazione alimentare

Responsabile del progetto

Bertone Daniela, insegnante di scuola primaria, plesso di Mazzè

Insegnanti coinvolte

Le insegnanti delle classi di scuola primaria dei plessi di Caluso, Mazzè, Vische.

Classi coinvolte

Le classi dei plessi di Caluso, Mazzè, Vische.

Obiettivi

Finalità:

- rendere l’educazione alimentare argomento inter-disciplinare importante per l’educazione

e l’istruzione degli alunni. - avvicinare gli alunni alla scoperta dei prodotti del proprio territorio - comprendere l'importanza di un'alimentazione sana e consapevole - apprezzare i cibi e la loro preparazione attraverso esperienze con gli alimenti e le loro

“trasformazioni” Obiettivi:

- conoscere i cinque sensi (saper apprezzare il profumo, il gusto, la consistenza, quali componenti essenziali del gradimento di un cibo)

- maturare la consapevolezza delle proprie capacità senso-percettive per l’esplorazione e lo studio scientifico della realtà circostante

- conoscere i principi di una sana e varia alimentazione ai fini di una crescita equilibrata ed armonica

- promuovere il consumo di frutta e verdura

- migliorare la qualità della prima colazione

- favorire la conoscenza delle filiere alimentari( dalla terra alla tavola)

- avvicinare i ragazzi al mondo vegetale attraverso un contatto diretto e un approccio di tipo operativo (realizzazione di un orto didattico)

- far apprendere conoscenze in campo botanico e agrario, elementi di zoologia degli invertebrati e conoscenze sulla natura del terreno attraverso esperienze laboratoriali

- guidare gli alunni alla conoscenza e al rispetto dei ritmi della natura e delle stagioni

- approccio alla variabile “clima” Metodologia:

- valorizzazione delle conoscenze pregresse di ciascun alunno

- rispetto dei ritmi e delle modalità di apprendere

- didattica laboratoriale attraverso il problem-solving: esplorazione, invenzione, scoperta

- uso di materiale non strutturato e reperibile nell’ambiente di vita degli alunni

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- collaborazione con strutture presenti sul territorio

- supporto degli alunni e degli insegnanti dell’Istituto Agrario Ubertini che, attraverso il progetto laboratoriale “L’Ubertini coltiva piccoli frutti”, affiancano i piccoli della Primaria come tutor (Caluso)

Al termine dell’a.s. è previsto un evento conclusivo, inoltre tutte le attività e i percorsi sono documentati sul sito internet della scuola.

Durata

Da settembre 2014 a giugno 2015

Risorse umane

Supporto degli alunni e degli insegnanti dell’Istituto agrario Ubertini, attraverso il progetto laboratoriale “L’Ubertini coltiva piccoli frutti”

Ristorante “Gardenia” di Caluso

Hotel “Erbaluce” di Caluso

Ente Parco Naturale del Lago di Candia “Vivere i Parchi A.P.S.”

“La bottega dei Bombi” di Vische

Azienda Agribioturistica “A casa di Giò” di Mazzè

“Pane Dolce e Caffè” di Marcella Simeone di Caluso

Associazione “Verde didattico nel Canavese”

Associazione “Gli amici del frutto antico”

Comuni coinvolti Caluso, Mazzè, Vische

Eventuali collaborazioni con altre realtà presenti sul territorio

Beni e servizi

Fondi erogati dalla Fondazione Banca di Alba e del Canavese.

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Denominazione del progetto

“A CHE SUONO GIOCHIAMO”

Insegnanti coinvolte

Le insegnanti delle scuole dell’infanzia di Mazzè e Vische

Classi coinvolte

I bimbi di 3- 4- 5 anni dei plessi di Vische e di Mazzè.

Obiettivi

Finalità:

- avvicinare il bambino al mondo dei suoni e dei ritmi - lavorare per un prodotto finale - favorire l’interiorizzazione di concetti base di lingua e matematica.

Obiettivi: - puntare sull’esperienza attiva in cui la musica è soggetto e contemporaneamente

oggetto educativo.

- sviluppare autocontrollo e attenzione - imparare a orientarsi nello spazio mediante prospettiva sonora - uso creativo della voce - risposta fisica al suono - sviluppare l’intonazione - percezione di strutture sonore elementari - interpretazione di eventi sonori

- collegamento suono- immagine - sviluppo del pensiero creativo

Metodologia:

- esplorazione dell’ambiente sonoro - riproduzione di suoni - uso del gioco, del corpo, della voce - strumentario didattico.

Durata

Tutto l’anno scolastico suddiviso in tranche per ciascun plesso.

Risorse umane

Simona Sallustio Bruno Lampa

Beni e servizi

Fondi dei Comuni di Mazzè e di Vische.

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Denominazione del progetto

“EDUCAZIONE AL SUONO E ALLA MUSICA”

Insegnanti coinvolte

Tutte le insegnanti dei plessi di Tonengo, Mazzè, Vische, Villareggia.

Classi coinvolte

Tutte le classi della scuola primaria di Tonengo, Mazzè, Vische e Villareggia.

Obiettivi

Finalità:

- educare i bambini al suono e alla musica in un’ottica interdisciplinare, integrando l’ascolto e l’educazione musicale con il gioco, la drammatizzazione, l’espressione mimico- gestuale, il movimento, la danza, la poesia e l’espressione grafico- pittorica.

Obiettivi:

- sviluppo della capacità di ascolto, attenzione e concentrazione

- sviluppo della memoria musicale, della capacità di utilizzo della voce parlata e cantata e di coordinazione motoria

- sviluppo della capacità di organizzare il proprio corpo nello spazio sia in maniera personale che interagendo con i compagni, dell’autocontrollo e della capacità di adattamento a nuove situazioni

- sviluppo delle capacità di cogliere differenze e somiglianze, di rapportare un suono ad un segno e viceversa, di analisi, della creatività e del senso critico

- sviluppo del senso ritmico. Metodologia:

- attività musicali intuitive (filastrocche, conte, giochi cantati,esecuzioni abbinate a semplici ostinati, cori, piano vivente, canto a due voci, coreografie…)

- attività di alfabetizzazione musicale - riproduzione di melodie eseguite con il flauto dolce e le percussioni

- canti inerenti a brani popolari, storici e di attualità.

Durata

Tutto l’anno scolastico suddiviso in tranche per ciascun plesso.

Risorse umane

Simona Sallustio Bruno Lampa Anna Forloni

Beni e servizi

Attività finanziate dai Comuni di Mazzè, Vische e Villareggia.

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Progetto 6: scuola sicura

Denominazione del progetto

“SCUOLA SICURA”

“La scuola si –cura di me”

Responsabile del progetto

Ariagno Milena insegnante di scuola primaria plesso di Villareggia –referente commissione sicurezza

Personale scolastico coinvolto

Progetto di rete tra le I.s. DDS Caluso, DDS San Giorgio, I.C. Strambino.

I Dirigenti Scolastici, la referente di rete e Addetta SPP, le addette SPP, le addette SPILA, tutte le insegnanti del Circolo, i collaboratori scolastici, il personale amministrativo e il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.

Classi coinvolte

Tutte le classi di scuola primaria e le sezioni di scuola dell’infanzia dei tre Circoli.

Obiettivi

Finalità:

- acquisire e diffondere la cultura della Sicurezza attraverso l’educazione al comportamento e l’addestramento all’autoprotezione, formazione degli alunni.

Obiettivi generali: - preparare tutti coloro che occupano l’edificio scolastico a situazioni di pericolo:

aggiornamento e pubblicazione del Piano di Evacuazione - prove guidate all’interno di ogni classe per un rapido abbandono dell’aula - prove guidate all’interno della scuola e all’esterno per il rapido raggiungimento delle

aree di raccolta prestabilite - compilazione delle schede aggiornate e corrispondenti in ogni momento alla situazione

di attività della scuola - compilazione di schede e registri di controllo periodico dell’efficienza degli estintori e

idranti, del sistema di illuminazione di sostegno e di emergenza - infondere fiducia verso il superamento dei pericoli - potenziare l’autocontrollo e la collaborazione come reazione all’eccitazione collettiva - abituare le persone alla prevenzione e alla protezione - promuovere attività di sensibilizzazione al tema della sicurezza rivolte a docenti,

alunni e genitori anche in collaborazione con gli enti locali

- potenziare e favorire l’aggiornamento e la formazione del personale. Obiettivi del progetto di rete:

- Promuovere la cultura della sicurezza fin dalla scuola dell’infanzia - Saper individuare e riconoscere i fattori determinanti delle situazioni a rischio. - Sentirsi rassicurato e responsabile. - Accrescere le competenze sul piano della consapevolezza del proprio e altrui

benessere.

- In riferimento alla convenzione rep. 16298 del 26 luglio 2006,che regola la collaborazione tra Regione Piemonte, INAIL e USR per le iniziative da attuare in tema

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di promozione della cultura della sicurezza nelle scuole e tenendo conto della necessità di ottemperare alla disciplina relativa alla formazione dei lavoratori prevista dall’art.37 del D.lgs 81/08,la rete di scuole per la sicurezza aderisce al bando di concorso “Vito Scafidi- La sicurezza a fumetti” che prevede l’elaborazione di pacchetti formativi che consentano di avvicinarsi in maniera efficace alla mentalità dei più giovani, offrendo,

contemporaneamente strumenti didattici e formativi per supportare la formazione degli allievi della scuola primaria equiparati a lavoratori. Le scuole della rete prepareranno moduli didattici a fumetti, con quiz e giochi di verifica dell’apprendimento, tenendo conto dell’età degli allievi e dell’esposizione ai rischi scolastici.

OBIETTIVI COMPORTAMENTALI: Prendere coscienza delle regole e delle norme che danno sicurezza al comportamento autonomo. Sviluppare un comportamento adeguato alle varie circostanze. Essere consapevole delle situazioni di pericolo concreto e reale e saper mantenere comportamenti idonei a situazioni di pericolo. Sviluppare comportamenti di solidarietà, collaborazione e autocontrollo.

OBIETTIVI STRUTTURALI ED ORGANIZZATIVI: Prendere coscienza dell’importanza di adeguate strategie di prevenzione. Migliorare e rendere più efficace l’intervento formativo in materia di prevenzione Attuare strategie condivise.

Durata

L’intero anno scolastico.

Risorse umane

I Dirigenti Scolastici, la referente di rete e Addetta SPP, le addette SPP, le addette SPILA, tutte le insegnanti del Circolo ,i collaboratori scolastici, il personale amministrativo e il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. Esperti esterni : RSPP e Medico Competente di rete Protezione civile

Beni e servizi

Contratto consulenza esterna D.L.g.s. 81/09 con lo Studio Tecnico Ing.Tini e con il Medico

competente Dr.L.Montanari. Corsi di formazione in rete con i circoli viciniori tenuti dall’ing. Paolo Pieri. Acquisto e fornitura dei D.P.I. (guanti, mascherine, ecc…) Fondi ministeriali.

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Denominazione del progetto

“PEDIBUS”

Responsabile del progetto

Cignetti Margherita

Insegnanti coinvolte

Il porgetto è gestito dai Comuni di Mazzè e Caluso

Classi coinvolte

Tutte gli alunni interessati al progetto

Obiettivi

Finalità:

- acquisire l’importanza della sicurezza stradale e del rispetto delle regole - favorire comportamenti corretti

Obiettivi:

- sviluppare e migliorare il senso di responsabilità e della sicurezza stradale - promuovere all’interno delle classi la cultura del rispetto delle regole e la giusta

educazione alla cittadinanza - promuovere l’uso corretto dell’automobile

Metodologia:

- utilizzo di schede didattiche suddivise per sottoprogetti - uscite sul territorio

ADESIONE AL PROGETTO “ A SCUOLA CAMMINANDO” (se confermato)

Durata

Mese di Marzo e Aprile ( 1 giorno a settimana)

Risorse umane

Vigili urbani dei Comuni di Mazzè e Caluso Genitori Insegnanti a titolo volontario

Beni e servizi

Gestione dei Comuni di Caluso e Mazzè

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Progetto 7: documentazione ed informazione

Denominazione del progetto

“DOCUMENTAZIONE E INFORMAZIONE”

Responsabile del progetto

Actis Oreglia Luigina insegnante di scuola primaria –plesso Caluso capoluogo.

Insegnanti coinvolte

Tutte le insegnanti coinvolte nel progetto.

Classi coinvolte

Tutte le classi delle insegnanti coinvolte.

Obiettivi

Finalità: - favorire la circolarità dell’informazione all’interno dell’istituzione scolastica e la

comunicazione con l’esterno. Obiettivi:

- migliorare la comunicazione interna facendo ricorso a strumenti informatici e alle tecnologie della comunicazione a distanza

- aggiornare il sito Web della scuola - incrementare le informazioni disponibili nel sito Web della scuola - pubblicare elaborati didattici e diffondere le informazioni fra gli utenti del Web - garantire la connessione alla rete Internet, alle postazioni informatiche ad uso

amministrativo ed ai laboratori didattici delle singole scuole - implementare una rete intranet fra le scuole del Circolo.

Metodologia: - questionari

- modulistica - pagine web - news letters - mailing list.

Indicatori: - pagine web realizzate nel sito Internet - numero di accessi alle pagine stesse - numero richieste di informazione provenienti dalle famiglie degli alunni - numero articoli e servizi pubblicati sui mezzi di informazione locali.

Durata

Il progetto ha durata pluriennale.

Risorse umane

Docenti interni per la realizzazione di pagine Web – Consulente grafico esterno. Fornitori di servizi Internet

Beni e servizi

Canone di abbonamento: Serverplan. Contratto di consulenza grafica con esperto esterno. Fondi del FIS.

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Progetto 8: mantenimento dell’agio e individuazione

precoce degli stati di disagio

Denominazione del progetto

“MANTENIMENTO DELL’AGIO E PREVENZIONE DEL DISAGIO SCOLASTICO E

COMPORTAMENTALE”

Responsabile del progetto

Scapino Elisabetta insegnante di scuola primaria-plesso di Caluso- docente incaricata della funzione strumentale al POF.

Insegnanti coinvolte

Tutte le insegnanti della Direzione Didattica.

Classi coinvolte

Le classi della scuola primaria e le sezioni dei cinquenni della scuola dell’infanzia della Direzione Didattica.

Obiettivi

Finalità:

- fornire alle insegnanti gli strumenti atti a mantenere il benessere e a cogliere i segnali di eventuali difficoltà attraverso la costruzione di adeguati progetti di intervento sia educativo che didattico

- fornire alle insegnanti gli strumenti atti a riconoscere ed intervenire in situazioni di disagio comportamentale.

Metodologia:

- osservazioni per ogni classe prima aderente al progetto

- osservazioni per ogni sezione di cinquenni della scuola dell’infanzia aderente al progetto

- incontri di raccordo con la psicologa dell’ASL Verifiche:

- nell attività di consulenza sono previsti incontri di verifica con le insegnanti sulle specifiche situazioni riportate e un questionario finale.

Si considerano raggiunti gli obiettivi con un gradimento del >=70%, valutabile con un questionario di qualità.

Durata

Tutto l’anno scolastico.

Risorse umane

Dott.ssa Princi Floriana dell’ associazione “Il Centro Girasole” di Torino.

Beni e servizi

Attuabile se saranno reperiti fondi.

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Denominazione del progetto

“SPORTELLO DI ORIENTAMENTO E PERCORSO FORMATIVO PER GENITORI E DOCENTI

E OSSERVAZIONI SUI GRUPPI DI CINQUENNI DELLE SCUOLE DELL’INFANZIA”

Sede di svolgimento attività

Scuole dell’Infanzia e Primaria Circolo Didattico di Caluso

Destinatari

Genitori e docenti delle Scuole dell’Infanzia e delle Scuole Primarie Alunni cinquenni delle scuole dell’Infanzia del Circolo Didattico

Modalità di realizzazione

Sportello orientativo a cadenza mensile nella sede della Direzione Didattica Osservazioni degli alunni cinquenni nelle scuole di appartenenza.

Motivazione e finalità del progetto

Individuare modalità per valorizzare attitudini ed interessi degli studenti Collegare i diversi momenti di transizione tra gradi ed ordini diversi di scuola Creare occasioni di interazione ed integrazione all’interno del sistema formativo Promuovere e pubblicizzare le buone pratiche educative Coinvolgere le famiglie

Obiettivi dell’intervento

Necessità di spiegare e interpretare i segnali di eventuali difficoltà sia del singolo che del gruppo classe. Richieste di chiarimento da parte delle famiglie circa le modalità educative da adottare con i propri figli. Aprire canali di comunicazione e collaborazione tra famiglia e insegnanti per favorire ricadute positive sull’andamento scolastico degli alunni. Possibilità di incontri congiunti insegnanti- famiglie che agevolino la realizzazione di un percorso comune mirato a risolvere specifici problemi. Mantenere rapporti di collaborazione con il servizio di NPI e i Servizi Sociali del comune di Caluso.

Risultati attesi dall’intervento

Coinvolgimento attivo delle famiglie Ampliamento e diffusione dei servizi di consulenza individualizzata già offerti dagli enti presenti integrandoli con le esperienze effettuate dalle scuole

Attuazione di iniziative che facilitino i momenti di passaggio tra i diversi sistemi di formazione/istruzione Produzione e diffusione di strumenti operativi Orientamento e riorientamento rivolto agli insegnanti e ai genitori degli alunni in difficoltà

Modalità di verifica e valutazione

Monitoraggio richieste consulenza e presenze agli incontri Questionari di gradimento e relazione finale

Risorse umane

Dott.ssa Princi

Risorse economiche

Attuabile se saranno reperiti fondi

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“EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA E ALLA LEGALITÀ”

Insegnanti coinvolte

Tutte le insegnanti del Circolo Didattico interessate.

Classi coinvolte

Le classi di scuola primaria delle insegnanti interessate al progetto.

Obiettivi

Finalità:

- diffondere nelle scuole, soprattutto fra i più giovani, una cultura della legalità e far maturare coscienza civile e partecipazione democratica

- far sì che le regole vengano rispettate, comprese, discusse e condivise, dagli adulti

come dai bambini - ragionare sul quotidiano, sulle percezioni dei singoli bambini del senso delle regole e

della libertà, sul valore della convivenza.

Obiettivi: promuovere all’interno delle scuole la cultura della legalità e della convivenza civile attraverso la discussione sul senso e il valore delle regole all’interno e al di fuori dell’ambiente scolastico.

- discutere e ragionare con i bambini sul senso e il valore delle regole, fondamento della

convivenza civile all’interno e al di fuori della scuola - ragionare sul significato del gruppo, a partire da esperienze vissute in prima persona

dai bambini - far emergere le dinamiche interne alla classe, capire le motivazioni alla base

dell’esclusione, dell’aggressività,o dell’isolamento di alcuni compagni

- favorire la scelta di modalità di risoluzione dei conflitti interni alla classe basati sulla comunicazione, sullo scambio e sul rispetto del punto di vista altrui

- ragionare sul senso di cultura e atteggiamento mafioso, alla base di una cultura dell’illegalità e della prepotenza, che conosciamo spesso nella nostra quotidianità

- conoscere i valori e le riflessioni alla base della nostra Costituzione - ragionare su alcuni articoli particolarmente importanti, nel tentativo di comprenderli e

metterli in pratica in prima persona e come cittadino - comprendere , in modo semplificato, il processo che ha portato alla redazione del patto

costituente. Metodologia: il metodo principale è la discussione, il dialogo tra pari e guidato da un adulto: i bambini esprimono le proprie idee e i propri dubbi senza la preoccupazione di essere giudicati o valutati dagli insegnanti o dai propri compagni. Il conduttore tenterà di guidare la discussione, riprendendo e sottolineando alcune riflessioni emerse o ponendo nuovi interrogativi utili al ragionamento collettivo o tirando le fila di quanto emerso. Verranno proposte attività ludiche differenti che aiuteranno a riflettere sulle tematiche presentate.

Adesione al progetto: “IL TESTIMONE AI TESTIMONI”

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Il progetto è rivolto alle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie e si configura come un percorso educativo -sportivo per la legalità. Propone momenti formativo- culturali e iniziative che coinvolgono le classi aderenti in modo attivo.

Per l’anno scolastico 2014/15 il tema filo conduttore del progetto è “Lo sport fuori dai campi di gioco: il tifo come partecipazione leale o sleale”. Durante l’anno scolastico gli studenti, attraverso il coinvolgimento diretto in attività ludico-sportive, sono invitati a riflettere sull’argomento proposto e a realizzare elaborati grafici o multimediali che saranno oggetto di un concorso a premi.

Durata

L’intero anno scolastico.

Risorse umane

Insegnanti di classe e esperti del GRUPPO ABELE e di LIBERA. Istruttori di educazione motoria.

Beni e servizi

Iniziative gratuite offerte dall'associazione "Il testimone ai testimoni" con la collaborazione del Tennis Club di Ivrea e dell'associazione Libera

- concorso multimediale a premi

- attività motoria nelle scuole con tecnici specializzati

- proiezione di film per l’infanzia

- incontri con le classi quinte;argomento 1: l’educazione alla salute e al primo soccorso- intervento di IVREA SOCCORSO argomento 2: il lavoro delle uintà cinofile della GUARDIA DI FINANZA

- settimana sportiva allo stadio G:Pistoni di Ivrea

- la staffetta dei diritti, della legalità e della pace ad Ivrea

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Denominazione del progetto

“IL MONDO INTORNO A NOI”

Responsabile del progetto

Mussano Daniela, Enrico Barbara, Pezzutto Renzo: insegnanti di IRC.

Insegnanti coinvolte

Gli insegnanti di IRC

Classi coinvolte

Classi IV e V di tutti i plessi con insegnanti di religione specialisti

Obiettivi

Finalità:

- avvicinare i bambini alla conoscenza di culture differenti dalla propria

Obiettivi:

- conoscere il mondo che ci circonda e favorire l’integrazione sociale

Metodologia:

- utilizzo di materiale multimediale; interventi di esperti; lavoro in apprendimento cooperativo

Durata

L’intero anno scolastico.

Risorse umane

Insegnanti ed esperti esterni

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Denominazione del progetto

"IMPARIAMO CANTANDO"

“L’APPETITO VIEN CANTANDO”

Responsabile del progetto

Bertello Bianca insegnante di scuola dell'infanzia presso Caluso capoluogo e "referente al suono e alla musica" per tutto il Circolo Didattico.

Insegnanti coinvolte

Le insegnanti delle classi e delle sezioni coinvolte nel progetto.

Classi coinvolte

Le classi prime della scuola primaria ed i bambini cinquenni della scuola dell'infanzia.

Obiettivi

Finalità:

- avvicinare il bambino al mondo dei suoni e dei ritmi

- favorire l'interiorizzazione di concetti base inerenti vari ambiti e discipline scolastiche attraverso il piacere della musica e del canto.

Obiettivi misurabili:

- scoprire il paesaggio sonoro, attraverso attività di produzione musicali utilizzando voce e corpo

- incrementare le potenzialità musicali nei bambini in età prescolare e scolare - sviluppare l'intonazione - collegare il suono all'immagine - rendere piacevole e facilitato l'apprendimento di concetti inerenti vari ambiti e discipline

scolastiche, attraverso la presentazione di brani musicali tematici - sviluppare la capacità di ascolto, attenzione, concentrazione e memorizzazione.

Tali obiettivi devono essere raggiunti dal >=90% degli alunni coinvolti valutati con il grado di coinvolgimento e di gradimento

Metodologia:

- presentazione delle canzoni attraverso attività propedeutiche

- illustrazione dei contenuti dei testi musicali - suddivisione del brano da memorizzare in brevi sequenze - assemblaggio e armonizzazione delle sequenze musicali - preparazione e realizzazione del saggio finale.

Durata

Da gennaio a giugno 2015

Risorse umane

Insegnanti ed alunni delle classi e sezioni coinvolte nel progetto.

Beni e servizi

Fondi del Fondo d'Istituto.

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Denominazione del progetto

“ALIMENTAZIONE IN THE SCHOOL”

Responsabile del progetto

Referenti continuità: Gnavi Carla – Gili Ausilia

Insegnanti coinvolte

Insegnanti delle scuola dell’infanzia del circolo, insegnanti dell’Asilo Infantile “G.Guala”, Insegnanti Asilo Infantile di Villareggia, insegnanti delle classi prime e quinte del circolo, Insegnanti di L2 (Fisanotti, Ozella, Costa e Patti), insegnanti delle classi prime della scuola secondaria di 1° grado “G.Gozzano”

Classi coinvolte

Sezioni delle scuole dell’infanzia, classi prime e quinte delle scuole primarie, classi prime della scuola secondaria

Obiettivi

SCUOLA DELL’INFANZIA

“Esercitare le potenzialità sensoriali”

“discriminare le proprietà percettive degli alimenti” “discriminare le esperienze sensoriali e percettive che permettono di sperimentare le

potenzialità positive e negative degli alimenti” “acquisire corrette abitudini alimentari (mangiare seduti a tavola, usare correttamente le

posate, assaggiare nuovi cibi)” Conoscere il nome di alcuni alimenti in inglese (progetto L2)

SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA Descrivere la propria alimentazione; riconoscere gli alimenti adatti per una sana

alimentazione. “Osservare e prestare attenzione al funzionamento del proprio corpo (fame, sete…)” “Avere cura della propria salute anche dal punto di vista alimentare e motorio” “Descrivere e interpretare il funzionamento del corpo come sistema complesso situato in

un ambiente; costruire modelli plausibili sul funzionamento dei diversi apparati”

“Descrivere […] condizioni di vita […] indicare che cosa piace o non piace (alimenti)” in lingua inglese.

Metodologia:

analisi delle situazioni cooperative learning discussioni guidate (brainstorming e circle time) laboratori di scrittura creativa

realizzazione di canzoni e elaborati artistici. Gli alunni cinquenni dell’infanzia, gli alunni di classe prima e quinta primarie e gli studenti di prima secondaria lavoreranno al raggiungimento degli obiettivi nella propria sede. Saranno anche programmati momenti di incontro e di scambio per favorire la socializzazione degli alunni e familiarizzarli con i nuovi ambienti e i nuovi insegnanti. Valutazione: monitoraggi in itinere e a conclusione delle attività; confronto fra gli insegnanti dei diversi ordini di scuola.

Durata

Da novembre 2014 a giugno 2015

Risorse umane

Insegnanti ed alunni delle classi coinvolte.

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Denominazione del progetto

“Competenz’ISS (insegnare scienze sperimentali) PRESIDIO provincia DI TORINO”

Insegnanti coinvolte

Le insegnanti delle classi coinvolte.

Classi coinvolte

Scuola dell’infanzia di Rodallo. Le classi di scuola primaria delle insegnanti interessate al progetto.

Obiettivi

Finalità:

- collaborazione tra le istituzioni scolastiche aderenti al presidio - dare concretezza all’autonomia didattica, di sperimentazione e di ricerca attraverso il

miglioramento della professionalità dei docenti chiamati ad elaborare piani di studio con sviluppo verticale

- costruire offerte formative rispondenti alle attese e capaci di promuovere un nuovo incontro tra i giovani e la cultura scientifica nelle dimensioni della ricerca e dello studio.

Obiettivi:

- costruzione di curricoli verticali su nodi concettuali delle scienze sperimentali - progettare attività di didattica laboratoriale relative ai curricoli costruiti - sperimentare nelle classi i percorsi progettati - attivare delle comunità di pratiche che lavorino sulla metodologia delle scienze

sperimentali.

Gli obiettivi si considerano raggiunti con il >=90% di pareri favorevoli da parte delle insegnanti aderenti al progetto. I docenti che aderiscono al progetto partecipano ad incontri di formazione e di ricerca-azione con i colleghi delle altre scuole coinvolte. I materiali prodotti saranno raccolti,anche sotto forma multimediale, per essere adattati a esigenze diverse e successive trasformazioni e presentati nel convegno previsto per il mese di aprile.

Durata

L’intero anno scolastico.

Risorse umane

Le insegnanti di classe.

Beni e servizi

Fondi del Fondo di Istituto. Fondi del programma annuale per la realizzazione di materiale informativo sul progetto (stimati

350 euro)

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Progetto 9: formazione e aggiornamento

Responsabile del progetto

Canonica Paola Giovanna insegnante di scuola primaria – plesso di Tonengo - docente incaricata della funzione strumentale per l’area di SOSTEGNO AL LAVORO DEI DOCENTI.

Denominazione dei progetti

“FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO”

1. Formazione sulla normativa della Sicurezza.

2. Corso di prima formazione per neo assunti. 3. Corso di formazione sulla “Comunicazione efficace nelle relazioni interpersonali”. 4. Progetto di “Formazione del personale docente finalizzata all’aumento delle

competenze perpotenziare i processi di integrazione a favore di alunni con disabilità e bisognieducativi speciali”, ai sensi dell’art 16 comma 1 lettera b) delD.L. 104/2013 convertito, con modificazioni, dalla Legge 128/2013.

5. Corsi di formazione legati a specifici progetti nazionali, regionali, provinciali, ai quali

l’Istituzione Scolastica aderirà in qualità di aderente a reti di scuole. 6. Convegni ed iniziative su tematiche di rilevanza didattico-formativa. 7. Corso di lingua inglese II° contingente per docenti generalisti. 8. Corsi legati a progetti di ricerca-azione. 9. Corsi autogestiti.

Insegnanti coinvolte

Tutte le insegnanti del Circolo.

Obiettivi

Finalità: i corsi hanno l’obiettivo di favorire la crescita professionale,la consapevolezza delle norme e di aggiornare i docenti sulle buone pratiche.

Metodologia: lezione frontale, partecipazione a stages e convegni, gruppi di lavoro.

Valutazione: al termine dei corsi verrà fatta compilare, a ciascun partecipante, una scheda di valutazione. L’esito del corso sarà considerato positivo se almeno il 60% dei partecipanti lo valuterà BUONO o OTTIMO (grado di soddisfazione complessiva).

Durata

Anno scolastico 2014/2015

Risorse umane

a) Docenti interni e/o esterni qualificati per la conduzione di corsi di cui al Decreto Legislativo 81/08 e all’accordo Stato/Regioni

b) Dr. L.Montanari c) Dr. Dodaro d) Docenti /formatori interni e) Specialisti universitari

Beni e servizi

1. Fondi nazionali e regionali 2. Fondi dell’istituzione scolastica. 3. Fondi per la formazione. 4. Fondi dell’autonomia

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100

Denominazione dei progetti

“Iniziative di formazione”

ai sensi dell’art.6 del CCNL/ 06-09

Personale ATA coinvolto

I collaboratori Scolastici e il personale di segreteria.

Obiettivi

L’aggiornamento professionale costituisce un elemento di qualità del servizio scolastico, per affrontare in modo consapevole i problemi che, nell’attuale società, sono in continua evoluzione. Le iniziative di formazione si svolgeranno fuori dell’orario di lavoro. Il personale ATA potrà partecipare, previa autorizzazione del Dirigente Scolastico e in relazione alle esigenze di funzionamento del servizio, ad iniziative di aggiornamento organizzate dall’amministrazione o svolte da Enti accreditati.

La partecipazione alle iniziative di aggiornamento si intende nel limite delle ore necessarie alla realizzazione del processo formativo e dell’eventuale raggiungimento della sede. Sarà prioritaria la formazione relativa a :

a) Sicurezza b) rischi psico-sociali nella scuola c) Innovazioni nello svolgimento delle procedure amministrative.

Durata

Anno scolastico 2014/2015

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Denominazione del progetto

“SPERIMENTAZIONE NELLE SCUOLE DELL’INFANZIA

DEL “BRIGHT START”

METODO DI EDUCAZIONE METACOGNITIVA DI C. HAYWOOD”

Insegnanti coinvolte

L’applicazione sperimentale del metodo di educazione cognitiva “Bright start” è rivolto a tutti i plessi della scuola dell’infanzia del Circolo Didattico di Caluso. L’esigenza di trovare nuovi strumenti didattici, per rispondere al crescente disagio

infantile, per creare una scuola multietnica, per condividere uno strumento metodologico comune, per una crescita professionale e personale, è il motivo per cui le insegnanti hanno deciso di conoscere il Bright start.

Classi coinvolte

La sperimentazione del metodo in specifici laboratori dall’anno scolastico 2007-2008 coinvolge le scuole dell’Infanzia di Caluso, Mazzè, Rodallo, Tonengo, ed è rivolto ai bambini dell’ultimo anno, anche se l’ottica metacognitiva è la linea guida di tutta la Programmazione didattica. La metacognizione, che è alla base del metodo Haywood, si basa sul principio della modificabilità cognitiva e sposta l’attenzione dal risultato al processo (imparare ad imparare)

Obiettivi

Finalità: Nel Bright start non s’insegna nulla, ma i bambini imparano a riflettere su ciò che già fanno, sulle procedure che già possiedono e mettono in atto spontaneamente. L’attenzione è focalizzata sulle procedure e non sui contenuti. In quest’ottica le finalità sono:

- dedicare tempo ai processi del pensiero - favorire l’apprendimento attraverso il gioco e le esperienze - provocare la consapevolezza dei propri processi cognitivi (individuarli e imparare a

riconoscerli) - indurre una motivazione intrinseca (provo piacere ad imparare)

Obiettivi: con questo metodo ci si propone di aiutare il bambino a :

- comprendere le domande - rispondere in modo metacognitivo - saper generalizzare - trasporre analogicamente - lavorare in gruppo, rispettando se stesso e gli altri (stimolare la capacità di

autoregolazione) Metodologia e Strumenti didattici:

l’applicazione del metodo si struttura in laboratori settimanali di un’ora ciascuno con piccoli gruppi (5-9 bambini) di età omogenea.

Un’unità didattica è suddivisa nelle seguenti parti:

- presentazione dell’attività principale

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- descrizione del materiale - presentazione del compito - conversazione guidata su come procedere - realizzazione del compito - discussione sugli effetti ottenuti in rapporto a quelli attesi

- autoriflessione sugli errori e sui successi

Gli strumenti usati sono: - mediazione attraverso la conversazione guidata - giochi-stimolo - ausilio di audiovisivi

Durata

Novembre 2014- maggio 2015

Risorse umane

Tutte le insegnanti del Circolo interessate.

Beni e servizi

Fondi del F.I.S.

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103

Progetto 10: visite d’istruzione

Denominazione del progetto

“VISITE DI ISTRUZIONE”

Responsabile del progetto

Salto Nirvana, assistente amministrativa.

Insegnanti coinvolte

Tutte le insegnanti del Circolo Didattico.

Classi coinvolte

Tutte le classi del Circolo Didattico.

Obiettivi

Finalità:

- approfondire mediante il contatto diretto con luoghi e situazioni, alcuni aspetti degli argomenti di studio inseriti nella programmazione didattica

- effettuare esperienze di apprendimento e di crescita della personalità, basate su

progetti articolati e coerenti con la programmazione didattica

Durata

L’intero anno scolastico

Risorse umane

Salto Nirvana per l’organizzazione amministrativa. Guide. Ditta Rastel Bogin per il trasporto

Beni e servizi

Contributi volontari dei genitori.

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104

VISITE D'ISTRUZIONE

DATA ORARIO CL. PLESSO N.AL. N.DOC TOT DESTINAZIONE MEZZO TRASPORTO

Da dest. 3^- 4^- 5^ ARE’ 39 5 44 ALBIANO PULLM. gratis

25/11/’14 8,30/13,30 1^- 2^- 3^ MAZZE’ 49 6 55 TORINO PULLMAN

23/1/’15 1^- 2^- 3^ VISCHE 28 3 31 IVREA SCUOLABUS

27/02/’15 7,30/18,30 5^B 5^

CALUSO TONENGO

20 13 2 2

22 15 AOSTA TRENO

Marzo’15 12/16,30 3^A e B 4^A e B

5^A e B

CALUSO CALUSO

CALUSO

50 37 41

4 5

4

54 42 45

TORINO PULLMAN

20/03/’15 8,00/17,00 1^A e B 1^

CALUSO ARE’ 43 20 5 3

48 23 BIBIANA PULLMAN

26/03/’15 9,00/16,30 3^ TONENGO 16 2 18 MONTALTO SCUOLABUS

27/03/’15 8,00/17,00 5^ 5^

ARE’ MAZZE’ 20 16 3 2

23 18 AOSTA PULLMAN

27/03/’15 8,00/17,00 5^A CALUSO 21 2 23 TORINO PULLMAN

Da dest. 5^ TONENGO 13 2 15 TORINO TRENO

Da dest. 5^ TONENGO 13 2 15 TORINO TRENO

10/04/’15 9,00/15,30 1^ MAZZE’ 16 2 18 PAVONE C.SE SCUOLABUS

10/04/’15 7,30/17,00 4^A e B CALUSO 37 5 42 TORINO PULLMAN

14/04/’15 9,00/16,00 3^ MAZZE’ 15 2 17 MONTALTO SCUOLABUS

16/04/’15 8,00/17,00 1^- 2^- 3^ 4^- 5^

VILLAREGGIA 39 4 43 CUMIANA PULLMAN

16/04/’15 8,30/17,30 1^- 2^- 3^ 4^- 5^

VISCHE 45 6 51 OMEGNA PULLMAN

20/04/’15 8,30/17,00 3^A e B CALUSO 49 4 53 MONTALTO PULLMAN

22/04/’15 8,00/17,00 2^ B CALUSO 17 2 19 TORINO TRENO

23/04/’15 8,30/12,30 4^ VISCHE 10 3 13 TORINO SCUOLABUS

24/04/’15 9,00/12,30 4^- 5^ VISCHE 17 4 21 IVREA SCUOLABUS

24/04/’15 8,30/16,30 1^ e 2^ 1^

TONENGO ARE 30 17 4 2

34 19 PAVONE C.SE PULLMAN

29/04/’15 8,00/17,30 2^A e C CALUSO TORINO TRENO

05/05/’15 8,30/13,00 4^

4^ 4^

ARE’ MAZZE’

TONENGO

10 16

24

3

3 2

13 19

26

TORINO PULLMAN

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105

14/05/’15 8,30/17,00 3^- 4^ -5^ ARE’ 39 7 46 TORINO PULLMAN

Fine mag. 8,30/12,30 1^A- 1^B 2^A- 2^C-

4^A- 4^B- 5^A

CALUSO 43 34 37 21

4 2

5 2

47 36 42 23

IVREA PULLMAN

Fine mag. 8,30/12,30 2^B- 5^B CALUSO 37 4 41 IVREA TRENO

Fine mag. 9,00/16,30 5^ MAZZE’ 16 2 18 IVREA SCUOLABUS

Fine mag. 8,30/13,00 2^ MAZZE’ 17 2 19 IVREA SCUOLABUS

11/06/’15 8,00/14,00 4^A e B -2^A e C –

5^A

CALUSO CALUSO CALUSO

37 34 21

5 2 2

42 36 23

IVREA PULLMAN

11/06/’15 8,30/14,00 2^B -5^ B 3^A-3^B

5^

CALUSO CALUSO ARE’

37 50 20

4 4 3

41 54 23

IVREA TRENO

11/06/’15 9,00/16,30 5^ MAZZE’ 16 2 18 IVREA SCUOLABUS

11/06/’15 8,30/12,30 2^ MAZZE’ 17 2 19 IVREA SCUOLABUS

11/06/’15 8,30/16,00 1^- 2^- 3^

4^- 5^

VISCHE 45 6 51 IVREA SCUOLABUS

Blu visite d’istruzione legate al progetto TESTIMONE AI TESTIMONI

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106

DIREZIONE DIDATTICA STATALE DI CALUSO Via Gnavi, 1 - 10014 CALUSO(TO)

Tel. 011/9833253 – Fax 011/9891435 E –mail: [email protected]

SITO :www.circolodidatticocaluso.gov.it

9. ORGANIZZAZIONE

SCUOLA DELL’INFANZIA

PLESSO

ORARIO N° SEZIONI SERVIZI AGGIUNTIVI

PRESENZA

DI

OPERATORI

CALUSO

8.25/16.30 3 MENSA PRE-POST

Scuola

RODALLO

8.25/16.30 2 MENSA

TRASPORTO SÌ

MAZZE’ 8.25/16.30 3

MENSA

PRE-POST

Scuola

VISCHE

8.25/16.30 1

MENSA

PRE-POST

Scuola

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107

SCUOLA PRIMARIA

PLESSO

ORARIO

FUNZION.

Classi

TIPOLOGIA

ORGANIZ.

SERVIZI

AGGIUNTIVI

PRESENZA

OPERATORI

CALUSO 8.25/16.30 11

10 T.P.

1 T.P. mod.

MENSA

PRE-POST

Scuola TRASPORTO

ARÈ 8.25/16.30 5 4T.P.

1T.P.mod

MENSA TRASPORTO

MAZZÈ 8.25/16.30 5 4T.P.

1T.P.mod.

MENSA

PRE-POST

Scuola

TRASPORTO CON

SCUOLABUS

TONENGO 8.25/16.30 5 T.P.

MENSA

PRE-POST

Scuola

TRASPORTO CON

SCUOLABUS

VILLAREGGIA

Lu-me-gio 8.15/16.30

Ma - ve 8.15/12.30 Ma

12:30/16:30

gestione

comunale

3

(di cui 2

pluriclasse con abbinamen to 1^-2^ 3^ 4^) 5^

MODULO

30 h.

MENSA

TRASPORTO

CON

SCUOLABUS

VISCHE 8.25/16.30

3 ( di cui n° 2

pluriclasse con abbinamen- to 2^ - 3^ 4^ - 5^)

1^

2 T.P.

1 T.P. mod.

(40 h.)

MENSA

PRE-POST Scuola

TRASPORTO

CON

SCUOLABUS

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108

RISORSE IN TERMINI DI PERSONALE

Rete interna di figure e gruppi che collaborano per la realizzazione della proposta formativa del Circolo.

Il Dirigente Scolastico

Lo Staff di Direzione

I Docenti incaricati delle Funzioni Strumentali al POF

I Coordinatori di plesso

I Referenti dei Progetti e dei Laboratori

Le Commissioni

Il Personale A.T.A.

Commissione Autonomia e Aggiornamento

Commissione Continuità

Commissione Integrazione alunni HC

Gruppo di Redazione Sito Internet

Commissione L2

Commissione Sicurezza

Gruppo “Competenz’ISS”

Commissione integrazione alunni stranieri

GLI gruppo di lavoro per l’integrazione

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109

Dirigente Scolastico

Scolastico Direttore SGA

Giunta Esecutiva

Personale ATA

Collaboratrice Vicaria Collaboratrice Scuole infanzia Staff

Consiglio di Circolo

Funzioni strumentali al POF

Collegio dei docenti

Referenti area Referenti commissioni Coordinatrici Programmazione

Coordinatrice SPP

Addette SPP

Commissioni del CDD

Docenti del Circolo

Fiduciarie di plesso

ORGANIGRAMMA CIRCOLO DIDATTICO DI CALUSO

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110

ORGANIGRAMMA SICUREZZA DEL CIRCOLO DIDATTICO DI CALUSO

Datore di lavoro Dirigente scolastico

Dott.ssa Valeria Miotti

R.S.P.P. ( esterno) Ing. D.Tini

Medico competente Dott. Luigi Montanari

Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza: Barengo M. Rosa (collaboratrice scolastica)

Coordinatore della sicurezza nel circolo: Insegnante Ariagno Milena

A.S.P.P Insegnanti: Ariagno M., Ascheri A. M.( scuole primarie del Circolo) Insegnanti: Benedetti R.,Vesco P. (scuole

dell’infanzia del Circolo)

ADDETTI AL PRIMO SOCCORSO Coordinatrice: Bertello Bianca

Scuole dell’infanzia insegnanti: Bertello B. e Benedetto D.( Caluso),Bergandi M.

e Turletti M.C.( Rodallo), Sabbadini M.R. e Monti F.(Mazzè), Cordera E. e Cappello F. (Vische). Scuole Primarie insegnanti: Ascheri A.M. e Valle A.M. (Caluso Cap.), Gamerro M.G. e Chirillo M.(Arè), Grazio F. E Carra M.(Mazzè), Carra R.R. E Ciliberti C.(Tonengo), Ariagno M. E Giunipero R.

(Villareggia), De Paoli E. e Cappello F. (Vische) Ariagno M. (Villareggia),Mezzo T. (Vische).

ADDETTI SPILA Coordinatrice: Bergandi Maria Scuole dell’infanzia insegnanti: Bertello B. e Regis C. (Caluso Cap.), Bergandi M. e Turletti M.C.(Rodallo), Sabbadini M.R.e Agrano R.M.(Mazzè), Cordera E.e Cappello F.(Vische). Scuole primarie insegnanti: Ascheri A.M. e Valle A.M. (Caluso Cap.), Bretti O. e Chirillo M.(Arè),Bussi L.e Bertone D. (Mazzè), Margherio G.e Ciliberti C. (Tonengo), Ariagno M.e Giunipero R. (Villareggia), Cappello F..e Cordera

E.(Vische)

ADDETTI SERVIZIO EVACUAZIONE E SALVATAGGIO Scuole dell’Infanzia Regis C.e Scigliano G. (Caluso),Turletti M.C. e Boero P.

(Rodallo),Sabbadini M.R. e Ferrari L. (Mazzè), Cordera E. e Inella M. (Vische) Scuole Primarie Ascheri A.M. e Barengo M.R.(Caluso),Tapparo P.e Massucco D. (Arè), Bertone D. e Vigliocco F. (Mazzè), Margherio G.. e Salvetti M. (Tonengo), Ariagno M. e Revel Chion E. (Villareggia), Cappello F. E Inella M. (Vische)

PREPOSTI Scuola primarie: Ozella M.-

Conto A.-Bussi L- Giorgis R.-Depaoli E.-Giunipero R.

Scuole dell’infanzia: Regis C.-Bergandi M.- Cordera E.-

Sabbadini M.

DIRIGENTI DSGA: A. Sasso

Ins. M. ARIAGNO(primaria) Ins.P. Martano (infanzia)

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111

Rete esterna di figure, Enti e Associazioni, presenti sul territorio che

collaborano con le Scuole del Circolo.

I Circoli Didattici e le Scuole del territorio circostante

Enti Locali

A.S.L. 9 e CISSAC

I rapporti fra l'Istituzione Scolastica, gli Enti Locali territoriali, le associazioni culturali e sportive del territorio sono improntati alla massima collaborazione

allo scopo di:

promuovere un impiego efficace ed integrato delle risorse umane che gli EE.LL.

mettono a disposizione delle scuole

realizzare un impiego efficace ed integrato delle risorse finanziarie che gli

EE.LL. mettono a disposizione delle scuole

mettere a disposizione degli alunni proposte didattiche ed educative ampie e al

tempo stesso integrate e congruenti con le linee-guida indicate nel POF.

Associazioni

Biblioteche Civiche dei Comuni di Caluso, Mazzè, Villareggia e Vische

Banda Musicale di Caluso

Legambiente

Comitato zonale dell’associazione “Libera”

G.E.V.

COOP

Associazione Culturale “F. Mondino” di Mazzè

Associazione Ambientale “Natura e Paese” di

Vische

Associazione Canavesana Tutela Ambiente

Associazione Culturale ”G. Rodari” per la

promozione della lettura

Fondazione “Levi-Montalcini” – Centro

Orientamento di Caluso

Associazioni Sportive

Associazione “Libera”

ANPI Caluso

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112

DIREZIONE DIDATTICA STATALE DI CALUSO

Via Gnavi, 1 - 10014 CALUSO(TO) Tel. 011/9833253 – Fax 011/9891435

E –mail: [email protected]

SITO :www.circolodidatticocaluso.gov.it

10. INIZIATIVE DI FORMAZIONE E

AGGIORNAMENTO

La programmazione delle attività di formazione e di aggiornamento tiene

conto delle risultanze dei questionari rivolti a tutti i docenti del Circolo , delle esigenze emerse dalle nuove progettazioni e del piano annuale di

aggiornamento approvato dal Collegio dei Docenti.

Le attività formative dovranno tener conto dei seguenti criteri:

Coinvolgere tutto il Circolo o referenti nominati dal Collegio dei docenti.

Favorire la continuità con gli interventi già attuati.

Rivolgersi ai docenti che necessitano di competenze specifiche.

L'aggiornamento dei docenti è di fondamentale importanza e grande utilità per

ampliare le competenze professionali e didattiche dei docenti; migliorare la qualità dell'insegnamento;

creare sinergie tra i docenti e le agenzie educative coinvolte nei corsi;

adeguare le metodologie e i materiali didattici alle tecnologie

moderne.

Sono inoltre previsti corsi di formazione rivolti al personale ATA allo scopo

di migliorare la professionalità e la qualità del servizio.

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113

DIREZIONE DIDATTICA STATALE DI CALUSO

Via Gnavi, 1 - 10014 CALUSO(TO) Tel. 011/9833253 - Fax 011/9891435

E –mail: [email protected]

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11. GESTIONE DELL’UNITA’

SCOLASTICA

CARTA DEI SERVIZI

È stata rielaborata ed è depositata agli atti.

REGOLAMENTO DI CIRCOLO

Il Regolamento di Circolo è il documento che raccoglie le norme a cui tutta

l’attività scolastica è improntata.

SERVIZI AMMINISTRATIVI

FATTORI DI

QUALITÀ STANDARD RAGGIUNTI

disponibilità

gli uffici di Segreteria della Direzione Didattica sono

aperti:

dal 1° settembre al 30 giugno dalle ore 7,45 alle ore 17,00 per 5 giorni settimanali;

dal 1° luglio al 31 agosto dalle ore 8,00 alle ore 14,00

per 5 giorni settimanali.

trasparenza

presso gli uffici di Segreteria sono disponibili:

tabelle orarie delle attività

elenchi dei componenti delle varie commissioni e degli eventuali comitati

piano visite guidate e viaggi di istruzione

programma annuale e scritture contabili

Regolamento di Circolo

Programmazioni educative e didattiche

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114

Piano dell’Offerta Formativa.

celerità

Il rilascio di certificati e documentazioni avviene su

richiesta dei singoli interessati entro i limiti di tempo

strettamente necessari alla predisposizione degli strumenti e alla successiva formazione dell’atto.

Le operazioni devono essere finalizzate, di norma, al

rispetto della seguente tempistica:

Nulla-Osta al trasferimento: nello stesso giorno

Utilizzo locali: autorizzazione entro 3 giorni dalla riunione dell’Organo Collegiale competente

Iscrizioni: nello stesso giorno

Certificati di iscrizione e frequenza: nello stesso giorno

Attestati e documenti sostitutivi del diploma: entro un termine massimo di 3 giorni lavorativi

Documenti di valutazione: 5 giorni dallo scrutinio

Autorizzazione assemblee di genitori: 5 giorni

Certificati di servizio: entro un termine massimo di 5 gg.

I servizi amministrativi dell’istituzione scolastica sono informatizzati.

FONDO DI ISTITUTO

L’utilizzo del Fondo dell’Istituzione Scolastica è finalizzato a:

valorizzare e sviluppare le numerose risorse umane presenti nella scuola;

migliorare l’organizzazione complessiva del Circolo;

favorire lo sviluppo delle attività delle commissioni e dei gruppi di lavoro;

riconoscere i maggiori impegni individuali di docenti referenti e/o responsabili di specifiche attività e iniziative di carattere generale;

riconoscere il maggiore impegno e specializzazione richiesto al personale di segreteria, in seguito all’avvento dell’autonomia;

riconoscere il maggior carico di lavoro ai collaboratori scolastici dovuto alle

sempre crescenti esigenze scolastiche.

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115

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12. DOCUMENTAZIONE E VALUTAZIONE

DOCUMENTAZIONE

Le documentazioni più significative vengono pubblicate nel sito della scuola.

AMBITI DELLA VALUTAZIONE

Il sistema di valutazione vuole essere formativo, gli ambiti della valutazione saranno i seguenti:

PER I DOCENTI

Formazione e aggiornamento

Partecipazione alle iniziative previste

Fruibilità dei temi trattati.

PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA

Livello di condivisione

Problematiche emerse

Riscontro tra la proposta e il raggiungimento degli obiettivi

Livello di gradimento.

PER L’UTENZA

Controllo degli esiti formativi affettivi e intellettuali

Grado di coinvolgimento e partecipazione.

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116

DIREZIONE DIDATTICA STATALE DI CALUSO

Via Gnavi, 1 - 10014 CALUSO(TO) Tel. 011/9833253 - Fax 011/9891435

E –mail: [email protected]

SITO :www.circolodidatticocaluso.gov.it

13. PIANO ECONOMICO FINANZIARIO

L’Istituzione scolastica autonoma sarà dotata da parte del M.P.I. (Ministero Pubblica Istruzione) di un finanziamento formato da un contributo ordinario

perequativo e di altre entrate provenienti dalle Regioni o da altri Enti pubblici e

privati che costituiscono la dotazione finanziaria d’Istituto.

Esse si distinguono in :

1. RISORSE ORDINARIE che provengono da:

- contributi dello Stato: ordinari perequativi e di natura specifica in quanto

diretti a finanziare determinate attività;

- contributi degli alunni;

- contributi di Enti dovuti per legge;

- contributi regionali;

- economie di reimpiego;

- possibilità di storni dal Fondo di Riserva.

2. RISORSE AGGIUNTIVE DA RICERCARE che provengono da:

- contributi di Enti Locali;

- finanziamenti per partecipazione a programmi locali di sviluppo;

- contratti di sponsorizzazione;

- risorse provenienti da donazioni e legati;

- proventi per contratti di gestione finanziaria.

Tale dotazione sarà utilizzata a norma della L.59/97 e del D.P.R.

n.233/98, senza alcun vincolo di destinazione se non quello prioritario diretto

allo svolgimento delle attività di istruzione, di formazione e di orientamento

proprie della scuola così come previsto nel POF (Piano dell’Offerta Formativa).

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117

Il programma annuale sull’attività finanziaria che coincide con l’anno

solare viene deliberato dal Consiglio di Circolo su proposta presentata dal

Dirigente scolastico entro i termini di legge.

Nella relazione del Dirigente Scolastico sono individuati gli obiettivi da

realizzare e la destinazione delle Risorse in coerenza con il POF.

Le spese sono imputate tenendo conto dei costi sia del funzionamento

generale sia dei progetti nei limiti dell’effettiva disponibilità finanziaria.

Per ogni singolo progetto sarà tenuta aggiornata una scheda illustrativa e

finanziaria per le funzioni di controllo a cura del responsabile del Progetto e dal DSGA con riferimento allo stato di attuazione, all’andamento e allo stato delle

spesa del Progetto stesso.

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118

DIREZIONE DIDATTICA STATALE DI CALUSO

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E –mail: [email protected]

SITO :www.circolodidatticocaluso.gov.it

14. INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE

Per il raggiungimento degli obiettivi previsti dal Piano dell’Offerta Formativa è necessario dotarsi di adeguati strumenti di comunicazione interna

e di informazione esterna.

Attraverso una valida rete interna di comunicazione (Collegio Docenti,

Consiglio di Circolo, Consigli di Interclasse e di Intersezione…) si portano tutti gli operatori dell’Istituzione scolastica alla conoscenza, alla condivisione e

all’attuazione responsabile del Progetto comune.

Per garantire all’utenza il maggior grado di informazione possibile sulle caratteristiche e sulle modalità del servizio scolastico offerto nell’ambito del

Circolo, vengono messe in atto le seguenti iniziative:

Comunicati periodici per illustrare le varie iniziative intraprese nelle scuole del Circolo.

Mappe di Sintesi del “PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA” per tutti i genitori.

Lettera di richiesta di consenso all’uso di Internet per i propri figli, rivolta a tutti i genitori del Circolo, che vengono informati dell’esistenza del

documento di “regolamento della rete informatica di Circolo, Politica

di Uso Accettabile (PUA)” delle tecnologie informatiche.

Sito INTERNET rivolto all’utenza e agli operatori scolastici per: o condividere finalità e risorse o garantire l’accesso all’informazione e alla documentazione educativa

e/o amministrativa

o divulgare materiali ed esperienze didattiche

o favorire scambi culturali fra scuole europee

o aggiornare gli utenti del web sulle iniziative promosse e sostenute dalla scuola.

o

Registro elettronico: in tutte le scuole Primarie si utilizza per le

comunicazioni Scuola-Famiglia.

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119

INDICE

PREMESSA

1. CONTESTO AMBIENTALE

DATI ANAGRAFICI DEL CIRCOLO UBICAZIONE DELLE SCUOLE LETTURA DEL TERRITORIO

2. PRINCIPI E FINALITA’ DELLA SCUOLA

3. CENTRALITA’ DELL’ALUNNO NEL PROCESSO EDUCATIVO E FORMATIVO

RISPETTO DEI DIRITTI DEL FANCIULLO CONOSCENZA DEGLI ALUNNI OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI

4. STRATEGIE E MEZZI PER RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI

ORGANIZZAZIONE GENERALE

ACCORDI DI RETE LINEE GUIDA PER L’AMMISSIONE DI SPONSOR VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI PROGRAMMAZIONI EDUCATIVE E DIDATTICHE INSERIMENTO ED INTEGRAZIONE DI ALUNNI

DIVERSAMENTE ABILI

PIANO PER L’INCLUSIONE- BES

INTERVENTI PER ALUNNI CON DSA, EES

COME GESTIRE LO SVANTAGGIO CULTURALE L’ACCOGLIENZA CONTINUITA’ EDUCATIVA LA LINGUA STRANIERA NEL CIRCOLO

DIDATTICO DI CALUSO

5. ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITA’ DIDATTICHE NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA

pag.1

pag.5

pag.8 pag.9

pag.10

pag.12 pag.12

pag.14

pag.15

pag.18

pag.31

pag.34

pag.36 pag.37

pag.40

pag.42 pag.43

pag.44

pag.45

pag.47

pag.48

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120

6. ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITA’ DIDATTICHE NELLA SCUOLA PRIMARIA

7. LA SICUREZZA NELLA SCUOLA

8. OFFERTA FORMATIVA - a. s. 2011/2012

“STARE BENE E CRESCERE INSIEME A SCUOLA”

STRUMENTI LABORATORI E PROGETTI SCUOLA PRIMARIA

LABORATORI E PROGETTI SCUOLA DELL’INFANZIA LABORATORI E PROGETTI RIVOLTI ALLE INSEGNANTI

E AL PERSONALE ATA

ATTIVITA’, LABORATORI E PROGETTI

PROGETTO 1: PROMOZIONE DELL’APPRENDIMENTO

DELLA LINGUA INGLESE

“Intercultura: culture anglofone a confronto con la nostra”.

“Certificazione internazionale di lingua inglese”

“Songs, rhymes & nursery rhymes”.

“Child in time”

PROGETTO 2: L’EDUCAZIONE MOTORIA, FISICA, SPORTIVA,

ORIENTA E UNISCE PER CRESCERE BENE TRA I BANCHI DI SCUOLA

“Attività motorie nelle scuola primarie e dell’infanzia.

“PROGETTO 3: LA MULTIMEDIALITÀ

PROGETTO 4: INSIEME PER CONOSCERSI, CAPIRSI, RISPETTARSI:

UN PROGETTO GLOBALE DI INTEGRAZIONE

“Conoscersi, capirsi, rispettarsi: progetto globale di

integrazione”.

“Conosciamoci: laboratorio interculturale di 1° livello di

accoglienza degli alunni stranieri”

“Approfondiamo l’italiano: laboratorio interculturale di 2° livello per alunni stranieri già da tempo in Italia”

Pag.50

pag.53

pag.55

pag.57

pag.58

pag.59

pag.60

pag.61

pag.63

pag.65

pag.67

pag.68

pag.69

pag.71

Page 121: DIREZIONE DIDATTICA STATALE DI CALUSOcircolodidatticocaluso.it/dcl1wpmt14/wp-content/uploads/... · 2015-01-08 · 1 DIREZIONE DIDATTICA STATALE DI CALUSO ... Il Circolo di Caluso

121

Azioni di sistema a sostegno delle fasce deboli delle

Istituzioni Scolastiche statali del Piemonte “ a.s. 2013-14 “

“Scuola fuori dalla scuola: istruzione domiciliare”.

PROGETTO 5: SCUOLA, ENTI LOCALI E TERRITORIO

“Scuola ed enti locali”

“Scuola e territorio” “L’ambiente va a scuola”!

“Ascolta si legge…Andiamo in biblioteca”

“Il gusto della salute.”

“A che suono giochiamo”? “Educazione al suono e alla musica”

PROGETTO 6: SCUOLA SICURA

“Scuola sicura”.

“Pedibus”

PROGETTO 7: DOCUMENTAZIONE ED INFORMAZIONE

PROGETTO 8: MANTENIMENTO DELL’AGIO E INDIVIDUAZIONE

PRECOCE DEGLI STATI DI DISAGIO

“Mantenimento dell’agio e prevenzione del disagio scolastico e comportamentale”.

“Sportello di orientamento e percorso formativo per genitori e

studenti”

“Educazione alla cittadinanza e alla legalità “Il mondo intorno a noi”

“Impariamo cantando” “L’appetito vien mangiando”

“Alimentazione in the school”

“Competenz’I.S.S (insegnare scienze sperimentali)Presidio

pr. Torino”

PROGETTO 9: FORMAZIONE ED AGGIORNAMENTO

“Formazione e aggiornamento”.

“Iniziative di formazione”

“Sperimentazione nelle scuole dell’infanzia, del Brigth Start: metodo di educazione metacognitiva di C. Haywood”.

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PROGETTO 10: VISITE DI ISTRUZIONE

9. ORGANIZZAZIONE

SCUOLA DELL’INFANZIA

SCUOLA PRIMARIA

RISORSE IN TERMINI DI PERSONALE

ORGANIGRAMMA CIRCOLO DIDATTICO CALUSO

ORGANIGRAMMA SICUREZZA CIRCOLO DIDATTICO CALUSO

10. INIZIATIVE DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO

11. GESTIONE DELL’UNITA’ SCOLASTICA

CARTA DEI SERVIZI REGOLAMENTO DI CIRCOLO

SERVIZI AMMINISTRATIVI

FONDO D’ISTITUTO

12. DOCUMENTAZIONE E VALUTAZIONE

13. PIANO ECONOMICO E FINANZIARIO

14. INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE

INDICE

ALLEGATI

CARTA DEI SERVIZI

REGOLAMENTO DI CIRCOLO PIANO ANNUALE DELLE ATTIVITA’ E DEGLI

IMPEGNI DEL PERSONALE DOCENTE

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