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1 DIREZIONE DIDATTICA STATALE DI CALUSO Via Gnavi, 1 - 10014 CALUSO(TO) Tel. 011/9833253 - Fax 011/9891435 E –mail: [email protected] SITO :www.circolodidatticocaluso.it PREMESSA Il Piano dell'offerta formativa si configura come il documento che definisce l'identità culturale e progettuale del Circolo Didattico di Caluso. Dall’anno scolastico 2011/2012 al Circolo Didattico di Caluso è stato conferito l'accreditamento regionale MARCHIO SAPERI per la Qualità e l’Eccellenza della scuola da parte dell’ Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte. Il risultato positivo ottenuto dall’ Istituzione scolastica, a seguito di audit va- lutativo di esperti, si basa sul conseguimento dei seguenti obiettivi: diffusione della cultura della Qualità; miglioramento continuo dei processi di apprendimento /insegnamento e soddisfazione dell'utenza; valutazione ed autovalutazione secondo modelli d'eccellenza euro- pei(EFQM / CAF).

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DIREZIONE DIDATTICA STATALE DI CALUSO Via Gnavi, 1 - 10014 CALUSO(TO) Tel. 011/9833253 - Fax 011/9891435 E –mail: [email protected] SITO :www.circolodidatticocaluso.it

PREMESSA

Il Piano dell'offerta formativa si configura come il documento che definisce l'identità culturale e progettuale del Circolo Didattico di Caluso.

Dall’anno scolastico 2011/2012 al Circolo Didattico di Caluso è stato conferito l'accreditamento regionale MARCHIO SAPERI per la Qualità e l’Eccellenza della scuola da parte dell’ Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte. Il risultato positivo ottenuto dall’ Istituzione scolastica, a seguito di audit va-lutativo di esperti, si basa sul conseguimento dei seguenti obiettivi:

• diffusione della cultura della Qualità; • miglioramento continuo dei processi di apprendimento /insegnamento

e soddisfazione dell'utenza; • valutazione ed autovalutazione secondo modelli d'eccellenza euro-

pei(EFQM / CAF).

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La politica scolastica improntata sulla qualità è connotata da una serie di inter-venti mirati alla pianificazione delle attività, dei processi, dei servizi secondo criteri di efficacia e di controllo. Le finalità condivise con il collegio dei docenti ed il consiglio di circolo sono:

- diffusione tra tutto il personale docente e non docente di una “cultura della qualità” orientata verso i risultati con attitudine operativa a rilevare e mi-surare gli obiettivi di ogni procedura per un reale miglioramento dei servi-zi erogati;

- applicazione delle procedure di qualità per migliorare gli interventi metodo-logico-didattici;

- applicazione delle procedure di qualità per migliorare gli strumenti organiz-zativi dell’intero sistema scuola;

- valorizzazione ottimale di tutte le risorse professionali attraverso la suddi-visione del Collegio dei docenti in commissioni di lavoro e attraverso un percorso di formazione permanente che abbia un effetto di ritorno sulle basi culturali degli alunni e dell’intero sistema scolastico.

Gli obiettivi Annuali della Qualità per il 2012-13 sono i seguenti:

- approfondire l’implementazione delle Linee Guida per la Qualità e l’eccellenza del MARCHIO SAPERI, secondo gli obiettivi stabiliti dal ma-nuale del Sistema Qualità di Circolo;

- applicare le procedure interne definite dalla commissione autonomia se-condo i parametri di efficacia ed efficienza;

- migliorare il livello di informazione e comunicazione per i neo –assunti; - affinare la circolazione delle informazioni e la condivisione delle stesse; - proseguire nella strumentazione idonea a valutazioni statistiche di inter-

venti e progetti ; - dotare l’istituzione scolastiche di programmi idonei per la de- materializza-

zione della documentazione.

Andamento quinquennale numero alunni del Circolo

750

782 781789

795

720730740750760770780790800

n.alunnia.s.2008/09

n.alunnia.s.2009/10

n.alunni a.s.2010/11

n.alunni a.s.2011/12

n.alunnia.s.2012/13

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Il P.O.F. è lo strumento attraverso il quale la nostra istituzione scolastica e-sprime la propria intenzionalità formativa, la cui organizzazione e i cui inter-venti educativo - didattici superano l'occasionalità e la frammentarietà e si ca-ratterizzano per la loro specifica finalizzazione formativa.

Pertanto il P.O.F. rappresenta l'offerta formativa che la scuola predispone

partendo dall'analisi dei bisogni del territorio, dei soggetti interessati, delle ri-sorse umane e materiali disponibili e reperibili.

Attraverso il P.O.F si mira a perseguire non soltanto obiettivi relativi all'istru-

zione ma anche alla formazione degli atteggiamenti e delle competenze che ca-ratterizzano la persona umana, intesa come "un sistema integrato" di tutte le sue dimensioni costitutive.

In particolare, ci si propone di coinvolgere gli alunni in percorsi che facilitino

e incrementino l’acquisizione di competenze, valorizzando nel contempo comu-nicazione ed espressività nell’interazione individuo-contesto- cultura.

Si individuano alcuni criteri generali per delineare il Piano dell’Offerta Forma-tiva e l’organizzazione complessiva necessaria per la sua attuazione:

• promozione del successo formativo attraverso l’organizzazione funziona-

le del curricolo di base e l’ampliamento dell’offerta formativa (pluralità di linguaggi, di canali e di contesti di apprendimento);

• valorizzazione della diversità personale, culturale, linguistica e religiosa;

• personalizzazione dei percorsi formativi per la realizzazione di un’effettiva uguaglianza di opportunità;

• accoglienza, integrazione e cura del “benessere” come presupposto fon-damentale per l’apprendimento;

• valorizzazione delle risorse interne ed esterne alla scuola per la qualifica-zione del sistema scolastico;

• partecipazione, efficienza e trasparenza nell’organizzazione dei servizi;

• incremento dei livelli di informazione/comunicazione all’interno della scuola (condivisione, decisionalità diffusa) e all’esterno (con l’utenza e gli enti territoriali di riferimento).

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1. CONTESTO AMBIENTALE

DATI ANAGRAFICI del CIRCOLO Il Circolo di Caluso si compone di sei plessi di Scuola Primaria e di quattro plessi di Scuola dell’Infanzia. SCUOLE PRIMARIE

Il plesso di Scuola Primaria di CALUSO, sito in Via Gnavi n. 1, conta 10 clas-si a Tempo Pieno e 1 classe a Tempo Pieno modulare con un totale di n. 232 alunni di cui 6 diversamente abili. Il plesso di Scuola Primaria di ARÈ conta 4 classi a Tempo Pieno e 1 classe a Tempo Pieno modulare con un totale di n. 75 alunni di cui 3 diversamente a-bili. Il plesso di Scuola Primaria di MAZZÈ conta 4 classi a Tempo Pieno e 1 classe a Tempo Pieno modulare con un totale di n. 82 alunni di cui 1 diversa-mente abile. Il plesso di Scuola Primaria di TONENGO conta 5 classi a Tempo Pieno con un totale di n. 98 alunni di cui 3 diversamente abili. Il plesso di Scuola Primaria di VILLAREGGIA conta 4 classi organizzate a tempo modulo con un totale di n. 46 alunni. Il plesso di Scuola Primaria di VISCHE conta 3 classi (n. 2 pluriclassi con abbinamento 2^- 3^; 4^-5^) di cui 2 a Tempo Pieno e 1 organizzata a Tempo Pieno modulare con un totale di n. 42 alunni di cui 2 diversamente abili. SCUOLE DELL’INFANZIA

Il plesso della Scuola dell’Infanzia di CALUSO comprende n.3 sezioni fun-zionanti a Tempo Pieno con n.75 alunni di cui 5 diversamente abili. Il plesso della Scuola dell’Infanzia di RODALLO comprende n.2 sezioni fun-zionanti a Tempo Pieno con n.53 alunni. Il plesso della Scuola dell’Infanzia di MAZZÈ comprende n.3 sezioni funzio-nanti a Tempo Pieno con n.87 alunni. Il plesso della Scuola dell’Infanzia di VISCHE comprende n.1 sezione fun-zionante a Tempo Pieno con n. 26 alunni.

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Popolazione Scolastica del Circolo di Caluso

ANNO SCOLASTICO 2013/2014

SCUOLA PRIMARIA

ORGANICO DI PLESSO

CALUSO N° 10 CLASSI a T.P. + 1 T.P. modulare ARÈ N° 4 CLASSI a T.P. + 1 T.P. modulare MAZZÈ N° 4 CLASSI a T.P. + 1 T.P. modulare TONENGO N° 5 CLASSI a T.P. VILLAREGGIA N° 3 CLASSI a Modulo VISCHE N° 2 CLASSI a T.P. +1 T.P. modulare SCUOLA DELL’INFANZIA

TOTALE DEL CIRCOLO DIDATTICO: n° alunni 816

PLESSO MASCHI FEMMINE TOTALE CALUSO 115 117 232

ARÈ 45 30 75

MAZZÈ 52 30 82

TONENGO 41 57 98

VILLAREGGIA 26 20 46

VISCHE

16 26 42

TOTALE GENERALE 295 280 575

PLESSO SEZ. MASCHI FEMMINE TOTALE CALUSO 3 35 40 75

RODALLO 2 27 26 53

MAZZÈ 3 46 41 87

VISCHE 1

17 9 26

TOTALE GENERALE 125 116 241

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Popolazione Scolastica del Circolo Didattico di Caluso A.S. 2013/2014 – SCUOLE PRIMARIE

Popolazione Scolastica del Circolo Didattico di Caluso A.S. 2013/2014– SCUOLE DELL’INFANZIA

CALUSO RODALLO MAZZE' VISCHE

Maschi 35 27 46 17

Femmine 40 26 41 9

0

5

10

15

20

25

30

35

40

45

50

CONSISTENZA NUMERICA DEGLI ALUNNI

PLESSI SCOLASTICI

Maschi Femmine

0

20

40

60

80

100

120

140

PLESSI SCOLASTICI

CONSISTENZA NUM

ERICA DEGLI ALUNNI

Maschi 118 36 42 33 21 21

Femmine 117 34 26 36 23 24

CALUSO ARE' MAZZE' TONENGOVILLAREGGI

AVISCHECALUSO ARE' MAZZE' TONENGO VILLAREGGI

AVISCHE

Maschi 115 45 52 41 26 16

Femmine 117 30 30 57 20 26

0

20

40

60

80

100

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140

CONSISTENZA NUMERICA DEGLI ALUNNI

PLESSI SCOLASTICI

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UBICAZIONE DELLE SCUOLE

- Dell’infanzia

- Primaria

-

- Primaria

- Primaria

- Dell’infanzia

- Direzione Di-

dattica

- Primaria

- Dell’infanzia

- Primaria

- Primaria

- Dell’infanzia

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LETTURA DEL TERRITORIO La popolazione scolastica presente nelle nostre scuole proviene principalmente dai comuni che fanno parte del Circolo Didattico: Caluso, Mazzè, Villareggia e Vische. Caluso, in questi ultimi decenni, è diventato sede di Istituti di scuola secondaria (Liceo “Martinetti”, Istituto Professionale per l’Agricoltura “Ubertini”) e della Scuola Media “G. Gozzano” che raccoglie anche l’utenza dei Comuni di circoli didattici viciniori. Tutto ciò ha contribuito a fare di Caluso un polo scolastico territorialmente collocato tra Chivasso ed Ivrea che finora erano i due maggiori centri su cui gravitavano gli studenti della zona. Nei Comuni di Caluso e Villareggia sono presenti scuole dell’infanzia pari-tarie (G.Guala e B.Ferro). A Caluso sono utilizzabili: una biblioteca, due teatri (Oratorio S. Andrea e Istituto M. Ausiliatrice), un centro aperto , un parco (Spurgazzi), un centro sportivo ad Arè con piscina coperta, campi da tennis e calcio, palestra. Nei Comuni di Mazzè , Villareggia e Vische sono utilizzabili: una biblioteca comunale, campi sportivi e da tennis, parchi gioco, sale pluriuso, palestre. La popolazione del Circolo risulta caratterizzata da famiglie di operai, arti-giani, commercianti ed impiegati. La maggior parte dei genitori richiede la scuola a tempo pieno perché entrambi impiegati nelle attività lavorative. A Caluso e Mazzè si rileva una consistente richiesta di servizi scolastici in-tegrativi (pre e post-scuola) con orari prolungati sia nella scuola Primaria sia nella scuola dell’Infanzia.

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2. PRINCIPI E FINALITÀ DELLA SCUOLA La nostra comunità scolastica riconosce come propri i seguenti valori: ♦ Valore della persona ♦ Valore della scuola come comunità educante ♦ Valore della cultura ♦ Valore insito in una buona organizzazione scolastica. Pertanto nelle scelte educative, negli orientamenti e nella concreta organizzazione del servizio intende attenersi ai seguenti principi fondamentali: � UGUAGLIANZA

La scuola si adopera affinché le diversità di sesso, etnia, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni psicofisiche e socioeconomiche non ostacolino l’esercizio effettivo del diritto all’istruzione e siano garantite a tutti le stesse opportunità di crescita culturale.

� IMPARZIALITÀ E REGOLARITÀ

A tutti gli utenti deve essere garantito un trattamento obiettivo ed impar-ziale. Viene garantita l’imparzialità: • nella formazione delle classi e delle sezioni • nella definizione dei tempi destinati agli incontri con le famiglie • nell’assegnazione dei docenti • nell’impostazione degli orari dei docenti

� ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE

La scuola garantisce l’impegno per l’inserimento e l’integrazione di tutti gli alunni differenziando la proposta formativa per offrire a tutti la possibilità di sviluppare pienamente le proprie potenzialità. Nelle scuole del Circolo sono presenti e in costante aumento alunni stranieri di diverse nazionalità. Per favorire l’integrazione si predispongono situazio-ni, attività, mirate al riconoscimento, al rispetto ed alla valorizzazione delle diverse identità, al confronto e allo scambio tra diverse culture, alla cono-scenza reciproca delle abitudini di vita, delle tradizioni, dei costumi. La pre-

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senza di bambini di culture diverse può essere una risorsa per il gruppo, sollecitando il confronto, le relazioni, l’integrazione tra identità diverse e costituendo un’occasione per aprire vari percorsi. Educare alla mondialità nella conoscenza e nel rispetto delle diverse cultu-re e religioni è uno degli obiettivi perseguiti dalla nostra scuola. il processo di integrazione ha inizio quando gli insegnanti, gli alunni, i geni-tori considerano la classe come una comunità che accoglie tutti; una comu-nità a cui tutti appartengono, dove le esigenze di tutti i membri vengono soddisfatte e dove le persone sono solidali le una con le altre e si sostengo-no a vicenda. Nelle scuole del Circolo la diversità è ritenuta un valore: l’incontro con l’altro arricchisce ogni persona dandole l’opportunità di occuparsi dell’altro, di imparare dall’altro, di conoscere l’altro, di acquisire abilità e valori, di svi-luppare la propria personalità in modo originale. Sono molte e diverse le strategie che si possono adottare per rendere l’integrazione scolastica una realtà. La prima, e forse la più importante, consiste nell’elaborare una filo-sofia scolastica basata sui principi egualitari e democratici, tenedo presente che l’integrazione è un valore da perseguire.

� DIRITTO DI SCELTA, OBBLIGO SCOLASTICO E FREQUENZA

Viene rispettata la libertà di scelta degli utenti tra le varie scuole; è garan-tita l’osservanza dell’obbligo scolastico con interventi di prevenzione e con-trollo dell’evasione e della dispersione.

� EFFICIENZA E TRASPARENZA

Gli Organi Collegiali favoriscono una gestione partecipata della scuola; gli ope-ratori si impegnano a semplificare le procedure e a dare informazioni complete e trasparenti.

� LIBERTÀ DI INSEGNAMENTO E AGGIORNAMENTO DEL PERSONALE La programmazione collegiale, in armonia con la libertà di attuazione degli insegnanti, persegue la formazione completa dell’alunno, nel rispetto degli obiettivi nazionali. Per migliorare le competenze degli operatori della scuola vengono predisposti interventi regolari ed organici di aggiornamento.

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3. CENTRALITÀ DELL’ALUNNO NEL PROCESSO EDUCATIVO E FORMATIVO

RISPETTO DEI DIRITTI DEL FANCIULLO

Il principio guida del Circolo di Caluso è il rispetto dei diritti del fanciul-lo. La scuola sarà intesa come ambiente ricco di affettività positiva, dove il bambino potrà sperimentare l'accettazione, la comprensione, la gratificazione, l'incoraggiamento e dove il rispetto dei suoi diritti sarà garantito.

Nelle programmazioni educative della scuola dell’infanzia e primaria si

terrà conto del diritto dell'alunno di ricevere un'informazione chiara e completa sul funzionamento della scuola e una valutazione corretta e trasparente nei cri-teri, nelle forme, nei tempi e nei modi.

Nella stesura delle programmazioni didattiche (una per ogni scuola

dell’infanzia e una per ogni interclasse di scuola primaria) si terrà conto delle caratteristiche degli alunni sia dal punto di vista dell’ apprendimento (esperien-ze, conoscenze, abilità e modi dell'apprendimento) sia del comportamento re-lazionale (relazionalità e partecipazione, atteggiamento nei confronti dell'espe-rienza scolastica)

CONOSCENZA DEGLI ALUNNI

Saranno curati in modo particolare i contatti con le famiglie negli incontri programmati (vedi Regolamento di Circolo), durante i quali saranno date e ri-chieste informazioni utili anche a correggere eventuali comportamenti anoma-li, di disagio, di disadattamento. Per i casi più difficili ci si avvarrà della consu-lenza dell’équipe psico-medica presente nel territorio.

In ogni caso la conoscenza degli alunni effettuata con metodi e strumenti va-

ri (osservazioni, colloqui, conversazioni, questionari, test, ecc.) costituirà il punto di partenza delle programmazioni didattiche.

Tenuto conto che la famiglia ha la funzione primaria di educare e formare il fanciullo e che la scuola non esaurisce tutte le funzioni educative, riteniamo

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necessario ed indispensabile nell'ambito delle nostre competenze (autonomia funzionale) favorire l’ interazione formativa tra le due istituzioni.

Uno dei mezzi utilizzabili a tale scopo è la partecipazione democratica,

prevista dalle norme sugli organi collegiali ai vari livelli. Altro momento essenziale consiste nella valorizzazione delle risorse cul-

turali, ambientali e strumentali offerte dal territorio e dalle strutture in esso operanti (visite di istruzione, rapporti con l’équipe psico-medica, Progetto Genitori, Progetto continuità tra i vari ordini di scuola).

Particolare attenzione sarà rivolta a favore degli alunni in situazione di svantaggio, per evitare che le diversità si trasformino in difficoltà di apprendi-mento ed in problemi di comportamento, preludio all'insuccesso scolastico.

Gli interventi operativi terranno conto delle esigenze di valorizzare le ca-pacità individuali, al fine di raggiungere il massimo dei risultati per ciascuno, in relazione alla situazione di partenza. A tale scopo sarà predisposto un itinerario operativo che dovrà prevedere:

a) un momento di conoscenza degli alunni, attraverso criteri oggettivi di os-servazione e di valutazione che mirino non a classificarli, ma ad indivi-duare possibilità e vincolo dell'azione;

b) l'individuazione di eventuali difficoltà e ritardi sulla base degli accerta-menti effettuati nella fase di accoglienza;

c) l'attivazione di specifici interventi che richiedano l'utilizzazione di tutti i canali della comunicazione e della appropriata metodologia;

d) protocollo di accoglienza degli alunni stranieri. L'intervento educativo deve cercare di corrispondere al maggior numero

possibile di aspetti della personalità dell'allievo; occorre una differenziazione di stimoli, una attenzione che, senza perdere di vista il gruppo classe, riesca a penetrare i casi particolari.

Sono auspicabili, al riguardo, attività di classi aperte attraverso l'allesti-

mento di laboratori di lettura, pittura, drammatizzazione, giardinaggio, ecc.

Gli apprendimenti hanno bisogno di prerequisiti; di conseguenza, a favore di chi non li possiede, saranno necessarie iniziative di sostegno.

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OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI

La scuola farà in modo che il principio della convivenza democratica non venga vissuto con indifferenza passiva e solleciterà gli alunni alla consapevo-lezza delle proprie idee e alla responsabilità delle proprie azioni. Si terrà conto del patrimonio culturale di ogni alunno. Si opererà affinché il fanciullo:

a) prenda consapevolezza tra l’assunzione di un’idea e la realizzazione; b) abbia ampia occasione di iniziative, decisioni, responsabilità personale ed

autonomia e possa sperimentare progressivamente forme di lavoro di gruppo;

c) abbia consapevolezza delle varie forme di diversità ed emarginazione; d) sia progressivamente guidato ad ampliare l’orizzonte culturale e sociale

oltre la realtà ambientale più prossima in uno spirito di comprensione e cooperazione internazionale.

Le scuole, dell’infanzia e primaria, concorreranno a sviluppare le potenzialità

creative del fanciullo, privilegiando in modo particolare le funzioni motorie, co-gnitive, affettive prestando attenzione allo sviluppo psicologico dell’alunno. Si promuoverà nell’alunno la consapevolezza delle proprie possibilità e del proprio io come progressiva capacità di autonomia sul piano personale e sociale.

La scuola contribuirà alla formazione di un costume di reciproca comprensio-

ne e di rispetto in materia di credo religioso. Dovrà essere curata la realizzazione di un clima sociale positivo nella vita

quotidiana della scuola, per raggiungere concretamente il giusto rapporto tra istruzione ed educazione.

Sarà particolarmente garantito il diritto all’educazione di quei soggetti che

presentano difficoltà di apprendimento scolastico, sia legate a situazioni di handicap sia dovute a carenze familiari e a disagio economico-sociale; a tal fi-ne la scuola si impegnerà ad evitare che le “diversità” degli alunni si trasformi-no in difficoltà di apprendimento ed in problemi di comportamento.

Si favorirà la creazione di un clima atto a far sì che l’alunno impari a star be-

ne con se stesso, con gli altri e con il mondo che lo circonda.

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4. STRATEGIE E MEZZI PER RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI

FORMATIVI GENERALI

ORGANIZZAZIONE GENERALE

Per poter realizzare in modo adeguato la propria proposta formativa il Circolo si è dato una forma organizzativa basata su commissioni e gruppi di lavoro. I gruppi hanno il compito di formulare proposte, elaborare progetti didattici e verificarne l'efficacia, realizzare momenti di coordinamento anche con il territo-rio. In questo contesto, vengono maggiormente valorizzate le risorse umane presenti nella scuola e favoriti processi decisionali che coinvolgano tutti i do-centi. Staff di direzione E’ formato dai docenti incaricati di funzione strumentale, dai docenti collabora-tori del dirigente scolastico e dal Dirigente Scolastico. Commissione Integrazione alunni diversamente abili E' formata da tutti gli insegnanti coinvolti in esperienze di integrazione di alun-ni in situazione di handicap. Obiettivi:

Analizzare i casi degli alunni disabili, scambiarsi opinioni e informazioni riguar-danti gli stessi.

Individuare soluzioni per l’inserimento in classe e strategie didattiche per un apprendimento mirato.

Formulare proposte da presentare al Collegio dei Docenti e all’ASL riguardo alla disabilità.

Stabilire le modalità di utilizzo dei fondi e delle risorse.

Commissione informatica/multimedialità Obiettivi:

Gestione dei Laboratori multimediali di Circolo.

Pianificazione e gestione degli interventi tecnici e degli acquisti relativi a hardware e software.

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Amministrazione della rete con controllo e manutenzione ordinaria dell’hardware e del software.

Stesura/aggiornamento del Regolamento per l’utilizzo dei Laboratori.

Previsione e gestione del materiale di facile consumo (cartucce stampante, car-ta, floppy,CD-Rom, etc.)

Commissione Autonomia/Indicazioni per il curricolo Obiettivi:

Raccogliere ed organizzare gli elementi costitutivi il POF (finalità, progetti, atti-vità, dati tecnici, …).

Coordinare le attività di progettazione didattico-educativa del Circolo

Monitorare le attività di progettazione didattico-educativa del Circolo.

Divulgare presso i genitori i punti fondamentali del POF (depliant informativo).

Commissione continuità Obiettivi:

Promuovere incontri tra insegnanti dei diversi ordini di scuola al fine di favorire una continuità del percorso educativo-didattico.

Individuare ed elaborare strumenti per la raccolta di dati e informazioni sul li-vello di maturazione raggiunto dai bambini al termine di un percorso educati-vo-didattico.

Promuovere iniziative comuni.

Commissione mensa

Obiettivi:

Partecipare alle riunioni della commissione mista per il controllo e la verifica della qualità del servizio di ristorazione scolastica erogato dal comune di com-petenza.

Commissione sito internet Obiettivi:

• Curare la redazione e l’aggiornamento del sito internet del Circolo,alla lu-ce della P.U.A.

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Gruppo di progettazione L2 Obiettivi:

• Coordinare l’attività didattico-formativa dell’insegnamento della lingua straniera nel Circolo.

Presidio di scienze Obiettivi

• Partecipare all’attività di ricerca-azione per la conoscenza e la diffusione della scienza e della tecnica attraverso un innovativo approccio metodologi-co.

Gruppo progetto IN…FORMIAMO Obiettivi:

• Raccogliere e documentare i lavori didattici legati ai progetti inseriti nel P.O.F. e alle diverse attività programmate.

Gruppo progetto Bright Start Obiettivi:

• Applicare il metodo Bright start al fine di trovare nuovi strumenti didattici rispondenti ai bisogni dell’infanzia nell’ottica metacognitiva.

Gruppo HC Costituito da rappresentanti dei docenti di sostegno e comuni, dei genitori, de-gli Enti Locali, dell’ASL e delle Associazioni dei Genitori e presieduto dal Diri-gente Scolastico, formula proposte e organizza iniziative per favorire l’integrazione degli alunni portatori di disabilità. Commissione integrazione alunni stranieri obiettivi:

• promuovere attività di accoglienza • favorire i processi di integrazione • promuovere il sostegno linguistico • divulgare le informazioni relative all’ambito di appartenenza.

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ACCORDI DI RETE L’art. 7 DEL d.p.r. 275/99 (Regolamento Autonomia delle Istituzioni Scolasti-che), consente accordi e convenzioni tra le Istituzioni scolastiche per il coordi-namento di attività di comune interesse. L’accordo può avere per oggetto:

1. attività didattiche, di ricerca, sperimentazione e sviluppo, di formazione e aggiornamento;

2. attività di amministrazione e contabilità; 3. acquisto di beni e servizi, organizzazione e altre attività coerenti con le

finalità istituzionali delle scuole in rete. L’accordo di rete dev’essere approvato dal Consiglio di Circolo e, nel primo dei casi segnalati, anche dal collegio di Docenti delle singole scuole interessate per la parte di propria competenza. Il nostro Circolo Didattico aderisce ai seguenti accordi di rete: Accordo di rete per la promozione di iniziative finalizzate alla integrazione di alunni in situazione di handicap

Visti

l’art. 21 della Legge n. 59 del 15 marzo 1997; l’art. 7 del D.P.R. n. 275 del 8 marzo 1999; la Lettera Circolare n.139 del 13 settembre 2001; la Circ. Reg. n. 63 del 5 novembre 2001 la C.P. N. 694 del 19/12/2001 la Circ. Reg. n.78 del 20 dicembre 2001

Premesso che le istituzioni scolastiche firmatarie riconoscono:

• l’opportunità di operare per lo sviluppo della cultura dell’integrazione sul territorio e per lo sviluppo delle buone prassi;

• la necessità di realizzare nuove modalità di spesa, ottimizzando l’acquisto di strumenti e tecnologie;

ACCORDO DI RETE TRA LE SEGUENTI ISTITUZIONI SCOLASTI-CHE:

PAVONE- I. C.

AZEGLIO- I. C.

CALUSO - CIRCOLO DIDATTICO CASTELLAMONTE -IS "FACCIO"

CUORGNÈ - CIRCOLO DIDATTICO CUORGNÈ - I.C.

FAVRIA - CIRCOLO DIDATTICO FORNO - I.C.

IVREA II - I. C.

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• la necessità di realizzare acquisti territoriali che favoriscano lo sviluppo di reti, anche interistituzionali;

• la necessità di garantire la massima utilizzazione degli strumenti acqui-stati.

Si stipula il seguente accordo di rete tra le istituzioni scolastiche di cui all'elen-co a parte, allegato al testo dell'accordo come parte integrante dello stesso.

Art.1

La premessa è parte integrante dell’accordo.

Art.2

Le istituzioni scolastiche aderenti alla rete collaborano per l’attuazione di azioni mirate alla realizzazione di quanto riconosciuto in premessa che assume valore di obiettivi a lungo e a medio termine.

Art.3

Le istituzioni scolastiche si impegnano a:

• operare in collaborazione con le altre scuole della rete sui criteri da utiliz-zare per la gestione delle risorse, consapevoli che le modalità di acquisto e di distribuzione non possono essere soggette a parametri meramente economici o numerici;

• collaborare al fine di creare un sistema efficace per la diffusione delle buone prassi;

• collaborare per mettere a disposizione della rete risorse umane e profes-sionali particolarmente significative ed utili agli scopi prefissati, nell’ottica della possibile costituzione di un centro di consulenza /formazione sui temi specifici dell’integrazione dei soggetti in situazione di handicap, ri-volto prioritariamente ai docenti ed al personale della scuola, ma anche ai genitori degli allievi in questa situazione;

• versare annualmente alla scuola polo la somma di 103,30 Euro per le spese di gestione

Art. 4

Viene costituito un comitato scientifico, così composto:

• dirigente scolastico della scuola polo o suo delegato • docente referente della scuola polo • n. 1 insegnante per gli ordini di scuola non contemplati dalla scuola polo • n. 1 rappresentante dell’ASL • n. 1 rappresentante degli EE.LL. • n. 1 genitore.

Il comitato deve essere rappresentativo delle diverse realtà territoriali.

Il comitato ha i seguenti compiti:

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• stabilire le azioni necessarie per il raggiungimento degli obiettivi di cui all’art.2;

• stabilire criteri per la distribuzione e la gestione delle risorse; • promuovere iniziative di formazione del personale e delle famiglie • mettere a punto strategie per un sempre maggiore e più efficace coin-

volgimento dei soggetti esterni (ASL, EE.LL - Associazioni di volontariato, ecc.) nell'integrazione dei soggetti in situazione di handicap

Il comitato tecnico può avvalersi , nel caso lo giudichi necessario , di esperti esterni.

Il comitato tecnico promuove – con cadenza almeno annuale – un incontro a-perto ai docenti e alle famiglie delle scuole aderenti alla rete finalizzato a pre-sentare il programma annuale e a raccogliere osservazioni e proposte.

Art. 5

La gestione delle risorse finanziarie e strumentali assegnate alla rete viene af-fidata alla scuola polo.

La scuola polo cura la realizzazione di una apposita area all’interno del proprio sito WEB con lo scopo di fornire alle scuole aderenti alla rete una adeguata in-formazione sulle attività della rete.

Art. 6

La partecipazione all’accordo di rete è condizione indispensabile per poter fruire di risorse e strumenti.

Art.7

La partecipazione al presente accordo è aperta a tutte le istituzioni, enti, asso-ciazioni interessate e disponibili a collaborare all’integrazione dei soggetti in si-tuazione di handicap e alla diffusione della cultura dell’integrazione, in stretta collaborazione con le istituzioni scolastiche.

L’adesione comporta l’accettazione del presente accordo e dà diritto a far parte degli organi di gestione della rete.

Le modalità di tale collaborazione vengono definite via via dal Comitato Scienti-fico

Le istituzioni, gli enti e le associazioni che aderiscono alla rete possono prende-re parte all’incontro annuale di cui all’art. 4

Art. 8

Ogni scuola individua un docente referente e ne dà comunicazione alla scuola polo.

Art. 9

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Il presente accordo ha durata biennale e si intende rinnovato, salvo disdetta di una delle parti o di diverse disposizioni della Direzione Generale Regionale.

Art. 10

Il testo del presente accordo è depositato presso le segreterie delle scuole, do-ve gli interessati possono prenderne visione ed estrarne copia. Il testo dell’accordo è disponibile anche nel sito WEB di cui all’art. 5

Art.11

L’accordo è approvato dai rispettivi Consigli di Istituto e Collegi Docenti per le parti di propria competenza.

ACCORDO DI RETE TRA ISTITUZIONI SCOLASTICHE della Provincia di TORINO

PIANO I.S.S. – INSEGNARE SCIENZE SPERIMENTALI

Il giorno 26 Gennaio 2008 presso i locali dell’Istituto di Istruzione Superio-re “Piero Martinetti” di Caluso si riuniscono i Dirigenti Scolastici delle seguenti scuole che partecipano al Piano ISS: - Istituto di Istruzione Superiore “Piero Martinetti” di Caluso (scuola presi-

dio della Provincia di Torino)

- Liceo Scientifico “Antonio Gramsci” di Ivrea (scuola del docente tutor)

- Istituto Comprensivo Statale di Azeglio (scuola del docente tutor)

- Direzione Didattica di Caluso

- Direzione Didattica I CIRCOLO di Chivasso

- Istituto Comprensivo Statale IVREA I

- Istituto Comprensivo Statale IVREA II

- Istituto Comprensivo di Strambino

- Scuola Secondaria I grado “G.Gozzano “ di Caluso

- Istituto Comprensivo Statale di Verolengo

- Istituto Comprensivo Statale di Favria

al fine di stipulare un accordo di rete per la realizzazione del Piano ISS provinciale all’interno di un quadro di coordinamento da parte del Gruppo di Pilotaggio Regionale. PREMESSE

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Visto il Piano Nazionale ISS del Ministero della Pubblica Istruzione (documento di base del 20 febbraio 2006) promosso nel quadro del Protocollo di Intesa sottoscritto con le Associazioni disciplinari AIF, ANISN, SCI-DDC, Fondazione Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica di Milano e Città del-la Scienza di Napoli; Visto il Protocollo di Intesa in data 12 ottobre 2006 tra l’USR Pie-monte e le Associazioni Disciplinari AIF, ANISN, SCI-DDC; Vista la C.R. n. 343 del 5.09.2006 relativa all’attuazione del Piano ISS in Piemonte; Tenuto conto delle funzioni svolte dal Gruppo di Pilotaggio Nazionale, da quelle svolte dal Comitato Scientifico Nazionale e dal Gruppo di Pilotaggio Re-gionale costituito con Decreto n. 9306/P/A2 del 29.09.2006; Visto l’art. 7, comma 2, del D.P.R. 275/99 che consente espressamente l’adozione di accordi di rete fra diverse istituzioni scolastiche aventi per ogget-to il coordinamento e la collaborazione in attività di comune interesse per il raggiungimento delle finalità Dato atto che il Piano ISS è inserito come progetto nei POF delle scuole so-praccitate

si conviene e stipula quanto segue Art. 1 - Premesse

Le premesse costituiscono parte integrante e sostanziale dell’accordo. Art. 2 – Costituzione e denominazione della rete E’ istituita la rete delle scuole aderenti al Piano ISS denominata “Rete ISS Pro-vincia di Torino”d’ora in avanti denominata “RETE”. Art. 3 – Finalità La RETE ha per finalità generale l’applicazione del Piano Nazionale ISS secondo le linee indicate dal Gruppo di Pilotaggio Regionale. In particolare l’obiettivo della RETE è la collaborazione tra le istituzioni scolasti-che aderenti, al fine di dare concretezza ai diversi campi di intervento del Piano ISS con l’apporto dei docenti tutor come indicato nell’opuscolo nazionale di presentazione del 20 febbraio 2006: istituzionali

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“– dare concretezza all’autonomia didattica, di sperimentazione e ricerca attraverso il miglioramento della professionalità dei docenti, chiamati ad elaborare piani di studio con sviluppo verticale nei quali le singole esperienze scientifiche diventano tappe strutturate di percorsi di-dattici con una coerente organizzazione del tempo scuola;

– indicare alle scuole in forma essenziale gli orizzonti didattici e gli spazi organizzativi affinché si costruiscano offerte formative rispondenti alle at-tese e capaci di promuovere un nuovo incontro tra i giovani e la cultura scientifica, in entrambe le dimensioni di ricerca e di studio.”

Art. 4 – Durata L’accordo ha durata annuale e si intende rinnovato salvo diverse indicazioni provenienti dai competenti Organi nazionali e regionali e salvo disdetta motiva-ta da parte di ciascuna istituzione scolastica aderente che vale solo per l’istituzione scolastica disdettante. Art. 5 – Istituto scolastico aderente Le istituzioni scolastiche firmatarie del presente accordo riconoscono nell’Istituto di Istruzione Superiore “P.Martinetti “ individuato dall’USR Pie-monte quale Presìdio territoriale per la provincia di Torino ,punto di riferimento nell’attuazione locale del Piano ISS (come illustrato nell’art.6). Esse si impegnano a individuare un referente del Progetto relativo al Piano ISS interno all’istituto e a promuovere presso il gruppo di docenti partecipante all’attività di formazione e ricerca-azione del Piano “l’approccio metodologi-co innovativo connotato da:

- attenzione alla costruzione di conoscenza; - riconoscimento del ruolo determinante dell’esperienza concreta nelle

situazioni strutturate e non: in laboratorio, sul campo, in classe, nell’ambiente e nella tecnologia;

- uso appropriato dei diversi linguaggi (gestuale, orale, scritto, iconico, formale,…) sia nella prima costruzione di conoscenza che nella sua or-ganizzazione progressiva;

- raccordi significativi con le radici dell’esperienza e della conoscenza quotidiana;

- adozione progressiva dei punti di vista della diverse discipline attra-verso la scomposizione – “disintreccio” dei fenomeni osservati e la loro ricomposizione – “reintreccio” secondo scopi espliciti;

- graduale acquisizione della consapevolezza che la conoscenza scienti-fica cresce attraverso la costruzione di modelli;

- riflessione costante sull’apprendimento e sul significato di quanto si apprende, a livello individuale e collettivo e con modalità adeguate all’età.

e la raccolta, la valorizzazione e la produzione di materiali didattici, anche multimediali, che possano essere adattati a diverse esigenze e succes-sive trasformazioni e i donei ad assicurare l’implementazione flessibile del-la proposta didattica complessiva.” (cfr. succitato opuscolo ministeriale)

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Art. 6 – Scuola capofila e gestione amministrativo-contabile L’Istituto di Istruzione Superiore “P.Martinetti” assume il ruolo di scuolaca-pofila del presenteaccordo.Tale istituzione scolastica svolge compiti di supporto organizzativo, gestionale e documentale per la promozione e la rea-lizzazione degli interventi innovativi e formativi avvalendosi della propria equì-pe tutoriale e mettendo a disposizione i supporti organizzativi e di segre-teria necessari, come indicato e sottoscritto nell’accordo di rete regionale tra le scuole presidio firmato il 4 luglio 2007. Essa si impegna a realizzare il programma di attività di seguito allegato ri-spondente ai bisogni delle scuole aderenti alla rete e al territorio, mettendo a disposizione attrezzature, laboratori scientifici e tecnologici per lo svolgimento delle attività programmate e la documentazione del lavoro svolto secondo le linee generali indicate dal Piano ISS Nazionale e le indicazioni del Gruppo di Pi-lotaggio Regionale.

Essa gestisce come compenso del lavoro di tutoraggio i fondi assegnati dall’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte, come stabilito nel predetto accordo regionale. Gestisce inoltre al suo interno tutti gli a-spetti organizzativi, amministrativi ed economici necessari per la rea-lizzazione delle iniziative relative al proprio progetto approvato dal Gruppo di Pilotaggio Regionale.

Periodicamente rendiconta il proprio operato al Gruppo di Pilotaggio Regionale dal quale riceve supporto istituzionale, di risorse e consu-lenza scientifico-organizzativa-didattica e rende disponibili le rendi-contazioni analitiche delle spese sostenute.

Art. 7 – Coordinamento all’interno della rete

E’ previsto un coordinamento tra le scuole presso cui sono in servizio i docenti tutor e un coordinamento allargato tra le scuole appartenenti alla rete con la partecipazione dei rispettivi Dirigenti Scolastici o di un loro delegato referente del progetto interno alla singola istituzione. Caluso , 26 Gennaio 2008

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ACCORDO DI RETE SULLA SICUREZZA FRA ISTITUZIONI

SCOLASTICHE

LE SEGUENTI ISTITUZIONI SCOLASTICHE:

Direzione Didattica Statale di Caluso(TO)

Direzione Didattica Statale di San Giorgio (TO)

Istituto comprensivo di Strambino(TO)

Istituto comprensivo di Favria (TO)

Istituto di Istruzione Superiore “P. Martinetti di Caluso (To) Per ottemperare al disposto del D.Leg.vo 81/08 in merito alla sorveglianza sa-nitaria nei confronti del personale e per l’individuazione della figura di Medico Competente per l’anno scolastico 2008/09

CONVENGONO E STIPULANO quanto segue:

Impegni della Direzione Didattica Statale di Caluso: richieste di preventivo a nome di tutte le istituzioni per i costi per il servizio di sorveglianza sanitaria e di consulenza continuativa in medicina del lavoro,alla luce della vigente normativa sulla sicurezza. Impegni di tutte le istituzioni scolastiche :

• Ogni istituzione si impegna a valutare le proposte giunte alla Direzione Didattica di Caluso e a sottoporle al vaglio dei competenti organi colle-giali entro i termini di legge.

• Le istituzioni,nelle figure del Dirigente Scolastico, si impegnano a con-cordare la scelta di un unico medico competente.

• Ogni istituzione provvede singolarmente alla stipula del contratto. • Ogni istituzione provvede singolarmente alla relativa liquidazione del

compenso entro i termini previsti. • Ogni istituzione ottempera alla normativa citata in premessa e mette a

disposizione i dati necessari per i sopraluoghi sanitari , per la stesura del protocollo sanitario e ogni documentazione utile al processo di valuta-zione dei rischi sanitari.

Il presente accordo ha validità annuale, rinnovabile, con decorrenza dal mese di novembre 2010.

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ACCORDO DI RETE “LA SCUOLA SI-CURA DI ME”

ACCORDO DI RETE TRA LE SEGUENTI ISTITUZIONI SCOLASTICHE

Circolo Didattico di Caluso Circolo Didattico di San Giorgio

I. C. di Strambino

Scuola Secondaria di I grado di Caluso

Premesso che: - l’art. 7 del D.P.R. 275/99 (Regolamento Autonomia delle Istituzioni Scolasti-che), consente accordi e convenzioni tra le Istituzioni Scolastiche per il coordi-namento di attività di comune interesse, ai sensi e per gli effetti dell’art. 15 L. 241/90; - le istituzioni scolastiche intendono avvalersi della facoltà offerta dalla norma-tiva citata per meglio realizzare le proprie finalità istituzionali; - l’adesione all’accordo di rete potrà essere inserita nel Piano dell’Offerta For-mativa delle Istituzioni Scolastiche; -la presente Rete è stata costituita nell’a.s.2008/09 tra le dds di Caluso, San Giorgio e Strambino e viene integrata dalla sms “G.Gozzano” di Caluso dall’a.s.2011-2012. La dds di Strambino è ora costituita in Istituto Comprensi-vo. - l’adesione al presente accordo è stata decisa dai competenti organi collegiali con specifiche Deliberazioni Considerato che: il collegamento in Rete tra le scuole autonome è finalizzato alla realizzazione di un sistema integrato, evitando così la frantumazione delle iniziative e la disper-sione delle risorse;

SI CONVIENE QUANTO SEGUE

Art. 1 Finalità e obiettivi dell’accordo Le Istituzioni Scolastiche intestatarie del presente accordo istituiscono tra loro un collegamento in rete ai sensi dell’art. 7 del DPR 275/99, che prende il nome di “Rete La Scuola si-cura di me“ L’accordo di rete è finalizzato a creare le condizioni di collaborazione tra le isti-tuzioni scolastiche e con i possibili referenti a livello locale,provinciale e regio-nale per promuovere la cultura della sicurezza, della legalità, del benessere e della cittadinanza attiva In specifico ci si propone di: • definire e realizzare progetti didattici relativi alle tematiche della sicurezza ed alla promozione della cittadinanza attiva inseriti nei POF d'Istituto; • sostenere e valorizzare il ruolo del SPP interno nell’azione di gestione della sicurezza e nella didattica della sicurezza;

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• assicurare un’azione di formazione continua del personale scolastico sui temi della sicurezza, della legalità, della cittadinanza attiva e dell’educazione alla salute con particolare riguardo alla ricaduta didattica • operare a livello organizzativo e strutturale, in sinergia con gli enti territo-riali per garantire un sicuro ambiente di lavoro e di studio. Art. 2 Oggetto e durata 2.1. Gli obiettivi dell’accordo riguardano: □ la promozione della cultura della sicurezza,della cittadinanza responsabile e della salute tra i discenti, intesa come acquisizione della capacità di percepire i rischi ambientali e comportamentali e di adottare e favorire comportamenti si-curi e responsabili; □ l’assunzione di un ruolo attivo sul fronte della sicurezza da parte degli allievi e del personale scolastico; □ la collaborazione tra le istituzioni che aderiscono alla Rete per la diffusione e lo scambio di materiale didattico e informativo e la promozione delle buone pratiche; □ l'aggiornamento e la formazione del personale scolastico con compiti di ge-stione della sicurezza secondo il D.Lgs. 81/08; □ lo sviluppo di una strategia di collaborazione tra Scuola , Enti proprietari ed Enti convenzionati per lo sviluppo e diffusione di progetti specifici; □ la gestione pratica degli aspetti di cui ai punti precedenti compresa la produ-zione di materiale divulgativo. 2.2 Le Istituzioni Scolastiche che aderiscono alla Rete si impegnano a: a. individuare ognuna un proprio referente, con l'incarico di promuovere inizia-tive didattiche e formative all'interno del proprio istituto e di svolgere un'azio-ne di collegamento con la Rete; b. definire progetti didattici congiunti e/o afferenti alla rete inseriti nel Piano dell'Offerta Formativa d'istituto e concretamente realizzati; c. dare la propria disponibilità a scambiare materiale didattico e informativo; d. collaborare in materia di formazione del personale; e. mettere a disposizione materiale informativo (pubblicazioni, opuscoli, proce-dure…) per gli studenti; f. partecipare a gruppi di lavoro per la progettazione di iniziative e la costruzio-ne di strumenti didattici. 2.3.La durata dell’accordo,vigente dall’a.s.2008-09, è biennale a partire dall’a.s.2011-12. Art. 3 Organo responsabile della gestione 3. 1. Le Istituzioni Scolastiche intestatarie del presente accordo, individuano al proprio interno una scuola capofila cui è affidata l’attività organizzativa, istrut-toria, negoziale, di gestione delle risorse finanziarie e di esecuzione delle deci-sioni assunte dall’organo di cui al successivo punto 3.4. 3.2. L’istituto Circolo Didattico di Caluso (TO) assume il ruolo di scuola capofila di cui al presente articolo, p. 1 3.3 Le istituzioni scolastiche della Rete conferiscono alla scuola capofila formale mandato a rappresentarle nelle comunicazioni esterne concernenti l’attività della Rete stessa.

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3.4. L’organo responsabile dell’individuazione delle specifiche attività oggetto della reciproca collaborazione all’ambito del presente accordo, viene individua-to nella “Conferenza di servizi”, così come disciplinata dall’art.14, L.241/90. Nella Conferenza di servizi le singole scuole sono rappresentate dal Dirigente Scolastico o suo delegato. 3.5. La convocazione della Conferenza di servizi è disposta dal Dirigente scola-stico della scuola capofila, che svolge anche la funzione di Presidente della Conferenza, o suo delegato. 3.6. L’Istituzione capofila si impegna a : -individuare un docente referente di rete; -individuare una o più persone con il compito di coadiuvare il referente; -predisporre un apposito capitolo di bilancio per la gestione finanziaria della re-te; -mettere a disposizione un locale ad uso della rete; -mettere a disposizione attrezzature e materiali adeguati per iniziative che do-vessero svolgersi al suo interno; -garantire la custodia dei materiali; -garantire la visibilità della rete anche attraverso il proprio sito web; -sperimentare al proprio interno buone pratiche sulla sicurezza; -garantire l’esecuzione delle decisioni assunte dalle istituzioni scolastiche ade-renti. Art. 4 Recesso I Rappresentanti legali delle Istituzioni Scolastiche possono recedere dagli im-pegni assunti con il presente accordo con un preavviso di 60 giorni, fatti salvi gli impegni assunti alla data di comunicazione del recesso. Si acquisiscono agli atti della scuola capofila le rispettive delibere dei Collegi dei Docenti e dei Consigli di Circolo e/o di Istituto delle istitu-zioni scolastiche aderenti alla rete. ACCORDO DI RETE “Lim: laboratori innovazione metodologi-

ca”

ACCORDO DI RETE TRA LE SEGUENTI ISTITUZIONI SCOLASTICHE:

ISTITUTO COMPRENSIVO DI AZEGLIO

ISTITUTO COMPRENSIVO IVREA I ISTITUTO COMPRENSIVO IVREA II

ISTITUTO COMPRENSIVO DI MONTANARO ISTITUTO COMPRENSIVO DI PAVONE

ISTITUTO COMPRENSIVO DI SETTIMO VITTONE ISTITUTO COMPRENSIVO DI STRAMBINO

SCUOLA MEDIA STATALE “G. GOZZANO” DI CALUSO CIRCOLO DIDATTICO DI CALUSO

CIRCOLO DIDATTICO DI SAN GIORGIO

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Premesso che: - l’art. 7 del D.P.R. 275/99 (Regolamento Autonomia delle Istituzioni Scolasti-che), consente accordi e convenzioni tra le Istituzioni Scolastiche per il coordi-namento di attività di comune interesse, ai sensi e per gli effetti dell’art. 15 L. 241/90; - le istituzioni scolastiche intendono avvalersi della facoltà offerta dalla norma-tiva citata per meglio realizzare le proprie finalità istituzionali; - l’adesione all’accordo di rete dovrà essere inserita nel Piano dell’Offerta For-mativa delle Istituzioni Scolastiche; -la presente Rete è costituita nell’a.s.2012/13 tra le suddette istituzioni scola-stiche e che l’adesione al presente accordo è stata decisa dai competenti or-gani collegiali con specifiche deliberazioni Considerato che: il collegamento in Rete tra le scuole autonome è finalizzato alla realizzazione di un sistema integrato, evitando così la frantumazione delle iniziative e la disper-sione delle risorse;

SI CONVIENE QUANTO SEGUE

Art. 1 Finalità e obiettivi dell’accordo Le Istituzioni Scolastiche intestatarie del presente accordo istituiscono tra loro un collegamento in rete ai sensi dell’art. 7 del DPR 275/99, che prende il nome di “LIM:LABORATORI INNOVAZIONE METODOLOGICA” L’accordo di rete è finalizzato a creare le condizioni di collaborazione tra le isti-tuzioni scolastiche e con i possibili referenti a livello regionale per promuovere la diffusione dell’innovazione tecnologica attraverso l’utilizzo della Lim ed altre tecnologie didattiche innovative. In specifico ci si propone di: • definire e realizzare progetti didattici relativi all’utilizzo delle tecnologie multimediali inseriti nei POF d'Istituto; • sostenere e valorizzare l’innovazione nella pratica didattica quotidiana; • assicurare un’azione di formazione continua del personale docente ; • operare a livello organizzativo e strutturale in sinergia tra istituzioni sco-lastiche operanti in uno stesso territorio ; Art. 2 Oggetto e durata 2.1. Gli obiettivi dell’accordo riguardano: -la creazione di una rete per la diffusione e l’utilizzo di buone pratiche nei per-corsi curricolari del primo ciclo di istruzione; -l’introduzione di metodologie innovative nel campo della didattica; -l’utilizzazione e diffusione delle nuove tecnologie per l’insegnamento/apprendimento;

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-la creazione di percorsi multimediali utili a favorire percorsi di continuità . 2.2 Le Istituzioni Scolastiche che aderiscono alla Rete si impegnano a: a. individuare ognuna un proprio referente, con l'incarico di promuovere inizia-tive didattiche e formative all'interno del proprio istituto e di svolgere un'azione di collegamento con la Rete; b. definire progetti didattici congiunti e/o afferenti alla rete inseriti nel Piano dell'Offerta Formativa d'istituto e concretamente realizzati; c. dare la propria disponibilità a scambiare materiale didattico e informativo; d. collaborare in materia di formazione del personale; e. mettere a disposizione materiale ; f. partecipare a gruppi di lavoro per la progettazione di iniziative e la costruzio-ne di strumenti didattici. 2.3.La durata dell’accordo è biennale a partire dall’a.s.2012-13. Art. 3 Organo responsabile della gestione 3. 1. Le Istituzioni Scolastiche intestatarie del presente accordo, individuano al proprio interno una scuola capofila cui è affidata l’attività organizzativa, istrut-toria, negoziale, di gestione delle risorse finanziarie e di esecuzione delle deci-sioni assunte dall’organo di cui al successivo punto 3.4. 3.2. L’istituto comprensivo di Azeglio assume il ruolo di scuola capofila di cui al presente articolo, p. 1 3.3 Le istituzioni scolastiche della Rete conferiscono alla scuola capofila formale mandato a rappresentarle nelle comunicazioni esterne concernenti l’attività della Rete stessa. 3.4. L’organo responsabile dell’individuazione delle specifiche attività oggetto della reciproca collaborazione all’ambito del presente accordo, viene individua-to nella “Conferenza di servizi”, così come disciplinata dall’art.14, L.241/90. Nella Conferenza di servizi le singole scuole sono rappresentate dal Dirigente Scolastico o suo delegato. 3.5. La convocazione della Conferenza di servizi è disposta dal Dirigente scola-stico della scuola capofila, che svolge anche la funzione di Presidente della Conferenza, o suo delegato. 3.6. L’Istituzione capofila si impegna a : -individuare un docente referente di rete; -individuare una o più persone con il compito di coadiuvare il referente; -predisporre un apposito capitolo di bilancio per la gestione finanziaria della re-te; -mettere a disposizione un locale ad uso della rete; -mettere a disposizione attrezzature e materiali adeguati per iniziative che do-vessero svolgersi al suo interno; -garantire la custodia dei materiali; -garantire la visibilità della rete anche attraverso il proprio sito web; -sperimentare buone pratiche relative all’utilizzo della Lim e delle tecnologie didattiche innovative ; -garantire l’esecuzione delle decisioni assunte dalle istituzioni scolastiche ade-renti.

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Art. 4 Recesso I Rappresentanti legali delle Istituzioni Scolastiche possono recedere dagli im-pegni assunti con il presente accordo con un preavviso di 60 giorni, fatti salvi gli impegni assunti alla data di comunicazione del recesso. Si acquisiscono agli atti della scuola capofila le rispettive delibere dei Collegi dei Docenti e dei Consigli di Circolo e/o di Istituto delle istitu-zioni scolastiche aderenti alla rete.

ACCORDO DI RETE: Rete di formazione e ricerc-azione per

l’implementazione delle Indicazioni Nazionali 2012

ACCORDO DI RETE TRA LE SEGUENTI ISTITUZIONI SCOLASTICHE:

CIRCOLO DIDATTICO DI SAN GIORGIO ISTITUTO COMPRENSIVO DI AZEGLIO

SCUOLA MEDIA STATALE “G. GOZZANO” DI CALUSO CIRCOLO DIDATTICO DI CALUSO

VISTO il D.M. 254/2012 con il quale il MIUR ha predisposto, per le scuole dell’infanzia e del primo ciclo, il Regolamento recante Indicazioni Nazionali per il curricolo, a norma dell’articolo 1, comma 4 del DPR n. 89 del 20 marzo 2009, che, a partire dall’a.s. 2012/13 costituiscono il quadro di riferimento per la progettazione curriculare affidata alle scuole VISTA la C.M. 22 del 26 agosto 2013, con la quale, considerata l’esigenza di realizzare l’avvio della fase di prima attuazione delle misure di accompagna-mento alle Indicazioni Nazionali 2012, il MIUR ha predisposto un preciso qua-dro organizzativo a livello nazionale e regionale VISTA la nota n.8905/U/C23.i dell’USR Piemonte con la quale si chiarivano i termini delle misure di accompagnamento alle Indicazioni a livello regionale e si forniva una scheda progetto specifica per la presentazione dei progetti sulle Indicazioni ribadendo l’esigenza di lavorare in reti di scuole VISTO il documento del Comitato Tecnico Scientifico “Accompagnare le Indica-zioni” CONSIDERATO che il collegamento in Rete tra le scuole autonome è finaliz-zato alla realizzazione di un sistema formativo integrato, evitando la frantu-mazione delle iniziative e la dispersione delle risorse; PREMESSO CHE :

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- l’art. 7 del D.P.R. 275/99 (Regolamento Autonomia delle Istituzioni Scolasti-che), consente accordi e convenzioni tra le Istituzioni Scolastiche per il coordi-namento di attività di comune interesse, - le istituzioni scolastiche intendono avvalersi della facoltà offerta dalla norma-tiva citata per meglio realizzare le proprie finalità istituzionali; - che l’accordo di rete sarà inserito nel Piano dell’Offerta Formativa delle Istitu-zioni Scolastiche; - l’adesione al presente accordo è stata decisa dai competenti organi collegiali con specifiche deliberazioni

SI CONVIENE QUANTO SEGUE Art. 1 Finalità e obiettivi dell’accordo Le Istituzioni Scolastiche intestatarie del presente accordo istituiscono tra loro un collegamento in rete ai sensi dell’art. 7 del DPR 275/99, che prende il nome di “Rete territoriale per la ricerca e l’innovazione”. L’accordo di rete è finalizzato a creare le condizioni di collaborazione tra le i-stituzioni scolastiche e con i possibili referenti a livello locale e regionale per l’implementazione delle Nuove indicazioni, per sviluppare percorsi di ricerca-zione sulle stesse e per condividere esperienze formative e buone pratiche e per la costruzione di un curricolo verticale. In specifico ci si propone di:

• promuovere e sperimentare percorsi di ricer-cazione che innovino le me-todologie didattiche

• realizzare azioni di informazione/formazione per il personale scolastico, i genitori, il territorio

• costruire un curricolo in senso orizzontale e verticale che tenga conto delle esigenze legate alle sfide di integrazione europea,

• sperimentare i nuovi curricoli e valutarne l’efficacia, • mettere a disposizione della rete e diffondere nel territorio buone pratiche

didattiche Art. 2 Contenuto dell’accordo 1. Le Istituzioni Scolastiche intestatarie del presente accordo, individuano al proprio interno una scuola capofila cui è affidata l’attività organizzativa, istrut-toria, negoziale, di gestione delle risorse finanziarie e di esecuzione delle deci-sioni assunte dall’organo di cui al successivo punto 2. L’istituto Circolo Didattico di San Giorgio Canavese assume il ruolo di scuola capofila di cui al presente articolo, p. 1 3. Le istituzioni scolastiche della Rete conferiscono alla scuola capofila formale mandato a rappresentarle nelle comunicazioni esterne concernenti l’attività della Rete stessa, compresa la referenza per l’USR per il Piemonte. 4. L’organo responsabile dell’individuazione delle specifiche attività oggetto della reciproca collaborazione all’ambito del presente accordo, viene individua-to nella “Conferenza di servizi”, così come disciplinata dall’art.14, L.241/90.

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Nella Conferenza di servizi le singole scuole sono rappresentate dal Dirigente Scolastico o suo delegato. 5. La convocazione della Conferenza di servizi è disposta dal Dirigente scolasti-co della scuola capofila, che svolge anche la funzione di Presidente della Confe-renza, o suo delegato. 6. La scuola capofila acquisirà nel proprio bilancio i finanziamenti per le attività della rete e gestirà i fondi destinandoli in base alle decisioni che saranno suc-cessivamente individuate dalla Conferenza di Servizi. 7. La rete s’impegna a collaborare strettamente affinché: - le scelte progettuali e la destinazione delle risorse risultino funzionali al rag-giungimento degli obiettivi - sia garantita la diffusione della documentazione - sia garantito il coinvolgimento degli alunni, dei docenti, delle famiglie e del territorio. 8. Ciascuna istituzione scolastica aderente alla rete si impegna ad attuare al proprio interno un processo di formazione dei docenti con modalità ed obiettivi condivisi. 9. Si costituisce un gruppo tecnico di lavoro con l’incarico di coordinare i grup-pi di lavoro presenti nelle scuole. 10. Il gruppo tecnico di lavoro è costituito da tutti i docenti referenti nominati dai capi d’istituto, con compiti di : referenza per la propria scuola, passaggio di comunicazioni/informazioni, svolgimento delle azioni previste e stabilite duran-te le riunioni, valutazione delle opportunità di revisione/integrazioni al proget-to, raccolta dati utili al monitoraggio e alla valutazione. 11. Il lavoro nelle singole scuole o gruppi di scuole potrà riferirsi ad una o più discipline/aree disciplinari, secondo quanto stabilito dal gruppo tecnico. 12. I Dirigenti scolastici delle istituzioni aderenti alla rete si impegnano ad at-tuare un comune percorso formativo sulla tematica delle Nuove Indicazioni. Art. 3 Durata dell’ accordo Il presente accordo ha la durata di un biennio, rinnovabile, a partire dalla data della stipula. Art. 4 Recesso I Rappresentanti legali delle Istituzioni Scolastiche possono recedere dagli im-pegni assunti con il presente accordo con un preavviso di 60 giorni, fatti salvi gli impegni assunti alla data di comunicazione del recesso. Si acquisiscono agli atti le rispettive delibere dei Collegi dei Docenti e dei Consigli di Circolo e/o di Istituto delle istituzioni scolastiche ade-renti alla rete.

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Linee guida per l'ammissione di sponsor

(Approvate dal Consiglio di Circolo del 24 ottobre 2008)

( Legge 27 dicembre 1997, n.449, art. 43 - legge 27/12/1997, n. 449- art.41 del D.I. 44/2001)

IIl Dpr 8 marzo 1999 n° 275 sull'autonomia scolastica, richiede a ciascuno dei protagonisti del ciclo educativo - docenti, responsabili degli istituti, personale della scuola, alunni, famiglie - un rinnovato e più ampio impegno. Sempre più forte si manifesta la necessità di offrire alle giovani generazioni ol-tre al sapere anche una più articolata educazione che li renda consapevoli della loro condizione di cittadini liberi ed eguali, responsabilmente partecipi della vita sociale e soggettivamente membri di una collettività solidale. Le attuali sfide educative comportano un impegno intellettuale e strumentale, con necessità finanziarie che le risorse economiche attualmente messe a dispo-sizione dallo stato e dagli enti locali, non sempre sono in grado di soddisfare. Si rende quindi necessaria la ricerca di fonti di finanziamento, integrative di quelle pubbliche, per poter costruire un'istituzione scolastica non solo più at-trezzata, non solo più dinamica, ma anche capace o almeno messa nelle condi-zioni di poter sperimentare percorsi formativi nuovi, originali. Fonti di finanziamento integrative significa, in altri termini, sostenitori, spon-sor, mecenati. Prima di intraprendere la ricerca di queste figure, il Consiglio di Circolo indica una serie di requisiti che saranno la griglia di selezione dei potenziali 'offerenti' dell'Istituto, partendo dalla inderogabile condizione della scuola quale luogo protetto per il bambino. CRITERI DI SELEZIONE DEL SOSTENITORE Premesso che qualsiasi forma di rapporto, fra l'Istituzione scolastica e l'eroga-tore di finanziamenti, deve essere privo del coinvolgimento sia attivo che pas-sivo dei bambini, si dovranno escludere le seguenti tipologie merceologiche: • Beni voluttuari in genere (abbigliamento, bibite analcoliche ed alcoliche in genere, giocattoli, profumi, preziosi, casalinghi, ecc.); • Produzioni dove è più o meno evidente il rischio per l'essere umano o per la natura (industrie chimiche o farmaceutiche, industrie belliche); Inoltre aziende sulle quali grava la certezza o anche il solo sospetto di compor-tamenti censurabili (sfruttamento del lavoro minorile, rapina delle risorse nei paesi del terzo mondo, inquinamento del territorio, speculazione finanziaria, condanne passate in giudicato, atti processuali in corso, ecc.). OPPORTUNITA' PER IL SOSTENITORE Le più diffuse forme di finanziamento privato alle scuole prevedono, la richiesta di un ritorno di immagine dell'erogatore, mediante la comparizione del suo logo e/o del suo nominativo, sul materiale informativo prodotto dalla scuola in rela-zione all'evento che vede coinvolto il finanziatore.

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Qualora il contributo non fosse legato ad una specifica iniziativa possono esse-re proposte altre forme di contribuzione e conseguenti ritorni: • divulgazione a mezzo stampa dell'iniziativa di finanziamento/donazione; • apposizione del logo del/dei sostenitori sul materiale cartaceo prodotto dal Circolo e sul sito web. DEFINIZIONE DELL'OBIETTIVO DA RAGGIUNGERE Finalità determinata Nel caso si abbia a disposizione l'esatto preventivo di una determinata attività (progetto, manifestazione, acquisto di materiali ecc.) è possibile realizzare la ricerca di finanziatori con finalità specifica. A costoro si proporrà la formula del ritorno di immagine legata all'evento, con un contributo minimo che dovrà essere definito di volta in volta a seconda della importanza dell'evento proposto. Finalità non predeterminata Altri obiettivi possono essere determinati anche in momenti seguenti alla rac-colta di finanziamento. In questi casi è possibile offrire al sostenitore forme di pubblicizzazione della propria immagine mediante le elencate già ipotesi che devono trovare una va-lutazione economica legata alla tipologia e ai tempi di visibilità del sostenitore e che verranno stabilite , di volta in volta e a seconda dei casi,dal Dirigente Scolastico,sentito il parere degli organi collegiali. Tipologia

• donazione di materiali per la didattica (anche riciclati):

• sponsorizzazioni etiche forniture di materiali per le attività scolastiche in cambio di forme pubblicitarie non invasive e rispettose della missione educativa della scuola.

• contributo finanziario per attività o progetti della scuola che intendi sostenere.

Presentazione La ricerca di sponsorizzazioni si attuerà attraverso uno spazio sul sito del Cir-colo e/o attraverso l’informazione cartacea .

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VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI Il processo di valutazione degli alunni è strettamente connesso con l’attività di programmazione, non solo per il controllo degli apprendimenti ma come verifica dell’intervento didattico al fine di apportare eventuali modifiche al progetto educativo. Le insegnanti di scuola primaria, durante la programmazione, stabiliscono collegialmente a classi parallele, prove di verifica degli apprendimenti che vengono utilizzate: • in ingresso • in itinere • nel momento terminale.

Il documento ufficiale resta la scheda di valutazione, elaborata a livello di Cir-colo didattico, in cui compaiono la valutazione periodica e annuale e il giudizio globale che include aspetti relazionali e socio-affettivi degli alunni.

CRITERI DI VALUTAZIONE

Ai sensi e per gli effetti dell’art.4,comma 4 del D.P.R. 275/1999 e dell’art.1,c.5 del D.P.R. 122/2009, la valutazione e l’attribuzione dei voti disciplinari verrà effettuata sulla base dei criteri di seguito riportati. 1) La gamma dei voti decimali da 5 a 10 viene assegnata secondo la seguente tabella:

SITUAZIONI DI APPRENDIMENTO

VOTI

Carenza di attenzione e impegno tale da compromettere l’apprendimento. Inadeguate prestazioni per la maggior par-te degli indicatori

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Prestazioni solo parzialmente adeguate nella maggior parte degli indicatori usati. Capacità di strutturare l’argomento in al-

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cuni dei suoi aspetti,ma non in modo com-pleto. Relativa autonomia nell’applicare le proce-dure.

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Adeguate prestazioni solo per alcuni indi-catori. Capacità di strutturare l’argomento nei suoi aspetti fondamentali. Discreta autonomia nell’applicare le proce-dure.

7

Adeguate prestazioni per tutti gli indicatori. Adeguato possesso delle conoscenze fon-damentali di base. Adeguata capacità nell’applicare le fonda-mentali procedure.

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Sicurezza di prestazioni per la maggior parte degli indicatori disciplinari. Sicuro possesso delle conoscenze oggetto di insegnamento. Sicurezza nell’applicare le fondamentali procedure. Capacità di servirsi degli apprendimenti in contesti diversi.

9

Eccellenza delle prestazioni in tutti gli indi-catori considerati. Sicuro ed articolato possesso delle cono-scenze oggetto di insegnamento. Padronanza nell’applicare procedure. Capacità di servirsi degli apprendimenti in contesti diversi.

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2) I voti disciplinari per gli alunni diversamente abili vengono determinati se-condo le specifiche procedure previste dal P.E.I. di cui all’art 12,comma 5 della L.104/92. 3) Per gli alunni non italofoni di nuovo e/o recente inserimento si fa riferimento al protocollo di accoglienza deliberato dagli Organi Collegiali (prot. N°1208 del 22/05/09). 4) Per gli alunni diagnosticati con DSA la valutazione tiene conto delle specifi-che situazioni di tali alunni;sono adottati strumenti compensativi e dispensativi ritenuti idonei nelle attività didattiche e nelle prove di verifica.

La valutazione nella scuola dell’infanzia precede, accompagna e segue i percorsi curricolari assumendo una funzione formativa, di accompagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento.

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PROGRAMMAZIONI EDUCATIVE E DIDATTICHE

La scuola, nel rispetto degli obiettivi stabiliti dalle indicazioni ministeriali e della libertà di insegnamento dei docenti, definisce i curricoli di base, indivi-duando gli obiettivi specifici dell’apprendimento, i contenuti, i metodi e gli strumenti idonei a favorire il pieno sviluppo della personalità degli alunni, nel rispetto dei ritmi e degli stili di apprendimento di ognuno.

I curricoli tengono in considerazione le aspettative, gli interessi, le esi-genze dei protagonisti del processo formativo (allievi, docenti, genitori) e le ca-ratteristiche del contesto in cui la scuola sorge e opera.

Essi sono elaborati dal Collegio dei Docenti, dai consigli di interclas-se/intersezione, dai teams di lavoro ed hanno alla base, come principi condivisi da tutti gli operatori, la realizzazione dell’unitarietà dell’azione educativa e la costruzione di un clima positivo di lavoro.

Nel nostro Circolo le programmazioni sono scandite in:

ANNUALI, in cui sono definiti gli obiettivi specifici, i contenuti e le attività, le indicazioni metodologiche di ogni asse culturale; SETTIMANALI, di team, per definire nel dettaglio le attività delle diverse aree disciplinari. Nella PROGRAMMAZIONE ANNUALE elaborata è delineato il piano generale de-gli obiettivi specifici degli assi culturali. Nella PROGRAMMAZIONE PERIODICA, invece, i docenti, esercitando la loro li-bertà di insegnamento, riprendono in considerazione gli obiettivi specifici e progettano le adeguate attività didattiche. I gruppi di programmazione, organizzati per classi parallele, sono coordinati da un insegnante referente. Attualmente gli assi culturali di riferimento definiti nel Circolo sono:

• asse dei linguaggi • asse matematico • asse scientifico-tecnologico • asse geo-storico-sociale

L’insegnamento della lingua straniera è svolto da insegnanti specialisti e spe-cializzati, così come quello della Religione Cattolica Le suddivisioni orarie settimanali delle singole discipline fanno riferimento ai rapporti minimi di cui al D.M. 10-09-91 e ai rapporti massimi individuati dal Collegio dei Docenti.

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INSERIMENTO ED INTEGRAZIONE DI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

Compito primario della Scuola è quello di impartire l’istruzione, tale obiettivo non può rimanere fine a se stesso, ma lo si deve inquadrare in una “piena formazione della personalità degli alunni”.

Il diritto all’educazione e all’istruzione degli alunni in situazione di han-dicap nelle sezioni e nelle classi comuni delle scuole di ogni ordine e grado è disciplinato dalla cosiddetta Legge-Quadro sull’handicap, cioè dalla legge 5 febbraio 1992, n.104, che riprende e perfeziona quanto precedentemente di-sposto da altre norme legislative.

L’integrazione è dunque un concetto ben più ampio di quello che defini-sce il solo inserimento nelle classi comuni, condanna tutte le forme di esclusio-ne, di carità compassionevole, di assistenzialismo e promuove i diritti alla per-sona: il diritto alla qualità della vita, allo studio, alla relazione, allo sviluppo di tutte le potenzialità ed eccellenze, alla cura come rispetto e dignità, all’autodeterminazione e alla non discriminazione. Tutto ciò attraverso un im-pegno che coinvolge tutta la scuola e richiede piccoli o grandi cambiamenti. La Legge Quadro prevede l’istituzione di un Gruppo di studio e di lavoro di Cir-colo, con il compito di predisporre e seguire il percorso formativo degli alunni portatori di handicap.

Il Gruppo ha il compito di : - analizzare la situazione complessiva nell’ambito delle scuole di

competenza (numero alunni in situazione di handicap, tipologia dell’handicap, classi coinvolte);

- coordinare l’attività di integrazione (corsi di formazione e autofor-mazione

- predisporre le procedure di continuità; - analizzare le difficoltà sorte ed attivare strategie organizzative

(confronto, invio a consulenti specifici, utilizzo di strumenti multimediali) capaci di rispondere efficacemente alle problematiche;

- attivare il raccordo con gli Enti corresponsabili del processo di in-tegrazione;

- offrire agli Organi Collegiali consulenza per la formazione delle classi;

- attivare possibilità di consulenza e sostegno alle insegnanti del Circolo, riguardo problematiche relative alle difficoltà di apprendimento;

creare percorsi formativi, in collaborazione con le famiglie, volti a favorire e migliorare lo sviluppo integrale del bambino.

Il Gruppo ha evidenziato tre aspetti prioritari che è necessario svilup-pare e migliorare per garantire una sempre più efficace integrazione, nella scuola che accoglie il deficit e riduce l’handicap:

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1. Dalla socializzazione alla piena realizzazione delle poten-zialità. L’obiettivo è quello di produrre il massimo di efficacia formativa.

2. L’autonomia didattica e organizzativa. L’autonomia è un forte volano di adattamento di curricoli, didattiche, tempi, organizzazione, spazi, alle esigenze di ognuno.

3. L’integrazione dell’integrazione. L’integrazione tra i diversi Servizi è strategica per ottimizzare gli interventi e realizzare pienamente il progetto formativo.

I percorsi formativi prevedono lo sviluppo:

• dell’apprendimento • della comunicazione • delle relazioni • della socializzazione • dell’autonomia e della comunicazione personale.

Momento significativo nell’iter formativo riguarda, come precedente-

mente indicato, l’esigenza di una integrazione di tutte le competenze e di tutte le professionalità che entrano in gioco:

- la scuola, nelle sue diverse componenti; - gli operatori delle Aziende Sanitarie Locali; - assistenti per l’autonomia e la comunicazione; - la famiglia.

Il Gruppo infatti, mediante incontri sistematici, interagisce con modalità

costante e continuativa con i familiari, gli operatori ASL, gli educatori. Come previsto dalla Legge-Quadro, il processo di integrazione passa at-

traverso: 1. l’individuazione dell’alunno come persona in situazione

di handicap; 2. la definizione di una “diagnosi funzionale”; 3. la predisposizione di un “profilo dinamico funzionale”; 4. la formulazione di un “piano educativo individualizzato”; 5. la stesura della Relazione Osservativa nell’accoglienza dei

bambini, sia all’ingresso alla scuola dell’infanzia, sia nel passaggio alla scuola Primaria;

6. le occasioni di verifica degli interventi realizzati e di aggiornamento della documentazione. Vengono inoltre definite le modalità di intervento, le caratteristiche pe-

culiari di tale documentazione e i limiti degli interventi stessi, avendo ben pre-sente le esigenze di sviluppo della personalità complessiva e non le singole prestazioni.

Al momento dell’entrata a scuola il Gruppo, dopo una iniziale osserva-

zione mirata e sistematica, predispone il progetto di integrazione, in cui si e-

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videnziano gli strumenti, i materiali e gli ausili, che sono necessari per la sua realizzazione.

In seguito verranno redatti tutti i documenti necessari alla progettazio-ne, cioè:

1. Il Profilo Dinamico Funzionale (PDF). Dopo un primo pe-

riodo di osservazione, i genitori, il referente del caso (ASL), gli insegnan-ti, gli educatori, sulla base della conoscenza dell’alunno e del contenuto della diagnosi funzionale, concordano gli obiettivi didattici ed educativi e le proposte di attività dell’intero ciclo scolastico.

2. Il Piano Educativo Individualizzato (PEI). Il gruppo tecni-co propone interventi integrati ciascuno secondo le proprie specificità, re-lativi all’educazione, all’istruzione ed all’integrazione scolastica, stabilen-do modalità e tempi di verifica per il raggiungimento degli obiettivi pre-fissati..

A partire dall’anno in corso, verrà implementato l’utilizzo dell’ ICF (In-

ternational Classification of Functioning) sviluppato all’interno dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (ONU).

Obiettivo dell’ICF è: - la definizione di uno schema di classificazione utilizzabile in tutto il

mondo, in ogni contesto culturale, per descrivere in modo coerente il funzionamento della persona;

- fornire una base scientifica per la comprensione e lo studio della salu-te, delle condizioni, conseguenze e cause ad essa correlate;

- fornire uno schema di codifica sistematico per i sistemi informativi sa-nitari.

L’approccio viene chiamato bio-psico-sociale perché la salute viene valu-tata complessivamente secondo tre dimensioni: biologica, individuale e sociale.

La disabilità viene quindi intesa come una complessa relazione tra la condizione di salute di un individuo, i fattori personali e i fattori ambientali, os-sia il contesto in cui egli vive.

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PIANO PER L’INCLUSIONE- BES

Con la direttiva dello scorso 27 dicembre 2012 e della C.M n 8 del 6/3/2013 relativa ai Bisogni educativi speciali (BES) il MIUR ha accolto gli orientamenti da tempo presenti in alcuni Paesi dell’Unione europea che com-pletano il quadro italiano dell’inclusione scolastica.

Il concetto di Bisogni Educativi Speciali (BES) si basa su una vi-sione globale della persona con riferimento al modello ICF della classificazione internazionale del funzionamento, disabilità e salute (International Classifica-tion of Functioning, disability and health) fondata sul profilo di funzionamento e sull’analisi del contesto, come definito dall’Organizzazione Mondiale della Sani-tà (OMS, 2002) .

Rientrano nella più ampia definizione di BES tre grandi sotto-categorie: quella della disabilità; quella dei disturbi evolutivi specifici e quella del-lo svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale.

La circolare del 6 marzo 2013 tra le varie questioni esplicava che in te-ma di BES si doveva realizzare un gruppo di lavoro per l’inclusione (in sigla GLI) il quale svolge, sulla carta, le seguenti funzioni: rilevazione dei BES pre-senti nella scuola;raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi posti in essere anche in funzione di azioni di apprendimento organizzativo in rete tra scuole e/o in rapporto con azioni strategiche dell’Amministrazione;focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colle-ghi sulle strategie/metodologie di gestione delle classi;rilevazione, monitorag-gio e valutazione del livello di inclusività della scuola;raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai singoli GLH Operativi sulla base delle effettive esi-genze, ai sensi dell’art. 1, c. 605, lettera b, della legge 296/2006, tradotte in sede di definizione del PEI come stabilito dall'art. 10 comma 5 della Legge 30 luglio 2010 n. 122 ;elaborazione di una proposta di Piano Annuale per l’Inclusività riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico (entro il mese di Giugno)

La nostra Scuola ha elaborato per l’Anno Scolastico 2013/14, il “Piano Annuale per l’Inclusività” alla stesura del quale hanno collaborato le F.S. e un gruppo di lavoro per l’inclusione (in sigla GLI) il quale svolge, sulla carta, le seguenti funzioni: rilevazione dei BES presenti nella scuola; raccolta e docu-mentazione degli interventi didattico-educativi posti in essere anche in funzio-ne di azioni di apprendimento organizzativo in rete tra scuole e/o in rapporto con azioni strategiche dell’Amministrazione; focus/confronto sui casi, consulen-za e supporto ai colleghi sulle strategie/metodologie di gestione delle classi; ri-levazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola; rac-colta e coordinamento delle proposte formulate dai singoli GLH Operativi sulla base delle effettive esigenze, ai sensi dell’art. 1, c. 605, lettera b, della legge 296/2006, tradotte in sede di definizione del PEI come stabilito dall'art. 10 comma 5 della Legge 30 luglio 2010 n. 122 ; elaborazione di una proposta di Piano Annuale per l’Inclusività riferito a tutti gli alunni con BES, da redige-re al termine di ogni anno scolastico (entro il mese di giugno)

Il PAI è, per la nostra scuola, lo sfondo integratore, nonché la scelta pe-dagogica che intende concretizzare per accogliere le numerose e variegate i-stanze provenienti dalla comunità educante,dalle famiglie e dall’intero territo-rio; Il PAI è una scelta civile prima che pedagogica visto che l’Istruzione è un

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diritto sancito dalla Costituzione la quale chiede che tale diritto sia garantito a tutti, anche attraverso azioni e processi finalizzati a rimuovere “Ostacoli” di qualsiasi natura essi siano.

INTERVENTI PER ALUNNI CON DSA /EES

In integrazione della normativa generale DPR 275/99 – Regolamento

dell’Autonomia e delle note del MIUR, con la L. 8/10/2010 n. 170 – Nuove Norme in materia di Disturbi Specifici di Apprendimento in ambito scolastico , sono stati definiti tali disturbi, identificati con le sigle DSA e EES.

DSA = Disturbi Specifici di Apprendimento EES = Esigenze Educative Speciali Per DSA si intendono alunni con un’alterazione delle modalità normali di

acquisizione di determinate abilità scolastiche, quali la lettura, la scrittura e il calcolo. La loro caratteristica principale è la specificità: il disturbo riguarda uno specifico dominio di abilità, in modo sugnificativo ma circoscritto, lasciando in-tatto il funzionamento intellettivo generale. Altre caratteristiche sono l’eterogeneità dei quadri funzionali e dei profili di sviluppo.

Rientrano nei Disturbi Specifici Evolutivi di Apprendimento: - dislessia - disgrafia - disortografia - discalculia

Gli alunni con Esigenze Educative Speciali sono soggetti che che ne-

cessitano di specifica programmazione educativa e che risultano così valutati dai Servizi di Neuropsichiatria Infantile o da struttura Specialistica del SSN en-tro il 31/12 dell’anno di riferimento:

PATOLOGIA CODIFICATA SECONDO CLASSIFICAZIONE ICD 10 DELL’OMS:

Sindromi e disturbi da alterato sviluppo psicologico ( codici da F80 a F89) F 80 – Disturbo evolutivo specifico dell’eloquio e del linguaggio F 81 - Disturbo evolutivo specifico delle abilità scolastiche (comprende

Dislessia) ( D.S.A.) F 82 - Disturbo evolutivo specifico delle abilità motorie F 83 - Disturbi evolutivi specifici misti F 88 – Altri sintomi e disturbi da alterato sviluppo psicologico F 89 – Sindromi e disturbi non specificati da alterato sviluppo psicologico Sindromi ipercinetiche ( comprende ADHD) F 90.0 – Disturbo dell’attività e dell’attenzione F 90.1 – Disturbo ipercinetico della condotta F 90.8 – Sindromi ipercinetiche di altro tipo F 90.9 – Sindrome ipercinetica non specificata Deficit cognitivo Livello intellettivo con QI compreso indicativamente tra i valori 70 e 84 (

codificato nel sistema Npi.net con il codice QXX: capacità cognitive al limite QI da 70 a 84.

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Per gli alunni con DSA e EES si prevedono 4 tipi di intervento:

1. Intervento di tipo preventivo, attraverso programmi di po-tenziamento dei pre-requisiti dell’apprendimento della letto-scrittura, da attuarsi a partire dalla Scuola dell’Infanzia

2. Diagnosi precoce attraverso il riconoscimento dei sintomi, l’attivazione di trattamenti tempestivi nelle prime fasi di apprendimento della letto-scrittura e sensibilizzazione della famiglia al problema.

3. Elaborazione di idonei piani programmatici personaliz-zati di intervento da parte dei docenti, nelle cui classi sono presenti a-lunni con diagnosi specifiche, che dovranno tenere conto delle caratteri-stiche individuali dell’alunno, dei punti di forza e debolezza, delle risorse a sua disposizione ed il rispetto dei suoi stili di apprendimento e prevede-re un percorso di apprendimento parallelo rispetto a quello tradizionale

4. Intervento di tipo globale che coinvolga tutte le risorse presenti: le persone famiglia, alunno, docenti, tecnici, referenti ASL e privati), le conoscenze ( culturali, legislstive, didattiche, psicologiche, pedagogiche), gli strumenti ( tradizionali, compensativi, dispensativi), le strategie ( metodologiche, didattiche). Il Gruppo ed i docenti concorderanno i criteri e le modalità di verifica e di

valutazione, prevedendo la compensazione di prove non ritenute adeguate e valutazioni più attente ai contenuti.

Compiti del referente DSA

- Mettere a disposizione dei colleghi la normativa di riferimento e fornire consulenza in merito

- fornire informazioni e ricercare materiali didattici sulle difficoltà di ap-prendimento

- organizzare una mappatura degli allievi con disturbo specifico di appren-dimento

- fornire la modulistica specifica ai colleghi che la richiedano - predisporre monitoraggi periodici per studiare l’evoluzione e l’efficacia

delle iniziative programmate - fornire ai docenti nell’adozione di Percorsi Educativi Personalizzati e

di criteri valutativi adeguati nel rispetto delle disposizioni nazionali - organizzare, nell’ambito degli incontri di continuità, il passaggio delle in-

formazioni degli allievi che si iscrivono ad altra scuola - in caso di trasferimento dell’alunno, predisporre la documentazione ne-

cessaria ed informare gli insegnanti della scuola che accoglie l’allievo - occuparsi delle comunicazioni con AID, ASL, MIUR/URS/UFFICI periferici,

Reti di scuole - frequentare corsi di formazione e aggiornamento con successiva sessione

di ricaduta al collegio dei docenti.

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COME GESTIRE LO SVANTAGGIO CULTURALE

Nella scuola si può verificare la presenza di alunni in situazione di

svantaggio culturale dovuto a situazioni familiari, a scarsa scolarizzazione pre-gressa, a provenienza culturale diversa.

Entrando nelle aule scolastiche, lo svantaggio, che produce un appren-dimento difficoltoso, rischia di esaltarsi in un apprendimento ancora più diffi-coltoso. Lo svantaggio è un fenomeno molto complesso, in cui intervengono fattori che a volte sono difficili da controllare.

Un ruolo determinante lo riveste l’insegnante, che applicherà precise metodologie didattiche, creerà rapporti interpersonali positivi che facilitino l’adattamento scolastico, organizzerà attività in piccolo gruppo e predisporrà interventi diversificati .

Sono inoltre attive convenzioni con operatori del volontariato sociale per ampliare l’offerta di risorse umane e professionali in grado di operare con alun-ni in particolare situazione di disagio.

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L'ACCOGLIENZA La scuola si impegna a favorire l’accoglienza dei genitori e degli alunni.

NELLE SCUOLE DELL’INFANZIA l'inizio dell'attività didattica viene prece-duto da assemblee, a cui sono invitati soprattutto i genitori dei bambini nuovi, per concordare un piano di inserimento degli alunni.

La presenza dei genitori in sezione, nei primi giorni di inserimento, viene limitata a pochi momenti per dare spazio a giochi spontanei, giochi di gruppo, conoscenza reciproca degli alunni, conoscenza dell'ambiente e delle persone che vi lavorano, conoscenza dei contrassegni.

NELLA SCUOLA PRIMARIA si cerca di favorire un piacevole approccio con

la scuola organizzando visite degli alunni della scuola dell’infanzia alla primaria, dove gli ex compagni dei più piccoli raccontano le loro esperienze rassicurando e offrendo ai più piccoli stimoli e aspettative positive nei confronti della scuola.

Sono previsti inoltre scambi di materiali prodotti ed attività in comune tra insegnanti ed alunni delle “classi ponte” (infanzia – primaria, primaria- scuola secondaria di primo grado).

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CONTINUITA' EDUCATIVA

L'articolo 2 della legge 148 del 5-6-90 concretizza le forme e le modalità della continuità. Esse concernono: 1. la comunicazione dei dati sull'alunno; 2. la comunicazione di informazioni sull'alunno acquisite anche tramite la collaborazione con la famiglia; 3. il coordinamento dei curricoli degli anni iniziali e terminali; 4. la formazione delle classi iniziali; 5. il sistema di valutazione degli alunni (insegnamento/apprendimento); 6. l'utilizzo dei servizi di competenza degli Enti Locali (impianti sportivi, laboratori, parchi gioco, ludoteche, biblioteche...); 7. incontri tra i Capi di Istituto e Docenti per "favorire opportune armonizzazioni della programmazione didattica". Per ciò che concerne il sistema di valutazione, si identificano, si valutano e si certificano i livelli di competenza raggiunti dagli alunni cinquenni e dagli alunni delle classi prime e quinte di scuola primaria.In merito alla continuità didattica tra scuola primaria e scuola secondaria di primo grado vengono attuati incontri tra Capi di Istituto circa iscrizioni, notizie alunni, confronti di programma-zioni, accordi per le feste di accoglienza, organizzazione di manifestazioni che coinvolgano le classi quinte e prima secondaria, (realizzazione di giornalini, concorsi grafico- pittorici, ...) Alcune scuole, per ciò che concerne la continuità educativa, organizzano momenti di incontro-festa in occasione di ricorrenze importanti, scambiandosi reciproci inviti. La continuità educativa si realizzerà tenendo conto della storia scolastica precedente del bambino in modo attivo e proponendo elementi curricola-ri e organizzativi nuovi, che a quella storia si possono collegare. Sarà intesa anche in senso bidirezionale, cioè come passaggio e assunzione di modalità organizzative e di metodologie di conduzione, proprie del grado di scuo-la inferiore da parte della scuola che segue.

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In relazione anche alle esperienze pregresse si adotteranno iniziative finalizzate al raccordo tra i diversi ordini di scuola. Un’ iniziativa concreta per favorire il raccordo tra scuola dell’infanzia e scuola primaria potrà consi-stere nell’individuare in comune alcuni semplici obiettivi educativi e nel portare avanti attività coordinate tra i due ordini di scuola, finalizzate al raggiungimento ed al consolidamento degli obiettivi. Verranno individuati momenti per la comunicazione di: 1. informazioni, dati scolastici e non, supporti offerti dagli enti territoria-li, per quanto riguarda gli alunni; 2. modalità di lavoro degli insegnanti (programmazione didattica, sistema di valutazione degli alunni, formazione delle classi iniziali). Gli organi collegiali, previsti dal DPR 416/74, trovano la loro motivazione anche nell'esigenza di garantire ed attuare forme di continuità orizzonta-le. Infatti tutti gli organi collegiali (Consigli d'Interclasse, Consigli di Circolo) sono costituiti anche dalla componente genitori. Sono inoltre attivi tavoli di concertazione interistituzionali su tematiche inerenti il benessere dei minori con la presenza di rappresentanti degli Enti Locali ,di altre associazioni operanti sul territorio, del CISS-AC , del servi-zio di NPI e della Dirigenza Scolastica.

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LA LINGUA STRANIERA NEL CIRCOLO DIDATTICO DI CALUSO

L’insegnamento della lingua straniera è stato avviato nel nostro Circolo sin dall’a.s. 1992-93.Nel corso degli anni si è articolato come insegnamento curri-colare arricchito da numerose esperienze extra curricolari: attività di animazio-ne teatrale, introduzione dell’intervento di un docente lettore madrelingua, partecipazione al Progetto Socrates Assistentato Lingua Comenius, l’interazione epistolare con coetanei anglofoni e la partecipazione a progetti con scuole stra-niere (Progetti Socrates Comenius Azione).

Dall’a.s. 2009/2010 gli alunni delle classi quinte del Circolo hanno l’opportunità di acquisire una certificazione in lingua inglese del primo livello del Trinity College ( GESE 1), sostenendo un esame orale su argomenti svolti durante i cinque anni. Dallo scorso anno scolastico tale opportunità è stata estesa anche alle classi terze e quest’anno gli alunni di classe quinta potranno candidarsi an-che per l’esame di 2° livello. Questo con la duplice valenza di incentivare e motivare l’apprendimento di una seconda lingua e di valutare complessivamente il livello di produzione orale in lingua inglese degli alunni uscenti, secondo un quadro comune europeo di rife-rimento. La scuola secondaria di primo grado di Caluso offrirà poi l’opportunità di acquisire certificazioni di gradi successivi. Dall’a.s. 2011/2012, in tutte le scuole dell’infanzia del Circolo è attivo per gli alunni cinquenni un progetto di arricchimento dell’offerta formativa volto a fa-vorire un primo ludico incontro con la lingua inglese. Non ci si propone un in-segnamento precoce, ma una sensibilizzazione del bambino verso un codice linguistico diverso dal proprio, utile per la sua crescita formativa. Le risorse di organico a disposizione del Circolo sono così utilizzate: le insegnanti specializzate dei vari team insegnano l’inglese nella porpria classe di docenza, due insegnanti specialiste coprono le classi per le quali manca nel teaml’insegnnate di L2, una insegnante specializzata opera in due classi L’offerta formativa si articola nel seguente modo: 1 ora nelle classi prime; 2 ore nelle seconde; 3 ore di lezione nelle classi terze, quarte, quinte; alcune variazioni si sono rese necessarie per esigenze organiz-zative. Nelle pluriclassi l’orario settimanale viene calcolato in base al monte ore mini-mo della classe di grado superiore.

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5. ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ DIDATTICHE NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA: IL CURRICOLO BASE

Alla luce delle "NUOVE INDICAZIONI NAZIONALI" 2012, le attività didattiche del Circolo sono organizzate al fine di favorire lo sviluppo dell’identità, dell'au-tonomia, della competenza e del pensiero scientifico, allo scopo di avviare gli alunni alle prime esperienze di cittadinanza.

Si articolano in: • attività di laboratori e di sezioni aperte • attività di gruppo in sezione • attività di piccolo gruppo • attività per gruppi di età omogenea.

Nei plessi del Circolo si allestiscono spazi-laboratorio, angoli di attività in cui i bambini possono toccare, manipolare, costruire ed inventare.

Si usa materiale povero, di recupero, strutturato e non.

Per attuare i suoi compiti la scuola si organizza in modo funzionale rispetto agli obiettivi educativi da perseguire, predisponendo un’adeguata organizzazione didattica, che parta dalle effettive capacità ed esigenze degli alunni.

La Scuola dell’Infanzia è oggi un sistema pubblico integrato in evoluzione, che rispetta le scelte educative delle famiglie e realizza il senso nazionale e univer-sale del diritto all’istruzione perseguendo la finalità dello sviluppo dell’identità, dell’autonomia, della competenza e della cittadinanza.

Sviluppare l’identità significa diventare consapevoli del proprio corpo, della propria personalità e del proprio stare con gli altri; vuol dire imparare a cono-scersi e a sentirsi riconosciuti dagli altri, in un ambiente sociale allargato.

Sviluppare l’autonomia significa saper fronteggiare le situazioni problematiche attraverso strategie di soluzione, saper cooperare con gli altri e se è il caso

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modificare il proprio convincimento, saper chiedere aiuto avendo la consapevo-lezza del proprio limite.

Sviluppare la competenza significa promuovere nell’ambito dell’esperienza e sotto forma di gioco le capacità di esplorare, osservare, confrontare e intuire; implica inoltre sapere descrivere, tradurre, rievocare, narrare e rappresentare i fatti significativi dell’esperienza stessa. Nella scuola dell’Infanzia le competenze implicano il possesso di un insieme di abilità, di conoscenze e di atteggiamenti affettivo-cognitivi.

Sviluppare il senso della cittadinanza significa scoprire l'altro da sé e attribui-re progressivamente importanza agli altri e ai loro bisogni; comprendere l'im-portanza di regole condivise e il primo riconoscimento di diritti e doveri uguali per tutti.

E’ previsto anche l’insegnamento della Religione Cattolica solo per i bambini che se ne avvalgono. Le competenze previste per i bambini in uscita dalla scuola dell’infanzia sono intese come consolidamento delle abilità sensoriali, percettive, motorie, linguistiche e intellettuali e come sviluppo di ulteriori capacità culturali e cognitive, tipiche del pensiero adulto, che si articolano nei cinque campi di esperienza.

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6. ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITÀ DIDATTICHE NELLA SCUOLA PRIMARIA

Per favorire la formazione degli alunni, le attività didattiche della scuola primaria, si articolano in diversi modi:

• lezione collettiva (comunicazione di informazioni uguali per tutti, eventual-mente con utilizzo di mezzi audiovisivi)

• attività di piccolo gruppo (attività di ricerca, di approfondimento, di recupe-ro)

• attività a classe organizzata a laboratorio (consentono un diverso uso degli spazi e delle attrezzature; gli alunni possono beneficiare di maggiori oppor-tunità di apprendimento e di stimoli alla socializzazione)

• interventi individualizzati (strategie adeguate alle esigenze dei soggetti).

UTILIZZO DELLE CONTEMPORANEITÀ DEI DOCENTI L'Istituzione scolastica, nell'esercizio dell'autonomia didattica e organizza-tiva prevista dal Dpr 275/99, articola il tempo scuola in modo flessibile, indivi-duando le soluzioni più idonee al migliore impiego delle risorse. Le ore di con-temporaneità disponibili nell’organico di istituto vanno utilizzate prioritariamen-te “per l’ampliamento del tempo pieno sulla base delle richieste della famiglie e, in subordine, per la realizzazione di altre attività volte a potenziare l’offerta formativa” (da Circ. MIUR n.38 del 2/4/09.) Sulla base del disposto normativo, ferma restando la prioritaria esigenza di una adeguata e funzionale organizzazione che favorisca lo sviluppo delle competenze degli alunni e l’ampliamento delle opportunità formative, si usano le risorse a diposizione per:

1. la realizzazione di interventi individualizzati, cioè un adeguamento della didattica alle possibilità dei singoli alunni che consenta loro di raggiungere mete comuni attraverso percorsi diversificati;

2. l’impiego di metodologie rivolte al piccolo gruppo per attività di laboratorio e di ricerca;

3. il recupero per gli alunni con difficoltà; 4. l’inserimento di alunni stranieri;

5. l’organizzazione delle attività formative delle pluriclassi;

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6. l’alfabetizzazione informatica intesa non tanto come disciplina a se stante, ma come attività trasversale a tutte le discipline;

7. la realizzazione dei progetti contenuti nel P.O.F.

Le finalità che la scuola persegue e che orientano le sue scelte educative e di-dattiche vengono desunte dalle Nuove Indicazioni Nazionali 2012 per il Currico-lo e rapportate alle esigenze educative della comunità e dei singoli allievi.

La scuola primaria accoglie e valorizza le diversità individuali, ivi comprese quelle derivanti da disabilità, promuove il pieno sviluppo della persona, concor-re con le altre istituzioni alla rimozione di ogni ostacolo alla frequenza e con-trasta la dispersione, persegue il miglioramento della qualità del sistema di i-struzione.

In questa prospettiva la scuola guida gli alunni ad elaborare il senso della pro-pria esperienza, promuove la pratica consapevole della cittadinanza attiva e l’acquisizione degli alfabeti di base della cultura.

Il senso dell’ esperienza

La scuola fornisce agli alunni le occasioni per capire se stessi e il mondo, per prendere consapevolezza delle proprie potenzialità e risorse, per comprendere che il proprio corpo è un bene di cui prendersi cura; favorisce lo sviluppo delle capacità necessarie per imparare ad imparare, per leggere le proprie emozioni e gestirle; promuove il senso di responsabilità attraverso il fare bene il proprio lavoro, nel portarlo a termine, nell'avere cura di sé e della realtà circostante; sollecita a una riflessione sui comportamenti al fine di imparrae a collaborare con gli altri.

L’alfabetizzazione culturale di base

La scuola mira all’acquisizione degli apprendimenti di base come primo eserci-zio dei diritti costituzionali. Si pone come scuola formativa che permette di e-sercitare attraverso i linguaggi delle diverse discipline le differenti potenzialità, ponendo le premesse per lo sviluppo del pensiero riflessivo e critico.

Cittadinanza e Costituzione

L’educazione alla cittadinanza attiva viene promossa attraverso esperienze si-gnificative che consentono di apprendere il concreto prendersi cura di sé, degli altri e dell’ambiente e che favoriscono forme di cooperazione e solidarietà. Obiettivi irrinunciabili sono la costruzione del senso di legalità e lo sviluppo di

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un’etica della responsabilità raggiungibili attraverso una prima conoscenza del-la Costituzione.

L’ambiente di apprendimento

La scuola promuove apprendimenti significativi e garantisce il successo forma-tivo degli alunni. A tal fine è possibile individuare, nel rispetto della libertà d’insegnamento, alcune impostazioni metodologiche di fondo: · valorizzare l’esperienza e le conoscenze degli alunni · attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità · favorire l’esplorazione e la scoperta · incoraggiare l’apprendimento collaborativo · promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere · realizzare percorsi in forma di laboratorio.

STRUTTURAZIONE DEI PERCORSI FORMATIVI

Al fine di realizzare gli obiettivi del processo formativo di ciascun alunno, la scuola sta rielaborando il proprio curricolo di Istituto, messo a punto collegial-mente dal team docente e dallo stesso verificato, secondo le Nuove Indicazioni Nazionali 2012. Gli obiettivi di competenza vengono scanditi in annualità come tappe di avvicinamento alle competenze di uscita dalla scuola primaria.

Al termine del percorso educativo-didattico l’alunno dovrà essere in grado di:

♦ Comunicare ed esprimersi attraverso vari tipi di linguaggio ♦ Risolvere situazioni problematiche utilizzando strumenti, strategie,

conoscenze e abilità acquisite ♦ Relazionarsi con gli altri nel rispetto reciproco e nello spirito di

collaborazione ♦ Riflettere con spirito critico su fatti ed eventi personali ed esterni ♦ Verbalizzare conoscenze acquisite con il lessico adeguato. ♦ Considerare le diversità un arricchimento e un valore irrinunciabile.

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7. LA SICUREZZA NELLA SCUOLA

Il D.Lgs. n. 81/08 prescrive misure di tutela della sicurezza dei lavoratori di tutti i settori di attività pubblici e privati, compreso la scuola.

La sicurezza delle scuole richiede l’intervento sia delle Istituzioni scolastiche che degli enti locali, entrambi con adempimenti e responsabilità precise e sta-bilite per legge. Per quanto riguarda le Scuole, esse devono :

Predisporre la valutazione dei rischi

Preparare il Piano di evacuazione degli edifici scolastici

Nominare il Responsabile della Sicurezza

Nominare il Rappresentante dei lavoratori per la Sicurezza

Provvedere alla formazione degli Addetti alla sicurezza.

Il Dirigente Scolastico adempie a questi obblighi di legge, facendo predisporre da un tecnico specializzato il documento riguardante i rischi presenti negli edifici scolastici ed il piano di evacuazione. Copie di questi documenti sono inviate al Comune per gli adempimenti di competenza. Nomina, inoltre, il responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione. In ogni edificio scolastico individua gli Addetti al Primo Soccorso, all’Antincendio e all’Evacuazione tra il personale docente e non docente. Le RSU designano il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza. In ogni edificio scolastico esiste l’Albo della Sicurezza con i nominativi del Re-sponsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione e degli Addetti.

Particolare risalto viene dato all’aspetto formativo nei riguardi dei lavoratori della Scuola in quanto, a vario titolo, hanno un ruolo nell’assicurare condizione di salute e sicurezza nell’ambiente scolastico, offrendo loro un’adeguata forma-zione atta a garantire che ognuno svolga le proprie mansioni con una giusta preparazione e conoscenza.

Il piano di evacuazione è uno strumento operativo, specifico per l’edificio di

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ciascun plesso, attraverso il quale sono state studiate e pianificate le operazio-ni da compiere in caso di emergenza, al fine di consentire un esodo ordinato e sicuro di tutti gli occupanti dell’edificio.

Gli eventi che potrebbero richiedere l’evacuazione di un edificio sono general-mente i seguenti:

incendi che si sviluppano all’interno dell’edifico scolastico;

incendi che si sviluppano nelle vicinanze della scuola;

un terremoto;

crolli dovuti a cedimenti strutturali della scuola o di edifici contigui;

inquinamenti dovuti a cause esterne, che implichino l’obbligo dell’allontanamento dalla zona

avviso o sospetto della presenza di ordigni esplosivi;

ogni altra causa che venga ritenuta pericolosa dal Dirigente Scolastico.

Il documento viene rivisto ogni qualvolta vengano introdotte nell’edificio delle modifiche di carattere strutturale. All’inizio di ogni anno scolastico gli insegnanti danno agli alunni adeguata in-formazione sul piano di evacuazione. In ogni edificio scolastico si effettuano quattro prove di evacuazione simulate nell’arco dell’anno scolastico.

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8. OFFERTA FORMATIVA a.s. 2013/2014

Costituisce l’ambito/contenitore comune che meglio si presta alla creazione di una rete di collegamento tra le diverse realtà territoriali e le strutture scolastiche che in esse operano.

E’ la scuola che mette in atto strumenti per favorire il benessere, che costruisce adeguati progetti, che offre opportunità, che cresce e che fa crescere il bambino, che risulta essere il protagonista del suo percorso di maturazione in armonia con se stesso e con gli altri.

A tal fine sono stati individuati i seguenti Obiettivi da conseguire:

• creare un clima affettivo atto a far sì che l’alunno impari a star bene con se stesso, con gli altri e con il mondo che lo circonda;

• migliorare il livello di apprendimento;

• consolidare la continuità didattica tra la scuola dell’Infanzia e la scuola Primaria;

• intensificare momenti di confronto e collaborazione tra gli

Insegnanti;

• favorire l’interdisciplinarietà a livello metodologico;

• consolidare l’unitarietà del Circolo.

I docenti sono supportati nella conduzione dei Progetti, per la parte economico- finanziaria, dal personale di segreteria.

Nello specifico il Progetto di motoria della Regione Piemonte, e l’attività di Educazione Motoria sono seguiti dal D.S.G.A.

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Il percorso di lavoro risulta così strutturato:

ARGOMENTO

MAPPE CONCETTUALI (vedi allegato 1)

CONNESSIONI CURRICOLARI

INTERVENTI EXTRACURRICOLARI

TECNICHE DI PROCEDURA

REALIZZAZIONE (ipertesti, libri, spettacoli, cartelloni …)

VALUTAZIONE

RIFORMULAZIONE DI NUOVI PERCORSI

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STRUMENTI

Gli strumenti organizzativi con cui si intende operare per l’attuazione del Piano dell’Offerta Formativa possono essere suddivisi in due grandi aree: ♦ Attività di laboratorio e progetti realizzati con risorse interne alla scuola. ♦ Attività di laboratorio e progetti realizzati con risorse esterne alla scuola.

1. ATTIVITÀ, LABORATORI E PROGETTI CON RISORSE INTERNE • Laboratori e Progetti di Educazione Musicale • Progetti di Multiculturalità • Progetti di Multimedialità • Progetti di Continuità • Progetti per l’educazione alla cittadinanza • Progetti di Lingua Straniera – Inglese (L2);

2. ATTIVITÀ, LABORATORI E PROGETTI CON RISORSE ESTERNE • Laboratori e Progetti di Educazione Motoria • Progetti di Prevenzione del Disagio e Promozione dell’Agio • Progetti per l’integrazione degli alunni diversamente abili • Laboratori e Progetti di Educazione Motoria • Progetti di sensibilità verso le diversità • Attività di Acquaticità • Laboratori e Progetti di Educazione Musicale

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LABORATORI E PROGETTI: SCUOLA PRIMARIA Progetti di Circolo Progetti di musica Progetti di informatica

“MANTENIMENTO

DELL’AGIO E PREVEN-ZIONE DEL DISAGIO

SCOLASTICO E COMPOR-TAMENTALE”

“PROGETTO MULTIMEDIALE IN…FORMIAMO”

CALUSO TONENGO ARÈ

“EDUCAZIONE AL SUONO E ALLA MU-SICA”

MAZZÈ TONENGO VISCHE VILLAREGGIA

“LE EMOZIONI VANNO A SCUOLA”

Progetto di continuità

“CONOSCIAMOCI: LABORATORIO IN-TERCULTURALE DI 1° LIVELLO DI AC-

COGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERI” “APPROFONDIAMO L’ITALIANO. labora-

torio interculturale di 2° livello” “INTERVENTI PER ALUNNI IN DIFFI-

COLTà

“AVVIO ALLO SPORT” VILLAREGGIA

“ATTIVITÀ MOTORIA NEL-LE SCUOLE PRIMARIE E

DELL’INFANZIA”

“SCUOLA E TERRITORIO”

“SCUOLA SICURA”

“INTERCULTURA: CULTURE ANGLOFONE A CON-FRONTO CON LA NOSTRA”

“CERTIFICAZIONE INTERNAZIONALE DI LINGUA INGLESE” (Trinity College London)

“SONGS, DANCES, RHYMES & NURSERY RHYMES”

“L’AMBIENTE VA A SCUOLA”

“ CONOSCERSI, CAPIR-SI, RISPETTARSI:

PROGETTO GLOBALE DI INTEGRAZIONE”

“SPORTELLO DI ORIEN-TAMENTO PER GENITORI

E DOCENTI”

“PIANO I.S.S.(insegnare scienze sperimentali) PRESIDIO pr.TORINO”

“ASCOLTA… SI LEG-GE! ANDIAMO IN

BIBLIOTECA”

“SCUOLA FUORI DALLA SCUOLA: ISTRUZIONE

DOMICILIARE”

“EDUCAZIONE ALLA CITTA-DINANZA E ALLA LEGALITÀ”

“DIAMOCI LA MANO”

Integrazione e accoglienza

“AZIONI DI SISTEMA A SO-STEGNO DELLE FASCE DE-BOLI DELLE ISTITUZIONI

STATALI SCOLASTICHE DEL PIEMONTE”

"SCUOLA E TERRI-TORIO"

“IMPARIAMO CANTANDO”

Progetti di musica

“IL GUSTO DELLA SA-LUTE”

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LABORATORI E PROGETTI: SCUOLA DELL’INFANZIA

“MANTENIMENTO DELL’AGIO E PRE-VENZIONE DEL DISAGIO SCOLASTI-

CO E COMPORTAMENTALE”

“PROGETTI DI EDUCAZIONE AM-BIENTALE”

“ATTIVITÀ MOTORIA NEL-LE SCUOLE PRIMARIE E

DELL’INFANZIA”

“A CHE SUONO GIOCHIAMO?

Progetti di musica

“LE EMOZIONI VANNO A SCUOLA “

Progetto di continuità

“PER NATALE REA-LIZZA ANCHE TU UNA PIGOTTA”

TONENGO

“ SCUOLA SICURA”

“ASCOLTA…SI LEGGE! ANDIAMO IN BIBLIOTE-

CA”

“CONOSCIAMOCI: LABORATORIO INTERCULTURALE DI 1° LIVELLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI

STRANIERI”

“SPERIMENTAZIONE NELLE SCUOLE DELL’INFANZIA DEL BRIGHT START METO-DO DI EDUCAZIONE COGNITIVA DI C. HA-

YWOOD”

“ CONOSCERSI, CAPIRSI, RISPET-TARSI: PROGETTO GLOBALE DI

INTEGRAZIONE”

PROGETTO INSEGNARE SCIENZE SPERIMENTALI

“SPORTELLO DI ORIENTAMENTO E PERCORSO FORMATIVO PER GENI-

TORI E DOCENTI”

“EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA E ALLA

LEGALITÀ”

« APPROCCIO ALLA LIN-GUA INGLESE PER GLI

ALUNNI CINQUENNI DEL-LA SCUOLA

DELL’INFANZIA »

"SCUOLA E TERRI-TORIO"

“IMPARIAMO CANTANDO”

Progetti di musica

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LABORATORI E PROGETTI RIVOLTI ALLE INSEGNANTI

E AL PERSONALE ATA

FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO DOCENTI 1. FORMAZIONE SULLA NORMATIVA DELLA SICUREZZA. 2. CORSO DI PRIMA FORMAZIONE PER NEO ASSUNTI 3. CORSI DI FORMAZIONE LEGATI A SPECIFICI PROGETTI NAZIONALI,

REGIONALI, PROVINCIALI, AI QUALI L’ISTITUZIONE SCOLASTICA ADERIRÀ IN QUALITÀ DI ADERENTE A RETI DI SCUOLE

4. CONVEGNI ED INIZIATIVE SU TEMATICHE DI RILEVANZA DIDATTI-CO-FORMATIVA

5. CORSO DI LINGUA INGLESE II° CONTINGENTE PER DOCENTI GENE-RALISTI

6. CORSI LEGATI A PROGETTI DI RICERCA-AZIONE 7. CORSI AUTOGESTITI.

“MANTENIMENTO DELL’AGIO E PREVEN-ZIONE DEL DISAGIO SCOLASTICO E

COMPORTAMENTALE”

SPERIMENTAZIONE NELLE SCUOLE DELL’INFANZIA DEL BRIGHT START METODO DI EDUCAZIONE COGNITI-

VA DI C. HAYWOOD”

“FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO ATA”

1. SICUREZZA 2. RISCHI PSICO-SOCIALI NELLA SCUOLA 3. INNOVAZIONI NELLO SVOLGIMENTO DELLE

PROCEDURE AMMINISTRATIVE.

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Attività, laboratori e progetti

Progetto 1: promozione dell’apprendimento della lin-gua inglese

Denominazione del progetto

“INTERCULTURA: CULTURE ANGLOFONE A CONFRONTO CON LA NOSTRA”

“CERTIFICAZIONE INTERNAZIONALE DI LINGUA INGLESE” (Trinity College London) “SONGS, DANCES, RHYMES & NURSERY RHYMES”

Responsabile del progetto Fisanotti Mirella, insegnante di scuola primaria, specializzata in lingua inglese. Insegnanti coinvolte Tutte le insegnanti specialiste e specializzate del Circolo. Classi coinvolte Tutte le classi del Circolo Didattico di Caluso. Tutte la classi terze e quinte del circolo per il progetto di certificazione. Obiettivi Obiettivi:

- permettere un uso concreto della lingua studiata dandole il valore di reale strumento di comunicazione

- mantenere viva la motivazione all’apprendimento dell’inglese attraverso attività coin-volgenti

- favorire l’acquisizione di una corretta pronuncia - rinforzare l’acquisizione di strutture linguistiche di base attraverso il gioco, la dramma-

tizzazione e il canto. - approfondire la conoscenza delle civiltà anglofone, ampliando gli orizzonti degli alunni e

favorendo la comprensione (e quindi il rispetto) tra popoli diversi - certificare la competenza linguistica orale degli alunni in lingua inglese, secondo la scala

internazionale (GESE) - permettere un primo approccio con un esaminatore esterno madre lingua - introdurre nuovi elementi linguistici - permettere un contatto autentico con materiale didattico autentico e aspetti di civiltà

inglese

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Durata Anno scolastico 2013/2014 Risorse umane Insegnanti di lingua inglese specialiste e specializzate. Consulente esterno, esaminatore del Trinity College di Londra

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Denominazione del progetto

“Child in time" per gli alunni cinquenni della scuola dell’infanzia

Responsabile del progetto Longato Irene, insegnante di scuola primaria, specializzata nell'insegnamento della lingua in-glese. Insegnanti coinvolte Longato Irene e le insegnanti delle scuole dell’infanzia del Circolo didattico Classi coinvolte Le sezioni di scuola dell’infanzia del Circolo. Obiettivi Finalità:

- sensibilizzare i bambini verso un codice linguistico diverso dal proprio, utile per lal oro crescita formativa

Obiettivi formativi:

- sviluppare la capacità di socializzazione - suscitare l’interesse verso un codice linguistico diverso - favorire la collaborazione e il lavoro di gruppo al fine di utilizzare al massimo le cono-

scenze e le abilità di ciascuno - potenziare le capacità di ascolto, di attenzione, di comprensione, di memorizzazione - favorire lo sviluppo cognitivo dell’alunno stimolando i diversi stili di apprendimento - riconoscere e riprodurre suoni e ritmi della lingua inglese - usare la lingua in nuovi contesti comunicativi

Obiettivi didattici:

- affrontare con approccio positivo un idioma differente - memorizzare suoni e semplici ritmi tipici della lingua inglese - memorizzare il lessico presentato - riprodurre il lessico presentato - partecipare a giochi conosciuti presentati in inglese (ad esempio: "Strega tocca color…",

"Il gioco delle scatoline chiuse"…)

Metodologia: - story-telling - giochi - problem solving - total physical response

Situazione di partenza: nessuna conoscenza della lingua inglese Modalità di verifica:

- osservazione dell’insegnante - giochi per il riconoscimento dei colori e per l’uso del loro nome - uso dei pennarelli per verificare il riconoscimento dei colori - uso di piccoli oggetti per contare fino a 10

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Percentuale di miglioramento prevista: 90%

Durata Dal mese di ottobre 2013 al mese di maggio 2014. Risorse umane Docente Irene Longato I docenti delle sezioni interessate. Beni e servizi Fondi Fondo di Istituto

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Progetto 2: l’educazione motoria, fisica, sportiva, o-rienta e unisce per crescere bene tra i banchi di

scuola.

Denominazione del progetto

“ATTIVITÀ MOTORIA NELLE SCUOLE PRIMARIE E DELL’INFANZIA”

Responsabile del progetto Cignetti Margherita insegnante di scuola primaria incaricata della funzione strumentale al POF Insegnanti coinvolte Tutte le insegnanti delle scuole primarie di: Caluso, Arè, Mazzè, Tonengo, Vische. Classi coinvolte Tutte le classi di scuola primaria del Circolo. Tutti gli alunni dell’ultimo anno di scuola dell’infanzia del Circolo. Obiettivi Finalità:

- favorire ed incrementare l’attività motoria nella scuola.

Obiettivi: - favorire le attività motorie nelle classi di scuola primaria e dell’infanzia mediante

l’organizzazione di attività motorie e sportive - collaborare con associazioni sportive nel proporre agli alunni attività mirate al raggiun-

gimento degli obiettivi didattici presenti nella programmazione di Circolo di educazione motoria, nonché nel POF

- accettare se stessi per accettare gli altri e la natura attraverso il gioco - insegnare ai bambini,attraverso il gioco,il significato della segnaletica stradale al fine di

accrescere le proprie conoscenze e la propria sicurezza stradale - promuovere e favorire la partecipazione degli alunni all’attività natatoria e di acquaticità - favorire la partecipazione a manifestazioni sportive organizzate sia dalla scuola che da

enti esterni - collaborare con i diversi ordini di scuola in ambito motorio, nell’ottica della continuità

educativa. Tali obiettivi devono essere raggiunti dal coinvolgimento e gradimento almeno del >= 90%, espressi tramite questionario di qualità somministrato agli alunni Metodologia:

- attività didattiche condotte dagli insegnanti di classe - attività didattiche condotte da insegnanti interne alla scuola - attività didattiche condotte con la collaborazione di consulenti esterni alla scuola.

Durata Tennis: 6 ore per le classi di scuola primaria che hanno aderito al progetto: “Il Te-

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stimone ai Testimoni…” Motoria: 5 ore per le classi 2°,3°, 4°, di scuola primaria di Caluso, Tonengo, Mazzè, Vische, interventi gratuiti della S.C.S. Real Canavese; 4 ore karate Budokan Caluso e di Arè per tutte le classi. Risorse umane Tennis: Andrea Cecconello Motoria: Gabriele Formia - Simone Nico Primavera Beni e servizi

Risorse strumentali: palestre e relative attrezzature, spazi esterni alle scuole, mezzi di traspor-to, attrezzature messe a disposizione da società sportive.

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Progetto 3: la multimedialità

Denominazione del progetto

“LA MULTIMEDIALITÀ” Responsabile del progetto Magrini Rossana insegnante di scuola primaria- plesso di Caluso capoluogo. Insegnanti coinvolte Il progetto è rivolto a tutte le classi del Circolo. Classi coinvolte Tutte le classi del Circolo. Obiettivi Finalità:

- valorizzare le risorse tecnologiche già esistenti mediante l’integrazione per favorire la comunicazione, la circolarità, la diffusione di esperienze e informazioni di ordine cultura-le, didattico e amministrativo, ma anche di immagine e promozione del territorio, in col-laborazione con l’ente locale

- migliorare la circolazione e la diffusione delle comunicazioni fra i vari plessi del Circolo - “guardare fuori e dentro” attraverso il Web, finestra che si affaccia sulla realtà.

Obiettivi: - potenziare le postazioni multimediali di tutti i plessi del Circolo in modo che possano es-

sere utilizzate da gruppi di alunni e dagli alunni diversamente abili per lo sviluppo delle varie attività programmate

- promuovere e valorizzare gli aspetti culturali, storici, artistici e ambientali dei paesi af-ferenti al Circolo Didattico

- stabilire rapporti con le istituzioni scolastiche del territorio - conoscere e sviluppare le potenzialità della LIM

Si considerano raggiunti gli obiettivi se con il questionario di qualità rivolto ai docenti, si rag-giungerà il miglioramento del >=10% rispetto all’ultima rilevazione Metodologia:

- attivare e organizzare le risorse umane e tecnologiche - gestire e le relazioni interne tra scuola, allievi, genitori e docenti e quelle esterne tra la

scuola e altre istituzioni - formare e aggiornare a vari livelli docenti, personale amministrativo, tecnico ed ausilia-

rio sull’utilizzo di programmi base (Word, Power Point e Front Page), di Internet e sulla creazione e gestione di pagine Web e utilizzo LIM

- formare e consolidare l’interesse e le abilità degli studenti nell’uso delle nuove tecnolo-gie per approfondimenti e/o recupero, anche a sostegno di alunni in situazione di handi-cap

- stabilire reti programmatiche. Nel corrente a.s. i docenti utilizzeranno i registri on line: a tal fine è stato acquistato il software Argo e sono stati attivati corsi di aggiornamento, per il relativo utilizzo, rivolti agli insegnanti. Durata Durata pluriennale: anno scolastico 2013/2014 e seguenti. Con i fondi a disposizione si potenzieranno i sistemi informativi per l’organizzazione e la didat-tica nella scuola. Risorse umane Docenti del Circolo, formatori esterni, tecnici esterni. Beni e servizi Prodotti di consumo(floppy, cd…) Manutenzione hardware Commesse esterne Attrezzature

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Progetto 4: insieme per conoscersi, capirsi, rispettar-si: un progetto globale di integrazione

Denominazione del progetto

“CONOSCERSI, CAPIRSI, RISPETTARSI: PROGETTO GLOBALE DI INTEGRAZIONE” Responsabile del progetto Perotti Serena: insegnante di sostegno- scuola dell’infanzia –plesso scolastico di Caluso. Insegnanti coinvolte Insegnante di classe / sezione e di sostegno del Circolo (in cui siano inseriti alunni stranieri, di-versamente abili, con disabilità di apprendimento, in svantaggio culturale). Classi coinvolte Le classi in cui si renda necessario un intervento didattico educativo, specifico e mirato, nei confronti di alunni inseriti. Obiettivi Finalità:

- sviluppare e consolidare le potenzialità di apprendimento, formazione, socializzazione, per integrarsi in modo autonomo nella società

- migliorare l’offerta formativa ed offrire percorsi compensativi di intervento per tutti gli alunni (stranieri, diversamente abili, in difficoltà sociali e culturali).

Obiettivi:

- favorire un’integrazione armoniosa attraverso una serie di opportunità formative tali da garantire risposte consone alle diverse esigenze degli alunni

- favorire la creazione di un ambiente sereno e positivo nel gruppo classe per ottenere una migliore integrazione

- promuovere la cultura dell’integrazione come risorsa di civiltà e di apprendimento per tutti.

Tali obiettivi devono essere raggiunti dal >=30% degli alunni coinvolti che saranno valutati con verifiche iniziali e finali. Metodologia:

- articolazione flessibile del gruppo classe/sezione - coinvolgimento di tutti gli insegnanti del team nel percorso compensativo (classi con in-

serimenti) - utilizzo della comunicazione come catena per la trasmissione di dati, conoscenze, risul-

tati - diffusione (rete, mediateca Pavone)

Durata Annuale: ore aggiuntive di insegnamento

ore aggiuntive di progettazione. Risorse umane Insegnanti del Circolo. Beni e servizi Fondi statali.

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Denominazione del progetto

“COSA FUNZIONA DAVVERO NELL’INCLUSIONE SCOLASTICA? RICERCA DELL’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BOLZANO (GRIIS)”

Responsabile del progetto Insegnate Gili Ausilia–plesso scolastico di Arè. Insegnanti coinvolte Insegnante di classe e di sostegno del Circolo-plesso di Arè. Classi coinvolte La quarta sezione unica del plesso "G.Cena" di Arè. Obiettivi Obiettivi:

- sviluppare e consolidare l'inclusione scolastica attraverso strategie in grado di valoriz-zare le specificità e le differenze (inclusione di alunni diversamente abili e con esigenze educative speciali - inclusione di alunni stranieri).

Metodologia:

- strutturazione dell'ambiente in funzione alla aree nelle quali l'alunno è attivo - rispetto dei tempi di apprendimento - organizzazione dell'azione formativa secondo un percorso unitario e continuo - patto formativo stabilito con le famiglie - collaborazione con i servizi

Durata Annuale

Risorse umane Insegnanti del Circolo. Beni e servizi Fondi propri dell’Università di Bolzano.

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Denominazione del progetto

“CONOSCIAMOCI: LABORATORIO INTERCULTURALE DI 1° LIVELLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERI e Integrazione alunni stranieri”

“APPROFONDIAMO L’ITALIANO: LABORATORIO INTERCULTURALE DI 2° LIVELLO PER ALUNNI STRANIERI GIÀ IN ITALIA DA TEMPO”

Insegnanti coinvolte Team insegnanti con alunni stranieri di primo inserimento: ovvero in Italia da poco tempo e che non conoscono l’italiano. Team insegnanti con alunni stranieri che, pur avendo già frequentato da tempo la scuola, ne-cessitano di attività integrative. Responsabile:insegnante Angeli Laura docente di scuola Primaria del plesso di Caluso Classi coinvolte Classi in cui sia inserito un alunno straniero di primo inserimento. Sezioni di scuola dell’infanzia. Classi in cui sia inserito un alunno straniero già frequentante. Obiettivi Finalità: Poiché il DPR 394/1999 stabilisce che l’iscrizione di minori stranieri nelle scuole può essere ri-chiesto in qualunque periodo dell’anno scolastico, occorre predisporre un piano di intervento a livello didattico- educativo- sociale atto a favorire nel migliore dei modi il loro inserimento e la loro integrazione nella scuola e nella realtà sociale per :

- favorire gradualmente l’accoglienza, l’inserimento e l’integrazione degli alunni stranieri nel contesto scolastico

- migliorare le competenze linguistiche degli studenti stranieri - migliorare il successo di tutti gli alunni stranieri nei percorsi formativi - potenziare l’autostima attraverso un miglioramento del rendimento scolastico

Obiettivi:

- saper fare uso della lingua come strumento per imparare i contenuti delle discipline (u-so veicolare della lingua)

- realizzare percorsi di prima alfabetizzazione per l’apprendimento della lingua italiana - comprendere la lingua parlata nelle situazioni di vita più comuni - organizzare esperienze linguistiche per l'apprendimento intensivo della lingua italiana a

vari livelli, con attenzione

1. al linguaggio orale per

- migliorare l'uso della lingua parlata per le esigenze della comunicazione quotidiana - arricchire il vocabolario di base dei singoli alunni - superare le difficoltà linguistiche, spesso legate alle differenze fonetiche fra la lingua

d'origine e la lingua italiana

2. al linguaggio scritto per

- favorire il consolidamento del nuovo lessico via via acquisito - intervenire nel recupero delle difficoltà scolastiche.

Lingua dello studio

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- realizzare interventi per la facilitazione degli apprendimenti. - predisporre attività di recupero o di rinforzo dell'apprendimento a livello individuale o a

piccoli gruppi. Tali obiettivi devono essere raggiunti dal >=30% degli alunni coinvolti che saranno valutati con verifiche iniziali e finali.

Metodologia:

- fondamentale è non separare l’apprendimento linguistico dal processo di socializzazio-ne. Per l’alunno straniero è di primaria importanza l’arricchimento sociale all’interno del-la classe e della scuola, attraverso la qualità dei legami affettivi con i compagni e gli in-segnanti, presupposto necessario per la motivazione all’apprendimento

- la comunicazione è il più importante tra i bisogni di un allievo non-italofono e neo arri-vato che ha l’esigenza di stabilire i primi contatti con compagni e insegnanti, reagire a richieste e sollecitazioni ed esprimere le proprie necessità. Perché vi sia una corretta acquisizione della nuova lingua che faccia leva su una memoria a lungo termine, è ne-cessario che l’allievo abbia i primi stimoli, relativi al quotidiano, in un’atmosfera acco-gliente in cui venga facilitata la socializzazione; in tal modo si riduce il livello di ansia, si favorisce l’autostima e si facilita il processo di acquisizione delle nuove competenze lin-guistiche.

Utilizzo dei fondi erogati con la Circolare Regionale n° 195 del 3 Giugno 2008 fruibili in parte per la retribuzione di prestazioni aggiuntive all’orario del personale docente, in parte per l’acquisto di materiali o per l’intervento di esperti esterni, allo scopo di favorire l’apprendimento della lingua italiana. Durata L’intero anno scolastico. Risorse umane Insegnanti delle classi. Famiglie. Sportello stranieri (Comune di Caluso). CISSAC – mediatori culturali Beni e servizi Risorse del Fondo di Istituto. Se finanziato: risorse dell’U.S.R. e della regione Piemonte. Materiale specifico di apprendimento, CD, testi operativi.

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Denominazione del progetto

“INTERVENTI PER ALUNNI IN DIFFICOLTÀ”

Insegnanti coinvolte Tutte le insegnanti del Circolo che ne faranno richiesta. Plessi Vische, Mazzé, Tonengo, Arè, Villareggia, Caluso. Classe e numero di alunni a cui si rivolge il progetto Gli alunni delle classi i cui insegnanti ne faranno richiesta. Obiettivi Finalità:

- Condurre gli alunni al superamento delle difficoltà linguistiche e matematiche Obiettivi:

- Raggiungere gli obiettivi minimi nell’area linguistica e matematica previsti dalla pro-grammazione

Metodologia:

- Attività individualizzata con ore aggiuntive di insegnamento

- Verifiche previste: Al termine dell’ apprendimento si verificherà il livello raggiunto che deve essere almeno >=30% degli alunni coinvolti. Durata L’intero anno scolastico. Numero previsto di ore Progetto finanziato con il FIS

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Denominazione del progetto Se bandito:

“ AZIONI DI SISTEMA A SOSTEGNO DELLE FASCE DEBOLI DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE STATALI DEL PIEMONTE “ A.S. 2013/14“

Responsabile del progetto Scapino Elisabetta, insegnante di scuola primaria – plesso di Caluso -docente incaricata della funzione strumentale per l’area di gestione del P.O.F. Insegnanti coinvolte Tutte le insegnanti del Circolo. Classi coinvolte Tutte le classi ove ve ne sia bisogno. Obiettivi Obiettivi:

- cogliere i segnali di eventuali difficoltà sia del singolo che del gruppo classe attraver-so la costruzione di adeguati progetti di intervento educativo e didattico.

- superamento da parte degli alunni, delle difficoltà di apprendimento e di comporta-mento

Metodologia:

- Attività di insegnamento aggiuntive nelle classi in cui sono inseriti gli alunni interessati al progetto.

Valutazione:

- Verifiche standardizzate del percorso effettuato con gli alunni interessati.

- Gli obiettivi devono essere raggiunti dal > = 30% degli alunni coinvolti che saranno valutati con verifiche iniziali e finali.

Durata Anno scolastico 2013/2014 Risorse umane Docenti del Circolo Beni e servizi Se finanziato: fondi del M.I.U.R.

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Denominazione del progetto

“SCUOLA FUORI DALLA SCUOLA: ISTRUZIONE DOMICILIARE”

Responsabile del progetto Insegnanti coinvolte Le insegnanti di alunni cui è impedita la frequenza scolastica. Classi coinvolte Le classi in cui si renda necessaria l’attivazione del progetto. Obiettivi Finalità:

- garantire il diritto allo studio a studenti in un contesto differente dalla classe che può essere il domicilio dello studente o un ambiente isolato all’interno della struttura scola-stica.

Obiettivi:

- evitare il più possibile la situazione di isolamento in cui si viene a trovare l’alunno - annullare il più possibile il senso di distacco dalla realtà scolastica e dal gruppo classe

Metodologia:

- utilizzo combinato di strumenti multimediali per mantenere un collegamento con la scuola e il gruppo dei pari

- adattamento della didattica tradizionale al contesto in cui si opera - flessibilità didattica e relazionale

Durata L’intero anno scolastico o il tempo necessario al rientro nella struttura scolastica. Risorse umane Disponibilità dei docenti delle classi interessate come prestazioni aggiuntive all’orario d’obbligo. Beni e servizi Se finanziato: fondi erogati, dietro presentazione ed approvazione di un progetto specifico, dall’U.S.R.

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Progetto 5: scuola, enti locali e territorio

In questa area rientrano tutti i progetti preparati in collaborazione con gli Enti Locali e le associazioni presenti sul territorio.

Denominazione del progetto

“SCUOLA ED ENTI LOCALI”

Responsabie del progetto Sasso Anna: DSGA della Direzione Didattica. Classi coinvolte Tutte le classi del Circolo didattico. Obiettivi Finalità:

- favorire i rapporti con i Comuni su cui gravita la Direzione Didattica di Caluso.

Durata L’intero anno scolastico. Beni e servizi Fondi dei Comuni per attività varie: fondi per acquisto di materiale di pulizia per le scuole, fondi per lo svolgimento delle funzioni miste, borse di studio alle famiglie degli alunni, iniziative rivolte alla scuola da parte dei Comuni. Fondi ministeriali: fondi ministeriali per rimborso ai comuni dei pasti agli insegnanti. Non si fanno previsioni in quanto si farà variazione al momento dell’assegnazione delle cifre.

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Denominazione del progetto

“SCUOLA E TERRITORIO”

Insegnanti coinvolte Tutte le insegnanti del Circolo didattico. Classi coinvolte Tutte le classi del Circolo didattico. Obiettivi Finalità:

- aprire le porte della scuola a ogni tipo di collaborazione e di cooperazione - interagire con gli Enti locali, l’utenza e le associazioni presenti sul territorio

Attraverso:

- attività di sorveglianza da parte dei “Nonni Vigile” all’entrata e uscita degli alunni, sugli scuolabus, durante le uscite didattiche sul territorio

- attività di sorveglianza, da parte dei “Nonni Vigili” di Mazzè, nella scuola primaria - attività di volontariato a scuola da parte di ex insegnanti, educatori, genitori, esper-

ti - attività con specialisti per l’ampliamento dell’offerta formativa, promosse e/o soste-

nute dai Comuni - manifestazioni ed eventi conclusivi e/o promossi da enti territoriali - partecipazioni a mostre, spettacoli e/o premiazioni

Durata L’intero anno scolastico Risorse umane Nonni vigile, esperti, genitori, volontari, Beni e servizi

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Denominazione del progetto

“L’AMBIENTE VA A SCUOLA”

Insegnanti coinvolte Tutte le insegnanti del Circolo. Classi coinvolte Tutte le classi e le sezioni del Circolo che aderiscono al progetto Obiettivi Finalità:

- favorire comportamenti corretti di rispetto dell’ambiente - stimolare negli adulti del domani la consapevolezza di ciò che dobbiamo difendere, tute-

lare, proteggere e conservare. Obiettivi:

- acquisire informazioni e conoscenze relative all’ambiente - favorire la conoscenza della natura e dei problemi di tutela ambientale - comprendere che con l’impegno di tutti è possibile avere un mondo migliore

Metodologia:

- utilizzo di cd Rom, schede, libri e tabelle - produzione di cartelloni riassuntivi e di brani musicali - incontri con le G.E.V. - adesione alle iniziative promosse da LEGAMBIENTE (“Puliamo il mondo”, Festa

dell’albero”) - contatti con la SCS per incontri sulla raccolta differenziata dei rifiuti - collaborazione con la COOP

Durata Da settembre 2013 a giugno 2014. Risorse umane Collaborazione con il personale del Comune, con le G.E.V. della provincia di Torino, con LE-GAMBIENTE, SCS e COOP e l’Associazione VIVERE I PARCHI. Beni e servizi Risorse interne. Uso del televisore Materiali forniti dalle G.E.V., da SCS, da LEGAMBIENTE, da COOP.

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Denominazione del progetto

“ASCOLTA… SI LEGGE! ANDIAMO IN BIBLIOTECA”

Insegnanti coinvolte Tutte le insegnanti del Circolo. Classi coinvolte Tutti i bambini delle classi e delle sezioni interessate. Obiettivi Finalità:

- migliorare le capacità di ascoltare, di prestare attenzione, di comprendere e di rielabo-rare

- stimolare i bambini all’ascolto di fiabe e racconti attraverso la lettura, attraverso la mu-sica, attraverso le attività grafico – pittoriche.

Obiettivi:

- favorire il piacere di leggere - sensibilizzare i bambini alla fruizione di un servizio pubblico - arricchire il linguaggio verbale - conoscere e rispettare l’ ambiente - stimolare l’attenzione e la concentrazione - imparare nel gruppo a conoscere il silenzio per osservare e ascoltare.

Metodologia:

- visite guidate - letture - allestimento della biblioteca della nostra scuola - esperienze di prestito d’uso - rielaborazione collettiva dei contenuti.

Durata Ottobre – maggio 2013/2014 Risorse umane Le responsabili delle biblioteche comunali. Beni e servizi Risorse interne e Biblioteca Comunale.

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Denominazione del progetto

“IL GUSTO DELLA SALUTE” Progetto di educazione alimentare

Responsabile del progetto Bertone Daniela, insegnante di scuola primaria, plesso di Mazzè Insegnanti coinvolte Le insegnanti delle classi prime di scuola primaria dei plessi di Caluso e Mazzè. Classi coinvolte Le classi prime dei plessi di Caluso e Mazzè. Obiettivi Finalità:

- rendere l’educazione alimentare argomento inter-disciplinare importante per l’educazione e l’istruzione degli alunni.

- avvicinare gli alunni alla scoperta dei prodotti del proprio territorio - comprendere l'importanza di un'alimentazione sana e consapevole - apprezzare i cibi e la loro preparazione attraverso esperienze con gli alimenti e le loro

“trasformazioni” Obiettivi:

- conoscere i cinque sensi (saper apprezzare il profumo, il gusto, la consistenza, quali componenti essenziali del gradimento di un cibo)

- maturare la consapevolezza delle proprie capacità senso-percettive per l’esplorazione e lo studio scientifico della realtà circostante

- conoscere i principi di una sana e varia alimentazione ai fini di una crescita equilibrata ed armonica

- promuovere il consumo di frutta e verdura - migliorare la qualità della prima colazione - favorire la conoscenza delle filiere alimentari( dalla terra alla tavola)

Metodologia:

- valorizzazione delle conoscenze pregresse di ciascun alunno - rispetto dei ritmi e delle modalità di apprendere - didattica laboratoriale attraverso il problem-solving: esplorazione, invenzione, scoperta - uso di materiale non strutturato e reperibile nell’ambiente di vita degli alunni - collaborazione con strutture presenti sul territorio

Al termine dell’a.s. è prevista la produzione di un libretto con una raccolta di materiali e foto-grafie che illustrino il percorso didattico del progetto. Durata Da settembre 2013 a giugno 2014 Risorse umane

Ristorante “Gardenia” di Caluso

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Hotel “Erbaluce” di Caluso Ente Parco Naturale Provinciale del Lago di Candia “Vivere i Parchi A.P.S.” Azienda Vitivinicola “Roberto Crosio” Azienda Agricola “Ilaria Solvetti” “La Bottega dei Bombi” di Vische Azienda Agribioturistica “a casa di Giò” di Mazzè “Pane Dolce e Caffè” di Marcella Simeone di Caluso

Beni e servizi Fondi erogati dalla Fondazione Banca del Canavese di Vische.

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Denominazione del progetto

“A CHE SUONO GIOCHIAMO” Insegnanti coinvolte Le insegnanti delle scuole dell’infanzia di Mazzè e Vische Classi coinvolte I bimbi di 3- 4- 5 anni dei plessi di Vische e di Mazzè. Obiettivi Finalità:

- avvicinare il bambino al mondo dei suoni e dei ritmi - lavorare per un prodotto finale - favorire l’interiorizzazione di concetti base di lingua e matematica.

Obiettivi: - puntare sull’esperienza attiva in cui la musica è soggetto e contemporaneamente ogget-

to educativo. - sviluppare autocontrollo e attenzione - imparare a orientarsi nello spazio mediante prospettiva sonora - uso creativo della voce - risposta fisica al suono - sviluppare l’intonazione - percezione di strutture sonore elementari - interpretazione di eventi sonori - collegamento suono- immagine - sviluppo del pensiero creativo

Metodologia:

- esplorazione dell’ambiente sonoro - riproduzione di suoni - uso del gioco, del corpo, della voce - strumentario didattico.

Durata Tutto l’anno scolastico suddiviso in tranche per ciascun plesso. Risorse umane Lampa Bruno. Beni e servizi Fondi dei Comuni di Mazzè e di Vische.

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Denominazione del progetto

“EDUCAZIONE AL SUONO E ALLA MUSICA”

Insegnanti coinvolte Tutte le insegnanti dei plessi di Tonengo, Mazzè, Vische, Villareggia. Classi coinvolte Tutte le classi della scuola primaria di Tonengo, Mazzè, Vische e Villareggia. Obiettivi Finalità:

- educare i bambini al suono e alla musica in un’ottica interdisciplinare, integrando l’ascolto e l’educazione musicale con il gioco, la drammatizzazione, l’espressione mimi-co- gestuale, il movimento, la danza, la poesia e l’espressione grafico- pittorica.

Obiettivi:

- sviluppo della capacità di ascolto, attenzione e concentrazione - sviluppo della memoria musicale, della capacità di utilizzo della voce parlata e cantata e

di coordinazione motoria - sviluppo della capacità di organizzare il proprio corpo nello spazio sia in maniera perso-

nale che interagendo con i compagni, dell’autocontrollo e della capacità di adattamento a nuove situazioni

- sviluppo delle capacità di cogliere differenze e somiglianze, di rapportare un suono ad un segno e viceversa, di analisi, della creatività e del senso critico

- sviluppo del senso ritmico. Metodologia:

- attività musicali intuitive (filastrocche, conte, giochi cantati,esecuzioni abbinate a sem-plici ostinati, cori, piano vivente, canto a due voci, coreografie…)

- attività di alfabetizzazione musicale - riproduzione di melodie eseguite con il flauto dolce e le percussioni - canti inerenti a brani popolari, storici e di attualità.

Durata Tutto l’anno scolastico suddiviso in tranche per ciascun plesso. Risorse umane Lampa Bruno, Tonnarella Giuseppe. Beni e servizi Attività finanziate dai Comuni di Mazzè, Vische e Villareggia.

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Progetto 6: scuola sicura

Denominazione del progetto

“SCUOLA SICURA”

“La scuola si –cura di me”

Responsabile del progetto Ariagno Milena insegnante di scuola primaria plesso di Villareggia –referente commissione sicurezza Personale scolastico coinvolto Progetto di rete tra le i.s. DDS Caluso, DDS San Giorgio, I.C. Strambino. I Dirigenti Scolastici, la referente di rete e Addetta SPP, le addette SPP, le addette SPILA, tut-te le insegnanti del Circolo, i collaboratori scolastici, il personale amministrativo e il rappre-sentante dei lavoratori per la sicurezza. Classi coinvolte Tutte le classi di scuola primaria e le sezioni di scuola dell’infanzia dei tre Circoli. Obiettivi Finalità:

- acquisire e diffondere la cultura della Sicurezza attraverso l’educazione al comporta-mento e l’addestramento all’autoprotezione, formazione degli alunni.

Obiettivi generali:

- preparare tutti coloro che occupano l’edificio scolastico a situazioni di pericolo: aggior-namento e pubblicazione del Piano di Evacuazione

- prove guidate all’interno di ogni classe per un rapido abbandono dell’aula - prove guidate all’interno della scuola e all’esterno per il rapido raggiungimento delle

aree di raccolta prestabilite - compilazione delle schede aggiornate e corrispondenti in ogni momento alla situazione

di attività della scuola - compilazione di schede e registri di controllo periodico dell’efficienza degli estintori e

idranti, del sistema di illuminazione di sostegno e di emergenza - infondere fiducia verso il superamento dei pericoli - potenziare l’autocontrollo e la collaborazione come reazione all’eccitazione collettiva - abituare le persone alla prevenzione e alla protezione - promuovere attività di sensibilizzazione al tema della sicurezza rivolte a docenti, alun-

ni e genitori anche in collaborazione con gli enti locali - potenziare e favorire l’aggiornamento e la formazione del personale.

Obiettivi del progetto di rete: - Promuovere la cultura della sicurezza fin dalla scuola dell’infanzia - Saper individuare e riconoscere i fattori determinanti delle situazioni a rischio. - Sentirsi rassicurato e responsabile. - Accrescere le competenze sul piano della consapevolezza del proprio e altrui benesse-

re. - In riferimento alla convenzione rep. 16298 del 26 luglio 2006,che regola la collabora-

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zione tra Regione Piemonte, INAIL e USR per le iniziative da attuare in tema di promo-zione della cultura della sicurezza nelle scuole e tenendo conto della necessità di ot-temperare alla disciplina relativa alla formazione dei lavoratori prevista dall’art.37 del D.lgs 81/08,la rete di scuole per la sicurezza aderisce al bando di concorso “Vito Scafi-di- La sicurezza a fumetti” che prevede l’elaborazione di pacchetti formativi che con-sentano di avvicinarsi in maniera efficace alla mentalità dei più giovani, offrendo, con-temporaneamente strumenti didattici e formativi per supportare la formazione degli allievi della scuola primaria equiparati a lavoratori. Le scuole della rete prepareranno moduli didattici a fumetti, con quiz e giochi di verifica dell’apprendimento, tenendo conto dell’età degli allievi e dell’esposizione ai rischi scolastici.

OBIETTIVI COMPORTAMENTALI: Prendere coscienza delle regole e delle norme che danno sicurezza al comportamento auto-nomo. Sviluppare un comportamento adeguato alle varie circostanze. Essere consapevole delle situazioni di pericolo concreto e reale e saper mantenere compor-tamenti idonei a situazioni di pericolo. Sviluppare comportamenti di solidarietà, collaborazione e autocontrollo. OBIETTIVI STRUTTURALI ED ORGANIZZATIVI: Prendere coscienza dell’importanza di adeguate strategie di prevenzione. Migliorare e rendere più efficace l’intervento formativo in materia di prevenzione Attuare strategie condivise. Durata L’intero anno scolastico. Risorse umane I Dirigenti Scolastici, la referente di rete e Addetta SPP, le addette SPP, le addette SPILA, tut-te le insegnanti del Circolo ,i collaboratori scolastici, il personale amministrativo e il rappre-sentante dei lavoratori per la sicurezza. Esperti esterni : RSPP e Medico Competente di rete Protezione civile Beni e servizi Contratto consulenza esterna D.L.g.s. 81/09 con lo Studio Tecnico Ing.Tini e con il Medico competente Dr.L.Montanari. Corsi di formazione in rete con i circoli viciniori tenuti dall’ing. Paolo Pieri. Acquisto e fornitura dei D.P.I. (guanti, mascherine, ecc…) Fondi ministeriali.

Denominazione del progetto

PEDIBUS

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Responsabile del progetto Cignetti Margherita Insegnanti coinvolte Tutte le insegnanti del plesso di Caluso Classi coinvolte Tutte le classi del plesso di Caluso Obiettivi Finalità:

- acquisire l’importanza della sicurezza stradale e del rispetto delle regole - favorire comportamenti corretti

Obiettivi:

- sviluppare e migliorare il senso di responsabilità e della sicurezza stradale - promuovere all’interno delle classi la cultura del rispetto delle regole e la giusta educa-

zione alla cittadinanza - promuovere l’uso corretto dell’automobile

Metodologia:

- utilizzo di schede didattiche suddivise per sottoprogetti - uscite sul territorio ADESIONE AL PROGETTO “ A SCUOLA CAMMINANDO”

Durata Mese di Marzo e Aprile ( 1 giorno a settimana) Risorse umane Vigili urbani Genitori Insegnanti Beni e servizi

Progetto 7: documentazione ed informazione

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Denominazione del progetto

“DOCUMENTAZIONE E INFORMAZIONE”

Responsabile del progetto Actis Oreglia Luigina insegnante di scuola primaria –plesso Caluso capoluogo. Insegnanti coinvolte Tutte le insegnanti coinvolte nel progetto. Classi coinvolte Tutte le classi delle insegnanti coinvolte. Obiettivi Finalità:

- favorire la circolarità dell’informazione all’interno dell’istituzione scolastica e la comuni-cazione con l’esterno.

Obiettivi: - migliorare la comunicazione interna facendo ricorso a strumenti informatici e alle tecno-

logie della comunicazione a distanza - aggiornare il sito Web della scuola - incrementare le informazioni disponibili nel sito Web della scuola - pubblicare elaborati didattici e diffondere le informazioni fra gli utenti del Web - garantire la connessione alla rete Internet, alle postazioni informatiche ad uso ammini-

strativo ed ai laboratori didattici delle singole scuole - implementare una rete intranet fra le scuole del Circolo.

Metodologia: - questionari - modulistica - pagine web - news letters - mailing list.

Indicatori: - pagine web realizzate nel sito Internet - numero di accessi alle pagine stesse - numero richieste di informazione provenienti dalle famiglie degli alunni - numero articoli e servizi pubblicati sui mezzi di informazione locali.

Durata Il progetto ha durata pluriennale. Risorse umane Docenti interni per la realizzazione di pagine Web – Consulente grafico esterno. Fornitori di servizi Internet Beni e servizi Canone di abbonamento: Serverplan. Contratto di consulenza grafica con esperto esterno. Fondi del FIS.

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Denominazione del progetto

“IN – FORMIAMO: PROGETTO MULTIMEDIALE” Insegnanti coinvolte Actis Oreglia, Praolini, Valle, Andreo, Cignetti, Angeli, Scapino E., Plazio, Magrini, Eritreo, Ca-nova, Ozella, Tubita a Caluso; Binda, Prato, Formia, Salvetti, Pissardo a Tonengo; Conto, Chirillo, Pia, Gili, Tapparo ad Arè. Classi coinvolte Le classi di Caluso, Arè, Tonengo coinvolte nel progetto. Obiettivi Finalità:

- raccogliere e documentare i lavori didattici legati ai progetti inseriti nel POF e alle diver-se attività curricolari e non.

Obiettivi:

- costruire ipertesti e cd didattici (software). Mezzi e strumenti:

- computer e accessori - macchina fotografica - telecamera.

L’obiettivo è produrre e far pervenire i materiali al >=99% dell’utenza. Durata Anno scolastico 2013 /2014 e seguenti. Risorse umane Le insegnanti coinvolte nel progetto Ipotesi di lavoro: ore di progettazione e ore aggiuntive pro capite per la produzione di softwa-re didattici. Beni e servizi Risorse del Fondo di Istituto Cartucce per stampanti; risme formato A3 e A4; carta lucida per la stampa di fotografie; CD; floppy disk.

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Progetto 8: mantenimento dell’agio e individuazione precoce degli stati di disagio

Denominazione del progetto

“MANTENIMENTO DELL’AGIO E PREVENZIONE DEL DISAGIO SCOLASTICO E COMPORTAMEN-TALE”

Responsabile del progetto Scapino Elisabetta insegnante di scuola primaria-plesso di Caluso- docente incaricata della funzione strumentale al POF. Insegnanti coinvolte Tutte le insegnanti della Direzione Didattica. Classi coinvolte Le classi della scuola primaria e le sezioni dei cinquenni della scuola dell’infanzia della Direzio-ne Didattica. Obiettivi Finalità:

- fornire alle insegnanti gli strumenti atti a mantenere il benessere e a cogliere i segnali di eventuali difficoltà attraverso la costruzione di adeguati progetti di intervento sia educa-tivo che didattico

- fornire alle insegnanti gli strumenti atti a riconoscere ed intervenire in situazioni di disagio comportamentale.

Metodologia: - osservazioni per ogni classe prima aderente al progetto - osservazioni per ogni sezione di cinquenni della scuola dell’infanzia aderente al progetto - incontri di raccordo con la psicologa dell’ASL

Verifiche: - nell attività di consulenza sono previsti incontri di verifica con le insegnanti sulle specifi-

che situazioni riportate e un questionario finale. Si considerano raggiunti gli obiettivi con un gradimento del >=70%, valutabile con un questio-nario di qualità. Durata Tutto l’anno scolastico. Risorse umane Dott.ssa Princi Floriana dell’ associazione “Il Centro Girasole” di Torino. Beni e servizi Risorse dell’Istituzione Scolastica; se finanziato: fondi dell’Autonomia.

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Denominazione del progetto

“SPORTELLO DI ORIENTAMENTO E PERCORSO FORMATIVO PER GENITORI E DOCENTI E OSSERVAZIONI SUI GRUPPI DI CINQUENNI DELLE SCUOLE DELL’INFANZIA”

Sede di svolgimento attività Scuole dell’Infanzia e Primaria Circolo Didattico di Caluso Destinatari Genitori e docenti delle Scuole dell’Infanzia e delle Scuole Primarie Alunni cinquenni delle scuole dell’Infanzia del Circolo Didattico Modalità di realizzazione Sportello orientativo a cadenza mensile nella sede della Direzione Didattica Osservazioni degli alunni cinquenni nelle scuole di appartenenza. Motivazione e finalità del progetto Individuare modalità per valorizzare attitudini ed interessi degli studenti Collegare i diversi momenti di transizione tra gradi ed ordini diversi di scuola Creare occasioni di interazione ed integrazione all’interno del sistema formativo Promuovere e pubblicizzare le buone pratiche educative Coinvolgere le famiglie Obiettivi dell’intervento Necessità di spiegare e interpretare i segnali di eventuali difficoltà sia del singolo che del gruppo classe. Richieste di chiarimento da parte delle famiglie circa le modalità educative da adottare con i propri figli.

Aprire canali di comunicazione e collaborazione tra famiglia e insegnanti per favorire ricadute positive sull’andamento scolastico degli alunni.

Possibilità di incontri congiunti insegnanti- famiglie che agevolino la realizzazione di un percorso comune mirato a risolvere specifici problemi.

Mantenere rapporti di collaborazione con il servizio di NPI e i Servizi Sociali del comune di Caluso. Risultati attesi dall’intervento Coinvolgimento attivo delle famiglie Ampliamento e diffusione dei servizi di consulenza individualizzata già offerti dagli enti presenti integrandoli con le esperienze effettuate dalle scuole Attuazione di iniziative che facilitino i momenti di passaggio tra i diversi sistemi di formazione/istruzione Produzione e diffusione di strumenti operativi Orientamento e riorientamento rivolto agli insegnanti e ai genitori degli alunni in difficoltà Modalitàdi verifica e valutazione Monitoraggio richieste consulenza e presenze agli incontri Questionari di gradimento e relazione finale Risorse umane Dott.ssa Princi Risorse economiche Fondi del contributo volontario dei genitori

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Denominazione del progetto

“EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA E ALLA LEGALITÀ”

Insegnanti coinvolte

Tutte le insegnanti del Circolo Didattico interessate.

Classi coinvolte

Le classi di scuola primaria delle insegnanti interessate al progetto.

Obiettivi

Finalità:

- diffondere nelle scuole, soprattutto fra i più giovani, una cultura della legalità e far ma-turare coscienza civile e partecipazione democratica

- far sì che le regole vengano rispettate, comprese, discusse e condivise, dagli adulti co-me dai bambini

- ragionare sul quotidiano, sulle percezioni dei singoli bambini del senso delle regole e della libertà, sul valore della convivenza.

Obiettivi: promuovere all’interno delle scuole la cultura della legalità e della convivenza civile attraverso la discussione sul senso e il valore delle regole all’interno e al di fuori dell’ambiente scolastico.

- discutere e ragionare con i bambini sul senso e il valore delle regole, fondamento della

convivenza civile all’interno e al di fuori della scuola - ragionare sul significato del gruppo, a partire da esperienze vissute in prima persona

dai bambini - far emergere le dinamiche interne alla classe, capire le motivazioni alla base

dell’esclusione, dell’aggressività,o dell’isolamento di alcuni compagni - favorire la scelta di modalità di risoluzione dei conflitti interni alla classe basati sulla

comunicazione, sullo scambio e sul rispetto del punto di vista altrui - ragionare sul senso di cultura e atteggiamento mafioso, alla base di una cultura

dell’illegalità e della prepotenza, che conosciamo spesso nella nostra quotidianità - conoscere i valori e le riflessioni alla base della nostra Costituzione - ragionare su alcuni articoli particolarmente importanti, nel tentativo di comprenderli e

metterli in pratica in prima persona e come cittadino - comprendere , in modo semplificato, il processo che ha portato alla redazione del patto

costituente. Metodologia: il metodo principale è la discussione, il dialogo tra pari e guidato da un adulto: i bambini e-sprimono le proprie idee e i propri dubbi senza la preoccupazione di essere giudicati o valutati dagli insegnanti o dai propri compagni. Il conduttore tenterà di guidare la discussione, riprendendo e sottolineando alcune riflessioni emerse o ponendo nuovi interrogativi utili al ragionamento collettivo o tirando le fila di quanto emerso. Verranno proposte attività ludiche differenti che aiuteranno a riflettere sulle tematiche presen-tate.

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Adesione al progetto: “IL TESTIMONE AI TESTIMONI” Il progetto è rivolto alle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie e si configura come un per-corso educativo -sportivo per la legalità. Propone momenti formativo- culturali e iniziative che coinvolgono le classi aderenti in modo at-tivo. Per l’a. s. 2013/2014, oltre alle consuete attività, viene proposto alle classi aderenti un concor-so fotografico in occasione del decennale del Progetto e la partecipazione all’iniziativa “Keep brave- World Challenge”: i bambini sono invitati a scrivere lettere/messaggi sul tema dell’ecosostenibilità; la “posta” verrà consegnata ai bambii delle scuole dei venti paesi attra-versati dall’atleta Paola Gianotti, impegnata da febbraio 2014 nell’impresa del “giro del mondo in bicicletta”. Durata

L’intero anno scolastico.

Risorse umane

Insegnanti di classe e esperti del GRUPPO ABELE e di LIBERA. Istruttori di educazione motoria.

Beni e servizi

Iniziative gratuite offerte dall'associazione "Il testimone ai testimoni" con la collaborazione del Tennis Club di Ivrea e dell'associazione Libera

- concorso multimediale a premi

- attività motoria nelle scuole con tecnici specializzati

- proiezione di film per l’infanzia

- partecipazione al progetto “Keep brave- World Bike Challenge”

- settimana sportiva allo stadio G:Pistoni di Ivrea

- la staffetta dei diritti, della legalità e della pace ad Ivrea

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Denominazione del progetto

“DIAMOCI LA MANO”

Responsabile del progetto Mussano Daniela e Renzo Pezzutto, insegnanti di IRC. Insegnanti coinvolte Tutti gli insegnanti dei plessi di Caluso, Arè, Mazzè Classi coinvolte Tute le classi di Caluso, Arè, Mazzè. Obiettivi Finalità:

- sostenere a distanza un progetto di alfabetizzazione per bambini socio- economicamen-te svantaggiati.

Obiettivi:

- sensibilizzare i bambini al concetto di solidarietà e accoglienza - raccogliere fondi

Metodologia:

- proiezione di immagini, video, interventi di tecnici esterni.

Durata L’intero anno scolastico. Risorse umane Insegnanti, genitori ed esperti.

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Denominazione del progetto

"IMPARIAMO CANTANDO"

Responsabile del progetto Bertello Bianca insegnante di scuola dell'infanzia presso Caluso capoluogo e "referente al suono e alla musica" per tutto il Circolo Didattico. Insegnanti coinvolte Le insegnanti delle classi e delle sezioni coinvolte nel progetto. Classi coinvolte Le classi prime della scuola primaria ed i bambini cinquenni della scuola dell'infanzia. Obiettivi

Finalità:

- avvicinare il bambino al mondo dei suoni e dei ritmi

- favorire l'interiorizzazione di concetti base inerenti vari ambiti e discipline scolastiche at-traverso il piacere della musica e del canto.

Obiettivi:

- scoprire il paesaggio sonoro, attraverso attività di produzione musicali utilizzando voce e corpo

- incrementare le potenzialità musicali nei bambini in età prescolare e scolare - sviluppare l'intonazione - collegare il suono all'immagine - rendere piacevole e facilitato l'apprendimento di concetti inerenti vari ambiti e discipline

scolastiche, attraverso la presentazione di brani musicali tematici sviluppare la capacità di ascolto, attenzione, concentrazione e memorizzazione.

Tali obiettivi devono essere raggiunti dal >=90% degli alunni coinvolti valutati con il grado di coinvolgimento e di gradimento

Metodologia:

- presentazione delle canzoni attraverso attività propedeutiche - illustrazione dei contenuti dei testi musicali - suddivisione del brano da memorizzare in brevi sequenze - assemblaggio e armonizzazione delle sequenze musicali - preparazione e realizzazione del saggio finale.

Durata L'intero anno scolastico Risorse umane Insegnanti ed alunni delle classi e sezioni coinvolte nel progetto. Beni e servizi Fondi del Fondo d'Istituto.

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Denominazione del progetto

“LE EMOZIONI VANNO A SCUOLA”

Responsabile del progetto Referenti continuità: Bergandi Maria – Gili Ausilia Insegnanti coinvolte Insegnanti delle scuola dell’infanzia del circolo, insegnanti dell’Asilo Infantile “G.Guala”, Inse-gnanti Asilo Infantile di Villareggia, insegnanti delle classi prime e quinte del circolo, insegnanti delle classi prime della scuola secondaria di 1° grado “G.Gozzano” Classi coinvolte Sezioni delle scuole dell’infanzia, classi prime e quinte delle scuole primarie, classi prime della scuola secondaria Obiettivi SCUOLA DELL’INFANZIA

• accrescere il rispetto di sé e degli altri; • utilizzare il gioco per sperimentare e condividere emozioni positive e/o negative; • riconoscere e rispettare il valore delle emozioni proprie e altrui

SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA • acquisire comportamenti improntati alla solidarietà, alla cooperazione nel rispetto delle

emozioni individuali; • acquisire la consapevolezza della necessità di manifestare ed accogliere emozioni proprie

e altrui; • ascoltare gli altri, confrontarsi e rendersi conto che esistono realtà e punti di vista diversi; • accettare, rispettare e aiutare gli altri; • conoscere ed utilizzare lessico, espressioni e modi di dire legati alle varie emozioni; • Utilizzare le emozioni per caratterizzare produzioni relative alle varie discipline (rit-

mo/musica, disegni, elenchi di parole,…)

Metodologia: • analisi delle situazioni • cooperative learning • discussioni guidate (brainstorming e circle time) • laboratori di scrittura creativa • realizzazione di canzoni e slogan

Gli alunni cinquenni dell’infanzia, gli alunni di classe prima e quinta primarie e gli studenti di prima secondaria lavoreranno al raggiungimento degli obiettivi nella propria sede. Saranno an-che programmati momenti di incontro e di scambio per favorire la socializzazione degli alunni e familiarizzarli con i nuovi ambienti e i nuovi insegnanti.

Valutazione: monitoraggi in itinere e a conclusione delle attività; confronto fra gli insegnanti dei diversi ordini di scuola.

Durata Da novembre 2013 a giugno 2014 Risorse umane Insegnanti ed alunni delle classi coinvolte

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Denominazione del progetto

“PIANO I.S.S. (insegnare scienze sperimentali) PRESIDIO provincia DI TORINO”

Insegnanti coinvolte

Le insegnanti delle classi coinvolte.

Classi coinvolte

Scuola dell’infanzia di Rodallo. Le classi di scuola primaria delle insegnanti interessate al progetto.

Obiettivi

Finalità:

- collaborazione tra le istituzioni scolastiche aderenti al presidio - dare concretezza all’autonomia didattica, di sperimentazione e di ricerca attraverso il

miglioramento della professionalità dei docenti chiamati ad elaborare piani di studio con sviluppo verticale

- costruire offerte formative rispondenti alle attese e capaci di promuovere un nuovo in-contro tra i giovani e la cultura scientifica nelle dimensioni della ricerca e dello studio.

Obiettivi:

- costruzione di curricoli verticali su nodi concettuali delle scienze sperimentali - progettare attività di didattica laboratoriale relative ai curricoli costruiti - sperimentare nelle classi i percorsi progettati - attivare delle comunità di pratiche che lavorino sulla metodologia delle scienze speri-

mentali. Gli obiettivi si considerano raggiunti con il >=90% di pareri favorevoli da parte delle insegnanti aderenti al progetto. I docenti che aderiscono al progetto partecipano ad incontri di formazione e di ricerca-azione con i colleghi delle altre scuole coinvolte. I materiali prodotti saranno raccolti,anche sotto forma multimediale, per essere adattati a esi-genze diverse e successive trasformazioni e presentati nel convegno previsto per il mese di a-prile.

Durata

L’intero anno scolastico.

Risorse umane

Le insegnanti di classe.

Beni e servizi

Fondi del Fondo di Istituto. Fondi del programma annuale per la realizzazione di materiale informativo sul progetto (stimati 350 euro)

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Progetto 9: formazione e aggiornamento

Responsabile del progetto Testa Sabrina insegnante di scuola primaria –plesso di Caluso-docente incaricata della funzione strumentale al POF.

Denominazione dei progetti

“FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO”

1. Formazione sulla normativa della Sicurezza. 2. Corso di prima formazione per neo assunti 3. Corsi di formazione legati a specifici progetti nazionali, regionali, provinciali, ai

quali l’Istituzione Scolastica aderirà in qualità di aderente a reti di scuole 4. Convegni ed iniziative su tematiche di rilevanza didattico-formativa 5. Corso di lingua inglese II° contingente per docenti generalisti 6. Corsi legati a progetti di ricerca-azione 7. Corsi autogestiti.

Insegnanti coinvolte Tutte le insegnanti del Circolo. Obiettivi Finalità: i corsi hanno l’obiettivo di favorire la crescita professionale,la consapevolezza delle norme e di aggiornare i docenti sulle buone pratiche.

Metodologia: lezione frontale, partecipazione a stages e convegni, gruppi di lavoro.

Valutazione: al termine dei corsi verrà fatta compilare, a ciascun partecipante, una scheda di valutazione. L’esito del corso sarà considerato positivo se almeno il 60% dei partecipanti lo va-luterà BUONO o OTTIMO (grado di soddisfazione complessiva).

Durata Anno scolastico 2013/2014

Risorse umane

a) Docenti interni e/o esterni qualificati per la conduzione di corsi di cui al Decreto

Legislativo 81/08 e all’accordo Stato/Regioni b) Dr. L.Montanari c) Docenti /formatori interni d) Specialisti universitari

Beni e servizi 1. Fondi nazionali e regionali 2. Fondi dell’istituzione scolastica. 3. Fondi per la formazione. 4. Fondi dell’autonomia

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Denominazione dei progetti

“Iniziative di formazione”

ai sensi dell’art.6 del CCNL/ 06-09 Personale ATA coinvolto I collaboratori Scolastici e il personale di segreteria. Obiettivi

L’aggiornamento professionale costituisce un elemento di qualità del servizio scolastico, per affrontare in modo consapevole i problemi che, nell’attuale società, sono in continua evolu-zione. Le iniziative di formazione si svolgeranno fuori dell’orario di lavoro. Il personale ATA potrà partecipare, previa autorizzazione del Dirigente Scolastico e in rela-zione alle esigenze di funzionamento del servizio, ad iniziative di aggiornamento organizza-te dall’amministrazione o svolte da Enti accreditati. La partecipazione alle iniziative di aggiornamento si intende nel limite delle ore necessarie alla realizzazione del processo formativo e dell’eventuale raggiungimento della sede. Sarà prioritaria la formazione relativa a :

a) Sicurezza b) rischi psico-sociali nella scuola c) Innovazioni nello svolgimento delle procedure amministrative.

Durata Anno scolastico 2013/2014

99

Denominazione del progetto

“SPERIMENTAZIONE NELLE SCUOLE DELL’INFANZIA

DEL “BRIGHT START” METODO DI EDUCAZIONE METACOGNITIVA DI C. HAYWOOD”

Insegnanti coinvolte L’applicazione sperimentale del metodo di educazione cognitiva “Bright start” è rivolto a tutti i plessi della scuola dell’infanzia del Circolo Didattico di Caluso. L’esigenza di trovare nuovi strumenti didattici, per rispondere al crescente disagio infantile, per creare una scuola multietnica, per condividere uno strumento metodologico comune, per una crescita professionale e personale, è il motivo per cui le insegnanti hanno deciso di conoscere il Bright start. Classi coinvolte La sperimentazione del metodo in specifici laboratori dall’anno scolastico 2007-2008 coinvolge le scuole dell’Infanzia di Caluso, Mazzè, Rodallo, Tonengo, ed è rivolto ai bambini dell’ultimo anno, anche se l’ottica metacognitiva è la linea guida di tutta la Programmazione didattica. La metacognizione, che è alla base del metodo Haywood, si basa sul principio della modificabi-lità cognitiva e sposta l’attenzione dal risultato al processo (imparare ad imparare) Obiettivi Finalità: Nel Bright start non s’insegna nulla, ma i bambini imparano a riflettere su ciò che già fanno, sulle procedure che già possiedono e mettono in atto spontaneamente. L’attenzione è focalizzata sulle procedure e non sui contenuti. In quest’ottica le finalità sono:

- dedicare tempo ai processi del pensiero - favorire l’apprendimento attraverso il gioco e le esperienze - provocare la consapevolezza dei propri processi cognitivi (individuarli e imparare a rico-

noscerli) - indurre una motivazione intrinseca (provo piacere ad imparare)

Obiettivi: con questo metodo ci si propone di aiutare il bambino a :

- comprendere le domande - rispondere in modo metacognitivo - saper generalizzare - trasporre analogicamente - lavorare in gruppo, rispettando se stesso e gli altri (stimolare la capacità di autoregola-

zione) Metodologia e Strumenti didattici:

l’applicazione del metodo si struttura in laboratori settimanali di un’ora ciascuno con piccoli gruppi (5-9 bambini) di età omogenea.

100

Un’unità didattica è suddivisa nelle seguenti parti: - presentazione dell’attività principale - descrizione del materiale - presentazione del compito - conversazione guidata su come procedere - realizzazione del compito - discussione sugli effetti ottenuti in rapporto a quelli attesi - autoriflessione sugli errori e sui successi

Gli strumenti usati sono: - mediazione attraverso la conversazione guidata - giochi-stimolo - ausilio di audiovisivi

Durata

Novembre 2013- maggio 2014

Risorse umane Tutte le insegnanti del Circolo interessate. Beni e servizi Fondi del F.I.S.

101

Progetto 10: visite d’istruzione Denominazione del progetto

“VISITE DI ISTRUZIONE”

Responsabile del progetto Salto Nirvana, assistente amministrativa. Insegnanti coinvolte Tutte le insegnanti del Circolo Didattico. Classi coinvolte Tutte le classi del Circolo Didattico. Obiettivi Finalità:

- approfondire mediante il contatto diretto con luoghi e situazioni, alcuni aspetti degli ar-gomenti di studio inseriti nella programmazione didattica

- effettuare esperienze di apprendimento e di crescita della personalità, basate su proget-ti articolati e coerenti con la programmazione didattica

Durata L’intero anno scolastico Risorse umane Salto Nirvana per l’organizzazione amministrativa. Guide. Ditta Rastel Bogin per il trasporto Beni e servizi Contributi volontari dei genitori.

102

VISITE D'ISTRUZIONE

DATA ORARIO CL. PLESSO N.AL. N.DOC TOT DESTINA-

ZIONE MEZZO TRA-SPORTO

06/11/2013 9:10/10:30 5^ MAZZÈ 17 2 19 ALBIANO SCUOLABUS 06/11/2013 10:30/12:30 4^

MAZZÈ 14 2

16 ALBIANO SCUOLABUS

DIC.2013/ GEN.2014

8:30/17:30 1^B CALUSO

17 3 20 TORINO PULLMAN

07/02/2014 7:30/16:30 4^A 4^B 4^

CALUSO TONENGO

43 14

7 64 TORINO PULLMAN

14/02/2014 9:30/12:30 1^/2^/3^ VISCHE 26 5 31 IVREA SCUOLABUS 21/02/2014 8:30/12:30 3^/4^ VILLAREGGIA 18 3 21 TORINO SCUOLABUS 07/03/2014 9:30/12:30 4^ 5^ VISCHE 16 3 19 IVREA SCUOLABUS MARZO 2014 8:30/12:30 3^A/3^B

4^A/4^B 5^B

CALUSO

41 43 26

12 122 TORINO PULLMAN

21/03/2014 8:00/16.00 4^ 4^

ARÈ MAZZÈ

20 14

5

39

TORINO PULLMAN

28/03/2014 7:45/18:15 5^ 5^

TONENGO ARÈ

22 19

4 45 AOSTA PULLMAN

APR.2014 DA DEST 1^B CALUSO 17 3 20 CHIVASSO TRENO 07/04/2014 8:30/17:00 2^A 2^B CALUSO 50 4 54 CUMIANA PULLMAN 08/04/2014 8:00/16:00 5^A 5^B

5^ CALUSO MAZZÈ

49 17

6 72 TORINO PULLMAN

09/04/2014 8:00/16:00 2^ TONENGO 21 2 23 MASINO SCUOLABUS 10/04/2014 8.30/12.30 4^ VISCHE 7 2 9 TORINO SCUOLABUS 11/04/2014 8:30/16:30 4^A 4^B CALUSO

43

4

47

ROPPOLO PULLMAN

30/04/2014 8:00/16:30 3^ 3^

TONENGO MAZZÈ

24 17

5 46 CUORGNÈ PULLMAN

06/05/2014 8.30/14:00 4^A 4^B 5^B 5^

CALUSO CALUSO TONENGO

43 26 14

9 92 VENARIA PULLMAN

103

DA DEST. 8:30/12:30 1^A 1^C CALUSO 33 5

38 TORINO PULLMAN

06/05/2014 8.30/17:00 1^2^3^ 4^5^

VISCHE

26 16

5

47

BARD PULLMAN

MAG. 2014 8:30/12:30 4^ MAZZÈ 14

2

16

IVREA SCUOLABUS

MAG.2014 5^A 5^B 4^A 3^A 3^B

2^ 5^ CALUSO 49 22 41

11 123 IVREA PULLMAN

MAG.2014

8:30/12:30 1^B 4^B CALUSO

38

4

42

IVREA TRENO

06/06/2014 8.30/12:30 1^B 2^A 2^B 4^B

CALUSO

17 50 21

8 96 IVREA TRENO

06/06/2014 8:30/12:30 3^A 3^B 4^A 5^A 5^B

CALUSO 41 22 49

11 123 IVREA PULLMAN

06/06/2014 9:00/16:30 4^

MAZZÈ 14 2 16 IVREA SCUOLABUS

06/06/2014 9:30/15:30 1^3^3^ 4^5^

VISCHE

26 16

5 47 IVREA SCUOLABUS

Blu visite d’istruzione legate al progetto TESTIMONE AI TESTIMONI

104

DIREZIONE DIDATTICA STATALE DI CALUSO Via Gnavi, 1 - 10014 CALUSO(TO)

Tel. 011/9833253 – Fax 011/9891435 E –mail: [email protected]

SITO :www.circolodidatticocaluso.it

9. ORGANIZZAZIONE

SCUOLA DELL’INFANZIA

PLESSO

ORARIO N° SEZIONI SERVIZI AGGIUNTIVI

PRESENZA DI OPERATORI

CALUSO

8.25/16.30 3 MENSA PRE-POST Scuola

RODALLO

8.25/16.30 2 MENSA TRASPORTO

MAZZE’ 8.25/16.30 3

MENSA PRE-POST Scuola

VISCHE

8.25/16.30 1 MENSA PRE-POST Scuola

105

SCUOLA PRIMARIA

PLESSO

ORARIO FUNZION.

N° Classi

TIPOLOGIA ORGANIZ.

SERVIZI AGGIUNTIVI

PRESENZA OPERATORI

CALUSO 8.25/16.30 11

10 T.P. 1 T.P. mod.

MENSA PRE-POST Scuola TRASPORTO

ARÈ 8.25/16.30 5 4T.P. 1T.P.mod

MENSA TRASPORTO

MAZZÈ 8.25/16.30 5 4T.P. 1T.P.mod.

MENSA PRE-POST Scuola TRASPORTO CON SCUOLABUS

TONENGO 8.25/16.30 5 T.P.

MENSA PRE-POST Scuola TRASPORTO CON SCUOLABUS

VILLAREGGIA

Dal lunedì al giovedì 8.30/12.30 14.00/16.30 Venerdì 8.30/12.30

4 (di cui 1 pluriclasse con abbi-namen to 1^-2^ 3^ 4^-5^)

MODULO 30 h.

MENSA TRASPORTO CON SCUOLABUS

VISCHE 8.25/16.30

3 ( di cui n° 2 pluriclasse con abbi-namen- to 2^ - 3^ 4^ - 5^)

2 T.P. 1 T.P. mod. (40 h.)

MENSA PRE-POST Scuola TRASPORTO CON SCUOLABUS

106

RISORSE IN TERMINI DI PERSONALE

Rete interna di figure e gruppi che collaborano per la realizzazione della propo-sta formativa del Circolo.

• Il Dirigente Scolastico • Lo Staff di Direzione • I Docenti incaricati delle Funzioni Strumentali al POF • I Coordinatori di plesso • I Referenti dei Progetti e dei Laboratori

• Le Commissioni

• Il Personale A.T.A.

� Commissione Autonomia e Aggiornamento

� Commissione Continuità

� Gruppo di lavoro sui nuovi curricoli

� Commissione Integrazione alunni HC

� Commissione Informatica e Multimedialità

� Gruppo di Redazione Sito Internet

� Commissione L2

� Commissione Sicurezza

� Presidio di scienze

� Commissione integrazione alunni stranieri

107

Dirigente Scolastico Scolastico

Direttore SGA Giunta Esecutiva

Personale ATA

Collaboratrice Vicaria laboratrice Scuole infanzia Staff Col-

Consiglio di Circolo

Funzioni strumentali al POF

Collegio dei docenti

Referenti area Referenti commissioni Coordinatrici Programmazione

Coordinatrice SPP

Addette SPP

Commissioni del CDD

Docenti del Circolo

Fiduciarie di plesso

ORGANIGRAMMA CIRCOLO DIDATTICO DI CALUSO

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ORGANIGRAMMA SICUREZZA DEL CIRCOLO DIDATTICO DI CALUSO

Datore di lavoro Dirigente scolastico

Dott.ssa Valeria Miotti

R.S.P.P. ( esterno) Ing. D.Tini

Medico competente Dott. Luigi Montanari

Rappresentante dei lavoratori per la sicu-rezza: Barengo M. Rosa (collaboratrice scolastica)

Coordinatore della sicurezza nel circolo: Insegnante Ariagno Milena

A.S.P.P Insegnanti: Ariagno M., A-scheri A. M.( scuole primarie del Circolo) Insegnanti: Benedetti R.,Vesco P. (scuole dell’infanzia del Circolo)

ADDETTI AL PRIMO SOCCORSO Coordinatrice: Bertello Bianca

Scuole dell’infanzia insegnanti: Bertello B. e Regis C.( Caluso),Bergandi M. e Turletti M.C.( Rodallo), Sabbadini M.R. e Monti F.(Mazzè), Cordera E. e Mezzo T. (Vische). Scuole Primarie insegnanti: Ascheri A.M. e Valle A.M. (Caluso Cap.), Tap-paro e Chirillo M.(Arè), Margherio G. E Carra M.(Mazzè), Binda L. E Ciliberti C.(Tonengo), A-riagno M. E Giunipero R. (Villareggia), Mezzo T. E Cordera E. (Vische) Ariagno M. (Villareggia),Mezzo T. (Vische).

ADDETTI SPILA Coordinatrice: Bergandi Maria Scuole dell’infanzia insegnanti: Bertello B. e Regis C. (Caluso Cap.), Bergandi M. e Turletti M.C.(Rodallo), Sabbadini M.R.e Agrano R.M.(Mazzè), Cordera E.e Mezzo T.(Vische). Scuole primarie insegnanti: Ascheri A.M. e Valle A.M. (Caluso Cap.), Tapparo P. e Chirillo M.(Arè),Margherio G.e Bertone D. (Mazzè), Binda L.e Ciliberti C. (Tonengo), Ariagno M.e Giunipero R. (Villareggia), Mezzo T.e Cordera E.(Vische)

ADDETTI SERVIZIO EVACUAZIONE E SALVATAGGIO Scuole dell’Infanzia regis C.e Scigliano G. (Caluso),Turletti M.C. e Pogliano A. (Ro-dallo),Sabbadini M.R. e Ferrari L. (Mazzè), Cordera E. e Inella M. (Vische) Scuole Primarie Ascheri A.M. e Barengo M.R.(Caluso),Tapparo P.e Massucco D. (Arè), Margherio G. e Vigliocco F. (Mazzè), Binda L. e Salvetti M. (Tonengo), Ariagno M. e Revel Chion E. (Villareggia), Mezzo T. e Ronchietto A. (Vische)

PREPOSTI Scuola primarie: Ozella M.-

Conto A.-Bussi L- Giorgis R.-Depaoli E.-Giunipero R.

Scuole dell’infanzia: Regis C.-Bergandi M.- Cordera C.- Sab-

badini M.

DIRIGENTI DSGA: A. Sasso

Ins. M. ARIAGNO(primaria) Ins.P. Martano (infanzia)

109

Rete esterna di figure, Enti e Associazioni, presenti sul territorio che collabora-no con le Scuole del Circolo.

• I Circoli Didattici e le Scuole del territorio circostante • Enti Locali • A.S.L. 9 e CISSAC

I rapporti fra l'Istituzione Scolastica, gli Enti Locali territoriali, le associazioni culturali e sportive del territorio sono improntati alla massima collaborazione allo scopo di:

promuovere un impiego efficace ed integrato delle risorse umane che gli EE.LL. mettono a disposizione delle scuole

realizzare un impiego efficace ed integrato delle risorse finanziarie che gli E-E.LL. mettono a disposizione delle scuole

mettere a disposizione degli alunni proposte didattiche ed educative ampie e al tempo stesso integrate e congruenti con le linee-guida indicate nel POF.

• Associazioni

• Biblioteche Civiche dei Comuni di Caluso, Mazzè, Villareggia e Vische • Banda Musicale di Caluso • Legambiente • Comitato zonale dell’associazione “Libera” • G.E.V.

� Associazione Culturale “F. Mondino” di Mazzè

� Associazione Ambientale “Natura e Paese” di Vi-

sche

� Associazione Teatrale “La Fabula” di Cigliano

� Associazione Canavesana Tutela Ambiente

� Associazione Culturale ”G. Rodari” per la promo-

zione della lettura

� Fondazione “Levi-Montalcini” – Centro Orienta-

mento di Caluso

� Associazioni Sportive

� Associazione “Musaiko”

� Associazione “Libera”

� Fondazione 900

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Tel. 011/9833253 – Fax 011/9891435 E –mail: [email protected]

SITO :www.circolodidatticocaluso.it

10. INIZIATIVE DI FORMAZIONE E AG-GIORNAMENTO

La programmazione delle attività di formazione e di aggiornamento tiene conto delle risultanze dei questionari rivolti a tutti i docenti del Circolo , delle esigenze emerse dalle nuove progettazioni e del piano annuale di aggiornamento approvato dal Collegio dei Docenti. Le attività formative dovranno tener conto dei seguenti criteri:

• Coinvolgere tutto il Circolo o referenti nominati dal Collegio dei docenti. • Favorire la continuità con gli interventi già attuati. • Rivolgersi ai docenti che necessitano di competenze specifiche.

L'aggiornamento dei docenti è di fondamentale importanza e grande utilità per

• ampliare le competenze professionali e didattiche dei docenti; • migliorare la qualità dell'insegnamento; • creare sinergie tra i docenti e le agenzie educative coinvolte nei corsi; • adeguare le metodologie e i materiali didattici alle tecnologie moder-

ne.

Sono inoltre previsti corsi di formazione rivolti al personale ATA allo scopo di migliorare la professionalità e la qualità del servizio.

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11. GESTIONE DELL’UNITA’ SCOLASTI-CA

CARTA DEI SERVIZI

È stata rielaborata ed è depositata agli atti.

REGOLAMENTO DI CIRCOLO

Il Regolamento di Circolo è il documento che raccoglie le norme a cui tutta l’attività scolastica è improntata.

SERVIZI AMMINISTRATIVI

FATTORI DI QUALITÀ STANDARD RAGGIUNTI

disponibilità

gli uffici di Segreteria della Direzione Didattica sono a-perti: dal 1° settembre al 30 giugno dalle ore 7,45 alle ore 17,00 per 5 giorni settimanali; dal 1° luglio al 31 agosto dalle ore 8,00 alle ore 14,00 per 5 giorni settimanali.

trasparenza

presso gli uffici di Segreteria sono disponibili: • tabelle orarie delle attività • elenchi dei componenti delle varie commissioni e de-

gli eventuali comitati • piano visite guidate e viaggi di istruzione • programma annuale e scritture contabili • Regolamento di Circolo • Programmazioni educative e didattiche

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• Piano dell’Offerta Formativa.

celerità

Il rilascio di certificati e documentazioni avviene su ri-chiesta dei singoli interessati entro i limiti di tempo strettamente necessari alla predisposizione degli stru-menti e alla successiva formazione dell’atto. Le operazioni devono essere finalizzate, di norma, al ri-spetto della seguente tempistica:

• Nulla-Osta al trasferimento: nello stesso giorno • Utilizzo locali: autorizzazione entro 3 giorni dalla

riunione dell’Organo Collegiale competente • Iscrizioni: nello stesso giorno • Certificati di iscrizione e frequenza: nello stesso gior-

no • Attestati e documenti sostitutivi del diploma: entro

un termine massimo di 3 giorni lavorativi • Documenti di valutazione: 5 giorni dallo scrutinio • Autorizzazione assemblee di genitori: 5 giorni • Certificati di servizio: entro un termine massimo di 5

gg.

I servizi amministrativi dell’istituzione scolastica sono informatizzati.

FONDO DI ISTITUTO

L’utilizzo del Fondo dell’Istituzione Scolastica è finalizzato a: • valorizzare e sviluppare le numerose risorse umane presenti nella scuola; • migliorare l’organizzazione complessiva del Circolo; • favorire lo sviluppo delle attività delle commissioni e dei gruppi di lavoro; • riconoscere i maggiori impegni individuali di docenti referenti e/o responsa-

bili di specifiche attività e iniziative di carattere generale; • riconoscere il maggiore impegno e specializzazione richiesto al personale di

segreteria, in seguito all’avvento dell’autonomia; • riconoscere il maggior carico di lavoro ai collaboratori scolastici dovuto alle

sempre crescenti esigenze scolastiche.

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12. DOCUMENTAZIONE E VALUTAZIONE DOCUMENTAZIONE Le documentazioni più significative vengono pubblicate nel sito della scuola. AMBITI DELLA VALUTAZIONE

Il sistema di valutazione vuole essere formativo, gli ambiti della valutazione saranno i seguenti: PER I DOCENTI

• Formazione e aggiornamento • Partecipazione alle iniziative previste • Fruibilità dei temi trattati.

PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA

• Livello di condivisione • Problematiche emerse • Riscontro tra la proposta e il raggiungimento degli obiettivi • Livello di gradimento.

PER L’UTENZA

• Controllo degli esiti formativi affettivi e intellettuali • Grado di coinvolgimento e partecipazione.

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13. PIANO ECONOMICO FINANZIARIO

L’Istituzione scolastica autonoma sarà dotata da parte del M.P.I. (Ministero Pubblica Istruzione) di un finanziamento formato da un contributo ordinario pe-requativo e di altre entrate provenienti dalle Regioni o da altri Enti pubblici e privati che costituiscono la dotazione finanziaria d’Istituto.

Esse si distinguono in :

1. RISORSE ORDINARIE che provengono da:

- contributi dello Stato: ordinari perequativi e di natura specifica in quanto di-retti a finanziare determinate attività;

- contributi degli alunni;

- contributi di Enti dovuti per legge;

- interessi attivi su conti correnti;

- economie di reimpiego;

- possibilità di storni dal Fondo di Riserva.

2. RISORSE AGGIUNTIVE DA RICERCARE che provengono da:

- contributi di Enti Locali;

- finanziamenti per partecipazione a programmi locali di sviluppo;

- contratti di sponsorizzazione;

- risorse provenienti da donazioni e legati;

- proventi per contratti di gestione finanziaria.

Tale dotazione sarà utilizzata a norma della L.59/97 e del D.P.R. n.233/98, senza alcun vincolo di destinazione se non quello prioritario diretto allo svolgimento delle attività di istruzione, di formazione e di orientamento proprie della scuola così come previsto nel POF (Piano dell’Offerta Formativa).

115

Il programma annuale sull’attività finanziaria che coincide con l’anno so-lare viene deliberato dal Consiglio di Circolo su proposta presentata dal Diri-gente scolastico entro i termini di legge.

Nella relazione del Dirigente Scolastico sono individuati gli obiettivi da realizzare e la destinazione delle Risorse in coerenza con il POF.

Le spese sono imputate tenendo conto dei costi sia del funzionamento generale sia dei progetti nei limiti dell’effettiva disponibilità finanziaria.

Per ogni singolo progetto sarà tenuta aggiornata una scheda illustrativa e finanziaria per le funzioni di controllo a cura del responsabile del Progetto e dal DSGA con riferimento allo stato di attuazione, all’andamento e allo stato delle spesa del Progetto stesso.

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14. INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE Per il raggiungimento degli obiettivi previsti dal Piano dell’Offerta For-

mativa è necessario dotarsi di adeguati strumenti di comunicazione interna e di informazione esterna.

Attraverso una valida rete interna di comunicazione (Collegio Docenti, Consiglio di Circolo, Consigli di Interclasse e di Intersezione…) si portano tutti gli operatori dell’Istituzione scolastica alla conoscenza, alla condivisione e all’attuazione responsabile del Progetto comune.

Per garantire all’utenza il maggior grado di informazione possibile sulle

caratteristiche e sulle modalità del servizio scolastico offerto nell’ambito del Circolo, vengono messe in atto le seguenti iniziative:

• Comunicati periodici per illustrare le varie iniziative intraprese nelle scuole

del Circolo. • Mappe di Sintesi del “PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA” per tutti i genitori. • Lettera di richiesta di consenso all’uso di Internet per i propri figli, rivolta a

tutti i genitori del Circolo, che vengono informati dell’esistenza del docu-mento di “regolamento della rete informatica di Circolo, Politica di Uso Accettabile (PUA)” delle tecnologie informatiche.

• Sito INTERNET rivolto all’utenza e agli operatori scolastici per:

- condividere finalità e risorse - garantire l’accesso all’informazione e alla documentazione educativa e/o

amministrativa - divulgare materiali ed esperienze didattiche - favorire scambi culturali fra scuole europee - aggiornare gli utenti del web sulle iniziative promosse e sostenute dalla

scuola.

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INDICE PREMESSA

1. CONTESTO AMBIENTALE

� DATI ANAGRAFICI DEL CIRCOLO � UBICAZIONE DELLE SCUOLE � LETTURA DEL TERRITORIO

2. PRINCIPI E FINALITA’ DELLA SCUOLA

3. CENTRALITA’ DELL’ALUNNO NEL PROCESSO EDUCATIVO E FORMATIVO

� RISPETTO DEI DIRITTI DEL FANCIULLO � CONOSCENZA DEGLI ALUNNI � OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI

4. STRATEGIE E MEZZI PER RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI

� ORGANIZZAZIONE GENERALE � ACCORDI DI RETE � LINEE GUIDA PER L’AMMISSIONE DI SPONSOR � VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI � PROGRAMMAZIONI EDUCATIVE E DIDATTICHE � INSERIMENTO ED INTEGRAZIONE DI ALUNNI

DIVERSAMENTE ABILI � PIANO PER L’INCLUSIONE- BES � INTERVENTI PER ALUNNI CON DSA, EES � COME GESTIRE LO SVANTAGGIO CULTURALE � L’ACCOGLIENZA � CONTINUITA’ EDUCATIVA � LA LINGUA STRANIERA NEL CIRCOLO

DIDATTICO DI CALUSO

5. ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITA’ DIDATTICHE NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA

6. ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITA’

pag.1 pag.4 pag.7 pag.8 pag.9 pag.11 pag.11 pag.13 pag.14 pag.17 pag.33 pag.35 pag.37 pag.38 pag.41 pag.42 pag.44 pag.45 pag.46 pag.48 pag.49

118

DIDATTICHE NELLA SCUOLA PRIMARIA

7. LA SICUREZZA NELLA SCUOLA

8. OFFERTA FORMATIVA - a. s. 2011/2012 “STARE BENE E CRESCERE INSIEME A SCUOLA”

STRUMENTI LABORATORI E PROGETTI SCUOLA PRIMARIA LABORATORI E PROGETTI SCUOLA DELL’INFANZIA LABORATORI E PROGETTI RIVOLTI ALLE INSEGNANTI E AL PERSONALE ATA ATTIVITA’, LABORATORI E PROGETTI

� PROGETTO 1: PROMOZIONE DELL’APPRENDIMENTO DELLA LINGUA INGLESE

• “Intercultura: culture anglofone a confronto con la nostra”. “Certificazione internazionale di lingua inglese” “Songs, rhymes & nursery rhymes”.

• “Child in time”

� PROGETTO 2: L’EDUCAZIONE MOTORIA, FISICA, SPORTIVA, O-RIENTA E UNISCE PER CRESCERE BENE TRA I BANCHI DI SCUOLA

• “Attività motorie nelle scuola primarie e dell’infanzia.

� “PROGETTO 3: LA MULTIMEDIALITÀ

� PROGETTO 4: INSIEME PER CONOSCERSI, CAPIRSI, RISPETTARSI: UN PROGETTO GLOBALE DI INTEGRAZIONE

• “Conoscersi, capirsi, rispettarsi: progetto globale di integra-

zione”. • “Cosa funziona davvero nell’inclusione scolastica?” • “Conosciamoci: laboratorio interculturale di 1° livello di acco-

glienza degli alunni stranieri” “Approfondiamo l’italiano: laboratorio interculturale di 2° livello per alunni stranieri già da tempo in Italia”

• “Interventi per alunni in difficoltà” • Azioni di sistema a sostegno delle fasce deboli delle Istituzioni Scolastiche statali del Piemonte “ a.s. 2013-14 “

Pag.51 pag.54 pag.56 pag.58 pag.59 pag.60 pag.61 pag.62 pag.64 pag.66 pag.68 pag.69 pag.70 pag.71 pag.71 pag.73 pag.74

119

• “Scuola fuori dalla scuola: istruzione domiciliare”.

PROGETTO 5: SCUOLA, ENTI LOCALI E TERRITORIO • “Scuola ed enti locali” • “Scuola e territorio” • “L’ambiente va a scuola”! • “Ascolta si legge…Andiamo in biblioteca” • “Il gusto della salute.” • “A che suono giochiamo”? • “Educazione al suono e alla musica”

� PROGETTO 6: SCUOLA SICURA

• “Scuola sicura”. • “Pedibus”

� PROGETTO 7: DOCUMENTAZIONE ED INFORMAZIONE

• “In... formiamo: progetto multimediale”.

� PROGETTO 8: MANTENIMENTO DELL’AGIO E INDIVIDUAZIONE PRE-COCE DEGLI STATI DI DISAGIO

• “Mantenimento dell’agio e prevenzione del disagio scolastico e com-

portamentale”. • “Sportello di orientamento e percorso formativo per genitori e

studenti” • “Educazione alla cittadinanza e alla legalità • “Diamoci la mano” • “Impariamo cantando” • “Le emozioni vanno a scuola” • “Piano I.S.S.(insegnare scienze sperimentali)Presidio pr. Torino”

� PROGETTO 9: FORMAZIONE ED AGGIORNAMENTO

• “Formazione e aggiornamento”. • “Iniziative di formazione”

• “Sperimentazione nelle scuole dell’infanzia, del Brigth Start: metodo di educazione metacognitiva di C. Haywood”.

pag.103

pag.75 pag.76 pag.77 pag.78 pag.79 pag.80 pag.82 pag.83 pag.84 pag.86 pag.87 pag.88 pag.89 pag.90 pag.91 pag.92 pag.94 pag.95 pag.96 pag.98 pag.99 pag.99 pag.100 pag.101

120

� PROGETTO 10: VISITE DI ISTRUZIONE

9. ORGANIZZAZIONE

� SCUOLA DELL’INFANZIA � SCUOLA PRIMARIA � RISORSE IN TERMINI DI PERSONALE � ORGANIGRAMMA CIRCOLO DIDATTICO CALUSO � ORGANIGRAMMA SICUREZZA CIRCOLO DIDATTICO CALUSO

10. INIZIATIVE DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO

11. GESTIONE DELL’UNITA’ SCOLASTICA

� CARTA DEI SERVIZI � REGOLAMENTO DI CIRCOLO � SERVIZI AMMINISTRATIVI � FONDO D’ISTITUTO

12. DOCUMENTAZIONE E VALUTAZIONE

13. PIANO ECONOMICO E FINANZIARIO

14. INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE INDICE ALLEGATI

� CARTA DEI SERVIZI � REGOLAMENTO DI CIRCOLO � PIANO ANNUALE DELLE ATTIVITA’ E DEGLI IMPEGNI DEL PERSONALE DOCENTE