DIPARTIMENTO SALUTE DI PADOVA Per i più piccoli ... · Molto spazio riservato anche alla ricerca,...

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Eventi Lunedì 16 settembre 2013 Sanità & Medicina 9 personale sia medico sia in- fermieristico. “A Padova - ag- giunge Giovanni Cecchetto, direttore della Scuola di specia- lizzazione in Chirurgia pedia- trica di Padova - è nata la pri- ma Scuola di Specializzazione in Chirurgia pediatrica in Ita- lia. Attualmente la città è sede amministrativa e coordinatrice di 7 scuole del Nord, segno di riconoscimento a livello cen- trale dell’eccellenza raggiunta. Lo studente può frequentare il reparto e i futuri colleghi, eseguire (e partecipare a) in- nergia tra l’Inrim, il Centro regionale trapianti del Pie- monte, il Dipartimento di Genetica dell’Università di Torino, il gruppo di ricerca di Bioingegneria industria- le del Politecnico di Torino, i Dipartimenti di Chimica dell’Università e del Poli- tecnico di Torino, l’ospedale Molinette e quattro industrie piemontesi del settore della strumentazione. I risultati hanno permesso di introdurre negli organismi della metrologia internazio- nale mondiale questa specifica tematica, con l’Italia coordi- natrice di un gruppo di lavoro ad hoc. Una meta importante è stata la giornata Inrim del- lo scorso maggio: “Metregen: Metrology on a cellular and macromolecular scale for regenerative medicine”, che ha visto la presentazione dei principali risultati raggiunti. “La giornata - precisa Maria Paola Sassi - è stata concepita come un incontro tra i parte- cipanti al progetto Metregen e gli utilizzatori dei prodotti di ricerca ottenuti, per creare sinergia tra gli operatori del settore nello sviluppo di tali tematiche. Non bisogna in- ■■ DIPARTIMENTO SALUTE DI PADOVA / È un centro di eccellenza, specializzato nelle cure e negli interventi chirurgici dei bambini ■■ INRIM / L’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica di Torino e il progetto Metregen per le terapie cellulari Per i più piccoli, specialisti e ambienti ad hoc Nuove cellule grazie ai bioreattori terventi chirurgici, fare ricerca, in modo da acquisire elementi formativi tali da consentigli una crescita professionale ade- guata”. Accanto alla didattica per i medici si è andata sempre più concretizzando una for- mazione infermieristica, che ha contribuito alla crescita di infermieri pediatrici, che con le loro conoscenze hanno am- pliato e elevato il livello dell’of- ferta assistenziale. Le linee di eccellenza assisten- ziale non possono prescindere da un’adeguata produzione fatti dimenticare l’intento del progetto, vale a dire contri- buire a colmare la lacuna in termini di regolamentazione internazionale sviluppando strumentazione di misura in- novativa, metodologie per la validazione di processi di col- tura cellulare, materiali e me- todi di riferimento da utilizza- re nei processi e nei prodotti della medicina rigenerativa”. Momento importante quel- lo dedicato ad AliseI-Cluster tecnologico nazionale delle Scienze della Vita Progetto Irmi (Italian regenerative me- dicine infrastructure). In particolare, sono stati tre i risultati raggiunti dal progetto che hanno permesso all’Inrim di diventare un caso esempla- re dalla Regione Piemonte. In estrema sintesi sono: “Stu- dy on the Afm Force Spectro- scopy method for elastic mo- dulus measurement of living cells” (microscopio a forza atomica per la misura del scientifica correlata, fonda- mento per crescita e ricono- scimento nazionale e interna- zionale. La ricerca scientifica si svolge a vari livelli. Nel campo di quella di base si è sviluppa- ta soprattutto l’ingegneria di tessuti e di organi, particolar- mente importante nel bambi- no, che potrebbe contribuire in un futuro non lontano alla soluzione di problemi mal- formativi. Questa linea di ri- cerca ha ricevuto importante impulso con la scoperta delle cellule staminali dal liquido amniotico: tali cellule sono state amplificate in laboratorio e indirizzate agli scopi pro- grammati con risultati iniziali incoraggianti. Parallelamente a tale attività, si è andata svi- luppando una ricerca clinica con lavori collaborativi soprat- tutto nell’ambito dei tumori solidi extra cranici, di alcune malformazioni neonatali e del trapianto di rene. In tutti questi campi, Padova rappresenta un centro di riferimento che con- sente di proporre in collabora- zione con altri Centri italiani e stranieri, lo sviluppo di tratta- menti sempre all’avanguardia. “Questa intensa attività scien- tifica - concludono Zanon e Cecchetto - ha favorito colla- borazioni con strutture e col- leghi sia italiani sia stranieri, e ha permesso di ottenere rico- noscimenti formali per alcuni componenti dello staff, come la presidenza della Società Ita- liana di Chirurgia pediatrica (Sicp) e la presidenza della In- ternational society of pediatric surgical oncology (Ipso)”. modulo elastico delle cellule vive, utilizzato per analizzare se la funzione specifica della cellula è quella che si atten- deva); “Scaffold characteri- zation using Nlo multimodal microscopy in metrology for regenerative medicine” (uti- lizzo di nuove tecniche di mi- croscopia Cars e di altre tec- niche di ottica non lineare in contemporanea sullo stesso microscopio, che permettono di studiare l’interazione tra il tessuto artificiale e le cellule in coltura nella produzione di matrice extracellulare); “Uncertainty analysis of cell counting by metabolic assays” (utilizzo di saggi metabolici per definire il funzionamento ed il comportamento e fun- zionamento delle cellule du- rante il processo). A questi si aggiungono gli importanti risultati di model- lazione numerica di tessuti ar- tificiali e di macromolecole in soluzione ionica. Molto spazio riservato anche alla ricerca, specie per quel che riguarda l’ingegneria di organi e tessuti Sassi “Cure adottate già su larga scala. Ora servono protocolli scientifici condivisibili” L a Chirurgia Pediatrica di Padova, una delle prime in Italia, ha avuto un riconosci- mento come reparto autono- mo nel 1986, ma già da molti anni operava in autonomia nel contesto della Clinica chi- rurgica di Padova. Nel tempo, l’attività si è sviluppata con un incremento quantitativo e qua- litativo, fino a raggiungere gli attuali livelli di eccellenza. I principali obiettivi, in gran parte raggiunti oggi, riguarda- no la ricerca di una concentra- zione del trattamento del bam- bino chirurgico in ambienti con competenze adeguate, la prestazione assistenziale sem- pre più completa e aggiornata, l’attività didattica per offrire a studenti e specializzandi le migliori opportunità di cono- scenza e crescita professionale e la produzione scientifica di alto livello. Particolare rilevan- za viene data alla ricerca, di ba- se e clinica, e alla conseguente produzione scientifica. “È evidente che per ridurre il comprensibile trauma del bambino chirurgico e offrire il miglior trattamento - com- menta Giovanni Franco Za- non, direttore del Diparti- mento di salute della donna e L a medicina rigenerativa è uno dei campi più affasci- nanti della ricerca scientifica, su cui di recente si è discusso tanto in tema di applicazione e ‘regolamentazione’. Per in- tenderci, quel settore relativo a ‘strategie’ mediche che fan- no uso delle cellule staminali, progenitori immaturi dotati del potenziale di differenziarsi nei diversi tipi cellulari. È que- sto uno dei terreni di lavoro dell’Inrim, l’Istituto Naziona- le di Ricerca Metrologica con sede a Torino che, tra le sue ricerche, coordina il progetto Metregen. Il coordinatore scientifico Maria Paola Sassi spiega in proposito: “La medicina ri- generativa è oggi in rapido sviluppo e le terapie cellulari cominciano a essere utiliz- zate su larga scala. Un buon numero di tessuti artificiali è già stato prodotto e studiato. La tecnologia dei bioreattori sta facendo progressi e gli in- vestimenti industriali su scala mondiale sono in forte cresci- ta e valgono alcuni miliardi di dollari. Ma - precisa Sassi - nonostante tutto la sicurez- za di tali processi è ancora un problema aperto, come è del bambino dell’Università di Padova -, le diverse patolo- gie devono essere trattate da professionisti specifici in un ambiente dedicato. Pertanto, si è cercato di concentrare le attività chirurgiche in un’unica piastra operatoria e in un solo reparto, dove operano medici (chirurghi e anestesisti dedica- ti) e personale appositamente formati per trattare il bambino secondo le diverse esigenze le- gate alla crescita e allo svilup- po. Questo consente di offrire il massimo beneficio al piccolo, facendolo sostare in ospedale il minor tempo possibile e con i propri familiari, offrendo contemporaneamente le cure adeguate”. L’attività assistenziale si è svi- luppata diversificandosi in modo da consentire al perso- nale medico e infermieristico di acquisire le metodiche di trattamento più attuali e ot- tenere i risultati migliori. Le linee di sviluppo riguardano la day surgery, che si è incremen- tata consentendo un minimo distacco del bambino dall’am- biente familiare, la chirurgia dei tumori, il trapianto di rene (soprattutto nei bambini più complessi e di basso peso), la evidente dall’acceso dibattito in questi mesi. Mancano su scala mondiale i campioni e i protocolli metrologici che possano dotare di solide basi scientifiche, condivise e con- frontabili, la regolamentazio- ne internazionale del settore”. Ovvero quello a cui si punta con il progetto. Il team è costituito da una ventina di ricercatori e tecni- ci, con diverse competenze e formazione. “Collaborano”, chirurgia delle malformazioni neonatali ano-rettali, vascolari e le patologie dell’apparato ga- stro-intestinale, epatico e tora- cico e infine i vari aspetti delle emergenze chirurgiche. In tutti questi campi si sono costituiti gruppi di ricercatori dedicati, con lo scopo di offrire le cure migliori, mantenere un aggior- namento costante e incremen- tare le relazioni con i colleghi italiani e stranieri. L’attività didattica ha sempre costituito un elemento di par- ticolare impegno per tutto il spiega Sassi, “biologi, chimici, fisici, informatici, ingegneri meccanici, elettronici, chimi- ci, nanotecnologi, formati a lavorare insieme su un settore nuovo fortemente interdisci- plinare, che è nello specifico la Metrologia delle Bioscienze, in pratica su tematiche di si- curezza e qualità delle terapie cellulari e dell’ingegneria dei tessuti”. L’Inrim coordina l’intero progetto che vede stretta si- Giovanni Franco Zanon, direttore della Chirurgia Pediatrica e del Dipartimento di salute della donna e del bambino dell’Università di Padova Giovanni Cecchetto, direttore della Scuola di specializzazione in Chirurgia pediatrica di Padova

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EventiLunedì 16 settembre 2013 Sanità & Medicina 9

personale sia medico sia in-fermieristico. “A Padova - ag-giunge Giovanni Cecchetto, direttore della Scuola di specia-lizzazione in Chirurgia pedia-trica di Padova - è nata la pri-ma Scuola di Specializzazione in Chirurgia pediatrica in Ita-lia. Attualmente la città è sede amministrativa e coordinatrice di 7 scuole del Nord, segno di riconoscimento a livello cen-trale dell’eccellenza raggiunta. Lo studente può frequentare il reparto e i futuri colleghi, eseguire (e partecipare a) in-

nergia tra l’Inrim, il Centro regionale trapianti del Pie-monte, il Dipartimento di Genetica dell’Università di Torino, il gruppo di ricerca di Bioingegneria industria-le del Politecnico di Torino, i Dipartimenti di Chimica dell’Università e del Poli-tecnico di Torino, l’ospedale Molinette e quattro industrie piemontesi del settore della strumentazione. I risultati hanno permesso di introdurre negli organismi della metrologia internazio-nale mondiale questa specifica tematica, con l’Italia coordi-natrice di un gruppo di lavoro ad hoc. Una meta importante è stata la giornata Inrim del-lo scorso maggio: “Metregen: Metrology on a cellular and macromolecular scale for regenerative medicine”, che ha visto la presentazione dei principali risultati raggiunti. “La giornata - precisa Maria Paola Sassi - è stata concepita come un incontro tra i parte-cipanti al progetto Metregen e gli utilizzatori dei prodotti di ricerca ottenuti, per creare sinergia tra gli operatori del settore nello sviluppo di tali tematiche. Non bisogna in-

■■■ DIPARTIMENTO SALUTE DI PADOVA / È un centro di eccellenza, specializzato nelle cure e negli interventi chirurgici dei bambini

■■■ INRIM / L’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica di Torino e il progetto Metregen per le terapie cellulari

Per i più piccoli, specialisti e ambienti ad hoc

Nuove cellule grazie ai bioreattori

terventi chirurgici, fare ricerca, in modo da acquisire elementi formativi tali da consentigli una crescita professionale ade-guata”. Accanto alla didattica per i medici si è andata sempre più concretizzando una for-mazione infermieristica, che ha contribuito alla crescita di infermieri pediatrici, che con le loro conoscenze hanno am-pliato e elevato il livello dell’of-ferta assistenziale.Le linee di eccellenza assisten-ziale non possono prescindere da un’adeguata produzione

fatti dimenticare l’intento del progetto, vale a dire contri-buire a colmare la lacuna in termini di regolamentazione internazionale sviluppando strumentazione di misura in-novativa, metodologie per la validazione di processi di col-tura cellulare, materiali e me-todi di riferimento da utilizza-re nei processi e nei prodotti della medicina rigenerativa”. Momento importante quel-lo dedicato ad AliseI-Cluster tecnologico nazionale delle Scienze della Vita Progetto Irmi (Italian regenerative me-dicine infrastructure). In particolare, sono stati tre i risultati raggiunti dal progetto che hanno permesso all’Inrim di diventare un caso esempla-re dalla Regione Piemonte. In estrema sintesi sono: “Stu-dy on the Afm Force Spectro-scopy method for elastic mo-dulus measurement of living cells” (microscopio a forza atomica per la misura del

scientifica correlata, fonda-mento per crescita e ricono-scimento nazionale e interna-zionale. La ricerca scientifica si svolge a vari livelli. Nel campo di quella di base si è sviluppa-ta soprattutto l’ingegneria di tessuti e di organi, particolar-mente importante nel bambi-no, che potrebbe contribuire in un futuro non lontano alla soluzione di problemi mal-formativi. Questa linea di ri-cerca ha ricevuto importante impulso con la scoperta delle cellule staminali dal liquido amniotico: tali cellule sono state amplificate in laboratorio e indirizzate agli scopi pro-grammati con risultati iniziali incoraggianti. Parallelamente a tale attività, si è andata svi-luppando una ricerca clinica con lavori collaborativi soprat-tutto nell’ambito dei tumori solidi extra cranici, di alcune malformazioni neonatali e del trapianto di rene. In tutti questi campi, Padova rappresenta un centro di riferimento che con-sente di proporre in collabora-zione con altri Centri italiani e stranieri, lo sviluppo di tratta-menti sempre all’avanguardia. “Questa intensa attività scien-tifica - concludono Zanon e Cecchetto - ha favorito colla-borazioni con strutture e col-leghi sia italiani sia stranieri, e ha permesso di ottenere rico-noscimenti formali per alcuni componenti dello staff, come la presidenza della Società Ita-liana di Chirurgia pediatrica (Sicp) e la presidenza della In-ternational society of pediatric surgical oncology (Ipso)”.

modulo elastico delle cellule vive, utilizzato per analizzare se la funzione specifica della cellula è quella che si atten-deva); “Scaffold characteri-zation using Nlo multimodal microscopy in metrology for regenerative medicine” (uti-lizzo di nuove tecniche di mi-croscopia Cars e di altre tec-niche di ottica non lineare in contemporanea sullo stesso microscopio, che permettono di studiare l’interazione tra il tessuto artificiale e le cellule in coltura nella produzione di matrice extracellulare); “Uncertainty analysis of cell counting by metabolic assays” (utilizzo di saggi metabolici per definire il funzionamento ed il comportamento e fun-zionamento delle cellule du-rante il processo). A questi si aggiungono gli importanti risultati di model-lazione numerica di tessuti ar-tificiali e di macromolecole in soluzione ionica.

Molto spazio riservato anche alla ricerca, specie per quel che riguarda l’ingegneria di organi e tessuti

Sassi “Cure adottate già su larga scala. Ora servono protocolli scientifici condivisibili”

La Chirurgia Pediatrica di Padova, una delle prime in

Italia, ha avuto un riconosci-mento come reparto autono-mo nel 1986, ma già da molti anni operava in autonomia nel contesto della Clinica chi-rurgica di Padova. Nel tempo, l’attività si è sviluppata con un incremento quantitativo e qua-litativo, fino a raggiungere gli attuali livelli di eccellenza.I principali obiettivi, in gran parte raggiunti oggi, riguarda-no la ricerca di una concentra-zione del trattamento del bam-bino chirurgico in ambienti con competenze adeguate, la prestazione assistenziale sem-pre più completa e aggiornata, l’attività didattica per offrire a studenti e specializzandi le migliori opportunità di cono-scenza e crescita professionale e la produzione scientifica di alto livello. Particolare rilevan-za viene data alla ricerca, di ba-se e clinica, e alla conseguente produzione scientifica.“È evidente che per ridurre il comprensibile trauma del bambino chirurgico e offrire il miglior trattamento - com-menta Giovanni Franco Za-non, direttore del Diparti-mento di salute della donna e

La medicina rigenerativa è uno dei campi più affasci-

nanti della ricerca scientifica, su cui di recente si è discusso tanto in tema di applicazione e ‘regolamentazione’. Per in-tenderci, quel settore relativo a ‘strategie’ mediche che fan-no uso delle cellule staminali, progenitori immaturi dotati del potenziale di differenziarsi nei diversi tipi cellulari. È que-sto uno dei terreni di lavoro dell’Inrim, l’Istituto Naziona-le di Ricerca Metrologica con sede a Torino che, tra le sue ricerche, coordina il progetto Metregen. Il coordinatore scientifico Maria Paola Sassi spiega in proposito: “La medicina ri-generativa è oggi in rapido sviluppo e le terapie cellulari cominciano a essere utiliz-zate su larga scala. Un buon numero di tessuti artificiali è già stato prodotto e studiato. La tecnologia dei bioreattori sta facendo progressi e gli in-vestimenti industriali su scala mondiale sono in forte cresci-ta e valgono alcuni miliardi di dollari. Ma - precisa Sassi - nonostante tutto la sicurez-za di tali processi è ancora un problema aperto, come è

del bambino dell’Università di Padova -, le diverse patolo-gie devono essere trattate da professionisti specifici in un ambiente dedicato. Pertanto, si è cercato di concentrare le attività chirurgiche in un’unica piastra operatoria e in un solo reparto, dove operano medici (chirurghi e anestesisti dedica-ti) e personale appositamente formati per trattare il bambino secondo le diverse esigenze le-gate alla crescita e allo svilup-po. Questo consente di offrire il massimo beneficio al piccolo, facendolo sostare in ospedale il minor tempo possibile e con i propri familiari, offrendo contemporaneamente le cure adeguate”.L’attività assistenziale si è svi-luppata diversificandosi in modo da consentire al perso-nale medico e infermieristico di acquisire le metodiche di trattamento più attuali e ot-tenere i risultati migliori. Le linee di sviluppo riguardano la day surgery, che si è incremen-tata consentendo un minimo distacco del bambino dall’am-biente familiare, la chirurgia dei tumori, il trapianto di rene (soprattutto nei bambini più complessi e di basso peso), la

evidente dall’acceso dibattito in questi mesi. Mancano su scala mondiale i campioni e i protocolli metrologici che possano dotare di solide basi scientifiche, condivise e con-frontabili, la regolamentazio-ne internazionale del settore”. Ovvero quello a cui si punta con il progetto. Il team è costituito da una ventina di ricercatori e tecni-ci, con diverse competenze e formazione. “Collaborano”,

chirurgia delle malformazioni neonatali ano-rettali, vascolari e le patologie dell’apparato ga-stro-intestinale, epatico e tora-cico e infine i vari aspetti delle emergenze chirurgiche. In tutti questi campi si sono costituiti gruppi di ricercatori dedicati, con lo scopo di offrire le cure migliori, mantenere un aggior-namento costante e incremen-tare le relazioni con i colleghi italiani e stranieri.L’attività didattica ha sempre costituito un elemento di par-ticolare impegno per tutto il

spiega Sassi, “biologi, chimici, fisici, informatici, ingegneri meccanici, elettronici, chimi-ci, nanotecnologi, formati a lavorare insieme su un settore nuovo fortemente interdisci-plinare, che è nello specifico la Metrologia delle Bioscienze, in pratica su tematiche di si-curezza e qualità delle terapie cellulari e dell’ingegneria dei tessuti”. L’Inrim coordina l’intero progetto che vede stretta si-

Giovanni Franco Zanon, direttore

della Chirurgia Pediatrica e del Dipartimento di

salute della donna e del bambino dell’Università

di Padova

Giovanni Cecchetto, direttore della Scuola di specializzazione in Chirurgia pediatrica di Padova