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Dipartimento di Scienze Chirurgiche,
Rianimatorie-Riabilitative e dei Trapianti d’Organo
Clinica Oculistica Università degli Studi di Pavia
Fondazione I.R.C.C.S., Policlinico “S. Matteo”, Pavia
(Direttore: Prof. P.E.Bianchi)
Lo sviluppo della funzione visiva
Catania 16-17 Marzo 2007
P.E. Bianchi
In collaborazione con:
C. Bertone, A. Bianchi, R. Ruberto, R.Guagliano
CORSO DI AGGIORNAMENTO TEORICO PRATICO DI OFTALMOLOGIA PEDIATRICA
La formazione del sistema nervoso durante lo sviluppo consiste nel generare i diversi tipi di neuroni a partire da un tessuto proliferativo indifferenziato e nel posizionarli appropriatamente nei circuiti
(Gilbert S.: “Developmental biology” 1994)
Where and What
Sistema Y/magnocellulare: whereCellule grandi, conduzione veloce dello stimolo,
non discrimina i colori, discrimina la forma in movimento.
Sistema X/parvocellulare: whatCellule piccole, conduzione più lenta dello stimolo, discrimina i colori e la forma.
il sistema magnocellulare è filogeneticamente più antico
nelle specie più evolute il sistema parvocellulare è prevalente e
appare più sviluppato
Variazione delle dimensioni del cervello nella scala evolutiva:
Pesci
Anfibi
Uccelli
Mammiferi
Gatto
Uomo
Il sistema magnocellulare e parvocellulare operano con fini
meccanismi antagonisti che vedono comunque prevalere un effetto
inibitorio del secondo sul primo
nella specie umana il completo sviluppo delle varie funzioni viene
raggiunto più tardi rispetto alle altre
sviluppo prenatale:
fattori genetici
maturazione postnatale:
fattori genetici + fattori ambientali
alla nascita la corteccia visiva dei mammiferi è immatura sia anatomicamente che funzionalmente
nei primi mesi di vita l'influenza ambientale regola una maturazione strutturale geneticamente
predeterminata
lo sviluppo dipende dall’esperienza visiva acquisita in un breve periodo plastico: “periodo critico”
l’esperienza visiva modula il livello e la conformazione dell’attività neuronale
l’esperienza visiva ha un ruolo strutturante nello sviluppo della visione
Aspetti anatomo funzionali
l'occhio del neonato è più piccolo (16mm. vs 24mm.)
l’apparato diottrico è già maturo per una corretta refrazione e focalizzazione
vi è armonia tra variazioni refrattive (cornea e lente) e allungamento assiale
Retina l’area della retina alla nascita è la metà di quella dell’adulto (si estende assottigliandosi)
la retina e la fovea sono immature (coni foveali corti, tozzi e meno compatti)
da 0 a 4 anni l’area della fovea si dimezza, il numero dei coni resta costante e la loro densità raddoppia
dopo i 4 anni si assiste ad una migrazione di elementi cellulari verso la fovea, che raddoppieranno il loro numero
Sviluppo della fovea e dei coni
la foveola, costituita prevalentemente da coni, si
assottiglia (depressione centrale), mentre la periferia si
ispessisce
le caratteristische strutturali e morfologiche dei
coni alla nascita (scarsa densità, ridotto sviluppo
dell’articolo interno e del piede sinaptico) giustificano lo
scarso potere discriminativo della retina centrale e il
dominio della retina periferica.
Cellule ganglionari
Le cellule ganglionari e le fibre del nervo ottico sono
più numerose nel feto che nel neonato (4.500.000 vs
1.200.000 cellule) (competizione nutrizionale)
I campi recettivi delle ganglionari sono più ampi e con
minor antagonismo tra zone on-off
Le cellule X maturano prima delle Y
La mielinizzazione si completa tra i sei mesi ed i due
anni
tra il 1°-2° mese differenziazione foveale
dominio funzionale del centro sulla periferia
completo sviluppo della fovea tra il 3°-4° anno di vita
fovealizzazione + maturazione vie visive superiori
=
sviluppo visione fine
dimensioni circa 50% inferiori a quello dell'adulto appena riconoscibile la struttura laminare
(già presente nel feto di 24 sett.)
le fibre controlaterali sono più precoci delle ipsilaterali
più precoce differenziazione del sistema parvocellulare/X rispetto al magnocellulare/Y
aumento del volume del corpo del neurone, della lunghezza e dell'apertura dell'albero dendritico nei primi mesi
il CGL:
immaturità cellulare:
irregolarità del diametro dei dendriti
presenza sui dendriti e sul corpo cellulare di "spine" o "peli“
aumentano nei primi tre mesi e gradualmente scompaiono al 9° mese
l'efflorescenza delle spine corrisponde alla sinaptogenesi corticale
La corteccia visiva:
volume: aumenta di quattro volte e si stabilizza al
quarto-sesto mese
aspetto: nel prematuro polo occipitale liscio, scissure
appena riconoscibili
nel neonato già visibili numerose circonvoluzioni
istologicamente la popolazione neuronale alla nascita è
di 90.000 unità/mm3, scende a 40.000 a quattro mesi e si
stabilzza sui 35.000
Sviluppo del cervello dell’uomo
nella vita fetale le connessioni tra CGL e
corteccia visiva sono sovrapposte
tutte le cellule corticali visive sono binoculari
dalla nascita, attraverso fenomeni competitivi legati alla visione, inizia il processo della
“segregazione” le cellule si aggregano in colonne più responsive
allo stimolo di un occhio rispetto all’altro
massima densità sinaptica intorno all'ottavo mese (“esplosione sinaptica”)
graduale riduzione sinaptica fino agli undici anni
perdita sinaptica del 60% del valore massimo (=
densità dell'adulto)
i contatti interneuronali
fenomeno della “sinaptogenesi”
estrema plasticità del sistema visivo
naturale predisposizione alla selezione di canali preferenziali
fenomeni di adattamento degli schemi geneticamente predeterminati
fenomeno della:
"potatura della ridondanza sinaptica"
(competizione legata all’esperienza sensoriale)
condizionamenti ambientali indotti dall'esperienza visiva
perdita di connessioni sinaptiche non utili o non utilizzate
nascita delle colonne di dominanza oculare
Colonne d’orientamentoFoglietti di dominanza
la progressiva contrazione sinaptica giustifica strutturalmente la graduale perdita di
plasticità del sistema visivo nell'età evolutiva
ricordiamo
• il neonato utilizza vie interamente crociate e sottocorticali (immaturità della fovea e permanere di fibre crociate dalla retina temporale, animali inferiori)
• ogni occhio è sintonizzato in una direzione l'occhio sinistro è in grado di seguire un oggetto che si muove verso destra temporo-nasalmente, ma non verso sinistra naso-temporalmente: asimmetria del NOC (nella EEI: netto ritardo nella comparsa del NOC nasotemporale)
• immaturità delle interconnessioni tra: - corteccia e il CGL - corteccia e sistema mesencefalico
• inadeguate afferenze di controllo cortico-collicolari
• possibilità di utilizzare la via visiva retino-tettale
che eccitano la periferia retinica
che evocano movimenti riflessi saccadici finalizzati a localizzare (Where)
senza una sufficiente analisi del messaggio visivo (What)
con il predominio di riflessi motori posturali e vestibolari
il neonato è in grado di percepire
stimoli mal definiti:
aspetti funzionali
La fissazione, anche se instabile, è già presente alla nascita.
le principali funzioni monoculari e binoculari sia sensoriali che motorie
i movimenti orizzontali rapidi (saccadi)
la convergenza
l’accomodazione
tra 0-4 mesi (periodo critico di Drummond=17 sett.) si sviluppano:
i movimenti coniugati
i movimenti di stabilizzazione delle immagini sulla fovea (fissazione, inseguimento lento, etc.)
il riflesso della fusione
si completa la visione binoculare singola
tra 2-6 mesi si perfezionano:
Tra il secondo ed il terzo mese la curva di sensibilità al contrasto è simile a quella
dell’adulto
Già a tre mesi il bambino sembra avere una forma di visione cromatica, anche se gli studi
sono molto contraddittori
l'acutezza visiva
è approssimativamente quantificabile fin dalle prime settimane di vita con lo studio delle risposte:
• riflesse (N.O.C.)• elettrofisiologiche (P.E.V.)• comportamentali (scelta di sguardo preferenziale)
con il metodo della visione preferenziale-1/40 nel neonato-1/10 a 3 mesi-10/10 a 3-5 anni con i PEV al 6° mese l'acutezza visiva è simile a quella dell'adulto
La prima integrazione binoculare avviene nell’area
V1, e in particolare al di fuori dello strato IVc, e
nella maggior parte delle altre aree visive
la visione binoculare
Via della stereopsi fine: campi recettivi foveali del sistema X neuroni parvocellulari del CGL
aree corticali specifiche
Via della stereopsi grossolana: aree retiniche
paracentrali e periferiche neuroni magnocellulari del CGL aree corticali
differenti
Le vie per la vergenza fusionale originano da aree parafoveali e periferiche via magnocellulare
corteccia striata.
Qui gli stimoli provenienti da punti retinici
corrispondenti convergono verso la stessa cellula, a costituire il supporto anatomo-funzionale della
fusione sensoriale.
la stereoacutezza compare al terzo mese e raggiunge valori elevati (1min. arc) al sesto
mese e 40 sec.arc. a 4-5 anni
nell’uomo la stabilizzazione avviene attorno agli 8-9 anni
in conclusione:
“lo sviluppo anatomo-funzionale della visione è un
processo che dipende dall’esperienza visiva e che
avviene seguendo dei meccanismi competitivi
controllati dall’attività neuronale indotta dallo
stimolo visivo”
afferenze sensoriali adeguate e corrette sono il
supporto per un armonico e regolare sviluppo del
sistema visivo
se inadeguate o alterate sono responsabili di deficit
sensoriali più o meno gravi ai quali corrisponde un
disordine citologico ed architettonico delle vie
visive di differente entità
Ambliopia
(ottuso)
(una vista debole)