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DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE Servizio di Igiene degli Alimenti e Nutrizione ASL Lecce Area Nord V.le Don Minzoni, 8 Lecce Direttore Dott. Roberto Carlà Dr. Pina Pacella Dr. Pina Pacella -Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione- Evento Formativo Commissione Mensa Lecce, 25 marzo 2015

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DIPARTIMENTO DI PREVENZIONEServizio di Igiene degli Alimenti e Nutrizione

ASL Lecce Area Nord V.le Don Minzoni, 8 Lecce Direttore Dott. Roberto Carlà

Dr. Pina Pacella

Dr. Pina Pacella -Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione-

Evento Formativo Commissione MensaLecce, 25 marzo 2015

ADNKRONOS.Preparazione della refezione scolastica per le scuole comunali a Firenze nel 1900 ca. (Archivi Alinari)

La malattia celiacaLa malattia celiaca

3Dott. Pina Pacella

Promozione della salutePromozione della salute Promozione della qualità

L’obiettivo globale del servizio di ristorazione

• è quello di fornire un pasto appropriato in un contesto adeguato secondo una visione sistemica

della qualità.

L’obiettivo globale del servizio di ristorazione

• • addestramento e aggiornamento del personale sugli obiettivi e peculiarità del servizio in ragione delle sue finalità e della sua utenza• disponibilità di locali ed arredi di adeguato comfort per la consumazione del pasto• garanzia di un sistema di autocontrollo igienico• valutazione e gestione di avanzi ed eccedenze• corretta gestione dei rifiuti (raccolta differenziata, uso di piatti in ceramica o a basso impatto ambientale, ecc.)• differenziazione del menù in relazione alla tipologia e necessità degli utenti• congruità degli orari di consumazione con le abitudini alimentari e le necessità fisiologiche degli utenti

L’obiettivo globale del servizio di ristorazione

• corretta gestione e miglioramento delle dotazioni strutturali ed impiantistiche

• sistema di verifica del grado di soddisfazione dell’utenza, attraverso indicatori oggettivi e soggettivi,

• specifici interventi di collaborazione a progetti educativi in tema di alimentazione.

Gli attori protagonisti che entrano nell'ambito delle competenze correlate alla

ristorazione scolastica sono:

• Ente committente (Comune o scuola paritaria)• Gestore del servizio di ristorazione• Azienda Sanitaria Locale• Utenza (bambini e loro familiari)• Istituzioni scolastiche

Al Comune/scuola paritaria in qualità di responsabile del servizio competono:

• scelta della tipologia del servizio che intende offrire

• programmazione di investimenti e risorse• elaborazione del capitolato sia per la gestione

diretta in economia sia in caso di• affidamento esterno e comunque per ogni

tipologia di gestione prevista• . . .

Al Comune/scuola paritaria in qualità di responsabile del servizio competono:

• controllo complessivo sul servizio soprattutto in caso di committenza del servizio a terzi

• sorveglianza sul buon andamento della ristorazione, sia in caso di gestione diretta che di gestione indiretta, con controlli rivolti a:

- qualità merceologica degli alimenti e del piatto finito- rispetto delle porzioni- buona organizzazione e conduzione del servizio- accettazione del pasto

Al gestore del servizio competono in particolare:

• svolgimento del servizio nel rispetto della normativa vigente e degli impegni contrattuali

• offerta di prodotti-pasto nella logica di un sistema di qualità

• formazione/aggiornamento costante del personale addetto al servizio di ristorazione scolastica.

L’attività della ASL, nello specifico del SIAN (Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione):

• sorveglianza sulle caratteristiche igienico-nutrizionali dei pasti, ivi inclusa la valutazione delle tabelle dietetiche adottate

• attività di vigilanza e controllo in conformità con le normative vigenti

• controlli (ispezioni, verifiche, audit) sulla base di criteri di graduazione del rischio che tengono conto di più elementi come:– caratteristiche della realtà produttiva,– caratteristiche dei prodotti ed igiene della produzione,

formazione igienicosanitaria– degli addetti, sistema di autocontrollo (completezza

formale, grado di applicazione e adeguatezza, dati storici, non conformità pregresse), ecc.

• educazione alimentare

L’attività della ASL, nello specifico del SIAV B :

• sorveglianza sulle caratteristiche igienico-nutrizionali dei pasti, attività di vigilanza e controllo in conformità con le normative vigenti

• controlli (ispezioni, verifiche, audit) sulla base di criteri di graduazione del rischio che tengono conto di più elementi come:– caratteristiche della realtà produttiva,– caratteristiche dei prodotti ed igiene della produzione, formazione

igienicosanitaria– degli addetti, sistema di autocontrollo (completezza formale, grado di– applicazione e adeguatezza, dati storici, non conformità pregresse),

ecc.

La Commissione mensa scolasticaquale organo di rappresentanza può svolgere:• ruolo di collegamento tra l’utenza, il Comune/scuola paritaria

e la ASL, facendosi carico di riportare i suggerimenti ed i reclami che pervengono dall’utenza stessa

• ruolo di collaborazione nel monitoraggio dell’accettabilità del pasto e delle modalità di erogazione del servizio.

La Commissione mensa scolastica

• E’ auspicabile l’evoluzione del ruolo della Commissione mensa anche quale interlocutore/partner nei diversi

progetti/iniziative di educazione alimentare nella scuola, mirando alla responsabilizzazione dei suoi componenti ai fini della promozione

di sane scelte alimentari fra tutti i genitori afferenti alla scuola.

La Commissione mensa scolastica

• Operatività e funzionalità della commissione mensa vanno definite da un regolamento locale, redatto dal Comune, che ne fissi le linee di intervento e definisca i rapporti tra la Commissione stessa e gli enti istituzionali nelle diverse singole realtà.

• È opportuno prevedere interventi di formazione e aggiornamento per tutti i soggetti coinvolti nella ristorazione scolastica, mirati sia agli aspetti di educazione alla salute che a quelli più strettamente legati alla qualità nutrizionale ed alla sicurezza degli alimenti.

Istituzioni scolastiche

• Il corpo docente o chi assiste al pasto deve essere maggiormente coinvolto negli interventi per lo sviluppo di corrette abitudini alimentari del bambino e delle famiglie.

• È opportuno prevedere interventi di formazione e aggiornamento per tutti i soggetti coinvolti nella ristorazione scolastica, mirati sia agli aspetti di educazione alla salute che a quelli più strettamente legati alla qualità nutrizionale ed alla sicurezza degli alimenti.

ASPETTI NUTRIZIONALI E LARN

equilibrata e corretta

ALIMENTAZIONE

gradevole ed accettabile

presupposto essenziale per il mantenimento di un buono stato di salute in età evolutiva

crescita ottimale

ASPETTI NUTRIZIONALI E LARN

corretta alimentazione a scuola

educa il bambino all' apprendimento di

abitudini e comportamenti alimentari salutari

ASPETTI NUTRIZIONALI E LARN

A scuola i bambini imparano• a stare a tavola• a mangiare ciò che hanno nel piatto senza

sprechi • ad apprezzare sapori nuovi a volte inconsueti

ASPETTI NUTRIZIONALI E LARN

L'introduzione di alimenti nuovi può essere facilmente accettata se si supera l’eventuale iniziale rifiuto grazie alla collaborazione degli insegnanti e/o del personale addetto che stimola il bambino allo spirito di imitazione verso i compagni.

ASPETTI NUTRIZIONALI E LARNLinee Guida per una sana alimentazione INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e

la Nutrizione)

la varietà degli alimenti è fondamentale consente l'apporto adeguato dei nutrienti necessari per una crescita armonica e contribuisce alla diffusione di abitudini alimentari corrette.

ASPETTI NUTRIZIONALI E LARN

Menù preparati con rotazione di almeno 4/5 settimane

poche ripetizioni della stessa ricetta

diversi per il periodo autunno-inverno e primavera-estate

I bambini acquisiscono la disponibilità di ortaggi e frutta in relazione alle stagioni e soddisfano la necessità fisiologica di

modificare l’alimentazione secondo il clima

ASPETTI NUTRIZIONALI E LARN

variabilità del menù ottenuta semplicemente con ’utilizzo di prodotti di stagione

ricette sempre diverse

ASPETTI NUTRIZIONALI E LARN

Importante redigere un menù che preveda:

note esplicative ed operative per chiarire le

ragioni delle scelte.

ASPETTI NUTRIZIONALI E LARN

Il menù va preparato sulla base dei LARN per le diverse fasce di età:

Scuola infanzia 2,5 – 5 a.Scuola primaria 6 – 10 a.Scuola secondaria di I grado 11 -13 a.Adulti (insegnanti) > 14 a.

ASPETTI NUTRIZIONALI E LARN

Nella progettazione del menù:• ottemperare alle esigenze di metabolismo crescita prevenzione • favorire il raggiungimento progressivo degli

obiettivi di qualità totale del pasto e soddisfazione degli utenti

• incoraggiare l’assaggio e la progressiva accettazione dei diversi alimenti.

ASPETTI NUTRIZIONALI E LARN

Nella progettazione del menù: La valutazione in energia e nutrienti deve essere sulla base

della settimana scolastica

Nella progettazione del menù: La valutazione in energia e nutrienti deve essere sulla base

della settimana scolastica

ASPETTI NUTRIZIONALI E LARN

È opportuno inserire nel capitolato, previa condivisione del significato con l’utenza e la scuola, la necessità di impedire la somministrazione di una seconda porzione, soprattutto del primo piatto, per evitare un apporto eccessivo di calorie e per modificare le abitudini alimentari, nell’ambito della prevenzione dell’obesità.

ASPETTI NUTRIZIONALI E LARN

Definire grammature idonee nelle tabelle dietetiche per il pasto a scuola rappresenta il punto di partenza per equilibrare l’alimentazione giornaliera e prevenire l’obesità in età evolutiva, purché alla valutazione nutrizionale su carta dei menù corrisponda una effettiva applicazione delle porzioni raccomandate nei punti ristorazione.

ASPETTI NUTRIZIONALI E LARN

L’attenzione alle porzioni sta acquisendo, in educazione alimentare, un’ importanza crescente per la possibile correlazione del peso corporeo con la dimensione media delle porzioni piuttosto che con le scelte qualitative dei cibi effettuate dai bambini.

ASPETTI NUTRIZIONALI E LARN

Determinante è che gli addetti alla distribuzione siano adeguatamente formati sulla porzionatura e distribuiscano gli alimenti con appropriati utensili (mestoli, palette o schiumarole che abbiano la capacità appropriata a garantire la porzione idonea con una sola presa) o in un numero prestabilito di pezzi già porzionati.

ASPETTI NUTRIZIONALI E LARN

il pranzo deve apportare circa il 35% del fabbisogno di energia giornaliera.

Il menù è strutturato in modo da fornire circa 15% di proteine, 30% di grassi 55% di carboidrati.

ASPETTI NUTRIZIONALI E LARN

I livelli di assunzione raccomandati giornalieri di energia e nutrienti (LARN) sono diversificati per sesso, età e livelli di attività fisica. Nella tabella, relativa al pranzo, i valori minimi e massimi per ciascuna fascia scolastica sono calcolati sulla base degli apporti energetici raccomandati inferiori e superiori di ogni gruppo e tengono conto principalmente dell’età.

ASPETTI NUTRIZIONALI E LARNFrequenze di consumo di alimenti e gruppi di alimenti riferiti al pranzo nell’arcodella settimana scolastica

IL PESO DEI BAMBINI ALL'ASILO E' UN PREDITTORE DI OBESITA' INFANTILE

ricerca pubblicata sul New Engalnd Journal of Medicine

Il peso che i bimbi hanno all'asilo e' un forte e affidabile indicatore di obesita' infantile, secondo un nuovo studio della Emory's Rollins School of Public Health. La ricerca ha dimostrato che i bambini della scuola materna in sovrappeso hanno quattro volte in piu' probabilita' rispetto ai bimbi di peso normale di diventare obesi entro i 13-14 anni. Coordinato da Solveig A. Cunningham, il team ha analizzato i dati dei bambini che hanno partecipato all'Early Childhood Longitudinal Study della U.S. Kindergarten Class del 1998-1999. Il campione rappresenta tutti i bambini americani iscritti alla scuola materna in quel periodo, circa 3,8 milioni di bimbi. Dai dati e' emerso, si legge in una nota diffusa dagli autori, che oltre il 12 per cento dei bimbi frequentanti l'asilo e' obeso e che oltre il 14 per cento che arriva all'asilo in sovrappeso ha quattro volte in piu' le possibilita' di diventare obeso all'inizio dell'adolescenza. (AGI) .http://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa1309753

Angela Spinelli CNESPS Istituto Superiore di Sanità

Alimentazione

Formazionedella famiglia

Formazioneoperatori sanitari

Formazionedegli insegnanti

e alunniCampagne Industriealimentari

Campagne mass media locali

Compilazione corretta

dei menù

↑ educazione alimentare

Programmi di educazione Alimentare alle famiglie e

insegnati

Informazione/formazione addetti mensa

Counseling

Programmi scolastici di educazione alimentare

Promozione consumo fruttae verdura

Promozione ↓ consumobibite gassate e alimenti grassi

Eliminazione macchinette snack

Promozione comportamentialimentari corretti

Riordino menù

↓consumo bibite gassate e

cibi grassiaumento consumo

frutta e verdura

Invio newsletter,depliant informativi e

incentivi/premi

↓consumo bibite gassate e

cibi grassiaumento consumo

frutta e verdura

Lezioni pratiche di cucina

Promozione con media comportamenti

alimentari corretti nella scuola

Attività pratica nei Supermercati e fast food

per modifica comportamenti

38lecce 16 maggio 2012

I “NUMERI ” DELL’OBESITÀ INFANTILE IN ITALIA

Nel 2008 finalmente viene messo a regime un sistema di raccolta dati su scala nazionale

“OKkio alla Salute – Promozione della salute e della crescita sana dei bambini della scuola primaria”

collegato al programma europeo “Guadagnare salute” (recepito in Italia con DPCM del 4 maggio 2007) e al “Piano Nazionale della Prevenzione.

Indagine campionaria sullo stato nutrizionale dei bambini di età compresa tra i 6 e i 10 anni, con acquisizione di informazioni dirette su alcuni parametri antropometrici, abitudini alimentari e attività fisica.

SBAM !

RISULTATI DELL’INDAGINE 2012

OBESI SOVRAPPESO

ASL Lecce 15,9% 23,4%

Regione Puglia 16,8% 24,8%

Valori Nazionali 10,6% 22,2%

Dott.ssa Daniela Lezzi 41Nardone, Buoncristiano, Lauria gruppo OKkio alla SALUTE Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute – CNESPS Istituto Superiore di Sanità

Nardone, Buoncristiano, Lauria gruppo OKkio alla SALUTE Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute – CNESPS Istituto Superiore di Sanità

Prof. Alessandro Vienna, MIUR

Pina Pacella

PATOLOGIE CORRELATE

Obesità, l'allarme arriva da Sydney"I figli vivranno meno dei padri"

LA SINDROME METABOLICA COMPARE IN CHI NON FA UNA BUONA COLAZIONE

Ricerca pubblicata su Public Health Nutrition

La colazione è importante per la nostra salute, e un nuovo studio sostiene questa affermazione. Lo studio ha rivelato che gli adolescenti che hanno mangiato una colazione povera hanno mostrato una maggiore incidenza di sindrome metabolica 27 anni più tardi, rispetto a coloro che avevano mangiato una colazione più sostanziosa.http://journals.cambridge.org/action/displayAbstract?fromPage=online&aid=9158134

Do junk foods cause asthma, rhinoconjunctivitis and eczema? Global findings from the International

Study of Asthma and Allergies in Childhood (ISAAC)

Bambini: troppo junk food aumenta i rischi d’asma.

Allarmante conclusione di uno studio inglese Published 14 January 2013

• Bambini e adolescenti pagano un prezzo altissimo se mangiano troppo spesso junk food: oltre al precoce allargamento del giro vita, rischiano un aumento di allergie e asma. La loro incidenza, infatti, sarebbe molto più elevata tra coloro che consumano cibo spazzatura 3 o più volte alla settimana.

Risulta evidente che il fenomeno rappresenta anche nella nostra ASL un problema da risolvere.

L'O.M.S. raccomanda il mantenimento dell'Indice di Massa Corporea (IMC) entro limiti accettabili ed un approccio multisettoriale per la prevenzione dell'obesità in età evolutiva, attraverso:

SBAM !

l’aumento del consumo di frutta e verdura

la diminuzione dell'apporto di grassi, zuccheri e sale

la promozione dell'attività fisica giornaliera

Riferimento

Dr. Pina Pacella

Distribuzione delle calorie nell’arco della giornata

Dott. Pina Pacella

PRIMI PIATTIPRIMI PIATTItutti i giorni a pranzo e a cena, alternando piatti asciutti con piatti in brodo e con verdure o ortaggi

SECONDI PIATTI carni 2-3 volte alla settimana pesce 2-3 volte alla settimana legumi 2-3 volte alla settimana formaggi 2 volte alla settimana uova 1- 2 volte alla settimana affettati 1 volta alla settimana

FRUTTAtutti i giorni, possibilmente negli spuntini

VERDUREtutti i giorni a pranzo e a cena (cotte o crude)

SCOPO:5 porzioni tra frutta e verdura di stagione al dì

CONSIGLI ALIMENTARI

58

Consumi alimentari

• Dati FAO-ISTAT modificati da: Mariani Costantini A , 1986Pina Pacella

Lipidi negli alimentiPradhan et al 2000

• L’ossidazione dei lipidi negli alimenti è il maggior fattore di natura non microbiologica

che può incidere negativamente sulla loro qualità

BASTONCINI

Pina Pacella

Attenzione i tra i CARBOIDRATI quelli SEMPLICI non devono superare il 10% (Come glucosio, saccarosio, ….)

BEVANDE DOLCIFICATE

Dr. Pina Pacella

Attenzione alle bevande dolcificate !!!

100 ml di aranciata = gr.10 di zucchero (40 Kcal)

100 ml di coca cola

1 bicchiere = 200ml = gr. 20 di zucchero = 80 kcal

2 bicchieri = 400ml = gr. 40 di zucchero = 160 kcal

66

Carboidrati semplici non > 10%(come fruttosio + glucosio + saccarosio + lattosio)

Coloranti

Uno studio commissionato dall’agenzia britannica che vigila sui cibi all’Università di Southampton pubblicato su Lancet afferma che alcuni coloranti e conservanti contenuti nei cibi preferiti dai bambini (bibite, caramelle, gelati e dessert) possono provocare disturbi del comportamento (iperattività, agitazione e distrazione).

L’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare ha comunicato che prenderà in considerazione i risultati di questo studio tenendo conto delle altre evidenze scientifiche disponibili sul rapporto tra coloranti ed effetti comportamentali.

Sono sufficienti due merendine per superare il livello massimo di assunzione di colesterolo fissato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità!!!

... liquore 8,5% (vino liquoroso, alcool, zucchero, aromi)

?

SCELTA AL CONSUMO DEGLI ALIMENTI: LE ETICHETTE ALIMENTARI

Dr. Pina Pacella

Licopene, Antocianine, Vit. C

Beta-carotene, Flavonoidi, Vit. C, Antocianine

Quercetina, Fibra, K, Vit. C, Isotiocianati, Flavonoidi, Allisolfuro, Se

Clorofilla, Carotenoidi, Mg, Ac. Folico, Vit. C

Antocianine, Vit C, Carotenoidi, K, Mg, Fibra

UNAPROA – Ist. Scienza dell’Alimentazione Università La Sapienza – Roma

Il cibo è in grado di fornire informazioni ai nostri geni.

Uno sforzo per sostenere i bambini della nostra Provincia

CRITERI E INDICAZIONI PER LA DEFINIZIONE DEL

CAPITOLATO• Il servizio di ristorazione scolastica, per

rispondere a criteri di qualità, salubrità e gradimento necessita di un capitolato ben delineato e caratterizzante il tipo di servizio che si richiede e che si intende erogare.

CRITERI E INDICAZIONI PER LA DEFINIZIONE DEL

CAPITOLATO• Il capitolato è il documento nel quale vengono espressi

i vincoli contrattuali tra fornitore e committente; • esso va definito sia per Comuni e Scuole paritarie che

gestiscono il servizio con proprio personale ed acquistano solo forniture alimentari,

• sia per quelli che affidano il servizio parzialmente o completamente al fornitore con differenti modelli gestionali.

CRITERI E INDICAZIONI PER LA DEFINIZIONE DEL

CAPITOLATO• Il capitolato deve riportare:- criteri ispirati alla promozione della salute e ad

esigenze sociali che contribuiscano alla tutela della salute dell’utente ed alla salvaguardia dell’ambiente;

- requisiti oggettivi e misurabili nell’ambito di principi definiti di qualità, economicità, efficacia, trasparenza e correttezza.

CRITERI E INDICAZIONI PER LA DEFINIZIONE DEL

CAPITOLATO• Il capitolato è, in quest’ottica, uno strumento per rendere chiari

e trasparenti gli impegni della amministrazione, che ne assicura direttamente il rispetto attraverso monitoraggio e verifiche sia nella gestione diretta che in quella appaltata.

• Gli standard del servizio, il diritto all’accesso anche per utenti con particolari esigenze sanitarie ed etico-religiose, vanno mantenuti e definiti in ogni modello gestionale, nonché dichiarati a tutti gli utenti, agli organi ufficiali di controllo, alle commissioni mensa, attraverso una carta del servizio.

• Essa rappresenta gli impegni che l’Ente intende assumersi e far assumere ai propri appaltatori.

CRITERI E INDICAZIONI PER LA DEFINIZIONE DEL

CAPITOLATO• Il capitolato, pertanto, rappresenta un’occasione

importante per definire requisiti e progettare azioni che, oltre a garantire la qualità igienico-nutrizionale degli alimenti,

• promuovano comportamenti alimentari corretti e perseguano obiettivi di tutela della salute collettiva e di salvaguardia dell’ambiente.

• Per il raggiungimento di tali obiettivi è fondamentale il supporto che i servizi dei Dipartimenti di Prevenzione della ASL possono dare nella valutazione dei requisiti tecnici di propria competenza.( Gruppo di Lavoro)

CRITERI E INDICAZIONI PER LA DEFINIZIONE DEL

CAPITOLATO• Va precisato che, nella formulazione del capitolato bisogna

porre particolare attenzione, oltre alla corretta gestione del servizio, anche alla qualità dei prodotti.

Tra questi si suggeriscono :• alimenti a filiera corta, cioè l’impiego di prodotti che abbiano

viaggiato poco e abbiano subito pochi passaggi commerciali prima di arrivare alla cucina o alla tavola.

• alimenti DOP, IGP, STG (Specialità Tradizionali Garantite) e altre connotazioni locali;

CRITERI E INDICAZIONI PER LA DEFINIZIONE DEL

CAPITOLATO• tempo di trasporto di alimenti e pasti, dando rilievo ad un

trasporto in tempi quanto più possibile brevi; • introduzione di spuntino a metà mattina o pomeriggio (anche

utilizzando frutta di IV gamma, confezionata in materiale riciclabile);

• utilizzo di prodotti alimentari a ridotto impatto ambientale (alimenti provenienti da produzione biologica e da produzione integrata);

• prodotti del mercato equo e solidale per alimenti non reperibili nel mercato locale;

• utilizzo di prodotti non alimentari a ridotto impatto ambientale (stoviglie, piatti, tovaglioli...) privilegiando materiali riutilizzabili e utilizzo di detersivi ad alta biodegradabilità;

• ……• forniture di attrezzature da cucina;

CRITERI E INDICAZIONI PER LA DEFINIZIONE DEL

CAPITOLATO• I titoli principali da trattare nel capitolato sono i seguenti:• a) oggetto dell’appalto• Vanno qui definite le prestazioni e le forniture richieste, nonché il modello

operativo del servizio desiderato.

• b) menù• È consigliabile che menù base, diete speciali e relative ricette e

grammature, redatti da personale professionalmente qualificato, nel rispetto di obiettivi prefissati, siano presenti nel capitolato di appalto. In ogni caso vanno definiti sia la merceologia dei prodotti da impiegare che il modello organizzativo del servizio che si intende effettuare

CRITERI E INDICAZIONI PER LA DEFINIZIONE DEL

CAPITOLATOPer le diete speciali (ad es. per celiaci) la produzione deve essere gestita con il

sistema di autocontrollo aziendale e deve trovare specifico riferimento all’interno del documento relativo all’autocontrollo.

Il rispetto del menù stabilito deve costituire uno standard di qualità che il committente controlla e sottopone a monitoraggio giornalmente; tale standard impegna l’appaltatore a mantenere, per quanto possibile, la costanza del menù dichiarato e noto all’utenza.

Scostamenti dal menù previsto devono essere motivati dal gestore ed accettati dal committente.

Il menù deve rispondere alle caratteristiche di varietà, stagionalità, qualità nutrizionale ed essere esposto pubblicamente. I menù devono essere preparati su almeno 4/5 settimane, onde evitare il ripetersi della stessa preparazione ed essere diversificati per il periodo autunno-inverno e primavera-estate. L’alternanza stagionale di prodotti freschi e locali ha inoltre un’importante valenza educativa, nutrizionale ed ambientale e costituisce un notevole risparmio di risorse economiche.

CRITERI E INDICAZIONI PER LA DEFINIZIONE DEL

CAPITOLATO• Nei 5 pasti della settimana, i primi piatti sono costituiti da cereali (pasta, riso,

orzo, mais, ecc.), preparati con ricette diverse, rispettando le tradizioni locali e spesso associati a verdure, ortaggi e legumi per permettere un’ ampia varietà di sapori ed un’esperienza pratica di educazione alimentare.

• I secondi piatti sono composti da carni bianche e rosse, pesce, salumi, uova, formaggi con preparazioni adeguate alle fasce di età dei fruitori.

• Ciascun pasto deve prevedere inoltre: un contorno di verdure/ortaggi (patate non più di una volta a settimana e associate ad un pasto povero di altri carboidrati), pane non addizionato di grassi e a ridotto contenuto di sale, frutta di stagione di almeno tre tipi diversi nell’arco della settimana, eventualmente già pronta per il consumo.

• Per condimento, sia a crudo che in cottura, va utilizzato olio extravergine di oliva; solo per poche ricette può essere impiegato il burro; il sale va usato moderatamente e comunque sempre iodato.

CRITERI E INDICAZIONI PER LA DEFINIZIONE DEL

CAPITOLATO• È opportuno prevedere nel menù lo spuntino di metà mattina,

con apporto calorico pari all’8% - 10% del fabbisogno calorico giornaliero, differenziato per fasce di età dei fruitori, preferibilmente costituito da frutta di semplice consumo.

• Va previsto anche il “cestino da viaggio”, confezionato nella stessa giornata e contenente tutto il necessario per il pasto, da utilizzare in occasione di visite d’istruzione.

• In occasione di festività religiose e/o ricorrenze speciali, in cui la tradizione richieda l’uso di cibi e preparazioni particolari, è possibile prevedere di poter modificare il menù del giorno con gli alimenti tradizionalmente utilizzati nell’ occasione.

CRITERI E INDICAZIONI PER LA DEFINIZIONE DELCAPITOLATO

• Vanno assicurate anche adeguate sostituzioni di alimenti correlate a ragioni eticoreligiose o culturali. Tali sostituzioni non richiedono certificazione medica, ma la semplice richiesta dei genitori.

• Nell’ambito della ristorazione scolastica sono da prevedere sostituzioni di alimenti per bambini che richiedono pasti diversi per particolari esigenze cliniche. Le diete speciali devono essere formulate da personale esperto su prescrizione medica per mantenere l’adeguatezza nutrizionale ed educativa dei menù in uso nelle scuole.

• Le diete speciali riguardano:- intolleranze e allergie (latte, uovo, ecc.) con indicazioni degli alimenti permessi

e di quelli da evitare così come riportato nella letteratura scientifica- celiachia con indicazioni circa gli alimenti da evitare e da sostituire con l’uso

esclusivo di prodotti privi di glutine e con specifiche indicazioni sulla preparazione e cottura di questi alimenti

- particolari patologie quali ad esempio nefropatie croniche, diabete, dislipidemie, ecc.

CRITERI E INDICAZIONI PER LA DEFINIZIONE DELCAPITOLATO

• In alternativa al menù base e alle diete speciali, deve essere previsto un menù per situazioni di emergenza derivanti da problematiche varie tra cui quelle di natura metereologica, quelle derivanti da disservizi occasionali, da motivi logistici o legati al personale, guasti improvvisi, anomalie dell’acqua in distribuzione, ecc.

• Può inoltre essere previsto in ogni scuola, soprattutto per quelle servite con pasto differito, ma anche nelle scuole con cucina propria e tradizionale, il mantenimento di alimenti a lunga conservazione e acqua in bottiglia. Tali alimenti, idoneamente conservati, debbono essere periodicamente rinnovati e impiegati come rimedio a improvvise difficoltà, sempre con il coinvolgimento e approvazione del committente.

CRITERI E INDICAZIONI PER LA DEFINIZIONE DEL

CAPITOLATO• c) prodotti alimentari• I prodotti impiegati debbono essere conformi alla normativa

nazionale e comunitaria;• ogni alimento che si intende impiegare, nell’ampia gamma di

scelta merceologica e commerciale, va individuato in base alle caratteristiche tecnologiche, ingredienti, conservabilità, stato di conservazione, shelf-life, confezionamento e imballaggio, filiera, sensorialità.

CRITERI E INDICAZIONI PER LA DEFINIZIONE DEL

CAPITOLATOd) personale• L’esecuzione del contratto deve essere affidata a personale alle

dipendenze della ditta o dell’eventuale subappaltatore, regolarmente autorizzato dal committente. e) igiene

• Gli aspetti di igiene e sicurezza alimentare devono essere indicati all'interno del piano di autocontrollo aziendale, come previsto dalla normativa vigente

f) trasporto e distribuzione dei pasti• Il piano di trasporto dei pasti elaborato dal gestore del servizio

deve essere rispettato ed eventualmente rivisto concordemente per migliorarlo. Ogni trasporto verso le singole sedi di ristorazione deve essere effettuato riducendo al minimo i tempi di percorrenza e conseguentemente lo stazionamento dei pasti in legame caldo, garantendo anche la qualità organolettica.

CRITERI E INDICAZIONI PER LA DEFINIZIONE DELCAPITOLATO

g) valutazione del rispetto dei requisiti del servizio di ristorazione scolastica• L’aggiudicazione del servizio di ristorazione scolastica secondo un capitolato con

requisiti oggettivi e misurabili deve prevedere una valutazione della conformità agli stessi, continua e costante, da parte del committente nei confronti della ditta appaltatrice. I capitolati delle gare d’appalto per la fornitura delle materie prime alimentari e i servizi nelle mense scolastiche non devono contemplare solo clausole di tipo merceologico, madevono anche inserire precisi requisiti di prodotto e di processo e relativi criteri valutativi.

h) valutazione e gestione di eccedenze e avanzi, riduzione della produzione di rifiuti• In ogni singola realtà scolastica andrebbe valutata l’eventuale esistenza di eccedenze

e/o avanzi di alimenti, ricercandone le cause per perseguire obiettivi di riduzione e di riutilizzo. Utilizzare le eccedenze e devolverle, in luogo del loro smaltimento come rifiuti, costituiscono rispettivamente una soluzione utile alla riduzione dei rifiuti e un gesto di solidarietà.

• Si possono prevedere iniziative di educazione ambientale e di educazione al consumo e alla solidarietà in cui i ragazzi delle scuole siano coinvolti in merito a:

- riciclo dei rifiuti organici (compostaggio)- educazione al consumo (accettazione dei cibi, richieste adeguate alla

possibilità di consumo, ecc.)- iniziative di solidarietà per la destinazione del cibo ad enti assistenziali

CRITERI E INDICAZIONI PER LA DEFINIZIONE DEL

CAPITOLATOi) penali• Il capitolato dovrà prevedere penali adeguate

alla mancata fornitura, parziale o totale, del pasto o dei suoi componenti e per ogni difformità quantitativa/qualitativa rispetto al capitolato.

PROBLEMATICHE RELATIVE ALLA PROBLEMATICHE RELATIVE ALLA CELIACHIACELIACHIA

Integrazione dei celiaci nei più comuni momenti di socializzazione:

- vita scolastica (mense scolastiche) - lavoro (mense aziendali) - tempo libero (bar, ristoranti, pizzeria)

Può compromettere l’osservanza della dieta con conseguenze sfavorevoli a breve e lungo termine

QUALITA’ PERCEPITA

E’ la qualità che percepisce il consumatore, è cioè la qualità offerta dal servizio.

E’ in relazione: menù proposto gradevolezza dell’ambiente microclima (temperatura, odori, rumorosità) pulizia delle stoviglie e delle attrezzature tempi di distribuzione del pasto temperatura dei cibi serviti igiene personale e cordialità di chi offre il servizio

94Dott. Pacella Pina

La qualità percepita è di importanzafondamentale per raggiungere l’obiettivo

della qualità totale del servizio di ristorazione.

Valutazione della qualità percepita:(questionari e domande dirette)

indagini di soddisfazione indagini sui desideri

95Dott. Pacella Pina

Quali sono gli obiettivi che bisogna raggiungere nella

ristorazione collettiva.

Qualità igienico-sanitariaQualità nutrizionale

“Gradimento”

96lecce 16 maggio 2012

Qualità igienico-sanitaria

Indispensabile per garantire l’innocuità del cibo servito.

Qualità nutrizionale

Indispensabile per soddisfare i bisognidietetici, nel rispetto della tradizione

locale e/o culturale.97lecce 16 maggio 2012

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tossinfettivi, che possono poi influenzare negativamente tossinfettivi, che possono poi influenzare negativamente l'andamento di tutta l'attività produttiva.l'andamento di tutta l'attività produttiva.

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98lecce 16 maggio 2012

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tematiche acquisibili attraverso la tematiche acquisibili attraverso la partecipazione a specifici corsi di formazione partecipazione a specifici corsi di formazione

e/o di aggiornamentoe/o di aggiornamento99lecce 16 maggio 2012

Qualità nutrizionale:

Definizione di un articolato regime dietetico

rispondente alle specificheesigenze del consumatore.

100lecce 16 maggio 2012