DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE (DINCI) CORSO DI … · ... la Dr.ssa Gencarelli ha provveduto a...

19
DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE (DINCI) CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA CIVILE Rapporto di Riesame Ciclico 2017 Rende, 20 settembre 2017

Transcript of DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE (DINCI) CORSO DI … · ... la Dr.ssa Gencarelli ha provveduto a...

DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE (DINCI)

CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA CIVILE

Rapporto di Riesame Ciclico 2017

Rende, 20 settembre 2017

Frontespizio

Denominazione del Corso di Studio: Ingegneria Civile Classe: L-7 - Ingegneria civile e ambientale Sede: Dipartimento di Ingegneria Civile (DINCI) Primo anno accademico di attivazione: 2008/2009

Gruppo di Riesame Prof. Demetrio C. Festa (Coordinatore CdS) – Responsabile del Riesame Prof. Roberto Gaudio (Docente del CdS e Responsabile AiQ CdS) Prof. Paolo Veltri (Docente del CdS ed ex Presidente CdS) Prof. Mauro Francini (Docente del CdS) Prof.ssa Gabriella Mazzulla (Docente del CdS) Prof. Luciano Ombres (Docente del CdS) Dr.ssa Maria Gencarelli (Tecnico Amministrativo Responsabile del settore Didattica del Dipartimento) Ing. Gianfranco Salfi (Tecnico Amministrativo Responsabile del settore Sistemi informatici e telematici del Dipartimento) Sig. Luca Barbieri (Studente del CdS e Rappresentante in seno al Consiglio di CdS) In qualità di organi consultivi permanenti, in fase di approvazione dell’offerta didattica a.a. 2017-2018, sono stati consultati l’Ordine degli Ingegneri di Cosenza e l’Ordine degli Architetti di Cosenza, e in aggiunta la Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco e il Settore Servizi Territoriali della Regione Calabria (vedi verbale dell’incontro del 21.03.2017, allegato alla scheda). L’incontro ha costituito un momento importante di confronto tra il mondo accademico e il mondo delle professioni, degli enti e delle aziende, al fine di riesaminare le attività in essere nei Corsi di Studio (CdS) afferenti al Dipartimento, e individuare proposte orientate al miglioramento della qualità didattica e alla promozione dell’inserimento nel mondo del lavoro dei laureati. L’attività di riesame si è così svolta: un incontro preliminare in data 30.06.2017, successive consultazioni via web, ulteriori incontri in data 07.07.2017, 18.07.2017, 28.07.2017 e 11.09.2017 successive consultazioni via web, incontri conclusivi in data 18.09.2017 e 19.09.2017. In data 18.09.2017 si è svolto un incontro congiunto con la Commissione Paritetica docenti-studenti (CP) e il Gruppo di Riesame del CdS in Ingegneria Edile-Architettura. Oltre a tali incontri e consultazioni del Gruppo, il Responsabile del Riesame e il Responsabile Assicurazione interna di Qualità (AiQ) si sono incontrati direttamente più volte con la Responsabile del settore Didattica per analizzare i dati ed elaborare la bozza dei testi da inserire nei campi da compilare. Il Rapporto di riesame è stato discusso e approvato nel Consiglio di Corso di Studio del 20.09.2017 e nel Consiglio di Dipartimento del 20.09.2017. ll Gruppo si è riunito, per la discussione degli argomenti riportati nei quadri delle sezioni del presente Rapporto di Riesame, operando come segue. Nell’incontro preliminare del 30.06.2017, sono state analizzate la versione aggiornata delle Linee guida per l’accreditamento periodico delle Sedi e dei Corsi di Studio universitari (AVA 2.1), pubblicata dall’ANVUR il 05.05.2017, con particolare riferimento all’allegato 6, e le linee guida elaborate dal PQA ed è stata fissata un’agenda delle attività, sequenziale rispetto alle schede del rapporto, sono stati individuati i dati necessari da acquisire e le fonti e sono stati suddivisi i compiti tra tutti i componenti del Gruppo. Una volta raccolti i dati necessari, la Dr.ssa Gencarelli ha provveduto a trasmetterli via web a tutti i componenti del Gruppo. Al fine di rendere più agevole la comunicazione tra i vari organi del Dipartimento, tutte le informazioni utili alle attività dei Gruppi AiQ dei CdS sono state caricate in una cartella web condivisa con la CP del Dipartimento. Successivamente, il Prof. Festa, coadiuvato dalla Dr.ssa Gencarelli, ha effettuato delle elaborazioni per ottenere dati di sintesi ed esemplificativi, predisponendo una bozza dei contenuti da porre in discussione, secondo l’agenda stabilita nella riunione preliminare, che sono stati inviati via web a tutti i componenti del Gruppo. Nell’incontro del 07.07.2017, sono state analizzate e discusse le infromazioni relative alle sezioni 1 e 2; partendo dai Rapporti di Riesame annuale dell’ultimo triennio, tenendo conto anche dei contenuti delle Relazioni annuali sulla Didattica e delle SUA-CdS riferite agli stessi anni, sono stati evidenziati gli esiti delle azioni correttive intraprese e sono state individuate quelle da potenziare e da porre in essere. Infine, è stato integrato collegialmente il testo da inserire nel Rapporto. In data 10.07.2017, la Dr.ssa Gencarelli ha provveduto a scaricate gli indicatori per il monitoraggio e l’apposita nota metodologica messi a disposizione dall’ANVUR, nella versione aggiornata, che sono stati trasmessi via

web a tutti i componenti del Gruppo e caricati nell’apposita cartella condivisa con la CP. Negli incontri del 18.07.2017 e 28.07.2017, si è proceduto con le sezioni 3, 4 e 5, analogamente a quanto fatto per le sezioni 1 e 2, ed è stato integrato collegialmente il testo da inserire nel Rapporto. Nei primi giorni di settembre, si è proceduto per e-mail con lo scambio di ulteriori pareri e suggerimenti. Negli incontri del 11.09.2017 e del 18.09.2017, è stato stilato il testo integrale del Rapporto. Un’ulteriore revisione è stata effettuata il 19.09.2017, a valle dell’incontro congiunto con la CP e del Gruppo di Riesame dei CdS in Ingegneria Edile-Architettura. Il testo finale del Rapporto è stato trasmesso a tutti i membri del CdS e del Dipartimento per la successiva approvazione nei rispettivi Consigli. Fonti dati e informazioni acquisite:

Riesami annuali (RAR) anni 2014, 2015 e 2016;

SUA-CdS anni 2014, 2015 e 2016;

Relazioni Commissioni Paritetiche Docenti-Studenti anni 2014, 2015 e 2016;

Relazione Nucleo di Valutazione di Ateneo 2016;

Verbali consultazioni con le Parti interessate

Indicatori di monitoraggio annuale dei Corsi di Studio Il Rapporto di riesame è stato presentato, discusso e approvato nel Consiglio dei CdS del 20.09.2017 e nel Consiglio di Dipartimento del 20.09.2017.

Sintesi dell’esito della discussione del Consiglio di Corso di Studio Il Presidente ricorda che, ai sensi del DM n. 987/2016 e successive modificazioni, i CdS che hanno ottenuto l’accreditamento iniziale sono sottoposti con periodicità triennale a valutazione da parte dell’ANVUR, ai fini del loro accreditamento periodico. L’accreditamento periodico viene concesso ai CdS che soddisfino i requisiti previsti per l’accreditamento iniziale e quelli del requisito R3 di cui all’allegato C del predetto DM. Il Presidente evidenzia che tra i requisiti per l’Assicurazione di Qualità dei CdS è prevista la redazione del solo Rapporto di Riesame Ciclico (RRC), non già anche Annuale. Quest’ultimo è stato sostituito dalla Scheda di Monitoraggio annuale del CdS, che dovrà contenere un sintetico commento agli indicatori. Il Presidente ricorda ancora che il RRC deve essere redatto secondo le Linee guida per l’accreditamento periodico delle Sedi e dei Corsi di Studio universitari (AVA 2.1), pubblicate dall’ANVUR il 05.05.2017, con particolare riferimento all’allegato 6. Il Presidente evidenzia che il RRC deve mettere in luce principalmente la permanenza della validità dei presupposti fondanti dei CdS e del sistema di gestione utilizzato per conseguirli. Deve quindi prendere in esame l’attualità dei profili culturali e professionali di riferimento e le loro competenze nonché degli obiettivi formativi, la coerenza dei risultati di apprendimento previsti dal CdS nel suo complesso e dai singoli insegnamenti e l’efficacia del sistema di gestione adottato. Per ciascuno di questi elementi il RRC deve documentare, analizzare e commentare: a. I principali mutamenti intercorsi dal Riesame Ciclico precedente, anche in relazione alle azioni migliorative

messe in atto; b. i principali problemi, le sfide, i punti di forza e le aree da migliorare che emergono dall’analisi del periodo

in esame e dalle prospettive del periodo seguente; c. i cambiamenti ritenuti necessari in base a mutate condizioni, agli elementi critici individuati e alle azioni

volte ad apportare miglioramenti. La scheda di RRC si articola nelle seguenti parti: 1 – definizione dei profili culturali e professionali e architettura del CdS (R3.A) 2 – l’esperienza dello studente (R3.B) 3 – risorse del CdS (R3.C) 4 – monitoraggio e revisione del CdS (R3.D) 5 – analisi degli indicatori quantitativi. Nella stesura del RRC, i Gruppi di AiQ si sono attenuti al modello di Rapporto di Riesame Ciclico predisposto dal PQA sulla base delle linee guida ANVUR.

Il Presidente evidenzia che, per tutti i CdS, anche grazie alle azioni portate avanti negli anni, i presupposti fondanti e il sistema di gestione utilizzato per conseguirli possono essere ritenuti ancora validi. Così come sono validi gli interventi di miglioramento proposti, in linea con quanto già realizzato per fronteggiare le criticità emerse in precedenza, che nella maggior parte dei casi sono circoscritte alle stesse problematiche. Il Presidente passa, quindi, a illustrare nel dettaglio i RRC dei Corsi di Studio. Dopo un’ampia e partecipata discussione, il Consiglio unanime approva il RRC del Corso di Laurea in Ingegneria Civile, il RRC del Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Civile, il RRC del Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in Ingegneria Edile-Architettura.

RAPPORTO DI RIESAME CICLICO SUL CORSO DI STUDIO 1 – DEFINIZIONE DEI PROFILI CULTURALI E PROFESSIONALE E ARCHITETTURA DEL CDS 1-b ANALISI DELLA SITUAZIONE SULLA BASE DEI DATI

Il Corso di laurea (CdL) in Ingegneria civile, ai sensi del DM 270, è stato attivato presso l’Università della Calabria nell’A.A. 2008-2009; questo corso ha sostituito il precedente corso di laurea, ai sensi del D.M. 509, attivo dall’A.A. 2000-2001 all’A.A. 2007-2008. In precedenza, era presente il Corso di laurea quinquennale in Ingegneria civile secondo il vecchio ordinamento degli studi; questo corso rappresentava la evoluzione del Corso di laurea in Ingegneria civile per la difesa del suolo e la pianificazione territoriale, presente presso l’UNICAL sin dall’inizio delle attività didattiche (A.A. 1972-73). La riforma degli studi in ingegneria, con l’adozione del modello “3 + 2”, è proceduta di pari passo con la modifica degli ordinamenti professionali; il D.P.R. 328 del 2001 ha introdotto la distinzione tra gli ingegneri junior, in possesso della laurea triennale, e gli ingegneri senior, in possesso della laurea quinquennale (vecchio ordinamento), o della laurea specialistica (D.M 509), poi magistrale (D.M. 270). L’assetto normativo così delineato in tema di percorsi formativi e di ordinamenti professionali ha costituito un elemento di riferimento per la progettazione del nuovo corso di laurea. Lo sviluppo delle conoscenze nello specifico settore della ingegneria civile, e più in generale il progresso tecnologico, l’evoluzione del contesto economico e delle attese della società hanno completato il quadro di riferimento, al cui interno il nuovo corso di laurea è stato progettato. Il CdL si è posto, pertanto, come obiettivo la formazione di un laureato dotato al contempo di una preparazione sufficientemente completa sotto il profilo metodologico e di adeguate conoscenze scientifiche e applicative relative alle aree tipiche dell'ingegneria civile, spendibili sia al fine dell’inserimento nel mondo del lavoro (a livello di ingegnere junior), sia al fine della prosecuzione degli studi. La necessità di fornire una preparazione generale, spendibile ai fini occupazionali nei diversi settori della ingegneria civile, così come la necessità di fornire le conoscenze di base per la prosecuzione degli studi, ha richiesto la individuazione di un percorso formativo univoco, ovvero privo di indirizzi; gli allievi possono differenziare la loro preparazione solo attraverso gli esami a scelta, corrispondenti a un carico didattico di 12 crediti. Il percorso formativo del laureato in Ingegneria Civile può essere sinteticamente articolato nelle seguenti aree di apprendimento:

1. Formazione di base (analisi matematica, algebra e geometria, chimica, fisica, informatica); 2. Formazione caratterizzante dell'ingegneria civile (geologia applicata e geotecnica; idraulica e costruzioni idrauliche;

scienza e tecnica delle costruzioni; trasporti; strade, ferrovie e aeroporti, topografia, disegno); 3. Formazione trasversale (fisica tecnica ambientale, scienza e tecnologia dei materiali, architettura tecnica, estimo).

Il quadro normativo di riferimento (ordinamento degli studi, ordinamenti professionali) è rimasto immutato; si sono alquanto evolute, invece, le richieste di competenze nel contesto sociale ed economico. Attualmente il rinnovo e la riqualificazione degli spazi urbani, degli edifici e delle infrastrutture prevale sulle nuove costruzioni; la difesa dal rischio idrogeologico e sismico, la sicurezza dagli incidenti e da atti dolosi, la sostenibilità ambientale costituiscono un riferimento irrinunciabile. Si ritiene, pertanto, che la struttura generale del CdL conservi intatta la sua validità, ed è infatti rimasta immutata nell’arco temporale di riferimento; sono state, invece, apportate limitate sostituzioni all’insieme degli insegnamenti impartiti, mentre sono stati in genere rivisti i contenuti delle singole discipline. Il laureato triennale è, pertanto, in grado di rispondere alle attese del mercato del lavoro nel settore di riferimento, per quanto attiene alle competenze richieste al suo livello professionale (ingegnere junior), ed è nello stesso tempo in grado di proseguire gli studi, ampliando le proprie conoscenze e competenze per rispondere alle richieste di figure professionali più avanzate. È comunque da rilevare che il percorso formativo di tre anni consente di acquisire solo un limitato insieme di conoscenze; il Consiglio Nazionale degli Ingegneri si è fatto promotore della reintroduzione del corso di laurea in Ingegneria civile a ciclo unico. Sin dall’avvio delle procedure di valutazione della qualità dei CdL (2014) sono stati intrapresi rapporti istituzionali con tutti i soggetti portatori di interessi. Gli incontri sono stati svolti: su iniziativa dell’Ateneo, coinvolgendo tutti i corsi di studio, su iniziativa dell’area dell’Ingegneria, coinvolgendo tutti i corsi ad essa afferenti; su iniziativa del Dipartimento di Ingegneria civile, coinvolgendo i tre corsi di laurea in esso attivati. Il sistema professionale di riferimento e gli altri stakeholder identificati per il CdL sono: gli Ordini professionali provinciali degli ingegneri e degli architetti; gli enti locali territoriali; la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici; le associazioni industriali (Confindustria, Unindustria Calabria, ANCE, etc.); le organizzazioni sindacali; l’ANAS; l’Autorità di bacino regionale; le Società di gestione dei servizi aeroportuali e ferroviari; il Comando regionale dei Vigili del Fuoco; aziende operanti nel territorio regionale. Inoltre, si tiene conto della documentazione in merito prodotta dal CNI (Consiglio Nazionale degli Ingegneri), dalla COPI (Conferenza per l’Ingegneria), dall’ANVUR (Agenzia Nazionale di Valutazione del sistema Universitario e della Ricerca) e dal CISIA (Consorzio Interuniversitario Sistemi Integrati per l’Accesso). Si è tenuto conto della evoluzione del quadro normativo in materia di lavori pubblici (nuovo codice degli appalti, nuovi criteri di valutazione delle opere pubbliche), che hanno richiesto agli ingegneri un aggiornamento e un affinamento delle competenze specifiche. La riunione a livello di Ateneo si è svolta con la partecipazione dei rappresentanti dell'Università della Calabria (delegato del Rettore e delegati delle Facoltà interessate) e dei rappresentanti delle parti sociali (Confederazione Nazionale dell'Artigianato; Ordine degli Ingegneri di Cosenza; Ordine degli Architetti di Cosenza; Organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL). A seguito di una articolata discussione, le parti sociali hanno preso atto favorevolmente della offerta formativa proposta dai Corsi di laurea dell’Ateneo. Una prima riunione, a livello dei quattro Dipartimenti dell’area di Ingegneria (DIMEG, DIMES, DINCI e DIATIC), si è svolta il giorno 29 aprile 2014 presso lo University Club dell'Università della Calabria; alla riunione hanno partecipato i rappresentanti di tutti i

CdS afferenti all'area dell'Ingegneria, i rappresentanti delle parti sociali e degli Ordini professionali (Confindustria Cosenza; Ordine degli Ingegneri di Cosenza, Reggio Calabria e Catanzaro; Ordine degli Architetti di Cosenza; Organizzazioni sindacali SNALS, CONFASAL e CISL della provincia di Cosenza) ed i rappresentanti del mondo del lavoro. Le parti sociali hanno espresso un orientamento favorevole all’offerta formativa presentata dai Dipartimenti; durante l'incontro è emersa la richiesta di migliorare la qualità degli studenti che si laureano presso l'Università della Calabria, soprattutto in merito alla loro preparazione sulla lingua inglese e sulle conoscenze professionalizzanti; è stata, altresì, sottolineata l’importanza della capacità di lavorare in gruppo. Il 19 febbraio 2015 si è svolto un ulteriore incontro dei CdS afferenti ad alcuni Dipartimenti dell'Area di Ingegneria (DIMEG, DIMES e DINCI) con le organizzazioni rappresentative della professione e della produzione di beni e servizi. Anche in questo caso è stato espresso un giudizio positivo sull’offerta formativa presentata; sono state tuttavia espresse forti perplessità sul modello formativo “3 + 2” e sui conseguenti livelli di preparazione dei laureati triennali; si è ribadita l’importanza della conoscenza della lingua inglese e degli aspetti connessi alla sicurezza sul lavoro. Il CdL in Ingegneria Civile, in maniera autonoma, ha come organi consultivi permanenti l'Ordine degli Ingegneri di Cosenza e l'Ordine degli Architetti di Cosenza, nelle persone dei rispettivi Presidenti, che si interfacciano con il CdL soprattutto nelle occasioni in cui si valuta l'efficacia del percorso formativo e se ne definiscono le attività di miglioramento. Gli incontri con gli Ordini professionali vengono tenuti presso il Dipartimento di Ingegneria civile e prendono in esame le problematiche dei tre CdS afferenti al Dipartimento, il CdL in Ingegneria Civile, il CdLM in Ingegneria civile e il CdLM a ciclo unico in Ingegneria edile - architettura. Gli incontri si sono svolti nei giorni 27 gennaio 2014, 14 gennaio 2015, 25 gennaio 2016, 18 marzo 2016 e 21 marzo 2017; agli ultimi due incontri hanno partecipato anche rappresentanti della Pubblica Amministrazione, di Enti e del mondo produttivo. Nel corso dei vari incontri, l'offerta didattica nella Ingegneria civile, che è stata presentata nel suo complesso - laurea triennale e laurea magistrale -, è apparsa adeguata alla domanda di formazione espressa dagli operatori professionali e dai rappresentanti delle parti interessate presenti, e sono stati espressi giudizi positivi sulla qualità dei laureati. È stata verificata dettagliatamente l’efficacia del percorso di formazione rispetto alle funzioni e alle competenze dei profili professionali individuati. Le parti consultate hanno consentito ai responsabili della gestione del CdS di prendere atto delle problematiche connesse all’esercizio della professione di Ingegnere nella realtà contemporanea e di identificare il know-how tecnico scientifico necessario, aggiuntivo rispetto alla formazione attualmente impartita. È stata, in particolare, sottolineata l'opportunità di promuovere la formazione di una figura di ingegnere maggiormente orientata al recupero e alla manutenzione delle strutture e delle infrastrutture, alla tutela dell'ambiente, alla promozione della sicurezza e alla riduzione dei rischi, all'uso delle nuove tecnologie e dei nuovi materiali, dotata delle competenze necessarie per operare in un mercato fortemente competitivo. È da evidenziare che per figura di ingegnere si intende essenzialmente il laureato magistrale. È, infatti, condivisa l'opinione che l'obiettivo della riforma del “3 + 2” di rilasciare un titolo di studio di primo livello pienamente spendibile nel mercato del lavoro non è facilmente perseguibile nel settore dell'ingegneria civile. I Presidenti degli Ordini, nel prendere atto della elevata qualità della offerta formativa, hanno suggerito la trattazione, in forma seminariale, di argomenti quali la sicurezza del cantiere e la legislazione relativa alle opere pubbliche, e hanno offerto disponibilità per lo svolgimento di seminari, visite in cantiere e stage presso studi professionali. Il monitoraggio dell’efficacia del percorso di formazione è stato effettuato anche attraverso la raccolta e l’analisi delle opinioni di enti e imprese con i quali sono stati stipulati accordi di stage e tirocinio. La rappresentatività del sistema professionale di riferimento e degli altri stakeholder risulta integrata, sia a livello regionale, sia a livello nazionale; tuttavia, a oggi non è ancora garantita una adeguata rappresentatività a livello internazionale. Accanto agli incontri istituzionali, è stata avviata un’azione di benchmarking, confrontando l’offerta formativa del CdL in Ingegneria civile dell’Università della Calabria con quella di 16 CdL appartenenti ad altre Università italiane; a questo scopo è stata utilizzata la banca dati di UNIVERSITALY. Il confronto ha evidenziato come la struttura complessiva del CdL sia in linea con il modello adottato in prevalenza in Italia, e come i pesi assegnati alle diverse attività formative siano nel complesso equivalenti, pur con leggere differenziazioni riconducibili alle diverse realtà. In talune Università di maggiori dimensioni si assiste a una differenziazione dei percorsi formativi, oppure alla presenza di corsi di laurea distinti; questo modello non appare praticabile presso l’UNICAL a causa del numero degli iscritti, che risulta adeguato a sostenere un unico corso di laurea. Si conta, in futuro, di estendere l’azione di benchmarking a livello della UE. Dal complesso di informazioni acquisite, sia attraverso gli incontri diretti con i referenti istituzionali, sia mediante l’esame della copiosa documentazione prodotta dai principali Enti di riferimento (CNI, COPI, MIT), e della evoluzione della legislazione relativa alle Opere Pubbliche, è emersa la necessità di integrare la preparazione toccando gli aspetti descritti in precedenza. Ciò ha indotto il CdL a promuovere un complesso di attività, quali seminari, stage e visite in cantiere. Il CdL è orientato alla formazione della figura professionale di “Ingegnere civile di primo livello”, o “ingegnere junior”; questa figura professionale può svolgere nel contesto di lavoro funzioni diverse, quali progettista, direttore dei lavori, collaudatore, tecnico di cantiere, esperto contabile, esecutore di rilievi topografici, esecutore di stime, riferite a opere e sistemi di non elevata complessità, in accordo con il suo livello di formazione e con le prescrizioni della normativa di riferimento. Le competenze si estendono a tutte le principali aree della ingegneria civile (geotecnica, idraulica, strutture, trasporti). L’attività lavorativa può essere svolta come libero professionista, oppure dipendente di studi e società di ingegneria, dipendente di imprese di costruzione e manifatturiere, dipendente di enti e della pubblica amministrazione. Gli obiettivi formativi specifici e i risultati di apprendimento attesi, in termini di conoscenze, abilità e competenze anche trasversali, sono perfettamente coerenti con la figura professionale che si intende formare, e vengono chiaramente declinati per le diverse aree di apprendimento: formazione di base, formazione caratterizzante dell’ingegneria civile, formazione trasversale. La struttura complessiva del CdL, che nel corso degli anni è stata ottimizzata in funzione delle sollecitazioni e delle richieste che pervengono dai referenti del CdL e dalle Istituzioni, risulta ancora perfettamente adeguata alla figura professionale di ingegnere di primo livello che si intende formare. I contenuti dei corsi risultano aggiornati e adeguati agli sviluppi delle conoscenze, nei

limiti della figura professionale che si intende formare; il miglioramento costante della offerta formativa, anche sulla base delle sollecitazioni e delle richieste pervenute dai referenti, richiede tuttavia di porre in atto ulteriori azioni, descritte nel seguito.

1-c OBIETTIVI E AZIONI DI MIGLIORAMENTO

La figura professionale dell’ingegnere junior, che il CdL intende formare, è in linea con il quadro normativo di riferimento sulla istruzione universitaria e sugli ordinamenti professionali e risponde, nei limiti della formazione che può essere impartita in un corso triennale, alle attese ragionevoli della società. Occorre, tuttavia, rilevare che da più parti (Consiglio Nazionale degli Ingegneri, mondo del lavoro) il modello formativo “3 + 2” e la figura dell’ingegnere junior, che da esso consegue, viene considerato inadeguato per l’ingegneria civile. Il complesso delle conoscenze nel campo della ingegneria è in continua espansione e il campo della ingegneria civile è talmente vasto che l’arco temporale triennale appare del tutto inadeguato a un processo formativo, sia pure di primo livello. Il CdL condivide questa posizione e auspica la modifica dell’attuale assetto degli studi; esula tuttavia dalle competenze del CdL intervenire sui quadri normativi di riferimento. Si ritiene, pertanto, che la struttura complessiva del corso di studio non richieda modifiche sostanziali, permanendo il quadro normativo attuale. Nell’arco temporale di riferimento sono comunque emersi una serie di problemi, solo in parte riconducibili al corso di studio, che possono essere così riassunti:

calo del numero degli iscritti

scarsa preparazione in ingresso

eccessiva durata degli studi

coordinamento non ottimale tra i contenuti dei corsi

carichi didattici talora eccessivi rispetto al numero di crediti assegnati agli insegnamenti

contenuti professionali talora limitati negli insegnamenti. A questi problemi si è posto rimedio con una serie di azioni:

contatti e sensibilizzazione delle scuole medie superiori

corsi di azzeramento

tutoraggi

revisione e coordinamento dei contenuti dei corsi, monitoraggio degli effetti

seminari professionalizzanti, visite in cantiere

stipula di protocolli di intesa con enti e aziende, per incrementare il numero di stage e tirocini. Si ritiene che si debba proseguire nelle azioni intraprese, migliorandone ulteriormente l’efficacia, anche alla luce delle esperienze maturate. La posizione del CdL nel quadro normativo e nel panorama formativo universitario nazionale è chiaramente definita; si ritiene tuttavia necessario, anche in vista della progressiva integrazione, avviare una ricognizione dei processi formativi nell’ingegneria nei principali Stati dell’Unione Europea. Un aspetto non secondario è la necessità di avviare un’adeguata azione di sensibilizzazione del personale docente verso le nuove istanze formative e verso la necessità di attuare compiutamente il processo di assicurazione della qualità dei corsi.

2 - L’ESPERIENZA DELLO STUDENTE 2-b ANALISI DELLA SITUAZIONE SULLA BASE DEI DATI

Questa sezione è dedicata ad accertare le azioni del CdS relativamente all’attivazione di un servizio di orientamento e tutorato che segua l’intero percorso di studio degli studenti, dal momento dell’iscrizione al conseguimento del titolo (Indicatore R3.B). In particolare, deve essere accertato che il CdS:

assicura che siano chiaramente comunicate le conoscenze necessarie per intraprendere gli studi, che siano rilevate le conoscenze in possesso degli studenti e che siano proposte iniziative volte al recupero delle carenze;

assicura un’organizzazione flessibile della didattica, in cui gli studenti possano trovare assistenza, tutoraggio e accesso a percorsi adatti alle proprie specifiche esigenze;

garantisce e promuove l’accesso a opportunità di studio e tirocinio all’estero;

dichiara in maniere trasparente i criteri di verifica dell’apprendimento, le modalità di attribuzione degli esiti delle prove finali e intermedie e le modalità di comunicazione agli studenti.

Dai documenti presi in esame emerge il costante impegno del CdS nell’analisi puntuale e approfondita dei punti di forza e delle criticità che interessano il CdS e nella individuazione e attuazione di azioni correttive e di miglioramento. Anche se dall’analisi dei dati dell’ultimo triennio emerge che non tutte le azioni intraprese hanno prodotto l’efficacia sperata, è apprezzabile la costanza del CdS nel cercare di potenziare quanto già attuato e nell’individuare nuove strategie. Le azioni intraprese e i risultati ottenuti devono comunque essere valutati in correlazione al percorso di studio della omologa Laurea Magistrale. Tutte le azioni intraprese sono in linea con i profili culturali e professionali disegnati dal CdS e tengono conto dei risultati del monitoraggio delle carriere e degli esiti e delle prospettive occupazionali, nonché dei documenti elaborati dal Consorzio che organizza il test di ingresso (CISIA), dei documenti elaborati dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI) e dalla CopI (Conferenza per l’Ingegneria), delle opinioni degli studenti/laureati raccolte sia attraverso la tradizionale rilevazione effettuata dall’Ateneo (indagine ISO-Did), sia attraverso le indagini effettuate dal Consorzio AlmaLaurea, sia dai questionari somministrati agli studenti durante le attività di tutorato e di sostegno didattico, sia dalle relazioni dei tutor. 1. Per quanto riguarda l’orientamento, il CdS ha riservato particolare attenzione alle azioni in ingresso e in itinere, dal momento

che per la maggior parte dei laureati l’iscrizione alla Laurea Magistrale rappresenta lo sbocco principale. Orientamento in ingresso Considerati il calo delle iscrizioni registrato negli ultimi anni, in concomitanza con la crisi economica del paese, di cui maggiormente hanno risentito la fragile economia regionale e il settore delle costruzioni civili-edili cui il Corso di studio è evidentemente strettamente legato, e la costante verifica di un’inadeguata preparazione iniziale degli studenti, l’attenzione degli organi di governo, ovvero il Dipartimento di Ingegneria Civile cui il Corso di studio afferisce e il Consiglio del Corso di studio in particolare, è stata rivolta in modo massiccio e insistente al territorio, potenziando le attività già esistenti e avviandone di nuove anzitutto nel rapporto con la scuola. Sono state incrementate le occasioni di incontro con le scolaresche di tutta la regione presso l’Ateneo ed è stato predisposto un programma pluriennale d’incontri dei docenti con gli istituti scolastici della regione, mirati a presentare l’offerta formativa del corso di studio e i criteri e le modalità di accesso ai ragazzi degli ultimi due anni di corso. Non avendo personale sufficiente per visitare indistintamente tutte le scuole della regione, la scelta è ricaduta strategicamente sui licei e sugli istituti tecnici da cui più significativa è stata l’affluenza negli anni precedenti, senza rinunciare, a prescindere dal detto dato, alle scuole presso le quali l’accoglienza è evidentemente legata alle affinità culturali con i contenuti tecnico-scientifici del corso di studio. In occasione delle numerose visite, alle quali i docenti del corso di studio si sono generalmente dedicati con convinzione, sono stati presentati con decisione il profilo professionale definito dal corso di studio, gli sbocchi professionali possibili, senza sottrarsi all’opportunità di manifestare le debolezze del quadro economico nazionale e regionale del periodo, le attitudini e le competenze necessarie per l’accesso al corso di studio, precisando le modalità dello svolgimento del concorso di ammissione, le materie del test di ammissione, fino a simulare la risoluzione di quesiti campione. Tutto ciò è reso possibile da una fase preparatoria dell’attività, organizzata dal Dipartimento, allo scopo di mettere tutti i docenti, anche quelli meno vicini a dette problematiche gestionali-organizzative, nelle condizioni di operare con efficacia. Durante le visite all’Ateneo, così come presso le scuole, i docenti hanno avuto modo di presentare il manifesto degli studi, commentandolo nei suoi vari aspetti culturali e tecnici, rilevando le caratteristiche del percorso formativo, le richieste propedeuticità scolastiche e il rapporto tra gli insegnamenti della scuola e gli insegnamenti di base, le propedeuticità tra gli insegnamenti del corso di studio, i contenuti metodologici e applicativi delle materie fisico-matematiche e progettuali, i contenuti professionalizzanti degli insegnamenti dell’ultimo anno, visti anche in relazione alle prospettive occupazionali. Tutto quanto comunicato nel corso degli incontri programmati è contenuto nel materiale cartaceo, e soprattutto informatico, offerto alla scuola come documentazione permanente. L’esperienza maturata nel rapporto con le scuole in questo triennio, comunque di grande arricchimento per la conoscenza del contesto territoriale, mostra una condizione molto variabile da provincia a provincia, da zona a zona, da scuola a scuola. Si passa dall’accoglienza vivace e incoraggiante di molte scuole di provincia, con un’attenta partecipazione di studenti e docenti accompagnatori, a condizioni di molto più modesta partecipazione, fino all’atteggiamento spesso freddo e distaccato delle scuole più importanti dei capoluoghi, lì dove maggiore è il numero di studenti che si iscrivono in sedi universitarie lontane dalla Calabria. Ciò che emerge è il contrasto tra le capacità di tanti studenti calabresi e le difficoltà economiche delle loro famiglie, troppo spesso impossibilitate ad avviarli agli studi universitari, come dichiarato molte volte dai docenti accompagnatori durante le visite; emerge il contrasto tra gli interessi, le passioni degli studenti e le condizioni della scuola, che purtroppo non sempre ha le risorse umane, più che i mezzi materiali, per assecondarle, determinando le gravi carenze nella preparazione che i ragazzi scontano nell’impatto con l’Università, soprattutto nella scuola d’ingegneria. E, ulteriore

contrasto da rilevare, tutto ciò a fronte di voti di maturità tra i più elevati del Paese; manifestazione, dunque, di una scuola certamente non condotta nello spirito del riconoscimento del merito. Orientamento in itinere A decorrere dall’a.a. 2015-2016 è stato istituito un servizio di tutorato per gli studenti, il cui obiettivo è orientarli e assisterli nel corso degli studi, renderli attivamente partecipi del processo formativo, aiutarli a rimuovere gli ostacoli a una proficua frequenza dei corsi e assisterli nelle loro scelte formative. Sono state previste le seguenti attività: corsi intensivi di matematica di base per gli studenti iscritti con OFA, tutorato per gli studenti iscritti al primo anno del CdS, sostegno didattico relativo a insegnamenti specifici e corsi di recupero per specifici insegnamenti destinati agli studenti fuori corso (per approfondimenti sulla prima tipologia di attività e sulle ultime due si rimanda ai punti successivi). Per tutte le attività è prevista la somministrazione di questionari agli studenti e la compilazione da parte del tutor di una relazione. Le informazioni raccolte sono analizzate dal CdS al fine di affrontare le criticità emerse, migliorare ove possibile quanto giudicato positivo e programmare le attività per gli anni successivi. Relativamente al tutorato, a ciascuno studente è assegnato un riferimento specifico tra i professori di ruolo e i ricercatori del Dipartimento, cui rivolgersi per avere consigli e assistenza durante il percorso di studio. A ciascun docente-tutor sono affidati non più di cinque studenti. Lo studente incontra il docente-tutor assegnato sin dalle prime settimane dopo l’avvio dei corsi, con un calendario di attività successive ben definito ma flessibile. Anche se le attività del docente-tutor sono rivolte principalmente all’accoglienza dello studente e al suo accompagnamento nelle prime difficoltà dello studio universitario, nell’affrontare i primi esami, nella programmazione del proprio curriculum iniziale, questi rimane comunque un punto di riferimento per lo studente per tutto il percorso di studio, compreso quello successivo dell’omologa laurea magistrale. Orientamento in uscita Anche se per la maggior parte dei laureati l’iscrizione alla Laurea Magistrale rappresenta lo sbocco principale, il CdS, attraverso la ricerca del confronto costante con il contesto territoriale e l’analisi delle mutazioni dei caratteri della domanda nel mercato del lavoro e della produzione, ha orientato l'attività didattica in modo da tenere conto, oltre che delle esigenze proprie della formazione dell'ingegnere civile, delle specificità professionali richieste dal mondo del lavoro. Gli interventi didattici, principalmente nell'ambito dei corsi a carattere professionalizzante, di liberi professionisti o di tecnici di enti pubblici e privati, invitati a presentare specifiche attività progettuali con i relativi esiti attuativi, o a trattare problematiche tecniche significative ai fini delle loro applicazioni concrete in un contesto specifico, o a descrivere più generalmente il quadro lavorativo legato agli aspetti professionali propri dell'ingegnere civile, rappresentano valide iniziative di introduzione al mondo del lavoro; così come le visite guidate presso i cantieri e le attività di tirocinio, che forniscono un quadro vivo e stimolante per rendere più concrete le attività progettuali e applicative.

2. Per quanto riguarda le conoscenze in ingresso e il recupero delle carenze, il CdS sin dalla sua istituzione effettua la verifica della preparazione iniziale attraverso il test CISIA (TOLC-I). Tali modalità di verifica sono:

esplicitate nella sezione pubblica della SUA-CdS,

ampiamente pubblicizzate nell’apposita sezione del sito del Dipartimento dedicata all’ammissione,

approfonditamente illustrate durante le visite che i docenti del CdS effettuano nelle scuole e nelle occasioni di incontro presso l’Ateneo (Open Days, Ti presento Campus, incontri con le scuole, etc.).

Coerentemente con il profilo culturale e professionale della figura dell’ingegnere civile che si vuole formare, è stato stabilito un syllabus delle conoscenze richieste per l'accesso al Corso di Laurea: si richiedono capacità di comprensione verbale e di sintesi di un testo scritto, attitudine a un approccio metodologico e conoscenze scientifiche di base di matematica, fisica e chimica. Lo strumento scelto dal CdS per accertare le conoscenze richieste è il TOLC-I, una prova on line in presenza, composta da 40 quesiti suddivisi in 4 sezioni: Matematica, Scienze, Logica, Comprensione Verbale Agli studenti che al test presentano lacune nell’area di matematica, e per i quali, quindi, la verifica della preparazione iniziale non è positiva, sono assegnati obblighi formativi aggiuntivi (OFA). Per tali studenti, prima dell’inizio delle lezioni dei corsi ufficiali del I semestre, si tiene un corso intensivo di matematica di base, al termine del quale si svolge una prova di verifica, il cui superamento estingue l’obbligo formativo. Prima di ciascuna sessione d’esame, sono previste ulteriori prove di verifica.

3. Per quanto riguarda l’organizzazione di percorsi flessibili e metodologie didattiche, l’organizzazione didattica del CdS crea i presupposti per l’autonomia dello studente e prevede guida e sostegno adeguati da parte del corpo docente. Nell’ambito del tutorato, di cui al punto 1., i docenti provvedono - inizialmente - all’aiuto necessario per individuare le carenze e suggerire i conseguenti rimedi, e - poi - per stimolare la consapevolezza delle proprie capacità e della propria preparazione, per individuare un metodo di studio che la scuola avrebbe dovuto fornire agli studenti, ma di cui spesso i ragazzi sono privi, per incoraggiare il piacere della conoscenza, della libertà di pensiero, dell’approccio critico nel rapporto con il mondo. L’Università può, evidentemente, operare un recupero su tutto questo solo in parte, e naturalmente con grande sacrificio da parte degli studenti, che maggiormente sono tentati a rinunciare agli studi, e da parte dei docenti, che per rispondere a un siffatto quadro esigenziale sottraggono tempo all’attività di ricerca. L’introduzione di propedeuticità obbligatorie, inoltre, crea i presupposti perché lo studente acquisisca, sin dal primo anno, la giusta consapevolezza e autonomia nelle scelte curriculari, evitando percorsi formativi anomali, non equilibrati nell’affrontare parallelamente gli esami degli insegnamenti più metodologici e quelli degli insegnamenti più applicativo-progettuali, o che portano gli studenti ad affrontare insegnamenti e relativi esami prematuramente, quando cioè non si hanno ancora, nella progressione della formazione, le condizioni di preparazione adeguate. Al fine di consentire lo svolgimento di attività di studio individuali e di gruppo e/o di approfondimento, anche autogestite dagli studenti, il Dipartimento ha messo a disposizione degli studenti tre sale studio, attrezzate e dotate di connessione wireless; inoltre, è stato allestito un apposito spazio per la stampa delle tesi e degli elaborati progettuali.

Nell’ambito delle attività di sostegno didattico, di cui al punto 1., per specifici insegnamenti individuati annualmente sono state erogate attività individuali e di gruppo, finalizzate a supportare gli studenti, soprattutto nella preparazione delle prove di accertamento del profitto. Tali attività, che sono state affidate a tutor con adeguato curriculum didattico-scientifico e sotto la supervisione del docente titolare dell’insegnamento, hanno previsto: ricevimenti aggiuntivi e brevi incontri in aula per spiegazioni ed esercitazioni specifiche; predisposizione di materiali di supporto didattico, compreso sezioni interattive per l’autovalutazione e la verifica dei risultati di apprendimento attesi, e loro pubblicazione su I-Campus (piattaforma dedicata alla didattica). Tutti gli insegnamenti prevedono lezioni ed esercitazioni; viene garantito l’impiego di metodologie didattiche aggiornate, integrando attività laboratoriali e seminariali ai percorsi di didattica frontale e ci si avvale di supporti tecnologici forniti dal Dipartimento (I-CAMPUS, ELEANOR). L’organizzazione della didattica lascia tempi e spazi disponibili allo studente perché questi possa avere una sua autonomia; inoltre, gli orari delle lezioni sono concepiti in maniera da avere occupazione dei tempi con poche interruzioni e riservare quindi adeguato spazio allo studio personale. Le informazioni relative all’organizzazione della didattica, compreso le competenze trasversali e la stima del carico di lavoro per lo studente, e alle metodologie didattiche sono esplicitate nelle singole schede insegnamento. Queste ultime sono raccolte in un catalogo unico degli insegnamenti attivati presso l’Ateneo e sono automaticamente collegate alla SUA-CdS e al sito Universitaly. Il CdS prevede un percorso “non a tempo pieno” per gli studenti che ne facciano richiesta, adatto a chi lavora o ha altri motivi che gli impediscono di dedicarsi allo studio a tempo pieno. Lo status di studente non a tempo pieno prevede l’attribuzione di un piano di studio distribuito sul doppio del numero di anni previsto per il percorso a tempo pieno e, corrispondentemente, comporta la riduzione del 50% degli importi annui relativi alla contribuzione annuale universitaria. Il CdS può usufruire di una dotazione di servizi offerti dal Campus. L'Università della Calabria favorisce la vita comunitaria di professori, ricercatori, studenti e personale tecnico-amministrativo nel suo Centro Residenziale dotato, oltre che di alloggi e di mense, anche di impianti per attività culturali, sportive e ricreative. L'Ateneo è dotato di un Centro sanitario, nel quale è presente il servizio di emergenza medica 118, e del Servizio Studenti con Disabilità, DSA e BES, che propone, su richiesta, varie tipologie di intervento: pratico, operativo, didattico, socio-relazionale. All'interno dell'Università sono, altresì, presenti il Centro Linguistico di Ateneo e altri servizi, quali uno sportello bancario e un ufficio postale.

4. Per quanto riguarda l’internazionalizzazione della didattica, pur promuovendo il CdS iniziative per favorire la mobilità degli studenti a sostegno di periodi di studio e tirocinio all’estero, il numero degli studenti che aderiscono al programma Erasmus+ (in entrata e in uscita) risulta prossimo a zero, in quanto la tendenza da parte degli studenti è di rimandare alla laurea magistrale l’esperienza all’estero. Risulta anche modesto il numero di studenti stranieri iscritti al CdS; anche per tale esperienza i dati sono nettamente in controtendenza se riferiti all’omologa laurea magistrale.

5. Per quanto riguarda le modalità di verifica dell’apprendimento, le modalità di verifica in itinere e finali della preparazione sono definite dal regolamento didattico del CdS e specificate nelle singole schede insegnamento. Queste ultime sono raccolte in un catalogo unico degli insegnamenti attivati presso l’Ateneo e sono automaticamente collegate alla SUA-CdS e al sito Universitaly. La verifica è obbligatoria per tutte le attività formative. Essa si esplica sia durante lo svolgimento delle attività didattiche teoriche e applicative, mediante confronti, verifiche degli elaborati progettuali, discussioni tematiche, sia mediante le prove d'esame, che possono essere in forma orale o in forma scritta e orale. In sede di esame si considerano anche gli elementi acquisiti nel corso di esercitazioni, attività di laboratorio e seminari svolti durante i corsi di insegnamento. La registrazione degli esami di profitto avviene esclusivamente con l'utilizzo di strumenti informatici, attraverso la firma digitale. Il numero annuale degli appelli e la loro distribuzione sono stabiliti nel calendario accademico, appelli aggiuntivi straordinari sono previsti per gli studenti fuori corso.

2- c OBIETTIVI E AZIONI DI MIGLIORAMENTO

L’analisi dei dati comprova un’attività interna di autovalutazione del CdS autonoma ed efficace, che negli anni ha condotto a un’individuazione chiara e puntuale delle problematiche e delle aree di miglioramento, nonché delle iniziative da intraprendere. Iniziative in parte consolidate, in parte in fase di assestamento operativo, in parte ancora sperimentali, che hanno consentito nel breve tempo di un anno, o anche di un triennio, di ottenere risultati progressivamente apprezzabili. Nella Commissione per l’Assicurazione interna di Qualità (AiQ), nel Consiglio del Corso di studio che ha approvato le scelte e le iniziative intraprese, come nel Consiglio di Dipartimento, c’è comunque la convinzione di avere imboccato le vie giuste per tentare di correggere le tendenze negative. In particolare, gli obiettivi da considerare sono di seguito indicati. Obiettivo n. 1: insistere nel rapporto con le scuole. Si tratta di mantenere vivo il controllo sugli aspetti critici della formazione scolastica, continuando e incrementando gli incontri Scuola-Università, rivolgendosi in particolare sia ai dirigenti scolastici, per sensibilizzare chi è preposto alla guida della scuola verso le problematiche emergenti, sia agli insegnanti dei settori disciplinari nei quali gli studenti manifestano le carenze più gravi; un’azione peraltro già avviata, che ha permesso, in sede universitaria, una serie di chiarimenti molto importanti ai fini della comprensione delle criticità. L’intervento successivo alla formulazione di detto quadro conoscitivo delle situazioni scolastiche, una volta chiarito nella sua ampiezza, può essere quello di intraprendere iniziative nelle quali Scuola e Università uniscono le proprie forze per affrontare gli ostacoli e risolvere almeno una parte dei problemi riscontrati. Ciò ha, evidentemente, bisogno di adeguata disponibilità sia da parte dei dirigenti scolastici, sia da parte degli insegnanti interessati di scuola e università. Obiettivo n. 2: insistere nell’ottenere elementi di conoscenza diretta dei problemi degli studenti. Gli incontri dei docenti-tutor con gli iscritti del primo anno, che ha già fornito ottimi risultati al di là delle iniziali timidezze, costituiscono un riferimento prezioso da curare attentamente per ottenere quelle informazioni relative a disagi, incomprensioni e preoccupazioni degli interessati, difficili da riconoscere con metodi d’indagine meno diretti. Quest’iniziativa, oggi vissuta in

forma ancora sperimentale da docenti e studenti, deve assumere il carattere della prassi organicamente articolata nel corso dell’anno accademico, mirando a sciogliere ogni riserva da parte degli studenti e a estendere formalmente il rapporto tutor-studente a tutto il percorso formativo. L’obiettivo è quello di fare del docente-tutor un riferimento fisso nello sviluppo della propria carriera universitaria. Obiettivo n. 3: proseguire con le attività di sostegno didattico per specifici insegnamenti Dall’analisi delle informazioni raccolte è emerso un apprezzamento generale da parte degli studenti per l’iniziativa e, anche, che per un buon numero di insegnamenti - laddove lo studente ha frequentato regolarmente le attività - nella maggior parte dei casi l’esame è stato superato al primo appello e con buone performance. Tuttavia, il calendario troppo intensivo delle attività ha comportato un sovraccarico per gli studenti che, in parte, pur avendo manifestato interesse per l’iniziativa non hanno poi frequentato con assiduità le attività. Inoltre, per taluni insegnamenti gli stessi studenti non hanno ravvisato la necessità di tali attività. Sarebbe opportuno, quindi, ridurre il numero degli insegnamenti di interesse, magari incrementando le ore di attività per gli insegnamenti del primo anno (in particolare Analisi matematica 1 e Fisica, dove si riscontrano le maggiori criticità) e che le attività di sostegno didattico vengano espletate in un arco temporale più ampio.

3 – RISORSE DEL CDS 3- b ANALISI DELLA SITUAZIONE SULLA BASE DEI DATI

In questa sezione vengono prese in esame la dotazione e la qualificazione del personale docente, nonché la dotazione di personale, strutture e servizi di supporto alla didattica. Le analisi sono state effettuate sulla base di elementi quali:

- Scheda SUA-CdS: B3, B4, B5

- segnalazioni o osservazioni provenienti da docenti, studenti, personale tecnico-amministrativo (PTA)

- indicatori sulla qualificazione del corpo docente

- quoziente studenti/docenti dei singoli insegnamenti

- risorse e servizi a disposizione del CdS I docenti sono adeguati, per numerosità e qualificazione, a sostenere le esigenze del CdL; infatti, la quota di docenti di riferimento di ruolo appartenenti a SSD di base e caratterizzanti la classe supera ampiamente il valore di riferimento (2/3), essendo pari al 100,0% per gli anni 2013, 2014 e 2015. I medesimi indicatori, se considerati in media per area geografica, sono pari al 93,2%, al 92,9% e all’89,6%; se considerati, invece, in media per gli Atenei non telematici, sono pari al 92,6%, al 93,0% e al 92,5%. I valori medi per la Classe di Laurea L-7 all’interno dell’UniCal sono, infine, pari al 100,0%, al 69,2% e all’80,0% per i tre anni suddetti. La qualificazione dei docenti è verificata attraverso il controllo annuale delle attività di ricerca, considerando come indicatore il numero di pubblicazioni nell’ultimo quinquennio: nessun docente è inattivo in tal senso. Il legame tra le competenze scientifiche dei docenti e la loro pertinenza rispetto agli obiettivi didattici è tenuto in conto nella fase di copertura dei singoli insegnamenti, che sono tradizionalmente attribuiti, per ciascun SSD, ai docenti che svolgono ricerca sulle stesse tematiche proprie della materia erogata o di materie affini. La partecipazione degli studenti alle attività scientifiche del Dipartimento è intensa e continua, poiché si sviluppa prevalentemente nella fase di preparazione della tesi di Laurea (a volte a carattere sperimentale, svolta nei laboratori del Dipartimento). Inoltre, il Manifesto degli Studi del CdL prevede un tirocinio curriculare a scelta per n. 12 CFU (che, rispetto agli altri insegnamenti a scelta, riscuote le maggiori preferenze degli studenti), durante il quale lo studente svolge attività pratiche presso enti convenzionati, studi tecnici, etc. Non si rilevano situazioni problematiche rispetto al quoziente studenti/docenti (pesato per le ore di docenza): infatti, l'indicatore complessivo è pari a 33,6 (773 studenti) per il 2013, 31,2 (728) per il 2014 e 43,2 (706) per il 2015, mentre l’indicatore al primo anno è pari a 16,6 (150) per il 2013, 10,7 (100) per il 2014 e 27,9 (130) per il 2015. Il primo indicatore risulta superiore, per i tre anni considerati, ai valori medi di Ateneo, di area geografica e nazionali; il secondo, invece, è inferiore, per gli anni 2013 e 2014, a tutti i valori medi suddetti, mentre risulta superiore per l’anno 2015. Al raggiungimento del doppio della numerosità di riferimento di studenti immatricolati della classe (costo standard, DM 987/2016), pari a 180 x 2 = 360, sono stati sdoppiati gli insegnamenti in due canali. Il legame tra le competenze scientifiche dei docenti (accertate attraverso il monitoraggio dell'attività di ricerca del SSD di appartenenza) e la loro pertinenza rispetto agli obiettivi didattici sono valorizzati come precedentemente detto, nella fase di copertura dei singoli insegnamenti e nell’erogazione del tirocinio curriculare a scelta (n. 12 CFU). Il monitoraggio delle attività di ricerca è svolto all’atto della redazione della SUA-RD e dell’analisi dei risultati dell’esercizio VQR 2011-2014 per i vari SSD in cui sono incardinati i docenti del CdL; inoltre, il Dipartimento distribuisce ai docenti parte dei fondi MIUR ex 60% tenendo conto della loro produzione scientifica. Non sono previste, al momento, attività di formazione all’insegnamento né di mentoring in aula. Per quanto riguarda, invece, la condivisione di metodi e materiali per la didattica, i docenti dei singoli insegnamenti, durante la fase di compilazione delle relative schede, sono in contatto con i colleghi del proprio SSD e del CdL per concordare i programmi dei corsi e confrontare le metodologie didattiche e i libri di testo e/o le dispense da fornire agli studenti. L’Unità informatica del Dipartimento ha progettato e sviluppato la piattaforma ELEANOR (e-Learning and Education Assisted by New On-line Resources). La piattaforma, accessibile da qualsiasi dispositivo mobile, nasce fondamentalmente per favorire l’interazione tra studenti e professori; favorire la rilevazione delle presenze a lezione; migliorare la qualità della didattica frontale; limitare l’impatto economico. Per consentire agli utilizzatori di avere una piattaforma completa per la gestione di un corso, ELEANOR presenta anche altre caratteristiche tra cui un sistema di ticket per le segnalazioni di guasti nelle aule, servizi di comunicazione asincrona quali: bacheca virtuale; area condivisa su cui pubblicare materiale didattico; area social dove interagire con gli studenti; somministrazione di questionari in forma anonima. Il Dipartimento mette a disposizione del CdL anche la piattaforma Web E-Learning ICampus. È, inoltre, stato attivato un servizio di supporto cartografico e tecnico per l’elaborazione di materiale grafico nell’ambito dello svolgimento di esercitazioni, esami e dell’elaborazione di tesi di laurea. L’Ateneo è dotato di un Presidio per la Qualità (PQA) e di un centro informatico e telematico (ICT), che assicurano un sostegno efficace alle attività del CdL, affiancando il Settore Didattica del Dipartimento. L’indagine ISO-Did, rivolta tradizionalmente agli studenti per la valutazione della qualità della didattica, è stata recentemente estesa anche ai docenti responsabili degli insegnamenti, consentendo la verifica della qualità del supporto a essi fornito. La programmazione del lavoro svolto dal PTA è annualmente predisposta dal Direttore del Dipartimento tramite il Piano delle Performance, che contempla responsabilità e obiettivi da raggiungere, con verifica semestrale. Risultano adeguate le aule in cui si tengono le lezioni, le aule informatiche e le aule di studio (autogestite dagli studenti), che sono state ristrutturate e potenziate con nuovi arredi e strumenti di ausilio alla didattica (proiettori, etc.) e infrastrutture IT (WiFi). Presso il Dipartimento, inoltre, è disponibile materiale bibliografico relativo ai settori Pianificazione Territoriale, Trasporti, Geotecnica e Architettura Tecnica, e un Laboratorio Didattico di supporto cartografico e tecnico.

L’Ateneo mette a disposizione una biblioteca di area tecnico-scientifica, aule in autogestione e infrastrutture IT. I servizi informatici (sito Internet, iCampus, Eleanor, WiFi, etc.) sono pensati per gli studenti e, pertanto, facilmente fruibili tramite sia PC sia tablet sia smartphone. Anche i canali dei social media (Facebook, WhatsApp) sono stati attivati dal Dipartimento per facilitare la comunicazione e la fruibilità dei servizi messi a disposizione degli studenti. Le aule di studio e le biblioteche sono accessibili in un’ampia fascia oraria.

3- c OBIETTIVI E AZIONI DI MIGLIORAMENTO

Gli elementi critici individuati sono relativi alle competenze didattiche e alle strutture e alle risorse di sostegno alla didattica. Gli obiettivi da raggiungere sono, pertanto, i seguenti: 1) sviluppare le competenze didattiche nelle varie discipline d’insegnamento; 2) potenziare e adeguare le strutture di sostegno alla didattica. Le azioni di miglioramento da intraprendere per raggiungere gli obiettivi prefissati sono: 1) incentivare la partecipazione dei docenti del CdL e delle unità di PTA impegnate nella didattica a progetti di formazione; 2) incentivare la partecipazione di docenti, PTA e studenti a progetti di mentoring; 3) potenziare e adeguare le aule con Wi-Fi, lavagne interattive multimediali (LIM) e controlli a distanza. Le azioni suddette potranno essere realizzate attraverso progetti di Ateneo finanziati tramite fondi regionali mirati.

4 – MONITORAGGIO E REVISIONE DEL CDS 4- b ANALISI DELLA SITUAZIONE SULLA BASE DEI DATI

In questa sezione vengono prese in esame le azioni poste in essere per il monitoraggio dell’andamento del CdS e la individuazione di eventuali azioni correttive. Contributo dei docenti e degli studenti La gestione del CdL è improntata alla più ampia collegialità; Il Consiglio dei Corsi di Studio in Ingegneria Civile tratta i problemi del CdL e del CdLM; ciò favorisce il coordinamento tra i due livelli successivi degli studi. Il Consiglio dei CdS costituisce la sede istituzionale per la trattazione collegiale delle problematiche della didattica, quali la revisione dei percorsi, il coordinamento didattico tra gli insegnamenti, la razionalizzazione degli orari, la distribuzione temporale degli esami e delle attività di supporto. Al Consiglio partecipano tutti i docenti titolari di corsi di insegnamento nell’ambito del CdL, tre rappresentanti eletti degli studenti e la manager didattica. Tutte le questioni didattiche vengono discusse collegialmente, i rappresentanti degli studenti possono esprimere liberamente la loro opinione sui punti trattati, ed eventualmente sottoporre problemi o richieste alla attenzione del Consiglio; alla manager didattica vengono richiesti pareri e indicazioni; il Consiglio infine, nell’ambito delle sue prerogative, adotta i provvedimenti che ritiene più opportuni. Nell’ambito del Consiglio sono state istituite (o confermate) più Commissioni, che istruiscono problemi specifici (Seduta del 11.12.2015). La Commissione Didattica istruisce le pratiche degli studenti (piani di studio, passaggi); la Commissione Erasmus istruisce le pratiche degli studenti che partecipano al Programma Erasmus+; la Commissione orientamento e relazioni esterne cura i rapporti con le scuole secondarie di secondo grado, gli ordini professionali e le forze sociali, e contribuisce alla organizzazione di eventi quali Summer School, Winter School e la Notte dei ricercatori; l’Osservatorio per la Didattica effettua il monitoraggio delle attività didattiche del CdL (insegnamenti, tutoring, mentoring, aule e attrezzature didattiche, ecc.). Particolare attenzione viene rivolta alle istanze degli studenti. Gli studenti possono in primo luogo relazionarsi con i loro rappresentanti nel CdL, nella Commissione Assicurazione interna Qualità (AiQ) e nella Commissione paritetica docenti-studenti (CP). Una o più volte all’anno viene svolta una assemblea, alla quale sono invitati tutti gli studenti iscritti al CdL. Il Coordinatore del CdL incontra periodicamente, in genere ogni trimestre, i rappresentanti degli studenti nel Consiglio; nelle riunioni vengono discussi i problemi generali della didattica, e anche eventuali problemi specifici legati a singoli corsi. Tutti gli studenti, individualmente o in gruppo, possono contattare liberamente il Coordinatore del CdL, che riceve gli allievi con cadenza bisettimanale. Gli studenti possono altresì contattare la Delegata del Direttore alla Didattica e la Manager didattica. Il Coordinatore cura la istruzione dei problemi posti dagli studenti, avvalendosi, ove necessario, del supporto dei docenti interessati, della Delegata alla didattica del Direttore del Dipartimento, della Manager didattica, e ne riferisce nel Consiglio. Allorché pervengono dagli studenti istanze in forma scritta, queste vengono istruite, inserite formalmente all’OdG tra le questioni didattiche, e discusse in Consiglio. Gli esiti delle discussioni sulle diverse problematiche vengono riportati nei verbali del CdL, che sono disponibili sul sito del Dipartimento. Gli studenti interessati possono comunque chiedere ragguagli, circa l’esito delle loro istanze, ai loro rappresentanti, al Coordinatore del CdL, alla Delegata del Direttore alla Didattica, e alla Manager didattica. Le problematiche connesse alla didattica vengono trattate anche in altre sedi istituzionali, nelle quali sono presenti rappresentanti degli studenti. La CP è prevista nel Regolamento del Dipartimento (Artt. 15 – 16), ed è unica per i tre CdS afferenti al Dipartimento. La Commissione è composta dal Direttore del Dipartimento, che la presiede, da un rappresentante eletto dei professori di prima fascia, da un rappresentante eletto dei professori di seconda fascia, due rappresentanti eletti dei ricercatori di ruolo a tempo indeterminato, cinque rappresentanti eletti degli studenti (due appartenenti al CdLM in ingegneria edile-architettura, uno al CdL in Ingegneria civile, uno al CdLM in Ingegneria civile, uno iscritto a un corso di dottorato di ricerca attivato dal Dipartimento e con sede amministrative presso l’Ateneo). Alle riunioni della Commissione partecipa, con funzioni di segretario verbalizzante, il Responsabile del Settore Didattica. La Commissione è stata eletta nel luglio 2014, ed è attiva dal successivo mese di settembre. La CP svolge attività di controllo dell’offerta formativa e della qualità della didattica, nonché dell’attività di servizio agli studenti da parte dei professori e dei ricercatori, avvalendosi delle attività di monitoraggio svolte dal gruppo AiQ; individua gli indicatori per la valutazione dei risultati delle stesse; formula eventualmente pareri sulla attivazione e la soppressione dei CdS. Almeno una volta all’anno la CP incontra gli studenti iscritti ai CdS del Dipartimento; agli incontri partecipano anche docenti e personale tecnico-amministrativo. La Commissione sintetizza le proprie valutazioni nella sua Relazione annuale, che è relativa ai tre CdS attivati nel Dipartimento. La Commissione Assicurazione interna Qualità (AiQ) dei Corsi di Laurea e Laurea Magistrale in Ingegneria Civile, istituita nell’ambito dei CdS, è presieduta da un docente dei CdS, ed è composta da rappresentanti dei docenti; dal Coordinatore del CdS, che è responsabile del riesame; da uno dei rappresentanti degli studenti nei CdS; dal Responsabile settore Didattica e dal Responsabile settore Sistemi informatici e telematici del Dipartimento di Ingegneria Civile. La Commissione è nominata dal Consiglio del CdS. La Commissione, che ha assorbito buona parte dei compiti della CP in merito, effettua il monitoraggio delle opinioni degli studenti sull’efficacia del processo formativo relativamente ai singoli insegnamenti dei CdS nel loro complesso; il monitoraggio delle opinioni dei laureati sull’efficacia complessiva del processo formativo; il monitoraggio della capacità di attrazione del CdS e della progressione negli studi degli studenti; il monitoraggio della collocazione nel mondo del lavoro e della prosecuzione degli studi in altri CdS dei laureati. La Commissione redige il Rapporto annuale di Riesame (RAR) e la SUA-CdS, che vengono sottoposte al Consiglio di CdS per l’approvazione. Adeguata considerazione, in tutti gli organismi collegiali, è dedicata alle indicazioni e alle richieste che provengono dal Delegato del Rettore alla Didattica e dal Presidio di Qualità di Ateneo.

Le opinioni degli studenti sulla didattica vengono rilevate mediante le indagini ISO-Did. I risultati dei questionari ISO-Did, acquisiti dal Direttore di Dipartimento, sono trasmessi integralmente al Coordinatore del CdS. Tali esiti sono discussi in forma aggregata sia nella CP, sia nella Commissione AiQ, sia nel Consiglio di CdS; nel Consiglio si raccolgono le opinioni dei docenti e dei rappresentanti degli studenti sia sull’analisi dei dati, sia sugli eventuali interventi correttivi; per gli insegnamenti che hanno dimostrato particolari deficienze, il responsabile, nel rispetto delle norme sulla privacy, è singolarmente contattato dal Coordinatore di CdS per approfondire l’analisi delle cause di insoddisfazione e concertare i rimedi più opportuni. L’analisi delle schede ISO-Did evidenzia comunque percentuali molto elevate di soddisfazione degli studenti sulla valutazione della docenza (la quasi totalità dei docenti ha conseguito votazioni di IVP superiori all’80%). Vengono altresì analizzate le rilevazioni di AlmaLaurea. Le occasioni di confronto sulle osservazioni e sulle proposte sono frequenti anche nei rapporti diretti tra le singole componenti: studenti, docenti, PTA. Ampia pubblicità è data agli atti ed ai processi relativi all’andamento del CdL. La SUA-CdS – ivi compresi il Rapporto di Riesame, l’Analisi dei risultati dell’indagine sulla soddisfazione degli studenti (ISO-Did), le Indagini AlmaLaurea, il Prospetto degli indicatori della didattica e le Schede degli insegnamenti che ne fanno parte – è discussa e approvata sia nel Consiglio dei CdS, sia nel Consiglio di Dipartimento. Sul sito del Dipartimento è presente un’apposita sezione riservata in cui sono resi disponibili tutti i documenti elaborati dai Gruppi AiQ dei CdS relativi alla SUA-CdS, cui accedono tutti i docenti del Dipartimento e tutti i rappresentanti degli studenti. Nella stessa sezione, è disponibile un’area riservata alla CP, in cui sono disponibili, in aggiunta, le Relazioni annuali. Inoltre, le informazioni pubbliche contenute nella SUA-CdS sono disponibili nella Sezione “SUA-CdS” del sito web del Presidio della Qualità dell’Ateneo http://unical.it/portale/ateneo/amministrazione/aree/unitsqv/pqa/; l’analisi dei risultati dell’indagine sulla soddisfazione degli studenti (ISO-Did); le schede degli insegnamenti sono disponibili nella sezione “Tutti gli insegnamenti” http://unical.it/portale/didattica/offerta/catalogo/; il prospetto degli indicatori della didattica, precedentemente disponibili sul sito web “Statistiche di Ateneo” http://statistiche.unical.it, sono attualmente disponibili sul sito dell’ANVUR. Alla luce di quanto esposto, può affermarsi che il CdL attua una politica di ampia partecipazione di tutti i soggetti interessati. Questa gestione collegiale ha consentito di affrontare e risolvere, o almeno attenuare, numerose problematiche del CdL. Coinvolgimento degli interlocutori esterni Come si è già esposto al punto 1b, il CdS, sin dalla sua istituzione, si relaziona con gli ordini professionali di riferimento (Ordini provinciali degli ingegneri e degli architetti) e altri interlocutori esterni, quali gli enti locali territoriali; la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici; le Associazioni industriali (Confindustria, Unindustria Calabria, ANCE, etc.), le Organizzazioni sindacali, ANAS, VVFF, l’Autorità regionale di bacino, società di gestione dei servizi aeroportuali e ferroviari, aziende operanti nel territorio regionale; inoltre, si tiene conto della documentazione prodotta da: CNI (Consiglio Nazionale degli Ingegneri); COPI (Conferenza per l’Ingegneria); ANVUR (Agenzia Nazionale di Valutazione del sistema Universitario e della Ricerca); CISIA (Consorzio Interuniversitario Sistemi Integrati per l’Accesso). Le modalità e la cronologia delle interazioni, insieme ai processi di miglioramento dell’offerta formativa, che ne sono conseguiti, sono illustrate in dettaglio al punto 1b del Rapporto di riesame ciclico. La scelta degli interlocutori è coerente con il carattere della figura professionale che si intende formare; gli interlocutori costituiscono un campione rappresentativo del mondo professionale e produttivo, nel settore pubblico e privato, per i futuri laureati. In più occasioni sono stati esaminati gli aspetti specifici del percorso formativo a due stadi, e del necessario coordinamento tra i due livelli di formazione; sono state peraltro espresse da più parti perplessità in merito a questa scelta del Legislatore. Anche le necessità e le modalità della formazione a valle della laurea sono state discusse, in particolare con l’Ordine degli Ingegneri. Considerata la notevole evoluzione delle conoscenze e delle competenze richieste, si è sottolineato che la formazione dell’Ingegnere, considerato i limiti intrinseci del percorso formativo triennale, andrebbe completata attraverso master professionalizzanti di primo livello o mediante la prosecuzione verso la laurea magistrale. Gli esiti occupazionali dei laureati sono risultati in linea con la media nazionale, e soddisfacenti nell’attuale momento economico; tuttavia, anche su indicazione degli Ordini professionali, sono state potenziate le azioni per incentivare la loro capacità occupazionale, mediante stage e tirocini. Il monitoraggio degli esiti professionali dei laureati viene effettuato mediante la banca dati di AlmaLaurea. Interventi di revisione dei percorsi formativi Il CdL svolge una costante ed efficace azione di monitoraggio della offerta formativa, e di adeguamento in relazione all’evolversi della situazione al contorno; in questa azione il Consiglio si avvale anche delle indicazioni che provengono dalla CP e dalla Commissione AiQ. Il contenuto dei singoli corsi viene verificato con cadenza annuale, allorché vengono esaminate e approvate dal Consiglio le schede dei singoli insegnamenti. I contenuti sono aggiornati costantemente, in relazione alla evoluzione delle conoscenze e delle richieste della società, compatibilmente con i carichi didattici del percorso triennale. La presenza di un corpo docente in gran parte giovane, e fortemente orientato alla ricerca, favorisce l’aggiornamento costante degli insegnamenti. Un’azione specifica per assicurare la rispondenza dei contenuti dei corsi, e il loro coordinamento, in relazione agli obiettivi formativi, è stata attuata nell’A.A. 2014-2105 (Verbale CCdS del 18.5.2015). Il coordinatore ha contattato tutti i docenti, singolarmente o per area disciplinare, esaminando congiuntamente i contenuti dei corsi e individuando eventuali criticità; sono state in particolare analizzate le interazioni tra le diverse aree disciplinari, individuando le tematiche da trattare nell’ambito di ciascuna. Successivamente i contenuti dei singoli corsi sono stati discussi all’interno delle relative aree disciplinari, al fine di attuare il coordinamento trasversale dei contenuti e la successione temporale delle tematiche trattate. In questa azione di revisione dei contenuti dei corsi si è curato che gli insegnamenti impartiti fossero in linea con la evoluzione dei diversi settori scientifici. È stata oggetto di attenta verifica la rispondenza dei livelli di impegno richiesti agli studenti al numero di crediti didattici assegnati a ciascun insegnamento. Per fornire agli allievi una adeguata preparazione propedeutica, e nel contempo per evitare le sovrapposizioni, si è curato in modo particolare la articolazione dei temi di insegnamento tra la laurea e la laurea magistrale. L’azione di coordinamento tra i

livelli successivi è favorita dal fatto che molti docenti sono titolari di insegnamenti sia nel CdL che nel CdLM. Attualmente è in atto il monitoraggio degli effetti della revisione delle schede dei corsi; i nuovi programmi sono stati infatti progressivamente attuati per i tre anni del CdS. Le reazioni degli studenti ai nuovi programmi dei corsi sono risultate molto favorevoli.

4- c OBIETTIVI E AZIONI DI MIGLIORAMENTO

Le procedure adottate per il monitoraggio e la revisione del CdL risultano ben definite ed efficaci; la ripartizione delle responsabilità tra più organismi collegiali appare adeguata, e la partecipazione di tutte le componenti interne (studenti, docente, personale tecnico-amministrativo) garantita. Si deve tuttavia lamentare, in qualche caso, una scarsa attenzione del corpo docente alle attività del CdL, evidenziata dalle assenze alle riunioni del Consiglio; si ritiene necessario avviare opportune azioni di sensibilizzazione del personale docente verso le nuove istanze formative e verso la necessità di attuare compiutamente il processo di assicurazione della qualità dei corsi. Anche i momenti di interazione con gli studenti sulle problematiche del CdL dovranno essere opportunamente estesi (almeno due assemblee/anno). Al fine di assicurare la massima trasparenza sulle modalità di verifica della qualità della didattica, e in particolare assicurare la maggiore visibilità alle opinioni degli studenti, si ritiene utile una riflessione sulle modalità più opportune ed efficaci, nel rispetto della privacy dei soggetti interessati, per rendere maggiormente condivisi i risultati dell’indagine ISO-Did, ad esempio attraverso la loro pubblicazione in forma disaggregata in un’area dedicata del sito del Dipartimento. Si ritiene anche utile presentare lo strumento di monitoraggio della qualità della didattica in sedi ufficiali, ad esempio in occasione della giornata di incontro con le matricole, così da chiarire finalità e modalità di svolgimento dell’indagine agli studenti coinvolti. Gli interlocutori esterni del CdL costituiscono un gruppo sufficientemente ampio e assortito nel panorama nazionale; appare auspicabile il coinvolgimento di soggetti a livello internazionale, anche utilizzando a questo scopo le relazioni internazionali nel campo della ricerca avviate da molti docenti. Si ritiene non necessaria una revisione della struttura di governance del CdL; le azioni poste in atto hanno consentito di perseguire un miglior coordinamento tra i contenuti dei corsi, una migliore rispondenza dei carichi didattici rispetto al numero di crediti assegnati agli insegnamenti, e di incrementare i contenuti professionali degli insegnamenti. Si ritiene tuttavia necessario proseguire nelle azioni intraprese, migliorandone ulteriormente la efficacia, anche alla luce delle esperienze maturate.

5 – COMMENTO AGLI INDICATORI 5- b ANALISI DELLA SITUAZIONE SULLA BASE DEI DATI

In questa sezione vengono presi in esame i principali indicatori del CdS, relativi ad esempio all’andamento delle immatricolazioni, allo sviluppo delle carriere degli studenti e ai processi di internazionalizzazione, e vengono posti a confronto con gli indicatori corrispondenti relativi ai CdS della stessa classe in Atenei non telematici, nell’area geografica di riferimento e a livello nazionale. Il numero di immatricolati è stato pari a 151 nel 2013, 103 nel 2014 e 138 nel 2015, mostrando una flessione seguita da una buona ripresa. Tali valori sono risultati superiori (solo in un caso uguali) agli indicatori relativi ai CdS della stessa classe in Atenei non telematici sia nell’area geografica di riferimento (102,6, 85,5 e 70,0 per i tre anni suddetti) sia in Italia (116,7, 103,0 e 93,8). La flessione è in parte riconducibile a fattori socio-economici: crisi economico-finanziaria, ridotte possibilità occupazionali, effetti del calo demografico, politiche “aggressive” di altri Atenei, mirate all’acquisizione di studenti extra-regionali, in particolare provenienti dalle Regioni meridionali, carenza di borse di studio (per i cosiddetti “idonei non beneficiari”), aumento delle tasse universitarie. La percentuale di studenti immatricolati con OFA (Obblighi Formativi Aggiunti) è stata pari al 25% nel 2014 e 43% nel 2015. La percentuale di OFA estinti al gennaio 2016 è stata, però, dell’80% contro il 42% dell’anno precedente alla stessa data. La bassa attrattività del CdL si è confermata negli anni: la percentuale di iscritti al primo anno provenienti da altre Regioni è pari al 4,0% per il 2013, 4,9% per il 2014 e 2,2% per il 2015. Resta valido il ruolo fondamentale dell’UniCal nei confronti del territorio calabrese. Tali valori sono risultati inferiori agli indicatori relativi ai CdS della stessa classe in Atenei non telematici sia nell’area geografica di riferimento (8,2%, 6,5% e 10,0% per i tre anni suddetti) sia in Italia (21,2%, 21,5% e 24,3%) e in linea con quelli medi di Ateneo (3,8%, 2,2% e 4,5%). La percentuale di studenti che proseguono la carriera al secondo anno è risultata pari a: 86,4% nel 2013, 84,6% nel 2014 e 86,0% nel 2015, valori sostanzialmente in linea con gli indicatori relativi ai CdS della stessa classe in Atenei non telematici sia nell’area geografica di riferimento (82,7%, 86,1% e 83,4% per i tre anni suddetti) sia in Italia (85,4%, 85,4% e 85,6%) sia di Ateneo (88,7%, 88,7% e 79,6%). Ciò conferma che, superate le difficoltà iniziali, lo studente acquista stabilità negli studi e la dispersione in itinere diventa minima. La percentuale di CFU conseguiti al primo anno rispetto a quelli da conseguire è risultata pari a 41,8% per il 2013, 49,1% per il 2014 e 51,7% per il 2015, valori quasi sempre nettamente superiori agli indicatori relativi ai CdS della stessa classe in Atenei non telematici sia nell’area geografica di riferimento (36,3%, 38,0% e 38,3% per i tre anni suddetti) sia in Italia (38,3%, 39,4% e 40,6%) sia di Ateneo (43,0%, 35,6% e 20,9%). Ciò indica che, nonostante le lacune di provenienza scolastica che si evidenziano nei test d’ingresso, il livello più che buono della didattica erogata permette agli studenti di superare le difficoltà iniziali, acquisendo conoscenze e competenze tali da superare un discreto numero di esami. Il voto medio di laurea, espresso in centodecimi, è risultato pari a 95 per il 2013 e per il 2014 e a 93,4 per il 2015 ed è pressoché in linea con la media riscontrata a livello nazionale (95,0). Per la coorte immatricolata secondo l’ordinamento del D.M. n. 270/2004, il voto medio di laurea è risultato pari a 98,1 per il 2015; ciò fa ritenere che il voto medio sia destinato ad aumentare, una volta che siano terminate le lauree degli studenti immatricolati secondo il precedente ordinamento degli studi (D.M. n. 509/1999). La durata media degli studi è stata di 5 anni per il 2013 e il 2014 e di 4 anni per il 2015. Una volta superate le difficoltà iniziali, gli studenti proseguono speditamente, anche grazie al fatto che il carico didattico è ben dimensionato e distribuito in modo equilibrato durante il percorso degli studi. Il ritardo negli studi relativamente alla durata media è quindi ragionevolmente riconducibile all’inadeguata preparazione iniziale degli studenti; il Piano degli Studi, così come progettato, può essere effettivamente completato nel tempo stabilito da studenti che possiedono i requisiti di ammissione. La percentuale di laureati entro la durata normale del CdL è risultata pari a 22,8% per il 2013, 16,7% per il 2014 e 16,1% per il 2015, valori quasi sempre inferiori agli indicatori relativi ai CdS della stessa classe in Atenei non telematici sia nell’area geografica di riferimento (29,0%, 22,2% e 14,7% per i tre anni suddetti) sia in Italia (39,7%, 31,7% e 28,1%) sia di Ateneo (27,8%, 0,0% e 27,8%). Per quanto riguarda l’internazionalizzazione, il numero degli studenti che aderiscono al programma Erasmus+ (in entrata e in uscita) risulta prossimo a zero in quanto essi preferiscono usufruire di questa opportunità prevalentemente nel CdLM. Risulta anche modesto il numero di studenti stranieri iscritti al CdL. La percentuale di CFU conseguiti all’estero dagli studenti regolari sul totale di CFU conseguiti dagli studenti entro la durata normale del Corso è risultata pari a 0,00% per il 2013, 0,00% per il 2014 e 2,18% per il 2015. Ulteriori indicatori relativi alla didattica e alla sua valutazione sono i seguenti: 1) la percentuale di studenti iscritti entro la durata normale del CdS che abbiano acquisito almeno 40 CFU nell’a.a., pari al 26,6% per il 2013, al 34,0% per il 2014 e al 32,8% per il 2015, valori superiori agli indicatori relativi ai CdS della stessa classe in Atenei non telematici nell’area geografica di riferimento (21,9%, 23,3% e 26,0% per i tre anni suddetti), in linea con quelli nazionali (28,8%, 34,1% e 35,0%) e in netto miglioramento rispetto a quelli medi di Ateneo (42,3%, 31,5% e 20,8%); 2) la percentuale di studenti che proseguono al II anno nello stesso corso di studio avendo acquisito almeno 20 CFU al I anno, pari al 50,8% per il 2013, al 50,5% per il 2014 e al 65,3% per il 2015, valori superiori agli indicatori relativi ai CdS della stessa classe in Atenei non telematici sia nell’area geografica di riferimento (47,1%, 49,3% e 49,5% per i tre anni suddetti) sia in Italia (48,8%, 49,6% e 49,3%) e in netto miglioramento rispetto a quelli medi di Ateneo (56,3%, 45,1% e 18,4%); 3) la percentuale di studenti che proseguono al II anno nello stesso corso di studio avendo acquisito almeno 1/3 dei CFU previsti al I anno, pari al 50,8% per il 2013, al 50,5% per il 2014 e al 65,3% per il 2015, valori superiori agli indicatori relativi ai CdS della stessa classe in Atenei non telematici sia nell’area geografica di riferimento (47,1%, 50,7% e 50,0% per i tre anni suddetti) sia in Italia (48,9%, 50,3% e 49,7%) e in netto miglioramento rispetto a quelli medi di Ateneo (56,3%, 45,1% e 18,4%); 4) la percentuale di studenti che proseguono al II anno nello stesso corso di studio avendo acquisito almeno 40 CFU al I anno, pari al 22,7% per il 2013, al 38,5% per il 2014 e al 37,2% per il 2015, valori superiori agli indicatori relativi ai CdS della stessa classe in Atenei non telematici sia nell’area geografica di riferimento (21,8%, 20,8% e 20,6% per i tre anni suddetti) sia in Italia (23,1%,

24,3% e 26,3%) sia rispetto a quelli medi di Ateneo (19,7%, 21,1% e 4,1%); 5) la percentuale di studenti che proseguono al II anno nello stesso corso di studio avendo acquisito almeno 2/3 dei CFU previsti al I anno, pari al 22,7% per il 2013, al 38,5% per il 2014 e al 37,2% per il 2015, valori superiori agli indicatori relativi ai CdS della stessa classe in Atenei non telematici sia nell’area geografica di riferimento (20,5%, 22,6% e 25,1% per i tre anni suddetti) sia in Italia (23,4%, 25,1% e 27,1%) sia rispetto a quelli medi di Ateneo (19,7%, 21,1% e 4,1%); 6) la percentuale di immatricolati che si laureano entro un anno oltre la durata normale del corso nello stesso corso di studio, pari al 20,0% per il 2013, al 17,9% per il 2014 e al 19,3% per il 2015, valori dapprima superiori, poi in calo e poi ancora in ripresa rispetto agli indicatori relativi ai CdS della stessa classe in Atenei non telematici sia nell’area geografica di riferimento (17,8%, 20,2% e 20,7% per i tre anni suddetti), inferiori a quelli rilevati in Italia (26,2%, 25,5% e 27,1%) e in Ateneo (22,8%, 10,3% e 36,8%), tranne che per il 2014; 7) il rapporto studenti regolari/docenti (professori a tempo indeterminato, ricercatori a tempo indeterminato, ricercatori di tipo a e tipo b), pari a 11,9 per il 2013, a 9,2 per il 2014 e a 10,5 per il 2015, valori inferiori rispetto agli indicatori relativi ai CdS della stessa classe in Atenei non telematici sia nell’area geografica di riferimento (13,4, 12,2 e 10,6 per i tre anni suddetti) sia in Italia (14,4, 13,1 e 11,9) e quasi in linea rispetto a quelli medi di Ateneo (8,1, 9,5 e 9,9); 8) la percentuale dei docenti di ruolo che appartengono a settori scientifico-disciplinari (SSD) di base e caratterizzanti per corso di studio, di cui sono docenti di riferimento, pari al 100,0% per il 2013, 2014 e 2015, valori superiori rispetto agli indicatori relativi ai CdS della stessa classe in Atenei non telematici sia nell’area geografica di riferimento (93,2%, 92,9% e 89,6% per i tre anni suddetti) sia in Italia (92,6%, 93,0% e 92,5%) sia in Ateneo (100,0%, 69,2% e 80,0%); 9) la percentuale di ore di docenza erogata da docenti assunti a tempo indeterminato sul totale delle ore di docenza erogata, pari al 77,1%, per il 2013, al 76,3% per il 2014 e all’82,7% per il 2015, valori leggermente inferiori rispetto agli indicatori relativi ai CdS della stessa classe in Atenei non telematici sia nell’area geografica di riferimento (82,2%, 80,6% e 82,5% per i tre anni suddetti) sia in Italia (84,0%, 82,5% e 82,0%) sia in Ateneo (90,5%, 81,3% e 89,2%). Ulteriori indicatori relativi all’internazionalizzazione sono i seguenti: 1) la percentuale di laureati entro la durata normale del corso che hanno acquisito almeno 12 CFU all’estero, pari allo 0,00% per il 2013, 2014 e 2015, valori inferiori o uguali rispetto agli indicatori relativi ai CdS della stessa classe in Atenei non telematici nell’area geografica di riferimento (0,00%, 0,53% e 0,00% per i tre anni suddetti), inferiori a quelli nazionali (1,18%, 1,31% e 1,55%) e pari a quelli di Ateneo (0,00%, 0,00% e 0,00%); 2) la percentuale di studenti iscritti al primo anno del corso di laurea (L) e laurea magistrale (LM; LMCU) che hanno conseguito il precedente titolo di studio all’estero, pari all’1,32% per il 2013, al 2,91% per il 2014 e al 2,17% per il 2015, valori superiori rispetto agli indicatori relativi ai CdS della stessa classe in Atenei non telematici nell’area geografica di riferimento (0,40%, 0,32% e 0,39% per i tre anni suddetti), inferiori a quelli nazionali (2,98%, 3,30% e 3,56%) e superiori a quelli di Ateneo (0,00%, 0,00% e 0,00%). Ulteriori indicatori relativi al percorso di studio e regolarità delle carriere sono i seguenti: 1) la percentuale di immatricolati che si laureano nel CdS entro la durata normale del corso, pari al 7,5% per il 2013, al 9,3% per il 2014 e al 10,6% per il 2015, valori leggermente superiori o uguali rispetto agli indicatori relativi ai CdS della stessa classe in Atenei non telematici nell’area geografica di riferimento (6,8%, 7,2% e 10,6% per i tre anni suddetti), inferiori a quelli nazionali (12,2%, 14,4% e 14,3%) e superiori a quelli medi in Ateneo (0,0%, 18,4% e 5,6%); 2) la percentuale di immatricolati che proseguono la carriera al secondo anno in un differente CdS dell’Ateneo, pari al 10,6% per il 2013, al 9,9% per il 2014 e al 5,8% per il 2015, valori dapprima superiori e poi in calo rispetto agli indicatori relativi ai CdS della stessa classe in Atenei non telematici sia nell’area geografica di riferimento (8,9%, 9,5% e 9,8% per i tre anni suddetti), sia in Italia (9,3%, 8,9% e 10,3%) e inferiori a quelli medi in Ateneo (14,1%, 9,9% e 30,6%); 3) la percentuale di abbandoni del CdS dopo N+1 anni, pari al 31,5% per il 2013, al 31,8% per il 2014 e al 33,3% per il 2015,valori inferiori agli indicatori relativi ai CdS della stessa classe in Atenei non telematici sia nell’area geografica di riferimento (43,5%, 45,6% e 42,5% per i tre anni suddetti) sia in Italia (41,6%, 45,1% e 43,3%) sia in Ateneo (36,8%, 31,0% e 39,5%). Ulteriori indicatori relativi alla consistenza e alla qualificazione del corpo docente sono i seguenti: 1) il rapporto studenti iscritti/docenti complessivi (pesato per le ore di docenza), pari a 33,6 per il 2013, 31,2% per il 2014 e 43,2% per il 2015, valori superiori agli indicatori relativi ai CdS della stessa classe in Atenei non telematici sia nell’area geografica di riferimento (27,6, 29,8 e 29,6 per i tre anni suddetti) sia in Italia (29,3, 30,8 e 30,1) sia in Ateneo (19,0, 21,7 e 21,1); 2) il rapporto studenti iscritti al primo anno/docenti degli insegnamenti del primo anno (pesato per le ore di docenza), pari a 16,6 per il 2013, 10,7 per il 2014 e 27,9 per il 2015, valori dapprima inferiori e poi in crescita e superiori agli indicatori relativi ai CdS della stessa classe in Atenei non telematici sia nell’area geografica di riferimento (24,9, 22,2 e 18,7 per i tre anni suddetti) sia in Italia (28,3, 26,6 e 25,2) sia in Ateneo (25,1, 30,2 e 20,2).

5- c OBIETTIVI E AZIONI DI MIGLIORAMENTO

Obiettivo n. 1: Consolidare il numero degli iscritti e migliorare ulteriormente la preparazione in ingresso. Consolidare e potenziare i rapporti con le scuole secondarie superiori, mediante iniziative rivolte tanto agli studenti quanto agli insegnanti. Potenziare il sito Web del Dipartimento dedicato all’Orientamento in entrata. Fornire supporti didattici agli studenti per colmare le lacune derivanti dall’inadeguata preparazione scolastica. Verrà incrementato il numero di docenti del CdS che costituisce il “gruppo di contatto” con le scuole superiori e, di conseguenza, sarà ampliato il numero degli Istituti contattati, estendendo l’azione a tutto il territorio regionale. Verrà svolta una verifica dell’efficacia dell’azione di coinvolgimento monitorando il numero degli immatricolati provenienti da ciascuna scuola contattata. Saranno intensificate e rese sistematiche le attività di promozione del CdS presso le scuole già coinvolte. Saranno presi contatti anche con gli insegnanti per valutare la possibilità di concordare con essi progetti formativi mirati. Per aumentare l’attrattività

del CdS rispetto a territori extraregionali, se possibile, le attività di orientamento saranno estese almeno alle scuole delle regioni limitrofe. Saranno studiate forme per rendere più articolato l’apposito sito Web dedicato all’Orientamento con approfondimenti mirati all’espletamento dei test CISIA. Sarà garantita la massima adesione alle attività di orientamento organizzate a livello di Ateneo. Prima dell’inizio dei corsi ufficiali, a tutti gli studenti saranno erogati corsi intensivi nelle materie di base, con particolare riferimento all’area di matematica; durante il primo semestre saranno invece potenziate le attività di tutoraggio; entrambe queste attività dovrebbero contribuire a ridurre ulteriormente il tasso di abbandono al I anno e il ritardo negli studi. Obiettivo n. 2: Migliorare la preparazione in itinere e ridurre la durata degli studi Avviare un programma di attività didattiche di sostegno finalizzate a supportare gli studenti nel loro percorso di studio. Il programma di attività didattiche di sostegno, individuali e di gruppo, sarà finalizzato a supportare gli studenti nel loro percorso di studio, soprattutto nella preparazione delle prove di accertamento del profitto. Saranno inseriti nel programma gli insegnamenti di base per i quali gli studenti dimostrano maggiori difficoltà nel superare gli esami, quali Analisi matematica e Fisica, e altri insegnamenti da individuare. Queste attività saranno tenute da tutor, con adeguato curriculum didattico-scientifico e sotto la supervisione del docente titolare dell’insegnamento, e dovranno prevedere ricevimenti aggiuntivi e brevi incontri in aula per spiegazioni ed esercitazioni specifiche, nonché la predisposizione di materiali di supporto didattico, compresi sezioni interattive per l’autovalutazione e la verifica dei risultati di apprendimento attesi, e loro pubblicazione sul sito del Dipartimento dedicato alla didattica. Il programma verrà attivato in via sperimentale a partire dal II semestre dell’A.A. in corso. A metà semestre, almeno una lezione dovrà essere dedicata a esaminare lo stato di conoscenza degli studenti e a individuare eventuali argomenti da approfondire ed eventuali correttivi da apportare. È stata istruita la proposta di trovare forme alternative nello svolgimento dell’elaborato di tesi (relazioni di tirocinio, rivisitazione di elaborati progettuali prodotti nel corso degli studi, altro), che sarà discussa contestualmente alla revisione del Regolamento Didattico del CdS. Obiettivo n. 3: Proseguire nell’azione di miglioramento della qualità della didattica. Monitorare gli effetti della riorganizzazione dei programmi dei corsi. Omogeneizzare le informazioni contenute nelle nuove schede dei corsi. Potenziare gli strumenti per la gestione dell’attività didattica. Valorizzare il ruolo del Consiglio del CdS nella gestione della didattica. Gli effetti della riorganizzazione dei programmi dei corsi saranno monitorati verificando, a consuntivo, la rispondenza tra i programmi descritti nelle nuove schede dei corsi e le effettive attività didattiche svolte; la verifica sarà condotta sia attraverso i dati rilevati dall’Ateneo (indagine ISO-Did), sia mediante incontri con gli studenti e i docenti interessati, sia monitorando il numero degli esami sostenuti per ciascun insegnamento, il tempo necessario per la preparazione dell’elaborato di laurea e il tempo medio di conseguimento della laurea. Inoltre, è prevista, durante le lezioni, la somministrazione di un questionario aggiuntivo, predisposto appositamente dal CdS, tramite la piattaforma Eleanor. Si procederà alla omogeneizzazione del grado di articolazione delle informazioni contenute nelle schede dei corsi, allo stato alquanto diversificato per quanto concerne il campo dei metodi e dei criteri di valutazione dell’apprendimento e il campo della stima del carico di lavoro (indicazione testi, supporti didattici e argomenti). Verranno sensibilizzati i docenti a completare il passaggio dalla piattaforma ICampus alla piattaforma Eleanor e a utilizzare attivamente quest’ultima anche per il controllo della frequenza degli studenti. Verrà perseguito un maggiore e più attivo coinvolgimento dei docenti nei processi e servizi formativi del CdS. A tal fine, saranno istituite apposite Commissioni, per l’istruzione di problematiche specifiche, quali: pratiche didattiche, pratiche Erasmus, orientamento, relazioni esterne (Scuole Secondarie, Ordini Professionali, etc.). Sarà costituito un Osservatorio per la didattica, che effettuerà il monitoraggio delle attività didattiche del CdS. Obiettivo n. 4: Promuovere la capacità di collocarsi sul mercato del lavoro. Potenziare ulteriormente le attività di tirocinio. Valorizzare le competenze maturate dagli allievi. Avvicinare gli allievi al mondo del lavoro. Le attività di tirocinio saranno ulteriormente potenziate attraverso la sottoscrizione di protocolli di intesa con enti e imprese al fine di diversificare l’offerta nelle aree caratterizzanti del CdS, e consolidare il numero di tirocini o stage. Verrà completata la predisposizione della banca dati contenente le informazioni fornite dalle aziende sulle competenze acquisite dai tirocinanti e verrà promossa la predisposizione di “portfolio” delle esperienze pratiche maturate dagli allievi nelle discipline a maggior contenuto tecnologico o progettuale, sensibilizzando opportunamente i docenti. Saranno potenziate le attività, già in essere in alcuni dei corsi inerenti alle aree caratterizzanti del CdS, finalizzate al confronto culturale con figure rappresentative del panorama nazionale e internazionale.