DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA CORSO DI STORIA DELL … antropologico in corrispondenza della...

19
Prof. Raffaele Giannantonio Università degli Studi G. dAnnunziodi Chieti e Pescara DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA A.A. 2017-2018 CORSO DI STORIA DELLARCHITETTURA Ia Architettura dellOttocento LARCHITETTURA DEGLI INGEGNERI

Transcript of DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA CORSO DI STORIA DELL … antropologico in corrispondenza della...

Prof. Raffaele Giannantonio

Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti e PescaraDIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA

A.A. 2017-2018

CORSO DI STORIA DELL’ARCHITETTURA Ia

Architettura dell’Ottocento

L’ARCHITETTURA DEGLI INGEGNERI

Londra, Market Court (Kensington), ante 1860

L’Inghilterra fu lo Stato che per primo visse il cambiamento culturale ed antropologico in corrispondenza della Rivoluzione Industriale ed alla conseguente rivoluzione demografica. Dalla seconda metà del ‘700 al 1830 la popolazione inglese passa da 6.500.000 a 14,000.000 abitanti. All’incremento demografico si associa una diversa distribuzione degli abitanti sul territorio, legata alla utilizzazione in campo produttivo di alcune invenzioni tacnologiche.

LE CONDIZIONI STORICO-SOCIALI: LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE

A proposito della Rivoluzione industriale Leonardo Benevolo scrive: «Nella prima metà del ‘700 l’Inghilterra è ancora un Paese prevalentemente rurale, e anche l’industria ha sede soprattutto in campagna. Finché la lavorazione dei minerali di ferro si fa col carbone di legna, gli altiforni sorgono dovunque ci sono boschi; l'industria tessile è basata sull'organizzazione del lavoro a domicilio, e i contadini stessi e i loro familiari alternano i lavori dei campi alla filatura e alla tessitura, con apparecchi a mano di loro proprietà o concessi in affitto dai datori di lavoro» (L. Benevolo, Storia dell’architettura moderna, Roma-Bari 1973).

L’INGHILTERRA NELL’OTTOCENTO: LE INVENZIONI TECNOLOGICHE

Ma quando il ferro si comincia a lavorare col carbon fossile, gli altiforni si concentrano nei distretti carboniferi; quando R. Arkwright nel 1768 trova il modo di applicare alla filatura l’energia idraulica, ed E. Cartwright nel 1784 di applicarla alla tessitura, queste operazioni si concentrano dovunque è possibile utilizzare l’energia dell’acqua corrente; e quando la macchina a vapore di Watt, brevettata nel 1769, comincia ad essere usata in sostituzione della forza idraulica (…), la concentrazione può avvenire in qualsiasi luogo, anche lontano dai fiumi (…). I luoghi di concentrazione delle industrie diventano centri di nuovi agglomerati umani in rapido sviluppo, oppure, sorgendo accanto alle città esistenti, provocano un aumento smisurato della loro popolazione»

L’INGHILTERRA NELL’OTTOCENTO: LE INVENZIONI TECNOLOGICHE

L’INGHILTERRA NELL’OTTOCENTO: LE INVENZIONI TECNOLOGICHE

Abraham Darby I

Nel campo siderurgico Abraham Darby I nel 1735 scopre il procedimento per fondere il ferro impiegando il coke di carbone minerale al posto del carbone ottenuto dalla combustione del legno. Grande ripercussione sugli insediamenti territoriali. Gli impianti di estrazione del carbone che prima nascevano nelle zone boscose (lontano dai centri cittadini) vengono ora installati nelle regioni minerarie che per la loro vicinanza ai centri urbani richiamano molti nuovi addetti creando nuovi nuclei abitati

Si forma così una nuova classe imprenditoriale che stabilisce la nuova logica del lavoro industriale: quantificare la produzione per produrre di più in un tempo più breve. Il conseguente incremento degli scambi e dei trasporti sollecitò il rinnovamento della rete di comunicazione dell’intero Paese. Furono così aperte nuove strade, resi navigabili i canali, costruiti ponti e avviato il processo dei trasporti su rotaia.

Coketown. «Era una città di mattoni rossi o, meglio, di mattoni che sarebbero stati rossi, se fumo e cenere lo avessero consentito. Così come stavano le cose, era una città di un rosso e di un nero innaturale come la faccia dipinta di un selvaggio; una città piena di macchinari e di alte ciminiere dalle quali uscivano, snodandosi ininterrottamente, senza mai svoltolarsi del tutto, interminabili serpenti di fumo. C’era un canale nero e c’era un fiume violaceo per le tinture maleodoranti che vi si riversavano; c’erano vasti agglomerati di edifici pieni di finestre che tintinnavano e tremavano tutto il giorno; a Coketown gli stantuffi delle macchine a vapore si alzavano e si abbassavano con moto regolare e incessante come la testa di un elefante in preda a una follia malinconica. C’erano tante strade larghe, tutte uguali fra loro, e tante strade strette ancora più uguali fra loro; ci abitavano persone altrettanto uguali fra loro, che entravano e uscivano tutte alla stessa ora, facendo lo stesso scalpiccio sul selciato, per svolgere lo stesso lavoro; persone per le quali l’oggi era uguale all’ieri e al domani, e ogni anno era la replica di quello passato e di quello a venire».

Charles Dickens, Tempi duri (Hard Times), 1854

L’INGHILTERRA NELL’OTTOCENTO: IL QUADRO URBANO

Sotto il profilo della formazione abbiamo inoltre la coesistenza di: École polytechnique (1794) ed École des Beaux-Arts (1806); Cioè di “ingegneri” di architetti.

Con la Rivoluzione Industriale nel campo delle costruzioni si hanno categorie di prodotti e di tendenze. Prodotti: 1- tradizionali, ma realizzati con le nuove tecniche; 2- del tutto nuovi sia perché rispondenti a nuove esigenze, sia perché attuabili solo grazie alla moderna tecnologia. Tendenze: - recupero del passato - prettamente avveniristiche;

L’ARCHITETTURA DEGLI INGEGNERI

L’ARCHITETTURA DEGLI INGEGNERI

L’architettura degli Ingegneri è la più significativa manifestazione in campo costruttivo della cultura ottocentesca e segna la più chiara svolta tra il passato e il presente nella storia dell’architettura, senza la quale è impensabile la nascita del Movimento Moderno. Proponendo una sua inedita spazialità, è architettura a tutti gli effetti.

L’architettura dell’ingegneria ebbe tre grandi campi di applicazione:

1. Ponti in ferro 2. Edifici multipiani a scheletro metallico. 3. Grandi coperture in ferro e vetro.

1. Il primo ponte in ferro fu costruito nel 1775 sul fiume Severn a Coalbrookdale nello Shropshire (ENG), su un'idea di John Wilkinson, imprenditore e pioniere dell'industria siderurgica. Fu progettato dall'architetto Thomas Farnolls Pritchard e diretto da Abraham Darby III

L’ARCHITETTURA DEGLI INGEGNERI

2. EDIFICI MULTIPIANI A SCHELETRO METALLICO Già dal 1780 vengono impiegate le colonne in ghisa

all’interno delle filande. 1801: la fonderia Boulton e Watt costruisce la Filanda

Philip & Lee a Salford, Manchester, primo edificio in cui, ad eccezione dell’involucro murario esterno, si impiega

una struttura a scheletro in ghisa.

Il fatto stesso che dalla filanda di Salford molte costruzioni, come la fabbrica di cioccolata Menier a Noisiel, vicino Parigi, (Jules Saulnier, 1871) o i grattacieli USA (in

particolare a Chicago) abbiano adottato la struttura a scheletro dimostra che non si tratta di una

concezione architettonica, ma di un “principio” costruttivo.

Jules Saulnier, fabbrica di cioccolata Menier a Noisiel, 1871

Boulton & Watt, disegni esecutivi della Filanda Philip’s e Lee’s,

Stanford, Manchester, 1801

Charles Bage, Benyon, Marshall & Bage Flax Mill,

Shrewsbury, 1796

LE PRIME OPERE A STRUTTURA CON TELAIO IN GHISA

William Le Baron Jenney, Home Insurance Building,

Chicago, 1885

2. EDIFICI MULTIPIANI A SCHELETRO METALLICO Già dal 1780 vengono impiegate le colonne in ghisa

all’interno delle filande. 1801: la fonderia Boulton e Watt costruisce la Filanda

Philip & Lee a Salford, Manchester, primo edificio in cui, ad eccezione dell’involucro murario esterno, si impiega

una struttura a scheletro in ghisa.

3. LE GRANDI COPERTURE IN FERRO E VETRO

B - LE SERRE BOTANICHE A - LE GALLERIE

Le serre botaniche, oltre ad assolvere la propria funzione, valsero come il più duttile campo di sperimentazione per le nuove strutture

Le gallerie pubbliche risolvono il problema urbanistico di collegare diversi punti del centro cittadino con un percorso pedonale coperto

Questi organismi costruttivi generano numerose tipologie edilizie che si affermano nel pieno dell’Ottocento

3. LE GRANDI COPERTURE IN FERRO E VETRO

D – I MERCATI COPERTI

C - LE STAZIONI FERROVIARIE

Tipo di costruzione del tutto nuovo

Con i grandi magazzini e gli impianti per le esposizioni commerciali rappresentano l’intera

gamma del commercio: internazionale, all’ingrosso e al dettaglio

3. LE GRANDI COPERTURE IN FERRO E VETRO

Gustave Eiffel e Louis Charles Boileau, Magasin au Bon Marché, Parigi, 1876

E – I GRANDI MAGAZZINI

F – IMPIANTI PER LE ESPOSIZIONI UNIVERSALI

Le esposizioni hanno intenti propagandistici del processo sociale e tecnologico dopo l’abolizione delle corporazioni. Per la prima metà dell’800 rimangono nazionali, ma dopo il 1850 l’attenuazione delle barriere doganali fa sì che le Esposizioni diventino universali. Proprio al fatto che l’Inghilterra non poneva limitazioni al commercio estero si deve il carattere internazionale dell’Esposizione di Londra del 1851.

Un altro intento dell’Esposizione di Londra fu quella di promuovere un’integrazione tra arte e industria. Henry Cole credeva nell’utilità di questo connubio e ottenne l’appoggio incondizionato del principe Alberto che gli assegnò l’incarico dell’organizzazione generale dell’Esposizione

“Noi scrittori, pittori, scultori, architetti, appassionati amatori della bellezza di Parigi, finora intatta, protestiamo con tutte le nostre forze in nome del gusto francese misconosciuto contro l’erezione, nel pieno cuore della nostra capitale, dell’inutile e mostruosa Torre Eiffel, che la malignità pubblica sovente ispirata al buon senso ed allo spirito di giustizia, ha già battezzato col nome di Torre di Babele”.

LE ESPOSIZIONI UNIVERSALI: PARIGI 1889

LE ESPOSIZIONI UNIVERSALI: PARIGI 1889

Dati tecnici Trecento operai metalmeccanici assemblarono 18.038 pezzi di ferro forgiato, utilizzando 2 milioni e mezzo di bulloni (sostituiti, durante la costruzione stessa, con rivetti incandescenti). La torre è alta con la sua antenna 325 m (le antenne della televisione sulla sommità sono alte 20 m), pesa circa 10.000 tonnellate, ma le sue fondamenta discendono di appena 15 m al di sotto del livello del terreno. Per 40 anni è stata la struttura più alta del mondo. A seconda della temperatura ambientale l'altezza della Torre Eiffel può variare di diversi centimetri a causa della dilatazione del metallo (sino a 15 cm più alta durante le calure estive). Nelle giornate ventose sulla cima della torre si possono verificare oscillazioni sino a 12 cm.

LE ESPOSIZIONI UNIVERSALI: PARIGI 1889

Principali misure

1º livello Altezza del pavimento rispetto al suolo → 57,63 metri Superficie (al livello del pavimento) → 4.200 m²

2º livello Altezza del pavimento rispetto al suolo → 115,73 metri Superficie (al livello del pavimento) → 1.650 m²

3º livello Altezza del pavimento rispetto al suolo → 276,13 metri Superficie (al livello del pavimento) → 350 m²

Pinnacolo Altezza totale con antenna (misure 2 aprile 2005) → 324 metri Altezza totale senza bandiera (misure 1889) → 300 metri

Peso totale → 9.999 t

HENDRIK PETRUS BERLAGE, LA BORSA DI AMSTERDAM (1898-1903)

Localizzazione

Hendrick de Keyser, prima sede della Borsa di Amsterdam, 1612