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DIPARTIMENTO DELL’EDUCAZIONE, DELLA CULTURA E DELLO SPORT Dossier per i mass media Presentazione CD-ROM “arCHeostoria, momenti di vita quotidiana in epoca preistorica e storica” Contenuto del dossier: scheda informativa sommario e tavola cronologica dell’opera estratto dei testi e delle illustrazioni del CD-ROM Allegato: CD-ROM arCHeostoria martedì 19 maggio 2009, ore 10.30 Bellinzona, Castelgrande – atrio Sala dell’Arsenale Repubblica e Cantone Ticino Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport www.ti.ch/decs Presentazione CD-ROM arCHeostoria 19 maggio 2009

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DIPARTIMENTO DELL’EDUCAZIONE, DELLA CULTURA E DELLO SPORT

Dossier per i mass media

Presentazione CD-ROM “arCHeostoria, momenti di vita quotidiana

in epoca preistorica e storica”

Contenuto del dossier: scheda informativa

sommario e tavola cronologica dell’opera estratto dei testi e delle illustrazioni del CD-ROM

Allegato:

CD-ROM arCHeostoria

martedì 19 maggio 2009, ore 10.30 Bellinzona, Castelgrande – atrio Sala dell’Arsenale

Repubblica e Cantone Ticino Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport www.ti.ch/decs

Presentazione CD-ROM arCHeostoria19 maggio 2009

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arCHeostoria Scheda di presentazione Il CD-ROM didattico arCHeostoria, prodotto dal Centro didattico cantonale, è stato ideato e curato dall’associazione Archeologia Svizzera per offrire a docenti, educatori, ragazzi e ragazze e appassionati di archeologia un mezzo agile e moderno che permetta di avvicinarsi e comprendere il passato più antico della Svizzera. La pubblicazione originale in tedesco dell’opera “UrgeschiCHte” (Basilea 2004) è stata tradotta in italiano con il titolo arCHeostoria, con un evidente richiamo al “logo” elvetico. Le conoscenze archeologiche e storiche sono in continua evoluzione e ritrovamenti recenti hanno modificato il quadro interpretativo negli ultimi decenni. Soprattutto per quanto riguarda l’archeologia, si costata che a volte le informazioni che circolano nel pubblico non specialistico sono approssimative e legate a concezioni superate su come si svolgesse la vita quotidiana nell’Antichità; inoltre generalmente le pubblicazioni didattiche non concernono il territorio dell’attuale Svizzera. Per questo motivo un gruppo di archeologi e di docenti è stato incaricato da Archeologia Svizzera di elaborare un mezzo didattico che presentasse i dati archeologici e storici aggiornati e in modo corretto sia dal punto di vista scientifico sia didattico. Quest’opera è indirizzata in modo particolare al secondo ciclo delle scuole elementari e alle scuole medie. arCHeostoria contiene dieci racconti ambientati in differenti momenti storici, dal Paleolitico recente all’alto Medioevo (dal 15'000 a.C. circa all’800 d.C), illustrati con quattordici ricostruzioni che sono basate su ritrovamenti archeologici in Svizzera. Ogni storia rappresenta un’ »unità« ed è composta da: – un testo informativo generale sul periodo in questione ad uso dei docenti; – un racconto (testo); – un’illustrazione a colori e una in bianco e nero di un momento del racconto; – le didascalie dell’illustrazione con la spiegazione dei termini utilizzati; – una parte didattica per i docenti per poter stimolare e approfondire i temi del racconto e dell’illustrazione. I testi sono preceduti da un’introduzione generale sull’archeologia, sui metodi in uso in questa disciplina, sugli aspetti didattici e da una tavola cronologica dei periodi considerati; inoltre si trovano utili indicazioni su musei che si possono visitare, sui Servizi archeologici cantonali, riguardo ad altre pubblicazioni didattiche di tipo storico e archeologico e informazioni generali per gli utenti. Unità: Paleolitico: 1 racconto, 2 illustrazioni (a colori e b/n), testo informativo e didattico Mesolitico: 1 racconto , 1 illustrazione (a colori e b/n), testo informativo e didattico Neolitico: 1 racconto, 2 illustrazioni (a colori e b/n), testo informativo e didattico Età del bronzo: 1 racconto, 2 illustrazioni (a colori e b/n), testo informativo e didattico Età del ferro : 2 racconti, 2 illustrazioni (a colori e b/n), testo informativo e didattico Epoca romana : 2 racconti, 2 illustrazioni (a colori e b/n), testo informativo e didattico Alto Medioevo : 2 racconti (di cui uno ambientato in Ticino), 2 illustrazioni (di cui una ambientata in Ticino), testo informativo e didattico.

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ARCHEOLOGIA SVIZZERA L’associazione Archäologie Schweiz – Archeologia Svizzera – Archéologie Suisse riunisce i professionisti e gli appassionati di archeologia a livello nazionale ed è aperta a tutti gli interessati. Fondata nel 1907 con sede a Basilea, essa contribuisce allo studio e alla valorizzazione dei beni archeologici della Svizzera e si prefigge di avvicinare questa disciplina al pubblico tramite la diffusione delle conoscenze e delle ricerche in campo archeologico; inoltre realizza progetti a livello nazionale che coinvolgono più Cantoni. Archeologia Svizzera è fra le organizzazioni che detengono il diritto di ricorso in ottemperanza alla Legge sulla protezione della natura e del paesaggio. Numerose sono le pubblicazioni dell’associazione: la rivista quadrimestrale « archeologia svizzera - as. » riccamente illustrata e di facile lettura, l’Annuario con contributi di carattere scientifico, le Guide archeologiche della Svizzera che riguardano singoli siti di importanza nazionale, le Guide regionali, manuali e monografie su svariati temi. La maggior parte delle pubblicazioni sono bilingui o trilingui, a testimonianza dell’importanza che l’associazione dà alle diverse regioni culturali della Svizzera. www.archäologie-schweiz.ch www.archeologia-svizzera.ch www.archéologie-suisse.ch Archeologia Svizzera, Postfach 1864, 4001 Basel

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ARCHEOSTORIA 3

Premessa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .5

Tavola cronologica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .6

Immaginatevi ArCHeostoriaIdea base e impianto concettuale . . . . . . . . . . . .7Quadri di vita e racconti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .7I testi informativi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .8Archeologia: accostiamoci . . . . . . . . . . . . . . . . . .8A cosa mira l’archeologia . . . . . . . . . . . . . . . . . . .8Come si stabilisce l'età dei ritrovamenti . . . . . . .9Archeologia: arte dell'interpretazione . . . . . . . . .9Archeologia: perchè? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .9Suggerimenti didattici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .10Impiego delle letture . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .10Impiego delle illustrazioni e dei disegni . . . . . .10Impiego delle didascalie . . . . . . . . . . . . . . . . . . .10Altri suggerimenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .10

PaleoliticoCacciatori e raccoglitori (testo informativo) . . .11L'accampamento di caccia (Illustrazione I) . . .13Didascalie e didattica I . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .15Nella valle delle renne (lettura) . . . . . . . . . . . . .17La caccia alla renna (Illustrazione II) . . . . . . . .21Didascalie e didattica II . . . . . . . . . . . . . . . . . . .23

Mesolitico Gli ultimi cacciatori e raccoglitori(testo informativo) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .25L'accampamento di caccia nella foresta(Illustrazione I) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .27Didascalie e didattica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .29Con i cacciatori delle foreste (lettura) . . . . . . . .31

NeoliticoL’uomo diventa sedentario (testo informativo) .33Il villaggio in riva al lago (Illustrazione I) . . . . . .35Didascalie e didattica I . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .37Il villaggio in riva al lago (lettura I) . . . . . . . . . .39L’abitazione di Saruna (Illustrazione II) . . . . . . .43Didascalie e didattica II . . . . . . . . . . . . . . . . . . .45

Età del BronzoUn materiale nuovo (testo informativo) . . . . . . .47Il villaggio lacustre del Bronzo recente(Illustrazione I) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .49Didascalie e didattica I . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .51Sulle Alpi: risorse naturali e passi(testo informativo) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .53L’arrivo del mercante (Illustrazione II) . . . . . . . .55Didascalie e didattica II . . . . . . . . . . . . . . . . . . .57I bagliori del bronzo (lettura I) . . . . . . . . . . . . . .59Il fonditore di bronzo (Illustrazione III) . . . . . . . .63Didascalie e didattica III . . . . . . . . . . . . . . . . . . .65

Età del FerroCelti, Reti e Leponti (testo informativo) . . . . . .67Il mercante ed il principe (Illustrazione I) . . . . .69Didascalie e didattica I . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .71Visitatori dal sud (lettura I) . . . . . . . . . . . . . . . .73Presso il ponte di Kornava (Illustrazione II) . . .75Didascalie e didattica II . . . . . . . . . . . . . . . . . . .77L’inizio di un lungo viaggio (lettura II) . . . . . . . .79

Epoca RomanaUn impero multietnico (testo informativo) . . . .81Il mercato ad Aventicum (Illustrazione I) . . . . . .83Didascalie e didattica I . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .85Quell’ultimo giorno di vacanza (lettura I) . . . . .87Nella villa (Illustrazione II) . . . . . . . . . . . . . . . . .89Didascalie e didattica II . . . . . . . . . . . . . . . . . . .91Tra scuola e lavoro (lettura II) . . . . . . . . . . . . . .93

Alto MedioevoVerso il plurilinguismo (testo informativo) . . . .95La festa (Illustrazione I) . . . . . . . . . . . . . . . . . . .97Didascalie e didattica I . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .99Ritorno dall’Italia (lettura I) . . . . . . . . . . . . . . .101La costruzione della chiesa (Illustrazione II) .103Didascalie e didattica II . . . . . . . . . . . . . . . . . .105La chiesa accanto alla casa padronale(lettura II) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .107

AppendiceBibliografia scelta relativa alla preistoriae protostoria della Svizzera . . . . . . . . . . . . . . .109L’associazione “Archeologia Svizzera” (AS) . .109Collaboratori del progetto “ArCHeostoria” . . .110Musei archeologici della Svizzera edell’Italia settentrionale (selezione) . . . . . . . .111Servizi cantonali d’archeologia . . . . . . . . . . . .112

SOMMARIO

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ARCHEOSTORIA 6

TAVOLA CRONOLOGICA

Epoca Cultura e società Tecnologia e innovazioni

Paleolitico

fino al

12000 a.C.

Primi uomini in Svizzera:Uomo di Neandertal e uomo moder-no; cacciatori e raccoglitori d’epocaglaciale

Utensili in pietra, legno, corno, osso; arteminore; religione; sepoltura

Mesolitico

6000/5500 a.C.

Cacciatori e raccoglitori d’epoca postglaciale in territori più ridotti

Armi ed utensili dotati di lame di selcemolto piccole (microliti)

Neolitico

2200 a.C.

Società produttrici basate sull’agri-coltura e l’allevamento

Vita sedentaria: abitazioni solide; ceramica;ruota; scambio limitato di beni; inizio dellalavorazione del rame

Età del Bronzo

800 a.C.

Rafforzamento delle gerarchie socia-li; primi insediamentimolto fortificati

Lavorazione del bronzo; inizio della specia-lizzazione artigianale; i contatti a scopo discambi vengono intensificati

Prima età del Ferro(Epoca di Hallstatt)

metà del V secolo a.C.

“Principi” a capo di unitàpolitiche; popolazione(proto-) celtica

Produzione di oggetti in ferro; contatti colmondo mediterraneo: “commercio” nelsenso di scambio di doni di natura “diplo-matica”

Seconda età del Ferro(Epoca Latène)

15 a.C.

Formazione di entità statali di tipotribale, con nobiltà a capo delle stes-se; Celti (Elvezi, ecc.), Reti, Leponti

Movimenti migratori; primi insediamentisimili a città; scambi commerciali più inten-si; inizio di un’economia basata sul denaro

Epoca romana

450 d.C.

Impero romano; miscela culturalecomposta da elementitradizionali e influenzemediterranee; inizi di cristianizzazio-ne a partire dal IV secolo

Lingua ufficiale (latino); legislazione emonetazione; amministrazione centrale;rete viaria; esercito; diverse innovazioni tec-nologiche

Alto Medioevo

1000 d.C.

Declino delle città; unità politichebasate sul feudalesimo; multilingui -smo a causa delle immigrazioni; fon-dazione di monasteri, formazione diparrocchie

Lavorazione d’alto livello di metallo, legno,vetro e ceramica; uso della lingua scritta,costruzioni in pietra e scienze presentiquasi solo in ambito ecclesiastico

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ARCHEOSTORIA 5

Saranno ancora in molti a conservare vivo il ricordodei cartelloni tematici appesi nell’aula scolastica e deilibri di testo che hanno trasmesso a generazioni diallieve e allievi rappresentazioni della vita nelle caver-ne, sulle palafitte o nei territori soggetti all’ImperoRomano! L’aumento esponenziale dei reperti e l’ac-quisizione continua di nuove conoscenze dovuti allaricerca archeologica hanno nel frattempo trasformatosostanzialmente il nostro modo di guardare a quellontano passato, per cui si è fatta sempre più impel-lente anche l’esigenza di rendere accessibile in formaattraente e a livello nazionale questa nuova visionedella preistoria e protostoria del nostro paese.Dell’incombenza si è fatta carico ArcheologiaSvizzera. Il risultato è la presente raccolta di materialiconcernenti l’archeologia e la storia, cioèl’arCHeostoria della Svizzera, il cui titolo è appunto“arCHeostoria”.

arCHeostoria contiene quattordici illustrazioni corre-date da letture appropriate che presentano nei granditratti l’evoluzione dell’umano vivere attraverso le epo-che preistoriche e protostoriche, attenendosi scrupo-losamente ai canoni delle conoscenze scientificheattuali. Lo staff di archeologi e pedagoghi cui è statoaffidato il lavoro si è fatto premura di selezionare uncerto numero di tematiche importanti rapportabili adognuna delle epoche trattate, come la trasformazionedell'ambiente, i lavori e i problemi della quotidianità,gli animali e le piante, nonché taluni interrogativi dicarattere sociale ed etico. Un’altra preoccupazione èstata quella di approntare dei testi che potesseroessere impiegati nelle lezioni di lingua.

Le illustrazioni presentano in successione, sullo sfon-do di uno schema unitario, le epoche fra il Paleoliticoe l'alto Medioevo. Per l’autore, l'artista Christian Bisig,si è trattato di una sfida impegnativa. Grazie alla suaesperienza ed al lavoro gomito a gomito con gli esper-ti è riuscito a creare immagini a un tempo pregnanti eavvincenti e che rispondono alle esigenze di correttez-za dal punto di vista scientifico.

I testi informativi sono riservati agli insegnanti. Essiriportano le nozioni indispensabili per inquadrare cor-rettamente il periodo storico e quindi per decifrare econtestualizzare con cognizione di causa i contenutidelle illustrazioni e delle letture.A compimento dell’apparato didattico ciascuna unitàannovera informazioni didascaliche nonché suggeri-menti e proposte di lavoro indirizzati sia agli insegnan-ti che ad allieve e allievi.

I collaboratori che hanno dato il loro apporto al pro-getto sperano con “arCHeostoria” di contribuire a ren-dere le lezioni di storia più affascinanti e comprensibi-li. Proprio la materia storia può guidare gli alunni ainvestigare con sguardo acuto e indagatore il pianetaattuale. Il confronto con culture diverse può costituireuna griglia per meglio metter sott’occhio le peculiaritàe i limiti del nostro modo di vita, in particolare puòrendere consapevoli giovani e adulti del fatto che lacultura in cui siamo cresciuti non è “l'unica giusta el'unica possibile”. Una storia dunque, quella qui pro-posta, che dovrebbe concorrere alla maturazione dipersonalità in grado di gestire liberamente e respon-sabilmente il confronto con le altre culture e popolidiversi.

PREMESSA

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ETÀ DEL BRONZO, ALPI, TESTO INFORMATIVO

ARCHEOSTORIA 53

Come sull’Altopiano anche nella regione alpina lagrande novità è costituita dalla comparsa del bronzo.Ad essa va ad aggiungersi una maggior densità diinsediamenti che prende il via dal Bronzo antico.Ragione principale di tale fenomeno sembra essere illungo periodo di clima mite di cui gode la prima etàdel Bronzo, che permette la costituzione di insedia-menti anche ad alta quota. Il ruolo della ricerca didepositi di rame e la sua estrazione (come per es.nella regione dell’Oberhalbstein) è invece da conside-rare di secondaria importanza. Agricoltura e alleva-mento sono tuttora le basi della sussistenza; lo sfrut-tamento intensivo dei pascoli alpini porta ad unabbassamento di 200 m del limite delle foreste.Nella Bassa Engadina i primi villaggi risalgono alBronzo medio, ma la massima densità d’insediamentisull’intera fascia alpina viene raggiunta durante ilBronzo recente; essa è probabilmente dovuta ad unamigliore alimentazione e alla conseguente crescitademografica.Durante l’età del Bronzo la regione alpina non costi-tuisce un’unità culturale. Sono piuttosto riconoscibilitre aree completamente diverse l’una dall’altra, ognu-na con un proprio sviluppo. Nei Grigioni si forma unacultura indipendente che fiorisce durante il millenniocomprendente Bronzo antico e medio. Entrambe leillustrazioni e la lettura propongono momenti dellavita in ambito grigionese tra il XVI e il XIV secolo a.C..Nonostante la regione sia culturalmente autonoma,sia i gioielli e gli utensili di bronzo che la ceramicamostrano chiari influssi provenienti dalla fascia preal-pina nordorientale. Ciò viene confermato anchedall’allevamento di animali domestici e dal tipo dipiante coltivate. Durante il Bronzo recente e finale(1350-800 a.C.) è possibile riconoscere influssi pro-

venienti da due aree distinte: da una parte si assistead un flusso migratorio proveniente dall’Alto Adige edal Trentino. Lo testimoniano tra l’altro forme cerami-che particolari (brocche). Le cause di questa migrazio-ne non sono ancora completamente chiare: forse perrendere più sicuri e mantenere i i traffici transalpinisono state prese in moglie donne del sud, che porta-rono con sé le loro tradizioni. D’altro canto, durante lostesso periodo anche la fascia prealpina settentriona-le manda diversi impulsi; ne risultano piccole enclaviculturali. Durante l’intera età del Bronzo il Ticino e laMesolcina fanno parte del raggio d’influenza delle cul-ture presenti nell’Italia settentrionale.Il Vallese e l’intero territorio ad occidente della Emmedurante il Bronzo antico appartengono all’area cultu-

rale del Rodano. Nel Bronzo medio in seguito a fortiinflussi provenienti dal Piemonte si forma una culturamista locale, mentre nel Bronzo finale il Vallese tornaad essere strettamente legato alla Svizzera occidenta-le, distinguendosi chiaramente dalle regioni a suddelle Alpi.

Villaggi in altura e insediamenti di fondovalle? Sono soprattutto gli insediamenti in altura, su collinee sporgimenti rocciosi, ad essere stati oggetto discavi. Luoghi così esposti permettono di evitare feno-meni come erosione ed allagamenti e offrono riparoda scorrerie. Vi sono tracce di insediamenti su fondo-valle, ma spesso si sono conservate così male da nonvenir riconosciute come tali.I ritrovamenti fatti sinora mostrano idealmente caseallineate in una o più file. Spesso gli edifici devonoperò adattarsi alla topografia e sono costruiti tra duemassi o in una apertura nella roccia, dando luogo aduna singola fila; accanto alle abitazioni vi sono stallee magazzini. Anche gli insediamenti alpini dovevanoessere circondati da un recinto. Cisterne rivestite diargilla raccolgono infine l’acqua piovana per uomini ebestiame.Durante il Bronzo antico e medio i villaggi più grandicomprendono da otto a dieci abitazioni, vi abitanocioè da 50 a 60 persone. Come sull’Altopiano, nelBronzo recente aumentano le dimensioni dei villaggi:la superficie di insediamento fa pensare a villaggi dipiù di 100 abitanti.Le abitazioni, di 4 x 8-10 m, sono composte da alme-no due vani. Hanno pareti lignee, costruite con la tec-nica delle travi incrociate o sostenute da pali e pog-giano su bassi zoccoli (muri a secco o lastre di pietra).Generalmente viene usata argilla per turare le fessurenelle pareti, i tetti sono coperti da scandole. Ogni abi-tazione è dotata di un focolaio sul pavimento di terrabattuta; i focolai aperti, l’uso del legno per le costru-zioni e la vicinanza degli edifici portano spesso adincendi devastanti per gli insediamenti.

Il clima influisce sull’economiaLe superfici coltivate si trovano spesso nelle immedia-te vicinanze degli insediamenti. Su pendii ripidi vengo-no creati terrazzamenti che proteggono dall’erosione.Essi sono tuttora riconoscibili nelle vallate alpine.Vengono generalmente usati aratri ad uncino, trainatida una coppia di buoi. I cereali più importanti coltivatisono l’orzo e il grano. Sulla fascia alpina settentriona-le non è documentato il miglio, che necessita di tem-perature più miti e durante il Bronzo recente e finaleè spesso coltivato nelle zone prealpine. Le legumino-se (fave e piselli) acquistano grande importanza.Viene coltivato il lino, per ricavarne sia olio che lefibre necessarie alla produzione di tessuto. Per quan-to riguarda le varietà vegetali raccolte, è documentatala rosa canina, ma era senz’altro il caso anche di ghi-

SULLE ALPI: RISORSENATURALI E PASSI

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ETÀ DEL BRONZO, ALPI, TESTO INFORMATIVO

ARCHEOSTORIA 54

ande (ad altitudini meno elevate), bacche, nocciole,pinoli di pino cembro e funghi, di cui però non si trovapiù traccia.Gli animali domestici costituiscono un importante fat-tore economico, ben il 90 % delle culture contadinedelle Alpi ne fa uso. I più importanti sono i bovini,seguiti da pecore, capre e maiali. I bovini fornisconocarne e latte, ma vengono usati anche come animalida traino per aratri e carri. Le pecore sono più nume-rose durante l’età del Bronzo che nel Neolitico. Dalmomento che il lino sembra essere meno coltivato, gliarcheologi suppongono un maggior impiego di lanaper la fabbricazione degli indumenti. Le capre vengo-no allevate soprattutto per il loro latte. Con l’età delBronzo negli insediamenti è presente un numeroridotto di cavalli; probabilmente essi vengono usati inprimo luogo come cavalcatura e sono simbolo di pre-stigio. I cani vengono impiegati per la guardia, la cac-cia e la pastorizia; in momenti difficili finiscono peròanche in pentola.Tra la cacciagione è il cervo a fornire la maggior quan-tità di carne, ciò che ne fa la preda principale. Tra igrandi animali vengono cacciati camosci, stambecchie uri. L’orso è una preda ambita degli uomini dell’etàdel Bronzo, non solo per la sua carne, ma anche perla sua pelliccia e per i trofei che da esso si possonoricavare: unghioni e denti diventano amuleti. Gli scavirestituiscono regolarmente ossa di marmotta, mentrepesci ed uccelli completano il menu dell’epoca.

Materie prime, fonti di ricchezzaIl rame costituisce una delle maggiori risorse naturalidella fascia alpina. E’ indispensabile alla produzionedel bronzo ed è presente in diverse combinazioni chi-miche in numerose valli e regioni alpine. Il mineraleveniva estratto a cielo aperto e quindi lavorato. Non èancora stato chiarito come avvenissero l’estrazione, ilcommercio ed il trasporto verso gli acquirenti. Lo sta-gno, il secondo metallo necessario alla lega di bronzo,non è presente in territorio alpino; è possibile che gliabitanti della fascia alpina abbiano scambiato ramegrezzo con lingotti di bronzo contenente stagno, oppu-re stagno allo stato grezzo. La lavorazione del bronzoper la fabbricazione di gioielli o utensili è documenta-ta in numerosi isediamenti alpini.A partire dal Bronzo recente nelle Alpi orientali vieneestratto il sale, elemento importante per l’alimentazio-ne; non è tuttavia ancora chiaro attraverso quali vieesso giungeva e veniva distribuito sul territoriodell’odierna Svizzera.

Commercio attraverso i passi, una corrente di mercie di ideeLe Alpi erano già nel Neolitico un’importante regionedi transito per uomini e merci provenienti da nordverso sud, e viceversa; non da ultimo lo dimostraanche l’uomo del Similaun, “Ötzi”. Durante l’età del

Bronzo l’importanza dei passi non diminuì; i gioielli eil vasellame ceramico del II e degli inizi del I millennioa.C. ritrovati negli insediamenti delle vallate alpine eprovenienti da regioni a nord delle Alpi o dall’Italia set-tentrionale testimoniano l’esistenza di commerciantiche si avventuravano per vie poco praticabili, attraver-sando le montagne. Gli abitanti della regione devonoaver controllato i traffici ed aver funto da guide e daorganizzatori per il transito oltralpe.

Riti funerariDurante l’inizio del Bronzo antico i defunti vengonodeposti in cassette di lastre di pietra, inizialmenteancora rannicchiati secondo la tradizione neolitica, epiù tardi allungati in posizione supina. Vengono lorodati oggetti personali quali gioielli, attrezzi, armi evasellame ceramico o di legno contenente cibo. Versol’inizio del Bronzo medio si nota un cambiamento deicostumi funerari: i defunti vengono cremati su unapira assieme a tutto ciò che possedevano e i restivengono deposti in fosse. Nelle vallate grigionesiuomini e donne vengono sepolti in due parti separatedelle necropoli. In ambito alpino mancano le tombe atumulo presenti sull’Altopiano e i riti funebri non las-ciano trasparire distinzioni di tipo gerarchico. La cre-mazione viene tramandata oltre il Bronzo medio sinoa quello recente (a partire dal XIII secolo a.C.). Daquest’ultimo periodo in poi i resti della cremazionevengono deposti in un’urna anche in ambito alpino,fatta eccezione per le persone di rango o dotate dicapacità particolari che vengono deposte in tombecomplesse, senza venir cremate.

Luoghi sacriAnche sulle Alpi le sorgenti sono un luogo in cui ven-gono venerate particolari forze della natura e divinità.A St. Moritz, in Engadina, la sorgente ricca di mineraliviene captata in tronchi di larice svuotati. Alla divinitàche si suppone vi risieda vengono offerte spade dibronzo, un coltello e uno spillone decorativo. Glioggetti vennero trovati sul fondo del rivestimento dellafonte durante gli scavi. Formazioni rocciose espostevengono pure venerate quali luoghi sacri e decorateda incisioni.

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ETÀ DEL BRONZO, ALPI, LEGENDA DISEGNO 2

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1 Insediamento in altura, protetto da smottamenti evalanghe.

2 Pira funebre e cremazione di una defunta3 Figure e simboli incisi su una roccia4 Cavallo, animale domestico da soma e da monta,

simbolo di prestigio5 Pecora, animale domestico fonte di latte, carne,

lana, cuoio e ossa6 Finimenti di cuoio e osso7 Spada in bronzo8 Ascia con lama in bronzo9 Gancio bronzeo di cintura10 Ornamento femminile bronzeo per le gambe 11 Cesto di bacchette di salice intrecciate

L’ARRIVODEL MERCANTE

12 Contenitori in cuoio per il trasporto di liquidi13 Mantello in pelle di cervo14 Abito di lana15 Cappello in materiale vegetale16 Copricapo di feltro17 Calzatura di cuoio robusto con legacci

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ETÀ DEL BRONZO, ALPI, DIDATTICA DISEGNO 2

ARCHEOSTORIA 58

1 Nell’immagine puoi riconoscere sulla sommità del-l’altura un insediamento. Perché sarà statocostruito lassù e circondato da un solido recinto?

2 La mattina dopo il suo arrivo Aaniba osservaattentamente l’interno della casa. Cosa vede?

3 Immagina di essere un commerciante dell’età delBronzo. Quali merci stai trasportando? Qualiavventure hai vissuto durante il tuo viaggio?Annota alcuni spunti e poi racconta in classe.

4 Aaniba proviene dal sud delle Alpi (Val Camonica oValtellina). Suo padre ha fatto un lungo viaggiospingendosi nella zona dei laghi al nord delle Alpi.Di quali laghi potrebbe trattarsi? Quale itinerarioseguiresti tu, se progettassi questo viaggio oggi?

5 Il lancio dei dischi ardenti è un’usanza antichissi-ma. Oltre a questa sopravvivono altre tradizionisimili? Ne conosci qualcuna? Se sì, scrivine ilnome e indica dove, quando e perché sono man-tenute in vita.

6 Segni o testi ritenuti molto importanti venivano talvolta incisi nella pietra. Durante la lezione di reli-gione chiedi dove e quando ciò è avvenuto secon-do la Bibbia.

Siti di culto, incisioni rupestriIl ripetuto manifestarsi di fenomeni naturali inspiega-bili dava a certi luoghi ben identificabili un’aura disacralità. In quei posti gli uomini cercavano di entrarein contatto con la divinità, praticando determinati ritie culti propiziatori. Per un lungo periodo essi inciseronella roccia oppure sui massi serie di cuppelle e altreraffigurazioni schematiche. Particolarmente nell’areaalpina, alcuni di questi siti mantennero fino a pochidecenni fa la loro importanza religiosa. Sono famosele incisioni rupestri della Val Camonica.

Luoghi di culto privilegiati erano le fonti minerali (peresempio quella di S. Moritz), certi fiumi e laghi, i passialpini. In questi siti si ritrovano armi, offerte e altarivotivi (per esempio Spiez nel canton Berna).

Spesso l’origine di certe tradizioni va cercata nellapreistoria. Un esempio è il carnevale. Un altro èl’usanza di lanciare nel buio dischi in legno di faggioardenti, dando l’impressione di creare lunghe scie difuoco. È questa una tradizione praticata ancora oggiin alcune località del canton Grigioni (Untervaz eDanis), ma anche in molti altri luoghi, sia nell’arealatina che in quella tedesca.

7 Una cerimonia religiosa viene definita con il termi-ne “culto”. Sai descrivere un culto tipico della tuareligione? Parlane durante la lezione di religione efai annotazioni. Confronta i tuoi appunti con quellidei compagni che sono di confessione diversadalla tua. Riscontrate delle differenze?

8 Anche le popolazioni preistoriche pregavano Dio oaltre divinità in luoghi appositamente consacrati.Quali luoghi si possono considerare come luoghisacri oggigiorno? Disegna un posto sacro tuttotuo.

9 Nella lettura si racconta di una donna che vienecremata. Confronta il rito praticato nell’età delBronzo con un rito funebre odierno. Come mai idefunti venivano posti sul rogo nel loro costumepiù pregiato, adornati di gioielli e accompagnati dadoni?

Questa unità comprende una lettura corredata da dueillustrazioni. Il racconto si dipana sullo scenario del-l’insediamento dell’età del Bronzo di Crestaulta pres-so Lumbrein-Sarin, nella valle grigionese dellaLunganezza, in romancio chiamata Lumnezia (vedianche Bronzo Didattica III).

Il commercioIl commercio era limitato in prevalenza a scambiregionali. Oggetto di scambio non erano solo benicommerciali, ma anche idee e conoscenze.Materie prime che non si potevano estrarre in loco,per esempio rame, zinco, ambra oppure sale si otte-nevano organizzando spedizioni per l’acquisto direttosui luoghi di produzione, oppure attraverso catene diintermediari. Le merci erano trasportate a spalle dallepersone, oppure con animali da soma e, quando pos-sibile, tramite imbarcazioni.Nella loro essenza le dinamiche commerciali di alloradivergevano ben poco da quelle dell’economia globa-lizzata di oggi.

SUGGERIMENTI

PROPOSTE DI LAVORO

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ETÀ DEL BRONZO, ALPI, TESTO DI LETTURA

ARCHEOSTORIA 59

Il sole quasi allo zenit irradia con il suo caloretutta l’ampia vallata montana. Sulla cimadelle montagne e sui pendii settentrionaliresidue chiazze di neve rievocano il duroinverno trascorso. Il variegato tappeto di suc-culente erbe e coloriti fiori di prato, comepure i giovani virgulti sugli alberi testimonianol’avvenuto risveglio della natura. Sono lonta-ne le brevi, fredde giornate invernali, in cuisui prati e i boschi sepolti sotto una profondacoltre di neve, dominavano l’ululato dei lupi eil gelido sibilo dei venti. Lontana è la stagionedella paura, della privazione e del pericolo!Il disgelo gonfia il ruscello montano le cuiacque torbide rumoreggiano fra i massi e irilievi rocciosi rasentando le scure, scistose,inaccessibili pareti a strapiombo che circon-dano la gola. Il rimbombo della piena giungepur attenuato fino là nel folto della foresta diconifere e fa da sottofondo al cinguettìo degliuccelli e allo stormire delle fronde cullate daun leggero alito di vento. Ma improvvisamen-te echeggia il verso allarmato di una nocciola-ia. Sul sentiero appena abbozzato avanza len-tamente un convoglio di somieri che traspor-tano un gran carico di merci. Il viaggio attra-verso posti impervi e selvaggi come questo èfaticoso sia per gli uomini che per le bestie. In testa al convoglio marcia, con passo misu-rato e sicuro, un uomo energico. Sotto il cap-pello di corteccia di tiglio intrecciata il viso èsegnato dalle intemperie e gli occhi osserva-no attenti. Atepu, questo è il nome dell’uomo,conosce bene i luoghi e guida il gruppo dicommercianti. Sotto il suo mantello di pelle dicervo s’intravvede, agganciata ad un largocinturone, un'ascia in bronzo. Pure la spada,che porta a tracolla, segnala il suo elevatostato sociale.Con la mano destra regge le redini di un pic-colo cavallo montato da una giovane donna.Questa veste un abito di lino e calza i piediminuti con scarpe di fine cuoio. Due occhiazzurri spiccano sul volto abbronzato, contor-

nato da un’aureola di capelli neri pettinaticon gusto, che qua e là sfuggono dal coprica-po in feltro di lana. Ora la donna si rivolge adun ragazzo con i capelli leggermente rossiccie riccioluti e gli chiede in un dialetto chesuona straniero: “Manca molto?” “No,Aaniba”, risponde Uenu, “fra poco saremoalle sacre rocce, da lì la strada fino al villag-gio è breve”.La donna prosegue in silenzio, smarrita inuna ridda di pensieri: fu nell’inverno scorsoche suo padre, rientrando a casa dopo unlungo viaggio nella zona dei laghi a nord dellagrande montagna, raccontò alla famiglia diaver trovato marito per sua figlia maggiore.Spiegò trattarsi del primogenito di un capovillaggio con cui era uso commerciare barredi rame. Il matrimonio avrebbe avuto luogoall’inizio dell’estate. Ecco perchè Aaniba è in viaggio: deve rag-giungere lo sposo mai visto. È un po’ tristeperchè nessuno della famiglia l'ha potutaaccompagnare: questa trasferta segnerà inmodo così decisivo la sua vita! Quando è par-tita però tutti hanno partecipato alla festa diaddio e il padre le ha promesso che sarà pre-sente al matrimonio, anche se dovrà raggiun-gerla al seguito di un altro gruppo di commer-cianti. Per fortuna il capo del villaggio hainviato suo figlio più giovane, Uenu, ad incon-trarla.E Aaniba viene strappata ai suoi pensieri pro-prio da Uenu che la tira delicatamente perl’abito. ”Ecco le rocce sacre!” sussurra ilragazzo, additandole alcune superfici roccio-se all'ombra di alcuni larici.Avvicinandosi, Aaniba scopre incisi nella pie-tra vari segni: cerchi, linee e molte piccolecoppelle. Quella vista la emoziona. Sonorocce che le ricordano la sua patria. Anche lài sacerdoti, nel corso delle cerimonie religio-se, usando ciottoli durissimi incidono lesuperfici rocciose con figure di animali, scenedi caccia e di lavoro campestre, case, oggetti,ma anche gare di lotta. Al ritmo regolare concui il sacerdote percuote la roccia, gli abitanti

I BAGLIORI DEL BRONZO

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ETÀ DEL BRONZO, ALPI, TESTO DI LETTURA

ARCHEOSTORIA 60

del villaggio invocano le divinità della terra.Quando il giorno si allunga più della nottemolte donne si lasciano sdrucciolare in posi-zione seduta lungo queste rocce per otteneredalla Madre Terra la grazia di dare la vita aun nuovo essere.Adesso Uenu è assai eccitato perché sa che ilvillaggio è vicino. Quando i commercianti sbu-cano dal bosco di larici scoprono un’ampiavallata. Per un po’ lasciano che i loro sguardiammirino quel fantastico paesaggio naturale.Su un dosso più pronunciato, il cui fiancostrapiomba fino al letto di un impetuoso tor-rente, si scorge un piccolo insediamento.Dietro il recinto s’indovinano alcune schieredi capanne scure, strettamente accostate emarcate dal tempo. Un sottile pennacchio difumo si alza dal villaggio per smarrirsi nell’az-zurro del cielo. Il luogo dà una sensazione dipace e tranquillità. Sarà questa la nuovapatria di Aaniba.Il convoglio prosegue il cammino verso l’altolungo uno stretto sentiero. Un gregge di peco-re al pascolo si apre gradualmente al soprag-giungere della carovana. Gli agnellini appenanati si rifugiano belando fra le gambe dellemadri. Giunto sull’altura però Atepu si arrestaimprovvisamente. Indica l’altura vicina, doveuna grande catasta di legna incomincia a bru-ciare. Intorno sono raccolte molte persone,mentre un vecchio dai capelli canuti sembrapregare con le braccia e lo sguardo al cielo.Ai nuovi arrivati pervengono solo brandelli divoci e di lamenti. Tutti capiscono ciò che staavvenendo: una salma viene affidata allefiamme del fuoco purificatore.Atepu e i suoi uomini osservano la cerimoniafunebre da rispettosa distanza, invece Uenu eAaniba s’accostano. Accanto al rogo ardentealcune vecchie accompagnano il rito conacute grida e pianti di dolore. I due giovaniapprendono che la defunta è una giovanemadre, morta dando alla luce il proprio bam-bino. Aaniba rabbrividisce e osserva emozio-nata le fiamme che divampano alimentatedalla legna molto secca. Presto della defunta,

distesa sul rogo nell’abito più bello, agghinda-ta con i propri ornamenti e circondata davarie offerte, non rimarrà che un mucchiettodi cenere e di ossa bruciacchiate.Il giorno dopo, i resti della cremazione, com-presi gli oggetti carbonizzati, verranno pia-mente raccolti dal sacerdote e dai famigliari,deposti e cosparsi di fiori in una fossa apposi-tamente scavata, che poi verrà ricoperta conla terra.Al termine della cerimonia la gente ritornaall'insediamento insieme ai due giovani. Uenupresenta Aanica al padre, il capo villaggioCulan. La nuova venuta, osservata con curio-sità ed interesse da tutti gli abitanti, è saluta-ta cordialmente da Culan e da sua moglieDurana, i quali la invitano ad entrare nellaloro abitazione.Nel frattempo anche la carovana si è messaal sicuro entro il recinto che circonda il villag-gio. Allora prorompe una grande confusione.Tutti vorrebbero ascoltare le ultime novità eammirare le preziose merci portate dai com-mercianti. Ma il disco rosso brace del solecala dietro l’orizzonte, per cui gli affari vengo-no rimandati al giorno seguente. Nella casadi Culan invece quella sera il fuoco bruceràpiù a lungo del solito, perché la famiglia vuolfare la conoscenza della giovane che diverràsuo nuovo membro.Allo spuntare del giorno Aaniba già s’è alzatae siede sulla rudimentale panca al centro del-l’abitazione. Per le emozioni provocate dagliultimi avvenimenti quasi non è riuscita a dor-mire. Ora che attraverso gli interstizi delcolmo una fioca luce comincia ad illuminarel’ambiente, ha la possibilità di osservare contranquillità la sua nuova abitazione.I tronchi disposti orizzontalmente s’incrocianoagli angoli. Le fughe sono accuratamenteotturate con muschio e fango. Il tetto, soste-nuto da una travatura massiccia, è rivestito discandole e ricopre tutto lo spazio che com-prende anche il grande soppalco dove sonosistemati i giacigli e la piccola stalla diretta-mente annessa all’abitazione. Si percepisco-

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ETÀ DEL BRONZO, ALPI, TESTO DI LETTURA

ARCHEOSTORIA 61

no appena i movimenti degli animali, il cuitepore si comunica all’abitazione temperandola fresca aria del mattino. Accanto al focolarerivestito con uno spesso strato di fango sonodisposti su due mensole alcuni recipienti diterracotta in varie grandezze e forme. Alcunisono riccamente decorati con motivi geome-trici. Altri vasi, di fattura più grossolana, si tro-vano nella parte posteriore della casa e ser-vono a conservare alimenti come il frumento,l’orzo, la spelta, il farro, ma anche piselli,fagioli, lenticchie e noci. Presto queste provvi-ste potranno venir integrate con vegetali coltidi fresco, aglio orsino, denti di leone, romicee con uova di uccelli.Lentamente la vita va risvegliandosi nel pic-colo villaggio di montagna. Durana scendedall’assito del sottotetto appoggiando pruden-temente i piedi sui gradini incavati nel troncoche fa da scala e saluta la sua futura nuoracon un amichevole sorriso. Le donne si reca-no nella stalla per mungere mucche e capre.Dopo questo lavoro riattizzano il fuoco sof-fiando sulla brace nascosta dalla cenere eben presto tutta la famiglia si ritrova sedutasulla grande panca per gustare una semplicecolazione. “Oggi ti voglio mostrare il villaggio”,propone Uenu tagliando un pezzo di formag-gio. Durana aggiunge: “Sì. In giornata dovreb-be rientrare anche mio figlio Nurdik, il tuofuturo marito. Egli è partito per la caccia alcu-ni giorni fa con due amici.”Quando Uenu e Aanika, aperta la porta, var-cano la soglia dell’abitazione, si ritrovano inmezzo ad una fervente attività. Gli uominisono raccolti attorno ai commercianti chevanno esponendo le loro merci. Su un grezzopanno di lino sono distribuiti vari attrezzi fatticon il tanto ricercato metallo, il bronzo. Sonoasce levigatissime e luccicanti, lame di falcet-to, scalpelli per la lavorazione del legno e delbronzo, lame di coltello. Anche per le ragazzee per le donne ci sono numerosi oggetti inte-ressanti da scoprire: ornamenti cesellati edincisi, collari, collane, anelli da braccio e dagamba, orecchini, ganci da cintura e tutta

una serie di aghi di varia fattura passano dimano in mano.Atepu consegna a Resuo, l'esperto fonditore,una barra sottile di colore argenteo. Questipiega con le sue solide mani il malleabile luc-cicante metallo, tenendolo accosto l’orecchio:“Sì, questo è stagno puro,” mormora, “ne per-cepisco il tipico stridìo”. Per un simile minera-le sarebbe disposto a pagare anche un prez-zo molto alto, perché lo stagno di così buonaqualità arriva da luoghi molto lontani e nellazona non è facile acquistarne.Culan confabula, leggermente in disparte,con tre uomini. Al fianco cinge una spadacompletamente fusa in bronzo, un simbolo diprestigio che il capo dei commercianti gli haregalato ieri. Deve essere stata fusa e rifinitanei territori del grande lago a nord delle mon-tagne. Gli altri uomini sono interessati adiversi tipi di armi: pugnali, punte di lancia,asce da battaglia. Anche Durana ha esaminato con attenzionequanto messo in vendita dai commercianti.Infine ha scelto un vasetto nero finementelucidato, prodotto nel sud ed una catenellacomposta da perline in stagno e in ambra.Sono i regali per i due novelli sposi.Nel frattempo Uenu e Aaniba hanno lasciatoil villaggio. Siedono su un sasso poco lontanodalla palizzata che recinge il villaggio. Uenuindica una prominenza rocciosa a picco sulloschiumeggiare del ruscello. “In primavera,quando i giorni si allungano, celebriamo lassùla nostra festa della luce in onore del grandefuoco nel cielo”, dichiara. “I ragazzi e gliuomini non ancora sposati, al calar dellanotte, incendiano dei dischi in legno e conl'aiuto di lunghi bastoni di nocciolo li lancianoin aria pronunciando a gran voce il nomedelle persone cui augurano del bene. È nelcorso di questa cerimonia che ho sentito miofratello pronunciare per la prima volta il tuonome!”, conclude con un sorriso birbone.

Nel tardo pomeriggio i due s’imbattono inResuo e nei suoi aiutanti che si apprestano a

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ARCHEOSTORIA 62

fabbricare alcuni attrezzi di bronzo. I due gio-vani sono arrivati proprio nel momento giusto.Riop, l’assistente, sta alimentando con unsoffio d’aria costante il fuoco. In questo modoil crogiuolo raggiunge la temperatura neces-saria per fondere il rame. Uenu spiega chefino a poco tempo prima egli soffiava ancorain certe canne per dare forza al fuoco, orainvece aziona alternativamente la doppiasacca in pelle del nuovo mantice. Resuo, inginocchiato e protetto da grossiguanti, sistema in terra vicino al fuoco lamatrice di pietra arenaria preriscaldata. Poibutta nel crogiolo alcuni pezzi di stagno.Questi fondendosi si mescolano al rame.Adesso Resuo inserisce un pinza di legnobagnata nell’apposito incastro del crogiuolo econ mano sicura, versa la lega di bronzo chesi è appena formata nell’ apposito orifiziodella matrice che si riempie completamente.Una volta raffreddata la colata e aperta lamatrice, apparirà l’attrezzo nella sua formagrezza. A Resu non rimarrà che rifinirlo bat-tendolo sull’incudine con pesanti martelli.Aaniba e Uenu si avviano verso l’abitazione.Ed ecco venire loro incontro un giovane alto eforte. Uenu lo saluta e lo abbraccia ridendo.La donna lo fissa negli occhi belli e coraggiosie capisce che sì, quello è proprio il suo fidan-zato, Nurdik. Egli le dà il benvenuto con uncordiale sorriso e Aaniba subito sente chequest’uomo dai modi amichevoli e dalla vocegentile le piace.I raggi indorati del sole al tramonto illumina-no i due giovani che lentamente passeggianoattraverso i prati e il bosco. Hanno molto daraccontarsi sulla via che li porta verso il lorodestino comune.

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A cura di Christian Foppa, Peter Raimann e Urs Niffeler su incaricodel Comitato e dellaCommissione scientifica di Archeologia Svizzera

ISBN 978-3-908006-77-0

Il progetto è stato sostenuto finanziariamente dal Fondo delGiubileo UBS e dalla Fondazione Paul Schiller.Le traduzioni sono state finanziate dal Cantone Grigionie dalla Fondazione Cultura nel Locarnese

Racconti:Christian Foppa (dal Paleolitico fino all’età del Bronzo)Regula Steinhauser-Zimmermann(dall’età del Ferro fino all’alto Medioevo)

Illustrazioni:Christian Bisig

Suggerimenti didattici:Peter Raimann

Testi informativi:Markus Höneisen (Paleolitico)Pierre Crotti (Mesolitico)Urs Leuzinger (Neolitico)Stefan Hochuli (età del Bronzo sull’Altipiano e nel Giura)Mathias Seifert (età del Bronzo nelle Alpi)Philippe Curdy (età del Ferro)Urs Niffeler (epoca romana)Reto Marti (alto Medioevo)

Redazione finale:Peter Raimann e Urs Niffeler

Traduzioni:Maria Luisa Brooke-BonzanigoLuigi Corfù

Supervisione della versione italiana:Simonetta Biaggio Simona

Grafica:Christian Bisig

Produzione del CD:Repubblica e Cantone Ticino,Centro didattico cantonale, Gustavo Filliger

© 2009 by Archeologia Svizzera, Basilea