Dipartimenti e CTS: nuovi organismi di governance della scuola

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Dipartimenti e CTS: nuovi organismi di governance della scuola Appunti a cura di Maria Bernardi Bologna, 10 aprile 2013

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Dipartimenti e CTS: nuovi organismi di governance della scuola. Appunti a cura di Maria Bernardi. Bologna, 10 aprile 2013. CTS e Dipartimenti. Strutture per la governance Elementi di snodo tra la dimensione culturale, organizzativa/ gestionale e didattica - PowerPoint PPT Presentation

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Dipartimenti e CTS: nuovi organismi di governance della scuola

Appunti a cura di Maria Bernardi

Bologna, 10 aprile 2013

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CTS e Dipartimenti• Strutture per la governance• Elementi di snodo tra la dimensione culturale,

organizzativa/ gestionale e didattica• Sono rimessi all’autonomia organizzativa e di

ricerca delle singole istituzioni scolastiche (DPR 8 marzo 1999, n. 275)

Valutazioni di opportunità e obiettivi di miglioramento

Metodi e processi decisionali attivati Soluzioni organizzative Definizioni di ambiti di competenza Forme di autovalutazione

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I tratti distintivi della “governance”•Partecipazione (apertura alla collettività)•Negoziazione (attenzione agli stakeholders

locali)•Coordinamento (con altre scuole per

l’ottimizzazione dei risultati)•Coerenza (con altri enti della Pubblica

Amministrazione)•Efficacia ed efficienza (dare conto del

proprio operato sotto il profilo del raggiungimento dei risultati e dell’uso del denaro pubblico)

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Le variabili in gioco per una nuova governance•La collocazione dell’istituto all’interno di una

comunità•La diversa identità (tipologia di scuola, la sua

storia, le tradizioni e le regole latenti)•La presenza di risorse e vincoli (bisogni

formativi di studenti e docenti, stile dirigenziale, risorse umane e approccio all’innovazione)

•Sistema che si pone degli obiettivi e si autovaluta

•Il riconoscimento dei livelli formali e informali nell’organizzazione

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Verso una definizione di Comitato Tecnico Scientifico

Ruolo e funzioni Modalità organizzative

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CTS• Forma organizzativa discrezionale, è dotato di

competenze che gli sono affidate da altri OO.CC.

• “Funzioni consultive e di proposta per l’organizzazione delle aree d’indirizzo e l’utilizzazione degli spazi di autonomia e flessibilità” da cogliere:

• in situazioni che riguardano rapporti scuola – extrascuola( stage, ASL, analisi fabbisogni

formativi delle aziende, …) All’interno degli assetti della scuola(progettazione

indirizzi, orientamento, formazione docenti, autovalutazione, …)

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In concreto, il CTS può fornireun aiuto per: • definire la mission e gli obiettivi prioritari

dell’istituto• analizzare il fabbisogno formativo del

territorio, i profili professionali più richiesti e orientare, in base ai risultati, la scelta di azioni e strategie all’interno dei percorsi curriculari degli indirizzi

• orientare le attività di competenza dell’autonomia di ogni istituto

• fornire supporto competente all’atto d’Indirizzo del CdI

• contribuire all’autovalutazione d’istituto

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Punti cruciali•Composizione e tipologia•Dimensione •Regole e rappresentanza•Linguaggi•Visione •Ruoli•Individualità /gruppalità•Rapporti con gli altri organismi decisionali

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Elementi di differenza tra CTS•Tipologia diversa in relazione a “come” si è

pervenuti alla definizione degli obiettivi•Rapporto tra stile di dirigenza e

composizione del CTS•“Cultura organizzativa” della scuola e

percorso di sviluppo del CTS•Livello di integrazione tra organismi

formali e opzionali •Livello di osmosi tra “interno” ed “esterno”

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CTS di scuola (pro e contro)vantaggi rischi• Radicamento• Legami di affiliazione• Rapporti stretti tra

referenti e DS• Più occasioni di scambio e

confronto “ in orizzontale”• Possibilità di intervento a

contatto con gli studenti

• Difficoltà ad estendere a più scuole di un territorio la presenza di referenti esterni autorevoli

• Visione limitata ad una singola scuola

• Prospettive di sviluppo ristrette

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CTS di filiera o di territoriovantaggi rischi• Ottimizzazione delle risorse

per i referenti esterni• Necessità di un livello di

rappresentanza più alto • Gamma di relazioni ampie

per i docenti • Possibilità di costruire

analisi prospettiche e di definire un curricolo condiviso tra scuole dello stesso tipo o della stessa area

• Organismo pletorico • Difficile abbandono di un

clima concorrenziale tra scuole

• Difficile “contaminazione” di pratiche e valori

• Difficoltà di giungere ad una composizione che garantisca efficienza e produttività

• chi gestisce le riunioni e il gruppo?

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I tempi, le persone, i risultatiProgettazione RealizzazioneAzioni di monitoraggio e valutazione

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Progettazione – punti di attenzione • Definire cosa si vuole raggiungere con il CTS• Coniugare gli aspetti formali con quelli non

formali• Individuare i livelli di comunicazione interna ed

esterna• Raccogliere e dare senso a informazioni

provenienti dall’interno e dall’esterno• Individuare un sistema di alleanze istituzionali• Composizione e rappresentanza dei membri

interni ed esterni• Accordi preliminari all’interno della scuola sui

punti cruciali

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Cosa può fare il Dirigente?•Garantire chiarezza nelle procedure

istituzionali•Lavorare sul sistema delle rappresentanze•Comprendere le paure “dei docenti”•“Mettere sul piatto” i pregiudizi dei

referenti aziendali•Partire da rapporti consolidati … ma non

fermarsi lì•Coinvolgere gli organi collegiali nelle fasi

preliminari•Facilitare l’adozione di un regolamento

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Realizzazione – punti di attenzione•Evitare il rischio di contrapposizioni•Raggiungere degli equilibri tra i componenti

del mondo del lavoro e della scuola•Ragionare come un gruppo di lavoro centrato

su obiettivi comuni•Avere obiettivi concreti •Avere cura dei flussi di comunicazione interni

al CTS e tra CTS ed interno/ esterno scuola

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Cosa può fare il Dirigente•Curare il clima di lavoro, i rapporti

interpersonali•Utilizzare bene il tempo, organizzare le

riunioni, adottare stili di lavoro “riconosciuti”

•Coniugare gli interessi delle persone con “l’interesse” della scuola

•Valorizzare le competenze di ciascuno•Alternare momenti formali e informali di

conoscenza reciproca

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Azioni di monitoraggio e valutazione – punti di attenzione•Coerenza interna tra obiettivi e risultati di

processo e di prodotto•Individuazione di indicatori di

funzionamento per le riunioni e per le attività

•Coinvolgimento di più punti di vista, anche esterni al CTS

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Cosa può fare il Dirigente? •Riservare un tempo per la riflessione

critica di cosa si sta facendo al termine di ogni riunione

•Far intervenire un osservatore esterno con funzione di “amico critico”

•Integrare questi elementi con l’autovalutazione d’istituto

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Sullo sfondo …•La riforma degli organi collegiali•Questioni contrattuali•Cultura organizzativa della scuola•La valutazione delle scuole e di sistema•Lo stile dirigenziale•Gli strumenti di analisi e/o modelli

interpretativi a disposizione

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Necessità di strumenti nuovi “Quelli che

s'innamorano di pratica senza scienza son come il nocchiere, che entra in naviglio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada.”

Leonardo Da Vinci

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Grazie per l’attenzione