Digitalic Speciale "vola con il green"

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L'energia che serve per far decollare i dati - Sia che si tratti di strutture nuove o da aggiornare, il consumo energetico nei Data Center diventa un fattore prioritario. Una tematica che riguarda i costi, l'eco-compatibilità del business e la gestione degli spazi. Bisogna informarsi, capire se il data center che si intende utilizzare per i servizi cloud sia green. Si tratta di una scelta di campo che spesso non coinvolge solo i server e lo storage, ma tutta l'azienda, come nel caso di Salvix, provider cloud italiano.

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07/2013 – N. 2007/2013 – N. 20

www.digitalic.it Tecnologie e protagonisti dell’ICT

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fonte: CommScope

Mobilità prima di tutto. L’ultimo sondaggio condotto da CommScope

conferma il trend più che positivo dei dispositivi mobili in azienda, siano essi telefoni cellulari, computer laptop o tablet. Se poi a questo dato si unisce la sfida del cloud, risulta evidente quali debbano essere le priorità per la gestione delle reti aziendali di tutto il mondo (al sondaggio hanno partecipato più di 1.100 professionisti del settore di 63 Paesi). Questo anche alla luce del divario evidenziato tra l’uso dei dispositivi mobili all’interno degli edifici aziendali e la capacità di queste strutture di abilitare il traffico wireless.In media il 43% di tutte le chiamate telefoniche provenienti da uffici riguarda un telefono cellulare, anche se solo il 30% delle aziende afferma che la copertura e la capacità del segnale garantite dagli operatori telefonici negli edifici sono in grado di gestire il traffico mobile. Più del 75% dei partecipanti ammette che i dipendenti devono spostarsi all’interno dell’ufficio o persino uscire all’esterno per ottenere una qualità del

segnale soddisfacente.«Il sondaggio mostra chiaramente che la tendenza all’utilizzo di vari dispositivi mobili è in crescita e pone un carico notevole sull’infrastruttura di un’azienda, costituendo allo stesso tempo una preoccupazione per molti responsabili delle reti aziendali», ha affermato Giampiero Sforte, sales director di CommScope Italia, Grecia e Cipro. «Il tasso di adozione della mobilità da parte dei consumatori, e quindi della forza lavoro e dei visitatori di una società, è superiore a quello di aggiornamento delle infrastrutture e delle pratiche

interne destinate a supportare questo nuovo approccio. Ciò influenza notevolmente anche l’incremento nel tasso di distribuzione delle applicazioni basate sul cloud, una tendenza confermata dalla maggior parte delle aziende».I servizi cloud rappresentano una svolta chiave per il 44% dei partecipanti, convinto che il suo sviluppo sia in ulteriore crescita. Il 21% affida alla nuvola già oltre la metà delle applicazioni e oltre il 50% prevede che, entro il 2017, questo dato sarà superiore.Data la mole crescente di informazioni raccolte nelle aziende, non stupisce l’attenzione rivolta anche ai

data center futuri. Il 61% degli operatori ha dichiarato di preferire soluzioni predeterminate rispetto a quelle con terminazioni eseguite sul campo.La produttività è richiesta anche a livello energetico in termini di ottimizzazione: un quarto degli intervistati ritiene che i consumi energetici e le iniziative ecologiche rappresenteranno un game-changer nei prossimi cinque anni. In media, i partecipanti pensano di ridurre i consumi energetici del 18% tramite strategie di virtualizzazione dei server, consolidamenti e cloud computing.

—Emanuela Pasino

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USIA CHE SI TRATTI DI STRUTTURE NUOVE O DA AGGIORNARE, IL CONSUMO

ENERGETICO NEI DATA CENTER DIVENTA UN FATTORE PRIORITARIO.

UNA TEMATICA CHE RIGUARDA I COSTI, L’ECO-COMPATIBILITÀ DEL BUSINESS E

LA GESTIONE DEGLI SPAZI

Giuseppe Goglio

Una fetta importante degli investimenti in infrastrutture

IT nel corso degli anni Novanta e nella prima decade del nuovo millennio è stata rivolta alla realizzazione di locali da adibire a data center, sia per uso interno, sia per offrire servizi di “colocation”, housing e nelle varie forme di outsourcing in genere. Si trattava di somme spesso importanti, destinate a essere ripagate nel lungo periodo. Si trattava, però, anche di lavori eseguiti in un contesto in cui il

costo dell’energia non rappresentava un fattore prioritario nelle voci di spesa e la disponibilità di finanziamenti non si poteva certamente definire una delle maggiori preoccupazioni.Di fronte a uno scenario radicalmente cambiato nel giro di pochi anni, strutture per loro natura particolarmente rigide nell’architettura rischiano di trasformarsi in fardelli pesanti, sia per gli spazi utilizzati solo in parte, sia per la mancata capacità di rispondere alle nuove esigenze. Soprattutto, il costo dell’energia è

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che, in caso di minimo malfunzionamento, può innescare lo spegnimento di tutte le apparecchiature in pochi minuti».

La via del fai da teDa queste considerazioni analizzate nel contesto della singola realtà, si arriva a quella che con tutta probabilità è la decisione più importante in materia di data center, vale a dire se scegliere la strada di proprietà piuttosto che affidarsi a un servizio. «La costruzione in proprio oggi conviene solo se rappresenta un asset core della propria azienda – riflette Bellani –; negli altri casi, non solo per l’investimento iniziale, ma anche soprattutto

Bisogna informarsi, capire se il data center che si intende utilizzare per i servizi cloud sia green. Si tratta di una scelta di campo che spesso non coinvolge solo i server e lo storage, ma tutta l’azienda, come nel caso di Salvix, provider cloud italiano. «Migliorare l’efficienza dei nostri sistemi, riducendo i loro consumi ed emissioni è per noi fondamen-tale e da sempre l’attenzione verso l’ambiente è parte integrante della nostra visione aziendale – ha dichia-rato Salvatore Giannetto, fondato-re di Salvix –. Abbiamo iniziato nel 2007, ammodernando le nostre auto di servizio con l’introduzione del gas metano. Poi, nel 2009, sostituendo la climatizzazione dei nostri uffici con un impianto di recupero del calore e, infine, nel 2010 con l’installazione di un impianto fotovoltaico sul tetto della nostra sede di Brugherio, un ul-teriore, reale, passo avanti nel pro-getto di riduzione delle emissioni di CO2. Tutti questi step contribuiscono a evitare l’immissione nell’atmosfera

di più di 15.000 tonnellate di CO2. Per noi, l’attenzione all’ambiente è stata predominante anche nell’evoluzione del business aziendale».«Nella realizzazione di ReeVo, la soluzione di Virtual Desktop leader in Italia, abbiamo tenuto conto an-che di questi aspetti – ha precisato Giannetto –. ReeVo, infatti, aiuta i nostri clienti a migliorare a ridur-re i consumi elettrici e le emissioni nell’atmosfera oltre che accrescere l’efficienze del business aziendale. I nostri cloud center, inoltre, seguono le linee guida indicate dell’Unione Eu-ropea per il risparmio energetico (EU Code of Conduct for Data Centres) e la loro climatizzazione è a impatto zero nei mesi invernali».Offrendo servizi sempre più eco-so-stenibili, Salvix aspira a essere un ri-ferimento nel mercato dei servizi IT. «Siamo convinti – ha concluso il ma-nager – che l’efficienza ambientale in senso lato, possa essere un mezzo di innovazione positivo e profittevole, oltre che socialmente responsabile».

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IT – prosegue Galbiati –. Se si vogliono ottimizzare i costi di gestione operativa è sufficiente intervenire in fase di progettazione o di ammodernamento del data center per predisporre un’infrastruttura universale di trasporto che permetta la convergenza su una piattaforma di monitoring delle segnalazioni provenienti dagli impianti d’edificio e dai rilevatori e trasduttori ambientali».Nel piano di spesa, un’attenzione particolare va rivolta alla durata degli investimenti. «Per competere a livello globale, aziende medie già solide dovrebbero investire proprio nella realizzazione di un data center per migliorare la propria

per l’entità della spesa ricorrente, conviene appoggiarsi su strutture di player che possono garantire efficienze da economia di scala, altrimenti non eguagliabili».Nel caso in cui si decida di procedere per la prima strada, è importante aver subito chiaro che cosa ci si vorrà installare all’interno, i volumi degli apparati IT da gestire e come. Una volta chiari questi tre elementi si potrà cominciare la vera progettazione e a questo punto entrano in gioco le valutazioni legate alle cifre. «Più del 90% del costo di un data center è concentrato su due voci di spesa: la componente impiantistica per la realizzazione fisica e la parte di allestimento

competitività nei prossimi 2-5 anni – puntualizza Ravaioli –. Nel caso di sedi dislocate ed esigenze globali, la virtualizzazione viene incontro a chi vuole comunque avere una struttura propria, permettendo la sua costruzione fisica in più tranche e in luoghi non necessariamente vicini».Nel tempo, la questione si ripresenta a intervalli regolari, richiedendo di analizzare ogni volta tutte le alternative. «Se un data center ha raggiunto i limiti della capacità attuale, esaurito lo spazio fisico per crescere e non si desidera avvalersi di servizi di outsourcing, allora è arrivato il momento di realizzare una nuova struttura – precisa Rebolini –. La buona notizia è che il nuovo data center può essere progettato pensando alla scalabilità e con accesso a tecnologie recenti che consentono una crescita dell’IT intelligente ed efficiente, capace di soddisfare le esigenze aziendali attuali e future».

Una preoccupazione in menoPer quanto la tentazione di avere tutto sotto controllo resti elevata anche in tempi di cloud computing, la strada dell’outsourcing presenta vantaggi da

re di Salvix2007, ammodernando le nostre auto di servizio con l’introduzione del gas metano. Poi, nel 2009, sostituendo la climatizzazione dei nostri uffici con un impianto di recupero del calore e, infine, nel 2010 con l’installazione di un impianto fotovoltaico sul tetto della nostra sede di Brugherio, un uldella nostra sede di Brugherio, un ulteriore, reale, passo avanti nel progetto di riduzione delle emissioni di COa evitare l’immissione nell’atmosfera

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di un impianto fotovoltaico sul tetto della nostra sede di Brugherio, un ulteriore, reale, passo avanti nel progetto di riduzione delle emissioni di COa evitare l’immissione nell’atmosfera

ammodernamento del data

un’infrastruttura universale

competitività nei prossimi

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Digitalic per Salvix

SERVICE PROVIDER

REEVO, IL “GREEN CLOUD COMPUTING” PER PMI

ContattiSALVIXVia Aristotele, 920861 Brugherio (MB)tel. 039 2873295fax 039 [email protected] - www.reevo.it

ed essere ecofriendly, perché migliorare l’impatto ambientale e affrontare problemi legati al ri-scaldamento globale sono diven-tati argomenti molto importanti che le aziende non possono sot-tovalutare. Utilizzando al meglio le risorse, si eliminano gli sprechi energetici tipici delle infrastruttu-re IT classiche.I nostri data center, dai quali ero-ghiamo i servizi ReeVo Cloud, sono strutture all’avanguardia realizzate secondo le linee guida indicate dall’Unione Europea per il risparmio energetico. Essi ri-spondono alle direttive EU Code of Conduct for Data Centres; il co-dice è un programma volontario che propone politiche di gestione energetica indirizzate alla riduzio-ne dei consumi, senza ostacolare le funzioni mission critical del da-ta center. In alcuni periodi la loro climatizzazione è a impatto zero.«Siamo convinti che ottenere l’ef-ficienza nel rispetto ambientale possa essere un mezzo d’innova-zione positivo e profittevole, oltre che socialmente responsabile. I nostri servizi propongono so-stanzialmente anche riduzione del consumo di energia elettrica dell’infrastruttura complessiva, permettendo di creare un proget-to IT cloud e green, nel rispetto delle nostre responsabilità sociali ed etiche».

sostituendo la climatizzazione dei nostri uffici con un impianto di re-cupero del calore. Infine, nel 2010, con l’installazione di un impianto fotovoltaico sul tetto della nostra sede di Brugherio, abbiamo rag-giunto un livello tangibile, evitan-do l’immissione nell’atmosfera di più di 15.000 tonnellate di CO2. Questi investimenti non portano business nel concreto, ma certa-mente contribuiscono al rispetto ambientale che è patrimonio di tutti».Per Salvix l’attenzione all’ambien-te è stata predominante anche e soprattutto nell’evoluzione del business aziendale. ReeVo Cloud Desktop, la soluzione di Virtual Desktop (DaaS), è stata proget-tata tenendo conto dell’aspetto “green”. ReeVo Cloud Desktop è un’infrastruttura virtuale completa in grado di sostituire tutti i siste-mi informatici: server e desktop, così da aumentare l’efficienza del business aziendale e ridurre dra-sticamente i consumi elettrici e le emissioni nell’atmosfera.Nella soluzione Cloud Desktop le applicazioni sono sviluppate e gestite a livello server al quale l’utente si connette attraverso la rete per mezzo di thin client, che sostituiscono i normali pc. ReeVo Cloud Desktop è la soluzione ide-ale per le aziende che vogliono risparmiare sui costi di struttura

Attiva sul mercato dal 2003, Salvix si propone come service provider specializzato in cloud computing e servizi di virtualizzazione in outsourcing sin dal 2006. Attra-verso la linea di servizi in cloud ReeVo, Salvix diventa il business partner di riferimento per il clien-te che vuole implementare tec-nologie abilitanti e soluzioni che aumentino, in modo misurabile, la competitività aziendale sul merca-to di appartenenza.Un aspetto importante che vale la pena di evidenziare riguarda “l’anima green” di Salvix. Ecco come Salvatore Giannetto, presi-dente della società, illustra i prin-cipi che la contraddistinguono sin dall’inizio della sua attività.«Migliorare l’efficienza dei nostri sistemi, riducendo i loro consumi e le emissioni, è per noi fondamen-tale. Da sempre l’attenzione verso l’ambiente è parte integrante del-la nostra vision. Nel 2007 abbiamo iniziato sostituendo il nostro parco auto con modelli a gas metano. Il progetto di ammodernamento ba-sato sul rispetto ambientale con l’obiettivo di abbattere le emis-sioni di CO2 prosegue nel 2009,