GREEN NEW DEAL – GREEN ECONOMY

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per il tecnico della refrigerazione e climatizzazione ORGANO UFFICIALE CENTRO STUDI GALILEO N° 346 GREEN NEW DEAL – GREEN ECONOMY portato avanti per primi da Centro Studi Galileo/Nazioni Unite ed ora anche da EEC (UK) e ATF significa INNOVAZIONI TECNOLOGICHE nell’energia, nel freddo e nel condizionamento. E cioè: A) innovazioni tecnologiche con il XIV Convegno Europeo, 10-11 giugno Milano (vedi invito allegato) B) innovazioni tecnologiche con i Patentini Europei (vedi mappa dell’Europa) C) innovazioni tecnologiche nella certificazione CEPAS (vedi corsi CSG all’interno) IMPLEMENTAZIONE PATENTINO FRIGORISTI REGOLAMENTAZIONE 303/08 18 Stati membri implementano la certificazione dei tecnici 4 Stati membri implementano con certificati provvisori 5 Stati membri non implementano la certificazione dei tecnici, regolamentazione 303/08 Anno XXXV - N. 2 - 2011 - Sped. a. p. - 70% - Fil. Alessandria - Dir. resp. E. Buoni - Via Alessandria, 26 - Tel. 0142.453684 - 15033 Casale Monferrato Incontro presso l’ufficio del Ministro dell’Energia al Parlamento scozzese a Edimburgo su Green New Deal; da sinistra il direttore European Energy Centre Paolo Buoni, il direttore Centro Studi Galileo Enrico Buoni, il Ministro scozzese Jim Mather e Rajendra Shende, direttore OzonAction Nazioni Unite-UNEP. Sotto: il Green New Deal presentato alla RAI (TG3) nella nuova sede del Centro Studi Galileo, al centro Rajendra Shende Nazioni Unite. Fonte: Öko-Recherche

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per il tecnico della refrigerazione e climatizzazione

ORGANO UFFICIALECENTRO STUDI GALILEO

N° 346

GREEN NEW DEAL – GREEN ECONOMYportato avanti per primi da Centro Studi Galileo/Nazioni Unite ed ora anche da EEC (UK) e ATFsignifica INNOVAZIONI TECNOLOGICHE nell’energia, nel freddo e nel condizionamento. E cioè:A) innovazioni tecnologiche con il XIV Convegno Europeo, 10-11 giugno Milano (vedi invito allegato)B) innovazioni tecnologiche con i Patentini Europei (vedi mappa dell’Europa)C) innovazioni tecnologiche nella certificazione CEPAS (vedi corsi CSG all’interno)

IMPLEMENTAZIONEPATENTINO FRIGORISTIREGOLAMENTAZIONE 303/08

18 Stati membri implementanola certificazione dei tecnici

4 Stati membri implementanocon certificati provvisori

5 Stati membri non implementanola certificazione dei tecnici,regolamentazione 303/08

Anno XXXV - N. 2 - 2011 - Sped. a. p. - 70% - Fil. Alessandria - Dir. resp. E. Buoni - Via Alessandria, 26 - Tel. 0142.453684 - 15033 Casale Monferrato

Incontro presso l’ufficio del Ministro dell’Energia al Parlamentoscozzese a Edimburgo su Green New Deal; da sinistra il direttoreEuropean Energy Centre Paolo Buoni, il direttore Centro StudiGalileo Enrico Buoni, il Ministro scozzese Jim Mather e RajendraShende, direttore OzonAction Nazioni Unite-UNEP.

Sotto: il Green New Deal presentato alla RAI (TG3) nella nuova sededel Centro Studi Galileo, al centro Rajendra Shende Nazioni Unite.

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ENERGIA 360 srlDel Gaudio RobertoOrbassano

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LICATA FABIOAlessandria

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MIRC 2050 sasDI DANESI-MILAZZOPerretta VincenzoRoma

MIRC 2050 srlAgnellino DiegoCiulla TommasoRoma

PINO ANTONIOCigliano

ROFFINELLA PAOLOAndezeno

ROMAGNOLI sasDI ROMAGNOLI MARCORomagnoli AlessandroTorino

ROSSI CHIARAGrugliasco

SINERGAS IMPIANTI srlAndreoli MassimoMirandola

STAGMA DI AGRÒ MAUROAgrò MauroTorino

VANZINI EMANUELEVarese

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ALBERTI DANILOCormano

AMER sncSalmeri RobertoPalmi

ANELLI ROBERTOTortona

ANGELINETTA ALESSIODrezzo

BADANO GAS srlSalvai SalvatoreGiustenice

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BALLACCHINO LUCA MATTEOCascina Nuova di Misinto

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Tecnici specializzatinegli ultimi corsidel Centro Studi Galileo

L’elenco completo di tutti i nominativi, divisi per provincia, deitecnici specializzati negli ultimi anni nei corsi del Centro StudiGalileo si può trovare su www.centrogalileo.it (alla voce “Corsi”)

I tecnici di 3 generazioni in più di 36 anni di corsi con una media di oltre 3000 all’anno si sono specializzati ai corsi CSG

GLI ATTESTATI DEI CORSI, I PIÙ RICHIESTI DALLE AZIENDE, SONOPURE UTILI PER LA FORMAZIONE DEI DIPENDENTI PREVISTA DAL DLGS81/2008 (EX LEGGE 626) E DALLA CERTIFICAZIONE DI QUALITÀ

Videoesempi e foto dei corsi suwww.centrogalileo.it

DAL NUMERO PRECEDENTE CONTINUA ELENCO DEI TECNICISPECIALIZZATI NEGLI ULTIMI CORSI NELLE VARIE REGIONI ITALIANE

Conclusione di un corso di tecniche frigorifere per l’ottenimento dell’attestato ATQ (Attestato Tecnico di Qualità)nella sede principale di Casale Monferrato.

Conclusione di un corso presso la sede del CentroStudi Galileo di energie rinnovabili a Milano.

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BORELLI MICHELELecco

CATALANO ANTONIOCormano

DESCO DAMIANOAbbiategrasso

DI STEFANO GIUSEPPEAlessandria

EBI HAMILTON MEDICALITALIA srlDi Giglio DomenicoVoghera

FLAMS srlAvino AngeloMezzo Lombardo

FROLA ALBERTOCumiana

GARAVAGLIA CLAUDIONovara

GASTALDON FABIOPaderno di Ponzano Veneto

GUARIVACCIA CARMELOMontebello Jonico

IREM spaBalzarini LucaBorgone Susa

IST. AUXOLOGICO ITALIANOMartello AndreaMilano

IVS ITALIA spaBiava Luis EnriquePetrò PatrizioSeriate

KLIMART srlZaninelli MauroVillafranca

LICATA FABIOAlessandria

LUNARDON MICHELEMilano

MARIANI CARLOMonza

PALAMARA BRUNOSaronno

PASSERÒ DANIELNovi Ligure

PINO ANTONIOCigliano

PIROLO LUIGIAlessandria

PREIONI ROBERTOMontescheno

PROSET FROID sasAntonelli FabioGallotti AndreaGarlasco

QUASEO sasDI DISCACCIATIDiscacciati LorisLomazzo

SANNELLI FRANCESCOTorino

SERTEC sncLigu FlorianOleggio

SIRKODI PAOLO MADDALENAMaddalena PaoloSegrate

SIRTI spaMiceli FrancescoTraficante DonatoCamoletto MarcoMilano

STAGMA DI AGRÒ MAUROAgrò MauroTorino

TAGLIABUE spaNovati FlavioPaderno Dugnano

TECHPA sncJuravet IgorSan Dono di Massanzago

TELEMATIC SOLUTIONSAT spaCarfi AndreaMilano

WINAICO ITALIA srlFasoli MicheleVillafranca di Verona

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Lettura delle temperature, pressioni, analisi del circuito su un impianto didattico durante l’esercitazionepratica prevista nei corsi di tecniche frigorifere specializzazione del Centro Studi Galileo.

Esercitazione pratica sulla carica e vuoto durante un corso di tecniche frigorifere specializzazione. La stessaprova è prevista per poter superare l’esame relativo al patentino frigoristi, regolamentazione europea 303/08,

quando questo verrà implementato anche in Italia.

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ZANELLA FEDERICOBosco Marengo

CORSI PRESSOCNR DI PADOVA

ARNEG spaMengato AlbertoPeruzzi PierpaoloScapin FabioCampo San Martino

BOSCOLO BRAGADIN STEFANOSottomarina

CENTRO CARNICOMPANY spaBorsato PaoloTombolo

DAP srlFacca YvanPorcia

ELLE IMPIANTI DI CASTALDOCastaldo GiuseppeMalalbergo

ESTRADA ARIZALADAVID MAURICIOPadova

EVERYTHING srlLovison ClaudioThiene

FB IMPIANTI ELETTRICI sncGallo FrancescoMontecchio Maggiore

FERRETTO MATTIASanguinetto

FONDITAL spaBologna MaurizioButovskiy VladimirGuatta AndreaMancini MichelePodavini MarcoVobarno

GAROFOLIN FEDERICODue Carrare

HITECH IMP. ELETTRICI sasZivkovic BojanArese

INGERSOLL RANDITALIANA spaBartoccetti MauroTosi AlessioVignate

INTERBRAU srlSimonetto MarcoRonchi Villa Franca

LLOYD COILS EUROPE srlHarokova GalinaPraha Radotin Rep. Ceca

MANUTENCOOP FACILITYMANAGEMENT spaCriseo CristianLavoradori CarloMartorana AndreaPellizzon SimoneZaggia NicolaZola Predosa

MANUTENCOOP FACILITY MANAGEMENT spaAndri Enzo

Boaretto ChristianFacca StefanoIannone FabrizioMalfa FrancescoMarcon

MINISTERO DIFESAAERONAUTICA MIL.Boschello MorenoLorenzato FrancescoToson DavideZin FrancescoPadova

MORANDO ALBERTOCazzago di Pianiga

OLICAR spaBuzzoni DenisSpianato PasqualeBra

RDZ spaDe Nardi FabioPiccoli MicheleSacile

SANDRE GABRIELEVittorio Veneto

SAVIOLI F.LLI sncSavioli LuigiAlbignasego

SPINELLO ROMEOTognana Piove di Sacco

TECHPA sncBulgac EduardGhelbet ValeriuJuravet Igor San Dono di Massanzago

TECNO ICE srlGambaretto DiegoPescantini EmanueleMonteforte Alpone

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Conclusione di un corso di tecniche frigorifere a Casale Monferrato. Da sinistra: Marco Buoni, segretariodell’Associazione dei Tecnici italiani del Freddo e vicepresidente Air conditioning and Refrigeration

European Association, Marino Bassi, direttore dell’Embraco, Enrico Buoni, direttore del Centro StudiGalileo, e Giuseppe Bisagno docente del corso.

Un momento del corso di manutenzione avanzata di impianti frigoriferi e condizionamento, tenuto daldocente Donato Caricasole con tutta la strumentazione necessaria per il tecnico del freddo. La prova praticasarà parte della prova di esame necessaria per il prossimo ottenimento della certificazione per il personale

che maneggia gas refrigeranti florurati secondo la regolamentazione europea 303/08.

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TECNOSOLAR srlSguazzin MichelS.Giorgio di Nogaro

VEZZANI spaMasin LeonardoPomante PaoloSpallina GaetanoMilano GiuseppeCoron GianlucaEste

CORSI A ROMA

AL SYSTEM sncDI ALFIERI & SPINATOAlfieri CarmineVittorio Veneto

ARGENTO ANTONIORibera

ATLAS COPCO ITALIA spaGammaraccio ChristianCinisello B.mo

BARBENSI CARLOSan Vincenzo

BECUCCI LUCIASan Giuliano Terme

CAGNASSI DANIELEGallicano nel Lazio

CARIM srlDi Battista MarcoNavarro AlexisRex RobertoPiano RiccardoZanin MarioRoma

CIANI LORENZOFirenze

CLIMA CONTROLDI D’AMARIO GIANNID’Amario GianniBellante

CLIMA RENT srlArnò AndreaFerretti AleandroZorzi AngeloPalestrina

COLUZZI PAOLORoma

COMIGNANO ANGELOPalermo

CONDOMINIOSantagata LucianoRoma

D’ALESIO SILVIAQuartu S. Elena

D’ALESIO VALENTINAQuartu S. Elena

D’ANGELI ROBERTOPolsitena

EDUGOV CONSORZIOForma RaimondoCongiu DanieleSassari

ELETTROTEL IMPIANTI sncCarlizza GianniCarsoli

EURONOVA IMPIANTI srlProcida FabrizioRoma

EUROTERM srlIacomino CiroNapoli

GRANZOTTO srlGranzotto SandroSusegana

IDEALCLIMA LAVORI srlFrasca MarinoRoma

ITI ERNESTO ORIGGI srlGeorgiev AdrianMartella EnricoRoma

ITM srlMastroianni EmmanuelRoma

IVS ITALIA spaCarboni MauroCerbone AndreaGallo DiodatoPiludu GianfrancoPressato SergioVitucci VincenzoSeriate

LEONETTIMPIANTI srlPro RobertoRoma

Conclusione dell’ultimo corso di tecniche frigorifere nella sede dei corsi del Centro Studi Galileo a Cesenapresso la LF ricambi. Terzo da sinistra il docente Fabio Braidotti che tratta con particolare attenzione

le ultime normative, le operazioni pratiche che deve svolgere il Tecnico del Freddoe lo studio dei parametri del circuito frigorifero.

Conclusione corso di specializzazione tecniche frigorifere con utilizzo pratico della strumentazione.

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MADIO GAETANAPotenza

NAZCA IMPIANTI srlOsvaldo MarcoMilano

NESPOLA FELICIANOManziana

NOVIMATICDI F.LLI NAPOLI srlPellegrino MauroSpennacchio MassimilianoLavello

PISANIELLO PASQUALES.Martino Valle Caudina

POLSINELLI ROBERTOPontecorvo

PRIMA VERA srlDonatelli MassimoMilano

PRINCIPE FABRIZIORoma

PROV. CONGREGAZIONE F.S.C.Alussi MassimilianoRoma

RF & IMP.DI SALERNO MARCOSalerno MarcoSarno Fr. Lavorate

ROMAENERGIE srlPutignano LucaRoma

SATCarpini MassimilianoVicchio

SCUOLA INTERFORZEPER LA DIFESA NBCIacoboni AngeloRieti

SIE SOLARI spaBenvenuti RobertoGenova

SIKURA GESTIONI srlCafiero AlessandroMilano

SIMAV spaMarangiolo MicheleMazza LuigiRoma

STEA srlPosirca Bogdan LaurentiuFirenze

TECHNO SKY srlBassanelli MicheleBergantini FedericoCecchi SimoneLanza Toni RosarioPellonara MassimilianoSciarpetti LucaRoma

TECNO PONARD srlDe Rossi GiampieroRoma

TECNOLOGIE DIESELE SISTEMI FRENANTI spaDel Re SebastianoTarantino LorenzoModugno

CORSI A NAPOLI

CALISE & C. srlIodice VincenzoNapoleone NicolaIschia

CP srlPeluso EmilianoAriano Irpino

DE SIMONE FRANCESCOCurti

DELL’UNTO BRUNOCasavatore

LA VEGLIA MARCOSiano

MULTITHERM DI PICCIUOLOCiccullo RaffaelePontecagnano Faiano

NOVIMATIC DI F.LLI NAPOLI srlPellegrino MauroSpennacchio MassimilianoLavello

PRISMA FORNITURE sncDi Iorio GiuseppeIschia

SIMONETTI MARCO LUIGINocera Superiore

TECHNO SKY srlBotte FrancescoLa Padula GiovanniOricchio MassimoNapoli

VERDE GIUSEPPELacco Ameno

CORSI A BARI

COLITTA ANTONIOGalatone

METANLUXDI MARINOTTI GIUSEPPESemeraro GiovanniMartina Franca

NASO FRANCOGrottaglie

PODEMA srlIelpo NicolaMarsiglia FrancescoNemoli

SPINELLI LORENZOSammichele di Bari

TECNA LAQUALETECHNOLOGYLaquale PieroSanteramo

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Il docente pratico, Marco Vitelli, mentre illustra le procedure per la corretta messa in vuoto, recuperoe ricarica del refrigerante nella sede dei corsi del Centro Studi Galileo a Padova

presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche.

Prova pratica su un impianto di condizionamento in un corso ad hoc sulletecniche frigorifere. Sono molte le aziende che richiedono formazione ad

hoc al Centro Studi Galileo anche in vista del prossimo patentinofrigoristi. Nel 2010 sono state circa 100 con circa 1000 tecnici formati.

Nella foto un corso svolto dal nostro partner in Gran Bretagna dei corsi.

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DAGLI ANNI ’70 AD OGGI: PASSATO1977: il N° 1 di Industria & Formazione

Già nel 1977 si potenziava l’industria del freddo con convegni sulle innovazioni tecnologichecollegate anche alle energie rinnovabili

Avviso: chi è interessato a ricevere il numero 1 (anno 1977) può richiederlo direttamente via emaila [email protected] con oggetto “rivista n° 1”e verrà spedito in formato pdf

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DAGLI ANNI ’70 AD OGGI: PRESENTE

LE INNOVAZIONITECNOLOGICHE GND (GREEN NEW DEAL),UNA RIVOLUZIONE PER SUPERARE LA RECESSIONE, SIIMPONGONO NEI CORSI E CONVEGNI CSG-ATF-UNEP-EEC

A LIVELLO MONDIALE

CORSI IN ITALIA E NEL MONDO PER ITECNICI DEL FREDDO E DELL’ENERGIASULLA LINEA DEL GREEN NEW DEAL

La Rivoluzione “Innovazioni tecnologiche” GND (Green New Deal CSG Centro Studi Galileo–ATF AssociazioneTecnici italiani del Freddo–Nazioni Unite UNEP – EEC European Energy Centre per energia-ambiente-freddo) sirivela un mezzo importante per superare la recessione, in particolare grazie a:

A) XIV Convegno Europeo con le Nazioni Unite, patrocinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri

B) attestati ATQ per frigoristi (Attestato Tecnico di Qualità)

C) attestati per i tecnici dell’energia (Energy Management Technician in Europa–progetto EMTEU).

D) PATENTINI EUROPEI PER FRIGORISTI

E) Certificazioni CEPAS

Oggi lo sviluppo economico è diventato un imperativo a livello mondiale per uscire dalla recessione.Le Nazioni Unite ed in particolare l’United Nations Environment Programme hanno individuato da alcuni anni nei conve-gni europei del Centro Studi Galileo presso il Politecnico di Milano, organizzati insieme al Centro Studi Galileo (vediwww.centrogalileo.it), la ricetta per uscire dalla recessione con il Green New Deal – G.N.D.: il movimento a livello globa-le sulle nuove tecnologie verdi, mediante pure il freddo ed il condizionamento, e per tale motivo proprio ad Edimburgo,capitale di una nazione tradizionalmente propensa all’espansione della Green Economy, è stato fondato l’EuropeanEnergy Centre, parte del Centro Studi Galileo, proprio allo scopo di estendere sempre più a livello mondiale l’attività sulleenergie rinnovabili, oltre che ovviamente la refrigerazione.

Il GND (Green New Deal energia-ambiente-freddo), promosso e portato avanti dalle Nazioni Unite con il Centro StudiGalileo e con l’Associazione Tecnici italiani del Freddo e con l’European Energy Centre ed ora pure con la Vice pre-sidenza dell’AREA (Associazione Europea che comprende 19 paesi e 125.000 membri) come soluzione alla crisi, ha con-quistato ormai tutti i tecnici a livello europeo e mondiale.Nei convegni europei, patrocinati come tutti i precedenti dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e da diversi Ministeriitaliani fra cui ovviamente i Ministeri dell’Ambiente e degli Affari Esteri, le nuove tecnologie GND si sono imposte in tuttele direzioni e soprattutto nei meeting, convegni e corsi per i tecnici a livello internazionale e nazionale (convegni e corsiCSG-ATF si stanno organizzando ovunque fino in India) con la finalità, nel settore frigorifero e nel settore energetico-ambientale, di consegnare, alla conclusione dei corsi, gli attestati CSG-ATF, ormai in 36 anni diventati di significativo pre-stigio, e nello stesso tempo i PATENTINI EUROPEI PER I FRIGORISTI.

In particolare, come da calendario generale (vederewww.centrogalileo.it), sotto lo schema della nuova rivoluzione GND,proposta per primi dalle Nazioni Unite e dal Centro Studi Galileo, in risposta alla crisi abbiamo da tempo:

a) Convegni Europei con le maggiori associazioni mondiali sotto il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri(il prossimo, il XIV, presso il Politecnico di Milano il 10-11 giugno prossimo).

b) Gli attestati ed i patentini nella refrigerazione e condizionamento in riferimento alle nuove problematiche energeticheed ambientali: esame per Attestati Tecnici di Qualità ATQ di premessa al prossimo patentino frigoristi.

c) Attestati “EMTEU” per i Tecnici delle Energie Rinnovabili – Energy Management Technician CSG-ATF secondo ilprogetto europeo “EMTEU” percorso formativo particolarmente richiesto.

d) Patentini europei per i frigoristi.

e) Certificazione Cepas da questo mese.

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DAGLI ANNI ’70 AD OGGI: FUTURO

La prolusione del prof. Alberto Cavallini nella hall dell’Heriot-Watt University (Edimburgo): la parte principale del XIV ConvegnoEuropeo verrà svolta al Politecnico di Milano il 10-11 giugno sulle innovazioni tecnologiche nel freddo e nel condizionamento.

In risposta al grande successo nel proporre numerose nuove tecnologie, con parti-colare riferimento a quelle energetiche, con il Green New Deal come naturale con-clusione del XIII ed ora XIV Convegno Europeo il Centro Studi Galileo el’Associazione dei tecnici italiani del Freddo hanno accolto l’invito della prestigiosaassociazione indiana TERRE (Technology Education Research Rehabilitation forEnvironment) ad organizzare in India come in UK il proseguimento dei ConvegniEuropei a livello energetico con un programma che riprende lo spirito dei preceden-ti convegni CSG-ATF-EEC-UNEP-IIR in Italia, India e UK dal titolo: “CONVEGNOMONDIALE SUI PROBLEMI ENERGETICI SECONDO IL GREEN NEW DEALPER IL SUPERAMENTO DELLA RECESSIONE GLOBALE”. L’India si sta svilup-pando ad un ritmo di crescita economico-produttiva particolarmente veloce, pertan-to dal subcontinente indiano arriva uno spunto per la soluzione alla recessione.

Qui di seguito i punti basilari dell’iniziativa G.N.D. Italia-INDIA-UK che, a livello concreto, ha già tracciato lastrada per un sicuro sviluppo economico-tecnologico. Questa strada affronta i problemi più gravi del nostrosecolo: cioè per risolvere il problema dei cambiamenti climatici si devono risolvere i problemi energetici che aloro volta risolveranno i problemi economici, sviluppando i mercati a livello globale. Tutto questo lo si ottienepartendo proprio dal subcontinente indiano che gli esperti indicano il più a rischio insieme alla Cina per i cam-biamenti climatici e nello stesso tempo il più ricco di un potenziale futuro sviluppo.Focalizziamo nei punti di seguito indicati la strada tracciata da percorrere per un concreto sviluppo economico:1) la rivoluzione GND è la soluzione vincente a livello mondiale per rilanciare lo sviluppo economico e tecno-logico.

2) ll GND, il Green New Deal, e cioè la filosofia o meglio l’attività di formazione e informazione sulle nuove tec-nologie-energie verdi come soluzione globale, è stato la conclusione dei numerosi convegni europeiNazioni Unite CSG-ATF-IIR patrocinati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e da numerosi ministe-ri: vedi www.centrogalileo.it.

3) Per questo motivo si è deciso, partendo dalla conclusione dei convegni, di iniziare sia da UK sia dal sub-continente indiano, che gli esperti dicono avrà nei prossimi anni un boom di espansione tecnologica mag-giore della Cina, con convegni internazionali su “Getting Ready for Renewable Energy - GND”-Europe-Italy-India-UK Initiative: Green New Deal Bright Prospects in Renewable Energy-Human ResourceDevelopment.

4) l convegni organizzati sempre dal Centro Studi Galileo, dall’EEC, dall’Associazione dei Tecnici italiani delFreddo e dall’associazione indiana TERRE (vedi www.centrogalileo.net e www.terrepolicycentre.org)si svolgeranno sotto il Patrocinio dei Ministeri degli Affari Esteri e dell’Ambiente, della Presidenza delConsiglio e di altri ministeri italiani oltre che del Governo indiano nella storica città universitaria di Pune a166 km da Mumbai e nelle maggiori università del Regno Unito.

5) Per raggiungere gli obiettivi dei convegni a livello globale, e cioè (punto 1) la realizzazione a livello mondia-le del GND, diventa naturale sviluppare il più possibile i rapporti commerciali e produttivi Italia-India-UK nelladirezione di tutte le energie rinnovabili e, per concretizzare ancora di più tale obiettivo, si sta parallela-mente portanto avanti un centro di formazione ed informazione Italia-India in Pune “Centre forTechnology, Education, Research, Rehabilitation for the Environment - TERRE” così come qualcheanno fa si è iniziato con successo in UK con l’European Energy Centre-EEC.

CONVEGNI E CORSI CSG-ATF GREEN NEW DEAL IN UK E IN INDIA

Enrico Buonidirettore Centro Studi Galileo

INTRODUZIONE SUI PROBLEMI ENERGETICI AL XIV CONVEGNOEUROPEONELLE DUE PRINCIPALIUNIVERSITÀ SCOZZESI NAPIER EDINBURGHUNIVERSITY ED HERIOT-WATT UNIVERSITY

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Tecnici specializzati negli ultimi corsi del Centro StudI Galileo

Rivista N. 1 di Industra & Formazione di 34 anni faIntroduzione al Green New Deal: dagli anni ’70 a oggi

Editoriale La storia si ripete dagli anni ‘70 a oggiM. Buoni – Vice Presidente AREA e Segretario Associazione dei TecniciItaliani del Freddo-ATF

Il problema dei refrigeranti a livello internazionalee relativi regolamentiInterviste a D. Coulomb – Direttore Istituto Internazionale del Freddo IIF;L. Lucas – Presidente Conseil National du Froid;P. Antoine – Presidente Associazione Francese del Freddo AFF

Il condizionamento con l’energia solareProgettazione ottimale e studio dal punto di vista economico delcondizionamento solare attraverso chiller ad assorbimentoR. Younès, H. Zeidan, H. Har – Faculty of Engineering –BeirutA. Ghaddar – Faculty of Sciences - BeirutIntroduzione – Condizionamento con l’energia solare – Sistema ad assor-bimento.

Notizie dall’EuropaTratte dalle Newsletter AREASintesi a cura dell’Ing. FantoniLegislazione – Ambiente – Energia – AREA – Efficienza energetica.

Gli standard di sicurezza dei refrigeranti idrocarburi HCD. Colbourne – GIZ-Proklima: “Guideline for the safe use hydrocarbonrefrigerants”Limiti di carica di refrigerante.

Principi di base del condizionamento dell’ariaLa definizione delle caratteristiche delle unità a ventilconvettoreP.F. Fantoni – 121ª lezioneIntroduzione – Il problema della complessità – L’interfaccia con il fornitore.

Good practices nella refrigerazione(parte quinta)Rolf Huehren - GIZ Proklima “Good Practices in Refrigeration”

Attrezzatura necessaria al Tecnico del Freddo in previsionedel prossimo Patentino per FrigoristiS. Mozzato - WIGAMRegolamento CE 303/08: Campo di applicazione – Certificati rilasciati alpersonale – Certificati provvisori rilasciati al personale – Test tenuta conimpianto in pressione d’azoto – Regolamento CE 1516/07: Riparazionedelle perdite – Vuoto e test in vuoto – Fughe ed emissioni di sostanze con-trollate – Verifica di sensibilità.

I termostati come dispositivi di regolazione e sicurezzaCome sceglierli ed installarli Gestione integrata della produzione di freddo e degli sbrinamentimediante i termostati elettroniciP.F. Fantoni – 141ª lezioneIntroduzione – Consumi energetici – Temperature di conservazione –Salvaguardia del compressore – Sbrinamento con resistenza elettrica – Ilguasto che non c’è.

Glossario dei termini della refrigerazione e del condizionamento(Parte centoseiesima) – A cura di P. Fantoni

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N. 346 - Periodico mensile - Autorizzazionedel Tribunale di Casale M. n. 123 del13.6.1977 - Spedizione in a. p. - 70% -Filiale di Alessandria - Abbonamento annuo(10 numeri) € 36,00 da versare sul ccp10763159 intestato a Industria & Forma-zione. Estero € 62,00 - una copia € 3,60 -arretrati € 5,00.

Direttore responsabileEnrico Buoni

Responsabile di RedazioneM.C. Guaschino

Comitato scientificoMarco Buoni, Enrico Girola,PierFrancesco Fantoni, Luigi Nano,Alfredo Sacchi

Redazione e AmministrazioneCentro Studi Galileo srlvia Alessandria, 2615033 Casale Monferratotel. 0142/452403fax 0142/525200

Pubblicitàtel. 0142/453684

Grafica e impaginazioneA.Vi. Casale M.

Fotocomposizione e stampaA. Valterza - Casale MonferratoE-mail: [email protected]

www.centrogalileo.itcontinuamente aggiornato

www.EUenergycentre.orgper l’attività in U.K. e India

www.associazioneATF.orgper l’attività dell’Associazione deiTecnici del Freddo (ATF)

Corrispondente in Argentina:La Tecnica del Frio

Corrispondente in Francia:CVC

Sommario

La rivista viene inviata a:1) installatori, manutentori, ripara-

tori, produttori e progettisti di:A) impianti frigoriferi industriali,commerciali e domestici;B) impianti di condizionamento epompe di calore.

2) Utilizzatori, produttori e rivendi-tori di componenti per la refrige-razione.

3) Produttori e concessionari di ge-lati e surgelati.

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L’Associazione dei Tecnici del Freddonasce nel 2004 dal lavoro e dall’attivitàdi informazione, formazione nazionalee internazionale, oltre che networkingdel Centro Studi Galileo che sin dal1975 sui temi della refrigerazione, con-dizionamento ed energie rinnovabilirealizza oltre 300 corsi all’anno, ed inparticolare a Casale Monferrato, sedestorica, ha fatto arrivare da tutta Italiaquasi 1000 persone ogni anno. Inoltreorganizza conferenze, convegni e pub-blicazioni, come la rivista Industria &Formazione, nata nel 1977.Il prossimo Convegno Internazionaledell’Associazione dei Tecnici delFreddo-ATF e del Centro Studi Galileo-CSG, che verrà svolto al Politecnico diMilano sulle Ultime Tecnologie delFreddo e del Condizionamento, saràorganizzato il 10-11 giugno 2011 con ilsettore ambientale delle Nazioni UniteUNEP e con l’Istituto Internazionale delFreddo IIR.Nel convegno proprio l’ambiente el’energia saranno il comune denomi-natore. Nella prima giornata nuovirefrigeranti e nuovi componenti abasso impatto ambientale e ad altaefficienza energetica verranno pre-sentati e approfonditi dalle più impor-tanti aziende mondiali del settore.Mentre nella seconda giornata le nor-mative e regolamentazioni, nazionali,europee e mondiali sia passate siapresenti e future verranno presentatedai legislatori mondiali (UNEP), euro-pei (Commissione Europea), italiani(Ministero dell’Ambiente) in anteprimaper ribadire con la presenza di oltre 50esperti internazionali, 250 delegati

delle maggiori aziende nazionali edinternazionali di 40 nazioni, in chedirezione il nostro settore si sta muo-vendo.I corsi e i convegni sui risparmi ener-getici, il solare fotovoltaico, il solaretermico, la biomassa e le energie rin-novabili in genere e sul freddo sonostati il punto di partenza negli anni ’80per l’attività nazionale ed internazio-nale del Centro Studi Galileo.Questa attività iniziale sull’energia veni-va periodicamente organizzata sottoforma di corsi e convegni in collabora-zione con amministrazioni pubbliche,regionali, provinciali e comunali, soprat-tutto in Piemonte e in Lombardia.Il partner principale era l’ENEA EnteNazionale per le Energie Alternative emolte altre industrie a livello interna-zionale, che dagli anni ‘80 si impone-vano sul mercato proprio nel settoredell’energia e si sono aggregate all’at-tività del Centro Studi Galileo. In questi ultimi anni nel 21° secolo, inparticolar modo a partire dal 1998 inpoi, il risparmio energetico si è impostoancora maggiormente con il protocollodi Kyoto delle Nazioni Unite, con lequali noi collaboriamo e di cui avevamoun esponente a Casale Monferrato invisita in febbraio per il seminario“Amianto + Fotovoltaico”, RajendraShende, che da 10 anni collabora epresiede i convegni del Centro StudiGalileo ufficialmente da parte delleNazioni Unite-UNEP, ed è stato orainvitato dal Centro come espertointernazionale.Le Nazioni Unite appunto tramite il pro-tocollo di Kyoto sono state la scintilla

che ha promosso e sta promuovendol’importante sviluppo nella green eco-nomy o green new deal, come noi e MrShende siamo soliti chiamarla.Il reparto ambientale delle NazioniUnite è lo stesso reparto che ha datoappunto inizio a questa nuova eraeconomica legata all’ambiente. Aseguito del protocollo di Kyotodell’UNEP, si sono sviluppati variprogetti di Green economy, GreenJobs, Green New Deal (quest’ultimotermine New Deal si riferisce proprioa quegli investimenti degli anni 30per produrre nuove infrastrutture,nuova economia che questa voltanel 2011 sarà verde come passaggiodalla crisi ad un nuovo assetto eco-nomico innovativo proprio comeauspichiamo per il futuro dellanostra Italia)Entro il 2020, l’Europa e l’Italia dovran-no diminuire del 20% i consumi ener-getici, produrre da fonti rinnovabili il20% dell’energia e diminuire del 20%le emissioni di CO2.Nella Germania sono stati creati oltre2 milioni di posti di lavoro legati all’e-conomia verde i Green Jobs, il 5% del-l’economia è legato a questo aspetto.L’Europa vuole essere la capofilamondiale in questo cambiamento.Vorrei soffermarmi sul fatto che lepompe di calore sono in Italia energierinnovabili a tutti gli effetti dal 2008(essendo state inserite già nella finan-ziaria 2008 e incluse negli incentivi del55%) mentre in Europa lo sono a tuttigli effetti dal 2009 con la direttiva2009/28/CE sulla promozione delleenergie rinnovabili.

La storia si ripetedal 1975 al 2011 la refrigerazione evolvee così i corsi e convegni sulle Ultime Tecnologiedel Freddo e Condizionamento

Patentini Europei

MARCO BUONI

Editoriale: dagli anni ‘70 ad oggi

Vice-Presidente Air Conditioning and Refrigeration European Association - AREASegretario Associazione dei Tecnici italiani del Freddo - ATF

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Per ogni unità di potenza elettrica kWutilizzata si ottengono 4 kW di poten-za termica, calore. Per cui, anche sein realtà si considerano energie di pre-gio diverso, il guadagno è di 4 volte,basta pensare che uno scaldino elet-trico dà 1kW di potenza termica perogni kW elettrico. Quindi questa tecno-logia, essendo stata inserita tra leenergie rinnovabili con la direttivaeuropea sulla promozione delle ener-gie rinnovabili la 2009/28/CE, potràgodere in futuro di sempre maggioriincentivi e spinte da parte politica, inquanto partecipa al raggiungimentodegli obiettivi di Kyoto e gli obiettivi del20-20-20 in ambito europeo.Essendo il nostro paese ricco di azien-de che lavorano in questo distretto delfreddo e condizionamento (Casale eVeneto) la riconversione, o semplice-mente l’ampliamento della produzionedelle nostre aziende verso questa tec-nologia, sarebbe naturale e sarebbe ilnaturale sbocco per allargare questosettore nella green economy.L’Italia dipende per l’80% della suaenergia dall’estero, o sotto forma diimportazioni di gas e petrolio o diret-

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PATENTINI EUROPEI IN ITALIAProprio riguardo al protocollo di Kyoto delle Nazioni Unite-UNEP, come spin-ta all’ambiente e all’energia, si inserisce il Patentino Europeo per i Tecnici ele Aziende del Freddo, che in Italia, in compagnia di paesi non propriamen-te primi al mondo, senza nulla togliere alle loro bellezze e alla qualità dellavita, Grecia, Romania, Malta e Lettonia, non è ancora partito.Questo è un grave ritardo per l’economia dell’Italia nel nostro settore, infattisono molteplici i benefici che la lungimiranza del legislatore europeo ha intra-visto, ma il legislatore italiano non ha saputo cogliere. Per elencare solo alcuni dei vantaggi: • miglior qualità delle installazioni• miglior soddisfazione sia dei produttori degli impianti sia dei clienti finali in

quanto il prodotto dà risultati migliori• minor consumo energetico• miglior condizioni di lavoro per gli installatori tecnici del freddo• possibilità di lavorare in tutta EuropaQuest’ultimo punto in particolare è ora precluso ai tecnici italiani.Per tutto quanto sopra l’Italia non può essere il fanalino di coda d’Europa inun settore dove invece è la dominatrice in quanto è il paese in cui il settoreè più fiorente sia per produzione sia per impianti installati, merito della suaposizione geografica e del suo sviluppo economico.Per questo motivo l’Associazione dei Tecnici del Freddo farà di tuttoper venire incontro alle necessità dei Tecnici anche se attualmentenon obbligatorie, realizzando anche il patentino se necessario in col-laborazione con enti certificatori provenienti da Stati europei come laGran Bretagna.

Fonte: Öko-Recherche

18 Stati membri implementanola certificazione dei tecnici

4 Stati membri implementanocon certificati provvisori

5 Stati membri non implementanola certificazione dei tecnici,regolamentazione 303/08

IMPLEMENTAZIONEPATENTINO FRIGORISTIREGOLAMENTAZIONE 303/08

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tamente di energia elettrica, se cisono problemi internazionali vedi laLibia........Di questo 80% circa il 20% è diretta-mente importato dall’estero sottoforma di energia elettrica, per lo più daSvizzera e Francia, prodotto spessocon il nucleare, il restante è prodottoda gas naturale (meno petrolio) impor-tato sempre dall’estero. Per cui la pro-duzione dell’energia tramite energiarinnovabile, ad esempio il fotovoltaico 3TWh di energia prodotta annua (siamoquasi a 3 GigaWatt di potenza installa-ti, pari all’1% della richiesta nazionale),l’eolico (3% richiesta nazionale di ener-gia), l’idroelettico (che conta il 15% inItalia) .. sono le benvenute Ora, in considerazione dell’esperienzadel Centro Studi Galileo e dell’Asso-ciazione dei Tecnici del Freddo , matu-rata in 36 anni di attività, di cui gli ulti-mi dieci appunto in collaborazione conle Nazioni Unite, e con i suoi 14 con-vegni europei biennali patrocinati dallaPresidenza del Consiglio dei Ministri eda numerosi Ministeri, ed in conside-razione dei problemi sempre piùimpellenti a livello globale che interes-sano non solo l’Italia ma tutte le nazio-ni, stiamo intensificando sempre di piùla collaborazione con le Nazioni Unite.Inoltre, data la richiesta sempremaggiore a livello mondiale di solu-zioni e approfondimenti sui proble-mi energetici, il Centro Studi Galileoha fondato in UK (proprio perché laGran Bretagna è tradizionalmente lapiù avanzata sui problemi energeticie ambientali) l’European EnergyCentre, e, per quanto riguarda larefrigerazione, ha promosso la crea-zione dell’Associazione dei tecniciitaliani del Freddo, che ora ha purela vice presidenza dell’Air Conditio-ning and Refrigeration EuropeanAssociation - comprendente 19nazioni europee, 22 stati membricon 125.000 tecnici rappresentati. In tale contesto, ed in collaborazionepure con le maggiori associazioni mon-diali sotto il periodico patrocinio dellaPresidenza del Consiglio dei Ministrie di altri Ministeri, fra cui il Ministerodegli Esteri e il Ministero dell’Ambiente,che hanno collaborato direttamente aquesta attività, ed ovviamente dell’Uni-ted Nations Environment Programme,si è arrivati all’importante traguardo delXIV convegno europeo.

Proprio per la scottante attualità dell’ar-gomento, energia e ambiente, è statacreata qualche settimana fa ed esatta-mente il 20 e 21 gennaio (vedi numero345 di Industra&Formazione) una pre-messa al convegno stesso che si èsvolta a livello mondiale nelle due piùimportanti università scozzesi, Edin-

burgh Napier University e Heriot-WattUniversity, proprio su queste proble-matiche energetiche e ambientalinella refrigerazione e condiziona-mento di premessa al XIV ConvegnoEuropeo che si svolgerà in Italia pres-so il Politecnico di Milano il 10 e 11giugno 2011.

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AREA e EPEE proposta comune per la revisione dellaregolamentazione dei Gas Fluorurati che avverrà dal 4 luglio 2011

L’AREA, di cui l’Associazione dei Tecnici del Freddo detiene laVicePresidenza, ha presentata negli scorsi numeri quella che ritiene l’unicasoluzione possibile per permettere che solo personale qualificato (e possibil-mente anche certificato) svolga le attività sulle unità non-monoblocco cioèdistribuire quest’ultime non precaricate di gas refrigerante ad effetto serra.Ora insieme alla EPEE (European Partnership for the Enterprises and theEnvironment) propone la seguente proposta comune.Il lavoro si basa sulle osservazioni delle criticità emerse dalle attuali disposi-zioni previste dal Regolamento, soprattutto per quanto riguarda l’articolo 5. Inparticolare è all’esame la proposta di:• essendo ora responsabili solamente gli operatoti/utenti dell’impianto dellaverifica di utilizzare solo personale qualificato e certificato, estendere e multa-re pure le stesse aziende che intervengono sul circuito frigorifero senza esse-re certificate• predisporre un registro obbligatorio che elenchi le aziende certificate pre-senti in ogni paese per facilitare la consultazione• estendere la responsabilità di verifica del controllo della certificazione adaziende subappaltatrici che consegnano ad altre ditte i lavori che interessanoil circuito frigorifero• assegnare responsabilità ai distributori/commercianti che possono in viaesclusiva vendere gas fluorurati ad effetto serra di assicurarsi che i clientisiano autorizzati/certificati ad intervenire sul circuito frigorifero

3 EVENTI SULLA GREEN ECONOMY A CASALE MONFERRATO:vedi sul canale YouTube del Centro Studi Galileo

la presentazione su RAI3 dell’attività

Per tale ragione il Centro Studi Galileo ha accolto l’invito dell’Ammini-strazione pubblica di Casale M.to ad organizzare due importanti eventi,il primo per la sua importanza mediatica per l’argomento estremamentescottante amianto/fotovoltaico, il secondo evento, grazie al contributodel collaboratore del Centro Studi Galileo, dr. Rajendra Shende, diretto-re OzonAction United Nations Environment Programme consistentenella presentazione dell’agenzia per lo sviluppo economico. Il Green New Deal - Green Economy - Green Job è stato promosso diver-si anni orsono dall’UNEP (United Nations Environment Programme) conil Centro Studi Galileo per primi ed ora viene portato avanti anche conl’European Energy Centre (fondato dal Centro Studi Galileo). Tale attivitàdi promozione è avvenuta nei convegni a livello mondiale ed europeodel Centro Studi Galileo, ed il suo obiettivo è quello di trovare la solu-zione alla crisi economica globale che riguarda tutto il mondo.

Vedere sul sito alcuni filmati tratti da YouTube1) Tg3 - 3 eventi a Casale Monferrato2) Heriot Watt University premessa al 14° Convegno Europeo3) Politecnico di Milano 10-11 giugno 2011 sulle innovazioni

tecnologiche nel freddo e nel condizionamento

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Il dott. Coulomb ha preso parte alleconferenze di Cancún e di Bangkok,rispettivamente sul Protocollo di Kyotoe di Montreal.

Quali sono i risultati di queste con-ferenze per quanto riguarda la refri-gerazione e il condizionamento del-l’aria?Il convegno di Bangkok di novembre èstato il convegno annuale sul Protocol-lo di Montreal sullo strato dell’ozonostratosferico. Durante questo convegnol’argomento più discusso è stato quellorelativo ai refrigeranti.. Il problema dellasostituzione dei CFC e degli HCFC congli HFC è stato affrontato per la primavolta nel 2009. Gli Americani in parti-colare hanno presentato la loro propo-sta con una convergenza progressivacon le proposte delle isole Maurice eMicronesia alle quali si sono unite leFilippine. Alla fine del convegno si ègiunti ad un certo consenso da partedi 90 paesi che hanno richiesto qual-cosa di simile alla proposta americanama a Bangkok si è verificato un bloccoquasi totale da parte dei paesi emer-genti, compresi il Brasile, la Cina e

l’India, contro qualsiasi azione tesa atrasferire la gestione degli HFC dellaConvenzione di Rio e del Protocollo diKyoto al Protocollo di Montreal. L’argomento non è nuovo, se ne è giàparlato nel mese di giugno 2009,quando si è affrontato il problema del-l’opposizione tra, da un lato, i paesiindustrializzati, guidati dagli Stati Unitie da qualche isola, e, dall’altro, i paesiemergenti. Ma ora si è giunti a posi-zioni contrapposte che hanno fattoregredire le discussioni precedenti.Tuttavia, si è deciso di proseguire ildibattito al riguardo e vi saràun’ulteriore riunione nel mese di giu-gno, forse a Ginevra, per continuare aparlare della sostituzione dei CFC edegli HCFC e della possibilità di dimi-nuire la produzione di HFC.Nel frattempo, ci saranno delle discus-sioni bilaterali tra gli Stati Uniti e l’India.Durante il convegno di Bangkok vi sonostati alcuni eventi paralleli organizzatida diversi paesi. Noi stessi abbiamopresentato la nostra guida sull’ammo-niaca perché a nostro avvisol’ammoniaca rappresenta una dellesoluzioni possibili per la sostituzionedegli HFC e il documento che abbiamoredatto in collaborazione con il CentroStudi Galileo e colgo l’occasione perringraziare Marco per tutto il lavoroche è stato fatto.La presenza di un rappresentante delGoverno italiano è stata importante. E’stato dimostrato che vi sono soluzioniche permettono di diminuire l’effettosul riscaldamento climatico, permet-tendo comunque l’incremento degliimpianti del settore della refrigerazio-

ne e del condizionamento dell’aria. Ad ogni modo, i dibattiti sugli HFC nonpotranno dare dei risultati se nondopo un attento esame del quadro delProtocollo di Montreal e di Kyoto. A Cancún il problema degli HFC èstato di rilevanza marginale mentreoggetto di discussione sono stati ilconsumo energetico e la produzionedi anidride carbonica, che riguardanoil settore del freddo. Il convegno di Cancún è stato utile persapere ciò che sta succedendo nel set-tore dell’energia in generale ma ancheper controllare la natura dei dibattitirelativi al settore degli HFC perchéfanno parte dei gas ad effetto serra.

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Speciale interviste alle massime autorità

Il problema dei refrigerantia livello internazionalee relativi regolamenti

Coordinatore pratico dei corsi nazionali del Centro Studi Galileo

Interviste a:DIDIER COULOMB Direttore dell’Istituto Internazionale del Freddo - IIFLOUIS LUCAS Presidente del Conseil National du FroidPATRICK ANTOINE Presidente dell’Associazione Francese del Freddo - AFF

INTERVISTA A DIDIER COULOMB

Questo argomento verrà discussonella prossima

14ª Conferenza Europea10-11 giugno Politecnico di Milano

Foto ultimo incontro presso la sededell’Istituto Internazionale del Freddo aParigi avvenuto a dicembre 2010.

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Il blocco si è verificato al convegno diCopenaghen che voleva mettere apunto il quadro giuridico relativo sia aipaesi industrializzati che a quelli in viadi sviluppo in vista di una riduzionedelle emissioni dei gas ad effetto serrae di un finanziamento per i paesi in viadi sviluppo, dibattito che è proseguitofino al convegno di Cancún. E’ stato raggiunto un accordo giuridicoa Cancún ma vi è ancora molto dafare. Si arriverà ad un punto difficileperché si dovranno trovare delle solu-zioni pratiche e reali. Bisogna notare che per quanto riguar-da gli HFC il Messico ha organizzatoun evento parallelo con la presenza diMario Molina, che ha ricevuto il premioNobel per la fisica in seguito alla sco-perta del buco dell’ozono nel 1974. Dunque, il problema continua adessere discusso. In generale vi saràuna forte opposizione a proposito delriscaldamento climatico e vi è la pos-sibilità che si raggiunga un accordopreciso per quanto riguarda gli HFCprima di arrivare ad un accordo gene-rale sui gas ad effetto serra. Questa è la mia opinione personale invista dei dibattiti ufficiali ed ufficiosiattuali e futuri. Esiste un vero e proprioproblema di carattere politico vistol’antagonismo esistente tra i paesiindustrializzati e quelli in via di svilup-po e il ruolo chiave che hanno i paesiemergenti come la Cina e l’India.Vorrei aggiungere una cosa per quan-to riguarda il problema del calendariorelativo alla messa a punto delle misu-re concernenti la riduzione delle emis-sioni dei gas ad effetto serra e soprat-tutto gli HFC, in rapporto alla propostadegli Stati Uniti di diminuire la produ-zione degli HFC. Ci vorrà ancora deltempo per varare queste misure ma lastoria è a favore della diminuzionedegli HFC. Dunque è necessario pre-pararsi e la pressione aumenta per-ché gli HFC sono considerati comegas ad effetto serra, che potrebberoessere eliminati con facilità: sarebbesufficiente che l’industria utilizzassedelle soluzioni alternative. Invece, modificare il tipo di trasporto odi edificio comporterebbe un mutamen-to profondo delle politiche pubbliche edelle abitudini. Per quanto riguardal’Italia bisogna capire che l’UnioneEuropea segue sempre più gli StatiUniti ed appoggia la loro proposta di

diminuire la produzione e il consumo diHFC. Certamente, una tappa moltoimportante sarà la revisione del regola-mento F-gas a Luglio 2011.La speranza dell’Unione Europea èche questa regolamentazione permet-ta di diminuire il consumo di HFC, evi-tando le perdite, facendo un passoavanti verso la proposta americana, edi evitare di prendere altre misure con-tro gli HFC. Dunque, mi permetto di insistere sul-l’importanza della messa a punto di undispositivo relativo all’emissione deigas. Ad ogni modo, vi saranno limita-zioni sempre maggiori sugli HFC ed igas contenenti fluoro. Dunque, èimportante che tutte le imprese abbia-no a disposizione dei dispositivi chepermettano di diminuire le fughe dauna parte ed utilizzare refrigerantinaturali dall’altra in quanto hanno giàdimostrato di essere molto efficaci inmolti casi. Laddove sia possibile, ènecessario farlo. Altrimenti penso chele imprese italiane andranno incontroa problemi sempre maggiori.

Può parlarmi della situazione fran-cese dell’applicazione della regola-mentazione F-gas e dei suoi benefi-ci?Il punto è stato analizzato in occasio-ne dell’ultima riunione del ConsiglioNazionale del Freddo l’8 dicembrescorso, che ha avuto luogo presso ilMinistero dell’Ambiente dello SviluppoDurevole al Grand Arche dellaDéfense-Parigi. C’erano alcuni rappre-sentanti dei diversi ministeri interessa-ti, associazioni, centri di ricerca e diinsegnamento. Tra le varie problemati-che affrontate c’era l’applicazionedelle regolamentazioni relative ai fluidicontenenti fluoro HFC, e il Ministerodell’Ambiente e dello Sviluppo Soste-nibile ha fatto il punto della situazione.Tra il 2007 e il 2009 in Francia sonostati pubblicati tutti i testi legislativinecessari per una risposta soddisfa-cente alle regolamentazioni europee.Un testo è in corso di approvazioneper la fine del periodo di transizione ilprossimo luglio. Le ragioni ecologiche di questa rego-lamentazione sono note ed è consi-

gliabile rispettarla sin dall’inizio. Lasua applicazione rappresental’occasione per migliorare la compe-tenza del personale e la gestione degliimpianti. Questo fatto si traduce inquantità minori di fluido, di consumoenergetico e minore manutenzioneanche se la regolamentazione F- gascomporta costi di investimento e digestione. Il Ministero ci ha fornito delleindicazioni relative ai controlli chesono già stati effettuati. Dal 2007, circa200 impianti frigoriferi sono stati ogget-to di un controllo pubblico: il 50% degliimpianti non era conforme. In genere, sitrattava di mancanze di piccola entitàmentre in alcuni casi si trattava di pro-blemi più seri. Nel 2008, sono stati con-trollati più di 1000 impianti; il 10% nonera ancora conforme a livello di formasull’attività dell’impresa. Nel 2009l’azione è proseguita seguendo unastrategia mirata. Nel 2008 e nel 2009il 10% circa degli impianti non erastato oggetto di controlli sulla tenutadell’impianto nei tempi programmati(ndr da 3 kg a 30 ogni anno etc... vediwww.associazioneATF.org). La man-canza di giustificazioni sulla tracciabilitàdei refrigeranti era invece del 20%. Il governo ha affermato di averel’intenzione di intensificare questi con-trolli e, ricordando le regole da segui-re, i controlli si intensificherannodurante l’anno per quanto riguarda ilcondizionamento dell’aria. Nel 2008-

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Foto ultimo incontro presso l’ufficio dell’As-sociation Française du Froid, sullo sfondo lachiesa medioevale di Saint Germain de Pres.

INTERVISTA A LOUIS LUCAS

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2009 ci sono state circa 10 sanzioniamministrative o penali. Questo nume-ro potrebbe aumentare di molto. L’applicazione delle regolamentazioniè considerata unanimamente comeessenziale: evitare di sanzionare leinfrazioni nuoce alle imprese serie.

Che cosa può dirci a propositodelle regolamentazioni relative allacertificazione del personale (paten-tino frigoristi)?Per quanto riguarda l’applicazione delregolamento 303/2008 la situazione inFrancia presenta due elementi:- (ndr certificazione delle aziende) ilprimo è quello della consegna degliattestati di capacità che riguardano glioperatori e dunque le imprese. Questoattestato è obbligatorio dal 2009.Possiamo dire che la quasi totalità deglioperatori ha ricevuto l’attestato di capa-cità. Abbiamo constatato che numero-se imprese che lavorano nel settorenon intervengono direttamente sui flui-di e, dunque, non hanno richiesto laconsegna dell’attestato. Dobbiamoaggiungere che in Francia le impreseprive di attestato di capacità non hanno

la possibilità di acquistare i fluidi.- (ndr certificazione del personale) Ilsecondo concerne la consegna deicertificati di attitudine, che riguardanoil personale che interviene all’internodelle imprese. In Francia questo atte-stato deve essere ottenuto entro la dataprevista dal regolamento, cioè luglio2011. Fino ad ora, una gran parte delpersonale ha ricevuto questo attestatoe sono state prese misure in modo cheil resto del personale possa prenderel’attestato in tempo utile. Sono statiorganizzati corsi specifici di formazionedi carattere tecnico, pratico e legislativoper il personale. Così, il personale che

già possiede le conoscenze necessariepotrà anche essere a conoscenza dellenuove regolamentazioni.D’altronde, gli organismi che autoriz-zano la consegna degli attestati dicapacità hanno l’incarico di fornireinformazioni relative ai movimenti deifluidi. Ciò permetterà pure di conosce-re meglio i fluidi che non possono piùessere utilizzati come fluidi nuovi mache possono essere riutilizzati se rici-clati (ndr per esempio gli HCFC). Possiamo dire che la Francia avanzanormalmente. Penso che in Francia leregolamentazioni europee sarannorispettate entro le date previste.

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Patrick Antoine, Presidente AFF, all’ultimoconvegno sulle innovazioni tecnologie nelfreddo e condizionamento nel 2009. Il pros-simo incontro sarà il 10-11 giugno 2011.

INTERVISTA A PATRICK ANTOINE

CALENDARIO PROSSIMI CORSI Per programmi, informazioni e dettagli: Tel. 0142 452403 - Fax 0142 341009

www.centrogalileo.it (alla voce “corsi”)

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INTRODUZIONE

Secondo una ricerca effettuata inLibano sull’energia solare, si è ingrado di stabilire il costo della produ-zione e del consumo di elettricità neipaesi che si affacciano sul Mediter-raneo come segue:il costo annuale del carburante-petro-lio-olio necessario alla produzione dienergia elettrica è di circa 350 milionidi dollari e il 40% della produzione dienergia elettrica è consumata nei set-tori residenziali e commerciali comeabitazioni, appartamenti, negozi edimprese commerciali, il 33% di questo40% è consumato nel settore residen-

ziale che equivale a 115 milioni di dol-lari (all’anno).I fattori principali di consumo nel set-tore residenziale sono: il riscaldamen-to e il condizionamento dell’aria, l’ac-qua calda, l’illuminazione e i dispositi-vi elettrici. Il condizionamento dell’ariae il riscaldamento rappresentano ilconsumo maggiore, seguono poi l’ac-qua calda e l’illuminazione.Questo consumo può raggiungere il75% del consumo totale di energiaelettrica.Se si suppone che il consumo dellaresistenza elettrica del boiler rappre-senta una percentuale che varia dal45% al 75%, è possibile stimare che

Speciale nuove tecnologieSpeciale

Il condizionamentocon l’energia solareProgettazione ottimale e studio dal puntodi vista economico del condizionamento solareattraverso chiller ad assorbimento

R.YOUNÈS, H. ZEIDAN, H. HAR A. GHADDAR

Faculty of Engineering - Beirut Faculty of Sciences - Beirut

Ricavato da International Conference on LatestDevelopments in Refrigerated Storage,Trasportation and Display of Food Product -Amman Giordania.Optimal design and economical study for solarair conditioning by absorption chillers

Figura 1.Condizionamento con l’energia solare.

Sistema fornitura calore Acqua raffreddata

Costruzione/vano Aria condizionata

http://bit.ly/rivistaif22011

Tutte le ultime rivistesi trovano inoltre nella sezione

dedicata ai soci(sotto password).

ULTIME RIVISTESFOGLIABILI ONLINE

imp CONDIZIONAMENTO 1-06:mod 2002 21-03-2011 10:12 Pagina 28

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l’ammontare della resistenza elettricanel settore residenziale è di circa 52milioni di dollari all’anno.L’incremento annuo della richiesta dienergia elettrica varia dal 6 all’8%, ilche implica che nei prossimi 15 anni ilconsumo raddoppierà rispetto al con-sumo odierno, prospettiva che si rive-la essere pericolosa.Questa è la ragione per cui siamoandati alla ricerca di una fonte di ener-gia inesauribile, che è il Sole.La ragione principale della scelta diquesta fonte di energia sta nel fattoche è inesauribile; la seconda ragionenei rischi presenti nelle scorie nuclea-ri e nel loro stoccaggio.La terza ragione sta nel fatto che èriconosciuta come uno sviluppo dure-vole. In Libano, come in molti altri paesi chesi affacciano sul Mediterraneo, leenergie rinnovabili sono poco svilup-pate. Per esempio, l’energia idraulicache non è sfruttata al massimo, si rive-la utile e vantaggiosa se utilizzata inuna regione isolata in alta montagna epriva di collegamenti alla rete naziona-le o nel caso di una stazione di emer-genza.

CONDIZIONAMENTOCON L’ENERGIA SOLARE

La tecnica più comune consiste nell’u-sare collettori solari al fine di produrreil calore che viene indirizzato versouna macchina ad assorbimento.Questa macchina dissocia, al punto diebollizione una soluzione di acqua e dibromuro di litio

Dopo il raffreddamento, la ricombina-zione dei componenti produce l’ariafredda che viene, poi, distribuita nellevarie zone come con il condiziona-mento classico. L’acqua e il bromuro di litio sono unasoluzione pulita, efficace e silenziosa.Riduce le emissioni di CO2, l’impiegodi refrigeranti liquidi e il rumore urbanoma la tecnica è ancora in fase di svi-luppo. L’uso dei collettori solari sotto vuoto èraccomandato al fine di assicuraretemperature superiori agli 80°C.,necessarie per un funzionamento effi-ciente della macchina refrigerata adassorbimento.

Un collettore di questo tipo è formatoda tubi in vetro trasparente di un dia-metro che varia dai 5 ai 15 cm.Ogni tubo contiene un assorbitore percatturare la radiazione solare e unoscambiatore che permette il trasferi-mento dell’energia termica. I tubi sonosotto vuoto al fine di evitare perditetermiche convettive dell’assorbitoreche riceve un trattamento selettivo alfine di evitare la radianza. Per essere efficiente il vuoto deveessere inferiore a 10-3 Pa. Un tubodiventa inutile se non è del tutto erme-tico ed è necessario cambiarlo al finedi preservare il rendimento dell’interocollettore, soprattutto per le tempera-ture elevate superiori a 60 °C.

SISTEMA AD ASSORBIMENTO

Il ciclo inizia quando il refrigeranteliquido ad alta pressione dal conden-satore passa attraverso un dispositivodi misurazione (1) nell’evaporatore abassa pressione (2) ed è raccoltonella vasca dell’evaporatore. Il trasferi-mento di calore dall’acqua raffreddataal refrigerante freddo fa evaporarequest’ultimo (2) e il vapore refrigeran-te risultante si sposta versol’assorbitore a bassa pressione (3). Lì,viene bagnato da una soluzioneassorbente di litio e di bromuro.

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Figura 2.Efficienza dei collettori solari.

Collettore solare vuoto

Collettore piano

Collettore senza vetro

Effi

cien

za %

Temperatura °C

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Questo processo non crea soloun’area di bassa pressione che deli-nea un flusso continuo di vapore delrefrigerante dall’evaporatore all’assor-bitore, ma porta anche il vapore a con-densarsi (3) in quanto libera il caloredella vaporizzazione avvenuta nell’e-vaporatore. Questo calore insieme alcalore di diluizione prodotto, in quantoil condensato del refrigerante simescola con l’assorbente, viene tra-sferito all’acqua di raffreddamento eliberato nella torre di raffreddamento.

A) Soluzione con la pompa: una solu-zione di litio e di bromuro viene rac-colta sul fondo del contenitore dell’as-sorbitore. Da qui, una pompa a solu-zione ermetica spinge la soluzioneattraverso un contenitore e lo scam-biatore di calore a fascio tubiero per ilpre-riscaldamento.

B) Generatore: dopo essere uscitadallo scambiatore di calore, la soluzio-ne diluita si muove verso la partesuperiore del contenitore. La soluzio-ne circonda un gruppo di tubi che por-tano o vapore o acqua calda. Il vaporeo l’acqua calda trasferiscono calorenella vasca della soluzione del bromu-ro di litio. La soluzione bolle, mandan-do il vapore del refrigerante versol’alto nel condensatore e lasciandodietro di sé il bromuro di litio concen-trato. La soluzione di bromuro di litioconcentrato scende verso lo scambia-tore di calore, dove viene raffreddatodalla soluzione debole pompata algeneratore.

C) Il vapore del refrigerante passa

attraverso degli eliminatori di umiditàal gruppo di tubi del condensatore. Ilvapore del refrigerante condensa suitubi. Mentre il refrigerante condensa,esso viene raccolto in un recipientesul fondo del condensatore.

D) Evaporatore: il liquido refrigerantesi muove dal condensatore nel reci-piente superiore giù versol’evaporatore nel contenitore inferiore eviene spruzzato sul gruppo dei tubi delcondensatore. A causa del vuotoestremo della pressione assoluta delcontenitore inferiore (6 mm Hg0,8kPa), il refrigerante liquido bolle a

3.9 °C, creando l’effetto raffreddante(questo vuoto è creato attraversoun’azione igroscopica, la forte affinitàche il bromuro di litio ha per l’acqua,nell’assorbitore direttamente sotto). Ilciclo ad assorbimento ad effetto singo-lo utilizza l’acqua come refrigerante e ilbromuro di litio come assorbente. E’ laforte affinità che queste due sostanzehanno l’una per l’altra che fa funziona-re il ciclo. L’intero processo ha luogo inun vuoto quasi del tutto completo.

E) Assorbitore: mentre il vapore delrefrigerante si sposta versol’assorbitore dall’evaporatore, la solu-zione forte di bromuro di litio vienespruzzata dal generatore sopra il grup-po di tubi dell’assorbitore. La soluzioneforte del bromuro di litio trasforma ilvapore del refrigerante in soluzione,creando il vuoto totale nell’evaporato-re. L’assorbimento del vapore del refri-gerante nella soluzione di bromuro dilitio genera anche del calore che vienerimosso attraverso l’acqua di raffred-damento. La soluzione ora diluita dibromuro di litio si raccoglie sul fondodel recipiente inferiore, dove fluisceverso la pompa della soluzione. Il ciclodi raffreddamento ora è completo e ilprocesso ricomincia di nuovo.

30

Figura 3.Sistema ad assorbimento.

Generare

Espandere

Evaporare

Assorbire

Condensare

Scambiatoredi calore

H2O di raffreddamento

H2O di raffreddamento

H2O raffreddata

Page 31: GREEN NEW DEAL – GREEN ECONOMY

■ LEGISLAZIONE

Revisione Regolamento F-gas –L’AREA e l’EPEE stanno lavorandoper giungere ad una posizione condi-visa riguardo la certificazione dei tec-nici frigoristi secondo quanto previstodal Regolamento sugli F-gas.Il lavoro si basa sulle osservazioni dellecriticità emerse dalle attuali disposizio-ni previste dal Regolamento, soprattut-to per quanto riguarda l’articolo 5. Inparticolare è all’esame la proposta di:• multare le aziende che intervongonosul circuito frigorifero senza esserecertificate• predisporre un registro obbligatoriodelle aziende certificate• estendere la responsabilità di verificadella certificazione ad aziende subap-paltatrici da parte di coloro che subap-paltano lavori che interessano il circui-to frigorifero• assegnare responsabilità ai distribu-tori/commercianti che possono in viaesclusiva vendere gas fluorurati adeffetto serra di assicurarsi che i clientisiano autorizzati/certificati ad interve-nire sul circuito frigorifero(Pagina 4 della Newsletter AREA n.42 suwww.associazioneATF.org)

■ AMBIENTE

Riduzione emissioni CO2 - L’UE deveridurre le emissioni di gas a effettoserra del 25% entro la fine del decen-nio, affinchè possa raggiungerel’obiettivo che si è posta entro il 2050.L’obiettivo del 25% può essere rag-

giunto se l’Unione Europea è in gradodi migliorare la sua efficienza energe-tica del 20% entro il 2020. Rimanesempre valido l’obiettivo di ridurre leemissioni del 30% se altri paesi indu-strializzati si impegneranno a perse-guire tagli simili (Pagina 4 della Newsletter AREA n. 42 suwww.associazioneATF.org)

L’ UNEP lancia un progetto per lagreen-economy – Il programmaambientale dell’ONU (UNEP) prevedelo sviluppo di un’economia a basseemissioni di carbonio, un uso efficien-te delle risorse per garantire una mag-giore crescita, maggiore occupazionee una maggiore uguaglianza socialese il 2% del PIL mondiale potrà in futu-ro essere investito nella crescitaverde. Il rapporto presenta un pianodettagliato di investimenti di 1,3 trilionidi dollari all’anno in dieci settori chia-ve: agricoltura, edilizia, energia,pesca, foreste, industria, turismo, tra-sporti, gestione dei rifiuti e dell’acqua. (Pagina 6 della Newsletter AREA n. 42 suwww.associazioneATF.org)

■ ENERGIA

Stato di fatto delle energie alternati-ve in Europa - EurObserv’ER hapubblicato il prorpio report annualeche fornisce una panoramica detta-gliata sulle capacità e sulle prestazio-ni energetiche di tutti i 27 Stati Membridell’Unione Europea per quantoriguarda tutte le tecnologie delle ener-gie rinnovabili.

Per tutti i dettagli:http://www.eurobserv-er.org/pdf/barobilan10.pdf(Pagina 7 della Newsletter AREA n. 42 suwww.associazioneATF.org)

Efficienza energetica – L’AREA hapubblicato un documento-programma-tico in cui esprime le proprie posizioniper quanto riguarda l’efficienza energe-tica nei settori della refrigerazione, delcondizionamento e dell’uso dellepompe di calore.(Pagina 3 della Newsletter AREA n. 42 suwww.associazioneATF.org)

■ AREA

Assemblea generale 2011 - L’assem-blea generale dell’AREA si svolgerà il6-7 maggio 2011 a Dundee.(Pagina 3 della Newsletter AREA n. 42 suwww.associazioneATF.org)

■ EFFICIENZA ENERGETICA

Fondi UE non utilizzati – Ammon-tano a circa 8 miliardi di euro i fondiche l’Unione Europea ha stanziato perfinanziare progetti per la riduzione deiconsumi elettrici dei Comuni e che nonsono stati ancora utilizzati. In un’intervista a Euractiv, Marie Donnelly, direttoredella Commissione europea perl’Energia, ha riconosciuto che tale è lacifra ancora disponibile per aiutare lecittà a ridurre il loro consumo di ener-gia. Considerando che l’UE ha fissatol’obiettivo di ridurre il consumo di ener-gia del 20% entro il 2020, la signora

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Speciale vicepresidenza ATF in Europa

Notizie dall’Europatratte dalle Newsletter AREA

Sintesi a cura dell’ing. FANTONI

Per gli associati ATF le notizie più significative riportate nella pubblicazione dell’AREA redatta in lingua inglese.

Page 32: GREEN NEW DEAL – GREEN ECONOMY

Donnelly stima che la riduzione realiz-zata finora si aggira tra il 9 e l’11%.L’ufficio di Ms. Donnelly terrà incontricon le agenzie energetiche europee enazionali e le autorità di gestione perstudiare il modo di cambiare i loro pro-grammi operativi. Le sfide fondamen-tali da affrontare sono come consegui-re livelli di efficienza nei diversi settoriindustriali e come sviluppare un mer-cato europeo di efficienza energeticanelle aziende. Grossi risparmi si pos-sono ottenere nel settore pubblico edin quello industriale, in particolare inedifici di grandi dimensioni.(Pagina 5 della Newsletter AREA n. 41 suwww.associazioneATF.org)

Energia intelligente – La Commissio-ne europea ha appena lanciato unnuovo invito a presentare progetti darealizzare nell’ambito della campagnaIntelligent Energy Europe. Possonorisultare interessanti per i membriAREA le seguenti tematiche:- Efficienza energetica e uso razionale

delle risorse energetiche (SAVE),che tratta come migliorare l’efficienzaenergetica; come usare in manierarazionale l’energia, in particolare neisettori dell’edilizia e dell’industria;come sostenere l’elaborazione el’applicazione di misure legislative

- Le risorse energetiche nuove e rin-novabili (ALTENER), che tratta comepromuovere le fonti di energia nuovee rinnovabili per la produzione cen-tralizzata e decentrata di elettricità, dicalore e di freddo e sostenere ladiversificazione delle fonti energeti-che; come integrare le fonti energeti-che nuove e rinnovabili conl’ambiente e nei sistemi energetici;come sostenere l’elaborazionel’applicazione di misure legislative.

Per ulteriori informazioni, consultare:http://ec.europa.eu/intelligentenergy(Pagina 6 della Newsletter AREA n. 41 suwww.associazioneATF.org)

■ AMBIENTE

Pubblicazioni – L’UNEP ha recente-mente pubblicato i seguenti lavori sulproprio sito: - Relazione del gruppo di valutazione

scientifica del 2010- Ricadute sull’ambiente dell’impoveri-

mento dell’ozono e sue correlazioni

con i cambiamenti climatici: valutazio-ne 2010

- Ricadute sull’ambiente dell’impoveri-mento dell’ozono: valutazione 2010

- Frequently Asked QuestionsLa pagina-web contenente le pubblicazioniriguardanti la salvaguardia dello strato di ozonoe la protezione dell’ambiente è:http://ec.europa.eu/clima/publications/index_en.htm(Pagina 6 della Newsletter AREA n. 41 suwww.associazioneATF.org)

■ LEGISLAZIONE

Revisione del Regolamento sugliF-gas (1) – Paiono ancora distanti leposizioni tra l’associazione europeadei costruttori EPEE e l’AREA riguar-do le modifiche da apportare alRegolamento europeo sugli F-gasper quanto attiene la pre-carica deiclimatizzatori non monoblocco. EPEEnon si trova d’accordo su quanto pro-posto dall’AREA, ma comunque desi-dera continuare il dialogo. In partico-lare è interessata a conoscere leesperienze degli installatori perquanto riguarda gli impianti non pre-caricati, le procedure esecutive, iltempo richiesto dalle varie fasi diinstallazione ed i costi che devonosostenere i clienti. Inoltre EPEE sipropone di collaborare al fine di tro-vare soluzioni alternative per garanti-re comunque professionalità nelleinstallazioni.(Pagina 3 della Newsletter AREA n. 40 suwww.associazioneATF.org)

Revisione del Regolamento sugliF-gas (2) – EUROVENT ha definitouna propria posizione ufficiale sullarevisione del Regolamento sui gasfluorurati. I punti principali della posi-zione sono: - gli Stati membri dovrebbero effettua-

re più controlli per garantire che ilregolamento sia attuato e applicato

- dovrebbe essere istituito un sistemadi sanzioni obbligatorie per quegliinstallatori non certificati che conti-nuano ad operare su sistemi funzio-nanti con HFC

- per armonizzare i requisiti di certifi-cazione per il personale e le impre-se dovrebbe essere utilizzato loStandard EN 13.313

- dovrebbe essere istituito un sistemadi registrazione obbligatorio in una

banca dati UE per le aziende certifi-cate

(Pagina 5 della Newsletter AREA n. 40 suwww.associazioneATF.org)

■ REFRIGERANTI

Eliminazione HFC - Alcuni dei princi-pali protagonisti della Grande Distribu-zione (tra cui Carrefour, Tesco e Wal-Mart) hanno annunciato l’intenzione dieliminare gradualmente a partire dal2015 gli HFC dai propri impianti persostituirli con refrigeranti naturali.(Pagina 5 della Newsletter AREA n. 40 suwww.associazioneATF.org)

Istruzioni pratiche per smaltire gliHFC – L’agenzia per l’ambiente dellaGermania ha pubblicato un aggiorna-mento delle istruzioni pratiche per eli-minare gli HFC al fine di prevenire unaumento delle loro emissioni in atmo-sfera durante tali operazioni. Inoltreincoraggia gli operatori del trasportopubblico ed i rivenditori di generi ali-mentari ad adottare sistemi di refrige-razione funzionanti con refrigerantinaturali.(Pagina 5 della Newsletter AREA n. 40 suwww.associazioneATF.org)

■ AMBIENTE

Vertice di Cancun sull’ambiente – Alvertice di Cancun sui cambiamenti cli-matici ci sono stati alcuni significativiaccordi. Si conviene che è necessarioarrestare l’aumento della temperaturadella Terra sotto i 2 °C; le parti hannoinoltre deciso di istituire un Fondoverde per fornire 100 miliardi di dollariall’anno entro il 2020 per aiutare i paesipoveri a combattere il cambiamento cli-matico; si sollecitano i paesi sviluppatia ridurre le loro emissioni del 25%-40%rispetto ai livelli del 1990 entro il 2020.Tuttavia il destino del Protocollo diKyoto (in scadenza dopo il 2012) restaincerto. Infatti, sembra difficile raggiun-gere un consenso su un secondoperiodo di impegno dopo Kyoto.Canada, Giappone e Russia si rifiutanodi firmare una continuazione di Kyotoche non impegni gli Stati Uniti o le gran-di economie emergenti come Cina eIndia a ridurre le proprie emissioni.(Pagina 4 della Newsletter AREA n. 40 suwww.associazioneATF.org)

32

Page 33: GREEN NEW DEAL – GREEN ECONOMY

33

Rilevatore di perditaLa perdita non può essere prevenutaper mezzo dei metodi di rilevamentodel refrigerante, ma essi generalmen-te aiutano ad assicurare che le perditepiù piccole non diventino perdite piùgrandi. Diverse tipologie di controllodelle perdite sono disponibili.

Metodi alternativi di giunzioneÈ risaputo che i convenzionali attacchifilettati possono facilmente generareperdite. Infatti è preferibile usare rac-cordi eseguiti mediante brasatura,qualche volta è necessario e correttoanche eseguire connessioni meccani-che, oppure ci sono casi in certe cir-costanze in cui bisogna evitare l’uso dibrasature e fiamma. In questi casi, sipotrebbero considerare altre opzioni.Come ad esempio le 3 seguenti:

Raccordo a pressione(anello di bloccaggio “lok-ring”)Quando la brasatura non è possibile,questo metodo può essere una opzio-ne molto resistente e affidabile perl’unione di tubi e per realizzare con-nessioni d’accesso al sistema.Richiede l’uso di speciali strumenti amano e componenti collegati (solita-

mente da 1.6 mm a 35 mm di diame-tro esterno nominale), ed è quindiapplicabile alla maggior parte dellarefrigerazione domestica e piccolacommerciale e nei sistemi d’aria con-

dizionata.Sono disponibili diverse regolazioniche includono adattatori, gomiti, con-nessioni a T, riduttori, valvole e filtri-essiccatori

“Euro-flare”Il cosiddetto “Euro-flare” è conosciutoanche come “dado a saldare” e “spi-notto da brasare”. È una possibileopzione, soprattutto quando sononecessarie connessioni filettate (peresempio, per i condizionatori d’ariaesterno/interno, aspiratori/ condottidel liquido).Questi sono giunti a cartella che con-

sistono di un adattatore a brasare(raccordi di tubi), dadi e giunti di rame.Nel caso di riparazione solo il giunto dirame deve essere cambiato. Sonoprovvisti di una varietà di raccordi dif-ferenti.

Giunto con tondino a compressio-ne (Swagelock)Raccorderia con tondino a compressio-ne, sono giunti meccanici permanenti.Essi lavorano sulla base di compres-sione e indurimento metallico deimateriali nel dado nel tubo, che forni-sce un giunto con tenuta al gas e resi-stente alle vibrazioni. Si usano normal-mente con sistemi ad alta pressione esono considerate altamente affidabili.

Speciale refrigeranti naturali

Gli standard di sicurezzadei refrigeranti idrocarburi HC

DANIEL COLBOURNE

GIZ-Proklima: “Guideline for the safe use hydrocarbon refrigerants”More information: www.gtz.de/proklima

Questo argomento verrà discussonella prossima

14ª Conferenza Europea10-11 giugno Politecnico di Milano

Page 34: GREEN NEW DEAL – GREEN ECONOMY

LIMITI DI CARICADI REFRIGERANTE

Il limiti della quantità di carica di refri-gerante sono indicati in un numero didifferenti standard, e siccome i requi-siti tra questi standard variano, questasezione intende fornire una lista diquei requisiti:• EN 378• EN/IEC 60335-2-24* EN/IEC 60335-2-40• EN/IEC 60335-2-89In generale, la massa di refrigeranteHC in un singolo circuito refrigerante èlimitata, secondo il tipo di sistema , iltipo di locazione e la misura dello spa-zio, particolarmente rispetto alle areeoccupate.Per le installazioni negli spazi occupa-ti da persone, la grandezza minimadel locale deve essere specifica per laquantità di carica di un determinatocircuito di refrigerante.Si applicano due restrizioni alle quan-tità di carica di refrigerante:• La prima è la carica “massima” (Mmax)che è una funzione del tipo di locazio-ne e dell’occupazione (o meno).• La seconda è la carica “permessa”(Mal) che è una funzione della misuradell’area (occupata) in cui si potreb-bero verificare delle perdite di refrige-rante.La quantità di carica permessa si basasolitamente sull’ipotesi che nel casopeggiore, un circuito perderà quasiimmediatamente l’intera carica di refri-gerante in uno spazio, e, siccome ilvapore è più denso dell’aria, si stratifi-cherà parzialmente verso il basso -quindi la carica permessa normal-

mente tiene conto di un margine del20% di sicurezza. (In certi casi, questomargine di sicurezza è esteso a fatto-ri che sono al di sotto del 5%). D’altraparte, i valori di carica massima sonostati scelti su basi di massime arbitra-rie, avendo poca o per nulla base tec-nica, sebbene si possa notare unagenerale corrispondenza tra la caricapiù bassa, il numero e la vulnerabilitàdegli occupanti.Nel caso di sistemi posizionati sotto illivello del suolo, un valore comune èapplicato sulla base che è difficile peril vapore più denso dell’aria disperder-si verso l’alto.In generale, i refrigeranti idrocarburiHC dovrebbero essere usati in sistemisigillati solamente con cariche ristretteo altrimenti in categorie di occupazio-ne dove sono presenti solamente icomponenti competenti dello staff.In ogni caso la carica di refrigerante inun sistema con la parte contenente unqualsiasi tipo di refrigerante situatasotto il livello del suolo è limitata a nonpiù di 1.0 kg. I sistemi sigillati con cari-ca di refrigerante di 4 X limite inferiore

di infiammabilità LFL(per esempio, 4 X0.038=0.15 kg per R290) o menopotrebbero essere posizionati in qual-siasi luogo o categoria di occupazio-ne, nel caso di assenza di fonti di igni-zione connesse al sistema di refrige-razione (valori LFL sono forniti nellatabella 1 per i più comuni refrigerantiHC).La seguente sezione fornisce unadescrizione delle restrizioni in caricadi refrigerante, secondo la categoria dioccupazione, A, B, C, e anche secon-do il posizionamento del sistema edelle sue parti:• Interi sistemi all’interno di uno spaziooccupato da persone che non sia unasala macchine.• Compressori o ricevitori di liquido inuna sala non occupata da macchine oall’aria aperta• Tutte le parti che contengono refrige-rante in una sala non occupata damacchine o all’aria aperta.• Interi sistemi all’interno di una spe-ciale recinzione costruita e ventilata.

Categorie di occupazioneL’identificazione del tipo di occupazio-ne è critica per quello che riguarda ladeterminazione della misura dellacarica massima di refrigerante.Questo perché in alcuni luoghi, glioccupanti potrebbero non essere aconoscenza della posizione delle usci-te di emergenza o potrebbero trovaredifficile uscire dall’edificio in caso diemergenza, mentre in altri luoghi, glioccupanti potrebbero essere ben con-sapevoli delle procedure di emergen-za. Le considerazioni in materia disicurezza nei sistemi di refrigerazionetengono conto del luogo, del numerodi persone che lo occupano e dellecategorie degli occupanti.La massima quantità di refrigerante

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Tabella 1.Limiti di infiammabilità e Limiti Effettivi di molti Refrigeranti HC.

Valore

Limite inferioredi infiammabilità

Limite effettivo (kg/m3)

R600a

(kg/m3) 0.043 0.038 0.043 0.040 0.038

1.80 2.10 2.50 1.95 2.15

0.008 0.008 0.008 0.008 0.008

Densitò di vapore (kg/m3)*

Basato sul 50% di R290 e il 50% di R600a composizione molareBasato sul 94% di R290 e il 6% di R170 composizione molare*Ad una pressione atmosferica standard (101.325 kPa) e 21°C

2.48 1.86 1.77 2.17 1.82

(%)

R290 R1270 R290/R600

R290/R170

Page 35: GREEN NEW DEAL – GREEN ECONOMY

permessa (per il circuito refrigerante)è in funzione di queste condizioni.Quindi, le restrizioni della misura mas-sima di refrigerante descritte sonolimitate secondo le categorie di occu-pazione, A, B o C:• Categoria A: occupazione generale,per niente limitata – residenze e luoghipubblici dove è improbabile che le per-sone siano consapevoli dei rischi deirefrigeranti• Categoria B: occupazione sorveglia-ta – ristretta a un certo numero di per-sone, alcune delle quali sono consa-pevoli che il sistema è caricato con unHC.• Categoria C: occupazione con unaccesso solo autorizzato – dove lavo-ra personale addestrato che dovrebbeessere in grado di maneggiare il refri-

gerante o almeno dovrebbe essere aconoscenza delle procedure di emer-genza.Se c’è la possibilità della presenza dipiù di una categoria, si applicano irequisiti più severi, ad es., viene scel-ta la categoria A a favore della cate-goria B, o la categoria A a favore dellacategoria C. Comunque, se i luoghioccupati sono isolati, ad es. sezioni,piani o soffitti chiusi ermeticamente,allora si applicano i requisiti della sin-gola categoria di occupazione.

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Tabella 2.Tipi di occupazione ed esempi

Occupazione Descrizione Esempi

Categoria A

Stanze, parti di edifici, o altre ubicazioni dove lepersone possono dormire, dove le persone sonolimitate nei loro movimenti o dove il numero delle

persone presenti non è controllato o al quale qualsiasipersona ha l’accesso senza essere personalmente

informata delle precauzioni per la sicurezza personale.

Ospedali, prigioni, case di cura,teatri, supermercati, stazioni, hotel,sale di lettura, residenze, ristoranti,

piste di pattinaggio, veicolipasseggeri, etc.

Categoria B

Stanze, parti di edifici o edifici, dove possono riunirsisolo un limitato numero di persone, alcune delle quali

sono state opportunamente informate con delle generaliinformazioni sulla sicurezza.

Uffici, laboratori, luoghi di lavoro,industrie in generale, etc.

Categoria C

Stanze, parti di edifici, edifici dove hanno accesso solole persone autorizzate e che non sono aperti al

pubblico e le persone autorizzate devono essereinformate delle generali precauzioni di sicurezza dello

stabile.

Aree non pubbliche neisupermercati, celle frigorifere,strutture industriali, raffinerie,

industrie come quelle chimiche,alimentari, di congelati e gelati.

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Page 36: GREEN NEW DEAL – GREEN ECONOMY

36

INTRODUZIONE

Soddisfare le richieste del clientesignifica realizzare un impianto dicondizionamento che permetta diottenere specifiche caratteristichedell’aria rispettando determinate con-dizioni (di costi, di rumorosità, didimensioni, ecc.).Affinchè tale obiettivo sia perseguibileè necessario porre attenzione ai sin-goli componenti che una volta assem-blati andranno a costituire l’impiantonel suo complesso.In caso contrario il non rispetto dellespecifiche emerse dalla fase proget-tuale può portare a conseguenze chesi possono facilmente ripecuotere sualtri componenti in una sorta di reazio-ne a catena.Il coinvolgimento di un numero eleva-to di componenti in questo nonrispetto delle caratteristiche preventi-vate causa cattivi funzionamenti del-l’impianto le cui problematiche risulta-no essere, a lavoro ultimato, di difficiledeterminazione data la complessitàche caratterizza normalmente unimpianto di condizionamento di dimen-sioni medio-grandi.Al fine del raggiungimento delle carat-teristiche richieste dal cliente risultaimportante anche coinvolgere, dalpunto di vista informativo, il fornitoredelle singole apparecchiature che, inmaniera immediata ma anche attra-verso il servizio post-vendita, è ingrado di fornire un supporto nell’attua-zione delle scelte più adeguate per ilconseguimento dello scopo.

IL PROBLEMADELLA COMPLESSITÀ

L’installazione di un ventilconvettore èun’operazione relativamente sempliceche richiede una buona perizia daparte dell’idraulico, se l’alimentazioneè ad acqua, oppure del frigorista, se labatteria di scambio è ad espansionediretta.Anche la scelta del ventilconvettorepiù idoneo ad un dato ambiente puòrisultare facile, se vengono presiattentamente in considerazione tutti ifattori che vanno ad influire sulle pre-stazioni dell’impianto, non da ultimose viene anche attentamente esami-nato l’insieme di tutti di i ventilconvet-tori che devono essere installati nelloro complesso. A prima vista un ventilconvettore è uninsieme molto semplice di componen-ti assemblati tra loro. Ma la scelta, ladislocazione e l’installazione sonopassaggi che devono essere attenta-mente valutati se si desidera chel’impianto di condizionamento, unavolta messo in funzione, soddisfi irequisiti richiesti dal cliente. In casocontrario è possibile che si presentinovari e numerosi problemi la cui solu-zione non risulta di facile attuazionedato che molte sono le variabili cheentrano in gioco: così, quando si deveprendere in considerazione l’insiemecomplessivo delle unità installate in undato ambiente anche un problema diapparente scarsa rilevanza può dareluogo ad una moltitudine di interroga-tivi poichè la sua determinazionerichiede di dover prendere in esame

Speciale corso di climatizzazione

Principi di basedel condizionamento dell’aria121ª lezioneLa definizione delle caratteristichedelle unità a ventilconvettore

(Continua dal numero precedente)PIERFRANCESCO FANTONI

CENTOVENTUNESIMA LEZIONEDI BASE SUL CONDIZIONAMENTODELL’ARIAContinuiamo con questo numero ilciclo di lezioni di base semplificateper gli associati sulcondizionamento dell’aria, così comeda più di 13 anni sulla nostra stessarivista il prof. Ing. PierfrancescoFantoni tiene le lezioni di base sulletecniche frigorifere. Vediwww.centrogalileo.it.Il prof. Ing. Fantoni è inoltrecoordinatore didattico e docente delCentro Studi Galileo presso le sedidei corsi CSG in cui periodicamentevengono svolte decine di incontri sucondizionamento, refrigerazione eenergie alternative.In particolare sia nelle lezioni in aulasia nelle lezioni sulla rivista vengonospiegati in modo semplice ecompleto gli aspetti teorico-praticidegli impianti e dei loro componenti.

È vietata la riproduzione dei disegni suqualsiasi tipo di supporto.

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molti fattori a causa della complessitàdei componenti l’impianto e dellenumerosità delle interrelazioni che esi-stono tra di essi.La problematicità del corretto funzio-namento dell’impianto non è datadalla somma delle problematiche cuipuò andare incontro ogni singolaunità, ma è ben superiore.La soluzione di un problema moltevolte si ottiene compromettendo,anche solo in parte, le prestazioni e/ol’efficienza dell’impianto stesso.Per tale ragione è importante evitare dicommettere errori nelle fasi che prece-dono l’assiemaggio definitivo dell’im-pianto: un impianto pensato ed esegui-to bene fin dall’inizio è un impianto chenon darà problemi durante tutta la suavita lavorativa.

L’INTERFACCIACON IL FORNITORE

L’ottenimento di un buon risultato fina-le dipende anche da come si riesce adinteragire con il fornitore dei singolicomponenti che poi verranno assem-blati per costituire l’impianto di condi-zionamento. Risulta fondamentale fornire una det-tagliata e minuziosa descrizione diogni componente e delle rispettivecaratteristiche tecniche.Per tale ragione va compilato un rap-porto d’ordine in cui vengono elencatele specifiche che si desiderano inmodo tale che, poi, una volta assem-blato il tutto, ogni componente sia ingrado di fornire le prestazioni deside-rate. Ma ciò non basta.Talvolta può essere necessario modifi-care in corso d’opera la tipologia dicomponenti o le loro caratteristiche inquanto le richieste iniziali non posso-no essere soddisfatte dal fornitore, inquanto soggette a condizioni tropporestrittive. Il tipico caso che si presen-ta è quello in cui risulta troppo com-plesso realizzare operativamente edal punto di vista pratico le condizio-ni emerse dalla fase teorica di pro-gettazione.La soluzione che si cercherà di adot-tare, allora, pur non essendo quellaottimale pensata inizialmente, dovràconsentire la migliore approssimazio-ne possibile alle condizioni ideali conla consapevolezza che comunque

essa potrà avere delle ripercussioni alivello di risultati complessivi finali difunzionamento dell’impianto.Sono diversi gli aspetti-chiave che con-corrono a formare l’intero progetto:• le condizioni di progetto della stanzao dello spazio che si vuole condizio-nare;• i carichi termici in relazione alladestinazione d’uso, ai macchinari edai livelli di occupazione preventivati;• le limitazioni e le restrizioni cuil’impianto di condizionamento devesottostare, soprattutto dal punto divista architettonico ma anche del lay-out;• tutte le specifiche condizioni cheriguardano il campo di lavoro dell’im-pianto come, ad esempio, le portate diacqua, le perdite di carico lungo letubazioni, i volumi d’aria previsti, lecaratteristiche dei ventilatori, ecc.;• le eventuali limitazioni derivanti dalladestinazione d’uso dei locali, come ad

esempio i livelli di rumore ammissibilidurante il funzionamento dell’impiantoo possibili particolari necessità delletemperature di distribuzione dell’aria.Il raggiungimento delle caratteristichedesiderate e dei parametri di funzio-namento prefissati si ottiene ancheappoggiandosi, all’occorrenza, al ser-vizio post-vendita che la maggiorparte delle aziende costruttrici mette adisposizione dei propri clienti.La tabella 1 riporta un esempio dialcune delle caratteristiche che èbene specificare per definire concompletezza l’ordine di una unità aventilconvettore da installare a soffittoo a muro.Anche tutte le eventuali particolaritàcostruttive devono essere ben eviden-ziate fin dal principio in modo da poterottenere un prodotto rispondente alleproprie esigenze.

Tabella 1.

Caratteristichegeometriche e funzionali

Caratteristichedello scambiatorecaldo e freddo

Ventilatori

Regolazione

Aria

LarghezzaAltezzaProfonditàEventuali restrinzioni dimensionaliPosizione comandi (destra/sinistra)Numero di bocchette

Modalità di eliminazione della condensadalla batteria di scambio

Tipo di posizione attacchi idraulici o frigoiferiNumero di fileNumero di ranghiTipo di aletteAlimentazione ad acqua/espansione direttaTemperature di lavoroNumeroTipologiaTipo di alimentazione elettricaVelocitàRumorositàTipo di controlliUnità master/slave/singolaTipo di interfaccia con l’utenteCaratteristiche dell’aria di ripresaCaratteristiche dell’aria di rinnovoCaratteristiche dell’aria di mandata

Eventuali restrinzioni dovute alla destinazioned’uso dei locali

Pressione statica esternaTipo di filtro

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Speciale attrezzatura per i soci ATF

Good practicesnella refrigerazione(PARTE QUINTA)

ROLF HUEHREN

GIZ Proklima: “Good Practices in Refrigeration”More information: www.gtz.de/proklima

ASSEMBLARE UN SISTEMA DI REFRIGERAZIONE

Questa parte fornisce un know how dettagliato suimoderni servizi professionali e di manutenzione deisistemi di refrigerazione, includendo sistemi di assem-blaggio e di installazione.Inoltre, la pratica fornisce tecniche come la curvatura,la svasatura, la saldatura, la pressatura dei tubi richie-ste nella riparazione dei sistemi domestici di refrigera-zione e d’aria condizionata.Questo è importante soprattutto per i sistemi che con-tengono refrigeranti idrocarburi infiammabili che devo-no essere trattati con estrema attenzione.

PREFAZIONE

Oltre all’installazione dei principali componenti dei sistemi direfrigerazione, la pulizia dei tubi per la refrigerazione deveessere eseguita in modo perfetto e corretto.I tubi più comuni che troverete sui sistemi di refrigerazionesono fatti di rame. Si misura con il diametro esterno e vienevenduto in barre di lunghezza dai 5 ai 6 m (da 16 a 20 piedi)in rame crudo in verghe, mentre le bobine da 15 a 50 m (50a 165 piedi) in rame ricotto più morbido.

Ci sono appunto due tipi di tubazioni in rame:• Rame duro (rame crudo)• Rame morbido (rame ricotto)

Le tubazioni progettate e preparate in rame vengono impie-gate in modo particolare nel campo della refrigerazione per-ché possono essere usate con pressioni molto alte. Il pro-duttore sigilla entrambi i lati per prevenire contaminazioni conl’umidità o polvere, etc.

Rame ricottoTubo di rame morbido, flessibile ed è molto più versatilerispetto a quello duro. Ha diverse lunghezze che si possoarrotolare e richiede alcuni raccordi per prevenire la possibi-lità di perdite. Grazie alla sua natura completamente flessibi-

Figura 1. Confronto rame ricotto e crudo.

Tabella 1. Standard europeo di rame morbido (ricotto).

La tabella sotto mostra le più comuni misure di tubazioni:

Bobine di rame (ricotto)Pollici

Diametro Lunghezza (m) Spessore (mm)3/16” 50 1 4 mm 25 11/4” 30 1 6 mm 25 15/16” 50 1 8 mm 25 13/8” 30 1 10 mm 25 11/2” 30 1 12 mm 25 15/8” 30 1 15 mm 25 13/4” 15 1 16 mm 25 17/8” 15 1 18 mm 25 1

22 mm 25 1

Diametro Larghezza (m) Spessore (mm)

Bobine di rame (ricotto)Metrico

le può essere posizionato e prendere forma facilmente, per-mettendo anche di guadagnare tempo.

Rame crudoLe tubazioni in rame crudo sono rigide e si identificano conmisure e nomi. Questo tipo di tubazioni rendeun’installazione più pulita, ma richiede più tempo ed è più dif-ficile da installare rispetto alle tubazioni con rame ricotto. Habisogno di un minore supporto meccanico per essere messain posizione, rispetto al rame ricotto.

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Tabella 3. Standard europeo di rame crudo (duro).

Rame crudo lunghezza linearePollici

Diametro Lunghezza (m) Spessore (mm)1/4” 4 o 5 1 6 mm 5 13/8” 4 o 5 1 8 mm 5 11/2” 4 o 5 1 10 mm 5 15/8” 4 o 5 1 12 mm 5 13/4” 4 o 5 1 15 mm 5 17/8” 4 o 5 1 16 mm 5 11” 4 o 5 1 18 mm 5 1

11/8” 4 o 5 1 22 mm 5 113/8” 4 o 5 1.24 28 mm 5 1.515/8” 4 o 5 1.24 35 mm 5 1,521/8” 4 o 5 1.65 42 mm 5 1,525/8” 4 o 5 2.10 54 mm 5 231/8” 4 o 5 2.50 64 mm 5 235/8” 4 2.50 76 mm 5 241/8” 4 2.50 89 mm 5 2

108 mm 5 2.5

Diametro Larghezza (m) Spessore (mm)

Rame crudo lunghezza lineareMetrico

Tabella 4. Standard americano USA di rame crudo (duro).

Rame crudo lunghezza linearePollici

Diametro Lunghezza (piedi) Spessore (mm)3/8” 16.4 0.76 15/8” 16.4 1.531/2” 16.4 0.89 21/8” 16.4 1.785/8” 16.4 1.02 25/8” 16.4 2.033/4” 16.4 1.07 31/8” 16.4 2.297/8” 16.4 1.14 35/8” 16.4 2.5411/8” 16.4 1.21 41/8” 16.4 2.7913/8” 16.4 1.40

Diametro Lunghezza (piedi) Spessore (mm)

La capacità refrigerante del sistema è influenzata dallacaduta di pressione nelle tubazioni di lavoro. Tale perdita dipressione non causa solamente una diminuzione di capa-cità di raffreddamento, ma anche un aumento del consumoenergetico da parte del compressore.

La dimensione del sistema di tubazioni è caratterizzato daiseguenti fattori:

- Caduta di pressione- Velocità del flusso - Ritorno dell’olio

Per il montaggio del sistema di refrigerazione scelto (unitàdimostrativa) si sono presi in considerazione i seguenti dia-metri di tubazione:

- Tubo d’aspirazione 10 mm- Tubazione del liquido 6 mm

Tabella 2. Standard americano USA di rame morbido (ricotto). Tabella 5. Lista completa dei materiali (parti usate o simili).Bobine di rame morbido (ricotto)

PolliciDiametro Lunghezza (piedi) Spessore (mm)

1/8” 50 0.76 5/8” 50 0.893/16” 50 0.76 3/4” 50 0.891/4” 50 0.76 7/8” 50 1.145/16” 50 0.81 11/8” 50 1.213/8” 50 0.81 13/8” 50 1.401/2” 50 0.81 15/8” 50 1.52

Diametro Lunghezza (piedi) Spessore (mm)

PROGETTAZIONE E CRITERI DI SELEZIONE DEL SISTEMA

Item(elemento)

1 1 Pezzo Unità ermetica dicondensazione

Danfoss SC 15GXT2

RefrigeranteHFC-R134aCapacità di

refrigerazione-5 °C/830W

Potenzad’ingresso 600W230v/1Ph/50Hz

HxWxD/mm296x333x451Peso 21.6 Kg

2 1 Pezzo Evaporatore

Kueba DFA 031RefrigeranteHFC-R134a Capacità di

refrigerazione-5 °C/900W

Superficie 4.9 m2

Ventilatore230V/1Ph/50Hz/29W

HxWxD/mm165x580x510Peso 10 Kg

3 1 PezzoValvola

espansionetermostatica

Danfoss TN 23/8” entrata1/2”uscita

4 1 Pezzo

Valvolaespansione

termostatica conequalizzatore

interno

DanfossMisura 01

5 1 Pezzo Filtro essiccatore DanfossDML

6 mm/1/4”maschio svasato

x 6 mm/1/4”maschio svasato

6 1 Pezzo Spia di livello DanfossSGN

6 mm/1/4”maschio svasato

x 6 mm/1/4”femmina svasata

7 1 Pezzo Valvolasolenoide

DanfossEVR 3

6 mm/1/4”maschio svasato

x 6 mm/1/4”maschio svasato

8 1 Pezzo Tubo capillaretermostato

DanfossKP 62

Gammatemperatura

-40 °C a 65 °C

9 1 Pezzo Doppiopressostato

DanfossKP 15

LP-0.7 a 4 barHP-8 a 32 bar

10 5 m Tubo di ramericotto

Tubazione delliquido 6 x 1 mm/ 1/4”

11 5 m Tubo di ramericotto

Tubod’aspirazione 10 x 1 mm/3/8”

12 3 Pezzo Manicottiin ottone

10 mm/3/8”5/8” UNF

13 6 Pezzo Dado in ottoneSAE per manicotto

10 mm/3/8”5/8” UNF

14 1 Pezzo

Dado in ottone Valvola adespansione

uscita

foro 1/2”/10 mm 3/4” UNF

15 1 PezzoDado in ottonead espansione

in entrata

foro 3/8”/6 mm 5/8” UNF

16 2 Pezzo

Dado in ottoneSAE/filtro

essiccatoree spia di livello

foro 1/4”/6 mm 7/16” UNF

17 2 PezzoDado in ottone

SAE/valvolasolenoide

foro 1/4”/6 mm 7/16” UNF

Quantità Unità Parte Riferimento Dimensioni/Gamma

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18 1 Pezzo

Raccordo a T in ottone forgiatocon spina della

valvola/dimensionievaporatore

tubo 3/8”7/16”UNF

19 1 PezzoInterruttore

principale conscatola

Moeller-SVB 230V/1PH/50 Hz

20 1 Pezzo Indicatore luce Verde 230V/1PH/50 Hz

21 1 Pezzo Indicatore luce Rossa 230V/1PH/50 Hz

22 1 Pezzo Box cavo diconnessione

Hensel D90455 entrate 98x98x58 mm

23 6 m Cavo elettricoflessibile 3 x1.5 mm2

24 40 Pezzo Cavo fastener

25 10 Pezzo Clips tubo di rame 6 mm/1/4”

26 10 Pezzo Clips tubo di rame 10 mm/3/8”

27 1 Pezzo Piastra forata(metallo) 500 x 800 mm

28 50 Pezzo Vite da lamiera

29 8 m Punzonatrice 36 x 36 mm

30 2 Pezzo Piedistallo 36 x 36 mm

31 4 Pezzo Angolo 45°

32 2 Pezzo Angolo struttura

33 18 Pezzo Set viti telaio M8 x 40 mm

Item(elemento)

Quantità Unità Parte Riferimento Dimensioni/Gamma

� Compressore ermetico� Tubo di scarico� Condensatore refrigerante� Ricevitore refrigerante� Connessione servizio� Valvola d’arresto� Tubo liquido refrigerante Filtro essiccatore Spia del refrigerante

� Valvola solenoide� Valvola ad espansione

termostatica Tubo capillare con sensore� Evaporatore del refrigerante� Connessione di servizio� Condotto di aspirazione� Valvola d’arresto� Connessione di servizio

Figura 2. Schema di un sistema refrigerante.

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����

Figura 3. Lo schema elettrico.

L Collegamento elettr. ”fase”N Collegamento elettr. “cavo neutro”S1 Interruttore principale (on-off)TC TermostatoY1 Valvola solenoideLP Interruttore bassa pressioneHP Valore soglia alta pressioneM1 Motore della ventola del condensatoreM2 Motore della ventola dell’evaporatoreOP Protezione sovraccarico (compressore)RW Avvolgimento di marcia(compressore)sW Avvolgimento d’avviamento (compressore)M3 Compressore refrigeranteSR Relè d’avviamentoUR Resistore in derivazioneC1 Condensatore di avviamentoC2 Condensatore di marciaH1 Indicatore di luce “funzionamento” verdeH2 Indicatore luce “alta pressione” rosso

PRINCIPALI COMPONENTI PER L’ASSEMBLAGGIO DI UN SISTEMA

Figura 4. Unità di condensazione.

Figura 5. Evaporatore.

Ermetica

Refrigerante HFC-R134aVoltaggio 230V/1Ph/50HzCapacità di refrigerazione 875Wto -5°c/.temperatura ambiente 32 °CTemperatura massima ambiente 43 °C

Aerazione forzata

Refrigerante HFC-R134aVoltaggio 230V/1Ph/50HzCapacità di refrigerazione 950 Wto -5°C1 ventilatore /29WSuperficie 4.9 m2

Spaziatura lamella 4.2 mm

230V/1Ph/50 Hz

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Figura 6. Schema circolazione aria nell’evaporatore.

Figura 7. Valvola ad espansione termostatica.

Con equalizzazione internaRefrigerante HFC-R134aConnessione cartella/cartellaMisura interna 1/4” (6 mm)Uscita 1/2” (12 mm)

Figura 8. Valvola solenoide.

Valvola solenoideChiusura normale (NC)Refrigeranti: CFC, HCFC, HFCEntrata/uscita 1/4”/ 6 mmMin. apertura pressionedifferenziale 0.0 bar Collegamenti tramite saldaturao brasatura

Figura 9. Filtro essiccatore.

Ottimizzato per refrigeranti HFCCollegamenti tramite brasatura o saldaturaEntrata/uscita 1/4” /6 mm SAE

Figura 10. Vetro-spia.

Con indicatore colorato per umiditàpresente nel refrigeranteTemperatura ambiente:-50 °C a +80 °CPressione massima di lavoro: 35 barEntrata/uscita 1/4”/6 mm SAE

Figura 11. Termostato.

Con tubo capillareTemperatura ambiente-40 °C a 65 °C

Figura 12. Interruttore doppio di pressione.

LP-0.7 a 4 barHP-8 a 32 bar

Figura 14. Sistema di refrigerazione (vista frontale).

• Tagliare la fustellae assemblare iltelaio

• Installare,posizionare edisporre ad angolo

• Collocarel’evaporatore

• Collocare l’unitàcondensante

Figura 13. Interruttore generale.

Con scatola230V/1Ph/50Hz

(foto per gentile concessione di Moeller GmbH)

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Figura 15. Sistema di refrigerazione (vista posteriore).

• Sezionedell’evaporatore

• Installare una piastrametallica perforata

Figura 18. Componenti del circuito refrigerante.

Installare icomponenti delcircuito refrigeranteinclusa la rete delletubazioni

• Elettrovalvola

• Bocchettone(esempio)

• Vetro-Spia

• Filtro disidratatore

Figura 16. Evaporatore in dettaglio.

• Installazione dellaValvola di espansionecon ugello • Ugello inseritoe bocchettone fisso• Sensore di temperatura con tubocapillare• Raccordo a Tin ottone conconnessione al centrodella valvola sullalinea di aspirazione(uscitadell’evaporatore)

Figura 17. Doppio pressostato di alta e bassa, vista in dettaglio.

Installare unpressostato doppioper il controllo dellapressione alta ebassa

• Pressostato doppio

Riferimenti: Curvatura del tubo di rame, Saldatura, Svasatura

Figura 19. Componenti elettrici

Installarei componenti elettrici

• Termostato

• Interruttore generale

• Scatola diconnessione dei cavi• Installare e fissareil cavo elettrico

Figura 19. Installazione delle rimanenti tubazioni

Installare le rimanentitubazioni

• Linea di aspirazione

• Linea del liquido

• Tubi di processo per ildoppio pressostato

Riferimenti: Curvatura del tubo di rame, Saldatura, Svasatura

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Di seguito alcuni punti essenziali delRegolamento (CE) N. 303/2008:

Articolo 1 – OggettoIl presente regolamento stabilisce irequisiti minimi per la certificazione dicui all’articolo 5 del Regolamento CE n.842/2006 per quanto concerne leapparecchiature fisse di refrigerazionee di condizionamento d’aria e le pompedi calore contenente taluna gas fluoru-rati (PATENTINO FRIGORISTA).

Articolo 2 – Campo di applicazione1 - Il presente regolamento si applica

al personale che svolge le seguen-ti attività:a. Controllo delle perdite di applica-zioni contenenti almeno 3 kg di gas

o 6 kg se impianti ermeticamentesigillati.b. Recupero.c. Installazione.d. Manutenzione o riparazione.

2 - Si applica alle imprese che svolgo-no le attività di installazione omanutenzione.

3 - Non si applica alle attività inerentialla fabbricazione e alla riparazioneeffettuata nel luogo di produzionedelle apparecchiature fisse di refri-gerazione e di condizionamentoaria.

Articolo 5 – Certificati rilasciati alpersonale1 - Un organismo di certificazione (isti-

tuito dalla legislazione e regola-

mentazione nazionale) rilascia uncertificato al personale che hasuperato un esame teorico e prati-co organizzato da un organismo divalutazione e incentrato sulle com-petenze e sulle conoscenze mini-me indicato nell’allegato per lerispettive categorie.

2 - Il certificato contiene almeno i se-guenti dati:a. Nome dell’organismo di certifica-zione, nome completo del titolare enumero di certificato.b. Categoria di certificazione delpersonale I, II, III, IV e le relativeattività che il titolare del certificatoè autorizzato a svolgere.c. Data di rilascio e firma di chi rila-scia il certificato.

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Speciale attrezzatura per i soci ATF

Attrezzatura necessariaal Tecnico del Freddoin previsione del prossimoPatentino per Frigoristi

SERGIO MOZZATO

WIGAM

TABELLA RIASSUNTIVA CATEGORIE DI CERTIFICAZIONE DEL PERSONALE I, II, III, IV

CATEGORIE

Controllo perdite degliimpianti di refrigerazione,

condizionamento epompa di calore senza

entrare nel circuitofrigorifero.

Recupero dagli impiantidi refrigerazione,

condizionamento epompa di calore.

Manutenzione eriparazione degli impianti

di refrigerazione,condizionamento epompa di calore.

Installazione di impiantidi refrigerazione,

condizionamento epompa di calore.

I Può effettuare tutte le operazioni.

II Può effettuare questaoperazione.

Può effettuare queste operazioni per impianti con meno di 3kg di carica di gasrefrigerante ad effetto serra (6kg per impianti sigillati ermeticamente).

III Non può effettuarequesta operazione.

Può effettuare questaoperazione per impianti

con meno di 3kg di caricadi gas refrigerante adeffetto serra (6kg se

sigillati ermeticamente).

Non può effettuare queste operazioni.

IV Può effettuare questaoperazione. Non può effettuare queste operazioni.

ATTIVITÀ DEL TECNICO DEL FREDDO

Da Regolamento (CE) N. 303/2008del 02/04/2008 della Commissione Europea

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Articolo 6 – Certificati provvisoririlasciati al personale1 - Gli stati membri possono applicare

un sistema di certificazione provvi-soria per il personale.Tali certificati provvisori scadono al

più tardi il 4 luglio 2011.2 - Il personale in possesso di un atte-

stato rilasciato nell’ambito deisistemi di qualificazione vigenti perle attività è considerato titolare delcertificato.

3 - Al personale che possiede un’espe-rienza professionale nella attivitàcorrispondenti alle categorie di cuiall’articolo 4, paragrafo 2 è rilasciatoun certificato provvisorio da un entedesignato dallo stato membro.

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Riportiamo alcune parti di esami T (teorici), P (pratici) che devono essere sostenuti dagli installatori al fine di ottenere lecategoria di certificazione I, II, III, IV secondo il CE N. 303/2008.

Test tenuta con impiantoin pressione d’azotoIl kit azoto riportato in figura sia nel for-mato con bombola d’azoto da 1 lt che5 lt serve per verificare che l’impiantonon presenti perdite.Il test consiste nel pressurizzare l’im-pianto partendo dalla pressione mini-ma fino al raggiungimento della pres-sione test fornita dal costruttore.

Utilizzabile per:- Controllo perdite in pressione dei si-stemi HVAC & A/C

- Lavaggio sistemi HVAC & A/C

- Flussaggio durante saldatura in si-stemi HVAC e A/C

- Verifica taratura pressostati- Verifica taratura manometri

Caratteristiche tecniche:- riduttore azoto “Heavy Duty”- pressione ingresso 20 MPa- pressione uscita 0,05 – 4,8 MPa- attacco 1/4 SAE- Manometro diametro 80, classe 1.0con settori definiti, indice di posizio-namento e vite di regolazione.

L’utilizzo di tale attrezzatura è previsto

dal:Regolamento (CE) n. 1516/2007 dellacommissione del 19-12-2007.Di seguito alcuni punti essenziali delRegolamento:Articolo 1 – OggettoIl presente regolamento stabilisce,conformemente al regolamento (CE)n. 842/2006, i requisiti standard dicontrollo delle perdite per le apparec-chiature fisse di refrigerazione, condi-zionamento d’aria o pompe di calorecontenenti 3 chilogrammi o più di gasfluorurati ad effetto serra.Articolo 8 – Riparazione delle perdite1 - L’ operatore assicura che la ripara-

zione venga eseguita da personalecertificato ad effettuare tale specifi-ca attività.

2 - L’ operatore assicura che venga ef-fettuata una prova di tenuta conazoto (utilizzare KIT AZOTO) esen-te da ossigeno o altra prova dipressione e gas secco adeguati,seguita se necessario da evacua-zione, ricarica e prova di tenuta.

COMPETENZE E CONOSCENZE I II III IV

3Controlli da effettuarsi prima di mettere in funzione l’impianto, dopo un lungo arresto,

una manutenzione o una riparazione o durante il funzionamento.

3.02Eseguire una prova di pressione per controllare la tenuta dell’impianto.

UTILIZZARE KIT AZOTOP P

COMPETENZE E CONOSCENZE I II III IV

3Controlli da effettuarsi prima di mettere in funzione l’impianto, dopo un lungo arresto,

una manutenzione o una riparazione o durante il funzionamento

3.03 UTILIZZARE UNA POMPA PER VUOTO P P

Pompe per vuoto rispettivamente 180 lt/min e 250 lt/min (Wigam courtesy)

Kit azoto rispettivamente da lt 5 e lt 1 (Wigam courtesy)

imp ATTREZZATURA:mod 2002 21-03-2011 10:14 Pagina 44

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COMPETENZE E CONOSCENZE I II III IV

4 Controlli per la ricerca di perdite

4.08UTILIZZARE UN DISPOSITIVO ELETTRONICO

PER IL RILEVAMENTO DI PERDITEP P P

Vuoto e test in vuoto

Questa operazione è indispensabileper rimuovere dal circuito i residui deigas tecnici utilizzati per la prova ditenuta, l’aria atmosferica e l’umidità inessa contenuta, che si può formareattraverso la condensazione e gli sbal-zi termici.Un sistema frigorifero non può ASSO-LUTAMENTE funzionare se non ècompletamente deumidificato.1 - La presenza di piccole parti di umi-

dità provoca formazione di acidonell’impianto con relativa foraturadelle tubazioni e bruciatura delcompressore. Questo può avvenirein particolare con i nuovi refrige-ranti (R134-R407-R404-R410).

2 - La presenza di umidità provocadurante il ciclo di espansione la for-mazione di ghiaccio nella valvolatermostatica o nel capillare.

3 - La presenza di gas incondensabiliprovoca un innalzamento dellapressione di condensazione ridu-cendo in modo sensibile il rendi-mento del sistema e sottopone il

compressore ad un lavoro mag-giore.

Il tempo minimo indispensabile perraggiungere un grado soddisfacentedi vuoto è di almeno 20-30 minutianche per impianti di dimensioniridotte.Tale tempo dovrà essere incrementa-to in funzione delle dimensioni del-

l’impianto e dell’eventuale operazio-ne di lavaggio precedentementeeffettuata.Al termine della procedura di vuotol’eventuale risalita sul vacuometro,dopo 2-3 minuti, indica che l’impiantonon è stato correttamente evacuatooppure evidenzia la presenza di unaperdita.

Quale grado di vuoto ènecessario raggiungere allabocca di aspirazione dellapompa (puntoconvenzionale per lamisurazione del vuoto) perevitare tutte leproblematiche presentate inprecedenza?0,39 - 0,46 mbar

Le pompe del vuoto WIGAMraggiungono il seguentevuoto finale:0.01 mbar

DIAGRAMMI FASI - ACQUA

Alcuni tipi di cercafughe elettronici (Wigam courtesy)

NORMA/OGGETTO CE 1005/2009 CE 842/2006

GAS REFRIGERANTIIN ESAME CFC, HCFC ( es. R22) in quantità > 3 kg HFC (es. R410A, R407C, R134a, R404)

in quantità > 3 kg

CONTROLLI DI FUGHECADENZE CONTROLLI

Cercafughe con sensibilità > 5 gr/annoAnnuale Quantità gas nell’impianto

da 3 kg a 30 kgSemestale Quantità gas nell’impianto

da 30 kg a 300 kgTrimestrale Quantità gas nell’impianto

maggiore di 300 Kg

La fuga individuata sia riparata quanto prima possibile e, in ogni caso, entro 14 giorni.

Cercafughe con sensibilità > 5 gr/annoAnnuale Quantità gas nell’impianto

da 3 kg a 30 kgSemestale Quantità gas nell’impianto

da 30 kg a 300 kgTrimestrale Quantità gas nell’impianto

maggiore di 300 Kg

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membro.Secondo quanto riportato dal Decretodel Presidente della Repubblica 15 feb-braio 2006, N° 147 (DPR147) nell’Articolo 3 e dal Regolamento (CE) N.842/2006 del Parlamento Europeo delconsiglio del 17-05-2006, le operazionidi recupero e riciclo delle sostanze con-trollate contenute nel circuito frigoriferodi impianti e apparecchiature di refrige-razione, condizionamento d’aria epompe di calore sono effettuate condispositivi conformi alle caratteristichee nel rispetto delle norme tecniche sta-bilite dalla norma ISO11650.

L’unità di Recupero-Riciclo-EasyRec120R100 (fig. 2) è uno strumento chepermette di recuperare e “riciclare” ilrefrigerante al fine di poterlo riutilizzarecome previsto dal Regolamento (CE) N1005/2009 del 16 settembre 2009.

Per «riciclo» si intende la riutilizzazio-ne di sostanze controllate recuperate

(es. R22) previa effettuazione di unprocesso di pulitura di base.La sicurezza di poter riutilizzare il gasrecuperato è garantita dalla presenzaall’interno del recuperatore di undistillatore che consente di effettuareun processo di pulizia molto efficien-te (fig. 1).

Cosa si intende per distillazione?- La distillazione è una tecnica diseparazione che sfrutta la differenzadei punti di ebollizione delle diversesostanze presenti in una miscela (nelnostro caso separazione del refrige-rante dall’olio presente nella miscela).

Il recuperatore è uno strumento cheeffettua una “vera distillazione” del gasrecuperato.

Il distillatore presente nel recuperato-re, mediante un processo di compres-sione porta il refrigerante recuperatodall’ impianto di refrigerazione o condi-

zionamento su cui si sta lavorando, adelevata temperatura.L’ evaporazione, quindi la distillazionedel refrigerante (separazione gas –olio), viene ottenuta grazie all’ elevatatemperatura a cui viene portato il refri-gerante recuperato.

La sicurezza di avere ottenuto una“vera distillazione” è garantita dal fattoche il refrigerante “distillato” esce dallaparte superiore del distillatore (vedifig. 1), quindi in vapore (processo dipulitura di base).Lo scarico dell’ olio viene effettuatoagendo su una valvola posta sul retrodel distillatore.

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I Cercafughe elettronici riportati in figu-ra sono conformi al D.P.R. N° 147 e alRegolamento Europeo 842/06.

Il Regolamento (CE) N 1005/2009 delparlamento europeo e del consigliodel 16 settembre 2009 sulle sostanzeche riducono lo strato di ozono e piùspecificatamente l’ articolo 23 del sud-detto regolamento prevede che:

Articolo 23 – Fughe ed emissioni disostanze controllate2 - Il presente articolo rivede le caden-

ze di controllo per impianti conte-nenti R22 (come prevedeva DPR147 15-02-2006), al fine di ridurreal minimo fughe ed emissioni disostanze controllate, equiparando-le al regolamento CE 842/2006.

Verifica di sensibilità

Lo strumento può anche essere forni-to di relativo rapporto di taratura comeda D.P.R. n 147 e CE 842/2006.Gli strumenti vengono sottoposti ad uncontrollo tecnico delle prestazioni disensibilità con l’utilizzo di una perdita diriferimento certificata (tale servizio è peresempio disponibile presso WIGAM).

COMPETENZE E CONOSCENZE I II III IV

4Gestione eco-compatibile del sistema e del refrigerante nelle operazioni di installazione,

manutenzione, riparazione o recupero

4.08UTILIZZARE UN’APPARECCHIATURA PER IL RECUPERO DEL REFRIGERANTE,

COLLEGANDOLA E SCOLLEGANDOLA CON EMISSIONE MINIMEP P P

Recuperatore

Figura 1 Figura 2

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Introduzione

Continuando lo studio del funziona-mento e delle varie possibili opzioniche offre la regolazione mediante i ter-mostati elettronici prendiamo inesame alcune delle problematicheche risultano essere sempre implicatequando si procede allo sbrinamentodegli evaporatori.L’ottica in cui ci poniamo, in questocaso, è quella del rispetto delle tempe-rature di conservazione delle derratealimentari e del consumo energetico.Inoltre non va dimenticato chel’esecuzione della fase di sbrinamentopuò comportare, il più delle volte,anche ripercussioni sul funzionamentodel compressore che, a lungo andare,possono comprometterne la sua fun-zionalità. L’impiego dei termostati elet-tronici per la regolazione degli impiantifrigoriferi consente di gestire in manie-ra integrata le differenti richieste chearrivano dai sensori, confrontando lediverse esigenze e ordinandole secon-do una scala di priorità definita dall’u-tente attraverso l’idonea programma-zione dei parametri del termostatostesso. Tale coordinamento risultereb-be sicuramente difficilmente implemen-tabile attraverso l’impiego di apparec-chiature di regolazione di tipo elettro-meccanico.

Consumi energetici

Lo sbrinamento, dal punto di vistaenergetico, è una fase molto negativain quanto porta all’introduzione di unaquantità notevole di calore in un

ambiente in cui si vuole mantenereuna temperatura bassa.Tutto il calore che viene creato durantequesta fase in un secondo momentodovrà essere rimosso e quindi il suoutilizzo ha, possiamo dire, un costodoppio: quello dovuto alla sua produ-zione e quello dovuto alla sua rimozio-ne una volta che lo sbrinamento è ter-minato. Per tale ragione va necessaria-mente ottimizzato non solo il tempodello sbrinamento ma anche attenta-mente valutata la necessità o meno dieseguire gli sbrinamenti (frequenza).Anche l’eliminazione di un solo sbrina-mento giornaliero non necessario per-mette di ridurre i consumi energeticicomplessivi dell’impianto.Il risparmio energetico si può ottenerenon solo dall’analisi sulla necessità omeno di eseguire un determinato sbri-namento ma anche dall’esame riguar-do l’opportunità o meno di procederead un ciclo di raffreddamento subitoprima dell’esecuzione di uno sbrina-mento programmato.In tale evenienza, infatti, si va a pro-durre una certa quantità di freddo(con conseguente abbassamentodella temperatura dell’evaporatore edaumento del suo grado di brinamen-to) in un tempo immediatamente pre-cedente quello in cui si dovrà andarea riscaldare l’evaporatore stesso perpermettere alla brina di sciogliersi.Non sempre tale situazione è neces-saria e soprattutto conveniente.

Temperature di conservazione

Altro aspetto legato all’esecuzione

Speciale corso ATF di tecniche frigorifere

I termostati come dispositividi regolazione e sicurezzaCome sceglierli ed installarli141ª lezione di baseGestione integrata della produzione di freddoe degli sbrinamenti mediante i termostati elettroniciPIERFRANCESCO FANTONI

CENTOQUARANTUNESIMALEZIONE SUI CONCETTIDI BASE SULLE TECNICHEFRIGORIFERE

Continuiamo con questo numero ilciclo di lezioni semplificate per isoci ATF del corso teorico-praticodi tecniche frigorifere curato dalprof. ing. Pierfrancesco Fantoni.In particolare con questo ciclo dilezioni di base abbiamo voluto, inquesti più di 13 anni, presentare ladidattica del prof. ing. Fantoni, cheha tenuto, su questa stessa linea,lezioni sulle tecniche dellarefrigerazione ed in particolare dispecializzazione sullatermodinamica del circuitofrigorifero.Visionare su www.centrogalileo.itulteriori informazioni tecnichealla voce “articoli” e inoltre allavoce “organizzazione corsi”1) calendario corsi 2011,2) programmi,3) elenco tecnici specializzati negliultimi anni nei corsi del CentroStudi Galileo divisi per provincia,4) esempi video-corsi,5) foto attività didattica.

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dello sbrinamento dell’evaporatore è ilpossibile aumento delle temperaturedelle merci conservate. Tale evenien-za risulta particolarmente negativa pergli alimenti congelati e surgelati le cuitemperature di conservazione devonorientrare in ben precisi campi di valori.Le normative in materia di conserva-zione degli alimenti impongono ilrispetto di tali valori in maniera tassa-tiva.

Salvaguardia del compressore

La gestione ottimizzata degli sbrina-menti porta anche ad una salvaguar-dia del compressore nel tempo. Lafase di sbrinamento, infatti, comportasempre delle ripercussioni su di essolegate a molteplici fattori.Ad esempio per la realizzazione dellosbrinamento a tempi prefissati il com-pressore potrebbe essere costretto adeseguire cicli di marcia troppo brevicon ripercussioni sulla sua correttalubrificazione oppure andare soggettoa surriscaldamenti eccessivi.

Sbrinamento con resistenza elettrica

La figura 1 riporta un esempio dellemodalità di regolazione di un termo-stato elettronico nel caso in cuil’impianto frigorifero sia dotato di unosbrinamento con resistenze elettriche.La marcia del compressore è control-lata dal segnale che proviene all’in-gresso del termostato (termostato in)grazie alle rilevazioni dell’appositasonda. Contemporaneamente al fun-zionamento del compressore si haanche la marcia delle ventole dell’eva-poratore.Al tempo t1 il termostato riceve ilsegnale di raggiunta temperatura edarresta sia compressore che ventole.Al tempo t2 il termostato riceve nuova-mente il segnale di richiesta di freddo.Tuttavia, poichè l’inizio dello sbrina-mento (sbrinamento in) programmatoper il tempo t3 risulta essere moltoprossimo, il termostato non dà il con-senso al compressore ed alle ventoleper ripartire. Giunti al tempo t3, poichèil precedente sbrinamento è terminatoda un tempo non superiore a quellominimo programmato per l’esecuzionedi due sbrinamenti successivi, il ter-mostato non dà ancora il consensoper l’esecuzione dello sbrinamento

(sbrinamento out). L’impianto entra insbrinamento, quindi, al tempo t4. Talesbrinamento ha termine al tempo t5.Poichè il termostato continua a riceverein ingresso la richiesta di produzione difreddo non appena è trascorso il temponecessario per lo sgocciolamento del-l’evaporatore viene comandato il riav-vio del compressore (tempo t6) e lasuccessiva ripartenza delle ventole(tempo t7).La regolazione eseguita dal termosta-to elettronico, così, ha permesso dievitare un’inutile partenza del com-pressore (tempo t2) con successivo

immediato arresto per far realizzare losbrinamento programmato. Ben cono-scendo quanto sono dannosi i brevicicli di marcia del compressore per lasua durata nel tempo risulta senz’altropositiva tale gestione eseguita dal ter-mostato.Un’alternativa a tale situazione si puòavere, sempre nel caso di vicinanzatemporale all’inizio della fase di sbri-namento, grazie al ritardo dell’avviodella fase di sbrinamento nel caso incui il compressore sia in funzione. Puòcapitare il caso, infatti, in cui si ritengaprioritario eseguire il ciclo di produzio-

Figura 1.

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ne del freddo rispetto all’inizio dellafase di sbrinamento, ad esempio nelcaso di merce particolarmente deperi-bile se non corettamente conservata.In tale situazione, allora, il compres-sore viene comunque avviato, anchese ci si sta approssimando al momen-to di realizzazione dello sbrinamento,ed esegue il proprio ciclo di raffredda-mento normalmente, fino al raggiun-gumento della temperatura desidera-ta nell’ambiente raffreddato. In questocaso è lo sbrinamento che vieneposticipato ad un istante successivo aquello in cui termina la fase di raffred-damento.

Il guasto che non c’è

Infine, un’ultima considerazione datenere sempre ben presente quandosi opera su impianti dotati di controlloelettronico. Attenzione a non farsi trarre in ingan-no da finte anomalie di funzionamen-to o guasti inesistenti. Il fatto di averprogrammato un dato evento per uncerto istante ed il fatto che tale eventonon si verifica in quell’istante nonsignifica che l’impianto funzioni malee che quindi si debba andare allaricerca di un guasto.Un ritardo nell’esecuzione dello sbri-namento o una mancata partenza delcompressore anche quando la tempe-ratura lo richiederebbe non significa-no necessariamente la presenza dimalfunzionamenti. La mancata con-sapevolezza di ciò rischia di portare,altrimenti, il tecnico frigorista allaricerca del guasto che non c’è.

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FUNZIONAMENTO DI UN TERMOSTATO(Estratto da Danfoss)La figura mostra schematizzato il funzionamento di un ter-mostato su cui si ritiene non sia il caso di soffermarsimolto. All’aumentare della temperatura al bulbo aumenta lapressione nel sistema termostatico che provoca un aumen-to di volume del soffietto che tende quindi ad espandersispingendo verso l’alto l’asta. Questo movimento, contra-stato da una molla tarata da un pomello, provoca la com-mutazione di un contatto elettrico che apre un circuito e nechiude un altro e viceversa. Analogo principio di funziona-mento si trova nel pressostato. Unica differenza rispetto altermostato è che il soffietto è in diretto contatto con ilmezzo di cui si controlla la pressione per cui nel pressosta-to mancano il bulbo e, qualche volta, il tubo capillare.

TERMOSTATIII più comune controllo “tutto-niente” è senza dubbio il ter-mostato. Esso viene usato nella stragrande maggioranzadei casi dal più piccolo frigorifero domestico alla cella perconservazione carni, al ventilconvettore ed al refrigeratored’acqua nel condizionamento. Come è noto, un termostato è un interruttore elettrico azio-nato da un elemento di potenza. Tralasciando il caso dell’elemento bimetallico che certa-mente è molto conosciuto nel suo funzionamento e non ha grosse limitazioni tecnichenella sua applicazione, ci si vuole soffermare sui termostati “a capillare” che si possonodividere in tre grandi famiglie:- Termostati con carica a vapore.- Termostati con carica ad absorbimento.- Termostati con carica parziale.I tre punti fondamentali che devono sempre essere presi in considerazione quando si deci-de di usare un termostato sono:A) Posizione del bulboQualora il bulbo non possa essere piazzato nel punto dove si desidera mantenere la tem-peratura, è necessario trovare una posizione in cui si possano ottenere i migliori effettinella regolazione. Ad esempio, nel caso di un evaporatore ventilato o di aria forzata, ilbulbo dovrà essere montato nel flusso d’aria.B) Trasmissione di calore al bulboCi si deve sempre assicurare che il contatto termico tra bulbo e mezzo che deve esserecontrollato sia il migliore possibile. Nel caso per esempio in cui sia necessario montareuna guaina (esempio di un refrigeratore d’acqua), è importante assicurarsi che sia sem-pre usata della pasta conduttrice.C) Gradiente di temperaturaSe la temperatura ambiente sale troppo rapidamente nell’unità di tempo si ottiene ovvia-mente una differenza di temperatura ambiente relativamente grande a causa dell’inerziadel termostato e dell’ambiente.

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Azione diretta, valvolaelettromagnetica: Valvola solenoidein cui l’armatura, che viene comandatadalla bobina, agisce direttamentesull’apertura e sulla chiusurasull’orifizio della valvola stessa. Disolito l’apertura della valvola avvienecon l’eccitazione della bobina, mentrela chiusura con la sua diseccitazione.Per mantenere l’ermeticità dellavalvola quando chiusa si utilizza lapressione del fluido stesso che vienebloccato dall’azione della valvola.Generalmente risultano essere diquesta tipologia le valvole aventidimensioni dell’orifizio non troppogrande. Per diametri dell’orifiziosuperiori a 3-3,5 mm vengonoimpiegate valvole elettromagneticheservocomandate.

Compressione multistadio:Procedura di compressione del gasrefrigerante di un impianto frigoriferoche prevede l’aumento della pressionein più fasi, mediante compressionisuccessive. Tra una compressione e lasuccessiva il gas può venireraffreddato, in modo da evitare suoieccessivi surriscaldamenti. Lacompressione multistadio permette diavere minori rapporti di compressionesui singoli compressori,surriscaldamenti inferiori del gascompresso e, di riflesso, suicompressori e sui loro componenti(olio incluso), migliori rendimentivolumetrici dovuti ai più bassi rapporti

di compressione. La compressionemultistadio risulta particolarmentevantaggiosa (e quasi una sceltaobbligata) quando esiste un elevatodivario tra temperature di evaporazionee condensazione e quindi tra lecorrispondenti pressioni.Generalmente la tipologia dicompressione multistadio più diffusa èquella a due stadi.

Forcina: Tubo in rame piegato a Ucomposto da due tratti rettilinei diuguale lunghezza ed una curva che liraccorda senza soluzione di continuità.Attraverso l’impiego di più forcinedisposte parallelamente una all’altra èpossibile ottenere il circuito di unoscambiatore di calore entro cui farscorrere il refrigerante per il suoriscaldamento o raffreddamento. Ogniforcina viene unita a quelle vicineattraverso l’impiego di curvette in rameche, mediante operazione di brasatura,assicurano la continuità del circuito edil suo contenimento entro lunghezze didimensioni contenute.

Hertz: Unità di misura della frequenza.Indica il numero di periodi che siverificano al secondo in una grandezzaperiodica alternata, ossia quante voltein un secondo una determinatagrandezza alternata assume il suovalore massimo e il suo valore minimo.Ha per simbolo Hz.

Isolanti: Sostanze impiegate negliimpianti per la produzione di freddoche hanno la funzione di circoscriveree di separare il luogo raffreddato daquelli a temperature maggiori. Tra lecaratteristiche che deve possedere unmateriale isolante vi è la bassa densitàe la ridotta conduttività termica. Inoltre,dato che con molta probabilità essopuò venire a contatto con formazionedi condensa o direttamente con acqua,un isolante deve essere fortementenon igroscopico. Affinché sia un buonisolante, un materiale deve contenereal suo interno una notevole quantità diaria secca ed in quiete o di altro gascon bassa conducibilità termica.

Pennacchio: Fenomeno provocatodall’aria umida che esce da una torreevaporativa. Il pennacchio risultavisibile quando il vapor d’acquacontenuto al suo interno condensa a

contatto dell’aria ambiente più fredda.In certi casi il pennacchio di una torrepuò portare alla formazione di nebbieo ghiaccio nelle sue vicinanze. Ilvapore presente nel pennacchio ècostituito da acqua pura, provenendoda un fenomeno di evaporazione.

Recupero passivo: Procedura chepermette di recuperare il refrigerantepresente in un impianto frigoriferograzie alla pressione che il refrigerantestesso possiede. Tale recupero puòavvenire sia con compressore fermoche con compressore in funzione. Nelprimo caso è conveniente eseguire ilrecupero sia dal lato di alta che daquello di bassa poiché, essendo lepressioni le medesime, è possibilevelocizzare le operazioni. Nel secondocaso il recupero va eseguito solamentedal lato di alta, che si mantiene ad unapressione superiore grazie al lavorosvolto dal compressore. Nel recuperopassivo, il refrigerante deve essereimmagazzinato in recipienti nonpressurizzati.

Soluzione acquosa: Particolare tipodi fluido che viene impiegato negliimpianti frigoriferi per il raffreddamentoindiretto. Infatti, il refrigeranteevaporando non raffredda direttamentel’ambiente che si vuole mantenere atemperatura controllata ma scambiacalore con una soluzione acquosa cheagisce da fluido termovettore,trasportando il freddo nel luogodesiderato. I più comuni tipi di fluiditermovettori impiegati sono costituiti daacqua addizionata con una sostanzache ha lo scopo di impedirne il suocongelamento quando si lavora contemperature inferiori a 0 °C. I piùcomuni additivi impiegati sono il glicoleetilenico e quello propilenico, l’alcoletilico, il glicerolo e i sali di potassioorganici.

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(Parte centoseiesima)

A cura dell’ing.PIERFRANCESCO FANTONI

E’ severamente vietato riprodurre anche parzial-mente il presente glossario.

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