DIGITAL READERS 3 intervento di Valentian Colombo

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Invento di Valentina Colonbo dedicato a ebook e libri illustrati

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Digital readers 3 – Rozzano, 5 ottobre 2012

Appunti sugli ebook e gli albi illustrati

Dobbiamo cominciare dai fatti. E i fatti stanno bene riassunti in una tabella come questa:

I dati vendita AIE comparativi sugli ebook

Il fatto saliente è che l'ebook è arrivato anche in Italia. Rappresentano una porzione di mercato nettamente minore rispetto ai paesi europei e agli Stati Uniti, ma si nota una chiara tendenza alla crescita sia della domanda sia dell'offerta. Cresce anche il mercato dei dispositivi di lettura, e-readers e notebook. L'infrastruttura della rete internet, invece, nel nostro paese è, purtroppo, ancora arretrata in termini di copertura e di velocità di trasmissione, rispetto ad altri paesi come Francia, Germania, Olanda. Anche l'acceso alle reti wireless vede l'Italia in una posizione di retroguardia rispetto, per esempio, a Giappone e Stati Uniti, dove le reti e la connessione sono a disposizione dei cittadini a prezzi inferiori e vasta è la copertura anche gratuita e nei luoghi pubblici.Questi fattori, uniti alla scarsità dei lettori in Italia (confermata dai dati AIE) e alla crisi economica, hanno determinato un ritardo sostanziale del nostro paese nell'acquisire mezzi e competenze e nello sviluppare strategie efficaci sul mercato dei libri elettronici.

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Dati di produzione degli ebook secondo l'AIE: in Italia la produzione di ebook è cresciuta del 180% dal 2011 al 2012. Per una visione completa del resoconto AIE presentato al Salone del Libro di Torino 2012 si veda: http://www.slideshare.net/vittorio.pasteris/4-dati-ebooktorino2012

I grandi editori, da circa due anni, hanno iniziato la grande corsa al digitale, sia adottando piattaforme esterne (iTunes, Amazon) sia dotandosi di proprie piattaforme di vendita (Edigita o Bookrepublic per esempio). Ma mentre per la narrativa il passaggio tecnico dal formato cartaceo a quello digitale si risolve in maniera quasi automatica (anche se non così scontata), per gli illustrati la questione é più complessa. Ancora di più se si parla di albi illustrati (o picture-book): una tipologia di libro destinato prevalentemente (ma non esclusivamente) al pubblico infantile e giovanile e dove l'attenzione ai materiali e all'oggetto fisico sono due aspetti fondamentali.

Anche noi, Topipittori, stiamo studiando il nostro ingresso al mercato digitale. Non farlo sarebbe ignorare un fenomeno sociale, culturale e di mercato tra i più interessanti degli ultimi anni. Il problema evidente che, però, bisogna innanzitutto affrontare è quello della forma: come trasferire un contenuto creato, pensato e strutturato per il cartaceo ad un supporto digitale, privo delle caratteristiche sensibili (cioè fisiche) e tecniche dell'originale progetto? Il problema è proporre contenuti che già abbiamo attraverso un'altra modalità, o anche creare contenuti nuovi pensandoli anche in prospettiva digitale.Un primo passo che abbiamo compiuto è stato andare a “spiare” quello che gli editori americani hanno realizzato nel campo dei picture books digitali.

– Alice in Wonderland: http://www.youtube.com/watch?v=ffFmtQWrYNg (il libro è disponibile su iTunes): questo booktrailer, che ha fatto il giro del mondo, è forse il più

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riuscito. Sia perché qualitativamente ben fatto, sia perché è il primo a sfruttare in modo abbastanza coerente il concetto di interattività, ciò che permette di modificare, agire sul libro digitale. Molti considerano questa la vera rivoluzione dell'ebook: si possono arricchire i contenuti, si interagisce, si animano il testo e le illustrazioni del libro.

– I tre porcellini, un libro pop-up per iPad: booktrailer su http://www.youtube.com/watch?v=2uMavEEyrzs (il libro è disponibile su iTunes): l'operazione compiuta qui è interessante dal punto di vista tecnico. Sfruttando il concetto del libro pop up (chiaramente non riproducibile facendo saltar fuori dallo schermo i personaggi) gli autori hanno pensato di dotare di una modalità “raggi X” le pagine. All'interazione (far girare le rotelline e vedere cosa succede ai personaggi) si aggiunge la possibilità di “smontare” virtualmente il libro e scoprirne i meccanismi di funzionamento.

– Pinocchio: booktrailer su http://www.youtube.com/watch?v=vu01mbgv8mc&feature=related: anche qui un classico rivisitato. Si può discutere dal punto di vista estetico sulle illustrazioni, ma anche questo tentativo segue le stesse regole di Alice in Wonderland.

– Oliver Jeffers, Heart and the Bottle: http://www.youtube.com/watch?v=Wc3fghSJvBM (il libro è disponibile su iTunes): in questo caso suoni, giochi e storia sono stati mescolati in modo molto vario. La voce narrante accompagna (o meno, si può scegliere) il lettore lungo le pagine.

– The fantastic Flying books of Mr. Morris Lessmore, vincitore dell'Oscar 2012 al Miglior Cortometraggio di animazione, realizzato inizialmente come ebook dalla Moonboot Books: booktrailer su http://www.youtube.com/watch?v=izhRncwFbWU (il libro è disponibile su iTunes). Questo è un caso interessante. Perché quello che è stato concepito come libro digitale ha assunto vita propria, si è staccato dalla parola, dal “book”, per diventare corto d'animazione, tanto da vincere un Oscar. Splendidamente animato, la domanda che ci lascia è: che cos'è? Un libro, un cartoon? Cosa rimane del libro illustrato in una operazione come questa?

Cominciano a delinearsi una serie di questioni fondamentali.Tecnicamente, gli e-readers (Kindle, Sony reader, Nexus, Kobo per citarne alcuni) permettono ormai una risoluzione altissima di immagine, e di pari passo, programmatori e sviluppatori possono creare quasi qualsiasi effetto ci passi per la mente, con risultati eccellenti. Ma nel passaggio da cartaceo a digitale cambia totalmente l'esperienza di lettura. Spesso si legge che gli ebook forniscono una lettura interattiva mentre la lettura del libro è, potremmo dire, frontale. Ma nel caso specifico del picture book non c'è niente di più falso.

Bibliotecari, editori, insegnanti, genitori sanno che leggere un libro insieme, sfogliare le pagine, risfogliarle ancora, toccarle e persino annusarle, strapparle, usurarle e disegnarci sopra sono tutti elementi che fanno parte della lettura. E dal punto di vista dell'editore, carta, formato, copertina, font del testo sono elementi strutturali che vanno necessariamente di pari passo con la creazione del libro e con il contenuto che ospitano, influendo direttamente sulla struttura della narrazione. Superfluo citare Bruno Munari, o recentemente Katsumi Komagata, tra coloro che hanno fatto della fisicità del libro e dello studio del rapporto fra supporto e narrazione il punto di forza della loro creazione di picture books. Superfluo dire che leggere Nella nebbia di Milano sfogliando le pagine trasparenti, addentrandosi concretamente nella nebbia e scoprendo, nell'atto dello sfogliare le pagine, ciò che nasconde, non è in assoluto una esperienza di lettura paragonabile a quella del corrispondente, se mai ci fosse, ebook. Su questo punto è interessante vedere come altrove nel mondo sia già in atto lo studio delle dinamiche di lettura degli ebook e le conseguenze su attenzione, apprendimento, la relazione con il libro tradizionale e le soluzioni possibili. Si veda, per esempio, Alison Flood sul quotidiano britannico The Guardian: http://www.guardian.co.uk/books/2012/jun/07/enhanced-ebooks-bad-for-children o Matt Rihtel e Julie Bosman sul New York Times

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http://www.nytimes.com/2011/11/21/business/for-their-children-many-e-book-readers-insist-on-paper.html

Una prima constatazione: non tutto deve diventare per forza ebook. E anzi, forse la definizione di ebook, così giovane, già ci sta stretta. Perché non di “libro” stiamo parlando, e nemmeno semplicemente si tratta di libro “e-”, cioè elettronico. La questione va molto al di là della resa in altro formato e coinvolge tutti gli aspetti del fare i libri.

Su questo, è illuminante un articolo scritto da Craig Mod sul suo blog: http://craigmod.com/journal/ipad_and_books/Mod constata, non parlando dei picture books ma in generale del libro illustrato, che vi è una differenza sostanziale tra contenuti indipendenti dalla forma e contenuti che invece si completano, definiscono e vengono fruiti dal lettore grazie anche alla forma in cui sono presentati. In sostanza, la qualità della forma determina la qualità del contenuto. Nei libri per bambini il problema che ci troviamo ad affrontare è lo stesso: passare al digitale vuol dire riuscire a fornire lo stesso contenuto su un supporto diverso senza che ci sia uno scadimento della qualità della lettura, del libro, di ciò che noi, come editori, forniamo alle biblioteche, insegnanti, genitori e bambini.Sulla stessa lunghezza d'onda si muove anche Roberto Koch in questo articolo apparso su Il Sole 24Ore: http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2011-10-11/libro-illustrato-diventare-digitale-103628.shtml?uuid=Aa9tU0BE

Seconda constatazione: bisogna trovare un sistema per fare un ebook di qualità.Per arrivare a questo, però, è necessario ripensare il progetto in sé. Abbiamo in catalogo circa 100 titoli, ma non tutti possono essere trasferiti in digitale. Noi, come editori, dobbiamo fare un salto di mentalità. Non si tratta solo di seguire i trends del mercato e dare ai lettori la possibilità di scaricare i contenuti. È necessario garantire la coerenza dei contenuti digitali con il nostro lavoro tradizionale. Noi però siamo abituati e siamo competenti sul libro di carta. Ecco perché una buona sinergia tra editore e programmatori, sviluppatori e grafici è essenziale. A noi mancano le competenze tecniche, a loro mancano i contenuti. Fare un ebook vuol dire mettere insieme questi due aspetti e far sì che funzionino in modo coerente.

Terza constatazione: è necessario da parte degli editori un cambio di mentalità, per adattarsi a una situazione per la quale non c'è una preparazione tecnica né progettuale. Su questo punto alcune riflessioni si possono trovare in questo intervento di Robin Birtle, editore di Sakkam Press (Giappone): http://publishingperspectives.com/2011/11/digital-dilemma-picture-book-publishers/.

Di fronte a questi problemi di approccio, elaborazione e progettazione degli ebook, in un mercato in crescita ma ancora giovane, la questione dell'ebook è dunque ancora tutta aperta, e mette in gioco la capacità di adattamento degli editori e della filiera editoriale ma anche degli operatori culturali. La sperimentazione è d'obbligo, ma deve svolgersi non perdendo di vista la qualità specifica del libro elettronico e le sue caratteristiche, non nell'ottica di una sostituzione dell'albo, ma di una convivenza e compresenza di cartaceo e digitale che permetta, per esempio, la scelta e la pluralità nella lettura, pena la perdita di un patrimonio culturale inestimabile.

Contatti:Topipittori

viale Isonzo 1620135 Milano

Valentina Colombo: [email protected]

http://topipittori.blogspot.com/