Diffrazione & struttura...lunghezze d’onda tra 0.1 e 100 Å. Le corrispondenti energia cadono...
Transcript of Diffrazione & struttura...lunghezze d’onda tra 0.1 e 100 Å. Le corrispondenti energia cadono...
-
Chimica fisica dei materiali
Diffrazione & struttura
Sergio Brutti
-
Esperimento di diffrazione Consideriamo un sistema sperimentale costituito da tre elementi:
(a) una sorgente di radiazione X
(b) un campione planare
(c) un rivelatore di raggi X
I tre elementi sono geometricamente posizionati nel centro
(campione) e lungo il perimetro della medesima circonferenza.
Campione
-
Esperimento di diffrazione Due dei tre elementi (sorgente/campione/rilevatore) sono mobili e
possono ruotare attorno all’asse passante per il centro della
circonferenza.
I due moti rotatori
sono coordinati in
modo che l’angolo
formato tra il raggio
incidente e il raggio
diffratto siano
sempre identici.
Θ1=Θ2
Campione
Campione
Θ1 Θ2
CONDIZIONE TETHA-TETHA
-
Pattern di diffrazione o diffrattogramma Un esperimento di diffrazione in condizione tetha-tetha consiste
nella scansione accurata dell’intensità del fascio diffratto in
funzione dell’angolo Θ di riflessione.
In estrema sintesi si
misura l’intensità della
radiazione «diffratta»
ovvero riflessa dal
campione con il
vincolo geometrico
tetha-tetha.
Un materiale cristallino
fornisce un
diffrattogramma
costituito da una
radiazione diffratta
quasi nulla intervallata
da pochi intensi picchi
di diffrazione
-
Sorgenti di radiazione X
I raggi X sono una parte dello spettro elettromagnetico con
lunghezze d’onda tra 0.1 e 100 Å. Le corrispondenti energia
cadono nell’intervallo 102-105 eV.
In laboratorio i raggi X sono ottenuti con un tubo di Coolidge
facendo incidere un fascio di elettroni su un target di metallo.
Questo produce l’emissione di raggi X.
In particolare vengono emesse 2 componenti.
Catodo
riscaldato
elettroni
(-) ddp (+) ≈10-20 kV
-
Sorgenti di radiazione X La prima componente dell’emissione X è prodotta dalla rapida
decelerazione degli elettroni quando entrano nel metallo: questo
produce un’emissione elettromagnetica detta BREMSSTRAHLUNG
Questa emissione è aspecifica (luce X bianca) rispetto al target
metallico e si spalma in un ampio intervallo di lunghezze d’onda
in funzione dell’energia degli elettroni incidenti.
Inte
nsit
à X
em
essa
Lunghezza d’onda
𝛌𝐶 =ℎ𝑐
𝑒(𝑑𝑑𝑝)
𝛌𝐶
-
Sorgente di radiazione X
La seconda emissione è data da una serie di righe altamente
monocromatiche (picchi).
Gli elettroni incidenti possono a volte
rimuovere alcuni degli elettroni interni.
Le emissioni
monocromatiche
sono dovute ai
fenomeni di
rilassamento di
elettroni esterni verso i livelli interni
vacanti.
Negli esperimenti di diffrazione viene
usata una radiazione monocromatica
della Ka che proviene dal rilassamento
degli elettroni del livello L (2s2p) verso i
livelli vuoti K (1s).
-
Emissione Kα
Le emissioni Kα sono in realtà 2: Kα(1) e Kα(2)
In termini di intensità la (1) è il doppio della (2)
e in termini di lunghezza d’onda esse
differiscono di millesimi di angstrom.
Lo sdoppiamento dell’emissione si origina da
fatto che i livelli L hanno energie diverse a
seconda del momento angolare mentre il
livello K è rigidamente monoenergetico.
Negli esperimenti di
diffrazione la radiazione
incidente deve essere
monocromatica e quindi
è necessario rimuovere
la componente
Bremsstrahlung e le
emissioni non Ka.
-
Qualità del fascio di radiazione X Una volta emesso dalla sorgente convenzionale il fascio di
radiazione X deve possedere alcune qualità specifiche:
(a) Coerente
(b) Parallelo
(c) Monocromatico
La coerenza consiste nell’omogeneità dell’intensità radiante
attraverso la sezione del fascio.
Intensità X emessa
Posizione rispetto al
centro
Posizione rispetto al centro
Fenditura
elettroni
RX
-
Qualità del fascio di radiazione X Più nel dettaglio la coerenza del fascio (e anche il suo
parallelismo) viene ottenuto attraverso il passaggio attraverso le
cosiddette slitte di Soller. Fenditura
elettroni
RX
Slitta di Soller
Maschera
Maschera
-
Qualità del fascio di radiazione X
Campione
Illuminazione diretta
(ombra)
Illuminazione indiretta (penombra)
Il fascio X emesso deve essere parallelo ovvero deve essere costituito da una
radiazione elettromagnetica uniforme con medesimo fronte di avanzamento.
-
Qualità del fascio di radiazione X
Campione
Illuminazione diretta
(ombra)
Illuminazione indiretta (penombra)
Il fascio X emesso deve essere parallelo ovvero deve essere costituito da una
radiazione elettromagnetica uniforme con medesimo fronte di avanzamento.
-
Filtri per la monocromatizzazione
La monocromatizzazione della radiazione X emessa può essere
ottenuta attraverso filtri o monocromatori.
-
Monocromatori L’eliminazione di tutti le componenti non Kα(1) può essere
ottenuta mediante un monocromatore curvo a scapito
dell’intensità.
-
Diffrattometri piani tetha-2 theta Nel nostro dipartimento abbiamo in dotazione un diffrattometro
piano Philips X’Pert Plus in geometria tetha-2 theta.
DETECTOR
Scintillatore
accoppiato ad un
PC
CAMPIONE
Posto sul piano 0 al
centro del doppio
goniometro
-
Pattern di diffrazione o diffrattogramma Il risultato di un esperimento di diffrazione è un diffrattogramma
(che non è uno spettro) in cui viene riportato l’andamento
dell’intensità della radiazione diffratta in funzione di 2θ, l’angolo
di diffrazione
I raggi X sono
riflessi dalle nubi
elettroniche e
quindi l’intensità
delle radiazioni
diffratte dipendono
da quando sono
densamente
popolati da atomi
ricchi di elettroni i
piani cristallini su
cui avviene la
diffrazione.
-
Piani reticolari paralleli
Consideriamo un generico piano reticolare in un cristallo.
Su tale piano giace un motivo atomico (base) regolare e
bidimensionale
Tale motivo sarà identico su piani paralleli equispaziati appartenenti
a celle cristalline contigue e differenti.
ab
cPowderCell 2.0
Convenzionalmente ogni
specifico piano cristallino
(famiglia di piani paralleli)
viene indicato con una terna
numerica definita «Indici di
Miller».
Gli indici di Miller sono 3
numeri interi positivi
ciascuno riferito ad uno degli
assi cristallini della cella
unitaria.
-
Gli indici di Miller
l
c
k
b
h
a
Dato un generico piano cristallino definito da una terna di Miller,
esso intersecherà i 3 assi cristallini di qualunque cella unitaria in 3
specifiche frazioni dei vettori unitari.
Ciascun indice di Miller è il reciproco
della frazione di asse cristallino
corrispondente all’intersezione con il
piano considerato.
Se consideriamo piani paralleli al primo
appartenenti alla stessa famiglia (indicata
con una specifica terna di Miller) è facile
intuire come tale intersezione è identica in
tutte le celle unitarie del cristallo.
ab
cPowderCell 2.0
-
Geometria del reticolo reciproco Consideriamo altri esempi di piani reticolari nel reticolo diretto e i
corrispondenti indici di Miller che li descrivono ricordando che:
l
c
k
b
h
a
Sono le
corrispondenti
intersezioni
con gli assi
-
Distanze interplanari e struttura Consideriamo un diffrattogramma.
Ogni riflesso di diffrazione corrisponde allo scattering di RX di uno
specifico piano cristallino ovvero di una famiglia di piani cristallini
paralleli.
Tramite la relazione di Bragg è
possibile ricavare a distanza
interplanare tra i piani cristallini
che danno diffrazione ad uno
specifico angolo di scattering
di RX.
hkl
hkld
sin2
D’altronde conoscendo gli Indici di Miller di uno specifico piano
reticolare che da diffrazione conosciamo le intersezioni tra il piano
stesso e i vettori reticolari.
-
Celle cubiche: distanze e assi reticolari Consideriamo il caso semplice di una cella unitaria cristallina cubica
bidimensionale in cui a=b e l’angolo tra i vettori reticolari è di 90°.
Data una diade (bidimensionale) di Miller (hk)=(21) corrispondenti ad
uno specifico piano, esso intersecherà gli assi cristallini in:
k
a
h
a
a
a/2
Intersezioni
piano/assi 21
aa
Distanza
interplanare 2dhk
La distanza
interplanare è pari a 2
volte l’altezza dei 2
triangoli rettangoli con
vertice opposto aventi
per cateti le
intersezioni a e a/2.
Da cui, eguagliando
l’area del triangolo è
possibile ricavare:
2
212
2
2
21
22
12
aadaa
-
Celle cubiche: distanze e assi reticolari Generalizzando possiamo scrivere per sistemi bidimensionali
2
2
2
2
22
k
a
h
ad
k
a
h
a hk
Svolgendo l’eguaglianza si ha:
22
2222
22
4
22
22222
22
42222
2
22
kh
ad
akhdkh
a
kh
hakad
kh
a
k
a
h
a
k
a
h
ad
k
a
h
ad
k
a
h
a
hk
hkhk
hkhk
La distanza tra piani cristallini di una stessa famiglia è correlata agli
indici di Miller e quindi è possibile ricavare il parametro di cella a
partire dalle posizioni angolari dei picchi di diffrazione!
-
La posizione dei picchi di diffrazione Ricordiamo che per tutte le celle elementari è sempre possibile
avere la relazione tra distanza interplanare ed indici di Miller.
222 lkh
acubicdhkl
222
1icorthorhomb
c
l
b
k
a
hdhkl
2
22
tetragonal
c
alkh
adhkl
2
22
3
4hexagonal
c
alkhkh
adhkl
ac
hl
c
l
b
k
a
h
dhkl
cos2sin
sinmonoclinic
2222
aaaaa
32
22222
cos2cos31
coscos2sinalrhombohedr
hlklhklkh
adhkl
-
Esempio concreto: il rame Consideriamo in questo caso l’intero listato
dei picchi di diffrazione.
hkl
hkld
sin2
Picco 2Θ/gradi Θ/rad d/A I/a.u. Irel
(1) 43.51 0.3797 2.078 30822 1
(2) 50.67 0.4422 1.800 14058 0.45
(3) 74.49 0.6500 1.273 5155 0.17
(4) 90.42 0.7891 1.085 4911 0.16
(5) 95.67 0.8349 1.039 1258 0.04
(6) 117.72 1.027 0.900 611 0.02
-
Esempio concreto: il rame Avendo riconosciuto la fase (rame) è a questo
punto noto che si tratti di un reticolo fcc.
Picco (hkl) d/A
(1) (111) 2.078
(2) (200) 1.800
(3) (220) 1.273
(4) (311) 1.085
(5) (222) 1.039
(6) (400) 0.900
Essendo un reticolo non primitivo non tutte le terne di indici di Miller
corrispondono ad un vero punto nel reticolo reciproco.
222 lkh
acubicdhkl
La regola generale per un reticolo
fcc (analoga ad una regola di
selezione) è che gli indici hkl
devono essere o tutti pari o tutti
dispari
-
Esempio concreto: il rame L’operazione di associazione di un picco ad
una terna (hkl) si definisce INDICIZZAZIONE
Picco (hkl) h2+k2+l2 d/A a/A
(1) (111) 3 2.078 3.6025
(2) (200) 4 1.800 3.6030
(3) (220) 8 1.273 3.6026
(4) (311) 11 1.085 3.6026
(5) (222) 12 1.039 3.6028
(6) (400) 16 0.900 3.6027
Avendo indicizzato tutti i riflessi di diffrazione dello spettro possiamo
ricavare i valori dei parametro di cella:
222 lkh
acubicdhkl