DIFFICILE DOVER SCEGLIERE -...

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Pierantonio Marone DIFFICILE DOVER SCEGLIERE Romanzo 1

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Pierantonio Marone

DIFFICILE DOVER SCEGLIERE

Romanzo

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Personaggi, avvenimenti e luoghi, sono puramente casuali nel romanzo.

Lockheed Martin F-35 Lightning II

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Personaggi

Alexander Colderi colonnello ingegnere aerospaziale, un tecnico collaudatore aerei militari, assegnato al 53° stormo caccia a Cameri Betty Glambej capitano pilota caccia californianaLoris Fortuna tenente pilota caccia al 53° stormoFabris DiGiacomo maggiore pilota caccia collaudatoreEttore Mandello sottotenente pilota navigatorePeléo Saporiti primo maresciallo pilota intercettatoriGemma Marchesi sottotenente pilota caccia al 53° stormoFranca Donelli sottotenente pilota caccia al 53° stormoSusanna Gasperini primo maresciallo tecnica informaticaEdoardo Campi generale di brigata capo base 53° stormoAntonio Colluso maggiore aiutante comandante della baseVincenzo Manni primo maresciallo vettovagliamentoAldo Prospero primo maresciallo capo officinaLuigi - Antonino - Gianni avieri specializzati settore officinaBenito Martelli tenente colonnello commissario officinaSanto Bonassa maresciallo capo aiutante magazzinoJohn Ford comandante agenzia NCIS NapoliDayle Casten agente speciale CIA in GermaniaJameel Winght agente sotto capo NCSI a RamstenArtur Pachinsor agente capo investigativo CIA a NisidaMarck Conor generale comandante base a RamstenGiuseppe Tonelli questore polizia investigativa a NovaraFlavio Landini commissario p.s. a NovaraLuisa Nardò giovane universitaria di Vercelli Franco Nardò giudice di cassazione a VercelliGino Zago losco trafficante napoletano nel milaneseAmelia Santini dottoressa procuratore di stato a Novara

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Introduzione

Il colonnello Alexander Colderi, un'ufficiale collaudatore, rientrava dopo in un breve volo di prova, sul nuovo caccia Lockheed F-35 Lightning II. Il velivolo in produzione e montaggio negli hangar dell'aeroporto militare di Cameri, sede del 1° RMV (Reparto manutenzione velivoli). Aveva appena fatto un giro di ricognizione a controllare il comportamento del caccia in volo strategico, nelle varie evoluzioni di sforzo sopportato dall'aereo in fase di atterraggi, nel rivedere il perfetto funzionamento del carrello. Il colonnello appena dopo aver toccato il suolo e aver lasciato la pista di atterraggio, guidando l'aereo al parcheggio officina, accanto all'hangar dello stabilimento Faco per i controlli dovuti, esposti sulla lista richiamo. Come esperto pilota collaudatore, avendo rilevato e riscontrando dei piccoli problemi, da evidenziare e non sottovalutare mai in futuro.

Esponendo il problema, al personale militare dell'officina specializzata. Avendo riscontrato un lieve intoppo e da fare un controllo approfondito, con un test computerizzato all'avanguardia, da verificare il guasto ed effettuare la risoluzione. Sul movimento a rilento del carrello anteriore per sganciarsi dall'alloggiamento ruota. Essendo il velivolo ancora in condizioni di alta temperatura all'interno della fusoliera zona motore.

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Il colonnello Alexander Colderi un esperto ingegnere aerospaziale, era appena rientrato dopo sei mesi di aggiornamenti approfonditi, al centro sperimentare Nasa in Florida e voli di prova con vari velivoli in California e Texas, dividendo le sue impressioni di volo con i colleghi americani, sui velivoli da caccia intercettatori all'avanguardia, da esserne poi guidati dai giovani piloti in addestramento (Fast jet) con grande soddisfazione nella preparazione al volo nelle routine giornaliere al perfezionamento. Al suo rientro i Italia, al reparto militare di Vigna di Valle il generale di brigata l'aveva chiamato a rapporto, a complimentarsi per la buona riuscita di collaborazione con l'aviazione militare statunitense, nell'aver raccolto una quantità di nozioni e dati logistici. Oltre aver visitato l'industria aerospaziale Lockheed americana a Fort Worth in Texas, in piena produzione e la base Usaf di Luke, in Arizona, per l’addestramento dei primi istruttori di piloti italiani, all'evoluzione avanzata degli aerei da caccia, più che all'avanguardia. Dove la foto posta sul muro sopra la sua scrivania a Roma, lo mostrava alla guida di un T-346A, e quel giorno al rientro in ufficio trovava tra le mani l'avviso di trasferimento altrove, come abitualmente accadeva, dove i problemi da risolvere non mancavano mai ad un esperto ingegnere, incorporato come ufficiale collaudatore dell'aeronautica militare italiana. Sempre disponibile ad aiutare gli altri.

Il generale di brigata, dal centro addestramento truppe a Cecchignola, Roma, del settore controlli velivoli nei reparti. L'aveva pregato se voleva dare una mano ai colleghi in Piemonte, con ulteriori controlli capillari,

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come esperto sui nuovi aggiornamenti avuti, sulle schede fornite dalla Lockheed Martin americana, per il nuovo caccia strategico F-35A, in fare di montaggio all'interno degli stabilimenti Faco nell'aeroporto di Cameri.

Pertanto il Colonnello Colderi, dovette caricarsi la propria mercanzia sulla sua nuova auto, ritirata al salone di Francoforte, una bella McLaren-570S orange. Nel trasferirsi all'aeroporto officina controlli di Cameri, dove si assemblano i componenti del nuovo velivolo in produzione giornaliera, per l'assistenza aerei alla Nato europea. Da poter aiutare l'esorbitante lavoro nel controllare e collaudare, il nuovo aereo in produzione sul suolo italiano. Una nuova macchia speciale di ultima generazione, da guidare col pensiero attraverso sensori nel casco e pochi tasti da spingere sui display di fronte al pilota, nella consolle in cabina di guida del nuovo caccia F-35.

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Soltanto in emergenza la guida manuale del mezzo computerizzato con normale jovstick, anch'esso però, molto sofisticato e docile nella guida. Il futuro aveva ormai varcato e oltrepassate le porte del progresso, con un nuovo aereo di quinta generazione, da tastare per bene sul sistema computerizzato all'avanguardia. Oltre il suo costo esorbitante per una produzione su vasta scala nazionale. Un nuovo aereo invisibile dai radar in cielo. Nel volare alla velocità supersonica: 1.930 km/h... con il nuovo propulsore. «Mrou» motore Pratt & Whitney F135, con una potenza di spinta molto elevata, per le prerogative espresse ad un modello filante.

Pertanto dopo un anno di associamento al reparto assegnato, nel gruppo del 53° stormi caccia a Cameri, oltre la produzione da controllare. L'ingegnere Alexander Colderi di appena trent'anni, si trovava a formare una nuova famiglia tra colleghi e tecnici per l'affiatamento riscontrato. Oltre la ligia disciplina nel dovere imposto, nell'insegnamento giornaliero, da rimanere tra i subalterni, solamente il colonnello Alex. Un efficace e bravo collaudatore, oltreché istruttore aerospaziale in sede, a mostrare e spiegare ai gregari e allievi di corso, il nuovo aereo e come guidarlo al meglio, appesa ci si prendeva la mano, con impegno voluto. Il colonnello Colderi, dopo il beve volo di prova, esponeva ai meccanici

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le piccole modifiche da fare all'impianto idraulico del carrello anteriore, con qualche secondo di ritardo a uscire dall'alloggiamento del velivolo, in fase di atterraggio veloce. Consigliando di sostituire il tubo flessibile di portata dell'olio, forse, il passaggio si era ristretto per le alte temperature che sprigionava il motore nelle ore di sforzo in volo. Il maresciallo Aldo Prospero capo settore officina, diede subito ordine ai sottufficiali e graduati ad intervenire a ricontrollare il flusso di pressione dell'olio. Per un aereo di quella portata, non si poteva trascurare nulla, nelle sue parti, seppur meno importanti. Mettendo la loro disponibilità e

meticolosità a disposizione al progresso, contro i vecchi pareri di chi commentava le antiche usanze goliardiche: (Ma si, che va bene così!) Purtroppo oggigiorno, ogni frazione di secondo in più persa, rimane una sbagliata logica a pensare diversamente, guidando e portare in volo un caccia multifunzionale, oltretutto guidato per lo più col pensiero, ed era una cosa molto importante, nel capire e intuire velocemente. Con dura caparbiamente per il buon funzionamento della macchina nell'insieme, e una buona riuscita nell'impresa collettiva, nell'avvicendamenti incalzanti del progresso in veloce evoluzione. Pertanto da bravi ufficiali i tecnici dell'officina, si misero subito a ricontrollare il velivolo, dopodiché all'indomani il colonnello Alex, avrebbe effettuato un altro bel giro di

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prova: (Con partenza e atterraggi rapidi.) Nel riprovare il velivolo, in diverse condizioni di volo, con altre esibizioni di prova acrobatica, sopra al vecchio campo d'aviazione del 53° stormo, dislocato a Cameri sulla sponda piemontese del fiume Ticino. In quel campo di volo, nato nel lontano 1909 su pista in terra battuta. Divenuta negli anni, un importante centro di volo, in quell'insignificante aeroporto di Cameri. Adibito nei vari anni seguenti, come scuola di volo e molti piloti affermati, come Gabriele D'annunzio, erano passati da quelle parti ad imparare a volare su aerei biplano ad elica, che a quel tempo erano aerei all'avanguardia e d'interesse mondiale al successo. Nella seconda guerra mondiale e nell'otto settembre del 43, fu occupato da tedeschi con la costruzione di una pista in cemento per far decollare e atterrare gli aerei junkers JU-52, della Luftwaffe, fino al 11 aprile del 1945, dove nella veloce ritirata, i tedeschi minarono tutto, da distruggendo la pista, gli hangar attorno e la modesta torre di controllo. Restando per anni solamente come campo di volo militare di poco uso e in fase di ristrutturazione come scuola di volo per aerei da caccia ad elica. Poi subentrò il reparto Lanceri Neri del 53° stormo caccia, che perdurò dal 67 al 99, con i caccia North American F-86 Sabre, come scuola allievi piloti e difesa strategica in vicinanza all'aeroporto civile della Malpensa. L'aeroporto di Cameri divenuto in seguito, la sede ufficiale del 53° stormo dei caccia bisonico della Lockheed F-104S Starfighter ed è stato un aereo monomotore supersonico multi-ruolo, da 2137 km/h, caccia intercettore ogni-tempo, d'attacco e d'assalto, ricognitore, un aereo veramente efficace.

Nell'aver dato del filo da torcere ad altri caccia in produzione mondiale,

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in competizione per le migliorie strategiche in campo, negli anni 70 e 80. Adottato in quegli anni da buona parte delle nazioni europee e soppiantato poi, gli F-104S. Con i nuovi caccia di produzione europea, tra L'Italia, Germania, Olanda e Regno Unito, nella vasta prodotto di aerei, negli stabilimenti inglesi della Rolls Royce, contrassegnato come: Panavia Aercraft Tornado, un buon caccia, equipaggiato con due motore RB199-34R, che erogavano una buona spinta a 1480 km/h. Un vero aereo multiuso in campo strategico e tattico all'avanguardia e ancora in uso.

Infine a Cameri era stata impiantata anche un'officina tecnicamente specializzata per la produzione e assemblaggio caccia, denominata Faco. Oltre le riparazioni dei vari aerei da caccia, in servizio sul territorio nazionali. Mantenendo a Cameri il suo compito di addestramento e scuola di volo per i nuovi allievi dell'accademia aeronautica italiana, sui vari caccia, oltre il caccia F-35. Il velivolo prodotto principalmente da Lockheed Martin Usa, compartecipe da Finmeccanica Alenia Aermacchi. Dove i soliti massmedia scettici hanno scritto proprio di tutto, con attacchi preventivi e proposte irrazionali. Ideologia e provincialismo da parte di un buon numero di politici. C’è chi aveva detto «Basta F-35, vogliamo asili nido». Come se fossero due elementi comparabili. Chi ha diffuso numeri a caso, senza alcun fondamento pur di dimostrare che l’Italia dovrebbe tirarsi fuori dal progetto aerei. Il che significherebbe non acquistarli, ma nemmeno assemblarli nella base piemontese di Cameri o ripararli. Tutto un blaterare a favore di altri, mentre chi sborsa veramente gli euro a pagare le bizzarrie di altri ben nascosti dietro le quinte, sono sempre gli italiani.

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Capitolo Primo

Il colonnello Alexander Colderi, dopo aver lasciato l'hangar officina, era tornando al proprio ufficio al reparto ricerche sperimentali, doveva ancora sbrigare altre faccende in sospeso, oltre redigere i verbali giornalieri. Mentre passava nei reparti scuola a controllare gli ultimi allievi della giornata nelle camere di volo, ad allenarsi al simulatore, nel migliorare il proprio apprendimento di volo virtuale. Alex appoggiò il prezioso casco da due milioni di dollari, sul tavolo di studio degli allievi del corso, da farli incuriosire a guardare il prezioso casco e da immaginarselo infilato sul proprio capo a guidare il caccia F-35 in produzione nei grandi capannoni di montaggio poco distante. Con serietà Alex, augurava ai nuovi allievi di insistere nello studio nel dare sempre il meglio. Guardando il primo aviere al simulatore, nel dagli una dirittura sul percorso improntato sul monitor del simulatore: < Aviere scelto. Deve concentrarsi meglio e memorizzare le varie coordinate di virata, senza aumentare i propri G di pressione, ad evitare di svenire e perdersi tra le nuvole. Ma questo già al corso l'aveva imparato... Giusto?.. Coraggio insista e si concentri sul suo volo! > spronandolo a migliorare.

< Grazie Signore! In verità per un attimo ho pensato ad altro. > < Quando salirà su un aereo, si ricordi bene di lasciare a terra tutti i problemi e vedrà che funzionerà alla perfezione. Guardi che il mio non è

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un rimprovero, ma un consiglio da tener presente. Auguri aviere! > < Grazie ancora Signor colonnello, per il richiamo! > < Ricordatevi ragazzi, di lasciare poi, un breve resoconto della prova effettuata oggi. Arrivederci! > Firmando i vari documenti di controllo. Prima di lasciare la palazzina ricerche e innovazioni, Alex capì che era in ritardo su suo ruolino di marcia. Ricordandosi che doveva passare dal suo alloggio a mettersi in ordine per la festa organizzata dai colleghi in serata. Era un piacevole approccio a rinnovare il buon rapporto, in quell'anno della sua presenza nel reparto ricerche sperimentali nel 53° stormo caccia, nel campo di volo di Cameri (Novara) in Piemonte. Alex stava lasciando l'ufficio, quando il suo cellulare squillò, e una voce amica gli ricordò un vecchio appuntamento: < Sì!.... Ciao bel colonnello! > era la voce chiara della bella e cara Betty, che gli ricordava la sua venuta in Italia. < Sono in arrivo tra mezz'ora all'aeroporto alla Malpensa. Tu sei libero da venirmi a prendere?.... Certamente! Il tempo di cambiarmi e prendere l'auto... Posso essere lì tra un'ora. Non prima.... Se mi avvisavi prima di partire da New York... Cercherò di far presto... Aspettami al bar, nel salone imbarchi, accanto all'uscita... Arrivo! > poi mentre si recava al suo alloggio, telefonava agli amici: < Arriverò tardi, devo andare alla Malpensa a prendere un pilota venuta in visita. Il capitano Betty Gamblej. Aspettatemi arriviamo più tardi in due. Ciao! > avvisò gli organizzatori. Appena dopo era già in auto nel prendere la strada per Oleggio e via oltre il ponte del Ticino e poi sull'altra sponda del fiume, verso l'aeroporto la Malpensa. Pensando che il capitano Betty gli stava facendo una bella sorpresa con quella visita improvvisata... Annunciata già tre mesi prima. Ed ora eccola arrivata finalmente a visitare il bel paese, l'Italia.

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Arrivò all'aeroporto un tre quarti d'ora, in mezzi ad un traffico discreto, proprio mentre il velivolo Boeing 747 stava atterrando sulla lunga pista. Alex di volata aveva trovato da parcheggiare e via dentro al terminale, appena dopo, nel vedere l'amica uscire oltre la barriera arrivi, col braccio alzata a salutarlo. Infine con un affettuoso e caldo abbraccio: < Ben arrivata Betty! > abbracciandola contento per la gradita sorpresa fatta.

< Ciao Alex! Come sei stato veloce ad arrivare amico. Ti voglio così bene! E sono felice di essere arrivata a sorpresa... In verità mi hanno assegnata al 31° stormo caccia ad Aviano (St Fighter Wing) Perciò sarò di casa qui in Italia. Potremo vederci più assiduamente, fuori dal servizio. > < Questa soluzione non l'immaginavo. Una californiana che non voleva mettere piede fuori dal proprio paese. Brava! > espose sorridendo Alex, mentre raccattava il suo bagaglio ed uscivano fuori dall'aeroporto, nel chiedere: < Cara Betty, quando devi presentarti al tuo reparto? > < Tra quattro giorni, purtroppo! Ma al momento pensiamo a prenderci un po' di respiro e divertirci... Sei d'accordo? > rispose dandole un bacio sulla guancia, da farlo contento al contatto: < Comunque? Vedo che ti tratti bene e ti sei preso una bella McLaren's sportiva, adatta ad un vero pilota di classe... Wauh! > espose contenta per l'amico. < Si fa quello che si può, con una discreta paga. Perfetta per i giorni liberi a girovagare nei dintorni. Dato la mia duratura permanenza qui a Cameri! Adesso andremo a festeggiare con gli amici del reparto. Hanno

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organizzato una festicciola in mio onore e pertanto non possiamo mancare. Dai sali in auto e tra poco conoscerai i miei collaboratori, piloti e pilote donne e uomini fidati del reparto manutenzione... > espose Alex convinto. < Ho saputo da amici. Quelli nelle alte sfere al pentagono, che ti hanno messo sotto torchio a controllare il nuovo caccia F-35... Molto discusso qui in Italia. Come procede nelle virate strette, ho sentito dire che è un po' lento a districarsi in combattimento sperimentale, effettuato in Texas?... Sono solo voci da corridoio, ma da voi europei? Tu che lo stai provando è reale la situazione strombazzata per non acquistarlo, per il prezzo troppo alto? Dicono che occorre ancora altre modifiche di aggiornamento del software incorporati, da migliorare le sue prestazioni? Io ancora non ho avuto il tempo di andare Alla Lockheed in Texas a provarlo... Tu, come collaudatore avrai notato senz'altro se ci sono stati dei miglioramenti, in special modo nei passaggi in volo rovesciato. Poi il costoso casco, non comperato al supermercato funziona veramente bene? Alla Lockheed stanno già provando un altro casco più sofisticato, ma pesante che può rompere il collo al pilota in caso di espulsione, oltre ad aumentare il suo costo il doppio? > espose la domanda incuriosita. Alex la stava guardando mentre guidava l'auto, da comprendere che quel capitano al suo fianco era una cocciuta donna, amante del volo e voleva sapere da lui che masticava duramente tutto il giorno, a provare e riprovare quel nuovo giocattolo di svariati milioni di dollari, ed era l'unico che gli avrebbe detto la giusta verità sul mezzo: < Certamente cara Betty! C'è ancora molto da fare. Comunque, sembra che le nuove schede del software funzionano bene. Domani vedrò di farti provare a fare un piccolo giro sul velivolo biposto impostato a prova, come scuola guida e vedrai che sa comportarsi bene, appena entri in sincronismo con la macchina. E' tutta da provare a capire e pensare bene cosa vuoi fare e lui ubbidisce a comando... Credimi ragazza mia! > rispose serio Alex fermatosi ad un semaforo.. < Veramente puoi farmi sentire sotto il sedere la sua potenza? > < Certamente capitano. Il comandante della base in Texas, a suo tempo mi aveva pregato, se qualche pilota europeo di passaggio in Italia, in visita, gli avrei fatto provare il nuovo giocattolo con un nuovo lifting. Per smorzare le tante storie raccontate malamente, e screditare il caccia a favore di altre produzioni concorrenti europee... Dato che alla sede centrale della Lockheed c'è da fare la coda per un giro di prova. Pertanto sei una provetta pilota, e per giunta capitano donna, pertanto devi provarlo per consigliare ai colleghi ad Aviano che si devono fidare a volarci sopra,

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appena giungeranno i nuovi velivoli a soppiantare gli attuali. Certamente passera ancora dei mesi, ma le buone parole espresse da un capitano donna, fanno più effetto di tanti discorsi fatti ai corsi di perfezionamento. Mi sono spiegato bene, carissima Betty... > espose Alex sorridendo alla bellissima collega la di fianco, che si godeva il paesaggio serale attorno. < Wauh! Come sei bravo a convincere i subalterni e amici. > < Dai andiamo a far festa ragazza mia! Ci aspettano. > mentre accelerava sul rettilineo, la sua McLaren's 570S dal colore orange.

Mezz'ora dopo entravano nella sala prenotata dai colleghi al ristorante nella cittadina di Cameri, da far subito le presentazioni e conoscenza, con i piloti e meccanici del gruppo controllo mezzi e al montaggio dei velivoli F-35, pronti ad uscire fuori dagli hangar della Faco. Da stupire un po' tutti, per la graziosa bionda pilota californiana. In capitano Betty si era presentata così aperta, senza mettere davanti il suo grado da capitano, affiatandosi piacevolmente con il gruppo goliardico italiano. Poi con le pilota donne si era restaurata subito una buona amicizia a discorrere su cose femminili nei propri continenti. La sottotenente Gemma si dimostrava la più briosa, a svelare i tanti misteri sui giovani seduti al tavolo che commentavano ad ingrandire le proprie evoluzioni da esperti, sia i meccanici e pilota di corso al 53° stormo, in goliardica combutta tra loro. Poi Betty, provava a dire ai presenti: < Grazie ragazzi per la bella accoglienza, temevo di essere un'intrusa arrivata a sciupare la festa. Spero di trovare ad Aviano, dove mi hanno assegnata dal quartiere generale statunitense, la stessa accoglienza. Buon proseguimento a tutti voi. Colonnello Alex, congratulazioni per la sua squadra! > seguita da un bella esclamazione: < Hurrà! > dai compagni in allegria a brindare. Poi a cenare con le squisite specialità locali. Mentre il chiacchierare si infervoriva, con quella nuova presenza arrivata dall'oltre Oceano, oltretutto una provetta pilota californiana. Il maresciallo Manni aveva organizzato tra colleghi un ballo casareccio, da poter fare almeno tre salto alla loro festa e far scendere l'abbondante cena appena fatta, spronando l'aviere Luigi a dar voce alla sua fisarmonica. E via tutto ad invitare a ballare la nuova ospite di riguardo arrivata tra loro. Perciò tutti a darsi da fare e a turno, chiedere di poter ballare con il capitano, solo Betty per gli amici. Oltre incuriositi a domandarle se si usava nelle basi Usa, da dove proveniva, le stesse impostazioni: < Mi perdoni se le faccio una domanda un po' pertinente capitano? > al suo assenso il giovane tenente pilota le chiedeva: < Da voi

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usate i semafori, tra colleghi, se uno ci prova a farle delle avance sul posto di lavoro o in libera uscita... insomma?... >

< Tenente Loris, le ci sta provando, vero? > sbottò lei guardando il giovane ufficiale che si era un po' ringalluzzito, nel continuare a dire, da sembrare sorpresa: < Si vede che avete sangue latino. Giusto Loris? > < Mi perdoni capitano. Era solo una domanda, non una proposta? > < L'avevo compresa più che bene. Diamo il tempo al tempo. Spero che ci vediamo ancora, visto che rimarrò in Italia minimo otto mesi. Perciò capiterà di rincontrarci e berci sopra, da buoni amici. Giusto Loris? > < Ha perfettamente ragione! Comunque, se le servirà una guida turistica, sarò ben lieto di accompagnarla capitano Betty... > < Tenente, senza offesa, ma anche i suoi colleghi si sono proposto a farmi da guida per conoscere il vostro paese. Lo terrò presente. Grazie! > Poi venivano interrotti dal colonnello Alex nel dire: < Spiacente ragazzi, ma è ora di rientrare. Sono già le due di notte passate e il dovere ci chiama stamattina. Giusto prodi cavalieri in libera uscita? > li sollecitò. E qualcuna stava rispondendo convinto: < Ha perfettamente ragione, colonnello. Vado a parlare col gestore e poi rientriamo alla base, con la pancia troppo piena dal troppo mangiare fatto. > < Tranquillo maresciallo Aldo, è tutto sistemato... > < Non era questo l'accordo! Lei è il festeggiato... > protestò Aldo. < Sì è vero, sono il festeggiato, ma anche il vostro superiore. Pertanto possiamo rientrare adesso. Ed è stato un gran piacere la vostra compagnia a festeggiare assieme. Dobbiamo rientrare ragazzi!.. Intanto accompagno il capitano Betty agli alloggi ufficiale, e domani avrà il piacere di provare un F-35B, per una sua diretta impressione in volo. Il comando strategico Nato europea, l'ha autorizzata a volare e verbalizzare la sua prova ed esito finale ed approvazione, per un volo di ricognizione sopra la base. >

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< Complimenti capitano! Anche noi siamo in lista d'attesa... > Fuori dal locale a salutarsi cordiali, mentre montavano in auto e il capitano Betty provò a chiedere incuriosita: < Ma, veramente hai avuto l'autorizzazione a farmi volare e provare il caccia?... > < Se ti svelo il segreto, poi ti dovrei uccidere! Pertanto adesso vai a riposare e domattina passerò verso le dieci, e ti farò provare il brivido di guidare col pensiero, se te la senti capitano? Io penso di sì! > mentre fermava l'auto sotto la palazzina comando, nell'aiutarla a scaricare i suoi bagagli e parlare al piantone di turno, di assegnare una stanza al capitano statunitense. Poi appena messo il bagaglio nella stanza assegnata: < Bene, fai una buona notte Betty e grazie per aver allietato la serata e fatto girare la testa ai miei ufficiali dal temperamento esuberante nella festa. > < Già. L'ho notato! Ma per curiosità, quel tenente Loris è sposato? > < Per quel che ne so, non mi sembra sia sposato, penso che abbia una ragazza in città a Pavia... Comunque, dovresti fare attenzione! E' un tipo dal sangue cagliente. Quello che posso dirti è un bravo e serio ragazzo... > trovandosi a ridere assieme, sapendo che l'amica Betty era una formidabile donna gioviale. Sebbene tra loro non c'era e non c'è mai stato nulla. Alex non era il tipo di mescolare la lana con la seta. Pertanto erano sempre stati dei buoni amici, che si confidavano di tutto e in fondo era una bella cosa da apprezzare da parte d'entrambe, con l'ultimo saluto: < Notte Betty! > < Ciao bel colonnello e buona notte! > rispose sorridendo lei, mentre apriva la porta della sua stanza soddisfatta per la bella serata trascorsa.

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Capitolo Secondo

Erano le otto e trenta del mattino, quando Betty si era svegliata dal fragore di un jet che decollava. Da portarsi alla finestra e vedere il nuovo bolide che sfrecciava sulla pista di decollo e in un secondo era già in alto ad avvitarsi nel cielo azzurro. Alex aveva già preso servizio a riprovare e vedere come si comportava l'aereo in volo e poi con diverse prove di atterraggio, nel constatare il buon funzionamento del carrello anteriore.

Poi con un'impennata e sfondare le nuvole in cielo, da far uscire fuori a guardare le sue evoluzioni nel dare spettacolo della sua bravura a guidare quel mostro appena sfornato. Infine una bella virata a 90° gradi e infilare la pista deciso nel toccare terra in un attimo. Con un corto rullaggio per arrivare agli hangar e mostrare ai tecnici che il problema era stato risolto, spiegandosi: < Grazie ragazzi! E' tutto apposto. Tra poco proverò il biposto con il capitano Glambej, sarà un portavoce sulle prove che effettuiamo sugli F-35. Almeno al suo rientro ad Aviano, daranno un po' più di credito ad una donna pilota sul nuovo velivolo un po' tartassato dai massmedia rompiscatole... A tra poco ragazzi! Vado a farmi un altro bel giretto in compagnia... > andando alla palazzina comando a prendere il capitano Betty. La trovò già con la sua tuta di volo addosso e poi avrebbe messo sopra le soprastrutture da compressione volo per adattarsi alle alte velocità in prova volo, appena sotto i G di pressione. < Buon giorno Betty! >

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aprendo lo sportello dell'auto di servizio interno, e lei gli domandava curiosa: < Buon giorno! Già fatto un bel giro di prova colonnello Alex! Allora tutto bene la modifica? > incuriosita sul risultato. < Certamente! Un tubo da sostituire... Va da Dio, adesso! Dai andiamo a farci un altro bel giro tra le nubi in arrivo... > Nel reparto assistenza si stavano sistemando i vari caschi e attacchi connettori da inserire sul caccia, in cabina al posto di guida. Infine fuori nel piazzale pronti a montare sul jet predisposto alle varie prove dei nuovi piloti, per l'apprendimento del mezzo in volo. Betty si era sistemata alla guida e Alex al suo fianco a darle le ultime direttive e poi via sula pista, a premere sui pulsanti e il caccia che rispondeva al pensiero della donna impegnata a far il proprio dovere di apprendimento. F-35B e prendeva la rincorsa e via più che velocemente puntando al cielo, con disinvolta abilità ad apprendere il pensare a guidare.

Poi via in alto nel puntare e forare le nuvole bianche che si stavano formando man mano quel mattino, ma nulla d'importante. Alex la lasciò libera di provare a suo piacere e in breve tempo erano già sopra la costa ligure, mentre Alex curiosava il panorama di sotto, Betty si stava impraticando a memorizzare le vaie coordinate da impartire col pensiero, da stupirsi da sola per l'effetto provato: < Wauh! Che bello! > provò a dire nell'interfono tra piloti. Alex le suggerì: < Prova a fare un bel

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looping e appena dopo un tonneaux e infine una bella virata a split-s. E vedrai come si comporterà questo nuovo velivolo da caccia per allievi a impratichirsi, come modello scuola di volo. > < Ok! Ci provo. Tienti forte Alex. > le suggerì Betty, mentre memorizzava cosa fare e aumentava la potenza del propulsore, nel ripassare e riforare le bianche nubi, riuscendo a disegnare un bel cerchio in

cielo. Poi, sulla dirittura d'arrivo della pista e un bel atterraggio da esperta pilota senza tentennamenti. Guidò l'aereo fino al piazzale, e i gli aiutanti li attendevano a parcheggiare il velivolo accanto agli altri allineati. Appena a terra gli ufficiali e subalterni al servizio di allestimento e aiuto piloti di aerei ai voli, si complimentarono con il capitano statunitense, che scendeva dall'aereo agile: < Complimenti capitano ha appreso subito e bene, come domare la nuova bestia scalpitante. > < Ha perfettamente ragione sergente. Basta intendersi e immaginare di svolazzare col pensiero. Immagino che in combattimento bisognerà fare un doppio pensiero per districarsi dagli attacchi improvvisati. Comunque il velivolo va veramente bene e docile tra le mani. Vedrò di fare una buona pubblicità tra i miei colleghi ad Aviano... Arrivederci e grazie ragazzi per il sostentamento morale! > mentre l'aiutavano e lei ringraziava nel guardarsi la sua divisa addosso. “Tutto bene Betty...” sbottò tra se soddisfatta del risultato ed era sempre una novità, le nuove prove che la entusiasmavano.

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< Devo complimentarmi anch'io Betty, sei formidabile anche nelle risposte. Presto ad Aviano arriveranno gli F-35, di ultima generazione con delle migliorie inserite. Oltre la versione predisposta per appuntare sulle portaerei... Dai andiamo a prenderci una bibita fresca, al bar mensa, sotto il comando. > consigliò Alex, contento per la provetta pilota Betty. < In un primo momento, mi era sembrato difficile pensare. Ma poi.. > < Sei un ufficiale della massima fiducia e saprai insegnare ai pivelli maschi ad Aviano, come si vola col nuovo caccia invisibile ai radar. Dopo la bibita ti porto a visitare il reparto catena di montaggio dei caccia Martin F-35, e farti una idea da come si lavora qui a Cameri ad assemblare i caccia di quinta generazione.... Da quella parte capitano Glambej. >

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Capitolo Terzo

Era ormai sera quando lasciarono la base per fare una capatina sul lago Maggiore a cenare e discorrere tra amici, e non di lavoro. Alex la portò in un localino caratteristico a Mercurago. Una vecchia trattoria dove sovente andava da giovincello, con i suoi genitori a pranzare e da rimanere molto affiatati col gestore della locanda rimodernata un pochettino seguendo a fatica il progresso, ma senza sconvolgere troppo l'interno del locali disposti alla buona maniera, abbastanza antica.

Betty era rimasta entusiasta del posto e la cena l'aveva trovata squisita. Mentre chiacchieravano piacevolmente tra loro due. Nel ricordare la gita fatta al Grand Canyon in Colorado, una gola lunga 446 km e profondo 1857 mt. in certi punti. Nel rammentarsi di aver fatto del deltaplano nella vasta gola sul fiume Colorado, con la soddisfazione da entrambi. Poi, ad un certo punto Alex provò a chiederle con fare sornione: < Posso chiederti una cosa sul personale, amica Betty? > < Certamente! Vuoi sapere se ho un fidanzato a New York? > < Sei ancora nella commissione investigativa militare? > < Devo risponderti, come mi aveva esposto un mio carissimo amico italiano: Se ti svelo il segreto poi ti devo uccidere... Sì, sono ancora immischiata con la NCIS. Ad essere sincera con un amico fraterno. Mi hanno inviata qui in Italia a scovare una talpa ben piazzata che passa delle informazioni sbagliate alla stampa contraria sui sistemi segreti degli armamenti Usa, divulgando notizie più che false. Almeno fossero esatte!

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Ma questo tu lo sai già vero? Sono venuta qui a Cameri per incontrarti, oltre dare un'occhiata al vostro aeroporto. Dalle voci trapelate fuori alla mia partenza, mi hanno confermato che negli stabilimenti Faco a Cameri, c'è chi fa dello ostruzionismo, sotto ricompensa? Certamente è roba da poco. E mi hanno pregata di controllare un po' tutto. Non si tratta di sabotaggio, ma impressioni raccontate e per lo più sbagliate. Purtroppo sembra che le chiacchiere sono partite prima da Ramstein in Germania e dopo da Aviano. Diffondendosi un po' per i vari centri militari in Europa. Pertanto ho il compito di stanare la fonte, e con una visita poi, alla NCSI al centro investigativo a Napoli per un confronto. Ecco, ora lo sai e sei altrettanto immischiato per bene colonnello. Caro amico mio!.. > Lo motteggiò lei sorridendo, mentre brindava con un piacevole vinello locale. < Da noi a Cameri, penso chi possa fornire chiacchiere alla stampa. Sono i soliti fanatici solidali con i protestanti, così detti pacifisti... Io senza menzionare nulla e dare uno spunto alla protesta, ho sistemato i presunti contatti, in posti di comando, a smorzare e fomentare le proteste. Da dover poi rispondere loro, su eventuali controversie da perdere il posto di lavoro. E mi sembra che funzioni finora, il chiacchiericcio si è smorzato. Staremo a vedere i loro comportamenti, visto che se spifferano qualcosa, lo sanno molto bene che perdono il posto e paga, oltre l'arresto per danni di ostruzionismo all'aeronautica militare e allo stato italiano... > < Però, che bella trovata a far tenere la bocca chiusa... Potrei sapere chi sono quelli sotto il tuo controllo? > domandava Betty sotto voce. < Tranquilla, da questa parte non uscirà più nulla. Avranno le bocche cucite e nemmeno s'immaginano che li controllo. Poi immagino che non hanno mai avuto delle bustarelle, solo ciaccole da bar e magazzino. > < Per me va benissimo! Almeno dovrò spulciare solamente ad Aviano, chi è che si e messo in contatto con le testate di certi quotidiani, che per avere un articolo da far aumentare la tiratura dei giornali, sborsano milioni e scrivono scempiaggini. Basta mezza voce per inventare articoli allusivi, poi difficile da smentire... Mi sembra Alex che qui stanno per chiudere... Si è fatto tardi. Oh! E' già l'una di notte!... Grazie signora, la cena era veramente squisita, complimenti... Arrivederci! > alzandosi per uscire, mentre Alex saldava il conto... < Buon viaggio signori! > Fuori dalla trattoria, prima di salire sull'auto sportiva di Alex, si fermaronoa guardare il panorama notturno sul lago più in basso. Trovandosi ad osservare la veduta notturna con soddisfazione: < E' piacevolmente bella la notte avvolta nel silenzio... > commentò Betty, affascinata.

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< Già hai ragione! Siamo abituati ai rumori assordanti dei jet, che scordiamo il piacere di gustare la semplice natura addormentata. Un vero peccato dover seguire il progresso troppo convulso... > rispose Alex mentre apriva lo sportello della sua auto: < Prego, capitano! >

Erano le tre di notte quando arrivarono all'aeroporto e guarda caso davanti a loro ai cancelli della base c'era il coupé bianco, l'auto del tenente Loris che rientrava a sua volta. Fermandosi poi davanti alla palazzina comando, avendo visto l'auto del colonnello Alex dietro. Scendendo a salutarli, con un sorriso indagatore: < Sera capitano, colonnello! Vedo che anche voi, fate le ore piccole... Ero dai miei a Pavia e ho fatto tardi... > < Noi eravamo sul lago Maggiore a cenare... Tutto bene tenente? > le domandò Betty come una madre protettiva. < Sì, tutto bene signora!... > guardando la donna con una luce diversa. Mentre Alex provava a dire al giovane ufficiale: < Tenente Loris, guardi che sono presto le sette del mattino e abbiamo una dura giornata di addestramento in volo tattico. Notte tenente! > mentre apriva la porta della palazzina alla sua accompagnatrice di serata. < Buona notte signori! > rispose Loris, montando in auto e via a nanna al suo reparto avieri ufficiali. Akex salutò Betty nel dirle sorridendo: < Al tenente s'illuminano gli occhi al vederti. Hai fatto breccia... Si!.. Lo so bene, non devo aprire bocca! > < Per essere sincera. Non mi dispiacerebbe una storia con il giovane tenente Loris... Al momento ho altre cose impegnative da sbrigare... Si vedrà più avanti?.. Ciao Alex e grazie per la bella serata!.. Sai una cosa!

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Mi sono sempre domandata, come mai non siamo finiti a letto noi due? > fermandosi a mezza porta aperta, con un'occhiata allusiva. < Per il semplice fatto che sei mia sorella. E pertanto non è possibile dover fare un bell'incesto famigliare... Giusto! > commentò Alex serio. < Questa si che è buona! Ma da quando siamo diventati fratelli noi due. Vorrei proprio saperlo? In verità mi piaci tanto, ma non sono... Insomma, mi sembra che non siamo profondamente innamorato tra noi due. Troppa complicità! Sì hai ragione, fraterna. Siamo troppo dedichi al comando. Pertanto ci scontreremmo ogni momento... Giusto colonnello Alex? > espose sorridendo maliziosamente. < Parole sante amica mia! Dai andiamo a dormire che è meglio.. Notte capitano! > si congedò con un inchino cortese. < Buona notte Alex... In verità mi piacerebbe averti come fratello. Ciao e grazie ancora per il tutto! > chiudendosi la porta alle spalle. Alex montò in auto e via a sua volta verso la schiera di palazzina in dotazione al personale della base, mentre passava davanti agli hangar dove il personale notturno, stava intervenendo su un aereo Tornado a sistemarlo e preparare il velivolo per rientrare al mattino, alla propria base di stazionamento nel bresciano, al 6° stormo caccia ricognitori a Ghedi.

Salutando il personale al lavoro notturno, e proseguendo verso la sua residenza e parcheggiare la sua coupé sportiva nel suo box aperto... Poi, si portò sul davanti della villetta a schiera e si sedette sui gradini un

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momento, a godersi ormai l'ultima parte della notte. L'alba era ormai in arrivo. La notte era rimasta tiepida ed era piacevole restare ad ascoltare i pochi rumori che l'avvolgevano e pronta al risveglio frenetico del giorno in arrivo. Alex stava pensando a molte cose, poi fu distratto da diversi piccoli rumori e non abituali al suo orecchio da bravo esperto ad afferrare ogni piccola vibrazione attorno. Qualcosa o qualcuno trafficava dietro al grande capannone ricambi poco distante. Si alzò deciso, togliendosi la giacca ed infilare una sua tuta appesa nel vano garage e si diresse da quella parte a controllare cosa stava capitando, con quei impercettibili rumori spaiati, d'essere confusi con i rumori dei meccanici negli hangar poco più distante. Con circospezione si portò fino all'angolo del fabbricato, da poter vedere cosa diavolo succedeva di preciso, nel sistemarsi proprio accanto alle saracinesche dell'hangar magazzino e poter curiosare meglio, ma nascosto. Trovando tre operai del turno di notte che giocavano al pallone, in attesa di prendere servizio. Tutto un po' strano? Da confondere ad altri, il rumori di un carrello che spostava all'interno qualcosa e poi vederlo uscire il carrello elevatore con sopra delle casse. Alex le aveva riconosciute subito?

Quelle casse dovevano contenere le vecchie schede del caccia F 35. Alex intuì che qualcosa non quadrava, e dalle fasce adesive fluorescenti rosse impresse sulle casse. Erano appena arrivate il giorno prima, le casse dalle fasce verdi a sostituire quelle con dati scadenti o mancanti, da rinviare al

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costruttore Lockheed in Texas. Immaginò all'istante Alex, che qualcuno voleva fare il furbo e senz'altro aveva sostituito e invertito il contenuto, da rispedire, forse altrove? Quelle che dovevano essere le vecchie schede, invece erano senz'altro le nuove, da guadagnarci sopra? Oltre creare un danno al velivoli che avrebbero avuto inserito le solite schede con microchip da rivedere e non visibili ad occhio nudo, avendo l'involucro esterno dalle nuove. Senz'altro? Era il veloce pensiero che si era fatto Alex al momento. Stava per intervenire a chiedere cosa succedeva, come comandante preposto ai collaudi. Poi ci ripensò? Voleva vederci chiaro e capire dove andavano a finire e a chi avrebbero consegnato quelle nuove schede rielaborate? Perciò si mise ad aspettare e vedere il seguito. Appena dopo un autocarro militare era arrivato e di volata a caricare le due casse, da sentire che un individuo del gruppo, non conosciuto da lui, spiegava a voce soffusa ma chiara, al conducente un po' restio ad intendere il lavoro da farsi in fretta. Nel consegnargli dei falso documento per uscire dalla base, spiegando che doveva portare il carico subito a Varese alla Alenia Aermacchi, per dei controlli rapidi. Era quello impresso sul documento di viaggio, che l'autorizzava al trasporto, nel dirgli deciso: < Invece devi fermarti alla Malpensa, reparto spedizioni. Dove troverai altri addetti ai trasporto merci e si prenderanno in consegne il camion e infileranno le casse con la merce dentro ad altre casse d'imballo, da sembrare roba diplomatica e spedire poi il tutto in Turchia. Hai compreso allora il tuo compito? > gli spiegò un po' seccata per la titubanza del finto autiere. Proprio come Alex, immaginava già la faccenda: Perla miseriaccia buona! Sbottando tra se più che incavolato, nel trattenersi da intervenire. Pensando: (Da essere rivendute ad altri, che erano interessati al sistema controllo del nuovo velivolo tanto discusso e da ritardare così la produzione finale. In attesa poi, di altre schede da rimpiazzare e rimetterle sui velivoli in produzione?) Era proprio una bella spiegazione dettagliata, al socio conducente un po' restio ad eseguire e invogliarlo per un bel po' di soldi da intascare dopo la consegna del camion all'aeroporto la Malpensa. Mentre il tizio gli spiegava a denti stretti, di aspettare una mezz'ora prima di presentarsi all'uscita della base, da lasciare passare la ronda d'ispezione ed evitare di subire dei controllo sul camion e il suo contenuto da sembrare più che regolare. Mentre quello lo spronava: < Dai, fai sempre il militare un po' svampito mezzo addormentato, dicendo che ti hanno ordinato di andare di notte urgentemente a consegnare le casse a Varese... d'accordo? > < Certo capo. Ok! Ho capito... > sbotto l'autiere, salendo sul mezzo.

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Al tempo stesso il colonnello Alex ebbe subito una sua valida idea, oltre riprenderli col cellulare la bella combriccola al completo, mentre altri due tizio era usciti dal magazzini a salutare il gruppo che spariva in diverse direzioni. (E guarda un po' chi sono gli ultimi due saltati fuori?) Sbottò tra sé Alex doppiamente incavolato, per la presa per i fondelli da persone serie e insospettabili: (Che mi venga un colpo secco! Guarda un po' chi c'è a mescolare il minestrone? Non l'avrei mai immaginato?)... < Accidenti a loro! > sbottò a mezza voce, mentre si spostava in silenzio, nel ritornare al suo parcheggio e prendesi la propria macchia e via decisa verso l'uscita della base. Prendendo il cellulare, da svegliare il tenente Loris, che chiami a sua volta il sottotenente Ettore e il maggiore Fabris, nel coordinare assieme la veloce informazione che gli passava il colonnello Alex. Di trovarsi velocemente con tute mimetiche per un lavoro da fare in silenzi e di fretta, a svuotare due casse piene di schede nuove del F35. Sistemate su di un camion militare fermo al posto di guardia e pronto ad uscire dalla base. Spiegando che dovevano riempire poi, le casse di altro materiale che si trovava per fortuna la accanto all'uscita pronto per la discarica, da equiparare il peso delle schede all'interno. Mentre lui avrebbe trattenuto il conducente, all'interno del posto di guardia al passo carraio in uscita, e da rimanere all'oscuro di tutto il trambusto fatto fuori sul suo camion militare: < Avete compreso ragazzi, cosa dovete fare velocemente? Bene muovetevi e poi appena finito venite al posto di guardia a parlare con me, e così lasceremo che il camion esca dalla base e porti le casse da spedire. Maggiore Fabris lei prenda la sua auto e segua poi il camion diretto alla Malpensa, e se possibile li riprenda un po' tutti col cellulare. Dovrebbero partito in aereo, quel carico per la Turchia, destinazione la base Usa. Mi è difficile immaginare che la destinazione finale sia quella? Comunque poi,

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li faremo arrestare tutti se ci riusciamo. Mi raccomando ragazzi, mettete bene nascoste le microspie, da rilevare il percorso che faranno fino al destinatario in Turchia, così sembra sia la destinazione, quasi finale? Io personalmente immagino la Cina, con i nuovi caccia in produzione eguale ai nostri caccia e gli serviranno le schede per sgraffignare il loro funzionamento... E per trovare dei punti deboli e copiare le parti migliori. Immagino? Posso sbagliarmi, ma al giorni nostri non c'è più cosa che si possa tener segreta. Per soldi ti vendono anche la madre se serve a guadagnarci sopra... Ah! Adesso muovetevi ragazzi!.. > Il colonnello Alex, velocemente si fermava di fianco alla casamatta all'ingresso, mettendosi a parlava con il tenente di guardia: < Buona sera tenente! Mi occorre un suo favore urgente? > gli domandava deciso. < Buona sera a lei signor colonnello! > rispondeva dopo averlo salutato. < Mi dica pure, se posso esserle utile? > domandava l'ufficiale preposto al picchetto di guardia ingresso e uscita dei mezzi dalla base militare dell'aeroporto di Cameri. < Tra poco arriverà qui al cancello un automezzo dell'officina militare e dovrebbe uscire con un carico. Lei dovrà pregare il conducente di entrare nel suo ufficio, dove mi troverà, per controllare il suo permesso di uscita e il trasporto. Dovremo soltanto trattenerlo un poco per accertamenti, che il mio personale farà sul camion. Mentre io di persona farò delle telefonate al quartiere generale a Torino per una verifica?... Perciò lei tenente, dovrà anche, avvisare e far restare ai propri posti i suoi militari di guardia, che non interferiscano su cosa faranno i miei piloti sul mezzo militare fermo qui davanti. Poi appena terminata l'operazione sull'autocarro, faremo ripartire il mezzo con qualche scusa per il ritardo. Chiaro? Eccolo, sta arrivando l'autocarro. Io sono nell'altra stanza e lei mi porterà l'autista da me e aspetteremo assieme... > Un momento dopo l'autista porgeva dal finestrino i documenti e il tenente li prendeva nel guardarli un momento, poi pregava l'autista di scendere e parlare con il colonnello all'interno, per poter uscire a quell'ora di notte dalla base. < Caporale hanno aumentato i controlli, pertanto dovrà parlare con il superiore che è dentro... Prego entri in ufficio. Dove verrà registrato sul registro, l'ora e l'uscita del mezzo... > < Mi hanno pregato di far presto a portare a Varese quelle due casse da verificare. È urgente! > mentre entrava nell'ufficio e fuori gli ufficiali si davano da fare a svitare le due casse e togliere le scatole e poi infilarci dentro degli scatoloni di scarto da avere un peso eguale e poi richiudere velocemente per bene le casse. Mentre il colonnello consultava con calma

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i documenti, guardando l'autista abbastanza agitato, che si strofinava le mani impaziente. < Sono spiacente autiere, ma dovrò fare un po' di telefonate per farla uscire. Stanno cambiando i regolamenti con quelli più restrittivi. Si sieda un momento che telefono al comando per avere l'autorizzazione a farla uscire.... Chi le ha dato i documenti per il trasferimento delle casse, avrà senz'altro parlato con il comando di brigata per l'autorizzazione. E' una seccatura anche per me a restare sveglio. Il tutto perché qualcuno si è svegliato male e ha dato ordini tassativi!... > alzando la mano a fermarsi di parlare, nel comporrere i numeri telefonici e mettersi a parlare forte al telefono: < Pronto! Sono il colonnello Colderi, chi è al telefono... Maggiore Guerini, bene! Per cortesia, mi passi il colonnello di brigata, è urgente!... Come? Sta dormendo!... Be lo svegli è stata la sua l'idea a far raddoppiare i controlli... e allora?.. Che alzi le chiappe dal letto!... Si certo maggiore Guerini... insomma, si dia da fare!... Altrimenti apro i cancelli e possono entrare ed uscire tutti a questo punto!... Mi sono spiegato?... > rivolgendosi all'autiere sempre più agitato: < Adesso andrà a svegliare il superiore... Aspettiamo!... Succede sempre così, quando ci sono troppi gallo che comandano nel pollaio... > mentre sbirciava i documenti, da comprendere che erano fatti a regola d'arte. Perciò ci doveva essere dietro una bella organizzazione affiatata e ordinata. Poi già appena poche ore prima, dalle prime persone riconosciute, da non immaginarselo minimamente... < Ah, che cavolate!! > sbottò Alex da mettere sul chi vive le persone dentro al posto di guardia. Per fortuna quindici minuti dopo, erano arrivati a suoi piloti sudati, che gli confermavano: < Colonnello Colderi. abbiamo fatto i due giri del campo, come da lei ordinato, possiamo rientrare e andare a dormire, ho dobbiamo scontare altre pene, con altre corse a piedi per la base di notte? > borbottò Loris a scusa, mentre si asciugavano con la mano il sudore sulla fronte. < Tranquilli, potete andare a riposare... Che vi serva però, da lezione! > mentre quelli uscivano, il telefono squillava: < Sì, sono il colonnello Colderi. Allora maggiore... Il comandante non ha tempo?... Accidenti!! > sbattendo il telefono sul suo supporto e dando i documenti all'autista, mostrandosi incavolato: < Se ne vada, pure caporale! Lei non centra... > e quello di corsa fuori sul mezzi e via di volata verso la Malpensa. Mentre il tenente Loris con il suo cellulare satellitare, controllava il percorso del GPS a seguire le microspie sul camion e nelle casse, nel dire: < Funziona alla grande colonnello! Abbiamo controllato ed è tutto a posto. > espose, capendo di spiegarsi diversamente, davanti all'ufficiale di picchetto che

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doveva restarne fuori. Mentre il colonnello avvisava tutti i presenti: < Qui non è successo nulla. Chiaro! Guai a chi ne fa parola di questa nostra manovra di sicurezza. Avevamo dei dubbi, per fortuna dissipati con nulla di fatto. Bene ragazzi!... Grazie tenente per la sua collaborazione! > porgendogli la mano e quello sorpreso, rispondeva deciso < Sono felice di averla aiutata colonnello! > Uscendo fuori a dare ordini ai subalterni, di intensificare la guardia attorno al perimetri del passo carraio. A quel punto il colonnello Alex prima di montare in auto, doveva mettere in moto la centrale spionistica della polizia interna? Ma prima pensò bene a svegliare con una bella telefonata alle quattro del mattino, il capitano Betty, da informarla velocemente dei guaio saltati proprio in quella notte: < Cara collega, abbiamo un grosso guaio. Stavano trafugando le nuove schede del caccia in fase di montaggio, appena arrivate in segreto... E non sono quelli delle ciaccole a far il furto, ma ben altri molto più in alto. Roba da non credere, accidenti a loro! Tu per sicurezza, sai a chi devi rivolgerti alla NCIS a Napoli, senza strombazzare troppo a tutti attorno?... Senz'altro ci saranno altre spie, se avevano saputo dell'arrivo in segreto qui alla base di Cameri, delle nuove schede per il caccia F-35, partite dal Texas di nascosto?.. Comprendi la faccenda Betty? Qualcuno o tanti tentano di vendere le schede migliorate al migliore offerente in campo e nel frattempo sputtanare l'aereo in questione... Capisci la bella trovata, per farsi la grana facile a scapito di altre nazioni, Italia comprese? > < Accidentaccio Alex! Si sospettava già di infiltrati tra le nostre file... E adesso cosa possiamo fare per evitare la fuga di componenti strategici? > < Tranquilla Betty, per il momento partiranno soltanto degli scarti per la discarica e nulla è ancora compromesso. Solamente all'apertura della casse capiranno dell'imbroglio. Magari penseranno ad altri, che l'hanno fregati per bene durante il trasporti nel volo? Sembra che dovrebbero arrivare in Turchia alla base Nato americana. Ma il percorso sarà senz'altro un'altra la destinazione finale?... Dovresti venire qui al posto di guardia. Sono all'accettazione... Anzi, no! Aspetta, veniamo noi da te e parleremo meglio in camera tua, senza spioni accanto. Ormai bisogna diffidare di chiunque... Arriviamo subito, ma non abbiamo lo spumante per brindare Betty! > < Altroché brindare! C'è da mettersi le mani nei capelli?... > Mentre i tenenti piloti arrivati accanto, in tuta mimetica e tutti sudati, gli domandavano: < Colonnello possiamo andare a farci una doccia... abbiamo fatto una sudata!.. o c'è dell'altro? Le schede sono in quel vecchio furgone, sotto chiave. Adesso lo portiamo al nostro reparto ad evitare che scoprano

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il nostro doppio furto e sparisca di nuovo il tutto altrove? > espose Loris. < Benissimo ragazzi, avete fatto un bel lavoro! > commentava Alex e stava spiegando ai suoi piloti il problema in parte risolto: < Avete ragione! La doccia la farete dopo ragazzi. Adesso seguitemi nella stanza del capitano Glambej, a spiegarci meglio sulla faccenda capitata, tra noi a quattrocchi... Accidenti come grondate di sudore ragazzi! E' proprio vero, lavorare si fa fatica. Su, andiamo ragazzi... Che le rogne sono appena all'inizio! > consigliò Alex, mettendo in moto l'auto. < Mi scusi colonnello, ma cosa centra la donna, il capitano? > < Centra e come ragazzi! Lei fa parte del servizio investigativo americano, NCIS. Capite adesso, perché è arrivata qui a Cameri? > < Allora è arrivata qui per spiarci tutti quanti noi? > espose Ettore. < Controllare altri!.. Dai non brontolate e seguitemi alla palazzina comando. Dovremo agire in fretta ad evitare che i furbastri la facciano franca... Per la miseriaccia che puttanata! > sbottò Alex incavolato. Ormai si era fatto giorno, il sole stava spuntando oltre gli alberi lungo la roggia che costeggia l'aeroporto. Loro erano nel piazzale a discutere la cosa migliore da fare. Mentre il colonnello Alex si spiegava: < Penso che al momento dovremo tenere la cosa tra noi. E poi tenere d'occhio i furbetti. Dai andiamo dal capitano Glambej a discutere le grane arrivate sul capo? >

decisi i tre ufficiali si avviarono verso la palazzina comando e salire nella stanza del capitano Glambej, che li attendeva nel vano porta: < Salve ragazzi! Dai entrate e discuteremo meglio. > consigliò Betty tranquilla. < Buon giorno capitano, ma non troppo per il polverone che si alzerà

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tra poco, se non troviamo una buona via d'uscita, velocemente... > provò a dire Alex incavolato, nel sedersi sul piccolo divano del salotto. Mettendosi poi in riunirono tutti assieme a discutere la grave questione appena capitata nella loro base e pensando in che modo formulare un'accusa e arrestate i colpevoli che hanno complottato e hanno partecipato ai furti in combutta con dei civili ben addestrati e introdotti nella base? Aveva velocemente spiegato Alex. Mentre Betty chiedeva ai presenti: < Ho solo acqua nel frigo, per bagnare il becco. Visto che non avete portato lo spumante come il colonnello Alex m'aveva detto che voleva portarlo... Siete proprio ben sudati ragazzi! > commentò Betty a rompere il ghiaccio, tra loro. < Loro hanno sfacchinato a far presto nel riprendersi le schede pronte, ad evitare che prendano il volo per la Turchia quanto sembra. Cosi ha detto chi dirigeva il furto all'hangar. Poi quei due in mezzo al gruppo... Dio che misera bischerata fatta! Per non dire parolacce sconce... > < Colonnello Alex, chi sono quei due in mezzo al gruppo dei ladri? > Anche Betty mentre portava i bicchieri e dell'acqua, interveniva nel chiedere: < Alex, ci sono implicate delle persone che conosci? > < Già e più che bene! Non l'avrei mai immaginato immischiate.. Ah, che casino! > tentennò a spifferare ciò che aveva visto, poi tolse il suo cellulare satellitare e mostrò ai presenti le foto che aveva fatto davanti al magazzino ricambi. Da far sbarrare gli occhi a tutti per la sorpresa... < Impossibile! Persone cosi ligie al dovere, lasciarsi sedurre da pochi euro e rovinarsi la carriera per sempre, oltre finire in galera?... > sbottò Loris scuotendo il capo. Anche Ettore scuoteva il capo deluso.Infine Betty domandava: < Sono ufficiali del vostro gruppo? > < No! Sono dell'officina. Il tenente colonnello Martelli, commissario al servizio ricambi... L'altro l'aiutante il maresciallo capo Bonassa. E guarda un po' cosa mi combinano 'sti due cretini?... Da allearsi con quei infiltrati, entrati alla base con permessi fasulli e magari loro stessi li hanno fatti passare per svuotare il magazzino degli ultimi prodotti costosi e introvabili al momento. Questa poi non ci voleva proprio! Non bastava già lo sputtanamento per bene, sorto attorno alla base e al caccia, sul nuovo velivolo per mezzo della stampa sovversiva?.. Adesso anche i furti... Accidenti! > imprecò Alex più che mai arrabbiato. < Sembra una vera scalogna che ci perseguita qui alla base?! > sbottò incavolato. < Comunque adesso colonnello Alex, spiegati meglio cosa avete fatto di preciso? > le chiedeva il capitano Betty. Ma venivano interrotti. Dal cellulare del colonnello Alex, che squillava, da farlo rispondere con

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solerzia, capendo chi era: < Allora Fabris cosa mi sai dire?.... L'autiere a preso la grana.... Sì, da quelli che gli hanno ritirato il camion?... Sei riuscito ha riprenderli tutto col cellulare.... Bene amici mio!.. Ah, quello poi è salito su di un furgone... Hai preso la targa?.... Sì hai ragione, forse è rubato?.... Bene! Adesso rientra al reparto e lasceremo che il capitano qui prenda in mano la situazione e a chiedere rinforzi dal suo comando la NCIS a Napoli... Giusto Betty! Ci penserai tu a trovare le altre talpe, sparpagliate per la nazione italiana? > consigliò il colonnello Alex serio. < Ah! Mi lasci la patata bollente! > rispose il capitano pensierosa. < Non ci sono problemi capitano! Se ti è difficile per voi dalla NCIS, Io faccio molto presto! Arresto tutti quelli che conosco e poi, vi sarà difficile trovare chi fa il doppio gioco tra le tue file al vostro comando a Ramstein in Germania, oltre quell'altri ad Aviano e magari c'è qualche burocrate a Napoli nella vostra sede che tira le file, dei vari burattini e poi sbarazzarsene a lavoro finito? Dopo aversi riempito le proprie borse, dislocate nelle tante banche, in quei tanti paesi nelle isole non fiscali. Dico bene? > espose deciso il colonnello Colderi, veramente incavolato.

< Già hai ragione Alex! Se li becchiamo subito. Non sapremo poi chi erano quelli dietro le file? Comunque, nel parlare confidenzialmente tra noi qui, ad aiutarci senza sotterfugi. Dobbiamo ancora scoprire che è che dirige la faccenda per bene qui a Cameri, come inizio... Pensi sia soltanto quel Martelli. Questo è il guaio? Se prendiamo i pesci piccoli, gli altri si camufferanno come camaleonti e incolperanno altri, da far uscire un gran

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polverone e gli interessati si salveranno il di dietro incolumi. Poco ma sicuro? Accidentaccio ragazzi! > sbottò Betty decisa a scoprire le magagne nascoste, anche nel suo dipartimento NCIS Nato europea a Napoli. < Tranquilla capitano Betty, noi ci siamo e ti appoggiamo! > < Grazie per la fiducia ragazzi! Devo andare subito a Napoli... Devo parlare di persona con il comandante John Ford, ed è l'unica persona di cui mi possa fidare... > si spiegò rammaricata dalla circostanze. < Non ci sono problemi capitano! C'è un caccia da portare a Napoli, appena riparato e avrebbe dovuto venire un pilota a ritirarlo. Perciò evitiamo viaggi a vuoto... Un caccia F-16 e tu lo conosci bene, giusto! > propose il colonnello Alex sperando che il capitano scopra qualcosa. Perciò alla fine, si erano accordati di non menzionare nulla sul fatto capitato nella notte, ma mettersi a pedinare e controllare chiunque nella base, oltre impiantare delle microspie un ogni angolo, stanza, ufficio e tavolo dei sospettati, facente parte dei militari lì a Cameri. Oltre tenerli sotto stretto controllo e vedere cosa salterà fuori in seguito?.... Il capitano Betty, sarebbe partita subito al mattino dopo per Napoli, doveva incontrare delle persone di fiducia e poter fare un piano, per tendere una bella rete, da accalappiarli un po' tutti quanti assieme i furbastri implicati nel grande minestrone di dollari ed euro da spartirsi. Il colonnello Alex fece subito un'autorizzazione per il capitano Glambej di prendere in consegna un aereo F-16 in riparazione, per una prova di volo, e volare fino a Napoli nel consegnare l'aereo ai colleghi italiani all'aeroporto militare a Capodichino e poi trasferirsi al comando NATO, nella sede USA a Nisida all'ammiragliato statunitense distanza a Napoli.

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Capitolo Quarto

Pertanto decisi sul da farsi, di primo mattino Betty saliva sul caccia F-16 e via di volata, dopo l'Ok! Della torre. Con una bella impennata da brivido a dirigersi verso il meridione, oltre contattare le varie postazioni d'ascolto radar direzionali, per un via libera a circolare senza intralciare le rotte degli aerei civili, ad ognuno sulla propria frequenza e altitudine da seguire. In un'oretta di volo, era già in contatto con la torre di controllo dell'aeroporto di Capodichino per un atterraggio supplementare, in mezzo al traffico internazionale estivo. Un'auto dell'amministrazione militare Usa l'attendeva, da portarla al comando base: Usa Nato Rapid Corp Italy a Nisida di Napoli. < Ben arrivata capitano! Il comandante Jhon Ford, l'aspetta in sede... prego si accomodi! > aprendole lo sportello del fuoristrada militare. Il capitano Glambej era arrivata proprio nel momento della cerimonia ufficiale, per l'insediamento del nuovo comandante Usa della base in Italia. Con una seria cerimonia pomposa al caso, da invitarla a presenziare come si trovava, in tuta di volo, come capitano e pilota donna impegnata e ligia al proprio dovere nel servire il proprio paese. Era onorata a presenziare,

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alla consegnare figurativa, da parte dal sindaco di Napoli, che porgeva le chiavi della città, al generale americano che s'insediava nella base Usa a Nisida Napoli. Dopo il rituale ringraziamento da parte del generale in capo e le tante strette di mani a congratularsi. Si procedeva all'interno della base, al rinfresco dovuto di prammatica, nel porgere ai presenti e i tanti invitati all'evento commemorativo un brindisi formale. Perciò appena dopo il capitano Glambej sgusciò via dalla festa, nel dirigersi alla sezione investigativa della NCIS, assieme al direttore dell'agenzia, il comandante John Ford, contento di sgattaiolare via a sua volta dalle solite feste perditempo e felice di rivedere la sua pupilla ben addestrata. Il tutto in separata sede e nel dirle appena messo piede nel suo ufficio di comando: < Finalmente possiamo parlare con tranquillità. Ben arrivata in Italia capitano Glambej, una esperta pilota in ogni campo... Immagino che ha delle pessime novità e richieste da espormi e a chiedermi senz'altro. Esatto capitano Betty Glambej? > espose sorridendo. < Ha perfettamente ragione comandante! Sono venuta a rapporto! > < Si sieda capitano e mi dica un po' cosa le serve dal sottoscritto? > < Posso parlare liberamente comandate? > guardandosi attorno, nel notare l'ufficiale aiutante. E il comandante capendo la gravità, lo pregava di uscire fuori: < Mi racconti capitano. Dal suo modo, capisco che è di vitale importanza la sua richiesta. Giusto? > mettendosi seduto alla sua scrivania di comando: < E' stata un bene la sua presenza, e ho trovato la scusa a lasciare i festeggiamenti agli altri. Ognuno i propri doveri. Mi racconti per bene capitano, cosa la spinta a venire di volata da Cameri? > < Come sa ben sono appena giunto in visita a Cameri, conoscendo il colonnello Colderi che sta collaudando i nuovi caccia F-35... Se non vado errata, vi siete incontrati in Texas alla sede della Lockheed. Comunque per farla breve, ho riscontrando che prosegue bene il montaggio del nuovo caccia, qui in Italia. Purtroppo il colonnello Colderi, ma ha avvisata che l'altra notte hanno trafugato le nuove schede del caccia, appena giunte dagli Stati Uniti in forma segreta. Ma qualcuno era ben informato e penso proprio che si trova tra le nostre file il doppio giochista a farsi la grana facile e creare dei gravi problemi, intorno al nuovo caccia? > < Com'è possibile capitano? Chi li aveva ritirate e prese in custodia, nel personale italiano? > domandava il comandante pensieroso. < Immagino che c'è immischiato in mezzo anche del nostro personale. Anzi direi qualcuno molto in alto? Persona di fiducia e controlla un po' tutto e gli fa comodo vendere i nostri prodotti all'estero? Comunque al

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momento le schede trafugate sono in salvo, ma tra poco appena scopriranno della doppia trafugazione, ci saranno molti a fuggire via velocemente e ad incolpare altri che non centrano niente? Per salvarsi dall'implicato furto venuta poi a galla? Ecco perché sono venuto da lei; Ho la massima fiducia, come direttore dell'agenzia investigativa. Sperando di scoprire le varie talpe sparse ovunque? Ancora non ho dei nomi, ma presto le fornirò un bell'elenco ben dettagliato al completo, comandante... > < Già ha ragione capitano! Dovremo scavare a fondo... Gli unici contatti interessati ai casi, ed erano qui, sono stati trasferiti in Germania a Ramstein, e dirigono una buona fetta del supporto logistico militare? > commentò pensieroso, poi provò a dire ancora: < Dovreste capitano fare una capatina a Ramstein e vedere cosa può scoprire, se per caso trova delle mele marce tra le nostre file o da altri infiltrati nella concorrente CIA. Sempre pronti a farsi le scarpe? E per spartirsi una buona fetta del dolce? Qui intanto vedrò di indagare con discrezione, senza allarmare nessuno. Altrimenti prendono il volo velocemente le gazze. > rispose il comandante mentre apriva il suo computer e inseriva la sua segreta password e poi mostrava dei documenti segretati al capitano, una donna della massima fiducia: < Vede Betty, queste piccole anomalie, che sono rimaste segretate, ma pur sempre disposte ad essere attivate da qualcuno interessato e farne buon uso, poi, magari sbarazzarsene tranquillamente... Perciò sono questi, quelli un pochettino sospettati, da tenere sotto stretto controllo e vedere se hanno altri agganci all'estro? Deve controllare bene a Ramstein, oltre far presto? Io dovrò sguinzagliare i nostri agenti migliori e di fiducia a ripassare la lezione sicurezza nazionale. D'accordo capitano Betty! Mi raccomando, faccia attenzione? > le suggerì il comandante Ford, serio. < Potrei ritornare a Cameri e farmi assegnare dal colonnello Colderi un nuovo caccia in prova e volare in Germania a far vedere il nuovo velivolo da prova e da poter essere libera ad indagare e sponsorizzare il caccia, ai colleghi in trasferta, senza essere additata come indagatrice? > < Penso sia una buona idea. Passare inosservata come collaudatrice? > < Benissimo capitano! Mi tenga informato come al solito... Semper Fidelis. Faccia buon viaggio! All'aeroporto troverà il nostro aereo è diretto a Ramstein, e di passaggio la riporterà a Cameri. Arrivederci capitano Glambej! > salutandosi militarmente. < Arrivederla comandante! > Il capitano Glambej aveva lasciato la base a Nisida pensierosa, usufruendo del jet dell'agenzia NCIS investigativa. Accompagnata dall'agente speciale Artur Pachinsor della CIA diretto in Germania, nel riportata di volata alla

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provvisoria base di stazionamento del capitano statunitense donna, Betty Glambej in visita, all'aeroporto di Cameri, invitata come osservatrice.

Rientrando dalla sua missione compiuta, nell'aver riportato e provato il caccia Lockeed F-16, dopo la riparazione nelle officine di Cameri, nel volare fino a Napoli Capodichino, nel settore militare italiano. Ricevendo un sacco di complimenti dai piloti italiani per la bella bionda, nonché capitano pilota, delle forze statunitensi in un programma di sussistenza e visita informativa, sull'andamento forze aeree Nato in Italia. Durante il viaggio di ritorno al nord Italia, a bordo del jet dell'agenzia investigativa americana, l'agente Parchinsor della CIA, seduto di fianco al capitano, con fare noncurante tentava di sapere qualcosa in più dal capitano donna, sul riservato discorso avuta, con il comandante Jhon Ford della NCIS. Immaginando che l'agente donna, nonché eccellente capitano pilota, sapeva qualcosa da interessarlo? Nel provare con astuzia a domandarle: < Capitano Glambej, è poi riuscita ad ottenere il suo trasferimento a Ramstein, come dalla domanda esposta a suo tempo? Mi era capitata tra le mani in sede? Sa, me l'aveva appena accennato il comandante Ford, mentre stavamo per prendere il jet... ma il discorso si era interrotto nel parlare con il pilota dell'aereo... Una pura curiosità. Immaginando la sua venuta a Napoli? > commentò sorridendo Parchinsor. < Sì! Penso che succederà. Mi ha promesso che si interesserà. Sa, ne ho approfittato nell'occasione di questo mia venuta a Napoli... Ho fatto un favore al colonnello italiano Colderi di portare il caccia F-16 qui a Napoli,

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invece di far salire su in pilota per il recupero... In confidenza, gli avevo accennato che avrei voluto parlare con il comandante Ford, per una buona parola riguardante il mio trasferimento in Germania e lui gentilmente si e prestato a farmi venire, più che velocemente con una buona scusa di nome F-16. Comprende Pachinsor, un favore tira l'altro... Ma speriamo bene! > < Già la capisco capitano!... Mi scusi, per la futile domanda. Lei è molto amica del colonnello Colderi a Cameri? > le domandò il tutto senza dimostrare troppo interesse, infilando la domanda in mezzo nel discorso. < Il colonnello Alexander Colderi è stato in America a far dei corsa di perfezionamento, e per caso ci siamo conosciuti. Ecco tutto qui. Siamo dei buoni amici, tenendoci in contatto e mi ha invitata a visitare la base... > rispose tranquilla. Poi per fortuna il pilota annunciava che erano arrivati sopra Cameri e pronto all'atterraggio. Appena Betty scese dall'aereo salutò il collega velocemente, e l'aereo invertì la marcia e si portò sulla pista di decollo e al via libera dalla torre di controllo, riprese decisamente il volo per Ramstein in Germania.

Betty si scontrava con le colleghe italiana appena rientrate dal volo di addestramento giornaliero e subito pronta la pilota Gemma la motteggiava ridendo: < Cara Betty! Hai rimediato l'aereo privato con un bel tipo sopra? Veniamo anche noi a fare i corsi veloci in America, a questo punto? Buona Giornata capitano! Ci vediamo alla mensa stasera... > < Anche a voi ragazze, ci sentiamo a presto! > rispose Betty sorridendo. Il colonnello Alex era venuto a prenderla con l'auto di servizio e poi via

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decisi, nella sua stanza sopra il comando. Betty si consultò con Alex e gli altri ufficiali di fiducia, accorsi al suo arrivo a salutarla. Erano ormai una squadra segreta, ben affiatata. Con la scusa di sapere come aveva passato la giornata a salutare il nuovo comandante della Nato a Napoli. Provando a dire per rompere l'atmosfera: < L'abbiamo vista capitano, alla TV locale napoletana, che si era trovata alla consegna delle chiavi da parte del sindaco della città campana. Si è abbuffata al rinfresco, vero? > la motteggiarono da buoni compagni, un po' incuriositi sulla vita movimentata della donna pilota ed altro ancora si segreto, da stupirli, avendo appena saputa oltreché pilota era un agente segreto in missione. Nel mettersi poi d'accordo con Alex, sul come avrebbe svolto lei, le indagini in Germania? Oltre sapere da loro se vi erano state delle nuove notizie lì a Cameri: < Io ho dei nomi sospetti e devo controllare a Ramstein sui loro spostamenti e confidenze attorno, essendo appena stati trasferiti in Germania. Oltre l'agente Pachinsor della CIA, che mi ha accompagnato qui, e non mi spira molta fiducia e dovrò indagare più a fondo? Sperando di scoprire qualcosa. Comprendete la faccenda abbastanza ingarbugliata? > < Da parte nostra, qui a Cameri, è tutto tranquillo al momento. Abbiamo intercettato solamente delle comunicazioni strane, dagli uffici del commissario magazzino? Ma null'altro per il momento. Aspettiamo che qualcuno avvisi che le schede nuove, non sono arrivate in Turchia? O magari le casse ancora chiuse abbiano preso altre vie traverse? Perciò aspettiamo se vi saranno delle ripercussioni e a quel punto bloccare un po' tutti. Non ci resta altro da fare? > rispose Alex: < Ti preparo un permesso da collaudatrice per le dimostrazioni fuori sede del caccia, capitano! >Il colonnello Alex, con l'accordo dal generale di brigata in sede a Roma, e l'appoggio il comandante alla base di Cameri, anch'esso al momento tra parenti a Roma, aveva fatto preparare un F35S per un giro di propaganda nei vari aeroporto di passaggio del capitano Glambej, come pilota a sponsorizzare il caccia, della società Lockheed Martin texana. Con passaggi sfiziosi e atterraggi brevi in visita, a dimostrazione del caccia di quinta generazione, da promuovere e far provare ai piloti desiderosi di montarci sopra e spremersi le meningi a guidarlo. Il programma era da fare una breve sosta a all'aeroporto militare di Ghedi e poi ad Aviano, e infine a Ramstein. Sarebbe poi ripassata all'aeroporto di Aviano al ritorno dalla Germania. Era il piano diffuso per bene alla varie sedi di presenza del caccia F-35S, da imbrogliare le eventuali spie, sempre in ascolto sull'andamento catena di montaggio dei caccia a Cameri.

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Capitolo Quinto

Al mattino del giorno dopo il capitano Glambej stava rullando sulla pista di lancio e al via della torre di controllo, sfrecciava in alto velocemente, con un avvitamento d mozzafiato e poi via scomparire all'orizzonte. Pertanto, dopo le varie soste a presentare la dimostrazione surplus del caccia F35S. Il capitano Glambej era arrivata finalmente, all'aeroporto militare Us Air Force Base - Nato, a Ramstein in Germany. Compiendo un atterraggio rapido e dimostrativo, a dimostrare l'agilità del mezzo tra le mani di un pilota donna, da guidare quell'aereo invisibile ai radar nemici.

I piloti americani dislocati in Germania si chiedevano, come mai quella nuova dimostrazione della Lockheed Martin F-35S Lightning II, condotta da una donna per far vedere cosa sanno fare le femmine, meglio degli uomini, sui caccia da combattimento? Era il borbottare dei superiori nei vari gruppi. La solita propaganda a sponsorizzare un aereo meglio di altri in funzione. Erano le ciaccole dei colleghi un po' gelosi del successo della donna a presenziare un articolo da diffidare un poco, dal come veniva menzionato dai massmedia e la stampa sovversiva a favore di altre case

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costruttrici... La politica e i politicanti marciavano alla grande a dimostrare il contrario, per qualcosa di sostantivo, che viaggiava poi sotto banco?... Il capitano Glambej era immune dalle parole ammezzate e ai sorrisi sforzati di molti nel campo di comando contrari?.. Invece la truppa così per dire, era entusiasta a poter provare il nuovo giocattolo, tanto menzionato. Poi ascoltare la dialettica che Betty usava con fare tranquilla e gioviale, da accattivarsi i colleghi di volo a chiedere informazioni, pur di parlare con una bella donna, che si associava volentieri ai vari gruppi e portarsi alla sera nelle birrerie tedesche a far festa assieme, e al tempo stesso tentare di scovare tra loro le mele marce da poter estirpare. Quello era il motto del capitano Glambej in avanscoperta europea.... In quei pochi giorni di permanenza in Germania Betty, si dava da fare a scavare tra risate e commenti fuori luogo, ma tutto nel trovare ciò che voleva sapere. Mentre dava delle dritte ai commilitoni nel come si guidava un aereo col pensiero, e tutti volevano provare ed essere all'altezza, mentre il comandante della base consigliava una moderata euforia al voler provare il nuovo caccia supersonico di tattica logistica molto all'avanguardia.

Molti giovani piloti avevano avuto il permesso dal comandante dei gruppi a provare il caccia in visione e alla fine spiegava le loro dirette impressioni di volo, molto positive. Da far da passaparola per altri indecisi. Nel terzo giorno di permanenza del capitano Glambej a Ramstein, ci fu una serata di gala, con la rituale presentazione un po' goliardica alla festa, tra discorsi e rinfreschi oltre infine ballare fino a tarda ora. Ma nella notte capitò qualcosa di nuovo, qualcuno aveva tentato di depistare e annullare le prossime prove sul velivolo, tentando di manomettere qualcosa nell'abitacolo di pilotaggio del caccia in questione.

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Qualcosa s'intromise a svantaggio del sabotatore, da bloccarlo? Un sistema sofisticato e in automatico si azionava da solo, a fermare chi stava provando a manomettere il computer di bordo del F-35S Lightning II. Non avrebbe mai immaginato che a Cameri, nel reparto sperimentale di ricerche aerospaziali, i tecnici specialisti di fiducia Alex compreso, avevano inventato e installato una piccola scheda, del tipo cellulare, collegato a delle microtelecamere a spiare chi entrava nell'abitacolo del caccia in visione. E senza un permesso o password obbligatoria, da inserire per sicurezza, si bloccava tutto. Trovandosi il caccia nelle varie basi militari di passaggio e registrare ogni movimento per bene separatamente, nel sistema computerizzato, nella piccola scatoletta tascabile, al di fuori dal circuito, predisposto separatamente dell'impianto elettronico dell'aereo. Pertanto al mattino dopo, il capitano Glambej veniva accompagnata dal comandante della base nel salutarla alla partenza da Ramstein per ritornare ad Aviano in Italia, come da programma, dopo la dimostrazione presentata del caccia lì nella loro base. Us Air Force, facente parte al gruppo Nato. Betty, aveva notato la leggera forzatura sul pulsante di sicura, per far uscire la scaletta da montare sul velivolo e si allertò subito. Al momento non disse nulla ai presenti e montò sul caccia, poi appena in cabina inserì il sue cellulare satellitare ad abbinarsi al sofisticato impianto separato sul caccia. Dove una piccola parte di un circuito anomalo, rimaneva sempre attiva e pertanto la corrente a bassa tensione, rimaneva sempre inserita, senza dare segni di contatto, non avendo display luminosi d'avviso. Ma dai sensori di contatto, catturava ed evidenziava anche le impronte lasciate sui display del cruscotto nell'abitacolo del velivolo. Da riprendere all'istante qualsiasi presenza estranea a bordo. Se prima non si digitava la password giornaliera sfalsata a disattivare il controllo centrale, in parallelo con il computer di bordo. Oltretutto era predisposto a rimettersi il tutto a posto, com'era prima della manomissione forzata al veicolo e riprodurre in alta risoluzione il filmato della registrazione della tentata manomissione e inconfutabilmente veniva mostrata il viso all'infrarosso di chi era salito sopra, per manomettere il sistema sofisticato del caccia F-35S. Nel rimanere ben registrato nel serve secondario del velivolo tascabile e ripreso mentre tentava di fare dei danni. Ed era ciò che stava controllando il capitano Betty sul display dal suo cellulare satellitare, oltre trasmettere in simultanea, al computer personale del colonnello Colderi direttamente a Cameri in Italia, su di una loro frequenza non convenzionale satellitare. Mostrando quella tentata manomissione, memorizzata nella registrazione,

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sulla provata intromissione fatta e non autorizzata da nessuno alla base. Mentre alle spalle del capitano Betty, il sottufficiale addetto ad aiutare i piloti ad inserire i vari connettori sulla tuta all'aereo, la stava guardando incuriosito, cercando di capire cosa faceva il capitano col cellulare inserito in una piccola prese nascosta, nel chiederle sorpreso: < Capitano, questi aerei si possono collegare al proprio cellulare e registrare tutto il percorso in volo? Che bello! > espose la sua curiosa domanda... < Sergente, qualcuno è salito qui sopra questa notte? > < Gli aerei sono guardati da soldati armati e penso che nessuno è venuto qui ed è salito sopra. Il picchetto armato di ronda avrebbe segnalato e verbalizzato eventuali intrusi, a curiosare sui velivoli in sosta, senza il permesso dal comandante della base? > si spiegò il sergente preoccupato. Il capitano ordinò di sganciare i connettori dalla sua tuta, doveva scendere dall'aereo: < Sergente mi aiuti devo scendere un momento! > Giù di fianco gli ufficiali che l'avevano accompagnata non capivano quella mossa a dover scendere dal velivolo e restarono ad aspettare. Il capitano con calma scese dal caccia e si avvicinò al comandante della base il generale Marck Conor, che le stava chiedendo incuriosito: < Cos'è mai successo capitano Glambej. Qualcosa non va la sopra? > < Generale Conor, questo è uno dei suoi uomini? > mostrando la foto sul display del cellulare, il viso di un uomo che trafficava sul cruscotto del caccia F-35S. Da far sobbalzare il generale per la sorpresa avuta. Nel rispondere deciso: < Certamente è il maggiore capo, della sezione investigativa CIA qui alla base?.. Cosa diavolo faceva questa notte sul caccia? > girandosi di scatto e chiamare il suo aiutante, nel dare un ordine secco: < Portatemelo qui! Che ci spieghi di persona cos'aveva da curiosava li sopra di notte al caccia italiano, qui in dimostrazione?... Questa poi! > sbottò incavolato, per la pessima figura capitata nella sua base. Mentre l'ufficiale si dava da fare a telefonare ai vari reparti, in cerca dell'agente della CIA il maggiore capo Casten. Ma introvabile alla base. Un momento dopo l'ufficiale ritornava nel dire preoccupato: < Generale, il maggiore capo Casten è sparito. Non si trova al momento nella base? > < Diavolo! Questa poi, a cosa serve avere delle guardie se poi non vedono e sentono qualcosa! Oltre la sparizione di un ufficiale? Diamoci da fare e alla svelta!.. > impreco il generale comandante, mentre si rivolgeva al capitano Glambej: < A riscontrato se ha creato dei problemi al caccia? Dovremo farlo ricontrollare dal nostro personale specializzato? > < Non penso si possa fare. Insomma l'aereo è stato programmato ha

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ridurre gli errori umani e da ripristinare il sistema, all'originale in caso di manomissione o sbagli casuali. Comunque proverò a fare un controllo approfondito di diagnostica nel software incorporato e vedere come risponde al controllo. Basta poco per vedere se tutto va bene: Dovrebbe da solo azzerarsi e ripristinare la registrazione precedente, eliminando gli errori che potrebbero succedere con errate impostazioni inserite. > < Questo è un bel sabotaggio! Qualcuno voleva eliminarla capitano. E' inutile girarci attorno!... Mi dispiace che non è presente il maggiore di persona, gli sparerei io personalmente. Accidentaccio boia! > urlò con forza il generale Marck Conor, incavolato: < Scovatemi quel cane! Guantànamo l'attende! Cosa poi servono questi agenti segreti e Pachinsor, cosa sta facendo? Mi sa che quelli della CIA sanno fare solo casini, per non dire danni. Accidentaccio! > sbottò secco il comandante, rientrando al comando, doveva rivedere un po' tutto sulla sicurezza nella base...

Mentre il capitano Betty rimontava sull'aereo a riprogrammare il computer di bordo, nel fare una bella diagnosi del software all'intero sistema. Mezzora dopo il software segnalava che l'impianto era a posto e pertanto poteva decollare per un giro di prova e controllo in volo se vi fossero altre anomalie da ricontrollare. Il capitano Betty si portò sulla pista di decollo e aspettò che la torre di controllo le dia il via libera e un momento dopo, era già in alto a svolazzare come un'aquila nera, per la vernice antiradar, libera di librarsi in cielo, mentre le comunicava via radio da terra, che aveva scovato il fuggitivo, era fuggito su di un aereo trafugato nell'hangar riparazioni. Il velivolo T-346A doveva essere condotto all'officina, in riparazione al sistema impianto d'ossigeno, che era mal funzionante nel

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sistema di condotta alla maschera per il pilota. E il maggiore Casten, confondendo i meccanici, dimostrando che era un collaudatore e avrebbe provato il caccia, se l'anomalia era esatta o fasulla. Perciò nel bel mezzo della sua fuga disordinata, senz'altro con un piano ben preciso, dove andare a riparare nella fuga, si era imbrogliato da solo, capendo che gli mancava l'ossigeno per il mal funzionamento e poter respirare meglio, dovendo faticare a connettere qualcosa. Da trovarsi confuso, nel guidare il velivolo, e dover cadere di sotto se perdeva il controllo del caccia in quell'euforia di carenza d'ossigeno. Fortunatamente il capitano Betty intercettò la comunicazione radio dalla torre controllo e si portò con il suo F-35S al suo fianco e si mire in comunicazione via radio: < Maggiore Casten non serve scappare! Potrei abbatterlo all'istante, mi comprende? > l'avvisò con una frottola, il suo caccia non aveva armi a bordo, tentando di convincerlo: < Perciò e meglio che rientri alla base senza storie!... Cos'ha che non funzione?.. Mi sente!... Cos'ha? La maschera dell'ossigeno ché fuori uso?... Allora, se la tolga e tenti di arrivare sulla pista ed atterrare e io le starò al fianco... Sveglia Casten!.. Non si addormenti!... Deve farcela ad atterrare!... Dai è sulla dirittura giusta... Prosegua e abbassi i flap... riduca i giri del propulsore.... Così... Avanti che va bene!... Ecco ha toccato terra freni piano.... Benissimo! > sbottò Betty tirando un respiro, vedendolo che atterrava un po' malamente, ma ce l'aveva fatta ad appoggiare il carrello sulla pista. Al momento il furbo agente Casten alla riversa, era riuscito a salvarsi la pelle. Mentre i soccorsi erano in arrivo ad aiutarlo. Il capitano Grambej aveva ripreso quota con decisione, avendo ridotto troppo la sua velocità da divenire pericolosa e finire in stallo e schiantarsi sul prato di fianco. Riprendendosi decisa per un altro passaggio e poi con un ampio giro prendeva la dirittura della pista ad atterrare con la massima perfezione da esperta pilota da caccia. Nel portarsi dietro al jet T-346A.

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Erano già arrivati i soccorsi a prendersi il fuggitivo, intontito dallo sballo senza ossigeno che faticava a respirare in volo, da rimanere intossicato per bene. L'avevano messo in barella e portarselo via di volata all'ospedale guardato a vista dai militari armati, che l'avrebbero custodito per bene. Intanto il capitano Glambej, portava il velivolo accanto al gruppo di prima, al punto di partenza e gli ufficiali che erano rimasti ai bordi della pista, a vedere prima in cielo le varie evoluzioni dei due aerei. Dove uno era in difficoltà, nel vedere il capitano che si affiancava al fuggitivo e l'accompagnava a rientrare alla base, mentre a fatica il fuggitivo tentava di guidarlo intontito sulla pista di atterraggio, da essere poi decisamente arrestato per tentata manomissione al velivolo di presentazione. Il capitano Betty Gamblej scendendo dal caccia, confermare ai presenti, che tutto funzionava a dovere e pertanto, avrebbe ripreso la sua marcia a rientrare a Cameri in Italia. La spia era stata presa, quanto pare e poi davanti al comandante della base, canterà come un fringuello. Il capitano Gambej non voleva dare altre spiegazioni ai presenti, da approfittare ad essere pronta a riprendere il viaggio tranquilla. Spiegandosi: < Qui è tutto a posto e pertanto rientro in Italia.> si spiegava Betty tranquilla. Era più che sicura che avrebbe poi, scovato gli altri infiltrati furbastri, che maneggiavano in grande stile, per altri furti dei componenti sofisticati. Quella era la sua paura? Al momento non era il caso di strombazzare le grossa refurtiva recuperata e nascosta per bene dal gruppo di amici fidati in Italia. Era ciò che immaginava il capitano, mentre sorrideva al gruppo di ufficiale e reporter presenti alle sue evoluzioni di poco prima, esibite con provata prodezza a favore della sponsorizzazione del caccia tanto discusso.

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Pertanto nel trambusto a lieto fine, gli chiedevano di poterle farle una foto accanto all'aereo e lei gentilmente si accucciava, sistemandosi i capelli, da permettere di riprendere il velivolo F -35S Lighting II alle sue spalle. Poi dopo le ultime strette di mani ai presenti, il vice comandante della base la salutava, doveva a sua volta rientrare al comando aveva altre rogne da sbrogliare, per alleviare le incombenze del comandante in capo. Con decisione il capitano Betty Glambej stava per rimontava sopra al caccia, quando un'auto militare si avvicinava. Vedendo scendere dall'auto l'agente Parchinsor della CIA, e con una certa serietà di comando chiedeva al capitano in procinto a ripartire: < Capitano! Non può ripartire, al momento deve trattenersi per ulteriori spiegazioni, di quello che è successo al suo aereo qui in sosta. Pertanto dovremo verbalizzare il tutto. Deve seguirmi in sede? Ripartirà più tardi, al massimo domani... > ordinava con tono serio. Il capitano Glambej non si scompose, rimontò decisa sul caccia, con un saluto della mano e far credere che non aveva capito cosa voleva, da lasciare la base di Ramstein velocemente. Rispondendo dall'abitacolo all'agente della CIA infuriato: < Non ho tempo da perdere. Contatti pure il comandante Ford a Napoli. Ci sentiamo! > interropendo la discussione con l'agente della CIA. Capendo che era meglio allontanarsi di fretta, sapeva che in Italia doveva far presto a rastrellare le altre spie e i ladri in combutta tra loro, per evitare le loro affrettate sparizioni a depistare il tutto a tutti.

Dopo le varie connessioni dei connettori e l'ultimo saluto alle autorità ai bordi della pista, compreso Parchinsor, incavolato, ma non aveva l'autorità a fermarla, se non aveva valide prove. Perciò il capitano Glambej Betty,

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accendeva il propulsore, nel contattare la torre di controllo, ed avere il permesso ad usufruire della pista per decollare, mentre incominciava a muoversi, salutando dal suo abitacolo gli spettatori e gli ufficiale Usa, rimasti accanto che ricambiavano il saluto, quasi fosse uno spettacolo acrobatico ben riuscito ed esposta con bravura dalla giovane donna, una brava pilota di carriera. Poi, si portava sulla pista e infine avuto via libera, via di nuova in alto velocemente e in un attimo era già tra le nuvole. Destinazione: Cameri in Italia, da saltando l'atterraggio all'aeroporto di Aviano, al momento vi erano altre cose più urgenti da sbrigare in Piemonte. Il capitano Betty aveva premura, d'allontanarsi dalla Germania. Temeva fortemente che qualcun'altra gli avrebbero sabotato per bene l'aereo se rimaneva, perciò era meglio prendere il volo e alla svelta. Oltretutto non poteva comunicare via radio con le varie basi e posti d'ascolto le sue valide impressioni, qualcuno poteva intercettar le sue comunicazioni via radio e in volo non poteva adoperare il cellulare era impegnata a pensare come condurre il caccia seduta sopra. Oltre segnalare ai vari radio fari la sua presenza in volo nel rientrare all'aeroporto di Cameri nel settore militare strategico. Il capitano Glambej era arrivata velocemente con un aereo di quel genere, che sgusciava via come un guizzante rombo tonante. Da segnalare alla torre di controllo della base, che stava rientrando dal suo viaggio di presentazione del caccia all'estero, nell'ambito NATO, ONU Europea. Aveva avuto il permesso e s'immetteva sulla dirittura d'atterraggio, nella base logistica militare Italiana del 53° stormo caccia a Cameri. Il sottufficiale predisposto a terra, la guidava al parcheggio voluto. Aiutandola poi a sganciarsi e scendere dal velivolo.

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Capitolo Sesto

Il colonnello Alex l'aspettava nello spiazzo di parcheggio per i jet al controlli officina. La presentazione all'estero era finita abbastanza bene. Appena scesa dal caccia, Betty fu accolta da un caloroso abbraccio dal colonnello Alex, che aveva appena saputo dai colleghi Usa a Ramstein, del tentato sabotaggio, capitato all'aereo del capitano Glambej. Alex era rimasto in ansia nell'attesa, molto preoccupato per la cara amica californiana. E nell'abbraccio consolatorio si trovarono a baciarsi per la prima volta con ardore. Alex era rimasto colpito e soddisfatto per il suo rientro senza danni, esprimendosi sul problemi esploso, nell'esporre: < Mi hai fatto stare in ansia! Appena ho ricevuto sul mio cellulare la tua segnalazione? Poi, quella tentata manomissione al PC di bordo del caccia... Accidenti! Ragazza mia, che spavento... Se qualcosa non andava per il verso giusto, avresti potuto cadere come un masso... Ah! Accidenti! > < Tranquillo mio bel giovane! Come vedi sono qui tutta intera... Comunque ci voleva una spina nel fianco per farti smuovere? Tante grazie del caldo bacio! Da tanto tempo atteso e mai ricevuto prima d'ora... Ti voglio bene colonnello Alex! > espose sorprendentemente felice. < Dai bel capitano, andiamo a cenare che ci aspettano alla solita trattoria. Ma solo noi cinque. Tanto per intenderci, così potremo parlare un po' tranquilli. Lo sai che ci sono un sacco di guardone e orecchie che ci vedono e ci ascoltano e a riportare poi il tutto al nemico invisibile, come il caccia in produzione laggiù nei capannoni. Sei stata grandiosa! > espose. < Certo, certo! Ma innanzitutto ho fame e poi, ho un sacco di cose da raccontarvi, notizie fresche... > si confidò Betty contenta di trovarsi al fianco del suo giovane amico, forse amante?.. S'immaginava, mentre arrivavano alla palazzina comando e Betty avrebbe fatto una bella doccia veloce, e cambiarsi d'abito per l'occasione della cena tra amici. Alex nell'attesa si era seduto sul piccolo divano della semplice stanza, nella palazzina comando della base. Velocemente Betty era uscita dal bagno raggiante e soddisfatta dalla rinfrescante doccia che l'aveva rianimata dopo il viaggio. Avvolta dal grosso asciugamano di lino grezzo, si portò in soggiorno, mentre si strofinava i lunghi cappelli. Alex la stava guardando stupito e con un'altra cognizione di veduta e a capire che era veramente stupenda, quella donna dal temperamento decisa. Non l'aveva mai notata

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prima di quel momento, da farlo sorridere di complicità, per qualcosa che non aveva mai pensato prima e immaginato. Betty era rimasta soltanto una buona amica e null'altro. Lui non era il tipo di fantasticarci sopra. Ma in quel momento la vedeva sotto un'altra luce diversa. Era una donna fantastica da fargli girare la testa per la prima volta, nel trovarsi a dire sorpreso: < Roba da matti! > si trovò a borbottare a fior di labbra nel rivolgersi alla donna: < Sei veramente fantastica Betty!.. Ah, scusami fantasticavo su altre cose.... > rispose abbassando gli occhi confuso. Lei sorrise, nel rispondere e riprenderlo: < Neanche se fosse la prima volta che c'incontriamo nel farsi la doccia?... Hai poca memoria ragazzo, in quella settimana passata in Colorado, ricordi?... In verità a quel tempo, mi ero un po' arrabbiata, vedendo che non mi guardavi come si conviene. Eri l'amico sincero e null'altro... Che rabbia! > sbottò sorridendo al ricordo. < Già hai ragione Betty! Ero un allocco che mettevo l'amicizia al primo posto e pertanto non mi permettevo di farci sopra delle vaghe idee... Soltanto oggi ho capito che mi sei mancate ed era profondamente preoccupato che non ti accada nulla. Ecco, ora sai tutto sui miei sentimenti per te capitano Betty... > rispose deciso guardandola diritto in viso. < Lascia perdere il capitano e invece baciami che mi manchi tanto! Dovremmo recuperare un sacco di anni persi a vuoto... > mugugnò lei. Nel trovandosi stretti senza accorgersene e a baciarsi così a lungo senza restrizione al caso: < Ti voglio bene amore! E in verità ti ho sempre amata tanto nei miei sogni amore mio! Mi vergogno di aver perso, del tempo prezioso... Ah che stupido sono stato! > sbottò convinto. < E hai aspettato tutti questi anni per dirmelo... Testone! Anch'io ti amo e ti ho sempre amata, aspettando che ti decida una volta l'altra. Ti amo tanto! Sei stato il mio primo amore platonico ragazzo mio! > pressando la sua bocca sulla sua ad assaporare il nettare della loro vita appena sbocciata e tutta di colpo, da stupirsi entrambi, per la reazione avuta. Nel trovarsi appena dopo a letto a sbaciucchiarsi come dei ragazzini imbranati al primo incontri amoroso, ma felici di trovarsi stretti assieme. Capendo all'istante che l'amore vero, era sbocciato prepotentemente tra loro due, cose impensabile ore prima. Ma a quel punto era tutto vero. Si trovarono a fare all'amore con tanto di desiderio, nel tentare di fare il tutto con la massima calma, capendo però, che mancavano il tempo, per coltivare i tanti loro desideri accantonati da tempo e scoppiati così all'improvviso da trovarsi un po' spodestati. Ma non importava come, l'importante era di amarsi con desiderio e null'altro, al momento.

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Fu una piacevole e grande sensazione, nel trovarsi a far all'amore assieme per la prima volta, ma altrettanto consapevoli purtroppo del loro poco tempo prezioso a disposizione. Dovevano tentare di sistemare le tante questioni in sospeso e per giunta molto gravose. Prima di perdersi ancora tra le nuvole nell'estasi del loro amore appena nato con affetto e stima. Alzandosi controvoglia e nel tentare di rimettersi in ordine, trovandosi a sorridere felici di essersi incontrati finalmente nel cuore e l'anima, colma d'amore l'un per l'altra. Erano cose inimmaginabili a pensarci bene poco prima, ma erano capitate tutte assieme, le tante e belle cose, anche le brutte da sperare di farle combaciare in un colpo solo, per il bene di tutti. Perciò velocemente nel vestirsi. Il tempo era volato via velocemente, da tralasciare a trastullarsi tra le immaginaria braccia, di una bella favola romanzata. Sebbene avrebbero voluto restare altro tempo stretti tra loro due a continuare a baciarsi e nel fare l'amore ancora e rimirarsi con più calma. L'amore li aveva rapiti fortemente all'unisono, nel voler scordare per un attimo il presente. Ma, c'era il dovere che incombeva prima di tutto.

Gli amici fidati li aspettavano alla solita trattoria, per mettersi d'accordo e raccontarsi le proprie scoperte ed opinioni ai fatti capitate e ben espresse nelle veloci evoluzioni del momento. Sulle circostanze abbiette, che si sarebbero ammassate velocemente e il presumibile nemico, sarebbe drasticamente corso ai ripari. Trovando qualche presunto o immaginario colpevole da addossare ogni cosa e colpa capitata. Pertanto bisognava far

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presto a bloccare tutto quanti, ed era difficile dover scegliere quale prima mossa era meglio fare e a quale autorità appoggiarsi con fiducia?.. Quello era il pensiero di tutti seduti attorno alla tavola a discutere cose serietà. Ettore come al solito, era in ritardo, ma alla fine arrivò con un po' d'affanno, nel spiegarsi: < Scusate avevo una urgente questione personale... Risolta! > facendo sorridere i compagni: < Dai Ettore, mettiti seduto a mangiare. Tranquillo, senza fretta. C'è una varietà di cose buone da gustare e far felice il palato! > commentavano, in attesa di confidenze fresche.

Mentre il colonnello Alex, spiegava a loro la situazione da portare a termine velocemente in quella sporca faccenda: < Sentite ragazzi. Io direi che possiamo mettere fine alla situazione d'attesa. Il qui, maresciallo Saporiti, ha intercettato per bene una comunicazione chiara che ci servirà da prova. Anzi, falla ascoltare anche a loro... > consigliò Alex, al primo maresciallo Pelèo Saporiti, di far sentire dal suo cellulare la registrazione fatta e caricata anche su una pendrive, da presentare come prova a carico, della tresca attiva e da denunciare poi alla corte marziale al comando militare. Pertanto, premendo l'avvio, alla registrazione soffusa, ad evitare che altri sentano e da poter poi decidere sul da farsi in accordo, ad intervenire con decisione tutti assieme: < Ascoltate bene ragazzi!... La voce chiara del tenente colonnello Benito Martelli, il capo magazzino ricambi e sta spiegando al suo aiutante, il maresciallo capo Santo Bonassa. sono in combutta al furti con altri e inconfutabile la registrazione della telefonata appena ricevuta da loro... Oltre le mie foto, fatte col cellulare l'altra sera. Pertanto inequivocabili a denuncia. Ascoltate, quello cosa

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rispondeva al telefono, nel parlare con qualcun'altra persona, senza nome ne viso, o forse era il tizio che dirigeva il carico l'altra notte, quello che ho ripreso assieme, mentre si salutavano, con il furbo Martelli. E dalla registrazione, stava chiedendo allo sconosciuto sul sorpreso?... Ascoltate bene di cosa parlavano al cellulare! > :( Cosa?... Dalla R.C, segnalano, che non è ancora arrivata la merce? Quella bambola gonfiabile, è costata cara e già registrata alla dogana in entrata... Qualcuno la inviata come plico diplomatico?... Ma qualcuno ha fatto man bassa della merce, da spedirla ad un'altra parte? Le casse erano riempite di rifiuti e le bambole sparite!... Impossibile riprogrammare le bambole cinesi?... Questa poi! Non ci voleva?) imprecò Martelli. Chiudendo il cellulare satellitare e rivolto all'aiutante, ordinò deciso: ( Dobbiamo rivedere un po' tutto?.. Qualcosa è andata storta? Ci è difficile preparare un altro carico in sostituzione per la Repubblica Cina? Da Napoli dovevano segnalare alla solita maniera, quando e forse, se arriverà un altro carico?... Comunque, qualcuno dovrà sborsare la grana prima o dopo egualmente?.. Qui, non si lavora per nessuno a gratis!...) e l'altro l'aiutante magazzino rispondeva preoccupato dopo la telefonata storta: (Accidenti!... Abbiamo lavorato per niente? C'è qualcuno tra noi, che fa il furbo! Nelle spedizioni senz'altro? Poi, quel zigo Zago non è che mi piace tanto?...) nel ribatteva a dire: ( Le avevo detto colonnello, che quel mezzo napoletano furbetto, non è il tipo da fidarsi tanto?)..... < Insomma avete sentito, il camuffamento con bambole gonfiate, nella loro registrazione terminata, ma chiara da capirsi per bene, la merce era per la Repubblica cinese?.. > mentre il maresciallo Saporiti chiudendo il cellulare, nel chiedere poi, al colonnello Alex: < Colonnello cosa consiglia? > guardando i compagni attorno in attesa: < Come avete sentito e ormai chiara la faccenda, Da Napoli nella sede NATO e ONU, c'è chi da ordini e spia il percorso della merce. Perciò tra poche ore la faccenda capitata a Ramstein, arriverà fin qui!... Già voi non lo sapete. Hanno tentato di sabotare l'aereo del capitano Betty, a Ramstein. Vero capitano Betty? > Lei annuiva pensierosa, tentando di individuare mentalmente, chi è che da Napoli muoveva le pedine? Nel rispondere poi a dire tranquilla: < Grazie a voi, l'agente della CIA non ha potuto manomettere il caccia e il vostro sofisticato piccolo impianto aggiunto, mi ha fornito il viso dell'agente Casten della CIA, immischiato per bene a fare il doppio gioco. Ed è per questo che sono rientrata qui tra amici e tentare di chiudere il cerchio alla svelta... Comprendete! > espose tranquilla Betty, mentre, per restare calma, si assaggiava uno squisito cannolo allo

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zabaglione: < Che buoni dolci fanno da queste parti! > commentò appena dopo a smorzare l'attenzione sui fatti. Sebbene erano gravi, senza ingrandirli. < C'è il pericolo che qualcuno ci lasci le cuoia? > espose. < Certamente, si diffonderà velocemente la notizia e perciò bisognava bloccate tutto e tutti subito. Così domattina, dobbiamo agire alla svelta ragazzi!. Il capitano Betty in Germania ha sventato e fatto arrestare i responsabili e senz'altro negli interrogatori dell'agente della CIA. Una doppia spia catturata, salteranno senz'altro fuori altri nomi scottanti. E le voci di corridoio si diffonderanno velocemente nell'etere. Pertanto noi dobbiamo bloccare questi furbetti, qui a Cameri. E domattina appena saranno arrivati tutti alla base, quelli che ho impresso per bene il viso sul mio cellulare, li faremo arresteremo e consegnati alla polizia interna. Siete d'accordo ragazzi!? > ricevendo il consenso da tutti i presenti alla cena. Quella era la loro opinione espressa sul da farsi e bloccare i furti a scapito di tutti, nel mettere le vecchie schede sui caccia per nuove, con il pericolo che qualche aereo cada per davvero... Mentre si mettevano a brindare come augurio reciproco per una buona riuscita nell'impresa da dar inizio al mattino seguente in incognita da tutti alla base. Ad un certo punto, appena si erano spiegati per bene tra loro, il tenente Loris si congedava dai compagni: < Scusate ragazzi ho un impegno quaggiù in valle... Mi comprendete, vero? > aveva un appuntamento in un locale notturno poco distante, giù nella vallata del fiume Ticino. Lasciando i colleghi a sorridere alla sua richiesta e a continuare a chiacchierare attorno al tavolo, nel gustarsi il gelato per rinfrescare l'ugola, dal tanto parlare che avevano fatto a coordinare la loro prossima missione a sventare i furbi ladri di professione alla loro base militare e per nulla custodita per bene... cosi stava capitando.

Intanto il tenente Loris con la sua bianca Lancia coupé, era arrivato giù in valle, in cerca della ragazza Luisa, che gli aveva dato appuntamento alla rinomata discoteca “Ticinvalles” Molto attiva nella stagione estiva, situata nella grande vallata del fiume Ticino, sulla sponda piemontese. Frequentata da un sacco di giovani e meno giovani, che si recavano a far tre salto, così per dire, ma per lo più sballarsi, era il motto obbligatorio ai giorni d'oggi... Dove bisognava essere, più che bravi nel restare su di giri per tutta la nottata a ballare e strusciarsi tutti sudati dall'euforia scoppiata, sulle note della sfrenata musica assordante. Nessuno escluso si tirava indietro, il motto era arrivare fino all'alba a ballare e saltare come zombi.

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Capitolo Settimo

Quei giovani allo sballo, aiutati per lo più, da un sacco di trafficanti, che bazzicavano attorno ai locali, nel trovare i polli da rifornire e spennare per bene. Nel vendere la droga a chiunque, oltre le tante pasticche da super sballo veramente disastrose. E in mezzo a tutto quel trambusto, dove la polizia e carabinieri faticavano a tenerli sotto controllo, ed evitare rogne di ogni tipo e da far accorrere alla fine la croce rossa. Pertanto in quel formicolare di persone giovani e meno giovani, tra il bere e fumare spinelli per sentirsi meglio, oltre far uso di altre droghe, che andavano tanto di moda per sballarsi per bene e si pompavano la testa di veleno da non capire alla fine più niente e magari qualcuno ci lasciava pure le penne, senza accorgersene del danno fatto a se stessi... Poveri fessi.

Il tenente Loris, abbastanza ansioso, aveva poi trovato il mezzo alla ressa, la giovane Luisa, arrivata assieme alle amiche e i rispettivi cavalieri, per passare una bella serata a ballare nella rinomata discoteca tra i boschi sul fiume, dove le discrete informazione, considerava una sana discoteca. La giovane Luisa, figlia di un giudice di cassazione, un padre un po'

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all'antica e per giunta severo che non ammetteva disobbedienze da parte della figlia diciannovenne. Che per sgusciare via di nascosto da casa, aveva trovato una banale scusa: Una festicciola tra amiche nella loro casa in città a Vercelli, senza far troppo tardi. Così aveva raccontato ai familiari. Ma come sovente capita una capatina alla famosa discoteca estiva, sempre piena di giovani a divertirsi, invogliava chiunque voglia divertirsi. Pertanto era stata inserita nel loro programma serale. Con un'ora di strada da fare, erano arrivata alla discoteca in valle Ticino, per rivedere il bel tenente pilota Loris, conosciuto sere prima, ad una serata di gala sociale, al ballo delle debuttanti, nel teatro comunale nella propria città a Vercelli. Finalmente contenti di vedersi di persona, dopo un'infinita di ore, col cellulare in mano a ciac-tare, nel mandarsi dei messaggini, piacevolmente seri, di una piacevole amicizia da coltivare, in attesa al prossimo incontro, e finalmente arrivati a trovarsi per davvero. Pertanto felici di essersi rivisti, con un abbraccio molto fraterno, nel portarsi poi all'interno della discoteca, liberi di ballare finalmente assieme, con l'intenzione reciproca di non fare tardi... Era già era una bella e buona cosa vedersi di persona, dopo l'incontro al ballo delle debuttanti, si erano piaciuti subito. Pertanto il dopo da immaginare al momento successivo? Era il motto di ogni loro pensiero romantico, ma accantonato da giorni in attesa del primo incontro, e trovarsi veramente soli, anche per poco, mentre si rimiravano per bene, da sfuggirgli il primo bacio di affetto sincero. Loris era un po' titubante, ma ammaliato dalla giovane Luisa, anch'essa trepidante al primo e romantico bacio, appena ricevuto dal suo bel giovane pilota, da lasciasi affascinare.

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Alla trattoria il colonnello e gli altri stavano per lasciare il locale, quando il cellulare di Alex squillò: < Sì, tenente! Cos'è successo?... Calma Loris! Ti ascolto... Cosa ti è capitato?... Spiegati meglio?... Certamente arriviamo subito! > rivolgendosi ai colleghi sorpresi: < Sembra che la polizia vuole arrestare il tenente Loris? Non m'ha spiegato nulla al momento? Accidenti non ci voleva!... Voi intanto rientrate pure in caserma e tenetevi pronti per domani, non dobbiamo mollare la nostra operazione! Noi due, intanto andiamo a veder che diavolo è successo in discoteca? Loris m'ha detto che il suo cellulare l'ha consegnato ad una ragazza di nome Luisa e mi aspetta alla discoteca giù in valle?... Questa poi, non ci voleva proprio adesso! Andiamo a vedere Betty, che diavolo è capitato? > montando in auto e via giù velocemente, nella vallata poco distante dal ristorante. Prima ancora d'arrivare al locale, già si sentiva il frastuono della musica assordante, essendo il locale in mezzo la campagna aperta e non c'era limite ai rumori.

Appena arrivati c'era una gran bolgia di gente vociante, dei giovani già ubriachi o drogati, attorno alla discoteca e le luci lampeggianti delle auto della polizia segnalavano già la loro presenza viva. Assieme all'assordante musica che usciva dal locale, amplificata dalle tante casse a richiamare i tanti giovani in una confusione totale e c'era chi ancora ballava all'interno. Altri fuori che commentavano e borbottavano cose strane, indicando poco lontano dal locale tra il bosco: < L'hanno ammazzata laggiù!...> nel gridare convinti e a ripetersi tra loro la disgrazia capitata a qualcuno: < Sembra che l'aggressione è successa, appena dopo la discussione sulla pista da ballo! La giovane l'aveva aggredito con parolacce a quel giovane... Gli ha versato addosso qualcosa. Da fargli togliere la camicia bianca? Era una furia! Forse si conoscevano? E sembra che è stato proprio quel giovane a farla fuori? Così dicono? Era arrivato poco prima qui, su quella Lancia coupé bianca, laggiù! E la accoltellarla a morte? Che brutta fine!... > indicando un giovane alto e moro con addosso una t-shirt verde, che discuteva con gli agenti di polizza, davanti al locale. I militari erano appena arrivati alla chiamata, fatta da qualcuno lì sul posto, della rinomata discoteca in valle del Ticino. E quel fatto capitato stava rovinando la serata a tutti quanti. Quella era la preoccupazione di buona parte della gente arrivata alla sera per ballare tutta la notte fino all'alba. Invece crack! Il corpo della giovane era rimasto la sulla riva del fiume, dov'era stata rinvenuta. In attesa del procuratore di stato e il patologo per smuoverla dalla riva, rimasta mezza a mollo. Così miseramente finiva la sua vita.

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La gente attorno, stavano formulando un sacco di supposizioni sbagliate, nel dire cose un po' inventate da chi, sembrava aveva visto qualcosa in più di altri, un po' troppo sbronzi: < Peccato! Pare che la vittima sia un pilota dell'aeronautica militare, dislocata alla base qui vicino a Cameri? > La gente della movida notturna, era più che bene informata sui personaggi immischiati ai fatti, così sembrava dal parlottare agitato di ognuno: < La giovane, a prima vista sembrava fosse annegata, invece pareva altrimenti, ammazzata!? > espressa da chi ne sapeva e altri a dire ancora con fare malizioso: < Quella giovane mora, aveva un po' l'andatura da maschiaccio e portava i capelli costi e neri. Comunque, era gioviale e simpatica... Un vero peccato, finire a quel modo così malamente! > era tutto un brusio di ciaccole, oltre il tentare di sgusciare via senza essere interrogati dalle forze dell'ordine, coudiati dai carabinieri accorsi dopo in loro aiuto. Anche i commenti raccolti da Betty, nel riuscire ad ascoltare senza dare sospetti di complicità con la legge. Avendo la presenza di una di loro dal vestire alla moda. Mentre si spostava a sentire meglio i tanti discorsi e supposizioni dette, sulla fine di quella giovane pilota dell'aeronautica militare italiana, finita così brutalmente nel fiume Ticino? E alcun'altre persone supponevano altre cose: < Sì, era proprio una pilota, la conoscevo e veniva spesso qui alla discoteca “Ticinvalles” a ballare assieme ad una persona più anziana... Molto affiatati?.. Poco prima?... Era qui attorno quello!... Ma adesso è sparito, senz'altro dalla fifa? > commentavano confuse in mezzo al brusio della sorpresa funesta, capitata a dispiacersi. E il tutto, stava guastando la festa ai tanti spacciatori spariti come il vento, alla notizia del ritrovamento del cadavere e l'arrivo della polizia. La giovane donne giaceva riversa a mollo sul greto del fiume, dove l'acqua le lambiva buona parte del corpo, era distesa supina senza vita. Qualcuno commentava più che mai dispiaciuto alla disgrazia: < Peccato! >Intanto i giovani interrogati dal questore e commissario appena giunti, confermavano che la donna morta, aveva avuta all'interno della discoteca, un battibecco col giovane segnalato e piantonato dagli agenti al momento. Spiegando che la giovane appena dopo, si era messa in spalla un giubbino ed era uscita fuori dal locale a fumare. Erano le testimonianze dei presenti... Continuando a dire, che solo dopo una mezz'ora, qualcuno era andato sul bordo del fiume e la trovata a mollo nell'acqua. < Un vero peccato morire così giovane! > commentavano confusi e spaventati. Betty era riuscita a vederla un poco da lontano il cadavere, e sebbene non accanto, l'aveva riconosciuta subito la giovane sottotenente pilota Franca.

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Nessuno si era presa la briga di coprirla. Da come abitualmente si vestiva da borghese con jeans addosso e blusa grigia. Era veramente il sottotenente Franca Donelli... Peccato! Si trovò a dire tra se Betty, molto dispiaciuta per l'accaduto. E chi l'accompagnava dov'è finito? Si trovò a chiedersi ancora da sola Betty, molto provata per la disgrazia capitata. Guardandosi attorno tra gli stralunati giovani. Sebbene l'aveva appena conosciuta le dispiaceva fortemente, da trattenersi a fatica dal piangere per il forte dispiacere provato. Borbottando Betty a pensare avanti: Cos'è mai capitato di preciso, per farla fuori a quel modo? Si domandava continuamente, senza riuscirsi a darsi pace. Peccato, è un vero peccato! Brontolava tra se il capitano statunitense. Frattanto il colonnello Alex appena sceso dalla sua auto, era riuscito ad intercettare subito la giovane Luisa spaventata a morte, lei si era avvicinava furtiva e consegnava velocemente il cellulare del giovane Loris e scappava via di volata verso a casa. Oltretutto i famigliari non sapevano che era andata in discoteca a ballare con le amiche, così lontano da casa? Spiegandosi spaventata all'ufficiale comandante del tenente Loris: < La prego non mi denunci, ho un padre giudice che se lo viene a sapere sono perduta! Loris mi ha pregato di darle il sue cellulare comandante... M'ha detto che è urgente che veda le foto inserite al cellulare... Ecco è tutto signore! > Sparendo assieme alle amiche che la sollecitavano ad andarsene via di fretta, riuscendo a sgusciar via, senza essere fermate e interrogati della polizia e carabinieri accorsi in aiuto, alla triste notizia capitata in quella notte calda e afosa, in riva al fiume Ticino, dalle acque tranquille... Alex non volle trattenere la giovane spaventata, ad evitare che la polizia

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l'interroghi e si allarghi un polverone inutile. Alex sapeva per certo che Loris non centrava, il suo intuito non sbagliava, guardando poi, le foto sul cellulare di Loris. Mentre le foto ritraevano il sottotenente Donelli che si baciava con il colonnello Martelli, in messo alla bolgia di giovani a ballare. Proprio con quel capo magazziniere immischiato ai furti: < Dio che carognata? > sbottò Alex incavolato. La povera sottotenente Donelli, si era invaghita per bene, del tenente colonnello Martelli. E la faccenda non era per nulla chiara anzi più che scura. Data la brutta piega che aveva preso nelle circostanze capitate malamente tutte assieme. Oltretutto l'ufficiale era ammogliato e faceva il donnaiolo con la giovane pilota: < Che figlio di puttana! > sbottò Alex, tentando e masticando diverse soluzioni al caso? Pensando, che qualcun'altra persona era presente, da volerla eliminare la pilota Donelli? Forse aveva visto e sentito cose non chiare? Cose che al momento il tenente colonnello Martelli, avrebbe dovuto spiegare subito, alle forze dell'ordine presenti. Ma non si vedeva attorno, se l'era filata alla grande, ad evitare di dare spiegazioni sui fatti, dov'era per ben immischiato?.. Perciò, bisognava sentire un po' tutti, in tutta quella sporca faccenda? Da essere diventata così contorta, e nel dare man forte a inventare altre storie ai bulli di turno, per farsi pubblicità a spese d'altri... Oltretutto si sa bene, che talvolta la gente, stupidamente racconta quello che gli torna comodo a dire e stravolgere, per far credere che erano presente ai fatti e a confermare la loro veridicità quasi vera. Per poi finire, sui quotidiani locali a proprio vantaggio, di essere stati bravi sotto una buona ricompensa dopo, a svelare i retroscena di prima mano. Quello era il risultato finale, a raccattare la grana per procurarsi altra droga. Il colonnello Alex in mezzo alla bolgia confusa dei curiosi, aveva ascoltato molte storie discordanti poi, si era avvicinato al questore, presentandosi: < Mi scusi dottore, sono il colonnello Colderi del 53° stormo, d'istanza qui a Cameri. Ho saputo della disgrazia capitata a dei miei subalterni. Era una mia valida pilota la giovane sottotenente Franca Donelli. Un vero peccato! Anche l'altro, il giovane tenente pilota Loris Fortuna, fanno tutti parte della mia squadra, per bene affiatata. Pertanto le chiedo se per cortesia mi può ragguagliare sui fatti accaduti, cosi tragicamente capitati questa notte. Ormai presto mattina? > espose cortese. < Colonnello è presto detto; Dalle voci che circolano qui. Il suo tenente si è scontrato verbalmente con la collega sulla pista di ballo, e da quel che dicono è scoppiata una semplice baruffa a parole. Che è finita poi fuori in riva al Ticino, con la morte della donna e sembra, sia stata

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accoltellata dal collega tenente... Così pare? Tutto è da verificare! Ecco tutto qui al momento dalle prime indagini fatte? Pertanto dovremo trattenere il giovane tenente Fortuna, come presunto colpevole, per interrogarlo meglio su ulteriori accertamenti. Forse erano fidanzati, e magari la trovata che ballava con un altro e si è arrabbiato da ucciderla? I miei uomini stanno setacciando la riva, cercando l'arma?... Il patologo ha riferito che si tratta probabilmente di un coltello, dalla ferita inferta... Mi dispiace colonnello! Al momento stiamo indagando per bene tutti... quelli meno ubriachi, droga o altro... Interrogando un po' tutti, quelli che si prestano, senza dar troppo affidamento ad altri. Sono una buona parte intontiti dalle bevande alcoliche, per non pronunciarsi su altre cose, da doverli arrestare un po' tutti quanti. Questo è il guaio della gioventù ai giorni nostri colonnello!... Se l'amministrazione militare vorrà intervenire? Noi siamo pronti a discutere, su come procedere al fermo preventivo, del tenente pilota Fortuna... Che a quanto pare il nome non l'aiuta per niente. Un vero peccato, rovinarsi la carriera a questo modo?... Vuole chiederle qualcosa al suo tenente, prima che lo portiamo in questura per ulteriori accertamenti? > concordò il questore Giuseppe Tonelli, molto permissivo ai fatti capitati alle solite nottate da sballo, da divenire lunga la notte. < Sì, certamente dottore, grazie! > rispose Alex senza urtare troppo la suscettibilità dell'ufficiale di polizia investigativa, impegnato nel suo duro lavoro. Dall'espressione dal viso, era incavolato, per aver perso la notte a rincorrere gli assassini in riva al fiume. Il colonnello Alex si avvicinò al tenente Loris abbacchiato per la fesseria fatta, mentre gli domandava sotto voce: < Ma che cavolo ti è venuto in mente di scontrarti con Franca? Le foto sul tuo cellulare sono la prova che il questore sta cercando... L'hai fotografata con un altro e ti sei vendicato... questa sarà la loro giusta versione, per incriminarti. Testone cocciuto! Che ti condurrà dritto in prigione... Vero? > gli domandava con tono severo, di aver fatto una bella puttanata. Mentre Loris provava a dire: < Colonnello io non l'ho ammazzata! Lei nel ballare mi ha visto che la riprendevo assieme al tenente colonnello Martelli. Quel figlio di cane rognoso! Per giunta sposato con prole... Lei, Franca, si è avventata su di me da attirare l'attenzione dei presenti e il furbo Martelli è sparito via dalla sala velocemente. Così sono rimasto solo come un cretino! Sono diventato il balordo assassino di turno, che accoltella le donne sole... Che stupido! E gli altri poi, mi hanno additato come l'artefice ad averla pugnalarla a morte... Dio, quanto mi dispiace, ch'è morta! Che cretinata ho fatto a

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fotografarla! > rispose mogio e dispiaciuto. Ma ormai il guaio era fatto. < Già! Lo puoi dire forte... Una bella cretinata! > concordò Alex, mentre stava valutando ogni evenienza al caso e nel pensare; Se era veramente il caso di sospendere la loro retata alla base. Questo fatto increscioso non ci voleva proprio, che capiti adesso? Mugugnava tra se, annaspando a trovare altro per scagionare Loris da una dura condanna e a disonorare la divisa che portava, oltre lo smacco come migliore ufficiale in carriera: < Accidenti Loris! E' proprio una bella cretinata quello che hai fatto!... Al momento dovrò lasciarti nelle mai del questore. Non posso far altro! Vi trovate nella loro giurisdizione di pertinenza e la polizia militare non può entrarci... Questo è il guaio? > commentò arruffandosi i capelli. Mentre la polizia lo reclamava a portarselo via, Loris si avviò a testa bassa tra gli agenti in stato di fermo al momento, ma senza ammanettarlo. Mentre le indagini proseguivano sul posto ormai fatto giorno, in cerca dell'arma tra i cespugli o nell'acqua sulla riva bassa. L'auto del tenente veniva portata in questura per essere controllata per bene dalla scientifica e sperare di trovarci dentro l'arma incriminata. Anche poter riscontrare delle prove valide, che la donne uccisa era salita sopra all'auto del tenente ormai inquisito come colpevole. E già cerano chi riprendeva il tutto coi cellulari a confermare l'arresto dell'assassino catturato in discoteca. Si stava alzando un gran polverone sui fatti attorno, mentre i primi reporter si mettevano già al lavoro e non era un buon segno, poi difficile da cancellare il tutto.

Mentre altri poliziotti e la polizia scientifica era ormai arrivata sul posto a transennare il perimetro dei fatti criminosi. Ma al momento nulla di fatto,

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l'arma non si trovava tra i cespugli e l'acqua. Era una magra soluzione. Anche un semplice criminale non l'avrebbe mai gettata lì accanto, forse in mezzo al fiume? Stava pensando Alex sul quesito sorto al momento dei fatti accaduti nella notte e si dilungavano ormai al giorno in arrivo. Il capitano Betty alla fine di quella maratona notturna e della sue discrete indagine, aveva raggiunto Alex, dopo aver fatto diverse foto col cellulare e aver ascoltato un sacco di giovani. Quelli meno ubriachi da raccontare qualcosa di veritiero sui fatti accaduti, dentro e fuori la discoteca. Trovando il questore che discorreva con il colonnello Colderi, nel dare uno sguardo curioso alla giovane bionda, molto composta, che si era avvicinata, da capire subito che era la donna del colonnello. A quel punto Alex la presentava: < Dottore Tonelli, le presento il capitano Gamblej della sicurezza interna militare. > con una veloce stretta di mani si presentavano: Piacere capitano! > mentre il capitano rispondeva, e interveniva a dire decisa appena lasciata la mano del questore: < Piacere dottore Tonelli! Come investigatrice della polizia Nato Europea Corp Italy. Le va bene se le presenteremo, la richiesta a prenderci in carico il grave problema, da essere giudicato il caso o disgrazia, quale sia, nell'ambito militare. Sotto la giurisdizione del settore giustizia, Della Corte Marziale Militare, nel distretto di competenza piemontese? Spero che ci si potrà collaborare assieme... Le saremmo grati! > mentre il furbo questore annuiva col capo e suggeriva al colonnello e signora: < In giornata potete passare in questura e vedremo come si svolgono i vari procedimenti al caso e le varie competenze spettanti... Speriamo di trovare subito qualcosa di positivo e magari scagionare il suo tenente, che fin'ora si è avvalso di parlare e spiegarsi apertamente sulla sua versione dei fatti. Ed è una cosa buona la sua valida collaborazione... Mentre giungeva il procuratore di stato; La dottoressa Amelia Santini, una piccola donna, di poche parole, ma dai modi decisa a chiedere: < Tonelli! Loro sono dei testimoni da interrogare dopo in centrale? > domandava decisa senza tante storie. < Buon giorno dottoressa Santini! Loro, sono il capitano Glambej e il colonnello Colderi, della base aerea qui a Cameri, in borghese. Oltre ad essere il comandante della pilota assassinata e del tenente pilota Fortuna, additato come presunto colpevole, da testimoni non troppo attendibili, al momento? Perciò stiamo controllando e indagando per bene ogni cosa?... Dottoressa. Santini.... > si spiegò il questore da buon ruffiano che era. Prontamente Alex interveniva cortesemente a dire: < Dottoressa non è un piacevole momento per presentarsi, ma le circostanza avverse, che proprio

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due dei miei bravi piloti sono immischiati. A mio parere il movente è da trovare altrove. Erano solamente dei buoni amici, cordiali tra loro e non penso a ciò che la gente qui attorno, mormora? Comunque Voi indagherete a fondo e in quel che possiamo fare noi, siamo a Vostra disposizione... > espose deciso il colonnello Colderi. Da tentare di ammansire un poco il procuratore che rispondeva a denti stretti al colonnello dell'aeronautica italiana: < Terremo presenti le sue affermazioni colonnello e ben lieta della vostra collaborazione. Ora scusateci, ma dobbiamo dare uno sguardo ai fatti qui attorno e farmi un'idea della faccenda. Ci sentiamo, salve! > sgusciando via con decisione. Era proprio un bel tipino quel procuratore, non era una persona da poter socializzare facilmente. Nel vederla andare via decisa e il questore mentre seguiva il procuratore, accompagnandola in riva al fiume, con un cenno della mano salutava a disimpegnarsi dagli ufficiale dell'aviazione in attesa di altre notizie, chiarificatrici.

Poi arrivati sul posto in riva a fiume, mostrava alla dottoressa, dove si era perpetrato notte tempo, il fatto criminoso. Il delitto ad una giovane donna, pilota, finita così malamente i suoi giorni sulla terra nuda e cruda. La dottoressa aveva ascoltato la prima impressione e ragguagli sui fatti, espressa dal patologico che formulava la sua tesi sulla morte del pilota, dovuta ad una coltellata al ventre della vittima, senza scampo. Alla fine della veloce spiegazione, la giovane assassinata veniva raccolta e sistemata sul furgone funebre e trasportarla alla clinica di patologica per una accurata autopsia sul cadavere e riscontrare eventuali altre tracce di violenza subita nello scontro senza via di scampo, per la giovane donna.

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Capitolo Ottavo

Il questore ritornava accanto alla discoteca, che si andava sfoltendo dei giovani imbastiti, sparendo alla chetichella altrove. Nel trovare ancora gli ufficiali dell'aeronautica che l'aspettavano. Perciò con un sorriso li salutava nell'avvisare: < Rimarrà qui il commissario Flavio Landini a rilevare e trovare ogni altra di prova mancante... Arrivederci signori! > rispose incupito, nel montare in auto e via in centrale, seguendo l'auto con il presunto colpevole caricato a bordo, senza protestare minimamete.

Il questore Tonelli, era rimasto un po' seccato per l'intervento del capitano Glambej della polizia investigativa dell'aeronautica militare, che gli stava mettendo davanti, i vari paletti a prendersi in carico la questione, tra militari e l'arma di polizia investigativa. Borbottando tra se il questore. Che il fatto criminale era di loro competenza. Nessun altro poteva entrarci. Lasciando sul posto una parte dei poliziotti e stavano ancora perlustrano la zona tra l'erbaccia a cercare l'arma introvabile. Anche i carabinieri dopo aver aiutato a smistare la folla di giovane, nel fare confusione, oltre a curiosare come al solito. Se ne stava andando via, da lasciare l'incombenza acquisita alla polizia, aveva la precedenza, per

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essere arrivata per prima sul posto della disgrazia. Anche la polizia scientifica aveva raccolto le presunte e poche prove e stava rientrando al commissariato per i primi verbali da espletare sul cadavere recuperato sulla riva del fiume Ticino e portata la salma al reparto necrologio da eseguire una approfondita autopsia e scoprire eventuali danni inferti.

Il colonnello Alex e il capitano Betty, tentavano altrove e andarono ad informarsi dal commissario Landini, nel chiedere qualcos'altro. Dovevano raccattare più informazioni possibili lì, in mezzo alla confusione e inoltre presentarsi con una certa educazione, per avere altre informazioni utili a salvare almeno il pilota Loris Fortuna: < Mi scusi commissario, sono il colonnello Colderi, lei è il capitano Gamblej della polizia investigativa interna della base qui vicino a Cameri. Oltre ad essere il comandante del sottotenente pilota Franca Donelli. Quanto sembra assassinata, espresse dal vostro patologo e il procuratore capo a concesso finalmente il recupero del povero corpo. Il tutto dalle prime ricostruzioni alla sommarie indagini da voi svolte. Roba per nulla bella per una giovane e brava pilota. Questo mi dispiace molto come suo superiore... Un vero peccato! > espose tranquillo il colonnello Alex. Guardato da sott'occhio dal commissario, mentre segnalava ad un suo subalterno, da indicagli qualcosa da vagliare nelle ricerche. Poi si dedicò un momento ai militari a confronto nel presentarsi con calma: < Commissario Landini, piacere! > allungando la mano cosa che non capita di solito: < Qui non abbiamo trovato nulla al momento. E i giovani nottambuli se la stanno svignando via velocemente, prima che qualcuno a casa lo venga a sapere... Perciò come vedete è tutto da

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riordinare e cercare di capire la dinamica dei fatti. Penso, che il colpevole è forse ancora un uccel di bosco?... > allargando le braccia ad intendersi. < Ha perfettamente ragione! Ma avete già la deposizione di chi aveva accompagnato qui, la mia pilota donna, il sottotenente Franca Donelli. vittima delle circostanze? > espose tranquillo Alex, al commissario attento, che raddrizzava subito le orecchie alla notizia, guardando degli appunti in mano e al momento non inserita tra i tanti verbali raccolti tra il pubblico della discoteca. Rispondendo tranquillo: < Stiamo vagliando ogni annotazione presa tra i presenti. Lei per caso conosce il nome del compagno. Quello che l'avrebbe accompagnata? > domandò tranquillo. < Spiacente commissario. Penso proprio e non immagino, che non fosse venuta sola qui? Dalle voci di caserma se la vedeva con qualcuno, forse era un civile? > rispose Alex, nel voleva indagare e scoprire dov'era finito il tenente colonnello Martelli? (Forse a casa dalla moglie, e poi arrivare al lavoro fresco come una rosa?) Erano tutte cosa da rivedere per bene? Oltretutto non poteva lasciare a marcire in galera un innocente. Betty al suo fianco non interveniva al momento a commentare, stava trafficando col suo satellitare a rivedere le foto che aveva fatto lì sul posto, appena prima scesa dall'auto e riprendeva un po tutti nel trambusto della notizia dell'omicidio, capitata nel buio della notte tra gli alberi. Oltre le auto che sgusciavano via velocemente dai tanti parcheggi creati tra gli alberi intorno alla discoteca. Poi mostrò una foto ad Alex, nel chiedere: < Alex hai ancora le foto dell'altra sera, ai furti delle schede alla base militare? Questa persona non assomiglia un po' a quell'altro che comandava? Mentre caricavano le schede di nascosto sul camion? Come mi avevi spiegato e mostrato... > Alex tirò fuori il suo cellulare e si mise a confrontare i visi delle persone, sui due cellulari e per caso c'era una molto assomigliante: < Questo viso mi sembra proprio eguale? Tu cosa ne dici...> domandò Betty. < Sì è proprio lui! Senz'altro ha seguito il Martelli per discutere e il sottotenente Donelli, li ha sorpresi e forse ha sentito qualcosa dei loro discorsi e questo dalla faccia da mafioso la sistemata, tappandole la bocca per sempre? Penso sia andata a finire proprio così il dramma a questo modo?... Accidenti! > sbottò Alex, mentre il commissario li stava ascoltando senza intervenire, era il suo modo abituale ad ascoltare in po' tutto nel suo mestiere investigativo a fiutare. Come un cane da tartufi. < Hai ragione Alex! Quando il sottotenente Donelli è uscita fuori a fumare, così dicevano quei drogati? Poi in verità non mi pare che fumasse,

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m'ha! Comunque, avrà trovato il Martelli, uscito fuori prima dalla discoteca, per la presenza del tenente Loris , che lì ha fotografati assieme e la Donelli si è arrabbiata da discutere con Loris. Poi lei nell'uscire fuori dalla discoteca li avrà trovati che parlavano di cose che, non avrebbe dovuto sentire. Forse parlavano delle schede non giunte in Cina?... E quello la sistemata subito. E magari, mettendo lui stesso, in giro la voce, che il giovane della baruffa di prima l'aveva ammazzata? E qui con tanti imbastiti di droga, non hanno fatto che amplificare la faccenda come gli veniva meglio per taluni a raccontare. Da allontanare l'interesse della polizia accorsa. E i complici svignarsela via. Quei giovani super drogati erano capitata al caso, a parlare a vanvera e fregarsene dei risultati di chi era la colpa. Basta allontanare i sospetti su loro poveri rimbambiti che si rovinano la salute così giovani?... Mi sembra che siamo vicina alla verità... Giusto Colonnello Alex? Penso proprio che è andata a finire così!.... > < Fila liscio come l'olio ragazza mia! Hai proprio ragione? > < Cosa dici se chiedo al signor commissario se conosce questo tipo? Pensi che ci possa aiutare, se per caso è uno inserito, dentro al loro schedario ricercati? > espose Betty decisa e Alex approvava, oltre ad avere altre informazioni sui civili infiltrati all'interno della base militare. Betty si avvicinò al commissario nel chiedere con garbo: < Mi perdoni l'invadenza commissario Landini, so che ha ascoltato i nostri discorsi. > mostrando la foto fatta poche ore prima, sul suo cellulare. < Per caso questa persona dal modo un po' sospetto. L'avevo visto sgusciare via di volata? Io l'ho fotografato appena ero giunta qui stanotte. Ero qui in mezzo alla ressa di giovani ubriachi e drogati, e avevo provato a riprendere qualcosa attorno, che avrebbe potuto essere di aiuto dopo... Le sembra per caso una persona conosciuta nel vostro ambito di ricerche criminali? Da noi la polizia militare ci ha segnalato come persona sospetta a intrallazzi di ogni genere? Come persona da tenere lontano dalle basi militari. Comprende dottor Landini? Quali sono le nostre ricerche sulle cause nella grave disgrazia capitata qui stanotte? > espose Betty con decisione la sua tesi veritiera. Il commissario, nel guardarli bene in viso, si prendeva il cellulare a curiosare le persone riprese e poi di colpo, sbottò deciso a dire sul sorpreso: < Accidenti! Certo che lo conosco, è un pregiudicato scaltro che è sempre riuscito a farla franca! Perché, è già passato a sgraffignare qualcosa anche da voi, dell'aeronautica? Da quel che stavate borbottando prima a confrontarvi... > commento il commissario Landini sul curioso.

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< Già! > sbottò Alex, nel tentare di fidarsi del commissario e provò a farlo partecipe alla sua storia, nel dire qualcosa: < Sì, ha ragione! Hanno tentato di fare dei furti gravi, alla base qui a Cameri e domani noi cattureremo i compaesani del tizio. Lei per caso sa il suo nome? Da poter sbattere il tutto in faccia ai collaboratori all'interno della base... Essendo personaggi situati in posizione di rilievo e pertanto mi comprende come bisogna comportarsi al caso con tanto di guanti? > espose Alex attento. < Dovrebbe chiamarsi Gino Zago, e se quel che dite è esatto, lo vado subito a prelevare e assieme ai vostri che raccattate alla base, faremo un bel fascio. Basta essere sicuri, e lo prendiamo in un colpo solo!... > < Lei è un uomo saggio commissario! Quel nome l'avevo già sentito dire, anzi per la verità. I compari alla base, stavano dicendo tra loro al telefono: ( Quel zigo Zago fa il furbo?) Comprende che allora è proprio l'uomo giusto... Allora restiamo d'accordo, noi adesso, rientriamo alla base e faremo una bella retata degli immischiati furbetti e tra i quali troveremo senz'altro chi è che ha ammazzato il sottotenente Donelli. Sono più che sicuro è nel gruppo! Ecci il mio numero del cellulare, se lei è così gentile da passarmi il suo, che tra poche ore la richiamiamo sui nostri risultati. Sono più che convinto che li becchiamo tutti. Compreso l'assassino e non è il tenente Fortuna... Grazie e arrivederci commissario Landini! Ah, ancora una cosa per cortesia commissario? Se apre il suo cellulare in forma cattura, le passo le foto fatte alla Malpensa dei soci in combutta a spedire la merce trafugata in Turchia. E ci sono anche le targhe dei veicoli adoperati. Forse rubati, ma lei potrà controllare e allargare la lista dei sospettati. Tante grazie dottore! Spero proprio, che assieme riusciamo a sbrogliare la matassa, con tanto di omicidio annesso. Un vero peccata che il sottotenente Donelli si è invaghita di una losca persona, da fuggire via senza soccorrerla. Accidenti a Lui! Al momento arrivederci commissario, tra poche ore sarà avvisato della nostra retata alla base dell'aeronautica militare qui a Cameri... Poco ma sicuro! > sbottò convinto. < Aspetto la vostra chiamata colonnello. Noi intanto prenderemo posto a scovare dove sta di casa il furbo Zago. Mi pare, abitasse alla periferia di Magenta... Da appostandoci al suo rifugio. Dobbiamo arrestarlo appena voi avete catturato i complici. Questo Zago, ha un sacco di avvocato che lo fanno uscire subito di prigione, se non abbiamo prove certe e sicure. E' una carogna! Mi comprendete? Purtroppo il questore non è mai stato troppo d'accordo a far sul serio con certi tipi immischiati con personaggi di rilievo?.. Teme sempre i rimproveri che potrebbero cadere dall'alto...

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comprendete? Arrivederci e buona retata! > espose deciso Landini, con un sorriso di anticipata soddisfazione. < Ok! Ci sentiamo commissario Landini. Arrivederci! > aveva risposto Alex, capendo che quel commissario era veramente una persona onesta che li avrebbe aiutati a scovare l'assassino. A quel punto i due ufficiali rimontarono in auto nel rientrare all'aeroporto militare a Cameri. Betty per la premura al ristorante aveva dimenticato la sua giacchetta, nel chiedere: < Per cortesia domani dopo la rivoluzione alla base, potremmo passare un attimo ho dimenticato la mia giacchetta al ristorante?.. Per la premura di correre via, l'ho dimenticata sulla spalliera della sedia... Eh, le dimenticanze!... > espose con un blando sorriso, era ancora troppo scossa per la brutta fine di Donella. Biascicò: < Peccato!> < Su coraggio! Purtroppo il mondo, cammina sebbene alla riversa. Certamente, torneremo al ristorante ma tutti assieme a brindare. Adesso andiamo alla base a sistemare la faccenda molto spinosa. > rispose, mentre telefonava in viva voce ai stretti colleghi già in sede e in attesa del loro arrivo: < Le novità non sono buone, ragazzi.... Purtroppo al momento il tenente Loris è stato trattenuto in questura per ulteriori accertamenti all'accaduto.... Come presumibile accusato di aver assassinato la nostra sottotenente Donelli.... Sì è morta.... Peccato!... Tranquilli, non è stato Loris!... Lui avendola fotografata mentre si baciava con il colonnello Martelli..... Già proprio così! E quello alla notizia dell'assassinio è sparito come il vento dalla discoteca..... Poi, vi spiegherò meglio. Intanto avete per casi visto arrivare alla base, il tenente colonnello Martelli e il maresciallo capo Bonassa?.... Sono già arrivato alla base, e cosa?.... Cosa mi state a dire?... Sono andati dal comandante della base?... Il generale di brigata è appena rientrato stamattina da Roma... Accidenti, non ci voleva!... Che cavolo andranno a spifferare quei due furbetti? O cercare un sostentamento fiduciario dal comandante amico intimo del Martelli?.... Per l'improvvisa morte del sottotenente pilota Donelli, da far figurare, che lui il Martelli non c'era mai stato in quella discoteca?..... Sì, avete ragione, è tutta una carognata!.... Fors'anche a raccontare di aver saputo della morte del pilota Donelli, per caso o altrimenti?... Comunque vada ragazzi, restiamo com'eravamo d'accordo nel nostro piano... Intesi?... Perciò, noi procediamo come avevamo impostato il piano in precedenza.... Voi tenetevi pronto e portatevi gli avieri fidati e armati. Mi raccomando, niente pallottole in canna, per prevenzione. Non voglio che si faccia male qualcuno. Intesi? Faremo un'intrusione militarmente, negli uffici del tenente colonnello

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Martelli, ad arrestarlo assieme agli altri suoi complici e senza tante storie!... Voi siete tutti sotto il mio diretto comando ragazzi!... E personalmente me ne assumo ogni responsabilità di azione e fatti, che vi ho imposto categoricamente da fare... Chiaro! Arriviamo subito... > sbottò sull'imprecisato Alex. Spremendosi le meningi a capire dove il tenente colonnello Martelli voleva andare a parare? Seduta al suo fianco il capitano Betty, stava valutando le mosse che Alex voleva eseguire, mentre lei, decisa prendeva il suo cellulare e telefonava a Napoli al comandante in capo della NCIS, nel spiegare il rimanente della storia complicata, al suo diretto superiore. Il comandante John Ford, a sua volta la illustrava di ciò che avevano saputo dalla talpa catturata a Ramstein, con tanto di nomi e cognomi dei compari in combutta. Oltre aver fatto arrestare l'agente Pachinsor della CIA, che era lui in combutta diretta a dirigere la partita tra le file ben nascosto, che da anni, non l'avevano mai immaginato e gli altri catturati avevano cantato velocemente per diminuire le proprie colpe. Tra i quali in combutta, figurava anche il tenente colonnello Martelli, dislocato a Cameri in Piemonte, in un punto chiave a dirigere il magazzino dove intingere e disporre dei materiali molto richiesti altrove?.. Lui come responsabile del magazzino forniture aeree. Avrebbe fatto figurare i furti capitati, per colpa del personale di guardia poco efficiente. Da far fare un lungo fischia al capitano Betty, contenta, per lo svolgimento delle indagini dalla direzione NCIS a Napoli e in Germania. Salutando poi il comandante con l'accordo ti tenerlo informato, sulla loro intrusione ad arrestare un po' tutti alla base di Cameri. Alla fine della lunga telefonata, illustrava velocemente ad Alex, sulla faccenda andata a buon fine, nel proseguire a dire felice: < Caro amico mio, non ch'è amore stimato. Siamo a cavallo! Il comandante John Ford della NCIS a Napoli, ha aspettato ad avvisare il tuo generale di brigata, da lasciarti prima fare i tuoi arresti qui nella base. Poi avrebbe inviato un fax per informarlo dei fatti altrove... > < Questa amore, è veramente una buona notizia, che espleteremo al comandante della base, da fargli aprire bene le orecchie e gli occhi per aver sostenuto l'amico Martelli in ogni campo. Ora capisco perché insisteva tanto a farsi assegnare quel posto da magazziniere? Perciò dopo che avremo consegnato i responsabili e tra i quali c'è chi ha ammazzato la povera sottotenente Donelli, in mezzo al gruppo? Senz'altro!... Un vero peccato!... Pertanto ci prenderemo una buona vacanza. Grazie ragazza mia! Per il grande aiuto che mi stai dando. Ti voglio bene! > rispose Alex.

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Capitolo Nono

Il capitano Betty era rimasta un buon momento ad osservarlo, alla guida, con un sorriso sulle labbra invitanti, che per la gioia avrebbe voluta baciarlo al momento. Appoggiando solamente la mano sul braccio del giovane ufficiale intento alla guida, nel rispondere: < Contraccambio il tuo pensiero. Ti amo anch'io, tanto! > rispose Betty Mentre il colonnello Alex, sorridendo, pressava sull'acceleratore a far presto a rientrare alla base logistica di Cameri e sradicare alla fine le tante e furbe mele marce.

Erano ormai le nove del mattino quando rientrarono alla base militare e l'ufficiale di picchetto all'ingresso, usciva ad informarlo che il comandante della base aerea, appena rientrato in aereo da Roma, l'attendeva al comando nel suo ufficio urgentemente. Alex ringrazio e avvisò al tempo stesso il tenente di guardia: < Tenente, prima di far uscire delle vetture dalla base e con qualsiasi permessi hanno addosso, mi chiami subito tenente. Dobbiamo controllare per bene tutti in uscita. Lei mi avvisi chi è che usufrua del passo carraio. Grazie tenente! Mi chiami sul cellulare per cortesia, essendo impegnato con il comandante in capo a discutere... Grazie ancora! > accelerando nel viale interno nel perimetro della base.

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Alex lasciò il capitano Betty ai suoi alloggi sotto il comando, a cambiarsi d'abito e aspettare che lui la chiami più tardi. Poi via, si diresse subito ai suoi alloggia da indossare velocemente l'uniforme e correre al suo reparto, da trovare i suoi piloti e avieri dell'officina che l'aspettavano, in riunione da sembrare un briefing prima dei voli, attorno al tavolo, dove erano rimaste ancora cartelle e mappe di volo, per una bella operazione militare da farsi ben armati, ma senza spargimento di sangue. Quello era il motto.

Pertanto quel giorno non si volava, il briefing era per organizzarsi per bene, e fare successivamente una bella irruzione negli uffici e capannoni ricambi, a bloccare chiunque era in combutta con la malavita locale e internazionale. Stava spiegando il colonnello Colderi, mentre s'infilava sopra una tuta di volo e spronava i suoi gregari di non farsi intimidire dei superiori nell'arrestarli educatamente: < Abbiamo un compito gravoso nel dover arrestare dei commilitoni e superiori scaltri. Perciò, andiamo a far una bella retata! E poi andremo dal comandante della base. A mostrare la nostra operazione. Denominata: Pulizia totale! Il generale di brigata aerea, Edoardo Campi, ne sarà contento del suo caro amico ruffiano, il tenente colonnello Martelli... Sono sempre stati culo e camicia! E sono proprio curioso di vedere la sua faccia, quando gli sbatterò davanti la verità e le prove inconfutabili dei furti perpetrati e screditare l'onore e la squadra agli

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occhi dell'arma... oltre l'assassinio di una nostra cara pilota.... Andiamo a mettere in opera la nostra operazione! > ordinò deciso il colonnello. Quando uscirono dalla sala riunioni armati e ben inquadrati, il personale avieri e militare, incontrati per i viali della caserma, restarono di stucco. Pensando, che quei colleghi stavano facendo delle manovre, prove armate a difesa della base, e nessun'altra persona o altri reparto erano stati informati di tale operazione in corso? Formano un piccolo drappello ben allineato che marciavano al passo cadenzato sul veloce, mentre si portarono al reparto officina ricambi e con decisione entrarono da bloccare ogni uscita. Il colonnello Colderi in testa al drappello, appena all'interno, avvisò deciso a tutti quanti: < Tutti i presenti per cortesia si allineano qui nella parte centrale del capannone. Mostrate i vostri documenti all'ufficiale, che verrà a controllare ognuno. Alla svelta! > ordinò. Mentre il maggiore DiGiacomo si metteva a visionare i vari documenti e tesserini, facendo uscire a fare un'altra fila di quelli che indicava di spostarsi. Erano quelle ripresi sul cellulare del colonnello al momento dei furti l'altra notte.Intanto il colonnello Alex e il primo maresciallo pilota e l'aviere Gianni entravano negli uffici del commissario, il capo magazzino e trovarono solamente l'aiutante, il maresciallo capo Bonassa. Rimasto stupito dell'entrata decisa, e li rimproverava sorpreso: < Prima di entrare non si usa bussare?! > poi vedendo il colonnello si mise sull'attenti a salutarlo come si conviene, e prontamente il colonnello Colderi con decisione, lo pregava di seguirlo dal comandante della base: < Maresciallo Bonassa, la dichiaro in arresto per furti aggravati. Perpetrati ai danni dello aeronautica! Mi segua dal comandante della base!.. > mentre l'aviere armato si portava dietro al maresciallo stupito e sbiancato in viso, da muoversi come un automa verso la porta senza fiatare. Capendo all'istante, che la pacchia era finita... Appena fuori gli uomini del colonnello si prendevano in consegna gli individuati arrestati, che borbottavano già a discolpa, erano quelli ripresi e fotografati la notte del furto, da fare un bel gruppetto che si avviava in fila ordinata, attorniata dagli ufficiali armati e via tutti alla palazzina comando. Guardati da chi non sapeva nulla e non capivano bene, se era una manovra o qualcos'altro, quella operazione avviata in silenzio senza pubblicità retorica al caso e dove nessun'altra squadra nella base era stata messa al corrente, da partecipare? Appena arrivati all'interno dell'atrio della palazzina comando, dove di fronte vi era l'ufficio del comandante della base in capo. Il piantone armato

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si era messo sull'attenti alla vista del colonnello, si era trovato sull'indeciso a cosa fare; a fermare il gruppo e chiedere l'autorizzazione?.. Vedendo il colonnello Colderi, seguito dagli altri ufficiali armati, che portavano all'interno dell'atrio gli arrestati, da allinearli per bene la davanti. Il colonnello Alex non perse tempo: < Sottufficiale di picchetto armato, avvisi il comandante, della nostra presenza. Il colonnello Colderi chiede la sua presenza qui fuori. Si muova! > alzando la voce e subito la porta si apriva ed appariva il comandante della base incavolato per il baccani e poi quell'irruzione di avieri armati. Il colonnello Colderi ordinava di mettersi sull'attenti, davanti al superiore. Mentre aspettava un riposo dal superiore, che si dimostrava incavolate e si trovava al tempo stesso sull'agitato. Guardando con disappunto quella scomoda presenza nell'atrio. Oltretutto per aver appena saputo un momento prima, della morte assassinata del tenente pilota Donelli... E da chi? Stava ancora pensando, essendo appena rientrato alla base? Poi quell'irruzione senza il suo consenso, l'avevano fatto uscire dai gangheri e trovarsi ad urlare già di prima mattina: < Cosa diavolo succede colonnello? > esplose il generale adirato. Dopo un attimo di esitazione, nel guardare seccato, il colonnello fermo sull'attenti la davanti al suo ufficio, da riformulare la domanda: < Colonnello Colderi! Si vuole spiegare all'istante, cosa sta capitando nella sua squadra di piloti, e cos'è questa irruzione qui al comando a questo modo? Per giunta armati e senza la mia autorizzazione?.. Si spieghi e alla svelta!? > mentre alle spalle del comandante uscia il tenente colonnello Martelli, sorpreso a sua volta alla vista. Oltretutto nel vedere al centro, il suo aiutante e personale di fiducia attorniato da ufficiale e avieri armati. Capendo all'istante che qualcosa non quadrava, ed era andato storto e doversi spremersi velocemente la mente, a capire dove avevano sbagliato? Senza esitare Il colonnello Colderi, comunicava deciso al superiore la davanti: < Comandante in capo! Come ufficiale e istruttore capo del gruppo pilori collaudatori, nel gruppo 53° stormo. Siamo qui per arrestare il qui presente tenente colonnello Martelli. Per furto e spionaggio aggravato, in combutta con altre nazioni per la vendita di schede del nuovo aereo F-35, in produzione, qui alla base. Le prove sono inconfutabili e non trattabili. Colonnello Martelli la dichiaro in arresto! Deve seguirci al posto di guardia per essere trattenuto in cella in attesa di giudizio da parte del tribunale militare. Ha compreso bene le prove esposte e messe ben in chiaro a suo carico? > espose deciso a voce alta il colonnello Colderi, senza esitare e scomporsi, nel trovarsi ancora sull'attenti, in attesa che il

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superiore dia il riposo. Non dovevano fare nessuna sbavatura, come drappello armato, in missione a salvaguardia della base. Disposti ad accettare le ripercussioni che non sarebbero tardate ad arrivare. < Ma cos'è mai, questa sceneggiata! > sbottarono assieme al tempo stesso, il comandante e l'amico tenente colonnello Martelli. Sbiancato in viso per essere stato sorprese senza nessuna possibilità di fuga. Ma a reagire subito immaginando che non avevano prove da presentare. Nel mettersi a urlare per spaventare i presenti a ritrarsi e scusarsi. Per poi doverli denunciare a sua volta per aver tentato di disonorare un alto ufficiale: < Quale bischerata state inventando!? Colonnello Colderi, lei si, che è d'arrestare! Da sbattere dentro e buttare la chiave! Con una simile trovata meschina!... Lo sappiamo bene che mirava al mio porto e si è inventato baggianate a screditarmi davanti al superiore!... Si vergogni!... Signor generale, è una folle menzogna! Quello che vanno ad insinuare! > Senza esitare il colonnello Colderi intimava ai suoi uomini con decisione e correttezza: < Arrestate il tenente colonnello Martelli e radunateli tutti assieme davanti alla casamatta dell'ufficiale di picchetto, da incarcerarli provvisoriamente al momento questo gruppo di ladri!... Da essere poi sottoposti e pronti per la corte marziale! Non servono le manette da applicare. Rinchiudeteli nelle celle dell'ufficiale di picchetto!.. Mentre il Signore Generale, comandante in capo della base, sarà così gentile e chiederà al generale di brigata a Torino, di restaurare un tribunale e a giudicare questo gruppo di militari che hanno trafugato le nuove schede appena giunte in incognita dall'America. Oltretutto in combutta con agenti spia della CIA, che l'informavano da Napoli del carico in arrivo. Chiaro Signori! E voi come preposto commissario del magazzino, avete spedito poi la merce altrove, attraverso la Turchia verso la Cina, quanto sembra. Giusto tenente colonnello Martelli!? Con un buon guadagno nel ricavato come spia improvvisata? E sui caccia in fase di montaggio, mettere le schede difettose da far precipitare i nuovi caccia con la perdita di qualche pilota sfortunato a volarci sopra?.. Risponda ancora che è falso!? Questa è una delle tante prove a vostro carico, signori! Che disonorate la divisa che portate! > espose deciso a denti stretti Alex. Mentre i suoi ufficiale e avieri prendevano in consegna l'ufficiale detronizzato, per le braccia che tentava di ritrarsi. Fermato con voce tonante dal comandante il Generale Campi, infuriato a dire: < Colonnello Colderi! Come si è permesso!? Lei è esonerato dall'incarico assegnatole da nessuno!... Come si permette di scavalcarmi? Qui lei è men di niente! Si ritenga agli arresti! E voi tutti, che

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ufficiali e avieri che siete? ufficiali che seguono un arrivista che vuole far carriera a spese di altri ufficiali onesti che si sacrificano per il bene del proprio paese! E' una vera vergogna! Voi siete da corte marziale e alla svelta!... > esponeva incavolato il Generale comandante la base: < Siete tutti in arresto per disobbedienza ai superiori. Voi andrete a consegnarvi al posto di guardia. Siete tutti in arresto e questo è un mio diretto ordine preciso!.. Intesi? > espose incavolato il comandante Campi, arrossato dalla sfuriata, appena rientrato e rimasto un poco all'oscuro dei fatti.... Mentre il colonnello Colderi si rivolgeva ai suoi piloti. Nel chiedere con calma, sapendo bene già prima, come poteva andare a finire la faccenda a toccare le alte sfere: < Avete registrato per bene tutta la conversazione appena esposta dal nostro comandante in capo? E sostenuta dal tenente colonnello Martelli? Che non s'immaginava che noi sapevamo della loro combutta o tresca con mafiosi borghesi, entrati persino nel perimetro della base a far man bassa dei componenti degli aerei? E pertanto siamo pronti a mostrare, con prove certe, per evitare che i giudici del tribunale militare si confondano le idee, sul come e cosa?.. Giusto ragazzi! Prendete in consegna il tenente colonnello Benito Martelli e compagni... Questo è un mio ordine preciso! Amenoche il signor Generale Campi, non si assume sotto la sua responsabilità, e messa ben in chiaro e per iscritto?... Di prendesi in consegna l'ufficiale e truppa in questione fino al processo? > guardando a sfida il comandante in capo, che era rimasto pietrificato, senza parole da controbattere, al colonnello Colderi che lo fronteggiava a testa alta, senza tentennamenti. Tutto si stava complicando, veramente tanto e il generale Campi, stava valutando se era la risoluzione giusta, la sua reazione a voler controbattere un richiesta forse era vera? Esposta da un subalterno deciso ad affrontare le conseguenze? In verità era una persona integerrima della massima fiducia nella alte sfere dei generali in capo? Però, senza aver passare prima a chiedere conferma al sottoscritto? Capendo che forse, lui aveva esagerato a contrastare e magari era veramente tutta vera la faccenda? E lui in quei giorni era Roma, tranquillo, tra i suoi famigliari, non poteva immaginare, che vi fossero dei furti alla base di Cameri? Capendo bene, che con la sua scomposta difesa del Martelli, poteva incorrere ad essere associato ai fatti, se veramente erano accaduti e lui, era rimasto l'ultimo a sapere per bene la questione? Il suo aiutante uno sfaticato, che aveva sempre la testa altrove e pertanto era fuori discussione a fiducia. Essendo figlio di un pezzo grosso bancario, amico delle alte sfere a Roma? Se lo doveva assorbire com'era. Se poi la

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registrazione del colloquio di poc'anzi, arrivava veramente come prova al tribunale militare, che figura ci faceva? Capendo che il tutto era veramente capitato e complicato a frenare l'ira ad essere scavalcati? Perciò il dilemma era sorto un po' tardi... E bisognava correre subito ai ripari e s'immaginava già la brutta figura da farsi al quartiere generale, appena la faccenda saltava fuori? Era il veloce pensiero che si stava facendo il comandante Campi della base a Cameri. Da bloccare un po' tutti, nel momentaneo silenzio tombale capitato sul capo a dover capire e rifletterci sopra?... Il colonnello Colderi, con fermezza, ordinava che gli arrestati venivano portati via. Dicendo con decisione al comandate della base, bloccato a non saper cosa dire e rispondere alla sue taglienti parole: < Signor comandante, al momento sistemo gli arrestati nelle celle della caserma. Poi deciderà lei, assieme al generale di brigata a Torino, cosa sarà meglio fare? Certamente, dopo aver visionato e letto i verbali, che redigerò assieme alle tante prove recuperate stanotte, e che arriveranno veritiere sia da Napoli che da Ramstein. Pertanto dovrà pensare come doverli sistemare gli arrestati? Magari premiarli, per aver fatto assassinare una nostra brava pilota!? La sua amante!.. Giusto Martelli? Non merita il grado che porta sul petto! Disonora la divisa e l'arma. Ed è più che vero, risponda!! Lei la ammazzata da chiuderle la bocca per sempre? Di aver visto e sentito cose che la compromettevano? Esatto? Risponda Martelli!! > domandò secco il colonnello Colderi infuriato e deciso a scavare la verità. < Io non l'ho ammazzata! L'amavo! E a stato quel bastardo, di Zago che la ammazzata... Quel cane!!.. Io l'amavo! > trovandosi a mugugnare. < Ma al tempo stesso, non disdegnavate tutti quanti a voleva farvi la grana facile.? Vero?! Non ha tentato nemmeno di fermare il socio criminale e poi dice che l'amava?.. Che carognata ha fatto! Molto bene Martelli! Le sue parole confermano i fatti... Avete registrati tutto ragazzi! Allora, posso avvisare il commissario Landini che può andare ad arrestare quel Zago. Il furbo affarista, venditore e trafficate di varie cose in Italia e all'estero... > prendendo il suo cellulare dalla tasca, guardato da tutti a chiamare il commissario della polizia: < Commissario Landini, sono il colonnello Colderi. Può andare a arrestare quel furbetto di Zago, è lui l'assassino della nostra povera pilota morta... abbandonata miseramente sulle sponde del Ticino.... Abbiamo il testimone chiave, il socio che a già confessato!... Dovrà provvedere anche per quegli altri furbetti, al reparto spedizioni alla Malpensa?... Sì quelle delle foto riprese a trafugare le casse delle schede militari... Giusto! Gli appunti era sul bigliettino che le avevo

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dato.... Benissimo commissario a presto!.. Al pomeriggio passerò in questura, a depositare le prove, per il rilascio veloce del mio tenente pilota Loris Fortunato. E' innocente!.... D'accordo commissario Landini! Ci sentiamo. Buona giornata! > rispose chiudendo il cellulare, da essere guadato da tutti per la sua decisione a far cantare il tenente colonnello Martelli, implicato come complice per la morte assassinata del sottotenente pilota Franca Donelli. Da farli esplodere in un: < Un bel urrà! Per il colonnello Colderi. Che ha recuperato l'onore del reparto e i suoi avieri screditati, e catturato gli assassini di una nostra commilitone. Che si è lasciata sedurre dal fascino di un faccendiere scaltro! > commentò il maggiore DiGiacomo, pilota collaudatore. Da smontando il tutto in un sol colpo e a mettere il comandante della base, il generale Campi una brutta posizione e dove capire che talvolta l'alto grado, non produce rigore? Mentre il drappello armato accompagnava gli arrestato al posto di guardia e il colonnello e il sottotenente pilota e il maresciallo Saporiti, suo aiutante rimanevano nell'atrio sull'attenti in attesa a nuovi ordini e sviluppi. Il comandante della base nella confusione del momento, entrava deciso nel suo ufficio, il suo telefono squillava da un buon momento. Alla fine si mise a rispondere sull'incavolato: < Sì!!... Ah! Si Signore generale! Non sapevo!... Certo certo, ho compreso la notizia Signore!... Arrivata a lei dalla direzione Nato, da Napoli?.... Sinceramente, mi è nuova! Prendo subito dei provvedimenti!... Lei arriverà con alte personalità straniere in visita qui a Cameri? Benissimo l'aspettiamo Signor generale!..... Allora a Sabato prossimo.... Arrivederla Signore e grazie per il cortese avviso! > un attimo dopo nel mettersi ad urlare con un'altra voce più modulata, nel chiamare il colonnello, rimasto ancora fuori nell'atrio, sapendo per certo di dover aspettare, che l'avrebbe richiamato a rapporto in ufficio. Invece il generale era uscito fuori sulla porta nel dire con disinvoltura a chi era rimasto in attesa: < Colonnello Colderi aveva ragione! Da Napoli hanno avvisato di aver effettuato altri arresti, nell'ambito Nato... Bene, proceda pure nella sua missione colonnello!... Dovremo preparare una buona presenza qui a Cameri. Il generale in capo arriverà sabato. Perciò si dia da fare a sistemare ogni cosa storta. Le lascio il campo libero da far fare a tutti noi, una bella impressione alle tante personalità che verranno, al seguito dello stato maggiore in visita. Perciò non dobbiamo farci trovar impreparati. Con questa brutta storia capitata da accantonare possibilmente sul veloce.... Penso di essermi spiegato, Colonnello Colderi!... Faccia quel che vuole, ma lo faccia bene come sempre... > tornando dentro, mentre

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stava per chiudere la porta dell'ufficio. Il maggiore Antonino Colluso, il suo aiutante, appena rientrato da San Damiano dal 50° gruppo caccia a Piacenza, e il comandante lo rimproverò per la sua lentezza: < Maggiore si dorme qui! Dai entri ed esponga la questione... Ha il questionario? > Il colonnello Colderi si trovò a sorridere, guardato dai subalterni a non capire per bene cosa intendeva dire di preciso, il comandante della base, con quel discorso rappacificatore con i ribelli insorti alla base. Mentre Alex, ordinava ai suoi piloti: < Ragazzi! Riprendiamo la nostra buona maniera a far funzionare la nostra sezione piloti come sempre. Inanzi tutto ad onorare la nostra giovane pilota che è perita per il troppo amore... Andiamo ragazzi... il lavoro ci aspetta! > espose serio Alex.

Il capitano Betty era scesa da basso a vedere, oltre aver già sentito un po' tutto il trambusto capitato nel grande atrio d'entrata. Poi riuscì a vedere di sfuggita il colonnello Alex mentre stava uscendo fuori dalla palazzina comando. Nel domandare ad Alex, con un leggero sorriso: < Lai scampata bella ragazzo mio! > si confidò contenta. < Più tardi mi chiami! > < Capitano Glambej! Sarà meglio che si metta in divisa, tra poco avrò da presentare i nostri rapporti e sabato mattina avremo visite dal quartiere generale e lei capitano, al momento fa ormai parte della squadra d'assalto investigativa qui a Cameri. Ci sentiamo a dopo!... Adesso ho un po' d'incombenza da verbalizzare alla svelta. E al primo pomeriggio passerò a prenderti e andremo in questura per il rilascio del nostro tenente pilota Loris Fortuna. Non mi va di lasciarlo al fresco. A dopo capitano! > salutandola con un sorriso complice. < Mi va giusto bene, e poi vorrei fare un po' di compere in città, ho il guardaroba vuoto, solo cose fuori moda mi ero potata da New York. Al ritorno passiamo dal ristorante e mi riprendo la giacchetta dimenticata? Ciao a dopo! > rispose Betty contenta dei risultati ottenuti dal gruppo. Più tardi il colonnello Alex era passata a prenderla per pranzare qualcosa alla veloce e poi si sarebbero recati in città a Novara, per sistemare la questione al commissariato di polizia, riguardante il fermo del presunto omicida, il tenente pilota Loris Fortuna e il rilascio immediato, per non aver commesso il fatto. Durante il viaggio Betty raccontò ad Alex, che da basso nell'atrio, lei si era scontrata poi con l'aiutante del comandante, uscito fuori dall'ufficio del comandante: < Lui era rimasto sorpreso, partendo con decisione a farmi dei complimenti: (Non abbiamo avuto il piacere d'incontrarci, capitano!

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Piacere. Maggiore Antonio Colluso. Spero dopo tutto questo trambusto di poter passare una serata piacevolmente, prima del suo rientro ad Aviano?) stavo per rispondere malamente quando il generale usciva fuori dal suo ufficio, aveva bisogno dell'altro dal maggiore,che teneva in mano e prontamente quello mi presentò al capo: ( Signor generale Campi, le presento il capitano pilota Glambej, nostra ospite e ha presentato il nuovo caccia a Ramstein e tra poco rientrerà ad Aviano, al suo reparto.) il tutto, mentre stringevo la mano al generale ancora incavolato a morte con te! Cosi mi è sembrato di capire. Forse per l'amico Martelli che l'aveva immischiato e sputtanato? Comunque risposi al saluto e in verità fu cordiale. Nel chiedermi: ( Capitano, mi dispiace che si è trovata in mezzo a questa brutta storia da dimenticare molto presto. Una parte di colpa è anche mia nel trovarmi assente per motivi famigliari, e il qui, mio aiutante deve fare ancora molta strada per avere un comando tutto suo? Sabato avremo visite del comandante in capo e pertanto molte cose cambieranno dopo. Piacere di aver fatto la sua conoscenza capitano! La lascio ho molte cose da rivedere e cambiamenti qui alla base. Meno male che il colonnello Colderi ha saputo risolvere il grave problema... Arrivederla!) Ecco la storia condensata. E il generale Campi, si sta ricredendosi sul tuo conto. Capendo di aver sbagliato e tenta di correre ai ripari. > < Ben per lui! Non mi toccano i suoi problemi.... Eccoci arrivati alla questura. Dai andiamo a trovare il questore Tonelli un po' inacidito da quando gli hai prospettato di prendere in mano la questione? Adesso speriamo nell'attesa di sveltire le pratiche burocratiche italiane? > Il capitano Betty dopo la sua veloce dichiarazione firmata, aveva lasciato la questura per fare un po' di compere in città. Capendo che lì. Occorreva altro tempo. Alex era rimasto all'interno della questura a mostrare e lasciare copie dei verbali al questore Tonelli, su gli arrestati alla base. Premendo sul rilascio dell'ufficiale trattenuto alla centrale di polizia, in attesa degli sviluppi finali. Ma alla fine dissipati, più celermente con l'arrivo del commissario Landini che aveva appena messo al fresco il furbetto Zago, l'assassino più che provato. Con tanto di avvocati al seguito, senza esito per un rilascio veloce, abituale. La provata denuncia, con tanto di testimone, da non poteva usufruire dell'aiuti dall'alto, come sempre per il furbetto Zago. Poi, si era fregato con le proprie mani, dimenticandosi persino il bel coltello a serramanico, che ne era molto affezionato e dimenticato nella propria auto, con tanto d'impronta e il sangue della vittima rimasta tra le fessure da incastrarlo per bene e per molto tempo.

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Proprio così capiterà, da restare per anni rinchiuso in carcere a marcire, per la carogna che era da libero, con l'aiuto di diverse persone altolocate, che avevano bisogno di qualche aiutino sporco da risolvere, s'intende?... Betty era appena ritornata con borse delle sue folli spese e infilate nell'auto del colonnello. Mentre sorpresa li vedeva uscire dalla questura sorridenti, e il tenente Loris nel vedere il capitano Glambej, con un gesto spontaneo da abbracciarla per la felicità ritrovata. Betty fraternamente ricambiava l'abbraccio: < Coraggio tenente! E' tutto finito. > lo rassicuro come una madre. Loris emozionato, ringraziava: < Grazie capitano Betty per il sostentamento! Pensavo proprio di non farcela ad uscire. Grazie ancora a voi, che avete creduto nella mia innocenza! > si confidò Loris. < Caro tenente, non bisogna mai perdere la fiducia! Gli amici a cosa servono, se non si prestano nel momento del bisogno? Sono contenta! > < Colonnello, permette che vi fotografo assieme? > avendo in mano il cellulare che Alex gli aveva ridato. Da fotografarli accanto all'auto i suoi salvatori e poi con l'aiuto di un poliziotti all'ingresso della questura, farsi riprendere assieme ai suoi due angeli custodi. Che l'avevano tolto da un grosso impiccio, capitato dentro così stupidamente. Nel ringraziare e dire

poi, recandosi al bar lì accanto a bagnarsi la gola secca dalla lunga arsura provocata, nell'attesa snervante di poter ritornare libero e riprendere il proprio lavoro, da bravo pilota al servizio del proprio paese... Era la speranza che aveva in cuore Loris di poter uscire incolume da quella brutta

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storia, che era capitato dentro così maldestramente. Mentre nell'euforia della libertà non la smetteva di parlare: < In verità ho fatto proprio una pessima cavolata, ad intromettermi tra i due amanti?... Forse il sottotenente Franca, sarebbe ancora viva adesso? > commentò dispiaciuto. < Non è sua la colpa tenente. Il sottufficiale pilota Donelli, ha sorpreso il suo amante e il faccendiere Zago, che discutevano sulle schede non arrivate in Cina. E pertanto l'hanno fatta fuori.... Tranquillo! > Poi mentre uscivano dal bar e pronti a montavano in auto. Vedevano uscire all'esterno dal cortile dietro la questura, la vettura del tenente, trattenuta per controlli, ma pulita. Pertanto con soddisfazione, montarono ognuno la propria auto, con un sincero saluto: < Grazie! Vi sono debitore signori ufficiali! Sono contento di esserne uscito indenne fuori dai guai! In verità temevo il peggio. Da far morire di crepacuore mia madre... Grazie a voi, colonnello e capitano proprio tanto! > confermo Loris euforico. Il colonnello Alex sorridendo lo motteggiava dicendogli: < Tenente, deve ricordarsi di fare un salto a Vercelli. C'è una persona molto carina che è in pensiero e apprensione per lei tenente Loris?... > lo spronò a ricordarsi, sapendo dall'espressione della giovane Luisa, e si capiva che aveva preso una bella cotta per il bel tenente pilota, già alla serata si gala a Vercelli... < Grazie colonnello! Me la ricordavo molto bene, ed ero dispiaciuto di averle involontariamente recato una brutta presenza nei miei confronti. Se si sarebbe venuta a sapere a casa, della sua scappatella alla discoteca Ticinvalles, avrebbe passato un grosso guao, con un padre autoritario. Devo dirle in confidenza che ci tengo alla signorina Luisa. Oltretutto è effettivamente molto bella e cordiale. Mi piace veramente! Grazie ancora Signori! > rispose Loris risollevato. Mettendo in moto la propria auto e alzando il braccio a salutare e poi via di volata alla base, dove l'attendevano i colleghi a festeggiare finalmente il rilascio senza marchiatura sulla sua scheda personale. Alex mise in moto la sua MacLaren's orange, nel dire alla sua donna al fianco: < Prima passiamo dalla birreria a Galliate, so che troveremo i nostri ragazzi e fare una bevuta e poi, passeremo a Cameri, per ritirare la tua giacchetta al ristorante, dove l'hai dimenticata. > Betty, gli spiegava a scusarsi: < E' un ricorso di famiglia.... Sai sono proprio contente per il tenente Loris, non meritava di marcire in prigione. Oltre la ripercussione sulla sua carriera stroncata sul più bello della sua giovane età.... Mi sento più contenta, quando le cose vanno a finire bene, per tutti... Ti voglio bene mio prode cavaliere dei cieli! >

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Capitolo Decimo

Alex le rispondeva, nell'uscire dalla città: < Non ci sono problemi ragazza mia! Abbiamo appena risolti i problemi ingrati a scapito di altre persone care e rimesso la propria vita per un illusorio ideale, di un amore non corrisposto, o corrisposto male. Comprendi, cara Betty! > nel proseguire a chiederle: < Allora sei proprio intenzionata ad andare ad Aviano? Non puoi chiedere al tuo amico comandante John Ford, a Napoli di lasciarti qui, ancora un poco tra noi combattenti? A me non dispiacerebbe averti accanto... Come moglie e non come amante. Tu cosa ne pensi? > fermandosi di lato la strada e baciandola con tenerezza, da far comprendere il loro amore,quant'era grande e appena sbocciato.

Alla fine lei gli rispondeva felice: < E' la più bella richiesta di matrimonio che non ho mai avuta prima. Accidenti! Come sei perspicace e deciso, amore mio! Sono felice per la decisa richiesta... Dovremo però, valutare le varie procedure burocratiche tra le nostre nazioni, che avranno sempre da ridire qualcosa, quando gli servono le persone interessate ai casi di servizi intrigosi, da svolgere rapidamente senza troppi intoppi al caso. E alla fine restiamo per bene immischiati? Questo è il guaio amor mio! > rispose Betty pensierosa alla proposta e a trovare la soluzione appena dopo. < Già, c'è sempre un impiccio in mezzo? Ma in fondo dipende da noi cosa e come decidere della nostra vita e la via migliore da prendere?...

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Ah!.. Ecco siamo arrivati! Vorrà dire che ne riparleremo con più calma. Magari a letto a discutere e trovare la via migliore... Giusto! > commentò Alex da lasciare in sospeso la questione famigliare. Dandole un bacio sulla guancia a smussare il dilemma appena sorto tra loro due... Mentre smontavano dall'auto e guardarsi attorno, con un'altra cognizione. Erano arrivati davanti alla birreria a Galliate, nel salire i pochi gradini ed entrare dentro. Da trovare poi, all'interno i colleghi che erano venuto a fare un brindisi a ricordare la pilota deceduta purtroppo malamente. Nel salutare gli ultimi arrivati: < Signori, capitano e colonnello! Ci incontravamo qui oggi per un brindisi a onorare al sottotenente pilota Franca Donelli?... > Poi tutti assieme davanti al bancone in un silenzioso raccoglimento, a dedicare un devoto pensiero, per la giovane sottotenente pilota, mancante. Tra tre giorno, la salma sarebbe stata trasferita a Rocchella Jonica e si sarebbero effettuati i funerali in forma privata al sud d'Italia nel proprio paese nativo, da dov'era partita venticinque anni prima. Con un grande dispiacere per tutti, alla mancata sua presenza viva, rimasta solamente nei pensieri di tutti i colleghi a ricordarla con affetto e grande vuoto. Mentre fuori il rumore in cielo di un caccia F-35, sopra di loro, che stava sorvolando la città nel rientrare alla base, nei voli di routine giornalieri.

Il colonnello Colderi provò a dire ai colleghi, amici lì accanto: < Mi auguro ragazzi, che per il futuro resteremo sempre uniti nella sincerità

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reciproca, ad assolvere il nostro compito da bravi piloti nel fare il proprio dovere. Brindiamo ad una vita tragicamente persa, ed a una nuova vita in avvenire, al meglio. Ragazzi miei! > alzando il bicchiere al saluto. Poi, riprese a dire, dopo il momento di raccoglimento di dispiacere, rimasti nei loro cuori. Da informarli: < Sabato mattina è in arrivo uno stuolo di caporioni da Roma, Generali di brigate e corpo d'armata. Oltre un alto ufficiale svedese, a visitare il progredire della nostra produzione dei caccia alla Faco. Mi raccomando! Tutti ben sistemati al proprio compito da svolgere, come ufficiali e sottufficiale, oltre gli avieri, nostri aiutanti fidati, nei comportarsi a modo. Oltre a socializzare con gli ospiti nel mostrare il meglio di noi stessi.... > alzando nuovamente i bicchieri assieme. Poi Loris provava a chiedere: < Scusatemi! Ma essendo rimasto tagliato fuori dagli avvenimenti colonnello. Mi hanno appena informato che il generale Campi, comandante la nostra base, aprirà un'inchiesta a carico del nostro gruppo? Veramente il comandante vuol fare questa puttanata? Dopo che gli avete salvato il posteriore da perdersi la faccia?... > < Tranquillo Loris! Il comandante da vecchia volpe che è, non farà un bel nulla, sapendo che abbiamo in mano una bella sua dichiarazione, fatta un un momento di rabbia, a non aver immaginato che il suo carissimo amico Martelli, l'aveva trombato per bene, facendolo passare per un povero tonto, da poterselo giostrare a suo piacere. E il tutto la capito in ritardo, che fin adesso non ha commentato più nulla. Anzi mi ha pregato di far fare una bella figura alla base, sabato con l'arrivo dei caporioni a vedere la situazione, dopo i tragici avvenimenti e gli arresti che abbiamo effettuato noi, piloti e avieri del gruppo officina caccia. Pertanto non abbiamo nulla da temere. Anzi sono gli altri che devono starci ben alla larga, ad evitare che li sbattiamo dentro tutti in gattabuia. > < Il colonnello Colderi ha perfettamente ragione! > espose il capitano Glambej con orgoglio, nel dire avanti ai compagni lì nel gruppo: < Vi devo informare che, rimarrò qui a sorvegliarvi. Il mio capo a Napoli mi ha informata che posso restare qui, invece di andare ad Aviano in Friuli. E tenervi tutti d'occhio. Perciò fate attenzione! L'agenzia speciale della NCIS ci controlla tutti, per un buon andamento di socializzazione. > < Questa sì che è una bella cosa capitano! Ragazzi abbiamo una collega formidabile! Hurrà al capitano Gambej ! > risposero in coro. Poi il colonnello Alex li informò: < Adesso tutto a Cameri al ristorante, per pranzare sul veloce e poi via alla base a lavorare. Andiamo ragazzi! > < Wauh! > esplosero le pilote Gemma e Susanna, sorprese.

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Capitolo Decimo

Al sabato mattina, l'aereo dell'aeronautica militare atterrava sulla pista dell'aeroporto di Cameri e un picchetto d'onore era ben schierato a ricevere le alte personalità militari e diplomatiche dello stato arrivati alla base.

Il picchetto d'onore presentava le armi, agli alti generali e comandanti in visita alla base. MRO&U, a complimentarsi del ruolo che può svolgere l’Italia all’interno della NATO e dell’ONU, per la salvaguardia europea. Dopo le varie presentazioni e strette di mano, una veloce visita e rassegna negli stabilimenti Faco, a vedere il buon progredire nell'assemblaggio dei caccia F-35 sulla lunga catena di montaggio. E un doverosi discorso di presentazione e augurio per un buon proseguimento nella base. Poi dopo un frugale pranzo alla mensa della base, e al pomeriggio una breve esibizione di volo con le varie macchine e aerei del passato e presente, ad esibirsi su quel campo d'aviazione a rammentare la sua lunga sua storia dedicata al volo, perlopiù ai caccia di ogni tempo ed epoca. Il colonnello Colderi aveva fatto pervenire degli invito alla comunità delle città del circondario, alle provincie di Novara e Vercelli oltre le varie procure e giudici di cassazione; Una in particolare, nel portarsi i propri famigliari, a conoscere l'aeronautica e i suoi piloti in volo. Con la presenza

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di personalità venute dei dintorni a presenziare alla manifestazione dell'aeronautica italiana. Nel vedere quello che l'aeronautica può mostrare anche in tempo di pace. Con in bel saluto dal cielo, che si svolgeva nel campo d'aviazione dell'antica base militare di Cameri, in quel sabato pomeriggio di un bel sole estivo. Mentre i tanti piloti, aggregati e venuti a

presentarsi al pubblico. Il tenente Loris con tanto di borse per il suo veloce equipaggiamento si apprestava a salirci sopra al proprio aereo, il caccia Eurofighter Typhoon, sistemato e allineato con altri aerei ai lati della pista. E pronti a dimostrare la loro bravura e leggera manovrabilità di movimenti in cielo. Non immaginando che tra la folla ai lati della pista c'era a vederlo volare, nel svolgere i loro voli, in quel programma impostato velocemente. Chissà se vi era anche la sua Luisa? Lei c'era, era la tra la folla trepidante e in parte felice, che il padre aveva deciso di portare la famiglia a vedere quella manifestazione aerea all'aeroporto di Cameri. Luisa era ancora incerta, sull'esito dell'arresto del giovane pilota dalla polizia? Sperando che non l'abbiano arrestato per davvero, per quel grave fatto capitato e i giornali e la TV non menzionavano nulla sul pilota Fortuna Loris, in parte coinvolto? Perciò era in attesa di sapere e vedere, se c'era anche il suo giovane pilota, tra gli altri ad esibirsi per quel pubblico curioso. Luisa

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sperava che il suo bel tenente Loris, avrebbe volato su quelle luccicanti macchine tonanti? Era il pensiero della giovane trepidante, ma tanta in apprensione, non sapendo proprio nulla?.. Non aveva visto nemmeno il colonnello per poterle chiederle qualcosa? Aveva il giorno prima ricevuta un piccolo messaggio da Loris, che si scusava, e gli voleva bene.... e lei ad evitare di essere intercettata dalla polizia, non aveva risposto.

Intanto alla manifestazione, fu la volta del tenente Loris Fortuna ad esibirsi per quel pubblico affettuoso, accorso a vedere svolazzare in alto gli aerei di ogni epoca, per il piacere di tutti. Il tenente Loris si era sistemato sul suo caccia Eurofighter Typhoon, nel portarsi con calma sulla pista ad attendere il via dalla torre di controllo ad evitare sbagli di ogni genere, e appena avuto il via libera, effettuò deciso la

partenza, con una breve rincorsa, ma con una tale forza da far vibrare il suolo dalla potenza che sprigionava il propulsore arroventato del jet. Nel vederlo alzare in alto deciso, seguito da una coda di fuoco, più che rovente che lo spingeva verso l'alto con forza. L'esibizione era strabiliante e avvolgente, per il pubblico a guardare col naso rivolto all'insù. Poi, altre acrobazie a mostrare l'agilità atletica del caccia, sebbene incominciava ad avere un po' d'annetti in più sulle spalle e tante ore di volo sulla groppo del caccia, nel presentarsi così disinvoltamente. Presentandosi sempre bene e arzillo quel caccia in acrobatiche evoluzioni, con un giovane pilota alla sua guida, era l'essenziale per solcare i cieli a proteggere la propria nazione. Alla fine con un bel rientro docile e un mansueto atterraggio, portato a termine dal giovane tenente Fortuna... E questa volta portava veramente

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fortuna alla base del 53° stormo, a congratularsi anche tra loro i piloti dei vari gruppi ben affiatati anche a terra. Il colonnello Colderi girando tra la folla di spettatori era riuscito ad intercettare la giovane Luisa, assieme ai genitori accorsi all'invito ricevuto,e a presenziare alla manifestazione, e prontamente, Alex si avvicinò con fare gentile: < Buon pomeriggio signori!.. Sono il Colonnello Colderi e ben felice della Vostra presenza alla manifestazione. Se non sbaglio signorina... > e prontamente Lei rispondeva: < Luisa Nardò. Mia madre Anna e mio padre Franco, giudice Nardò! > presentando i famigliari. Alex nel proseguire a spiegarsi: < Quella sera, ero di passaggio da Vercelli. Ero venuto a riprendere il nostro tenente Loris Fortuna al ballo delle debuttanti in teatro, Rimasto a piedi, senza l'auto... Ecco dove l'avevo intravvista signorina, e ballava divinamente bene, complimenti! In quella famosa serata di gala in teatro, nella vostra città. Se vuole rivedere il cavaliere di quella bella serata,al momento lo trova lassù, in alto sopra di noi. E il tenente pilota Loris Fortuna. Senz'altro se la ricorda bene signoria Luisa, giusto? > espose tranquillo Alex. < Il pilota in questione: Il tenente Loris Fortunato, ha appena fatto quella esibizione proposta per il pubblico, sul suo Eurofighter, appena atterrato adesso.... Potete seguirmi che avrò il piacere di presentarvelo Signori! Come uno dei miei migliori piloti in campo. > Espose Alex rivolto ai genitori incuriositi, di averlo intravvisto al ballo il giovane ufficiale. Presentato dal proprio comandante come uno dei migliori piloti. nel rivolgersi ancora ai genitori, spiegando sottovoce un fatto: < Devono comprendere, con la presenza di una gentile dama conosciuta ad una serata di gala, lo aiuta ad alzargli il morale. Purtroppo avrete saputo dai giornali, della perdita della nostra brava sottotenente pilota. Una donna eccezionale! Ma purtroppo dei criminali l'hanno assassinata, giù in valle Ticino. Pertanto comprendano che è stato un colpo per il tenente Loris, erano molto amici e solidali, sebbene lei era fidanzata con un altro, un civile..... Ah, eccolo! Tenente Fortuna! Può venire un momento a salutare la signorina... > e lei prontamente a dire al colonnello: < Oh si, mi farà molto piacere rivederlo! > mentre il tenente Loris un po' confuso, per fortuna la tuta e il casco lo coprivano dal rossore sprigionato fuori di colpo. Mentre si avvicina e si rinfrancava un tantino. Nel togliersi il casco a salutare la famiglia al completo: < Piacere di rivederti Luisa e molto piacere di far la loro conoscenza signora e signore Nardò! Tenente Loris Fortuna! > rispose confuso Loris. Stringendo loro le mani. Mentre il colonnello con una scusa: < Scusate signori, ma devo lasciarvi il dovere

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nel dirigere l'operazione folcloristica mi compete. Molto piacere signori! Arrivederci e buon proseguimento! > stringendo le mani e andar via. < Il piacere è nostro colonnello, per l'invito avuto, è veramente una bella manifestazione aerea. Ancora, complimenti e arrivederla! > si complimentò il giudice Nardò. Nel mettersi poi a chiedere al giovane pilota, che non aveva che occhi per la figlia. Nel domandare informazioni sull'aereo appena guidato dal tenente.... Ma ormai già ritornato tra le nuvole a fissare gli occhi della giovane Luisa. Si vedeva più che bene, che la cotta presa era reciproca. Da ricevere dalla moglie una gomitata, a non capire: < Franco! Guarda lassù in alto, che spettacolo! >

Poi fu la volta di altri aerei smossi dal parcheggio a volare a turno un po' tutti a dimostrare ognuno la propria bravura ed epoca di gloria, nel solcare i cielo in quel pomeriggio di festa. Dal caccia F-16, al Tornado, e al F104S e poi Northrop YF.17 Cobra, North American F-86 Sabre, F-100 Super Sabre, il Fiat G-81Y ad esibirsi con fervore sportivo. Tra i vecchi caccia ad elica, dal Macchi B202 al P51 americani, insomma un sacco di aerei d'ogni tempo a festeggiare l'evento tutti assieme in buona armonia folcloristica.

Poi fu la volta del colonnello Alexander Colderi, accompagnato dal

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capitano statunitense Betty Glambej, che avrebbero fatto assieme una piacevole esibizione sopra il campo di volo a dimostrare come funziona i velivoli della quinta generazione, in cielo italiano.Nel districarsi a meraviglia i nuovi caccia F-35S Lightning II e il secondo un F-35 JSF, in svariate evoluzioni sopra le tante teste, col naso all'insù, degli spettatori attenti e trepidanti ad osservare i due aerei che svolazzava in cielo, come aquile. Il tutto offerto dai due caccia affiancati e per ben in sincronismo tra loro, nell'esibirsi per quel pubblico entusiasta e attento ai loro passaggi sopra al campo di volo, con provata bravura nell'accordo improntato a due. Il capitano Glambej, si esibiva ed eseguiva diverse evoluzioni acrobatiche e il colonnello Colderi, la rincorreva velocemente, da sbalordire un po' tutti, a pensare che venivano guidati col pensiero e poche parole tra piloti, con un bel finale, nel portare a termine l'esibizione felicemente. Facendo un bel cerchio e nell'atterrare assieme con un arresto rapido e preciso. Roba da brivido. Da ricevere applausi a non finire dal pubblico accorso a vederli volare e a complimentarsi poi ritrovati a terra con strette di mano da ognuno del pubblico presente. Entusiasti a voleri conoscere di persona. Sul finale della manifestazione che volgeva ormai al termine, con l'arrivo e il passaggio delle frecce tricolore, a concludere la bella giornata. Quella squadra era l'emblema più sentito dell'aeronautica italiana e degli italiani. In quella bella giornata dimostrativa dell'aeronautica alla base di Cameri.

Poi ormai al tramonto e il dissiparsi del pubblico che lasciava la base con grande soddisfazione e anche le alte personalità si apprestavano a partire,

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dopo che si era dissolta la folla di spettatori accorsi alla spettacolare manifestazione improvvisata così per dire alla buona. Il jet dell'aeronautica Militare Italiana con i generali in capo a bordo, lasciava la base di Cameri abbastanza soddisfacenti, per la ripresa rapida, dopo i tragici eventi capitati, da mettere subito a tacere ed invitare che la stampa a non commentare troppo sull'accaduto, capitato, da fronteggiare nei migliore dei modi il domani. Era ormai sera tarda, quando il colonnello Alex, dopo aver disposto ogni cosa e dato ordini tassativi a subalterni per un buon funzionamento nella base, si era preso sottobraccio il capitano Betty, e montarono in auto nel lasciare la base e dirigersi sul lago d'Orta. E sistemarsi in un alberghetto piacevole per passare la notte assieme in tranquillità voluta. Dopo una dura giornata e la settimana passata così stressante di avvenimenti e fatti scabrosi capitati addosso tutti assieme. Da buttarsi poi, a letto appena arrivati in stanza e addormentarsi quai subito, erano abbastanza stanchi, stressati per lo più. Soltanto pochi baci consolatori per entrambi e lasciare al domani i meglio di loro stessi, comunque al momento si sentivano molto bene e felici.

Si erano svegliati che era già tardi e il sole entrava nella camera dalle finestre spalancate ad accarezzare la loro epidermide nuda tra le lenzuola srotolate e finite a terra. Poi con fatica ad alzarsi e connettere per bene le loro idee a cosa far per prima cosa. Si stavano domandando: < Io direi una bella doccia e poi giù a far colazione e infine fare, magari tre passi in riva al lago. Tanto per sgranchirci le gambe... Sei d'accordo amore!? > Non è male l'idea! In verità ho fame, ma di tante cose, che al momento non possiamo metterle tutte assieme. Perciò, con calma una per una... > espose Betty. Si sentiva veramente felice. < Adesso sotto la doccia e poi a mangiare, che ho veramente fame! > rispose più che decisa. Poi da basso nell'angolino tranquillo a farsi una buona colazione, mentre si rianimavano a discorrere tranquilli. Ed a un certo punto Betty provò a dire: < Sai che il comandante John Ford, ma ha trasferito altrove... > < E dove se possibile sapere? > domandò Alex attento. < M'ha trasferita a pianta stabile alla base di.... Cameri! > < Accidenti! Mi hai fatto venire un colpo! Come sono felice ragazza mia.... Dai andiamo a camminare un poco, anzi come militari dovremmo fare del trekking giornaliero e di corsa.... > prendendola per mano e

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portarsi in riva al lago, da sedersi a rimirare il paesaggio attorno, silenzioso e tranquillo, da sentirsi felici, veramente tanto accanto....

Per loro è l'inizio di una nuova vita a due, con i soliti problemi da risolvere, che senz'altro, non mancheranno e seguiranno altri in avvenire. Poco ma sicuro. E il tutto sul rituale percorso più o meno accidentato della loro giovane vita, sulla strada verso il futuro. Per il romanzo esposto, è alla fine della storia..... Da lasciare ad ognuno a pensarla come meglio creda. E ad immaginarsi il seguito della storia romantica. Magari un po' fantastica, e fors'anche può essere vista a piacere diversamente. Sul divertente.....

FINE

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Personaggi, avvenimenti e luoghi oltre le foto elaborate, inserite nella storia a descrivere l'avventura di giovani piloti, in cerca di un modo onesto e faticoso a districarsi nel proprio lavoro abbastanza pericoloso, ma alla fine remunerativo. E in tutto l'avvenimento proposto, è puramente casuali, ai fatti accaduti di pura invenzione e inserito nel romanzo dall'autore ....

Pierantonio Marone

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Iniziata la stesura del romanzo, ai primi di settembre e terminato il quattro novembre in concomitanza con la festa della Repubblica Italiana. A manifestare lo spirito di patriottismo, rimasto ancora nell'animo dei cittadini italiani. 04-11-2016

Sito web: di Pierantonio Marone

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Pierantonio Maronestrada per Chiampore 8/aMuggia TS 34015tel. 040-274356cell. 3683090752mail: [email protected] [email protected] [email protected]

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Romanzi inseriti - sul Web: Gratuitamente

Romanzi d'amore e d'avventura, intrisi di un giallo rosa, insomma un po' di tutto. Sono disponibili per tutti in formato - PDF - per PC ed ebook -

Inseriti sul mio Sito Web: http://erosmenkhotep.altervista.org/

1968 - Sahadja - Hilde 1970 - Un amore diverso 1974 - Viaggio al Sud 1980 - Rincorrere il rischio 1983 - Per colpa di uno stupro 1990 - Il dolore fatuo della riviviscenza 1996 - Far West - La mappa scomparsa 1997 - Anche i clown si spogliano giugno 1999 - L’identità perduta dicembre 2006 - L’ardua risorsa aprile 2007 - Memorie confuse del passato maggio 2009 - Un fluttuare di un fico nella notte agosto 2009 - La ragazza del lago Maggiore ottobre2010 - Venti anni e un giorno per vivere febbraio 2010 - Futili pensieri a Wadi-Rum luglio 2010 - La vita è come un grande gioco settembre 2010 - Viaggio inaspettato novembre 2011 - Le vie del Signore sono infinite gennaio 2011 - Pura fatalità marzo 2011 - Una fermata di troppo maggio 2011 - Un legame difficile luglio 2011 - Oltre il riflesso l'inganno settembre 2012 - Perché l'hai fatto? gennaio 2012 - Stagioni da ricordare febbraio 2012 - Valida soluzione aprile 2012 - Il fuoco non perdona maggio 2012 - Il verde profondo della foresta giugno

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