DIECI ANNI PER CAPIRE IL FUTURO - polito.it · GALLERIA D’ARTE MODERNA C.SO GALILEO FERRARIS 30...

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DIECI ANNI PER CAPIRE IL FUTURO con il patrocinio della Città di Torino in collaborazione con Associazione CentroScienza Onlus organizzazione Extramuseum Divulgazione Scientifica Torino Soci Fondatori Soci Ordinari Mondobit compie dieci anni. Il nome di questa iniziativa per divulgare i progressi dell’informatica e delle tele- comunicazioni contiene una (facile) profezia. MONDO suggerisce l’orizzonte globale che allora si intravedeva e ora ci è familiare. BIT è l’unità elementare di informa- zione, l’atomo di conoscenza alla base della rivoluzione digitale, allora in corso e ora compiuta. Ma “bit” è anche la pronuncia di “beat”, il movimento artistico degli Anni 50 sorto nella California della futura Silicon Valley, un progetto di libertà, ritmo, pensiero visionario, at- tivismo ribelle e contemplazione: in pratica l’attuale stile di vita dei gio- vani. Nato nel 2000 per volontà dell’Istituto Superiore Mario Boella, Mondobit festeggia il suo decimo compleanno guardando alle info-tec- nologie come erano allora, come sono oggi e come saranno tra dieci anni proiettando nel futuro le ten- denze che emergono nei laboratori di ricerca più avanzati, a cominciare dallo stesso Istituto Boella. Un solo dato: nel 2000 i chip conte- nevano 10 milioni di transistor, ora hanno superato il miliardo, per il 2015 si parla di 15 miliardi e per il 2020 di un numero quasi uguale a quello delle molecole contenute nel silicio del microprocessore. Il nostro cervello ha 100 miliardi di neuroni. Che cosa succederà quando il sor- passo sarà un fatto compiuto? Fondato nel luglio 2000 da Compa- gnia di San Paolo (di cui l’Istituto è Ente Strumentale) e Politecnico di Torino, l’ISMB ha successivamente accolto i soci industriali Motorola, SKF, STMi- croelectronics e Telecom Italia e rappre- senta uno degli esempi di successo di sinergia università-impresa, così fre- quenti nel panorama nord-americano. L’Istituto è oggi un Centro di Ricerca Applicata Industriale nelle tecnologie wireless con circa 250 ricercatori occu- pati nelle aree di ricerca tra loro siner- giche delle: Antenne e Compatibilità Elettromagnetica, e-Security, Fotonica, Integrated Microsystems Applications, Navigazione Satellitare, Networking e protocolli wireless, Servizi e Applica- zioni, Tecnologie Radio Pervasive ed esprimono competenze nei ricevitori satellitari, reti wireless di sensori, reti broadband wireless, compatibilità elet- tromagnetica, e-Health, RFID, multime- dialità, Intelligent Transport Systems, innovazione bancaria ed assicurativa, free space optics e fibre ottiche plasti- che. “AGENDA 2020” - LE TECNOLOGIE DI OGGI CHE PREPARANO IL TUO DOMANI ISTITUTO SUPERIORE MARIO BOELLA 5 12 19 26 SALA CONFERENZE GALLERIA D’ARTE MODERNA C.SO GALILEO FERRARIS 30 TORINO OTTOBRE 2009 ORE 18.30/19.30 INGRESSO LIBERO

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TURO

con il patrocinio della Città di Torinoin collaborazione con Associazione CentroScienza Onlus

organizzazione Extramuseum Divulgazione Scientifica Torino

Soci Fondatori

Soci Ordinari

Mondobit compie dieci anni. Il nomedi questa iniziativa per divulgare iprogressi dell’informatica e delle tele-comunicazioni contiene una (facile)profezia.MONDO suggerisce l’orizzonteglobale che allora si intravedeva eora ci è familiare.BIT è l’unità elementare di informa-zione, l’atomo di conoscenza allabase della rivoluzione digitale, allorain corso e ora compiuta.Ma “bit” è anche la pronuncia di“beat”, il movimento artistico degliAnni 50 sorto nella California dellafutura Silicon Valley, un progetto dilibertà, ritmo, pensiero visionario, at-tivismo ribelle e contemplazione: inpratica l’attuale stile di vita dei gio-vani. Nato nel 2000 per volontà

dell’Istituto Superiore Mario Boella,Mondobit festeggia il suo decimocompleanno guardando alle info-tec-nologie come erano allora, comesono oggi e come saranno tra diecianni proiettando nel futuro le ten-denze che emergono nei laboratoridi ricerca più avanzati, a cominciaredallo stesso Istituto Boella.

Un solo dato: nel 2000 i chip conte-nevano 10 milioni di transistor, orahanno superato il miliardo, per il2015 si parla di 15 miliardi e per il2020 di un numero quasi uguale aquello delle molecole contenute nelsilicio del microprocessore. Il nostrocervello ha 100 miliardi di neuroni.Che cosa succederà quando il sor-passo sarà un fatto compiuto?

Fondato nel luglio 2000 da Compa-gnia di San Paolo (di cui l’Istituto è EnteStrumentale) e Politecnico di Torino,l’ISMB ha successivamente accolto isoci industriali Motorola, SKF, STMi-croelectronics e Telecom Italia e rappre-senta uno degli esempi di successo disinergia università-impresa, così fre-quenti nel panorama nord-americano.

L’Istituto è oggi un Centro di RicercaApplicata Industriale nelle tecnologiewireless con circa 250 ricercatori occu-pati nelle aree di ricerca tra loro siner-

giche delle: Antenne e CompatibilitàElettromagnetica, e-Security, Fotonica,Integrated Microsystems Applications,Navigazione Satellitare, Networking eprotocolli wireless, Servizi e Applica-zioni, Tecnologie Radio Pervasive edesprimono competenze nei ricevitorisatellitari, reti wireless di sensori, retibroadband wireless, compatibilità elet-tromagnetica, e-Health, RFID, multime-dialità, Intelligent Transport Systems,innovazione bancaria ed assicurativa,free space optics e fibre ottiche plasti-che.

“ A G E N D A 2 0 2 0 ” - L E T E C N O L O G I E D IOGGI CHE PREPARANO I L TUO DOMANI

I S T I T U T O S U P E R I O R E M A R I O B O E L L A

5 12 19 26

SALA CONFERENZEGALLERIA D’ARTE MODERNAC.SO GALILEO FERRARIS 30TORINO

OTTOBRE 2009

ORE 18.30/19.30

INGRESSO LIBERO

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ALBERTO MORELLO Direttore Centro Ri-cerche e Innovazione Tecnologica - Rai,sede di Torino

MARIO RICCIARDI docente di Sociolo-gia dei Processi Culturali e Comunicativi- Politecnico di Torino

Fino a pochi anni fa il televisore era unmobile ingombrante. L’elettronica si erada tempo miniaturizzata ma rimaneva iltubo catodico che, anziché rimpicciolirsi,si era ingigantito per offrire unoschermo più grande e attraente, in com-petizione con il cinema. Oggi i televisorisono diventati sottili come quadri appesialle pareti domestiche: un miracolo resopossibile dagli schermi a cristalli liquidio al plasma. Ma la trasformazione inatto è ancora più profonda: stiamo vi-vendo il passaggio dalla tv analogica aquella digitale. Per i nostri occhi è una

mutazione invisibile che sta però rivolu-zionando il mercato dell’intrattenimentoe dell’informazione con il moltiplicarsidei canali tematici e generalisti, con l’of-ferta di nuovi programmi e con una mu-tazione negli equilibri dell’informazionegiornalistica. Il prossimo passo proba-bilmente risulterà ancora più radicale:l'evoluzione della tv tradizionale versola piena interattività attraverso le reti abanda larga, la scelta “da menù” delprogramma preferito, la visione stereo-scopica a definizione sempre maggiore,la realtà virtuale. Telefono cellulare,computer portatile e Internet stanno in-troducendo nuovi modelli di comunica-zione e intrattenimento che siibrideranno sempre di più con il classicotelevisore.

MAURIZIO FERRARIS docente di Filoso-fia Teoretica - Università di Torino

MARCO MEZZALAMA docente di Si-stemi di Elaborazione delle Informa-zioni - Politecnico di Torino

Una delle evoluzioni tecnologiche piùstraordinarie di questi ultimi 10 anni èl‘incredibile crescita nei sistemi per me-morizzare dati: supporti sempre più ca-paci, portabili e a basso costo. Oggicon una memory card ci possiamo te-nere in tasca i circa 10 GB del nostroDNA e, nel nostro PC o iPod, riusciamoa immagazzinare l’intera biblioteca diun dipartimento universitario. Senzaparlare dell’informazione che si trova inrete o anche solo sul web. Valutazioni,per altro sottostimate, ci indicano chel’informazione presente sul WEB è diqualche decina di petabyte (1 petabyte

= 1 milione di miliardi di byte). In valoripiù comprensibili, stiamo parlando diuna “biblioteca” di circa 50 miliardi dilibri. Questa immane quantità di datifacilmente accessibile e a basso costoha radicalmente modificato la nostravita e interi settori commerciali: legrandi enciclopedie sono state sostituiteda Wikipedia e le mappe geografichedai navigatori satellitari. Oggi il pro-blema non è l’accesso all’informazionema la sua classificazione. Web 2.0 eWeb 3.0, motori di ricerca, sistemi diclassificazione semantici e modelli dirappresentazione della conoscenzasono gli strumenti che permetteranno diordinare l’informazione e renderla frui-bile e tramandarla nel futuro. Ma giàoggi non siamo più in grado di acce-dere ai dati sui vecchi floppy disk: chesuccederà nel 2050 quando avremo trale mani un attuale DVD?

ARNALDO BAGNASCO docente diSociologia - Università di Torino

DANIELE MAZZOCCHI ResponsabileLaboratorio e-Security - Istituto Supe-riore Mario Boella

Tracciabilità è una parola sempre piùricorrente riguardo a temi di sicurezzae affidabilità. Può riguardare, peresempio, la lunga catena della produ-zione di beni complessi sempre menorealizzati da un solo fornitore e in unsolo paese: è il caso della produzionealimentare. Il problema del riciclaggiodel denaro sporco è poi un buonesempio della decisiva importanza dipoter tracciare i passaggi successivisino al lavaggio finale che fa scompa-rire i reati. Tuttavia, le possibilità cheapre l’utilizzazione del chip, ultimo ri-trovato in tema di tracciabilità, sono

anche inquietanti. Le intercettazioni te-lefoniche potrebbero in futuro appa-rire come mezzi d’indaginerudimentali rispetto a nuove possibilitàpiù invasive, più aperte all’accesso emeno controllabili nel loro uso. Da quisorge la necessità d’equilibrio fra esi-genze di sicurezza e affidabilità col-lettiva da un lato e libertà e autonomiapersonale dall’altro. La diffusione dellatracciabilità personale potrebbe finirecol mettere a repentaglio un meccani-smo fondamentale della vita di rela-zione, individuato dal sociologoErving Goffman con una metafora tea-trale: “Una società non può reggere alungo se non è garantita alle personel’alternanza di presenza sulla scena,ovvero visibilità agli altri e ritiro nel re-troscena, agli altri inaccessibile”.

CARLO OLMO docente di Storia dell’Ar-chitettura - Politecnico di Torino

ROBERTO SARACCO Responsabile FutureCentre & Technical Communications - Te-lecom Italia

Intelligent Building, letteralmente, significacostruire in modo intelligente, cioè predi-sporre abitazioni che costino di meno nelloro esercizio, risparmino energia, garan-tiscano la sicurezza con un impatto minoresull’ambiente e si adattino meglio agli in-quilini, sfruttando le opportunità che lenuove tecnologie, quelle passive e quelleattive, offrono. Le prime sono costituite danuovi materiali, concepiti per inquinaremeno e migliorare il condizionamento ter-mico degli edifici in tutte le stagioni. Primaancora della scelta dei materiali la partitasi gioca nella progettazione, studiandol’orientamento dell’edificio, la sua esposi-

zione al sole e alla luce, l’inserimento nelcontesto urbano. Le tecnologie attive fannoinvece riferimento a quel sistema di sen-sori, strumenti informatici e meccanismiche intervengono sul risparmio energeticoe sull’abitabilità di un edificio in modo au-tomatico o agendo a distanza. Elettronica,telematica, telefonia e rete Internet sonotutte nuove risorse non ancora sfruttate nel-l’ingegneria civile. Altro aspetto impor-tante della casa del futuro è la possibilità didare alle abitazioni una configurazionevariabile, secondo le esigenze di chi civive. I bisogni personali mutano con l’etàe con il contesto sociale. La casa del futurodovrà essere flessibile e riconfigurabile,adattandosi ai suoi abitanti e non vice-versa. I trasporti pubblici e privati, riforni-menti, flussi umani potranno diventare piùsemplici ed economici se anche le città ver-ranno progettate in modo intelligente e sesaranno gestite da tecnologie adeguate.

LUNEDÌ 5 OTTOBRE 2009C’ERA UNA VOLTA LA TELEV IS IONE

LUNEDÌ 12 OTTOBRE 2009L’EVOLUZIONE DELLA MEMORIA

LUNEDÌ 19 OTTOBRE 2009LA MIA V ITA R I F LESSA IN UN CHIP

LUNEDÌ 26 OTTOBRE 2009PROGETTARE LA CASA INTELL IGENTE