Diario terziario - sb54334c6dea0bf16.jimcontent.com · TURISMO terziario COMMERCIO SERVIZI MAGGIO...

4
AVANTI, SEMPRE, TUTTI Diario terziario TURISMO COMMERCIO SERVIZI MAGGIO 28 MAGGIO È ancora sciopero, è ancora Fuori tutti. Il prossimo 28 maggio sarà una giornata di mobilitazione per le lavoratrici e dei lavoratori delle aziende aderenti a Federdistribuzione. Auchan, Carrefour, Esselunga, Ikea, Coin, OVS, Pam e Panorama, Zara, sono solo alcuni dei marchi della Grande Distribuzione e della Distribuzione Organizzata. L’assenza di un Contratto Nazionale di riferimento, e di aumenti salariali da quasi tre anni, sono tra i principali motivi della mobilitazione proclamata a livello nazionale e prevista a livello territoriale e davanti a centinaia di punti vendita. Dopo gli scioperi del 7 novembre e del 19 dicembre 2015, era ripreso il confronto tra Federdistribuzione e Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UILTuCS, per definire un Contratto Nazionale di settore, ma la trattativa si è nuovamente interrotta ad aprile. Dopo una serie di incontri si è evidenziata, ancor di più, la distanza tra le parti: “Federdistribuzione vuole riversare sulle lavoratrici e sui lavoratori il peso del calo dei consumi degli ultimi anni” afferma la Filcams Cgil Nazionale, “non riconoscendo loro la giusta dignità e il giusto salario”. Intanto, il tempo di consumare la rottura e Federdistribuzione ha dato mandato alle proprie aziende, di erogare nel mese di maggio, a titolo di anticipo sui futuri aumenti, 15 euro. Una scelta unilaterale che tende a [ DECONTRIBUZIONE STRUTTURALE/L’ANALISI ] La proposta dalle molte ombre G li sgravi per gli assunti a tutele crescenti hanno, come noto, carattere temporaneo. Molti hanno di recente espresso preoccupazione su quello che accadrà al mercato del lavoro quando la “droga” delle decontribuzioni sarà esaurita e alcuni esponenti del governo hanno manifestato la necessità di introdurre una riduzione strutturale del costo del lavoro, anche per incentivare le imprese ad assumere con le tutele crescenti anziché a termine. L’idea più spesso richiamata prevede una riduzione di 6 punti dell’aliquota di contribuzione previdenziale, da dividersi in parti uguali fra datori e lavoratori: le imprese beneficerebbero di un taglio di 3 punti di costo del lavoro; i lavoratori potrebbero scegliere di incrementare del 3% la loro busta paga (pagando però l’aliquota marginale Irpef sull’incremento) o devolvere la stessa somma di MICHELE RAITANO Ricercatore in Politica ecoomica Università La Sapienza di Roma SEGUE A PAG. 2 SEGUE A PAG. 2 di ROBERTA MANIERI © MARCO MERLINI / CGIL

Transcript of Diario terziario - sb54334c6dea0bf16.jimcontent.com · TURISMO terziario COMMERCIO SERVIZI MAGGIO...

AVANTI, SEMPRE, TUTTI

Diario terziarioT U R I S M O C O M M E R C I O S E R V I Z I

MAGGIO

28 MAGGIO

Èancora sciopero, èancora Fuori tutti. Il prossimo 28 maggiosarà una giornata

di mobilitazione per lelavoratrici e dei lavoratori delle aziende aderenti aFederdistribuzione. Auchan,

Carrefour, Esselunga, Ikea,Coin, OVS, Pam e Panorama,Zara, sono solo alcuni deimarchi della GrandeDistribuzione e dellaDistribuzione Organizzata.L’assenza di un ContrattoNazionale di riferimento, e di

aumenti salariali da quasi treanni, sono tra i principalimotivi della mobilitazioneproclamata a livello nazionale e prevista a livelloterritoriale e davanti acentinaia di punti vendita. Dopo gli scioperi del 7

novembre e del 19 dicembre2015, era ripreso il confrontotra Federdistribuzione eFilcams Cgil, Fisascat Cisl eUILTuCS, per definire un ContrattoNazionale di settore, ma latrattativa si è nuovamenteinterrotta ad aprile. Dopo unaserie di incontri si èevidenziata, ancor di più, ladistanza tra le parti:“Federdistribuzione vuoleriversare sulle lavoratrici e suilavoratori il peso del calo deiconsumi degli ultimi anni”afferma la Filcams CgilNazionale, “non riconoscendoloro la giusta dignità e il giusto salario”. Intanto, il tempo di consumarela rottura e Federdistribuzioneha dato mandato alle proprieaziende, di erogare nel mese dimaggio, a titolo di anticipo suifuturi aumenti, 15 euro. Unascelta unilaterale che tende a

[ DECONTRIBUZIONE STRUTTURALE / L’ANALISI ]La proposta dalle molte ombre

G li sgravi per gli assunti a tutele crescentihanno, come noto, caratteretemporaneo. Molti hanno di recente

espresso preoccupazione su quello che accadràal mercato del lavoro quando la “droga” delledecontribuzioni sarà esaurita e alcuniesponenti del governo hanno manifestato lanecessità di introdurre una riduzionestrutturale del costo del lavoro, anche perincentivare le imprese ad assumere con le

tutele crescenti anziché a termine. L’idea più spesso richiamata prevede unariduzione di 6 punti dell’aliquota dicontribuzione previdenziale, da dividersi in partiuguali fra datori e lavoratori: le impresebeneficerebbero di un taglio di 3 punti di costodel lavoro; i lavoratori potrebbero scegliere diincrementare del 3% la loro busta paga (pagandoperò l’aliquota marginale Irpef sull’incremento)o devolvere la stessa somma

di MICHELE RAITANORicercatore in Politica ecoomica

Università La Sapienza di Roma

• SEGUEA PAG. 2 • SEGUEA PAG. 2

di ROBERTA MANIERI

© M

ARCO

MER

LINI

/CGI

L

settore, e la mancanza di unacornice contrattuale nazionalecondivisa non può checostituire un ulteriore pesonegativo per i lavoratori. “Abbiamo responsabilmenteprovato a costruire dei punti diequilibrio per la definizione diun contratto che sarebbe ilprimo Contratto Nazionaledella Grande Distribuzione edella DistribuzioneOrganizzata" afferma laFilcams Cgil Nazionale, “maabbiamo dovuto registrare unachiusura netta e indisponibilitàa cui non può esserci rispostadiversa se non quella dellosciopero del 28 maggio e le altreiniziative che seguiranno". •

L’assenza di un Contratto Nazionale di riferimento, e di aumenti salariali da quasi tre anni, sono tra i principali motivi della mobilitazione proclamata a livello nazionalee prevista a livello territoriale

frapporre ulteriore distanzarispetto alla ricerca di unasoluzione condivisa sulContratto Nazionale. Unascelta, inoltre, che determinaulteriore distanza con il restodel settore, in primo luogorispetto ai lavoratori delleaziende aderenti aConfcommercio cheraggiungeranno, alla stessadata, 45 degli 85 euro diaumenti complessivamenteprevisti. La questione salariale, oltre allerichieste di interventinormativi peggiorativi, è untema centrale proprio per ledinamiche della concorrenza,poiché l'obiettivo diFederdistribuzione è quello dierogare una massa salarialenotevolmente inferiore con una proposta pari a circa1800 euro, con una totale“scopertura” per 2014, 2015 eparte del 2016; il Contrattorinnovato nel marzo del 2015con Confcommercio, prevedeinvece una massa salariale di3000 euro al 31 dicembre 2018,con aumenti già erogati nel2015 ed altri ancora cheverranno corrisposti tra il 2016e il 2017.È una differenza importanteche si determinerebbe tra ilavoratori e una responsabilitànell'introdurre dumping nelmercato che oltre alledisuguaglianze vede quindi uneffetto distorsivo tracompetitor.Le difficoltà della crisieconomica, il calo dei consumi,le aperture illimitate, ledisdette dei contratti integrativihanno già fortementecondizionato i dipendenti del

2 Diario terziarioTURISMO COMMERCIO SERVIZI

alla previdenza integrativa. Adifferenza di quanto accade congli attuali sgravi, la riduzionedell’aliquota non verrebbe“fiscalizzata”, madeterminerebbe una riduzionedei versamenti e, dunque, unapensione pubblica di importoproporzionalmente ridotto.Valutando la propostaemergono tre criticità relative a:i) le tutele pensionistiche deilavoratori; ii) gli oneri per ilbilancio pubblico; iii) l’efficacianel favorire la preferenza delleimprese verso contratti stabili. Per le imprese il costo del lavorosi ridurrebbe di 3 punti. Per ilavoratori la misuracomporterebbe una riduzionedella copertura pensionisticapubblica (l’aliquota scenderebbedal 33% al 27%), che essipotrebbero compensare, inparte, spostando in busta paga oa fondi pensione i 3 punti dialiquota a loro carico devolutidal sistema pubblico. La misuraridurrebbe, dunque, pensionifuture che, peraltro, già con

l’aliquota del 33% rischiano dinon essere particolarmentegenerose per chi avesse unaparte delle carrierecaratterizzata da basseretribuzioni o periodi di nonlavoro. La possibilità per ilavoratori di versare i 3 punti dialiquota a loro caricounicamente al sistema privatodiscende inoltre da una visioneideologica che considera laprevidenza integrativa piùefficiente di quella pubblica, invirtù di presunti maggiorirendimenti, smentitidall’evidenza dei primi 15 annidi funzionamento dei fondipensione in Italia. Inoltre in un sistema aripartizione come quelloitaliano, ogni riduzione dialiquota per la previdenzapubblica comporta unimmediato “costo ditransizione”, ovvero la necessitàdi reperire risorse per finanziareparte della spesa pensionisticacorrente, non potendo piùutilizzare a questo scopo i

contributi “sgravati” o devolutiai fondi privati. Ad esempio,laddove nel primo anno 1milione di lavoratori venisseassunto con l’aliquota al 27%, ilcosto per i mancati contributiammonterebbe a un miliardo dieuro che, assumendo un altromilione di nuovi entrati l’annosuccessivo, diverrebbe 2miliardi e così via. Il costo siridurrebbe fino a scompariresolo nel lungo periodo, quando l’intero stock dipensioni in pagamento siriferirà a chi ha versato il 27%allo schema pubblico. Appurato che la misuraridurrebbe il “redditopermanente” dei lavoratori ecomporterebbe oneri per ilbilancio pubblico, bisognaragionare sulla possibilità che lariduzione del costo del lavoromodifichi i comportamenti delleimprese, così inducendo effettipositivi tali da migliorare laqualità dell’occupazione e, viaeffetti moltiplicativi, senzacomportare aggravi sulle

finanze pubbliche. Affinché unsimile roseo scenario possaavverarsi bisognafideisticamente assumere chebasti ridurre di 3 punti l’aliquotaa carico delle imprese permodificare le loro scelteoccupazionali e di investimento.Se tali scelte non dovesseromodificarsi, la decontribuzionesi concreterebbe invece in unmera redistribuzione dallafiscalità generale e dai lavoratoria vantaggio delle imprese.L’esperienza recente ci porta adubitare fortemente dellapossibilità di modificare ilfunzionamento del nostrosistema produttivo tramite unariduzione del costo del lavoro di3 punti percentuali. La riformaFornero del 2012, ad esempio,incrementò di 1,4 punti il costodei contratti a termine senzache si registrassero effetti sulleforme contrattuali offerte asugli investimenti. Continuare a perseguire unastrategia di sviluppo delsistema produttivo e della

qualità dell’occupazione sullabase delle sole riduzioni dicosto appare quindi discutibilesia dal punto di vista dell’equità– verrebbero penalizzati, inprimo luogo, i lavoratori piùdeboli e si favorirebbe unaredistribuzione dai salari aiprofitti – sia dell’efficienza,dato che si utilizzerebberoingenti risorse pubbliche senzagenerare significative ricaduteaggregate. La riduzione delcosto del lavoro andrebbeperseguita, eventualmente,attraverso riduzioni del caricofiscale che non vadano aincidere sulle coperturepensionistiche. Per incentivarecomportamenti virtuosi daparte delle impreseservirebbero politicheindustriali caratterizzate da unrapporto fra costo della misuraed efficacia del raggiungimentodegli obiettivi ben piùfavorevole di un nuovo sgraviocontributivo “a pioggia”. •

Una versione più estesa di questo articolo è disponibile sul sito www.eticaeconomia.it

DALLA PRIMADECONTRIBUZIONE STRUTTURALE/L’ANALISI

DALLA PRIMA

28 MAGGIO: AVANTI,SEMPRE, TUTTI

I cosiddetti tirociniextracurricolari (una delleforme previste dalla legge)

sono stati introdotti per offrireun’opportunità di apprendereun lavoro e dovrebbero favorirel’inserimento all’internodell’azienda che ne usufruisce.La durata del tirocinio puòessere di sei mesi rinnovabilisino a un massimo di dodici.Sono più di 78mila quelliattivati in Lombardia tranovembre 2014 e novembre2015. In un anno, il 50,9%(39.702) di loro è stato assunto.Il 27,2% a tempo indeterminato;il 24,6% in apprendistato,(quindi dopo essere statiformati per sei mesi vengono dinuovo formati per anni); il 5,5%in somministrazione (lavorointerinale); il 17% partecipa a unnuovo tirocinio, mentre il 21%ha avuto un contratto a tempodeterminato. A seconda delleore settimanali (più o meno di20) i tirocinanti della Lombardiaricevono tra i 300 e i 400 eurodall’azienda presso cuiprestano la formazione, uncosto davvero irrisorio. I tirociniextracurricolari, nell’obiettivo

del governo, dovevano essereun occasione di formazioneconcreta per i giovani e per imeno giovani, espulsi dallavoro, un’opportunità dirientrarvi. Il tutto, come spessocapita, con un grosso vantaggioeconomico per le imprese.“Purtroppo – spiega GiorgioOrtolani della Filcams CgilMilano – capita che le aziendenon rispettino la legge eutilizzino i tirocinanti innumero superiore alla quotaprevista del 10% per attivitàlavorative di professionalità e,soprattutto, utilizzino itirocinanti come lavoratori verie propri in sostituzione chi èassente o in maternità, oppureper incrementare laproduzione. Tutte modalitàespressamente vietate delcontratto”. La Filcams diMilano, nella propria attivitàquotidiana, ha verificato molticasi in cui le aziende hannosfruttato l’opportunità deltirocinio per far svolgereattività di basso contenutoprofessionale con costi pari aun terzo rispetto a unlavoratore assunto a tempo

determinato o comeapprendista. Se poi il lavoratoreassunto è nella fascia d’eta dai15 a 29 anni, il costo per leaziende si riduce addirittura aun sesto grazie ai contributiprevisti da Garanzia giovani.“La cronaca di tutti i giorni,purtroppo, ci dà conto che diimprese poco corrette ce nesono, e non poche”, raccontaancora Ortolani. Circa il 30% dei tirocini hariguardato settori seguitisindacalmente dalla FilcamsCgil. I tirocinanti più o menogiovani che si sono rivolti alsindacato, superando ladiffidenza, hanno trovatoun’organizzazione pronta adaccoglierli, ma non solo. “Dopoaver analizzato seriamente letipologie dei contratti attivati ele modalità con cui si svolgeva illavoro – prosegue l’esponentedella Filcams – siamo riusciti inmeno di un mese a garantire acirca 20 di loro l’assunzione atempo indeterminato. Il nostro èstato un buon lavoro che vaesteso, ma non basta”.In Lombardia sono circa 340 glioperatori accreditati ai servizi al

lavoro. Si va dalle grosse aziendecome Manpower, Adecco e GiGroup, ad agenzie formative diProvince e Comuni fino allepiccole realtà private e religiose.Queste operatori ricevonocontributi per le attivitàconnesse all’avviamento deitirocinanti nelle aziende, ma sesvolgessero seriamente lafunzione di controllo edenunciassero eventualiirregolarità e violazioni, qualeazienda si servirebbe di loro?Senza controlli esterni, ilsistema rischia quindi diprivilegiare gli operatoriscorretti. Ecco perché diventaessenziale la funzione dicontrollo dei soggettiproponenti, e quello dellaRegione su tali soggettipromotori autorizzati. “ComeFilcams di Milano – sottolineaOrtolani – stiamo ricevendosempre più segnalazioni dipersone che hanno svoltotirocini: dall’analisi delladocumentazione e dai lororacconti ci stiamo convincendoche buona parte presenta viziprocedurali e sostanziali.Purtroppo – conclude il

sindacalista – con scarsi oinesistenti controlli da parte deisoggetti promotori, questenorme rischiano di trasformarsiin un lasciapassare per leimprese poco corrette cheutilizzano manodopera a bassocosto in sostituzione di altrilavoratori”.In molti non sanno, però, che incaso di violazioni – secondo lacircolare del ministero delLavoro n. 24/2011 e l’interpellodel 27.1.2012, n. 3 – se ricorronotutti gli elementi per unavalutazione di non legittimitàdel tirocinio, il personaleispettivo “dovrà procedere ariqualificare il rapporto come dinatura subordinata con relativaapplicazione delle sanzioniamministrative applicabili intale ipotesi, disponendo alrecupero dei contributiprevidenziali e dei premiassicurativi così omessi.” Inaltre parole, in caso diirregolarità accertate, il tirociniopuò essere trasformato incontratto subordinato con ilrecupero dei contributi. •

Dati estratti dal dossier dell’istituto di ricerca Eupolis della regione Lombardia

[ TIROCINI IN LOMBARDIA ]Un’opportunità o manodopera sottocosto?

3

di LOREDANA COLARUSSO

“Our Business look Beyond” (ilnostro business guarda oltre)è il motto che campeggia

nella pagina principale del sito dellaConsulmarketing Spa, società leader nelsettore del rilevamento dei prodotti diconsumo per la grande distribuzionecommerciale. Un’azienda che riceve ognicinque anni commesse ingenti in praticada un solo committente, la Nielsen ItaliaSrl, multinazionale di ricerche di mercato.Risulta quantomeno inspiegabile, in talecontesto, l’apertura della procedura dilicenziamento collettivo per 465lavoratrici e lavoratori, tutti appartenential settore del rilevamento. L’alternativa allicenziamento è la riassunzione concontratto co.co.co. che abbasserebbenotevolmente il costo del lavororiducendo diritti e tutele di centinaia dipersone. Il loro business “guarda oltre”,ma forse non guarda affatto ai diritti deilavoratori. L’azienda giustifica tale azioneirresponsabile con l’abbassamento delprezzo della commessa Nielsen inscadenza a maggio 2016 esuccessivamente rinnovabile, con la conseguente necessità dicontenere i costi. La storia dell’azienda è indubbiamentetravagliata (non certo a causa deidipendenti) e si lega da tempo alle vicendeNielsen. Intorno alla fine degli anni ‘90Consulmarketing assume alcuni lavoratorilicenziati dalla Nielsen Italia,sottoscrivendo un contratto di lavoro

decisamente meno conveniente e alribasso. Da allora, collabora sempre piùstrettamente con la multinazionale, alpunto da acquisire tutto il settore dellarilevazione prodotti al consumo, inclusi idipendenti. Questi ultimi aumentanonotevolmente di numero negli ultimiquindici anni, ma vengono assunti concontratti atipici, come quello a progetto. LaFilcams Cgil segue da tempo l’azienda,avviando un tavolo di confronto con cui si ècostruito un percorso di stabilizzazione peri lavoratori. L’accordo sottoscritto nel 2013prevede la trasformazione dei co.co.pro incontratti subordinati, con il riconoscimentodei livelli di inquadramento e retributiviprogressivi che prevedeva la completarealizzazione entro il 2019. Una conquistain fatto di acquisizione diritti collettivi, ditutele normative e di aumento economico.Ma nel frattempo c’è stato il fallimento diaziende collegate che gestivano gli altriservizi e l’azienda ha creato una Spaassorbendole tutte.“La cattiva gestione aziendale e unaprobabile incapacità di sviluppo epianificazione dei rischi dell’attività futurasono le uniche cause che possonoannoverarsi dietro la procedura dilicenziamento”, spiega Andrea Montagnidella Filcams Cgil. “Abbassare il costo del

lavoro e cancellare i diritti acquisiti –aggiunge – sono le vere motivazioni dietrocui si nasconde l’azienda sbandierandol’ipotetica diminuzione della commessa”.Il confronto è stato avviato da tempo e loscorso 10 maggio si è conclusa la fasesindacale della procedura dilicenziamento con un mancato accordoche prevede la convocazione in sedeistituzionale. L’azienda si è fattapromotrice di istanze irricevibili e isindacati, unitamente alle Rsu, le hannofermamente respinte. Tra queste: latrasformazione di tutti i dipendenti inpart-time con riduzione dell’orario dilavoro a 10 ore settimanali; laretrocessione o blocco di tutti i dipendential 7° livello di inquadramento; l’abolizionedelle maggiorazioni per il lavorosupplementare fino alle 195 ore mensili,l’abolizione del rimborso forfettario di 20euro e la riduzione drastica del rimborsochilometrico a 15 centesimi. ProsegueMontagni: “In una fase sindacale in cuinon si riesce – o si riesce con gran fatica – arinnovare i contratti collettivi, laderegolamentazione e la perdita di salariosono da considerarsi inaccettabili, ilsindacato non vuole farsene complice”.Paradosso ulteriore rimane l’alternativa allicenziamento proposta da

Consulmarketing, ossia il contrattoco.co.co. “Le azioni messe in campo percontrastare tale situazione sono stateprogrammate nel coordinamento con ilavoratori e i delegati, importante sostegnoper il sindacato. Grazie alla loro attivapartecipazione e alla capacità dicoordinare rapidamente tutti i dipendenti,abbiamo trovato risposte in tempo reale,con scelte e soluzioni concrete”.Confermato dunque lo stato di agitazione.Dopo la partecipatissima assemblea del 20maggio sono state proclamate 5 giornatedi sciopero che si svolgeranno nellegiornate del 30-31 maggio, 1-3-4 giugno.Intanto i sindacati hanno avviato azioni dicoinvolgimento nei confronti dei ministeridello Sviluppo economico e del Lavoro,data la portata nazionale della procedura ele conseguenze economico-sociali che i465 licenziamenti potrebbero comportare.L’incontro al ministero dello Sviluppo èprevisto per il prossimo 30 maggio conl’auspicio che venga coinvolta anche laNielsen Italia Srl, in qualità di committentequasi esclusivo della ConsulmarketingSpa. In quella occasione, davanti al Mise,verrà organizzato un presidio per tutta ladurata della riunione, affinché si porti aconoscenza dell’opinione pubblica la gravesituazione. Il giorno successivo, il 31maggio, si terrà un nuovo presidio, questavolta ad Assago di fronte alla sede diNielsen Italia. I lavoratori, le Rsa e isindacati sono pronti a dare battaglia conl’obiettivo che la procedura venga ritirata.Sono i sindacati oggi ‘a guardare oltre’, aguardare soprattutto ai diritti e alla tuteladei lavoratori. •

MAGGIO

[ LA VERTENZA ]

Consulmarketing in lottaProclamate cinque giornate di sciopero

tra fine maggio e inizio giugno per protestare contro il licenziamento di 465 dipendenti

di ROBERTO MASSARO

I l mese di giugno ha comepriorità la raccolta delle firmeper continuare a parlare di

lavoro e raggiungere l’obiettivofissato per supportare tanto laproposta di legge di iniziativapopolare per un nuovo Statuto ditutte le lavoratrici e di tutti ilavoratori, quanto per affiancarealla legge la richiesta direferendum per l’abrogazione ditre norme legate al tema degliappalti, voucher e licenziamentiche stanno mettendo in difficoltàmolti lavoratori nei settori piùdiversi. “Un appuntamentoimportante – ha ricordato lasegretaria generale della FilcamsCgil, Maria Grazia Gabrielli, nellasua relazione di aperturadell’ultima Assemblea generaledella categoria che si è svolta il 17e 18 maggio – che ci vedràimpegnati in tutti i territori,nonostante le difficoltà dei settori

che rappresentiamo”.Le tante partite aperte sulversante dei rinnovi contrattualiportano sicuramente la Filcams aun maggiore impegno nellaraccolta delle firme per la Cartadei diritti universali del lavoro,ponendo in posizione centrale laquestione della negazione del“diritto a un contratto” che pareessere il filo conduttore di tutte letrattative aperte. “I contenutidella Carta sono lo specchio deitemi e dei problemi delle nostrevertenze quotidiane”, haricordato ancora Maria GraziaGabrielli, insistendonell’affermare che “la Carta ha ilvalore di rimettere al centrodell’azione sindacale il lavoro e idiritti, con l’ambizione di farlo nelpaese e dire così cheun’alternativa esiste e può esserecostruita insieme”. L’impegno sarà quindi quello diintensificare le iniziative diraccolta firme presidiando le

piazze, le città, i centricommerciali e i tanti luoghi dilavoro che rappresentano unpassaggio importante per laFilcams e per tutta la Cgil.“Abbiamo tutti consapevolezzadella responsabilità del progetto –ha detto ancora Gabrielli aicomponenti dell’Assembleagenerale – e siamo pronti afarcene carico, sicuri di poter faremolto di più che un buon lavoro.Siamo stati in grado di farlo e

dimostrarlo nella raccolta difirme per la presentazione dellaproposta di legge sugli appalti nel2015 e saremo in grado di farloanche e soprattutto per la Cartadei diritti universali. È una sfidache va gestita in poco tempo, edobbiamo raccoglierla senzaesitazione per concludere almeno la parte relativa ai trequesiti referendari entro la fine di giugno”. Il cronometro della raccolta firmescandisce rigorosamente i tempie se l’obiettivo è quello di arrivareal voto sui referendum nellaprossima primavera, tra meno diun mese si dovrànecessariamente chiudere. Unimpegno in cui la Filcams credepienamente, per il valore che laproposta di un nuovo Statutoriveste per tutti i lavoratori, ancheautonomi. Estremamenteimportante – e coerente – anche labattaglia per arrivare allapresentazione dei tre referendum

abrogativi di altrettanti articoli delJobs act. La Filcams ha criticato econtrastato questa riforma delmercato del lavoro,sottolineandone gli aspetti diingiustizia e poca incisività. Tutti isettori avrebbero bisogno diriforme per tornare a crescere ecreare lavoro, ma è soprattutto illavoro che ha bisogno di maggioricertezze e tutele e non interventidi destrutturazione.Con l’estensione nell’utilizzo deivoucher (soprattutto nei settoriche Filcams rappresenta) ènotevolmente aumentato ilbacino di quei lavoratori che, conl’escamotage dell’occasionalità,difficilmente vedrannoregolarizzare la loro posizione,diventando sempre più ricattabili.“L’invito – conclude Maria GraziaGabrielli – è proprio al valore diquesta firma per l’affermazionedi diritti validi per tutti i lavoratorie per riconsegnare nuova dignitàal lavoro”. •

È in vigore da qualche settimana, erappresenta la grande novità nella fornitura di prestazioni

sanitarie alle lavoratrici e ai lavoratoridomestici: il nuovo piano sanitario diCas.sa.colf ha introdotto il rimborso pervisite, cure e impianti odontoiatrici aicollaboratori domestici in regola conl’iscrizione e i pagamenti dei contributi.Nei centri convenzionati con Unisalute, lelavoratrici e i lavoratori domestici che neavessero necessità possono sottoporsi avisite dentistiche e ablazione del tartaro(gratuitamente una volta l’anno) edeffettuare interventi di implantologia conun tetto di spesa fino a 2.100 euro annui(con un sottolimite annuo di 1.200 euronel caso di applicazione di 2 impianti e di600 euro nel caso di applicazione di unsolo impianto).Le cure odontoiatriche vanno aincrementare la garanzia di cura per unafascia di lavoratori spesso invisibili, che

rappresentano però una risorsa nella curadella persona anziana o disabile, un validoaiuto per milioni di famiglie italiane. Nei sei anni di piena attività (è nata nel2010) Cas.sa.colf ha continuamenteampliato le proprie prestazioniassistenziali. Nel marzo del 2015, adesempio, il nuovo piano sanitario haprevisto un aumento delle prestazioni, finoalla recente implementazione di quelleodontoiatriche. Ma entriamo nel dettaglio:• rimborso dei ticket sanitari fino a unmassimo di 300 euro annui• diaria giornaliera di 30 euro in caso diricovero ospedaliero (massimo 20 giorni)• diaria giornaliera di 30 euro perconvalescenza derivata dal ricovero(massimo 15 giorni)• forme oncologiche: diaria giornaliera di30 euro in caso di ricovero (massimo 30giorni) e rimborso massimo annuo di 500euro per i ticket sanitari • garanzia indennitaria di 1.000 euro pergrandi interventi chirurgici in strutturepubbliche o convenzionate • rimborso annuo di 1.000 euro per spesesanitarie sostenute da lavoratrici in stato di gravidanza• indennità di 5.000 euro l’anno per spesesanitarie per interventi chirurgici effettuatinel primo anno di vita del neonato figliodel lavoratore iscritto• rimborso per protesi e ausili mediciortopedici, per un massimo annuo di 1.000euro con una franchigia del 20%

• rimborso per trattamenti fisioterapici ecure termali, fino a un massimo annuo di250 euro con una franchigia del 25%Per completare il piano di assistenza verso i propri iscritti, Cas.sa.colf hastipulato una convenzione con i centriUnisalute (società del Gruppo Unipolspecializzata in assistenza sanitaria).Presso queste strutture convenzionate, i collaboratori familiari hanno accessodiretto a particolari prestazioni: • prestazioni diagnostiche di altaspecializzazione (fino a 300 euro annui)• visite specialistiche(fino a 4 gratuite annue)• visite odontoiatriche e ablazione del tartaro (una volta l’anno)• prestazioni di implantologia fino a 2.100euro annui (con un sottolimite annuo di1.200 euro nel caso di applicazione di dueimpianti e di 600 euro nel caso diapplicazione di un solo impianto)• consulenze mediche e tariffe agevolateper le prestazioni non coperte dal pianosanitario.Cas.sa.colf è attenta anche alle esigenze deidatori di lavoro in regola con i pagamenti.In questo senso, prevede una coperturafino a 25.000 euro annui non solo perresponsabilità civile in caso di rivalsa Inail(decesso o infortunio indennizzato deldipendente), ma anche per ResponsabilitàCivile verso Terzi (R.C.T.) per danni causatiinvolontariamente a terzi dal dipendente.

Roberto Massaro

Direttore responsabileGuido Iocca

Proprietà della testataEdiesse srlVia di Porta Tiburtina,36-185 Roma

Ufficio abbonamenti [email protected]/44888201- 06/44888296Ufficio vendite06/44888230 - [email protected] e impaginazione Massimiliano Acerra, Cristina Izzo, Ilaria Longo

Inserto d’informazione della Filcams CgilVia L.Serra, 31, 00153 Roma, tel. 06/5885102 e-mail: [email protected] - www.filcams.cgil.it

A cura di Roberta Manieri Ufficio Stampa Filcams Cgil nazionaleTel 06/58393127 - cel 3494702077 e-mail: [email protected]

Chiuso giovedì 26 maggio 2016

EditoreEdit. Coop.società cooperativa di giornalisti,Via dei Frentani 4/a, 00185 - Roma

Registro Tribunale di Roma n. 301/2004 del 19/7/2004Iscrizione R.O.C. 2743

Diario terziarioT U R I S M O • C O M M E R C I O • S E R V I Z I

È lo strumento di assistenzacontrattuale che fornisce

prestazioni socio-sanitarieassistenziali e assicurative sia alavoratrici e lavoratori del settoredomestico, sia ai loro datori dilavoro. È un organismo bilaterale confini mutualistici del compartodomestico, istituito dalle parti socialifirmatarie del Ccnl del settoredomestico (Domina, Fidaldo, FilcamsCgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e Federcolf). L’iscrizione a Cas.sa.colf èobbligatoria con contributo di 0,03euro per ogni ora di lavoro (0,01 euro acarico del lavoratore). Il versamento ètrimestrale, come quello Inps, ed è acura del datore di lavoro.Per informazioni, chiarimenti sullapropria posizione e prenotazioni dialcune prestazioni erogatedirettamente dalla Cassa è attivo ilnumero verde gratuito 800 1000 26.

Via Tagliamento, 29 –  Roma  – 00198 www.cassacolf.it • email: [email protected]

Il fondo di sanitàintegrativa assicuravantaggi per collaboratori domesticie datori di lavoro

[ FONDI SANITARI ]Con Cas.sa.colf cure odontoiatriche e impianti sono ora rimborsabili

L’obiettivo è intensificare le iniziative di raccolta firme presidiando

le piazze e i tanti luoghi di lavoro cherappresentano un passaggio importante

per la Filcams e per tutta la Cgil

Proposta di Legge di iniziativa popolare:

CARTA DEI DIRITTI UNIVERSALI DEL LAVORO

#SfidaXiDiritti

NUOVO STATUTO DI TUTTE LE LAVORATRICI E DI TUTTI I LAVORATORI

[CARTA DEI DIRITTI UNIVERSALI / REFERENDUM ]L’impegno per il lavoro e la #sfidaXiDiritti

Cos’è Cas.sa.colf