TURISMO COMMERCIO SERVIZI TERZIARIO · TERZIARIO TURISMO• COMMERCIO• SERVIZI L’ intesa...

11
TERZIARIO TURISMO COMMERCIO SERVIZI L’ intesa raggiunta con Confindustria completa quasi interamente i confronti avviati sul documento unitario di Cgil, Cisl e Uil per un moderno sistema di relazioni sindacali. Nelle prossime settimane dovrebbe potersi concludere anche quello in corso con l’Alleanza delle Cooperative – anch’esso in corso da lungo tempo – sul cui tavolo si riflettono indubbiamente le difficoltà presenti nel rinnovo di alcuni contratti nazionali di settore. “Il bilancio positivo di questa stagione emerge con ancora più chiarezza in quest’ultima intesa, nella quale non ci si limita a definire alcune linee di indirizzo per la contrattazione, ma si rende ancora più esplicita la volontà delle parti sociali di condividere alcune indicazioni e alcuni obiettivi in merito alle principali questioni dello sviluppo del Paese”. A spiegarlo è Franco Martini, segretario confederale della Cgil: “L’intesa parte dal riconoscimento delle profonde disuguaglianze presenti nel Paese, ponendo la necessità di intervenire sia attraverso nuovi investimenti, sia agendo sulla crescita dei salari, per rilanciare la domanda interna, evidenziando le principali criticità quali il basso sviluppo del Mezzogiorno, la disoccupazione giovanile e, in materia salariale, il differenziale retributivo di genere”. Quanto alla contrattazione, si pone fine alla lunga diatriba che fino a pochi anni fa accompagnava il dibattito sulla riforma del modello contrattuale, tra minacce di intervento del governo, a fronte della incapacità delle parti a procedere autonomamente e le spinte alla disintermediazione, finalizzate ad affermare la UN NUOVO MODELLO per i contratti Dopo la firma tra Confindustria e sindacati facciamo il punto con il segretario confederale della Cgil Franco Martini SEGUE A PAG. 2 F marzo | 2018 INSERTO D’INFORMAZIONE DELLA FILCAMS CGIL

Transcript of TURISMO COMMERCIO SERVIZI TERZIARIO · TERZIARIO TURISMO• COMMERCIO• SERVIZI L’ intesa...

Page 1: TURISMO COMMERCIO SERVIZI TERZIARIO · TERZIARIO TURISMO• COMMERCIO• SERVIZI L’ intesa raggiunta con Confindustria completa quasi interamente i confronti avviati sul documento

TERZIARIO

T U R I S M O • C O M M E R C I O • S E R V I Z I

L’intesa raggiunta conConfindustria completaquasi interamente iconfronti avviati sul

documento unitario di Cgil, Cisl e Uilper un moderno sistema di relazionisindacali. Nelle prossime settimanedovrebbe potersi concludere anchequello in corso con l’Alleanza delleCooperative – anch’esso in corso dalungo tempo – sul cui tavolo siriflettono indubbiamente le difficoltàpresenti nel rinnovo di alcunicontratti nazionali di settore. “Ilbilancio positivo di questa stagioneemerge con ancora più chiarezza in

quest’ultima intesa, nella quale nonci si limita a definire alcune linee diindirizzo per la contrattazione, ma sirende ancora più esplicita la volontàdelle parti sociali di condividerealcune indicazioni e alcuni obiettiviin merito alle principali questionidello sviluppo del Paese”. Aspiegarlo è Franco Martini,segretario confederale della Cgil:“L’intesa parte dal riconoscimentodelle profonde disuguaglianzepresenti nel Paese, ponendo lanecessità di intervenire sia attraversonuovi investimenti, sia agendo sullacrescita dei salari, per rilanciare la

domanda interna, evidenziando leprincipali criticità quali il bassosviluppo del Mezzogiorno, ladisoccupazione giovanile e, inmateria salariale, il differenzialeretributivo di genere”.Quanto alla contrattazione, si ponefine alla lunga diatriba che fino apochi anni fa accompagnava ildibattito sulla riforma del modellocontrattuale, tra minacce diintervento del governo, a fronte dellaincapacità delle parti a procedereautonomamente e le spinte alladisintermediazione, finalizzatead affermare la

UN NUOVOMODELLOper i contratti

Dopo la firma tra Confindustria e sindacatifacciamo il punto con il segretarioconfederale della Cgil Franco Martini

SEGUE A PAG. 2 F

marzo | 2018I N S E R T O D ’ I N F O R M A Z I O N E D E L L A F I L C A M S C G I L

Page 2: TURISMO COMMERCIO SERVIZI TERZIARIO · TERZIARIO TURISMO• COMMERCIO• SERVIZI L’ intesa raggiunta con Confindustria completa quasi interamente i confronti avviati sul documento

fondamentale centralitàdell’impresa. “Nell’accordo

raggiunto il 9 marzo – prosegueMartini nel suo ragionamento – vieneriaffermato un assetto contrattualefondato sui due livelli, con l’obiettivodella messa in sicurezza del contrattonazionale. Questo rappresentaindubbiamente uno dei puntiqualificanti dell’intesa, poichéaccende i riflettori sulle duefondamentali contraddizioni: da unlato l’assenza di regole atte a definirequali debbano essere i soggettinegoziali; dall’altro, la crescentevacuità dei perimetri degli stessicontratti. Il risultato è il numerospropositato di ccnl depositati alCnel, oltre 860, frutto del fenomenodi dumping contrattuale, sempre piùdilagante in tutti i settori”.Sul primo aspetto, prosegue ildirigente della Cgil, “l’intesa centraun obiettivo storico conConfindustria (anche se con le altreassociazioni datoriali le inteseraggiunte avevano già definito unaanaloga volontà), cioè, la necessitàche la misurazione dellarappresentatività delle parti debbavalere anche per le associazionidatoriali e che il sistema di regolepotrebbe necessitare del sostegno dinorme in materia, recependo, in talcaso, il contenuto delle intesesottoscritte dalle parti. Un sostegnolegislativo al sistema di regole inmateria contrattuale appare semprepiù necessario, non solo per definirela rappresentatività degli attorinegoziali, ma anche per rendereesigibili le procedure di validazionedegli accordi, attraverso il voto dellelavoratrici e dei lavoratori. Il recenteaccordo separato sottoscritto nelsettore delle Terme, afferente aConfindustria, dimostra la fragilità diun meccanismo che affida allavolontarietà da parte delle aziende latrasmissione dei dati relativi agliiscritti ed ancor più, che non offre lenecessarie tutele a fronte di iniziativeunilaterali di soggetti sottoscrittoriche rifiutano la verifica del consensocon le lavoratrici ed i lavoratori”. In ogni caso, sul temarappresentanza, l’intesa rappresentaun importantissimo passo in avanti

che contribuirà a rendere possibile iltentativo di incardinare ai lavoriparlamentari un testo che possaunificare le diverse proposte di leggedepositate in materia. “Piùcomplesso – osserva Martini – èapparso intervenire sul tema dellaperimetrazione contrattuale, poichési pone la necessità di svolgere unlavoro propedeutico di ricognizionedelle numerose tipologiecontrattuali, per verificarne lacongruità con le evoluzionimerceologiche determinatesi in

questi anni, lavoro che dovrebbeessere svolto dal Cnel. La vacuità deiconfini contrattuali alimenta ilfenomeno dumping, con i semprepiù repentini cambi di campi diapplicazione contrattuale, che haportato alla diffusione crescente delricorso al contratto multiservizi, insostituzione di quelli propriall’attività lavorativa svoltaeffettivamente. Poi, con lasovrapposizione dei confini traindustria, artigianato e piccoleimprese, fenomeno che mina alleradici la funzione di rappresentanzadel contratto nazionale. È un temache il sindacato dovrà affrontaresenza alcun timore, perché è chiaroche ad essere messi in discussionenon sono i diritti delle categorie piùforti, ma quelli che vivono problemi

maggiori di tenuta sui mercati e diforza competitiva”. Martini poispiega che sul salario, l’accordodichiara chiaramente che debbonopoter crescere oltre l’inflazione, e ciòcostituisce una grande innovazione,poiché si afferma il principio che glistessi minimi salariali possanovariare oltre il recupero del potered’acquisto e che il contrattonazionale deve definire iltrattamento economico complessivo,al quale possono essere destinatequote di produttività (al primolivello), fatto davvero innovativo,rispetto a quanto realizzato da moltianni a questa parte.Infine, l’accordo rompe un tabù,quello della partecipazione dellelavoratrici e dei lavoratori allagovernance dell’impresa. “Si tratta diuna vera conquista – precisa Martini– che il sindacato dovrà sapervalorizzare se, nelle sfide delleprofonde trasformazioni cheattendono il mondo del lavoro edell’impresa, il fattore lavoro nonvorrà avere una funzioneeminentemente passiva. L’intesaaccoglie uno dei punti importanti deldocumento unitario, una nuovafrontiera, ancora poco esplorata, chearricchisce il sistema di relazioni,provando a fondere la traduzionesindacale italiana con le esperienzeeuropee, ovviamente, in un sistemadi imprese molto diverso ecaratterizzato dal prevalere dellapiccola dimensione”. Un buonaccordo, che come molti buoniaccordi dovrà saper essere gestito.“Già nei prossimi giorni le parti siincontreranno per aprireimmediatamente i cantieri dellagestione e potranno essererecuperati temi che non hannotrovato soluzioni adeguate, comequello degli appalti, ed essereconcretizzati impegni assunti sucapitoli importantissimi, come ilwelfare contrattuale e la sicurezzanei luoghi di lavoro. Ma, ancor piùimportante – conclude il segretario –sarà se tutto questo potrà avvenire inuna logica di valorizzazione dellaconfederalità, perché l’obiettivo dellepolitiche inclusive è quello che hamosso tutti i confronti e potrà essereil terreno sul quale le parti socialipotranno valorizzare il loro ruolo,anche nel nuovo scenario politicodeterminato dalle elezioni del 4marzo”. z

2 marzo | 2018

TERZIARIOT U R I S M OC O M M E R C I OS E R V I Z I

F

UN NUOVO MODELLOPER I CONTRATTI

DALLA PRIMA

Page 3: TURISMO COMMERCIO SERVIZI TERZIARIO · TERZIARIO TURISMO• COMMERCIO• SERVIZI L’ intesa raggiunta con Confindustria completa quasi interamente i confronti avviati sul documento

“Lo sapevo che mi tradiva, maavevamo due figli e ho sop-portato. Lo sapevo che mitradiva, ma era arrivato il

terzo figlio, io non lavoravo e ho sop-portato. Poi ho saputo che faceva uso dicocaina, ma gli avevo vietato di drogarsiin casa e questa regola la rispettava eho continuato a sopportare. Anzi, pernon sminuirlo agli occhi degli altri –figli, genitori, suoceri – lo descrivevosempre come un uomo attento, un padrepremuroso e tutti lo stimavano. Poi peròla nuova amante era una ragazzina e luia casa si vedeva sempre meno. Una sera,rientrato alle due di notte abbiamo di-scusso: ‘Potevi anche restartene da lei,cosa sei tornato a fare!’ E la sua violenza,solitamente verbale, è degenerata. Calci,pugni e botte che mi hanno tolto il re-spiro. Neanche all’ospedale mi volevaportare. E quando ci sono andata, hodetto al dottore di essere caduta. Eramaggio, ed è stato il primo episodio diviolenza fisica, poi ce ne sono stati altri.Facevo di tutto per non far trapelarenulla, tenere lontano i bambini dagli epi-sodi violenti, ma non sempre ci riuscivo”.Giovanna – o Carla, Patrizia, chiamia-mola come vogliamo, tanto il nome è difantasia – ce l’ha fatta, a luglio dellostesso anno, il 2015, è andata dalla poli-zia. Il primo grande passo coraggioso.Poi da lì, è stata ancora più dura. La ri-cerca di una sistemazione, la battagliaper la separazione, le angherie dei pa-renti, il mantenimento dei figli, e ancheun sogno infranto. Ma ce l’ha fatta astaccarsi da un uomo violento e perico-loso che le stava togliendo la vita, il sor-riso e la serenità. Ha cercato aiutoesterno: “In alcuni momenti amici e pa-renti non bastano, non riescono a dartii consigli giusti” e anche perché, am-mette, “per pudore e vergogna non rac-contavo tutta la verità”.Ha trovato aiuto e conforto nel centroantiviolenza “Fabiana” di Corigliano Ca-labro. Un’assistenza gratuita, psicologicae legale, che le ha permesso di conti-nuare a trovare la forza per andareavanti per sé e per i suoi figli, ma ancheguardare con altri occhi la realtà e darsila giusta attenzione. “Ho capito che sesto bene io, stanno bene anche i miei fi-gli”. Perché per quanto lei abbiamo cer-

cato di proteggere i suoi bambini neimomenti di violenza, le conseguenzedel disagio vissuto si sono ripercossesui figli con paure e fobie. E ora se nerende conto ancor di più, dopo essereriuscita a uscire dalla bolla ovattata ir-reale in cui era stata rinchiusa.La sua forza le ha permesso di uscire dallaspirale della violenza prima che fossetroppo tardi. Per la prima volta raccontaquello che le è capitato ed è come unfiume in piena. Aneddoti duri, difficilida ascoltare, ma quando arriva alla de-nuncia, all’allontanamento, alla rinascita,

il suo viso si fa più disteso, gli occhibrillano e le labbra accennano un belsorriso. “Denunciate subito, non aspet-tate, non sopportate come ho fatto io. Èsolo il prolungarsi di un’agonia, di unasofferenza” è il consiglio che vuole darealle altre donne. Vergogna, paura e sensodi colpa, sono i sentimenti che frenanomolte donne. Ma non ci può essere nes-suna frase, nessun comportamento, nes-sun gesto di una donna che possa maigiustificare alcun tipo di violenza. Mai.E se lo fa una volta, lo rifarà.

ROBERTA MANIERI

VIOLENZA SULLE DONNEI

IL CORAGGIO di denunciare

TERZIARIOT U R I S M OC O M M E R C I OS E R V I Z I

L a struttura nasce il 1° ottobre 2013. Era diverso tempoche alcune ragazze della zona, assistenti sociali, psicolo-ghe, avvocati, sentivano l’esigenza di aiutare le donne vit-

time di violenza. Un evento tragico ha portato alla decisione dicostituire l’associazione. Il 24 maggio del 2013, Fabiana Luzzi di15 anni, viene brutalmente uccisa dal suo fidanzato. Nell’enne-simo tentativo di confronto per chiudere la storia, la ragazzaviene accoltellata, lasciata a terra agonizzante. Il ragazzo, come se non bastasse, hail tempo di andare a prendere una tanica di benzina e darle fuoco. Un evento chescuote la zona e le coscienze di tante donne, che si sentono colpite quasi personal-mente. Dal 2013 il centro ha dato sostegno a più di 120 donne, per la maggior parteitaliane – e che subivano violenze da mariti e compagni italiani – ma anche straniere.Non c’è cultura, ceto sociale o formazione che fa la differenza, sono in tante chehanno subito violenza psicologica, economica o fisica. L’unica cosa in comune èessere finite in quello che le esperte chiamano “spirale” (o ciclo) della violenza.Sono tre le fasi consequenziali che si ripetono:1° fase - Crescita della tensione. L’uomo esercita una pressione con espressioni egesti ostili, atteggiamenti scontrosi o minacce, una violenza psicologica che porta ladonna ad isolarsi ed interrompere le relazioni sociali.2° fase - Esplosione della violenza. In questo periodo inizia il maltrattamento veroe proprio, e le aggressioni, cercando di far ricadere sulla donna le responsabilità delcomportamento e alimentando il senso di colpa.3° fase - Pentimento e attenzioni amorevoli. L’uomo cerca giustificazioni e scuse,e con promesse di cambiamento ottiene il perdono della donna che cerca di na-scondere quanto accaduto.Il ciclo della violenza non si ripete solo una volta, ma spesso, purtroppo, deve acca-dere più volte prima che le donne si rivolgano a qualcuno per chiedere aiuto. E tantifatti di cronaca ci raccontano che non sempre si fa in tempo. “Il centro – spiegano ipromotori – gestisce situazioni ordinarie o di emergenza, quando le donne chiamanosubito dopo aver subito una violenza. E allora si attiva una rete concreta di sostegnotra ospedali, forze dell’ordine e centri di rifugio. Superata l’emergenza, se la donnavuole continuare nel percorso, posso essere utili anche altre associazioni, come laCgil, per il sostegno al lavoro. È la rete, la forza comune che può aiutare le donne indifficoltà, soprattutto quando il grido di aiuto è appena un lamento, che se sottova-lutato rischia di degenerare. Facciamo rete, collaboriamo tutti, ma diffondiamoanche una diversa cultura”. z

http://www.mondiversi.it/ • Facebook Centro Antiviolenza Fabiana

La storia del centro antiviolenza“Fabiana” a Corigliano Calabro

Page 4: TURISMO COMMERCIO SERVIZI TERZIARIO · TERZIARIO TURISMO• COMMERCIO• SERVIZI L’ intesa raggiunta con Confindustria completa quasi interamente i confronti avviati sul documento

Il lavoro alfemminile, vistocon gli occhi diuna ragazza che

alla fine degli anni ’60, suomalgrado, si vede costrettaad andare a lavorare in unafabbrica di televisori. Lei èMaria, e sue sono le “Dita didama”, affusolate ecuratissime, che danno iltitolo allo spettacolo teatraleche Filcams Cgil (con lacollaborazione del suoCentro Studi) ha volutopromuovere in tournée indieci località italiane. Maria(interpretata da LauraPozone, che conMassimiliano Loizzi hacurato adattamento e regiadall’omonimo romanzo diChiara Ingrao) vive nelperiodo forse più vivo etormentato della storiaitaliana, e si trova a fare iconti con le paure e lepreoccupazioni dei giovanidel tempo, non così lontaneda quelle dei giovani d’oggi. Il tour targato Filcams hadebuttato il 7 marzo aModena e proseguirà fino amaggio toccando diecilocalità da nord a sud,inserito in iniziative ed eventipromossi per parlare didiritti e del gap di genere cheancora incombe su moltisettori lavorativi. Il tourapproderà quindi a Limena(Pd) il 20 marzo; Bolzano il21 marzo; Firenze il 23marzo; Torino il 29 marzo;Monfalcone (Go) il 7 aprile;Bari il 10 aprile. E poi aPerugia e Vibo Valentia,sempre ad aprile, e Roma nelmese di maggio, in dateancora da definire.

Lo spettacolo si snoda tuttotra il 1969 e il 1972 (nel finalesi farà cenno ai moti diReggio Calabria), annidifficili, caratterizzati dallanascita del terrorismo e dellastrategia della tensione, cheperò vengono lasciati aimargini di questa narrazione.La realtà storica viene vistacon gli occhi di Maria, chenon si rassegna a un destinoche appare già scritto – è ilpadre padrone a scegliereper lei l’ingresso in fabbrica –e affronta le difficoltà dellavita con la sagace ironia chele permette di ritagliarsiaddosso i panni della “dura”,di donna forte capace discrollarsi di dosso latimidezza conquistando ampispazi di libertà e dignità. Maria vive da protagonista lelotte operaie, declinate neirapporti con colleghi ecolleghe, costellate dalle litiin famiglia o dai primiinnamoramenti. Un periodoche lei vive con leggerezza,nonostante tutto, e che portaa pensare come quellastagione non sia forse maiuscita dalla nostra storia econdizioni in parte anchequella attuale. Cambia illavoro, ma non cambial’aspirazione di ognilavoratrice e lavoratore a unfuturo migliore. Sarà unagrande Laura Pozone adaccompagnare da sola inscena gli spettatori in questoviaggio nel tempo,tratteggiando conleggerezza e profondasensibilità tutti i personaggiche gravitano attorno allaprotagonista.

ROBERTO MASSARO

4 marzo | 2018

TEATROI

DITA DI DAMA,il lavoro al femminile va in tournée

TERZIARIOT U R I S M OC O M M E R C I OS E R V I Z I

Lo spettacolo racconta un’Italiaa cavallo tra la fine dei ’60 e i

primi ’70 diversa da come vieneletta dalla “storia” ufficiale. Qui si

passa sotto la lentedelle lavoratrici e deilavoratori. È così?L’autrice ci teneva mol-tissimo a non raccon-tare il Sessantottoesclusivamente comeanticamera degli anni dipiombo, del terrorismoe della strategia dellatensione. Come sottoli-nea lei – e io sono per-fettamente d’accordo –in caso contrario si met-tono in primo piano iterroristi. E non è così.Chiara Ingrao ha volutoaffrontare e raccontareun altro aspetto: il 1969

operaio, fatto di conquiste e di lotte che hanno portatotanti benefici, frutto delle battaglie di donne e uominiscesi in piazza a combattere in prima persona.Nel racconto pare che nel dramma di quel periodonon si possa rinunciare a una buona dose di ironia.Perché questa scelta?Perché una fortissima autoironia è presente nel romanzostesso da cui è tratto lo spettacolo. I personaggi sonobuffi e le situazioni vissute da Maria sono in gran partedivertenti. Le stesse colleghe e i colleghi sono personevere e veraci della periferia romana. In quegli anni c’erauna grande gioia, che viene rappresentata nel romanzoe nel mio monologo. Sono stati anni di lotte, ma anchedi felicità, conquiste, diritti e divertimento. La stessaChiara Ingrao sottolinea sempre che anche durante gliscioperi e le manifestazioni si rideva, perché quelli nonerano solo anni di piombo.In quelle storie, secondo te, si rispecchiano elementiche caratterizzano il Paese di oggi?Sì. A differenza che nel romanzo, io e Massimiliano Loizziabbiamo introdotto la figura di una narratrice. La suaidentità si scoprirà solo alla fine, con la funzione di rap-portare a oggi il tutto. Sul lavoro Maria cresce, matura, cambia. Sarà uncambiamento indolore?Tutt’altro, soprattutto in termini di vita personale. Quandoci si trova di fronte a una scelta di vita si imboccanostrade che portano inevitabilmente ad affrontare dellenovità, si mette nel conto che ci sarà un cambiamento.Per saperne di più, però, dovrete leggere il libro e venirea vedere lo spettacolo. z

INTERVISTA A LAURA POZONEI

“Quel Sessantotto tra lotte e ironia”

Page 5: TURISMO COMMERCIO SERVIZI TERZIARIO · TERZIARIO TURISMO• COMMERCIO• SERVIZI L’ intesa raggiunta con Confindustria completa quasi interamente i confronti avviati sul documento

5marzo | 2018

TERZIARIOT U R I S M OC O M M E R C I OS E R V I Z I

Freddo, pioggia e neve nonhanno fermato lelavoratrici e i lavoratoriMediaworld che sabato 3

marzo hanno aderito allo scioperoindetto da Filcams Cgil, Fiasascat Cisl eUiltucs. Mediamarket, il vero nomedell’azienda – colosso dell’elettronicadi consumo – ha annunciato lachiusura della sede centrale di Curno(Bergamo) e il conseguentetrasferimento dei 500 dipendenti, lachiusura dei punti vendita di Grossetoe Milano Stazione Centrale, nonché lacessazione del contratto di solidarietà ilprossimo 30 aprile e l’eliminazionedella maggiorazione domenicale del 90per cento, riconoscendo solo il 30 percento previsto dal contratto nazionale.Una decisione unilaterale, senza alcunconfronto con i sindacati. “Le evidentidifficoltà a rilanciarsi sul mercato e acompetere con il commercio onlinecon un sistema informatico obsoletosono problemi che non possonoricadere esclusivamente sui lavoratorigià da anni in contratto di solidarietà”,ha dichiarato Alessio Di Labio, dellaFilcams Cgil nazionale.Dal Trentino alla Sicilia sono statidavvero tanti i dipendenti che si sonoastenuti dal lavoro anche persolidarietà verso i colleghi cherischiano di restare a casa. A Curno gliaddetti della sede centrale hannoinvece scioperato il 2 marzo. “C’è moltasoddisfazione per il livello dipartecipazione e l’importantecoinvolgimento dei lavoratori, anche serimane la preoccupazione per la pocatrasparenza che l’azienda hadimostrato rispetto alle propriestrategie”. A dirlo è Mario Colleoni,segretario generale della Filcams di

Bergamo. Il timore è che dietro iltrasferimento si nasconda la volontà diridimensionare la strutturaorganizzativa. Mediaworld, già daprima dello sciopero, ha tentato didialogare direttamente con idipendenti proponendo nuovi percorsidi carriera o proposte individuali, forsefunzionali a limitare il dissenso.“Speriamo ora che l’azienda possasedersi a un tavolo per rivedere leproprie posizioni – osserva Colleoni – epossa anche spiegare la politicaindustriale che vuole mettere in campoper il futuro”.Lo sciopero è andato molto bene anchea Grosseto, punto vendita in chiusurail prossimo 31 marzo: “Su 25 lavoratorihanno aderito in 22, più del 90 percento – racconta il segretario generaledella Filcams Grosseto MassimilianoStacchini – anche se il punto vendita èrimasto aperto vista la presenza già neigiorni precedenti di diversi capi areadella zona impegnati nellosmantellamento del negozio”. Ilavoratori hanno ricevuto la notiziadella chiusura lo scorso 16 febbraio edopo lo sciopero hanno iniziato aricevere le lettere di trasferimento pervarie zone d’Italia: Reggio Emilia,Parma e Milano. “Non si aspettavanonulla del genere – spiega Stacchini – eil morale è davvero a terra. Moltistanno riflettendo sul futuro, ma iltrasferimento non è facile”.Nonostante il tempo avverso ilavoratori dei dieci punti venditamilanesi hanno scioperato eorganizzato un presidio davanti alnegozio di Milano centrale, doveinvece i 28 dipendenti, forse intimoritidalla chiusura e dai trasferimenti, nonhanno aderito. A differenza dei colleghi

di Grosseto “qui i lavoratori sarannotrasferiti tendenzialmente nell’area diMilano, ma insieme alla chiusura dellasede centrale di Curno non sarà facilegestire tutto”, spiega Danilo D’Agostinodella Filcams Cgil di Milano: “Il timoreè che questa procedura porti a delledimissioni forzate, perché saranno tantii lavoratori che non riusciranno adaccettare le nuove assegnazioni”.Buona partecipazione anche a Roma,dove i punti vendita sono cinque e tutticoncentrati nella capitale o nelle zonelimitrofe. “Abbiamo creato disagio –racconta Edoardo Lisi, della FilcamsCgil di Roma e Lazio – anche sel’azienda si era organizzata per lesostituzioni del personale in sciopero,in alcuni casi assegnandoanticipatamente dei turni di riposostrategici. Ma ancora più problemisiamo riusciti a creare sabato 10 marzo,con l’organizzazione di scioperi asinghiozzo nel negozio di Parco DaVinci, un'area commerciale alle portedella città. Anche su Roma, dove molterealtà sono a gestione familiare,l’influenza del direttore del puntovendita è molto forte sui dipendenti,spesso giovani. L’azienda continua adavere un atteggiamento chiusoprediligendo le contrattazioniindividuali e spaventando i lavoratori”.In Sardegna i punti vendita sono due:uno a Sassari (dove l'adesione è statatotale) e l'altro a Sestu, (65 per cento).Circa un centinaio di dipendenti intutto. A Sassari è attivo il contratto disolidarietà, mentre a Cagliari no. Macome ricorda Simona Fanzecco,segretaria generale della Filcams sarda,non siamo al riparo dalle future scelteaziendali: “Per questo i lavoratorihanno incrociato le braccia il 3 marzo,per frenare l’arroganza. Ora si deveriaprire il confronto”. L’azienda staproseguendo sui propri passi e inpronta risposta il sindacato – suindicazione nazionale – staorganizzando nuove iniziative a livellolocale con l’obiettivo di farcomprendere a Mediaworld che deverispettare le lavoratrici e i lavoratori. z

LA VERTENZAI

MEDIAWORLD non vuole ascoltare Il 3 marzo scioperonazionale con alte adesioniovunque, ma l’aziendacontinua sui propri passi. Prosegue la mobilitazione

di ROBERTA MANIERI

Page 6: TURISMO COMMERCIO SERVIZI TERZIARIO · TERZIARIO TURISMO• COMMERCIO• SERVIZI L’ intesa raggiunta con Confindustria completa quasi interamente i confronti avviati sul documento

6 marzo | 2018

TERZIARIOT U R I S M OC O M M E R C I OS E R V I Z I

l settore sta subendo unatrasformazione strutturalee profonda che ha comefattori principali: la crisi

generale dei consumi, che hadeterminato le prime criticità; l’arrivosul mercato di smartphone e tabletche hanno sostituito in pochi anni ein pochi grammi, il mondodell’informatica, della fotografia edella musica; l’avvio del mercatoitaliano verso una polarizzazione,con maggiori conseguenze per leimprese più piccole; la crescitaesponenziale delle vendite onlineche ha rivoluzionato fatturati emargini, e fatto perdere potere alretail sulle politiche dei prezzi.Questi processi hanno letteralmenteucciso alcune piccole imprese, traquelle rilevanti a livello nazionalealcune facenti capo ai marchiEuronics e Trony. Le conseguenzeoccupazionali sono drastiche, manon quanto avrebbero potuto essere.Il percorso di polarizzazione è statocavalcato in particolare da Unieuro(ex Sgm la quale ha acquisitoUnieuro da Dixon e ha tenuto ilmarchio, prima era Expert), che hainglobato gran parte della retevendita in forte criticità – inparticolare dal gruppo Euronics –salvaguardando molta occupazione.Verosimilmente, dopo anni diinvestimenti e acquisizioni, dovràpresto fare i conti con un consuntivoa rete omogenea, con i margini econ le quote di mercato cheguadagna l’online.Euronics e Trony sono, a nostroparere, destinate a ridimensionarsipiù o meno lentamente anche se nelSud sembra ci sia una maggiorepropensione del consumatore ascegliere il retail. Mediamarket,leader di mercato che sembravastesse reagendo in modo piùlungimirante, ha avviato il processodi omnicanalità (l'unificazione dellepolitiche commerciali tra canalefisico e digitale), ma non ha lacopertura economica perautofinanziare la riorganizzazione. La

casa madre non sembra infattiintenzionata a sostenerla e il contolo stanno presentando ai lavoratori.L’omnicanalità è una stradaobbligatoria, ma è difficile prevederequanta quota di mercatoconquisteranno ancora le venditeonline. Con molta probabilità, la retedella vendita fissa avrà ancora unruolo, ma ci lasceremo alle spalle legrandi superfici piene di merce, ilfuturo è nel il cosiddetto “negozio diesperienza”. Se le aziende non rivedranno il loro

modo di far quadrare il contoeconomico, il problema si scaricheràtutto sui lavoratori, ma l’impressioneè che il gruppo dirigente del settoresia ancora legato a logichenovecentesche. I margini ormai sonoridotti al minimo in quanto l'onlinenon consente più autonomia sullepolitiche dei prezzi. La sostenibilitàva ricercata nel complesso. Non sipuò parlare di omnicanalità e avereancora come riferimento laconversione a scontrino degliingressi. Sappiamo che abbiamodavanti anni difficili e non abbiamointenzione di chiuderci in un angolo,siamo disponibili a trovare soluzionianche complicate, ma le imprese chenon rispettano le lavoratrici e ilavoratori o quelle che conarroganza dichiarano il rilanciomentre presentano i libri inTribunale, non troveranno accordicon la Filcams Cgil. z

I

Se le aziendenon rivedranno il modo di far quadrare i conti, il problema si scaricherà tutto sui lavoratori

di ALESSIO DI LABIO

PROSPETTIVEI

ELETTRONICA DI CONSUMOserve una strategia per il futuro

Page 7: TURISMO COMMERCIO SERVIZI TERZIARIO · TERZIARIO TURISMO• COMMERCIO• SERVIZI L’ intesa raggiunta con Confindustria completa quasi interamente i confronti avviati sul documento

7marzo | 2018

TERZIARIOT U R I S M OC O M M E R C I OS E R V I Z I

Iduemiladipendenti dellacatenaalberghiera

Starhotels hanno il loronuovo contratto integrativo.Il precedente, scaduto nel2013 ma rinnovatotacitamente di anno inanno, viene sostituito daquello che introduceimportanti novità in meritoa tutele e diritti. Avrà duratatriennale (2018-2020) epotrà essere rinnovatotacitamente di anno inanno. Filcams Cgil, FisascatCisl e Uiltucs esprimonosoddisfazione per questoaccordo che supera di fattomolte norme restrittive intema di tutela del posto dilavoro e garanza di diritticivili in una delle aziendeleader nel campodell’ospitalità, associata aConfindustria, con 24alberghi nel nostro Paese,presente anche a Londra,New York e Parigi.Tra le novità introdottespicca il mantenimento deldiritto alla reintegra in casodi licenziamento illegittimo(articolo 18 legge 300/70)per i lavoratori coinvolti inprocedure diesternalizzazione, a cuiStarhotels si è comunqueimpegnata a ricorrere soloin casi eccezionali e dopoconfronto con le

organizzazioni sindacali.Una conquista dallaparticolare valenza politicaperché recupera per vianegoziale l'articolo 18 che ilJobs Act aveva cancellatonel caso di nuovi assunzionianche se legate ai cambi diappalto. Ma ci sono anche altri puntiimportanti a partire dallapiena tutela occupazionaleper i lavoratori in appalto el’applicazione, anche in tuttii casi di eventuali subentri,del contratto nazionaledell’industria turistica. Vienein sostanza ricomposto ilsito produttivo qualora lostesso subiscaparcellizzazioni a causadella pratica delleesternalizzazioni. Diparticolare interesse il fattoche l'applicazione del ccnldel Turismo è garantita neltempo e non solo limitata almomento in cui si configural'appalto di servizio.Previsto un premio dirisultato che dal 2019 saràdi 1.200 euro e di 1.400euro per il lavoratore che lovorrà convertire in welfare;premio che viene esteso perla prima volta anche ai

tempi determinati. E ancora,nuovi diritti per lelavoratrici madri e per ilavoratori padri in termini dicongedi, permessi,conciliazione tempi di vita elavoro; il potenziamento delruolo della contrattazione inogni singola unitàproduttiva.Nel dettaglio, per quantoriguarda la conciliazione deitempi di vita e di lavoro,l’accordo prevede laregolamentazionedell’aspettativa post-maternità (anche per ipadri), la concessione di ungiorno in più di permessoper la nascita di un figlio(anche per l’adozione) e laconcessione del part-timepost parto. L’accordoribadisce la centralità dellerelazioni sindacali ancheper quanto riguarda lapianificazione siadell’esternalizzazione diservizi sia della successiva“reinternalizzazione”. Tra lenovità da segnalare, anche ilcodice che azienda esindacati hanno concordatoin tema di molestie sessualie violenze anchepsicologiche in ambito

lavorativo. “Starhotels ritieneinaccettabile ogni atto ocomportamento che siconfiguri come molestia oviolenza nel luogo dilavoro” si legge nell’accordoche prevede iniziativesanzionatorie nei confrontidi molesti o violenti; levittime riceverannosostegno concreto venendoassistite nel processo direinserimento, garantendoloro anche il divieto dilicenziamento.“Siamo molto soddisfatti percome si è conclusa questatrattativa – ha commentatoCristian Sesena, segretarionazionale della Filcams –.Siamo riusciti a costruireun'intesa equilibrata einnovativa che porteràmaggiori tutele, importantidiritti e adeguatiriconoscimenti economici aidipendenti di questaimportante catena.Speriamo – conclude ilsegretario – che questaintesa possa rappresentarel’inizio di una nuovastagione di positive pratichenegoziali anche per le altreimprese del settoredell’accoglienza”. z

STARHOTELSI

Con l’integrativo tornano i diritti, RIECCO L'ARTICOLO 18

L'accordo tra azienda esindacati introduceimportanti novitàche superanoil Jobs Act

di ROBERTO MASSARO

Page 8: TURISMO COMMERCIO SERVIZI TERZIARIO · TERZIARIO TURISMO• COMMERCIO• SERVIZI L’ intesa raggiunta con Confindustria completa quasi interamente i confronti avviati sul documento

8 marzo | 2018

Èstato siglata il 13 marzo da FilcamsCgil, Fisascat Cisl e Uiltucsun’importante intesa con Autogrill checontiene interessanti novità per i quasi

8 mila dipendenti della multinazionale italianadella ristorazione commerciale. “Abbiamoraggiunto un accordo a 360 gradi dalla grandevalenza sociale”, spiega il segretario nazionaledella Filcams Cgil Cristian Sesena. L’intesa, infatti,“costruisce un ponte fra generazioni consentendodi uscire a chi è a pochi anni dalla pensione, e aigiovani in cerca di occupazione di garantirseneuna stabile. Inoltre, in una fase di grandecambiamento per l’azienda che porta con sé ancheinterrogativi sul suo futuro, abbiamo messo insicurezza quello che rappresenta il più importantecontratto integrativo di tutto il settore dellaristorazione, andando a migliorarlo sensibilmentesul piano economico. Grazie all’intesa – concludeSesena – i lavoratori rientrano di unaconsiderevole parte dell’investimento fatto congrande senso di responsabilità attraverso ilcontratto integrativo del 2015, che prevedevainterventi di calmierazione di istituti economici inun momento di grande difficoltà per l’impresa”. z

SÌ ALL'INTEGRATIVOI

AUTOGRILL,un nuovo pattoper il lavoro

NO ALL'INTEGRATIVOI

LIDL,un contratto cosìnon si può firmare

TERZIARIOT U R I S M OC O M M E R C I OS E R V I Z I

Lo scorso 6 marzo la Filcams Cgil haritenuto non ci fossero le condizioniper siglare il rinnovo del contrattointegrativo aziendale Lidl Italia,

sottoscritto invece da Fisascat Cisl e Uiltucs.L’accordo firmato si discosta infatti in modorilevante da quanto condiviso e definito nellapiattaforma predisposta e presentata unitariamenteall’azienda all’avvio del negoziato. Una trattativadurata due anni, in cui la Filcams ha cercato conestrema difficoltà di tutelare i diritti e gli interessidelle lavoratrici e dei lavoratori, con l’obiettivoinnanzitutto di “consegnare” un accordo integrativoche valorizzasse il fondamentale contributoapportato dai dipendenti ai fini dei considerevolirisultati raggiunti in questi anni dall’impresa intermini di fatturato ed utili. Parte rilevante deicontenuti che caratterizzano il rinnovo siglatodall’azienda con Fisascat e Uiltucs desta inveceperplessità e preoccupazione, avendo tra l’altroritenuto le parti che lo hanno sottoscritto didefinire, nell’ambito di un contratto che avrebbedovuto migliorare quanto previsto da quellonazionale, importanti deroghe allo stesso inmateria di flessibilità.z

Page 9: TURISMO COMMERCIO SERVIZI TERZIARIO · TERZIARIO TURISMO• COMMERCIO• SERVIZI L’ intesa raggiunta con Confindustria completa quasi interamente i confronti avviati sul documento

9marzo | 2018

“Quando una famigliaviene privata dellegittimosostentamento per seimesi, è facile capire il

disagio cui sono costretti questilavoratori che, pur in assenza dellostipendio mensile, ogni giornosvolgono con diligenza la propriaopera a favore della pubblicaamministrazione”. Racconta cosìSalvatrice Grasso, dirigente sindacaledella Filcams Siracusa, il disagio chestanno vivendo lei e i suoi 93colleghi di Siracusa Risorse, l’expartecipata della Provincia, oggiLibero Consorzio Comunale diSiracusa. L'azienda nasce nel 2003con l’obiettivo di perseguireefficienza ed economicità nellagestione di alcuni servizi istituzionalidell’allora Provincia e la creazione dinuove opportunità di lavoro, grazieanche all’acquisizione di serviziintegrati da altri enti. Un’iniziativadal forte valore sociale, avendoofferto a lavoratori già impegnaticome Lsu (successivamente Asu) lapossibilità di essere stabilizzati inprogetti di rilevanza territoriale.Eppure, dal 2012, per effetto del

decreto Monti che ha ridottonotevolmente le risorse economiche

destinate alle province, i nobiliobiettivi della partecipata vengonomessi in discussione. I servizivengono di volta in volta sospesi epoi fatti ripartire. I lavoratori, con leretribuzioni arretrate, collocati inferie e poi richiamati tra unosciopero e l’altro. A raccontare lasituazione attuale è StefanoGugliotta, segretario generale dellaFilcams Cgil Siracusa: “Il governoMusumeci lo scorso febbraio hacontestato la legittimità costituzionaledella legge di bilancio dello Statonella parte in cui impone unariduzione della spesa anche per isettori vitali dello sviluppoeconomico e le previsioni chedeterminano un prelievo forzososugli enti intermedi quali sono iLiberi Consorzi. L'auspicio è che insede di negoziato a Romasull’autonomia finanziaria si possatrovare una soluzione ragionevoleche, senza nulla togliere al dovere dirisanamento della finanza pubblica,consenta alla più povera regioneitaliana di attivare strumentiessenziali per lo sviluppo”. Nelfrattempo, il primo atto delCommissario dell’ex Provincia diSiracusa è stato quello di pubblicareuna delibera che riduce di 500 mila

euro l’anno il canone per SiracusaRisorse, che scende così a 3 milioni.“A fronte di questo – prosegueGugliotta – grida vendetta constatareche solo nel 2017 il LiberoConsorzio ha speso oltre 500 milaeuro per consulenze legali esterne.L’ultima notizia di questi giorni èche, accogliendo le richiestecommissariali, la Regione Sicilia hadeliberato un acconto sulle sommedestinate al consorzio.In tutti questi anni, naturalmente,

non sono mancate le battaglie, né leproposte avanzate dalla Filcams CgilSiracusa che ha più volte chiesto chela partecipata si dotasse di un pianoindustriale in grado di prevederel’ingresso di un socio privato, nelrispetto delle prerogative di leggesecondo cui le partecipate pubblichepossono estendere i servizi entro illimite massimo del 30 per cento delfatturato anche ad altri soggettidiversi dal socio unico pubblico, inmodo da ottenere unadiversificazione delle attività edincrementare il fatturato. “Purtroppo– conclude Gugliotta – ci siamoscontrati con un management dinomina politica che non ha maimosso un dito in quella direzione,preferendo mendicare al sociopubblico il pagamento dei soliservizi dati in affidamento. Abbiamoripetutamente chiesto, ancheattraverso le confederazioni, unincontro con il Prefetto, allapresenza del governo regionale, peraffrontare un problema che rischia didiventare cronico. Al di là delprelievo forzoso dello Stato, occorreche la Regione Sicilia destini gliopportuni finanziamenti alle exProvince, prevedendo come nel casodi Siracusa un capitolo specifico.Come abbiamo rappresentato alPrefetto della città, la situazione èesplosiva, ma i lavoratori sanno chein ogni caso la Filcams c'è”. z

SIRACUSA RISORSEI

Cento lavoratoriCOL FIATO SOSPESO

I dipendenti dell’ex partecipata della Provincia, oggiLibero ConsorzioComunale, sono senzastipendio da sei mesi

di MONJA CAIOLO

TERZIARIOT U R I S M OC O M M E R C I OS E R V I Z I

Page 10: TURISMO COMMERCIO SERVIZI TERZIARIO · TERZIARIO TURISMO• COMMERCIO• SERVIZI L’ intesa raggiunta con Confindustria completa quasi interamente i confronti avviati sul documento

Fermare ilicenziamenti eservirsi degliammortizzatori

sociali. È questa, perFilcams Cgil l’unica viapercorribile per salvare itrenta posti di lavoro diRoma Multiservizi eriportare il confronto conAma e Comune di RomaCapitale sui binari dellaconcertazione. Gli incontrie gli impegni presi di voltain volta da comune, Ama eazienda non hanno peròportato, ad oggi, a nulla diconcreto o definitivo: ilicenziamenti sono ancoralì, sospesi come una spadadi Damocle sulla testa dei30 lavoratori. La situazioneè ulteriormente peggioratacon il rifiuto dellaprocedura di mobilitàformalizzatodall’assemblea dei socidell’azienda con il votoanche degli azionistipubblici, limitatisi aprendere atto deilicenziamenti. L’ultimo

incontro, mercoledì 14marzo, è stato rinviato diuna settimana su richiestadell’assessore comunalealle Partecipate AlessandroGennaro, formalmenteancora disposto a ricercareuna soluzione alternativaai licenziamenti. A marginedel tavolo, i sindacatihanno incontrato ilavoratori per ribadire cheun possibile accordo potràessere accolto solo a frontedel ritiro dei licenziamenti. “All’incontro conl’assessore Gennaro –spiega Luca Battistini, cheper Filcams Cgil segue latrattativa – ha partecipatoanche la Cgil confederale,perché il problema dellagestione dei servizi investepiù settori, da Atac allemense scolastiche, aMultiservizi”. RomaCapitale dovrebbeintervenire con una lineachiara, quindi, nelcontrollo delle propriepartecipate, che nonproducono reddito ma

forniscono serviziessenziali per lacittadinanza. RomaMultiservizi pare inveceintenzionata a nonscendere a patti,confermando la decisioneavallata dai soci chevanifica, inoltre, l’impegnopreso con un accordosottoscritto lo scorso 22febbraio nel quale siribadiva l’inopportunità diazioni unilaterali.“Abbiamo la sensazione –prosegue Battistini – chenessuno voglia prendersila responsabilità di questoprovvedimento, i lavoratoridi Multiservizi soffrono ilfatto di dipenderesostanzialmente da trepadroni (Ama,Manutencoop e Comune,ndr) che scaricano leresponsabilità uno controall’altro. E come recita unnoto proverbio: il mulocon due padroni rischia dimorire di fame. Il nostroobiettivo, sia chiaro, è diarrivare ad un accordo che

preveda una qualsiasiforma di ammortizzatore,per non disperdere questaforza lavoro”. La forza pernon cedere ailicenziamenti verrebbe dalfatto che, contrariamente aquanto affermato,Multiservizi non sarebbe insofferenza economica, conuna riduzione del fatturatoche sarebbe smentita, vistoche “l'azienda – diceBattistini – ha partecipatoa un'importante garad'appalto risultando,all'apertura delle buste,l'unica ad aver presentatoun’offerta. Il decrementodi fatturato non dovrebbemai essere la foglia di ficoper giustificare deilicenziamenti, la tutela dellavoro e della dignità deilavoratori non possonoessere merce di scambio”.L’unica certezza è che aoggi ancora non sonopartite le lettere dilicenziamento, ma ilpericolo non èscongiurato. z

10 marzo | 2018

MULTISERVIZII

LICENZIAMENTInon ancora scongiurati

Nella gestionemanca una regia chiara.Filcams:“RomaCapitale facciavalere il proprioruolo di controlloredelle societàpartecipate”

di ROBERTO MASSARO

TERZIARIOT U R I S M OC O M M E R C I OS E R V I Z I

Page 11: TURISMO COMMERCIO SERVIZI TERZIARIO · TERZIARIO TURISMO• COMMERCIO• SERVIZI L’ intesa raggiunta con Confindustria completa quasi interamente i confronti avviati sul documento

11marzo | 2018

TERZIARIOT U R I S M OC O M M E R C I OS E R V I Z I

Direttore responsabileGuido IoccaProprietà della testataEdiesse srlVia delle Quattro Fontane, 109 - 00184 RomaEditore Edit. Coop.società cooperativa di giornalisti,Via delle Quattro Fontane,109 - 00184 Roma

Inserto d’informazione della Filcams CgilVia L.Serra, 31, 00153 Roma - tel. 06/5885102 e-mail: [email protected] www.filcams.cgil.it

A cura di Roberta Manieri Ufficio Stampa Filcams Cgil nazionaleTel 06/58393127Cell. 3494702077 [email protected]

Chiuso il 16 marzo 2018

Registro Tribunale di Roma n. 13101 del 28/11/1969

Ufficio abbonamenti [email protected] 06/44888201- 06/44888296

Grafica e impaginazione Massimiliano Acerra, Ilaria Longo

TERZIARIOT U R I S M OC O M M E R C I OS E R V I Z I

L’ ente per la sanità inte-grativa di dipendenti etitolari di studi profes-

sionali CADIPROF e UniSalutehanno attivato MONITOR SALUTE,una nuova copertura che garantisceper alcune patologie il monitorag-gio a distanza dei valori clinici. Gli iscritti che ne avessero neces-sità potranno contare di:• avere gratis a casa gli strumenti

di rilevazione dei valori, coerenticon la patologia cronica da mo-nitorare;

• tenere sotto controllo lo statodi salute attraverso una consu-lenza medica e infermieristicaspecializzata.

Il servizio è dedicato a tutti gliiscritti con patologie croniche conetà maggiore o uguale a 50 anni.Per verificare se si ha diritto alservizio è necessario collegarsi al sito www.unisalute.it e registrarsi nell’area riservata agliutenti; cliccando su“Questionario Moni-tor Salute” si potran-no compilare i campirichiesti e inoltrare ladomanda. Potranno ac-cedere al servizio co-loro che, dopo la com-pilazione del questio-nario, siano consideratiidonei dall’équipe me-dica di UniSalute, checomunicherà l’esitodelle valutazioni.

Le malattie da tenere sotto con-trollo, statisticamente, sono piùfrequenti dopo i 50 anni di età esi caratterizzano per il fatto dipresentare sintomi che perduranonel tempo, talvolta in manieracostante e altre volte con fasi diriacutizzazione, in particolare bron-copneupatie cronica ostruttiva(BPCO), diabete, ipertensione. Diqui la necessità di investire inPREVENZIONE, ma anche nel con-trollo costante di queste malattiecon un modello assistenziale adhoc che prevede la presa in caricodei pazienti al domicilio e l’assi-stenza lungo tutto il decorso dellamalattia. L’obiettivo è quello di affiancaregli iscritti nella gestione della pa-tologia cronica con un servizio diconsulenza medica e infermieristica

per educarli a riconoscere i campanelli di allarme e a correggere eventuali stili di vita

non corretti.Il piano MONITOR SA-LUTE, oltre al kit distrumenti per la rile-vazione dei parametridirettamente a domi-cilio prevede una co-pertura fino a € 300all’anno per visite eaccertamenti inerentila condizione di cro-nicità nelle strutturesanitarie convenziona-te con UniSalute.

Cadiprof attivail monitoraggio delle cronicità

La protezione della salute

è importante.Soprattutto

quando si parla di patologie croniche

(diabete, malattierespiratorie,ipertensione)

che oggi riguardanoil 38% dellapopolazione

e sono più frequentidopo i 50 anni

di età

Cadiprof e Unisalute precisano che i serviziconnessi al progetto MONITOR SALUTE: • non sono servizi di emergenza medica• non si sostituiscono alla normale pratica clinica e

alla necessità di ricorrere alle cure prescritte dalproprio medico

• non prevedono la risoluzione terapeutica di valorianomali ma solo ed esclusivamente un’assistenzasulla rilevazione e gestione dei parametri clinici

Per maggiori informazioni sul servizio contatta il NUMERO VERDE 800 169009