Dialogo multi-stakeholder in materia di prevenzione del fumo ...

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In Dialogo Dialogo multi-stakeholder in materia di prevenzione del fumo minorile e di contrasto al commercio illecito dei prodotti del tabacco

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In DialogoDialogo multi-stakeholder in materia di prevenzione del fumo minorilee di contrasto al commercio illecito dei prodotti del tabacco

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Indice

Introduzione........................................................................pag. 2

Uno sguardo su British American Tobacco............................pag. 4

La Responsabilità Sociale d’Impresa come parte integrante della strategia aziendale....................pag. 6

Il Processo di dialogo con gli stakeholder..............................pag. 10

Nota metodologica..............................................................pag. 14• Metodologia di lavoro• Lettera del facilitatore

Prevenzione del fumo minorile.............................................pag. 16

• Scenario di riferimento• Evidenze del dialogo• Posizione di British American Tobacco Italia• Le iniziative intraprese dall’Azienda

Contrabbando e contraffazione di sigarette..........................pag. 20

• Scenario di riferimento• Evidenze del dialogo

Gli impegni di British American Tobacco Italia.......................pag. 24

Relazione di verifica indipendente........................................pag. 26

In Dialogo Dialogo multi-stakeholder in materia di prevenzione del fumo minorile e di contrasto al commercio illecito dei prodotti del tabacco

British American Tobacco Italia

IntroduzioneIl fenomeno del commercio illegale di prodotti del tabacco – tornato prepotente-mente alla ribalta nel corso degli ultimi anni – rappresenta una minaccia per tutti i governi del mondo e per tutte le società del tabacco che – come British American Tobacco – operano nel rispetto della legalità. In Europa, le perdite totali subite da-gli Stati membri dell’UE a causa del contrabbando si aggirano, ogni anno, intorno ai 10 miliardi di euro.Ma non è tutto. Il mercato illecito favorisce la diffusione del fumo tra i minori a causa dei mancati controlli alla vendita e dei prezzi più accessibili.Da qui l’impegno della nostra Azienda a dialogare e collaborare con le Istituzioni per combattere l’illegalità e garantire il rispetto delle normative sul prodotto.

Ciò avrà un impatto positivo e diretto anche sulla lotta al fumo minorile, un altro fronte che ci vede particolarmente impegnati nella ferma convinzione che i minori non debbano fumare e che il fumo debba essere limitato alle persone adulte in grado di comprendere i rischi che esso comporta.

Il nostro supporto all’attuazione di programmi diretti ad affrontare le proble-matiche connesse all’educazione e all’accesso al prodotto – dalle campagne d’informazione e sensibilizzazione dei tabaccai finalizzate al puntuale rispetto del vigente divieto di vendita stabilito dalla legge, alle iniziative sociali atte a preve-nire e contrastare il fenomeno – nonché il costante dialogo con le Istituzioni e l’opinione pubblica affinché tale divieto venga elevato ai 18 anni, ne sono espres-sione diretta.”

“Proprio in questi giorni (15 luglio 2010) abbiamo sottoscritto un accordo con la Commissione Europea e gli Stati mem-bri dell’Unione per combattere insieme il contrabbando e la contraffazione dei prodotti del tabacco.

British American Tobacco lavorerà fianco a fianco con la Commissione Europea e con le autorità di pubblica sicurezza de-gli Stati membri segnando una tappa importante nel rafforzamento della coo-perazione nella lotta alla criminalità.

Giovanni Carucci Vice President

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Introduzione

Il report che qui presentiamo è la restituzione dei contenuti emersi durante i mo-menti di confronto avuti con alcuni dei nostri stakeholder proprio su queste due tematiche di grande rilevanza sia per questi ultimi che per noi: la prevenzione del fumo minorile e la lotta al commercio illecito e alla contraffazione dei prodotti del tabacco.

Le istanze e le richieste emerse durante il confronto sono state prese in grande considerazione dalla nostra Azienda e restituite sotto forma di impegni che British American Tobacco Italia ha deciso di assumere volontariamente per rispondere alle aspettative espresse dai suoi interlocutori anche nell’ottica di garantire la so-stenibilità del nostro business”.

Il dialogo con gli stakeholder, non a caso, costituisce uno dei pilastri portanti della Responsabilità Sociale d’Impresa in British American Tobacco Italia.

Il percorso fin qui intrapreso, seppur rigo- roso e complesso, rappresenta un valido strumento per migliorare l’efficacia delle nostre attività, per comunicare le nos-tre posizioni, illustrare la nostra condotta responsabile, condividere i problemi dell’azienda con i nostri stakeholder, dimostrare loro che hanno il potere di incidere sulle decisioni strategiche, ot-tenere la loro comprensione e costruire una partnership.

“I traguardi che ci siamo prefissi sono il risultato di processi in continua evoluzione che traggono linfa vitale proprio dal costante confronto con la nostra comunità di riferimento.

Massimiliano Di Domenico Head of Corporate CommsCSR and Reputation

Giovanni Carucci Vice President

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British American Tobacco Italia

Uno sguardo su British American Tobacco

Il GruppoBritish American Tobacco Company Ltd. è la società più internazionale del settore del tabacco. Nasce nel 1902 dalla joint venture tra Imperial Tobacco Company (Regno Unito) e The American Tobacco Company (Stati Uniti).

Dati del Gruppo 2009

• Presenza in oltre 180 mercati• 13% circa della quota di mercato mondiale• 724 miliardi di sigarette prodotte• oltre 60.000 dipendenti• un portafoglio di oltre 250 brand

1- British American Tobacco About us 2010

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Con un portafoglio di oltre 250 marche il Gruppo è presente in più di 180 mercati e,

in 50 di questi, è leader del settore.

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Uno sguardo su British American Tobacco

Il Gruppo

Dati del Gruppo 2009

• Presenza in oltre 180 mercati• 13% circa della quota di mercato mondiale• 724 miliardi di sigarette prodotte• oltre 60.000 dipendenti• un portafoglio di oltre 250 brand

Dati British American Tobacco Italia 2009

• 25% circa di quota di mercato• oltre 21 miliardi di sigarette vendute in Italia• un portafoglio di oltre 25 marchi

2 - Fonte interna Bat Italia 2009

British American Tobacco Italia S.p.A. nasce ufficialmente il 1 giugno 2004 dalla fusione con ETI (Ente Tabacchi Italiani) S.p.A. una privatizzazione del valore di 2,3 miliardi di Euro, il più grande investimento mai fatto in Italia da una società internazionale.

Con un portafoglio di oltre 25 marchi internazionali e nazionali,

British American Tobacco Italia S.p.Asi colloca oggi al secondo posto

tra gli operatori del settore in Italia, rappresentando il secondo mercato

più importante d’Europa.

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British American Tobacco Italia

La Responsabilità Sociale d’Impresa come parte integrante della strategia aziendale

“Raggiungere la leadership mondiale dell’industria del tabacco”: questa la Vision del Gruppo per il raggiungimento della quale British American Tobacco Italiafornisce un contributo rilevante in Europa.

La cultura aziendale della Responsabilità, in British American Tobacco Italia,

si fonda innanzitutto sul rispetto di precise regole definite nei Principi Aziendali,

negli Standard di Condotta Aziendale e negli Standard Internazionali di Marketing.

VISIONE

STRATEGIACrescita Produttività Responsabilità

Organizzazione vincente

Diventare leaderglobale dell’industria

del tabacco

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La strategia definita per raggiungere tale obiettivo è articolata in quattro punti:

Crescita

Produttività

Responsabilità

Organizzazione vincente

Concepita come sviluppo dei segmenti di mercato strategici, mantenimento di una posizione dominante nei mercati chiave e continua attenzione all’innovazione volta a differenziare i prodotti offerti ai propri clienti.

Implica l’incremento del rendimento del capitale mediante la razionalizzazione dei costi di gestione e l’ottimizzazione delle spese di marketing passando attraverso soluzioni condivise nel rispetto delle esigenze dei propri stakeholder.

Proprio perché l’azienda produce e commercializza un prodotto che può causare rischi per la salute, è tanto più importante che lo faccia responsabilmente e in linea con le ragionevoli aspettative degli interlocutori-chiave con i quali si confronta costantemente. Da qui l’impegno profuso da parte della stessa in favore della ricerca di prodotti potenzialmente a minor rischio e di una regolamentazione equilibrata del tabacco.

Necessita di un ambiente di lavoro stimolante con un clima positivo basato sull’apprendimento continuo e sulla valorizzazione delle persone al fine di attrarre, sviluppare e trattenere i migliori talenti in grado di contribuire al raggiungimento del successo.

Crescita

Produttività

Responsabilità

Organizzazione vincente

Concepita come sviluppo dei segmenti di mercato strategici, mantenimento di una posizione dominante nei mercati chiave e continua attenzione all’innovazione volta a differenziare i prodotti offerti ai propri clienti.

Implica l’incremento del rendimento del capitale mediante la razionalizzazione dei costi di gestione e l’ottimizzazione delle spese di marketing passando attraverso soluzioni condivise nel rispetto delle esigenze dei propri stakeholder.

Proprio perché l’azienda produce e commercializza un prodotto che può causare rischi per la salute, è tanto più importante che lo faccia responsabilmente e in linea con le ragionevoli aspettative degli interlocutori-chiave con i quali si confronta costantemente. Da qui l’impegno profuso da parte della stessa in favore della ricerca di prodotti potenzialmente a minor rischio e di una regolamentazione equilibrata del tabacco.

Necessita di un ambiente di lavoro stimolante con un clima positivo basato sull’apprendimento continuo e sulla valorizzazione delle persone al fine di attrarre, sviluppare e trattenere i migliori talenti in grado di contribuire al raggiungimento del successo.

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British American Tobacco Italia

Insieme ai Principi Aziendali, gli Standard di Condotta Aziendale (Standard of Business Conduct) stabiliscono i principi e le regole comportamen-tali che devono essere rispettati da tutti coloro che lavorano per il Gruppo British American Tobacco.

I Principi Aziendali (Business Principles) da cui British American Tobacco trae ispirazione nel condurre le proprie attività possono essere sintetizzati come segue:

Beneficio reciproco

È la base sulla quale il Gruppo costruisce il rapporto con i propri stakeholder. British American Tobacco crede che il modo migliore per creare valore per i propri azionisti nel lungo periodo sia quello di tenere in debito conto le

aspettative di tutti i portatori di interesse.

Gestione responsabile del prodotto

L’impresa risponde alle aspettative dei consumatori

realizzando e commercializzando i prodotti in maniera responsabile, puntando a svilupparne ulteriori che siano

sostanzialmente meno rischiosi e, al contempo, apprezzati dalla clientela.

Buona condotta aziendale

Il Gruppo punta a gestire le proprie attività secondo i principi di buona condotta aziendale che comprendono elevati standard di comportamento e integrità. Questi standard non verranno mai compromessi perfavorire i risultati.

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I principali ambiti strategici in cui trovano applicazione i principi di Responsabilità Sociale in British American Tobacco Italia sono:

• Il processo di dialogo che, mediante la mappatura e la classificazione degli stakeholder, mira a sviluppare una strategia di dialogo continuo e di coinvolgimento degli stessi.

• Il costante monitoraggio dei principali processi aziendali affinché questi siano in linea con le policy e gli standard internazionali adottati da tutte le aziende del Gruppo.

• Le politiche di Corporate Social Investment che sviluppano e moni-torano la strategia degli investimenti nella comunità di riferimento.

• Altri ambiti quali la prevenzione del fumo minorile, il contrasto al contrabbando e alla contraffazione di sigarette, i programmi relativi alla salvaguardia dell’ambiente, alla salute e alla sicurezza sul lavoro, nonché specifici progetti riguardanti i dipendenti.

Essi rappresentano il fondamento della Corporate Governance di BAT, che mira ad ottenere elevati standard comportamentali in un’ottica di responsabilità e nel rispetto dei più alti valori di rettitudine, trasparenza e attendibilità.

Diretta espressione dei Principi Aziendali sono gli Standard Internazionali di Marketing (International Tobacco Products Marketing Standard), un insieme di regole volontarie adottate da tutte le aziende del Gruppo, indipendentemente dal paese in cui operano, al fine di definire i requisiti minimi che devono essere garantiti nelle attività di marketing e comunicazione.

Gli Standard testimoniano l’impegno da sempre profuso dal Gruppo nell’assicurare che le attività di marketing vengano condotte in modo corretto e responsabile rivolgendosi esclusivamente a consumatori adulti e consapevoli dei rischi.

L’obiettivo perseguito attraverso gli Standard è stabilire regole valide a livello mondiale; in molti Paesi dove la regolamentazione dei prodotti da fumo è meno restrittiva, il rispetto volontario degli stessi da parte delle aziende del Gruppo si traduce in un comportamento altamente responsabile.

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British American Tobacco Italia

Il processo di dialogo con gli Stakeholder

Il processo di dialogo con gli stakeholder è uno dei pilastri della Corporate Social Responsability di British American Tobacco Italia in quanto permette di rendere gli stessi partecipi delle decisioni aziendali, condividendo interessi e valori con il territorio in cui British American Tobacco Italia opera.È realizzato in accordo ai seguenti principi dello standard AA1000SES (2005):

Rilevanza (Materiality) che richiede la conoscenza degli stakeholder e delle loro concrete aspettative.

Completezza (Completeness) che prevede la comprensione delle aspettative degli stakeholder, dei loro punti di vista, bisogni e percezioni associati a tematiche concrete.

Rispondenza (Responsiveness) da cui discende l’impegno a rispondere coerentemente alle aspettative e preoccupazioni da loro espresse.

Il dialogo ha come obiettivo principale l’ascolto,la comprensione e lo sviluppo di risposte a quelle che possono essere le richieste degli stakeholder. Si tratta di un approccio strutturato e rigoroso finalizzato a:

• comprendere a fondo le aspettative dei portatori d’interesse;

• assicurare che le aspettative siano tenute nella dovuta considerazione nei pro-cessi decisionali dell’azienda;

• rispondere con azioni concrete.

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Il processo di dialogo con gli Stakeholder Nel 2007 British American Tobacco ha deciso di concentrare la propria attenzione sugli argomenti ritenuti maggiormente rilevanti per gli stakeholder di riferimento attraverso l’individuazione delle principali questioni emerse nei dialoghi condotti dalle varie aziende del Gruppo sin dal 2001.Sono state, pertanto, identificate e raccolte 76 tematiche di primaria importanza, successivamente raggruppate in 14 categorie. Al fine di identificare le categorie maggiormente rilevanti sia per il Gruppo che per gli stakeholder è stato avviato un processo di scelta articolato in tre fasi:

• le tematiche mappate sono state inserite in una matrice con lo scopo di valu-tare da un lato l’impatto, corrente o potenziale, di tali tematiche sul Gruppo e, dall’altro, il livello di interesse degli stakeholder.

• I risultati emersi dalla matrice sono stati verificati attraverso un processo di confronto interno al Gruppo.

• Sulle tematiche emerse sono state effettuate sessioni di dialogo con opinion leader, ONG e il senior management del Gruppo.

La conclusione di questo processo ha portato all’individuazione di cinque macroaree che raggruppano tutte le tematiche rilevanti:

Prodotti a minor rischio

(harm reduction)

Mercato(marketplace)

Persone e cultura (people

and culture)

Fornitura (supply chain)

Ambiente (environment)

Gli obiettivi che il Gruppo si prefigge di raggiungere in queste cinque macroaree costituiscono l’agenda di sostenibilità di British American Tobacco.

Il processo di dialogo con gli stakeholder avviato nel 2009 a livello mondiale ha ri-guardato diverse tematiche, tutte riconducibili alle cinque sopraccitate macroaree.

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British American Tobacco Italia

In Italia, il confronto con gli stakeholder si è concentrato sui temi della preven-zione del fumo minorile e della lotta al contrabbando e alla contraffazione di sigarette.

La scelta è stata fatta sia in considerazione della rilevanza degli argomenti rispetto alle aspettative degli stakeholder ascoltati sia in funzione della capacità dell’azienda di incidere, con proprie iniziative, sulla loro dimensione.

Questo report è il prodotto finale di tale processo realizzato in accordo ai principi di materialità, rispondenza e completezza così come definiti nello standard Accountability AA1000 Stakeholder Engagement Standard (2005).

Esso sintetizza le questioni emerse durante la fase di dialogo e le soluzioni che l’azienda si impegna ad adottare.

La posizione del Gruppo British American Tobacco, relativamente alle tematiche affrontate in sede di dialogo, è univoca.

• In materia di prevenzione del fumo minorile

• In materia di lotta al contrabbando e alla contraffazione di sigarette

Le società del Gruppo adottano o sostengono programmi di prevenzione del fumo minorile. Ritenendo che i minori non debbano fumare l’azienda è total-mente a favore delle leggi e norme che vietano la vendita dei prodotti del tabac-co alle persone al di sotto della maggiore età prevista in ciascun paese.

La stessa ritiene, inoltre, che le modalità di applicazione di tali leggi e le relative sanzioni dovrebbero essere sufficientemente severe da disincentivare la vendita di questi prodotti ai minori. Infine, tutte le società del Gruppo si attengono a rigo-rosi Standard Internazionali di Marketing che, applicati uniformemente a livello globale, attestano l’impegno a svolgere un’adeguata attività di marketing rivolta esclusivamente ai consumatori adulti.

Tutte le società del Gruppo, in conformità degli Standard di condotta aziendale, garantiscono pratiche commerciali dirette a sostenere solo il commercio legale dei propri prodotti e si impegnano a fare quanto in loro potere per contenere il rischio di commercio illecito attraverso rigidi controlli e procedure di business.

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• In materia di prevenzione del fumo minorile

Viste le scelte effettuate dal Gruppo a livello internazionale, constatata la recrudescenza di tali fenomeni sul mercato italiano e considerata la retroazione che il contrabbando ha sul fumo minorile, British American Tobacco Italia nel 2009 ha deciso di concentrare le sessioni di dialogo, sintetizzate in questo report, proprio su queste due tematiche.

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British American Tobacco Italia

Nota metodologicaMetodologia di lavoroPer intraprendere il dialogo con gli stakeholder di riferimento relativamente alle due tematiche esplicitate in precedenza, British American Tobacco Italia ha uti-lizzato un approccio qualitativo ideato e gestito con il supporto dei ricercatori di GfK Eurisko. Il principale strumento utilizzato è stato quello della tavola ro-tonda (sessione di dialogo non pubblica aperta agli stakeholder di riferimento). Le tavole rotonde sono state realizzate al fine di condividere le proposte con i portatori d’interesse di riferimento. I partecipanti sono stati identificati sulla base del coinvolgimento rispetto all’argomento trattato e in base al grado di influenza esercitato nell’ambito delle rispettive responsabilità. La metodologia di scelta dei partecipanti è stata sviluppata usando come riferimento lo standard AA1000SES. Gli incontri sono stati moderati da Paolo Messa, giornalista nonché direttore della Fondazione Formiche.

Reporting

Prevenzione del fumo minorile

Tavole rotonde:Roma 23 giugno 2009in collaborazione con la Fondazione Formiche Viareggio 26 settembre 2009in collaborazione con la Fondazione Italiani Europei

Stakeholder coinvolti: Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, Cittadinanzattiva, Commis-sione Affari Sociali - Camera dei Deputati, Commissione Igiene e Sanità - Senato, FIT - Federazione Italiana Tabaccai, Ministero della Gioventù, Mini- stero dell'Istruzione, Ministero della Salute, MOIGE - Movimento Italiano Genitori, Osservatorio Salute - Fondazione Italiani Europei.

Tre colloqui individuali:finalizzati ad identificare le possibili iniziative sociali per prevenire e contrastare il fenomeno del fumo minorile

Stakeholder coinvolti: Direttore Generale MOIGE, Responsabile dell’Osservatorio Salute della Fonda- zione Italiani Europei, Coordinatore Nazionale Tribunale per i Diritti del Malato di Cittadinanzattiva

Tre interviste individuali: con esperti di comunicazione per un approfondimento sulle possibili strategie di comunicazione rivolte ai minori

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Nota metodologicaMetodologia di lavoro

Nell’ambito del processo di dialogo avviato da British American Tobacco Italia in materia di prevenzione del fumo minorile e di lotta al contrabbando e alla contraffa-zione dei prodotti da fumo, sono stato invitato dalla stessa a partecipare – in qualità di moderatore – alle tre tavole rotonde all’uopo organizzate anche con il supporto della Fondazione Formiche che ho l’onore di dirigere. In qualità di moderatore, il mio ruolo è stato quello di facilitare le sessioni di dalogo creando il clima ideale affinché ciascuno dei partecipanti potesse sentirsi libero di contribuire al dibattito in misura equa rispetto agli altri.

L’obiettivo è stato quello di riuscire, in poco tempo, a condensare un confronto il più possibile costruttivo in un clima sereno e collaborativo. Il titolo assegnato ai primi due dibattiti ha fornito un quadro chiaro del messaggio che si è cercato di trasmet-tere e sul quale si è cercata anche una convergenza: “Contrastiamo il fumo minorile: proposte e strumenti per una politica condivisa”.

Si è parlato di fumo minorile, di contrasto, ma anche di una politica condivisa per una tematica di forte attualità e di natura estremamente delicata dal momento che inte-ressa la salute e l’educazione dei minori. Anche la terza sessione di dialogo dal titolo: “Il contrabbando e la contraffazione di sigarette: quali azioni per contrastare un fenomeno in crescita” ha avuto ad oggetto un tema di forte attualità. Un fenomeno che è tornato a destare forti preoccupazioni e per il quale è necessario puntare a uno sforzo corale affinché possa essere adottata una metodologia comune e condivisa per il monitoraggio dello stesso e una collaborazione sempre più stretta fra le diverse istitu-zioni e il mondo dell’impresa. Sono convinto che tutti i partecipanti abbiano apprez-zato l’iniziativa di BAT Italia per la rilevanza e l’attualità dei temi trattati. E sono certo, altresì, che anche BAT Italia sia grata a tutti i partecipanti per i contenuti emersi dal dialogo che aiuterannno la stessa nello sviluppo di future strategie e iniziative finaliz-zate a una conduzione responsabile e trasparente del proprio business.

Lettera del facilitatore

Paolo Messa

Tavola rotonda:Roma 11 novembre 2009 in collaborazione con la Fondazione Formiche

Stakeholder coinvolti: Agenzia delle Dogane, Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, Commissione Finanze - Camera dei Deputati, FIT - Federazione Italiana Tabaccai, Guardia di Finanza, Logista Italia, Ministero dello Sviluppo Economico.

Reporting

Lotta al contrabbando e alla contraffazione di sigarette

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British American Tobacco Italia

Prevenzione del fumo minorile

In Italia, a 11 anni fumano quattro ragazzi su 100, a 13 anni la percentuale sale al 14% e a 15 è già al 33% . La principale motivazione per cui si inizia a fumare è “l’influenza degli amici/compagni di scuola”. Esiste, inoltre, una significativa influenza dei genitori sui figli relativamente al fumo; avere almeno un genitore fumatore favorisce l’atteggiamento di sperimentazione.

Al contrario i ragazzi che non hanno mai acceso una sigaretta sono, prevalente-mente, figli di non fumatori. In Italia è al momento in discussione un disegno di legge che si propone di introdurre alcune significative novità legislative in merito alla “prevenzione dei danni derivanti dal consumo dei prodotti del tabacco”. Tale provvedimento prevede, tra l’altro, alcuni aspetti rivolti in modo specifico alla prevenzione del fumo minorile.

Le evidenze del dialogo Hanno trovato consenso diffuso le seguenti tematiche affrontate:

• Elevare a 18 anni il divieto di acquistare i prodotti del tabacco.

• Obbligo per i tabaccai di verificare l’età dell’acquirente all’atto dell’acquisto e di dotare i distributori automatici di un sistema di controllo dell’età anagrafica dell’acquirente.

• Divieto di fumo nelle scuole, comprese le pertinenze.

• Affiancare le misure restrittive con adeguate misure di controllo in grado di garantire la certezza delle sanzioni e conseguentemente l’efficacia degli in-terventi.

• Affiancare le misure restrittive con capillari interventi di tipo educativo, for-mativo e di sensibilizzazione volti a contrastare e, soprattutto, prevenire la diffusione dell’uso di prodotti da fumo nei minori. Tali interventi dovrebbero essere rivolti non solo ai minori, ma anche ai genitori, ai tabaccai, al personale scolastico, ai medici di base.

4- Istat 1999-2000

3- Indagine condotta nelle scuole italiane per conto dell’OMS nel 2008

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Lo scenario di riferimento

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Prevenzione del fumo minorile

Le evidenze del dialogo Hanno trovato consenso diffuso le seguenti tematiche affrontate:

Sono emerse le seguenti considerazioni e suggerimenti:

• Le azioni di prevenzione sono molto più importanti di quelle di contrasto; è quindi fondamentale agire sui giovani compresi tra i 6 e i 13 anni, che risul-tano più disponibili ad apprendere.

• La scuola è stata riconosciuta come contesto privilegiato per individuare i bi-sogni e le problematiche dei minori e svolgere un’azione educativa. Tale azio- ne educativa non dovrebbe essere affidata agli insegnanti ma a un’équipe di operatori specializzati. L’approccio educativo dovrebbe combinare momenti informativi con momenti ludici.

• L’intervento nelle scuole non dovrebbe essere focalizzato solo sulla preven-zione del fumo ma, più in generale, sull’importanza di uno stile di vita sano.

• Dovrebbero essere resi obbligatori i corsi di formazione, ad oggi facoltativi, per sensibilizzare i tabaccai sulle caratteristiche del prodotto “tabacco”.

• Gli interventi sui genitori dovrebbero essere attuati in due modi non con-trastanti tra loro:

• È stata riscontrata una scarsa efficacia delle campagne di sensibilizzazione rea-lizzate sino ad oggi per due principali ordini di motivi: non fanno percepire il rischio effettivo di tale comportamento; non vengono utilizzati testimonial vicini ai giovani. Gli elementi imprescindibili di cui una campagna di sensibi-lizzazione dovrebbe “dotarsi” al fine di essere efficace sono stati individuati nei seguenti fattori: continuità e durata della campagna; coinvolgimento di soggetti credibili; proposta di strumenti attuativi.

• insegnare a parlare in modo corretto con i propri figli delle tematiche legate al fumo;

• convincere i genitori fumatori ad adottare comportamenti adeguati, come ad esempio astenersi dal fumare in casa.

Lo scenario di riferimento

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British American Tobacco Italia

La posizione di British American Tobacco Italia British American Tobacco Italia è totalmente a favore delle leggi e norme che vietano la vendita dei prodotti del tabacco a persone al di sotto della maggiore età. La società sostiene l’obbligo di sistemi di accertamento e controllo dell’età dell’acquirente per la vendita tramite distributori automatici, l’utilizzo di indi-cazioni chiare recanti il divieto di vendere prodotti del tabacco ai minori e la formazione necessaria al personale delle rivendite di prodotti da fumo al fine di identificare i clienti minorenni rifiutando loro la vendita di sigarette.

Le iniziative intraprese da British American Tobacco Italia: il dialogo con i consumatori

Sono stati individuati gli attori con ruolo primario nell’azione di prevenzione e contrasto del fumo minorile:

• “L’attore pubblico”, in particolare il Ministero della Pubblica Istruzione, il Mi- nistero della Salute e le amministrazioni locali.

• Gli Enti con una specifica e riconosciuta competenza in ambito sanitario.

• Le associazioni nazionali e internazionali che raggruppano genitori.

• Le associazioni di medici generici e specialisti (pediatri, ginecologi, neonatologi).

• Gli operatori del settore, quali la Federazione Italiana Tabaccai, adottando un approccio volto alla valorizzazione e responsabilizzazione del ruolo “sociale” svolto dai tabaccai.

• Le aziende produttrici di tabacco.

A seguito del primo confronto diretto con i consumatori sulle tematiche relative alla gestione responsabile del prodotto, svolto nel corso del 2006, British American Tobacco Italia ha risposto alle richieste espresse relativamente alla pre-venzione del fumo minorile determinando le proprie scelte in termini di obiettivie di impegni da perseguire.

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Sono stati individuati gli attori con ruolo primario nell’azione di prevenzione e contrasto del fumo minorile:

Dialogo con i consumatori 2006

Avevamo dettoI nostri impegni 2006/2008

Abbiamo fattoI principali riscontri in sede di audit

Continueremo a supportare l’iniziativa “Noi non dobbiamo fumare” toccando 19 nuove città e coinvolgendo altri partner al fine di rafforzare la credibilità del progetto e l’efficacia dei messaggi dissuasivi. (Campagna promossa da: FIT e MOIGE, con il patrocinio dell’AAMS).

L’iniziativa “Noi non dobbiamo fumare” è stata portata avanti in 19 nuove città con la distribuzione di materiale informativo a tabaccai e genitori. Nel triennio 2006-2008 sono stati distribuiti complessivamente ca. 34.000 opuscoli informativi destinati ai genitori e circa 9.500.000 depliant attraverso la rete dei Tabaccai Italiani.

Ci impegnamo a valutare ulteriori iniziative volte alla prevenzione del fumo minorile.

Continueremo a indirizzare la nostra attività esclusivamente ai fumatori adulti, in linea con la legge italiana, con i nostri Principi Aziendali e con gli Standard Inter-nazionali di Marketing.

Al fine di supportare i tabaccai nel limitare l’acquisto di prodotto ai maggiori di 16 anni, sosteniamo e continueremo a soste-nere la diffusione di distributori di sigarette dotati di sistema di lettura elettronica del documento d’identità e favoriremo l’adeguamento dei vecchi distributori alle nuove normative.

Contribuiremo a stimolare il dibattito all’interno della società civile e delle Istituzioni con l’obiettivo di innalzare il limite minimo di vendita dei prodotti da fumo da 16 a 18 anni.

Sono stati organizzati alcuni incontri con associazioni no profit per valutare ulteriori iniziative volte alla prevenzione del fumo minorile.

Sono stati aggiornati gli International Tobacco Products Marketing Standard – vale a dire gli standard che regolamen-tano le attività di marketing delle aziende del Gruppo BAT sui prodotti del tabacco – anche a sostegno della prevenzione del fumo minorile. I nuovi standard sono stati applicati a partire dal primo luglio 2007.

Abbiamo fornito supporto a circa 358 tabaccai per l’installazione di distributori dotati di sistema di lettura elettronica del documento d’identità. Tale attività è stata resa possibile anche attraverso la definizione di un accordo quadro di forni-tura realizzato nel corso del 2007.

Diversi esempi di interviste pubblicate hanno messo in evidenza l’esplicita posizione di BAT Italia in favore dell’in- nalzamento del limite di età per la vendita di prodotti dai 16 a 18 anni.

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British American Tobacco Italia

Contrabbando e contraffazione di sigarette

I dati a disposizione evidenziano un inasprimento del commercio illecito. Nel 2007 si è registrato un aumento dei sequestri rispetto al 2004 (225 tonnellate rispetto alle 173 del 2004); aumento che si è mantenuto costante anche nei suc-cessivi anni (nel 2008 sono state, infatti, sequestrate 230 tonnellate di sigarette, e, nel 2009, 256 tonnellate nel periodo compreso tra gennaio e ottobre). La mag-gior parte di essi – circa i 2/3 dei sequestri totali – avviene negli spazi doganali (specie nei porti) .

Secondo un’indagine DOXA-ISS del 2009, i fumatori sono aumentati del 3%, nonostante le vendite abbiano registrato una flessione del 3%. In alcune realtà il fenomeno della flessione delle vendite ha assunto delle proporzioni decisamente importanti: basti pensare che, nel Nord Est, alcune realtà sperimentano delle fles-sioni tra il 40-50%, la cui causa principale è direttamente collegata al commercio transfrontaliero con la Slovenia.

L’Italia è considerata come un paese di transito, per quel che concerne il con-trabbando di sigarette anche se, da un’analisi dei dati disponibili, a partire dalla seconda metà del 2008, si è riscontrata una diversa tendenza che induce a ricon-siderarla anche come un paese di consumo.

Il contrabbando presenta, inoltre, caratteristiche differenti rispetto al passato. Tra i fattori che hanno contribuito a differenziarlo vanno menzionati lo sviluppo dell’e-commerce e del commercio transfrontaliero (cross-border trade), vale a dire il passaggio di un quantitativo formalmente legale di tabacco a seguito dei viaggiatori soprattutto da e per i paesi dell’Est Europa.

È sempre più rilevante, infine, la crescita del fenomeno della contraf-fazione dei tabacchi. La pericolosità di questo fenomeno non incide solo sulla perdita del gettito fiscale ma, anche e soprattutto, sulla salute del consumatore.

È comunque da registrare, al mo-mento, il contesto privilegiato di cui gode l’Italia: i livelli di contrab-bando si aggirano attorno al 2,6%, mentre la media dell’Europa si aggira attorno al 13% (anche se tale livello del 2,6% rappresenta un consistente incremento rispetto ai dati registrati nell’anno precedente in Italia) .

6- BAT Italia dati ricerche di mercato 20095- Dati Guardia di Finanza

Lo scenario di riferimento

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Contrabbando e contraffazione di sigaretteHanno trovato consenso diffuso le seguenti tematiche affrontate:

• La recrudescenza del fenomeno del contrabbando e il suo carattere globale richiedono un rafforzamento della cooperazione a livello internazionale.

• Risulta necessario monitorare il fenomeno definendo metodologie condivise tra i diversi attori coinvolti.

• Tutti i soggetti coinvolti hanno sottolineato l’importanza di una strategia che li veda impegnati in modo sinergico nella lotta al fenomeno del com-mercio illecito.

Sono state evidenziate le principali azioni poste in essere dai diversi attori e definite alcune aree d’intervento. I partecipanti hanno delineato, in modo sintetico ma puntuale, il quadro delle azioni che ognuno di essi pone in essere per con-trastare il fenomeno del contrabbando concordando, inoltre, sul fatto che sia necessario intensificare lo sforzo e agire su più fronti nel rispetto delle reciproche competenze.

Guardia di Finanza Persegue la lotta all’evasione fiscale in tutte le sue manifestazioni attraverso il costante e attivo presidio nei porti, negli aeroporti e negli spazi doganali (insieme all’Agenzia delle Dogane) e attraverso le investigazioni e il controllo economico del territorio.

Il forte impegno investigativo e di vigilanza ha portato nel 2009, rispetto al 2008, all’aumento degli arresti per reati connessi al contrabbando e questi suc-cessi costituiscono la base per il rafforzamento futuro delle azioni di vigilanza.

Lo scenario di riferimento

Le evidenze del dialogo

Agenzia delle DoganeSvolge un ruolo molto importante negli aeroporti e nei porti dove si verificano i 2/3 dei sequestri. Complessivamente, rispetto al 2008, ha registrato un aumento del 38% dei tabacchi sequestrati. Ha ribadito la necessità di monitorare il feno-meno del contrabbando al fine di ottenere dati univoci.

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British American Tobacco Italia

Ministero dello Sviluppo Economico Contrasta, analizza e sviluppa strategie mirate sul fenomeno della contraffazione. In particolare, con la recente Legge–Sviluppo sono state introdotte alcune inizia-tive che hanno aumentato il potere investigativo delle forze di polizia, rese più severe le pene per i colpevoli del reato contraffattivo (confisca dei beni oggetto del reato e dei locali dove viene compiuto) e, infine, accresciuto il potere dis-suasivo nei confronti dell’acquirente di prodotti contraffatti. Il Ministero dello Sviluppo Economico, inoltre, promuove campagne di informazione e sensibiliz-zazione dirette ai consumatori sul tema della contraffazione. È stata evidenziata l’importante attività svolta all’interno dei “tavoli di lavoro” (già dell’Alto Commissariato per la lotta alla contraffazione): un tavolo generale che tende a raccordare tutte le amministrazioni competenti in materia di con-traffazione e dei tavoli settoriali tra i quali uno – promosso in collaborazione con l’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato – che riguarda proprio la contraffazione dei tabacchi lavorati. È, infine, impegnato nel tentativo di realizzare una banca dati per il contrasto al fenomeno della contraffazione che includa anche i tabacchi.

FITCollabora con l’AAMS e con la Guardia di Finanza segnalando anomalie riguar-danti i tabaccai o i punti-vendita: dalla richiesta in tabaccheria di sigarette non commercializzate in Italia alla segnalazione di punti vendita illegali che vendono prodotti di contrabbando o contraffatti.

Logista Italia Garantisce la costante fornitura del prodotto per evitare il ricorso al mercato illegale, poiché è più facile commerciare un prodotto di contrabbando o contraf-fatto laddove manca. Auspica che, nelle operazioni di monitoraggio, venga coin-volto anche il canale distributivo finale ritenendo che i tabaccai possano essere una utile fonte di segnalazioni a livello locale.

AAMS Sta implementando azioni riguardanti i contrassegni di legittimazione per con-sentire l’immediata individuazione dei prodotti contraffatti. L’incremento delle misure di sicurezza garantirà controlli puntuali nelle tabaccherie con scarso mar-gine d’errore. Sta, inoltre, lavorando a un sistema di monitoraggio delle vendite che permetta in tempo reale di avere un dato del decremento dei flussi in zone particolari (ad esempio nelle zone transfrontaliere), dato che consentirà di al-lertare la Guardia di Finanza per gli opportuni controlli e interventi sul territorio.

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British American Tobacco Italia Supporta l’operato dell’OMS che, in attuazione della Framework Convention on Tobacco Control, si propone di emanare delle regole attraverso un protocollo che, a livello globale, stabilisca le misure di interposizione al fenomeno del contrab-bando. Inoltre, collabora con le istituzioni nazionali per la repressione del feno-meno e il monitoraggio annuale dell’andamento del mercato illecito.

British American Tobacco Italia considera fondamentale un approccio globale al fenomeno e un coinvolgimento da parte delle società multinazionali e dei piccoli-medi operatori. Ritiene, inoltre, necessario standardizzare e digitalizzare i vari elementi di individuazione della genuinità del prodotto al fine di rendere difficile la contraffazione degli stessi. Concorda con la necessità di avere dati condivisi sul fenomeno per poter effettuare un monitoraggio costante.

Il Gruppo British American Tobacco ha dato la propria disponibilità a cooperare sotto questo punto di vista, mettendo a disposizione i propri laboratori per analizzare i prodotti contraffatti. British American Tobacco Italia ha posto, inoltre, l’accento sull’importanza della comunicazione con i cittadini: l’uso di prodot-ti illegali assume risvolti negativi anche sul tessuto sociale poiché, in questo modo, vengono finanziate le organizzazioni criminali. Inoltre, i prodotti contraf-fatti, rispetto agli originali, potrebbero comportare ulteriori rischi per la salute dei consumatori non essendo sottoposti ad alcun controllo di qualità e dei livelli di catrame, nicotina e monossido di carbonio. In aggiunta, potrebbero essere utiliz-zati ingredienti non autorizzati.

Commissione Finanze della Camera dei DeputatiAlla luce delle evidenze emerse, il rappresentante della Commissione Finanze della Camera ha sottolineato l’importanza dell’istituzione di un osservatorio per-manente di impulso parlamentare per un’efficace azione di contrasto del com-mercio illecito, auspicando la collaborazione di tutte le parti interessate.

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British American Tobacco Italia

Prevenzione del fumo minorile

Gli impegni di British American Tobacco ItaliaAncora una volta il dialogo è stato essenziale al fine di rafforzare la relazione e comprendere le posizioni degli stakeholder su due tematiche estremamente ri-levanti per l’industria del tabacco. A seguito del confronto, tenendo conto di quanto emerso in sede di dialogo, British American Tobacco Italia rinnova il suo impegno su tali tematiche attraverso:

• il supporto alla realizzazione di programmi in grado di affrontare le problematiche connesse all’educazione, alla sensibilizzazione e all’accesso al prodotto da parte di minori;

• la collaborazione con le autorità preposte alla lotta al contrabbando e alla contraffazione;

• il monitoraggio del fenomeno del commercio illecito.

Obiettivi 2010/2011

• Valutare e supportare l’implementazione di iniziative di “promozione sociale” volte a favorire la prevenzione del fumo minorile attraverso:

• Individuare e testare gli strumenti più adatti volti a monitorare l’efficacia e mi-surare gli effetti delle azioni intraprese, al fine di comprendere se la direzione scelta è quella corretta.

• Continuare a ribadire il nostro appoggio all’innalzamento del limite minimo di vendita dei prodotti da fumo da 16 a 18 anni, sia in sede istituzionale che in sede di media relation.

• Continuare a indirizzare la nostra attività esclusivamente a fumatori adulti, in linea con la legge italiana, monitorando i processi aziendali affinché questi siano in linea con le policy e gli standard internazionali adottati da tutte le aziende del Gruppo.

• Ricercare il supporto di altri attori a garanzia dell’efficacia delle iniziative, svi-luppando campagne di sensibilizzazione con partner qualificati e coerenti con l’obiettivo dell’iniziativa (ad esempio enti non profit impegnati in pro-grammi di educazione giovanile).

• una campagna di sensibilizzazione rivolta ai tabaccai in accordo a quanto previsto dalle linee guida del Gruppo successivamente all’entrata in vigore della nuova legge che prevederà l’innalzamento del divieto di vendita dei prodotti del tabacco da 16 a 18 anni;

• la verifica, con l’associazione di categoria, in merito alla possibilità di inserire, nei training di formazione ai tabaccai, uno specifico modulo dedicato al loro ruolo nel controllo della vendita ai minori nel rispetto delle normative vigenti sottolineando l’importanza del loro ruolo “so-ciale”;

• un’attività di sensibilizzazione rivolta a soggetti adulti che possa gene- rare messaggi educativi per la prevenzione del fumo minorile.

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Contrabbando e contraffazione di sigaretteGli impegni di British American Tobacco Italia

Obiettivi 2010/2011

• Continuare a fornire alle autorità preposte (Agenzia delle Dogane e Guardia di Finanza) tutte le informazioni a disposizione dell’azienda circa le potenziali fonti di provenienza dei prodotti di contrabbando sequestrati e, nei limiti del segreto sulle indagini e di quello industriale, collaborare per l’identificazione dei prodotti contraffatti.

• Organizzare almeno cinque incontri con la Guardia di Finanza e con l’Agenzia delle Dogane nell’ambito dei quali poter fornire dati e informazioni relative all’azienda e condividere esperienze nella lotta al commercio illecito.

• Partecipare alla realizzazione di una campagna anticontraffazione promossa dal Ministero dello Sviluppo Economico in collaborazione con altri compo-nenti della filiera del tabacco.

• Continuare a svolgere, con cadenza annuale, ricerche di mercato su tutto il territorio nazionale volte a quantificare il fenomeno.

• Continuare a eseguire analisi dei dati di mercato (almeno due volte l’anno) volte a individuare le aree geografiche che presentano significative variazioni delle vendite dei prodotti da fumo rispetto a un determinato periodo di riferi-mento.

• Fornire tutto il supporto necessario alla istituzione di un tavolo permanente, presso le Autorità competenti del Ministero delle Finanze per un’efficace a- zione di contrasto del commercio illecito in Italia attraverso le seguenti at-tività:

• definizione di soluzioni tecniche comuni per l’identificazione e la veri-fica dei prodotti;

• individuazione di metodologie di ricerca, condivise tra i produttori, per quantificare il fenomeno in Italia;

• promozione di studi e di ricerche relative al fenomeno;

• pubblicazione di dati e di informazioni.

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British American Tobacco Italia

Relazione di verifica indipendente sul processo di dialogo con gli stakeholderAgli amministratori e al management di British American Tobacco Italia

Scopo del nostro lavoroBritish American Tobacco Italia S.p.a. (“BAT“) ha svolto nel 2009 un processo di dialogo con i propri portatori di interesse (il “Processo“) sulle tematiche della prevenzione del fumo minorile e del contrasto al contrabbando e alla contraffazione dei prodotti del tabacco.

Il Processo è stato organizzato dal management di BAT, il quale è responsabile della rac-colta e della presentazione delle informazioni riportate nel documento “Dialogo multi-stakeholder in materia di prevenzione del fumo minorile e di contrasto al commercio illecito dei prodotti del tabacco“ (il “Rapporto”) e del mantenimento di adeguate regi-strazioni e controlli interni definiti per supportare il processo di dialogo con i portatori di interesse (“stakeholder“). La nostra responsabilità, in accordo con le istruzioni BAT, consiste nello svolgimento di una verifica indipendente con livello di attendibilità limi-tato sulle seguenti tematiche:

• L’aderenza del Processo ai principi di “materialità“, “rispondenza“ e “completezza“ dello standard AA1000SES (2005).

• L’aderenza del Rapporto al Processo.• Le evidenze documentali delle attività svolte per perseguire gli obiettivi derivanti

dal processo di dialogo con gli stakeholder del 2006.

La nostra responsabilità nello svolgimento dell’incarico di verifica indipendente con li-vello di attendibilità limitato è unicamente verso il management di BAT e in accordo con i termini contrattuali concordati con BAT. Di conseguenza non accettiamo o as-sumiamo alcuna responsabiltà rispetto ad altre finalità nei confronti di altri soggetti o organizzazioni.

Cosa abbiamo fatto per giungere alle nostre conclusioniLa nostra attività di verifica è stata pianificata ed eseguita in accordo con criteri indicati dallo standard “International Standard on Assurance Engagements (ISAE) 3000- Assurance Engagement other than Audits or Reviews of Historical Financial Informa-tion“ emanato dall’Auditing and Assurance Standards Board (IAASB). Il Processo è stato valutato rispetto ai seguenti criteri: i principi di materialità, rispondenza e completezza così come definiti nello standard Accountability AA1000 Stakeholder Engagement Standard (2005).

Il nostro lavoro è stato svolto secondo i principi di indipendenza statuiti dall’IFAC “Code of Ethics for Professional Accountants”. Per giungere alle nostre conclusioni sul Proces- so, abbiamo svolto le attività di seguito elencate:

• intervistato personale BAT presso la sede centrale di Roma.• Rivisto la documentazione relativa alle attività interpretate da BAT per raggiungere

gli obiettivi derivanti dal processo di dialogo con gli stakeholder del 2006.• Partecipato, in qualità di osservatori esterni, alle tre sessioni di dialogo con gli

stakeholder organizzate in Italia nel 2009 (tavole rotonde tenutesi a Roma il 23 giugno e l’11 novembre e a Viareggio, il 26 settembre 2009).

• Rivisto i documenti e le comunicazioni utilizzate per preparare le tre sessioni so-praccitate di dialogo con gli stakeholder.

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• Rivisto i verbali delle sessioni di dialogo per verificarne l’aderenza con quanto emerso di significativo durante ciascuna sessione.

• Esaminato le sezioni del Rapporto relative al Processo per verificare che riflettano il Processo stesso e le sue conclusioni.

Le nostre conclusioni

Osservazioni su particolari aspetti del nostro lavoro

La nostra indipendenza ed il nostro team di verifica

Le nostre conclusioni devono essere lette con riferimento alle sezioni sopra riportate “scopo del nostro lavoro” e “cosa abbiamo fatto per giungere alle nostre conclusioni“.

Sulla base dei criteri utilizzati, non sono pervenuti alla nostra attenzione elementi che ci facciano ritenere che:

• I principi di materialità, rispondenza e completezza dello standard AA1000SES (2005) non siano stati applicati durante il Processo.

• Le attività indicate nel Rapporto a fronte degli impegni derivanti dal processo di dialogo con gli stakeholder realizzato nel 2006 non siano state poste in essere.

• Gli elementi rilevanti delle attività del Processo non siano stati correttemente ripor- tati nel Rapporto.

Segnaliamo le seguenti aree di miglioramento:

• Proseguendo nel percorso intrapreso, già in linea con i principi dello standard AA1000 SES, garantire un sempre maggior coinvolgimento degli stakeholder nelle fasi preliminari di progettazione del processo.

• Proseguire nell’impegno all’individuazione di strumenti atti a garantire la misu- rabilità di target e obiettivi di performance attraverso la definizione di più strutturati sistemi di misurazione e monitoraggio, definiti anche con il coinvolgimento

degli stakeholder.

Questo è il primo anno che Ernst & Young Financial-Business Advisors S.p.A. ha fornito servizi indipendenti in relazione al processo di consultazione degli stakeholder di BAT Italia. Non abbiamo fornito altri servizi che possano essere in conflitto con la nostra capacità di esprimere la nostra verifica indipendente sul Processo e Rapporto di con-sultazione degli stakeholder di BAT Italia.

Il nostro Team è stato individuato all’interno del nostro network per i servizi relativi ai cambiamenti climatici ed alla sostenibilità.

Milano, 6 maggio 2010

Queste osservazioni non modificano le nostre conclusioni.

Ernst & Young Financial-Business Advisors S.p.a.

Angelo Tresoldi(Partners)

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British American Tobacco Italia

Per ulteriori informazioni su British American Tobacco Italiavisitate il nostro sito www.batitalia.com oppure scrivete a:

British American Tobacco ItaliaCorporate Social ResponsibilityCorporate AffairsVia Amsterdam, 14700147 RomaItalia

Finito di stampare nel mese di Agosto 2010Genestampa Srl

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Questo report è stampato su carta ecologica Fedrigoni Symbol Freelife satin dotata delle seguenti certificazioni:

www.batitalia.com