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Diabaino News Diabaino News L’EDITORIALE DIABETE: TALK SHOW & MUSICA p. 6 RICERCA ARRIVA IL PANCREAS ARTIFICIALE p. 19 ATTUALITA’ ALITALIA NEGA IMBARCO A DONNA CON DIABETE p. 12 Tariffa a regime libero- Poste italiane spedizione in A. P. 70% Autorizzazione DCB/RC/113/2005 valida dal Tariffa a regime libero- Poste italiane spedizione in A. P. 70% Autorizzazione DCB/RC/113/2005 valida dal 29/07/2005 29/07/2005 QUADRIMESTRALE DI INFORMAZIONE SCIENTIFICA E CULTURALE ANNO XI SETTEMBRE - DICEMBRE Ascoltiamo la musica dei piedi

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Diabaino NewsDiabaino News

L’EDITORIALE

DIABETE: TALK SHOW & MUSICA p. 6

RICERCA

ARRIVA IL PANCREAS ARTIFICIALE p. 19

ATTUALITA’

ALITALIA NEGA IMBARCO ADONNA CON DIABETE p. 12

Tariffa a regim

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CB/RC/113/2005 valida d

al 29/07/2005

29/07/2005

QUADRIMESTRALE DI INFORMAZIONE SCIENTIFICA E CULTURALE

ANNO XI SETTEMBRE - DICEMBRE

Ascoltiamo la

musica dei piedi

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Sommario

L’EDITORIALE4/ DIABETE: TALK SHOW & MUSICA

STILI DI VITA6/ FILOSOFIA & DIABETE19/ LA PREVENZIONE DEL PIEDEDIABETICO

ATTUALITÀ7/ ALITALIA: NEGATO IMBARCO A

DIABETICA

L’UNIVERSO DELLE STAR9/ MAESTRI DELROCKCON ILMIELENELSANGUE

LE RICETTE DI MARELLA10/ CAPRETTO AL FORNO

DIAPEBOOK12/ TALK SHOW & CONFRONTO

ESPERIENZE DIABAINO15/ DALLA HIPPONION DIAB,“UN SOR..RISO PER IL DIABETE”

PAROLA ALL’ESPERTO16/ LE PROPRIETÀ NUTRIZIONALI

DEGLI AGRUMI

RICERCA20/ ARRIVA IL PANCREASARTIFICIALE

21/ SIAMOVICINIAUNACURAPER ILDIABETE DI TIPO1?

NEWS DAL MONDO23/ - SCIENZIATI TRASFORMANO CELLULEINTESTINOINCELLULECHEPRODUCONO

INSULINA

- L’INSULINAFABENEALCERVELLO

Periodico Quadrimestrale specializzato edito dall'associazione

FAND CALABRIA Diabaino vip-vip dello Stretto Aut. Trib. Di Reggio Calabria n°9 del 19/12 /2003

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Direttore responsabile Antonino Minoliti

Redazione: Mariantonella Ferraro, Alessio Rosato, Gabriella Violi,Pasquale Zumbo

Hanno collaborato a questo numero:

Eros Barantani, Carmelo Ferraro, Giusy Iacopino, ClaudioMinoliti, Giuseppe Pipicelli, Stefano Valentini

Progetto grafico: Pasquale Zumbo

Stampa: Creative Artworks - Arghillà ,Reggio Calabria

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GUARDA IL NOSTROVIDEO DI AUGURI!

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e analisi e le metodologie deimedici. L’applicazione sul

campo e le esperienze degli operatori sa-nitari. Le idee e i contrappunti dello psico-logo. La testimonianza, toccante malucida, dei malati. Gli aforismi e gli aned-doti. La poesia. La musica, quella tra-smessa da un giradischi Anni Cinquanta equella suonata in diretta. All’Auditorium “Lucianum” di Reggio Cala-bria va in scena il “Talk Show di Scienza &Musica (il piede nella persona diabetica)”,organizzato dall’Associazione DiabainoVip-Vip dello Stretto. Un evento reso pos-sibile dalla volontà della dottoressa Ga-briella Violi, dietista, che è presidentedell’Associazione, e dalla passione delladottoressa Maria Antonella Ferraro, diret-tore sanitario dell’Ambulatorio Sociale Dia-baino nel capoluogo calabrese, veraanima di una Fand Onlus attiva da 15 anni. Si parla e si discute di diabete, per capire,gestire, affrontare ma anche (e soprattutto)prevenire la malattia. Si accendono i riflet-tori sul piede diabetico. In particolare, suquella che è una grave – anche se rara –complicanza del diabete mellito: il piede diCharcot. Sul palco si alternano gli inter-venti. A partire dalla relazione della dotto-

ressa Carmen Marchese, presidente del-l’Associazione Italiana Donne Medico, cheregala alla platea (dove, tra le decine dispettatori, era lecito attendersi qualcheprofessionista in più, per non dire cheerano completamenti assenti) anche unapoesia. Applaudita. Anche se deve “subire”l’attacco del professor Renato Gentile,Analista del Comportamento all’Universitàdi Parma, per nulla d’accordo sul poteretaumaturgico della “medicina narrativa”.Un intervento diretto, abrasivo, come altridello psicologo nel corso di un talk di quat-tro ore, capace però di animare e stimolaredibattito e idee, coinvolgere relatori e pub-blico.Ma non c’è solo il contrappunto di Gentile.Perché è “Scienza & Musica”. E’ il mo-mento dell’emozione con la voce di EllaFitzgerald che, come per magia, esce dalmicrofono di un giradischi vintage con lapuntina poggiata su un vinile a 78 giri. Unpezzo rarissimo della collezione del pro-fessore messinese Carmelo Ferraro, chepunteggia anche la serata con alcuni pen-sieri d’autore sul piede. Ella Fitztgerald, forse la più grande can-tante jazz di tutti i tempi, soffrì di diabeteper gran parte della sua vita. Quattro anniprima di morire, nel 1996, le furono ampu-tate entrambe le gambe sotto il ginocchio.

DIABETE: TALK SHOW &

MUSICA

Claudio Minoliti L’editoriale

L

4 Diabaino News settembre - dicembre 2014

Claudio Minoliti, CapoRedattore Mediaset

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Fino a quel momento continuò a esibirsi, ma “la sua morteè sulla coscienza della diabetologia mondiale”, denunciacon veemenza la dottoressa Ferraro.Tocca alla dottoressa Valeria Ruotolo, diabetologa all’UnitàOperativa Piede Diabetico dell’Università di Tor Vergata aRoma, entrare nello specifico del “piede di Charcot”. Attra-verso le immagini, crude e senza infingimenti, che mostranole ulcerazioni, spesso complicate da infezioni cutanee eossee, che quando evolvono verso la gangrena, rendonoinevitabile l’amputazione dell’arto. Un’analisi ampia e arti-colata su sintomi, cura, interventi e prevenzione. Che si av-vale anche delle testimonianze di Carmelo Ceravolo eAlfredo Chizzoniti: in video e poi sul palco raccontano la loroesperienza di pazienti. Pazienti che ce l’hanno fatta, chedopo anni di cure hanno ritrovato una più che accettabilequalità della vita.Fondamentale è anche il contributo degli operatori sanitari.Come Domenico Siclari, posturologo dell’AssociazioneSportiva Benefit, e Francesco Stanganello, capo sala dellacamera iperbarica dell’ospedale di Palmi, che non si tiranoindietro quando devono confrontarsi – e perché no, scon-trarsi – con i medici. La sfida alle problematiche sul diabetesi gioca anche sulla capacità di fare squadra, pur se concompetenze diverse: un messaggio, fra gli altri, che arrivachiaro dal “Lucianum”.Quindi, accanto ai casi vissuti dal dottor Alessio Rosato, di-rettore medico dell’Unità Operativa Ecografia degli OspedaliRiuniti di Reggio Calabria, ecco il rapporto e l’approccio coni bambini spiegati dalla dottoressa Melina Ingegnosi, pedia-tra del nosocomio di Lentini. Al dottor Francesco Lione, me-dico reggino, da anni amico della “Diabaino”, consigliere

nazionale della Società Italiana Flebologia Clinica Speri-mentale, il compito di sollecitare ed aiutare a far sentire piùforte la voce dei malati e dei medici. Perché il “Talk Show diScienza & Musica” – come spiega con lucida sintesi il dottorPietro Volpe, primario di Chirurgia Vascolare agli OspedaliRiuniti di Reggio – è solo l’avvio di un cammino per illustrareproposte e progetti da presentare alla sanità locale (e la Re-gione dovrà rispondere) e nazionale.Significativo e dall’alto valore simbolico l’intervento del dottorPasquale Veneziano, presidente dell’Ordine dei Medici diReggio Calabria. Dopo il piacevole intermezzo musicale deiragazzi della “Scuola Musica Giuseppe Verdi”, Venezianoha suggellato l’incontro del “Lucianum” con un impegno:“Lavorerò gratuitamente all’Ambulatorio Sociale della Dia-baino”.Un messaggio forte per tutti gli operatori impegnati per fron-teggiare quella che l’Organizzazione Mondiale della Sanitàha definito una malattia sociale: il diabete. Ma anche il rico-noscimento del lavoro e della professionalità, che da 15anni caratterizza l’Associazione Diabaino Vip-Vip dellStretto, animata con passione dalla dottoressa Maria Anto-nella Ferraro.

P.S. Ai lettori che hanno avuto la pazienza di arrivare fin qui,

una piccola nota a margine. “Il Talk Show & Musica” l’ho

vissuto così, dal palco.

Claudio Minoliti L’editoriale

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L’Umanesimo segna nella storia della culturadell’umanità l’inizio di una nuova epoca. NelMedio Evo la vita dello spirito era diventataverticale ossia tutto era incentrato in Dio enella chiesa. Con l’Umanesimo qualcosa cam-bia: l’uomo rivendica una sua autonomia eguarda con occhio diverso la natura. L’uomoprende coscienza delle sue capacità sia in or-dine al sapere speculativo sia in ordine al suopotere nella natura. Si convince di poter fareda sé, inizia a fare le ricerche più disparate percostruire un mondo fatto con le sue mani. Ilmodello di questo uomo lo si rintraccia nell’an-tichità pre cristiana, greca e romana in quantoproprio allora aveva dato prova mirabile di sestesso senza alcun aiuto della Rivelazione.L’uomo nuovo si dichiara discepolo di quelloantico e si sforza di riprodurre, imitare la gran-dezza e le gesta e si getta a capofitto nella ri-cerca e nello studio di tutto quello che avevanofatto gli antichi, specialmente in campo lette-rario, filosofico, artistico. Da qui quel mirabilefervore degli Studia Humanitatis, studio di tuttociò di nuovo che aveva fatto grande e illustrel’uomo antico. Attenzione, è bene sottolineareche l’umanesimo non presenta alcun spiritoantireligioso, anzi si può affermare che nascein seno stesso degli uomini di Chiesa. Tuttavial’assunto di voler far da se, sia il culto degli an-tichi pagani, nascondeva il germe di una rot-tura con il mondo cristiano, rottura che avverràdi lì a poco e che caratterizzerà i secoli suc-cessivi fino ai giorni nostri. Tornando all’Uma-nesimo e allo spirito di imitazione, ben prestoprevale una vera e propria capacità di crea-zione e sarà il grandioso fenomeno del Rina-scimento Italiano. Questa altra fase della storiadell’uomo è stata una sorta di rivoluzione cheha aperto le porte alla civiltà moderna, è statauna illuminazione progressiva in contrapposi-zione al buio medievale,. Il Rinascimentonasce in Italia per diffondersi in breve tempoin quasi tutta l’Europa.Il lettore si chiederà:” Cosa c’entra questo conil diabete? Vuoi vedere che il Ferraro si farà

aiutare dal solito Aristotele?” Rispondiamo che non tanto si vuol disquisiresull’Umanesimo e Rinascimento del diabete,ma sul paziente diabetico di oggi, che sta at-traversando questo periodo spesso in confu-sione tra Medio Evo, Umanesimo eRinascimento. Per quello che riguarda Aristo-tele alla fine ovviamente è immancabile unasua citazione. Il diabete non è stato mai sotto-valutato o considerato una piaga divina. Gli antichi usavano questa terminologia parti-colare per descrivere la malattia perché eranostati sicuramente colpiti dalla caratteristicaforse più evidente di questa malattia, cioè l'ab-bondante quantità di urina emessa ogni giornoda un diabetico, in termini tecnici la poliuria.Giànel Medio Evo molti hanno studiato cercato dicapire la matrice,e nei secoli successivi, sfio-rando la soluzione, dando ad esempio la colpaalla salinità del sangue che allo zucchero, coni più grandi medici che da duemila anni a oggici hanno sbattuto la testa. Bisogna attendereil 1980 per una definizione, infatti l’ OMS defi-nisce il diabete «uno stato di iperglicemia cro-nica sostenuto da fattori genetici ed esogeniche spesso agiscono insieme», definizione ul-tima derivante da numerosi e accurati studi suquesta malattia che hanno portato a rintrac-ciarne anche una componente ereditaria.Il problema non è la patologia, ma il pazientee il suo contorno. Per quanto sappiamo chedal diabete non si guarisce, che dobbiamo se-guire determinate regole, alle volte ci buttiamoa capofitto su speranze e sogni chimerici, daMedio Evo. Il diabetico può essere umanistao rinascimentale, è una scelta di vita se si faproprio il concetto della propria posizione didiabetico. L’umanista va dal medico e pendedalle sue labbra, non prende decisioni e imita.Può andare bene. Il paziente rinascimentaleè quello che segue il medico ma prende anchedelle decisioni abbattendo certi pregiudizi so-ciali, come ad esempio l’antiesteticità del mi-croinfusore. Si batte per gli altri per laprevenzione del diabete, non si vergognarsi

della propria posizione e soprattutto che il dia-bete non è una malattia e nemmeno conta-giosa ma un qualcosa con il quale conviveresenza rinunciare a nulla, l’importante è il giustomezzo aristotelico. Il paziente rinascimentaledeve creare la politica diabetica, e a propositodi politica si cita testualmente il nostro amicoAristotele dal primo libro dell’Etica Nicoma-chea:

“Tale è, manifestamente, la politica. Infatti, èquesta che stabilisce quali scienze è neces-sario coltivare nelle città, e quali ciascunaclasse di cittadini deve apprendere, e fino ache punto; e vediamo che anche le più ap-prezzate capacità, come, per esempio, la stra-tegia, l’economia, la retorica, sono subordinatead essa. E poiché è essa che si serve di tuttele altre scienze e che stabilisce, inoltre, perlegge che cosa si deve fare, e da quali azionici si deve astenere, il suo fine abbraccerà i finidelle altre, cosicché sarà questo il bene perl’uomo. Infatti, se anche il bene è il medesimoper il singolo e per la città, è manifestamentequalcosa di più grande e di più perfetto perse-guire e salvaguardare quello della città: infatti,ci si può, sì, contentare anche del bene di unsolo individuo, ma è più bello e più divino ilbene di un popolo, cioè di intere città. La no-stra ricerca mira appunto a questo, dal mo-mento che è una ricerca "politica".”In sintesi è quello che avviene o dovrebbe av-venire in tante associazioni della FAND, comela nostra Diabaino, che non vendono spe-ranze, ma certezze che con il diabete viveresi può! Si dedica questo scritto al grande prof.Santi Lo giudice, che ci ha lasciato in punta dipiedi nel mese di agosto. Filosofo teoretico,che ha insegnato a pensare liberamente a nu-merose generazioni, amico discreto della Dia-baino, e ci piace ricordarlo così, come ognivolta che chiedeva: “dov’è quella gran donnae scienziata di Antonella Ferraro?”

Filosofia & DiabeteCarmelo Ferraro Stili di vita

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settembre - dicembre 2014 Diabaino News 7

Il fatto è avvenuto all’aeroporto di Fiumi-cino il 2 luglio 2014 all’imbarco del voloAlitalia AZ540 ed ha dell’incredibile. Cin-que mesi prima avevamo acquistato unbiglietto aereo da Roma a San Pietro-burgo per ritornare poi a Roma daMosca.In partenza quindi da Fiumicino io e miamoglie (diabetica), come nostro solito, cieravamo premuniti di un certificato me-dico rilasciato dal centro diabetologico(da cui è seguita ormai da oltre 25 anni)dell’ospedale San Giovanni di Roma. Ilcertificato è richiesto dalle compagnieaeree e dalla normativa sulla sicurezzaper portare a bordo genericamente me-dicinali, in particolare ovviamente se do-tati di aghi: l'insulina e il salvavita cheabbiamo sempre con noi ovviamente losono. Arrivati in aeroporto alle 8.30(come ci era stato chiesto) per un voloche partiva alle 11.35. Abbiamo fatto ilcheck-in avvertendo dei medicinali e delghiaccio secco che li accompagnavaper mantenere la temperatura. Sem-brava che tutto procedesse regolar-mente, come al solito, ma così non èstato. Ci era stato detto al check-in checi saremmo dovuti presentare prima al-l'imbarco, noi pensavamo per avere as-sistenza per il trasporto dei medicinali.Abbiamo attraversato i controlli di sicu-rezza dell’aeroporto mostrando ovvia-mente i medicinali senza avere neproblemi ne richieste particolari: giunti algate di partenza come ci era stato dettoabbiamo nuovamente dato le informa-zioni richieste sul trasporto dei medicinaliche portavamo con noi: un piccolo frigocon due panetti di ghiaccio secco e i me-dicinali mostrando il certificato medico ri-lasciato dall’ospedale in cui si dichiarava

lo stato di neces-sità dei medici-nali, uso equantità e i fo-glietti illustrativiappunto dei me-dicinali qualora cifossero stati chie-sti. Questo acca-deva circa 40minuti prima del-l’inizio dell’im-barco deipasseggeri algate di partenza.Verso le 11:10 ini-ziò l’imbarco e cimettemmo in filacon gli altri, dopoun po' che era-vamo in fila ormaipronti a salire abordo, ci sentimmo richiamare dalla ho-stess e qui il colpo di scena: in un primomomento avevamo capito che c’eranoproblemi con i medicinali e quindi ab-biamo tentato di spiegare che a noi nonserviva nulla eravamo completamenteautosufficienti per il trasporto a tempe-ratura, solo a quel punto mi è stato dettochiaramente dal responsabile Alitalia diquel gruppo di gate d’imbarco “il pro-blema non sono i medicinali ma suamoglie”.Ci fu detto che il comandate si rifiutavadi imbarcarci perché sul certificato cheavevamo con noi (quello per il trasportodei medicinali) non era chiaramentescritto che, appunto, mia moglie era“idonea al volo”. Il comandante volevaessere certo che la signora diabeticanon lo “costringesse” ad un atterraggio

medico di emergenza così come gli eracapitato pochi mesi prima con un altrodiabetico a bordo per questo esigevache sul certificato fosse esplicitamentescritta l’idoneità.Rimanemmo di stucco. Spiegammoche non era la prima volta che viaggia-vamo con Alitalia e appunto sia con Ali-talia che con altre compagnie mai si eraposto questo problema, niente. Ten-tammo quindi di spiegare che la patolo-gia non richiedeva nessuna idoneità alvolo, nulla da fare chiedemmo di poterfare un autocertificazione o un’assun-zione di responsabilità, ma non valse anulla. Feci anche presente che appuntomia moglie viaggiava accompagnata eche appunto avevamo dietro tutti i me-dicinali (anche per eventuali emer-genze) con noi. Infine attoniti, sgomenti

Alitalia: negato imbarco a diabetica per

mancanza di idoneità al volo:

“potrebbe costringere ad un atterraggio

medico di emergenza”

Attualità

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e increduli per quanto andava acca-dendo dicemmo loro che avremmo po-tuto chiamare l’ospedale e far parlaredirettamente i medici con loro. Il coman-dante dell’aeromobile fu irremovibile nelcontinuare a chiedere una certificazionemedica che garantisse l’”idoneità alvolo” per mia moglie. Ci siamo così ri-trovati a terra con il bagaglio scari-cato dall’aereo, senza comprendereil motivo del rifiuto all’imbarco, discri-minatorio e ingiustificato, da partedel comandante.Ad onore del vero, dobbiamo direche sia l'hostess di terra, che il re-sponsabile dei gate di settore Alitaliaintervenuto nel frattempo, cercaronodi fare il possibile per poterci far par-tire, cercando, invano, di convincereil comandante.Ci fu anche detto che avremmo do-vuto riempire il modulo MEDIF (Me-dical Information Form) dove però nonsono previste ne richieste di assistenzane altro connesso al diabete. Per chi hail diabete non esiste nulla di ostativo pernessuna compagnia aerea, anzi alcunecompagnie aeree si preoccupano diprovvedere a pasti o snack appropriatiper chi ha il diabete. Ed infine ci fu dettoche dovevamo procurarci un certificatoche indicasse l’”idoneità al volo” per miamoglie e ci fu consigliato di provare adandare al pronto soccorso dell’aero-porto. Poiché nel frattempo l’aereo erapartito ci dissero che potevamo pren-dere lo stesso volo il giorno seguente eci furono fornite le carte d’imbarco per lostesso volo, per il giorno seguente. Cirecammo al pronto soccorso dell’aero-porto dove il personale con gentilezza cidisse che non ci poteva rilasciare uncertificato di “idoneità al volo”; raccon-tammo quello he era avvenuto e ancheloro rimasero increduli.A quel punto tornammo a casa con lenostre valige.Il giorno seguente fummo imbarcati, congli stessi medicinali del giorno prece-dente confezionati e trasportati nellemedesime condizioni. Nessuno cichiese “l’idoneità al volo”.

Appena tornati, il 17 luglio, inviammo unreclamo ad Alitalia descrivendo l’acca-duto e chiedendo di risarcirci per ildanno subito. La risposta, che si è fattaattendere fino al 22 ottobre, ci attribuiscela colpa per non aver prodotto la docu-mentazione richiesta dalla compagnia.Ho richiesto all’Alitalia quale fosse la do-

cumentazione giusta da produrre (ri-chiesta scritta inviata il 24 ottobre) maad oggi non abbiamo ancora ricevutonessuna risposta.A nostre spese, materiali e morali, ab-biamo capito che viaggiare con Alitalia,per un diabetico, può essere un pro-blema. Potrebbe capitare quello che èsuccesso a noi e cioè che il coman-dante di turno non voglia imbarcarlo permancanza di “certificato di idoneità alvolo”.Essere discriminati per una patologiache non mette a repentaglio la salute ela sicurezza degli altri è inaccettabilesotto ogni punto di vista.Inoltre ci siamo sentiti trattati ingiusta-mente perché chiaramente ci è stato im-pedito di esercitare un nostro diritto(viaggiare con il biglietto aereo acqui-stato) in nome di una norma inesistentee con la richiesta di una certificato nonprevisto per questa patologia, ma ciòche è più grave è che se avessimoavuto una coincidenza in un altro aero-porto l’avremmo persa, se avessimoavuto un appuntamento per un lavoro ouna visita medica che sarebbe suc-cesso?Noi pensiamo di intraprendere

un’azione legale (viste le non rispostefornite dalla compagnia) per chiedereche venga riconosciuto il diritto al tra-sporto dei diabetici anche da Alitalia.Vorremmo che venissero scritti regola-menti chiari come succede per altrecompagnie. Il certificato di “idoneità alvolo” non è necessario per un passeg-

gero diabetico e nessuna autorità sa-nitaria può o deve rilasciarlo. Infine vorremmo che nessun diabe-tico venga più discriminato a causadella sua patologia da un comandanted’aeromobile a causa di pregiudizi odi convinzioni quanto meno erroneesulla patologia.

Di seguito la risposta fornita da Alitaliaalla nostra richiesta di risarcimento deidanni subiti ricevuta il 22 ottobre 2014:

“Gentili clienti

STEFANO VALENTINI / SANDRA

BIANCONI

Facciamo seguito alla Sua comuni-

cazione del 17 giugno 2014 e alla

successiva conversazione telefonica

intercorsa con l’Ufficio Relazioni

Clientela lo scorso 22 ottobre 2014 e

desideriamo rinnovarLe il nostro più

sentito rincrescimento per quanto

accaduto in occasione del volo Ali-

talia 540 del giorno 2 luglio 2014.

Come anticipato telefonicamente, Le

confermiamo che in base a quanto

previsto dalla vigente normativa in

materia di disguidi relativi al negato

imbarco non è possibile accogliere

favorevolmente la Sua richiesta di ri-

sarcimento poichè non è stato pos-

sibile accettare a bordo del volo AZ

540 la Signora Bianconi in quanto la

documentazione in Suo possesso

non idonea e conforma alla proce-

dura richiesta dalla Compagnia.

Augurandoci che vorrà riconsiderare

la Sua posizione sull’accaduto e ac-

cordarci nuovamente la Sua fiducia,

porgiamo cordiali saluti.

Relazioni Clientela Alitalia”

Stefano Valentini

8 Diabaino News settembre - dicembre 2014

Attualità

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L’universo delle starL’universo delle star Personaggi

Il rock and roll ha perso uno dei suoi pilastri. BoDiddley, che soffriva da tempo di ipertensione ediabete, è morto lunedì 2 giugno 2008 nella suacasa di Archer, in Florida, per un arresto car-diaco. Diddley, vero nome Ellas Otha Bates, eranato a Mc Comb, nel Mississippi il 30 dicembre1928. La mamma era una ragazza madre che loaveva affidato alla cugina. La famiglia si era tra-sferita a Chicago, dove, dopo aver studiato vio-lino ed essersi innamorato della chitarraascoltando John Lee Hooker, Bo Diddley iniziò aesibirsi come musicista di strada. Quindi i localinie le prime band e un contratto discografico. Nel1955, il primo singolo «Bo Diddley/ I’m a Man»porta i germi di un nuovo ritmo, ribattezzato il«Diddley Beat», nel rock and roll. L’importanza diDiddley, nominato anche nella Hall o Fame delrock nel 1987, va oltre il «suo» prezioso ritmo. Èstato uno dei primi a farsi affiancare sul palco damusicisti donne. È stato anche un geniale inven-tore: il vibrato della sua chitarra arrivava da mo-difiche che lui stesso faceva agli strumenti. E benprima di Hendrix infuocava il pubblico suonandola chitarra con i denti.

Neil Young, ha marchiato a fuoco la storia del rock con le sue ballatedolenti e le sue cavalcate elettriche. E per alcune sue intuizioni è statoadottato come "padrino" dal punk prima e dal grunge poi. Nato a To-ronto, Canada, il 12 Novembre 1945, da bambino gli fu diagnosticato ildiabete e a 6 anni venne colpito dalla poliomelite. A Winnipeg, Mani-toba, dove tornò con la madre dopo la separazione dei genitori, all'etàdi 12 anni formò alcuni gruppi di garage rock compiendo le sue primeesperienze musicali. Nel 1965 iniziò la sua carriera da professionistacon Rick James. Con Stephen Stills formò i Buffalo Springfield, uno deigruppi di punta della scena folk-rock californiana. Nel 1969 incise il suoprimo album solista "Neil Young" seguito da "Everybody Knows This IsNowhere". Dopo essersi unito al trio "Crosby, Stil ls & Nash", con ilquale incise "Déjà Vu" e "Four Way Street", nel 1972 raggiunse la vettadelle classifiche americane con l'album "Harvest" e il singolo "Heart ofGold". Gli anni ottanta furono per lui un momento di sperimentazioneanti-commerciale. Nel 1990 si riunì con i Crazy Horse registrando "Rag-ged Glory" e nel 1991 incise "Arc / Weld", considerato uno dei migliorialbum dal vivo della storia del rock. Tra i suoi lavori recenti "Living WithWar" (2006) contro la politica di Bush e la guerra in Iraq. Nel 2007 hainciso "Chrome Dreams II" che ha presentato nel 2008 anche in alcunecittà italiane.

Maestri delRock con ilmiele nelsangue

Notizie tratte da: www.vascotto.it

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Le ricette di MarellaLe ricette di Marella Cucina

Ingredienti per 4 persone:

Capretto da latte 1 Kg

Patate gr 400

Cipolla gr 200

Pomodori pelati gr 250

Vino rosso gr 20

Olio d’oliva gr 40

sale, sedano, prezzemolo e rosmarino q.b.

Preparazione:

tagliare il capretto a pezzetti, aromatizzarlo con sale, rosmarino e

pepe e porlo in una teglia da forno con,olio e vino rosso.

Pulire cipolle, patate, pomodori e sedano, quindi tagliarli a pezzo

grossi.

Metterli insieme al rosmarino nella teglia con il capretto. Cuocere in

forno a 200° per circa 90 minuti, se necessario aggiungere vino

rosso.

Calorie totali: 2048 (512 a porzione)

BUON APPETITO!

Capretto al forno

10 Diabaino News settembre - dicembre 2014

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DiapebookDiapebookil social space delle api Diabaino

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12 Diabaino News settembre - dicembre 2014

d search... Diabaino Vip-Vip dello Stretto

Diabaino Vip-Vip dello Stretto

Melina Ingegnosi (Pediatra - Osp. Civ. Lentini - SR - UO Pediatria)

Incontrare colleghi e pazienti affetti da diabete mellito, ascoltare le esperienze sulle note della musica di Ella Fitzgeraldè stata un esperienza molto emozionante e ricca di momenti educativi e di grande interesse professionale.Il piede di Charcot è sicuramente una patologia importantissima che fortunatamente non si riscontra in età pediatrica,anche se parlare di complicanze, soprattutto in età adolescenziale, è fondamentale per ottimizzare la prevenzione delle

Maria Antonella Ferraro (Dir.Sanitario - Ambulatorio Sociale Diabaino R.C.)

"La vita è l'Arte dell'Incontro . . ." cantava Vinicius de Moraes, e noi dell'A.S.D - Ambulatorio Sociale Diabaino - abbiamo volutoesercitare quest' Arte. Ecco l'innovativo evento del 12 dicembre 2014: un Talk Show,una forma originale di comunicazione chediventa il pilastro di Eventi Educativi-Informativi. Operatori Sanitari e Cittadinanza si incontrano e scontrano e cementano, con la Musica, una sorta di condivisione di percorsieducativi strutturati sul Diabete Mellito e una sua complicanza, "il piede Diabetico e di Charcot".Tutto viene realizzato per una prevenzione in tempo utile, quella prevenzione che una delle più belle voci del Jazz non conobbe,la grande "Ella" .Quasi per magia, il Talk Show si anima con musica, poesia, filmati ed esperienze, ponendo il primo mattone - quello saldo -della prevenzione. E' stata una esperienza nuova ed interessante che ha coinvolto tutti, facendoci dimenticare il tempo che scorreva...!

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settembre - dicembre 2014 Diabaino News 13

patologie micro e macro-angiopatiche correlate al diabete. Il confronto con altri colleghi che hanno esperienze diverse è assolutamente importante per la crescita professionale.Credo sia stato importante intrecciare i vari aspetti del diabete. La situazione della Sanità in tema di diabete infantile, peresempio, è molto particolare.Il diabete mellito tipo 1 rappresenta il 90% di tutti i casi di diabete durante l’infanzia e l’adolescenza. Nel corso delleultime decadi l’incidenza del T1D è aumentata significativamente nella fascia di età 0-14 anni, con un aumento partico-larmente marcato nei bambini di età inferiore ai 5 anni (Patterson et al., 2009). Sulla base di recenti dati pubblicati dallaInternational Diabetes Federation(IDF), relativi all’anno 2011, nel mondo ci sono circa 490.000 bambini di età inferiore ai14 anni affetti da T1D; con 79.000 nuove diagnosi ogni anno e un incremento annuo dell’incidenza di circa il 3% (IDF,2011).Per quanto riguarda la situazione italiana, recenti dati del Registro Italiano del Diabete mellito in Italia (RIDI) indicanoun’incidenza del T1D, nel periodo 1990-2003, di 12,26 per 100.000 persone-anno, con aumento temporale pari a 2,9%per anno. La più alta incidenza si riscontra in Sardegna, seguita da regioni del Nord Italia, soprattutto della provincia diTrento, mentre un’incidenza intermedia è stata riscontrata nel centro-Sud e la più bassa incidenza in Campania (8,10per 100.000 per anno) (Bruno et al., 2010).Inoltre, negli ultimi anni, parallelamente con la crescente epidemia dell’obesità infantile, si è assistito anche all’emergeredel T2D, patologia a lungo considerata come esclusiva dell’età adulta. Il T2D è particolarmente frequente negli USA esoprattutto tra adolescenti appartenenti a minoranze etniche (D’Adamo-Caprio, 2011). Tuttavia, un crescente numero dicasi di T2D è stato riportato anche in altre parti del mondo, come in Giappone e in Europa. Per quanto riguarda la situa-zione italiana, sebbene casi di T2D manifesti non siano particolarmente frequenti tra i bambini e adolescenti (prevalenza:0,5%), un recente studio ha documentato una prevalenza di intolleranza glucidica di circa il 12,4% tra i giovani pazientiobesi (Brufani et al., 2010).Progressi nell’ambito della genetica hanno permesso anche una migliore caratterizzazione e definizione epidemiologicadi casi di diabete mongenico, come il diabete neonatale e il MODY, che seppur rappresentino forme rare di diabete, ne-cessitano di una corretta diagnosi ai fini di una ottimale gestione ed impostazione terapeutica.

Valeria Ruotolo (Diabetologa -Ambulatorio Piede Diabetico -

Univ. Torvergata ROMA)

E’ stata la prima mia prima partecipazione a una formula di questo tipo. E’ stato molto stimolante, ancheperché il messaggio era rivolto soprattutto a gente comune e non solo ad esperti del settore, come spesso accade neicongressi convenzionali. Inoltre, il talk show ha permesso uno scambio di opinioni interattivo con colleghi provenienti datutta Italia e un confronto che è sempre costruttivo.Ho trovato originale gli intermezzi musicali per mantenere alta l’attenzione. Inoltre, avere la possibilità di fare domandead un pool di esperti presenti nello stesso momento è una grande risorsa per la gente comune. Credo che la formula talkshow o esposizione ex cattedra vada scelta a seconda del pubblico a cui è destinato il messaggio.importantissimo aver trattato un argomento come il piede di Charcot, spesso trascurato. 1)I rischi per chi trascura lacura dei piedi sono un riconoscimento tardivo di questa complicanza che si presenta con gonfiore improvviso di un piede( di solito è monolaterale), lieve dolore o fastidio, rossore e aumento del calore al termo tatto. Invece è fondamentale unriconoscimento precoce per evitare gravi deformità strutturali del piede che, in casi estremi possono portare all’amputa-zione dell’arto. Il paziente, se gestito in fase precoce, invece, può guarire completamente, senza esiti.Negli ultimi due anni si sono fatti molti passi avanti nel campo della ricerca scientifica in merito alla fisiopatologia di questacomplicanza, fino ad allora quasi sconosciuta; notevole è stato il contributo dei gruppi italiani in tal senso.Purtroppo mancano ancora alcuni tasselli per comprendere i meccanismi fisiopatologici che sono alla base di questa pa-tologia. Solo in questo modo potremo sperimentare terapie (anche farmacologiche) più efficaci.

Per la realizzazione del Talk Show “Scienza e Musica”, si ringraziano, per il patrocinio morale:

la Provincia di Reggio Calabria; l’Ordine dei Medici di Reggio C.; la FAND; il Co.Di.Cal.

Si ringraziano altresì per il sostegno:

Santo Forti dell’azienda Attinà & Forti di Campo Calabro (RC); Centro Posturale Benefit; l’azienda

“Scalafiorita”; la televisione RTV; la Fondazione Lucianum.

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SPORTELLO DEL DIABETE: Diabaino Vip-Vip dello Stretto ONLUS FAND

Llunedi e venerdì mattina (9,00 - 12,00) e martedì pomeriggio (16,00 - 19,00) Per informa-zioni: mercoledì ore 17 -20. presso Sede Uffici: Via Aschenez 44, Tel - Fax 0965. 21516Tel. 0965. 883180. www.diabaino.org - [email protected] Presidente: dott.ssa Gabriella Violi cell. 348-3294314. Sede Legale: Via Umberto I, 100 89135 Gallico (RC)

Diabaino Vip della Piana FAND Polistena

Martedi e Giovedì ore 17,00 - 20,00 Sabato ore 9,30 - 11,30 Presidente: Ignazio Albo Cell. 3381896397 email: [email protected] Scientifico: Dott. Antonia Russo Sede Sociale: Via Filippo Turati, Polistena (RC)

Diabaino Vip FAND AcriSede Legale: Via Anna Frank n° 21 ACRI (CS) Presidente: Pasqualina Pisano cell. 3281569566 email: [email protected]

Diabelvedere FAND Belvedere Marittimo (CS)

Sede Legale: Via F. Dini Palazzo Nastri

Presidente Antonio Monetta cell. 3479797792email: [email protected]

Hipponion Diab FAND Vibo ValentiaSede Legale: Contrada S. Bruno, Melia s.n.c. - Ioppolo (VV). Presidente: Giuseppe Calogero, cell. 3389547523email: [email protected]

Coordinamento FAND CalabriaResponsabile:Dott. Marella Ferraro Via Aschenez, 44 - Reggio Calabria Tel/fax 0965/21516 - cell. 3342504917email: [email protected]

Santa Famiglia Diabaino Vip-Vip anche a CatanzaroSede legale: via Benedetto Musolino, 46 - 88100 Frazione S. Maria (CZ)Presidente: Valentina Caré - cell. 3383463686

email: [email protected]

Contributi Volontari Liberatori intestati a: Diabaino Vip-Vip dello Stretto ONLUS 1. Banco Napoli S.P.A, Via Miraglia - 89100 Reggio CalabriaIBAN IT63 D010 1016 3001 0000 0101 8652. Agenzia Postale Gallico (RC) c/c n. 22482889

Info DiabainoInfo Diabaino

Esperienze Diabaino

In occasione della 30° Giornata NazionaleFand del Diabete l’Associazione Hippo-nion Diab di Vibo Valentia, sabato 11 ot-tobre presso il centro commerciale ViboCenter, non ha perso l’opportunità cheogni anno la Fand offre a più di 100 asso-ciazioni in Italia per parlare di diabete trala gente . La Giornata Nazionale Fand delDiabete serve inoltre a tenere viva la me-moria di colui che l’ha ideata Roberto Lom-bardi , promotore della legge 115 efondatore della Fand .Per la Giornata Nazionale intitolata “Unsor….Riso per il Diabete “ l’AssociazioneHipponion Diab ha allestito uno stand conpalloncini colorati e i volontari si sono im-pegnati nella distribuzione di materiale in-formativo sul diabete e nella raccolta fondicon la vendita di sacchetti di riso . La Ca-labria è una tra le prime regioni d’Italia conun’elevata incidenza diabetica ma dove

spesso questa patologia viene banalizzata. L’ informazione e la conoscenza perciògiocano un ruolo importante nella gestionedel diabete e nella prevenzione delle com-plicanze . Inoltre in vista del costante au-

mento della malattia occorre sensibiliz-zare l’opinione pubblica e le istituzioni af-finchè il volontariato venga sempre piùconsiderato come una risorsa sociale .

Giornata Nazionale, dalla Hipponion

Diab “Un Sor..Riso per il Diabete”

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16 Diabaino News settembre - dicembre 2014

li agrumi sono molto im-portanti nella nostra ali-

mentazione ed, infatti, entrano apieno diritto nella Dieta Mediterra-nea.Ricchi di antiossidanti sono un ef-ficace presidio di protezione nellemalattie cardiovascolari e metabo-liche.Nelle diete ipocaloriche sonomolto indicati in quanto conten-gono poche calorie e hanno unalto potere saziante.Si consiglia di assumerli senza le-vare la cuticola esterna che sivede levando la buccia in quantocontiene fibre che hanno un effettomolto positivo nella regolazione in-testinale.

Recenti studi internazionali stannovalutando le proprietà terapeutichesostanze contenute negli agruminel trattamento delle neoplasie ,delle infezioni batteriche e viralicon risultati molto incoraggianti.All’aumentare del livello degli ossi-danti nelle arance, per esempio,aumentano i benefici sullo stato disalute dell’individuo.Tra queste sostanze particolarevalenza ha il β-carotene contenutonella polpa delle arance come po-tente antiossidante nei processi incui lo stress ossidativo è partico-larmente presente.Negli agrumi, in misura diversa asecondo del tipo di agrume stessosono presenti molte sostanze an-tiossidanti tra cui flavonoidi,acidifenolici .Tra I flavonoidi , nel corsodi sperimentazioni scientifiche,l’Apigenina si è dimostrata la piùefficace inducendo, nella patoge-nesi delle neoplasie pancreatiche,una morte delle cellule tumorali euna significativa riduzione della re-plicazione di queste cellule.La polpa dell’arancia , fonte impor-

Le proprietànutrizionalidegli agrumi

LA PAROLA ALL’ESPERTO

G

di Giuseppe Pipicelli

Anna Laura Badolato

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tante di vitamina C e flavonoidi, èinoltre un fattore cardiovascolareprotettivo come dimostrato in unostudio condotto su 80 soggettiadulti affetti da osteoartrite.Siccome tutti gli agrumi sono fonteimportante di vitamina C e Flavo-noidi va da sé che tale proprietà,seppur con le dovute differenze,può essere applicata a tutti gliagrumi.Gli agrumi I.G.P. Calabresi sono leclementine e il limone di Rocca Im-periale.Pur avendo in generale le caratte-ristiche e le proprietà nutrizionaliproprie degli agrumi presentano al-cune differenze che li caratteriz-zano.Limone di Rocca ImperialeIl limone è,tra gli agrumi, quello apiù basso contenuto calorico.Idealenelle diete ipocaloriche ma pocosfruttato come frutto per il suo gustofortemente acidulo mentre vienemolto consumato come bevandamolto dissetante (contiene meno di20 calorie ogni 100 gr.).ha il vantag-gio di essere disponibile tutto l’annoper i molteplici usi che se ne fannoin cucina.Il limone di Rocca Imperiale si con-traddistingue per essere molto suc-coso e la totale assenza di semi.E’molto facile da sbucciare e la buc-cia viene utilizzata per produrre es-senze per uso alimentare(limoncello) e nella preparazione disvariati tipi di dolci.Clementine di CalabriaPrive di semi e facili da sbucciarecontengono una quantità elevata disucco e polpa.La buccia, abba-stanza spessa, è utilizzata per laproduzione di olii essenziali.

Bibliografia

1. Crit Rev Food Sci Nutr. 2014;54(2):225-

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50. doi: 10.1080/10408398.2011.581400.1-An overview on chemical aspects and po-tential health benefits of limonoids and theirderivatives.Tundis R, Loizzo MR, Menichini F.a Department of Pharmacy, Health and Nu-tritional Sciences , University ofCalabria , I-87036 Rende (CS) , Italy.

2 -Plant Biotechnol J. 2014 Jan;12(1):17-27.doi: 10.1111/pbi.12112. Epub 2013 AuMetabolic engineering of β-carotene inorange fruit increases its in vivoantioxidant properties.Pons E, Alquézar B, Rodríguez A, MartorellP, Genovés S, Ramón D, Rodrigo MJ,Zacarías L, Peña L.Centro de Protección Vegetal y Biotecnolo-gía, Instituto Valenciano deInvestigaciones Agrarias (IVIA), Moncada,Spain.

3-Mol Nutr Food Res. 2013Dec;57(12):2112-27. doi:10.1002/mnfr.201300307. Epub 2013 Aug14.Flavonoid apigenin modified gene expres-sion associated with inflammation and can-cer and induced apoptosis in humanpancreatic cancer cells through inhibition ofGSK-3β/NF-κB signaling cascade.Johnson JL, de Mejia EG.Division of Nutritional Sciences, Universityof Illinois at Urbana-Champaign, IL,USA.

4- J Sci Food Agric. 2011 Sep;91(12):2132-9. doi: 10.1002/jsfa.4428. Epub 2011 MayIron deficiency enhances bioactive pheno-lics in lemon juice.Mellisho CD, González-Barrio R, Ferreres F,Ortuño MF, Conejero W, Torrecillas A,García-Mina JM, Medina S, Gil-Izquierdo A.Department of Irrigation, CEBAS-CSIC, POBox 164, E-30100 Espinardo(Murcia),Spain.

5- Nutr J. 2008 May 20;7:16. doi:10.1186/1475-2891-7-16.Phellodendron and Citrus extracts benefitcardiovascular health in osteoarthritispatients: a double-blind, placebo-controlledpilot study.Oben J, Enonchong E, Kothari S, ChamblissW, Garrison R, Dolnick D.Laboratory of Nutrition & Nutritional Bioche-mistry, Department of Biochemistry,University of Yaounde I, Cameroon. [email protected]

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Nella struttura corporea i piedi rivestonoun ruolo fondamentale,quello di sorreg-gerla e di farlo bene indipendentementedalle dimensioni umane. Si capiscebene,dunque,quanto sia importante pren-dersene cura soprattutto quando si è af-fetti da una malattia cronica come ilDiabete Mellito.Infatti Piede Diabetico è ilnome che definisce una tra le tante com-plicanze di questa malattia La ridotta sen-sibilità agli stimoli dolorosi o la cattivacircolazione, causa di un cattivo com-penso glicometabolico,possono portarealla comparsa di piccole ulcerazioni alledita o alla pianta del piede che, se non cu-rate in tempo, possono complicarsi fino arichiederne la amputazione.Ancoraoggi,purtroppo, nonostante una coscienzamedica più attenta ed i progressi tecnolo-gici,i casi di piede diabetico non sono poicosì rari.La prevenzione resta sempre la migliorearma a disposizione della persona conDiabete , piccole “buone maniere” di vitaquotidiana possono aiutare ad evitare l'in-sorgenza di questa complicanza. A questopunto mettiamo a disposizione del lettorepiccoli e semplici accorgimenti.1. Lavare quotidianamente i piedi conacqua tiepida e sapone neutro e asciu-gare delicatamente ma accuratamenteanche fra le dita dei piedi; utilizzare infineuna qualsiasi crema ammorbidente.2. Ispezionare tutti i giorni anche la piantadel piede ,se serve aiutarsi con uno spec-chio. 3. Tagliare le unghie con forbicine a puntesmusse o meglio con lime di cartone, leunghie devono essere tenute dritte4. Usare scarpe comode e morbide, con-trollare lo stato di usura anche all'interno;non indossare scarpe nuove per periodi

troppo lunghi5. Se compaiono lesioni contattare subitoil proprio Medico o il Centro diabetologicodi riferimento6. Non applicare borse di acqua calda oriscaldare i piedi appoggiandoli diretta-mente su fonti di calore.7. Non effettuare lavaggi o pediluvi troppoprolungati o con acqua troppo calda (ve-rificare la temperatura con il gomito, nonsuperiore a 37°)8. Non calzare scarpe strette, rovinate,sandali o zoccoli che possono provocarelesioni9. Non usare calze rammendate o tropporuvide10. Non camminare a piedi nudi o su su-perfici troppo calde (spiaggia, bordo dellapiscina)11. Non tagliare le unghie da solo se si haproblemi di vista12. Non usare sostanze chimiche in pre-senza di calli.Tra le complicanze che si associano aldiabete, quelle che interessano il piedefanno pagare il tributo maggiore sia per gliindividui (il 40-60% di tutte le amputazioninon traumatiche degli arti inferiori sono ef-fettuate in diabetici) sia per la società (pro-lungata ospedalizzazione, riabilitazione,necessità di assistenza domiciliare, assi-stenza sociale, perdita della capacità la-vorativa). E allora non ci resta che salvaguardare inostri piedi attraverso l’educazione delsingolo e della società e attraverso l’unicaterapia a nostra disposizione: la preven-zione.

La prevenzione del

piede diabeticoA cura di I.P. Giusy Iacopino (Equipe Diabaino)

Stili di vita

Giornata Nazionale delDiabete Fand 2014: Open Day all’AmbulatorioSociale Diabaino

L’associazione Diabaino Vip-Vip dello

Stretto affiliata FAND, Associazione

per l’aiuto alle persone con diabete,

ha aderito alla Giornata Nazionale del

Diabete FAND e mercoledì 15 Ottobre

2014 ha aperto alla cittadinanza tutta,

l’Ambulatorio Sociale sito in Via

Aschenez n. 44 Reggio Calabria.

L’Equipe diabetologica dell’Associa-

zione ( Medici,Infermieri, Dietista, Psci-

cologi e Care Giver) hanno accolto le

numerose persone interessate a un

colloquio di valutazione del rischio in-

dividuale di sviluppare il diabete, allo

screening gratuito volto alla misura-

zione della glicemia capillare e/o altri

parametri vitali e misure antropometri-

che e prevenzione delle complicanze,

fornendo informazioni sulla patologia

e indicazioni sui corretti stili di vita.

L'obiettivo di questo Open Day è stato

quello di aumentare l'attenzione sul

diabete mellito e sulle problematiche

ad esso connesse, sottolineando la

necessità di adeguate azioni di Infor-

mazione e di Prevenzione.

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20 Diabaino News settembre - dicembre 2014

RICERCA

Arriva il pancreas

artificialedi Pasquale Zumbo

Il diabete è una malattia in rapidaespansione e si prevede che, nel2030, saranno più di mezzo mi-liardo di persone ad avere questoscomodo compagno di vita. Uncompagno che crea problemi nonsolo allo stato di salute del pazientema anche alla quotidianità. La ge-stione dei livelli di glicemia è infattiil problema principale. Per rispondere a questo problema,l'Università di Padova sta speri-mentando il pancreas artificiale.Non si tratta di un organo mecca-nico ma bensì di un sistema a cir-cuito chiuso, una specie dismartphone che gestisce l'algo-ritmo di controllo, un sensore per ilmonitoraggio continuo del glucosio(Cgm) collegato a un'interfacciapersonalizzata che consente di vi-sualizzare le letture Cgm e le dosidi insulina fornite per via sottocuta-nea da una pompa di infusione.Questi tre strumenti sono collegatitra loro con tecnologia wireless esostituiscono le funzioni del pan-creas perché forniscono autonoma-mente l’insulina necessariautilizzando i dati in tempo reale.Un cambiamento radicale nella ge-stione del diabete che permette-rebbe ai pazienti di vivere una vitasenza la preoccupazione di doversi

iniettarel ' i n s u -lina ocontrol-lare lapropriadieta.A b -b i a m opar latoc o nE m a -nuela Bertaggia, paziente che statestando il prototipo di pancreas ar-tificiale.«Inizialmente ho fatto due "trial" didue giorni ciascuno in un albergo,seguita da un equipe di medici - haspiegato -. Quindi, da settembre,abbiamo iniziato a provarlo a casa.Per i primi tempi solo con il sen-sore, poi per due mesi con il pan-creas artificiale attivo solo di notte,in "goes loop"». Gli esiti per questoprimo step, sono stati lusinghieri.«Tutti noi pazienti siamo molto sod-disfatti dei risultati della sperimen-tazione notturna - affermasoddisfatta Emanuela -: la mattina,infatti, i valori rientravano perfetta-mente nel target». Successivamente, è arrivata laprova più difficile, ovvero la speri-mentazione diurna. «Di giorno qual-

che abbiamo avuto qualche diffi-coltà ma è normale - prosegue -.Nell'arco della giornata si incon-trano maggiori problemi per viadegli stili di vita diversi che ognunodi noi ha. Per risolverli si dovrà arri-vare alla personalizzazione delpancreas artificiale».Dopo un mese di pausa, i test ri-prenderanno a metà gennaio conl'ausilio di software aggiornati. Esebbene la sperimentazione sia an-cora all'inizio ma i medici sonomolto ottimisti. «È ancora troppopresto per avere la versione defini-tiva - conclude Emanuela Bertaggia- ma come ha confermato la dr.ssaDaniela Bruttomesso (capo delTeam di sperimentazione), se arri-vasse l'insulina rapida il pancreasartificiale sarebbe già pronto».

Università di Padova (foto Wikipedia)

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settembre - dicembre 2014 Diabaino News 21

Giovedì 9 ottobre sulla rivista scien-tifica Cell alcuni ricercatori dell’uni-versità di Harvard hanno pubblicatoun articolo in cui spiegano i pro-gressi compiuti in una ricerca chepotrebbe portare a una cura per ildiabete di tipo 1. I ricercatori hannoraccontato di aver trovato un modoefficace per produrre milioni e mi-lioni di cellule che se trapiantate inun malato di diabete gli potrebberorisparmiare le iniezioni di insulinache è costretto a compiere diversevolte al giorno.La sperimentazione fino ad ora haavuto successo sui topi, mentresono ancora in corsi i test sui pri-mati non umani. «Ci manca un ul-timo passo pre-clinico per arrivareal traguardo» ha spiegato DougMelton, uno dei ricercatori che stu-dia il diabete da 23 anni (ai suoi duefigli, Sam ed Emma, è stato diagno-sticato un diabete di tipo 1). I ricer-catori sperano che arrivino nuovifondi per la ricerca, in modo da ri-solvere uno dei più grossi problemiche potrebbero dover affrontareora: trovare un modo affinché l’or-ganismo che riceve il trapianto dinuove cellule non le rigetti, ha rac-contato il Washington Post.Il diabete di tipo 1 è una malattia

che colpisce in media dieci personeogni 100 mila ogni anno (negli StatiUniti, ad esempio, si calcola che nesiano affette circa 3 milioni di per-sone). Chi è affetto da questo tipodi diabete non riesce a produrre in-sulina, un ormone che serve a re-golare la quantità di glucosio nelsangue. Se nel corso del tempo il li-vello di glucosio non viene tenutosotto controllo, il malato può subireseri danni agli organi interni. I malatidi diabete possono rimediare inparte a questa mancanza iniettan-dosi dosi di insulina: questo si-stema, tuttavia, non è efficacecome la produzione naturale di in-sulina e può portare sul lungo pe-riodo a danni come come la cecità,

l’insufficienza renale o l’amputa-zione degli arti inferiori..La nuova cura che stanno speri-mentando gli scienziati di Harvardsi basa sulle cellule staminali, utiliz-zate per creare grosse quantità dicellule produttrici di insulina da tra-piantare nel pancreas dei malati.Un sistema simile era già stato spe-rimentato utilizzando le cellule pro-duttrici di insulina di persone morte.Si trattava però di un procedimentomolto complicato, tanto che si cal-cola sia stato utilizzato in tutto ilmondo soltanto da un migliaio dipersone.

(Tratto da: http://www.ilpost.it)

Siamo vicini a una cura

per il diabete di tipo 1?

RICERCA

Alcuni ricercatori di Harvard sono riusciti a tro-

vare un metodo per creare milioni di cellule che

producono insulina: potrebbe essere la cura per

milioni di diabetici in tutto il mondo

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22 Diabaino News settembre - dicembre 2014

Primavera del 1962 (il 5 agosto sa-rebbe morta Marilyn Monroe, 11 ottobresi sarebbe aperto il Concilio Vaticano IIdi Papa Giovanni, il 15 ottobre sarebbescoppiata la crisi dei missili di Cuba),secondo anno di Liceo Scientifico, il lu-nedì era un giorno solitamente leggero:due ore di Lettere, una di EducazioneFisica, intervallo, un’ora di Religione (seera previsto compito in classe di Italianola domenica precedente era salva, eralibera da preparazione a casa). Tuttofila liscio fino all’ora di Educazione Fi-sica, entro nello spogliatoio e vedo ilCapoclasse che si sta spogliando recli-nato sulla panchina in posizione tale dasuggerirmi di dargli una pedata sul se-dere, pedata amichevole, Giorgio Alpio-vezza il Capoclasse si gira e mi guardadi sottecchi ma non reagisce; di lì apoco sono io reclinato sulla panchinamentre mi sto spogliando e con la codadell’occhio vedo Giorgio Alpiovezza chesi avvicina e mi rifila un calcio nel se-dere, calcio amichevole, ma vedendolocerco di difendermi con una mano cheviene colpita dal suo piede: pari siamo.Però la mia mano mi duole, penso chedi lì a poco mi passerà ma non saràcosì, il dolore non passa, il quarto ditodella mano sinistra si gonfia, ora di gin-nastica passiva e poi l’intervallo. Ri-mango in classe a guardare il mio ditodolente, terzo banco a sinistra quartierecentrale, quindi proprio nel centro del-l’aula, due miei compagni Iussi e Musso(detti alfabeticamente i due SS) si dilet-

tano da alcune settimane atirarsi violentemente il can-cellino dalla lavagna alfondo dell’aula, io sono inmezzo al centro e dopo al-cuni scambi tipo lanciatoreda baseball uno di loro conocchiuta precisione mi col-

pisce gli occhiali e rompe una lente (al-lora di vetro) senza però conseguenzefisiche, scuse immediate di riparazione.Inizia l’ora di Religione e il mio compa-gno di banco segnala al sacerdote in-segnante lo stato del mio dito,ambulatorio del medico che al mo-mento non è presente, invio alla vicinaclinica San Siro ove trovo un medicoLeone Beltramini che mi aveva inges-sato il polso fratturato poco tempoprima, radiografia, conferma di piccolafrattura del dito, ingessatura per 30giorni (praticamente un guanto ges-sato) e l’infermiera mi comunica di at-tendere poiché verrà il Preside aprendermi e ad accompagnarmi acasa…capperi…Il Preside dopo qual-che minuto di viaggio mi chiede di rac-contare la successione degli eventi…qui qualcuno ha parlato, penso…rac-conto con assoluta sincerità l’accadutoe in prossimità di casa mia il Preside miconforta e mi prega di confortare anchei miei genitori…tutto sembra concluso.Martedì poco prima dell’intervallo, a di-stanza di 24 ore dagli accadimenti, an-cora in una bella giornata di sole comeil lunedì precedente, giunge il Presidein classe, tutti sull’attenti e poi prendela parola nel silenzio più assoluto: ”Ierisi sono verificati fatti molto gravi, duevostri compagni si sono scambiati calcicon esito di frattura di un dito e altri duedurante un gioco non consentito hannorotto gli occhiali al loro compagno conil dito fratturato, quindi tutti gli studenti

coinvolti sono sospesi per tre giornidalle lezioni” il silenzio si fece più pro-fondo per alcuni secondi, poi si alzòGiorgio Alpiovezza il Capoclasse: “Si-gnor Preside lei ha ragione, Iussi eMusso meritano la sospensione perchésono giorni e giorni che diciamo loro dievitare questo lancio del cancellino, maBarantani non merita la sospensione…è vero mi ha dato un calcio ma un cal-cio di “amicizia”…anche io gli ho datoun calcio di “amicizia” ma io gli ho rottoun dito e poi…io sono il Capoclasse…e quindi merito la sospensione…” Il si-lenzio si fece ancora più alto…il Presideascoltò e non riuscì a dire nulla…si alzòe uscì. Il giorno dopo entrammo tutti re-golarmente a scuola, il Preside nonaveva scritto nulla sul registro di classené comunicazione alcuna giunse ai no-stri genitori… Giorgio Alpiovezza eraentrato in classe all’età di 16 anni e neera uscito adulto…un uomo….la scuolaaveva svolto il suo ruolo…era entratanella vita. Giorgio Alpiovezza alla finedell’anno scolastico cambiò scuola permotivo di famiglia, lo rividi nell’estate,venne a casa mia per raccogliere i vec-chi libri di testo da vendere poi al mer-catino dei libri usati…glieli cedetti senzachiedere nulla…mi auguro che nellavita poi abbia consolidato la responsa-bilità che mostrò in quell’occasione…ilPreside mi incontrò più volte negli annisuccessivi, mi aveva scelto come suoreferente per le gare sportive studente-sche a cui partecipavo e desideravache lo informassi sulla riuscita deglieventi sportivi…non mi permisi certomai di rievocare l’episodio ma sicura-mente lo ricordava bene e la dignità delnostro capoclasse lo aveva colpito ecommosso…che capoclasse…diclasse…e che classe!!

Eros Barantani

Un Capoclasse… di classe… e

che classe! Quando la scuola

entra nella vita

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settembre - dicembre 2014 Diabaino News 23

News dal MondoL'insulina ha un effetto positivosul cervello

L’insulina è l’ormone fondamentale per con-

trollare il nostro metabolismo, in particolare

quello del glucosio. E’ prodotta dal pancreas

in risposta a quando mangiamo e permette

di smaltire il glucosio facendolo entrare nei

vari organi, soprattutto i muscoli, per per-

mettergli di avere sufficiente energia per far

muovere il nostro corpo. Si è sempre pen-

sato che il cervello (il nostro organo princi-

pale) fosse capace di prendere il glucosio

dal sangue anche senza l’insulina, purché

ci sia abbastanza disponibilità. In questa

serie di esperimenti i ricercatori hanno in-

vece somministrato insulina per via nasale (in pratica l’hanno fatta “sniffare”) scoprendo con

sorpresa che questa insulina non serviva ad aumentare il glucosio che entra nel cervello, ma

di nuovo aiutava ad aumentare il glucosio che entra nei muscoli. L’aumento dell’insulina nel

cervello, infatti, aveva attivato alcune aree cerebrali collegate per mezzo di nervi (sistema pa-

rasimpatico) ai muscoli che aumentavano la propria capacità di immagazzinare glucosio.

Anche se la via maestra di somministrazione dell’insulina resta l’iniezione sottocute, non è

detto che questa via non possa essere esplorata.

Fonte: www.diabetericerca.org/la-ricerca/ultime-notizie/item/sniff.html?category_id=29

Ricerca

Scienziati trasformano

cellule intestino in cellule

che producono insulinaNelle persone che soffrono di diabete di tipo 1, le cel-lule del corpo che producono naturalmente insulinavengono distrutte dal sistema immunitario. Molti ricer-catori stanno dunque tentando di ricostruire le cellulepancreatiche in laboratorio, a partire da cellule stami-nali, ma le cellule così ottenute non hanno spesso tuttele funzioni di quelle che si cerca di sostituire. Ora unlavoro pubblicato su Nature Communications rivelache potrebbe esserci un'altra via, grazie alla modifica-zione genetica.I ricercatori sono riusciti a riconvertire cellule dell’inte-stino umano in cellule in grado di produrre insulina,semplicemende spegnendo la funzione di un gene giànoto per la produzione di questo tipo di cellule. Disat-tivando il gene FOXO1, i ricercatori sono riusciti a in-segnare alle cellule intestinali umane a produrreinsulina come risposta alle mutate circostanze fisiolo-giche. Gli autori hanno prima di tutto creato un modellodi tessuto dell'intestino umano con cellule staminaliumane pluripotenti. Grazie all'ingegneria genetica,hanno poi disattivato tutti i FOXO1 operanti all'internodelle cellule intestinali. Dopo sette giorni alcune dellecellule hanno iniziato a rilasciare insulina e, fatto diestrema importanza, solo in risposta al glucosio. laprossima tappa potrebbe essere trovare un farmacoche possa spegnere FOXO1 nelle cellule gastrointe-stinali dei pazienti diabetici per far loro produrre insu-lina.

fonte: www.diabetericerca.org/la-ricerca/ultime-

notizie/item/accili.html?category_id=29

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sociale, delle associazioni di promozione sociale, delle associazioni e fondazioni”

Grazie dalle api operaie della Diabaino Vip-Vip dello Stretto

P.S.: Nella speranza che la burocrazia non vada a rilento, quando saremo informati

dagli organi preposti dell’entità globale delle risorse raccolte, sarà nostra cura dare

notizia sul loro impiego

RICORDATI DI TE!RICORDATI DI TE!