di Segnali di ripresa per l’economia Ora avanti con le riforme · nov. 2014 nov. 2013 Tasso di...

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Nel terzo trimestre del 2014 si estende a tutte le regioni la tendenza all’indebolimento della congiuntura rispetto a giugno. Il Nord Ovest è l’unica area che mantiene una crescita moderata. Il calo nel Nord Est è però assai modesto, mentre il Centro registra il peggioramento più contenuto rispetto al dato di giugno. Il Sud, l’area del paese in maggiore difficoltà, mostra un deterioramento analogo a quello delle regioni settentrionali. Calo del petrolio e svalutazione dell’euro possono favorire la ripresa Segnali di ripresa per l’economia Ora avanti con le riforme Il 2015 si apre con attese di cresci- ta moderatamente positive. L’atti- vità economica negli Stati Uniti acce- lera e le nostre stime prevedono per l’Europa una crescita del Pil dell’1 per cento, mentre per l’Italia le previsioni sono più contenute. Nel complesso vi sono comunque tante novità positive che, combinate insieme, possono in- nescare un significativo miglioramen- to della fiducia delle imprese e delle famiglie in Europa. Diversi elementi favoriscono la ripresa del nostro paese. Quest’anno l’econo- mia dovrebbe essere sostenuta da fat- tori interni, legati alla politica econo- mica del governo, ma anche da fattori esterni: crollo del prezzo del petrolio, calo dell’euro nei confronti del dollaro, provviste di liquidità vincolate (pro- gramma Tltro) e “quantitative easing” da parte della Banca centrale europea. La legge di Stabilità varata a fine anno dovrebbe avere un effetto espansi- vo grazie alle consistenti misure che avranno effetto sull’offerta, miglioran- do le condizioni del mercato del lavo- ro: il taglio dell’Irap, la decontribuzio- ne degli oneri sociali, lo stanziamento di fondi per gli ammortizzatori sociali. Altrettanto significative le misure che agiranno sul fronte della domanda, in particolare il bonus Irpef di 80 euro e l’anticipo del Tfr in busta paga, che dovrebbero sostenere i consumi delle famiglie. L’effetto della manovra sulla fiducia d’imprese e famiglie potrà es- sere più rilevante se le misure adotta- te saranno percepite come durature, e se verranno completate e attuate le riforme strutturali già avviate (mer- cato del lavoro, pubblica ammini- strazione, sistema fiscale e giustizia). Restano però sullo sfondo alcuni ele- menti d’instabilità. IL PAESE E LE REGIONI Pil in crescita di mezzo punto grazie alla congiuntura estera e a misure di sviluppo 5 EDITORIALE L'ITALIA IN SINTESI set. 2014 /giu. 2014 set. 2014 /set. 2013 Pil -0,1 % -0,5 % Investimenti fissi lordi -1,0 % -3,1 % Consumi privati 0,1 % 0,4 % Esportazioni 0,2 % 1,3 % Importazioni -0,3 % -0,7 % Dati mensili var. mese var. anno Inflazione dicembre 0,0 % 0,0 % Prod. industriale novembre 0,3 % -1,8 % nov. 2014 nov. 2013 Tasso di disoccupazione 13,4 % 12,5 % ANDAMENTO DEL PIL Nel terzo trimestre 2014 il Pil cala dello 0,1 per cento rispetto a giugno e dello 0,5 sull’anno. La variazione acquisita per il 2014 è quindi pari a -0,4. Continua la discesa degli investimenti (-1 per cento sul trimestre, -3,1 sull’anno), mentre i consumi delle famiglie mostrano una certa vitalità (+0,1 per cento sul trimestre, +0,4 sull’anno). Dopo la lieve contrazione regi- strata nel settembre scorso, la variazione del Pil dovrebbe risultare pari a zero a dicembre, mentre il calo della produzione industriale dovreb- be essere dimezzato (-0,5), rispetto al -1 per cento riscontrato a settembre. L’attività industriale resta comunque debole, a causa delle tensioni geo- politiche e del rallentamento delle economie emergenti. Il forte calo del prezzo del petrolio e il deprezzamen- 5 to dell’euro dovrebbero però avere effetti benefici già dal primo trime- stre 2015, sostenendo i consumi, le esportazioni e gli investimenti. A livello regionale, gli ultimi indicato- ri UniCredit–RegiosS sono relativi al terzo trimestre 2014, e quindi rifletto- no ancora un peggioramento dell’at- tività rispetto a giugno. Nel Nord Ovest la Lombardia, la più dinami- ca, resta in terreno positivo, mentre Liguria e Valle d’Aosta mostrano un Gli indicatori UniCredit-RegiosS misurano il tasso di variazione mensile tendenziale dell’attività economica delle regioni. Sono costruiti sulla base di dati pubblici relativi a Pil, imprese (settore agricolo escluso), mercato del lavoro, commercio estero e consumi. Pubblicati con largo anticipo rispetto alle statistiche ufficiali, essi colgono più tempestivamente le tendenze dell’economia. lieve calo e il Piemonte passa in terri- torio negativo, subendo la variazione più forte a livello nazionale. Nel Nord Est, Trentino Alto Adige ed Emilia Romagna presentano una dinami- ca positiva; il Friuli Venezia Giulia è stabile, mentre il Veneto è secondo solo al Piemonte per intensità della contrazione. Al Centro il Lazio registra un tasso di variazione nullo ma la congiuntura è meno favorevole per le altre regioni, con un calo più contenuto per la To- scana e più serio per l’Umbria. Al Sud sono meno indebolite le eco- nomie di Calabria, Puglia, Sicilia e Campania; il Molise è in linea con la media dell’area, mentre Abruzzo e Sardegna si mostrano più fragili. Le maggiori difficoltà le sperimenta la Basilicata. IL PUNTO SULLE REGIONI Abruzzo -1,63 Basilicata -2,00 Calabria -0,79 Campania -1,13 Emilia Romagna 0,03 Friuli V.G. -0,01 Lazio -0,01 Liguria -0,20 Lombardia 0,31 Marche -0,83 Molise -1,21 Piemonte -0,33 Puglia -1,04 Sardegna -1,62 Sicilia -1,08 Toscana -0,63 Trentino A.A. 0,18 Umbria -1,58 Valle d'Aosta -0,22 Veneto -0,28 VARIAZIONE % SET. 2013 / SET. 2014 LEGENDA IN CRESCITA (>1%) TENUTA (da 0% a 1%) INCERTEZZA ( da -1% a 0%) IN DIFFICOLTÀ (da -2% a -1% ) IN GRAVE DIFFICOLTÀ (< -2%) J Direttore Generale di Roberto Nicastro FONTE: ISTAT N.13 - FEBBRAIO 2015 CHIUSO IN REDAZIONE IL 5 FEBBRAIO 2015 PER LE SCHEDE DI TUTTE LE REGIONI: WWW.SUPERINDICE.UNICREDIT.IT 3 continua a pagina 4 > 1 0,8 0,6 0,4 0,2 0 -0,2 -0,4 -0,6 -0,8 -1 II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III 2010 2011 2012 2013 2014 - 0,1

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Page 1: di Segnali di ripresa per l’economia Ora avanti con le riforme · nov. 2014 nov. 2013 Tasso di disoccupazione 13,4 % 12,5 % ANDAMENTO DEL PIL Nel terzo trimestre 2014 il Pil cala

Nel terzo trimestre del 2014 si estende a tutte le regioni la tendenza all’indebolimento della congiuntura rispetto a giugno. Il Nord Ovest è l’unica area che mantiene una crescita moderata. Il calo nel Nord Est è però assai modesto, mentre il Centro registra il peggioramento più contenuto rispetto al dato di giugno. Il Sud, l’area del paese in maggiore difficoltà, mostra un deterioramento analogo a quello delle regioni settentrionali.

Calo del petrolioe svalutazione dell’europossono favorire la ripresa

Segnali di ripresaper l’economia Ora avanti con le riforme

Il 2015 si apre con attese di cresci-ta moderatamente positive. L’atti-

vità economica negli Stati Uniti acce-lera e le nostre stime prevedono per l’Europa una crescita del Pil dell’1 per cento, mentre per l’Italia le previsioni

sono più contenute. Nel complesso vi sono comunque tante novità positive che, combinate insieme, possono in-nescare un significativo miglioramen-to della fiducia delle imprese e delle famiglie in Europa.Diversi elementi favoriscono la ripresa del nostro paese. Quest’anno l’econo-mia dovrebbe essere sostenuta da fat-tori interni, legati alla politica econo-mica del governo, ma anche da fattori esterni: crollo del prezzo del petrolio, calo dell’euro nei confronti del dollaro, provviste di liquidità vincolate (pro-gramma Tltro) e “quantitative easing”

da parte della Banca centrale europea. La legge di Stabilità varata a fine anno dovrebbe avere un effetto espansi-vo grazie alle consistenti misure che avranno effetto sull’offerta, miglioran-do le condizioni del mercato del lavo-ro: il taglio dell’Irap, la decontribuzio-ne degli oneri sociali, lo stanziamento di fondi per gli ammortizzatori sociali. Altrettanto significative le misure che agiranno sul fronte della domanda, in particolare il bonus Irpef di 80 euro e l’anticipo del Tfr in busta paga, che dovrebbero sostenere i consumi delle famiglie. L’effetto della manovra sulla fiducia d’imprese e famiglie potrà es-sere più rilevante se le misure adotta-te saranno percepite come durature, e se verranno completate e attuate le riforme strutturali già avviate (mer-cato del lavoro, pubblica ammini-strazione, sistema fiscale e giustizia). Restano però sullo sfondo alcuni ele-menti d’instabilità.

IL PAESE E LE REGIONI

Pil in crescita di mezzo puntograzie alla congiunturaestera e a misure di sviluppo

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EDITORIALE

L'ITALIA IN SINTESIset. 2014

/giu. 2014set. 2014

/set. 2013

Pil -0,1 % -0,5 %

Investimenti fissi lordi

-1,0 % -3,1 %

Consumi privati 0,1 % 0,4 %

Esportazioni 0,2 % 1,3 %

Importazioni -0,3 % -0,7 %

Dati mensili var. mese var. anno

Inflazione dicembre

0,0 % 0,0 %

Prod. industrialenovembre

0,3 % -1,8 %

nov. 2014 nov. 2013

Tasso di disoccupazione

13,4 % 12,5 %

ANDAMENTO DEL PIL

Nel terzo trimestre 2014 il Pil cala dello 0,1 per cento rispetto a giugno e dello 0,5 sull’anno. La variazione acquisita per il 2014 è quindi pari a -0,4. Continua la discesa degli investimenti (-1 per cento sul trimestre, -3,1 sull’anno), mentre i consumi delle famiglie mostrano una certa vitalità (+0,1 per cento sul trimestre, +0,4 sull’anno).

Dopo la lieve contrazione regi-strata nel settembre scorso, la

variazione del Pil dovrebbe risultare pari a zero a dicembre, mentre il calo della produzione industriale dovreb-be essere dimezzato (-0,5), rispetto al -1 per cento riscontrato a settembre. L’attività industriale resta comunque debole, a causa delle tensioni geo-politiche e del rallentamento delle economie emergenti. Il forte calo del prezzo del petrolio e il deprezzamen-

5 to dell’euro dovrebbero però avere effetti benefici già dal primo trime-stre 2015, sostenendo i consumi, le esportazioni e gli investimenti.A livello regionale, gli ultimi indicato-ri UniCredit–RegiosS sono relativi al terzo trimestre 2014, e quindi rifletto-no ancora un peggioramento dell’at-tività rispetto a giugno. Nel Nord Ovest la Lombardia, la più dinami-ca, resta in terreno positivo, mentre Liguria e Valle d’Aosta mostrano un

Gli indicatori UniCredit-RegiosS misurano il tasso di variazione mensile tendenziale dell’attività economica delle regioni. Sono costruiti sulla base di dati pubblici relativi a Pil, imprese (settore agricolo escluso), mercato del lavoro, commercio estero e consumi. Pubblicati con largo anticipo rispetto alle statistiche ufficiali, essi colgono più tempestivamente le tendenze dell’economia.

lieve calo e il Piemonte passa in terri-torio negativo, subendo la variazione più forte a livello nazionale. Nel Nord Est, Trentino Alto Adige ed Emilia Romagna presentano una dinami-ca positiva; il Friuli Venezia Giulia è stabile, mentre il Veneto è secondo solo al Piemonte per intensità della contrazione. Al Centro il Lazio registra un tasso di variazione nullo ma la congiuntura è meno favorevole per le altre regioni, con un calo più contenuto per la To-scana e più serio per l’Umbria. Al Sud sono meno indebolite le eco-nomie di Calabria, Puglia, Sicilia e Campania; il Molise è in linea con la media dell’area, mentre Abruzzo e Sardegna si mostrano più fragili. Le maggiori difficoltà le sperimenta la Basilicata.

IL PUNTO SULLE REGIONI

Abruzzo -1,63Basilicata -2,00Calabria -0,79Campania -1,13Emilia Romagna 0,03Friuli V.G. -0,01Lazio -0,01Liguria -0,20Lombardia 0,31Marche -0,83Molise -1,21Piemonte -0,33Puglia -1,04Sardegna -1,62Sicilia -1,08Toscana -0,63Trentino A.A. 0,18Umbria -1,58Valle d'Aosta -0,22Veneto -0,28

VARIAZIONE % SET. 2013 / SET. 2014

LEGENDA

IN CRESCITA (>1%) TENUTA (da 0% a 1%)

INCERTEZZA ( da -1% a 0%)IN DIFFICOLTÀ (da -2% a -1% )IN GRAVE DIFFICOLTÀ (< -2%)

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Direttore Generale

di Roberto Nicastro

FONTE: ISTAT

N.13 - FEBBRAIO 2015CHIUSO IN REDAZIONE IL 5 FEBBRAIO 2015

PER LE SCHEDE DI TUTTE LE REGIONI: WWW.SUPERINDICE.UNICREDIT.IT3continua a pagina 4

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CONGIUNTURA DELLE IMPRESE variazione nov. 14/ott. 14

variazione nov. 14/nov. 13

Fatturato -0,6% -1,6%

Fatturato estero 0,6% 1,0,%

Ordini -1,1% -4,1%

Ordini interni -3,9% -9,2%

Ordini estero 2,9% 3,5%

IMPRESE E SISTEMA FINANZIARIO variazione nov. 14/ott. 14

variazione nov. 14/nov. 13

Prestiti lordi (dato a novembre 2014, € 910,4 mld)

-0,2% -0,2%

Prestiti vivi (1)

(dato a novembre 2014, € 763,9 mld) -0,9% -3,4 %

Prestiti vivi per imprese < 20 addetti (1)

(dato a ottobre 2014, € 143,9 mld) -0,9% -4,6%

Sofferenze (dato a novembre 2014, € 144,8 mld)

1,1% 24,7%

Il peggio sembra ormai alle nostre spalleLe difficoltà restanoma a novembrecresce la produzione

I dati degli ultimi due mesi del 2014 confermano le difficoltà

delle imprese, ma fanno intravvedere qualche spiraglio di luce. A gennaio l’indice degli acquisti dei manager delle Pmi industriali è risalito a quo-ta 49,9 avvicinandosi alla soglia di 50 che divide l'espansione dalla reces-sione. Questo fa ben sperare, anche se a novembre il fatturato è diminu-ito dello 0,6 per cento su ottobre e dell’1,5 sull’anno, mentre gli ordini

Vanno i beni strumentaliquelli intermedi e di consumoSolo l’energia cala ancora

LA SITUAZIONE

Il settore agroalimentare reggegrazie all’export ma potrebbemigliorare rafforzando dimensionidelle imprese e filiera logistica

Il rimborso dei debiti dellapubblica amministrazione restasotto le aspettative, nonostantelo sblocco di una nuova tranche

Imprese

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IL SUPERINDICE

sono scesi rispettivamente dell’1,1 e del 4,1 sull’anno.Il peggio sembra comunque essere alla spalle. A novembre la produ-zione industriale è aumentata dello 0,3 per cento rispetto a ottobre, gra-zie alla crescita di beni di consumo (+1,8), beni strumentali (+0,2) e beni intermedi (+0,8), con solo l’energia in calo (-1,5). Sull’industria grava però il ritardo nei pagamenti dei debiti della pubblica amministrazione che restano sotto le aspettative, nonostante il via del governo al rimborso di un’ulteriore tranche di rimborsi.La ripresa è comunque attesa da tutti i centri di previsione per l’inizio del

2015, grazie alla domanda estera, spinta dalla caduta del prezzo del pe-trolio e dall’indebolimento dell’euro. Già nei primi undici mesi del 2014 il valore delle esportazioni è cresciuto dell’1,6 per cento. Molti settori hanno retto alla recessione grazie all’export, come l’agroalimentare: un settore co-nosciuto in tutto il mondo per quali-tà delle materie prime e capacità di trasformarle in prodotti d’eccellenza. Con un valore di circa 120 miliardi,

l’agroalimentare costituisce l’8,7 per cento del Pil, che diventa il 14 per cento considerando anche l’indotto.Negli ultimi anni la contrazione dei consumi interni ha determinato un calo della produzione, compensato dalla crescita delle esportazioni. La propensione all’export dell’agroa-limentare italiano è però inferiore a quella dei principali competitori europei: il 21 per cento, a fronte del 23 per cento della Spagna, del 25 per cento della Francia, e del 31 della Germania. Per migliorare i risultati sarebbe necessario favorire la cre-scita dimensionale delle imprese e la creazione di centri logistici capaci di rafforzare l’intera filiera.

I NUMERI

L’obbligo di utilizzare la fatturazio-ne elettronica nei confronti della

pubblica amministrazione sta creando grandi difficoltà alle aziende, soprat-tutto alle piccole e micro-imprese. Il modello digitale adottato dal governo è infatti estremamente complesso e le società che non hanno una struttura informatica propria sono costrette a rivolgersi all’esterno, con un notevole aggravio dei costi di fatturazione. Per sostenere le aziende e contribuire alla

d’incasso. UniCredit contribuisce così ad una riforma che, entrata in vigore il 6 giugno scorso per ministeri, agenzie fiscali ed enti nazionali di previdenza e assistenza sociale, sarà estesa a tut-te le altre amministrazioni pubbliche il 31 marzo prossimo. La riforma sarà comunque di beneficio all’intero siste-ma economico, perché la fatturazione elettronica s’imporrà anche nelle tran-sazioni tra imprese, riducendo i costi d’emissione delle fatture (stampa, carta

Un servizio UniCredit aiuta le aziende a superare le difficoltàFATTURAZIONE ELETTRONICA

digitalizzazione del paese, UniCredit mette a disposizione delle aziende clienti il servizio di fatturazione elet-tronica “InvoiceComm Document Exchange”, che tramite il portale di ho-me-banking consente di creare ed in-viare le fatture alle amministrazioni, ga-rantendone la conservazione a norma di legge. Il servizio comprende sistemi di anticipo fattura, sostenendo la fase di riconciliazione e pagamento, in modo che le aziende non perdano alcun ciclo

(1) Imprese e famiglie produttrici, al netto di sofferenze e pronti contro termine attivi

e spedizione), gli errori, i contenziosi e quindi i tempi d’incasso, accrescendo la tracciabilità e la trasparenza delle transazioni, azzerando l’impatto am-bientale. Le aziende si stanno adeguan-do alla nuova normativa con qualche difficoltà, causata dalla complessità del sistema informatico adottato. Difficoltà che hanno pesato ancor più sulle picco-le e medie imprese, le cui strutture am-ministrative sono in gran parte impre-parate ad affrontare il nuovo contesto.

FONTE: ISTAT, BANCA D’ITALIAPER MAGGIORI DETTAGLI: WWW.SUPERINDICE.UNICREDIT.IT/IMPRESE

Per maggiori dettagli www.superindice.unicredit.it/imprese

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BANK LENDING SURVEY GENNAIO 2015

NOTA: I valori sono espressi in indice di diffusione: 1= notevole espansione, 0,5= moderata espansione, 0= sostanziale stabilità, -0,5= moderata contrazione, -1= notevole contrazione

Andamento della domanda di credito per le Pmi Andamento della domanda di credito per il Corporate

Andamento della domanda di credito per i seguenti fattori:

Ristrutturazione del debito

Scorte e capitale circolante

Investimenti fissi

Fusioni, acquisizioni,

ristrutturazioni societarie

+ +

0 0

- -

-

-

-0,06

0,06 0,00

0,000,06

0,06

FONTE: BCE - GENNAIO 2015

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IL SUPERINDICE

Prima di affrontare nuovespese, le famiglie tendono apagare i debiti e ricostituirei risparmi intaccati dalla crisi

La prudenza è dettata anchedall’incertezza per il lavoro: ladisoccupazione cala di mezzopunto, ma resta al 12,9 per cento

Famiglie

CONGIUNTURA DELLE FAMIGLIE variazione set. 14/giu. 14

variazione set. 14/set. 13

Spesa delle famiglie (1) 0,0% 0,4%

Reddito disponibile 1,8% 1,4%

Potere di acquisto 1,9% 1,5%

FAMIGLIE E SISTEMA FINANZIARIO variazione nov. 14/ott. 14

variazione nov. 14/nov. 13

Prestiti alle famiglie (1)

(dato a novembre 2014, € 503,5 mld)-0,0% -0,7%

di cui mutui -0,2% -0,5%

di cui credito al consumo -0,1% -1,9%

Sofferenze (dato a novembre 2014, € 49,3 mld)

0,6% 7,5%

Depositi

(dato a novembre 2014, € 897,7 mld) 0,6% 3,0%

Torna a crescere la fiducia delle famiglieAumentano il redditoe il potere d’acquistoma non i consumi finali

A gennaio l’indicatore di fiducia delle famiglie è tornato ai livelli

più alti degli ultimi sei mesi, toccan-do quota 104 (era 99,9 a dicembre), con incrementi in tutte le compo-nenti: situazione personale, presente e futura. Il dato può sorprendere, ma riflette il miglioramento verificatosi negli ultimi mesi. Dopo la variazio-ne negativa registrata nel secondo trimestre 2014, nel terzo il reddito disponibile delle famiglie è infatti

to “Voucher Mutuo”, un servizio teso a favorire le famiglie che intendono acquistare una casa, aiutandole a conoscere l’importo ottenibile grazie al mutuo, anche prima di aver scelto l’immobile da comprare.Il cliente riceve una “lettera di concedibilità”, in cui viene indica-to il finanziamento che la banca è disposta ad erogare, sulla base della valutazione della capacità

Ridottissima l’inflazioneche a dicembre è paria zero punti percentuali

LA SITUAZIONE

I NUMERI

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tornato a crescere, con un aumento dell’1,8 per cento sul periodo prece-dente, e dell’1,4 sull’anno. L’inflazio-ne è stata ridottissima, ed anzi pari a zero a dicembre, e quindi il potere d’acquisto delle famiglie è tornato a crescere, segnando +1,9 per cento rispetto a settembre, e +1,5 per cento sull’anno.Il reddito disponibile e il potere d’ac-quisto hanno inoltre tratto vantaggio dall’erogazione del bonus mensile di 80 euro, deciso a maggio dal governo. Questa misura non sembra però ave-re ancora effetto sui consumi, visto che la spesa delle famiglie per consu-mi finali, in valori correnti, è rimasta invariata nel terzo trimestre rispetto

al secondo, mostrando un aumento limitato allo 0,4 per cento rispetto al settembre 2013.E’ aumentata invece la propensione al risparmio, che ha raggiunto il 10,8 per cento: 1,6 punti in più sul trime-stre precedente e 0,9 sull’anno. Prima di affrontare nuove spese, le famiglie tendono a rimborsare i debiti e rico-stituire i risparmi intaccati durante la crisi. L’incertezza del futuro consiglia dunque prudenza, anche per via della

disoccupazione che, pur ancora alta, a dicembre è calata al 12,9 per cento, con centomila occupati in più (-0,4 sul mese, +0,3 sull’anno). Resta preoc-cupante la disoccupazione giovanile, pari a dicembre al 42 per cento, con un calo dell’1 per cento su novembre e un lieve aumento sull’anno (+0,1).Considerato il lungo periodo di diffi-coltà, è comprensibile che l’aumento del potere d’acquisto non si traduca subito in una crescita dei consumi. L’importante è che le aspettative tor-nino a volgere in positivo, come indi-cano i dati sulla fiducia. Positivi, del resto, i dati sui mutui erogati che nel terzo trimestre 2014 son tornati a cre-scere, segnando un bel +32 per cento.

cacia commerciale della proposta di mutuo, accrescendo la probabi-lità di una conclusione della com-pravendita. Integrandosi con gli strumenti di finanziamento offer-ti, “Voucher Mutuo” può dunque costituire uno strumento utile a favorire la riattivazione del mer-cato immobiliare, ed a sostenere le famiglie italiane in quello che tradizionalmente è uno dei settori favoriti d’investimento.

Conoscere in anticipo l’importo del mutuo ottenibileNel corso del 2014 l’erogazio-ne di mutui alle famiglie ha

dato significativi segni di ripresa. Il numero dei contratti per mutui ipotecari erogati a persone fisiche ha registrato infatti un aumento significativo e a dicembre il nume-ro delle domande è risultato del 30,6 per cento superiore rispetto al dicembre 2013. Viste le favorevoli condizioni del mercato, UniCredit ha lancia-

"VOUCHER MUTUO"

(1) Famiglie consumatrici e Istituzioni senza fine di lucro, al lordo di sofferenze e pronti contro termine attivi

PER MAGGIORI DETTAGLI: WWW.SUPERINDICE.UNICREDIT.IT/FAMIGLIE

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debitoria del cliente, prima anco-ra che sia scelto, e quindi valutato un qualsiasi immobile. In questa maniera “Voucher Mutuo” aiuta il cliente a pianificare l’acquisto della casa ancor prima della scelta effettiva, fornendo alle famiglie lo strumento per comprendere quali siano gli immobili “finanziaria-mente adeguati”.Il servizio facilita così la scelta dell’immobile e garantisce l’effi-

SPESA DELLE FAMIGLIE

variazioni %

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2010 2011 2012 2013 2014FONTI: ISTAT, BANCA D'ITALIA SEGNALAZIONI BANCHE E CASSA DEPOSITI E PRESTITI

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EDITORIALE

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Segnali di ripresaper l'economiaOra avanti con le riforme

Registrazione presso il tribunale di Roma nr. 221/2011 del 6/7/2011 • Direttore Responsabile Fabrizio Sadun, Responsabile Affari Istituzionali Italia, Germania e Austria • Direttore Scientifico Zeno Rotondi, Affari Istituzionali Italia, Germania e Austria • Coordinamento Editoriale Angela Botticini, Affari Istituzionali Italia, Germania e Austria • Comitato Editoriale Elena Belli, Paola Chiarelli, Letizia D'Abbondanza, Loredana Federico, Serena Frazzoni, Ivan Lascialfare, Massimo Macchitella, Carlo Marini, Paola Garibotti, Riccardo Masoero, Luigia Campagna, Attilio Pasetto, Antonio Riti

• Realizzazione Agenzia Nova Srl • Stampa Varigrafica Alto Lazio • Progetto Grafico Dario Galvagno

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Sul piano della politica estera, in-nanzitutto, la continuazione del con-flitto tra Russia ed Ucraina preoccupa sia per le tensioni internazionali che esso provoca, sia per l’impatto sulle esportazioni. L‘embargo imposto da Mosca sulle importazioni di alcuni prodotti, e le sanzioni decise dalla Commissione Europea hanno infatti causato una significativa riduzione dell’export di Germania e Italia. Sul piano interno, invece, l’incertezza ri-guarda consumi e investimenti, gra-vati dalla debolezza della domanda interna. Il settore bancario inizia l’an-no nuovo con la percezione che il pe-

riodo peggiore sia ormai alle spalle, e con prospettive moderatamente posi-tive, anche se la consistenza dei crediti deteriorati resta elevata. Le condizioni dell’offerta di credito alle imprese mi-gliorano gradualmente, ma la debolez-za degli investimenti e la percezione di un alto rischio del credito frenano ancora la dinamica dei finanziamen-ti. Le banche, sostenute dall’azione della Bce, si preparano comunque a sostenere famiglie ed imprese in vista della ripresa economica, e in sinergia con l’azione del governo. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha infatti impresso una forte accelerazione alla strategia che punta alla realizzazione d’importanti riforme strutturali, tese a liberare le grandi risorse inespresse dell’economia italiana. Sarebbe auspi-cabile che in quest’ambito fosse avviata anche una revisione della normativa sulla crisi d’impresa, indispensabile per il rilancio del credito. Sul piano regolamentare europeo, invece, preoc-cupa la volontà del Financial Stability Board d’introdurre, nei prossimi anni, un ulteriore rafforzamento dei requisiti patrimoniali per le banche d‘interesse sistemico: un’evoluzione verso una Ba-silea 4 che potrebbe penalizzare l’ero-gazione del credito all’economia reale, in controtendenza con gli obiettivi di Tltro e “quantitative easing” della Bce.

Il conflitto Russia-Ucrainaprovoca un preoccupantecalo delle esportazioni

Focus

I segnali di ripresa previsti per il 2015 sono ancorati alla

capacità delle nostre imprese di competere sui mercati esteri e di ampliare il proprio business al di fuori dei confini nazionali. Con una rete internazionale distribuita in circa 50 mercati, 8.600 sportelli e oltre 148 mila dipendenti, UniCre-dit ha tutte le caratteristiche per sostenere le imprese nel loro per-corso d’internazionalizzazione.

UniCredit International CenterFacendo leva su queste compe-tenze, UniCredit ha realizzato gli “UniCredit International Center” (Uic): una rete selezionata di per-sone con esperienza di business cross border che, in ogni paese in cui è presente, mette a dispo-

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UNICREDIT INTERNATIONAL

Una rete per accompagnarele imprese sui mercati esteri

sizione delle imprese un vasto e dettagliato patrimonio d’informa-zioni per l’internazionalizzazione delle attività. La rete è in grado di assistere il cliente fin dalle prime fasi, nella valutazione degli inve-stimenti, nell’individuazione di soluzioni finanziarie ottimali, e naturalmente nell’operatività ban-caria di base.

Sedicimila Pmi accompagnate all’esteroIl supporto creditizio diventa così solo una delle componenti di una più ampia strategia di sostegno alla crescita internazionale delle piccole e medie imprese italiane, sedicimila delle quali sono state accompagna-te all’estero dal Gruppo UniCredit dal 2012 ad oggi. Significativi sono anche i servizi non finanziari offerti a sostegno dell’internazionalizza-zione: in Italia nel corso del 2014 sono state realizzate dal Gruppo 64 iniziative – B2B di ricerca contro-parti, Forum Paese, Destinazione

Cina – che hanno coinvolto quasi quattromila aziende.

300 milioni di nuova finanzaNel nostro paese Uic Italy conta su oltre 20 esperti che, nel primo anno di attività, hanno gestito più di 200 complesse operazioni di linee di credito, aperte in Italia ma erogate all’estero da banche del Gruppo, per un controvalore complessivo di oltre 300 milioni di euro. Lo sforzo per la formazioneRilevante è lo sforzo formativo per la crescita all’estero delle imprese italiane: la banca offre un program-ma di formazione gratuita – Go In-ternational! – un catalogo di 19 cor-si e 5 modalità di fruizione, che ha portato in aula oltre 1.300 aziende nel 2014. Nel 2015 saranno realizza-ti eventi Go International! in diver-se regioni, e l’offerta formativa si ar-ricchirà di temi come l’e-commerce e il digital payment per chi opera o inizia ad operare all’estero.

L’impegno del Gruppoa sostegno dell’exportper rilanciare l’economia

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06 09 12 03 06 09 12 03 06 09 12 03 062010 2011 2012 2013

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