di GIOVANNI MEUTI dI BERARDINO CALDARELLI L’ · della longevità In principio fu un colle......

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P IANO I NSEDIAMENTI P RODUTTIVI Una iniziativa importantissima PERETO BORGO AUTENTICO E’ UN PRODOTTO EDITORIALE NON PERIODICO - ANNO III - N° 6 - AGOSTO 2008 - PROPRIETARIO : COMUNE DI PERETO C ONVEGNO F ORMATIVO SU : Associazionismo dei servizi tra Comuni segue a pagina 2 segue a pag. 4 Un presente difficile ed un futuro incerto - Disabilità e arte dell’esistere - L’arte un mezzo espressivo per tutti PAG. 4 - Le piante... - OGM dov’è la fregatura? - Rifiuti teconologici... PAG. 5 CAMERATA NUOVA: - Francesco Serafini un grande maestro - Mario Paris espone a Subiaco PAG.6 - Il viaggio di un anima - Miti e leggende - PAG. 3 - la storia nelle immagini dei fedeli PAG. 10 - Il sergente nella neve - Il fabbro Ferraio PAG. 11 Festa della scuola Essere bambini ...liberamente PAG. 13 Iniziato il viaggio dell’ARCA Aperto l’Internet-Point PAG. 14 REGIONE ABRUZZO Il segreto della longevità In principio fu un colle... segue a pag. 12 Insieme più forti: una nuova politica territoriale. Un percorso verso l’associazionismo Il 12 agosto 2008 il Consiglio Comunale ha discusso tra gli altri punti lo stato di fatto del P.I.P. dI BERARDINO CALDARELLI Dir. “Pereto Borgo Autentico” dI BERARDINO CALDARELLI Dir. “Pereto Borgo Autentico” di MICAELA MERLINO di CONSUELO GROSSI BORGHI AUTENTICI ’ITALIA: Battute d’arresto e nuovi propositi segue a pag. 7 segue a pag. 12 C’ ERA UNA volta, tanto tempo fa…”: si può comin- ciare così a parlare della sto- ria più antica di Pereto? Certo questa apertura è un po’ insolita, ma non sono forse gli eventi storici più antichi un patrimonio di fatti, vicende, trasforma- Le vicende politiche Nazionali e Regionali hanno parzialmente frenato l’azione dell’Ass.ne Borghi Autentici d’Italia, del Consor- zio delle Comunità Ospitali e della SOL Appennino d’Abruzzo L E VICENDE politiche nazionali e regionali hanno parzialmente fre- nato l’azione dell’Associazione Borghi Autentici d’Italia, del Consorzio delle Comunità Ospitali e della SOL Appennino d’Abruzzo. La prima vicenda riguarda il Governo Prodi e la sua caduta. Proprio mentre era- vamo nella trattativa finale per il contrat- to di programma con il Ministro Bersani (che, lo ricordiamo riguardava finanzia- menti per almeno 49 milioni di euro da spalmare su 5 regioni e di questi 25 milioni riguardavano la rete BAI della Provincia dell’Aquila), il Governo Prodi è caduto con il relativo scioglimento delle Camere e le elezioni anticipate. Per Borghi Autentici questo stop è stato fata- le perché ha portato un inevitabile lungo e preoccupante ritardo sull’azione di rea- lizzazione del programma Comunità Ospitali ed ora deve riiniziare tutta la trattativa con il nuovo Governo ed il nuovo Ministro. Nella speranza che il Ministro Scajola di ENZO D’URBANO - Pres. Naz.le Consorzio delle Comunità Ospitali I L GIORNO 28 maggio u.s. si è tenuto presso la sala consiliare del Comune di Carsoli il convegno-for- mativo sul tema dell’associazionismo dei servizi. Al convegno, organizzato dai Comuni di Carsoli, Oricola, Pereto e Rocca di Botte e dall’ANCI Abruzzo, vi è stata la partecipazione di numerosi soggetti istituzionali che a diverso titolo si occu- pano dell’associazionismo. Era presente il Coordinatore Nazionale ANCI Unione dei Comuni, Mauro Guerra, il Coordinatore Regionale ANCI Abruzzo Unione dei Comuni, Fabrizio Montepara, Vice Sindaco di Orsogna (CH), il Sindaco di San Salvo (CH), Gabriele Marchese in rappresen- tanza dell’ANCI Abruzzo, il Dr. Franco La Civita della Regione Abruzzo, Settore Riforme Istituzionali ed Enti Locali, oltre ovviamente agli ammini- stratori del nostro comprensorio della Piana del Cavaliere. I lavori sono stati presieduti dal Sindaco di Carsoli, Mario Mazzetti e coordinati dal Sindaco di Pereto, Giovanni Meuti, nella sua funzione di Responsabile Piccoli Comuni ANCI Abruzzo. Il convegno ha approfondito il concetto e la cultura dell’associazionismo attra- verso interventi di esperienze già vissu- te, quali quella del Coordinatore Nazionale ANCI Mauro Guerra, Sindaco di un Comune della Lombardia che già da anni ha sviluppa- to un processo di Unione dei Comuni, L’ AMMINISTRAZIONE comunale ha completato la fase di studio per la realizzazione del P.I.P. (Piano Insediamenti Produttivi), l’iniziativa eco- nomicamente e socialmente più importan- te del programma della attuale Amministrazione (già presentato ai citta- dini di Pereto in campagna elettorale). Pereto è un comune che non ha risorse economiche proprie; le attività produttive e commerciali che garantiscono ricchezza e gettito sono pochissime e, ad eccezione dell’I.C.I., che ha subito le note modifiche da parte del governo centrale, il Comune non ha praticamente entrate significative. Con queste risorse è molto difficile ammi- nistrare: si vive di trasferimenti da parte dello Stato sempre più insufficienti ed in diminuzione nel corso degli anni, prestiti e trasferimenti da Regione e Provincia per opere pubbliche urgenti e necessarie. Com’è evidente tale situazione limita le scelte dell’Amministrazione comunale poiché il finanziamento delle varie tipolo- gie di opere pubbliche e d’investimenti è determinato in gran parte dalle volontà politiche e dalle priorità degli Enti supe- riori. Bisogna dire che l’Amministrazione comunale è stata comunque molto dinami- ca in questo campo: per una serie di circo- stanze favorevoli e non sempre ripetibili, è riuscita a realizzare un notevole program- ma di opere pubbliche che hanno miglio- rato, e di molto, il nostro paese. La carenza di attività economiche presen- ta anche un risvolto sociale molto negati- vo. I giovani che vivono a Pereto si preparano G. Mendel A L DI SOPRA del rispetto legis- lativo in campo ambientale, la responsabilità a cui spesso alludo e di cui noi tutti avremmo un disperato bisogno, concerne la sollecitazione della coscienza ambientale individuale per arriva- re alla consapevolezza collettiva, quindi ad L E RECENTI vicende giudiziarie che hanno, di fatto, stravolto l’istituzione regionale non possono non trovare un seppur breve commento anche sulle pagine di questo nostro periodico comunale. Premesso che non voglio, sia per cultura perso- nale e sia per formazione ideologica, esprimere giudizi sulle vicende giudiziarie che vedono coinvolto il Presidente, alcuni Assessori, Consiglieri e Dirigenti della Regione Abruzzo. Nutro, in tal senso, enorme fiducia nella giusti- zia, anzi credo in essa, ma, contemporanea- mente, mi ritengo un forte garantista che consi- dera colpevole una persona soltanto dopo l’ulti- mo grado di giudizio. Con ciò voglio affermare la mia ferma convin- zione che le responsabilità, qualora ci fossero, segue a pag. 2 di GIOVANNI MEUTI Sindaco di Pereto

Transcript of di GIOVANNI MEUTI dI BERARDINO CALDARELLI L’ · della longevità In principio fu un colle......

PIANO INSEDIAMENTI PRODUTTIVI

Una iniziativaimportantissima

PERETO BORGO AUTENTICO E’ UN PRODOTTO EDITORIALE NON PERIODICO - ANNO III - N° 6 - AGOSTO 2008 - PROPRIETARIO : COMUNE DI PERETO

CONVEGNO FORMATIVO SU:Associazionismo dei servizi tra Comuni

segue a pagina 2segue a pag. 4

Un presente difficileed un futuro incerto

- Disabilità e arte dell’esistere

- L’arte un mezzoespressivo per tutti

PAG. 4

- Le piante...- OGM dov’è la

fregatura?- Rifiuti teconologici...

PAG. 5

CAMERATA NUOVA:- Francesco Serafiniun grande maestro- Mario Paris esponea Subiaco

PAG.6

- Il viaggio di un anima

- Miti e leggende-

PAG. 3

- la storia nelle immagini dei fedeli

PAG. 10

- Il sergente nella

neve

- Il fabbro Ferraio

PAG. 11

Festa della scuola

Essere bambini

...liberamente

PAG. 13

Iniziato il viaggiodell’ARCA

Aperto l’Internet-Point

PAG. 14

REGIONE ABRUZZO

Il segreto della longevità

In principiofu un colle...

segue a pag. 12

Insieme più forti: una nuovapolitica territoriale. Un percorsoverso l’associazionismo

Il 12 agosto 2008 il ConsiglioComunale ha discusso tra gli altripunti lo stato di fatto del P.I.P.

dI BERARDINO CALDARELLIDir. “Pereto Borgo Autentico”

dI BERARDINO CALDARELLIDir. “Pereto Borgo Autentico”

di MICAELA MERLINOdi CONSUELO GROSSI

BORGHI AUTENTICI ’ITALIA:

Battute d’arresto e nuovi propositi

segue a pag. 7

segue a pag. 12

“C’ERA UNA volta, tantotempo fa…”: si può comin-ciare così a parlare della sto-

ria più antica di Pereto? Certo questaapertura è un po’ insolita, ma non sonoforse gli eventi storici più antichi unpatrimonio di fatti, vicende, trasforma-

Le vicende politiche Nazionali e Regionali hanno parzialmentefrenato l’azione dell’Ass.ne Borghi Autentici d’Italia, del Consor-zio delle Comunità Ospitali e della SOL Appennino d’Abruzzo

LE VICENDE politiche nazionali eregionali hanno parzialmente fre-nato l’azione dell’Associazione

Borghi Autentici d’Italia, del Consorziodelle Comunità Ospitali e della SOLAppennino d’Abruzzo.La prima vicenda riguarda il GovernoProdi e la sua caduta. Proprio mentre era-vamo nella trattativa finale per il contrat-to di programma con il Ministro Bersani(che, lo ricordiamo riguardava finanzia-

menti per almeno 49 milioni di euro daspalmare su 5 regioni e di questi 25milioni riguardavano la rete BAI dellaProvincia dell’Aquila), il Governo Prodiè caduto con il relativo scioglimentodelle Camere e le elezioni anticipate. PerBorghi Autentici questo stop è stato fata-le perché ha portato un inevitabile lungoe preoccupante ritardo sull’azione di rea-lizzazione del programma ComunitàOspitali ed ora deve riiniziare tutta latrattativa con il nuovo Governo ed ilnuovo Ministro.Nella speranza che il Ministro Scajola

di ENZO D’URBANO - Pres. Naz.leConsorzio delle Comunità Ospitali

IL GIORNO 28 maggio u.s. si ètenuto presso la sala consiliare delComune di Carsoli il convegno-for-

mativo sul tema dell’associazionismodei servizi.Al convegno, organizzato dai Comunidi Carsoli, Oricola, Pereto e Rocca diBotte e dall’ANCI Abruzzo, vi è statala partecipazione di numerosi soggettiistituzionali che a diverso titolo si occu-pano dell’associazionismo. Era presente il Coordinatore NazionaleANCI Unione dei Comuni, MauroGuerra, il Coordinatore RegionaleANCI Abruzzo Unione dei Comuni,Fabrizio Montepara, Vice Sindaco diOrsogna (CH), il Sindaco di San Salvo(CH), Gabriele Marchese in rappresen-tanza dell’ANCI Abruzzo, il Dr. FrancoLa Civita della Regione Abruzzo,Settore Riforme Istituzionali ed EntiLocali, oltre ovviamente agli ammini-stratori del nostro comprensorio dellaPiana del Cavaliere. I lavori sono statipresieduti dal Sindaco di Carsoli,Mario Mazzetti e coordinati dalSindaco di Pereto, Giovanni Meuti,nella sua funzione di ResponsabilePiccoli Comuni ANCI Abruzzo.

Il convegno ha approfondito il concettoe la cultura dell’associazionismo attra-verso interventi di esperienze già vissu-te, quali quella del CoordinatoreNazionale ANCI Mauro Guerra,Sindaco di un Comune dellaLombardia che già da anni ha sviluppa-to un processo di Unione dei Comuni,

L’AMMINISTRAZIONE comunaleha completato la fase di studio perla realizzazione del P.I.P. (Piano

Insediamenti Produttivi), l’iniziativa eco-nomicamente e socialmente più importan-te del programma della attualeAmministrazione (già presentato ai citta-dini di Pereto in campagna elettorale).Pereto è un comune che non ha risorseeconomiche proprie; le attività produttivee commerciali che garantiscono ricchezzae gettito sono pochissime e, ad eccezionedell’I.C.I., che ha subito le note modificheda parte del governo centrale, il Comunenon ha praticamente entrate significative.Con queste risorse è molto difficile ammi-nistrare: si vive di trasferimenti da partedello Stato sempre più insufficienti ed indiminuzione nel corso degli anni, prestiti etrasferimenti da Regione e Provincia peropere pubbliche urgenti e necessarie.Com’è evidente tale situazione limita lescelte dell’Amministrazione comunalepoiché il finanziamento delle varie tipolo-gie di opere pubbliche e d’investimenti èdeterminato in gran parte dalle volontàpolitiche e dalle priorità degli Enti supe-riori.Bisogna dire che l’Amministrazionecomunale è stata comunque molto dinami-ca in questo campo: per una serie di circo-stanze favorevoli e non sempre ripetibili, èriuscita a realizzare un notevole program-ma di opere pubbliche che hanno miglio-rato, e di molto, il nostro paese.La carenza di attività economiche presen-ta anche un risvolto sociale molto negati-vo.I giovani che vivono a Pereto si preparano

G. Mendel

AL DI SOPRA del rispetto legis-lativo in campo ambientale, laresponsabilità a cui spesso alludo

e di cui noi tutti avremmo un disperatobisogno, concerne la sollecitazione dellacoscienza ambientale individuale per arriva-re alla consapevolezza collettiva, quindi ad

LE RECENTI vicende giudiziarie chehanno, di fatto, stravolto l’istituzioneregionale non possono non trovare un

seppur breve commento anche sulle pagine diquesto nostro periodico comunale.Premesso che non voglio, sia per cultura perso-nale e sia per formazione ideologica, esprimeregiudizi sulle vicende giudiziarie che vedonocoinvolto il Presidente, alcuni Assessori,Consiglieri e Dirigenti della Regione Abruzzo.Nutro, in tal senso, enorme fiducia nella giusti-zia, anzi credo in essa, ma, contemporanea-mente, mi ritengo un forte garantista che consi-dera colpevole una persona soltanto dopo l’ulti-mo grado di giudizio.Con ciò voglio affermare la mia ferma convin-zione che le responsabilità, qualora ci fossero,

segue a pag. 2

di GIOVANNI MEUTISindaco di Pereto

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Un presente difficileed un futuro incerto

emergeranno sicuramente.In ogni caso, fermo restando la mia necessariapremessa, ritengo che la burrasca che si è abbat-tuta sull’istituzione regionale non può nonavere (come già sta avendo) ripercussioni sututti gli enti pubblici della Regione Abruzzo e,quindi, sui Comuni, sulle Province e sulleComunità Montane.Ripercussioni che certamente segneranno unpericoloso freno agli investimenti, alle operepubbliche, all’utilizzo dei fondi comunitari2007-2013 per i quali la Regione Abruzzo ègià in notevole ritardo, oltre a tutta quella atti-vità ordinaria che sta avendo un forte rallenta-mento.I 258 piccoli Comuni sono in attesa di unaLegge Regionale Quadro che potesse rappresen-tare un reale riconoscimento del loro ruolo, non-ché segnare un momento di partenza per lo svi-luppo dei loro territori che, nella nostra regione,rappresentano l’80% del territorio regionale.Una legge che era giunta quasi al termine delcammino legislativo e che, con molta probabili-tà, sarebbe stata approvata entro l’anno incorso.Tutto ciò in questo momento non può, per leragioni di cui sopra, realizzarsi e torna adiventare un sogno da coltivare nella prossimalegislatura regionale.Non vi è dubbio che le ripercussioni negative inmerito alla situazione regionale sono certamen-te inevitabili per tutti gli enti della RegioneAbruzzo.Vorrei augurarmi, per chiudere questo inevita-bile passaggio sulla situazione della RegioneAbruzzo dopo la burrasca giudiziaria, che leelezioni regionali, ormai prossime, non diventi-no un momento di scontro personale tra i can-didati, i partiti e le coalizioni, con colpi di accu-se reciproci e tentativi di falsa moralizzazionedella politica, che a nulla servono ai cittadini.Sarebbe bello pensare che, invece, esse diventinoun momento dove le forze politiche in campo,prendendo proprio spunto da quanto sta avve-nendo, possano confrontarsi sui bisogni, sulleesigenze e sulle necessità dei cittadini abruzze-si. In sintesi ci si augura che il confronto sia suiprogrammi e non sulle accuse.Chiedo scusa se mi sono dilungato troppo sullaquestione regionale, ma credo che il momento lorichieda.er parlare, invece, come è giusto che sia delnostro paese, credo che i mesi appena trascorsici abbiano consegnato momenti significativi.In primo luogo vorrei porre l’accento sulla bel-lissima giornata del 24 maggio in cui si è svol-ta nel nostro paese la manifestazione conclusi-va dell’anno scolastico 2007-2008 di tutti iplessi del circolo didattico della Piana delCavaliere.All’iniziativa denominata “MUSICAL-MENTE”, ideata e pensata dalla DirezioneDidattica di Carsoli, ha partecipato per laparte organizzativa il nostro Comune, con unrisultato che è stato giudicato positivamente datutti i partecipanti, genitori ed alunni.Uno sforzo organizzativo del nostro Comune,sia sotto il profilo logistico che economico, utile enecessario anche per far vivere e far conoscere(per coloro che non lo conoscevano) le bellezze ele particolarità del nostro centro storico, ricono-sciuto quale Borgo Autentico D’Italia.Il 28 maggio si è tenuto presso la SalaConsiliare del Comune di Carsoli un impor-

tante convegno-formativo sul tema dell’associa-zionismo dei servizi (sull’evento vi è un artico-lo specifico in questo numero), organizzato daiComuni di Carsoli, Oricola, Pereto, Rocca diBotte e dall’ANCI Abruzzo, quale momentodi confronto tra amministratori e cittadini suun tema di vitale importanza, oggi ed in futu-ro, per il nostro territorio.Altro momento rilevante di questi mesi è l’ulte-riore illustrazione in Consiglio Comunale,avvenuta il giorno 12 agosto, sullo stato dellapianificazione in atto relativa al Piano per gliInsediamenti Produttivi (P.I.P.) ed alla revisio-ne del P.R.G.. Due strumenti di pianificazione del territorionecessari, come ho avuto già modo di evidenzia-re in precedenti numeri, per la crescita e lo svi-luppo del nostro paese.Entro il mese di ottobre il Consiglio Comunaleprocederà all’adozione definitiva del P.I.P. edentro dicembre alla revisione del P.R.G..Una particolare annotazione mi è doverosorivolgerla alla PRO-LOCO.Vorrei, innanzitutto e senza ipocrisia, ringra-ziare il Direttivo uscente, il quale, seppur tramolte difficoltà, ha garantito ed ha portato atermine la gestione biennale dell’importante entedi turismo di Pereto.L’esperienza ci dice che il compito di gestionedella PRO-LOCO è certamente impegnativo edifficoltoso, con un logorio personale e di grup-po che difficilmente ti mette nelle condizioni diriproporti per un nuovo mandato.Ora ci auguriamo che, dopo questo mese diAgosto 2008, dove l’estate peretana è statagarantita dall’Amministrazione Comunale(fatto questo inedito) e, per la parte religiosa,dalla Confraternita della Madonna delRosario, un nuovo gruppo di giovani o menogiovani possa decidere di assumere questoimportante impegno di gestione della PRO-LOCO.L’esistenza della PRO-LOCO, che non a casoho definito ente di turismo, è necessaria proprioper lo sviluppo turistico, culturale e sociale delpaese, certamente in stretta correlazione contutti gli altri soggetti istituzionali ed associativipresenti nel nostro Comune.Il prossimo mese di settembre è da tutti noi par-ticolarmente atteso per l’ormai consolidata edimportante cerimonia di premiazione delPremio Letterario Hombres Città di Pereto,giunto alla sua 5^ edizione, il cui ruolo cultu-rale nella Piana del Cavaliere, nella Marsica,nella Provincia di L’Aquila, nella RegioneAbruzzo è ormai riconosciuto dalle istituzioni,dai soggetti che si occupano di cultura e dai cit-tadini. Tutti dobbiamo esserne fieri ed orgoglio-si.Quest’anno durante la giornata della cerimoniadi premiazione, che si svolgerà il giorno 27 set-tembre p.v., è stata organizzata, con il contri-buto del Prof. Aldo Maria Arena, la 1^Mostra di Pittura Estemporanea alla memoriadi “Maurizio Arena”, con cerimonia di pre-miazione il successivo giorno 28 settembre alleore 12,00.Concludo sottolineando ancora una volta la cre-scita editoriale di questo nostro periodico, ormaiapprezzato dentro e fuori Pereto, merito dell’in-tero C.D.A. e di quanti collaborano con esso.

Anche di questo dobbiamo esserne fieri.

dalla prima pagina

GIOVANNI MEUTISindaco di Pereto

del Coordinatore Regionale ANCIAbruzzo Fabrizio Montepara, ViceSindaco di Orsogna (CH), il qualeanch’esso ha portato l’esperienza dell’as-sociazionismo del suo territorio, oltreovviamente alle importanti indicazionigiunte dal Dirigente della RegioneAbruzzo, la quale, prima del terremotogiudiziario, stava portando avanti un dise-gno di legge regionale sui piccoli comuni,concertato con ANCI Abruzzo. Tale disegno di legge contemplava, edanzi stimolava, quel percorso tendente ad

un associazio-nismo dei ser-vizi tra enti dipiccole emedie dimen-sioni.Tutto quantoemerso nel-l’ambito delconvegno hafatto nascere,tra gli ammi-n i s t r a t o r idella Pianadel Cavaliere,la necessità diverificare lap o s s i b i l i t à

politica ed amministrativa di intraprende-re un percorso verso l’associazionismodei servizi tra i Comuni abruzzesi dellaPiana del Cavaliere.Un percorso che, come proposto dal

Responsabile Nazionale ANCI per leUnioni dei Comuni, oggi ancheCoordinatore Nazionale dei PiccoliComuni, Mauro Guerra, qualora si vogliaintraprendere, è opportuno che venga pre-liminarmente anticipato da una dichiara-zione di intenti dei Comuni, attraverso laquale manifestare l’interesse e l’impegnoad avviare le procedure volte all’avviodell’associazionismo dei servizi.Crediamo che tali momenti non debbanorimanere un puro esercizio espressivo eculturale limitato alla singola giornata,ma, al contrario, debba far nascere unac o s c i e n z anuova, ormaiconsolidata inaltre partid’Italia, ten-dente amigliorare iservizi al cit-tadino e adabbattere irelativi costi,il tutto a van-taggio di pos-sibili ulterioriinvestimentiche faccianocrescere e svi-luppare il ter-ritorio. Questo è l’augurio anche dellanostra redazione.

Berardino Caldarelli

A CARSOLI IL 28 MAGGIO U.S. CONVEGNO SU:

Associazionismo dei servizi tra i Comunidalla prima pagina

Le insolite emozionidi Federica Bianchi

SABATO 23 agosto u.s., si è svolta alCastello Garibaldi di Riofreddo, lacerimonia della presentazione del

libro, proposto da Aletti Editore: “InsoliteEmozioni”. Un libro di poesie di FedericaBianchi. Federica vive e lavora ad Oricola, appas-sionata di musica e letteratura, si è dedica-ta fin da bambina allo studio del pianofor-te classico e moderno, successivamente alcanto. Inizia a scrivere già dai primi annidell’adolescenza e inizia a far conoscere leproprie poesie dal 2006 attraverso lacostruzione di un sito internet personale.Per descrivere meglio la personalità diFederica riportiamo una prefazione diFabiano Braccini:

“Federica si muove con puntuale disinvoltu-ra e valore nel mondo delle pratiche incom-benze quotidiane e delle responsabilità chele vengono richieste da famiglia, lavoro,impegni sociali.Ma Federica sa anche affidare alla scritturai suoi pensieri, i ricordi, ogni palpito dell’a-nima. E nelle sue poesie ecco che fiorisce ilsenso della vita, le emozioni si fanno metafo-ra, gli episodi vissuti aleggiano tra le righe,le parole volano leggere.Federica riesce ad ammantare di signifi-cato poetico il “diario” dei propri avveni-menti attuali e trascorsi e lo fa da vera“Artista” in quanto - per modalità espres-sive, abilità evocativa, musicalità dei versi- le sue vicende esistenziali assumonogrande valenza di immedesimazione perchiunque possieda una adeguata sensibili-tà: divengono parametro della comunepercezione dei sentimenti.Leggendo una prima volta le liriche di

Federica - apparentemente semplici, scor-revoli, mai eccesive - si rimane totalmentecoinvolti fino al punto di rivivere nostrimomenti di intimità: ansie e smarrimenti,passioni ed eccitazioni, euforie, amarezze,amori cullati e amori traditi.In una successiva rilettura si arriva però adapprezzare appieno quanto l’impasto narra-tivo sia ricco anche di descrizioni ricercate,di citazioni colte, di ritmi lirici precisi: diquella capacità insomma di fare “altaPoesia” che è requisito davvero raro.Chi avrà il privilegio di scorrere i lavori diFederica Bianchi scoprirà che ogni suapagina riserva qualcosa di sempre fresco enuovo, ogni suo ricamo letterario ha l’ef-fetto di fornire ampi elementi di meditazio-ne, ogni suo fraseggio risulta pervaso daincantevoli sollecitazioni - palesi o nasco-ste - e raggiunge il più sublime livello diseduzione.

La Redazione

ALLA SALA CONVEGNI DEL CASTELLO GARIBALDI A RIOFREDDO

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AVEVO bisogno di risposte. Sì,risposte, perché venivo da unperiodo non troppo roseo, ovvero

da quei momenti dove tutto ti sembraostile, l’ansia ti aggredisce e ti toglie lavolontà di “essere”. Lessi la biografia diIgnazio di Loyola e visto che era la qua-resima della Anno Giubilare 2000, decisi:dovevo andare in Terra Santa. Prenotai ilbiglietto aereo e contattai un ostelloall’interno delle mura della Città Santa diGerusalemme, vicino alla tristementefamosa Porta di Damasco, luogo di atten-tati dinamitardi e uccisioni, anche ultima-mente, ricordate quel ragazzo italianodella cooperazione? Cambiai la valuta eandai a Roma per imbarcarmi sull’aereoper Tel Aviv, Israele. Sull’aereo mi bale-navano proiezioni di quello che avrei tro-vato una volta a terra: leggevo frenetica-mente la guida Lonely e cercavo dimemorizzare informazioni e indirizzi.Una volta sceso dal Boeing mi ritrovai inun aeroporto vuoto: era shabbat. Tutto siferma il sabato anche i servizi più impor-tanti: scorsi appena una mezza dozzina dioperatori di aeroporto. Presi varie cartinegeografiche in uno stand della promozio-ne turistica e appena uscito trovai, graziea Dio, uno sherut, un taxi collettivo cheandava a Gerusalemme. Era notte e inmeno di un’ora ero a Damascus Gate. Adappena cento metri mi attendeva l’ostello,posizionato in una viuzza del bazar, bazarche si interseca con la Via Dolorosa.L’ostello si chiama Al-Arab, non a caso ègestito da palestinesi che si fanno aiutareda un ragazzo sudafricano. Mi mostraro-no una branda in un freddo stanzone con8-9 letti a castello. Dormii fino a tardi, svegliato dal richia-mo del muezzin che invitava alla preghie-ra in moschea. Feci amicizia con unragazzo olandese che mi dava delle “drit-te alimentari” per risparmiare: nutrirsiesclusivamente di pitta, pane arabo, epapaya che costava pochissimo… le siga-rette le avevo prese al duty free diFiumicino. Fino a questo punto sembraun viaggetto da turista curioso ma entraisubito nel clima del pellegrinaggio. Nelpomeriggio andai al Santo Sepolcro, epartecipai alla “Via Crucis” all’internodella Chiesa dove le fiammelle delle can-dele illuminavano la penombra vesperti-

na. Poi trovai un confessore, un anzianofrate francese che parlava un ottimo ita-liano, abbé Juvenale, il quale dopo miraccontò la sua vocazione nata nel perio-do della Seconda Guerra Mondiale.Partecipai ad una messa in spagnolo, unpo’ capivo, un po’ no, ma uscì spontaneauna intenzione di preghiera: “por lapoblacion de Mozambico”… Ero unperiodo che “ero in fissa” per la Teologiadella Liberazione e un po’ lo sono ancoraadesso… Leggevo Gutierrez, Frei Bettoma anche i “Racconti di un pellegrinorusso”, biografie su Giorgio La Pira,Mazzolari e poi Luigi Rocchi, un poetadella fede; leggevo e rileggevo il Vangelodi Matteo…Il giorno seguente passai la mattinata e ilpomeriggio a visitare, accompagnato daun francescano messicano, più dettaglia-tamente la Chiesa del Santo Sepolcro e unpo’ tradiva le mie aspettative: la immagi-navo più imponente. Vidi anche il Murodel Pianto, ma non potetti accedere per-ché la sicurezza doveva aprire la macchi-na fotografica compromettendo il rullino.All’indomani decisi che dovevo vedereBetlemme: presi il solito sherut che milascio ad un check point. Da li in poi mimossi con un taxista abusivo palestinese,Mohamed, che era docente di informaticaed arrontondava portando a spasso turistie pellegrini sui “generis” come me.Andammo subito a visitare la Basilicadella Natività, attraversando la Portadell’Umiltà, vidi il chiostro e subito die-tro il coro scesi nella Grotta dellaNatività: “Hic de Virgine Maria JesusChristi Natus Est” ovvero “qui dallaVergine Maria nacque Gesù Cristo”.

***Il resto del viaggio fu banale perché rien-trai a Tel Aviv e lì, sì che feci un po’ ilturista, McDonald e birrette sulla spiag-gia a vedere il tramonto e shopping (un cddi musica yiddish)…

Ritornai a casa ma un pezzo di cuore lolasciai in Terra Santa; una ragazza midisse che un po’ mi invidiava perché io,così giovane, ventidue anni, ero andato inpellegrinaggio nella meta suprema delcredente con la canizie sulle tempie.Porto con me ricordi molto vividi e lietidi questo viaggio, un po’ laico e un po’spirituale… sulle orme di chissà qualesanto.!?

Il viaggio di un animadi DAVIDE G. MIRABELLA

Ridateci ...il nostro futuro

CATTURA e affasci-na la magia dell’Isola:subito ne apprezzi i colori, ne

assapori i silenzi, ne godi i profumi. Tutto èincredibilmente calmo, tranquillo, riposante aCorfù: lo sono i boschi, tanti, fitti, intermina-bili, di cipressi e di ulivi che tappezzano l’iso-la e sorgono spontanei ovunque volgi lo sguar-do; lo sono i cieli sempre così limpidi, puliti,incredibilmente azzurri; lo sono le strade,strette, tortuose che si inerpicano a sorpresafin sulla cima di un colle verdeggiante osprofondano pericolosamente giù verso lapiù insperata delle baie che offre la vistadi uno scorcio di mare.Chi non ha percorso, poi, la solitaria viache da Vatos porta a Ermones, non sacosa sia la beatitudine: la via è larga,poco illuminata, fiancheggiata da unlato da un acquitrino scuro, pienodi ninfee, di piante galleggianti,da cui risuonano i gracidii inter-mittenti delle rane e da cui esala un odore dimare, di erba bagnata e a tratti di putrido.In lontananza le nere sagome delle montagne sistagliano, nerastre e cupe contro un cielo chetarda a diventare scuro, dopo essersi tinto deicolori caldi del tramonto: qui il crepuscolo siprolunga per un ampio squarcio di tempo nellasera.Man mano che si procede, la via appare sem-pre più deserta, coi suoi fanali solitari e i pro-fili neri degli alberi che scorrono ai nostri lati.In lontananza si accendono le luci che segna-lano un ristorante o un alberghetto sulla col-lina e conferiscono al paesaggio l’aspetto diun solito e insperato presepe.

Ecco, ora è buio, su in altonel cielo appare nitida unafalce di luna argentea esplendente che occhieggia conla punta di un cipresso; auna a una si accendono aintermittenza timide stelle,non molte in verità, in cielolimpidissimo e quasi incanta-to.

Nell’aria pulita dellanotte c’è ora un’immo-bilità mite e sospesa,

rotta solo dal frinire continuo delle cicale chequi a Corfù cantano senza interruzione, atutte le ore del giorno e della sera.L’incanto e la magia della notte si coloranopoi di leggenda man mano che ci avvicinia-mo ad Ermones, la mitica spiaggia dove sidice che approdò Ulisse e dove fu accolto daNausica.Sarà la suggestione, sarà la fantasia, macerto quando si percorre l’ultimo tratto dellastradina che porta alla spiaggia tutto sitinge di favole: gli scogli che delimitano l’in-senatura ricordano quasi i mostri mitologicie nell’aria tranquilla e immota pare quasidi udire i canti di Nausica e delle sua ancel-

le che si bagnano nelle limpide acque e discorgere in lontananza la zattera di Ulisse.L’atmosfera è irreale e quasi paradisiaca:guardi lì lontano e vieni catturato dalla magi-ca bellezza di quel mare così cupo ora, eppurecosì invitante, attraversato solo da una strisciadi luce argentea che proviene dai riflessi diquella falce di luna che si abbassa sempre dipiù sul mare.Ecco ora è notte fonda: l’aria si fa più freddae a tratti pungente.A malincuore abbandoniamo la baia diNausica: certo domani, all’alba, la magicasuggestione sarà svanita...

“L’INFLAZIONE è l’aumentocontinuo del livello generale deiprezzi determinato da un aumen-

to abnorme della massa monetaria in circo-lazione. Il medio circolante aumenta oltre ilimiti rappresentati dai bisogni degli scambigenerando così un aumento persistente deiprezzi dei beni. Durante un conflitto belli-co, ad esempio, i governi, non potendofronteggiare le crescenti spese pubblichecon corrispondenti entrate fiscali, fannoemettere banconote dalle Banche centraligenerando così un’esuberanza dei mezzi dipagamento rispetto ai beni disponibili(inflazione finanziaria). Oltre che dai con-flitti bellici, l’inflazione può essere alimen-tata anche da un’eccessiva creazione delcredito da parte del sistema bancario. Adesempio negli Stati Uniti nel 1929 quandole banche sostennero la speculazione diborsa con le loro concessioni di credito(inflazione creditizia).In generale si può asserire che l’inflazione sicrea ogni volta che coloro che percepisconodei redditi monetari (profitti, interessi, rendi-te) cercano, ciascuno, di aumentare la pro-pria parte di reddito a scapito degli altri. Segli altri avanzano pretese, questa gara com-petitiva spinge i redditi monetari al di sopradella produzione possibile, generando l’au-mento dei prezzi. Si erode così il potere d’ac-quisto della moneta.Il potere d’acquisto è dato dalla quantità dibeni e servizi che con una unità di monetasi possono acquistare. Più sono elevati iprezzi, minore sarà la quantità di beni che sipossono comprare.L’inflazione viene misu-rata facendo una media aritmetica dei sin-goli prezzi. Per calcolare l’inflazionel’Istituto centrale di statistica (ISTAT) uti-lizza principalmente tre indici:• indice dei prezzi all’ingrosso (rileva letransazioni commerciali fra imprese)• indice dei prezzi al consumo (rileva letransazioni intercorrenti fra le imprese e lefamiglie)• indice del costo della vita ( rileva i consu-mi di una famiglia tipo in base ad un panie-re di beni che viene aggiornato periodica-mente”Nell’ultimo Depf il ministro dell’economiaha fissato il tasso d’inflazione programmataall’1,7%. Ora, invece, quella reale cavalcaoltre il 3,8%. Ciò vuol dire che, secondo le

stime, un salario di 25.000 euro perderà ,nel-l’arco di un biennio, ben 1000 euro .ed inconcerto a ciò il carovita produrrà effettidevastanti sui bilanci familiari.Tuttavia lasituazione REALE è ben più grave di quellastimata poiche il dato fornito risulta essereassai “lontano” e discordante con la realtàdei fatti.Se questo rappresenta un aspetto assaiinquietante delle politiche poste in esseredal nuovo governo , intento per lo più a sal-vaguardare i propri interessi e quelli deigrandi industriali e a disinteressarsi com-pletamente delle problematiche dei cittadi-ni, una questione spinosa e sempre riman-data è quella del lavoro Precario. Coloro iquali si trovano impiegati con tali contrattie percepiscono stipendi al limite dellasopravvivenza subiscono angherie di tutti itipi dai poteri forti e vedono un futuro piùche incerto, che non garantisce loro nean-che la stessa prosecuzione della vita.Se il potere d’acquisto della moneta subisceflessioni pari al 3% e tale fattore risultasconvolgente per salari “interi”, figuriamo-ci per retribuzioni saltuarie o dimezzatecome nel caso dei part time. La verità è sol-tanto una, che la classe dirigente e i verticidei partiti guardano verso i giovani comeun serbatoio elettorale ,da spremere per ilraggiungimento di un fine e da abbandona-re al loro destino subito dopo . Le politichepubbliche rivolte alle fasce più dinamiche eproduttive della popolazione invece di“creare” prospettive di un futuro migliore,per i propri cittadini, hanno l’effetto con-trario. Negli ultimi anni i giovani hannovisto assottigliarsi sempre di più il marginedi un impiego sicuro , tanto da spingerli adabbandonare il paese(per chi di fatto ha lapossibilità economica); chi invece non puòè costretto a vivere tra le mille difficoltàdella complessa società di oggi ,senza che igoverni diano loro risposte o soluzioni atali problemi e di contro oppongono agliinteressi della cittadinanza quelli di unaristretta cerchia di persone ,o despoti, checercano il massimo dei profitti. E’ il casoquindi di reclamare a gran voce il nostrofuturo. Ridateci ciò che ci spetta di diritto enon limitate la nostra vita per i vostriloschi traffici, per i vostri yacht, per le vostreville, per i vostri inutili sfarzi; che costanoagli inermi cittadini, ed in particolar modoai giovani, sangue e sofferenze con mortibianche e stenti giornalieri a causa di salariappena sufficienti a vivere.

di RAFFAELLO SCIO’

di LICIA IPPOLITI Miti e leggende rivivonosulle spiagge

incantate di CorfùSede: Pereto (Aq) - Via Umberto I N° 49

Delibera C.C. n. 23del 17 Luglio 2006

Presidente del C.d.R.CALDARELLI BERARDINO

Comitao di RedazioneCAMERLENGO MARIOIANNOLA ANASTASIA

IPPOLITI LICIANICOLAI GIOVANNISCIO' RAFFAELLO

TOTI MARIOFotografie

VENTURA SANDRODisegni

PENNA DOMENICORedazione e Impaginazione

FERRETTI GIORGIO

Questo giornale stampato in 2000 copieè inviato gratuitamente a tutti i nuclei

familiari del Comune di Pereto.

La responsabilità degli articoli è dei singoliautori, salvo accordi scritti o contratti.La collaborazione a questo periodico è da con-siderarsi del tutto gratuita e non retribuita.

Stampa: I.MA.G.E. - Roma

Il giornale è stato chiuso il18 agosto 2008

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MI SONO chiesta spesso perché ècosì difficile parlare di disabilità,perché, quando la disabilità è

argomento di discussione, in un gruppo siformino immediatamente schieramentipoliticamente corretti o politicamentescorretti (dipende dal punto di vista) checomunque subito si rifugiano nell’urgen-za dell’azione o nella ricerca di soluzionia tutela del disabile o a tutela dal disabile.Riparare? Risanare? Restaurare?Accogliere? Trasformare? Utilizzare?Convivere? Escludere? Proteggere?Inserire? Integrare?Questo ordine del discorso, probabilmen-te utile e rassicurante, lascia in ombra, aimargini della scena, ferite profonde,insoddisfazioni, sofferenze e insofferenzeche si ripercuotono, sul piano sociale, informe incontrollabili e misteriose.Maschera, infatti, ed elude una domandafondante, necessaria prima di intraprende-re qualsiasi azione o cercare soluzioni. E’possibile pensare a se stessi o ad altri intermini di abilità o disabilità senza chequesto implichi un riferimento a unmodello, una misurazione rispetto adun’astrazione, un giudizio di merito?Non è una domanda retorica. La rispostao le risposte connotano una scelta dicampo e una riflessione sull’ambito nelquale ci si vuole muovere.Vi è una cultura che comporta la misura-zione, il giudizio in relazione alla regola,la normalità come valore. Cultura rispet-tabile se esprime la necessità di una con-venzione, di un patto sociale, di un codicecollettivo, molto meno rispettabile se pre-tende di diventare la lente con cui si guar-da a ogni essere umano, se non è consape-vole dei limiti di una visione solo giuridi-ca dei rapporti e delle relazioni di ciascu-no di noi con sé e con gli altri.I concetti di abilità e disabilità stannoall’interno di questo ordine.Sono abile o disabile rispetto a che? Nonvoglio strappare ad un avversario, in undiscorso, l’ammissione che si può essereabili e disabili contemporaneamente, vor-rei invitarvi ad entrare in uno spazio sco-nosciuto in cui io e l’altro non abbiamomete precostituite o punti certi di riferi-mento totalmente avulsi dall’esperienza,ma il senso della terra sotto i piedi e deltempo dei nostri passi.Vorrei parlare di concretezza, di contattocon la realtà dentro la continua impreve-dibilità e varietà dell’esistere.

Da alcuni mesi sono disabile fisicamente.Da molti anni lavoro intorno al teatro e mioccupo di educazione corporea e diespressione creativa con persone abili edisabili.Quando ero abile mi spingevano verso ilteatro e l’arte in genere l’intuizione di unanecessità che riguardava la mia vita per-sonale e la mia vita di relazione, la sceltadi non cercare l’equilibrio in una condi-zione statica a cui aggrapparmi per deci-dere da una posizione di sicurezza checosa era bene e che cosa male, che cosagiusto, cosa ingiusto.Nella mia storia di educatrice la tentazio-ne dell’equilibrio statico spuntava ogni

volta che per paura cer-cavo un potere alienatodalla presenza, dalla con-sapevolezza, dalla rela-zione profonda con me egli altri. Il risultato eral’attestarmi su veritàdogmatiche fuori dall’e-sperienza e dalla vita.Ma vi è una condizionedi verità molto diversa che appartieneall’ascolto e alla consapevolezza e stafuori dal territorio del giudizio, una veritàche cerca strumenti espressivi, che utiliz-za linguaggi sperimentali non per il gustodel nuovo, ma per il

valore straordinario che ha il sentire nel-l’azione, il sentire l’azione dell’altro.E’ una condizione che non permette didecidere chi è abile o disabile perché dà lapercezione del movimento continuo dellavita con equilibri che sono interni, organi-ci ai nostri limiti e alle nostre possibilità.La mia attuale disabilità mi dà ragionedella mia passione, delle mie scelte e deimodi in cui ho voluto essere educatrice.Vi è nella disabilità (fisica, sociale, dellinguaggio, ecc.) necessità di ricerca, direciproco adattamento creativo.Tutto quello che appare disarmonico semisurato dall’esterno con strumenti estra-nei all’esperienza, diventa, in una condi-zione educativo-creativa, fonte di stupore.Rivela i segni dell’arte come relazionecon lo spazio, il tempo, i materiali, i lin-guaggi come presenza di ciascuno di noi,in ricerca di una comunicazione vivente,mutevole, indispensabile, come organiz-zazione attiva del pensare.

Disabilità e artedell’esistere

di GIOVANNA LA MAESTRA - Coanimatrice del Laboratorio “Suono e Ritmo” dell’Associazione La Ragnatela ONLUS (Messina)

S ENZA ombra di dubbio, l’arte è ilmezzo espressivo più versatile del-l'uomo; un canale che si adatta ai

differenti ambienti con cui entriamo quo-tidianamente in contatto: scolastico,lavorativo, commerciale, ludico e nonultimo quello della disabilità. È adatto ad ogni età e non ha alcuna con-troindicazione se coloro che lo utilizzanosono in grado di conoscerne le possibili-tà espressive, di piegarlo per le proprieesigenze personali e "trasformarlo" per-mettendogli di assumere quello che è l'a-spetto confacente a quel momento. Da questa consapevolezza nasce l'artete-rapia, dalla consapevolezza della potenzadel canale artistico e del linguaggioespressivo umano. Fare terapia con l'arteo comunque aprire una strada, una possi-bilità comunicativa laddove pervari motivi non era permes-sa o interrotta.Nei laboratori dell’Officina Bodoni già daalcuni mesi si utilizzanodifferenti discipline arti-stiche nei contesti doveci si trova ad operare.Spesso però il nostrolavoro e i risultati attesisono limitati dal numeroelevato di partecipantirispetto al numero esiguod'operatori.Un'unica volta (quello che è un sogno perogni operatore che lavora nel campo delsociale, ed in particolare della disabili-

tà), per noi è stata realtà. Nel marzo2007, presso l'Officina di via Bodoni, alTestaccio si è tenuto un laboratorio diartiterapie per quattro ragazzi disabili,condotto da quattro operatori, con quali-fiche simili e un valore aggiunto differen-te per ognuno. Oltre che essere arteterapeuti sono artisti(2 attrici e 2 pittori). Le arti utilizzatesono state la pittura e la danza o il movi-mento creativo. Il progetto è nato comeun laboratorio di pittura, ma nulla poi sisviluppa come l'idea iniziale o come

richiesto. Tutto è stato scritto emesso in opera da chi vipartecipava e da chi, sitrovava a mettere in

gioco se stessoe una nuova

re laz ione .

Non c'è stata alcuna divisione di compitiiniziale e nessuna struttura precostituita,eppure nello svolgimento tutto era strut-turato, suddiviso ed armonico; come per

magia, quella parti-colare magia che hal'arte cioè di mettereinsieme i pezzi comeavesse una bacchettamagica. Una squadraal servizio dello spa-zio e del tempo esoprattutto al servizodel processo creativodi ogni singolo parte-cipante. I ragazzi-adulti, due donne edue uomini, con disa-bilità differenti sonostati accolti in unospazio creato da unodei pittori. Uno spazio sempre dif-

ferente confogli spar-

si div a r i edimen-s i o n i ,materiali di volta in voltadiversi con cui venire incontatto. La cosa bella èche nessuno degli operato-ri, tranne uno, aveva lapossibilità di creare il"setting", questa nonconoscenza preventivaha permesso d'essere noistessi senza alcunasovrastruttura.

Il tema del laboratorio era basato suiquattro elementi: acqua, terra, aria,fuoco, mentre l'ultimo incontro, eraimperniato sulle ombre.

l’Arte: un mezzo espressivo per tutti

Estratto dalla pubblicazione delProgetto “La figura e lo sfondo”

su: Antonello da Messina -Novembre 2006

di LAURA SALES

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Piante: un buon trattamentoper la loro preziosa esistenza

LE PIANTE sono distribuite in tuttoil mondo ed è importante il climaperché ogni clima ha una sua specifi-

cità o caratteristica. Sono importanti latemperatura, la natura del suolo, l’umiditàed il vento insieme alla luce, l’aria, l’acquae gli elementi nutritivi.Questi elementi sono essenziali più omeno allo stesso modo e nessuno deveprevaricare, altrimenti le piante muoiono.Non va dimenticato, in ogni caso, che lapianta deve essere trattata secondo la suaprovenienza e quindi la propria esigenza.Senza la luce le piante smet-tono di “lavorare”. Perlavoro si intende che lapianta trasforma lesostanze del terreno inalimento. Le piantehanno anche una loroadattabilità e si svilup-pano più facilmente neiluoghi dove crescono;per questo, dobbiamofare in modo di darealla pianta le condizioniideali del luogo dovecrescono. Ad esempio:il geranio è una piantache ha bisogno di sole;quando abbiamo nuovepiantine gli va datomolto sole e non troppaacqua.Le piante in vaso sonoun po’ più facili daseguire perché i vasi sipossono spostare e dareopportunità alla pianta diavere il clima giusto. Lepiante poste ad ovestsono solitamente in unabuona posizione perchéhanno una buona illumi-nazione durante il giorno.L’acqua è un altro elementoindispensabile; senz’acqua le piante avviz-ziscono e muoiono, ma anche troppaacqua impedisce all’aria di raggiungere leradici e le piante potrebbero morire.Questi due elementi debbono equilibrarsiper avere un buon successo nella loro cre-scita. I semenzali devono essere ben dre-nati con un buon terriccio affinché laquantità di acqua trattenuta non sia troppao troppo poca; in special modo per le pian-te da vaso che per un buon drenaggionecessitano di torba (che è spugnosa) efavorisce un buon drenaggio fermo restan-do che la pianta comunque resti umidafavorendo uno stato ottimale di umidità edossigeno.Le piante piccole hanno bisogno di pocaacqua. Le piante all’esterno vanno innaffia-te di sera o di mattina perché i raggi solaripotrebbero ustionarle perché a contattocon l’acqua formano l’effetto lente.Molti giardinieri preferiscono innaffiarecon un velo di pioggia sottile usando acquapura e l’innaffiatura è una pratica che si

acquisisce con l’esperienza a seconda deltipo di pianta che stiamo trattando.Raccogliere acqua piovana è il migliorsistema per irrorare d’acqua le piante. Neldubbio non bisogna mai eccedere perchéla troppa acqua è dannosa per il sistemaradicale (marciscenza).Altro elemento importante è il passaggiodi aria nelle radici in quanto quest’ultimaproduce azoto ed ossigeno necessari per ilsuo stesso sviluppo.Le piante all’aperto soffrono meno dellamancanza di questi elementi in quanto lanatura esegue il suo decorso e provvedealle necessità.

Le piante ottenute da taleao da seme sono moltomeno esigenti rispettoalle piante adulte però

anche alle piccole pianteman mano che crescono

bisogna fornirle di quelquantitativo di aria neces-

sario che si può ottenerenell’apertura del sacchetto dipolitene a protezione della

pianta bambina (il sac-chetto di politene è un

materiale dentro il quale lapianta viene fatta svilup-

pare in vivaio).Tale trattamento vaeseguito prima perpoche ore al giorno poiman mano che la pian-

ta cresce biso-gnerà aumentare

il numero di ore diaria fin quan-

do la piantanon avrà rag-giunto la

maturità e sisarà abituata allecondizioni cli-

matiche natu-rali.

Le piante sonoun indicatore biologico dell’ecosistema

senza le quali non ci sarebbe vita sulla terra;esse hanno un ruolo primario nella scala bio-logica in quanto oltre a produrre anidridecarbonica sono la materia prima per l’alimen-tazione degli erbivori (processo alla base delciclo biologico esistente in natura).La riduzione degli spazi verdi a livello ter-restre sta producendo gravi cause per l’al-terazione ecoambientale del nostro piane-ta. La desertificazione che aumenta l’as-senza di vita sta mettendo a dura prova lalinea sottile di confine che separa i ciclivitali. Oggi ci si pone il problema delladeforestazione dipesa da una sensibilizza-zione maggiore da parte dell’uomo a dife-sa della natura.L’uomo nel suo piccolo, può dare un enor-me contributo anche con la sempliceconoscenza di come va curato un balconeo un giardino che sono una pedana impor-tante per l’inizio di un messaggio di sensi-bilità verso le piante che non solo abbelli-scono il mondo ma sono anche la vita.

di ANASTASIA IANNOLA

LA “GENETICA” oggi si presentacome una disciplina dai molti volti. E’fonte di grandi speranze, soprattutto in

campo medico: dalla terapia genica ci siaspettano soluzioni definitive per moltemalattie ereditarie e forse anche i primi passidecisivi nella lotta contro il cancro.D’altra parte proprio attorno alla Geneticasi annodano alcune delle sfide etiche dellescienze contemporanee: le tecniche diingegneria genetica e la possibilità, pur-troppo non solo teorica, di manipolazionisugli embrioni umani, ripropongono aricercatori, medici, legislatori e politicialcuni interrogativi profondi sulla possibi-lità di intervenire sulla “natura” esull’”uomo” e sul senso dell’esistenza.Quello che salta subito agli occhi deitempi che stiamo vivendo è la crescitaesponenziale del progresso scientifico etecnico-tecnologico inimmaginabile primadell’evento di forte cesura che fu la rivolu-zione industriale e forse in precedenza,l’approccio “galileiano” alle cose e aglieventi che sono nel mondo.Altro elemento evidente quando si parla discoperte, ricerca e innovazione è l’ambi-guità delle conseguenze pratiche; ovverovantaggi molti, rischi tanti. Dagli embrioni ibridi uomo-animaleall’”Organismo GeneticamenteModificato” (parlo di vegetali che cos’è unibrido uomo-animale se non un ogm?)Finanché al dibattito attuale su eutanasia eannessi, la “confusione” è inevitabile, e loconfesso io ne ho molta, ma forse questa“confusione” è stata creata ad arte, per poterspeculare e costringere i consumatori all’u-so di quello che vogliono i soliti potenti-padroni del mercato, scatenando “dulcis infondo” una guerra di prezzi al rialzo tra pro-duttori di alimenti e i petrolieri.Ma voglio partire dalla fine: una piantaogm salverà dalla fame e dall’inflazione, ipopoli sottoposti al salasso dei potentimercanti? Ci sono ricerche che attestanoche si possono produrre ad esempio riso“biotech” in grado di resistere a elevatasiccità, terreni salini e basse temperature.Tutto questo manipolando dei germi,“mattoni” ... del corredo genetico dell’or-

ganismo, la cui funzione può variare infunzione delle condizioni di coltivazione.Lo faceva secoli fa un monaco, l’abateGregor Mendel* un agostiniano dellaSlesia, autore della più grande scopertascientifica nel campo della biologia degliultimi 500 anni, ma ignorato per oltre 50anni dalla scienza ufficiale.In ogni libro di biologia c’è un suo esem-pio di sperimentazione su almeno 28.000piante arrivando a selezionare sette varietàdi Pisum sativum (il comune ortaggio“pisello”), con la differenza che lui nonaveva microscopi, provette e cose delgenere ma utilizzava sapientemente l’in-nesto e l’incrocio, e il giusto tempo ed arri-vò a formulare tre leggi valide ancor oggi,a distanza di un secolo e ora spiegateanche a livello molecolare: 1. Legge delladominanza; 2. Legge della segregazione;3. Legge dell’assortimento indipendente.Ritornando all’oggi il “biotech”, in labora-torio rende disponibile superpiante osupermangimi a tempo zero.In America, peperoni ogm che riducono ilprezzo di 6 volte vanno via come il pane ela gente non si preoccupa... Io si!Evviva la pappa col pomodoro (esclusiva-mente biologico) non troppo però, sepenso che in Africa, invece, c’è gente chemuore di fame perché non c’è acqua a suf-ficienza per scopi irrigui e il riso “biotech”potrebbe forse salvarli fatte salve le insidiedella solita “fregatura”, quanto gli costeràimpiantare queste coltivazioni, e quantosaranno schiavi delle speculazioni obbli-gatorie di questi semi “miracolosi”. Allora però prepariamoci al razzismo ali-mentare: in Europa le signore impegnate ariempire il carrello della spesa con cibobiologico ed ogm-free. E gli africani?Chissenefrega!..., mangino pure quelloche molti chiamano il “Frankstein food”!Spero di avervi confuso ancora di più leidee, aspetto vostre notizie.

* GREGOR MENDEL (Heizendorf, 1822-1884) - È stato un bio-logo e un monaco agostiniano ceco-austriaco, considerato,per le sue osservazioni sui caratteri ereditari, il precursoredella moderna genetica. Proprio all’università sviluppò lesue doti di ricercatore e scienziato, fondamenti della sua atti-vità futura nel monastero di Brno, del quale nel 1868 diven-ne abate. Mendel amava dedicarsi all’orto dell’abbazia, dovescoprì le caratteristiche variabili delle piante, svelando dopomolti anni di lavoro i meccanismi dell’ereditarietà.

Geneticamente modificatiDov’è la fregatura?

di DAVIDE G. MIRABELLA

S EMBRA proprio così. E’ come se lamaggior parte di questi arnesi fosse-ro consapevoli di poter servire anco-

ra o di essere stata progettata per viveretroppo poco, e ad un tratto avessero deci-so di ribellarsi alla nostra irriconoscenzastazionando nelle nostre cantine, nellenostre case lottando per una sopravviven-za generazionale, riempiendo il nostrofuturo e il mondo intero di una enormepalude di immondizia promiscua di metal-li, liquami plastiche, che giacciono impu-dicamente avvinghiati nella vana attesa diun inceneritore che purifichi questo arti-colato mondo del RAEE (Rifiuti da appa-recchiature elettriche ed elettroniche).Uno studio di Legambiente, pubblicato suun periodico, dichiara che gli italiani pro-ducono intorno ai 14 kg annui di rifiutitecnologici pro capite, per un totale dicirca 700 tonnellate. Di queste solo il10%, viene correttamente riciclata, mentrela restante finisce nei cassonetti, tra scato-le di alimentari scaduti e imballaggi vari.Si aggiunga che questi RAEE sono costi-tuiti da materiale non sempre recuperabilee così vengono “messi in sicurezza” inattesa che il progresso ci illumini su come

renderli innocui. Molti li ritroviamo sepol-ti in una fossa comune in una nostra regio-ne (non solo in Campania ma anche alnord).Se vogliamo risalire al destino di questi com-ponenti, scopriamo che la maggior parte fini-scono nei paesi africani, dove vengono utiliz-zati per produrre “computer” di qualità infe-

riore e in parte per fabbricare “armi”. Unascusa senz’altro per raggirare l’embargo “diarmi” contro quegli stati africani coinvoltinelle guerre, altro motivo è l’abbattimento deicosti di smaltimento che nel “Terzo Mondo”viaggiano a prezzi di saldo. Se riciclare uncomputer in Europa costa 30 o 40 dollari, inAfrica non più di 3 o 4.

Il supermercato del mondo occidentalediventa così anche la sua pattumiera e ilcerchio si chiude.Si calcola che in Italia si perdano le trac-ce di circa un quarto dei rifiuti tecnologiciprodotti, che è un po’ come se il 25% deibonifici bancari o dei pacchi postali odegli sms finisse nel buco nero dei trafficidella malavita. Una svolta decisiva la potrà dare unacompleta tracciabilità di questi RAEE,cioè la possibilità di seguire passo passo ein maniera trasparente tutti gli spostamen-ti fino allo smaltimento finale. Con la nuova legge i produttori di appa-recchiature elettroniche dovranno iscri-versi a un registro nazionale. I governantigiurano che entro il 2011 sarà possibilepersino riconoscere l’origine del rifiuto eil suo produttore attraverso un codice abarre. Sarà dura fare i furbi... (mah!?)Resta però una domanda: può una leggeapplicata forse anche a metà garantire cheil nostro telefonino venga effettivamentesmaltito con tutte le regole.E poi: perché diavolo dovremmo cambiarecosì spesso computer e telefonino?!

(meditate gente..., meditate)

Rifiuti tecnologici: ... e se avessero un’anima?E’ ormai quasi certo, la maggior parte dei rifiuti, che invadono ilnostro pianeta, sono costituiti da prodotti tecnologici e quasi sempredal contenuto velenoso: piombo, mercurio, cadmio. Riempiono diquesti componenti le nostre case, e anche il nostro futuro.

di GIORGIO FERRETTI

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I film in “edicola”

IL CINEASTA Orson Welles non ha mai nasco-sto la sua passione per William Shakespeare,una passione profonda, viscerale, autentica

che lo ha portato ad esplorare nuovi mondi let-terali e cinematografici unendoli in suggestivepellicole, traboccanti dai stili più disparati.Il suo esordio fu fulminante e apocalittico, giròQUARTO POTERE all’età di soli ventisei anniscardinando e rivoluzionando le regole dellasettima arte.La critica di quei tempi non capì facendo orec-chie da mercante e il film fu accusato di rivol-gersi contro il magnate della stampa WilliamHearst, causandogli delle noie che si porteràdietro per tutta la sua carriera.Ma le cose stavano per cambiare, nell’anno digrazia “1958” dopo le trasposizionidell’OTELLO e del MACBETH e dopo il flopdella “SIGNORA DI SHANGAI” Welles si ritrovòtra le mani un materiale “PULP” da cui riuscì atrarre uno dei film più belli della storia “L’IN-FERNALE QUINLAN”.I l Quinlan del titolo è un poliziotto interpre-tato dallo stesso Welles connotato da unaforte ambiguità che si trova a risolvere ilcaso della morte misteriosa di un pezzogrosso arrivando a scontrarsi con le avver-sità di un funzionario della commissioneantidroga pan-americana (interpretato daun ottimo Charlton Heston).L’interpretazione sopra le righe di Welles non èaltro che un sentito e sincero omaggio allanatura ambigua dell’uomo, una natura degnafiglia della tragicità shakespeariana che ponel’individuo a delle scelte obbligate: il bianco o ilnero; il bene o il male.Tutta la pellicola è girata sottolineando e mar-cando a chiare lettere tutte queste coordinate,in modo da lasciare spiazzato e senza fiato lospettatore.Il montaggio convulso , il ritmo serrato, i primipiani e il bianco e nero di Russell Metty innalza-no la pellicola allo “STATUS” DI CAPOLAVOROASSOLUTO.

CHE COSA è una crisi? Cosa ci fa identifi-care con essa portandoci ad esplorare inostri lati più inconsci e bui. E’ una

domanda a cui non è facile dare una risposta.Ci hanno provato in tanti, noi comuni mortali esoprattutto gli artisti, uno di questi è stato senzadubbio il grande maestro Federico Fellini, chenel suo capolavoro “8 e MEZZO” ha portatosugli schermi di tutto il mondo la sua personalis-sima autoanalisi in bilico tra fantasia e realtà.La storia è quella di Guido Anselmi (alter-egodel regista e interpretato magistralmente daMarcello Mastroianni) che si trova in crisi per-ché deve realizzare il suo prossimo film e cir-condato da una serie di personaggi: un intellet-tuale noioso, l’amante procace, il produttore,sua moglie e sua sorella, e in mezzo a questotrambusto cerca di districarsi e trovare una suavia di fuga, che non significa tanto fuggire dallarealtà, ma attraverso i ricordi perduti di trovareuna soluzione che possa dare beneficio alla suaanima tormentata.La critica tutta, anche quella più ostica salutò ilfilm come una nuova rivoluzione di celluloide,.dichiarando a tutto campo l’avvento della avan-guardia cinematografica, di cui i germi eranogià stati sparsi alla fine degli anni cinquanta conla Nouvelle Vogue francese.In questo film tutto funziona e per chi non amaFellini e le sue cavalcate oniriche troverà paneper i suoi denti. Non solo Mastroianni ma anchei personaggi secondari sono disegnati e rappre-sentati in maniera lodevole, anzi c’è da aggiun-gere che Fellini gli attori non li dirigeva ma liammaestrava come animali da circo nel sensopiù fantasioso del termine.Le sequenze memorabili, quelle da antologiapura si sprecano, come quella del carosellofinale con la musica unica e inimitabile di NinoRota.Sono passati decenni e tanta acqua sotto i pontima 8 e mezzo continua a stupirmi e a stupiretutti con la sua universalità di messaggio e lasua inconfondibile, autentica magia.

Il tocco di “Welles”

presentiamo dei film “datati” usciti in DVD nelle edi-cole visionati per voi dai nostri esperti, veri capola-vori di due “grandi” del cinema ormai scomparsi

La crisi del geniodi Rimini

di STEFANO VIGNOLA

OTTO E MEZZO

La copertina del film:

“L’InfernaleQuinlan”

e a destra un’imma-gine del “regista”Fellini mentre ripren-de le scene del film

“Otto e Mezzo”

LA SCORSA estate, nella Sala Comunale diCamerata Nuova, ho avuto il piacere diammirare una “Personale” di un artista

locale, Mauro Paris. Nato nel ’64, fin dai primianni d’età non nasconde la sua passione per lapittura disegnando con perizia compaesani edanimali. In età scolastica ha iniziato a dipingere ad olio etempera poi, dopo la frequentazione dell’Istitutod’Arte, si è perfezionato nell’uso dell’acquarello.Ed è con questa tecnica che, ormai da anni, sipropone al pubblico in mostre personali e col-lettive così come in estemporanee e collabora-zioni col “Parco dei Monti Simbruini”. Proprio ilParco, con i Paesi e gli animali che lo popolano,è la sua Musa ispiratrice. Nelle sue opere ho tro-vato, ritratti con estrema delicatezza, i borghi, lechiese, i panorami del nostro circondario, laflora e la fauna delle nostre faggete. Non solo,con il suo occhio artistico riesce a reinventareanche i panorami di grandi città caotiche, come

ad esempio Roma, presentandole sotto un’otti-ca di pace e serenità.Quest’anno Mauro ci dà appuntamento, perapprezzare le sue opere, a Subiaco in concomi-tanza con il Blues Festival di Agosto; a Cervaradurante la Festa degli Artisti che si terrà aSettembre e nella sua Camerata dove, daLuglio, è aperto un personale Studio-mostra.

Sandro Ventura

Francesco Serafini: un grandemaestro e poeta “cameratano”

L’EDIFICIO SCOLASTICO DI CAMERATA NUOVA INTITOLATO A

DAL 23 MAGGIO 2008 l’edificioscolastico di Camerata Nuova sichiama “Edificio Comunale

Francesco Serafini”.Alla cerimonia d’intitolazione officiatada Don Benedetto Serafini, vicario apo-stolico della Diocesi di Tivoli, oltre aglialunni della scuola primaria e dell’infan-zia di Camerata, e a molti alunnidell’Istituto Comprensivo di Arsoli,hanno partecipato numerosi concittadini,il Sindaco Pilola Ezio, il vicepresideprof.ssa Giulia Rossi, il Presidente dellanostra Comunità Montana, ilComandante della Stazione deiCarabinieri M.llo Angelo Asci ed ilCorpo Forestale.Dopo la scoperta della lapide da partedella moglie signora Luigina Fulgenti,alcuni suoi ex alunni e la scolarescahanno recitato alcune poesie del mae-stro.Carica di emozioni la lettura di Antonio

Fagiani, Vincenzo Serafini e l’interventodel prof. Costantino Dischetti, liberodocente presso l’Università di Ancona.Quindi l’insegnante fiduciario sig.raL.Rita Paniccia, a nome di tutto il corpoinsegnante del plesso scolastico, ha con-segnato una pergamena ricordo allamoglie Luigina, alla figlia Laura ed alfiglio Sandro.Ma chi era Francesco Serafini?Un maestro con la M maiuscola, dotatodi personalità e di carisma, seguito edascoltato dagli alunni per la sua autori-tà, ma soprattutto per la sua autorevolez-za e per le sue qualità e capacità.Ma anche un “poeta cameratano” cheha saputo cogliere gli aspetti caratteriz-zanti la vita del nostro paese, fissandoliper sempre in canti e poesie dialettali.Godiamo di quest’aspetto poetico attra-verso le poesie che pubblicheremo neiprossimi numeri di questo giornale.Mi piace iniziare, per rimanere in temascolastico, con “Gita scolastica aRoma” commentata dal figlio Sandro.

di ANTONIO LIBERATI

“Gita scolastica a Roma”: E’ l’occasione per uscire dal paese e per conoscere tante cose.Non è ancora tempo dei bombardamenti mediatici di immagini……!Tutto sarà una sorpresa, tutto sarà una meraviglia, tutto curiosità.La Scuola non è solo luogo d’insegnamento ma anche “Maestra” di vita e porteràtutti gli alunni a visitare le città.Tutti gli alunni pronti con i grembiulini puliti, con le scarpe lucidate, pettinati con lariga sui capelli, emozionati ed orgogliosi di farsi vedere così bravi in una città cheaveva ancora il tempo di ammirare un gruppo di bambini in visita…….!

SANDRO SERAFINI

Puru pè vanno se refà la gitaE a Roma colle scole se varrà:la scola ch’è maestra della vitace porta a visitanne la città.

Ju Colosseo, le chiese i monumentiJ’animali ‘nzerrati aju giardinuji archi delle vittorie sulle gentile glorie deju popolo latinu.

Se non ce po’ vinì chi è troppu zicupazienza! Janno appressu ce verrà:ju Patrunatu cò que atru amicunatranno i sordi ce procurerà.

Intanto mò ficemo beju benevesta spassiggiatela alla città:se scorderrau le n’gustie colle penevedendo tante belle nuvità.

Tutti vanti lavati e pettinaticolle scarpi allustrate comme vae coji zinalitti sistematifaremo na figura bella assà.

E pelle vie de Roma visitatatutta la gente starà a vedèdirrà: - Bravi arzitti della Cammorata!So de montagna ma sò fatti bè!….

FRANCESCO SERAFINI

“GITA SCOLASTICA A ROMA” - (primavera 1959)

CAMERATA NUOVA

LAUREA ARITAFRACASSI

il 16 - 7 - 2008 alla SAPIENZA di ROMAcon la tesi sul tema:

Analisi dello sviluppo economico dellaHispania in epoca romana attraverso lo stu-dio delle “villae” con impianti produttivi.

In principio fu... un colle

zioni ormai talmente lontani dal nostropresente, da essere talvolta sentiti quasicome eventi mitici? Eppure anche se i gior-ni, i mesi e gli anni che passano dilatanosempre di più il tempo, tanto da allontanareincessantemente il passato dal presente,quei fatti e quegli eventi non appartengonoalla fantasia delle fiabe, ma ad epoche stori-che reali.Dunque: “C’era una volta, tanto tempofa…” un colle deserto alle falde di MonteFontecellese. Su questo colle, dove poisorse Pereto, esistevano solo estesi boschidi querce e faggi, e gli unici rumori eranoquelli della natura: lo stormire delle foglieal vento, la “voce” degli animali che abita-vano questi luoghi, il ticchettìo della piog-gia d’inverno. A riflettere bene, tutta la storia della Terra èiniziata con quella che possiamo chiamarela “dimensione desertica”: milioni di annifa, quando non solo l’uomo ancora non esi-steva, ma non esistevano neppure gli ani-mali, la Terra era un luogo deserto, solitario,immerso in una dimensione così arcana dasembrare irreale.Non possiamo risalire così indietro neltempo nel parlare della genesi della vita suquesto colle, chè il discorso diventerebbetroppo prolisso, perciò dobbiamo accon-tentarci di considerare gli eventi partendodall’epoca storica.Vi fu un lungo periodo, prima dell’avven-to del dominio di Roma, che la Piana delCavaliere fu abitata dagli Equi, etnia daricollegare, forse, ad una originaria stirpe

di Italici detti Safini, o Sabini. “Adusatialle lunghe cacce nei boschi e alle durezolle…” (Virgilio, Eneide, VII, vv.746-749), fierissimi guerrieri, gli Equi eranosoliti costruire i propri abitati (ocres) sualture, soprattutto per ragioni di difesa. Idati archeologi hanno confermato, soprat-tutto per la zona del Fucino, la presenza ditali insediamenti. Questi abitati, in generedi medie dimensioni, erano recinti da muradi blocchi calcarei in opera poligonale, oanche da palizzate, e comprendevano unospazio sufficiente per contenere alcunedecine di capanne di legno. Forse, allora,anche questo colle del futuro Pereto fuusato dagli Equi come cittadella fortifica-ta? La sua morfologia, con dirupi naturali,l’esser lambito, su un lato, dal torrentePaghetto, la posizione elevata, a dominiodella sottostante pianura, lo rendevanoadatto ad un insediamento. Nell’Italia anti-ca dell’VIII secolo a.C. si stava però pre-parando un evento di portata “mondiale”,le cui conseguenze avrebbero segnato lastoria per molti secoli: la nascita di Romache, secondo la tradizione, avvenne sulPalatino per opera di Romolo (753-754

a.C.). A proposito di Roma valela pena di avviare una riflessio-ne: la caratteristica principaledella civiltà romana fu senz’al-tro una propensione, direi quasi“genetica”, all’uso delle armi edella guerra come mezzo diconquista e dominio. Proprioquesto originario villaggetto dipastori e bifolchi, nel corsodella sua storia si trasformò inuna città potente e dominatrice.Le armi e la violenza romana sispinsero, ovviamente, anche inqueste contrade. Gli Equi, valo-rosi guerrieri, dopo lotte fieris-sime cominciate nel V secoloa.C., furono sottomessi alla finedel IV secolo a.C., in modo tut-t’altro che indolore: nel 304a.C. il console PublioSempronio Sofro attaccò edistrusse, dandoli alla fiamme,ben 31 (o 41) ocres equi (ne fafede il racconto di Tito Livio eDiodoro Siculo).“Ubi solitudi-nem faciunt, pacem appel-lant…” (“Là dove fanno ildeserto, quello chiamanopace…”), annotò un po’ malinconicamen-te uno scrittore latino, riflettendo sulla vio-lenza dell’imperialismo romano, il cuifrutto era sì il potere, ma derivante, nellamaggioranza dei casi, da assedi, eccidi,spargimento di sangue, senza pietà.Forse anche il nostro colle, a causa dellafuria romana, ritornò alla sua “dimensionedesertica”? Certo è che l’avvento deiromani nel territorio degli Equi determinò,insieme allo sterminio, la nascita di unnuovo modello insediativo. In una dataforse compresa tra il 302 e il 298 a.C. fufondata la colonia romana di Carsioli, nelluogo oggi occupato da Civita di Oricola. Il territorio tolto ai vinti fu trasformato inager centuriatus, cioè terreno razional-mente delimitato e regolarmente suddivisoin porzioni affidate alle cure dei coloni.Nel III secolo a.C. con l’avvento della paxromana (pace romana), determinatasi conla conquista dell’Italia, al modello insedia-tivo d’altura di età preromana si affiancò lafondazione di urbes e vici (città e villaggi)in pianura, in luoghi, dunque, meno aspri epiù facilmente raggiungibili, secondo quelmodello insediativo detto oppido-vicano(entrato in crisi, come sembra, all’indoma-ni della Guerra Sociale -91/88 a.C.). Lastoria di età romana del futuro territorio diPereto è dunque da ricercare alle falde delcolle suddetto: qui probabilmente esistevaun vicus (villaggio) gravitante nell’orbitadella colonia di Carsioli. Resti archeologi-ci presso quella che un tempo fu la chiesadi San Pietro, nonché rinvenimenti dimateriale ceramico, fittile e di iscrizionilatine sembrano confermare tale ipotesi.Ma allora, quando nacque Pereto come loconosciamo oggi, cioè un borgo arroccatosul colle? Certamente molti secoli dopo.Con l’avvento dell’età medievale anche inqueste zone si ebbe il fenomeno del mona-chesimo, con la conseguente fondazione dichiese e monasteri; inoltre soprattutto nelX secolo, oltre ai vari feudatari, i promoto-ri dell’incastellamento (nascita di insedia-menti fortificati), furono gli Abati diimportanti monasteri. Nel territorioCarseolano tanta parte ebbe l’iniziativacostruttiva promossa dagli Abati deiMonasteri di Farfa e Subiaco. Proprio allefalde del colle di Pereto troviamo alcuneimportanti fondazioni ecclesiastiche: lechiese di San Pietro e di San Silvestro. Lo storico francese Pierre Toubert, stu-diando le carte di fondazione di castra ecastella della regione Sabina, ha messo inluce come, almeno dal IX-X secolo, siebbe un fenomeno molto importante, quel-lo della riconquista delle alture. In chesenso? Egli verificò che, in molti casi, ifeudatari che promossero la costruzione diinsediamenti fortificati all’interno dei pro-

pri domini, privilegiarono la scelta di luo-ghi d’altura non “vergini”, ma che aveva-no già accolto un insediamento preroma-no. Sia che si trattò di una riconquista del-l’altura, sia che, al contrario, si trattò diuna fondazione su suolo vergine, è certoche il nostro colle fu scelto come luogo perla costruzione di una possente torre, o nelIX o nell’XI secolo; forse i promotori diquesto progetto edilizio furono i Conti deiMarsi, e alcuni individuano in Berardo I(prima metà del IX secolo) il promotoredell’incastellamento della Contea deiMarsi, e perciò anche del colle di Pereto.Fu da allora, dunque, che il colle acquistòquella fisionomia così caratteristica, chepossiamo ammirare ancora oggi: una torresvettante sulla sommità. Lo spirito e ilsignificato di un’epoca possono esserepercepiti e analizzati riflettendo anche sullinguaggio simbolico delle forme architet-toniche. Certamente le torri di età medie-vale nacquero con una duplice funzione,difensiva e di riorganizzazione e gestionedel territorio; eppure è possibile rintraccia-re nella loro costruzione un significato piùprofondo. Simbolico asse verticale checollega la terra al cielo, la dimensioneumana a quella celeste, la torre ha il valo-re di un elemento in grado di elevare ilproprio costruttore al di sopra dei comunimortali, quasi una sorta di Dominus etDeus (Signore e Dio). E’ con questo atteg-giamento di orgoglio che i feudatarimedievali elevarono torri, a rimarcare lapropria presenza dominatrice, nella con-vinzione che non si è veramente signori senon si estende il proprio dominio non solosugli uomini, ma sul tempo e sullo spazio.Proviamo allora ad immaginare cosadovesse significare per un contemporaneovedere ergersi su questo colle, per la primavolta, una torre così possente: per il feuda-tario che la fece costruire, la materializza-zione visiva del proprio incontestabiledominio; per i signorotti limitrofi, l’avver-timento di una presenza militare semprevigile e pronta a resistere ad ogni attacco;per i sudditi, da una parte un monito a nondisubbidire ad un così forte signore, dal-l’altra la certezza che, in caso di bisogno,si poteva contare su una valida difesa.Dopo la torre, l’insediamento fortificato siestese con la progressiva costruzione dialtre torri e cortine murarie…Ma per que-sto racconto, che ci porterà nel vivo dellastoria medievale di Pereto, e che ci daràoccasione di parlare del Rione Castello,diamo appuntamento al lettore al prossimonumero, sperando che sempre di più siappassioni alla riscoperta di quella grandeavventura che è la storia!

(fine della Prima parte)

L’ESTATE è finalmente arriva-ta e le famiglie preparano levaligie per andare in vacan-

za. C’è chi preferisce il mare, con laspiaggia, l’acqua e gli ombrelloni, e c’èchi predilige la montagna, con gli albe-ri, gli animali ed i sentieri. Tutti, però,cercano la qualità a buon prezzo. Cosaintendiamo dire con questo termine?La qualità è un luogo con strade inottime condizioni, è un villaggio cheoffre tutti i comfort per far sentire ivisitatori a casa, è un caratteristicopaese con strutture pubbliche efficien-ti. Di recente ho potuto documentarmisu due affascinanti regioni dellaPenisola, il Trentino-Alto Adige e laSardegna. Cosa hanno in comune que-ste due regioni con l’Abruzzo? Laprima è un tipico luogo “montano”,come la parte interna della nostraregione, la seconda è una stupenda“località di mare”, come la costaAdriatica dell’Abruzzo. Invece, lasostanziale differenza sta nel fatto che,purtroppo, noi non riusciamo a cam-biare quegli aspetti chiusi e ormai“vecchi” che caratterizzano il nostromodo di concepire le novità e che ciportiamo dietro da troppo tempo. Ilturismo in Abruzzo sta diminuendo acausa di fattori di diversa natura,

compresa la “scarsa” buona promo-zione. Possiamo, però, mettere fine aquesta spiacevole situazione offrendoai turisti tutto quello che si aspettanodi trovare in una regione bella e riccadi bellezze naturali come la nostra! Sipotrebbe iniziare partendo dalla crea-zione di alcuni “chioschetti”, sparsiper le città e nei piccoli borghi, neiquali i visitatori potrebbero trovareoperatori turistici a loro disposizione.In seguito con una buona promozione(propaganda), si potrebbero organiz-zare, tramite dei tour operator, eventi epicnic da proporre ai turisti, utilizzan-do anche dei siti Internet appropriati ein rete. Grazie ad iniziative di questotipo la gente sarebbe attratta. I visita-tori, infatti, con le idee precise, verreb-bero proprio per vedere cosa offre diinnovativo l’Abruzzo. Non bisognadimenticarsi che la nostra principalerisorsa è proprio il turismo; se non cidiamo da fare noi, che siamo i direttiinteressati, chi dovrebbe farlo?

“Promozione”& nuove offertela chiave per lo

sviluppo turisticodi CLAUDIA VENTURINI di MICAELA MERLINO

DI RIONE IN RIONE: VIAGGIO INSOLITO NELLA STORIA DI PERETO

Con questo articolo, Micaela Merlino, propone un’escur-sione sulla storia e tradizione dei Rioni del nostro Borgo

BRUNO MERLINO: PERETO “LA PIAZZETTA”

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e studiano per costruirsi un avvenire ma èmolto probabile che saranno costretti atrasferirsi altrove in cerca di opportunitàdi lavoro.L’Amministrazione del Sindaco GiovanniMeuti si è fatta carico di queste preoccu-pazioni e, nel tentativo di offrire opportu-nità di lavoro ai nostri giovani e realizzareuno sviluppo socio-economico complessi-vo al nostro paese, ha posto in essere dueiniziative strategiche di grande respiro: ilprogetto Pereto Borgo Autentico, per atti-vare un’economia ricettiva di tipo turisti-co, e il Piano per gli InsediamentiProduttivi, per inserire delle imprese arti-gianali-industriali nel territorio del nostroComune. Tra le varie possibilità offerte dalle nor-mative in materia, per programmare econtrollare questi insediamentil’Amministrazione ha scelto di intervenirecon un P.I.P.Il P.I.P. è uno strumento di iniziativa pub-blica che svolge una duplice funzione: daun lato incentiva e stimola l’insediamentoindustriale nel territorio comunale attra-verso la cessione alle imprese interessatedi terreni acquisiti dall’Amministrazione,dall’altro lato, con la realizzazione ed ilcompletamento delle opere di urbanizza-zione, con idonei collegamenti stradali econ allacciamenti alle reti tecnologiche,diviene uno strumento rivolto ad assicura-re un ordinato e razionale assetto urbani-stico della zona in cui dovranno insediarsii nuovi complessi industriali.Come si può vedere dalla cartina pubbli-cata, si è scelto di insediare il P.I.P. nellazona evidenziata per varie e motivateragioni: la zona industriale è molto decen-trata rispetto al paese e non è quasi visibi-le, è vicina alle rispettive zone di Oricolae Carsoli, e, poiché i collegamenti sonovitali ai fini dello sviluppo di qualsiasizona produttiva, l’insediamento è attiguoalla strada provinciale del Cavaliere che locollega facilmente alla S.S. Tiburtina, allaStazione ferroviaria e soprattutto al vicinocasello autostradale A24-A25.L’intero P.I.P., così come indicato nelP.R.G, occupa una superficie lorda com-plessiva di circa 85 ettari.Per ragioni di dimensione e di gestionel’intero P.I.P. è stato suddiviso in tre com-parti indipendenti e funzionali; il primocomparto di 31 ettari, il secondo compartodi 28 ettari ed il terzo comparto di 26 etta-ri.Al fine di assicurare un’ordinato ed effica-ce utilizzo del territorio, si attuerà imme-diatamente il primo comparto mentre ilsecondo e terzo saranno attuati al comple-tamento dei precedenti.Il primo comparto sarà suddiviso in 20lotti disponibili per le aziende e completa-mente urbanizzati.Particolare cura è stata postadall’Amministrazione nel destinare ampiesuperfici a zone verdi e servizi, dedicando,all’interno del primo comparto, 82.000 mqdi superficie a verde pubblico, 20.200 mqa parcheggi collettivi, 56.600 mq per laviabilità interna.E’ prevista altresì la realizzazione di undepuratore delle acque reflue, che occupe-rà un’area di circa 11.000 mq.Per assicurare la massima flessibilità di

dalla prima pagina

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impiego del territorio una stessa aziendapuò unificare più lotti contigui oppure piùaziende possono acquistare lo stesso lottoe realizzare in comune le infrastruttureproduttive interne.Si utilizzerà la fascia di territorio compre-sa tra il fosso Rientro e Santo Mauro finoalla strada provinciale del Cavaliere percreare un’area di circa 40.000 mq. daimpiegare al servizio della zona produtti-va, dove sarà possibile insediare uffici,outlet, mense, impianti ricreativi, ecc.Il Consiglio comunale, in seduta pubblica,stabilirà: il prezzo di acquisto delle areedai privati, che sarà unico ed uguale pertutti a prescindere dalla localizzazione delterreno e dalla destinazione dello stesso; iprezzi di cessione dei lotti alle aziende; iprogetti esecutivi comprensivi della rea-lizzazione delle opere pubbliche qualistrade interne, fognature, depuratore, lineee reti elettriche, telefoniche ed idriche; ilrapporto verde pubblico-superficie utiliz-zabile e parcheggi pubblici; la tipologiadelle aziende che si potranno insediarecon particolare riferimento al tasso di uti-lizzo della manodopera ed alla tipologiadelle relative produzioni; lo schema diConvenzione da stipulare con atto pubbli-co tra Comune ed Imprese.Per l’acquisizione dei terreni si procederàcon la richiesta di cessione bonaria ai pri-vati, per diminuire le pratiche burocrati-che ed ottenere un rapido indennizzo; oveciò non fosse possibile, considerando lapubblica utilità dell’intervento, si ricorreràall’esproprio.Tutta l’operazione P.I.P. non dovrà grava-re sul bilancio comunale: il Comune rea-lizzerà tutte le opere di urbanizzazione esistemazione, incluse le spese tecniche edi progettazione, con la differenza tra ilprezzo praticato al proprietario privato delterreno ed il prezzo di cessione del lottoalle imprese. I vantaggi per l’Ente pubblico, e quindiper tutti i cittadini, sono costituiti dal fattodi aver insediato delle imprese nel territo-rio comunale, di aver urbanizzato un’im-portante area attrezzata, di aver sviluppatol’economia generale del paese e l’occupa-zione con effetti diretti e indotti, di avercontribuito in modo importante al bilanciocomunale.Le imprese acquisteranno un lotto di terre-no già urbanizzato con tutti i servizi tecni-ci necessari portati ai confini della pro-prietà del lotto.Sulla base delle Convenzioni sottoscritte,le imprese provvederanno a realizzare leproprie infrastrutture produttive all’inter-no del lotto acquistato secondo le NormeTecniche di Attuazione approvate dalComune.Il Comune, a garanzia e trasparenza ditutte le operazioni, sarà l’unico ed esclusi-vo interlocutore sia nei riguardi dei pro-prietari dei terreni sia nei riguardi delleimprese, adottando, così come prevedonole norme, tutte le decisioni necessarie condeliberazioni ed atti pubblici.Considerando il valore dell’interventorispetto al nostro paese e l’importanzadello stesso per tutti gli aspetti illustrati inprecedenza, questo giornale, nei prossiminumeri, seguirà attentamente gli sviluppidell’operazione ed informerà i cittadinisullo stato di avanzamento dei lavori.

Berardino Caldarelli

QUI INIZIA la parte difficile per ilriconoscimento degli altri santidella chiesa, questo perché allo

stato attuale non esiste un documento chele certifichi. La zona più ricca di immagi-ni è la cappella in fondo alla navata didestra. Le pareti laterali e quella di fondodi questo ambiente presenta affreschi acontorno della cappella, ad esempio, unSan Sebastiano, legato ad un tronco, trafit-to da frecce (vedi immagine sopra e di cuiparlerò più avanti). L'elemento fondamentale e più importantestoricamente è il quadro bifacciale ivi pre-sente. L'opera ci fornisce informazionicirca il nome di questa cappella. Quandofu eretta, ad opera di don FrancescoGrassilli, sacerdote nativo di Pereto mortonel 1612, era titolata del SS Salvatore.Successivamente fu acquisita dal principeColonna, come testimoniano varie carte,ed assunse il nome dell'Assunta. Il quadroda un lato presenta l'immagine del SSSalvatore e nell'altra la Madonna Assunta.Su una delle due facce è dipinta una colon-na, emblema della famiglia omonima.

Queste le notizie storiche del SS Salvatore.Dal tempo di Gregorio II (anno 730) aRoma c'è stato un profondo culto per ilSalvatore. Detto culto si è focalizzatointorno ad una antica immagine delSalvatore, conservata fino ai giorni nostrinel Sancta Sanctorum, cioè nella cappellache sovrasta la Scala Santa e che per molto

tempo è stata la cappella personale deiPapi. Di questa cappella dalle piccole pro-porzioni è stato sempre detto che Non estin toto sanctior Orbe locus (Non esistesulla Terra un luogo più santo). Ciò nontanto perché è stata la cappella deiPontefici, quanto perché tra le sue muravenivano conservati tesori d'arte e di fede.Vi si conserva l'immagine Acheròpita (nonfatta da mani umane) del SS Salvatoresopra l'altare papale, mentre sotto veniva-no conservati il tesoro e le sacre reliquie.Questa immagine fu oggetto di attenzionee di culto da parte dei Pontefici, dellaCuria, del popolo di Roma e dei pellegriniche si recavano a Roma per ammirare evenerare la sacra effige. Nella rappresenta-zione iconografica il SS Salvatore è sedu-to, nell'atto di benedire con la mano destrae con una sfera, rappresentante il mondo,o un libro nella sinistra.Il quadro presente nella chiesa di SanGiovanni ha gli attributi classici dell'ico-nografia: Cristo seduto e benedicente conun globo nella mano sinistra. In relazione alla Madonna Assunta, la tra-dizione cristiana festeggia il 15 agostol'Ascensione e l'Assunzione della VergineMaria. Nell'iconografia la Madonna è raf-

figurata ritta, pregante con i piedi poggian-ti su una nuvola e circondata da uno stuo-lo di angeli. La stessa rappresentazione èriportata nel quadro bifacciale presente inSan Giovanni. Allo stato attuale è postonella cappella, con il Redentore rivoltoverso il retro, ovvero non verso i fedeli,bensì verso il muro, come a ricordare l'e-voluzione della cappella: prima denomina-ta del SS Salvatore, poi divenutadell'Assunta.Nella navata destra della chiesa si trovanodue altari. Al centro della parete si trovaquello del SS Crocifisso. Qui si trova unaffresco con tema la Crocifissione, questoper ricordare ai fedeli che questo altare erala sede sociale della confraternita del SSCrocifisso, ovvero come si chiamava laconfraternita di San Giovanni tra il 1620,anno di nascita di questa confraternita, e lafine dell'Ottocento. Il tema del Crocifisso èil simbolo che ogni confraternita omonimaaveva presso la sua chiesa ricettizia, ovve-ro presso la chiesa in cui operava. Per evi-denziare l'importanza dell'affresco, questosi trova in un arco lavorato, peccato che iltempo abbia corroso in più parti la pietraarenaria di cui è composto.Dopo questo affresco segue sulla stessa

parete un altro affresco scolorito, incassa-to nel muro. Dalla tradizione e dalla gentedel luogo non si riesce a capire a chi fossetitolato questo altare e soprattutto la pre-senza di tre santi. L'altare è quello di SanGiacomo: questo nome è riportato indiverse relazioni vescovili tra il Settecentoed la prima metà dell'Ottocento. Da questecarte non si ha la localizzazione precisadell'altare all'interno della chiesa, ma isanti raffigurati ci forniscono indicazioni,in particolare quello di sinistra che è SanGiacomo Maggiore.Questi è detto il Maggiore (per distinguer-lo dall'omonimo apostolo Giacomo diAlfeo detto il Minore), Giacomo figlio diZebedeo e Maria Salome e fratello dall'a-postolo Giovanni Evangelista, nacque aBetsàida. Fu presente ai principali miraco-li del Signore, alla Trasfigurazione di Gesùsul Tabor e al Getsemani alla vigilia dellaPassione. Pronto e impetuoso di carattere,come il fratello, con lui viene soprannomi-nato da Gesù "figli del tuono". Primo tragli apostoli, fu martirizzato con la decapi-tazione in Gerusalemme verso l'anno 42.

La storia nelle immagini per i fedeli

di MASSIMO BASILICI

SECONDA PARTE :

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PREMIO HOMBRES CITTÀ DI PERETO GIAN GABRIELLO MACCAFANI:

Un appuntamento per pensare I° CONCORSO DI PITTURA ESTEMPORANEA

La fine di questo interessanteviaggio attraverso la storiadelle immagini si concluderàcon il prossimo numero didicembre.

Il Comune di Pereto con il contribu-to del prof. Aldo Maria Arena in col-laborazione con le localiAssociazioni Culturali ha organiz-zato un “Concorso di PitturaEstemporanea Maurizio Arena”,che si terrà il 27 e il 28 Settembre2008.

La presente iniziativa riprende una serie diconcorsi di pittura estemporanea che sisvolsero a Pereto negli anni ’70 ad opera dellaPro-Loco, per richiamare l’interesse dinumerosi artisti per le bellezze del nostro pae-saggio.Questa edizione, che si è scelto di farla svol-gere nella giornata della cerimonia di premi-azione dell’ormai consolidato PremioLetterario “Hombres” Città di Pereto, è inti-tolata alla memoria di Maurizio Arena, che quitrascorse parte della sua adolescenza e dellasua giovinezza.E che qui si innamorò non solo di colei chedoveva diventare sua moglie ma, altresì, delborgo, della sua gente, della sua montagna.Elementi questi che sono il tema assegnato aipittori che parteciperanno al presente concor-so.Le operazioni di timbratura debbobo essereeffettuate dalle ore 8.00 alle 12.00 del 27 set-tembre 2008.La premiazione avverrà Domenica 28 settem-bre alle ore 12,00.I premi per i partecipanti ammontano a circa1.800,00 euro.

Info: 0863/997449 (Comune di Pereto)e-mail: [email protected]

oppure tel.: 349/5505900

Quest’anno la cerimonia di premia-zione del Premio Hombres Città diPereto Gian Gabriello Maccafani,

si svolgerà il 27 settembre come al solitonel magnifico scenario della Chiesa di SanGiovanni a Pereto. La data è stata postici-pata di una settimana perché alcuni di noiamministratori sono impegnati, nellapenultima settimana di settembre, allafesta nazionale dei Borghi Autenticid’Italia.Intanto la giuria è al lavoro per individua-re i vincitori della 5 edizione. Molte leopere che sono arrivate da varie partid’Italia. Il Premio è ormai appuntamentofisso e consolidato per il nostro Borgo, maanche per la Provincia dell’Aquila chevede il suo Presidente, StefaniaPezzopane, e l’Assessore Michele Finaimpegnati in prima fila per la riuscitaanche di questa edizione.Siamo alquanto orgogliosi per aver creato,con l’aiuto di tutta l’AmministrazioneComunale, dell’Associazione Hombres edell’Associazione l’Ombelico del Mondo,della giuria qualificata ed apprezzata, dimolti peretani, di amministratori provin-ciali e regionali, le condizioni affinchè ilPremio diventasse appuntamento di altacultura per il nostro paese.Quest’anno la cerimonia di premiazionesarà arricchita anche da una estemporaneadi pittura che si svolgerà nelle vie delborgo dalla mattina del 27 settembre finoal pomeriggio e la premiazione sarà fatta

la mattina del giorno successivo.L’estemporanea di pittura inserita all’in-terno del Premio Hombres è patrocinatadal Prof Aldo Maria Arena ed è organizza-ta in Memoria del fratello Maurizio Arena.Viviamo un momento storico molto diffi-cile, i valori della cultura, delle relazioniumane, del convivere civile e della sereni-tà sembrano sopiti sotto il prevalere didisvalori come l’individualismo, la rincor-sa esagerata alla facile ricchezza, al preva-lere dell’uomo sull’uomo, alla sopraffa-zione, a Pereto , con il Premio Hombres,vogliamo reagire con la delicatezza dellapoesia o dello scatto magico di una bellafotografia, ma anche con la determinazio-ne della cultura, quella profonda, pensata,raccontata che ha la capacità di portare nelnostro piccolo borgo così tanti autori.

PREMIO HOMBRES CITTÀ DI PERETO(GIAN GABRIELLO MACCAFANI)Poesia - narrativa - fotografia -giornalismo - pitturaC/o Comune di Pereto 67064, C.so Umberto I, 49Tel 0863.909280 fax 0863.907406 Cell3479303583

PREMIO DI BORGO INBORGOFotografia - Video - Narrativa - [email protected] -www.hombres.itwww.socrate2005.i lcannocchiale. i twww.borghiautenticiditalia.it

ENZO D’URBANOPresidente del Premio Hombres

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MOLTI OGGI non conoscono nem-meno il significato della parolafabbro-ferraio: parola composta

dove ferraio sta per maniscalco, colui chemette i ferri agli animali da lavoro (caval-li, muli, asini e anche buoi). Oggi in com-mercio si trova di tutto, dai profilati alferro stampato ai pezzi da assemblare, manei tempi andati la materia prima proveni-va tutta dagli scarti dei cantieri navali, perquanto riguarda la nostra zona da quelli diNapoli. I metalli erano di prima e secondaserie e la lavorazione di quest’ultima erapiù difficoltosa perché aveva un bordolaterale più spesso, ma era la più pregiataper ricavarne i ferri per gli animali dalavoro. Per mettere l’acciaio alle puntedelle zappe si usavano vecchie balestrescartate dai meccanici, per le accette siusavano schegge di bombe e residuati bel-lici, per le “umere” (vomeri), nella partelaterale (orecchie), si usavano i ritagli deicantieri navali e sul davanti una scheggiadi bomba tagliata a mo’ di punta, semprecon lo scalpello a 1200 gradi, temperaturache si otteneva col carbone. L’anidride sol-forosa che è prodotta dalla combustionedel carbone, veniva respirata per anni dainostri fabbri e il fumo la faceva da padro-

ne, basta guardare il soffitto della “botte-ga” dell’ultimo nostro fabbro GiorgioEboli; fabbro-fuoco-fumo è un tutt’uno.Una particolarità di questi artigiani era didare la giusta tempera agli attrezzi da lavo-ro e ognuno aveva il suo sistema dovutoall’esperienza e all’insegnamento deipadri e dei nonni, poiché era un mestieretramandato di generazione in generazione.Chi la faceva con oli riciclati, chi con l’ac-qua calda, chi con quella fredda… ma ilrisultato doveva essere impeccabile. Il rap-porto di questi artigiani con la clientela eradi assoluta fiducia e il pagamento era per il90% in natura: si barattava il lavoro conlegna da ardere, grano, fagioli, carbone,patate, lana, formaggio…. Spesso si face-vano i patti con mulattieri, cavallari e“bufurghi” (i bifolchi erano coloro chearavano i campi con i buoi, anch’essi fer-rati) e stabilivano un prezzo per tutto l’an-no. Protettore di fabbri e orafi è Sant’Eligio vescovo di Ruen. A questo proposi-to, si racconta che il Santo incontrò un fab-bro che si vantava di essere il migliore fab-bro-maniscalco di tutta la Francia e losfidò a cimentarsi con lui. Si doveva ferra-re un cavallo e lo sfidante ferrò i due artianteriori in modo impeccabile, ma quandoil Santo cominciò a lavorare ai posteriori,

il cavallo iniziò a scalciare. A questo puntoS. Eligio tagliò gli zoccoli al cavallo, limise alla morsa, li ferrò a dovere e poi conl’intervento divino li rimise al proprio

posto. Il fabbro ammutolito, s’inchinò ericonobbe la potenza divina del Santo.Purtroppo questi sono solo ricordi perpochi, le vecchie botteghe artigiane hannolasciato il posto a moderne officine. Il car-bone ha fatto posto al gas, più ecologico emeno inquinante, i muli spesso sostituitida macchine di ogni tipo, trattori, verricel-li, addirittura elicotteri, ma per moltissimecose l’artigiano è insostituibile. Cancelli earredamenti si fanno ancora con tecnicheantiche, anche se con macchine moderne:chiodi a caldo e fascette possono ancorasostituire le saldature. Guardando dei vec-chi lavori, spesso viene da pensare a quan-to tempo è stato necessario per realizzarli,senza guardare mai l’orologio, perchéallora le giornate andavano dall’alba al tra-monto. Adesso si lavora al suono dellasirena e si contano le ore aspettando ilsecondo suono per andarsene. Ancora c’è,per fortuna, qualche artigiano (raro) checerca di fare un cancello all’antica noncontando le ore. Molto spesso questo è ilsistema per fare dei veri capolavori.Vedendo il lavoro di un artista del rinasci-mento italiano, non ci chiediamo maiquanto tempo ha impiegato a farlo, ma chil’ ha fatto.

il fabbro-ferraio di GIOVANNI NICOLAI

LA ORNIA era una conchiglia di mare a forma di orec-chio rovesciato. Soffiandoci dentro emetteva un suono

simile al corno da caccia. Veniva suonata dal pastore deimaiali (U PORCARU) la mattina per le vie del paese e tuttifacevano uscire dalle stalle il proprio maiale che venivaportato al pascolo. La sera ogni animale tornava alla stal-la dove trovava “u scifu” (truogolo) pieno da mangiare

che veniva portato con la “tina” che era un contenitoredi legno usato solo per l’alimentazione animale.

LLaaOOrr nn ii aa

IL FABBROQuando al mattino si solleva il solegià da un pezzo si sente il suo martellobatter sul ferro rosso che s’assettacome il capriccio vuole del cervello.

Intanto dall’incudine risuonal’eco del colpo, che il suo braccio mena,mentre per l’aria allegra va e ritornacome un canto che il giorno rasserena.

Se ti fermi a guardar la tanta forzadei muscoli tenaci del suo bracciolo immagini col cuore tutto scorzaprivo di sentimento, senza lacci:

eppure se a un dipresso passa lestacolei che un giorno lo ferì quel cuoretutto s’affiacca, più non batte e muorel’Eco, rapita in estasi e si arresta…

Mesto riprende il fabbro la mansioneil ferro è freddo, la fucina spenta,ora, canta sommesso una canzoneforse singhiozza, forse si rammenta…

Oh! Amore Amore, qui non ci passare,Oh! Amore Amore, non farti vedereQuanto t’ ho amato io voglio scordarese t’amo ancora non devi sapere!…

FRANCESCA BAJARDI PIGLIACELLI

ERRATA CORRIGE- Nell’articolo riguardante il Presepe Vivente, pubblicato sull’ultimo numero del giornale, tra i nomisegnalati mancano purtroppo quelli di Silvestro Santese e Manolo Iacuitti mentre il nome diAndrea Penna è stato confuso con quello di suo padre Alessandro.

- Nell’articolo “Grande partecipazione al Concerto di Natale” il Coro Piana del Cavaliere è statoaccompagnato alla tastiera dal M° Catia Colelli. La Redazione si scusa con i diretti interessati, con la musicista e con i lettori per l’errata trascri-zione del nome.

HO AVUTO il piacere e l’onore diconoscerlo e parlare con lui inoccasione dell’adunata naziona-

le degli alpini e precisamente il 13 mag-gio 2006 sul monte Ortigara, nei pressidella “Colonna mozza”. All’età di ottan-tasei anni con la consueta discrezione sen’è andato Mario Rigoni Stern.Sopravvissuto alla ritirata di Russia del1943, raccontò l’esperienza nel “sergen-te nella neve”, che è stato il suo primolibro. Tra i romanzi più noti: “Il boscodegli urogalli”, “Storia di Tönle”,“Amore di confine”. Parlare con lui èstata per me una lezione di vita e un’emozione che a distanza di due anni non vienemai meno. Alpino e montanaro tenace, non ha mai abbandonato l’altopiano dove eranato (Asiago 1921) e fino all’ultimo ha difeso le sue montagne e la memoria dellaguerra e della campagna di Russia. Cinquant’anni dopo il “sergente nella neve”, èstato trasformato in monologo teatrale da Marco Paolini al quale racconterà: “ iRussi combattevano per le loro case, i Tedeschi per il giovane REICH, noi Italianiper salvare la vita”. Dalle sue parole si capiva che aveva un sentimento religiosodella vita, riacceso ogni giorno dalla coscienza incancellabile di essere scampatoalla morte. Era un grande nella scrittura, ma ancora di più nella narrazione orale.La parola detta viene molto prima di quella scritta ed ha un ritmo che si sposa conl’andatura dell’uomo, che è un animale nomade imprigionato dalla modernità.Spesso andava nelle scuole, non per parlare di guerra, ma per inculcare ai ragazzil’amore e il rispetto per la natura che ci circonda, raccontando le storie del bosco,storie di caprioli e altri animali. Una vita attaccato alla sua montagna e alla cultu-

ra delle cose semplici.Amava ripetere “la mon-tagna è l’ultimo baluar-do, l’ultimo serbatoio dirisorse in un mondo dila-pidato. Il mondo che stia-mo vivendo è fatto perconsumare e consuman-do consumiamo anche lanatura, e quindi l’uomo.Vorrei vivere abbastanzaper vedere il mondo rin-savire un po’, con la finedegli sprechi e delle coseinutili, del chiasso e delleluci artificiali chenascondono le stelle”.

GIOVANNI NICOLAI

Il sergentenella neve

Due figure emblematiche di questo tradi-zionale mestiere artigiano:

foto sopra Giorgio Eboli e nella foto sotto-stante Pietro Eboli con la sua assistente

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cellulare: 3687764134

BORGHI AUTENTICI ’ITALIA:

Battute d’arresto e nuovi propositidi ENZO D’URBANO - Presid. Nazionale Consorzio delle Comunità Ospitali

IL PROGRAMMA della prima Festa Nazionale dei Borghi Autentici d’Italia, che si svol-gerà a Sauris (UD) dal 18 al 21 settembre, si sta arricchendo di eventi e manifesta-zioni. Oltre alla presenza di stand per la promozione, la valorizzazione e la vendita

di prodotti e servizi locali, sono previsti numerosi eventi di grande rilievo. Si partirà giovedì 18 con un gruppo locale friulano; venerdì 19 alle ore 21.00 si terrà ilconcerto dell’Ensemble della Notte della Taranta di Melpignano; sabato 20 si esibiran-no il coro ed il gruppo folk di Galtellì (NU) ed il gruppo folkloristico di Casalbuono (SA);domenica 21 si concluderà con il coro degli alpini carnici e con un gruppo friulano. Non mancheranno, inoltre, momenti di discussione, convegni tematici e la proiezionedel film Il Vento fa il suo giro del regista Giorgio Diritti.

Convegno su Qualità Urbana e Rinascimento Urbano

Il 19 Settembre 2008 a Sauris, nell’ambito della “Prima Festa Nazionale dei BorghiAutentici”, si terrà il Convegno Nazionale Qualità urbana e qualità di vita dei cittadini(anche quelli temporanei: i turisti). Approcci integrati e metodi per una strategia diaccoglienza nei borghi. Una strategia rispettosa del patrimonio identitario e capace disuscitare un nuovo Rinascimento Urbano.Parteciperanno in qualità di relatori: Prof. Arch. G. D’ACUNTO (Università IUAV diVenezia); Prof.ssa M. RICCI (Direttore del Centro di Ricerca FOCUS, Università LaSapienza di Roma); S. LUCCHINI (Presidente Associazione Borghi Autentici d’Italia eSindaco di Sauris); Ing. F. MARINELLI (Presidente Associazione Internazionale Culturae Progetti Sostenibili). Coordinerà la discussione: M. BARBIRATI (Sindaco di Tresigallo - FE e responsabiledel Laboratorio Qualità urbana e territoriale Borghi Autentici).

Convegno su Identità dei luoghi e patrimonio identitario

Il 20 Settembre a Sauris,nell’ambito della 1 Festa Nazionale dei Borghi Autentici, siterrà il Convegno Nazionale L’identità dei luoghi: fardello oppure opportunità di svilup-po locale? Considerazioni strategiche attorno al ruolo del patrimonio identitario nelleazioni di sviluppo e valorizzazione dei territori.Parteciperanno in qualità di relatori: il Prof. A. BOSI (Professore di SociologiaGenerale, Università degli Studi di Parma); P. RUMIZ - Giornalista de La Repubblica;Prof. N. COSTA (Professore di Sociologia del turismo e dello sviluppo locale,Università di Roma Tor Vergata); R. CARNIELLO (Architetto paesaggista-Universitàdegli Studi di Udine); S. BLASI (Sindaco di Melpignano -LE che parlerà dell’esperien-za del Festival La Notte della Taranta). Coordina la discussione: Prof. V. D’URBANO (Vice Presidente Associazione BorghiAutentici d’Italia e Responsabile del Laboratorio Una comunità attraente e inclusivaBorghi Autentici).

DAL 18 AL 21 SETTEMBRE SI SVOLGERÀ A SAURIS LA PRIMA

Festa Nazionale Borghi Autentici

Edifici SEdifici StoricitoriciRifacimenti muri in pietra vivaRifacimenti muri in pietra viva

possa riprendere in mano il contratto diprogramma ed accordare il finanziamento(cosa su cui siamo parzialmente pessimistivisto che le prime azioni del nuovoGoverno sui Borghi non sono confortanti,infatti i soldi che il Governo Prodi avevamesso nella finanziaria proprio per finan-ziare il recupero dei centri storici sonostati tolti per coprire l’abolizione dell’Ici)l’Associazione Nazionale e la SolAppennino d’Abruzzo stavano sperimen-tando nuove strade di finanziamento. InAbruzzo l’Assessore regionale GiovanniD’Amico, Il Presidente della ProvinciaStefania Pezzopane e l’Assessore MicheleFina avevano istituito un tavolo operativoregionale per mettere in campo linee difinanziamento, programmi e leggi regio-nali per la rete BAI della Provincia. Il 14luglio sappiamo come la Giunta regionaleè stata messa in crisi da un’azione giudi-ziaria, che parte dalla precedente GiuntaPace ed arriva alla giunta Del Turco, dairisvolti morali ancora da comprendere finoin fondo. Intanto la Regione è bloccata,dovremo tornare necessariamente al voto ei tempi per qualsiasi progetto si dilatanoenormemente.Due episodi seri, differenti fra loro, mache stanno mettendo a dura prova il pro-gramma che il nostro comune, insieme adaltri sette borghi e alla provinciadell’Aquila hanno messo in atto conl’Associazione BAI per la realizzazione diuna Comunità Ospitale.In questa fase, dove lo sconforto potrebbeprendere il sopravvento, bisogna dimostra-

re di saper reagire e di essere buoni ammi-nistratori impegnati per il bene comune,avendo a cuore lo sviluppo del proprio ter-ritorio. E a Pereto e nella Provincia dell’Aquilaagiremo, come abbiamo sempre fatto, pro-prio nell’interesse dello sviluppo per lenostre popolazioni.Con il Presidente della Provincia StefaniaPezzopane, l’Assessore Michele Fina, isindaci dei borghi aquilani, i presidentidelle Comunità Montane interessate, laSol Appennino d’Abruzzo, stiamo lavo-rando a nuove soluzioni.A livello nazionale con L’Associazione e

la struttura tecnica, il Consorzio delleComunità Ospitali stiamo elaborandonuovi programmi e progetti come il pro-ject financing, nuove misure europee, ecc.per portare a soluzione il programma BAIdella rete aquilana.Nel contempo abbiamo trasformato lastruttura del Consorzio delle ComunitàOspitali aprendo all’ingresso delConsorzio anche i comuni e tutte quellerealtà e consorzi che con le loro specifici-tà lavorano nel settore della riqualificazio-ne dei borghi.Nel primo nuovo Consiglio diAmministrazione, svolto a Pereto il 4luglio abbiamo messo a punto, tra l’altro,il piano di lavoro dei prossimi mesi conparticolare riferimento alle iniziativeriguardanti il programma “RinascimentoUrbano” e “l’efficienza energetica neicentri storici”; su cui avremo modo diapprofondire, anche a Pereto, nelle prossi-me settimane.

dalla prima pagina

una cultura dell'ambiente. Ovvero. L'uomo, parte razionale e parte impulsiva, haritenuto necessario sin dai tempi più remoti difrenare il suo istinto, che lo accomunava aglianimali, attraverso la costituzione di una socie-tà fatta di leggi da ossequiare. Avanzandonegli anni, la sua mente si è evoluta, e con essa,si è andata plasmando la capacità di autorego-lazione, di disciplina e di educazione, facendosi che ogni sorta di trasgressione venisse punitacon la giustizia. Al pari del progresso indu-striale, economico e moderno si è andato quin-di sviluppando anche un progresso umano ecivile. Appoggiando lo sguardo per un attimo sullanostra società avanzata, notiamo però comequella sensibilità (come parte della passionali-tà, cioè dell'istinto buono) sia quasi totalmentescomparsa poiché sorpassata e assoggettatadalla meccanicità delle leggi a cui continuamen-te ci si appella, perdendo di vista il fatto chel'uomo, prima di essere parte sociale, è parteanimale e dovrebbe in cuor suo riuscire ad esse-re più responsabile usufruendo della propriasensibilità. Prevenire quanti più danni all'am-biente significherebbe per tanto avere menonecessità di ricorrere a leggi che sanzioninocerti atteggiamenti poco attenti agli aspetti delnostro ecosistema. Tale propensione al rispetto ambientale dovreb-be essere ancor più spontaneo, se si considerache da millenni viviamo in esclusiva dipenden-

za dalla natura. Grazie ad essa, intesa sia nelsuo ruolo di dispensatrice di risorse vitali, siaconsiderata come inclinazione primitivaumana che ha permesso ad intere generazionidi uomini di sapersi difendere, si è potuto arri-vare fino a qui. E' necessario ora, e più che mai, che venga per-tanto preso un impegno, morale prima, e prati-co poi. L'uno implica l'altro, senza possibilitàdi separazione; in fondo l'uomo nella sua auto-nomia ha sempre attinto dal sistema ambiente,come pure questo a sua volta ha avuto bisognodell'attività umana per potersi mantenere vivo.Ora però, questa lo sta distruggendo. Se non si vuole seguire la propria coscienzaambientale, almeno spero si faccia qualcosasemplicemente per uno scopo di risparmio chegià di per sé riuscirebbe in buona parte amigliorare la salute del pianeta; essere sosteni-bili è sinonimo di numerosi vantaggi economici,di salute e di protezione per gli individui, unasperanza in più che la Terra possa continuaread ospitarci per qualche tempo ancora evitan-do così uno "sfratto" che non possiamo permet-terci.La comunicazione e l'educazione ambientale sirivelano allora espedienti vitali.La prima ha di sicuro bisogno che sia rivista,nei suoi modelli, nelle sue caratteristiche e negliusi spesso "di cattivo gusto" che i comunicatorine fanno. Comunicare racchiude in sé il grandedono che Dio ha fatto all'uomo e che permettead intere collettività di essere sostegno l'una perl'altra.

Occorre quindi un solo modo, civile, trasparen-te e rispettoso, che giunga all' incontro con leidee e le parole degli individui per mezzo diforme intelligenti. L'aiuto deve provenire specieda quelli che della comunicazione ne fanno ilproprio mestiere o che la utilizzano enorme-mente per coinvolgere le persone allo stimolodella relazione sociale. Non che nel nostro Paese non esistano esempidi iniziative disinteressate che cerchino sola-mente di fare cultura. Per fare un esempio, enon potendo elencare tutti i numerosi progetti,la Regione Abruzzo, pur con le sue impreci-sioni e gli svariati ritardi burocratici, sta inve-stendo in attività di formazione ambientale chetrovano la loro massima espressione nell'utiliz-zo dei Centri di Educazione Ambientale e dialtri Centri che, come questo, si impegnano adimmergere i giovani verso un nuovo e sostenibi-

le approccio all'ambiente.Diffondere sapientemente il dono che l'ambien-te racchiude in sé, è il solo segreto: permetteràdi riformulare credenze e valori che sappianocamminare congiunti, lasciando crollare pregiu-dizi e paure. Abbiamo a nostra disposizione leenergie ed i mezzi adatti a trasformare questomondo acciaccato in esempio di egregia collabo-razione ecosostenibile.L'educazione è l'altra chiave per far girare lacomunicazione verso la direzione giusta. Essaparte da molto lontano e si fonda nelle primenozioni che ci addestrano alla vita, e che per ciòsi ritrovano indispensabili nei compiti dellafamiglia, della scuola e della società in genere.Come l'educazione civica ci prepara al compor-tamento sociale così, l'educazione ambientaledeve raccogliere la capacità dell'essere umanodi sapersi non solo sulla terra, ma immerso neltessuto che da forma agli elementi della natura,da cui attinge risorse.Il rispetto e la salvaguardia ambientali riman-gono, ancora oggi, per l'uomo un traguardoambito ma non raggiunto pienamente. Finquando l'educazione alla sostenibilità saràintesa come scienza di comportamenti ecologicifacoltativi e non l' evoluzione intima, a cuiognuno può aspirare, della percezione ambien-tale distribuita lungo l'intero corso dell'espe-rienza di vita, quel traguardo probabilmentenon sarà mai nemmeno pensabile.

DALLA PRIMA PAGINA: SENSIBILITA’ AMBIENTALE

Il segreto della longevitàdi CONSUELO GROSSI

Con questo articolo inizia la collaborazionedi Consuelo Grossi, che nel mese di lugliou.s. ha conseguito la

LAUREA in “Comunicazione Ambientale”

con i complimenti della Redazione e tuttii collaboratori e un “benvenuta a bordo”

Nella foto: Berardino Meuti vissuto 101 anni

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SABATO 24 maggio u.s. il CircoloDidattico di Carsoli ha organizzato aPereto il terzo appuntamento con la

Piana del Cavaliere. Questa giornata diincontro è stata dedicata alla Musica e harappresentato una tappa del percorso didatti-co pluriennale intitolato “Tempo, spazio,identità – Una scuola per la creatività”, carat-terizzato quest’anno dal progetto“MusicalMente”. Come negli anni prece-denti a Carsoli e ad Oricola, anche a Peretola scuola ha voluto valorizzare le comunitàpresenti nel Circolo, promovendo la cono-scenza e l’interazione con l’ambiente, le isti-tuzioni, la cultura e le tradizioni locali. Per un’intera giornata Pereto è divenuto unlaboratorio in cui Scuola e Società hannoconiugato operatività e ricerca, trasmissionedei saperi e creatività, conoscenza e compe-tenza. Le scuole dell’infanzia e le scuole pri-marie di Carsoli, Poggio Cinolfo, Oricola,Civita di Oricola, Pereto, Rocca di Bottehanno presentato uno spettacolo musicale ehanno allestito una mostra dei lavori svoltidurante l’anno scolastico.L’Amministrazione comunale e leAssociazioni di Pereto hanno risposto a que-sto appello con una proposta culturale che haunito ricchezza architettonica e approcciostorico, avvenimenti locali e momenti di vitacontadina, eventi artistici e intrattenimentimusicali, lungo un percorso guidato nelleantiche vie del borgo. Questo il percorso offerto ai giovani visitato-ri/alunni/insegnanti a conclusione degli spet-tacoli:

1^ TAPPA ® Corso Umberto I°:1) Artigianato in cantina - Laboratorio daSgommarello. Esposizione di oggetti inlegno, lavorazione della ceramica, donne alricamo….. (a cura dell’AssociazioneCulturale “L’arca di Pereto”)2) Momento culturale - Visita alla mostrarealizzata dagli alunni del Circolo Didatticodi Carsoli presso la Sala Consiliare e il loca-le della Sezione A.N.P.S. All’interno dellasala consiliare proiezione del filmato realiz-zato da Mario e Fabio Pietroletti, vincitoridel primo premio del concorso “Di Borgo in

Borgo” (la mostra è rimasta aperta dal 24 al31 maggio grazie alla collaborazione delCentro Anziani e dell’Università della TerzaEtà).

2^ TAPPA ® Piazza C. Battisti:Antiche tradizioni gastronomiche - La prepa-razione del formaggio (a cura di Anna Sciòed Eleuteria Ciolfi)Spazio Teatro - Una favola moderna: “Il volodella martora” (a cura di Giovanni Nicolai). Spazio “MusicalMente”: le Fisarmoniche(Flavio Sciò e Salvatore Leonio)

3^ TAPPA ® Piazza San Giorgio: Momento culturale – Visita guidata allaChiesa di San Giorgio (a curadell’Associazione “L’ombelico del Mondo”di Pereto).

Arte e Artigianato – Il Pittore (DomenicoPenna).Spazio “MusicalMente”: il Violino(Emiliano D’Urbano).In questa tappa gli adulti hanno visitato l’an-tica cisterna della Famiglia Vendettini

4^ TAPPA ® Via Porta Castello:Antiche tradizioni - “La Cantina diMinicuccio” (Michelina Sciò).Spazio “MusicalMente”: l’Organetto(Arnaldo Cristofari).

5^ TAPPA ® Porta Castello:Spazio Teatro – Rappresentazione di unascena del Presepe Vivente: il bando del cen-simento (Alessandro Ippoliti, AlessioNicolai, Danilo Sciò con la collaborazionedell’Associazione Presepe Vivente PeretoBorgo Autentico).

6^ TAPPA ® Via San Salvatore:Artigianato - Antichi mestieri: il Falegname(Giovanni Mini e Berardino Caldarelli).Spazio “MusicalMente”: le Chitarre (FabioPenna e Luca D’Urbano).

7^ TAPPA ® Piazza S. Salvatore:1) Arte - Esposizione di quadri (BrunoMerlino)

8^ TAPPA ® Piazza Maccafani:1) Storia e Teatro – Breve rappresentazionedello storico “Testamento di RostainoCantelmo -1396” (a cura di MassimoBasilici, Sandro Ventura, Sonia Iannola,Giorgio Cicchetti, Simone Di Blasio).

9^ TAPPA ® Piazza Castello:1) Momento culturale – Presentazione del

castello (a cura dell’Associazione“L’ombelico del Mondo” di Pereto). In que-sta tappa gli adulti hanno visitato i giardinidel Castello.Spazio “MusicalMente”: la Banda Musicale(a cura della Banda di Pereto, AssociazioneMusicale “Corrado Iannola”)

10^ TAPPA ® San Giovanni:1) Momento culturale – Visita guidata allaChiesa di San Giovanni (a curadell’Associazione “L’ombelico delMondo”).2) Storia e Teatro – Breve rappresentazionedel lascito testamentario “La Dote delle zitel-le” (1612) - (Anastasia Iannola, AndreaPenna, Carla Iadeluca, Manolo Iacuitti, e lacollaborazione dell’Azione Cattolica diPereto).Spazio “MusicalMente”: il Coro accompa-

gnato dalla Fisarmonica (Mario Toti e ilCoro Parrocchiale). In tanti ancora hanno collaborato per la pre-disposizione dell’impianto voci (PietroVendetti e Giovanni Di Blasio), per la sorve-glianza, la sicurezza e l’allestimento dellapiazza (Confraternita del Rosario,Confraternita di San Giovanni, AssociazionePolizia di Stato, Ass. Alpini e Ass.Carabinieri, Arca di Pereto), per l’assistenzadei gruppi lungo il percorso (genitori deglialunni, rappresentanti del ConsiglioComunale dei Ragazzi e della Pro Loco, gio-vani peretani), per la preparazione del pran-zo (Lupi di San Martino), per la fornitura deimateriali e delle attrezzature (Parrocchia, ProLoco); e ancora hanno prestato la loro operail gruppo di Protezione Civile di Oricola e iVolontari del Soccorso del Comitato C.R.I.di Carsoli; la Coca Cola ha offerto acqua ebibite per tutti i bambini, insieme ad un kitdidattico inerente l’educazione ambientale.Molte autorità sono intervenute: i sindaci diPereto, Carsoli, Oricola e Rocca di Botte conrispettivi assessori, il vice presidente dellaProvincia Lorenzo Berardinetti, i DirigentiScolastici dell’Istituto Comprensivo diCarsoli e del circolo Didattico diTagliacozzo, oltre a Dirigenti e insegnantidel nostro e di altri Distretti e a tanti, tantivisitatori. Un ringraziamento particolare va agli inse-gnanti, agli operatori e al DirigenteScolastico del Circolo Didattico di Carsoli:come negli anni precedenti hanno saputoguidare i nostri bambini in un percorso didat-tico di qualità articolando tempi, procedure emetodi in modo perfetto. Con il loro lavoro ela loro competenza hanno offerto alla comu-nità un evento sicuramente memorabile.Grazie anche alla nostra comunità: ancorauna volta ha dato prova di quel “forte sensodi appartenenza” (sottolineato dal DirigenteScolastico, Prof.ssa Giovannina DiBonifacio) che da sempre unisce i peretaniintorno ad importanti iniziative culturali,apprezzate per la creatività, l’inconsuetacapacità collaborativa e organizzativa, lasocialità, il rispetto e l’amore per la tradizio-ne, la storia e l’arte del nostro paese e deisuoi cittadini.

PER IL SECONDO anno consecutivoil 14 luglio hanno avuto inizio le atti-vità della ludoteca Liberamente, pro-

posta dall’associazione culturaleL’Ombelico del Mondo, con il contributodel Comune di Pereto. Tutti i bambini e lebambine di età compresa tra i 5 e i 10 anni,hanno trascorso le fresche mattinate estivein compagnia, svolgendo attività divertentie allo stesso tempo formative per la lorocrescita. Dalla prima ora dedicata ai compiti (attivitàfacoltativa), al gioco libero, le operatricihanno saputo catturare la loro attenzione,stabilendo un rapporto sincero di rispetto eamicizia. Considerato il numero purtroppo basso dipiccoli, e in generale di abitanti, chepopolano il nostro paese, siamo tuttaviasoddisfatti del risultato ottenuto, contan-do più di trenta iscritti. Ci sembra davve-ro un’ottima risposta nei confronti di unaproposta che sin dall’inizio è stata presen-tata con un unico obiettivo: offrire unospazio ricreativo e creativo, un luogodove poter esprimere il proprio esserebambini.Una voce autorevole nei confronti dellaformazione del bambino, il filosofo epedagogista statunitense J. Dewey, hagettato le basi per una nuova visione delfanciullo, che deve essere libero di sentir-si tale, senza che i grandi pretendano chesi comporti da “piccolo-adulto”. E’ neces-

sario quindi permettergli di muoversi inuno spazio adeguato alle proprie esigen-ze, ma anche indirizzarlo verso una cre-scita sana, attraverso attività che stimoli-no la curiosità, l’intelligenza creativa e lafantasia. Parola magica e indispensabile se cirivolgiamo ai bambini, di cui si è servitoil loro amico e cantastorie Gianni Rodari,che ha saputo trovare il suo libero spazioanche nella ludoteca di Pereto: i piccolihanno lavorato ad una rappresentazione

teatrale, mettendo in scena filastrocche estorie del nostro “giocoliere”, come qual-cuno ama definirlo.Altro elemento da non sottovalutare perla presenza di una ludoteca in un paese dipoche centinaia di abitanti…sono gli abi-tanti stessi, la società, come – di nuovo –Dewey ricorda. In Democrazia e educazione è forte edeciso il ruolo primario che egli attribui-sce al tessuto sociale in cui il bambinoagisce e interagisce; e una “comunitàospitante”, di cui il nostro borgo autenti-co può vantare i benefici, è quanto di piùindicato possa esserci. Non è un caso che,a differenza dello scorso anno, è statodeciso di portare la ludoteca in piazza, nelcentro vitale del paese, dove il bambinopuò entrare in contatto diretto con la pro-pria realtà, e dove il piccolo che trascorrele vacanze in uno sconosciuto paese dimontagna possa sentire il calore dellepersone che lo abitano. Ora non possiamo che attendere la prossi-ma estate, anche se ci auguriamo diincontrare prima i nostri piccoli amici conun progetto di aiuto-compiti, già avviatodurante lo scorso anno scolastico, in col-laborazione con la Direzione Didattica diCarsoli. E’ con loro e per loro che riuscia-mo a trovare stimolo per nuove ed inte-ressanti “sfide”, perché crediamo che ilnostro futuro sia nelle loro piccole mani enei loro liberi ideali.

di GIULIA ROSSIAssessore alle politiche Scolastiche

di VERONICA PENNA

Festa della Scuola a Pereto

Ricetta per un’estate in allegria

Ingredienti: 1 sacco di bambini, 2 o 3 operatrici(quanto basta per: spiegare i compiti, insegnare i gio-chi, stimolare la fantasia, attaccare cerottini…e rim-proverare all’occorrenza!)1 fischietto (da usare come rimedio estremo quandola voce non ce la fa!), tanti colori (..e non solo i primari!),allegria, sorrisi e tanta voglia di stare insieme.

Preparazione: Prendere tutti gli ingredienti e mescolar-li insieme a volontà.

E’ proprio questo che ha tentato di farel’Associazione Culturale “L’Ombelico delMondo” in occasione della Ludoteca“LiberaMente 2008”. Per il secondo anno consecutivo si è offerta aipiù piccoli l’occasione di trascorrere un’estatespensierata senza dimenticare momenti diimpegno.L’Associazione ringrazia, innanzitutto, i geni-tori per l’adesione e la fiducia dimostrata neiconfronti delle operatrici, il Comune per l’aiu-to economico e la Direzione Didattica diCarsoli per i locali.Viola di Pietro per la realizzazione del logodella Ludoteca, l’Alimentari Nicolai per l’offer-ta di materiale di cancelleria, il Centro Ippico“Valle Noce” per la giornata “LiberaMente…algaloppo” (in fase di organizzazione) e le ope-ratrici (Cecilia, Federica, Jessica, Sara eSerena).Naturalmente, il ringraziamento più grande va aibambini senza i quali non sarebbe stato possi-bile realizzare questa fantastica avventura.

L’Ombelico del MondoFederica Meuti

ESSERE BAMBINI…LIBERAMENTE!

IL 3 MAGGIO con unafesta popolare che havisto la partecipazione

di centinaia di cittadini èiniziata l’avventura dellanostra associazione…NON POTEVA COMIN-CIARE MEGLIO! Gli stands che esponevanoi prodotti artigianali creatinel nostro laboratorio(arche,piattaie,oggetti inceramica,bastoni da pas-seggio) lo stand dei fioriche ha provocato l’allegriadi tanti bambini, eranoaffollati da persone di tutte le età, per nonparlare dello stand di gastronomia – chegrazie all’impegno di Moricone, Venere,

Gabriella, Mario Surrenti e altri volontari– è riuscito a soddisfare il “BuonAppetito” di oltre 350 persone. Allietatidal Gruppo Musicale molti hanno ballatoin attesa dell’estrazione della sottoscrizio-ne volontaria a premi, che ci ha consenti-to di reperire le risorse economiche peravviare la ristrutturazione dei locali, che ilcomune di Pereto ha deliberato di asse-gnarci per le nostre attività.Un sentito ringraziamento va: al Sindacodi Pereto Giovanni Meuti al vice sindacoEnzo D’Urbano all’assessore all’ambien-te della provincia dell’Aquila FinaMichele alla presedente dell’Arcidell’Aquila Marcella Leon, al parroco diPereto Don Callisto, al preside del liceoclassico di Avezzano Prof.Ilio Leonio,che sono intervenuti alla presentazionedella festa della Associazione.In questi primi tre mesi di attività abbia-mo ottenuto l’adesione di 60 soci, daiquali aspettiamo un fattivo contributo,soprattutto ora che stiamo ristrutturando ilocali.Il 24 maggio in collaborazione con ilComune di Pereto, con il distretto scola-stico, ed altre associazioni di Peretoabbiamo contribuito alla straordinariariuscita della festa di fine anno scolastico

“MUSICANDO”,dei bambini di tutte lescuole della Piana del Cavaliere. Il 27 luglio siamo stati invitati, ed abbia-mo aderito, alla festa “La Via delle

Cantine” organizzata dal Comune e dallaProloco di Rocca di Botte lo stand cheabbiamo allestito per l’occasione, hariscosso un grande successo grazie all’e-sposizione dei nostri prodotti.Ci stiamo impegnando per inaugurare iprimi giorni di ottobre i nostri laboratoriartigianali di falegnameria e di ceramica.Grazie alla collaborazione del Prof. EnzoOrti dell’Accademia d’Arte di Roma e deisuoi studenti, saranno organizzati semina-ri e corsi – aperti ai cittadini di Pereto –per la realizzazione di un laboratorio diopere artistiche.Per l’autunno intendiamo programmareiniziative musicali (classica – jazz –canto) in collaborazione con i lavoratori edocenti dell’Università La Sapienza diRoma.Sono stati tre mesi intensi e faticosi, cheperò chi hanno convinto sempre più dellavalidità della strada intrapresa, stimolatianche da decine di persone che ci hannodato suggerimenti su iniziative e cose dafare per valorizzare e far conoscere sem-pre più Pereto, ed occupare in manieracostruttiva il nostro tempo libero….AIU-TATECI A REALIZZARE IL VOSTROSOGNO.

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L’Amministrazione Comunale diPereto ha aderito al Progetto CAP-SDA (Centri di Accesso Pubblici a

Servizi Digitali Avanzati) che prevede laprogettazione e la realizzazione di una retedi “Centri per l’accesso” in luoghi pubbli-ci, dai quali sarà possibile accedere ai variservizi della Pubblica Amministrazioneerogati per via telematica e navigare inInternet, disponendo anche dell’assistenzadi personale specializzato. Grazie ai con-tributi della Regione destinati a questoprogetto si è avuta la possibilità di ottene-re sei postazioni di PC, di cui una dedicataalla grafica, una fotocopiatrice, un plotter,una stampante fotografica, uno scannercon formato A3 e due stampanti laser (unaa colori una in bianco e nero).Il Comune di Pereto ha messo a disposi-zione il locale dell’Edificio Scolasticoposto dirimpetto all’ambulatorio medicodotandolo delle necessarie sicurezze attivee passive (antifurto elettronico e grateantintrusione) e di linea ADSL e ha sotto-scritto una convenzione conl’Associazione LUMEN. L’accordo preve-

de che l’associazione organizzi l’accessoall’internet point almeno una volta a setti-mana, cosa che viene fatta tutti i giovedìdalle 16.00 alle 19,00. Nei passati mesi digiugno e luglio, in via sperimentale, si erascelto un giorno prefestivo (il sabato) masentiti gli utenti ci si è orientati verso ungiorno infrasettimanale. Il servizio viene svolto da volontari eprecisamente dai sigg.: Giovanni de Blasi,Sandro Ventura, Sonia Iannola e MicheleSciò, quest’ultimo incaricato dall’associa-zione Lumen di seguire per suo conto l’i-niziativa. L’associazione Lumen non riceve per que-sta attività nessun compenso, né dal comu-ne di Pereto, né dagli utenti. I volontarisono coperti dall’assicurazione dell’asso-ciazione.L’accesso è consentito a tutte le personemaggiorenni alle quali viene chiesto diregistrarsi (è obbligatorio e gratuito), per iminorenni sono necessari accordi con igenitori. La navigazione è totalmente gratuitamentre l’uso del plotter e delle stampanti(b/n e colore) è a pagamento. Per usufrui-re di questi servizi bisogna fornirsi di unascheda prepagata (costo 10 euro) da acqui-stare presso il comune di Pereto. Con 10euro si hanno 1000 punti che verranno sca-lati di volta in volta, in base ai servizi

richiesti; esempio: 1 fotocopia b/n formatoA4 costa 1 punto, stampare un immagine acolori nel formato A4 costa 50 punti, perstampare con il plotter un disegno in b/nformato A0 (A zero = 0,841x1,189 m) ser-vono 200 punti, se a colori 250 punti. È bene chiarire che il comune di Peretonon ricava nessun guadagno da questo ser-vizio e le tariffe pagate dagli utenti servo-no a coprire le spese dei materiali consu-mati (carta, inchiostri, toner).Insieme all’internet point si sta avviandol’inventario dell’archivio storico delcomune che tra breve tempo sarà a dispo-sizione degli studiosi anche in formatodigitale. Affiancherà l’archivio una piccola biblio-

teca; a questo scopo preghiamo i lettori disegnalarci, nei giorni d’apertura dell’inter-net point, qualsiasi persona che voglialiberarsi dei suoi libri, giornali, riviste,fumetti, libri per bambini, ecc.Nel corso dell’anno saranno svolte dellepiccole lezioni per facilitare la navigazio-ne all’interno della rete.

I “FAUNI”

di Mauro

Ventura

Aperto al pubblico l’Internet-Point di Peretodi MICHELE SCIO’

È iniziato il viaggio dell’ARCA di Pereto

L’ESTATE peretana è iniziata quest’anno con un torneo di calcetto organizzato dalConsiglio Comunale dei Ragazzi di Pereto. Il 10 agosto quattro squadre di ragazzi

(Bianchi, Neri, Rossi, Grigi), di età compresa tra i dieci e i quattordici anni, si sono misura-ti in una serie di sei partite di calcetto. Ha vinto la squadra dei Grigi, in cui ha giocato ilcapocannoniere Simoncino, autore di ben nove gol; ma altrettanto bravi sono stati gli altribomber: Piero (con sette gol), Maurizio (con cinque); Lorenzo, Walter e Manuel (con tregol), Danilo e Mirko S. (con due), Simone B., Marco, Daniele, Giorgio (con una rete).Complimenti ragazzi! Un plauso speciale va all’organizzatore del torneo, l’Assessore deiragazzi Marco Alfonsi e alla consigliera Elisa Penna, solerte osservatrice e rilevatrice delgioco. Un grazie di cuore agli arbitri, Adriano Balla e Danilo Iadeluca che, nel vero spiritodella competizione sportiva, hanno fischiato falli, irregolarità e rigori, conducendo gli incon-tri con serietà e competenza. Grazie ancora al nostro sponsor, Mario Toti.

PERETO IN FESTA

Fischio d’inizio per l’estate peretana 2008

MITITOREA Méte! A Méte! Ca lo ranu è fattu‘on è più tempu e rammucchià lo turcupront’è la cota, sirricchiu e “martella”e già piena ‘e vinu è la cupella se parte cetto ‘n prima matinasenza scordasse ‘e attaccà la mutinaajiu “paese” tesse refà jiocchiuquanno c’attacchi u primu manocchiu

solu a vedè quant’è bella la spica‘on sente duluri ‘on sente faticau cornu appiccato ajiu cinturinurepijia fiatu e se fa un murzu e vinu

accota u sirrichiu, prepara u “vasu”‘on te’ manc’u tempu e soffiasse u nasue méte lestu, ancora più lestupenzenno alla mojie …e ajiu canestru

ntriminti che jioca colle farfalle narzittu, spiche cascate recollelo te’ allo sangue, d’appena natucolle manucce cumpune u mannatu

stau tutta la dì le cicale a cantàlo fau apposta p’on fatte straccàfinisce ‘e méte alla bell’aria chiarae stregne i manocchi alla manocchiara

GIOVANNI NICOLAI

N. 03 del 05.07.2008 - Lettura e approvazione verbali seduta precedente. - Cortedei Conti in Sezione Regionale di Controllo per l’Abruzzo. Deliberazione 18 marzo2008, n. 106. Presa d’atto e comunicazione al consiglio comunale. - Esame edApprovazione ricapitalizzazione “Borghi Autentici Appennino D’Abruzzo

N. 04 del 30.05.2008 - Lettura e approvazione verbali seduta precedente. - Bilanciodi previsione per l’esercizio finanziario 2008 e bilancio pluriennale 2008 - 2010.Variazioni. - Rendiconto della gestione ANNO 2007. Approvazione.

DELIBERE CONSIGLIO COMUNALE

N. 21 del 29.04.2008 - OPERE IDRAULICHE MONTANE NEI SERBATOI E FONTANI-LI. APPROVAZIONE PROGETTO ESECUTIVO.N. 22 del 29.04.2008 - REALIZZAZIONE DI UNO SPAZIO ATTREZZATO CON MON-TAGGIO DI GAZEBO IN LEGNO GIARDINI FONTE VECCHIA. APPROVAZIONE PRO-GETTO DEFINITIVO-ESECUTIVO. N. 23 del 29.04.2008 - LEGGE 353/2000 ART. 10 O.P.C.M. N. 3624/07 – DECRETODEL COMMISSARIO DELEGATO N. 1 DEL 21 NOVEMBRE 2007- ISTITUZIONE DELCATASTO INCENDI BOSCHIVI.N. 24 del 29.04.2008 - BILANCIO DI PREVISIONE PER L’ESERCIZIO FINANZIARIO2008 E BILANCIO PLURIENNALE 2008 - 2010 - VARIAZIONI.N. 25 del 29.04.2008 - C.C.N.L. SOTTOSCRITTO IL 11 APRILE 2008 – ATTRIBU-ZIONE DEI BENEFICI ECONOMICI. PRESA D’ATTO.N. 26 del 29.04.2008 - APPROVAZIONE RENDICONTO ATTIVITA’ CULTURALI ANNO2007.N. 27 del 29.04.2008 - IMMOBILE SITO IN PERETO, VIA DELLA SCALINATA.COMODATO IN FAVORE DELL’ASSOCIAZIONE CULTURALE L’ARCA DI PERETO.APPROVAZIONE SCHEMA DI CONTRATTO.N. 28 del 29.04.2008 - RIFUGIO LOC. CAMPOCATINO. CONCESSIONE IN USO AFAVORE DELLA SIG.RA GIUSTINI CLAUDIA.N. 29 del 10.05.2008 - P.S.R. 2007-2013 – MISURA 2.1.1. E MISURA 2.1.2.INDENNITA’ COMPENSATIVA. ASSEGNAZIONE AGLI ALLEVATORI DEI TERRENI GRA-VATI DA USO CIVICO.N. 30 del 10.05.2008 - SCHEMA DI CONTRATTO PER L’AFFIDAMENTO DEL SERVI-ZIO DI CUSTODIA DEI CANI RANDAGI – APPROVAZIONE.N. 31 del 10.05.2008 - LAVORI DI RECUPERO EDILIZIO EX CHIESA SANT’ANTO-NIO, VIA SAN GIORGIO E PIAZZA SAN GIOVANNI.32 del 30.05.2008 - P.S.R. 2007-2013 – MISURA 2.1.1. E MISURA 2.1.2. INDEN-NITA’ COMPENSATIVA . ASSEGNAZIONE AGLI ALLEVATORI DEI TERRENI GRAVATIDA USO CIVICON. 33 del 30.05.2008 - FIORENTINI PIETRO, “Operaio”, Cat. B3 - trattenimento inservizio oltre i limiti di età per il collocamento a riposo.N. 34 del 10.06.2008 - AGGIORNAMENTO ANNUALE INVENTARI AL 31.12.2007.N. 35 del 10.06.2008 - RENDICONTO DELLA GESTIONE FINANZIARIA 2007 -APPROVAZIONE.N. 36 del 10.06.2008 - APPROVAZIONE RENDICONTO DIRITTO ALLO STUDIOANNO 2007.N. 37 del 14.06.2008 - CONCESSIONE DEL CHIOSCO DA ADIBIRE A SERVIZIOBAR E CAFFETTERIA, DA INSTALLARE NEI GIARDINI PUBBLICI “MARIA GIUSTINI”IN VIA DELLA FONTE VECCHIA. APPROVAZIONE SCHEMA BANDO DI GARA E CAPI-TOLATO PER LA GESTIONE.N. 38 del 17.06.2008 - PROGRAMMA TRIENNALE DELLE ASSUNZIONI. MODIFICA.N. 39 del 17.06.2008 - ASSUNZIONE STAGIONALE DI UN AGENTE DI POLIZIAMUNICIPALE.N. 40 del 05.07.2008 - ASSEGNAZIONE BORSE DI STUDIO ANNO SCOLASTICO2007/2008 – INDIRIZZO AL RESPONSABILE DEL SERVIZIO.

DELIBERE GIUNTA COMUNALE

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A proposito di amianto: unintervento in “zona Cesarini”

PROBABILMENTE l’input me loha dato l’articolo sull’ex fornace diOricola apparso sull’ultimo nume-

ro del giornale, fatto sta che, passeggian-do per le strade e i sentieri di Pereto, nonho potuto fare a meno di notare comeanche da noi, seppur in proporzioniminori, abbiamo delle situazioni dipotenziale pericolo per la nostra salute.Sono molti, infatti, i tetti, le tettoie e lepiù svariate coperture realizzate sulnostro territorio con pannelli di eternitche giorno dopo giorno rilasciano nell’a-ria miliardi di microscopiche particelledi amianto dannose all’organismoumano e all’ecosistema.Uno “zelante” nonché anonimo concitta-dino ha pensato bene di sbarazzarseneabbandonandolo nei prati che circondanoil Paese incurante, o forse inconsapevole,dei rischi che si corrono nel maneggiarel’amianto senza le dovute precauzioni.La presenza dell’amianto non è di per sénecessariamente pericolosa, lo diventa

però quando le fibre vengono sprigiona-te nell’aria mediante manipolazioni,cor-renti d’aria, infiltrazioni di umidità ecc...Queste particelle una volta inalate hannola possibilità di concentrarsi nei polmonicon danni irreversibili per i tessuti. Ilrischio dell’esposizione alle fibre diamianto è stato per anni relegato solo ailavoratori del settore, ma dagli anniottanta viene considerato un contaminan-

te ambientale per cui oltre alla legge257/92 che vieta, tra l’altro, l’uso e laproduzione di amianto, sono state ema-nate alcune disposizioni atte a gestire ilpotenziale pericolo derivato dalla pre-senza di amianto negli edifici, manufattie coperture indicando le ditte autorizzatealla bonifica e allo smaltimento.Sarebbe forse opportuno chel’Amministrazione si facesse carico dicensire le aree a rischio e quindi di deli-berare affinché queste siano bonificatenel rispetto della legge facendosi tramitetra i Cittadini e le ditte specializzate nellarimozione e nello smaltimento dell’a-mianto e intervenendo, se possibile, confinanziamenti mirati.

di SANDRO VENTURA

P.S. – Alcuni giorni dopo aver consegnato l’articolo alla Redazione ho dovuto, devodire con soddisfazione, rimettermi al computer per digitare questo poscritto. Questo perché in un avviso, affisso nelle bacheche, l’Amministrazione Comunale,forse anch’essa spronata dall’articolo del Prof. Virgilio Conti, informa i cittadini diun finanziamento della Regione destinato alla bonifica e alla rimozione di materialecontenente amianto.In un primo momento avevo pensato che il mio articolo non avesse più ragione diessere pubblicato, ma ho creduto che un po’ più di sensibilizzazione e di attenzioneda parte di tutti, cittadini e amministratori, potesse essere utile. Dopotutto il terminedi presentazione delle domande era fissato al 31 luglio scorso, quindi non tutti avran-no avuto modo di aderire all’iniziativa. Speriamo si tratti del primo di una lungaserie di provvedimenti. Rinnovo pertanto l’invito al Sindaco di informarsi ed infor-marci anche in futuro su simili contributi.

Comune Pereto telef. : 0863 9974400863 997516 Fax 0863 907476

ORARIRICEVIMENTO UFFICI:

Ufficio Tecnico: Venerdì e Sabato orario09.00-11.30Ufficio I.C.I. :1° e 3° sabato di ogni meseorario 11.00-13.00Assistente Sociale:Giovedì orario 09.00-12.00Ufficio Ragioneria e Tributi:

Ufficio V.U. : tel. 0863/997440Da Lunedì al Sabato in orario d’ufficio

UFFICIOSERVIZI AL CITTADINO:Segretariato sociale: Dott.ssa AlidaFerrante giovedì orario 09.00-12.00Centri di Aggregazione ( per giovani da 11 a 20 anni) giovedìorario 16.00-19.00Operatori “Prometeo”Servizio “Il Muretto” : da lunedì a saba-to orario 09.00-20.00Telef. Cell. 3408633841Giorno di chiusura Farmacia : giovedìCarabinieri Pereto telef.:0863 997521Orario al pubblico 9.30-13.30 14.00-16.00; al di fuori dell’orario per emer-genze 112Ufficio Postale Pereto: tel. 0863 997525

Dettatura telegrammi: telef. 186

ACIAM telef. 0863 444261(ritiro e smaltimento rifiuti ingombrantitv, frigoriferi, lavatrici, mobili ecc.)C.U.P. Avezzano telef.0863 499321(prenotazioni visite specialisticheed accertamenti diagnostici)Guardia Medica: telef. 0863 995146

Pronto soccorso 118ASL a Carsoli tel. 0863 909072 / 992097

Call Center Autolinee ARPAtelef. 199166952

C.A.M. 800869444

NEGOZI chiusura settimanale:Alimentari Antonio Nicolai (giovedì)Bar “Oasi” Mauro Leonio ( lunedì)Bar “Schizzo” Mauro (martedì)Pizzeria “il Massimo della Pizza” 2(lunedì)Parrucchiera M. Antonietta (lunedì)Macelleria Gustavo Vendetti (lunedì)Parrucchiera Sabrina (lunedì)Macelleria Orlando Galeone (martedì)Macelleria Angelo Giustini (Civita diOricola) (Lunedì)

la maggior parte degli esercizi èaperta la domenica mattina

NN OO TT II ZZ II EE UU TT II LL II NN OO TT II ZZ II EE UU TT II LL II

Le locandine riportano le due manifestazioni che si sono svolte in ricordo dei due nostriconcittadini e amici. Un torneo di “Briscola e tresette” in ricordo Antonio “Bagongo” el’altra al campo sportivo una “partita di calcio”, in ricordo di Alessandro Rossi, che havisto la partecipazione di molti appassionati, dando vita ad un singolare incontro di cal-cio, effettuato da tantissimi giocatori, alternandosiin una partita “del cuore”. Due figureche si ritrovano insieme in un abbraccio di tutti i cittadini. La redazione si unisce a que-sta commemorazione con un plauso per queste bellissime iniziative

MEMORIAL D’ESTATE: IN RICORDO DEI NOSTRI CONCITTADINI

Antonio e Alessandroancora una volta insieme

PERETO: Via Borgo. Facilmente raggiungibilecon la macchina, a 10 metri dal parcheggio,splendido bilocale composto da camera conbagno, cucina abitabile e terrazzo di mq 15 ca.con affaccio panoramico sulla piana delCavaliere. Completamente ristrutturato

Euro 32.000,00

PERETO: Piazza Garibaldi. Casa indipendente:p.t. Soggiorno con angolo cottura, soppalco inlegno balconato sul soggiorno, bagno, came-retta, terrazzino p.1. camera. Cantina. Ottimostato.

Euro 78.000,00

PERETO: Via della Madonna, villini a schiera: ptampio salone con camino, bagno di serviziocon annesso lavatoio; p.1, disimpegno, duecamere, cameretta bagno con doccia, balcone.Giardino privato. Posto auto esterno di proprie-tà. Utenza idrica e fognaria comunale. Gasmetano. Ampi spazi esterni delimitati conrecinzione in ferro battuto. Ottime rifiniture.

A partire da Euro 140.000,00

PERETO: Zona nuova. Appartamento in piccolo con-dominio di nuova costruzione posto al piano terra,ampio soggiorno con predisposizione per il camino,due camere e bagno. Parzialmente da rifinire perquanto concerne: infissi, porte ed elementi per ilriscaldamento. Posto auto condominiale all’internodell’area condominiale delimitata da cancello.

Euro 90.000,00

PERETO: Poco distante dalla piazza principale delpaese, all’interno di un piccolo condominio, appar-tamento posto al piano primo composto di: cucinaabitabile, salone con camino rifinito in pietra, duecamere, bagno. Ottime rifiniture. Balcone. Postoauto condominiale.

Euro 130.000,00

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Piazza Corradino, 31 - 67061 Carsoli (AQ)Tel. 0863.99.24.09 - Fax 0863.99.74.94

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NUONUOVEVECOSTRCOSTRUZIONIUZIONI

RISTRRISTRUTTURAZIONIUTTURAZIONIMANUTENZIONEMANUTENZIONE

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Per le inserzioni di articoli o pubblici-tà il giornale può essere raggiunto datutti i cittadini ai seguenti indirizziIl prossimo numero sarà distribuito adicembre 2008, di conseguenza l’in-vio dei suddetti materiali, dovrà per-venire alla Redazione

entro il 10 dicembre 2008Posta:

Pereto Borgo Autenticoc/o Comune: Pereto

Corso Umberto I, n. 4967064 Pereto (L’Aquila)

Telefono:0863997516 - 0863997440

FAX 0863907476Messaggi SMS e segr. telefonica:

3473505688Sito Internet:

www.comune.pereto.aq.itEmail

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Il giornale può raccogliere pubblici-tà commerciale, Delibera di Giuntacomunale n. 8/07 del 26-2-2007, alcosto stabilito in delibera di euromin 30,00 per uno spazio di 8cm per8 cm o multipli.Tale somma è da versare sul c/cpostale n.12173670 intestato allaTesoreria del Comune di Pereto.Gli inserzionisti possono rivolgersial Comitato di Redazione per prov-vedere alla pubblicazione.

Porta delle Piagge: una fatica inutile?

NELLE SALE spaziose edapparecchiate con gusto si scorgela cucina a vista, ottima pre-

messa dell’eccellenza enogastronomica de“L’Angolo d’Abruzzo” di LanfrancoCentofanti che, insieme ai figli Valerio aifornelli e Valentina in sala (entrambisommellier), offre da venti anni (il 13dicembre ’87 il ristorante – 80 coperti –muoveva i primi passi) cordialità e sapo-ri contadini, primizie del territorio car-seolano, ottimi vini nazionali ed interna-zionali. Proprio la cantina, fornita diben 2000 etichette, è motivo d’orgogliocon i suoi 19/20 del Gambero Rosso.Vi sono, come dicevo, vini abruzzesi inprimis, ma si privilegiano anche rossi pie-montesi e toscani e bianchi trentini e friulani; la cantina diventa “glocal” con vinisudamericani e di altre parti del mondo.Lanfranco ama definirsi “un contadino della ristorazione” che con la sua “trattoria(del tutto sui generis) che si è saputa vestire da ristorante” soddisfa la propria clien-tela (vasta ed eterogenea) con prodotti di alta tipicità provenienti da una filiera velo-ce e approvvigionati in loco. Il segreto della cucina di Lanfranco è la sinergia tra lasemplicità del frutto della terra e la complessità (di grande effetto e sostanza) dei sapo-ri e della guarnizione, con un ottimo rapporto qualità/prezzo. E la filosofia che stadietro al successo di questo ristorante gourmet è quella della non forzatura dei tempidi Madre Natura, con quella interessante provocazione del “calendario gastronomi-co” che metterebbe sul chi vive il cliente ricordandogli “come, quando e perché” si trovaun certo prodotto in un dato periodo dell’anno – “Qualche furbetto (della distribu-zione e della ristorazione) esce fuori” (Lanfranco docet).Molta attenzione, infine, viene riservata ai funghi, ai tartufi, rigorosamente abruz-zesi e molisani. Altri punti di forza sono le carni nostrane e di pascolo e le paste fattecon farine macinate con ruote movimentate ad acqua e uova esclusivamente da galli-ne di aia. E poi l’abilità e maestria dello chef Valerio e delle sue sapienti collabora-trici e la competenza ed esperienza di Valentina che saprà consigliare sempre un buonvino da abbinare alla pietanza.

Menù degustazione:da 30 € (vini esclusi)

L’ANGOLOD’ABRUZZO Piazza Aldo Moro, 8 Carsoli (AQ)Tel. 0863997429

Web:www.langolodiabruzzo.it

E-mail:[email protected]

Ricordiamo a tutti i nostri lettori chechiunque voglia inviarci dei loroelaborati (poesie, articoli, curiositàimmagini o avvenimenti, anchefamiliari da far conoscere) possonofarlo contattando la redazione ainumeri a fianco pubblicati

PERETO: Vicolo del Grappa. Caratteristico rusticoindipendente in pietra facciavista, radicale revisio-ne esterna, tetto nuovo, internamente lavori dacompletare. Sito nei pressi dei parcheggi, comoda-mente raggiuingibile

Euro 33.000,00

L’impegno del comune e dei privati cittadini a rendere ilnostro paese un “vero borgo autentico” è grande ed

apprezzabile. Apprezzabile è stato anche l’intervento privatodi restauro effettuato su tutto il percorso della via della Portadelle Piagge, con il rifacimento di vari edifici uno in partico-lare il primo a destra che si incontra da via dell’Ospedale conuna facciata che dire un’opera d’arte è poco (un bravo ai pro-prietari).Ma nelle pieghe dei nostri rioni c’è sempre la “magagna”.Difatti proseguendo il nostro cammino per la faticosa “erta” sinota che anche le stalle abbandonate, bene o male sono in con-dizioni presentabili, un susseguirsi di belle cose fino ad arri-vare alla “Porta”, dove il recente restauro l’ha valorizzata almassimo. Restaurate le mura ... ma sotto? A metà della bella e caratteristica strada, un cumulo di mace-rie e di rovi millenari occupano uno spazio “vitale” per gliabitanti di questo rione. Tale spazio potrebbe essere utilizzatoper migliorare le condizioni e la qualità di vita dei residenti.Noi non crediamo che questo impegno “al restauro” sia statoinutile, senz’altro “col tempo” una amministrazione attenta epresente saprà rispondere a questa esigenza dei suoi cittadini.