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La formazione sul Modello 231, per le socie-tà che hanno scelto di dotarsene, hacarattere obbligatorio al fine della validità del

Modello stesso: nel caso in cui lo si adotti, ma nonsi realizzi, di conseguenza, un adeguato pro-gramma di formazione, l’azienda sarà comunqueritenuta responsabile degli eventuali illeciti com-messi da amministratori e dipendenti. Infatti, ilModello Organizzativo, secondo il Decreto 231,per avere “efficacia esimente” in caso di giudiziopenale, deve essere “adottato ed efficacementeattuato” dall’Organo Dirigente. Questa espressionesottintende tra l’altro la necessità che i dipendentidebbano essere adeguatamente informati e for-mati sui principi del Decreto e sul ModelloOrganizzativo in vigore nella propria Società. In par-ticolare sui protocolli di controllo da porre in attonello svolgimento delle attività.Le Linee Guida di Confindustria, in merito ai Modelli231, sottolineano la necessità di una efficace for-mazione delle risorse, attraverso un adeguatoprogramma di training rivolto al personale dellearee a rischio e strutturato in funzione dei desti-natari.Anche la Giurisprudenza si è pronunciata sulla ri-levanza dell’attività formativa. L’ordinanza del 20settembre 2004, nel cosiddetto “decalogo” delTribunale di Milano, indicava, tra i requisiti es-senziali per l’efficace attuazione del ModelloOrganizzativo, la formazione. Il Tribunale di Milanoaffermava anche che il Modello Organizzativo nonsi ritiene efficacemente attuato se “non si diffe-renzia la formazione” a seconda che la stessa sirivolga ai dipendenti nella loro generalità o ai di-pendenti che operano in specifiche aree arischio…”.Le best practice infine suggeriscono l’opportuni-tà di realizzare anche un’attività di refreshperiodico per chi è particolarmente esposto al ri-schio di commettere reati e di estendere i

programmi formativi coinvolgendo i vertici dellaSocietà.In ENAV il target delle attività formative, in mate-ria di Modello 231, è quello di coprire le esigenzein termini di conoscenza diffusa a livello azienda-le dei principi di base sul Decreto 231/01 e degliadempimenti per assicurarne la compliance. Lanostra formazione tiene conto delle novità nor-mative, in continua evoluzione, e/o delle modifichesocietarie.Il programma dell’ultimo biennio è stato progettatocon lo scopo di organizzare sessioni di formazio-ne-informazione, in aula, in sede e sul territorio,per creare specifiche occasioni di incontro, discambio, di confronto e di condivisione con i col-leghi sulla tematica inerente la compliance 231e la prevenzione della corruzione in Azienda. Inoltrenel 2017 è stata organizzata anche una presen-tazione per gli organi di governo societario con lacollaborazione di un penalista esterno. Quest’anno tutto il personale sarà iscritto ad uncorso da seguire in modalità e-learning. Il proget-to è volto ad estendere la formazione e adaggiornare le risorse, che hanno partecipato alleattività in aula, sulle modifiche legislative recepitedal Decreto nel corso del 2017. Modifiche che han-no comportato, nello scorso dicembre, una nuovaattività di Risk Assessment e, di conseguenza, al-cune significative novità nel nostro Modello. Il corso online sarà introdotto da due videomes-saggi sulla tematica 231: uno del Presidente delConsiglio di Amministrazione Roberto Scaramella,l’altro del Presidente dell’Organismo di VigilanzaFrancesco Alfonso. L’obiettivo principale è condi-videre, a tutti i livelli, la consapevolezza di essereparte di un sistema nel quale la conoscenza del-le norme adottate dalla Società, obbligatorie ovolontarie, nello specifico del Decreto Legislativo231/01 e dei presidi anticorruzione, è una ne-cessità imprescindibile. n

1 clearedgennaio 2018

di Devan De Paolis responsabile Internal Audit

EDITORIALE

Modello 231parte la formazioneModello 231parte la formazione

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BVLOS I primi risultati della sperimentazione sulle Operazioni dei Droni

BVLOS I primi risultati della sperimentazione sulle Operazioni dei Droni di Plinio Frasca Strategie Internazionali e Luigi Brucculeri Ricerca, Sviluppo e Supporto Innovazioni Operative Techno Sky

di Plinio Frasca Strategie Internazionali e Luigi Brucculeri Ricerca, Sviluppo e Supporto Innovazioni Operative Techno Sky

Il 3 agosto 2016 è stata sottoscritta laConvenzione tra ENAC ed ENAV perl’Identificazione dei fattori abilitanti per le ope-

razioni a bassa quota dei droni e per larealizzazione della relativa infrastruttura finalizzataalla fornitura dei servizi di gestione del traffico peri droni. Al fine di raggiungere gli scopi prefissati dalla con-venzione è stato sviluppato il primo concettooperativo BVLOS (Beyond Visual Line of Sight)italiano attraverso il coinvolgimento diretto di pri-marie aziende nazionali (ARPA Lombardia, ASLToscana SE, CISCO, e-Distribuzione, ENI, RAI Way,RFI, SNAM, TERNA), interessate alle operazionia bassa quota e di costruttori e operatori SAPRper facilitare il processo di industrializzazione.Inoltre sono stati esaminati i riferimenti norma-tivi e scientifici esistenti sul settore, sia nazionaliche internazionali e le iniziative di ICAO,Commissione europea, EASA, JARUS,FAA/NASA, regolatori di altri stati europei.Al fine di rispondere alle reali esigenze dei prin-cipali stakeholder, sono stati analizzati il contestoe la loro domanda di servizi per l’impiego di dro-ni in operazioni a bassa quota consentendo diindividuare la forte volontà ad operare quantoprima negli spazi aerei a bassa quota con dronisia ad ala fissa che ad ala rotante. Di seguito al-cuni esempi dei casi d’uso più importanti: • monitoraggio delle infrastrutture lineari e non• monitoraggio ambientale• monitoraggio aree colpite da eventi (natura-

li/sociali)• controllo del territorio (frontiere e linea di costa)• ricerca e soccorso • agricoltura • ricerca e sviluppo • logistica e delivery • aerofotogrammetria • media: riprese cinematografiche.Le esigenze manifestate prevedono essenzial-mente l’utilizzo dello spazio aereo nelle seguentimodalità:• operazioni in corridoio (ad es. il monitoraggio in-

frastrutture lineari quali linee elettriche, gasdotti,linee ferroviarie)

• operazioni in un’area poligonale (ad es. agri-coltura di precisione, monitoraggio ambientaledel territorio, sicurezza delle infrastrutture)

• qualsiasi combinazione delle precedenti (ad es.corridoio per raggiungere area poligonale peroperazioni e corridoio per ritornare alla base dipartenza).

Nel 2017 ENAC ed ENAV hanno dato avvio allacampagna di sperimentazione per la valutazionedei fattori abilitanti necessari alle operazioniBVLOS descritti nel concetto operativo. La spe-rimentazione è stata ritenuta un fattoreabilitante procedurale necessario ed elementocardine per garantire e facilitare una transizioneadeguata alla definizione di nuove regole nonchéall’implementazione di nuove procedure, prodotti(tecnologie) o servizi. La sperimentazione sta infatti contribuendo allaraccolta delle evidenze per l’identificazione di in-put utili alla determinazione di requisitinormativi. Il focus principale è sull’analisi relati-va agli aspetti di safety e prestazioni tecniche dellevarie tecnologie abilitanti. La sintesi dei primi risultati, delle raccomandazionie delle lezioni apprese durante la campagna disperimentazione BVLOS eseguita nel 2017 sonostati raccolti in un primo report pubblicato a di-cembre del 2017. Tali risultati forniscono una

Approccio sperimentale

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serie di indicazioni che vengono utilizzate come feedback per gli esercizi inclusi nel piano di vali-dazione del 2018, per il consolidamento delconcetto operativo ed infine come evidenza a sup-porto delle necessarie modifiche regolamentariENAC, come ad esempio del Regolamento MezziAerei a Pilotaggio Remoto, delle Circolari, LineeGuida e Note Informative relative. In ogni esercizio sono stati svolti più voli (run) pervalutare i vari obiettivi oggetto di misurazione;per ogni singolo volo sono stati raccolti i dati at-traverso l’utilizzo di tecniche e metodi consolidati.Le risultanze preliminari, aggregate per fase divolo (prevolo, volo, post volo) e formazione, pre-senti nelle tabelle del report, sono di naturaqualitativa e si basano soprattutto sulle osser-vazioni e considerazioni effettuate dagli espertidi dominio e delle aree prestazionali coinvolti nel-la sperimentazione.Nel corso del 2017, le principali attività di spe-rimentazione sono state condotte da team diENAV ed ENAC insieme ai seguenti stakeholder:ARPA Lombardia, CISCO e e-Distribuzione.Dagli esercizi di sperimentazione, considerandole diverse funzionalità valutate, come ad esempioil geofencing, return-home, telemetria e co-mando/controllo, sono emerse le seguenticonsiderazioni di tipo qualitativo che dimostranoche:L’approccio graduale che prevede la suddivisionedelle aree di operazioni in base a complessi-tà/criticità (non abitate, scarsamente abitate,urbane, assembramenti di persone, aree sensi-bili, aree P,R,D, TMA CTR, ATZ) è statoconfermato.L’accuratezza del profilo di volo è accettabile incondizioni meteo non avverse e la precisione dinavigazione è più che soddisfacente sul piano oriz-zontale.Il volo in automatico offre un accurato profilo divolo, una maggiore facilità di uso alleggerisce ilcarico di lavoro e contribuisce ad una migliore au-tonomia del drone. Il volo notturno si è svolto con lo stesso grado disuccesso del volo diurno.

to di complessità/criticità per valutare le ope-razioni BVLOS in diverse condizioni operative;

• completare la valutazione di tutti i fattori abili-tanti;

• consentire operazioni critiche BVLOS, in egidasperimentale con raccolta dati, per quelle ti-pologia di operazioni già oggetto di avvenutasperimentazione con esito positivo.

L’esperienza acquisita attraverso la stretta col-laborazione con le aziende coinvolte ha permessodi indirizzare meglio i target con una maggioreconsapevolezza delle reciproche necessità econsolidato un rapporto di collaborazione e cre-scita comune. Il fine ultimo è quello di contribuirein maniera tangibile allo sviluppo e affermazionedi questo nuovo settore, che riveste enormi po-tenzialità di sviluppo economico e industriale,con sicure ricadute positive nell’ambito sociale edambientale. n

L’impiego dei droni contribuisce positivamente al-l’ambiente riducendo emissioni e rumore rispettoall’uso di altri mezzi aerei tradizionali.Le sperimentazioni eseguite producono un effettocollaterale evidente di apprendimento per i piloticoinvolti. Il risultato del lavoro di sperimentazione è statomolto apprezzato sia da ENAC che dalle societàche hanno partecipato alle attività, e proprio perquesto successo numerose altre società hannochiesto di essere incluse nella campagna di spe-rimentazione che si svolgerà nel 2018, un’attivitàche avrà come obiettivi principali:• aumentare il campione statistico, coinvolgendo

ulteriormente gli stakeholder e gli operatori disettore nella campagna di sperimentazione;

• sviluppare altre ipotesi di scenari con aumen-

Principali attività di sperimentazione 2017.

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Prio

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Conversione dei certificati diaeroporto ex Reg. UE 139/2014Raggiunti gli obiettivi prefissati per l’anno 2017

Il 18 dicembre scorso, con la firma del DirettoreGenerale Massimo Bellizzi dell’Accordo Quadrocon GEAC S.p.A., Gestore aeroportuale dell’ae-

roporto di Cuneo Levaldigi, si è concluso l’iter, iniziatonell’anno 2016, che ha permesso ad altri 27 ae-roporti, per un totale complessivo di 33 (veditabella), di ottenere la conversione del certifica-to di aeroporto da certificato nazionale incertificato europeo entro la data stabilita del 31dicembre 2017. Entro tale data gli aeroporti italiani soggetti a cer-tificazione, in cui ENAV fornisce i propri servizi, cheavrebbero dovuto ottenere la suddetta conversionenel rispetto dei requisiti stabiliti dalla regola-mentazione europea, sarebbero dovuti essere inrealtà 36, ma per gli aeroporti di Pantelleria,Reggio Calabria e Crotone, sulla base di appositicoordinamenti tra ENAC ed EASA, si è stabilito almomento di soprassedere. Il numero cospicuodegli aeroporti coinvolti nel 2017 da tale processorende l’idea della mole di attività che ha inte-ressato trasversalmente la Società per tutto ilcorso dell’anno. Attività che sono state programmate anche questavolta secondo criteri di priorità indicati da ENAC.L’esperienza maturata nel corso del 2016, che hapermesso di avvalersi di format standard di riferi-mento consolidati, è stata sicuramente di aiuto;ma ciò nulla toglie al prolungato e significativo im-pegno profuso dalle numerose funzioni societarietrasversalmente coinvolte, a cui si rinnova un vivoringraziamento per il prosieguo del lavoro svolto.Per il dettaglio dei riferimenti normativi e degli im-portanti obiettivi conseguiti dalla nostra Societàcon la stipula di questi Accordi si rimanda all’arti-colo “Il nuovo certificato di aeroporto secondoil Regolamento Ue 139/2014” di Cleared delgennaio 2017.Come detto in apertura, con tali Accordi, perENAV, si è si concluso l’iter che ha permesso aiGestori di ottenere la conversione del certificato diaeroporto da certificato nazionale in certificato eu-ropeo, ma la “sfida” in realtà non è finita, è ap-

di Vittorio La Penna D’Oraziresponsabile Normativa ATS, MET e Validazione Operativa

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pena iniziata. Previsto infatti che ogni quattro annidalla data di sottoscrizione gli stessi siano soggettia riesame per verificarne l’efficacia operativa al finedi un rinnovo per iscritto per pari durata, salvo chenon ne venga richiesto il motivato riesame ancheda una sola delle Parti prima dei quattro anni.Proprio per misurarne l’efficacia operativa sarà ne-cessario dare puntuale applicazione a quanto sta-bilito nel merito dai singoli Allegati. Si pensi adesempio a quanto previsto dall’Allegato 9 ChangeManagement, che ha come precipuo scopo quello

di disciplinare gli aspetti di coordinamento traGestore aeroportuale ed ENAV, nel caso in cui simanifestino dei cambiamenti che possano avereun impatto sulle attività operative di rispettiva com-petenza, specificandone le relative reciproche mo-dalità.Sulla base di queste premesse, possiamo in con-clusione affermare che di questi Accordi, ormaicardine dei rapporti tra ANSP e Gestore aeropor-tuale, sentiremo ancora “parlare” a lungo in fu-turo. n

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Il portale intranet di Gruppo nella Digital Strategy ENAVdi Francesco Paterni responsabile Applicazioni SW Gestionale

Tante organizzazioni parlano di DigitalTransformation quando usano la tecnologia perpromuovere il cambiamento. Sia che questo

faccia riferimento alla creazione di nuovi prodotti eservizi o al miglioramento di processi, piuttosto chenella progettazione di Workplace che promuovonoun nuovo modello lavorativo, si assiste a un impat-to nei confronti dell’organizzazione e dei dipendenti. Nel caso di ENAV, come definito nel piano strategi-co di trasformazione digitale dei servizi ICT asupporto dei processi gestionali aziendali, il nuovoportale intranet di Gruppo FollowMe ha mandato inpensione il 5 febbraio 2018 i portali E.NAVigare eTechno SKy superando in un solo colpo, e in termi-ni di funzionalità e contenuti, i predecessori,traguardando la prima meta di un progetto molto in-tenso e sfidante. Il gruppo di Progetto, composto

da colleghi ENAV e Techno Sky quali veri e propri “am-basciatori digitali”, ha abbracciato l’innovazione eutilizzato la propria intuizione per progettare un mo-dello di lavoro attuale ed innovativo volto asemplificare e migliorare la quotidianità lavorativa.Il portale FollowMe:• propone una Visione, che è quella del Digital

Workplace del futuro e propria della comunica-zione partecipativa;

• razionalizza gli strumenti IT di base per accede-re alle informazioni;

• favorisce il Networking per dare potenza allaTeam e quindi al Gruppo;

• valorizza il patrimonio informativo aziendale;• strizza l’occhio ai Social Media;• abbraccia la multicanalità.La fase preparatoria del progetto è stata interessata

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da uno studio ap-profondito diaziende terze che,come noi ma pri-ma di noi, hannoaffrontato questop e r c o r s o .Benchmark di set-tore e la presavisione diretta deglialtri portali intranethanno condotto ilgruppo di progettoa definire una stra-tegia progettualeincentrata su 7 dri-ver principali:• Home Page e Contenuti dinamici: il posizio-

namento delle informazioni in Home Pagedipende dal grado di freschezza delle informazionie dalla loro effettiva consultazione (NetworkActivity - Twitter trend Like);

• Targeting Aziendale: la profilazione degli uten-ti permette di privilegiare il posizionamento inevidenza delle informazioni pertinenti alla propriaazienda;

• Employee First: i bisogni del dipendente sonoal centro della progettazione favorendo la co-municazione e la diffusione delle informazioni;

• Il Motore di Ricerca evoluto: un motore di ri-cerca veloce, affidabile e propositivo (snapshot)agevola la consultazione dei contenuti superan-do il posizionamento statico nella pagina;

• Poche ma importanti Aree tematiche: Il Gruppo,l’Azienda, il Dipendente;

• My Page: una pagina personale del dipenden-te pone le basi di una prossima Enterprise SocialNetworking Experience.

La roadmap funzionale si è confrontata con le pri-

marie esigenze erequisiti dei sistemidocumentali diSafety (SMS),S i c u r e z z a(SecMS), Qualità(SGQ) e Sicurezzasul Lavoro(SGSSL), propri diun gruppo forte-mente orientatoalla regolamenta-zione e ai processi.È stato predispo-sto unapiattaforma diD o c u m e n t

Management System (DMS) dedicata, e uno spe-cifico task progettuale (un progetto nel progetto),nell’implementazione del motore di ricerca e nellagestione della contribuzione diretta con targetraggiunti in termini di autonomia e tempestività.Oggi apriamo una nuova pagina aziendale caratte-rizzata da maggiore integrazione e comunione diintenti. La collaborazione, la comunicazione, la co-noscenza adeguatamente supportate dallatecnologia hanno aperto la strada dell’innovazione.La intranet costituisce quindi l’hub di scambio di in-formazioni e delle esperienze.Nel 2018 il progetto traguarda importanti, ulteriori,milestone quali l’integrazione con le prime App azien-dali, la Extranet experience, la PiattaformeStreaming dedicata (ENAV WebTv) favorendo l’ef-fetto domino tecnologico e facendo leva sullapartecipazione attiva dei dipendenti, sul loro entu-siasmo sempre, però, con uno sguardo vigileverso una Social Media Policy che ne responsa-bilizzi i comportamenti.Insomma FollowMe… NOW! n

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Con le installazioni dei sensori effettuate tra il 22 e il 25gennaio e l’avvio delle operazioni di monitoraggio at-traverso l’utilizzo dei droni a Civita di Bagnoregio, è iniziata

la fase esecutiva e sperimentale del progetto “pilota” di moni-toraggio denominato ArTeK - Satellite enabled Services forPreservation and Valorization of Cultural Heritage patrocinatodall’Ente Spaziale Europeo - ESA e coordinato da NAIS Srl (NextApplication & Innovative Solution) in collaborazione con ENAV, ISCR(Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro), ISPRA,CNR, Strago, Superelectric, ipTronix.Oltre a Civita, questo progetto pilota della durata di tre anni,prevede il monitoraggio anche di altre quattro eccellenze del ter-ritorio italiano: Villa Adriana a Tivoli, Matera, l’area archeologicadi Gianola (Latina) e l’area archeologica di Baia (Napoli).Questa serie di rilievi aerospaziali effettuati su Civita diBagnoregio e, a febbraio, su Matera serviranno a utilizzareal meglio ed in maniera focalizzata le tecnologie aerospazialidi ultima generazione già disponibili per l’osservazione dellaTerra. Con l’aiuto dei rilievi effettuati dai droni si procederà ad ana-lizzare e verificare la relazione tra lo spostamento registratoanche dai sistemi satellitari ed i danni che sono stati evidenziatisulle strutture geologiche su cui poggia la città di Civita. “La sperimentazione di ArTeK su Civitaè una grande opportunità – ha spie-gato il sindaco Francesco Bigiotti - peraprire nuove prospettive di tutela diquesto splendido borgo ma è anche ilsegno di una sempre maggiore atten-zione per il nostro territorio e i suoi benipiù preziosi”. La filosofia del progetto si basa sul-l’evidenza che il patrimonio culturaleitaliano è un bene estremamente fra-gile, per via di minacce di diversanatura cui esso è sottoposto.La condizione di instabilità di Civitacome anche di diversi altri siti stori-co-culturali italiani e la necessità diprevenire l’insorgere di danni rendonoopportuna la creazione di un servizio,

ad oggi mancante, che offra strumenti per il monitoraggio sularga scala in grado di valutare costantemente lo stato di con-servazione e il rischio di danneggiamento e deterioramento diaree ritenuti di interesse culturale. Il progetto ArTeK si base-rà quindi sul consolidamento della cosiddetta Carta delRischio (elaborata dall’ISCR) che verrà gradualmente adottataper identificare i rischi specifici del patrimonio culturale dei siti.In dettaglio il progetto ArTeK si sviluppa lungo 3 assi principa-li:• il monitoraggio da satellite, per identificare e valutare i rischi

territoriali che hanno un potenziale impatto negativo sui beniculturali, identificare i cambiamenti, condurre valutazioni del-le condizioni e mappare siti e loro manufatti;

• il monitoraggio a terra, con reti di sensori e rilievi di dettagliattraverso campagne di monitoraggio con droni;

• la restituzione dei dati, attraverso un “Cultural HeritageSituation Display” (CHSD) dei beni culturali Nazionali, che per-metterà di mettere a punto una classificazione più dettagliatae rappresentare lo stato di ogni sito in termini di mappe dirischio - stato di salvaguardia.

Grazie a questo sistema di monitoraggio nazionale sarà ad esem-pio possibile gestire, condividere e disseminare informazioniaggiornate sulle possibili minacce, gli accertamenti, le condizioni

e le misure di prevenzione (implementateo programmate) sui beni culturali.Per il sito di Civita è stato necessario im-postare un programma specifico eparticolareggiato. La complessità delborgo ha determinato la pianificazione diun monitoraggio periodico per mezzo disensoristica satellitare (ottico e radar),di strumenti a terra dislocati su alcunipunti critici, e l’impiego di velivoli a pi-lotaggio remoto dotati di sensorispecialistici.Il prossimo sito su cui a febbraio2018 verranno effettuati ulteriori atti-vità di monitoraggio ed analisi dellecriticità sarà Matera che nel 2019 as-sumerà il titolo di Capitale europeadella Cultura. n

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Progetto ArTeK

Monitoraggio satellitare per la tutela di

Civita di Bagnoregio e Materadi Giancarlo Ferrara Long Term Research

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VOLCEX 2017

di Flavio Sgrò responsabile Servizi ARO CBO e NOF

Il 16 e 17 gennaio si è tenuto a Lisbona, ospita-to da NAV Portugal, il debriefing meetingdell’esercitazione ICAO VOLCEX 17 del 29 e 30

novembre 2017, in cui era stata simulata l’eruzio-ne del Vulcano Água de Pau, nell’arcipelagoportoghese delle isole Azzorre.Durante l’esercitazione sono state verificate le pro-cedure del nuovo EUR/NAT Volcanic AshContngency plan (VACP) ICAO Documento tecni-co combinato (EUR Doc 019, NAT Doc 006, PartII) per soddisfare le procedure operative in presenzadi cenere vulcanica in atmosfera, nelle regioni ICAOEUR E NAT. Per ENAV ha partecipato al debrifing lo scriventecome membro del Directive Staff per la gestionedei prodotti relativi alle informazioni aeronautiche,presentando dati ed elementi correlati e diffusi dal-la messaggistica AIS (NOTAM) e MET (SIGMET),che erano stati prodotti ed emessi durante l’eser-citazione con la nuova metodologia ICAO introdottadal recente VACP. Al cospetto di circa 50 rappresentanti di diverseaziende ed istituzioni, l’esercitazione ha visto il coin-volgimento oltre che di EUROCONTROL NetworkManager, dell’European Aviation Crisis CoordinationCell (EACCC), anche di: 11 Nation Supervisory Autority (Belgium, Czech

Republic, France; Germany, Hungary, Italy,Morocco, Portugal, Russian Federation, Spain,Switzerland)

14 ANSP (Albania, Belgium, Czech Republic,France, Germany, Holland, Hungary, Iceland, Italy,Morocco, Portugal, Romania, RussianFederation, Spain)

12 Met Watch Offices (Albania, Belgium, Czech

Republic, France, Germany, Holland, Italy,Morocco, Poland, Portugal, Russian Federation,Spain)

8 NOTAM Office (Belgium, Czech Republic,Germany, Italy, Morocco, Portugal, RussianFederation, Spain)

VAACs Toulouse/London IATA Volcanic Observatory – IVAR/CIVISA (Azores-

Portugal) Airports, AENA, Heathrow Airport DWD – VA Tas /Crisis coordination cell NLH Netherlands Aerospace Centre – Cockpit &

Flight Oper Centre Rolls-Royce University of Iceland Flight Dispatches American Airlines e Air

France.Scopo ed obiettivo dell’esercitazione è stato quello di • testare l’efficacia delle procedure nazionali de-

gli stati partecipanti in conformità con il pianodell’ICAO;

• verificare l’efficacia dei piani di contingenza e/oprocedure locali per contaminazione da cene-re vulcanica;

• gestire la diffusione, la ricezione e l’uso del-l’informazioni aeronautiche e meteorologicherelative alla presenza in atmosfera di cenere vul-canica (VAA/VAG, informazioni supplementariVA, VA SIGMET e NOTAM nonché AIREP specialsu attività vulcanica.

A valle del de briefing meeting si è tenuto il 13° in-contro del “Volcanic Ash Steering group” che haaffidato all’Italia l’organizzazione dell’esercitazione“VOLCEX” per l’anno 2019. n

9 clearedgennaio 2018

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clearedNEWS

clearedNEWS

ENAV prenderà parte al Canso World ATM Congress 2018 di MadridENAV, primo e unicoProvider al mondo a es-sere quotato in Borsa, èpresente sin dalla primaedizione dell’Evento che,quest’anno, si svolgeràdal 6 all’8 marzo, presso

un rinnovato padiglione del complesso fieristico madrileno (IFEMA). La manifestazione, giunta ormai allasesta edizione, costituisce l’evento internazionale più importante del settore ATM e ospita ogni anno imaggiori Provider e le più prestigiose industrie legate al mondo del trasporto aereo, con più di 190 so-cietà espositrici provenienti da oltre 120 Paesi. Un nutrito numero di hosted buyers e ospiti internazionalisono previsti per incontri e visite istituzionali che renderanno ulteriormente effective la presenza di ENAV,tra i veri protagonisti del Canso World ATM Congress 2018. ENAV svolge, infatti, un ruolo di primariaimportanza nei più rilevanti progetti e programmi internazionali come SESAR Joint Undertaking, SESARDeployment Manager, BLUE MED, BLUEGNSS, 4-Flight/Coflight ed è un importante azionista nelle so-cietà internazionali AIREON ed ESSP-EGNOS. ENAV è inoltre coinvolta in gruppi di lavoro all’interno dellemaggiori realtà istituzionali di settore quali Eurocontrol, ICAO, Commissione europea e CANSO. ENAVparteciperà infine, in veste di speaker a vari seminari pianificati e ai gruppi internazionali di lavoro pre-visti durante l’evento.

A Palermo un corso per l’aerofobiaSuperare la paura di volare, accompagnati in un percorso di scoperta di sé. «Paura di Volare? NoProblem!»: a Palermo un metodo per sconfiggere l’aerofobia con un supporto terapeutico di grup-po. Da più di dieci anni l’Azienda Sanitaria Provinciale di Palermo, grazie al lavoro della dottoressaMaria Teresa Triscan, psicologa psicoterapeuta, in partenariato con Gesap, Volotea e ENAV insiemeal comune di Palermo, offre la possibilità di partecipare a gruppi di supporto per superare la pau-ra di utilizzare l’aereo come mezzo di trasporto. L’intervento terapeutico si avvale di un approcciopsicoterapico cognitivo comportamentale che traccia un percorso che accompagna i pazienti oltrela paura, sconfiggendo l’ansia e cambiando la prospettiva dei partecipanti, liberandoli dai pensieridisfunzionali che impediscono a molti di affrontare serenamente un viaggio tra le nuvole. Un servi-zio pubblico dell’Azienda Sanitaria Provinciale palermitana, che ha già interessato più di 1300 utenti.Grazie a questo partenariato è possibile anche dalla settima seduta fare degli incontri con i pazientiin aeroporto, accompagnandoli a verificare il loro livello di fo-bia, visitando in gruppo la torre di controllo, parlando con gliaddetti al controllo del traffico aereo e il personale di volo, aven-do la possibilità di salire su un aereo spento per sperimentarela sensazione di trovarsi al suo interno. Nella terapia virtua-le «VRET» in particolare, il paziente seduto su dei simulatoridi sedili aerei, indossa una maschera che riproduce virtual-mente l’esperienza di un volo. Al termine del percorso, un voloofferto dalla compagnia, insieme alla Gesap che contribuiscenelle spese aeroportuali, permetterà ai pazienti di affronta-re un viaggio gratuito.

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clearedRegistrazione Tribunale di Roma n. 526 del 15/12/2003

EDITOREENAV SpA

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Comitato EditorialeCorrado FantiniMaurizio GasparriMauro IannucciLuca MorelliUmberto MusettiMaurizio PaggettiIacopo PrissinottiVincenzo SmortoNicoletta Tomiselli

Coordinamento EditorialeLuca Morelli

In RedazioneGianluca Ciacci,Oriana Di Pietro, Luca Morelli, Maria Cecilia Macchioni (grafica)

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Videoimpaginazione - StampaPaolo Lazzari - LITOGRAFTODI srl Todi (PG)

Foto di copertina: Daniele Nicolini

Norvegia: voli a corto raggio elettrici entro il 2040Tutti i voli a corto raggio delle compagnie aeree norvegesi dovran-no essere operati con aerei completamente elettrici entro il 2040:è l’obiettivo del gestore aeroportuale del Paese, la società stataleAvinor, che “punta ad essere ilprimo al mondo” a passare altrasporto aereo elettrico, haspiegato l’amministratore de-legato Dag Falk-Petersen. “Riteniamo che tutti i voli di unadurata fino a un’ora e mezzapossono essere offerti con ae-rei interamente elettrici”, haaggiunto Petersen, sottoline-ando che la misura riguardatutti i voli interni e quelli versole vicine capitali scandinave. A breve la Avinor prevede di lanciareuna gara d’appalto per la sperimentazione di una rotta commercialecon un aereo elettrico da 19 posti che dovrebbe essere operativodal 2025.

Cira: Paolo Annunziato nuovo presidentePaolo Annunziato è il nuovo presidente del Cira, Centro italia-no ricerche aerospaziali. Lo ha deciso all’unanimità l’assembleadei soci (tra cui l’Asi è azionista di maggioranza con il 47% delcapitale) dopo che per motivi personali Claudio Rovai aveva ras-segnato le sue dimissioni. Classe 1961, Annunziato, inizierà lasua funzione dal 6 febbraio. Viene da una lunga carriera che lo

ha portato a ruoli di respon-sabilità sia nel settore pubblicoche in quello privato. Tra i variincarichi, è stato direttore ge-nerale del CNR, direttore delPublic and Economic Affairs diTelecom Italia, direttore ese-cutivo della Ricerca,Innovazione e Net Economyper Confindustria e per laCommissione europea, presi-dente del gruppo di espertiper le partnership pubblico-pri-vate. La sua forte esperienza

in campo internazionale, lo ha portato negli ultimi due anni a ri-coprire la carica di consigliere per la Ricerca e Innovazione delministero per l’Economia degli Emirati Arabi Uniti.

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Let’s ERM!

L’attuale processo di armonizzazione ed ef-ficientamento del sistema ATM, in unoscenario ormai sempre più globale e com-

petitivo, rende essenziale il confronto dellanostra Organizzazione con i temi della com-plessità, dell’incertezza e della volatilità deirisultati. Considerando il nuovo status di societàquotata, è evidente che le aspettative della co-munità finanziaria e degli stakeholder sonoquelle di una società in grado di prevedere, ana-lizzare e gestire i propri rischi, anche esoprattutto quelli cosiddetti emergenti, chehanno impatti potenzialmente molto significativisullo standing e sulla reputazione. Anche la fiducia, oltre alla buona governanceaziendale, è quindi destinata a diventare una del-le merci più preziose e rare nel rapporto conil mercato ed in questa prospettiva è di vitale im-portanza l’introduzione di un sistema di riskmanagement a livello “Enterprise” (cd. EnterpriseRisk Management), idoneo a prevenire anda-menti indesiderati del business ed a contribuirea creare una nuova cultura organizzativa, pro-iettata verso processi di crescita sostenibile.Oggi l’Enterprise Risk Management, in qual-siasi area e settore venga applicato, èconsiderato un elemento centrale per i sistemidi corporate governance, basti pensare che è va-lutato tra i principali requisiti per il calcolo del

merito di credito e per le scelte di investimen-to. Non a caso, Borsa Italiana ha formalizzatoin un codice di autodisciplina un insieme di cri-teri e principi risk based, ai quali la nostraSocietà ha peraltro formalmente aderito. Questiintroducono un vero e proprio cambio di para-digma della governance aziendale, richiedendoal Board di ENAV di svolgere, tra l’altro, un ruo-lo di supervisione del rischio attraverso ladefinizione del cosiddetto risk appetite ovverodella natura e del livello di rischio che la Societàè disposta ad accettare per raggiungere i pro-pri obiettivi strategici e della modalità con cui irischi devono essere gestiti.Considerando che nessuna Organizzazione puòraggiungere i propri obiettivi strategici senzaassumere ovvero evitare rischi, è fondamentaledare chiaro indirizzo a tre quesiti chiave: “Quantorischio dobbiamo assumere”? “Questo livello di ri-schio è compatibile con gli obiettivi strategici?” eancora, “Esiste una percezione condivisa di talilivelli di rischio tra il Management e il Board?”.Per rispondere a tali quesiti è necessario adot-tare un approccio integrato ed olistico airischi aziendali che possa equilibrare le percezionisoggettive e permettere di valutare le correlazionie le interdipendenze tra i rischi stessi, l’EnterpriseRisk Management diventa quindi una vera e pro-pria priorità per la creazione e conservazione

di Michele Gobbi responsabile Risk Management

Enterprise Risk Management come leva di conservazione e creazione del valore

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del valore. A tale scopo, è stata istituita in fasedi quotazione la funzione Risk Management e suc-cessivamente formalizzato il sistema aziendaledi gestione integrata dei rischi ERM (i.e.Enterprise Risk Management), in piena sinergiacon il dirigente preposto alla redazione dei do-cumenti contabili societari e gli ormai consolidatidomini della Safety e della Security, elementiportanti dello stesso.Il primo obiettivo del sistema di ERM è stato con-seguito, da un lato, con la definizione nel 2016del primo Corporate Risk Profile (CRP) di Gruppoe, dall’altro, con l’approvazione del Board del do-cumento “Risk Appetite Statement” nelsettembre scorso. Tale documento definisce i li-velli di propensione (risk appetite) e di tolleranza(risk tolerance) al rischio ovvero la caratterizza-zione della Società come risk taker o riskaverse sui diversi obiettivi e top risk di piano in-dustriale, indirizzando così i primi due quesitisopra evidenziati in merito ai livelli di rischio. Il terzo quesito, forse il più importante e delica-to poiché legato all’integrazione ed alla percezionecomune tra Board e Management dei livelli dirischio, trova una risposta concreta nei piani ditrattamento e monitoraggio del rischio, definiticon i diversi referenti ERM e approvati dal VerticeAziendale. Tali piani sono definiti in coerenza coni livelli di rischio definiti dal Board e sono com-posti rispettivamente da azioni di trattamentoindividuate dal Management e da indicatori dirischio (Key Risk Indicator) atti a monitorare ilrispetto dei livelli di rischio e ad attivare, ove ne-cessario, opportune azioni di escalation permantenerli all’interno dei livelli desiderati. L’insieme dei livelli di rischio e degli strumenti de-scritti per gestirli costituiscono il motore delsistema di ERM ed hanno l’ambizione di renderesempre più efficace il dialogo tra il Board ed ilManagement nonché di legare le considerazio-ni sui rischi ad un processo di decision makingconsapevole ed informato.

Ma quali sono i fattori critici per l’efficace fun-zionamento del sistema di ERM? La cultura e la consapevolezza del rischio atutti i livelli, in quanto solo integrando l’infor-mazione di rischio nei processi di business simette in condizione il Management di evitareesposizioni non necessarie. L’ERM deve per-meare l’intera Organizzazione, solo così si puòdire che l’informativa di rischio è efficace ed unacultura di risk management è stabilita.La capacità di indirizzare l’attenzione sui ri-schi enterprise critical ovvero, citando ilcodice di autodisciplina, sui rischi che “possonoassumere rilievo nell’ottica della sostenibilità nelmedio-lungo periodo dell’attività dell’emittente”,da non confondere con i rischi di processo legatial dettaglio dell’operatività quotidiana. Il focus èquindi sui top risk, rischi che sembrano facili daindividuare ma che in realtà si nascondono e sitrasformano e non possono essere ritenuti talisenza considerare alcuni aspetti fondamentalicome la correlazione con gli altri rischi l’esposi-zione al massimo impatto e la velocità dipropagazione dell’impatto stesso. La tempestività nella rappresentazione del ri-schio che può avvenire solo grazie a flussiinformativi strutturati ma al tempo stesso tem-pestivi, perché la rappresentazione del rischio deveavvenire ben prima che la decisione sia presa. Tutto ciò conferma l’importanza della cultura edella consapevolezza del rischio quali valori fon-damentali, a tutti i livelli dell’Organizzazione.La gestione del rischio da parte del Management,infatti, è di vitale importanza poiché l’ERM nongestisce i rischi, ma li mette a fattor comune inuna logica di business “risk adjusted”, fornendouna visione d’insieme e integrata dei rischi, a be-neficio delle strategie e della gestione.Pertanto l’ERM è la macchina ma è ilManagement, nello svolgimento quotidiano del-le proprie funzioni, l’elemento essenziale per farlafunzionare. Let’s erm together then! n

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di Mauro Anselmi responsabile Customer Relationship Management

e Alessandro Ghilari responsabile Politiche, Normative e Partecipazioni Internazionali

Lo scorso 2017 IATA ha lanciato un’iniziati-va a livello europeo a supporto dellamodernizzazione dello spazio aereo per fa-

vorire la crescita economica in termini ditraffico (numero di voli e passeggeri) e di livel-li occupazionali ad essa associati.Con questo obiettivo, IATA ha proposto ai prin-cipali service provider europei, fra cui Enav, dicooperare alla definizione di una NationalAirspace Strategy che tenesse in considera-zione anche le esigenze delle compagnie aeree.Attraverso tale attività, IATA intende promuovereuna più stretta collaborazione fra i principali sta-keholder, fra i quali ENAV, ENAC, Aeronautica

Militare, compagnie aeree e società di gestioneaeroportuale, per la definizione di un documen-to di programmazione utile alla crescita ecompetitività del settore. ENAV che, attraverso un impegno costante diCustomer Relationship Management, negli ul-timi 5 anni ha già fatto delle attività di relazionee coinvolgimento dei propri stakeholder un mo-dus operandi consolidato, ha condiviso la lineaproposta da IATA. La profonda conoscenza-delle necessità e gli obiettivi degli stakeholder,anche nel campo della modernizzazione dei ve-livoli e dei diversi criteri di utilizzo degli stessi (siconsiderino i diversi parametri di cost index uti-

ENAV e IATA per lo sviluppo della National Airspace Strategy

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lizzati dalle compagnie aeree), rappresenta perENAV uno strumento di straordinaria utilità,per indirizzare le proprie strategie tecnico/ope-rative e di organizzazione dello spazio aereo versoun prodotto che sia in grado di anticipare le esi-genze dei vettori. Tale conoscenza risultaaltresì fondamentale per l’azione di ENAV nel cam-po internazionale, ambito nel quale vengonoprese la maggior parte delle decisioni legate allenorme e ai piani sviluppo dell’ATM continentale.

La continua modernizzazione dell’infrastrutturatecnologica e delle procedure operative, che hacaratterizzato l’attività e le innovazioni intro-dotte da ENAV dal 2014, su tutte lariorganizzazione degli spazi aerei e l’anticipato av-vio delle operazioni Free Route, entrambestrutturate in ottica flight efficiency e condottenel quadro normativo dell’Unione europea e delSingle European Sky, evidenzia come la visioneoperativa di ENAV non solo sia in linea con quan-to IATA si prefigge di raggiungere, ma abbiaprecorso i tempi, permettendo di conseguireun indiscutibile riconosciuto successo. La Società oggi dispone – grazie agli investimentigià intrapresi – di uno spazio aereo sicuro ed ef-ficiente, nonché di tecnologie e modalità operativeall’avanguardia che le consentono di guardarecon serenità all’attesa crescita della domanda ditraffico e alla conseguente offerta di servizi.Per quanto riguarda il lavoro svolto sulla NationalAirspace Strategy, è bene specificare che finoad oggi l’attività ha visto il coinvolgimento diret-to oltre che diENAV e IATA, anche di Alitalia,progressivamente di Assaeroporti, delle princi-pali compagnie aeree che operano in Italianonché del nostro regolatore ENAC. Più nel dettaglio quali sono gli obiettivi e i temioggetto di lavoro congiunto tra ENAVe IATA? Lo scopo dell’attività è la definizione di unaNational Airspace Strategy che contribuisca al-l’allineamento dei piani di sviluppo degli attorichiave del trasporto aereo assicurando che:- l’infrastruttura tecnologica evolva in manie-ra coerente e coordinata sia per la parteairborne (equipaggiamento a bordo degli aero-mobili) che quella ground (dotazioni tecnologichenegli aeroporti e presso ENAV);- si possano sviluppare le professionalità delsettore, soprattutto con riguardo al pieno svi-luppo delle nuove tecnologie;- il quadro normativo possa evolvere assicu-rando il pieno e tempestivo utilizzo di proceduree strumenti innovativi.Consapevoli di quanto già fatto e convinti del-l’importanza di un approccio collaborativo ecustomer-oriented, ENAV ha assicurato da su-bito una partecipazione attiva e propositiva alconfronto con i principali operatori del settore. Gli incontri avuti sino ad ora con IATA hanno evi-denziato l’importanza della conoscenza dellediverse realtà che operano nel settore, ondeconsentire in un prossimo futuro un’attività di mo-nitoraggio e successivo allineamento dei rispettivipiani di sviluppo. L’auspicio è che tale coopera-zione consentirà di assicurare che l’infrastrutturatecnologica e normativa evolvano in maniera coe-rente ai requisiti e alle aspettative dei diversiattori coinvolti per il raggiungimento del-l’obiettivo comune, un settore del trasportoaereo sicuro, moderno ed efficiente. n

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L ’ INTERVISTA

8 ottobre 2001, 17 anni dopo. Cosa è cambiato nel-la sicurezza aerea nazionale.L’incidente del 8 ottobre 2001 è stato un tragico even-to per tutte le famiglie colpite. Un momento di fortesgomento e rabbia per le persone coinvolte e, allo stes-so modo, un profondo shock per il sistema del trasportoaereo nazionale. Ma è proprio da questo drammatico even-to, e dai sentimenti di sconforto e sconfitta che loaccompagnavo, che i famigliari delle vittime, guidate dalcompianto Paolo Pettinaroli, hanno saputo trovare la for-za per creare non solo un Comitato e una Fondazione, maun movimento culturale ispirato ai valori della Sicurezzache, grazie al continuo sostegno e al supporto di tutti gliattori impegnati, come ENAV, ha permesso al nostroPaese di diventare un punto di riferimento per la sicurezzadel volo a livello mondiale. Gli ultimi due convegni inter-nazionali organizzati dalla Fondazione, con la partecipazionedei più importanti organi del governo mondiale del tra-sporto aereo, credo siano la dimostrazione più netta delrisultato e del riconoscimento ottenuto.Quali sono dunque i rapporti con ENAV ed un suo pen-siero su ciò che si potrebbe fare insieme per lasicurezza aerea.Positivi, come lo sono del resto sempre stati in questi ul-timi anni, con l’importante avvicinamento e condivisionedi intenti tra i famigliari delle vittime, i professionisti chehanno preso a cuore la nostra causa e la stessaSocietà. ENAV si è dimostrata ed è per noi uno dei più im-portanti interlocutori per il continuo miglioramento dellaSicurezza aerea in Italia e non solo, e un partner privile-giato nonché sostenitore attento e presente, tra i diversiprogetti, per l’organizzazione dei nostri convegni inter-nazionali sulla Safety e delle ulteriori attività di divulgazionedi cultura aeronautica.Qual’ è lo stato dell’arte della Safety in Italia?Le recenti statistiche riportate dall’ICAO e dalla IATA, perl’anno appena concluso, dimostrano come il sistema deltrasporto aereo continui a raggiungere livelli e traguardidi Safety sempre più elevati, in particolare nell’Unione eu-ropea. E l’Italia, chiaramente, contribuisce a questoimportante risultato. Ad ogni modo, negli ultimi anni, il no-stro sistema nazionale non è stato immune da incidenti,fortunatamente tutti senza alcuna perdita di vita umana,ed ecco dunque che questi avvenimenti, uniti alla com-plessità e diverse necessità, sia normative, sia operativenonché economiche, sempre crescenti e stringenti, cheil trasporto aereo porta con sé, richiedono una continuaattenzione e una più puntuale, decisa e efficace unità diintenti da parte di tutti gli attori coinvolti a fare “gruppo”,a fare sistema, comprendendo la necessità di porre al cen-

tro dello sviluppo settoriale una figura: il passeggero. Soloin questo modo sarà possibile continuare a infrangere re-cord su record rispetto al continuo miglioramento dellaSafety.Quali sono le attuali priorità della Fondazione e i pro-getti futuri.La Fondazione e la sua Task Force Tecnica continuano co-stantemente a lavorare, sia sul piano nazionale sia suquello internazionale, per facilitare il confronto e loscambio di idee e opinioni tra i professionisti del settore,collaborando a stretto contatto con attori di primaria im-portanza tra cui, per citarne alcuni, l’ICAO, la Flight SafetyFoundation, ENAC e, chiaramente, ENAV. Riconosconoperò, allo stesso tempo, la necessità di portare i princi-pi della cultura aeronautica e, tramite questa, quelli dellacultura della sicurezza ai più giovani e alla società civilein generale. Da qui l’impegno, sempre maggiore, di pre-senziare a convegni, seminari, momenti di incontro econdivisione, organizzati da università, scuole, fondazio-ni e associazioni, sulle tematiche che ho appena citato.Non solo, muovendo dall’esperienza di quei dolorosi atti-mi che l’incidente ci ha fatto vivere, la Fondazione ha volutoimpegnarsi nel contribuire a fornire la migliore assisten-za possibile a tutte le persone che potrebbero trovarsivittime di un disastro aereo. Molteplici sono già i risulta-ti ottenuti, ancora una volta raggiunti grazie all’importantesostegno di tutti, ed è per questo che continueremo a la-vorare in questa direzione, con l’obiettivo ambizioso dicreare il primo servizio nazionale di assistenza in aeroportoalle vittime di incidente aereo e loro famigliari. Cosa vorreste migliorare sul fronte della Sicurezza ae-rea.Come ho precedentemente menzionato, le statistiche sonoincoraggianti. Nonostante questo sarebbe sbagliato, e incerti aspetti pericoloso, ritenere che questi risultati pos-sano rappresentare un punto di arrivo. Chiaro dunque chela Fondazione continuerà a battersi per una migliore in-terlocuzione tra le diverse “anime” coinvolte nel governodel trasporto aereo, ricordando sempre e facendosi por-tatrice del messaggio che, a prescindere dai miglioramentitecnologi per i quali la nostra realtà si farà sempre pro-ponitrice, è solo con una precisa assunzione dicorresponsabilità, e condivisione di intenti, che sarà pos-sibile prevenire quanto accadde l’8 ottobre 2001.Approccio che abbiamo intenzione di portare, insieme alprogetto Volare Sicuri, anche nell’ambito dell’aviazione ge-nerale e del volo da diporto sportivo che, sfortunatamente,non gode di altrettante statistiche quando si prende in con-siderazione il rateo di incidenti e il numero di vite umaneperse.

Presidente Fondazione 8 ottobre 2001

La parola a…Adele Scarani Pesapane

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