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I due punti che sono oggetto delle mie riflessioni nascono da due avvenimenti – di valenza politica – fondamentali in ter- mini di rappresentatività e partecipazione per la vita stessa del Collegio IPASVI. Mi riferisco in modo particolare alle elezioni del Consiglio Direttivo avvenute nei giorni 14-15-16 dicembre 2002 e l’Assemblea Ordinaria Annuale che si è tenuta il 28 marzo 2003. Fa riflettere la scarsa partecipazione in entrambe le occasioni: alle Elezioni del Consiglio Direttivo hanno partecipato 324 elet- tori, pari allo 5,5%, mentre all’Assemblea Ordinaria Annuale la partecipazione è stata di 24 infermieri pari allo 0,41%. Non che questa situazione sia una novità, la partecipazione agli organismi rappresentativi pubblici e privati da parecchi anni è in crisi e questo dato è condiviso con il sindacato, la scuola, l’u- niversità, i partiti politici ecc., ma questa giustificazione non è sufficiente a mitigare il senso di frustrazione che coglie chi crede e si impegna in certe istituzioni e organismi. Dunque , parliamone . C’è una notevole discrepanza tra l’esperienza vissuta quotidiana- mente nel gestire l’attività del Collegio e quella che viviamo quando invitiamo la comunità infermieristica ad esprimersi. L’attività del Collegio negli ultimi anni è aumentata considere- volmente, non perché siamo più bravi di coloro che ci hanno pre- ceduto, ma perché è mutato il contesto generale e conseguen- temente le esigenze delle istituzioni che con noi si rapportano e di tutti voi. Molto sinteticamente si può affermare che il Collegio IPASVI ha sempre avuto sostanzialmente due ruoli istituzionali: quello amministrativo/certificativo (certificati di iscrizione, tenuta dell’albo, rapporti con le istituzioni pubbliche, nomina di propri rappresentanti in seno alle Commissioni) e quello di stimolo per la crescita della professione (incontri, aggiornamenti, organi di informazione, partecipazione attiva in Commissioni e gruppi di lavoro). Se fino a qualche anno fa era preminente la parte buro- cratica, ora la situazione, determinata anche dal programma ECM e dalla necessità di rendere trasparenti le scelte, si è quasi capo- volta obbligando chi è stato eletto alla guida e alla rappresenta- tività dell’ente ad un notevole impegno non solo in termini di tempo. L’acquisizione di conoscenze (leggi, norme burocrati- che,fiscali, ecc.) che si inseriscono quotidianamente e che con molta rapidità evolvono, di abilità molto complesse necessarie per tessere e mantenere rapporti con enti ed istituzioni politiche, richiede tempo e tanti sforzi. Per non parlare poi delle giustissime e legittime richieste di pareri, consu- lenze, interventi e servizi da voi avanzate. Ma a fronte di tutto questo impegno da parte nostra, non corri- sponde un’altrettanta vostra parteci- pazione nelle occasioni istituzional- mente preposte, sia che si tratti di esprimere proposte ma anche un dissenso o un’alternativa. La sperimentazione del divario esistente tra quanto offerto e quanto espresso in termini di partecipazione alle scelte del Collegio è molto frustrante e induce ad interrogarsi sulla oppor- tunità di ciò che si sta facendo, se e quali altre strade devono essere intraprese, se tutto questo ha un senso. Ma interrogarci non basta se non c’è anche un vostro contributo concreto in termini di partecipazione attiva. Considerato che è anche attraverso questo notiziario che noi comunichiamo il nostro pensiero, le nostre iniziative, vorrei capire ad esempio, qual’è la percentuale di chi lo legge, visto che dalle domande che ci giungono si ha l’im- pressione a volte che qualcuno neppure lo apra. Oltre allo sfor- zo di chi lo scrive, vale la pena di ricordare che sul bilancio ha un costo non indifferente. Va cambiato? Fare delle proposte è sicuramente molto meglio del silenzio, perché il silenzio può essere interpretato come assenso ma anche come incomunicabilità o disinteresse. Essere professionisti significa sentire di appartenere ad un gruppo professionale ben preciso che si riconosce in deter- minati valori -che nel caso nostro sono contenuti nel nostro Codice Deontologico – e in un corpus di conoscenze che tro- vano il loro fondamento nella ricerca e nella letteratura infermieristica. Queste sono anche alcune delle istanze portate avanti dal Collegio IPASVI per consentire alla profes- sione di infermiere di svilupparsi sempre di più ed acquisire quella competenza e autorevolezza di ruolo che la sanità e la società in cui viviamo esigono. Partecipare è un obbligo! Numero 15 - Aprile 2003 - Trimestrale del Collegio infermieri professionali, assistenti sanitari e vigilatrici d’infanzia della provincia di Padova Autorizzazione del tribunale di Padova n. 1624 del 3-11-1998 - Spedizione in abbonamento postale, 45% art. 2 comma 20/B legge 662/96 - Filiale di Padova Editoriale pag. 1 Nuovo Consiglio Direttivo pag. 3 28 Marzo 2003 - Assemblea Annuale pag. 4 Ricerca/Studio: esperienza del Siad pag. 9 L’esperto risponde pag. 12 Occasioni per crescere pag. 13 Giornata Internazionale dell’Infermiere e cedola di partecipazione ai corsi pagina centrale Noi siamo così legati gli uni agli altri che nessuno può lavorare solo per sè: mentre si apre a fatica una via, il torrente fa girare la ruota del mulino. Jerome Kapka Jerome 15 In questo numero di Adriana Negrisolo* “Parliamone…”

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Page 1: di Adriana Negrisolo* 15 - Siti Personali | Libero …digidownload.libero.it/ipasvipd/in_out_n_15.pdfSchievano Emiliano, Sguotto Maria Luisa, Thiene Eleonora. Assenti: Stivanello Lucia.

I due punti che sono oggetto delle mie riflessioni nascono dadue avvenimenti – di valenza politica – fondamentali in ter-mini di rappresentatività e partecipazione per la vita stessadel Collegio IPASVI.Mi riferisco in modo particolare alle elezioni del ConsiglioDirettivo avvenute nei giorni 14-15-16 dicembre 2002 el’Assemblea Ordinaria Annuale che si è tenuta il 28 marzo 2003.Fa riflettere la scarsa partecipazione in entrambe le occasioni:alle Elezioni del Consiglio Direttivo hanno partecipato 324 elet-tori, pari allo 5,5%, mentre all’Assemblea Ordinaria Annuale lapartecipazione è stata di 24 infermieri pari allo 0,41%.Non che questa situazione sia una novità, la partecipazione agliorganismi rappresentativi pubblici e privati da parecchi anni è incrisi e questo dato è condiviso con il sindacato, la scuola, l’u-niversità, i partiti politici ecc., ma questa giustificazione non èsufficiente a mitigare il senso di frustrazione che coglie chi credee si impegna in certe istituzioni e organismi.

Dunque, parliamone.C’è una notevole discrepanza tra l’esperienza vissuta quotidiana-mente nel gestire l’attività del Collegio e quella che viviamoquando invitiamo la comunità infermieristica ad esprimersi.L’attività del Collegio negli ultimi anni è aumentata considere-volmente, non perché siamo più bravi di coloro che ci hanno pre-ceduto, ma perché è mutato il contesto generale e conseguen-temente le esigenze delle istituzioni che con noi si rapportano edi tutti voi.Molto sinteticamente si può affermare che il Collegio IPASVI hasempre avuto sostanzialmente due ruoli istituzionali: quelloamministrativo/certificativo (certificati di iscrizione, tenutadell’albo, rapporti con le istituzioni pubbliche, nomina di proprirappresentanti in seno alle Commissioni) e quello di stimolo perla crescita della professione (incontri, aggiornamenti, organi diinformazione, partecipazione attiva in Commissioni e gruppi dilavoro). Se fino a qualche anno fa era preminente la parte buro-cratica, ora la situazione, determinata anche dal programma ECMe dalla necessità di rendere trasparenti le scelte, si è quasi capo-volta obbligando chi è stato eletto alla guida e alla rappresenta-tività dell’ente ad un notevole impegno non solo in termini ditempo. L’acquisizione di conoscenze (leggi, norme burocrati-che,fiscali, ecc.) che si inseriscono quotidianamente e che conmolta rapidità evolvono, di abilità molto complesse necessarieper tessere e mantenere rapporti conenti ed istituzioni politiche, richiedetempo e tanti sforzi.Per non parlare poi delle giustissimee legittime richieste di pareri, consu-lenze, interventi e servizi da voiavanzate. Ma a fronte di tutto questoimpegno da parte nostra, non corri-sponde un’altrettanta vostra parteci-pazione nelle occasioni istituzional-

mente preposte, sia che si tratti di esprimere proposte ma ancheun dissenso o un’alternativa.La sperimentazione del divario esistente tra quanto offerto equanto espresso in termini di partecipazione alle scelte delCollegio è molto frustrante e induce ad interrogarsi sulla oppor-tunità di ciò che si sta facendo, se e quali altre strade devonoessere intraprese, se tutto questo ha un senso. Ma interrogarci non basta se non c’è anche un vostro contributoconcreto in termini di partecipazione attiva.Considerato che è anche attraverso questo notiziario chenoi comunichiamo il nostro pensiero, le nostre iniziative,vorrei capire ad esempio, qual’è la percentuale di chi lolegge, visto che dalle domande che ci giungono si ha l’im-pressione a volte che qualcuno neppure lo apra. Oltre allo sfor-zo di chi lo scrive, vale la pena di ricordare che sul bilancio haun costo non indifferente.Va cambiato? Fare delle proposte è sicuramente molto megliodel silenzio, perché il silenzio può essere interpretato comeassenso ma anche come incomunicabilità o disinteresse.Essere professionisti significa sentire di appartenere ad ungruppo professionale ben preciso che si riconosce in deter-minati valori -che nel caso nostro sono contenuti nel nostroCodice Deontologico – e in un corpus di conoscenze che tro-vano il loro fondamento nella ricerca e nella letteratura

infermieristica.Queste sono anche alcune delleistanze portate avanti dal CollegioIPASVI per consentire alla profes-sione di infermiere di svilupparsisempre di più ed acquisire quellacompetenza e autorevolezza diruolo che la sanità e la società incui viviamo esigono.Partecipare è un obbligo!

Numero 15 - Aprile 2003 - Trimestrale del Collegio infermieri professionali, assistenti sanitari e vigilatrici d’infanzia della provincia di PadovaAutorizzazione del tribunale di Padova n. 1624 del 3-11-1998 - Spedizione in abbonamento postale, 45% art. 2 comma 20/B legge 662/96 - Filiale di Padova

Editoriale pag. 1

Nuovo Consiglio Direttivo pag. 3

28 Marzo 2003 - Assemblea Annuale pag. 4

Ricerca/Studio: esperienza del Siad pag. 9

L’esperto risponde pag. 12

Occasioni per crescere pag. 13

Giornata Internazionale dell’Infermieree cedola di partecipazione ai corsi pagina centrale

Noi siamo così legati gli uni agli altriche nessuno può lavorare solo per sè:

mentre si apre a fatica una via,il torrente fa girare la ruota del mulino.

Jerome Kapka Jerome

15In questo numero

di Adriana Negrisolo*“Parliamone…”

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aprile 2003Il Collegio informaa cura di Franco Martini

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1a convocazione - Venerdì 17 Gennaio 2003O.d.G.: 1. Costituzione Gruppi di lavoro 2003.

2. Iniziative profilo OSS con formazione complementare.3. Iscrizioni - trasferimenti - cancellazioni.4. Varie ed eventuali.

Presenti: Brugnaro Luca, Burattin Brunetta, Gattolin Francesco,Lazzaro Susanna, Legnaghi Lino, Marin Irene, Martinello Sara,Martini Franco, Negrisolo Adriana, Rizzato Lucia, Sabbion Carlo,Schievano Emiliano, Sguotto Maria Luisa, Thiene Eleonora.Assenti: Stivanello Lucia.

2a convocazione - Giovedì 30 Gennaio 2003O.d.G.: 1. Presentazione Progetti obiettivi Gruppi di lavoro

2003.2. Valutazione progetto obiettivo impiegata Borgnolo

Stefania.3. Iscrizioni - trasferimenti - cancellazioni.4. Varie ed eventuali.

Presenti: Brugnaro Luca, Burattin Brunetta, Gattolin Francesco,Lazzaro Susanna, Marin Irene, Martinello Sara, Martini Franco,Negrisolo Adriana, Sabbion Carlo, Schievano Emiliano, SguottoMaria Luisa, Thiene Eleonora.Assenti: Legnaghi Lino, Rizzato Lucia.

3a convocazione - Giovedì 20 Febbraio 2003O.d.G.: 1. Assemblea Ordinaria Annuale degli iscritti.

2. Definizione Progetti Obiettivo.3. Iscrizioni - trasferimenti - cancellazioni.4. Varie ed eventuali.

Presenti: Burattin Brunetta, Gattolin Francesco, Lazzaro Su-sanna, Legnaghi Lino, Marin Irene, Martinello Sara, MartiniFranco, Negrisolo Adriana, Sabbion Carlo, Schievano Emiliano,Sguotto Maria Luisa, Thiene Eleonora.Assenti: Brugnaro Luca, Martini Franco, Rizzato Lucia.

4a convocazione - Lunedì 17 Marzo 2003O.d.G.: 1. Obiettivi Programmatici 2003.

2. Presentazione definitiva dei Progetti Obiettivo invia di definizione.

3. Bilancio Consuntivo 2002 e Bilancio Preventivo2003.

4. Consiglio Nazionale per elezioni Comitato Centrale.5. Iscrizioni - trasferimenti - cancellazioni.6. Varie ed eventuali.

Presenti: Brugnaro Luca, Burattin Brunetta, Gattolin Francesco,Lazzaro Susanna, Marin Irene, Martini Franco, NegrisoloAdriana, Sabbion Carlo, Schievano Emiliano.Assenti: Legnaghi Lino, Martinello Sara, Rizzato Lucia, SguottoMaria Luisa, Thiene Eleonora.

5a convocazione - Martedì 25 Marzo 2003O.d.G.: 1. Bilancio Preventivo 2003.Presenti: Brugnaro Luca, Burattin Brunetta, Gattolin Francesco,Lazzaro Susanna, Legnaghi Lino, Martinello Sara, MartiniFranco, Negrisolo Adriana, Rizzato Lucia, Sabbion Carlo,Schievano Emiliano, Sguotto Maria Luisa, Thiene Eleonora.Assenti: Marin Irene.

Attività degli ultimi 3 mesi M. Luisa Sguotto

Emergency Adriana Negrisolo

Emergency life support for civilian war victims ci ha trasmessoquesto appello

Per i nostri centri chirurgici per le vittime civili di Guerra e dellemine antiuomo, attualmente avviati in nord Iraq, Cambogia, inAfganistan e in Sierra Leone, siamo alla continua ricerca diinfermieri professionali che rispondano ai seguenti requisiti:

• Esperienza ospedaliera di almeno 5 anni in area chirurgica(chirurgia generale, traumatologia, ortopedia) area di medi-cina d’urgenza e cura di ustioni. I pazienti trattati nei nostricentri sono feriti da mina o da arma da fuoco (chirurgia mag-giormente praticata: addominale, vascolare, toracica ) epazienti poliomielitici o con contratture provocate da ustioni;

• Disposizione ad effettuare attività formativa rivolta allo staffnazionale;

• Capacità di adattamento a lavorare secondo protocolli clinicie operativi standardizzati con materiale e attrezzature abassa tecnologia;

• Predisposizione alla vita comunitaria;• Buona conoscenza della lingua inglese, parlata e scritta, indi-

spensabile;• Disponibilità di permanenza all’estero per almeno 6 mesi;• Precedente esperienza in paesi in via di sviluppo, preferibile;Coloro che ritengono di disporre dei requisiti in linea con lenostre esigenze, sono invitati ad inviare un curriculum vitae det-tagliato all’indirizzo e.mail www.curriculum.it oppure compila-re l’application form predisposta sul nostro sito (www.emer-gency.it). Rachel Presswel

Risorse umane ufficio missioni estere

Alexandre Nana è un infermiere che presta servizio presso l’o-spedale per malati di AIDS-SIDA do Ouagadougou Burkina Faso.Vorrebbe comunicare con qualche infermiere/a italiani per scam-biare impressioni e opinioni sulla assistenza ai malati ma ancheper parlare della vita e dintorni: Alexandre oltre alla lingua loca-le “morè” parla il francese e l’inglese.

Si può comunicare con lui scrivendo al seguente indirizzo diposta elettronica: fatima<[email protected]>

Oppure:Alexandre Nana - Centre d’Accueil Notre Dame de Fatima -01b.p.216 Ouagadougou - Burkina Faso

RICHIESTA DI COMUNICAZIONE

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Consiglio Direttivodi Franco Martini

aprile 2003

NEGRISOLO ADRIANA - PresidenteDiploma di infermiera professionale nel 1968, AFD nel 1975, laureain pedagogia (indirizzo psicologico) nel 1997. È docente a contrat-to di Infermieristica generale e clinica di base, nel corso di Laureaper infermieri dell’Università di Padova e di Udine.STIVANELLO LUCIA - Vicepresidente. Diploma di Infermiera nel1987. Diploma di maturità tecnico commerciale. DDSI nel 2000. Svolge attività di infermiera presso la Clinica Medica 1a - AziendaOspedaliera di Padova. Docente a contratto nel corso di laurea perinfermieri università di Padova.BURATTIN BRUNETTA - Segretaria. Diploma di Infermiera nel 1980.AFD nel 1990. DDSI nel 1995. Laurea Infermiere 1° livello nel 2002.Tutor per gli studenti infermieri dal 1996. Docente a contratto diInfermieristica Clinica 1, nel corso di Laurea per infermieri dell’Uni-versità di Padova. SABBION CARLO - Tesoriere. Diploma di Infermiere nel 1982. DDSIdal 1992. Svolge attività di Coordinatore dell’ assistenza infermieri-stica presso la residenza sanitaria per anziani “Villa Margherita” diArcugnano (Vi).BRUGNARO LUCA - Consigliere. Diploma di ragioniere e program-matore nel 1990. DU di Infermiere nel 1997. Laurea Infermiere 1°livello nel 2002. Svolge la sua attività presso l’Unità Coronaria -Azienda Ospedaliera di Padova.GATTOLIN FRANCESCO - Consigliere. Diploma di infermiere nel1985. AFD nel 1991. Svolge la sua attività di caposala presso ilDistretto n.4 (Tencarola) dell’USL 16.LAZZARO SUSANNA - Consigliere. Diploma magistrale nel 1984.Diploma di infermiera nel 1987. Svolge la sua attività presso laClinica Medica 1a - Azienda Ospedaliera di Padova.LEGNAGHI LINO - Consigliere. Diploma d’arte applicata nel 1991.Diploma di infermiere nel 1996. Svolge la sua attività presso laClinica Medica 4a - Azienda Ospedaliera di Padova.MARIN IRENE - Consigliere. Diploma di Infermiera nel 1985. DDSIdal 1995. Laurea Infermiere 1° livello nel 2002. Docente a contrat-to di Nursing Pediatrico al corso di Laurea per infermieri dell’Univer-

sità di Padova. Svolge la sua attività presso il Servizio Infermieri-stico dell’USL 16 di Padova.MARTINELLO SARA - Consigliere. Diploma di infermiera nel 1986.Diploma istituto d’arte nel 1995. Svolge la sua attività presso laRianimazione Giustiniani 2 - Azienda Ospedaliera di Padova.MARTINI FRANCO - Consigliere. Diploma di maturità artistica nel1982. Diploma di infermiere nel 1985. AFD nel 1991. Svolge la sua atti-vità presso la Divisione Pneumologica - Azienda Ospedaliera di Padova.RIZZATO LUCIA - Consigliere. Diploma di Infermiera nel 1990 ;Diploma magistrale nel 1994. DDSI nel 2000. Laurea Infermiere 1°livello nel 2002. Svolge funzioni di coordinamento presso il CentroRegionale Trapianti - Azienda Ospedaliera di Padova.SCHIEVANO EMILIANO - Consigliere. Diploma di infermiere nel1987. Diploma di tecnico di laboratorio nel 1990. Svolge la sua atti-vità presso la Rianimazione della Clinica Chirurgica 2a - AziendaOspedaliera di Padova.SGUOTTO MARIA LUISA - Consigliere. Diploma di infermiera nel 1995.Diploma di Assistente di Comunità. Svolge la sua attività presso ilCSM Dip. Psichiatria dell’USL 16 di Padova.THIENE ELEONORA - Consigliere. Diploma di infermiera nel 1973.Specializzazione in Assistenza chirurgica nel 1975. AFD nel 1976.Svolge la sua attività presso il Blocco Operatorio 2° pianoPoliclinico - Azienda Ospedaliera di Padova.BARZON FABIOLA - Revisore dei conti. Diploma di infermiere nel1986. DDSI. Svolge la sua attività presso l’Ospedale di Trento.FANELLI LUIGI SANTE - Revisore dei conti. Diploma di infermierenel 1986. AFD nel 1992. Diploma di Maturità nel 1995. Svolge la suaattività di AFD presso la Divisione di Medicina - Azienda Ospedalieradi Camposampiero.MARCATO VIVIANA - Revisore dei conti. Diploma di infermiera nel1975. ASV nel 1976. Laurea in Psicologia nel 1995. Svolge la suaattività di presso il Distretto n.3 (Albignasego) dell’USL 16.TREVISAN ANNA MARIA - Revisore dei conti. Diploma di infermie-re nel 1984. Svolge la sua attività presso il Distretto n.4 (Tencarola)dell’USL 16.

Il nuovo Consiglio DirettivoTriennio 2003-2005

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Questa relazione non può che partire dagli importantirisultati ottenuti in questi ultimi 10 anni:

• l’accesso alla formazione in ambito universitario;

• l’approvazione della legge n. 42 /99 (professione sanita-ria e abrogazione del mansionario);

• l’esercizio professionale regolamentato dal profilo profes-sionale, codice deontologico e percorso di studi

• la legge n. 251 dell’agosto 2000 (dirigenza infermieristica);

• la legge 1-2002 (validità dei titoli precedenti all’ istitu-zione dei corsi di laurea per l’ accesso alla formazioneprofessionale post-base.

Dobbiamo impegnarci ancora sul piano:• della effettiva responsabilizzazione all’ interno delle strut-

ture sanitarie;

• sul piano del riconoscimento economico.

SISTEMA SANITARIOSarebbe miope sviluppare questa analisi, senza affrontarele tematiche della spesa e del finanziamento del sistema equindi della sua sostenibilità economica .

È il problema legato alle risorse e al fatto che questehanno dei limiti, dei confini.I decreti legislativi 502 e 517 come ben sappiamo hannodato il via all’aziendalizzazione del sistema ovvero lanecessità di far quadrare i conti mostrando anch’essi ipropri limiti : il risultato spesso è stato quello di ridurre ilgrande tema del finanziamento della salute ad un giocoragionieristico finalizzato al mero pareggio dei conti a pre-scindere dai risultati.

L’analisi non può trascurare ciò che ha rappresentato, per ilsistema sanitario italiano, il decreto legislativo n. 229/1999(riforma ter o riforma Bindi), il quale, nonostante alcunecriticità, costituiva un opportuno richiamo ai valori di uni-versalità e solidarietà che avevano ispirato la prima rifor-ma sanitaria del 1978.È noto che il decreto legislativo 229 è stato messo forte-mente in discussione ma poco verificato sul campo ,suben-do una sorta di blocco attuativo.

Altra nota importante è che il precedente Parlamento,insieme al 229 aveva approvato anche la riforma del titoloV° della Costituzione riguardante “Le Regioni, le provinciei comuni”.

La riforma di quel titolo della Costituzione ha introdottosignificative modifiche agli assetti istituzionali dellarepubblica e ha avviato il processo di trasformazione inchiave federalista dello Stato.La sanità assieme ad altri importanti settori quali l’ istru-zione, la tutela della salute dei lavoratori , la ricerca scien-tifica, le politiche ambientali, è stata inserita tra le mate-rie a legislazione concorrente.Le regioni sono così state poste in una condizione di paripotestà legislativa con lo stato centrale.Con l’avvio del federalismo sanitario, sancito dall’accordoGoverno-Regioni agosto 2001, la sanità italiana entra inuna nuova fase di cui ancora oggi non sono del tutto chia-re le prospettive in termini:

• uguaglianza del diritto alla salute;

• di salvaguardia dei principi di solidarietà legati al finan-ziamento;

• uniformità nei modelli assistenziali tra una Regione el’altra.

PUNTI CRUCIALICarenza infermieristica e figure di supporto

In ambito professionale la nota carenza di infermieri el’approvazione del profilo dell’OSS si ripercuotono a livellooperativo stimolando l’innovazione, la sperimentazione dinuovi modelli organizzativi.

Questo terreno se ben gestito da parte di tutti noi è riccodi opportunità, quali ad esempio l’inserimento di modelliassistenziali innovativi quali quello di Primary nurse o diinfermiere case manager. Ma tutta la professione deve sen-tirsi il compito di presidiare la situazione perché c’è ilrischio che l’ inserimento delle figure di supporto avvengaper contenere i costi affidando a queste figure competen-ze infermieristiche, piuttosto che inserire modelli organiz-zativi che consentano di raggiungere livelli di qualità assi-stenziale e sviluppo professionale infermieristico.

La Regione Veneto non sembra pensarla in questo modo:occorre però tenere presente che la legislazione regionaledeve tenere conto non solo di quella nazionale ,ma anchedi quella della Comunità Europea.

Formazione

La formazione di base e post base come è ben noto avvie-ne ora in ambito universitario. Oltre alla Laurea triennale

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Assemblea annuale • 28 marzo 2003Relazione della presidente Adriana Negrisolo

approvata nella seduta del Consiglio Direttivo il 25 marzo 2003

La Presidenteinforma

aprile 2003

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in alcune università tra cui quella di Padova sono statiavviati master nelle aree identificate dal profilo: • sanità pubblica;• area critica ;• area psichiatrica • area geriatrica ;• area pediatrica.

Si auspica che dal prossimo A. A. venga avviata anche lalaurea specialistica che consenta agli infermieri di entrarea pieno titolo nell’ ambito della dirigenza di strutture sem-plici e complesse , nella direzione strategica e del governodei processi assistenziali , nella docenza universitaria.

PROGRAMMA ECMIl programma ECM rappresenta un importante innovazioneculturale e professionale, il cui scopo è quello di garantireal cittadino prestazioni sanitarie rese da operatori conti-nuamente aggiornati.

L’aggiornamento delle conoscenze è sempre stato un obbli-go morale, etico da sempre per chi opera in sanità, dal-l’1-1-2002 è anche un obbligo legale.

Alcuni aspetti del programma sono ancora in via di defini-zione come ad esempio la formazione a distanza, la regi-strazione dell’acquisizione dei crediti .

Programma dell’IPASVI per favorire lo sviluppo professionale

✔ VALORIZZARE la professione– per richiamare i giovani verso l’acquisizione della lau-

rea in infermieristica;– perché si comprenda la necessità che siano infermie-

ri a formare i futuri infermieri e coloro che lo sonogià;

– perché sia evidente che l’assistenza non può che esse-re governata da coloro che ne sono responsabili ancheper legge ovvero gli infermieri.

✔ ATTIVARE collaborazioni con le Regioni, le aziendesanitarie, le società scientifiche per garantire la rea-lizzazione e la promozione del programma di Educazionecontinua in Medicina.

✔ RAFFORZARE il ruolo dei Collegi quali garanti primaridella corretta individuazione delle diverse tipologie difabbisogno formativo, della qualità dei contenuti edella certificazione della acquisizione dei crediti ECM.

✔ IMPLEMENTARE la ricerca infermieristica per la revi-sione dell’ attuale sistema organizzativo e la sperimen-tazione di nuovi modelli organizzativi.

✔ AVVIARE un confronto con le regioni e con le uni-versità al fine di individuare gli ambiti per un nuovoruolo della professione (dirigenza e docenza infermieri-stica). È proprio questo terreno ad offrire nuove possi-bilità agli infermieri.

L’analisi dei bilanci di decine di aziende sanitarie, dovesono stati attuati nuovi modelli di gestione e nuovischemi funzionali, affidandoli alla responsabilità prima-

ria dell’infermiere, mostra una straordinaria capacità dicontenimento dei costi, unita ad una crescente soddi-sfazione dei cittadini.

✔ MONITORIZZARE l’inserimento delle figure di sup-porto perché queste figure non vadano ad erodere oinvadere l’ ambito dell’esercizio professionale infermie-ristico, ma siamo inserite in progetti assistenziali pia-nificati e valutati dall’ infermiere. Quindi sotto la diret-ta responsabilità e supervisione infermieristica.

ATTIVITÀ SVOLTA NEL 2002DAL COLLEGIO IPASVIDELLA PROVINCIA DI PADOVA

Nell’ anno 2002 il collegio della provincia di Padova con lacostituzione dei gruppi di lavoro ha raggiunto i seguentiobiettivi:

PROGETTO OBIETTIVO NOTIZIARIO IN & OUT anno 2002A. Negrisolo, L. Stivanello, F. Barzon, F. Gattolin, C. Sab-bion, M. L. Sguotto, E. Schievano, I. Bernini

Obiettivi ❋ 3 numeri più eventuali inserti; ❋ 2 colori;❋ 16 pagine;❋ carta patinata;❋ mantenimento delle stesse rubriche;❋ aperto agli eventuali contributi dei

Colleghi.

Attualitàdi Adriana Negrisolo

aprile 2003

Un mondo in cui sparisse la parte del sogno,il tempo perso, il rispetto per le cose inutili, il senso della gratuità,

sarebbe semplicemente un mondo irreale.S. Lawrence

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RIUNIONI/ATTIVITÀ • Gruppo NotiziarioDATA E ORA SEDE INCONTRI DI REDAZIONE

PROGETTO OBIETTIVO - “FORMAZIONE ED AGGIORNAMENTO 2002”I. Marin, R. Pigatto, A. Negrisolo, B. Burattin, L. Stivanello, L. Brugnaro

RIUNIONI/ATTIVITÀ • Gruppo FormazioneDATA ORDINE DEL GIORNO / CORSI REALIZZATI

31-01-2002 Collegio ❒ Stesura scheda di progetto da presentare al C. Direttivo del 14-02-2002

21-02-2002ore 18.30-20.00 Collegio

❒ Si riconfermano gli attuali coordinatore (Negrisolo) e segretario (Stivanello)❒ Breve cronistoria del lavoro precedente svolto da parte del coordinatore ai nuovi

membri❒ conferma delle 5 rubriche fisse (Editoriale, Collegio informa, Occasioni per cresce-

re, Attività collegio ultimi mesi, Esperto risponde, Attualità)❒ Definizione struttura Notiziario n. 12 e ripartizione degli articoli e delle rubriche

tra i componenti del gruppo, stesura degli articoli;

04-06-2002ore 17.00-19.00

Collegio❒ Definizione struttura Notiziario n. 13 e tempi di uscita (metà luglio) e riparti-

zione degli articoli e delle rubriche tra i componenti del gruppo, stesura degliarticoli.

10/10/2002ore 16.30-17.30

Collegio ❒ Definizione struttura Notiziario n. 14 e ripartizione degli articoli e delle rubrichetra i componenti del gruppo, stesura degli articoli;

31-01-02 Collegio❒ Discussione/decisione delle attività formative da attivare per l’anno in corso❒ Stesura scheda di progetto da presentare al C.Direttivo ed includere nel Notiziario

di marzo 2002

14/22-02-2002 Collegio

❒ Stesura proposte di eventi formativi da attuare per l’anno 2002 e preparazionedelle schede di iscrizione, locandine, bozza programmi da inserire nel prossimoNotiziario per informare gli iscritti. Si decide per le seguenti iniziative:Corso di aggiornamento: Nuovi modelli organizzativi ed assistenziali per gestireil cambiamento nei servizi sanitari: 4 edizioniConvegno: ECM per l’infermiere: 1 ConvegnoCorso di Formazione: Corsi Computer Microsoft Access 2000: 3 edizioniAltre iniziative potranno aggiungersi in linea con gli impegni di bilancio

❒ Contatti con i relatori dei vari corsi❒ Stesura bozze programmi ed aspetti contenutistici❒ Aspetti organizzativi (aule, materiale didattico etc…)

5-12-24Marzo 2002

Collegio

❒ Stabiliti aspetti organizzativi Giornata dell’Infermiere del 12 Maggio 2002 eripartizione dei mandati (pubblicizzazione locandine, vendita biglietti etc..)

❒ Si stabilisce di renderla aperta a tutta la cittadinanza locale (oltre che agli infer-mieri) come momento di beneficenza e partecipazione collettiva

❒ Contatti con la sede del teatro Don Bosco, il gruppo comico “Risi e Bisi” e i“Ballerini di Padova Danza”, la Ditta Action e il gruppo Service per gli aspetti digestione organizzativa della serata dell’Infermiere.

SEDE

6- 13- 22Aprile 2002

Collegio

❒ Convegno 25 maggio : Il punto sull’educazione continua i medicina: le pro-spettive degli infermieri

❒ Stabiliti aspetti organizzativi ❒ Contattati i relatori;❒ Preparato il programma della giornata ❒ Realizzato il convegno; partecipanti 200 persone

12 maggio 2002 Padova ❒ Serata di beneficenza in occasione della giornata internazionale dell’infer-miere

25 maggio 2002 PadovaRealizzazione Convegno “Il punto sull’ educazione continua in Medicina”: leprospettive degli infermieri

Attualitàdi Adriana Negrisolo

aprile 2003

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DATA ORDINE DEL GIORNO / CORSI REALIZZATISEDE

Giugno - luglio 2002 CollegioRaccolta delle adesione ai corsi, inserimento dati per accreditamento programmaECM ,contatti con i relatori ai corsi.

13-20settembre 2002

Realizzazione Corso “ Nuovi modelli organizzativi ed assistenziali per gestire ilcambiamento nei servizi sanitari“ - Docenti L. Benci, A. Santullo - Crediti ECM 11

settembre 2002

❒ Definizione contenuti corso sul Risk Management da realizzarsi in dicembre❒ Inserimento dati per accreditamento ECM❒ Contatti con rappresentanti CIMO per convegno di dicembre “La responsabilità

penale, civile ed etica in Sanità”

4-7ottobre 2002

Padova Realizzazione Corso “Nuovi modelli organizzativi ed assistenziali per gestire ilcambiamento nei servizi sanitari” - Docenti L. Benci, A. Santullo - Crediti ECM 11

17-18ottobre 2002

Piove di Sacco Realizzazione Corso “Nuovi modelli organizzativi ed assistenziali per gestire ilcambiamento nei servizi sanitari” - Docenti L. Benci, A. Santullo - Crediti ECM 11

30-31ottobre 2002

Monselice Realizzazione Corso “Nuovi modelli organizzativi ed assistenziali per gestire ilcambiamento nei servizi sanitari” - Docenti L. Benci, A. Santullo - Crediti ECM 11

1-5-9 ottobre 200210-11-14 ottobre 200218-19-23 ottobre 2002

PadovaRealizzazione 3 Corsi computer Microdsoft Access 2002 Docente L.Brugnaro Crediti ECM 23

NovembreGestione aspetti organizzativi convegno “La responsabilità penale, civile ed etica inSanità“

6 dicembre 2002

14 dicembre 2002

Campodarsego (Padova)

Padova

Realizzazione Convegno in collaborazione con CIMO e ASMD “La responsabilitàpenale, civile ed etica in sanità “Crediti ECM 2

Realizzazione Convegno “ Risk Management infermieristico : strumenti e con-dizioni per una pratica sicura “ Crediti ECM 4

Rapporti con la Regione Veneto

Rapporti con l’Università

❒ 2 incontri con Assessore De Poli;❒ 5 incontri con Consiglieri V° Commissione;❒ 4 audizioni Va Commissione;❒ 1 incontro progetto sperimentazione organizzativa infermiere e OTAA;❒ analisi, studio e formulazione di documenti da presentare in Regione.

Proposte presentate:➤ profilo OSS e OSS con formazione complementare;➤ modifiche alle schede di dotazione ospedaliera: attività infermieristica;➤ PDL n° 279/2002 “Norme a favore dei soggetti atomizzati della Regione Veneto:

ruolo e funzioni degli infermieri stomaterapisti;➤ DGR N° 44 /CR “Continuità assistenziale tra sistema di cure ospedaliero e distret-

tuale“;➤ Rappresentante Ipasvi Comitato consultivo per la Bioetica Regione Veneto.

❒ 1 incontro con il Preside della Facoltà Di Medicina e Chirurgia;❒ partecipazione a 6 Commissioni per l’esame di laurea in infermieristica;❒ proposte per l’ avvio della laurea specialistica ed i Master;

Sono state aggiornate le pagine relative a: ❒ Homepage;❒ Gruppi di lavoro;❒ Iniziative del Collegio IPASVI di Padova

SONO STATI INOLTRE ASSOLTI I SEGUENTI OBBLIGHI ISTITUZIONALI

PROGETTO OBIETTIVO INTERNET - Componente L. Brugnaro

OBBLIGHI ISTITUZIONALI CARICO DI LAVORO / ATTIVITÀ

Rapporti con le altre professioni(CUP Comitato unitario professioni)

❒ Circa 1 incontro al mese ❒ Stesura di documenti e proposte

Attualitàdi Adriana Negrisolo

aprile 2003

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Rapporti con i Collegi IPASVI del Veneto ❒ 1-2 incontri al mese ❒ stesura di documenti da presentare alle istituzioni

Rapporti con la Federazione IPASVI

Rapporti con gruppi politici

❒ 7 gg Incontri per Assemblea Nazionale a Roma ❒ 6 gg di aggiornamento su temi istituzionali ❒ 8 gg partecipazione al gruppo di lavoro sulla formazione

❒ 4 incontri con i gruppi politici

Rapporti con le strutture sanitarie❒ richiesta ed invio di documentazione ❒ incontri con i direttori generali e sanitari

Rapporti con i mass media

Orientamento per iscrizioniai corsi per infermiere

Rapporti con autorità giudiziaria(Questura, NAS, Carabinieri, Tribunale)

❒ 4 interventi sul Gazzettino;❒ 3 sul Mattino di Padova❒ censimento delle scuole medie superiori della provincia di Padova (42)❒ invio lettera di richiesta per intervento informativo ❒ preparazione del materiale ❒ intervento informativo in 8 istituti scolastici superiori di Padova e Provincia ❒ richiesta documenti; ❒ incontro con Nas per il monitoraggio dell’abusivismo professionale;❒ vari incontri in Questura per il problema extracomunitari;

Monitoraggio / iscrizione infermieriextracomunitari

❒ 10 commissioni d’esame per l’iscrizione all’albo di infermieri extracomunitari ❒ risposte a quesiti specifici

Rappresentanza in società scientifiche(SIPO, Comm. pluridisciplinare del Veneto) ❒ 1-2 incontri al mese

Rappresentanza del collegio in convegni,e commissioni di studio ❒ 15 convocazioni

Incontri su appuntamento con i colleghiche ne fanno richiesta

❒ 35 incontri

Risposte a quesiti professionali specifici

Accreditamento ECM

❒ 220 risposte telefoniche ❒ 25 per lettera ❒ filtro per i quesiti al dott. Benci e alla dott. Bottene ❒ invio di documentazione per la registrazione❒ invio documenti per l’accreditamento dei corsi❒ report finale

OBBLIGHI ISTITUZIONALI CARICO DI LAVORO / ATTIVITÀ

Gruppo formazione composto da: B. Burattin, L. Brugnaro,S. Lazzaro, I. Marin, S. Martinello A. Negrisolo L. Rizzato,E. Schievano, L. Stivanello, E. ThieneSono in programma corsi nelle seguenti aree:❒ 3 corsi sul Risk management;❒ 1 corso su Comunicazione ed etnoantropologia;❒ 1 corso su Etica e bioetica;❒ 2 corsi sull’ uso del computer.

Gruppo notiziario composto da F. Gattolin, A. Negrisolo,L. Legnaghi C. Sabbion , M. L. Sguotto, L. Stivanello

Sono in programma 3 numeri di “In&Out “ più eventuali inserti.

Gruppo libera professione composto da: F. Gattolin, F. Mar-tini, A. Negrisolo, L. Legnaghi❒ monitoraggio e verifica delle posizioni esistenti;❒ costituzione elenco speciale degli infermieri che esercitano

la libera professione;❒ lotta all’ abusivismo;❒ consulenza professionale, giuridica e commerciale;

Progetto Internet: componente L. Brugnaro❒ mantenimento e potenziamento di quanto avviato lo scorso anno.

Verranno mantenute le consulenze legali del dott. Benci edella commercialista dott. Bottene.Verranno inoltre assolti i seguenti obblighi istituzionali:❒ Rapporti con la Regione Veneto;❒ Rapporti con l’Università;❒ Rapporti con le altre professioni (CUP Comitato unitario pro-

fessioni);❒ Rapporti con i collegi del Veneto;❒ Rapporti con la Federazione IPASVI;❒ Rapporti con gruppi politici;❒ Rapporti con le strutture sanitarie;❒ Rapporti con i mass media;❒ Orientamento per iscrizioni ai corsi per infermiere;❒ Rapporti con autorità giudiziaria (Questura, NAS,

Carabinieri, Tribunale)❒ Monitoraggio/iscrizione infermieri extracomunitari;❒ Rappresentanza in società scientifiche (SIPO, Comm. pluridi-

sciplinare del Veneto);❒ Rappresentanza del collegio in convegni e commissioni di

studi;❒ Incontri su appuntamento con i colleghi che ne fanno richie-

sta;❒ Risposte a quesiti professionali;❒ Accreditamento ECM.

PROGRAMMA 2003

Attualitàdi Adriana Negrisolo

aprile 2003

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La definizione e l’adozione di standards assistenziali inerentil’attività infermieristica domiciliare è oggi una necessità aventeorigini e finalità diverse. Sul piano giuridico, l’esigenza di adot-tare la “Carta dei servizi” impone di definire, da parte di ognistruttura, i servizi erogabili e le modalità di fruizione da partedell’ utente, con chiara evidenza dei “livelli soglia” della qualitàche garantisce. Le norme sull’ accreditamento, in generale, con-siderano centrali le procedure inerenti le modalità di produzione,e ne valutano la qualità in forma analitica, cioè esaminandotutte le azioni e le sequenze degli eventi che conducono al risul-tato finale. Le recenti normative nazionali sui “Livelli essenzialidi assistenza” sono ancora da tener presenti come orientamentogenerale nella predisposizione dei servizi erogabili a carico delS.S.N., con evidente obiettivo, tra l’altro, di garantirne l’unifor-mità. Gli obiettivi aziendali sono tutti rivolti alla ricerca e all’individuazione dell’ appropriatezza, con l’impiego della metodo-logia della “reingegnerizzazione” dei processi assistenziali, il chepresuppone la revisione di tutte le procedure di presa in caricodell’utente e la programmazione delle attività con particolareattenzione alla gestione delle risorse e alla verifica dei risultati.Sul piano culturale la ricerca di standards rappresenta momentidi approfondimento tecnico, soprattutto se consente di coniu-gare aspetti scientifici con l’esperienza acquisita da più opera-tori. Sul piano organizzativo la definizione e la divulgazione distandards consentono il miglioramento della comunicazione traoperatori, in questo caso fra gli infermieri e fra gli stessi e imedici (di Medicina generale, Specialisti consulenti, di Conti-nuità assistenziale). Nell’ ambito della programmazione del lavo-ro e nella gestione delle risorse, siano esse costituite da farma-ci, presidi, o personale, la conoscenza e l’applicazione di stan-dards diviene uno strumento operativo indispensabile. Sul pianoformativo, non ultimo, l’analisi degli standard esistenti da garan-tire può consentire il riconoscimento di nuove necessità future,per l’adempimento di riorganizzazioni aziendali strutturali(v. riduzione di posti-letti ospedalieri, ovvero gestione di casipiù complessi) o di mutate esigenze. Lo stesso riconoscimento diDRG “inappropriati” (v. LEA) per la degenza ospedaliera puòrichiedere di predisporre nuovi standards per gli utenti che laMedicina Territoriale dovrà gestire.

COSTRUZIONE DEI PIANI ASSISTENZIALILa definizione degli standards seguenti è avvenuta a partire daalmeno tre momenti essenziali:1. Analisi della casistica trattata, in termini di quantità di

pazienti trattati per tipologia, n° di accessi domiciliari, lorofrequenza e tempi medi, nonché dalla tipologia e quantità dimateriali da fornire. Nella tabella seguente, relativa all’atti-vità infermieristica domiciliare di tutto l’anno 2001, si evi-denzia in forma sintetica la “casistica” trattata per problemaassistenziale prevalente. L’esperienza degli operatori, matu-rata in anni di lavoro in ambito territoriale, non è stata tra-scurata, ma utilizzata ai fini di confronti tecnici , analisi deirisultati, e, spesso, come risorsa per miglioramenti futuri.

2. Approfondimento dei casi più complessi, in forma di riunio-ni tecniche tra gli operatori infermieristici e il medico curan-te, con la preparazione di comunicazioni sintetiche finalizzatead inquadrare il caso secondo la sua complessità, sia essapuramente tecnica, ovvero di relazione con la famiglia o con lostesso soggetto in trattamento, oppure da necessità di ricon-siderare il programma in atto. A tal fine lo studio di ogni casoè orientato da diversi punti predeterminati. Questi richiedono,oltre alla valutazione infermieristica prevista dalla schedaSVAMA, l’identificazione dei principali problemi assistenzialiaffrontati, la Diagnosi Infermieristica secondo la classificazio-ne NANDA, la situazione attuale del paziente, i progressi com-piuti e le proposte per la programmazione futura.

3. Analisi di testi e/o letteratura specifica. Il testo di riferi-mento attuale, il Carpenito, consente di cogliere utilissimielementi di analisi dei bisogni assistenziali, consigliando ipiù corretti metodi di monitoraggio, insistendo sulle proble-matiche educative, specifiche per patologia, e prevedendo imomenti collaborativi e di esecuzione delle prescrizionimediche. Nel caso, ad esempio, di un paziente da gestire adomicilio con scompenso cardiaco, vengono previste lemodalità da seguire per prevenire l’ipossiemia e l’edema pol-monare acuto, mediante il monitoraggio periodico di diversefunzioni fisiologiche. Vengono previsti i momenti educativipiù rilevanti per il paziente e i famigliari, e le spiegazioniscientifiche che li supportano.

Processi assistenziali standard: la recente esperienza del Siad(Servizio infermieristico assistenza domiciliare) del Distretto 3 dell’ULSS 16 Padova

DISTRETTO 3: DISTRIBUZIONE RISORSE PER PROBLEMA ASSISTENZIALE PREVALENTEDEI PAZIENTI SEGUITI DAL SIAD NELL’ANNO 2001

PROBLEMAASSISTENZIALE

PREVALENTE

NUMERO UTENTI

ALB. MAS. CAS. P.S.N. PAD. TOT. % N. ACCESSI % TEMPO (‘) % N. MEDIO ACC. N. MEDIO MIN. MIN/ACC

MED 1°/2° GRADO 36 8 6 30 103 183 29 5368 29 112853 27 29,3 616,7 21,0MED 3° GRADO 12 6 9 10 54 91 15 4631 25 97775 24 50,9 1074,5 21,1MED 4° GRADO 9 7 2 3 17 38 6 1640 9 45027 11 43,2 1184,9 27,5ULCERA VASCOLARE 1 0 1 0 4 6 1 171 1 4070 1 28,5 678,3 23,8LESIONI CHIRURGICHE 6 0 0 2 12 20 3 286 2 6730 2 14,3 336,5 23,5STOMIA 3 3 2 2 7 17 3 445 2 11727 3 26,2 689,8 26,4PEG 5 1 2 3 12 23 4 1383 7 32460 8 60,1 1411,3 23,5C/CATETERE 15 9 6 7 32 69 11 728 4 14423 3 10,6 209,0 19,8CLISTERI 1 0 1 2 12 16 3 92 0 1835 0 5,8 114,7 19,9GEST. TER. INFUSORIA 4 3 3 6 28 44 7 872 5 25315 6 19,8 575,3 29,0TRACHEO 2 2 0 2 12 18 3 1149 6 38896 9 63,8 2160,9 33,9SOTTOCUTE 1 0 0 0 11 12 2 379 2 6505 2 31,6 542,1 17,2T. INTRAMUSCOLARE 10 1 1 10 52 74 12 1265 7 13075 3 17,1 176,7 10,3ALTRO 2 2 0 1 10 15 2 113 1 1545 0 7,5 103,0 13,7TOTALE 107 42 33 78 366 626 100 18522 100 412236 100 29,6 658,5 22,3

Ricerca/studiodi Francesco Gattolin e Vincenza Capuzzo

aprile 2003

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METODOLOGIAÈ stato necessario dichiarare e condividere tra colleghi con diversi livelli di esperienza professionale tempi e metodi “standard”per le risposte ai problemi più frequenti di salute con l’ obiettivo di produrre dei PIANI ASSISTENZIALI STANDARD OMOGENEIPER PROBLEMA ASSISTENZIALE, individuati tra quelli più frequenti, o tra quelli che richiedono maggior impegno assistenzialein termini di tempo e risorse utilizzate (v. tabella dell’attività 2001).Sulla base dei bisogni dell’individuo formulati da V. Henderson nella sua teoria, considerando i problemi di salute responsabi-li del mancato benessere psicofisico sono state identificate secondo la classificazione NANDA le diagnosi infermieristiche piùfrequenti.

Sulle diagnosi individuate poi si sono identificati:1. obiettivi infermieristici2. interventi 3. motivazioni4. risultati5. note osservazioni complicanze6. piano degli accessi infermieristici7. materiali utilizzati

I PIANI STANDARD ASSISTENZIALILe tecniche assistenziali e processi in corso di definizione aggiornati a ottobre 2002 sono i seguenti: peg, nutrizione entera-le, lesioni da decubito (scheda mobilizzazione e guida alla mobilizzazione), terapia infusiva, ulcere vascolari, tracheotomia,catetere vescicale (scheda monitoraggio e linee guida). A titolo di esempio rappresentiamo qui a latere parte del piano riguar-dante l’assistenza a pazienti con PEG e NUTRIZIONE ENTERALE.

PERCENTUALE TEMPO UTILIZZATO PER PROBLEMA

PERCENTUALE ACCESSI PER PROBLEMA

Ricerca/studiodi Francesco Gattolin e Vincenza Capuzzo

aprile 2003

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L’innovazione consiste nelconsiderare l’operato dell’in-fermiere domiciliare come unapresa di carico di un utentecon problemi di salute cuiriservare una risposta integra-ta dei servizi sanitari domici-liari, rivolgendo la dovutaattenzione alla pianificazionedegli interventi infermieristicidi educazione della rete fami-liare da considerare strategicial fine del raggiungimentodegli obiettivi di salute.

I modelli assistenziali insitinegli standards sotto elencaticosì prodotti sono da conside-rarsi una prima bozza, contutti i limiti di una esperienza“pionieristica”, perché nuovoè il modello di riferimentoassistenziale per la maggiorparte degli infermieri chehanno partecipato alla produ-zione del lavoro.

PIANO DI ASSISTENZA

INTERVENTI INFERMIERISTICIEducazione ai familiari e ai pazienti

INTERVENTI INFERMIERISTICIEducazione ai familiari e ai pazienti

Ricerca/studiodi Francesco Gattolin e Vincenza Capuzzo

aprile 2003

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Infermiere e consenso informato

Questo spazio è riservato alle domande di colleghi infermieri in merito ad aspetti specifici della professione. Per questioni dispazio, quesiti e risposte possono essere pubblicate sotto forma di estratto: la documentazione integrale resta comunque adisposizione presso la sede del Collegio. È possibile porre i questiti scrivendo al Collegio Ipasvi di Padova, via G. Rossa, 35- 35020 Roncaglia di Ponte San Nicolò (PD) - Tel. 049.896.81.16 - Fax 049.896.91.54 e-mail: [email protected] for-nendo tutti i riferimenti opportuni per ottenere la risposta di merito.I pareri sono affidati al dottor Luca Benci, consulente e docente di Diritto delle professioni sanitarie.

Infermiere e legittimità attività ShatzuDOMANDA

Un infermiere chiede se è legittimo, per un infermiere in pos-sesso della qualifica di Terapista Shatzu (ottenuta previo uncorso specifico privato triennale), praticare in regime liberoprofessionale il massaggio shatzu ed eventualmente rilasciareregolare fattura con la dicitura “massaggio terapeutico shatzu”.

RISPOSTACome molte terapie complementari l’attività di Shiatzu non èregolamentata a livello statale. In linea generale in Italia lagran parte degli operatori che praticano tale terapia non sonomedici. La Federazione nazionale dell’ordine dei medici ha,nello scorso mese di maggio, invitato il Parlamento ha ema-nare una legge complessiva con il riconoscimento esclusivo diattività medica - e quindi esercitabile solo da medici - di bennove terapie complementari, tra cui però non rientra loShiatzu. A conferma dell’orientamento di non riconoscimentodi atto medico della terapia in esame vi è la recente leggedella regione Piemonte 24 ottobre 2002, n. 25 “Regolamenta-

zione delle pratiche terapeutiche e delle discipline non con-venzionali” in cui si specifica di fatto che lo Shiatzu al paridella naturopatia e della riflessologia sono esecitabili da ope-ratori sanitari non medici che hanno frequentato un corso diformazione della durata di tre anni, “costituito da un creditoformativo di almeno settecentocinquanta ore e seguito daesame finale di idoneità”. Gli istituti che rilasciano gli atte-stati, specifica la legge piemontese, possono essere “pubblicio privati”. Inoltre il Piemonte ha istituito “il registro regiona-le degli operatori delle pratiche terapeutiche e delle discipli-ne non convenzionali” che “è articolato in due sezioni dedi-cate rispettivamente agli operatori medici ed agli operatorinon medici, suddivisi per specialità”. Vorrei inoltre ricordareche esiste una commissione europea che sta studiando laregolamentazione e diversi progetti di legge italiani all’atten-zione del parlamento. Essendo, in Veneto, una attività nonregolamentata nulla osta che una persona con quel percorsoformativo delineato dall’interrogante che è stato già ricono-sciuto come idoneo da una regione italiana.

DOMANDAUn infermiere chiede se il consenso informato per l’esecu-zione di procedure diagnostiche possa essere ottenuto dal-l’infermiere stesso (il quale informa il paziente sulla proce-dura, sugli obiettivi che la procedura si prefigge e sugli even-tuali rischi) e controfirmare l’eventuale modulo predispostoper il consenso informato.

RISPOSTALa problematica del consenso informato si suddivide in realtàin due fasi, tra di loro rovesciate rispetto al formula del con-senso informato: l’informazione al paziente e l’acquisizione delconsenso. Per arrivare immediatamente al merito del quesitoposto l’art. 32 del codice di deontologia medica al II commadell’art. 32 denominato “Acquisizione del consenso” testual-mente recita: “Il consenso, espresso in forma scritta nei casiprevisti dalla Legge e nei casi in cui per la particolarità delleprestazioni diagnostiche e/o terapeutiche o per le possibiliconseguenze delle stesse sulla integrità fisica si renda oppor-

tuna una manifestazione inequivoca della volontà della perso-na, è integrativo e non sostitutivo del processo informativo dicui all’art. 30”. L’art. 30 a sua volta specifica: “Il medico devefornire al paziente la più idonea informazione sulla diagnosi,sulla prognosi, sulle prospettive e le eventuali alternative dia-gnostico-terapeutiche e sulle prevedibili conseguenze dellescelte operate; il medico nell’informarlo dovrà tenere contodelle sue capacità di comprensione, al fine di promuoverne lamassima adesione alle proposte diagnostico-terapeutiche.Ogniulteriore richiesta di informazione da parte del paziente deveessere soddisfatta”. Quindi il titolare di questo tipo di infor-mazioni è il medico. Compete al medico il colloquio con ilpaziente e, se ritiene opportuno procedere all’acquisizione delconsenso in forma scritta nei casi non previsti dalla legge devefare firmare al paziente il consenso a testimonianza del collo-quio avvenuto oralmente. Il modulo deve contenere l’informa-zione sull’atto medico e consentire al paziente di richiedereulteriori informazioni se ritenute necessarie.

Infermiere ed instillazioni vescicaliDOMANDA

Alcuni infermieri che prestano servizio presso ambulatori diUrologia chiedono se si ravvede la necessità di una delega scrit-ta, da parte del medico responsabile, in caso di esecuzione diinstillazione vescicali con farmaci antiblastici, in quanto ilmedico non sempre è materialmente presente in ambulatorio.

RISPOSTANon si ritiene, per una pluralità di motivi giuridici, organiz-zativi e professionali, che l’infermiere abbisogni di delega difunzioni per l’effettuazione della pratica richiesta.La delega di funzioni viene attivata nel momento in cui unadeterminata manovra o attività di una specifica figura pro-fessionale venga trasferita con un atto (di delega appunto)ad altra figura professionale.

Se la pratica di instillazione di farmaci antiblastici viene con-siderata medica, la delega di funzioni diventa impraticabileper illegittimità stante il preciso divieto della legge 26 feb-braio 1999, n. 42 di invadere il campo delle competenzemediche da parte dell’infermiere. Se invece non è da conside-rarsi un atto medico - e senz’altro non lo è vista che non dif-ferisce da molte altre manovre che sono tradizionalmenteattribuite all’infermiere e che la formazione passata e attualedell’infermiere prepara senza ombra di dubbio l’infermiereall’esecuzione di questa manovra - è da considerarsi mansionesvolgibile dall’infermiere in quanto originaria del suo patri-monio cognitivo e professionale e non necessita di alcun attodi delega (atto che per altro non “coprirebbe” comunque l’in-fermiere da eventuali errori causativi di danno, se non per launica contestazione legata alla legittimità dell’atto).

L’esperto rispondea cura di Lino Legnaghi e Lucia Stivanello

aprile 2003

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Occasioni per crescereCorsi di formazione 2003

In considerazione delle esigenze da Voi espresse, della necessità d’aggiornamento continuo previsto dal program-ma nazionale dell’E.C.M. e dei cambiamenti in atto nella professione infermieristica, il Collegio IPASVI di Padovaha organizzato, anche per l’anno in corso, delle iniziative formative rivolte agli iscritti. Di seguito le locandinedelle iniziative.È obbligatoria la preiscrizione. Per ulteriori informazioni rivolgersi al Collegio in orario di segreteria. I contenutidettagliati delle iniziative saranno visionabili presso il sito Internet del Collegio di Padova (www. ipasvipd.it), ilsito ECM del Ministero della Salute e/o presso la sede del Collegio negli orari d’apertura.

aprile 2003 Propostedi Lucia Stivanello

Per permettere a tutti i colleghi di poter partecipare ai corsi, e per garantire eque possibilità di conseguimen-to dei crediti ECM previsti, ogni partecipante può iscriversi ad uno solo dei corsi sottoelencati (da scegliere inbase alle proprie esigenze formative).

Tutti i corsi sono in fase di accreditamen-to da parte del Ministero della Sanità aifini del programma E.C.M.

CORSO DI FORMAZIONE APRENDERSI CURA: LE DIMENSIONI ETICHE DELLA RESPONSABILITÀ INFERMIERISTICA

FINALITÀ DEL CORSO: • L’obiettivo generale del corso è di promuovere un dibattito sulle questioni etiche attraverso una ricognizione delle tendenze dell’etica

contemporanea, favorendo l’acquisizione delle conoscenze-competenze che rendano i partecipanti capaci di inserirsi attivamente nellequestioni etiche più ricorrenti nell’esercizio professionale infermieristico.

• Iniziare una riflessione etica, nel suo significato più genuino, che si presenta come un cammino di ricerca della verità e della qualità deicomportamenti umani, comportamenti che si esprimono anche nella vasta e variegata realtà della vita e dall’agire professionale.

1 CORSO DI AGGIORNAMENTO articolato in 3 mezze giornate:– giovedì 19 giugno 2003 dalle ore 14 -18

DATE, ORARIO E LUOGO DI SVOLGIMENTO: – lunedì 23 giugno 2003 dalle ore 14 -18– lunedì 30 giugno 2003 dalle ore 14 -18Sede: Presidio Ospedaliero S. ANTONIO Aula Biblioteca 9 piano - PADOVA

DESTINATARI: Infermieri, Caposala, Infermieri con funzioni di coordinamento iscritti al Collegio IPASVI della Provincia di Padova.

N. PARTECIPANTI: 40 partecipanti. È previsto 1 corsoISCRIZIONE: 40.00 euro per gli iscritti al Collegio IPASVI di Padova

METODI DI INSEGNAMENTO PREVISTI: Saranno utilizzati diversi metodi di lavoro finalizzati a rendere effettiva l’interazione tra relatori e partecipanti:• Relazioni su tema preordinato• Lavori a piccoli gruppi su problemi e casi clinici con produzione di rapporto finale da discutere con esperto

DOCENTI:• Prof. C. VIAFORA (Professore Associato di Filosofia Morale, Università Padova - Coordinatore del Progetto Etica e Medicina Fondazione

Lanza, Padova)• Prof. C. SCILIRONI (Professore Associato di Ermeneutica Filosofica, Università Padova)• Prof.ssa A. APRILE (Dirigente Medico, esperta di problematiche medico-legali AOP, Università Padova)• Supporto d’aula: Consiglieri del Consiglio Direttivo Collegio IPASVI Padova

TIPO DI MATERIALE DIDATTICO CONSEGNATO AI PARTECIPANTI:• Dispense elaborate dai docenti• Articoli d’approfondimento tratti da riviste scientifiche-professionali

VALUTAZIONE:• È previsto un test di valutazione finale articolato in una scheda d’analisi etica dei casi clinici trattati che esplora le conoscenze teoriche

sui concetti relativi all’etica infermieristica• Questionario di gradimento ai fini ECM

CORSO DI FORMAZIONE BL’INFERMIERE E LA RELAZIONE CON IL PAZIENTE STRANIERO

FINALITÀ DEL CORSO: • Fornire una formazione di base concernente i processi immigratori in atto, i loro fondamenti strutturali e i loro rapporti con i fenomeni

di globalizzazione, le situazioni oggettive e soggettive che intervengono nelle dinamiche d’integrazione fra immigrati e popolazioni loca-li sul territorio italiano.

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Propostedi Lucia Stivanello

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• Identificare e ridurre gli stereotipi e i pregiudizi espliciti o semi-inconsapevoli nei confronti degli immigrati in generale o di particolarigruppi etnici (favorendo, di conseguenza, anche il superamento di stereotipi e pregiudizi verso altre forme di “diversità” nei cui con-fronti i servizi sanitari si vengono frequentemente a trovare).

• Fornire quadri informativi utili a comprendere gli orientamenti culturali connessi ad alcune tematiche sanitarie (concetto di salute emalattia, il curante e le terapie, la medicina tradizionale, modalità alimentari, ...) di alcuni gruppi etnici immigrati, al fine di rendere piùagevoli e produttive le relazioni con le persone appartenenti a tali gruppi.

DATE, ORARIO E LUOGO DI SVOLGIMENTO: 1 CORSO DI AGGIORNAMENTO articolato in 4 mezze giornate di 4 ore ciascuna (tot. 16 ore):– 20 giugno 2003 dalle ore14.30 -18.30

DATE, ORARIO E LUOGO DI SVOLGIMENTO: – 21 giugno 2003 dalle ore 9.00 -13.00– 26 giugno 2003 dalle ore14.30 -18.30– 27 giugno 2003 dalle ore 9.00 -13.00

Sede: PADOVA (sede ed aula da definire nel dettaglio)

DESTINATARI: Infermieri, Caposala, Infermieri con funzioni di coordinamento iscritti al Collegio IPASVI della Provincia di Padova.

N. PARTECIPANTI: 50 partecipanti. È previsto 1 corsoISCRIZIONE: 50,00 euro per gli iscritti al Collegio IPASVI di Padova

METODOLOGIA PREVISTA: • L’intero ciclo degli incontri sarà coordinato da una docente che opera nel settore, la quale avrà la funzione di presentare e integrare gli

interventi. Le modalità formative previste - che utilizzeranno materiali di riferimento, documentazioni audio-visuali e tecniche come ilrole-playing e il problem solving - puntano a una forte calibrazione della didattica nei confronti degli utenti del progetto, al riferimen-to concreto alle esperienze e ai vissuti soggettivi, e alla stimolazione di un’interattiva partecipazione personale e di gruppo.

• Gli incontri dedicati ai singoli gruppi etnici saranno tenuti da mediatori culturali con il ruolo di (a) illustrare concretamente aspettisalienti della cultura esaminata, e (b) riferire su come la specifica comunità immigrata si struttura nel territorio di competenza, e conquali livelli e problemi di integrazione.

DOCENTI:• Dott.ssa M. FORGHIERI (Psicologa, psicoterapeuta - Coordinatrice servizio mediazione culturale Azienda Ospedaliera Policlinico di Modena

- Presidente Coop. “Mediazione linguistico culturale - Integra di Modena) • Dott.ssa A. PAGANELLI (Psicologa - Coordinatrice settore socio-sanitario Coop. “Mediazione linguistico culturale - Integra di Modena)• ADIL LAAMANE (Mediatore linguistico culturale arabo - Cooperativa Integra)• Dott.ssa A. LO YU CHUN (Mediatrice linguistico culturale cinese - Cooperativa Integra)

TIPO DI MATERIALE DIDATTICO CONSEGNATO AI PARTECIPANTI:Il materiale didattico che verrà distribuito ai partecipanti il corso è costituito da dispense relative a: – tabelle tratte dal “Dossier statistico immi-grazione 2002”, legislazione vigente in materia di immigrazione e sanità, elementi di medicina transculturale, “Raccomandazioni finali della VIIConsensus Conference sulla Medicina delle Migrazioni - anno 2002”, concezione di salute e malattia, sulle tipologie assistenziali e le terapie tradi-zionali nella cultura araba e cinese, bibliografia ragionata relativa ai temi trattati.

VALUTAZIONE:• È previsto un pre-test di valutazione iniziale con dieci domande aperte a risposta breve; lo stesso test è riproposto alla fine del corso

per verificare l’effettivo gap d’apprendimento.• Questionario di gradimento ai fini ECM

CORSO DI FORMAZIONE CC1: CORSO DI INFORMATICA “IMPARIAMO AD USARE IL PC”

DESTINATARI: Infermieri interessati ad acquisire le conoscenze di base per l’utilizzo dei Personal Computer

OBIETTIVI:• Fornire ed approfondire le conoscenze essenziali relative all’utilizzo dei Personal Computer relative a:• Cos’è un PC, l’hardware e software• Internet e ricerche varie attraverso la rete web• Elaboratori di testo (Word) e realizzazione di elementi grafici (lavori di gruppo)• Possibili relazioni tra i campi

METODOLOGIA DIDATTICA: • Lezione frontale• Learning by doing• Lavori di gruppo

DOCENTI: L. BRUGNARO, infermiere e consigliere Collegio IPASVI Pd, esperto di sistemi informaticiCOSTO: 20,00 euro per gli iscritti al Collegio IPASVI di PadovaN. PARTECIPANTI: max 20

DATE E SEDI: 3 incontri di 5 ore per un totale di 15 ore (h.16 - 20) presso la sede del Collegio(o altra sede da definirsi), in date da definirsi (settembre-ottobre 2003). È previsto un corso.

VALUTAZIONE: • È previsto un test finale di valutazione dell’apprendimento.• Realizzazione di lavori di gruppo• Questionario di gradimento ai fini ECM

Page 15: di Adriana Negrisolo* 15 - Siti Personali | Libero …digidownload.libero.it/ipasvipd/in_out_n_15.pdfSchievano Emiliano, Sguotto Maria Luisa, Thiene Eleonora. Assenti: Stivanello Lucia.

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aprile 2003 Propostedi Lucia Stivanello

C2: CORSO DI INFORMATICA “I DATA BASE RELAZIONALI: UNA OPPORTUNITÀPER LA RICERCA INFERMIERISTICA E L’ORGANIZZAZIONE”

Introduzione all’utilizzo di Microsoft Access 2000

DESTINATARI: Infermieri interessati ad acquisire le conoscenze di base per l’utilizzo del programma Microsoft Access 2000

PREREQUISITI: Conoscenze di base di sistemi Windows e conoscenza elementare dell’inglese

OBIETTIVI: • Approfondire le conoscenze relative a:• struttura di un data-base• possibili relazioni tra i campi• significato delle interrogazioni• ottimizzazione dei data-base creati• Acquisire le conoscenze necessarie per la gestione di basi di dati e per ottenere utili strumenti operativi (es. gestio-

ne della farmacia e del movimento dei pazienti)

METODOLOGIA DIDATTICA: • Lezione frontale• Learning by doing• Lavori di gruppo

DOCENTI: L. BRUGNARO, infermiere e consigliere Collegio IPASVI Pd, esperto di sistemi informaticiCOSTO: 30,00 euro per gli iscritti al Collegio IPASVI di PadovaN. PARTECIPANTI: max 15

DATE E SEDI: 5 incontri di 4 ore (h.16 - 20) presso la sede del Collegio (o altra sede da definirsi),in date da definirsi (settembre- ottobre 2003). È previsto un corso.

VALUTAZIONE: • È previsto un test finale di valutazione dell’apprendimento.• Realizzazione di lavori di gruppo• Questionario di gradimento ai fini ECM

CORSO DI FORMAZIONE DRISK MANAGEMENT INFERMIERISTICO: INTEGRAZIONE E SICUREZZA NELLA PRATICA CLINICA

FINALITÀ DEL CORSO:• L’obiettivo generale del corso è di sensibilizzare gli infermieri ad una cultura gestionale innovativa per prevenire e ridurre il rischio

sanitario e ottimizzare le risorse al fine di migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria.• Il percorso parte dalla percezione del rischio chiarendo successivamente la sua effettiva portata, non solo in termini di incidenti e danni,

ma anche in termini di costi e disservizi di interesse infermieristico. Si illustreranno sinteticamente i principi - concetti di rischio, even-to avverso, governo clinico - gli strumenti e le condizioni per una pratica sicura, la funzione e l’organizzazione di un sistema di risk mana-gement, portando alcuni esempi di buona e cattiva pratica clinica.

3 CORSI DI AGGIORNAMENTO articolati in 1 giornata e mezza1° Corso - 5 settembre 2003 (h. 9-18) e 6 settembre 2003 (h. 9-13) - AULA MAGNA “OSPE-DALE GERIATRICO PADOVA”

DATE, ORARIO E LUOGO DI SVOLGIMENTO: 2° Corso - 26 settembre 2003 (h. 9-18) e 27 settembre 2003 (h. 9-13) - AULA CAPPELLARI“PRESIDIO OSPEDALIERO DI PIOVE DI SACCO” PADOVA3° Corso - 24 ottobre 2003 (h. 9-18) e 25 ottobre 2003 (h. 9-13) - AULA MAGNA “PRESIDIOOSPEDALIERO DI CAMPOSAMPIERO” PADOVA

DESTINATARI: Infermieri, Caposala, Infermieri con funzioni di coordinamento iscritti al Collegio IPASVI della Provincia di Padova.N. PARTECIPANTI: 40 partecipanti. Sono previsti 3 corsiISCRIZIONE: 40,00 euro per gli iscritti al Collegio IPASVI di Padova

METODI DI INSEGNAMENTO PREVISTI: Saranno utilizzati diversi metodi di lavoro finalizzati a rendere effettiva l’interazione tra relatori e partecipanti:• Relazioni su tema preordinato• Lavori a piccoli gruppi su problemi e casi clinici con produzione di rapporto finale da discutere con esperto

DOCENTI:• D.D.S.I. C. TOMMASINI (Infermiera esperta di formazione Università Udine, collabora con la rivista Rischio Sanità)• Dott. S. MARINELLO (dottore in Giurisprudenza, esperto di problematiche assicurative, giuridico-professionali)

TIPO DI MATERIALE DIDATTICO CONSEGNATO AI PARTECIPANTI:• Dispense elaborate dai docenti• Articoli d’approfondimento tratti da riviste scientifiche-professionali

VALUTAZIONE:• È previsto un pre-test d’ingresso e post test di valutazione articolato in domande a risposta multipla• Questionario di gradimento ai fini ECM

Page 16: di Adriana Negrisolo* 15 - Siti Personali | Libero …digidownload.libero.it/ipasvipd/in_out_n_15.pdfSchievano Emiliano, Sguotto Maria Luisa, Thiene Eleonora. Assenti: Stivanello Lucia.

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IPASVI

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COLLEGIOIPASVI DI PADOVA

e-mail: [email protected] Internet:www.ipasvipd.itTel. 049 8968116 - Fax 049 8969154

ORARIO DI APERTURA AL PUBBLICO: Lunedì e Giovedì 09.00 - 12.00Martedì e Venerdì 15.30 - 18.30Per eventuali comunicazionirivolgersi in segreteria al n. 049.896.81.16 - Fax 049.896.91.54

VARIAZIONI DI RESIDENZA: Ogni variazione di residenza deve essere notificata al Collegio con autocertificazione.QUESITI: È possibile porre per iscritto quesiti inerenti la professione: riceverete risposta da

parte della Presidente o dei Consiglieri che si avvarranno, se necessario, dell’aiu-to di consulenti professionisti.

COLLOQUI: La Presidente riceve gli iscritti previo appuntamento telefonico al n. 049.896.81.16.NUOVA E-MAIL: [email protected] INTERNET: www.ipasvipd.it

Direttrice Responsabile: Cristina Marchesi, giornalistaCoordinamento: Adriana NegrisoloComitato di Redazione: Lucia Stivanello, Brunetta Burattin, Carlo Sabbion, Luca Brugnaro, Francesco

Gattolin, Susanna Lazzaro, Lino Legnaghi, Irene Marin, Sara Martinello, FrancoMartini, Lucia Rizzato, Emiliano Schievano, Maria Luisa Sguotto, Eleonora Thiene

Amministrazione: 35020 Ponte San Nicolò (PD) - Via G. Rossa, 35 - Tel. 049 8968116 - Fax 049 8969154

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Trimestrale del Collegio Ipasvi (Infermieri professionali,assistenti sanitari e vigilatrici d’infanzia) della provincia di Padova

Perché il Collegio diventi il luogodi incontro degli infermieri

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