Determinazione dei salari La distribuzione dei salari non e simmetrica ma: la maggior parte dei...

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Determinazione dei salari • La distribuzione dei salari non e’ simmetrica ma: • la maggior parte dei lavoratori guadagna bassi salari • una parte molto piccola della popolazione guadagna salari molto elevati.

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Determinazione dei salari

• La distribuzione dei salari non e’ simmetrica ma:

• la maggior parte dei lavoratori guadagna bassi salari

• una parte molto piccola della popolazione guadagna salari molto elevati.

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Circa il 10 per cento delle famiglie riceve il 25 per cento del reddito totale.

Questo dato non e’ molto diverso tra i paesi

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• La struttura dei salari e’ inoltre diventata piu’ dispersa negli anni ottanta e novanta.

• I lavoratori nella fascia della distribuzione piu’ bassa dei salari hanno avuto un decremento dei salari del1 15%

• mentre i salari nella fascia piu’ alta della distribuzione hanno avuto un aumento del 1%.

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• Possibili spiegazioni:

• I) DIFFERENZE NEI GUADAGNI GENERATE DAL CAPITALE UMANO

• E' aumentato il divario salariale tra lavoratori qualificati/istruiti e non (equilibrio domanda-offerta).

• Perche?

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Il declino dei sindacati

     i.        Il declino dei sindacati in tutti i paesi che implicano un effetto negativo sui salari dei lavoratori meno qualificati (che in media sostenuto dai sindacati).

30-50% della dispersione salariale (R. Freeman 1998)

 

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Internazionalizzazione delle economie.

ii.        Internazionalizzazione delle economie. Sono aumentate le importazioni da paesi dove prevale manodopera a basso costo (Borjas and Ramey 1994)

• a)   Se i beni importati competono con beni prodotti da lavoratori relativamente poco qualificati, la domanda di questo tipo di lavoratori sara' negativamente influenzata e i salari ne risentiranno.

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• b)   Recessione di alcuni settori chiave (beni durevoli auto per esempio) che sono stati piu' esposti alla concorrenza internazionale e che impiegano un alto numero di lavoratori qualificati e sindacalizzati.

• Questi lavoratori a causa della diminuzione della domanda si sposteranno verso settori meno sindacalizzati caratterizzati da salari inferiori e piu' instabili (10-20% della dispersione salariale).

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• c)   L'internazionalizzazione non ha comportato solo un aumento notevole nel commercio internazionale, ma anche aumento dei flussi migratori.

• L'immigrazione recente e‘ prevalentemente non qualificata che ha aumentato l'offerta di lavoro non qualificata con effetti negativi sui salari.

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Introduzione di tecnologie skill-biased

iii. Introduzione di tecnologie skill-biased che sono sostituti del lavoro meno qualificato e complementi del lavoro piu' qualificato.

• L'introduzione dei computers sui posti di lavoro ha avuto un impatto notevole sul mercato del lavoro.

• L'evidenza empirica mostra che i lavoratori che usano il computers guadagnano in media il 15% in piu' (tenendo conto delle differenze di istruzione etc) (Krueger 1993).

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• Ciascuno di questi fattori spiega gran parte dell'aumento della diseguaglianza dei salari negli ultimi quindici anni.

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• Durante gli anni ottanta il tasso di crescita dei laureati e’ diminuito

• mentre l’offerta di lavoro dei diplomati e dei lavoratori con bassa scolarita’ e’ aumentato anche per l’aumento dei flussi migratori.

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• La domanda di lavoro qualificato e’ aumentata di piu’ dei lavoratori non qualificati

• mentre l’offerta dei non qualificati aumenta di piu’ dell’offerta dei qualificati.

• Questo spiega la crescita dei salari dei qualificati.

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• II) DIFFERENZE NEI GUADAGNI GENERATE DA DISCRIMINAZIONE

• Abbiamo visto finora come le differenze nei salari sono da cercarsi negli skills dei lavoratori

• Si puo’ dimostrare che differenze nei guadagni possono esistere anche per lavoratori con caratteristiche identiche a causa di differenze di genere, razza, nazionalita’.

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• Queste differenze sono spesso attribuite a discriminazioni sul mercato del lavoro.

• Per discriminazione intendiamo "la distinzione operata in seguito ad un giudizio o una classificazione".

• La discriminazione avviene perche’ i datori di lavoro, i colleghi, i consumatori prendono in considerazioni queste caratteristiche dei lavoratori da assumere, con cui collaborare, a cui chiedere servizi. 

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Discriminazione pre mercato del lavoro

Discriminazione pre mercato del lavoro e nel mercato del lavoro.

• La prima considera le caratteristiche acquisite prima di entrare sul mercato del lavoro.

• La possibilita' di utilizzare per un periodo piu' breve il capitale umano conseguito induce le donne ad acquisire una minor quantita' di capitale umano e di di tipo meno "specifico".

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• 1)Risultato delle scelte delle donne per esempio che non vogliono scegliere attivita' in cui le assenze dal mercato del lavoro (nei periodi riproduttivi) siano troppo penalizzanti e

• preferiscano attivita' piu' simili alle attivita' relative alla cura e allevamento dei figli (insegnanti, infermiere).

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• 2)Risultato anche delle scelte familiari che possono privilegiare l'istruzione dei maschi e investire meno nell'istruzione femminile.

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• All'interno del mercato del lavoro due ulteriori concetti:

• Segregazione

• Discriminazione salariale

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• I. La prima si riferisce all'allocazione dei lavoratori e delle lavoratrici e si presuppone quando si osservi una sistematica sovra-rappresentazione femminile (o di un particolare gruppo etnico ) in particolare settori

• Esempi le donne negli asili, i messicani nelle attivita' di giardinaggio, I cinesi nel tessile.

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• Segregazione verticale quando e' riferita a livelli di inquadramento e in posizioni ordinate gerarchicamente

• Orizzontale quando e' riferite a diversi settori economici.

• L'occupazione e' considerata femminilizzata quando la proporzione e' 60-70% .

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• La discriminazione statistica nasce dal fatto che le informazioni contenute nel resume non sono sufficienti apredire la vera produttivita' dei soggetti.L'incertezza induce ad usare anche la produttivita' media

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• II. La seconda e' quella legata a sistematiche disparita' di guadagno di individui ugualmente produttivi.

• La tabella mostra che esiste un differenziale retributivo tra uomini e donne in tutti I paesi europei.

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• I dati mostrano che il differenziale tra uomini e donne e' marcato tra le generazioni piu' giovani.

• L'Italia non ha forti differenziale tra uomo e donna: cioe' e' dovuto alla bassa partecipazione (selezione).

• Dati italiani mostrano marcate differenze lungo tutto il periodo 1977-1995 mentre erano piu’ bassi negli anni negli anni settanta.

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• Dai dati dell‘Indagine della Banca d'Italia emerge :

• Distribuzione verticale le donne sono maggiormente concentrate nelle

• qualifiche intermedie anche se ci sono forti cambiamenti nel tempo:

• Nel 1977 era 38% mentre nel 2000 e’ 65%.• Marcata sotto-rapresentazione femminile nelle

qualifiche elevate.

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• Due approcci per spiegare la discriminazione:

• Il primo analizzato da Becker 1957 “The Economics of Discrimination”

• si basa su concetto di preferenze/gusti per la discriminazione.

• Il secondo e’ basato sulla discriminazione statistica.

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• 1) Se il datore di lavoro ha un pregiudizio per una razza, ricevera’disutilita’ dall’assumere quella razza o genere, quindi si comportera’

• come se i costi di assunzione non fossero dati solo dai salari ma dai salari moltiplicati per il coefficiente di discriminazione,

• d che misura l’intensita’ del pregiudizio.

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• Supponiamo che le donne in media abbiano un salario Wf = 10 euro e gli uomini di Wm=12 euros.

Se il datore di lavoro ha un pregiudizio verso le donne d=0.5

il costo di assumerle

Wf*0.5=15 euros

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Le donne sono considerate piu’ “costose”e quindi non sono assunte. Le decisioni di assunzione sono basate sul confronto di Wf *(1+d)

Wm e l’impresa che discrimina assumera’

solo donne se Wf*(1+d) <W m

solo uomini se Wf*(1+d) >W m

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Ci sono altre spiegazioni:

Discriminazione dei colleghi.

Supponiamo che un lavoratori che non vuole lavorare con persone di genere diverso abbia di fronte due imprese una mista e una dove lavorano solo uomini.

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• Entrambe offrono 15 euro all’ora. • Le due imprese non offrono lo stesso

salario, ma la prima di fatto offre un salario piu’ basso Wm(1-d)

• Se la prima vuole assumerlo deve pagare un differenziale compensativo (della disutilita’ arrecata dalla presenza di donne).

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• Discriminazione del consumatore che puo' non aver fiducia

• nell'acquistare beni o servizi da una donna (o minoranza etnica) es.

• consulenza finanziaria.

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2)Discriminazione Statistica•  Secondo questo approccio ci puo’ essere

discriminazione anche in assenza di pregiudizi. (Phelps 1972 The Statistical theory of racism and Sexism. E Aigner e Cain 1977.)

• Secondo questo approccio ci puo’ essere discriminazione anche in assenza di pregiudizi. 

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• Supponiamo che un datore di lavoro debba decidere di assumere un nuovo lavoratore e che facciano domanda un uomo e una donna.con caratteristiche equivalenti.

• Nella decisione finale in cui il datore di lavoro analizza tutte le caratteristiche pesa il fatto che le donne in genere lasciano il lavoro o lavorano meno ore durante gli anni riproduttivi.

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• Non e’ detto che la donna in questione lo faccia ma in media le donne lo fanno.

• Supponiamo che tutte le informazioni diano luogo a un punteggio T e che al lavoratore sia offerto un salario

w=T

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Tuttavia questo punteggio non e’ sufficiente e i datori di lavoro in incertezza considerano anche il punteggio medio del gruppo di riferimento

w=(1-)Tmedio + T 

Se a=1 allora il salario dipende solo dal punteggio personale, se invece e’ uguale a 0, le decisioni di assunzione si baseranno sul gruppo medio. Il parametro misura la correlazione tra il punteggio e la vera produttivita’.

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• Cioe' le informazioni relative ad individui simili con caratteristiche simili che l'impresa ha per esempio assunto in passato.

• Pur non avendo modo di inferire dal comportamento degli individui assunti in passati informazioni specifiche sui potenziali lavoratori, l'impresa le tiene in considerazione nelle sue decisioni.

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• La discriminazione statistica nasce dal fatto che le informazioni contenute nel resume non sono sufficienti apredire la vera produttivita' dei soggetti. L'incertezza induce ad usare anche la produttivita' media

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•  

• Come risultato i soggetti appartenenti a gruppi ad alta produttivita’ trarranno benefici dall’appartenenza del gruppo mentre soggetti appartenenti a gruppi a bassa produttivita’ trarranno danni

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• La discriminazione pre-mercato

• Checchi (1999)riporta che• Le donne sono 23% lauree scientifiche, 3%

al Politecnico, 12% Economia e Legge, e il 51% nelle Umanistiche.

• Gli uomini sono il 32% , 215, 21.4% e 16% rispettivamente

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• 2)Verifiche dell'ipotesi della discriminazione dei gusti: Neuman (1996) riporta i risultato di un esperimento relativa a domande di assunzioni di studenti a una catena di ristoranti.

• Gli studenti hanno ricevuto offerte soprattutto da ristoranti di alto livello mentre le studentesse hanno ricevuto offerte da ristoranti di basso.

• Un esperimento al buio invece ha dato risulati opposti sono state scelte piu' donne che uomini per prove d'oschestrali.

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Differenziali salariali in Italia• Addis et al. (2001), riporta che i guadagni

femminili sono tra il 76 and 82% dei guadagni maschili per gli impiegati,ma diminuiscono al 45-53% tra i liberi professionisti.

• Viene riportato un 20% si differenziale non spiegato e si mostradal confronto con altri paesi Europei ( ECHP data set) che l’Italia ha valori medi di wage gap, mentre Danimarca i piu’ bassi e UK i piu’ alti.