Salari e contrattazione

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1 . Salari e contrattazione 2 ottobre 2008 . Modelli a confronto a cura di: Agostino Megale Riccardo Sanna Riccardo Zelinotti

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Salari e contrattazione. Modelli a confronto. a cura di: Agostino Megale Riccardo Sanna Riccardo Zelinotti. 2 ottobre 2008. Previsioni…. Variazione media annua (%). (*) Inflazione armonizzata europea (IPCA). Per le previsioni del governo, deflatore dei consumi interni. - PowerPoint PPT Presentation

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Salari e contrattazione

2 ottobre 2008

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Modelli a confrontoa cura di:

Agostino Megale

Riccardo Sanna

Riccardo Zelinotti

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Previsioni…

PIL Inflazione*

2008 2009 2008 2009

Governo [DPEF] (giugno) 0,5 0,9 3,4 2,1

OCSE (giugno) 0,5 0,9 3,6 2,1

Comm. Europea (aprile) 0,5 0,8 3,0 2,2

Banca d’Italia (luglio) 0,4 0,4 3,8 2,8

ISAE (luglio) 0,4 0,7 3,6 2,4 (*) Inflazione armonizzata europea (IPCA). Per le previsioni del governo, deflatore dei consumi interni.

Variazione media annua (%)

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4,24,04,03,73,63,63,6

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L’inflazione italiana dell’ultimo periodo

Fonte: elaborazioni Ires-Cgil su dati Istat .

Se nel 2005 e nel 2006 l’indice armonizzato UE (IPCA) era 2,2, per l’Italia come per l’Europa, e nel 2007 l’IPCA si fermava all’1,9% a fronte del 2,2 dell’UE a 27, da febbraio 2008, i bruschi movimenti finanziari a livello globale, l’aumento del costo del petrolio e delle commodities e la ricaduta sui costi dell’Energia hanno portato l’inflazione al 3,7% in Italia e 3,6 nell’Area euro.

IPCA (variazioni percentuali tendenziali)

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L’inflazione: un problema europeo

Fonte: elaborazioni Ires-Cgil su dati Eurostat.

  Italia Germania Francia Spagna Area Euro

  Totale Core Totale Core Totale Core Totale Core Totale Core

2003 2,8 2,7 1,0 0,9 2,2 2,2 3,1 3,0 2,1 2,0

2004 2,3 2,3 1,8 1,6 2,3 2,4 3,1 2,8 2,1 2,1

2005 2,2 2,0 1,9 1,0 1,9 1,2 3,4 2,7 2,2 1,5

2006 2,2 1,8 1,8 0,8 1,9 1,3 3,6 3,0 2,2 1,5

2007 2,0 1,9 2,3 2,1 1,6 1,5 2,8 2,7 2,1 2,0                     

gen-08 3,1 2,6 2,9 2,1 3,2 2,2 4,4 3,2 3,2 2,3

feb-08 3,1 2,5 3 2,2 3,2 2,3 4,4 3,3 3,3 2,4

mar-08 3,6 2,9 3,3 2,4 3,5 2,5 4,6 3,5 3,6 2,7

apr-08 3,6 2,7 2,6 1,8 3,4 2,5 4,2 3,2 3,3 2,4

mag-08 3,7 2,8 3,1 1,8 3,7 2,4 4,7 3,3 3,7 2,5

giu-08 4,0 3,0 3,4 1,8 4,0 2,4 5,1 3,4 4,0 2,5

lug-08 4,0 2,7 3,5 1,8 4,0 2,5 5,3 3,5 4,0 2,5

ago-08 4,2 3,2 3,3 1,9 3,5 2,3 4,9 3,5 3,8 2,6Core inflation = al netto di alimentari freschi ed energetici.

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Costo per le famiglie Costo per le imprese

L’Energia: un problema europeo

Fonte: elaborazioni Ires-Cgil su dati Eurostat.

Prezzo dell’elettricità per 100 kw/h (2007)

Il differenziale negativo di costo dell’energia tra l’Italia e gli altri paesi dell’Area euro è del 45% per le famiglie e del 36% per le imprese.

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Gli indicatori dell’inflazione

Fonte: elaborazioni Ires-Cgil su dati Istat.

2004 2005 2006 2007 2008 *Media

2004-2008

TIP 1,7 1,6 1,7 2,0 1,7 1,7

IPCA 2,3 2,2 2,2 2,0 3,6 2,5

IPCA – Energia 2,3 1,7 1,8 2,1 2,7 2,1

IPCA – Energia(con riduzione valore punto)

2,0 1,5 1,6 1,8 2,3 1,9

DEF (Consumi) 2,6 2,3 2,7 2,2 3,6 2,6

[*] Stima 2008.

Tra il 2004 e il 2008 l’inflazione programmata è 8 decimi di punto inferiore all’Inflazione armonizzata Ue, un indicatore che si dimostra puntuale e certamente non sovrastimato: mantenendosi infatti sempre sotto l’indicatore dell’abbattimento dei consumi non propaga inflazione.

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Retribuzioni a confronto (1993-2007)

Fonte: elab. Ires-Cgil su dati Istat (Contabilità nazionale).

Inflazione (IPCA): 2,8

  (tassi medi annui composti)Retribuzioni contrattuali

Retribuzionidi fatto

Produttività(%)

Produttività(V.A.)

Agricoltura 2,1 2,3 (+0,2) 3,4 56.166

Alimentari 3,1 3,1 (+0,0) 2,3 69.516

Tessile 2,9 3,9 (+1,0) 3,4 45.169

Chimica e fibre 2,9 3,6 (+0,7) 3,7 87.324

Energia 2,4 3,4 (+1,0) 6,5 228.486

Gomma plastica 3,1 3,4 (+0,3) 2,9 56.643

Metalmeccanica 3,0 3,2 (+0,2) 3,6 59.637

Trasporti 2,3 2,4 (+0,1) 4,2 73.807

Costruzioni 3,0 3,1 (+0,1) 3,2 70.117

Commercio 3,1 3,8 (+0,7) 2,8 84.925

Banche 2,2 3,3 (+1,1) 4,9 131.581

Amministrazioni pubbliche 2,6 3,4 (+0,8) - -

Totale 2,7 3,3 (+0,6) 3,9 76.446

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Potere d’acquisto… nel Mondo

Fonte: elaborazioni Ires-Cgil su dati Ocse.

L’Italia è l’ultimo tra i paesi sviluppati in termini di potere d’acquisto delle retribuzioni: dal 2000 al 2006, sono cresciute del 17%, proprio come l’inflazione.

Differenza tra crescita delle retribuzioni nominali e inflazione del periodo 2000-2006

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Inflazione Retrib. Contr. Retrib. Contr.

(IPCA) (Protocollo 23 luglio) (Proposta Confindustria)

2004 2,3% 2,8% (+0,5) 2,0% (–0,3) 2005 2,2% 3,1% (+0,9) 1,8% (–0,5) 2006 2,2% 2,8% (+0,6) 2,0% (–0,2) 2007 2,0% 2,3% (+0,3) 2,0% ( - ) 2008* 3,6% 3,4% (–0,2) 2,4% (–1,2)

+2,1 –2,2

Tra il 2004 e il 2008 l’applicazione del Protocollo del 23 luglio 1993 (con parametro di riferimento l’inflazione attesa) ha portato una crescita del potere d’acquisto dei salari contrattuali di 2,1 punti in 5 anni. Se tornassimo indietro nel tempo ed applicassimo il modello proposto da Confindustria, registreremmo una perdita cumulata di –2,2 punti, equivalente a –1.357 euro.

Fonte: elaborazioni Ires-Cgil su dati Istat.

Indice di riferimento: IPCA – energia (+ recupero anno precedente) Valore punto basato sui minimi tabellari: 15,35 (ridotto di 2,2 euro)

Modelli a confronto: il passato

(*) Stime Ires-Cgil

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Alcuni esempi… 2004-2008

Lavoratore metalmeccanico Valore punto Risultato derivante dal rinnovo del CCNL

Lavoratore chimico Valore punto Risultato derivante dal rinnovo del CCNL

Lavoratore del commercio Valore punto Risultato derivante dal rinnovo del CCNL

– 1.032 €

– 1.465 €

– 1.299 €

Fonte: elaborazioni Ires-Cgil su dati Istat.

17,55 € 15,35 €

18,70 € 18,33 €

14,44 € 13,92 €

Attuale(23 luglio 1993)

Confindustria

+ 3,6% – 2,5%

+ 4,2% – 2,6%

+ 0,8% – 2,5%

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Inflazione Retrib. Contr. (IPCA) (Proposta Confindustria)

2008 3,6% 2,4% (–1,2) 2009 3,2% 2,5% (–0,7) 2010 2,8% 2,2% (–0,6) 2011 2,3% 2,1% (–0,2)

Modelli a confronto: il futuro

–2,7

Sempre considerando la riduzione del valore punto come base di calcolo, con la prassi attuale la crescita delle retribuzioni contrattuali nei prossimi anni sarebbe in linea con l’inflazione effettiva. Applicando, invece, il modello Confindustria si accumulerebbe una perdita cumulata di –2,7 punti, equivalente a –1.914 euro.

Tale dato sconta il mancato calcolo dell’eventuale recupero perché non vi è stata una quantificazione del termine “scostamento significativo”.

Fonte: elaborazioni Ires-Cgil su dati Istat.

(2008-2011) Stime Ires-Cgil

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Senza la restituzione del fiscal dragaumenta il prelievo dello 0,5%

Totale Mancata restituzione Fiscal drag (d.l. n. 69/1989)

Fiscal drag 2002

Fiscal drag 2003

Fiscal drag 2004

Fiscal drag 2005

Fiscal drag 2006

Fiscal drag 2007

Fiscal drag 2008

– 172 €

– 151 €

– 124 €

– 118 €

– 1.182 €

– 121 €

Il drenaggio fiscale nel 2008 determina un aumento del prelievo per i lavoratori dipendenti di 0,3 punti per chi è senza carichi e di 0,5 punti per chi ha moglie e figli a carico. La restituzione del fiscal drag costa 3,6 miliardi di euro. L’effetto dell’invarianza della pressione fiscale sul lavoro e del fiscal drag sulle retribuzioni nette è di una crescita 2008 inferiore rispetto alla retribuzione lorda mediamente di un punto per i lavoratori senza carichi e di mezzo punto per chi ha carichi.

– 134 €

– 362 €

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La media impresa in Italia e in EuropaMedie imprese (50-249 addetti) dell’Industria manifatturiera

Italia=100 (media 2002-2005)

100 100

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91,586,9

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Retribuzioni Produttività

ITALIA Germania Spagna Francia Regno Unito

Fonte: elaborazioni Ires-Cgil su dati Eurostat.

Nelle medie imprese cresciamo più degli altri competitors, ma

redistribuiamo meno. Perché?

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Totale 1-9 addetti 10-19 addetti

Germania Spagna

Francia Regno Unito

Differenziali di produttività

Fonte: elaborazioni Ires su dati Eurostat.

Industria manifatturiera (media 2002-2005) Italia=100

Italia=

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Profitti netti per dipendente (campione Mediobanca)

Retribuzioni per dipendente (Grandi Imprese)

Fonte: elaborazioni Ires-Cgil su dati Istat (Grandi Imprese) e Imprese Campione Mediobanca (Industria in s.s.): profitti per dipendente = redd. operativa+redd. finanziaria ordinaria, al netto delle imposte.

Quanto sono cresciuti i profitti?

1.400 grandi imprese dell’Industria: profitti +74,5%

salari +5,5%

Tutte le imprese dell’Industria Istat: profitti +10,4%

Variazione media annua

0,5%

6,2%

Retribuzioni perdipendente (Grandi

Imprese)

Profitti netti perdipendente (campione

Mediobanca)

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Perché allargare la ContrattazioneSecondo gli ultimi dati disponibili, la Contrattazione decentrata coinvolge il 30% dei lavoratori, ma solo il 4% del Mezzogiorno e nelle imprese sotto i 20 dipendenti, oscilla dal 4% al 8%, comprensiva della contrattazione territoriale già esistente.

Nella Media-Grande Impresa dove c’è Sindacato c’è + Produttività

+ alti salari

sopra i 50 dipendenti

Valore Aggiunto per addetto 53.440 euro annui

Retribuzione lorda 24.690 euro

fare più Contrattazione Aziendale di qualità

sperimentare Contrattazione territoriale, settoriale, di filiera, di comparto, di distretto, di sito

Nella Piccola Impresa dove c’è poco Sindacato c’è – Produttività

+ bassi salari

sotto i 20 dipendenti

Valore Aggiunto per addetto 28.770 euro annui

Retribuzione lorda 16.510 euro

SERVE più produttività e più redistribuzione

SERVE