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Stefano Urso La Demonologia [II^ Parte] Archaeus

Studio e gerarchie

Quando si parla di demonologia si pensa spesso al mondo del paranormale e alle credenzecristiano-evangeliche. Dimentichiamo però che un titolo porta sempre dietro di sé studiapprofonditi sulla materia. Un medico ad esempio presuppone che abbia affrontato studi dimedicina e che quindi conosca tale materia. Questo concetto si può estendere a qualsiasititolo: dal disegnatore all’architetto, dal pittore al musicista, dal teologo al biblista, ma anchein materie legate alle passioni… Ebbene sì perché un cinefilo si presuppone conosca la storiadel cinema e la cinematografia, così come un ricercatore e studioso di fantasmi conosca lastoria dello spiritismo e tematiche affini. Sfortunatamente questi ultimi così come lademonologia non condividono questo stesso beneficio, sebbene siano e dovrebbero essereun vero e proprio campo di studio.

Il frontespizio del Malleus

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Come ho già affrontato nella prima parte dedicata allaDemonologia, il cristianesimo trasformò vari esseri e antichidéi in entità malevole, così gli antichi démoni divennero idemòni tentatori dell’uomo. Verso la metà del 1500, iltermine demonologia inizia a circolare in concomitanza allapersecuzione delle streghe, nata per la fine delfeudalesimo. La “caccia alle streghe” e l’inquisizione causòla tortura e la morte di migliaia di persone, per lo più donne,grazie anche alla pubblicazione del famigerato MalleusMaleficarum, il Martello delle Streghe (1487) dei fratidomenicani Jacob Sprenger e Heinrich Institor Kramer, untesto che ho potuto sfogliare con mano in una sua versioneoriginale.

A tal proposito, viconsiglio la visione di unfilm italiano del 2000, dalcanovaccio teatrale, cheracconta le accuse distregoneria praticate dallaChiesa: Gostanza daLibbiano di PaoloBenvenuti, girato in uncontrastato bianco e nero.

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Stefano Urso La Demonologia [II^ Parte] Archaeus

Maleficarum, il Martello delle Streghe[Heinrich Institor Kramer, JacobSprenger, 1487]

Locandina del film Gostanza daLibbiano [Paolo Benvenuti, 2000]

Nel film, e forse peggionella realtà, le accuse distregoneria venivanospesso stabilite attraversola cosiddetta “prova” cheavrebbe confermato omeno un patto con ilDiavolo o con qualchedemone. Bastava qualchetraccia insolita trovata sulcorpo della donnaaccusata di stregoneria,per condannarla ad atrocitorture e a probabile penadi morte. Spesso la ricercadelle prove stesse finivacon il torturare e ucciderel’imputata.

Fra i testi di demonologia posso citare come primo esempio la Daemonologie di re GiacomoVI di Scozia pubblicato nel 1597, un testo in cui faceva chiaramente riferimento agli schiavidel diavolo, alle streghe e ai cosiddetti incantatori. Gli scrittori successivi avrebbero quindipreso queste idee e persino creato gerarchie di demoni in grande quantità, tutti chiaramentesotto un unico “capo” chiamato Diavolo. Quindi prendendo in prestito nomi di alcuni antichidéi mesopotamici e altre antiche divinità, iniziano a formarsi varie correnti di pensiero.

Talvolta i nomi dei démoni venivano storpiati o addirittura venivano sdoppiati, come nel casodi Baal e Ba’ al Zebub, molto probabilmente due démoni tratti dalla stessa fonte ma concaratteristiche differenti. Come è stato già affrontato nella prima parte sulla demonologia,nella scienza religiosa un demone non indica più una divinità, bensì un essere sovrannaturalemalevole. Il termine greco dáimōn (δαίμων) infatti, che indicava originariamente il genio o lospirito, tant’è che Socrate sosteneva di aver avuto rapporti sessuali con il suo dáimōn, conl’avvento del cristianesimo divenne un’entità spirituale malvagia. Così, soprattutto durante ilMedioevo, lo studio sulla demonologia venne sviluppato con contesti sempre in contrasto conla Chiesa.

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Classificazione e gerarchia dei demoni

L’idea medievale dei demoni, naturalmente, si è evoluta dall’antica credenza cristiana egnostica, specialmente dai resoconti dei demoni nella Bibbia. Tra gli ebrei, gli déi dellenazioni circostanti erano chiamati démoni, e quelle nazioni erano quindi condannate per averfatto sacrifici ai demoni invece che all’unico Dio, Yahweh. Nel Nuovo Testamento cristianoinvece si parla di demòni come spiriti inferiori che operano come sudditi del diavolo. Talidemòni possono prendere possesso di un essere umano causando varie malattie e disturbifisici. Non è un caso che nell’età prescientifica, i demoni fossero considerati fattori causalinelle malattie. Sempre nel Nuovo Testamento, i démoni (che in questo caso col cristianesimodivengono quindi demòni) erano in grado di influenzare persino gli animali, come possiamoleggere in Matteo 8,30-32:

“A qualche distanza da loro c’era una numerosa mandria di porci alpascolo; e i demòni lo scongiuravano dicendo: «Se ci scacci, mandaci

nella mandria dei porci». Egli (Gesù) disse loro: «Andate!». Ed essiuscirono, ed entrarono nei porci: ed ecco, tutta la mandria si precipitò

giù dalla rupe nel mare e morirono nelle acque.”

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Gli autori biblici credevano che i demoni fossero presentinel mondo e pensavano che gli apostoli li volesseroovviamente cacciare via. Ma considerare i demoni comese avessero una vera e propria consistenza, come sefossero un’esistenza oggettiva, poneva molte domandesulla natura della loro origine. Fu così che la domandaricevette “immediatamente” risposta entro il terzo secolo,quando il termine Lucifer (l’astro del mattino portatore diluce) diviene l’angelo Lucifero cacciato dal regno di Dioassieme ad altri angeli ribelli (demòni) dall’ArcangeloMichele, assumendo la duplice figura di Satana capo deidemoni. Iniziarono così a nascere varie e differenti

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Gustave Doré, illustrazione per ilParadiso perduto di Milton, 1881

gerarchie, dalla classificazione degli gnostici basata suquella degli spiriti decisa da Platone, a quella secondoMichele Costantino Psello (1018 – 1096), un filosofo estorico bizantino autore di De Operatione DaemonumDialogus, nella quale i demoni sarebbero suddivisi in seicorpi principali: i demoni del fuoco, quelli dell’aria, quellidella Terra, i demoni delle acque e dei fiumi (checausavano tempeste e inondazioni), quelli del mondosotterraneo (responsabili di terremoti ed eruzionivulcaniche) e infine gli ombrosi che sarebbero simili afantasmi. Sant’Agostino, ovvero Agostino d’Ippona(354-430 d.C.), pensava che quelli dell’ultima categoriafossero tutti demoni. La classificazione di Psello non è poidiversa da quella elaborata nel Medioevo che dividevatutti gli spiriti in riferimento ai quattro elementi naturali:fuoco, aria, terra e acqua; basti pensare rispettivamentealle Salamandre, ai Silfi, agli Gnomi e alle Ondine.

La classificazione degli gnostici non era molto gradita dalla Chiesa cristiana, in quantoapparivano le stesse categorie degli angeli del cielo; ma dopotutto non erano gli stessi cheprima stavano in cielo nel regno di Dio? Cosa sarebbe cambiato? Ribelli ma pur sempreangeli. No, la Chiesa censurò quella classificazione anche se riuscì a sopravvivere aipneumatologi (scienziati dello spirito) del Medioevo, che studiando il racconto della lotta fral’angelo Lucifero e l’arcangelo Michele, si domandarono quale classificazione dunquedovevano avere gli angeli “caduti” in quell’occasione. Alla lunga l’opinione prevalente fu cheLucifero appartenesse all’ordine dei serafini, ma che altri angeli caduti come Agares, Belial eBarbatos, appartenevano all’ordine delle virtù; Bileth, Focalor e Phoenix a quello dei troni;Goap all’ordine dei poteri; Purson sia a quello delle virtù che dei troni; e che Murmurapparteneva sia all’ordine dei troni che all’ordine degli angeli. Allo stesso modo descrisseroanche il “pedigree” di molti altri demoni considerati importanti per pericolosità.

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Lucifero [Louis Breton, 1832] per ilDizionario Infernale di Collin De Plancy

Mentre il tempo passava, i teologi non erano soddisfatti edovevano avere risposta ad altri quesiti: “Quanti angelicaduti erano impegnati nella contesa in cielo?” Eh sì,perché se in un testo considerato Sacro e voluto da Dio (nesiamo ancora completamente sicuri dopo tutto questo?) simodificavano i testi cambiandone il senso, poi bisognavadare risposte sensate in relazione al nuovo testo. Era divitale importanza, o meglio, era necessario per non farnascere troppi sospetti e domande senza risposte. In effettile domande non erano di minore importanza, anzi, alcuni sichiesero: “Dov’era la battaglia combattuta dall’ArcangeloMichele con Lucifero? Nel cielo inferiore, nella regione piùalta dell’aria, nel firmamento o in Paradiso?” E ancora,“Quanto è durata questa battaglia?”. Risposta? Voletedavvero saperla? Tre secondi esatti!!! E aggiunsero chementre Lucifero, con un certo numero di suoi seguaci,cadeva nell’inferno (ed ecco che nasce il contrapposto delParadiso), il resto dei demoni fu lasciato in aria da Luciferostesso, così da poter tentare gli uomini. Ma le domandenon si fermavano, anzi certe affermazioni davano vita adaltre legittime domande. I teologi si chiesero “Quantiangeli caddero con Lucifero? Più o meno di quelli che sonorimasti in Paradiso con Michele?” Beh, penso che larisposta ce l’abbiate anche voi in questo momento: pareovvio che il capo ribelle sia stato sconfitto da una forzasuperiore e che, di conseguenza, i demoni delle tenebredovevano essere meno numerosi degli angeli di luce.© Arch

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Belzebù [Louis Breton, 1832] per il DizionarioInfernale

Queste discussioni che per secoli hannointeressato l’intera cristianità, hanno smossoteologi e personaggi eruditi per secoli dandocome ultimo obiettivo ai demonologi quello divalutare le forze demoniache e riorganizzarle inuna sorta di subordinazione o di governo. Cosìfacendo hanno iniziato a moltiplicarsi i demoni,ovvero diavoli sotto il potere di altri diavoli. Così siiniziò ad ipotizzare che i diavoli dovevano esserealmeno un decimo di tutti gli angeli, ma sequalcuno faceva il vago, c’era anche chi le cifre leaffermava. Se gli angeli ribelli erano un decimoallora dovevano essere almeno dieci mila bilioni didemoni e tutti sotto il comando di Lucifero, maogni demone di un certo livello dovevacomandare un certo numero di altri demoni. Adesempio Beleth, demone femminile dall’aspettopiacente e coi boccoli biondi, comanderebbe 85legioni di demoni; Agares, il primo duca sotto ilpotere dell’Est, ne comanderebbe 31 legioni;Leraie, un grande marchese, 30 legioni; Morax, ungrande conte e presidente, ben 36 legioni; Furcas,un cavaliere dell’Inferno, comanderebbe 20legioni, e così via…

Secondo Johann Wier (o Johannes Wier, o Weyer)(1515-1588), il prominente demonologoprotestante del XVI secolo discepolo e seguacedi Heinrich Cornelius Agrippa, i demoni eranodivisi in un gran numero di classi, in regni eprincipati regolari. Wier sosteneva che Satana nonera affatto il grande sovrano di questa monarchia,bensì questo onore doveva essere attribuito aBelzebù. Ma Belzebù (o Beelzebub, Beelzebul) eraBa’al-zebub, il noto “principe dei demoni”, il Dioguaritore di Ekron venerato dai Filistei, che finìper essere rappresentato come un’entitàmalvagia e idolatra nel Nuovo Testamento. Il suo

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nome fu corrotto dal popolo ebraico perché tuttigli déi scartati dovevano avere unnome spregevole che li rappresentasse, e cosìdivenne il “Signore delle Mosche”. Quello che nonè molto chiaro nell’Antico Testamento è se sitratti sempre del demone/dio antico Baal o se unaltro individuo. Comunque sia, Ba’al Zevùl, ovvero“Il signore del luogo sacro”, diventava Ba’alZevùv “il signore delle mosche”, ma era intesonel senso di “Signore di tutto ciò che vola”,adorato e conosciuto come il Dio del tempo edella meteorologia.

Baal [Louis Breton, 1832] per il Dizionario

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Parrebbe che controllasse infatti le vie aeree altempo in cui i Nephilim scesero sulla Terra. Quindiprobabilmente poteva trattarsi di un altro Elohimcome Yahweh o Kamosh. Quindi, tornando a Wier,Satana era stato accennato solo come monarcadetronizzato e capo dell’opposizione. Moloch fuinvece chiamato capo dell’esercito; Plutone comeprincipe del fuoco; e infine Leonard, gran maestrodella sfera. I maestri di queste corti infernali eranoAdramelech, il gran cancelliere; Astaroth, il grandetesoriere; Nergal ovvero il capo della polizia segreta;e appunto Baal (o Bael), il capo dell’esercitosatanico. Wier sosteneva che ogni stato in Europadoveva avere anche i suoi ambasciatori infernali:Martinet viene collocato in Svizzera, Belphegor inFrancia, Mammon in Inghilterra, Belial in Turchia,Rimmon in Russia, Thamuz in Spagna e Hutgin inItalia. Secondo Wier, le regioni infernali contenevanoun esercito di 7.405.926 demoni (cifra riportataanche nel Talmud), divisi in 1.111 legioni consistentiognuna di 6.666 demoni.

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Infernale

L’aspetto dei demoni

Le immagini popolari dei demoni derivano da testi descrittivi dei primi demonologi, i qualisostenevano che i demoni possedevano una forma decisamente corporea ed erano mortali, oche come gli spiriti raccontati dallo scrittore e filosofo britannico John Milton (1608 – 1674),potevano assumere qualsiasi sesso e prendere qualsiasi forma volessero. Nel Medioevoiniziarono a circolare le immagini di paragone, ovvero attribuivano le sembianze dei demonialle loro caratteristiche descritte nei testi. Ad esempio, un demone poteva apparire come unangelo seduto su un carro infuocato, o cavalcando un drago infernale, oppure avere la testadi leone, o le zampe palmate, o ancora con degli zoccoli caprini, avere la coda di lepre oavere in mano un serpente velenoso. Non era importante la figura in sé, ma che esprimessela potenza di quel demone. Se il demone doveva portare sfacelo con tempeste, doveva perforza apparire alato per padroneggiare i venti o comandare insetti. Se andava per fiumidoveva cavalcare un coccodrillo o qualche altra fiera pericolosa.

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Un geologo inglese, Samuel Hibbert-Ware, nel 1824faceva notare che i demoni descritti dal monacocristiano Bernard de Fontaine, più noto comeBernardo di Chiaravalle o San Bernardo, eranopersino accompagnati da disegni, in cui i piedi deidemoni erano rappresentati come caprini. Hibbert-Ware citando il filosofo britannico Thomas Brown, fece notare che è un errore comune, in quanto è unachiara ispirazione al diavolo ebraico e che, non acaso, la capra è anche l’emblema dell’offerta per ilpeccato. Quindi già nei primi dell’Ottocento sidiscuteva di queste raffigurazioni caprine. Dopotuttola forma dei demoni descritta da San Bernardo(1090-1153) differisce poco da quella che è statariprodotta quasi mezzo secolo dopo e non menoattentamente, dallo scrittore inglese Reginald Scot(circa 1538 – 1599), che scriveva dei ricordifanciulleschi di serve/domestiche atte a terrorizzarecon racconti di incantatori dalle corna in testa, conbocche da fiere e munite di zanne, nonché di artigli e

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Leonard [Louis Breton, 1832] per il DizionarioInfernale

code.

Il Dizionario Infernale di Collin DePlancy

Se penso alleraffigurazioni didemoni, il primo testoche mi viene in menteè senz’altro ilDizionario Infernale(Dictionnaire Infernal)di Jacques AugusteSimon Collin de Plancypubblicato per laprima volta nel 1818.In questo libro didemonologia sipossono trovare variedescrizioni stravagantidi demoni basati sulfolklore popolare. IlDizionario Infernale sibasa a sua volta allaPseudomonarchiadaemonum di JohannWier che, per chi nonlo sapesse, erainizialmentel’appendice di un altrotesto dello stesso Wierdal titolo Depraestigiis daemonum(1577), traducibileletteralmente in“Falsa monarchia didemoni”. L’operaebbe ben otto edizionie dal 1566 vennedivisa in sei volumi: ilprimo si occupa

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dell’origine e deipoteri del Diavolo, ilsecondo tratta dimaghi, il terzo distreghe, il quarto degliindemoniati e dicoloro che ritengonodi essere vittime dimalefici, il quintoinvece della loroguarigione e il sestodella punizione dainfliggere a streghe emaghi. Dal Depraestigiisdaemonum, Weir pareindividuare l’azionedel Diavolo e l’originequindi della credenzasui poteri dellestreghe, nel quale ilDiavolo aveva ilduplice scopo diingannare le donnemanipolando i loropensieri così comequelli di chi legiudicava econdannava.

Quindi secondo Weir le condanne a morte delle streghe erano ingiuste, perché basate sutraduzioni errate di un passo biblico, quello riportato in Esodo 22,18: «Non lascerai viverecolei che pratica la magia» o tradotto anche come «Non lascerai vivere la strega». Una fraseche divenne un vero e proprio ordine da parte di cattolici e protestanti dell’epoca, sentendosiquindi legittimati nella persecuzione e omicidi su donne accusate di stregoneria. Ma già nelCinquecento, alcuni studiosi fecero notare che c’era questo errore di traduzione dall’ebraicoche capovolgeva tutto il contesto sostenuto dai fautori della stregoneria e cacciatori distreghe.

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Difatti Reginald Scot, nell’opera quasi illuministica The Discoverie of Witchcraft (1584) vienespiegato l’errore sulla traduzione del verso. Spiego meglio…

Il versetto tradotto in latino è «Veneficam non retinebitis in vita», in cui per veneficam siintende chi compie venefici. La parola ebraica chasaph (ָחַשׂף) divenuta in latino veneficium,vale a dire “avvelenamento” o “stregoneria”, e in greco dai traduttori della Settanta divenutaΦάρμακους ουκ επιζεωσετε («Non lascerai vivere gli avvelenatori» o appunto “le streghe”),parrebbe avesse un altro significato in origine. Ce lo dimostrerebbe l’ebreo Giuseppe, ilpatriarca dell’Antico Testamento, uomo di grande reputazione e cultura:

“Che nessuno dei figli di Israele abbia con sé veleno mortale o compostoa scopo malefico. Se qualcuno viene sorpreso con il veleno, che sia

messo a morte e subisca la stessa sorte che voleva impartire agli altriattraverso la pozione da lui composta”.

Quindi Giuseppe stabilisce che chiunque prepari, venda o detenga pozioni velenose, conl’intento di uccidere qualcuno, debba essere messo a morte. Troviamo lo stesso termineanche in altri passi della Bibbia. Nonostante questo errore però, in tutte le traduzioni biblichetroviamo ancora oggi tradotto quel termine con strega e stregoneria.

Inizialmente il Dizionario Infernale di Collin De Plancy non descriveva il compendio come unvero e proprio testo di demonologia, ma anzi scriveva:

«Dizionario e Libro Universale sulle credenze, i personaggi, i libri, lemorti e le cause che portano alle manifestazioni e alla magia degli

accordi con l’Inferno; divinazioni, scienze occulte, meraviglie, errori,pregiudizi, tradizioni, credenze popolari, superstizioni varie, e

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generalmente tutte le particolarità del meraviglioso, del sorprendente,del misterioso e delle credenze soprannaturali.»

Collin de Plancy se la prendeva coi teologi, perché a pagina 164 scriveva:

«Negare che dopo la morte ci siano tormenti o ricompense è negarel’esistenza di Dio; da quando Dio esiste, deve essere stato

necessariamente così. Ma solo Dio conosce le pene inflitte ai colpevoli, oil posto che li conterrà. Tutte le catalogazioni fatte fino ad oggi sono solo

frutto di una maggiore o minore immaginazione disordinata. I teologidevono lasciare che i poeti raffigurino l’Inferno e non cercare di

spaventare la gente con descrizioni orribili e libri raccapriccianti.»

Evidentemente era ispirato dal filosofo e scrittore Voltaire alias François-Marie Arouet, ilquale aveva una chiara posizione anticlericale e contro il cristianesimo. Ma Collin de Plancynon era molto coerente, perché con il trascorrere del tempo si avvicinò alla Chiesa e verso lafine del 1830 divenne un cattolico convinto, lasciando così basiti i suoi sostenitori. Quindirimise mano al suo lavoro modificandone il contenuto e rendendolo così più adatto ai canonidella Chiesa Cattolica Romana. Nella sesta ed ultima edizione del 1863 conteneva numerosecitazioni, affermando l’esistenza dei demoni. Dopo aver conosciuto Jacques Paul Migne, unabate anche editore, Collin de Plancy completò il Dizionario delle scienza occulte (oEnciclopedia Teologica), un testo in cui si denota totalmente l’indottrinamento dell’autoredalla Chiesa Cattolica.

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Aleister Crowley

Edward Alexander Crowley, conosciuto megliocome Aleister Crowley, un noto esoteristabritannico ispiratore del satanismo, trovò ilDizionario Infernale un ottimo testo da analizzaredefinendo Collin de Plancy come il “sommo filosofodel sapere proibito”. Il Dizionario Infernale diventacosì fonte di “sapere” per studiosi dell’occulto echiaramente per gli esorcisti da cui possonoattingere i nomi degli avversari di Dio. Nell’ultimaversione del Dizionario Infernale (1863) compaionoben 32 demoni in più rispetto le precedentiversioni, molti dei quali non hanno alcunriferimento con nessuna cultura antica. In questaversione troviamo anche delle illustrazioni: alcunesono dello scrittore e pittore francese Louis Bretone altri provengono dalla Les diables de litographie(I diavoli della litografia), una raccolta di tavole didemonologia scherzosa del caricaturista EugèneLepoittevin, nome d’arte di Eugène ModesteEdmond Poidevin. Le stesse immagini si possonotrovare anche nel libro/traduzione di Samuel LiddellMacGregor Mathers The Lesser Key of Solomon (LaPiccola Chiave di Salomone) considerato unesponente importante della Golden Dawn, unasocietà segreta iniziatica fondata sulla tradizionedella Qabalah ed orientata al recupero della piùautentica tradizione d’Occidente.Pare che da ragazzo MacGregor Mathers facesseparte di una setta dedita al culto di Lucifero volta apromulgare scritti filosofici quali appunto ilDizionario Infernale di Collin de Plancy.

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Rusalka diseganata da Ivan Bilibin

La trasformazione di mitologie antiche mescolate atesti rielaborati di fantasia, fanno dei demoni quindiesseri malevoli che cercano di ferire e deturpare ilquiete vivere dei mortali. Ma in realtà non è così, nonera intenzione in tempi antichi di allineare quelleentità venerate e allo stesso tempo temute, con ilDiavolo cristiano così come si crede ancora oggi.Nell’antica mitologia slava, per esempio, esisteva unsistema molto elaborato di demonologia che persisteancora oggi in certe forme, con creature come laRusalki (o Rusalka), note in Russia anche comeBeregine, in Bulgaria come Samovile e in Serbia eCroazia come Vile, ovvero delle divinità femminilimolto attraenti, con caratteristiche affascinanti come ilunghi capelli e gli occhi verdi, completamente nude,fatta eccezione per alcune raffigurazioni con vestibianche molto trasparenti e corone di fiori intrecciatisulla testa. Vivevano vicino a laghi e fiumi, molto similialle Amazzoni e talvolta alle Sirene medievali, inquanto qualche raffigurazione le vedeva metà donne emetà pesci. La loro presenza poteva influire sullafecondità delle donne, sui raccolti e sulla pesca, mapotevano anche curare malattie come diversamentecausare la morte. Come tutte le divinità erano dunquevenerate e temute al tempo stesso. Un parallelismo losi può riscontrare con le Ninfee della mitologia greca.

Nel tempo poi vennero associate a spiriti di giovanidonne suicide per amore o annegate nei pressi dilaghi e fiumi dai loro amanti o dalle loro madri. Quinditornavano in quel luogo per trovare la pace dopo lagiusta vendetta e quindi scomparivano. Si evincequindi che la demonologia ha influenze simili in ogniluogo del pianeta, in cui le probabili storie sono statetramandate oralmente spostandosi con i viaggiatori diluogo in luogo e assumendo in certi posti le fattezzepiù vicine al credo del popolo che vi abitava.

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Quindi il “demone” non è affatto un’invenzione cristiana bensì un’invenzione del genereumano e un fenomeno universale. Di esempi come quelli delle Rusalka ce ne sono tantissimialtri. Quindi possiamo supporre che i demoni siano il risultato di incomprensioni di fenomenicorporei, specialmente di malattie o forze naturali raffigurate ai tempi con fattezze di fiere,bestie, animali temuti dall’uomo.

Demonologia di ieri e di oggi

La scena madre finita nel poster del film The Exorcistdel 1973

La credenza nei demoni ha forse raggiunto ilsuo livello più basso nel XIX secolo, sebbenegli occultisti come William Fletcher Barrett(1844-1925) abbiano proposto le loro stessegerarchie demoniache. All’inizio del XX secoloinfatti, la demonologia era oramai fuori moda,anche negli ambienti occulti, ma durante ilboom occulto degli anni ’60 e ’70, il temadella possessione demoniaca fu rianimato incircoli cristiani conservatori e fu ampiamentediffuso in libri e film come ad esempio ilpopolare L’Esorcista (The Exorcist) scritto daWilliam P. Blatty nel 1971 con la suatrasposizione cinematografica del 1973prodotta dallo stesso Blatty ma diretta daWilliam Friedkin. L’idea dei demoni divennecosì una forza di divisione nella Chiesa, conalcuni ecclesiastici che rianimavano i rituali diesorcismo e altri che rimanevano irremovibilinella loro riluttanza a sostenere antichiconcetti di demonologia. In ogni caso,l’aspetto sensazionalista della possessionedemoniaca è in linea con il carattereapocalittico della vita moderna, e i demonisono tornati a far parte del discorso teologico.

Oggi e soprattutto in Occidente dove la maggior parte dei credenti ha un background giudeo-cristiano, ha una nozione preconcetta di “demone”, catalogandolo nella stessa sfera delSatana cristiano e all’Inferno. In realtà un demone dovrebbe essere semplicemente

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considerato uno spirito malvagio in una mitologia legata a qualche specifica cultura. Lademonologia non deve essere quindi collegata a credenze popolari e alla fede, bensì ad unostudio più storico e antropologico. E’ molto probabile che quegli esseri venerati e temutichiamati demoni, potessero essere un tempo figure interpretative per spiegare cose allorasconosciute.La demonologia deve essere considerata quindi come lo studio della mitologia, sia quellasuperiore che si occupa degli antichi déi, sia di quella inferiore che si occupa di quegli essericonsiderati malevoli, non solo demoni quindi, ma anche altri personaggi come ad esempiofolletti, fate ed elfi, solo per citarne alcuni, che appartengono alla mitologia nordica.Dopotutto nella concezione del dualismo, gli esseri umani hanno sempre pensato alle dueforze contrapposte e quindi se esiste il bene deve esistere anche il male, se esistono gliesseri dei cieli devono esistere anche quelli degli inferi. Di demonologie ne esistono quindidiverse in correlazione con le varie mitologie: da quella sumera a quella greca, da quellanorrena a quella afroamericana, oppure atzeca, persiana, nordica, indiana e così via. Studiarela demonologia non significa dover credere nell’esistenza dei demoni, ma studiare l’idea chec’è dietro quell’essere. Penso che proprio la ricerca di questo background sia la parte piùaffascinante dello studio demonologico, perché affronta la storia di una cultura, scavandonelle sue radici, non solo geografiche ma anche nei testi antichi, nel folklore, così come nellaletteratura e nella sociologia. Un altro aspetto interessante è quello legato alla malattia, inquanto molti miti demoniaci sono stati associati ad alcune parti del corpo umano e quindihanno assunto il potere di fare ammalare quella specifica parte dell’uomo. Giusto per citarnequalcuno, Alzus è stato legato ai problemi alle articolazioni, Alfat a quelli del fegato, Mivaralla tubercolosi, Ulvar ai problemi all’utero quindi i fibromi, e ai problemi della pancia, etc.

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Il demonologo, quindi, è la persona che studia lademonologia in questi termini, ovvero il mito deidemoni, comprese le loro funzioni sociologiche epsicologiche. Per cui definirsi demonologi ed eseguireesorcismi sono due cose che vanno in disaccordo conil significato reale del termine. Quindi Ed e LorraineWarren, giusto per citare due importati personaggi chestanno avendo un ritorno di popolarità grazie ai filmprodotti da James Wan (la serie The Conjuring e varispin-off), non potrebbero essere consideratidemonologi, anche se in realtà si sono definiti tali. Perstudiare la demonologia, si richiede quindi conoscenzestoriche e archeologiche, ma anche teologiche,mitologiche e sociologiche. Altrimenti come si

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Ed e Lorraine Warren

potrebbe comprendere un testo come il DizionarioInfernale di Collin de Plancy?I demonologi non dovrebbero quindi mai dichiarare leproprie convinzioni sui demoni, semmai dovesseroaverne. Perché credere diviene una questione di fedee religione, che è al di fuori dello studio dei demonicome mito.

A tal proposito, prossimamente verranno pubblicatialtri articoli dedicati alla demonologia, nello specificodedicati ai demoni e alle loro origini, nonché allarelazione con le possessioni in ambito religioso.

In copertina “Il Grande Drago Rosso e la donna vestitadi sole”

[William Blake, 1809]

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