DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DI FABBRICATI ESISTENTI DA … · 2018. 2. 7. · c o m u n e d i a o s...
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Documento preliminare per la verifica di assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale
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C O M U N E D I A O S T A
DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DI FABBRICATI ESISTENTI DA ADIBIRE A CIVILE ABITAZIONE CON AMPLIAMENTO
AI SENSI DELLA L.R. 24/2009 art.3
VERIFICA DI ASSOGGETTABILITÀ A VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE
(art. 17 L.R. 12/2009)
STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE (ai sensi dell’allegato G)
Committente: Societa' Quendoz S.r.l. - Frazione Les Adam, 2/2 - 11020 Jovençan (AO) - C.F./P. I.V.A.
01013530074 Progettista: Geom. Conte Alessandro
Aosta, gennaio 2018
Documento preliminare per la verifica di assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale
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1. INTRODUZIONE
1.1. SCOPO DEL DOCUMENTO
Il presente documento preliminare è finalizzato alla verifica di assoggettabilità alla procedura di Valutazione di Impatto
Ambientale , relativamente alla proposta progettuale di una nuova costruzione a destinazione residenziale abitativa , con volume
complessivo superiore a 5.000,0 m3 e più precisamente pari a 5.131,35 m3 = 4.501,15 m3 emergenti + 630,20 m3 interrati fuori
sagoma , ai sensi del D.Lgs 42/2004 secondo quanto disposto dall’art. 17 della L.R. 26.05.2009, n. 12 ed in relazione ai criteri
riportati nell’allegato G alle linee guida VIA – VAS emanate dal Servizio Valutazione Ambientale dell’Assessorato Regionale
Territorio e Ambiente (caratteristiche e localizzazione dei progetti).
L’area interessata dagli interventi è inoltre sottoposta a vincolo archeologico , e , per tale motivo , si è provveduto a
richiedere alla Soprintendenza per i Beni Archeologi - Patrimonio Archeologico - in data 16 Ottobre 2017 prot. 7434/bc parere
preliminare alle attività di scavo per le quali è stato eseguito uno specifico sondaggio archeologico previa richiesta al Comune
con SCIA in data 20 Novembre 2017, prot. n.57291.
Le risultanze di tale indagine hanno dato esito favorevole alla realizzazione dell'intervento.
Al fine di verificare l’assoggettabilità viene predisposto il presente Rapporto Preliminare, che contiene le informazioni e i
dati necessari alla verifica degli effetti significativi sull’ambiente, sulla salute umana e sul patrimonio culturale, facendo riferimento
ai criteri della legge sopra citata e in particolare alle caratteristiche degli effetti e delle aree che possono essere interessate.
A tal proposito si terrà conto in particolare, della probabilità, della durata, della frequenza e della reversibilità e del
carattere cumulativo degli effetti , della natura transfrontaliera degli effetti , dei rischi per la salute umana o per l'ambiente ,
dell’ entità e dell’estensione nello spazio degli effetti , del valore e della vulnerabilità dell'area che potrebbe essere interessata
a causa: o delle speciali caratteristiche naturali o del patrimonio culturale o del superamento dei livelli di qualità ambientale.
Per una completa valutazione delle argomentazioni che vengono sviluppate nel presente documento si accludono i
seguenti elaborati progettuali :
Tav 00: relazione tecnica -schemi volumetrici-verifica parametri urbanistici-schemi legge 13/89-repertorio
fotografico-viste assonometriche
Tav. 01 – Estratto di mappa NCT e PRGC-Corografia – Schemi planuvolumetrici fabbricato esistente-
Assonometria fabbricato esistente con profilo edificio in progetto
Tav. 02 – Planimetrie (Progetto-Allacciamenti –Cantiere) – Schemi e calcoli planivolumetrici edificio in progetto
Tav. 03 – Piante
Tav. 04 – Sezioni – Prospetti - Particolari
Relazione tecnica descrittiva
Documentazione fotografica
Relazione geologica – Geotecnica - Caratterizzazione sismica e indagini Masw
Valutazione della sostenibilità ambientale l.r. 4 agosto 2009 , n.24
Allegato istanza titolo abilitativo in applicazione della l.r. 24/2009
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Bilancio di produzione dei materiali inerti da scavo e dei materiali da demolizione e costruzione
Caratterizzazione terre da scavo n. 3 “ Rapporti di prova “
Osservazioni sulla valutazione di impatto acustico ambientale
Documento di valutazione archeologica preventiva con Parere favorevole della Soprintendenza Beni culturali
Piano di lavoro per rimozione materiali contenente amianto ( art. 256 D.Lgs 09/04/2008 , n. 81 )
2. DESCRIZIONE DELL’OPERA (CON INQUADRAMENTO DEL TERRITORIO E DELL’AMBIENTE NEL QUALE SI
INSERISCE), DELLE MODALITÀ E DEI TEMPI DI ATTUAZIONE E DELLA STIMA DEI COSTI
2.1 Inquadramento dell’intervento
L'area interessata dall'intervento è situata nel Comune di Aosta , in Viale Partigiani n.27/bis , distinta al N.C.E.U. al Foglio.
41 mappale n. 431 , nella quale insistono due fabbricati adibiti ad officina artigianale ormai vetusti che necessitano di
manutenzione sia ordinaria che
straordinaria , con annessi locali
accessori e corte di pertinenza
comune , accessibile dalla
strada Comunale posta a Sud –
, transitando su porzione di
corte est del mappale 920 ,
gravata da servitù di passaggio
sia pedonale che carrabile.
Fig.1
Vista aerea della zona sud ovest della
città di Aosta , a ridosso delle mura
romane (est) e a monte del rilevato
ferroviario
Figura 2 -. Corografia ed estratto catastale dell’area di intervento
Sito di intervento
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Figura 3 - Vista dell’ingresso
Figura 4 - Vista aerea dell’area di intervento
Figura 5- Vista corpo ovest
Figura 6 - . Viste sud ed est dell’area di intervento
2.2 Descrizione dell’intervento
L’intervento proposto è finalizzato principalmente ad una riqualificazione dell’intera area di proprietà, con particolare
attenzione nella progettazione del complesso immobiliare e nel rispetto in cui essa è inserita a ridosso delle mura romane .
Trattasi di un intervento di demolizione dei fabbricati esistenti , di cubatura pari a 3.825,94 m3 , e di un nuovo complesso
residenziale abitativo progettato con l’applicazione della Legge Regionale 4 Agosto del 2009 n.24 , art.3 , che prevede un
aumento volumetrico pari al 35% dell’esistente.
La volumetria complessiva emergente risulta di 4.501,15 m³ che comporta la realizzazione di 15 unità immobiliari
sviluppate su tre piani fuori terra - 5 alloggi per piano - e quella ubicata in interrato pari a 2.318,05 m3 che sviluppa 16
autorimesse e 8 cantine , oltre a vani accessori ,cantine , centrale termica e locale contatori. Il collegamento del piano interrato
con i piani superiori è garantito da un vano scale e da un ascensore a norma hd.
Contestualmente all'inizio dei lavori si provvederà alla rimozione ed allo smaltimento dei manti di copertura in cemento-
amianto esistenti sui fabbricati esistenti.
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L'edificio sarà realizzato a basso consumo energetico che, in virtù del sistema costruttivo e dell'isolamento termico
dell'involucro, consentirà di riscaldare il volume abitativo con una quantità limitata di energia.
Infatti si avrà particolare cura nell’adottare tutti gli accorgimenti necessari ( Pareti ad alto isolamento termico , Isolamento
solai e tetto , Finestre ad alta resistenza termica , Eliminazione dei ponti termici , Sfruttamento dell'energia solare , Impianti ad
alto rendimento ) al fine di ridurre il fabbisogno energetico e conseguire un edificio con caratteristiche e i benefici delle case in
classe A e A+ .
Infatti le pareti perimetrali saranno eseguite in blocchi poroton di spessore di 30 cm su cui verrà assemblato un sistema a
parete ventilata composto da pannelli isolanti in lana di roccia spessore cm.14 a doppia densità , distacco per camera di
ventilazione e rifiniti da un rivestimento esterno in materiale in gres con relativo supporto in staffature metalliche per un ingombro
totale di 8 cm.
Inoltre , adottando la caratteristica sezione multistrato che alterna elementi compatti con elementi pesanti, elementi leggeri
e intercapedini d'aria, tipica delle pareti e dei solai, garantisce un ottimo comportamento fonoisolante.
A tale scopo si provvederà al posizionamento di impianto fotovoltaico a tetto e la realizzazione di facciate ventilate isolate
nel rispetto della categoria summenzionata , realizzando un impianto di ricircolo dell'area permettendo di ottenere per ogni
alloggio la salubrità ed il comfort necessari.
La corte di pertinenza , posta frontalmente al complesso , è destinata alla sosta per gli autoveicoli , per le bici e per le
moto in conformità ai parametri urbanistici , e , in zona delimitata , è stata ubicata la raccolta differenziata.
L’accesso al piano seminterrato avviene ad est del lotto tramite a una rampa carrabile , a doppio senso di marcia , con
pendenza massima del 16% ed opportunamente riscaldata . A questo livello si sono ricavate 16 autorimesse , 8 cantine , la
centrale termica e alcuni vani accessori il cui accesso avviene tramite un disimpegno opportunamente aerato e attraverso il
quale si accede al vano scala e ascensore che collegano i piani superiori delle abitazioni..
La progettazione è mirata alla minimizzazione delle zone di scavo, mantenendo i piani di riferimento attuali per le volumetrie
fuori terra e verrà posta particolare cura durante le fasi di scavo al fine di minimizzare le interferenze di terra e polveri con i livelli
più superficiali di una eventuale falda nella fase di scavo.
L'accantonamento dei materiali di cantiere è previsto all'interno dell'area stessa, mentre gli approvvigionamenti potranno
essere eseguiti con normale utilizzo delle reti veicolari esistenti che risultano già ampiamente dimensionate.
Durante tutte le lavorazioni sarà posta particolare cura al rispetto dei livelli di inquinamento acustico previsti per legge e
dalle relazioni di settore.
Apposita rete di raccolta delle acque meteoriche sarà predisposta anche per la gestione della fase di cantiere con
particolare attenzione ai drenaggi dei fronti di scavo .
Parte dei terreni di scavo saranno utilizzati per la realizzazione di nuove aree verdi che immergeranno il nuovo complesso
in un'unica “isola verde” .
Le strutture portanti del livello ipogeo e dei piani fuori terra sono realizzate in c.c.a. gettato in opera e/o utilizzando anche
componenti prefabbricate (lastre alveolari). Tutti i locali collocati al di sotto del livello del terreno, con particolare riferimento alla
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rimessa ed ai vani tecnici ad essa contigui , saranno realizzati in calcestruzzo impermeabilizzato con membrana bentonitica,
ovvero adottando la tecnica della “vasca bianca” e le strutture di fondazione saranno di tipo continuo (platea) per migliorare
anche la resistenza alle sollecitazioni sismiche.
I prospetti rispetteranno le altezze massime previste in progetto ed avranno un aspetto caratteristico con l’utilizzo di
materiali moderni , con pareti ventilate in gres porcellanato o alluminio , corrimani in acciaio , tetto piano dimensionato ed isolato
secondo i calcoli strutturali.
Per accedere al tetto è stata prevista una scala di servizio con sbarco in un locale tecnico ove sono posizionati i motori
ascensore , le pompe di calore ed altri impianti che integrano il fotovoltaico ed il solare termico.
I serramenti saranno del tipo in PVC/alluminio con vetrocamera isolata del tipo thermophan triplo strato ,secondo quanto
previsto dalla legge sul risparmio energetico.
La copertura del fabbricato sarà del tipo piano, dimensionato ed isolato secondo le norme vigenti con l’utilizzo della
tipologia del tetto rovescio , calpestabile , con lo scopo di poter realizzare l'impianto fotovoltaico e solare termico ed eventuali
antenne tv , mentre il lato est dello stesso sarà adibito a terrazzo di pertinenza degli alloggi sottostanti delimitato da un parapetto
in c.a. lungo tutto il suo perimetro con
pavimentazione galleggiante .
Da un punto di vista architettonico il
progetto risulta molto semplice nelle sue
linee compositive che ha il pregio di
ridurre gli impatti visivi ed estetici
cercando di utilizzare materiali locali ma
dando un carattere più attuale. La pelle
dell’edificio viene prevista di colori
pastello realizzati con materiali di ultima generazione. Figura 7 - rendering fotorealistico fronte sud
Oltre ad isolare adeguatamente l’involucro
edilizio verrà realizzato un impianto di ventilazione meccanica con recuperatore di calore per ridurre le dispersioni termiche
imputabili ai ricambi d’aria e verrà installata una pompa di calore per la climatizzazione invernale dell’edificio e per la produzione
di acqua calda sanitaria.
L’utilizzo di un sistema di riscaldamento a pavimento radiante consentirà di aumentare il comfort degli utenti e di uniformare
le temperature all’interno degli ambienti . Verranno infine installati sistemi di supervisione e controllo degli impianti funzionali
alla riduzione degli sprechi imputabili ad una cattiva gestione.
L'intera zona carrabile verrà completamente asfaltata , mentre la zona circostante l’immobile (marciapiedi e
camminamenti) verrà rifinita con pavimentazione in “opus incertum” o piastrelle antiscivolo “ tipo pietra”.
E’ prevista inoltre una griglia per la raccolta delle acque superficiali in corrispondenza dell’accesso all' area di manovra
delle autorimesse, prevedendo due pozzetti con pompe ad immersione per l'intero piano .
Al fine di risolvere il problema dovuto alla formazione di ghiaccio ed all’accumulo di neve sulle rampe di accesso ai box si
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prevede un tappeto riscaldante realizzato con due conduttori in lega di rame annegati nel massetto.
2.3 Modalità di realizzazione
2.3.1 Modalità di accesso alle aree di intervento e di conferimento in cantiere dei materiali da costruzione
La posizione marginale rispetto ad una strada di grande comunicazione urbana, quale viale Partigiani, garantisce la
massima accessibilità e facilità per il conferimento in cantiere dei materiali da costruzione e per l'asporto dei materiali di risulta.
2.3.2 Localizzazione ed organizzazione del cantiere
L'area a disposizione del cantiere è tutta oggetto di intervento, per cui lo spazio per le lavorazioni ed i depositi di cantiere
potrà essere ricavato ove è previsto il parcheggio esterno. Solo al termine il cantiere potrà essere smantellato e potranno essere
realizzate, senza problemi particolari, le opere di pavimentazione esterne.
Al fine di garantire il passaggio veicolare in sicurezza per accedere ali posti auto privati situate immediatamente ad Est ed
Ovest dell’area di intervento, dovranno essere adottati i seguenti accorgimenti, che potranno essere meglio definiti dal piano di
sicurezza e coordinamento durante la stesura del progetto esecutivo:
delimitazione dell’area di cantiere con robusta recinzione posta lungo la corsia di accesso ai parcheggi privati;
regolamentazione del traffico con particolare riferimento a quello pesante di cantiere mediante movieri in maniera da
ridurre l'impatto del traffico di cantiere sul traffico urbano;
individuazione di percorsi ottimizzati per gli autocarri di trasporto del materiale di risulta presso i centri di conferimento
con particolare riferimento ai tratti urbani;
demolizione dei fabbricati con particolare attenzione alla porzione confinante con la Esso e successiva tamponatura ;
scavo di sbancamento fino a quota -3,00, con angolo di scarpata terreno pari a 45°.
2.3.3 Centri cui conferire i materiali di risulta
La locale presenza di materiali di riporto legati alla lunga antropizzazione dell’area e ai precedenti interventi edilizi che
insistevano sull’area, nel quadro della realizzazione dell’intervento in progetto, ha richiesto di effettuare, preventivamente
all’esecuzione delle opere, il prelievo di tre campioni di terra in data 23 novembre e il 7 dicembre 2017 dai quali risulta che i
valori accertati sono conformi ai limiti previsti dal D.L.vo n. 152/06,All.2 al Titolo V,, Tabella 1 , Colonna A ( siti ad uso Verde
pubblico, privato e residenziale ) e Colonnna B ( siti ad uso Commerciale e Industriale ).
E’ stato inoltre effettuato un sondaggio di tipo archeologico che ha appurato e confermato la natura dei materiali terrosi
da movimentare nel cantiere e , in parte , da conferire all’esterno.
Sulla base delle suddette indicazioni il bilancio della produzione di materiali inerti da scavo e rifiuti , ai sensi dell’art. 16
della l.r. 31/2007 , linee guida regionali D.G.R. n. 529/2014 , nonché del Dlgs 152/2006 parte IV – L.R. 31/2007 e nuova Legge
28/12/2015, n. 221 vigente dal 02/02/2016, è così composto , come meglio specificato nel bilancio di produzione dei materiali
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inerti :
1. materiali inerti da scavo ( Cod. CER 170504 ) derivanti dallo scavo di sbancamento ammontano a 3.122,00 m3 ,
2. materiali inerti relativi alle costruzioni stradali (Cod. CER 17 03 01) : 45 m3,
3. materiali inerti da costruzione e demolizione Cod. 170107 ,170405,170202 , rispettivamente a 350,00 m3 , 20,00
m3 e 5,00 m3.
Per le sopracitate quantità si ipotizza il conferimento presso nel centro di recupero LEVIT S.r.l. di Arvier ( AO ) Localita'
Rochefort , per il loro recupero.
I materiali da demolizione e costruzioni di cui ai codici CER 150101 ( imballaggi di carta ) per una quantità di 10 m3 e
150103 ( imballaggi di legno ) per un volume di 10 m3 , saranno inviati presso l’impianto autorizzato VALECO in località L'ile
Blonde, a Brissogne (AO).
In merito ai materiali da costruzione contenenti amianto , codice CER 170605 , esistenti sulle coperture dei fabbricati da
demolire per una quantità di 18,00 m3 , essi verranno rimossi e smaltiti dalla ditta specializzata Marazzato Soluzioni Ambientali
S.r.l ( Regione Autoporto , 6 Pollein ( AO ) ., presso AZZURRA S.r.l. corrente in Casale Monferrato , frazione Terranova ,Str .
Mortara , 2.
2.3.4 Reimpiego materiali
Una parte dei materiali inerti da scavo per un quantitativo di 700,00 m3 sarà selezionata e verrà' adoperata come materiale
drenante a tergo dei muri perimetrali interrati, mentre quella vagliata verrà adoperata per la formazione delle aree verdi .
Anche una quantità di materiali da demolizione , pari a 11,00 m3 relativamente a blocchetti in pietra e cls ( cod. CER
170107 ) , saranno selezionati e ridotti volumetricamente e si utilizzeranno per il drenaggio attorno all'area di scavo e recuperati
per la formazione di cordoli e rivestimento muri.
2.4 Tempi di Attuazione
Qualora l’iter progettuale e le operazioni di individuazione delle figure relative alla realizzazione ed alla direzione e
coordinamento dei lavori si concludono entro la primavera del 2018, in concomitanza di condizioni meteorologiche favorevoli, i
lavori potranno essere avviati in detto periodo e concludersi entro 18-20 mesi continuativi con la seguente tempistica di
massima:
marzo – dicembre 2018 : realizzazione degli scavi, delle strutture in c.c.a. dei locali interrati , dei tre livelli fuori
terra e della copertura piana , della formazione dei rilevati a ridosso dell’edificio , previa impermeabilizzazione
delle murature in elevato , della formazione dei tamponamenti perimetrali , delle partizioni interne e
dell’allontanamento della terra di scavo in esubero ;
gennaio 2019 – maggio 2019 : realizzazione degli impianti tecnologici e delle finiture interne ed esterne,
giugno 2019 – agosto 2019 : realizzazione delle opere esterne e di rifinitura ( impermeabilizzazioni piazzali ,
camminamenti ed aree verdi )
settembre 2019 - novembre 2019 : pulizie , operazioni di collaudo , accatastamento ed agibilità delle unità
immobiliari.
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3 ILLUSTRAZIONE DEI VINCOLI TERRITORIALI ED AMBIENTALI CARATTERIZZANTI IL SITO OGGETTO DI INTERVENTO
3.1 Inquadramento Geologico - Geomorfologico
L’area di intervento è localizzata lungo il fondovalle del solco vallivo principale della Dora Baltea, in corrispondenza del
settore meridionale dell’abitato di Aosta. In particolare essa si ubica nella zona di transizione tra le propaggini distali meridionali
dell’esteso apparato di conoide edificato dal T. Buthier, la cui morfologia si esaurisce gradualmente procedendo in direz ione del
tracciato del rilevato ferroviario che si estende in direzione circa E-W e la piana di fondovalle.
Dal punto di vista plano-altimetrico, il terreno su cui sorgono i fabbricati esistenti si presenta completamente pianeggiante
e asfaltato per tutta la sua ampiezza. ad una quota di circa 572 m s.l.m. I limiti della proprietà sono definiti verso S dal tracciato
di Viale Partigiani, verso E e verso W da piazzali adibiti rispettivamente a parcheggio e distributore di benzina, mentre verso N
essa confina con un ampio settore prativo.
Per quanto riguarda gli aspetti geolitologici, si sottolinea che sono state eseguite dal geologo Andrea Giorgi una serie di
prove penetrometriche, localizzate in corrispondenza del sedime ove sorgerà la nuova palazzina in progetto, le quali hanno
fornito indicazioni molto importanti relativamente alla tipologia di depositi presenti entro i primi 5,00 metri di profondità.
In generale è possibile affermare che gli scavi previsti (3,50 – 4,00 m) andranno ad interessare, depositi di tipo alluvionale
antichi composti da ghiaie sabbiose stratificate, a supporto di clasti, con ciottoli arrotondati, ricoperti da uno spessore significativo
(circa 2,50 3,00 m) di materiale di riporto/riempimento. Quest’ultimi materiali risultano alterati e rimaneggiati dall’intervento
umano (attività edilizie passate), con maggior presenza di matrice fine e minor grado di addensamento rispetto agli stessi terreni
genesi naturale posti a maggiore profondità.
3.2 Inquadramento Geologico
Per quanto riguarda il substrato roccioso, considerato il contesto geomorfologico in cui si pone il sito (fondovalle del solco
vallivo centrale della Dora Baltea), esso non affiora nell’area di intervento né nelle immediate vicinanze. Esso è visibile solo
lungo la fascia collinare della città di Aosta ad una distanza di oltre 1 km ca. dal medesimo, lungo le scarpate del tratto di strada
comunale che collega le frazioni alte di Cossan, Gotreau e Pléod, ove costituisce delle bancate discontinue di Calcescisti
indifferenziati, caratterizzati da valori di immersione a reggipoggio a basso angolo, nonché all’interno dell’impluvio di Pal lin nei
pressi del corpo di frana di Gotreau e della loc. Champailler. Il substrato affiora inoltre lungo la gola del T. Buthier e lungo la
scarpata di monte della S.S. 26 all’altezza di Corso Ivrea.
Facendo riferimento alla campagna di indagini geofisiche (sondaggi elettrici) eseguiti all’inizio degli anni settanta
(ARMANDO & DAL PIAZ 1970 e ARMANDO, 1971) lungo l’asse vallivo tra l’abitato di Gressan e quello di Nus, il substrato
roccioso dovrebbe attestarsi al di sotto del tratto di piana interessata dall’intervento, ad una profondità pari variabile tra 250 –
300 m circa.
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L’andamento del cosiddetto “bedrock” al di sotto della piana di fondovalle della Dora Baltea è ben rappresentato anche
nella sezione elaborata da Bonetto & Gianotti (1998) della quale si riporta di seguito un estratto.
Come si può notare il substrato roccioso si
immerge lungo i lati della piana alluvionale
raggiungendo le sopraccitate profondità, mantenendo
un andamento discretamente regolare tra Aosta e
Quart ove si registrano i massimi valori.
Figura 8- Sezione della piana di Aosta. In evidenza la posizione indicativa del sito di intervento.
Alla luce del quadro sopraesposto, ed in considerazione della ridotta entità degli scavi previsti per la realizzazione
dell’intervento, si esclude che il substrato roccioso possa essere intercettato durante le lavorazioni previste.
3.3 Assetto Idrologico e Idrogeologico
In merito all’assetto idrico superficiale, si evidenzia che l’area di intervento si ubica ad una distanza di circa 470 m
dall’argine sinistro idrografico della Dora Baltea, la quale scorre in questo tratto di piana all’interno di un alveo regimato tramite
scogliere a grossi blocchi di una certa rilevanza, e a oltre 1 Km di distanza dal tracciato del T. Buthier. Non vi sono nell’area altri
corpi idrici in grado di interferire con le lavorazioni in progetto. Occorre sottolineare che il sito di edificazione si colloca in posizione
nettamente rialzata rispetto alla fascia golenale entro cui scorre la Dora Baltea, al di sopra del terrazzo su cui sorge la parte più
antica della città di Aosta.
In base alla ricerca effettuata sempre presso l’A.R.P.A. della Valle d’Aosta è emerso che nella parte del capoluogo ove si
colloca il sito di intervento sono presenti alcuni pozzi entro cui vengono eseguite periodicamente delle misure di soggiacenza
della falda freatica, la quale in media presenta valori < 15-20 m dal piano campagna (vedi carta soggiacenza pagina seguente).
Anche le misure del livello della falda relative ai pozzi n. 2 (Pozzo comunale Viale Monte Grivola – anno 1965), n. 22
(Pozzo comunale Ex Prato Fiera – anno 1960), n. 23 (Pozzo comunale Giardini pubblici – anno 1954) ubicati nella parte S della
città di Aosta, allegate alla relazione tecnica dello Studio per la Delimitazione degli Ambiti Inedificabili del comune di Aosta (vd.
Allegato 3), confermano tali valori di soggiacenza (- 10 – 15 m da p.c.).
Pertanto in considerazione dell’entità degli scavi previsti (max 3,50 m), e della notevole profondità a cui si attesta il livello
della falda freatica nella zona, si esclude che la medesima possa interessare il piano di fondazione delle strutture in progetto. In
tal senso si sottolinea che durante l’esecuzione delle prove penetrometriche S.P.T. in sito non si sono riscontrate tracce di
umidità in corrispondenza della punta infissa dalle aste.
Per quanto riguarda infine i valori della conducibilità idraulica dei depositi alluvionali presenti nell’area ci si può avvalere
dei risultati delle numerose prove di portata eseguite nella piana di Aosta dalla A.R.P.A. a partire dagli ann i 90’ che hanno portato
a definire valori medi di k = 2 x 10-3 m/s.
3.4 Vincoli territoriali e ambientali presenti
L’area in oggetto non è soggetta ai vincoli ai sensi della L.R. 11 del 6 aprile 1998 e successive modificazioni ed integrazioni per
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quanto attiene all’art. 35, comma 1 (L.R. 11/98 - terreni sedi di frane)
Figura 9 - Stralcio della carta degli ambiti inedificabili relativa ai terreni sede di Frana ai sensi della L.R. 11/98 – Art. 35 ,comma 1
Anche in merito agli ambiti inedificabili relativi ai terreni a rischio di inondazione, ai sensi dell’art. 36 (L.R. 11/98 e
successive modificazioni - terreni sedi di inondazione), l’area di intervento , non è soggetta
Figura 10 - Stralcio della carta degli ambiti inedificabili relativa ai terreni a rischio di inondazione ai sensi della L.R. 11/98 – Art. 36
3.5 Coerenza con il P.T.P.
L’area di progetto è compresa nella tavoletta 6868 “Disciplina d’uso e valorizzazione “ del P.T.P. e ricade nel sistema
urbano ( art. 18 NA ).
Nel sistema urbano l’indirizzo caratterizzante è costituito dalla riqualificazione (RQ) del patrimonio insediativo e
infrastrutturale per usi ed attività di tipo S nonché di tipo abitativo e di servizio (S, U1 e U2); sono inoltre ammessi interventi:
a) restituzione (RE), per usi e attività di tipo: A1, limitatamente alle attività agricole;
b) di trasformazione (TR1), per usi e attività di tipo: S; U1; U2;
c) di trasformazione (TR2), alla condizione C2, per usi e attività di tipo: S; U1; U2, limitatamente ad attrezzature ricettive e di
Area di intervento
Area di intervento
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servizio.
Figura 11 - Stralcio P.T.P. – Cartografia e valorizzazione
I PRGC precisano le determinazioni del comma 1 applicandole in modo differenziato alle varie parti del sistema urbano,
in relazione alle rispettive specificità, considerando congiuntamente:
a) il recupero urbano di base (delle reti tecnologiche, delle strade e degli spazi pubblici, degli impianti di base, ecc.);
b) il recupero funzionale diffuso e il restauro del patrimonio storico e culturale;
c) la riorganizzazione e il potenziamento delle reti di servizi e del sistema del verde;
d) il recupero ambientale, la rinaturalizzazione o il ripristino o la riqualificazione delle aree degradate o ambientalmente
carenti, con particolare riguardo per le frange periferiche alle aree storiche, per i margini urbani lungo i corsi d’acqua e le
principali vie d’accesso e di transito, per le periferie, per le aree abbandonate;
e) la riorganizzazione delle funzioni urbane;
f) la riorganizzazione del traffico e dei trasporti; .
g) il risparmio energetico;
h) l’innovazione edilizia.
Gli interventi di trasformazione TR1 e TR2 devono impegnare il territorio nella misura minima possibile e tendere ad
appoggiarsi alle infrastrutture a rete presenti.
Inoltre , la zona d’intervento ricade in un’area di specifico interesse archeologico (art.40 NA).
Ai sensi dell'art. 1, ogni intervento su tali aree richiede la preventiva acquisizione dei pareri favorevoli o favorevoli
condizionati delle strutture regionali competenti in materia di tutela del paesaggio e di tutela dei beni culturali, a seconda che si
tratti degli elenchi di cui alla legge n. 1497 del 1939 o della legge n. 1089 del 1939.
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Fig. 12 Stralcio - P.T.P. Codici di Siti, Beni e Aree di Specifico Interesse
Nelle aree di specifico interesse paesaggistico, storico, culturale o documentario e archeologico, fatte salve le
determinazioni del comma 3:
a) non sono consentite edificazioni né realizzazioni di infrastrutture, salvo quelle inerenti alle attività agricole (comprese le
ricomposizioni fondiarie che non comportino radicali modificazioni del suolo o delle masse arboree esistenti) e quelle
indispensabili per ripristinare, riqualificare, recuperare o razionalizzare gli usi e attività in atto o per eliminare elementi o fattori
degradanti o per migliorare la fruibilità degli elementi costitutivi dello specifico interesse delle aree;
b) devono essere conservati, mantenuti e, ove possibile, ripristinati gli elementi costitutivi del sistema insediativo tradizionale,
compresi i segni del paesaggio agrario e le trame infrastrutturali (sentieri, percorsi, rus, filari, vergers, ecc.), escludendo ogni
intervento che possa comprometterne la complessiva leggibilità o fruibilità; nelle aree a vigneto devono essere mantenuti , altresì,
i terrazzamenti artificiali, i manufatti antichi (quali le colonne in pietra) e gli elementi naturali (quali roccioni) che ne fanno parte
integrante, i segni della parcellizzazione fondiaria e ogni altro elemento concorrente alla definizione del loro disegno complessivo;
c) agli agglomerati di interesse storico, artistico, documentario o ambientale, presenti in tali aree, si applicano le
determinazioni dell’art. 36;
d) ai beni culturali isolati, presenti in tali aree, si applicano le determinaz ioni dell’art. 37. Ai sensi del comma 3, nelle aree di
specifico interesse archeologico individuate nelle tavole del PTP o che saranno individuate in sede di pianificazione locale o
dalla competente struttura regionale, sino alle determinazioni della struttura medesima, conseguenti ad adeguate prospezioni
archeologiche, sono ammessi soltanto interventi riqualificativi delle costruzioni esistenti; ogni scavo o lavorazione non
superficiale deve essere autorizzato dalla struttura predetta; si applicano inoltre le disposizioni di legge in materia. Non vi sono
altre norme cogenti sull’area.
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3.6 Altri vincoli ambientali e territoriali gravanti sull’area
L’area d’intervento non risulta soggetta a vincoli paesaggistici, né forestali, né ricade in ambiti inedificabili per frane, inondazioni,
valanghe, aree boscate, zone umide e laghi.
La zona non rientra, inoltre, in aree tutelate ai sensi delle direttive comunitarie SIC (Siti di Importanza Comunitaria - Direttiva
92/43/CEE – Habitat) e ZPS (Zone di Protezione Speciale - Direttiva 74/409/CEE).
3.7 Vincolo archeologico
L’area d’intervento ricade in una zona di interesse archeologico, ai sensi del P.R.G.C. – Tavola M5 “ Carta dei vincoli “ – Legge
431 del 1985.
Fig.13 - Stralcio P.R.G.C. – M5 carta dei vincoli Legge 431 del 1985
Alla luce di quanto sopra l’area è stata oggetto di un sondaggio archeologico nel novembre 2017 eseguito dalla società Aket
S.r.l.
Dall’analisi, il saggio ha restituito una sequenza stratigrafica di bassa importanza, principalmente alluvionale, riconducibile ad un
periodo che va dall'epoca romana fino all’epoca recente, senza evidenziare tracce di frequentazione relativa ad un periodo pre-
romano. Si tratta di una situazione del tutto analoga a quella individuata nei sondaggi realizzati all’interno della vicina Caserma
Testafochi. Non sono state individuate strutture, né tracce di contesti funerari antichi.
Si evidenzia però la presenza di materiale ceramico di epoca romana, poco ma comunque presente, rinvenuto nei depositi
archeologici posti a circa 2.20-2.80 m sotto il massetto dell’attuale edificio
Per approfondimenti si rimanda alla relazione scientifica di scavo, allegata alla presente relazione.
In merito a tale vincolo il Dipartimento Soprintendenza per i Beni e le Attività Culturali, per quanto di competenza, ha espresso
parere favorevole allo sbancamento integrale del piano interrato , previo ulteriore sondaggio in fase di inizio lavori.
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Fig. 14. Planimetria su base CTR 1:5000 con l'indicazione dell'area d'intervento in relazione alla città romana (tratto occidentale delle mura con Porta Decumana), la cloaca e le aree di sepolture.
3.8 Coerenza con il P.R.G.C.
L’area d’intervento ricade in zona Ba44 , ricompresa nell’Area di trasformazione AT 3 Chamolé “Insediamenti esistenti in aree
di grande trasformazione urbana “ - dove l’obiettivo della trasformazione è il " recupero" ai sensi del primo comma dell’art. 27
della legge 457/78 “ ( art. 21 NTA ).
In tale zona il PRGC definisce delle determinazioni speciali (art. 21 , comma 14 NTA )
Fig.15 - Stralcio P.R.G.C. – P4 “Tavola della zonizzazione , dei servizi e della viabilità”
La zona oggetto d’intervento ricade in un’area con vincolo archeologico, –Tavola M4 “ Carta di analisi
del paesaggio e dei beni culturali “,nella quale, ai sensi dell’art. 13 delle Norme Tecniche di attuazione del PRGC:
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Fig.16 - Stralcio P.R.G.C. – Tavola P1 Tutela e valorizzazione del paesaggio e dei beni culturali
“gli atti abilitativi edilizi riguardanti trasformazioni urbanistiche o edilizie nelle aree soggette a vincoli di tutela
paesaggistica, monumentale, storico-culturale documentario ed archeologico, devono essere accompagnati dallo
specifico provvedimento autorizzativo previsto dalla legislazione inerente i vincoli anzidetti” (art.1)
“Nelle aree di specifico interesse paesaggistico, storico, culturale o documentario e archeologico, quali individuate
dal PTP………, in qualunque zona del Piano Regolatore generale esse ricadano, trovano in ogni caso applicazione
le prescrizioni direttamente cogenti e prevalenti dell'articolo 40 delle Norme Tecniche di Attuazione del PTP. ”
(art.5).
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4 STIMA DEGLI IMPATTI E DESCRIZIONE DELLE MISURE PREVISTE PER RIDURRE, COMPENSARE OD ELIMINARE GLI
IMPATTI NEGATIVI SULL’AMBIENTE, SIA DURANTE LA REALIZZAZIONE, SIA DURANTE LA GESTIONE DELLE OPERE
O DEGLI INTERVENTI
Verranno ora valutati gli impatti dei diversi interventi o effetti che l’opera produrrà sia nella fase di cant iere che di esercizio.
Gli effetti sono valutati in base ai parametri di intensità, probabilità, durata, frequenza, reversibilità e mitigabilità.
Gli impatti possono essere valutati positivi o negativi, nel caso dei negativi si dovranno valutare possibi li effetti di mitigabilità.
Di seguito le tabelle con i valori dei vari parametri utilizzati.
ENTITA'
Valore Entità dell'impatto Significato
0 Nullo o trascurabile Gli effetti sulla componente esaminata sono
nulli o non percepibili in modo sensibile
1 Basso
Gli effetti sono lievi e localizzati, comunque tali
da non modificare le caratteristiche
complessive della componente
2 Medio-Basso
Gli effetti modificano le caratteristiche
complessive della componente ma con
intensità ridotta
3 Medio-Alto
Gli effetti incidono in modo significativo sulla
componente ma non ne alterano le
caratteristiche essenziali
4 Elevato Gli effetti modificano la componente esaminata
nelle sue caratteristiche essenziali
PROBABILITA'
Valore Livello probabilità Significato
0 Nullo o trascurabile Probabilità di accadimento dell’evento nulla o
trascurabile
1 Basso Probabilità di accadimento inferiore al 5%
2 Medio-Basso Probabilità di accadimento dell’evento
compresa tra il 5% - 10%
3 Medio-Alto Probabilità di accadimento dell’evento
compresa tra il 10% - 20%
4 Elevato Probabilità di accadimento dell’evento
superiore al 20%
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DURATA
Valore Durata effetto Significato
0 Nulla o trascurabile Durata dell’evento nulla o trascurabile
1 Bassa Durata dell’evento inferiore alla settimana
2 Medi-Bassa Durata dell’evento compresa tra una settimana
e un mese
3 Medio-Alta Durata dell’evento compresa tra un mese e un
anno
Durata dell’evento superiore ad un anno
4 Elevata
REVERSIBILITA'
Valore Reversibilità effetto Significato
0 Nulla o trascurabile Reversibilità dell’evento nulla o trascurabile
1 Bassa Reversibilità dell’effetto inferiore al 50%
2 Medi-Bassa Reversibilità dell’effetto compresa tra il 50% e il
90%
3 Medio-Alta Reversibilità dell’effetto superiore al 90%
Reversibilità dell’effetto totale
4 Elevata
FREQUENZA
Valore Frequenza effetto Significato
0 Nulla o trascurabile Frequenza dell’evento nulla o trascurabile
1 Bassa Frequenza dell’evento pluriannuale
2 Medi-Bassa Frequenza dell’evento annuale
3 Medio-Alta Frequenza dell’evento mensile
4 Elevata Frequenza dell’evento giornaliera/settimanale
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MITIGABILITA'
Valore Mitigabilità effetto Significato
0 Nulla o trascurabile Mitigabilità impossibile
1 Bassa Mitigabilità dell'effetto fino al 20%
2 Medi-Bassa Mitigabilità dell'effetto dal 20% al 50%
3 Medio-Alta Mitigabilità dell’effetto dal 50% al 90%
4 Elevata Mitigabilità dell’effetto superiore al 90%
Realizzazione del progetto
Il progetto , che prevede la demolizione dei fabbricati esistenti a destinazione artigianale (rimessa di depositi vari ) e la
costruzione di un complesso edilizio ad uso residenziale attraverso l'utilizzo della consistenza esistente e ampliamento con il
Piano Casa , è finalizzato principalmente alla riqualificazione di un’area , a ridosso del centro storico , nell’intento di recuperare
Attività/Evento
Realizzazione del progetto 3 / / / 1 3
Fas
e di
can
tiere
Demolizioni 2 / 2 / 0 3
Scavi e sbancamenti 4 / 3 / 0 2
Accumuli e sbancamenti 3 / 2 4 4 3
Interferenza e
danneggiamento elementi
adiacenti
2 1 / / 4 4
Emissione di inquinanti 2 4 3 4 4 2
Sollevamento di polveri 3 4 3 3 4 4
Inquinamento acustico 2 4 3 3 4 2
Realizzazione delle opere 3 4 / / 0 3
Fas
e di
ese
rciz
io
Emissione di inquinanti 2 4 / / / 1
Inquinamento acustico 1 4 / / / 2
Impermeabilizzazione del
suolo 3 4 / / 0 3
Impatto socio economico 4 4 / / / /
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e restituire alla città uno spazio urbano vocato all’’espansione abitativa.
L’intervento migliorerà altresì la sicurezza, la fruibilità di un’area di servizi di interesse comune ed il decoro urbano di una zona
attualmente disordinata e con manutenzione carente.
L’impatto visivo del complesso , in particolar modo sul fronte nord ove si estende un’ampia zona prativa , è mitigato grazie alla
presenza di alberi e di aree verdi e all’inserimento, in parte , di una copertura verde sulla rampa di accesso al piano sotterraneo
4.1 FASE DI CANTIERE
4.1.1 Impatti sull’atmosfera
La fase di cantiere prevede ovviamente lavorazioni che comportano l’emissione in atmosfera di polveri e inquinanti. Le emissioni
sono legate principalmente agli scarichi delle macchine operatrici. L’emissione di polveri è legata in parte agli scavi, in parte alla
demolizione degli edifici esistenti.
Gli impatti hanno carattere temporaneo e sono parzialmente mitigabili con adozione di adeguate misure di cantiere.
4.1.2 Impatti sul suolo: scavi e sbancamenti
Lo scavo riguarderà solo una parte del cantiere i cui impatti su questa componente riguardano la stabilità del suolo
(instabilizzazione di versanti, fenomeni di soil slip per infiltrazione, creazione di aree scoticate) e la produzione di materiale di
scavo.
Gli impatti sulla stabilità del suolo possono dipendere dalla creazione di fronti di scavo, che possono indurre instabilità nel settore
ad est; dalla creazione di aree momentaneamente scoticate, in cui possono verificarsi fenomeni di ruscellamento con erosione
di materiale dai fronti di scavo che potrebbe poi essere trasportato lungo la rete viaria, dai carichi di imposta trasmessi dalle
strutture al terreno.
Relativamente a tale aspetto, il quadro delle caratteristiche geologiche e geomofologiche dell’area, cosi come definibile
nell’attuale fase preliminare, non indica la presenza di fenomeni di dissesto in atto o potenziali tali da far presumere potenziali
effetti negativi (instabilizzazione del versante) o pregiudicare la fattibilità dell’intervento.
In particolare, le caratteristiche dei terreni interessati e la morfologia semipianeggiante dell’area oggetto di scavo escludono
importanti fenomeni di instabilizzazione conseguenti alla realizzazione degli interventi.
Gli impatti sul suolo sono di media entità, in particolare per quanto attiene il volume del materiale di risulta, a carattere
permanente, e parzialmente mitigabili con il reimpiego del materiale.
4.1.3 Accumuli di materiale in cantiere
Gli accumuli in cantiere saranno di natura temporanea e riguarderanno i materiali da convogliare nei centri di recupero o da
utilizzare nelle fasi di cantiere.
La possibile mitigazione si potrebbe avere utilizzando aree di stoccaggio esterne al cantiere; in ogni caso durante la stagione
secca o in presenza di vento si provvederà a bagnare i cumuli di materiale in ragione a specifiche richieste che verranno inserite,
nell'ambito della progettazione esecutiva.
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4.1.4 Interferenza e danneggiamento elementi adiacenti
Le possibili interferenze e danneggiamenti di elementi esistenti (strade, impianti, tubazioni interrate.) saranno limitate e
riguarderanno aree modeste, che, una volta terminati i lavori, verranno ripristinate.
Verrà eseguita una campagna di analisi delle preesistenze impiantistiche e verranno nella fase esecutiva nuovamente sentiti
senti i tecnici delle reti tecnologiche, al fine di limitarne l’interferenza con le opere.
4.1.5 Emissione di inquinanti
Le emissioni di sostanze inquinanti da traffico veicolare pesante, seppur di elevata probabilità, risultano limitate all’area di
cantiere, alle zone limitrofe ad essa e alla durata dei lavori, accentuandosi nella fase iniziale di scavo, durante la quale vi sarà
movimentazione di mezzi più intensa ; andrà ad interrompersi nei periodi di vacanza estivi ed invernali, oltre che nelle pause
domenicali. Nelle fasi di realizzazione dell’opera andrà diminuendo fino a cessare con il completamento dell’opera.
Verranno utilizzati mezzi ed attrezzature conformi alla normativa vigente in fatto di emissioni e revisionati.
4.1.6 Sollevamento di polveri
Il sollevamento delle polveri risulta di elevata possibilità vista la tipologia dei lavori da realizzarsi, soprattutto nella fase iniziale di
scavo, durante la quale vi sarà una movimentazione di terra e di mezzi, nelle fasi di realizzazione dell’opera andrà diminuendo
fino a cessare con il completamento del’opera. Esso risulterà per lo più limitato all’area di cantiere e alle zone immediatamente
limitrofe ad essa.
Per mitigare l’evento e limitare il sollevamento delle polveri, verranno utilizzati accorgimenti quali la messa in opera di impianti
di irrigazione che possano umidificare la parte superiore del terreno e le zone soggette a transito.
4.1.7 Inquinamento acustico
L’inquinamento acustico durante il cantiere varierà di intensità e di durata a seconda delle tipologie di lavorazione, andandosi ad
interrompersi nei periodi di vacanza estivi ed invernali, oltre che nelle pause domenicali. Esso risulterà per lo più limitato all’area
di cantiere e alle zone limitrofe ad essa e terminerà una volta conclusi i lavori.
Le emissioni acustiche di mezzi e lavorazioni saranno analizzate nel piano di sicurezza e coordinamento, nonché nei vari piani
operativi di sicurezza, nei quali verranno previsti accorgimenti utili a ridurli (barriere antirumore, delimitazioni aree di lavorazioni
rumorose ). Non si prevede di superare i limiti previsti dalla normativa.
4.1.8 Impatti sulle acque
Gli interventi in progetto non interferiscono con corpi idrici superficiali.
Per quanto riguarda i corpi idrici sotterranei, come dettagliato nella relazione geologica preliminare, date le caratteristiche
geologiche del sito, in cui sono presenti depositi a granulometria grossolana fortemente permeabili, non si prevede il
rinvenimento, nell’ambito delle profondità di scavo, di falda idrica permanente, sebbene non si possa escludere il rinvenimento
di falde sospese locali di limitata dimensione.
I possibili impatti sulle acque sono quelli consueti legati a normali attività di cantiere, quali l’infiltrazione nel sottosuolo di polveri
e/o sostanze inquinanti attraverso le acque utilizzate per l’attività di cantiere stessa. Tale impatto è da ritenere di limitata entità,
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per l’assenza di effettive interazioni dirette con corpi idrici sotterranei, e mitigabile con opportune misure di cantiere.
4.1.9 Impatti sulla vegetazione
Il progetto, dal punto di vista degli impatti sulla vegetazione, può essere suddiviso in due interventi distinti: la demolizione e
ricostruzione dell’edificio esistente, e la realizzazione del nuovo interrato.
Entrambi gli interventi non comporta di fatto alcun impatto sulla vegetazione.
4.1.10 Impatti sulla fauna
Il progetto si inserisce in un’area quasi completamente sigillata e non presenta elementi di valore naturalistico. , infatti essa è
completamente estranea all’ecosistema urbano e la limitata fauna presente è in gran parte abituata alla presenza antropica. Il
progetto prevede un miglioramento dello stato di fatto tramite la creazione di alcune aree di verde potenzialmente utili quali
stepping stone dell’ecosistema urbano. Le attività di cantiere arrecheranno ovviamente un disturbo temporaneo ed è
prevedibile un allontanamento temporaneo, ma in base a quanto sopra l’impatto si può considerare di limitata entità e reversibile.
4.1.11 Impatti sul paesaggio
L’impatto sulla componente paesaggistica può essere suddiviso secondo due distinti interventi: la demolizione e ricostruzione
dell’edificio vero e proprio (esistente) e la realizzazione del corpo, interrato, destinato ad autorimessa. La fase di
costruzione presenta, per entrambe gli interventi, un impatto ovviamente negativo, in quanto comporta l’installazione del can tiere,
con relative recinzioni, la presenza di macchine operatrici, ed interventi di demolizione e di sbancamento. Complessivamente,
l’impatto è parzialmente mitigabile mediante opportune misure che riducano la visibilità dell’area di cantiere dall’esterno, e
completamente reversibile, con un miglioramento complessivo dell’aspetto paesaggistico a fine lavori.
4.1.12 Realizzazione dell’opera
La realizzazione del complesso edilizio andrà a modificare l’area esistente, su cui sono presenti due fabbricati artigianali ad uso
officina e locali accessori con antistante area esterna asfaltata destinata a deposito e parcheggio che ne cambierà l’aspetto
migliorandolo in modo positivo . Infatti la progettazione attenta dell’inserimento dei volumi in gioco proposti nel progetto in esame
è volta alla mitigazione degli stessi con l’applicazione di particolari accorgimenti che ne consentano un perfetto inserimento nel
contesto in cui si trova .
4.2 FASE DI ESERCIZIO
4.2.1 Impatti sull’atmosfera
In fase di esercizio, gli impatti sulla componente aria ed atmosfera sarebbero legati in massima parte alle emissioni dovute agli
impianti di riscaldamento e per la produzione di acqua sanitaria se si adottassero sistemi tradizionali, ma il progetto dell’edificio
si caratterizza per la forte attenzione alla sostenibilità, ed in particolare mira a raggiungere l’obiettivo ZEEB (Zero Emission
Energy Building). Tale scelta orienta le soluzioni impiantistiche adottate, ed in particolare le seguenti:
- Impianto riscaldamento e produzione acqua sanitaria principale con allacciamento al Teleriscaldamento gestito dalla
società Telcha S.r.l.;
- Impianto produzione acqua calda integrativo con pannelli solari;
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-- l’impianto sarà inoltre dotato di una pompa di calore aria/aria che permetterà il recupero dell’energia termica dell’aria di
ventilazione espulsa, tale soluzione permetterà un notevole risparmio energetico, e quindi, a parità di potenza termica richiesta,
una riduzione delle emissioni.
4.2.2 Emissione di inquinanti
Inoltre in merito all’emissione di inquinanti relativamente agli autoveicoli in movimento nel parcheggio antistante il nuovo
complesso , non vi saranno incrementi in quanto il numero degli stessi è solamente quello a servizio degli utenti delle unità
immobiliari ed essendo un’area già densamente frequentata con presenza di strade aperte al traffico , l'impatto complessivo
sarà limitato.
4.2.3 Inquinamento acustico
L'inquinamento acustico sarà limitato e causato unicamente dai veicoli in movimento nel parcheggio antistante il complesso
immobiliare ma, la presenza di strade trafficate nell'immediata adiacenza dell'intervento, generatrici di inquinamento sonoro
veicolare, fanno sì che il rumore di fondo non verrà incrementato. La presenza di alberi garantisce un certo smorzamento del
rumore dei veicoli.
4.2.4 Impatti sul suolo
Gli impatti sul suolo in fase di esercizio sono legati alla parziale rimozione del suolo e soprassuolo nell’area sopra il previsto
parcheggio interrato. In condizioni di corretto dimensionamento e realizzazione degli interventi da un punto di vista geotecnico,
e poiché viene integrata la copertura di suolo e il soprassuolo vegetale sopra l’area soggetta agli scavi, gli impatti sul suolo in
fase di esercizio sono da considerare nulli.
Va inoltre osservato che l’area è generalmente poco soggetta a fenomeni di ruscellamento collegati alle precipitazioni, sia per la
scarsa quantità di precipitazioni medie annue (che non escludono però eventi meteorici intensi), sia per la scarsa acclivi tà. E’
previsto comunque un corretto rimodellamento del terreno nelle aree interessate da movimenti terra e una preferenza
nell'adozione di aree esterne a verde piuttosto che con pavimentazione artificiale permetterà comunque di evitare fenomeni di
ruscellamento o scorrimento concentrato.
4.2.5 Impatti sulle acque
Gli impatti sulle acque superficiali e sotterranee in fase di esercizio sono da considerare di limitata entità in quanto la situazione
topografia e la circolazione delle acque di ruscellamento e sotterranee non viene modificata in modo apprezzabile con gli
accorgimenti di cui al punto precedente.
Un’ulteriore valutazione deve essere fatta circa l’utilizzo di acqua potabile e ad uso sanitario e l’entità degli scarichi di acque nere
e bianche in relazione alla capacità degli impianti comunali.
Il fabbisogno idrico-sanitario deriva da valutazione tecniche condotte in ottemperanza alle prescrizioni normative vigenti (UNI
9182). Tale fabbisogno di acque verrà prelevato dall’acquedotto cittadino e riammesso su lla rete fognaria sotto forma di acque
grigie e nere.
Le caratteristiche dei reflui saranno conformi alle prescrizioni vigenti (L. n. 319 del 10/05/1976) nonché alla regolamentazione
comunale in materia di trattamento della acque reflue per il conferimento delle stesse su collettori fognari pubblici.
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L’impianto di depurazione e scarico sarà differenziato per le acque grigie e nere.
Le acque grigie provenienti dalle cucine e dall’autorimessa saranno trattate tramite impianti di disoleazione in conformità a lle
norme UNI EN 1825-1:2005 e UNI EN 858-1:2005 rispettivamente.
La nuova rete di raccolta delle acque meteoriche del piazzale , di superficie pari a 621,27 m2 , nettamente inferiore a quella
attuale di 1.165,16 m2 , verrà convogliata in quella esistente nell’ambito dei parcheggi esistenti adiacenti al Viale Partigiani .
Inoltre , al fine di evitare il sovraccarico della rete in ragione della raccolta delle acque piovane generata dalla copertura del
nuovo fabbricato ( attualmente vengono scaricate direttamente sul piazzale asfaltato ) , è previsto il loro convogliamento in un
serbatoio che servirà per l’irrigazione delle aree verdi.
4.2.6 Impatti sulla vegetazione
In fase di esercizio si avranno degli effetti positivi dal punto di vista vegetazionale: l’area verrà riqualificata in quanto le aree
verdi attrezzate in progetto , pari a 288,81 m2 , sono sufficienti a rendere l’intervento compatibile rispetto alla situazione attuale
che ne è completamente sprovvista .
Sarà inoltre prevista un piantumazione di alberi d’alto fusto nel numero di 6 unità come prescritto dall’art.6 , comma 12 delle
NTA.
4.2.7 Impatti sulla fauna
In fase di esercizio, non sono prevedibili importanti modifiche rispetto alla situazione attuale per quanto riguarda il distu rbo
antropico sulla fauna in quanto attualmente assenti , mentre nella zona prativa confinante a nord potrebbero risiedere alcune
specie di volatili . Il disturbo attualmente presente per le strutture artigianali e commerciali esistenti nella zona non verrà
assolutamente incrementato dalla nuova struttura ma , anzi , risanato.
Le specie presenti nell’area sono quelle maggiormente assuefatte alla presenza antropica e si ritiene quindi che l’impatto possa
essere considerato migliorativo.
La ricostruzione dell’edificio con criteri architettonici ed estetici adeguati, quali l’utilizzo di materiali paesaggisticamente
compatibili e la distribuzione dei volumi e degli spazi, costituisce un indubbio miglioramento dal punto di vista paesaggistico
rispetto allo stato attuale.
4.2.8 Impatti sul paesaggio
La struttura attualmente esistente , di cui è prevista la demolizione e la ricostruzione , si trova in una posizione relativamente
defilata rispetto alle principali direttrici e punti di visuale paesaggistica. L’edificio è infatti visivamente evidente solo una volta che
si percorre la strada secondaria di accesso allo stesso, e lungo la strada comunale solo dal tratto di curva lungo il parco “Abbé
Henry”. Da altri punti la visuale è in gran parte occultata dalla topografia, dalla vegetazione dalla presenza di altri edifici.
Gli edifici attualmente esistenti si presentano in condizioni fatiscenti, con esterni in buona parte deteriorati e che denotano
comunque uno stato di assenza manutentiva oltre al fatto che godono di caratteristiche architettoniche obsolete e
paesaggisticamente non adatte al territorio urbano
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4.2.9 Impatto socio-economico con riferimento al contesto esistente
Le previsioni della futura realizzazione del complesso immobiliare rendono questa zona un primo punto di riferimento nel
contesto del futuro riassetto del territorio aostano .
Si può dunque affermare che gli impatti positivi sull’assetto economico e sociale saranno di ampio periodo e duraturi.
Tali effetti si potranno ovviamente constatare a partire dalla fase di esercizio, quando cioè la nuova struttura sarà attiva.
Inoltre potranno determinare effetti diretti sulla qualità della vita della popolazione che vi insedierà .
I benefici indiretti potranno invece essere riferiti a:
un incremento del reddito prodotto delle nuove abitazioni indotte dal nuovo sistema insediativo;
un incremento del valore patrimoniale dei beni presenti nelle aree limitrofe all’intervento;
vantaggi ambientali derivanti dall’utilizzo nel nuovo edificio di accorgimenti per una gestione energetica compatibile
con l’ambiente;
attivazione di processi virtuosi di emulazione verso la riqualificazione edilizia.
4.3 MISURE PREVISTE DI MITIGAZIONE DEGLI IMPATTI
4.3.1 Misure di mitigazione degli impatti sull’atmosfera
Fase di cantiere
Gli impatti in fase di cantiere derivano dalle emissioni prodotte dai mezzi d’opera e dal sollevamento di polveri e materiali fini.
Per ridurre al massimo le emissioni e le polveri si adotteranno le seguenti disposizioni
limitare l’impiego dei mezzi e l’accensione dei motori ai tempi strettamente necessari per le lavorazioni;
utilizzare mezzi rispondenti alle normative in materia di riduzione delle emissioni;
provvedere alla corretta manutenzione degli stessi;
provvedere, in particolare nei periodi maggiormente secchi o ventosi, ad una costante umidificazione mediante
bagnatura a pioggia.
Si dovrà inoltre procedere quanto prima possibile agli interventi di ripristino ed inerbimento delle superfici per ridurre il tempo di
permanenza di aree scoticate ed accumuli di materiale.
Fase di esercizio
Come precedentemente indicato, l’intera struttura ed i sistemi di riscaldamento dell’edificio saranno allacciati al teleriscaldamento
gestito dalla società Telcha S.r.l. . In tal modo si elimineranno i consumi energetici e le emissioni, mirando all’obiettivo di un
“edificio a zero consumo” (ZEEB)
Le modalità di realizzazione degli impianti e la scelta delle fonti in massima parte rinnovabili costituiscono di per sé una misura
di mitigazione degli impatti rispetto ad un edificio della stessa categoria progettato con criteri “tradizionali”. In particolare si
sintetizzano i seguenti punti:
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utilizzo di impianti completamente alimentati a fonti rinnovabili ;
l’integrazione degli impianti termici con pannelli solari;
l’installazione di una pompa di calore in grado di recuperare gran parte dell’energia termica dell’aria di ricircolo .
4.3.2 Misure di mitigazione degli impatti sul suolo
Fase di cantiere
Come precedentemente descritto gli impatti sulla componente suolo possono essere riassunti in
(i) produzione di materiale di risulta e (ii) impatti sulla stabilità del suolo.
Per quanto attiene l'impatto derivante dalla produzione di materiale di risulta, si prevedono scavi per un volume complessivo di
circa 3.122,00 m3 di materiale, di cui circa 700,00 m3 potranno trovare reimpiego diretto nella realizzazione di rinterri come
materiale drenante a tergo dei muri perimetrali interrati, mentre quella vagliata verrà adoperata per la formazione delle aree
verdi.
Per quanto riguarda il materiale comunque eccedente, la destinazione finale sarà individuata nell’area più prossima possibile al
sito di costruzione, onde minimizzare gli impatti derivanti dal trasporto degli inerti stessi.
Per quanto riguarda gli impatti sulla stabilità del suolo, si sottolinea che l'area in esame non presenta particolari problematiche
in relazione sia alla nulla acclività che alle discrete caratteristiche geotecniche dei materiali stessi.
In fase di cantiere si adotteranno tutti gli accorgimenti atti ad evitare fenomeni di instabilità locale dei fronti di scavo e la loro
propagazione ad aree limitrofe. In particolare:
effettuando gli scavi a tratti o a gradoni in relazione alla profondità
armando i fronti di scavo di altezza superiore a 1.5 m;
evitando di lasciare i fronti di scavo aperti per lunghi periodi, in particolare in presenza di precipitazioni, e prevedendo
comunque la posa di teli impermeabili per la protezione dagli agenti atmosferici;
prevedendo l'utilizzo di tubazioni drenanti provvisorie per il drenaggio di eventuali falde sospese rinvenute in fase di
scavo.
Fase di esercizio
A lungo termine, la mitigazione della produzione di materiale di risulta è rappresentata dal reimpiego del materiale stesso in
cantieri o lavori nello stesso ambito territoriale. Si eviterà così l'occupazione/sottrazione di suolo per lo stoccaggio di materiale e
si diminuirà il ricorso ad inerti estratti appositamente per altri cantieri o impieghi.
Ulteriori misure di mitigazione sono rappresentate:
dalla corretta riprofilatura delle aree circostanti la costruzione, e dalla realizzazione di un sistema di raccolta e
smaltimento delle acque bianche;
dall'inerbimento e sistemazione a verde delle aree, evitando che vengano lasciate aree scoticate.
Per quanto attiene la stabilità del suolo, come accennato l'area non presenta particolari problematiche. Una misura di mitigazione
consiste nel corretto dimensionamento delle strutture in relazione ai parametri geotecnici del terreno.
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4.3.3 Misure di mitigazione degli impatti sulle acque
Fase di cantiere
In base a quanto sopra esposto, gli impatti sulle acque superficiali risultano generalmente limitati per la mancanza di una rete
idrografica superficiale. I potenziali effetti negativi prodotti dagli scavi, ed in particolare le interferenze delle acque meteoriche
con le aree scoticate, (ruscellamento, erosione, trasporto di polveri o inquinanti) possono essere limitati adottando le misure già
descritte per gli impatti sul suolo:
realizzazione di cunette e fossi di guardia provvisori a monte delle aree di scavo;
protezione dei fronti di scavo dalle piogge mediante la posa di teli impermeabili.
Si dovrà inoltre tenere conto della potenziale intercettazione di acquiferi o falde sospese predisponendo adeguate tubazioni
provvisorie per il drenaggio, ed evitando inoltre il contatto delle acque con polveri o inquinanti.
Fase di esercizio
In fase di esercizio si provvederà , come previsto dal progetto , all'inerbimento ed alla piantumazione di alberature nelle aree
verdi e si eviterà , per quanto possibile , aree esterne impermeabilizzate , come i camminamenti ed il piazzale .
E' inoltre previsto la raccolta e l'immagazzinamento delle acque meteoriche (da tetti, pluviali, etc) da utilizzare per scopi irrigui
e non idropotabili.
4.3.4 Misure di mitigazione degli impatti sulla fauna
Non essendo presenti impatti sulla componente faunistica, non sono previste misure di mitigazione
4.3.5 Misure di mitigazione degli impatti sul paesaggio
Le caratteristiche architettoniche del progetto sono state studiate appositamente ai fini di un ottimale inserimento paesaggistico
e urbanistico della struttura nel contesto circostante.
In modo particolare, l’impiego dei materiali e delle superfici vetrate che “alleggeriscono” visivamente la volumetria, costituiscono
elementi di pregio e di coerenza con il contesto
paesaggistico e costruttivo.
L’intervento di demolizione e ricostruzione è
sicuramente da considerare un elemento di
riqualificazione del paesaggio rispetto alla situazione
attuale, in quanto gli edifici attuali, oltre
a versare in
Fig.17 - Confronto tra l’immagine attuale
e quella che si presenterà dopo l’intervento
proposto sui fronti nord ed est
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condizioni di scarsa manutenzione, presentano un impatto visivo non trascurabile in particolar modo il fronte est e nord che
presentano , sulla linea di confine ,una quinta murale cieca ,mentre nelle previsioni progettuali i fronti , di tipo edilizio abitativo
caratterizzati dall'alternanza di vuoti e pieni, di zone di luce e di ombra., sono arretrati minimo di 5,00 metri dal confine dove
verrà realizzata un’area verde opportunamente piantumata.
Nel complesso si può quindi determinare che l’impatto paesaggistico del nuovo intervento edilizio risulterà nettamente
migliorativo rispetto alla situazione attuale.
5 STIMA SOMMARIA DELL’INTERVENTO
Dal preventivo di massima di seguito riportato il costo dell’opera è stimato in 2.700.000 euro (I.V.A. inclusa)
Si riportano nella tabella sottostante i costi di costruzione suddivisi per macrocategorie. I costi si intendono comprensivi delle
somme a disposizione per gli imprevisti, le spese tecniche, le servitù e gli oneri vari come di seguito descritto.
In sede di progetto esecutivo dovranno essere elaborati gli affinamenti progettuali relativi ai dettagli degli impianti e quindi
potranno essere definiti con maggior puntualità i costi di costruzione.
DESCRIZIONE Unità Quantità Prezzo unitario € Totale €
Demolizioni , bonifiche e preparazione cantiere a corpo 1 60.000,00 60.000,00
Scavi e movimenti terra e aree verdi a corpo 1 30.000,00 30.000,00
Strutture in c.a e cls a corpo 1 720.000,00 720.000,00
Murature a corpo 1 120.000,00 120.000,00
Intonaci , tinteggiature e rivestimenti a corpo 1 180.000,00 180.000,00
Impermeabilizzazioni e isolamenti a corpo 1 140.000,00 140.000,00
Infissi a corpo 1 165.000,00 165.000,00
Impianti a corpo 1 620.000,00 620.000,00
Opere esterne ed interne su parti comuni a corpo 1 75.000,00 75.000,00
Rivestimenti esterni e finiture varie a corpo 1 125.000,00 125.000,00
Allestimento cantiere e oneri sicurezza a corpo 1 35.000,00 35.000,00
Oneri di allacciamento alla reti tecnologiche a corpo 1 10.000,00 10.000,00
TOTALE COSTO COSTRUZIONE 2.280.000,00
Progettazione, DL, Sicurezza, e pratiche varie % 6 1 2.280.000,00 136.800,00
Oneri di urbanizzazione m2 1.628,19 86,54 140.903,00
Costo di costruzione : superficie residenziale m2 1.628,19 1.036,09x3,4% 57.356,00
Costo di costruzione : superficie accessoria m2 723,00x60% 1.036,09x3,4% 15.281,00
TOTALE COST 2.630.340,00
Imprevisti 3,05% 1 2.280.000,00 69.660,00
TOTALE COSTI AL LORDO DELL'IVA 2.700.000,00
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L’intervento verrà finanziato con capitali privati ed eventualmente anche attraverso un finanziamento bancario con contributo in conto interessi.
6 CONCLUSIONI
6.1 Analisi delle alternative
Il recupero di quest’area degradata passa, gioco forza, attraverso un suo utilizzo in abitativo , costituendo questo “l’ancora”
rispetto alla quale l’iniziativa immobiliare risulta economicamente realizzabile.
D’altro canto, l’iniziativa risponde appieno alle finalità e principi di cui alla LR. 11/98 , la quale ricadendo in area urbana, tra
l’altro molto prossima al centro storico, si porrà quale elemento di stimolo e crescita dell’intero tessuto abitativo esistente.
6.2 Non attuazione dell’intervento - “opzione zero”
Per le considerazioni svolte ai punti precedenti, l’opzione zero comporterebbe il tenersi l’area nello stato in cui attualmente si trova
6.3 Valutazione conclusiva
Come si evince dalle pagine precedenti, il piano è di tali limitate dimensioni che non può minimamente interagire con le
componenti di ampio respiro che si esaminano in una valutazione di Impatto ambientale .
Infatti la zona si presta ad essere recuperata e quindi le sue ricadute sull'ambiente, inteso anche come percezione dei fruitori
all'interno dell’adiacente centro abitato, non possono che essere positive.
Si è, d’altra parte, dimostrato come l’iniziativa sia in grado di produrre effetti positivi sia sulla trama urbanistica che sulla struttura
economica , evidenziandosi non solo come elemento ordinatore dell’esistente intorno, ma anche quale volano di recupero e
sviluppo, sia di tipo immobiliare che economico.
Per il progetto non si prevedono condizioni di criticità ambientale e in particolare l’intervento non comporterà ricadute prevedibili
negative. Questo soprattutto in considerazione della comparazione con le condizione attuali di esercizio delle strutture oggi
insediate.
L’intero progetto è stato elaborato considerando i molteplici fattori energetici ed ambientali. Questo anche in funzione di un valore
simbolico e comunicativo che ha l’adozione di tecnologie rispettose dell’ambiente.
Ogni sforzo è stato fatto in fase di progettazione per considerare e massimizzare i contenuti e i valori di rispetto ambientale e di
contenimento dei consumi energetici e delle risorse naturali, cosa che certamente non veniva fatto all’epoca della progettazione
e realizzazione delle strutture edilizie oggi presenti sull’area che risalgono agli anni ‘60.
Per tutto quanto sopra si reputa che l’intervento oggetto della presente verifica non debba essere assoggettato a V.I.A.. e si
propone di escluderlo da tale processo valutativo , poiché alla luce dei documenti allegati non si ritiene che le sue previsioni
possano generare effetti negativi ma . anzi , come già più volte riaffermato , effetti nettamente migliorativi .
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Sommario 1. INTRODUZIONE .......................................................................................................................................................................... 2
1.1. SCOPO DEL DOCUMENTO ................................................................................................................................................... 2
2. DESCRIZIONE DELL’OPERA (CON INQUADRAMENTO DEL TERRITORIO E DELL’AMBIENTE NEL QUALE SI INSERISCE), DELLE MODALITÀ E DEI TEMPI DI ATTUAZIONE E DELLA STIMA DEI COSTI .................................................................................................... 3
2.1 Inquadramento dell’intervento ............................................................................................................................................... 3
2.2 Descrizione dell’intervento ........................................................................................................................................... 4
2.3 Modalità di realizzazione ............................................................................................................................................. 7
2.3.1 Modalità di accesso alle aree di intervento e di conferimento in cantiere dei materiali da costruzione .................. 7
2.3.2 Localizzazione ed organizzazione del cantiere ...................................................................................................... 7
2.3.3 Centri cui conferire i materiali di risulta ................................................................................................................... 7
2.3.4 Reimpiego materiali ............................................................................................................................................... 8
2.4 Tempi di Attuazione .................................................................................................................................................... 8
3 ILLUSTRAZIONE DEI VINCOLI TERRITORIALI ED AMBIENTALI CARATTERIZZANTI IL SITO OGGETTO DI INTERVENTO ............... 9
3.1 Inquadramento Geologico - Geomorfologico ................................................................................................................ 9
3.2 Inquadramento Geologico ........................................................................................................................................... 9
3.3 Assetto Idrologico e Idrogeologico .......................................................................................................................... 10
3.4 Vincoli territoriali e ambientali presenti ....................................................................................................................... 10
3.5 Coerenza con il P.T.P. ................................................................................................................................................. 11
3.6 Altri vincoli ambientali e territoriali gravanti sull’area ............................................................................................ 14
3.7 Vincolo archeologico ................................................................................................................................................ 14
3.8 Coerenza con il P.R.G.C. ............................................................................................................................................. 15
4 STIMA DEGLI IMPATTI E DESCRIZIONE DELLE MISURE PREVISTE PER RIDURRE, COMPENSARE OD ELIMINARE GLI IMPATTI NEGATIVI SULL’AMBIENTE, SIA DURANTE LA REALIZZAZIONE, SIA DURANTE LA GESTIONE DELLE OPERE O DEGLI INTERVENTI ... 17
4.1 FASE DI CANTIERE ........................................................................................................................................................ 20
4.1.1 Impatti sull’atmosfera .................................................................................................................................................... 20
4.1.2 Impatti sul suolo: scavi e sbancamenti ............................................................................................................................ 20
4.1.3 Accumuli di materiale in cantiere .................................................................................................................................... 20
4.1.4 Interferenza e danneggiamento elementi adiacenti ........................................................................................................... 21
4.1.5 Emissione di inquinanti.................................................................................................................................................. 21
4.1.6 Sollevamento di polveri ................................................................................................................................................. 21
4.1.7 Inquinamento acustico .................................................................................................................................................. 21
4.1.8 Impatti sulle acque ........................................................................................................................................................ 21
4.1.9 Impatti sulla vegetazione ............................................................................................................................................... 22
4.1.10 Impatti sulla fauna ......................................................................................................................................................... 22
4.1.11 Impatti sul paesaggio .................................................................................................................................................... 22
4.1.12 Realizzazione dell’opera ................................................................................................................................................ 22
4.2 FASE DI ESERCIZIO ......................................................................................................................................................... 22
4.2.1 Impatti sull’atmosfera .................................................................................................................................................... 22
4.2.2 Emissione di inquinanti.................................................................................................................................................. 23
4.2.3 Inquinamento acustico .................................................................................................................................................. 23
4.2.4 Impatti sul suolo ........................................................................................................................................................... 23
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4.2.5 Impatti sulle acque ........................................................................................................................................................ 23
4.2.6 Impatti sulla vegetazione ............................................................................................................................................... 24
4.2.7 Impatti sulla fauna ........................................................................................................................................................ 24
4.2.8 Impatti sul paesaggio .................................................................................................................................................... 24
4.2.9 Impatto socio-economico con riferimento al contesto esistente .......................................................................................... 25
4.3 MISURE PREVISTE DI MITIGAZIONE DEGLI IMPATTI........................................................................................................... 25
4.3.1 Misure di mitigazione degli impatti sull’atmosfera ............................................................................................................. 25
4.3.2 Misure di mitigazione degli impatti sul suolo .................................................................................................................... 26
4.3.3 Misure di mitigazione degli impatti sulle acque ................................................................................................................. 27
4.3.4 Misure di mitigazione degli impatti sulla fauna.................................................................................................................. 27
4.3.5 Misure di mitigazione degli impatti sul paesaggio ............................................................................................................. 27
5 STIMA SOMMARIA DELL’INTERVENTO ...................................................................................................................................... 28
6 CONCLUSIONI ........................................................................................................................................................................... 29
6.1 Analisi delle alternative.................................................................................................................................................. 29
6.2 Non attuazione dell’intervento - “opzione zero” ................................................................................................................ 29
6.3 Valutazione conclusiva .................................................................................................................................................. 29
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