DEKRA / Guida Auto & Trasporti Auto Lunedì 25 Marzo 2019 ...

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DEKRA / L’AD del comparto Italia, Toni Purcaro: “Siamo alla ricerca della sicurezza assoluta: ogni anno stiliamo un rapporto che offre dati e soluzioni” La sicurezza del trasporto prima di tutto La multinazionale è presente in oltre 50 Paesi nel mondo lavorando in maniera professionale e indipendente P resente da oltre vent’an- ni in Italia con oltre 600 consulenti e tecnici che lavo- rano ogni giorno al fianco di aziende leader nei settori del- la mobilità, industriale e della formazione, DEKRA affronta le sfide della competitività sul mercato e guida il cambia- mento nel settore della mo- bilità su gomma e su rotaia, così come nel trasporto aereo e marittimo, operando co- stantemente per rendere più sicura e sostenibile la movi- mentazione di merci e di per- sone.“Supportiamo i nostri clienti ad adottare all’interno delle fabbriche e degli uffici una corretta cultura organiz- zativa improntata all’incolu- mità del personale. I nostri servizi di test e certificazione sono imparziali, indipendenti e conformi alle più aggiorna- te direttive europee e inter- nazionali, per garantire che i prodotti che arrivano nelle case siano ogni giorno più si- curi”, spiega l’amministratore delegato di DEKRA Italia (ed Executive Vice President del gruppo DEKRA) Toni Purca- ro. “La ricerca della sicurezza assoluta: ecco perché ogni anno DEKRA stila un rap- porto sulla sicurezza stradale capace di offrire dati e ricer- care soluzioni, approfondire temi e proporre novità. Tema sicuramente scottante. Non è un caso, infatti, che le proble- matiche legate agli incidenti stradali siano ormai sotto la lente d’ingrandimento dei media. Soprattutto quelle riguardanti i mezzi pesanti. Innanzitutto è utile affermare come la tendenza sia positi- va: dal 2006 al 2015, infatti, in Europa i decessi legati al trasporto merci pesante sono diminuiti del 47% toccando quota 3.848 morti. Oggi, nel 2019, tali percentuali sono quasi invariate. Negli ultimi 10 anni nel nostro Paese si è lavorato bene in questa di- rezione: il maggior calo nei decessi all’interno dei Paesi dell’Unione Europea si è ve- rificato in Italia (-78%), in Spagna (-60%) e in Grecia (-59%). La strada intrapresa è quella giusta, quindi, ma mol- to ancora c’è da fare. Entro il 2040 in Europa le prestazioni del trasporto merci aumen- teranno da 2 a 2,7 trilioni di tonnellate per chilometro. La quota di mercato modale sa- lirà al 75%. Il trasporto merci su gomma rimarrà “monopo- lista” anche in futuro grazie alla sua flessibilità e capilla- rità di servizio. Tra il 1995 e il 2015 il trasporto merci su gomma è aumentato di oltre il 33% raggiungendo quota 1,7 trillioni di tonnellate per chilometro. Nel 2015 in Italia la gomma pesava l’86,5% del totale trasportato, in Euro- pa erano immatricolati 36,5 milioni di veicoli merci di cui 4,1 milioni in Italia. Dati che permettono di effettua- re diverse riflessioni su due concetti fondamentali: tec- nologia e sicurezza. Ma c’è un altro concetto da tenere ben presente, grazie all’in- troduzione di altri numeri: nel 2050 il 67% delle persone vivrà nelle città. La gestione efficiente dell’ultimo miglio a livello globale sarà quindi fondamentale per la sosteni- bilità. Ecco perché sarà indi- spensabile lavorare sull’ ade- guatezza delle infrastrutture che devono accogliere i nuovi mezzi di trasporto (robot) oltre quelli tradizionali per una gestione efficace dell’ul- timo miglio con una moda- lità di circolazione moderna all’interno dei circuiti urbani. All’interno del grande mondo del trasporto merci, DEKRA ha perciò identificato alcune proposte che potrebbero esse- re basilari per una crescita in sicurezza di tutto il comparto, partendo dall’innovazione e dalla tecnologia: innanzitut- to la possibilità che i sistemi di assistenza che possono essere disattivati “tempora- neamente” dal conducente, si riattivino automaticamen- te dopo alcuni secondi. In secondo luogo l’assistente elettronico alla svolta deve far parte dell’equipaggiamen- to prescritto dalla legge per tutti i veicoli commerciali, così come il dispositivo di assistenza alla frenata d’emer- genza e il sistema di avviso di mantenimento della cor- sia. Parlando di regolamenti, sarà utile uniformare a livello internazionale le verifiche pe- riodiche sui veicoli: ciò signi- ficherebbe avere più controlli sui componenti meccanici ed elettronici di sicurezza, po- tendo ridurre l’incidentalità e le sue conseguenze. E sempre a livello globale è indispen- sabile avere a disposizione statistiche uniformi e com- parabili a livello internazio- nale sugli incidenti: solo in questo modo si potrà aumen- tare la sicurezza stradale. E’ inoltre importante che siano date più informazioni e una maggiore formazione ai dri- ver: conoscere i sistemi di assistenza alla guida e quelli per la guida automatizzati, le loro potenzialità e i pericoli che essi comportano diven- terò, nel prossimo futuro, una componente su cui non si può più transigere. All’interno di questo contesto si può inse- rire anche la necessità di una maggiore consapevolezza da parte dei guidatori sui peri- coli dati dalle distrazioni al volante. È infine urgente più che mai, migliorare le cono- scenze in materia di fissag- gio adeguato del carico e di movimentazione delle merci pericolose. Toni Purcaro I l futuro porta verso lo spostamento di diversi compiti di gui- da dal conducente alla tecnologia, passando da una guida semi-automatizzata ad una guida altamente automatizzata. Quest’ultima può certamente prevenire incidenti ma solo se la supervisione e le competenze dei driver si evolvono, altrimenti può diventare controproducente. Innanzitutto, quindi, è indi- spensabile investire sulla formazione dei conducenti di veicoli commerciali affinché chi va sulla strada sappia gestire al meglio le risorse proprie e del veicolo, diminuendo il fattore umano come causa di incidenti. L’elemento umano, adeguatamente formato ed equipaggiato, è la prima garanzia di sicurezza per il settore del trasporto su gomma. I concetti di abilità, idoneità e capacità di guida, anche in relazione all’introduzione delle nuove tecnolo- gie a bordo, vanno perciò continuamente aggiornati o ridefini- ti. Sono tanti gli aspetti su cui lavorare: dalla conoscenza delle normative internazionali alle operazioni di fissaggio del carico passando per il trattamento delle merci pericolose, lo stress fisico e quello emotivo. Ma non è tutto: per favorire l’evoluzione verso una guida automatica, è necessario avere un contesto normativo che favorisca gli investimenti nelle nuove tecnologie e nei veicoli più avanzati. Un parco veicolare rinnovato è, infatti, non solo più efficiente, ma anche più favorevole all’ambiente. Il tutto senza dimenticare che diventerebbe anche più sicuro, per le dotazioni tecnologiche che in molti casi potrebbero evitare incidenti fata- li. È utile ricordare che il fattore umano è sempre responsabile del 90% degli incidenti sulle strade europee, come riporta l’ulti- mo Rapporto sulla Sicurezza Stradale pubblicato da DEKRA. La tecnologia, può fare molto per abbattere questo 90%. L’efficienza tecnologica che viene in soccorso è già comprovata dei sistemi di frenata d’emergenza. E a ciò si aggiungono tanti fattori, alcuni dei quali sono già entrati nell’abitudine comune (come l’uso della cintura di sicurezza che evita l’80% delle lesioni gravi). Si deve tuttavia agire sulla riduzione e prevenzione dell’incidentalità mediante l’uso di sistemi di assistenza alla guida: i costruttori di veicoli si sono già adeguati ai requisiti imposti nel 2015 dalla Commissione Europea sui sistemi di frenata d’emergenza. Le pro- ve del Crash Test Center e del Technology Center di DEKRA ne dimostrano la validità. In questo contesto, quindi, è chiaro pre- vedere come l’automazione sia un fattore chiave per l’industria dei veicoli commerciali. Il futuro sta arrivando ad ampie falcate: si prevede infatti che, nel 2025, un veicolo su tre sarà a guida autonoma per determinate situazioni di guida come ad esempio i tratti autostradali. Inoltre è facile attendersi che, muovendosi in questa direzione, la connettività domini la logistica del futu- ro: è probabile, per esempio, che i veicoli siano interconnessi tra loro e con le infrastrutture di partenza e di arrivo. I Progetti di Platooning (guida in convoglio interconnessa) sono già in fase di test presso i maggiori costruttori in tutto il mondo (tra cui MAN, Daimler, Scania, Iveco, Mercedes-Benz e Volvo). Verso il futuro e la guida autonoma Nel Crash Test Center e nel Technology Center si testano con attenzione le novità nel settore

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18 Guida Auto & Trasporti Auto ScenariLunedì 25 Marzo 2019

■ DEKRA / L’AD del comparto Italia, Toni Purcaro: “Siamo alla ricerca della sicurezza assoluta: ogni anno stiliamo un rapporto che off re dati e soluzioni”

La sicurezza del trasporto prima di tuttoLa multinazionale è presente in oltre 50 Paesi nel mondo lavorando in maniera professionale e indipendente

Presente da oltre vent’an-

ni in Italia con oltre 600

consulenti e tecnici che lavo-

rano ogni giorno al fi anco di

aziende leader nei settori del-

la mobilità, industriale e della

formazione, DEKRA aff ronta

le sfi de della competitività sul

mercato e guida il cambia-

mento nel settore della mo-

bilità su gomma e su rotaia,

così come nel trasporto aereo

e marittimo, operando co-

stantemente per rendere più

sicura e sostenibile la movi-

mentazione di merci e di per-

sone.“Supportiamo i nostri

clienti ad adottare all’interno

delle fabbriche e degli uffi ci

una corretta cultura organiz-

zativa improntata all’incolu-

mità del personale. I nostri

servizi di test e certifi cazione

sono imparziali, indipendenti

e conformi alle più aggiorna-

te direttive europee e inter-

nazionali, per garantire che

i prodotti che arrivano nelle

case siano ogni giorno più si-

curi”, spiega l’amministratore

delegato di DEKRA Italia (ed

Executive Vice President del

gruppo DEKRA) Toni Purca-

ro. “La ricerca della sicurezza

assoluta: ecco perché ogni

anno DEKRA stila un rap-

porto sulla sicurezza stradale

capace di off rire dati e ricer-

care soluzioni, approfondire

temi e proporre novità. Tema

sicuramente scottante. Non è

un caso, infatti, che le proble-

matiche legate agli incidenti

stradali siano ormai sotto la

lente d’ingrandimento dei

media. Soprattutto quelle

riguardanti i mezzi pesanti.

Innanzitutto è utile aff ermare

come la tendenza sia positi-

va: dal 2006 al 2015, infatti,

in Europa i decessi legati al

trasporto merci pesante sono

diminuiti del 47% toccando

quota 3.848 morti. Oggi, nel

2019, tali percentuali sono

quasi invariate. Negli ultimi

10 anni nel nostro Paese si è

lavorato bene in questa di-

rezione: il maggior calo nei

decessi all’interno dei Paesi

dell’Unione Europea si è ve-

rifi cato in Italia (-78%), in

Spagna (-60%) e in Grecia

(-59%). La strada intrapresa è

quella giusta, quindi, ma mol-

to ancora c’è da fare. Entro il

2040 in Europa le prestazioni

del trasporto merci aumen-

teranno da 2 a 2,7 trilioni di

tonnellate per chilometro. La

quota di mercato modale sa-

lirà al 75%. Il trasporto merci

su gomma rimarrà “monopo-

lista” anche in futuro grazie

alla sua fl essibilità e capilla-

rità di servizio. Tra il 1995 e

il 2015 il trasporto merci su

gomma è aumentato di oltre

il 33% raggiungendo quota

1,7 trillioni di tonnellate per

chilometro. Nel 2015 in Italia

la gomma pesava l’86,5% del

totale trasportato, in Euro-

pa erano immatricolati 36,5

milioni di veicoli merci di

cui 4,1 milioni in Italia. Dati

che permettono di eff ettua-

re diverse rifl essioni su due

concetti fondamentali: tec-

nologia e sicurezza. Ma c’è

un altro concetto da tenere

ben presente, grazie all’in-

troduzione di altri numeri:

nel 2050 il 67% delle persone

vivrà nelle città. La gestione

effi ciente dell’ultimo miglio

a livello globale sarà quindi

fondamentale per la sosteni-

bilità. Ecco perché sarà indi-

spensabile lavorare sull’ ade-

guatezza delle infrastrutture

che devono accogliere i nuovi

mezzi di trasporto (robot)

oltre quelli tradizionali per

una gestione effi cace dell’ul-

timo miglio con una moda-

lità di circolazione moderna

all’interno dei circuiti urbani.

All’interno del grande mondo

del trasporto merci, DEKRA

ha perciò identifi cato alcune

proposte che potrebbero esse-

re basilari per una crescita in

sicurezza di tutto il comparto,

partendo dall’innovazione e

dalla tecnologia: innanzitut-

to la possibilità che i sistemi

di assistenza che possono

essere disattivati “tempora-

neamente” dal conducente,

si riattivino automaticamen-

te dopo alcuni secondi. In

secondo luogo l’assistente

elettronico alla svolta deve

far parte dell’equipaggiamen-

to prescritto dalla legge per

tutti i veicoli commerciali,

così come il dispositivo di

assistenza alla frenata d’emer-

genza e il sistema di avviso

di mantenimento della cor-

sia. Parlando di regolamenti,

sarà utile uniformare a livello

internazionale le verifi che pe-

riodiche sui veicoli: ciò signi-

fi cherebbe avere più controlli

sui componenti meccanici ed

elettronici di sicurezza, po-

tendo ridurre l’incidentalità e

le sue conseguenze. E sempre

a livello globale è indispen-

sabile avere a disposizione

statistiche uniformi e com-

parabili a livello internazio-

nale sugli incidenti: solo in

questo modo si potrà aumen-

tare la sicurezza stradale. E’

inoltre importante che siano

date più informazioni e una

maggiore formazione ai dri-

ver: conoscere i sistemi di

assistenza alla guida e quelli

per la guida automatizzati, le

loro potenzialità e i pericoli

che essi comportano diven-

terò, nel prossimo futuro, una

componente su cui non si può

più transigere. All’interno di

questo contesto si può inse-

rire anche la necessità di una

maggiore consapevolezza da

parte dei guidatori sui peri-

coli dati dalle distrazioni al

volante. È infi ne urgente più

che mai, migliorare le cono-

scenze in materia di fi ssag-

gio adeguato del carico e di

movimentazione delle merci

pericolose.

Toni

Purcaro

Il futuro porta verso lo spostamento di diversi compiti di gui-

da dal conducente alla tecnologia, passando da una guida

semi-automatizzata ad una guida altamente automatizzata.

Quest’ultima può certamente prevenire incidenti ma solo se la

supervisione e le competenze dei driver si evolvono, altrimenti

può diventare controproducente. Innanzitutto, quindi, è indi-

spensabile investire sulla formazione dei conducenti di veicoli

commerciali affi nché chi va sulla strada sappia gestire al meglio

le risorse proprie e del veicolo, diminuendo il fattore umano come

causa di incidenti. L’elemento umano, adeguatamente formato ed

equipaggiato, è la prima garanzia di sicurezza per il settore del

trasporto su gomma. I concetti di abilità, idoneità e capacità di

guida, anche in relazione all’introduzione delle nuove tecnolo-

gie a bordo, vanno perciò continuamente aggiornati o ridefi ni-

ti. Sono tanti gli aspetti su cui lavorare: dalla conoscenza delle

normative internazionali alle operazioni di fi ssaggio del carico

passando per il trattamento delle merci pericolose, lo stress fi sico

e quello emotivo. Ma non è tutto: per favorire l’evoluzione verso

una guida automatica, è necessario avere un contesto normativo

che favorisca gli investimenti nelle nuove tecnologie e nei veicoli

più avanzati. Un parco veicolare rinnovato è, infatti, non solo

più effi ciente, ma anche più favorevole all’ambiente. Il tutto senza

dimenticare che diventerebbe anche più sicuro, per le dotazioni

tecnologiche che in molti casi potrebbero evitare incidenti fata-

li. È utile ricordare che il fattore umano è sempre responsabile

del 90% degli incidenti sulle strade europee, come riporta l’ulti-

mo Rapporto sulla Sicurezza Stradale pubblicato da DEKRA. La

tecnologia, può fare molto per abbattere questo 90%. L’effi cienza

tecnologica che viene in soccorso è già comprovata dei sistemi di

frenata d’emergenza. E a ciò si aggiungono tanti fattori, alcuni

dei quali sono già entrati nell’abitudine comune (come l’uso della

cintura di sicurezza che evita l’80% delle lesioni gravi). Si deve

tuttavia agire sulla riduzione e prevenzione dell’incidentalità

mediante l’uso di sistemi di assistenza alla guida: i costruttori

di veicoli si sono già adeguati ai requisiti imposti nel 2015 dalla

Commissione Europea sui sistemi di frenata d’emergenza. Le pro-

ve del Crash Test Center e del Technology Center di DEKRA ne

dimostrano la validità. In questo contesto, quindi, è chiaro pre-

vedere come l’automazione sia un fattore chiave per l’industria

dei veicoli commerciali. Il futuro sta arrivando ad ampie falcate:

si prevede infatti che, nel 2025, un veicolo su tre sarà a guida

autonoma per determinate situazioni di guida come ad esempio

i tratti autostradali. Inoltre è facile attendersi che, muovendosi

in questa direzione, la connettività domini la logistica del futu-

ro: è probabile, per esempio, che i veicoli siano interconnessi tra

loro e con le infrastrutture di partenza e di arrivo. I Progetti di

Platooning (guida in convoglio interconnessa) sono già in fase di

test presso i maggiori costruttori in tutto il mondo (tra cui MAN,

Daimler, Scania, Iveco, Mercedes-Benz e Volvo).

Verso il futuro e la guida autonomaNel Crash Test Center e nel Technology Center si testano con attenzione le novità nel settore