Degli alunni della scuola primaria M. Merlin di Chioggia ... · Degli alunni della scuola primaria...

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1 .. Degli alunni della scuola primaria M. Merlin di Chioggia, classe terza

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Degli alunni della scuola primaria M. Merlin di Chioggia, classe terza

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Dove si trova la nostra meta

Il centro “Don Chiavacci” si trova sulle pendici meridionali del massiccio del Grappa, nella fascia collinare a 600 metri sul livello del mare, nel comune di Crespano Sul Grappa, in provincia di Treviso. La sua posizione isolata conferisce alla casa pace, tranquillità e possibilità di innumerevoli incontri con la natura.

Percorso: Km106

Paesi che incontrerò durante il percorso : Codevigo, Piove di Sacco, Padova, Camposampiero, Cittadella, Bassano del Grappa, Romano d’Ezelino, Olmo, Crespano sul Grappa Località di arrivo: Dal comune di Crespano, il centro dista circa 3 Km.

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Centro di permanenza: Sin dall’inizio, il centro ci è parso grande e ben curato, attorniato da un grande giardino, ricco di piante e fiori, che si apre su ampi prati e fitti boschi. Ci rendiamo subito conto della meravigliosa vista che da’ sulla valle da una parte e sui monti dall’altra. Già assaporiamo il gusto del “bello”. Non manca proprio nulla per chi, come noi, piccoli esploratori, sta per iniziare una “fantastica avventura ”: laboratori di diverso genere, sentieri per tutti i livelli, osservatorio astronomico e planetario, sale riunioni, percorso sensoriale, frutteti ed erbario,una sala mensa che serve prelibati pranzetti . Ci accoglie Laura, coordinatrice dei gruppi e delle attività, simpatica ed allegra, fare amicizia con lei ci riesce in un attimo. Nello stesso giorno ed in quelli seguenti abbiamo modo di conoscere anche gli altri operatori che ci accompagneranno. Tutte le mattine, in un piccolo anfiteatro, iniziamo la mattina con le attente riflessioni di Don Antonio che introduce gli argomenti del giorno. Poi ci sono Fulvia e suo marito Franco che, da quando sono andati in pensione, fuggono dal caos cittadino rifuguandosi tra la natura ed accompagnano i gruppi in cerca di tracce ed impronte. Bizzarro ed un po’ pazzo è Cristian, innamorato di tutto ciò che è vita, ancora adesso non sappiamo se “c’è o ci fa”, con quel suo modo di spiegare buffo e strampalato. Infine, il nostro preferito: Giordano, bravo, dolce, simpatico, competente, creativo ed anche bello. Riesce a spiegarci e farci capire fondendo le scienze con le fiabe, la teoria con la pratica, la botanica con i principi della difesa della natura. Cosa potevamo aspettarci di meglio? Tel : 0423-934180 e-mail : [email protected]

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Che cosa dovremo avere nello zaino comune alla classe:

PC portatile Macchina fotografica Telecamera Giochi da tavolo Fogli bianchi Penne e colori Metro per misurare Sacchetti e contenitori Lente d’ingrandimento Bussola Guanti in lattice Cannocchiale responsabili dell’ordine del materiale:

Andrea Curtarello

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LUNEDI’ 26 marzo

Ore 8.00 Partenza dal parcheggio fronte Merlin

Ore 9.30 Arrivo a Crespano accoglienza e sistemazione + escursione orientativa ed esplorativa (Prati di Schiba) Ore 12.30 Pranzo Ore 14.00 Laboratorio di Zoologia “sulle tracce degli animali” Ore 16.00 Merenda Ore 16.30 Laboratorio di tronchi e cortecce Ore 19.00 Cena Ore 20.30 Il cantastorie racconta……….

MARTEDI’ 27 marzo

Ore 8.00 Colazione preceduta da un incontro di saluto Ore 9.00 Escursione con lezione di geologia “i sassi raccontano” Ore 12.30 Pranzo Ore 14.00 laboratorio di botanica “Un albero per amico” Ore 16.00 Merenda Ore 16.30 Percorso sensoriale Ore 19.00 Cena Ore 20.30 Lezione di astronomia al Planetario e osservazione al telescopio

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MERCOLEDI’ 28 marzo

Ore 8.00 Colazione preceduta da una riflessione Ore 9.00 Escursione “Cima Castel” Ore 12.30 Pranzo Ore 14.00 Lezione di zoologia “la vita della pozza” Ore 16.00 merenda Ore 16.30 Laboratorio sulle catene biologiche “Dead wood” Ore 19.00 Cena Ore 20.30 Escursione notturna “Ascoltiamo il silenzio nel bosco”

GIOVEDI’ 29 marzo

Ore 8.00 Colazione Ore 9.00 escursione “Sentiero natura” Ore 12.30 Pranzo Ore 14.00 Laboratorio di botanica “Voglio scoprire un fiore” Ore 16.00 merenda e partenza Ore 18.00 Arrivo a Sottomarina Il programma potrà subire alcune variazione determinate dalle condizioni climatiche e metereologiche

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VI RACCONTO L’INCANTO DEL BOSCO

Vi ho spesso parlato di alberi, alberi che parlano, alberi che insegnano. Quasi maestri, i cui insegnamenti è bello raccogliere in un libro, il libro del cuore, il libro della vita. Ho scelto di raccontarvi del bosco perché è spazio di milioni di alberi. Ma non presi uno alla volta, da soli. Insieme, tutti quegli alberi hanno un incanto particolare. L’incanto del bosco, appunto, come nelle fiabe più belle, che ci hanno fatto addormentare da piccoli e ancora oggi ci fanno sognare. Il bosco ha tracciato la mia infanzia, nel paesello del Trentino. A due passi dal paese, specie nel paese di mia madre, c’era un grande bosco, con una bella grotta della Madonna. Era come una casa. Sì, perché il bosco è veramente una grande casa. Dai mille insegnamenti. Prima di tutto il bosco è gratuito, ricco di mille doni, ma non venduti. Tutti offerti gratuitamente, delicatamente: le fragoline, i lamponi rossi, i mirtilli scuri da scovare sotto le foglioline, le asciutte pigne cadute, un tempo indispensabili nelle case dei contadini per accendere il fuoco. E i funghi soprattutto: anch’essi silenziosi lì ad attenderti, in reciproca letizia nell’atto di essere teneramente raccolti. Tutti doni bellissimi e per di più accompagnati da un profumo intenso, offerti nella gioia di colori sempre cangianti: verdissimo il bosco in primavera, fresco e riposante d’estate, variegato nei sfuggenti colori autunnali, straordinario sotto la neve invernale. Il bosco cambia sempre e cresce con te, silenzioso. Non per nulla un antico proverbio, forse orientale, dice

“ fa più rumore un solo albero che cade, che un intenso bosco che cresce!”, ad indicarci che solo nel suo modo di porsi, il bosco si fa maestro. Maestro di cose serie, maturanti, che non fanno rumore ma che generano vita. Gratuito, quindi. Ma ad una condizione:

IL BOSCO CHIEDE E MERITA RISPETTO..ANZI VENERAZIONE. E chi lo frequenta fin da piccolo, vi entra con delicatezza, non lo sciupa, raccoglie quanto basta, non spezza rami, non calpesta per capriccio: chi vive così il rapporto con il bosco, impara a rispettare il bene comune. Parola magica, perché il bene comune è l’insieme di quelle virtù e di quelle condizioni che fanno di mille alberi e di milioni di fiori una realtà nuova, cioè un bosco. Per questo non c’è nulla di più straziante di un bosco che brucia: un contorcersi di alberi sotto l’avanzare devastante del fuoco, perché spinto da un vento imprevedibile, animali terrorizzati che fuggono, fumo acre d’intorno. La morte che avanza con la sua falce. E’ il bene comune che si annulla. Migliaia di anni per farlo crescere, odoroso e colorato di vita, per il fiammifero di un cretino o di un mafioso, per distruggerlo.

(G. Carlo Brigantini

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Il silenzio dei DakotaIl silenzio dei DakotaIl silenzio dei DakotaIl silenzio dei Dakota

“L’educazione al silenzioL’educazione al silenzioL’educazione al silenzioL’educazione al silenzio”, al tacere, iniziava molto presto. Noi insegnavamo ai nostri bambini a sedere in silenzio e a gioire di questo. Noi insegnavamo loro a utilizzare i propri sensi, a percepire i diversi odori, a guardare quando all’ apparenza non c’era nulla da vedere, e ad ascoltare con attenzione, quando tutto appariva totalmente tranquillo. Un comportamento esagerato,appariscente, lo respingevamo come falso, un bambino che non sapeva sedere in silenzio rimaneva indietro nel suo sviluppo e un uomo che parlava senza pause era considerato maleducato e distratto. Un discorso non veniva mai iniziato precipitosamente né condotto frettolosamente. Nessuno poneva affrettatamente una domanda, fosse stata anche molto importante, e nessuno era costretto ad una risposta. Il vero modo cortese di iniziare un discorso era un momento di silenziosa riflessione insieme; e anche durante i discorsi, facevamo attenzione ad ogni pausa, nella quale l’interlocutore rifletteva e pensava. Per i Dakota il silenzio era eloquentePer i Dakota il silenzio era eloquentePer i Dakota il silenzio era eloquentePer i Dakota il silenzio era eloquente. Nella disgrazia e nel dolore, quando la malattia e la morte offuscavano la nostra vita il silenzio era un segno di stima e rispetto; altrettanto quando ci colpiva l’incantesimo di qualcosa di grande e degno di ammirazione. Per i Dakota il silenzio aveva una forza ben più grande della parolaPer i Dakota il silenzio aveva una forza ben più grande della parolaPer i Dakota il silenzio aveva una forza ben più grande della parolaPer i Dakota il silenzio aveva una forza ben più grande della parola Orso in Piedi

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TEMPO METEOROLOGICO

Utilizza la legenda

sereno poco nuvoloso

coperto nebbia

VENTO: assente-brezza-debole-forte-fortissimo

PRECIPITAZIONI: assenti-pioggia-grandine-acquazzoni-neve

TEMPO

METEREOLOGICO

VENTO

PRECIPITAZIONI

lunedi

26 marzo

debole

assenti

Martedì

27 marzo

debole

assenti

Mercoledì

28 marzo

debole

assenti

Giovedì

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29 marzo

debole assenti

ANIMALI INCONTRATI

Durante la visita avrai modo di incontrare alcuni anmali. In qualche caso, come quando un uccello attraverserà il cielo sopra di te, l’incontro avverrà all’improvviso, durerà pochissimo e ti lascerà con il fiato sospeso. Altre volte sarai tu stesso a cercarlo chinandoti sull’erba o sopra una pozza di acqua: sicuramente qualche piccolo tesserino si lascerà guardare con calma e con attenzione. Annota sempre tutti gli animali che incontri nello schema

sottostante NOME

LUOGO e NOTIZIE

NOTE

Camoscio

Prati di Schiba, vicino alla pozza

E’ stato un evento straordinario. Raramente si vedono i camosci vicino alle casere, vivono molto in alto. Forse si è avvicinato per bere alla pozza, visto che non pioveva da sei mesi e c’era molta siccità

Poiana

Vicino alla casera dove alloggiavamo

3 esemplari stavano volando per scaldarsi prima della caccia

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Tritone

Stagno alto di Schiba

Aveva la pancia arancione, tutti abbiamo provato a toccarla e a tenerla in mano con molta delicatezza per non farle del male

Merlo

Per strada

Era nero con il becco arancione

Lepre

Inizio sentiero “ natura”

Stava correndo dietro dei cespugli

Picchio

Vicino l’anfiteatro

Stava svolazzando sugli alberi e si fermava sui tronchi per picchettare

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LE LORO TRACCE

Può capitare i trovare i segni della presenza di alcuni animali: sono la loro tracce, Annota questi ritrovamenti a seconda della loro tipologia. Se le riconosci segna anche il nome dell’animale a cui appartengono, ma, in ogni caso, annota tutte le altre osservazioni che puoi fare

TRACCE DI MOVIMENTO

ORME

Orme di capriolo che probabilmente scende in basso durante le prime ore del mattino. Orme del tasso vicino ad un castagno gigante

PISTE

Piste del passaggio della lepre e del tasso. Sembravano come strisce sul terreno in salita, secondo la larghezza appartenevano ad uno o all’altro. Piste del camoscio e del capriolo sui prati. Lo si capiva dall’erba schiacciata e abbassata.

ALTRE IMPRONTE

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TRACCE DI ALIMENTAZIONE NOCCIOLE, NOCI, PIGNE, GHIANDE ROSICCHIATE

Molti resti di semi e pigne restano sul terreno del bosco e dal modo in cui sono state mangiate si capisce che animale se n’è nutrito. Le pigne rosicchiate dallo scoiattolo hanno le scaglie tagliate e strappate mentre, i topi selvatici rosicchiano le scaglie in modo regolare . Il balanino,piccolo insetto, pratica sulle nocciole un buchino perfettamente tondo, la cinciallegra apre un piccolo foro irregolare con il becco, invece il topolino, che ruota la testa intorno noci e nocciole, lascia un foro regolarissimo

RESTI DI CORPO MANGIATO

Dentini e ossicini trovati lungo i sentieri che abbiamo percorso

ESCREMENTI o FATTE

Le fatte possono avere forme e dimensioni diverse, dal loro contenuto è possibile capire molte cose sulla dieta dell’animale che le ha prodotte. Alcuni carnivori, per esempio la volpe, lasciano le feci in mezzo a sentieri e stradine, altri, come il tasso,scava una piccola buca che usa come bagno Nei prati di Schiba abbiamo visto escrementi di capriolo e di lepre: i primi piccole palline scure, i secondi palline di due colori, più chiare e più scure.

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BORRE DI RIGETTO

Sotto un cipresso, dove, quasi sicuramente c’era il nido di un rapace, abbiamo trovato delle borre. Dopo averle aperte si sono ben distinte piccoli ossicini e dentini di un topolino, il pranzo di quel rapace, forse un allocco o una poiana, della notte prima. Le borre contengono la parte non digerita delle prede. L’analisi delle borre permette di conoscere la dieta degli animali predatori.

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TRACCE DI VOCE

CANTO E

RICHIAMO

picchettio del picchio grida della poiana che volava.

Vari canti di uccelli vari

SIBILII

Rincorrersi dei ghiri sotto il tetto

ALTRI TIPI DI

VOCE

L’abbaiare dei cani della valle che, come ci diceva la guida

Cristian, disturbano molto gli animali del bosco

TRACCE DI RIPRODUZIONE E/O METAMORFOSI

NIDI

Nel bosco, sul terreno abbiamo trovato il nido di un piccolo

roditore: il moscardino

UOVA

Nello stagno uova di rana e di rospo

CRISALIDI O

BOZZOLI

Crisalidi di insetti sulle foglie degli alberi e il bozzolo della

sputacchina

LARVE

Di libellula e di vari insetti nel legno morto che abbiamo visto

molto bene al microscopio

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TRACCE DI ABITO

PELI

Ciuffo di peli di lepre nei prati di Schiba e resti di pelo

nelle borre trovate sotto gli alberi

PIUME

Piume di barbagianni sul terreno del sottobosco

EXUVIE D’INSETTI

Insetti dello stagno

PELLI DI

SERPENTE O

ALTRO

In laboratorio c’era una pelle di biscia d’acqua lasciata dopo

la metamorfosi

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CHE BELLA LA LIBELLULA Tra le tante esperienze fatte a Crespano, una delle più interessanti è stata la pesca nello stagno. Ma a pesca di cosa?..direte Di larve, uova, tritoni ed altro di vivo. Abbiamo appreso la metamorfosi della libellula che è abbastanza lunga. Le libellule del mondo vivono per 1 o più anni sotto forma di larva, immersa nell’acqua. Essa passa gran parte del tempo nel fondo degli stagni. Seminascoste tra la vegetazione acquatica, sorprendere le prede che avvista con la sua vista acuta. Con molta attenzione senza farsi notare, si avvicina, quando è a poca distanza dalla preda, fa scattare la bocca con cui la cattura, foggiata a mò di braccio terminante a chela. Al momento della metamorfosi la larva si arrampicherà sulle piante dello stagno che fuoriescono e pian piano dalla vecchia pelle uscirà la libellula adulta. La vita media di una libellula varia da quattro a cinque anni. Con Giordano abbiamo pescato le uova di rana, di rospo, i tritoni e le larve di libellula. E’ stato interessante capire quanto importanti siano questi animali per la catena alimentare dello stagno.

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PIANTE OSSERVATE

Mentre cammini nella località da te scelta, incontrerai moltissime piante. Annota il loro nome, il luogo dove le hai trovate, le loro caratteristiche. Prova, poi, a disegnarle.

NOME

CARATTERISTICHE

DISEGNO

castagno

Legno: colore bruno Frutto: capsula spinosa Semi: la castagna Fioritura: maggio/giugno

ciliegio

Legno: colore giallo Frutto: bacche rosse Fioritura: fiori bianchi a marzo

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Carpino bianco

Legno: colore chiaro, duro e resistente Frutto: ad ottobre Fioritura: maggio È poco longevo

nocciolo

Legno: colore bianco o rossiccio Frutti e Semi: la nocciola racchiusa in un guscio verde Fioritura: febbraio/marzo Vive in terreni fertili e calcarei fino a 1700 metri

faggio

Legno: colore rosato, molto pregiato Frutto: capsula spinosa Semi: spinosi Fioritura: aprile/maggio E’ ottimo come combustibile

abete

Legno: colore giallastro, tenero, si lavora facilmente Frutto: piccole pigne allungate Semi: Fioritura: aprile/maggio È un sempreverde, vive fino a 2000 metri

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salicone

Legno: colore giallastro, tenero, si lavora facilmente Frutto: piccole pigne allungate Fioritura: aprile/maggio

edera

Pianta arrampicante, molto resistente alle intemperie. Si attorciglia intorno ai tronchi degli alberi succhiandone la linfa e provocando sofferenza all’albero.

pero

Legno: colore grigio/ marrone Frutto: piccole pigne allungate Semi: piccoli e neri all’interno del frutto Fioritura: fiori bianchi che sbocciano in primavera

ippocastano

Legno: colore rossastro Frutto: riccio spinoso Semi: castagne tonde e grosse Fioritura: fiori giallo crema come pannocchie

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sanguinella

Legno: arbusto dal legno chiaro molto flessibile Frutto: piccole bacche nere a grappolo Foglie: velenose ma non mortali Fioritura: fiori bianchi e profumati

mandorlo

Legno: color chiaro Frutto: capsula verde pelosa che racchiude il seme Semi: è la mandorla Fioritura: fiori bianchi leggermente rosati molto profumati, fiorisce a marzo

cipresso

Legno: color marrone/grigio Frutto: coni legnosi tondeggianti divisi in squame Semi: piccoli e scuri È un sempreverde e per la sua forma allungata a colonna viene usato per i bordi dei sentieri e per segnare i confini

Acero di

montagna

Legno: colore bianco crema Semi: piccoli, leggerissimi, con ali per essere trasportati dal vento Fioritura: fiori giallo verdastri a grappoli

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Rosa canina

E’ un arbusto spinoso e può raggiungere i 4 metri di altezza Legno: Frutto: specie di bacche quasi sempre di colore rosso ed al loro interno contengono tanti noccioli; Fioritura: maggio/giugno, fiori rosa chiaro a 5 petali, soli a gruppi di 2 o 3 molto profumati

larice

Legno:bianco-giallastro Frutto: piccoli legnosi e tondi Fioritura: produce infiorescenze maschili e femminili grigio-rossastro E’ l’unica conifera che in autunno perde le foglie. Gli esemplari ultra centenari possono crescere fino a 40 metri

Betulla

bianca

Legno:chiaro, viene usato per costruire mobili Semi: infruttescenze che derivano dall’infiorescenza femminile,

con squame membranose,

contenenti semi con due ali Fioritura: fiori lunghi, marrone-giallastro

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IL BRUCO CHE SA ASPETTARE

Una volta alcuni bruchi,erano stanchi di non essere apprezzati dagli altri perché tutti i bambini che passavano non si accorgevano di loro,quindi li calpestavano; e allora i tre più coraggiosi del gruppo vollero partire dove nessuno avrebbe fatto loro del male. Dopo molti giorni trovarono un alto albero, e così decisero di salire, quando giunsero in cima dopo tre giorni di lungo cammino, videro un buco e decisero di entrare. Una volta entrati videro che era il posto perfetto, e allora decisero di fermarsi per riposare . Dopo un po’ arrivò il padrone di casa, un bellissimo il picchio verde che ,quando entrò, senti subito una puzza tremenda, cercò in tutta la tana ma non riuscì a capire da dove provenisse quel cattivo odore, finché non vide i tre bruchi, allora il picchio pensò “cosa ci fanno questi nella mia tana ?” così decise prima di assaggiarne uno e sentì che era molto gustoso e allora li mangiò tutti e tre. Gli altri bruchi rimasti nella loro tana cominciarono a preoccuparsi perché i loro amici non tornavano più a casa quindi decisero di partire, ma uno di loro era troppo stanco e non volle seguirli. Cammina cammina i bruchi si fermarono a riposare e dissero:” che morbido questo telo! “ Ma non si accorsero che il posto dove erano distesi era una ragnatela e rimasero intrappolati. Mentre il gruppo cercava di liberarsi arrivò un grosso ragno peloso e disse: “cosa ci fate qui voi? “ I bruchi risposero: “ siamo rimasti intrappolati ci puoi aiutare”chiesero i bruchi . Ma il ragno che aveva fame li volle mangiare uno alla volta. Il bruco che era solo a casa era preoccupato e impaurito. Dopo un po’ iniziò a piovere sempre di più finche due alberi gli dissero: “ stai tranquilla ti proteggiamo noi dalla pioggia “ e lui, tranquillizzatosi si addormentò.

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PERCHE’ LE PUZZOLE NON PROFUMANO

Tanto tempo fa le puzzole erano profumate perché di mattina si lavavano i denti, facevano il bagno nel ruscello là vicino, di sera facevano le sfilate e ogni giorno che passava erano sempre più belli e gli altri animali li invidiavano sempre di più. Poi, una mattina le femmine chiesero ai maschi:”Andate a prendere delle margherite, dell’ acqua dal ruscello e dei sassi, dopo metteteli su questo calderone e dovrete farlo ogni mattina per essere sempre più belli” e i maschi obbedirono. Ogni giorno fecero sempre così, un mese dopo ritornarono al campo di fiori ma videro che non c’erano più fiori e udirono una voce misteriosa proveniente dal bosco che diceva:”Non potete più raccogliere i fiori in questo campo altrimenti non ci sarà più vegetazione”. Così i maschi tornarono a casa senza niente. Le femmine si arrabbiarono perché i maschi erano tornati a casa con le mani vuote e dissero:”perché non siete tornati con i fiori?” E i maschi risposero:”Non siamo tornati con i fiori perché abbiamo sentito una voce proveniente dal bosco che diceva, che se avessimo raccolto ancora i fiori in questo campo ci sarebbe capitato qualcosa di brutto!” E una femmina disse:”Un giorno avevo visto un campo con le stelle alpine in alta montagna andate lì”. La mattina dopo andarono nel campo di stelle alpine come aveva detto la femmina,trovarono delle belle stelle alpine, ne raccolsero un po’ e fecero un profumo. Una mattina decisero di svegliarsi presto per andare a raccogliere i fiori ma un gufo li vide e non disse niente a nessuno, il giorno dopo successe la stessa cosa ma il gufo disse a loro con voce severa:”Non strappate più fiori perché sono preziosi” ma i maschi disobbedirono. La mattina dopo si sentirono in colpa per aver disobbedito al gufo e poi decisero di dire alle femmine

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LE PROPOSTE

Forse hai pensato che alcune delle attività svolte potevano essere state fatte in modo diverso, magari “meglio”. Registra qui sotto le tue proposte e quelle dei tuoi compagni

Ci siamo sforzati di trovare dei lati negativi a questa esperienza ma non ci sia riusciti. Tutto è stato bellissimo, anche il tempo meteorologico che, prima della partenza, ci preoccupava molto, invece il cielo è sempre stato limpido e il sole splendente, questo ha permesso di sfruttare le giornate in pieno. Infatti, se proprio dovessimo proporre qualche cambiamento, se dovessimo tornare l’anno prossimo, vorremmo avere del tempo libero per giocare nel campetto o per fare qualche disegno nel salone della casera. Alcuni di noi hanno trovato le escursioni difficili e propongono di abbreviare il percorso, ma forse basterebbe essere meglio allenati sin dall’inizio dell’anno scolastico. Per chi, invece si è lamentato del percorso sensoriale, dove abbiamo immerso i piedi nell’acqua fredda, beh….insomma mica ci potevano mettere l’acqua calda!! ESAGERATI!! Comunque tirando le somme…non potevamo avere ESPERIENZA PIU’ BELLA

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