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2 . Primo Piano . LA STAMPA SABATO 21 DICEMBRE 2013 U SALUTE SCIENZA E GIUSTIZIA “Stamina, nessun malato migliora” Le cartelle esaminate dagli esperti all’ospedale di Brescia rivelano anche un decesso sospetto «Paziente pediatrico Cm2, af- fetto da Sma 1, 6 infusioni ef- fettuate, nessuna variazione». Se le carte fino ad oggi ripor- tate gettavano ombre inquie- tanti queste sembrano mette- re la parola fine alla vicenda Stamina. Sono le famose 36 cartelle cliniche dei pazienti trattati con il «metodo Vanno- ni» agli Spedali Civili di Bre- scia. Alle quali si aggiunge un inquietante scambio di mail tra la Stamina Foundation e il Professor Camillo Ricordi del- l’Università di Miami, esperto di trapianti cellulari. Le prime dicono che nessun malato trattato con Stamina è miglio- rato. Anzi, c’è anche il decesso sospetto di un malato di atro- fia multisistemica, patologia simile al Parkinson che solita- mente non determina rischio di morte repentina. Le mail ri- velano invece che la stessa Stamina non sarebbe certa del- la natura staminale delle «sue» cellule, che potrebbero invece essere insicure per i malati. Partiamo dalle 36 cartelle cli- niche delle quali siamo venuti in possesso. Quelle che per Davide Vannoni conterrebbero la prova della bontà del suo metodo e che una parte degli esperti del comitato scientifico ha visiona- to, trovandovi quel che abbiamo letto noi: l’assenza di qualsiasi oggettivo miglioramento delle condizioni dei pazienti. Del resto la relazione degli stessi Spedali Civili del 4 dicem- bre scorso, assolutamente top- secret, parla chiaro: «preme sottolineare che non si ravvisa- no segni di miglioramento in nessuno dei pazienti, salvo quanto riferito dai genitori nel caso di due bambini e diretta- mente nel caso di un adulto». Dunque i tre miglioramenti su 36 casi sarebbero frutto solo di impressioni soggettive, non di riscontri clinici. E qual è il pa- ziente «numero uno» che di- chiara di stare meglio? E’ Luca Merlino, pezzo grosso della di- rezione sanitaria in Regione Lombardia, dal quale ha origine la vicenda, perché sarebbe sta- to proprio lui a promuovere l’adozione del metodo Vannoni a Brescia. Per completezza di cronaca occorre anche dire che la patologia della quale soffre Merlino non è di quelle che met- tano a rischio la vita di una per- sona. Nessun miglioramento ri- scontrabile, ma una assoluta trasandatezza nel compilare le cartelle cliniche è denunciata dalla stessa relazione degli Spe- dali Civili. «Le caselle “valuta- zione della terapia” - si legge - continuano a non essere compi- late, non si evince se a causa del- la non riferita obbligatorietà di compilazione oppure se del fat- to che i clinici non ravvisano an- cora le condizioni per esprime- re un giudizio sia pur momenta- neo». Parole che non collimano con quanto a più riprese, davan- ti a telecamere e taccuini, han- no dichiarato Vannoni e le fami- glie dei bambini in trattamento Stamina, sicuri di aver riscon- trato miglioramenti sin dalle prime infusioni. Del resto non si capisce come farebbero i medici a esprimere giudizi clinici se, come riferisce sempre la rela- zione dell’ospedale bresciano, «per alcuni pazienti è stata ri- portata la data delle nuove infu- sioni ma non sono stati ancora riportati i risultati delle usuali visite pre-infusione». In pratica non si è valutato nemmeno co- me stava il paziente prima di iniziare il trattamento. E le cose non sono migliorate negli ultimi tempi, visto che, è scritto sem- pre nella relazione, «non viene riferito in questo ultimo mese l’utilizzo di indagini strumentali per una valutazione prima-do- po, se non in alcuni casi, i filmati dei genitori». Una verifica «for- mato video tape» che è quanto di più distante possa esistere dei metodi sperimentali in uso non solo nei Paesi avanzati. La relazione termina poi come era iniziata e sulla falsa riga di quel- le che l’hanno preceduta: «pur- troppo come già riferito non si evincono dai dati ricevuti mi- glioramenti oggettivamente obiettivabili». Seguono tabelle sulle patologie trattate: sei pa- zienti sono affetti da Parkinson, malattia quasi cronicizzata dal- le terapie di quella scienza uffi- ciale divenuta «maligna» per un corto circuito mediatico-giudi- ziario che forse solo nel nostro Paese poteva verificarsi. Emerge un’evidente trasandatezza nella compilazione dei dati clinici PAOLO RUSSO ROMA AssociazioneCoscioni «Ora intervenga il Parlamento» n «Bandire le infusioni» con il metodo Stamina ideato dal presidente di Stamina Foundation, Davide Vannoni, «da tutto il territorio naziona- le». Lo chiede Filomena Gallo, segretario dell’Associazione Luca Coscioni per la liberta di ricerca scientifica. «La storia Stamina - afferma Gallo in una nota - sta acquisendo sempre più contorni preoccu- panti». Ciò che «conta è che a breve il Parlamento blocchi le infusioni di Stamina sul no- stro territorio e chiuda le por- ta a qualsiasi forma di dialo- go per una eventuale speri- mentazione con la Stamina Foundation». 36 pazienti Sono quelli ai quali è stato somministrato il metodo Stamina agli Spedali Civili di Brescia 40.000 euro La cifra che veniva richiesta alle famiglie dei malati per accedere alle cure del metodo Stamina 3 pazienti Sono quelli per i quali è stato ipotizzato un miglioramento, frutto di impressioni soggettive 62 vittime Quelle del metodo Stamina solo a Torino, secondo il procuratore Raffaele Guariniello e i carabinieri del Nas In piazza Manifestazione in favore del metodo Stamina a Roma RAVAGLI/INFOPHOTO S.M. Aglioti, G. Berlucchi Neurofobia Chi ha paura del cervello? Louis A. Sass Follia e modernità La pazzia alla luce dell’arte, della letteratura e del pensiero moderni Roberto Casati Dov’è il Sole di notte? Lezioni atipiche di astronomia Edward O. Wilson Lettere a un giovane scienziato Come riuscire in campo scientifico, guidati da un grande biologo

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2 .Primo Piano .LA STAMPASABATO 21 DICEMBRE 2013

U

SALUTESCIENZA E GIUSTIZIA

“Stamina, nessun malato migliora”Lecartelleesaminatedagliespertiall’ospedalediBresciarivelanoancheundecessosospetto

«Paziente pediatrico Cm2, af-fetto da Sma 1, 6 infusioni ef-fettuate, nessuna variazione».Se le carte fino ad oggi ripor-tate gettavano ombre inquie-tanti queste sembrano mette-re la parola fine alla vicendaStamina. Sono le famose 36cartelle cliniche dei pazientitrattati con il «metodo Vanno-ni» agli Spedali Civili di Bre-scia. Alle quali si aggiunge uninquietante scambio di mailtra la Stamina Foundation e ilProfessor Camillo Ricordi del-l’Università di Miami, espertodi trapianti cellulari. Le primedicono che nessun malatotrattato con Stamina è miglio-rato. Anzi, c’è anche il decessosospetto di un malato di atro-fia multisistemica, patologiasimile al Parkinson che solita-mente non determina rischiodi morte repentina. Le mail ri-velano invece che la stessa

Stamina non sarebbe certa del-la natura staminale delle «sue»cellule, che potrebbero inveceessere insicure per i malati.

Partiamo dalle 36 cartelle cli-niche delle quali siamo venuti inpossesso. Quelle che per DavideVannoni conterrebbero la provadella bontà del suo metodo eche una parte degli esperti delcomitato scientifico ha visiona-to, trovandovi quel che abbiamoletto noi: l’assenza di qualsiasioggettivo miglioramento dellecondizioni dei pazienti.

Del resto la relazione deglistessi Spedali Civili del 4 dicem-bre scorso, assolutamente top-secret, parla chiaro: «premesottolineare che non si ravvisa-no segni di miglioramento innessuno dei pazienti, salvoquanto riferito dai genitori nelcaso di due bambini e diretta-mente nel caso di un adulto».Dunque i tre miglioramenti su36 casi sarebbero frutto solo diimpressioni soggettive, non di

riscontri clinici. E qual è il pa-ziente «numero uno» che di-chiara di stare meglio? E’ LucaMerlino, pezzo grosso della di-rezione sanitaria in RegioneLombardia, dal quale ha originela vicenda, perché sarebbe sta-to proprio lui a promuoverel’adozione del metodo Vannonia Brescia. Per completezza dicronaca occorre anche dire chela patologia della quale soffre

Merlino non è di quelle che met-tano a rischio la vita di una per-sona.

Nessun miglioramento ri-scontrabile, ma una assolutatrasandatezza nel compilare lecartelle cliniche è denunciatadalla stessa relazione degli Spe-

dali Civili. «Le caselle “valuta-zione della terapia” - si legge -continuano a non essere compi-late, non si evince se a causa del-la non riferita obbligatorietà dicompilazione oppure se del fat-to che i clinici non ravvisano an-cora le condizioni per esprime-re un giudizio sia pur momenta-neo». Parole che non collimanocon quanto a più riprese, davan-ti a telecamere e taccuini, han-no dichiarato Vannoni e le fami-glie dei bambini in trattamentoStamina, sicuri di aver riscon-trato miglioramenti sin dalleprime infusioni. Del resto non sicapisce come farebbero i medicia esprimere giudizi clinici se,come riferisce sempre la rela-zione dell’ospedale bresciano,«per alcuni pazienti è stata ri-portata la data delle nuove infu-sioni ma non sono stati ancorariportati i risultati delle usualivisite pre-infusione». In praticanon si è valutato nemmeno co-me stava il paziente prima di

iniziare il trattamento. E le cosenon sono migliorate negli ultimitempi, visto che, è scritto sem-pre nella relazione, «non vieneriferito in questo ultimo mesel’utilizzo di indagini strumentaliper una valutazione prima-do-po, se non in alcuni casi, i filmatidei genitori». Una verifica «for-mato video tape» che è quantodi più distante possa esisteredei metodi sperimentali in usonon solo nei Paesi avanzati. Larelazione termina poi come erainiziata e sulla falsa riga di quel-le che l’hanno preceduta: «pur-troppo come già riferito non sievincono dai dati ricevuti mi-glioramenti oggettivamenteobiettivabili». Seguono tabellesulle patologie trattate: sei pa-zienti sono affetti da Parkinson,malattia quasi cronicizzata dal-le terapie di quella scienza uffi-ciale divenuta «maligna» per uncorto circuito mediatico-giudi-ziario che forse solo nel nostroPaese poteva verificarsi.

Emergeun’evidentetrasandatezzanellacompilazionedeidaticlinici

PAOLO RUSSOROMA AssociazioneCoscioni

«OraintervengailParlamento»

n«Bandire le infusioni»con ilmetodoStamina ideatodal presidente di StaminaFoundation, Davide Vannoni,«datutto il territorionaziona­le». Lo chiede Filomena Gallo,segretario dell’AssociazioneLuca Coscioni per la liberta diricerca scientifica. «La storiaStamina ­ afferma Gallo inuna nota ­ sta acquisendosemprepiùcontornipreoccu­panti». Ciò che «conta è che abreve il Parlamento blocchi leinfusioni di Stamina sul no­stro territorio e chiuda le por­ta a qualsiasi forma di dialo­go per una eventuale speri­mentazione con la StaminaFoundation».

36pazienti

Sono quelli ai qualiè stato somministrato

il metodo Staminaagli Spedali Civili

di Brescia

40.000euro

La cifra che venivarichiesta alle famiglie

dei malati per accederealle cure del

metodo Stamina

3pazienti

Sono quelli per i qualiè stato ipotizzato

un miglioramento,frutto di impressioni

soggettive

62vittime

Quelle del metodo Staminasolo a Torino, secondo il

procuratore RaffaeleGuariniello e i carabinieri

del Nas

In piazzaManifestazione in favore

del metodo Stamina a RomaRAVAGLI/INFOPHOTO

S.M. Aglioti, G. BerlucchiNeurofobiaChi ha paura del cervello?

Louis A. SassFollia e modernitàLa pazzia alla luce dell’arte,della letteraturae del pensiero moderni

Roberto CasatiDov’è il Sole di notte?Lezioni atipiche di astronomia

Edward O. WilsonLettere a un giovane scienziatoCome riuscire in campo scientifi co,guidati da un grande biologo