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Placare gli animi dopo l’assurda morte di Tilde lacare gli animi. Nel giorno del dolore Stefano Lucaferri torna a lanciare un messaggio di pace. Il figlio di Tilde Procesi, la donna di 82 anni deceduta il 12 settembre a causa di una pallonata a largo Agosta, zona Tor de’ Schiavi, si rivolge alla comunità nel giorno dei funerali dell’anziana svoltisi mercoledì 19 nella parrocchia Santissimo Sacramento. Quella che ha colpito la sua famiglia è stata una disgrazia della quale rammaricarsi ma senza «esacerbare gli animi e fare violenze nei confronti di nessuno». P Il pensiero va alla famiglia del bambino di 10 anni che giocava a calcio in piazza con alcuni coetanei quando il pallone ha colpito la donna che si è accasciata a terra priva di sensi. I baschi verdi della Guardia di Finanza hanno identificato il minore ma le indagini proseguono per fare piena luce sulla vicenda. I genitori del piccolo hanno scritto una lettera inviata al parroco della chiesa Santissimo Sacramento, don Maurizio Mirilli, che l’ha letta, come richiesto dai familiari del bambino, durante un momento di riflessione e preghiera svoltosi sabato 16 settembre. «Quello che è successo – scrivono – ha sconvolto le nostre vite e malgrado siamo sempre stati dei genitori presenti in ogni attività quotidiana di nostro figlio ci siamo ritrovati improvvisamente catapultati in questa tragedia e ci domandiamo come sia potuto succedere». La famiglia dovrebbe presto incontrare Stefano, cresciuto nel quartiere alla periferia est di Roma, il quale fin da subito ha detto di non provare rancore nei confronti di nessuno. Anche lui ha trascorso la sua infanzia giocando a calcio con gli amici per le strade adiacenti a largo Agosta. «Forse c’erano solo un po’ più di rispetto e una soggezione dell’adulto diversi – ha rimarcato durante i funerali –. Il nostro compito di genitori è far rimanere vivi questi valori nelle nuove generazioni». Questo non è il tempo di «discorsi inutili» ma di pensare che la cosa più importante sia l’educazione da impartire ai ragazzi. Accanto a lui la figlia adolescente. «Non avevamo bisogno di una lezione del genere – ha detto – ma spero che serva per farle comprendere come ci si deve comportare». Con voce rotta dalla commozione l’uomo ha lanciato un monito a stare più attenti e ad avere L’appello del figlio dell’anziana colpita tragicamente da una pallonata a largo Agosta mentre giocavano dei ragazzini La mamma del minore: le nostre vite sono sconvolte DI ROBERTA PUMPO a testimonianza cristiana di Chiara Corbella Petrillo «ha prodotto e continua a produrre frutti di conversione in molte persone, che vengono spinte dalla sua storia a interrogarsi sul senso della vita». Con queste parole del cardinale vicario Angelo De Donatis si è aperta ufficialmente venerdì mattina la fase diocesana della causa di beatificazione e canonizzazione della giovane mamma romana morta il 13 giugno 2012 a soli 28 anni. Affetta da un raro tumore alla lingua, Chiara aveva rinunciato alle cure più invasive per salvare la vita del bimbo che aveva in grembo. La sua storia ha commosso l’Italia e fu accostata a santa Gianna Beretta Molla che preferì morire a 39 anni anziché accettare le cure che avrebbero danneggiato la bambina che aspettava. Il rito si è svolto in una affollatissima basilica di San Giovanni in Laterano. Presenti in prima fila i genitori Roberto Corbella e Maria Anselma Ruzziconi, la sorella Elisa e tanti amici della giovane mamma che proprio venerdì avrebbe festeggiato i dieci anni di matrimonio con Enrico. Il cardinale vicario ha ricordato la vita della Serva di Dio Chiara Corbella morta a Pian della Carlotta (Manziana) dopo due anni di sofferenze. Nata il 9 gennaio 1984, aveva un temperamento tranquillo ed era sempre disponibile ad aiutare il prossimo tanto da intraprendere il servizio civile nelle Acli di Roma dove comprese le difficoltà degli immigrati. Il padre Roberto la ricorda come «una ragazza normale. Sempre allegra, positiva, autoironica. Non ha preso sul serio nemmeno la malattia, ci scherzava sopra, fino alla fine. Le piaceva viaggiare, amava la vita, la musica, suonava il piano e il violino. Già da viva era un punto di riferimento per molti, sapeva ascoltare, stare vicino a chi aveva bisogno di aiuto». Conobbe Enrico nell’estate del 2002 e dopo sei anni di fidanzamento si sposarono ad Assisi. Al ritorno dal viaggio di nozze Chiara scoprì di essere incinta ma alla bambina, Maria Grazia Letizia, fu riscontrata una anencefalia. I due giovani decisero di proseguire la gravidanza perché, come ripeteva la giovane mamma, «siamo nati e non moriremo mai più». La piccola nacque il 10 giugno 2009 e visse solo mezz’ora, il tempo di essere battezzata. Dopo pochi mesi Chiara scoprì di essere di nuovo incinta ma il bambino, Davide Giovanni, aveva gravi malformazioni ed era privo degli arti inferiori. Anche in questo caso la gravidanza fu portata a termine e il piccolo morì poco dopo la nascita e il battesimo il 24 giugno 2010. Chiara ed Enrico non si L arresero, troppo grande il desiderio di diventare genitori. Nel 2010 concepirono Francesco e le ecografie ne confermarono la buona salute. Al quinto mese di gravidanza Chiara scoprì però di avere un carcinoma e decise immediatamente di rinviare le cure che avrebbero danneggiato il bambino, nato in perfetta salute il 30 maggio 2011. Solo dopo il parto si sottopose ad un importante intervento chirurgico e ai cicli di chemio e radioterapia ma purtroppo «il drago», come lo aveva ribattezzato, si era diffuso. Perse la vista dell’occhio destro ma la sua fede non vacillò mai, tanto che, seppur debilitata, partì per un pellegrinaggio a Medjugorje con tutta la famiglia dove diede «una splendida testimonianza dell’abbandono fiducioso nelle mani del Padre misericordioso, che fa sempre il meglio per noi», ha affermato il vicario. Il suo funerale, come quello dei suoi due figli, fu vissuto come una festa. «La conoscenza della vita di Chiara – ha aggiunto il cardinale De Donatis – suscita speranza in moltissimi giovani e meno giovani, fidanzati e coppie, che in lei toccano quasi con mano la vicinanza del nostro Signore infinitamente buono e misericordioso. La sua tomba nel cimitero del Verano è frequentemente visitata, meta di preghiera e di richiesta di grazie per tante persone». Ricordando l’esortazione apostolica “Gaudete et exsultate” di Papa Francesco, il porporato ha rimarcato che «la santità di Chiara, di cui inizieremo a verificare la consistenza raccogliendo prove documentali e testimoniali, sia proprio quella di cui parla Bergoglio, “la santità della porta accanto, di quelli che vivono vicino a noi e sono un riflesso della presenza di Dio”». La testimonianza cristiana di Chiara «è un faro di luce – ha affermato il vicario – che fa quasi toccare con mano la vicinanza amorevole di Dio che è Padre e aiuta a scoprire la bellezza della Chiesa, che nella fraternità dei suoi figli e nella cura dei suoi pastori si mostra madre». La storia dei due giovani sposi «tocca la verità dell’esistenza umana, e dei suoi pilastri fondamentali profondamente scossi – ha concluso De Donatis –. Il significato dell’amore umano e della vita, la missione peculiare della donna e come vivere un matrimonio secondo Dio». Presenti alla cerimonia il postulatore padre Romano Gambalunga, il vicario giudiziale del Tribunale ordinario della diocesi di Roma, monsignor Slawomir Oder, e i membri del Tribunale diocesano che istruiranno l’inchiesta: il delegato episcopale monsignor Giuseppe D’Alonzo, il promotore di giustizia don Giorgio Ciucci, il notaio attuario Marcello Terramani e il notaio aggiunto Giancarlo Bracchi. ieci anni fa eravamo tutti ad Assisi per festeggiare un matrimonio, og- gi siamo tutti qui e festeggiamo comunque», dice la mamma Maria Anselma che da Chia- ra Corbella ha imparato a vivere la fede in modo profondo e totale. Per il marito Enri- co questa giornata è la dimostrazione che «veramente il Signore è passato nella mia vi- ta». Il figlio Francesco oggi ha sette anni e non ricorda la mamma ma crescendo «sta pian piano comprendendo di essere un bambino speciale che è stato amato infinitamente e di essere fortunato ad avere una madre in cie- lo e un padre in terra». Chiara ha insegnato ad Enrico ad «amare quando non sei ama- bile perché è troppo facile amare quando l’altro dà il meglio di sé». I due ragazzi sono sempre stati seguiti da pa- dre Vito d’Amato, secondo il quale Chiara in- segna che la santità è un modo di vivere il cristianesimo. «Vedeva l’amore nei gesti più semplici – spiega –, accoglieva l’altro per quello che era». La sua biografia è stata tra- dotta in 13 lingue dando la possibilità a mi- gliaia di persone di conoscerla. «Non è una ricchezza solo romana – conclude il sacer- dote – ma di tutta la Chiesa». Padre Roma- no Gambalunga, postulatore della causa di canonizzazione, mette in evidenza la forza che Chiara traeva dalla preghiera. «Nella sua storia personale risplende la luce del Van- gelo, è Vangelo vissuto, vivente». (Ro. Pu.) D « l’evento. De Donatis ha aperto venerdì la fase diocesana della causa di canonizzazione Chiara Corbella, un «faro di luce» maggiore rispetto gli uni per gli altri e a «placare gli animi. È quello che vi chiederebbe anche mia madre». La morte di Tilde deve richiamare l’intera comunità alla riflessione e all’unità, ha affermato don Maurizio. Tragedie simili «costringono a riflettere sul fatto che c’è una vera emergenza educativa». Per il sacerdote la morte di Tilde chiama in causa tutti: le famiglie, la Chiesa, le istituzioni, la politica che oggi fanno molta fatica ad educare i ragazzi. È quindi necessario «stringere un patto educativo aiutandosi reciprocamente». Rivolgendosi alla comunità che affollava la chiesa, ha invitato tutti a fare un passo indietro «e a non puntare il dito contro nessuno» perché spetta agli organi preposti fare piena luce sull’accaduto, e un passo avanti «tendendo la mano verso chi ha bisogno» in primo luogo i genitori che non sono da colpevolizzare ma da aiutare. (Ro. Pu.) La mamma: «Oggi festeggiamo» La veglia di preghiera in piazza (foto Gennari) Chiara Corbella Petrillo (foto Gennari) Pagine a cura della Diocesi di Roma Coordinamento editoriale: Angelo Zema Coordinamento redazionale: Giulia Rocchi Piazza San Giovanni in Laterano 6 00184 Roma - tel. 06.69886150 Abbonamento annuale Avvenire domenicale con Roma Sette (a domicilio o coupon edicola) 62 Per abbonarsi: N. Verde 800 820084 / Direzione vendite sede di Roma [email protected] Tel. 06.68823250 Fax 06.68823209 / Pubblicità: tel. 02.6780583 [email protected] Avvenire - Redazione pagine diocesane Piazza Carbonari 3 - 20125 Milano Tel. 02.67801 - fax 02.6780483 www.avvenire.it e-mail: [email protected] In evidenza ontro la xenofobia e il razzismo non è tollerabile l’indifferenza. Parole nette del Papa nel discorso consegnato ai partecipanti alla Conferenza interna- zionale svoltasi a Roma per iniziativa del Dicastero va- ticano per il servizio dello sviluppo umano integrale e del Consiglio ecumenico delle Chiese. Discorso scrit- to e dato per letto, anche se Francesco si è poi rivolto a braccio ai partecipanti in un clima meno formale. Tutt’altro che formale il contenuto del discorso: «Vi- viamo tempi in cui sembrano riprendere vita e diffon- dersi sentimenti che a molti parevano superati. Senti- menti di sospetto, di timore, di disprezzo e perfino di odio nei confronti di individui o gruppi giudicati di- versi in ragione della loro appartenenza etnica, na- zionale o religiosa e ritenuti non abbastanza degni di partecipare pienamente alla vita della società». Un appello alla politica, affinché non «ceda alla tentazione di strumentalizzare le paure» per «miopi interessi e- lettorali», ma anche a «coloro che traggono giova- mento economico dal clima di sfiducia nello stranie- ro. E ancora: «La gravità di questi fenomeni non può lasciarci indifferenti». Sulla stessa linea il documento finale della conferenza, che condanna il razzismo co- me «un peccato, radicalmente incompatibile con la fede cristiana». Un nuovo monito che interpella tutti. C Xenofobia, secco no all’indifferenza L’incontro del clero: al centro la memoria e la riconciliazione a pagina 3 www.romasette.it Inserto redazionale di facebook.com/romasette twitter.com/romasette [email protected] Anno XLV – Numero 33 – Domenica 23 settembre 2018

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Placare gli animi dopo l’assurda morte di Tilde

lacare gli animi. Nel giorno deldolore Stefano Lucaferri torna alanciare un messaggio di pace. Il

figlio di Tilde Procesi, la donna di 82anni deceduta il 12 settembre a causadi una pallonata a largo Agosta, zonaTor de’ Schiavi, si rivolge alla comunitànel giorno dei funerali dell’anzianasvoltisi mercoledì 19 nella parrocchiaSantissimo Sacramento. Quella che hacolpito la sua famiglia è stata unadisgrazia della quale rammaricarsi masenza «esacerbare gli animi e fareviolenze nei confronti di nessuno».

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Il pensiero va alla famiglia delbambino di 10 anni che giocava acalcio in piazza con alcuni coetaneiquando il pallone ha colpito la donnache si è accasciata a terra priva di sensi.I baschi verdi della Guardia di Finanzahanno identificato il minore ma leindagini proseguono per fare pienaluce sulla vicenda. I genitori delpiccolo hanno scritto una letterainviata al parroco della chiesaSantissimo Sacramento, don MaurizioMirilli, che l’ha letta, come richiestodai familiari del bambino, durante unmomento di riflessione e preghierasvoltosi sabato 16 settembre. «Quelloche è successo – scrivono – hasconvolto le nostre vite e malgradosiamo sempre stati dei genitoripresenti in ogni attività quotidiana dinostro figlio ci siamo ritrovatiimprovvisamente catapultati in questatragedia e ci domandiamo come siapotuto succedere». La famiglia

dovrebbe presto incontrare Stefano,cresciuto nel quartiere alla periferia estdi Roma, il quale fin da subito ha dettodi non provare rancore nei confronti dinessuno. Anche lui ha trascorso la suainfanzia giocando a calcio con gliamici per le strade adiacenti a largoAgosta. «Forse c’erano solo un po’ piùdi rispetto e una soggezione dell’adultodiversi – ha rimarcato durante ifunerali –. Il nostro compito digenitori è far rimanere vivi questivalori nelle nuove generazioni».Questo non è il tempo di «discorsiinutili» ma di pensare che la cosa piùimportante sia l’educazione daimpartire ai ragazzi. Accanto a lui lafiglia adolescente. «Non avevamobisogno di una lezione del genere – hadetto – ma spero che serva per farlecomprendere come ci si devecomportare». Con voce rotta dallacommozione l’uomo ha lanciato unmonito a stare più attenti e ad avere

L’appello del figlio dell’anzianacolpita tragicamente da unapallonata a largo Agostamentre giocavano dei ragazziniLa mamma del minore: le nostre vite sono sconvolte

DI ROBERTA PUMPO

a testimonianza cristiana di ChiaraCorbella Petrillo «ha prodotto econtinua a produrre frutti di

conversione in molte persone, che vengonospinte dalla sua storia a interrogarsi sulsenso della vita». Con queste parole delcardinale vicario Angelo De Donatis si èaperta ufficialmente venerdì mattina la fasediocesana della causa di beatificazione ecanonizzazione della giovane mammaromana morta il 13 giugno 2012 a soli 28anni. Affetta da un raro tumore alla lingua,Chiara aveva rinunciato alle cure piùinvasive per salvare la vita del bimbo cheaveva in grembo. La sua storia hacommosso l’Italia e fu accostata a santaGianna Beretta Molla che preferì morire a39 anni anziché accettare le cure cheavrebbero danneggiato la bambina cheaspettava. Il rito si è svolto in unaaffollatissima basilica di San Giovanni inLaterano. Presenti in prima fila i genitoriRoberto Corbella e Maria AnselmaRuzziconi, la sorella Elisa e tanti amici dellagiovane mamma che proprio venerdìavrebbe festeggiato i dieci anni dimatrimonio con Enrico. Il cardinale vicarioha ricordato la vita della Serva di Dio ChiaraCorbella morta a Pian della Carlotta(Manziana) dopo due anni di sofferenze.Nata il 9 gennaio 1984, aveva untemperamento tranquillo ed era sempredisponibile ad aiutare il prossimo tanto daintraprendere il servizio civile nelle Acli diRoma dove comprese le difficoltà degliimmigrati. Il padre Roberto la ricorda come«una ragazza normale. Sempre allegra,positiva, autoironica. Non ha preso sul serionemmeno la malattia, ci scherzava sopra,fino alla fine. Le piaceva viaggiare, amava lavita, la musica, suonava il piano e il violino.Già da viva era un punto di riferimento permolti, sapeva ascoltare, stare vicino a chiaveva bisogno di aiuto». Conobbe Enriconell’estate del 2002 e dopo sei anni difidanzamento si sposarono ad Assisi. Alritorno dal viaggio di nozze Chiara scoprì diessere incinta ma alla bambina, MariaGrazia Letizia, fu riscontrata unaanencefalia. I due giovani decisero diproseguire la gravidanza perché, comeripeteva la giovane mamma, «siamo nati enon moriremo mai più». La piccola nacqueil 10 giugno 2009 e visse solo mezz’ora, iltempo di essere battezzata. Dopo pochimesi Chiara scoprì di essere di nuovoincinta ma il bambino, Davide Giovanni,aveva gravi malformazioni ed era privo degliarti inferiori. Anche in questo caso lagravidanza fu portata a termine e il piccolomorì poco dopo la nascita e il battesimo il24 giugno 2010. Chiara ed Enrico non si

Larresero, troppo grande il desiderio didiventare genitori. Nel 2010 concepironoFrancesco e le ecografie ne confermarono labuona salute. Al quinto mese di gravidanzaChiara scoprì però di avere un carcinoma edecise immediatamente di rinviare le cureche avrebbero danneggiato il bambino,nato in perfetta salute il 30 maggio 2011.Solo dopo il parto si sottopose ad unimportante intervento chirurgico e ai cicli dichemio e radioterapia ma purtroppo «ildrago», come lo aveva ribattezzato, si eradiffuso. Perse la vista dell’occhio destro mala sua fede non vacillò mai, tanto che,seppur debilitata, partì per unpellegrinaggio a Medjugorje con tutta lafamiglia dove diede «una splendidatestimonianza dell’abbandono fiduciosonelle mani del Padre misericordioso, che fasempre il meglio per noi», ha affermato ilvicario. Il suo funerale, come quello dei suoidue figli, fu vissuto come una festa. «Laconoscenza della vita di Chiara – haaggiunto il cardinale De Donatis – suscitasperanza in moltissimi giovani e menogiovani, fidanzati e coppie, che in leitoccano quasi con mano la vicinanza delnostro Signore infinitamente buono emisericordioso. La sua tomba nel cimiterodel Verano è frequentemente visitata, metadi preghiera e di richiesta di grazie per tantepersone». Ricordando l’esortazioneapostolica “Gaudete et exsultate” di PapaFrancesco, il porporato ha rimarcato che «lasantità di Chiara, di cui inizieremo averificare la consistenza raccogliendo provedocumentali e testimoniali, sia proprioquella di cui parla Bergoglio, “la santitàdella porta accanto, di quelli che vivonovicino a noi e sono un riflesso dellapresenza di Dio”». La testimonianzacristiana di Chiara «è un faro di luce – haaffermato il vicario – che fa quasi toccarecon mano la vicinanza amorevole di Dioche è Padre e aiuta a scoprire la bellezzadella Chiesa, che nella fraternità dei suoifigli e nella cura dei suoi pastori si mostramadre». La storia dei due giovani sposi«tocca la verità dell’esistenza umana, e deisuoi pilastri fondamentali profondamentescossi – ha concluso De Donatis –. Ilsignificato dell’amore umano e della vita, lamissione peculiare della donna e comevivere un matrimonio secondo Dio».Presenti alla cerimonia il postulatore padreRomano Gambalunga, il vicario giudizialedel Tribunale ordinario della diocesi diRoma, monsignor Slawomir Oder, e imembri del Tribunale diocesano cheistruiranno l’inchiesta: il delegato episcopalemonsignor Giuseppe D’Alonzo, ilpromotore di giustizia don Giorgio Ciucci,il notaio attuario Marcello Terramani e ilnotaio aggiunto Giancarlo Bracchi.

ieci anni fa eravamo tutti ad Assisiper festeggiare un matrimonio, og-

gi siamo tutti qui e festeggiamo comunque»,dice la mamma Maria Anselma che da Chia-ra Corbella ha imparato a vivere la fede inmodo profondo e totale. Per il marito Enri-co questa giornata è la dimostrazione che«veramente il Signore è passato nella mia vi-ta». Il figlio Francesco oggi ha sette anni e nonricorda la mamma ma crescendo «sta pianpiano comprendendo di essere un bambinospeciale che è stato amato infinitamente edi essere fortunato ad avere una madre in cie-lo e un padre in terra». Chiara ha insegnatoad Enrico ad «amare quando non sei ama-bile perché è troppo facile amare quando

l’altro dà il meglio di sé».I due ragazzi sono sempre stati seguiti da pa-dre Vito d’Amato, secondo il quale Chiara in-segna che la santità è un modo di vivere ilcristianesimo. «Vedeva l’amore nei gesti piùsemplici – spiega –, accoglieva l’altro perquello che era». La sua biografia è stata tra-dotta in 13 lingue dando la possibilità a mi-gliaia di persone di conoscerla. «Non è unaricchezza solo romana – conclude il sacer-dote – ma di tutta la Chiesa». Padre Roma-no Gambalunga, postulatore della causa dicanonizzazione, mette in evidenza la forzache Chiara traeva dalla preghiera. «Nella suastoria personale risplende la luce del Van-gelo, è Vangelo vissuto, vivente». (Ro. Pu.)

l’evento. De Donatis ha aperto venerdì la fase diocesana della causa di canonizzazione

Chiara Corbella, un «faro di luce»

maggiore rispetto gli uni per gli altri ea «placare gli animi. È quello che vichiederebbe anche mia madre». Lamorte di Tilde deve richiamare l’interacomunità alla riflessione e all’unità, haaffermato don Maurizio. Tragediesimili «costringono a riflettere sul fattoche c’è una vera emergenza educativa».Per il sacerdote la morte di Tildechiama in causa tutti: le famiglie, laChiesa, le istituzioni, la politica cheoggi fanno molta fatica ad educare iragazzi. È quindi necessario «stringereun patto educativo aiutandosireciprocamente». Rivolgendosi allacomunità che affollava la chiesa, hainvitato tutti a fare un passo indietro«e a non puntare il dito contronessuno» perché spetta agli organipreposti fare piena luce sull’accaduto,e un passo avanti «tendendo la manoverso chi ha bisogno» in primo luogo igenitori che non sono dacolpevolizzare ma da aiutare. (Ro. Pu.)

La mamma: «Oggi festeggiamo»

La veglia di preghiera in piazza (foto Gennari)

Chiara Corbella Petrillo (foto Gennari)

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ontro la xenofobia e il razzismo non è tollerabilel’indifferenza. Parole nette del Papa nel discorso

consegnato ai partecipanti alla Conferenza interna-zionale svoltasi a Roma per iniziativa del Dicastero va-ticano per il servizio dello sviluppo umano integralee del Consiglio ecumenico delle Chiese. Discorso scrit-to e dato per letto, anche se Francesco si è poi rivoltoa braccio ai partecipanti in un clima meno formale.Tutt’altro che formale il contenuto del discorso: «Vi-viamo tempi in cui sembrano riprendere vita e diffon-dersi sentimenti che a molti parevano superati. Senti-menti di sospetto, di timore, di disprezzo e perfino diodio nei confronti di individui o gruppi giudicati di-versi in ragione della loro appartenenza etnica, na-zionale o religiosa e ritenuti non abbastanza degni dipartecipare pienamente alla vita della società». Unappello alla politica, affinché non «ceda alla tentazionedi strumentalizzare le paure» per «miopi interessi e-lettorali», ma anche a «coloro che traggono giova-mento economico dal clima di sfiducia nello stranie-ro. E ancora: «La gravità di questi fenomeni non puòlasciarci indifferenti». Sulla stessa linea il documentofinale della conferenza, che condanna il razzismo co-me «un peccato, radicalmente incompatibile con lafede cristiana». Un nuovo monito che interpella tutti.

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Xenofobia, secco noall’indifferenza

L’incontro del clero:al centro la memoriae la riconciliazionea pagina 3

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Santa Maria Nostrae Laetitiae, la pastorale «di strada»

DI ROBERTA PUMPO

astorale di strada. La parrocchiaSanta Maria Causa Nostrae Laetitiaeincarna il modello di “Chiesa in

uscita”. Il parroco, don Alberto Papotti,trascorre molto tempo per le vie delquartiere per mantenere vivo il rapportocon la sua comunità. Situata in piazzaSiderea, periferia est della Capitale,abbraccia le realtà del Villaggio Breda, delconsorzio Torre Gaia e della zona Papillo.Tre contesti che con il tempo, grazieanche all’impegno di tante famiglieimpegnate nella pastorale, si stannofondendo in un’unica comunità. «Fu il

monito del cardinale Camillo Ruini –spiega il sacerdote –. Quando mi inviòqui 14 anni fa mi disse che le tre realtàdovevano diventare una cosa sola. Neglianni, entrando nella vita delle persone inpunta di piedi e con delicatezza, stiamoraggiungendo questo scopo». Ieri sera laMessa vespertina è stata celebrata dalcardinale vicario Angelo De Donatis, cheha inaugurato gli importanti lavori diristrutturazione e riammodernamentoche hanno interessato la chiesa. Unavisita che il parroco ha atteso «con gioia».Ascoltando le parole del porporato lacollettività è stata «contagiata dalla suaesortazione e dal suo entusiasmo cheriflette quello di Papa Francesco – haspiegato –, siamo stati rinnovati espronati ad andare avanti nel camminointrapreso coinvolgendo il più possibilele famiglie, lavoro che stiamoimpostando con tutti i gruppiparrocchiali». La comunità, composta da

circa novemila persone, è in fermento perla festa patronale il cui triduo inizieràlunedì 1° ottobre. Culmine dellecelebrazioni domenica 7, con laprocessione che alle ore 10 partirà dallachiesa e attraverserà le vie del quartierecon l’icona di Santa Maria Causa NostraeLaetitiae. Seguirà la celebrazioneeucaristica con il mandato ai catechisti. Laparrocchia è animata da oltre centoragazzi dai 14 anni in su. Ci sono cinquegruppi giovanili che grazie al dinamismoe al carisma del vice parroco, don MarcoSantarelli, vengono coinvolti in numeroseattività. Ben 70 giovani parteciperannoalla XXXIV Giornata Mondiale dellaGioventù che si terrà a Panama dal 22 al27 gennaio 2019. Per affrontare le spesedel viaggio in questi mesi hanno dato vitaa spettacoli teatrali e musical etrasformato il salone parrocchiale nel“Kryst pub” cimentandosi nella cucina enel servizio ai tavoli. Per i più grandi è

partito da gennaio il ciclo di catechesi dei“10 comandamenti”. Da tre anni è attivo aSanta Maria Causa Nostrae Laetitiae ungruppo missionario che a breve avvieràmissioni in Brasile in collaborazione conla Pia Unione delle Figlie e dei Figli delCuore Immacolato di Maria presenti sulterritorio. Grazie all’impegno di unnutrito gruppo di volontari la Caritasparrocchiale assiste un centinaio difamiglie attraverso la distribuzione deglialimenti e del vestiario per bambini,l’ascolto delle persone e l’organizzazionedella cena comunitaria con i poveri ogniultimo giovedì del mese. «È commoventevedere che vengono a fare servizio inmensa anche interi nuclei familiari conbambini piccoli al seguito», aggiunge donAlberto che, con orgoglio di padre epastore, osserva che a Santa Maria CausaNostrae Laetitiae negli ultimi anni èmaturata anche una vocazionesacerdotale.

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A Sant’Eustachio nascela Casa della Misericordia

L’Ufficio diocesano per la pastorale del tempolibero riprende il lavoroParte da una rilevazionesu strutture e attivitàparrocchiali. Il direttoredon Indelicato: «tavolo»permanente con le realtàassociative del settore

Un censimentoper lo sport

Ufficio diocesano per lapastorale del tempo libero,del turismo e dello sport

riprende dopo diversi anni il suolavoro. E parte da un censimentodelle strutture e delle attivitàparrocchiali della diocesi di Roma.Ad annunciarlo nei giorni scorsi aiparroci, una lettera del Segretariogenerale del Vicariato, il vescovoausiliare Gianrico Ruzza. «È

’L indispensabile conoscere ilterritorio e le persone con cuirelazionarsi – spiega don FrancescoIndelicato, direttore dell’Ufficiodallo scorso primo marzo – per cuil’iniziativa del censimento risultaessere la soluzione più efficace percomprendere quali siano lenecessità e le risorse delleparrocchie romane». Leinformazioni richieste dalquestionario, pubblicato anchenella sezione “Focus” del nuovosito dell’Ufficio www.utsroma.it,spaziano dai servizi perdiversamente abili alla situazionedei teatri parrocchiali e dei campida gioco, nonché alla presenzadelle associazioni e delle società inambito sportivo «dove risultafondamentale parlare anche disicurezza e di salute per chi queicampi li usa», sottolinea l’addettodell’Ufficio, Claudio Tanturri. «Atal riguardo – aggiunge – nelquestionario è compresa unasezione dedicata ai defibrillatori(Dae) e al numero degli operatoriabilitati al loro utilizzo, secondo le

normative vigenti». Dal punto divista delle priorità pastorali, donIndelicato punta sullacomposizione di un “Tavolodiocesano permanente” con lerealtà associative che sappia dareseguito alle indicazioni del recentedocumento pontificio sulla visionecristiana dello sport e dellapersona, intitolato “Dare il megliodi sé”». Senza dimenticare «lavolontà di fare fronte comune conle parrocchie per reperire i fondinecessari alla costruzione oall’adeguamento delle strutture ealla promozione di attivitàculturali e ludico–sportive. A talfine ci proponiamo di unire leforze con quanti già si occupano diqueste esigenze in diocesi». Perquanto riguarda il turismo, «siamoorientati – anticipa don Francesco– all’appuntamento del Giubileodel 2025, al quale fin da oradobbiamo prepararci: per esempiopensando all’accoglienza deipellegrini e all’accessibilità dellechiese del Centro per idiversamente abili». Infine, tra le

attività previste per quest’annopastorale, ci saranno la Giornatadiocesana dello Sport, il 25 aprile2019, e la prima edizione dellarassegna di musica cristiana“Sounds Spirit Festival”, il 27aprile sulla Terrazza del Pincio(bando pubblicato sul sitodell’Ufficio). Entrambi gli eventi siterranno all’interno del “Villaggioper la Terra” a Villa Borghese.Ancora in tema di musica, il 21settembre 2019 la parrocchia SanGaspare del Bufalo ospiterà ilFestival per i cori parrocchiali,“Cantate inni con arte”,organizzato insieme a Radiopiù.Poi, conclude don Francesco, «èattualmente in essere il contestfotografico, “Scatta in parrocchia”,alla scoperta della bellezza dellavita delle nostre chiese e, dagennaio a maggio 2019, si terrà ilcorso storico–teologico sul vino ela vigna nella Bibbia, checomprenderà anche ladegustazione di alcuni viniitaliani».

Pietro Mariani

ignità. Queste persone han-no il diritto di essere trattate

con dignità». È la “stella polare” del-l’azione a favore dei poveri di don Pie-tro Sigurani, rettore della basilica diSant’Eustachio dove ieri, alla presen-za del vescovo ausiliare per il settoreCentro Gianrico Ruzza, è stata inau-gurata la Casa della Misericordia.Ricavata nei sotterranei della chiesa,tra i palazzi della politica e i risto-ranti dei turisti, mette a disposizioneuna sala che servirà da centro di a-scolto e dove saranno forniti assi-stenza legale e consigli medici («nonun ambulatorio», sottolinea don Pie-tro). Poi un centro di accoglienza do-ve i poveri potranno trovare riparodalle intemperie, insieme a un caffècaldo: «Ci ha pensato la Provvidenza– spiega il sacerdote –. Non sapeva-mo come fare, poi una ditta ci ha re-galato la macchina per le bevande ela fornitura di caffè».Infine l’«Università degli scartati», in-titolata a Giulia Carnevale, la studen-tessa di Ingegneria originaria di Arpi-no morta nel terremoto dell’Aquila.Un centro culturale perché, spiega ilrettore, ai poveri non bisogna daresolo il pane materiale ma anche sol-levarne lo spirito. Per questo ci tienetanto al fatto che ai bisognosi che o-gni giorno da cinque anni si recano amangiare a Sant’Eustachio siano ser-viti non solo piatti ben preparati e ab-bondanti, ma anche dolce e caffè:«Perché se un piatto di pasta riempiela pancia, il caffè scalda il cuore». Come nasce l’idea della Casa? «Qui se-condo la tradizione c’era la casa do-ve la famiglia di sant’Eustachio aiu-tava i bisognosi. È stata la prima dia-

conia di Roma. E ne abbiamo ripresola tradizione. Serviamo pranzi in treturni da 40, le persone si conoscono,fanno amicizia. È importante il calo-re umano». Lo stesso vale per i vo-lontari: non manca mai chi si mettea disposizione. Ci sono romani che traun servizio e l’altro si fermano a pre-gare in chiesa, giovani musulmani epersone che non credono. E il climache si respira è davvero gioioso.Come si va avanti? «Con la Provvi-denza e la preghiera – spiega donPietro –. Senza contributi pubblicima con l’aiuto dei fedeli». Anche dipolitici? «Qualcuno ma a titolo per-sonale». E non ci sono confraterni-te, onlus o cooperative: «Lo devo alcardinale Vallini: ho una lettera incui mi ribadiva che questa è un’o-pera di Sant’Eustachio ed è stato il-luminato in questo. Tutto si fa conla carità. Abbiamo speso 150.000 eu-ro e ne dobbiamo pagare altrettan-ti ma sono sicuro che arriveranno. Ioho 83 anni, l’opera non è mia, è del-la diocesi. Ho avuto un grande so-stegno da monsignor Zuppi (l’ex au-siliare di Roma Centro, ora arcive-scovo di Bologna, ndr) e da don An-gelo (il cardinale De Donatis, ndr).Siamo amici da quando era parrocoa San Marco».Nella Casa si stanno completando i la-vori per docce, barberia e lavanderia.Saranno inaugurate a novembre, perla Giornata del povero. «Stiamo pre-parando una sorpresa con i ristora-tori della zona», dice sornione donPietro. E chissà che non possa ricevereuna visita del Papa, che ha già donato15.000 euro attraverso l’elemosineria.

Andrea Acali

ermina oggi la tre giorni de «Ilvolontariato incontra Monte

Sacro» che a piazza Sempione hamesso insieme più di 30 associa-zioni di volontariato anche graziealla parrocchia dei Santi Angeli Cu-stodi. Alle 10, il parroco padre Ma-rio Aceto celebrerà la Messa, cuiseguirà alle 11 il concerto bandi-stico della Gendarmeria vaticana.

Alle 15.30 «In cammino con Santie animali», incontro con l’autoredel libro «Animals creature di Dio»(San Paolo Edizioni), GiuseppeScarlato, veterinario e animal blog-ger. L’idea del libro, unica nel suogenere, è nata dopo un incontroprivato con Benedetto XVI. Scarla-to racconta sei animali a partiredalle caratteristiche fisiologiche e

comportamentali fino al loro rap-porto con l’uomo, compiendo an-che un originale excursus su comesono rappresentati nella Bibbia.Alle 17.30 il comico Pierluigi Bar-tolomei presenterà «I cinque lin-guaggi dell’amore in famiglia». Al-le 21, infine, incontro con don Ser-gio Ghio su «Realtà e giovinezza.La sfida».

TA Monte Sacro un incontro con il volontariato

A Gesù Divin Salvatore l’annuncio anche al mercatoDI MICHELA ALTOVITI

ono state ispirate da due versetti delVangelo, uno di Giovanni e l’altro diMatteo – “Venite e vedete” e “Vegliate e

pregate” – le tante attività che hannocaratterizzato la vita comunitaria dellaparrocchia di Gesù Divin Salvatore, in zonaTor de’ Cenci, in questa settimana che sichiude oggi con la Messa delle 11.30celebrata dal cardinale vicario Angelo DeDonatis. «Ho voluto proporre uno specialetempo missionario – chiosa il parroco donCicero José De Almeida – che è statooccasione di autentica condivisione perprepararci insieme alla visita del cardinale».Le catechesi per giovani e adulti, le visitepastorali alle famiglie, l’esperienza dievangelizzazione nella piazza del mercatoe l’apertura di speciali centri di ascolto«hanno visto la partecipazione di tanti

parrocchiani – sottolinea il sacerdote diorigine brasiliana – e confermato lavivacità di questa comunità». Molti sonoinfatti i gruppi presenti in parrocchia eparticolare attenzione viene riservata ai piùgiovani e ai più bisognosi. Oltre allanormale catechesi sacramentale, è attivoquotidianamente l’oratorio mentre ladomenica mattina si riuniscono i gruppiscout che coinvolgono circa 80 bambini eragazzi. «Cerchiamo di rendere partecipianche le famiglie – spiega CristinaPorcacchia, coordinatrice dei capi scout ecatechista, insieme al marito Giulio, di unodei due gruppi di preparazione allaCresima –: ogni due mesi incontriamo igenitori per un percorso formativocondiviso, perché l’educazione cristianapassa da ciò che si vive in parrocchia masoprattutto in casa». Ai ragazzi vieneproposta una «catechesi laboratoriale con

l’obiettivo di offrire un’esperienzaspirituale ma anche dinamica, vicina allarealtà che vivono». Esperienziale è anche laproposta formativa rivolta ai giovani–adulti: oltre al cammino dei “DieciComandamenti” c’è quello dei “Laboratoridella fede” che ha cadenza settimanale e siarticola nei quattro momenti di catechesi,scrutatio, preghiera e condivisione. Ci sonopoi il coro, la scuola di preghiera, il gruppodi discernimento “Signa Veritatis”e quellodei ministri strordinari della Comunione.Ancora, il gruppo dei donatori di sangue,quello dei volontari che gestiscono lasegreteria parrocchiale e l’esperienza delCammino neocatecumenale. Presenteanche la Caritas cui si affianca il gruppo diacquisto solidale, nato nel 2013 guardandoall’enciclica “Deus caritas est” del Papaemerito Benedetto XVI. «Abbiamocostituito un’associazione – illustra

Maurizio Giovannetti, uno dei socifondatori – cui aderiscono circa 90famiglie». Di queste, una trentina fa laspesa, due volte al mese, presso aziende efornitori selezionati, acquistando unaquantità di prodotti prettamente destinati anuclei familiari poveri della nostracomunità». A differenza di quanto avvienein occasione delle raccolte alimentari «piùsporadiche – continua Giovannetti – e cheriguardano scatolame e alimenti a lungaconservazione, noi acquistiamo carne,frutta, verdura e latticini perché nel nostrostatuto abbiamo stabilito il diritto di tutti amangiare bene, non ad accontentarsi di ciòche per altri è superfluo». Una sceltaanimata dal fine della carità concreta edalla pratica di scelte etiche perché leaziende fornitrici sono tutte “a chilometrizero” e in molti casi danno lavoro apersone diversamente abili.

S

Villaggio Breda, Torre Gaia,Papillo, tre realtà sempre piùunite. 70 giovani parteciperannoin gennaio alla Gmg di Panama

La basilica diSant’Eustachiosi trova nellapiazzaomonima, nelcentro storico

dal territorio

Uno speciale tempo missionarioper la parrocchia di Tor de’ Cenciispirato a due versetti del VangeloCatechesi laboratoriale per i ragazzi

Santa Maria Causa Nostrae Laetitiae

L’oratorio di San Giovanni Battista de La Salle

Gesù Divin Salvatore

2 Domenica23 settembre 2018

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Seminaristi romani in missionenei centri della Caritas

e mense per i poveri a Colle Oppio e alla StazioneTermini, le comunità per minori a Torre Spaccata,

la consegna dei pasti a domicilio per gli anziani soli,le case famiglie per malati di Aids, l’accoglienza di co-loro che si rivolgono all’Emporio della solidarietà, l’a-nimazione per i senza dimora ospiti del centro di ac-coglienza “Santa Giacinta” alla Cittadella della carità.Sono i centri della Caritas di Roma dove dal 19 set-tembre, per due settimane, gli studenti del secondoanno del Seminario Romano Maggiore svolgono laMissione popolare 2018. Diciassette giovani, accom-pagnati dall’educatore don Cristiano Patrassi, allog-giano nella foresteria della Cittadella della carità e, du-rante il giorno, s’impegnano nel servizio ai poveri o-spiti dei centri Caritas.«Le giornate – spiega don Patrassi – sono molto in-tense. Si inizia con la preghiera e la Messa alla Citta-della. Poi ognuno dei ragazzi raggiunge il centro chegli è stato assegnato, dove svolgerà servizio, pranzan-do insieme agli ospiti delle strutture. Nel pomeriggiosono previsti dei momenti di formazione e ap-profondimento con gli operatori e i volontari su temiquali le migrazioni, la tratta, la povertà nella città, icentri di ascolto parrocchiali, il gioco d’azzardo, la so-litudine. Dopo la cena, in piccoli gruppi, i ragazzi af-fiancheranno gli operatori del Servizio notturno iti-nerante per incontrare i senza dimora che vivono instrada e nelle stazioni».Le Missioni popolari del 2018, oltre che alla Caritas,vedono i seminaristi del primo anno al Sermig di To-rino, nell’Arsenale della Pace. Gli studenti più grandisono invece impegnati nelle parrocchie di San Bona-ventura, Santa Bernadette, Santa Caterina da Siena, San

Giuda Taddeo Apostolo, Gran Ma-dre di Dio e San Cirillo Alessan-drino. Inoltre una parte di loroporterà la missione anche all’in-terno del Policlinico Umberto I.«Nelle nostre comunità, purtrop-po, i poveri sono visti come unproblema più che una manife-stazione di Dio. Per questo l’ope-ra della Caritas è soprattutto pe-dagogica, per avvicinare le par-rocchie a chi soffre». Così don Be-noni Ambarus, direttore dell’or-ganismo diocesano, ha spiegatoai giovani il contesto in cui si tro-

veranno ad operare nell’incontro di presentazione del-la missione. «I centri in cui prestate servizio – ha ri-cordato il direttore – sono dei “segni” promossi dalladiocesi di Roma per aiutare, stimolare e sostenere lecomunità cristiane nell’incontro con il povero, che èil corpo vivente di Cristo».Numerose le domande rivolte dai seminaristi riguar-do al finanziamento delle strutture di accoglienza,l’impiego dei fondi dell’otto per mille, il rapporto conle istituzioni, il profilo dei volontari; temi che verran-no approfonditi negli incontri formativi.Dalla preghiera delle Lodi al mattino, fino a notte, igiovani missionari terranno aperta la chiesa nella Cit-tadella della carità dove promuoveranno momenti dipreghiera anche con gli ospiti e con i volontari. Do-menica 30 la conclusione della missione con una se-rata di festa all’Ostello “Don Luigi Di Liegro”.

Alberto Colaiacomo

L

Sabato l’assemblea diocesana della vita consacrataPanfili: è un contributo al Sinodo dedicato ai giovaniDI CHRISTIAN GIORGIO

arà il nostro contributoall’imminente Sinodo dei giovaniconvocato da Papa Francesco». La

vita consacrata di Roma s’incontrerà, nellesue molteplici sfaccettature e forme, alCollegio internazionale Seraphicum (viadel Serafico, 1) sabato 29 settembre dalle8.30. Ad annunciare l’appuntamento èdon Antonio Panfili, vicario episcopaleper la vita consacrata della diocesi. «Iltema dell’incontro non poteva che esserededicato ai ragazzi di questa città. Sonoloro i protagonisti, con i coetanei di tuttoil mondo, del grande sforzo che la Chiesasta facendo per conoscerli sempre meglioe accompagnarli in maniera efficace. Perquesto motivo abbiamo voluto riportarenel titolo la dicitura “dialogo econoscenza reciproca”». In realtà la vitaconsacrata «è poco conosciuta dai

giovani», anche per un problemaanagrafico; «i nostri consacrati sonosempre di meno e sempre più anziani».Niente di simile a un convegnoautoreferenziale quindi, né tantomeno unincontro di pura speculazione filosofica;anche per quanto riguarda la “tecnica” dilavoro, il punto di riferimento resta infattiil Sinodo: «abbiamo invitato diverserealtà giovanili che operano a Roma –aggiunge don Panfili – per lasciarciprovocare, per farci dare testimonianzadelle loro opere». Un esempio su tutti: iragazzi di strada di don GiovanniCarpentieri: «Non abbiamo idea diquanto dolore ci sia in loro; donGiovanni continua a dirci che non è piùpossibile intervenire per quanto lasituazione sia irrecuperabile. Vogliamosperare che non sia così, impegnandociaccanto alle unità di strada che ogni notteavvicinano prostitute, drogati, vite ai

margini». Sono grandi le aspettative suquesto fronte, «penso proprio che larisposta da parte dei nostri religiosi saràentusiastica». La speranza è quella che «iconsacrati – aggiunge il sacerdote – sianosensibili a questi argomenti, aprendoocchi, cuore e mente su una realtàgiovanile in continua evoluzione».Interverranno anche i giovani della scuolapolitica di San Tommaso Moro in via deiMaruccini e diversi altri provenienti dalleparrocchie della città. I religiosi moltospesso, conclude don Panfili, «cichiedono di uscire, di aprire le loro case.Mi sembra un ottimo punto di partenzaper farci raggiungere dal grido di doloredei nostri giovani». Nel corso dellaseconda parte dell’incontro, è previsto ilcommento del cardinale vicario AngeloDe Donatis che traccerà alcunisuggerimenti per i prossimi passi dellerealtà della vita consacrata a Roma.

De Donatis ai sacerdoti:memoria e riconciliazioneDI ANGELO ZEMA

n nuovo Esodo per «ascoltare ilgrido della città». Quello legatoa «sofferenze familiari, dei

poveri e degli stranieri, situazioni dialienazione o di sfruttamento nellavoro, ingiustizie» per «la corruzionee il clientelismo», alla «rassegnazionedi chi non cerca più un senso per lavita». Tanti problemi cui non si puòrispondere però senza un itinerariosulla memoria e sulla riconciliazioneche consenta di preparare unadeguato bagaglio spirituale perquest’impegno. È l’indicazione delcardinale vicario Angelo De Donatisal clero della diocesi di Roma,scaturita dalla relazione propostalunedì nella basilica di San Giovanniin Laterano. De Donatis ha invitato isacerdoti a una «conversionemissionaria» – attorno alla domanda“Dove sei?”, al centro della suariflessione – per «ridefinire priorità,scelte, stili della vita ecclesiale».Mappe del cammino, oltre alla Paroladi Dio (in particolare il Librodell’Esodo), i documenti del ConcilioVaticano II, il magistero dei vescovi diRoma nel dopo–Concilio e leindicazioni della Evangelii gaudium diFrancesco. Un cammino tracciato perla Chiesa di Roma verso il Giubileodel 2025, ma «senza rigide tabelle dimarcia. Un tempo propizio perarrendersi alla voce del Signore»,afferma il cardinale vicario. Con unoschema dell’itinerario comunitario. Apartire dall’anno passato, sulle“malattie spirituali”, e da quelloappena iniziato, dedicato allamemoria e alla riconciliazione. Nel2019–2020 al centro il “kerigma”,l’annuncio del Mistero Pasquale;l’anno successivo l’obiettivo saràfocalizzato sulla prassi pastoraledell’evangelizzazione; quindi,l’accento sui laici e gli ambienti divita; ancora, la forma sinodale dellaChiesa; l’ultimo anno sarà dedicatoall’articolazione della Chiesa nelterritorio. Un monito da De Donatisarriva sulle divisioni, prendendospunto dalle “malattie” dellacomunità di Corinto. «È incredibilecome la storia si ripeta, come il

U

maligno ci tenti sempre nelle stessecose! In tante delle nostre parrocchiec’è questa malattia delleappartenenze separate che portaspesso con sé il virus della diffidenzae del rifiuto degli altri. È un erroreecclesiologico dai risvoltiestremamente pericolosi, da cuiguarire subito». Accanto a questo, ilmonito a mettere da parte «ognipericolosa idealizzazioneautocelebrativa: la comunità cristianache vive nello Spirito di Dio non èfatta da “duri e puri”». Il frutto piùbello, sottolinea il vicario del Papa, è«la vita di fraternità, con il suo caricodi bellezza e di fatica». Il camminodell’anno appena iniziato è scanditoda tre passaggi, spiega De Donatis: la

memoria del cammino della Chiesadi Roma (fino a Natale); l’impegnonella riconciliazione (da gennaio aPasqua); l’ascolto del grido della città(da Pasqua a Pentecoste). Il cardinalericorda alcuni grandi momenti dellastoria recente della Chiesa di Romasu cui riflettere, dal convegno del ’74al Sinodo alla Missione cittadina, el’intervento del vescovo ausiliareGianpiero Palmieri specifica alcuneindicazioni per il lavoro nei settori,nelle prefetture e nelle parrocchie.Nella seconda fase del cammino, DeDonatis indica il punto di forza negliesercizi spirituali, da vivere conl’intento di «vincere le divisioni»(sull’esempio della “primasettimana” del cammino ignaziano),

L’intervento all’incontrodiocesano. Sette anni ispiratiall’Esodo. L’appello: ascoltare

il grido della città. Le mappe:Parola, Concilio, Magisteroe la «Evangelii gaudium»

ConfraterniteMidili nuovodelegatoCola rettoredel Minore

Padre Giuseppe Midili,carmelitano, è il nuovoincaricato diocesanoper le confraternite.Nato a Messina 45 annifa, è dal 2011 direttore dell’Ufficioliturgico diocesano; è segretario dellaCommissione diocesana per l’arte sacraed i beni culturali, consultoredell’Ufficio delle Celebrazioni liturgichedel Sommo Pontefice e rettore dellachiesa Santa Maria del Carmine alle TreCannelle. Il primo impegno che loattende nel nuovo incarico è il primoCammino diocesano delle confraterniteprevisto per sabato 27 ottobre. Midilisuccede a don Antonio Interguglielmi,nominato parroco di San GregorioMagno alla MaglianaAltra nomina negli Uffici diocesaniriguarda il settore amministrativo, dovecome vicedirettore arriva don

Pierangelo Pedretti, del clero romano,nato a Cremona il 14 maggio 1969.Collaboratore parrocchiale a SanGiovanni Battista de La Salle, al Torrino,è anche segretario del Consigliodiocesano per gli affari economici.Novità anche nei Seminari diocesani.Oltre alle nomine già annunciate alCollegio Redemptoris Mater, nuovorettore al Seminario Minore. È donAndrea Cola, romano, 34 anni, che èstato vicario parrocchiale prima a SanGiuda Taddeo Apostolo e poi a Sant’Ugo.Al Minore arriva come direttorespirituale don Antonio Magnotta, 47anni, direttore del Servizio per lapastorale giovanile.

servizio

e nella liturgia penitenziale diprefettura. Il culmine del camminodiocesano, l’ascolto del grido dellacittà, partirà con la messa a fuoco diquesto grido e con la lettura dei segnidei tempi. Prima di “buttarsi nellamischia” per collaborare alla“rivoluzione della tenerezza”invocata dal Papa.

La relazione integrale del cardinalevicario sarà pubblicata domenica 7ottobre in un libretto allegato adAvvenire e a Roma Sette checomprenderà anche l’intervento delPapa all’assemblea diocesana del 14maggio. Per prenotare più copie:[email protected],339.5391092.

roporre la liturgia comeuna esperienzaunificante che aiuti a

fare memoria e a vivere lariconciliazione»: è lungo questofilo conduttore, in sintonia con itemi centrali dell’anno pastoraleappena iniziato, che si snodal’attività dell’Ufficio liturgicodiocesano. Attraverso corsi,incontri e altri appuntamentiformativi. A spiegarlo è padreGiuseppe Midili, direttore

dell’Ufficio liturgicodiocesano. Sarannoriproposte le iniziative chein questi anni hannoformato tanti animatoriliturgici delle parrocchie ealtri operatori pastorali, maè in arrivo una novità. Iltitolo del corso, “Domus

Ecclesiae”, è già un programma:al centro dell’attenzione, iluoghi liturgici. Con alcuniesempi concreti tra le più bellechiese di Roma, da Santa Sabinaa San Paolo fuori le Mura a SanClemente. Ma partendodall’esempio del BattisteroLateranense. «Sarà l’occasione diriscoprire il significato della“Domus Ecclesiae”, anche dellemoderne chiese parrocchiali diriferimento», sottolinea padre

Midili. Il corso si terrà alPontificio Ateneo Sant’Anselmo(piazza dei Cavalieri di Malta)ogni giovedì dal 10 gennaio2019, con la possibilità dipartecipare in modalità e–learning sul sitowww.ufficioliturgicoroma.it.Modalità consentita anche per ilconsolidato corso triennale diliturgia per la pastorale cheprenderà il via l’8 novembre intandem con il Pontificio IstitutoLiturgico, con l’intento diassicurare una formazioneliturgica di base. Un lavorocomune alla base anche di unaltro corso, quello rivolto alministero della presidenza eall’animazione liturgica. Ma laprima iniziativa in ordine ditempo – prevista il 27,28 e 29

settembre, sempre alSant’Anselmo – è unappuntamento intensivo sultema “Dalla teologia liturgicaalla prassi celebrativa”, rivolto inparticolare a seminaristi ediaconi permanenti «secondo leindicazioni di Papa Francesco –spiega ancora padre Midili –affinché la preghiera liturgica siasempre più al centro della vitacristiana». Non mancano poi nelcalendario dell’Ufficiodiocesano i consueti momentiformativi per i ministristraordinari della Comunione,ed è confermata anchel’attenzione per i fotografiimpegnati nelle celebrazioni conbattesimi e matrimoni: a lorosarà dedicata una giornata distudio. (R. S.)

L’Ufficio liturgico e la «Domus Ecclesiae»Dedicato ai luoghi liturgiciun nuovo corso diocesanoAnche in modalità e-learningcome la tradizionale propostaper gli operatori pastorali

Il Palazzo Lateranense, sede del Vicariato di Roma

Il vescovo Ruzza e il cardinale De Donatis all’incontro del clero (foto Gennari) Cittadella della carità

3Domenica23 settembre 2018

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celebrazioniIL VESCOVO RUZZA PRESIEDE LA MESSAPER SAN PIO DA PIETRELCINA. Giornatadi festa, oggi, a San Salvatore in Lauro(omonima piazza) in occasione dellafesta di Padre Pio. L’appuntamentocentrale interesserà il pomeriggio conla processione della statua e dellereliquie del santo che raggiungerannopiazza Navona dalla chiesa di SanSalvatore in Lauro. Il vescovo ausiliareper il settore Centro, monsignorGianrico Ruzza, benedirà i mezzi dellaProtezione civile alla presenza delleautorità. Seguirà poi la Messa solennein piazza San Salvatore in Lauro (ore18). Attesa la partecipazione dipellegrini facenti parte dei gruppi dipreghiera del Lazio.

A SAN MARCO IL 40° ANNIVERSARIODELLA MORTE DI GIOVANNI PAOLO I.L’arcivescovo emerito di Cagliari,Giuseppe Mani, presiederà un solennepontificale in occasione delquarantesimo anniversario dellamorte di Papa Giovanni Paolo I. Lacelebrazione avverrà venerdì 28 alle 19nella basilica di San Marco alCampidoglio. Papa Luciani dacardinale fu titolare proprio di sanMarco.

FISICHELLA CELEBRA A SANTA MARIAADDOLORATA. Sabato 29 alle 17.30, aSanta Maria Addolorata (via dellaVeneia Giulia, 134), l’arcivescovo RinoFisichella, presidente del PontificioConsiglio per la promozione dellanuova evangelizzazione, presiederà laMessa solenne in occasione deifesteggiamenti della parrocchia.Seguirà, alle 18.30, la processione perle vie del quartiere.

A SAN FRANCESCO A RIPA SI CELEBRA ILPOVERELLO D’ASSISI. Inizierannomartedì 25 i festeggiamenti in onoredi San Francesco d’Assisi nella chiesadel rione Ripa a lui dedicata. Dal 25 al2 ottobre alle 17.45 il Rosariomeditato e alle 18.30, tutti i giorni, laMessa con riflessione francescana.Domenica 30 settembre alle 18.30 laMessa presieduta da monsignorAntonio Panfili, vicario episcopale perla vita consacrata. Lunedì 1 e martedì2 la Messa delle 18.30 sarà celebratada don Andrea Cavallini, direttoredell’Ufficio catechistico diocesano,mentre mercoledì 3 (stesso orario)celebrerà il vescovo GianpieroPalmieri, ausiliare per il settore Est.Giovedì 4 alle 18.30 presiederà ilvescovo Gianrico Ruzza.

SAN GIOVANNI: SOLENNE CELEBRAZIONEDEL TRANSITO DI SAN FRANCESCO. Comeogni anno, la basilica di San Giovanniin Laterano celebra il transito di sanFrancesco con una Messa pontificale.Il 3 ottobre alle 18 sarà presieduta dalcardinale vicario Angelo De Donatis,arciprete della basilica. Seguirà lalettura del «Transito del SeraficoPadre». Da San Giovanni partirà unaprocessione fino alla statua di SanFrancesco situata in piazza di PortaSan Giovanni. Qui vi sarà l’offertafloreale dei bambini. L’animazioneliturgica sarà curata dal Coro dellaCappella musicale lateranense, mentrealla processione interverrà la Bandamusicale della Gendarmeria vaticana.

incontriLA “LECTURA DANTIS” DI MONSIGNORFRISINA. Proseguono gli appuntamentiin occasione dell’Anno giubilareAloisiano. Nella chiesa di Sant’Ignazioin Campo Marzio, domani alle 21,monsignor Marco Frisina, maestro delCoro della diocesi di Roma, analizzeràil quinto canto dell’Inferno.

SEMINARIO DI STUDIO: «VENT’ANNI DIIMMIGRAZIONE E ASILO IN ITALIA». Dalleore 9 alle 13, nel teatro di Villa Glori(via Venezuela, 27) si svolgerà ilseminario “Venti anni diimmigrazione in Italia” promossodalla Caritas di Roma incollaborazione con la FondazioneIdente di Studi e Ricerche. L’iniziativa,aperta a tutti, è inserita nell’ambitodella sesta edizione dell’ExecutiveMaster in Salute globale e migrazioni.Si farà il punto sui temidell’immigrazione e dell’asilo a 20anni della Legge Turco–Napolitano,confluita nel Testo Unicosull’immigrazione. Dopo il saluto didon Benoni Ambarus, direttore dellaCaritas di Roma, si alterneranno gliinterventi di Livia Turco, MarioMorcone (Consiglio italiano per irifugiati), Oliviero Forti della Caritasitalina e don Virgilio Colmegna, dellaCasa della Carità di Milano.

AL CAMILLIANUM UN CONVEGNO SULLACURA DELLA VULNERABILITÀ. IlCamillianum organizza per il 25(dalle 15.30) e 26 settembre (dalle 9)il convegno «La vulnerabilità non deverimanere senza cura». Interverrannotra gli altri il cardinale Elio Sgreccia;Paolo Corona, astrofisico, e padreMarco Giuseppe Salvati, ordinario diTeologia dogmatica alla SanTommaso.

A SAN MARCO AL CAMPIDOGLIO ILCONVEGNO «CREIAMO LAVORO INAFRICA». Civiltà dell’Amore organizzacon il Vicariato di Roma e con lacollaborazione di altre organizzazionicattoliche il convegno «Creiamolavoro in Africa», che si terrà nellabasilica di San Marco Evangelista alCampidoglio il 27 settembre alle 16. Ilprimo intervento sarà affidato a donRenzo Giuliano, parroco della basilicache ospita l’incontro. Seguirà donFrancesco Pesce, incaricatodell’Ufficio diocesano per la pastoralesociale, alle 17 l’intervento di AntonioTajani, presidente del Parlamentoeuropeo. Entreranno poi nel vivo dellaquestione l’economista LeonardoBecchetti, l’avvocato Ruggero Aricò,della Confindustria Assafrica &Mediterraneo; il missionario padreGiulio Albanese e Giuseppe Rotunno,segretario nazionale del Comitato diCollegamento di cattolici per unaciviltà dell’amore.

A SANTA MARIA IN AQUIRO RIFLESSIONEBIBLICA DI PADRE ODASSO. L’incontro digiovedì 27 alle 17 inaugura le attivitàdi formazione biblica e spirituale aSanta Maria in Aquiro (via dellaGuglia, 69). Interverrà il biblista padreGiovanni Odasso sul tema «La miacarne è vero cibo e il mio sangue èvera bevanda». Seguiranno alle 18 iVespri solenni, alle 18.30 la liturgiaeucaristica.

AL SEMINARIO MAGGIORE LAPRESENTAZIONE DEL PROGRAMMA DIPASTORALE SANITARIA. Venerdì 28,dalle 18 alle 20, presso il PontificioSeminario Romano Maggiore, ilvescovo ausiliare Paolo Ricciardipresenterà e consegnerà il programmapastorale del Centro diocesano per lapastorale sanitaria. L’invito è rivolto amedici, operatori socio–sanitari,volontari e ministri straordinari dellaComunione.

A SAN BARNABA NASCE LA SCUOLA DIFORMAZIONE POLITICA. Nasce nellaparrocchia di San Barnaba (viaGiovanni Maggi, 4) la Scuola diformazione socio politica promossainsieme all’Azione cattolica eall’Associazione Cercasi un fine.“Cristiani ed impegno nel mondo” è iltema che farà da filo conduttore agliincontri, al via venerdì 28 alle 21 conil vescovo ausiliare per il settore Estmonsignor Gianpiero Palmieri.Seguiranno appuntamenti a cadenzamensile. Per informazioni:[email protected];371.1609975.

RIPRENDONO I PELLEGRINAGGI INRICORDO DEL BEATO ANGELO PAOLI.Sabato 29 settembre riprendono ipellegrinaggi sulle orme romane delbeato carmelitano Angelo Paoli.L’appuntamento è davanti allaparrocchia di san Martino ai Monti(viale del Monte Oppio, 28) alle 9.

formazioneREGINA APOSTOLORUM/1, MASTER INSCIENZA E FEDE. Fino all’11 ottobre saràpossibile iscriversi al master di primolivello in Scienza e Fede dell’Ateneopontificio Regina Apostolorum. Ilmaster ha la durata di due anni. Sioffrono otto corsi opzionali, ottomoduli di conferenze per più di 48eventi e un corso estivo. Il master puòessere seguito interamente via internet.Per info e iscrizioni: 06.916854, viadegli Aldobrandeschi 190.

REGINA APOSTOLORUM/2, DIPLOMA INSTUDI SINDONICI. L’Istituto Scienza eFede dell’Ateneo Pontificio ReginaApostolorum, in collaborazione conOthonia, il Centro internazionale disindonologia di Torino e il Centrodiocesano di sindonologia GiulioRicci di Roma, offre per il nono annoconsecutivo un diploma dispecializzazione in Studi sindonici.Sarà possibile effettuare le iscrizionifino all’11 ottobre. Anche in questocaso il corso può essere seguitointeramente via internet. Perinformazioni: 06.91689854.

GREGORIANA, DIPLOMA IN LEADERSHIPDEL CENTRO HURTADO. Il corso diformazione alla leadership del CentroFede e Cultura Alberto Hurtado, incollaborazione con la facoltà diScienze sociali, offre agli studenti glistrumenti metodologici, teorici epratici per qualificare una leadershipcompetente e dinamica. Il corso sisvolgerà in otto moduli a cadenzamensile alla Pontificia UniversitàGregoriana (piazza della Pilotta). Info:06.67015186,[email protected].

solidarietàDONARE IL SANGUE CON L’AVIS.Domenica 30 settembre si potràdonare il sangue con le autoemotechedell’Avis comunale nelle parrocchieSantissimo Corpo e Sangue di Cristo(via Narni, 19) e Santa Maria Reginadei Martiri in via Ostiense (via CarloCasini, 282).

Al Bioparco arrivanogli "Incontri di natura"

ggi e domenica pros-sima al Bioparco si

svolgeranno gli “Incontridi natura”. All’interno delparco saranno dislocatedieci postazioni tematichecon modelli tridimensio-nali, animali vivi (testug-gini, anfibi e invertebrati)crani e schede ludiche.Un’occasione per scoprirecuriosità su diverse specieanimali e partecipare agiochi e laboratori.

O

cultura

cinemaSport su Romasette.itAccademia schermaai Colli Portuensi

uovo servizio dello spa-zio di Romasette.it

(www.romasette.it) dedicatoallo sport nell’ambito dellerealtà ecclesiali. Domani saràonline l’articolo sull’accade-mia di scherma Lia che, nellaparrocchia Nostra Signora diCoromoto ai Colli Portuensi,prevede un progetto inclusivoper accogliere anche giovaniaffetti da disturbi dello spet-tro autistico.A presiederla è Luigi Mazzo-ne, neuropsichiatra infantile,che nel 2002 è stato campio-ne italiano di spada maschileindividuale e ha gareggiatocon la Nazionale in Coppa delmondo fino al 2005.

Naleria, segretariadi un produttorecinematografico,

vive sullo stessopianerottolo dellamadre Amalia, donnaraffinata, e scrive inincognito per unosceneggiatore disuccesso, AlessandroPes. L’inizio metteinsieme più

suggestioni: da un lato Pes arrivanell’ufficio del produttore, dovrebbeportare la stesura finale di un copione main realtà prende tempo e ne approfitta perchiedere un congruo anticipo sulcompenso; dall’altra Valeria riceve la visitadi un misterioso uomo, che le consegna latrama di un film. Si tratta di due momentiche si muovono scollegati tra loro e gettanole premesse per un bel clima di mistero e di

suspense. Chi è quello sconosciuto che si èpresentato a casa di Valeria, e perché le haregalato proprio quella trama? E perché Pesdice che il suo manoscritto non è pronto, evive in pratica di rendita su lontani successidel passato? Si tratta di interrogativi che sifanno via via più incalzanti a mano amano che la trama si dipana e poggia sutasselli non semplici da definire. Ci sono lemigliori premesse alla base di Una storiasenza nome, il film, visto qualche giornoaddietro alla Mostra di Venezia nellasezione “fuori concorso”, dal 20 settembrenelle sale italiane. Classe 1959, RobertoAndò, nato a Palermo, è regista che occupanel panorama italiano un posto di sicuraoriginalità. Difficili da dimenticare alcunisuoi film, il primo Il manoscritto del Principe(1999), sorta di inquieto puzzleesistenziale ispirato a Il Gattopardo diTomasi di Lampedusa, e l’ultimo, Leconfessioni (2016), forte apologo di taglio

morale. Citare questi due titoli vuol direevidenziare alcuni piccoli indizi del filmpiù recente. Ossia mettere a fiancol’inganno della finzione, la sua doppiafaccia, e la difficoltà di convivere coldualismo verità–bugia. Questa serie didepistamenti percorre costantemente ilcopione, a cominciare, bisogna dirlo, daltitolo. «Una storia senza nome – dice Andò –è un film sul cinema, un atto di fede,ironico e paradossale, sulle sue capacità diinvestigare la realtà e di trascenderla (…)Mi faceva piacere, in un momento in cui ilcinema appare più fragile e marginale,raccontare una storia al cui centro ci fosseun film e il suo misterioso, imprescindibilelegame con la realtà». Il “giallo” poi siinnerva con la cronaca, con la Storia, forseanche con la politica nella loro versionepseudorealistica, partendo dal vero furtodella Natività del Caravaggio, avvenuto aPalermo nel 1969, episodio sul quale sono

poi state formulate molte e talvoltaevanescenti ipotesi. Si capisce a questopunto che tanti sono i temi destinati adincrociarsi, come puzzle di un enigmaaggrovigliato e contorto. È interessante cheAndò dichiari più avanti: «Avevo voglia diritornare ad un tono leggero, e di ritrovaretemi che mi accompagnano da sempre: ilfascino dell’impostura, i sentimentinascosti che aspettano il omento propizioper uscire allo scoperto, gli equivoci chefanno d’improvviso deragliare la vitalasciandone esplodere il lato comico enascosto». Questo reiterato incontro di toniumorali differenti e quasi opposti permetteal film di muoversi agevolmente creando lagiusta suspence. Alla resa complessivaportano un essenziale contributo attori,tutti motivati, da Michaela Ramazzoti eAlessandro Gassman, da RenatoCarpentieri a Laura Morante.

Massimo Giraldi

V«Una storia senza nome», il giallo di Andò tra cronaca e politica

San Giovanni in Laterano, il 3 ottobre la celebrazione del Transito di san Francesco con il cardinale vicarioSan Marco ricorda Giovanni Paolo I a 40 anni dalla morte - «Lectura Dantis» di Frisina a Sant’Ignazio

DOMANI Alle ore 8.30 nella basilica lateranense apre ilcorso di formazione su matrimonio e famigliaper parroci, diaconi permanenti, sposi eoperatori della pastorale familiare promossodalla diocesi di Roma e dalla Rota Romana.Nel pomeriggio partecipa al Consiglioepiscopale permanente della Conferenzaepiscopale italiana (fino a mercoledì). Alle ore 19 nella parrocchia di Santa Croce inGerusalemme incontra le comunità del settoreCentro per l’inizio del nuovo anno pastorale.

MARTEDÌ 25Sono sospese le udienze dei sacerdoti.

Alle ore 19 nella parrocchia di San Lorenzofuori le Mura incontra le comunità del settoreNord per l’inizio del nuovo anno pastorale.

MERCOLEDÌ 26 Alle ore 19 nella basilica lateranense tienel’intervento finale del corso di formazione su

matrimonio e famiglia promosso dalla diocesidi Roma e dalla Rota Romana.

GIOVEDÌ 27 Alle ore 17 accoglie il Santo Padre nellabasilica lateranense per l’udienza e magisteroa conclusione del corso di formazione sumatrimonio e famiglia per parroci, diaconipermanenti, sposi e operatori della pastoralefamiliare promosso dalla diocesi di Roma edalla Rota Romana.

VENERDÌ 28 Alle ore 12 celebra la Messa nella casaFraterna Domus a Sacrofano in occasione delConvegno internazionale esorcisti.

SABATO 29 Alle ore 9, al Seraphicum, partecipaall’Assemblea della vita consacrataorganizzata dall’Ufficio della vita consacratasul tema: “Giovani e consacrati di Roma:dialogo e conoscenza reciproca”.

Alle ore 18 nella parrocchia Santa MariaMadre di Ospitalità visita il Villaggiodell’Ospitalità.

DOMENICA 30 Alle ore 11 celebra la Messa nella parrocchiaSan Tommaso d’Aquino in occasione del 30°anniversario della dedicazione della chiesa.

L’AGENDA DEL CARDINALE VICARIO

Micaela Ramazzotti

Netflix, un mondoignoto agli adulti

etflix, ovvero la più popolare piattaformastreaming o, per usare un termine più co-nosciuto, la tv che davvero vedono i ragaz-

zini e i giovani. Secondo un recente rapporto il fu-turo del cinema sono i vecchi: anziani e adulti al ci-nema e giovani su Netflix, che letteralmente spopolafra i ragazzini e gli adolescenti. Secondo LendFduil 90% dei giovani americani guardano le serie Tv ei film offerti dalla piattaforma, che attualmente bat-te ogni altra Tv.Ma c’è di più: Netflix offre teen movies pensati pro-prio per i ragazzi e capaci di plasmare opinioni, i-dee, atteggiamenti e preferenze. Le serie Tv offertedalla piattaforma parlano di tutto: sesso, crisi, ri-bellioni, bullismo. Esplorano il mondo giovanile co-me nessun altro. E accanto a questo offrono seriedi ogni tipo, tutto sempre disponibile, sempre sca-ricabile e perfino utilizzabile in modo bulimico:molti ragazzini scaricano decine di episodi delle se-rie preferite e li vedono uno dopo l’altro per ore.I contenuti sono disponibili praticamente senza li-miti di nessun tipo. Un adolescente trova in Netflixuna quantità impressionante di informazioni sot-to forma di film, che riguardano ogni aspetto del-la vita. E inoltre la può vedere dove vuole, anche ascuola, sull’autobus, a casa, per strada, di notte nelproprio letto.Un successo travolgente che sfugge completamen-te all’osservazione degli adulti. Un mondo paralle-lo, a tratti alternativo, ma affascinante, che in qual-che misura costruisce le opinioni degli adolescentisenza alcun riferimento con gli adulti che si occu-pano di loro.Insieme a Netflix e alle altre piattaforme streaming,un grande ruolo nel plasmare le opinioni dei ra-gazzini è svolto da Youtube: è un pozzo senza fon-do a cui attingono bambini, adolescenti e giovaniche fruiscono di tutorial e di video prodotti in granparte da altri ragazzini, veri influencer (sono ra-gazzini che fanno video in cui parlano di tutto, vi-sualizzati milioni di volte).Ma, ed ecco la novità di questi mesi, i ragazzini han-no invaso Instagram, l’area fashion del web dove gliinfluencer danno il meglio di sé, con le loro storiedi vita, i video e le foto con cui si costruiscono au-tentici “trending topics” che creano le vere mode gio-vanili (ma anche le opinioni, le valutazioni dei fat-ti e il pensiero).Netflix, Youtube, Instagram costituiscono un gran-de pianeta di influenza sul mondo cognitivo, e-motivo–affettivo e sociorelazionale dei giovanissi-mi. Tuttavia la caratteristica più significativa è chegran parte dei contenuti influenzanti sono prodot-ti da ragazzini e giovani, che costruiscono così au-tentiche comunità prive di adulti di riferimento. Esoprattutto colpisce la totale ignoranza di questopianeta da parte dei genitori, degli insegnanti e de-gli educatori e di quanti in definitiva si dovrebbe-ro occupare dei ragazzi.

N

Pianeta giovania cura di

Tonino Cantelmi

4 Domenica23 settembre 2018

Il cardinale Angelo De Donatis

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Page 5: De Donatis ha aperto venerdì la fase diocesana della ... · ripeteva la giovane mamma, «siamo nati e non moriremo mai più». La piccola nacque il 10 giugno 2009 e visse solo mezz’ora,
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