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David Peace GB84 Gran Bretagna, 1984. Il governo annuncia la chiusura di venti miniere di carbone. È l’inizio dell’ultima guerra civi‑ le inglese: cinquantatré settimane di sciopero ininterrotto che contrappongono i minatori al primo ministro Margaret atcher. Cinquantatré settimane di picchetti e arresti, vio‑ lenze e intimidazioni, famiglie disperate, licenziati e crumi‑ ri, corruttori e corrotti, solidarietà e tradimenti. A combattere questa battaglia che dilania l’intero paese so‑ no uomini come Terry Winters, braccio destro del dispotico leader del sindacato, che deve fare i miracoli contro la po‑ tenza dell’apparato statale e assumersi tutte le responsabilità dei fallimenti; come l’Ebreo, un mediatore senza scrupoli deciso a spezzare lo sciopero con ogni mezzo, che manipola i media e organizza squadracce con l’appoggio dei servizi segreti; come Martin e Peter, due minatori che vedono la loro vita logorarsi giorno dopo giorno, picchetto dopo pic‑ chetto, sconfitta dopo sconfitta. GB84 è giallo, storia, noir, guerra. È un romanzo feroce e martellante come il suo linguaggio, che colpisce allo stoma‑ co alternando una ricostruzione quasi giornalistica a vividi e drammatici spaccati quotidiani. È il canto funebre per una nazione in guerra contro se stessa, per gli ideali abbando‑ nati in nome di un progresso rapace, per gli uomini e le donne dimenticati dalla storia. David Peace tramanda l’ul‑ timo, epico atto della lotta di classe, una lotta senza vinci‑ tori né vinti che ha segnato per sempre il futuro della Gran Bretagna. € 17,00 | pp. 000 Traduzione di Marco Pensante David Peace (1967) è uno dei più importan‑ ti scrittori inglesi contemporanei. Con il Sag‑ gia‑tore – oltre al ciclo del Red Riding Quartet (2017), che comprende 1974, 1977, 1980 e 1983 – ha pubblicato Terremoti (2013), Red or Dead (2014), Il maledetto United (2015), Fanta‑ sma (2016) e i primi due volumi della «Trilogia di Tokyo», Tokyo anno zero (2008) e Tokyo città occupata (2010). GB84 ha vinto nel 2005 il Ja‑ mes Tait Black Memorial Prize. In libreria dall' 1ottobre

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David PeaceGB84Gran Bretagna, 1984. Il governo annuncia la chiusura di venti miniere di carbone. È l’inizio dell’ultima guerra civi‑le inglese: cinquantatré settimane di sciopero ininterrotto che contrappongono i minatori al primo ministro Margaret Thatcher. Cinquantatré settimane di picchetti e arresti, vio‑lenze e intimidazioni, famiglie disperate, licenziati e crumi‑ri, corruttori e corrotti, solidarietà e tradimenti.A combattere questa battaglia che dilania l’intero paese so‑no uomini come Terry Winters, braccio destro del dispotico leader del sindacato, che deve fare i miracoli contro la po‑tenza dell’apparato statale e assumersi tutte le responsabilità dei fallimenti; come l’Ebreo, un mediatore senza scrupoli deciso a spezzare lo sciopero con ogni mezzo, che manipola i media e organizza squadracce con l’appoggio dei servizi segreti; come Martin e Peter, due minatori che vedono la loro vita logorarsi giorno dopo giorno, picchetto dopo pic‑chetto, sconfitta dopo sconfitta.GB84 è giallo, storia, noir, guerra. È un romanzo feroce e martellante come il suo linguaggio, che colpisce allo stoma‑co alternando una ricostruzione quasi giornalistica a vividi e drammatici spaccati quotidiani. È il canto funebre per una nazione in guerra contro se stessa, per gli ideali abbando‑nati in nome di un progresso rapace, per gli uomini e le donne dimenticati dalla storia. David Peace tramanda l’ul‑timo, epico atto della lotta di classe, una lotta senza vinci‑tori né vinti che ha segnato per sempre il futuro della Gran Bretagna.

€ 17,00 | pp. 000

Traduzione di Marco Pensante

David Peace (1967) è uno dei più importan‑ti scrittori inglesi contemporanei. Con il Sag‑gia‑tore  –  oltre al ciclo del Red Riding Quartet (2017), che comprende 1974, 1977, 1980 e 1983  –  ha pubblicato Terremoti (2013), Red or Dead (2014), Il maledetto United (2015), Fanta‑sma (2016) e i primi due volumi della «Trilogia di Tokyo», Tokyo anno zero (2008) e Tokyo città occupata (2010). GB84 ha vinto nel 2005 il Ja‑mes Tait Black Memorial Prize.

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Julian Baggini Antonia MacaroVitaIstruzioni per l'uso

Non sarebbe tutto più facile se anche la vita avesse un libret‑to di istruzioni? Non esiste un elenco di regole che funzioni per tutti noi, ma quello che avete tra le mani è un manuale per gli utenti della vita, scritto da altri utenti con più espe‑rienza per aiutarci a vivere meglio, a vedere con maggiore chiarezza nei momenti di crisi e superare la confusione e i dubbi quotidiani.Vita è un prontuario per tutti, organizzato per voci da con‑sultare a seconda delle necessità o dei problemi da fronteg‑giare. Non offre norme inflessibili o indicazioni da segui‑re in modo acritico, ma suggerimenti, esempi, idee su cui riflettere e discutere, attraverso i quali possiamo vedere in modo più distinto il nostro percorso e prendere le decisioni migliori. Cercare o meno soddisfazione nel lavoro, soppor‑tare la noia, districarsi nel campo minato delle relazioni e delle amicizie, affrontare la perdita e il dolore, riscoprire il piacere dell’ozio e del tempo libero, gestire l’ansia, prender‑si cura delle persone care in difficoltà: in queste pagine ci sono consigli per tutte le situazioni in cui ci troviamo ogni giorno.Julian Baggini e Antonia Macaro traggono spunto da un enorme serbatoio di saggezza – da Aristotele a Hume, da Heidegger a Confucio, da Epicuro a Sartre – e allestiscono una vera e propria farmacia sapienziale cui attingere libe‑ramente per combattere le inquietudini del nostro tempo, con rimedi testati attraverso secoli di esperienza e univer‑salmente apprezzati da tutta l’umanità. Attenzione: può creare dipendenza.

€ 25,00 | pp. 408

Traduzione di Laura Scarmoncin

Julian Baggini, giornalista e filosofo, è autore di numerosi articoli e saggi di filosofia. È stato co‑fondatore della rivista The Philosopher’s Ma‑gazine e dal 2019 è direttore del Royal Institute of Philosophy.

Antonia Macaro, psicoterapeuta e consulente fi‑losofica, è autrice dei saggi Reason, Virtue and Psy‑chotherapy (2006) e More than Happiness: Buddhist and Stoic Wisdom for a Sceptical Age (2018). Con Julian Baggini ha scritto The Shrink and the Sage (2012).

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Lisa Iotti8 secondiViaggio nell’era della distrazione

Prima che abbiate finito di leggere questo testo vi sarete di‑stratti almeno un paio di volte. Probabilmente avrete già di‑menticato il titolo del libro che avete fra le mani o il nome dell'autrice. Forse avrete interrotto la lettura per rispondere a un amico o controllare l’apprezzamento social di un post o di una foto. In ogni caso, è pressoché certo che in questo momento abbiate in mano uno smartphone e che il vostro sguardo si stia già allontanando da queste righe. Benvenuti nell’era della distrazione infinita.Ma com’è possibile che la nostra attenzione sia diventata in‑feriore a quella di un pesce rosso? Ed è vero che i like di Fa‑cebook stimolano le stesse aree attivate dall’assunzione di stupefacenti? In che modo la presenza di uno smartphone nelle vicinanze incide sulle nostre capacità cognitive? I social stanno modicando la struttura del nostro cervello? Lisa Iotti ci guida nel mondo dell’iperconnessione. Il suo è un viaggio, intimo e sconvolgente, nel lato oscuro della rivoluzione digi‑tale, attraverso ossessioni, pericoli e paure che caratterizzano il nostro contemporaneo: dai laboratori in cui si svolgono ri‑cerche sul comportamento delle nostre reti neurali durante l’utilizzo di app alle stanze in cui vengono studiate le possibili trasformazioni posturali dovute all’uso degli smartphone; dai centri per curare le dipendenze psicologiche da cellulare ai ritiri in cui disintossicarsi dal telefono grazie alla meditazio‑ne; dagli incontri con alcuni dei più importanti studiosi della mente a quelli con i pentiti della Silicon Valley, diventati oggi profeti della disconnessione.Tra reportage e narrazione personale, 8 secondi nasce dalla necessità di trovare risposte alle nostre inquietudini e fini‑sce per aprirci a nuove domande e nuovi scenari. Una tana del Bianconiglio in fondo alla quale scoprire che tipo di es‑sere umano siamo diventati e, soprattutto, cosa ci aspetta nel nostro prossimo futuro.

€ 19,00 | pp. 432

Lisa Iotti (1970) è giornalista e autrice di docu‑fiction per Rai Tre e Sky. Ha collaborato con la trasmissione Exit e il mensile FQ Millennium ed è inviata per il programma di inchiesta Presadi‑retta, la cui la puntata «Iperconnessi» ha vinto il premio Goffredo Parise per il reportage.

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Gabriele SassoneUccidi l’unicornoEpoca del lavoro culturale interiore

Un insegnante d’arte quasi quarantenne riceve una telefo‑nata a tarda sera: l’ospite d’onore del convegno che ha orga‑nizzato il suo istituto ha perso il volo, e toccherà a lui sosti‑tuirlo la mattina dopo. Gli si spalanca un abisso di panico: come spiegare di fronte a tanti studiosi che cosa differenzia l’artista da una persona comune nell’epoca dei social media? E con così poco margine per preparare l’intervento? L’unica via è intraprendere un viaggio interiore attraverso le imma‑gini, quelle private e quelle del contemporaneo, dalle sue stesse fotografie alle opere che ha più studiato e amato, da Van Gogh a Pollock, da Duchamp a Beuys, dalle pitture del‑le grotte di Lascaux alle illustrazioni dei libri di Jules Verne. Un percorso esistenziale che si trasforma in una riflessione sui lati oscuri del sistema dell’arte e del lavoro culturale.Romanzo di formazione, saggio sull’industria della cultu‑ra, meditazione estetica, memoir: con Uccidi l’unicorno Ga‑briele Sassone ci offre un travolgente esordio narrativo. Un racconto in prima persona sul potere delle immagini e sulla macchina infernale che le produce.

DAL LIBRO

«Adesso mi viene da ridere perché non so nemmeno cosa voglia dire questa affermazione, però mi immagino quando la pronuncerò davanti alla platea attonita. Dopo la bor‑da‑ta, resterò in silenzio per trenta secondi. Berrò un bicchiere d’acqua. In trenta secondi si può cadere da un grattacielo, dirò all’improvviso. Nessuna risata. È una battuta, precise‑rò alla platea, e scusate se mi esprimo in modo funereo, ma c’è una ragione. Nonostante sia convinto che l’uomo di La‑scaux vivesse di tante cose, per esempio giocare o annoiar‑si, o anche desiderare la roba d’altri, l’unica certezza che mi hanno lasciato i sussidiari di scuola è che quell’uomo fosse soltanto un cacciatore‑raccoglitore. Un soggetto sottomes‑so al lavoro, subordinato al tempo produttivo.»

€ 19,00 | pp. 220

Gabriele Sassone (1983) insegna Critical Wri‑ting alla Naba – Nuova Accademia di Belle Arti. Collabora con diverse riviste, tra cui Mousse Ma‑gazine, Camera Austria e Flash Art.

In libreria dall'8 ottobre

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Tom OliverL’inganno dell’IoCome siamo tutti collegati e perché è importante

Alla domanda «Chi sei?» probabilmente risponderai con «Io sono…». Fermati. La questione è tutta lì, in quel breve pronome e in ciò che si porta dietro: la certezza della tua identità individuale, unica e distinta dal mondo che ti cir‑conda. Ma è una certezza fondata?Tom Oliver, destreggiandosi con sicurezza e ironia tra bio‑chimica, neuroscienze e storia culturale, smantella pezzo per pezzo la monumentale illusione dell’Io, dimostrandoci che si tratta di una costruzione artificiale e ingannevole, in cui siamo imprigionati fin dalla nascita e che non ha alcun riscontro nella realtà. Basti pensare che i miliardi di cellu‑le del nostro corpo muoiono e si rigenerano di continuo, cosicché ogni settimana siamo letteralmente una persona nuova; la nostra esistenza dipende dalla simbiosi con gli in‑numerevoli batteri e microrganismi che fanno parte di noi; geneticamente siamo quasi uguali a qualsiasi altro essere umano; la nostra personalità e il nostro carattere si sono sviluppati osservando, imitando ed entrando in relazione con altre persone; la nostra cultura è scambio e rielabora‑zione di informazioni tra i singoli individui e tra questi e il mondo.L’inganno dell’Io non è una decostruzione spietata della no‑stra esistenza; al contrario, è un invito a cambiare radical‑mente la nostra prospettiva sulla vita, a ricostruire la società come una comunità di esseri umani interconnessi tra loro, a diventare un elemento integrato e non distruttivo del piane‑ta Terra e dei suoi ecosistemi.

DAL LIBRO

Dobbiamo allentare la presa sull’illusione di un Io indipen‑dente e aprire gli occhi sulle connessioni nascoste intorno a noi. Credo che in questo modo scopriremo un mondo più giusto e felice.

€ 26,00 | pp. 280

Traduzione di Allegra Panini

Tom Oliver è professore di Ecologia applicata presso l’Università di Reading; autore di nu‑merosi articoli scientifici, ha collaborato con il governo britannico come consulente in campo ecologico ed è membro del comitato scientifico dell’Agenzia europea dell’ambiente.

In libreria dall'8 ottobre

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Johannes Krause Thomas TrappeStoria dell’umanitàper gente che va di fretta

Questa storia inizia da un piccolo reperto, una minuscola falange fossile vecchia 70 000 anni appartenuta a una bam‑bina. Quella falange, ritrovata in Siberia, ci racconta di una forma umana prima sconosciuta, che abitava il nostro pia‑neta insieme ai Neanderthal e a Homo sapiens: l'Homo di Denisova, con cui condividiamo una parte importante del nostro corredo genetico. Solo oggi, grazie alle nuove tecno‑logie di analisi genetica, è possibile scoprire in pochi gram‑mi di tessuto, con una precisione impensabile fino a pochi anni fa, i segreti della nostra lunga epopea, a partire dal momento in cui i nostri progenitori hanno lasciato la culla dell’Africa per dirigersi verso l’Europa e l’Asia.Johannes Krause e Thomas Trappe hanno ricostruito in queste pagine il grande viaggio dell’umanità attraverso gli spostamenti dei popoli, gli scambi culturali e genetici, e gli scontri che ne sono scaturiti, la domesticazione delle spe‑cie animali e vegetali, le sfide e le opportunità create dai cambiamenti climatici nel corso delle epoche. La nostra è una storia di grandi migrazioni e continui rimescolamen‑ti, che nel corso dei millenni hanno dato forma al mondo che conosciamo anche attraverso mutamenti radicali: come l’arrivo delle popolazioni di agricoltori anatolici in un’Eu‑ropa abitata da cacciatori‑raccoglitori, le successive ondate migratorie dalla steppa asiatica che hanno lasciato tracce genetiche fino alle isole britanniche e la diffusione delle ma‑lattie infettive che hanno modellato le nostre vicende, dalla peste al Covid.Storia dell’umanità racconta con incisività e immediatezza il nostro lungo cammino attraverso i millenni dalle origini fi‑no a oggi; un racconto che dimostra come non sia possibile isolare geneticamente popoli e tantomeno nazionalità e co‑me il nostro mondo sia nato da un irresistibile e inesauribile desiderio di mescolanza.

€ 23,00 | pp. 304

Traduzione di Silvio Ferraresi

Johannes Krause (1980) è professore di Arche‑ologia e Paleogenetica all’Università di Tubinga e condirettore dell’Istituto Max Planck di Scien‑za della storia umana a Jena. Oltre a numerose pubblicazioni accademiche, ha all’attivo molti articoli usciti su riviste come Science e Nature.

Thomas Trappe (1981), giornalista scientifico, scrive per i quotidiani Süddeutsche Zeitung e Der Tagesspiegel e collabora da anni alle ricer‑che di Johannes Krause.

In libreria dall'8 ottobre

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Vincent RaynaudDisintegrazioneParigi, metà anni settanta. Tristan ha tredici anni e un fu‑turo già scritto: il conservatorio e una carriera come per‑cussionista classico. Poi però arriva il rock, e gli spalanca le porte di un mondo nuovo. Dopo un solo concerto capisce che la musica che vuole è un’altra, più selvaggia, più diretta; più sincera. Le bacchette iniziano a picchiare sul rullante e il piede a pestare duro sulla cassa, e così Tristan si trasforma prima nel batterista di un gruppo punk e poi nel frontman di un’ambiziosa band new wave, sulla rampa di lancio verso il successo. Sullo sfondo, una Parigi sregolata e tossica, tra feste ad alto contenuto alcolico e scontri fra punk e metalla‑ri, suicidi, overdose e l’incubo strisciante dell’Aids.Disintegrazione scorre come una martellante traccia musi‑cale lunga quarant’anni: il primo album, i primi successi e i primi dissidi; l’ambizione, lo scontro col mercato disco‑graco, i soldi; le amicizie distrutte, le separazioni, la ricerca della felicità. Un romanzo di formazione punk. Incendiario come il grido di una chitarra elettrica.

DAL LIBRO

Tristan non pensa, è il suo corpo a pensare, a reagire all’ag‑gressione e a cavalcare l’onda, non ha mai provato niente del genere, non è spettatore, non ascolta la musica, è un attore e la suona, sgorga in lui, fra le mani ha una palla magi‑ca, la lancia ai quattro angoli della sala e quella rimbalza, colpi‑sce e ferisce, niente e nessuno ne uscirà indenne, alla fine la riprende, si concentra e la lancia ancora più forte, ha questo potere, lo sente, i ragazzi sul palco gliel’hanno donato, non è un’illusione, non è in uno stato alterato, è perfet‑tamente calmo e lucido, ha trovato ciò che cercava, è cosciente di mi‑mare e imitare, sa di comunicare con i musicisti, loro suona‑no, parlano e Tristan risponde, il dialogo continua, non sa per quanto tempo, vi è immerso e gli va bene così.

€ 24,00 | pp. 376

Traduzione di B. Alessandro D'Onofrio

Vincent Raynaud (1971) è editor e tradutto‑re letterario. Disintegrazione è il suo romanzo d’esordio.

In libreria dal 15 ottobre

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Ferruccio ParazzoliTeatro ItaliaIl Prigioniero, il capo del più importante partito cristiano d’Italia, dopo essere stato catturato da uomini che minac‑ciano la sua vita riceve in cella la visita di Satana, che lo tenterà nel corso di un viaggio notturno alla scoperta del futuro del paese. Il Presidente, espressione luciferina del potere che non tramonta mai, cerca di reagire ai sospetti di collusione con la mafia in seguito all’arresto di uno dei suoi uomini chiave. L’Esule, scappato in Tunisia dopo che gli scandali di corruzione hanno travolto la sua carriera po‑litica, riflette, in limina mortis, sulla propria caduta. Il Lea‑der, per oltre vent’anni il politico più amato e odiato d’Italia, è ora un ottantenne solo e abbandonato da tutti, circondato dalle rovine del proprio impero: il compleanno sarà l’occa‑sione per rivivere la sua esistenza in un amaro monologo gonfio di ricordi, nostalgia e rimpianti. Il Papa si prepara a celebrare il Natale e, nell’attesa, dialoga con i predecessori sulla fragilità del proprio dicastero.Ferruccio Parazzoli indaga la storia politica e culturale d’I‑talia come se fosse un palcoscenico sul quale sfilano, una dopo l’altra, le maschere del potere. Teatro Italia è una messa in scena degli incubi che il nostro paese ha sognato durante la lunga notte degli ultimi cinquant’anni, tra stragi di Stato, mandanti inafferabili e omicidi senza colpevoli; una messa in scena i cui personaggi si muovono dai silenzi inquietanti nelle stanze di Palazzo alle carnascialesche danze macabre nei sotterranei delle ville. Un racconto poetico di ombre e fantasmi, che rappresenta quella parte della nostra identità collettiva che non sappiamo né vogliamo nominare.

DAL LIBRO

Un Paese in mano alla mafia. Un giudice che salta in aria in‑sieme con la scorta e un pezzo di autostrada. Due mesi dopo tocca a un suo collega. E io, che c’entro io? Io c’entro sempre perché io agisco per lo Stato.

€ 21,00 | pp. 200

Ferruccio Parazzoli (1935) è autore di nu‑me‑rosi romanzi, racconti e saggi, tra i quali ricordiamo Trilogia di piazzale Loreto (Monda‑dori, 2011), Amici addio (Sem, 2018), Il grande peccatore (Bompiani, 2019) e Happy Hour (Riz‑zoli, 2020). Per il Saggiatore sono usciti Nessuno muore, Altare della Patria, Eclisse del Dio Unico e Il fantasma di Dio.

In libreria dal 15 ottobre

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Michael RosenIl libro dei giochi101 modi per divertirti di più nella vita

Quand’è stata l’ultima volta che hai giocato? Troppi impe‑gni, e poi è una cosa da bambini, no? Niente di più sbagliato: giocare è un’attività fondamentale; è il modo in cui impariamo a confrontarci con il mondo, a sviluppare la creatività, a trovare soluzioni inaspettate ai problemi e, magari, a scoprire che le regole possono essere ignorate o cambiate. Se pensi di esserti dimenticato come si fa, apri Il libro dei giochi e lasciati trasportare da Michael Rosen in un percorso magico tra tutti i possibili modi di giocare e divertirsi con parole, oggetti e infinita immagina‑zione, accompagnati da moltissime schede e disegni: tra‑scina i tuoi amici in sfide a base di scioglilingua e limerick; inventa bizzarri seguiti di favole e film; costruisci castelli, abiti e strumenti musicali con quello che trovi in casa; im‑provvisa giochi mentre stai camminando; ritaglia, colora e scarabocchia queste pagine. Perché giocare è riscoprire la tua fantasia; giocare è impara‑re qualcosa divertendosi; giocare è condividere un piacere con le persone che ami; giocare è vivere.

DAL LIBRO

Il concetto di gioco, in Occidente, è spesso legato all’idea che giocare sia un atto intrinseco dell’infanzia, mentre l’età adulta deve essere caratterizzata da serietà e responsabilità. Certo, crescita e sviluppo portano con sé dei cambiamenti, ma questo significa soltanto che anche il nostro modo di giocare deve cambiare e svilupparsi con noi. Per quanto mi riguarda, credo che il gioco sia fondamentale per evolverci e raggiungere il nostro pieno potenziale, perciò non mi inte‑ressa quanti anni hai: potresti averne 7, 17, 70 o 170. Quello che so è che, qualunque sia la tua età, non sei certo troppo vecchio per giocare. E non sei troppo vecchio (o troppo gio‑vane) per questo libro.

€ 16,00 | pp. 276

Traduzione di Camilla Pieretti

Michael Rosen (1946), romanziere, sceneg‑gia‑tore e poeta, è uno degli autori di libri per bambini più noti e apprezzati del Regno Unito. Fra i suoi libri pubblicati in Italia ricordiamo A caccia dell’orso (Mondadori, 2018), Le prodigio‑se puzzette di Pesce Batuffolo (Feltrinelli, 2018), Su la coda! (Piemme, 2020) e Ricordati del gatto! (Feltrinelli, 2020).

In libreria dal 22 ottobre

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Susan SchneiderArtificial youL’intelligenza artificiale e il futuro della tua mente

È l’anno 2045, sei in un centro per la programmazione della mente e stai decidendo quale potenziamento vuoi inserire nel tuo cervello per ampliare la tua memoria, accrescere le tue capacità musicali o quelle matematiche. E, forse, stai già pensando di riversare la tua mente su un supporto del tutto artificiale.Uno scenario come questo non è fantascienza, ma una pos‑sibilità che diventa ogni giorno più concreta: siamo già circondati da intelligenze artificiali, dagli algoritmi che si attivano quando facciamo una ricerca sul web fino agli as‑sistenti virtuali che gestiscono i nostri dispositivi e le nostre case. E i prossimi traguardi della ricerca sono lo sviluppo di sistemi artificiali coscienti e l’integrazione di componenti elettronici in un cervello biologico.Queste innovazioni hanno suscitato molte perplessità e mol‑ti timori; in Artificial you Susan Schneider sceglie di concen‑trarsi sui significati profondi e sui risvolti etici delle nuove tecnologie, e sul modo in cui queste possono cambiare radi‑calmente la nostra definizione di umano. È davvero possibi‑le creare un’intelligenza artificiale cosciente partendo dalla nostra mente o è necessaria un’architettura del tutto diversa? Quali saranno i test per riconoscere cosa è una vera coscien‑za e cosa una raffinata simulazione? Creare un’intelligenza artificiale per un determinato compito e controllarla sarà da considerare una forma di sfruttamento e schiavitù? Se so‑stituiremo pezzo per pezzo il nostro cervello con dei chip potremo ancora dire di essere noi stessi?Artificial you si muove tra ipotesi audaci e scenari futuri, ispirandosi alle ricerche più avanzate, per tracciare una mappa delle promesse e dei potenziali pericoli che il doma‑ni ci riserva e per interrogarci sulla natura profonda della nostra identità.

€ 23,00 | pp. 208

Traduzione di Giovanni Malafarina

Susan Schneider è professore di Filosofia della mente e Filosofia delle scienze cognitive presso l’Università del Connecticut, dove dirige anche un gruppo di studio su intelligenze artificiali e nuove tecnologie. Ha collaborato a proget‑ti sulle intelligenze artificiali con l’Institute for Advanced Study di Princeton e la Nasa. I suoi articoli sono apparsi su testate come The New York Times, Scientific American e The Financial Times. Ha curato The Blackwell Companion to Consciousness (2007) e Science Fiction and Phi‑losophy (2009) ed è autrice di The Language of Thought (2011).

In libreria dal 22 ottobre

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Marcello ValenteIl calendario dell’umanitàLa nostra storia raccontata giorno per giorno Dall'antichità al XX secolo

Che giorno è oggi? È il 1o gennaio 1959 e un giovane argen‑tino entra nell’Avana liberata alla testa delle truppe rivoluzio‑narie. O forse è il 17 febbraio 1600 e le fiamme di Campo de' Fiori avvolgono un frate domenicano che sostiene che la Terra non sia al centro dell’universo. Macché, è il 3 agosto 1492 e tre caravelle salpano verso ovest per raggiungere le Indie, guidate da un capitano tanto visionario quanto fortunato. No, è il 25 dicembre dell’anno 800 e a San Pietro il papa incorona impe‑ratore «sacro» e «romano» un monarca venuto dal Nord.Marcello Valente ci conduce attraverso la breve – ma movi‑mentata – storia dell’umanità come se fosse un calendario annuale in cui ogni giorno si svolge un evento accaduto in quella data. Il suo è un percorso erratico tra luoghi ed epo‑che, da una battaglia campale alla morte di un grande lea‑der, dalla nascita di una religione alla fine di una dinastia, da una rivoluzione a una restaurazione: un grande affresco che ci rivela come possa apparire il nostro passato senza confini temporali, geografici e culturali.

DALL'INTRODUZIONE

Questo libro non è fatto per essere letto necessariamente dalla pri‑ma all’ultima pagina, come un manuale o un romanzo, ma per‑ché sia il lettore a decidere la direzione da seguire nella lettura. Si suddivide in 366 capitoli, uno per ogni giorno dell’anno, ciascuno racchiuso in due pagine e dedicato a un personaggio o a un even‑to che ha rappresentato un momento cruciale nella storia dell’u‑manità. In poche righe sono descritte ragioni profonde e cause immediate degli eventi che hanno fatto la storia così come le lo‑ro conseguenze sia nel breve che nel lungo periodo, senza confini temporali, geografici o culturali, spaziando dall’antichità alla fine del xx secolo attraverso tutti i continenti e raccontando anche di popoli e personaggi meno familiari al pubblico occidentale.

€ 17,00 | pp. 836

Marcello Valente (1979) è professore di Sto‑ria greca presso l’Università di Torino. È auto‑re di diverse pubblicazioni accademiche, tra cui I prodromi della guerra di Corinto (Edizioni dell’Orso, 2014).

In libreria dal 29 ottobre

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Gianfranco RavasiIl racconto del cieloLa grande storia dell'Antico Testamento

Gianfranco Ravasi racconta qui la grande storia delle idee e delle vicende dell’Antico Testamento: un itinerario ricco di paesaggi nuovi e sorprendenti, un’esperienza di bellezza e di ricerca della verità, un’indagine su un’originale visione del mondo, dell’uomo e del mistero che lo circonda. Questo viaggio, estraneo sia alla contemplazione distaccata sia alla sintesi frettolosa, permetterà, al riparo da pregiudizi banali e difficoltà interpretative, di addentrarsi per la pri‑ma volta nelle Scritture o di tentarvi nuove sortite. Mostrerà quanto le vicende e i protagonisti della Bibbia – dalla Ge‑nesi all’esodo dalla schiavitù d’Egitto, dalla figura di Abra‑mo a quella di Davide – siano stati fonte d’ispirazione per i capolavori della pittura, della musica, del cinema e della letteratura. Il racconto del cielo è dunque un percorso di discernimento, che ci porta a essere più consapevoli di chi siamo; perché co‑noscere gli uomini, le storie, i personaggi, i misteri e le idee più importanti dell’Antico Testamento significa compren‑dere la cultura, l’arte e l’etica dell’intera civiltà occidentale.

DAL LIBRO

La Scrittura è fondamentale per capire l’uomo nel suo im‑pasto di moralità e trascendenza, di realismo e utopia, di splendore e miseria, di disperazione e speranza. La teologia biblica, che affiorerà in queste pagine, è un profilo altissimo dell’essere uomini e del mistero che ci avvolge.

€ 20,00 | pp. 304

Il cardinale Gianfranco Ravasi (1942) è ebrai‑sta, biblista e teologo. È presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e della Ponti‑ficia Commissione di Archeologia Sacra. Scrive per Avvenire e Il Sole 24 Ore ed è autore, tra gli altri, di La Bibbia in un frammento (Mondadori, 2013), La Bibbia secondo Borges (Edizioni Deho‑niane, 2017) e Breviario dei nostri giorni (Mon‑dadori, 2018). Con il Saggiatore ha pubblicato Piccolo dizionario dei sentimenti (2019).

In libreria dal 29 ottobre

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Fëdor DostoevskijLettereFëdor Dostoevskij è uno dei più grandi scrittori di sempre. Le sue opere sono annoverate tra i capolavori della lettera‑tura di ogni epoca e luogo e, ancora oggi, nutrono lettori di tutto il mondo. Sono romanzi totali, monumenti letterari che contengono un sapere universale e manifestano la comples‑sità della nostra esistenza travalicando confini e generazio‑ni. Così le Lettere, che Dostoevskij ha affidato alle mani dei suoi familiari, dei suoi amori, dei suoi sodali, costituiscono il romanzo di una vita, un’opera letteraria parallela all’opera, ma anche sorgente viva per l’opera stessa. E difatti sembra‑no traboccare di materiale romanzesco: l’arresto per aver fre‑quentato un circolo di socialisti utopici, la condanna a morte, la grazia ottenuta pochi minuti prima di salire al patibolo; il confino in Siberia e la persecuzione della malattia; la conti‑nua e strenua battaglia per migliorare la propria condizione economica senza sacrificare nulla della propria arte. Per buona parte inedite in Italia, queste pagine testimonia‑no poi gli scatti e le evoluzioni del pensiero di Dostoevskij, permettendoci di osservarne da vicino i movimenti interiori, come quando nel 1839, a soli diciotto anni, dichiara con or‑goglio al fratello di voler dedicare la propria vita a svelare il mistero dell’essere umano.Le Lettere  –  ora interamente ritradotte, a comporre l’epi‑stolario di Dostoevskij più completo mai pubblicato in Ita‑lia – raccontano questa missione; tracciano le linee di un’au‑tobiografia intima e coinvolgente e rivelano una personalità infuocata, dedita alla letteratura fino allo stremo delle forze; offrono un nuovo sguardo sul suo percorso intellettuale e sulla genesi di opere che hanno cambiato per sempre la let‑teratura, sollevando interrogativi che ancora reclamano ri‑sposte. Sono la lente d’ingrandimento su uno scrittore che ha esplorato gli abissi della condizione umana e ne è uscito più vivo che mai.

€ 75,00 | pp. 1392

A cura di Alice Farina

Traduzione di Giulia De Florio, Alice Farina e Elena Freda Piredda

Fëdor Dostoevskij è nato a Mosca l’11 novem‑bre del 1821 ed è morto a San Pietroburgo il 9 febbraio 1881.

In libreria dal 5 novembre

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Questo libro, un autentico pezzo da collezione, invita il lettore a penetrare nel cuore del processo creativo di Nick Cave, e apre la strada a un incon‑tro del tutto nuovo e intimo con l'artista, presen‑tandone la vita, il lavoro e le fonti di ispirazione, ed esplorando i suoi molti universi reali e immaginari.Il volume contiene riproduzioni a colori di opere d'arte originali e inedite, testi scritti a mano, fo‑tografie e documenti personali corredati da com‑menti e riflessioni di Nick Cave, Janine Barrand e Darcey Steinke.

I materiali inediti qui raccolti sono una testimo‑nianza visiva dell’infanzia e dell’adolescenza di Nick Cave e di più di quattro decenni di musica.Stranger Than Kindness ci interroga su ciò che mo‑della le nostre vite determinandoci in quanto in‑dividui, e al contempo celebra la singolarità e il potere dello spirito creativo. Il libro è l’ideale pro‑seguimento di Stranger Than Kindness: The Nick Cave Exhibition, la mostra alla Royal Danish Li‑brary di Copenhagen che raccoglie installazioni su larga scala, paesaggi sonori ricchi di atmosfe‑ra e oltre 300 pezzi tra opere d'arte originali, dia‑ri, objets trouvés, fotografie e testi scritti a mano. Il libro è stato sviluppato e composto da Nick Cave con la curatrice Christina Back. Le immagini sono state selezionate dai materiali presenti in mostra.

La produzione artistica di Cave copre un ampio spettro di mezzi e di modalità espressive, tra cui la

creazione di colonne sonore di film e la scrittura di romanzi. Il suo ultimo tour Conversations e il sito web Red Hand Files hanno visto Cave esplora‑re una più profonda e diretta relazione con il suo pubblico.L’album più recente di Nick Cave & The Bad Seeds, Ghosteen, è considerato da pubblico e critica il mi‑gliore fino a oggi dell’artista australiano, ed è entra‑to nelle top ten musicali di 14 paesi. L'anteprima mondiale su YouTube ha registrato quasi un milio‑ne e mezzo di visualizzazioni.

€ 38,00 | pp. 276

Traduzione di Luca Fusari

In libreria dal 5 novembre

Nick CaveStranger Than Kindness

Un viaggio per parole e immagini nel mondo creativo del musicista

e cantautore Nick Cave; il racconto di un’icona culturale attraverso le

fotografie inedite, gli oggetti personali e i manoscritti delle sue canzoni.

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Brian DillonVite di nove ipocondriaci eccellentiAndy Warhol era ossessionato dalle macchie rosse che gli erano comparse sul naso. Charles Darwin teneva scrupolo‑si diari del suo stato fisico. Charlotte Brontë riversava i suoi presunti malesseri nei protagonisti dei suoi romanzi. Glenn Gould credeva che una pacca amichevole sulla schiena gli avesse fatto perdere il suo tocco al pianoforte. E tutti noi conosciamo qualcuno che, non appena pensa di avere un sintomo di qualcosa, apre un motore di ricerca e inizia a scorrere le pagine finché trova la conferma che aspettava: è afflitto da qualche orrendo malanno.Vite di nove ipocondriaci eccellenti esplora, attraverso le biografie di alcuni personaggi celebri – tra cui anche Marcel Proust, Michael Jackson, Florence Nightingale –, la paura e la speranza, la malattia e l’immaginazione, la disperazione e la fantasia da cui tutti possiamo essere colti. Brian Dillon percorre e oltrepassa la maschera comica del malato im‑maginario trasportandoci sul piano della cruda realtà, mo‑strandoci le ansie terribili di queste grandi figure della lette‑ratura, della musica, dell’arte e della scienza, e chiedendosi se non ci sia un legame tra l’ipocondria e la creatività: l’iso‑lamento e la tendenza ad ascoltare ogni sussulto del proprio corpo giovano senz’altro alla ricerca – scientifica e artisti‑ca –, ma forse minano la psiche. Quella di Brian Dillon è un’indagine profonda nelle esperienze di vita, che ci resti‑tuisce un racconto intimo, umano e coinvolgente di menti che lottano con corpi, di terrori e momentanei sollievi, dei più originali tentativi di porre rimedio a malanni percepiti o reali. Scritto con trasporto e passione, spirito e originalità, questo libro è un viaggio nel dolore delle nostre membra e tra i mostri che albergano nella nostra testa.

«Questo libro è così bello che dopo averlo letto mi sono dovuta sdraiare un attimo.»

The Guardian

€ 24,00 | pp. 336

Traduzione di Alessandra Castellazzi

Brian Dillon (1969) insegna Critical Writing al Royal College of Art di Londra ed è editor del‑la rivista Cabinet. Scrive abitualmente per The Guardian, London Review of Books, The Times Literary Supplement, Artforum e Frieze. Tra i suoi libri ricordiamo In the Dark Room (2005), con cui ha vinto l’Irish Book Award, Ruins (2011), San‑ctuary (2011) e Objects in This Mirror (2014).

In libreria dal 12 novembre

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Camilla GrudovaAlfabeto di bambolaUn uomo aracniforme si innamora di una macchina da cucire, un polpo si accoppia con una polena, una giovane donna‑lupo ruba giocattoli per i propri figli. I personaggi dei tredici racconti di Alfabeto di bambola abitano mondi grigi, sembrano sopravvivere sotto nubi minacciose, in una realtà che ha le fattezze di un tribunale kafkiano, un carcere di Piranesi, una distopia patriarcale, una camera delle me‑raviglie di qualche folle collezionista del Settecento. Quello intrapreso in queste storie è un viaggio nell’orrore del quoti‑diano, tra parti anatomiche mummificate, candelabri dotati di vita cosciente, cucine infestate di parassiti, corpi deformi e animaleschi. Siamo trascinati in un universo grottesco e surreale che traduce alla perfezione le ossessioni di Camilla Grudova, riversate in queste pagine con ironia secca e con l’imper‑turbabilità di una bambola di pezza. Una scrittura che ri‑corda Angela Carter, Margaret Atwood e Shirley Jackson, con un’abilità narrativa strabiliante che incalza e cattura il lettore, come una ragnatela, come una vecchia casa infestata da cui non riesce a uscire.

DAL LIBRO

Un pomeriggio, dopo aver bevuto una tazza di caffè in sog‑giorno, Greta scoprì come scucirsi. I suoi vestiti, la pelle e i capelli le si staccarono di dosso come la scorza sbucciata di un frutto, e il suo vero corpo se li lasciò alle spalle.

€ 19,00 | pp. 208

Traduzione di Andrea Morstabilini

Camilla Grudova è una scrittrice canadese. Al‑cuni dei suoi racconti sono apparsi su Granta e The White Review. La raccolta Alfabeto di bambo‑la è stata finalista allo Shirley Jackson Award e al Danuta Gleed Literary Award.

In libreria dal 12 novembre

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€ 65,00 | pp. 1624

Nassim Nicholas Taleb è un filosofo, mate‑matico e operatore di borsa. Insegna alla Tan‑don School of Engineering di New York. Il Cigno nero, pubblicato dal Saggiatore nel 2009, è un best seller interna zionale, inserito dal Sunday Times tra i libri che hanno cambiato il mondo. Con il Saggiatore Taleb ha pubblicato anche Robustezza e fragilità (2010), Il letto di Procuste (2011), Antifragile (2013), Giocati dal caso (2014) e Rischiare grosso (2018).

In libreria dal 12 novembre

Nassim Nicholas TalebIncertoIl cigno nero, Antifragile, Il letto di procuste, Giocati dal caso, Rischiare grosso, Robustezza e fragilità. Best seller mondiali, libri che hanno influenzato la filosofia, l’economia, la finanza, la statistica, raccolti in un unico vo‑lume: Incerto è l’opera omnia di Nassim Nicholas Taleb, uno dei più grandi pensatori contemporanei. La statistica e il calcolo, l’imprevisto e la casualità: Taleb ci ha insegnato che il caso e l’incertezza dominano le nostre esistenze, ma anche che possiamo sfruttarle per prosperare, cavalcando i «cigni neri».

«Taleb è il più grande pensatore di tutti i tempi.»The Times

«La filosofia di Taleb è il darwinismo del XXI secolo.»la Lettura

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Mauro F. Guillén2030 d.C.Come sarà il mondo fra dieci anni

C’era una volta un mondo in cui al mattino ci si alzava per andare al lavoro, alla sera si usciva a bere una birra con gli amici e quando si era vecchi si passava il tempo a guarda‑re la televisione. Ripetitivo? Rassicurante? Comunque sia, il mondo di una volta presto non esisterà più.La realtà in cui viviamo sta mutando giorno dopo giorno: piccoli cambiamenti impercettibili, che a breve si trasfor‑meranno in un capovolgimento radicale del nostro modo di stare al mondo. Quello che ci aspetta è un futuro in cui i robot lavoreranno nelle fabbriche, costruiranno le nostre case e si prenderanno cura dei malati e delle persone sole, mentre noi ci dedicheremo ai lavori creativi e, grazie a eso‑scheletri e protesi sofisticate, resteremo attivi anche in tarda età. Un futuro in cui megalopoli congestionate diventeran‑no serre e orti urbani e noi potremo viaggiare dalla Spagna alla Cina senza passaporto e senza soldi. Un futuro in cui mobili e altri oggetti d’uso saranno stampati in 3D e riciclati dopo l’utilizzo, mentre edifici e vestiti saranno realizzati in materiali intelligenti che si adatteranno all’ambiente cam‑biando forma e colore a seconda della stagione.2030 d.C. è una guida dettagliata e immaginifica per pre‑pararci al futuro senza paura: Mauro F. Guillén disegna la mappa con cui orientarci attraverso le sfide che ci attendo‑no, descrivendo i cambiamenti più radicali del prossimo decennio, spiegando come anticipare le tendenze che di‑venteranno parte della nostra vita quotidiana e invitandoci a leggere le incertezze dell’avvenire come nuove possibilità.

€ 22,00 | pp. 352

Traduzione di Nicolò Rossi

Mauro F. Guillén (1964), sociologo ed econo‑mista politico, insegna Management interna‑zionale presso la Wharton School della Uni‑versity of Pennsylvania. Tra le sue numerose pubblicazioni ricordiamo Women Entrepreneurs (2013), Global Turning Points (2016; con Emilio Ontiveros), Rude Awakening (2018) e The Archi‑tecture of Collapse (2018).

In libreria dal 19 novembre

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Carlos Kleiber Vita e lettereA cura di Charles Barber Traduzione di Marco Bertoli

Per gli appassionati e gli studiosi di musica, Carlos Kleiber è una figura leggendaria. Un uomo che ha diretto solo 89 concerti e registrato soli 12 dischi, che aveva un repertorio molto esiguo, ma che nonostante ciò è ritenuto da colleghi, critica e pubblico uno dei più grandi direttori d’orchestra di sempre. Negli ultimi anni della sua vita Kleiber intrat‑tenne una lunga e fitta corrispondenza con il musicologo e direttore d'orchestra Charles Barber: il libro parte pro‑prio da queste lettere e traccia una biografia ricchissima del Maestro, dal difficile rapporto col padre e dagli anni in Sud America, fino al grande successo internazionale. Un ritrat‑to che rende giustizia anche all’affabilità di un artista che la vulgata vuole sprezzante e austero. Un tributo a un grande della musica e un prezioso regalo per tutti i musicofili.

€ 35,00 | pp. 456

Carlos Kleiber (1930‑2004) è stato uno dei massimi direttori d’orchestra del Novecento.

Charles Barber era un giovane studente di Standford (dove poi si laureò) quando scrisse una lettera a Carlos Kleiber, dando inizio a uno scambio di idee sulla vita, l’arte e la musica du‑rato più di quindici anni. Oggi, è direttore d’or‑chestra e musicologo, nonché direttore artisti‑co del Teatro dell’Opera di Vancouver.

In libreria dal 19 novembre

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Marco FranzosoIl grande libro della scritturaManuale pratico, avventuroso e filosofico per scrivere qualsiasi storia

«Perché alcune storie di fantasia, ambientate in luoghi e tempi lontani dai nostri, vissute da personaggi a noi estra‑nei – oltre che del tutto inesistenti – ci commuovono e ci turbano e possono cambiare le nostre esistenze, quando certi fatti orribili o struggenti, ma comunque reali, ci lascia‑no alle volte senza reazioni?»È questo l’interrogativo da cui prende avvio il viaggio di Marco Franzoso attorno agli arcani della scrittura: scrutan‑do tra classici e opere amate con la curiosità del pioniere e la chiarezza del cartografo, in queste pagine Franzoso accom‑pagna il lettore attraverso una distesa di parole allo stesso tempo nota e ignota, capace di sorprendere e di smarrire, di ammaliare e paralizzare. Il suo è un insolito manuale che passo dopo passo – procedendo dalla progettazione di una storia alla strutturazione di un soggetto, dall’ideazione di un motore narrativo alla costruzione di una trama, dalla stesu‑ra di un incipit alla scultura di un personaggio, dalla messa in scena di un’ambientazione allo sviluppo di un dialogo – ci fa scoprire dove nasce il fascino dei nostri romanzi pre‑feriti e come possiamo avvicinarci alla scrittura con la stes‑sa consapevolezza di un grande autore. Un cammino ricco di consigli tecnici e traboccante di passione, che ci porta a incrociare e rincrociare le strade di Fëdor Dostoevskij e Virginia Woolf, Leopold Bloom ed Elizabeth Bennet, Carlo Emilio Gadda e Daniele Del Giudice, aiutandoci a guardare ai loro passi da una prospettiva completamente nuova. Il grande libro della scrittura è un’opera che mentre ci offre una mappa per muoverci nelle nostre esplorazioni private ci parla del mistero della letteratura. Un invito a guardarci dentro, e a chiederci se sulla famosa isola deserta vorremmo davvero avere con noi il libro della nostra vita o piuttosto quello che potrebbe aiutarci a scriverlo.

€ 18,00 | pp. 720

Marco Franzoso (1965) è autore di romanzi, racconti e testi teatrali. Tra le sue opere ricor‑diamo Tu non sai cos’è l’amore (Marsilio, 2006), Il bambino indaco (Einaudi, 2012), Gli invincibili (Einaudi, 2014), Mi piace camminare sui tetti (Riz‑zoli, 2016), L’innocente (Mondadori, 2018) e Le parole lo sanno (Mondadori, 2020).

In libreria dal 19 novembre

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come per esempio un romanzo oceanico alla ricerca

di un leviatano inafferabile

come per esempio un romanzo che sconvolge le esistenze e rimane

sulla bocca di tutti

come per esempio un romanzo raccapricciante che farà

accapponare la pelle a ogni lettera

come per esempio una storia d’amore senza tempo, capace

di superare anche la morte

Marco FranzosoIl grande libro della scrittura

Manuale pratico, avventuroso e filosofico per scrivere qualsiasi storia

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L'opera più celebre e discussa di Gombrowicz nella nuova traduzione di Irene Salvatori

e reinventata nella nostra lingua da Michele Mari

Witold GombrowiczFerdydurkeIl trentenne Giuso, perditempo e lavoratore occasionale, si sveglia e scopre di essere tornato adolescente. Il suo aspetto non è cambiato, eppure… Alla porta di casa bussa un arci‑gno professore: entra, lo interroga, gli rifila voti bassi e lo rispedisce a scuola. È l’inizio di una delle storie più folgoranti della letteratura europea, un lampo di allucinazione che il genio di Witold Gombrowicz ha sublimato nella più discussa e celebre del‑le sue opere. Giuso è la proiezione dell’individuo odierno, un neghittoso mammone confinato nell’immagine di un adulto. La scuola pullula di imborotalcati come lui: uomi‑ni senza qualità, inetti piegati all’eccitazione e al godimento puerile, umanità irrisolte che il loro tempo ha esiliato in un limbo di eterna fanciullezza. Salvo cercare in questa fan‑ciullezza farsesca la propria innocenza. Ferdydurke spalan‑ca, attraverso una lingua formidabile, fatta di nonsense, ba‑gliori e richiami, una voragine nella coscienza dei suoi – e dei nostri – contemporanei. Un’indagine narrativa, quella di Gombrowicz, che origina dai primi decenni del Nove‑cento per estendersi fino ai nostri giorni, e che nell’ambigui‑tà della forma – nella sua drammatica inconciliabilità con gli spiriti che riveste – trova il suo mezzo paradossale; nella beffa dell’infantilismo, il suo trauma archetipico.

«Considero Ferdydurke uno dei tre o quattro più grandi romanzi scritti dopo la morte di Proust.»

Milan Kundera

€ 22,00 | pp. 344

A cura e con una postfazione di Francesco M. Cataluccio

Prefazione di Michele Mari

Traduzione di Michele Mari e Irene Salvatori

Witold Gombrowicz (1904‑1969) è stato il più grande scrittore polacco del Novecento. Il Saggiatore ha pubblicato Cosmo (2017), Kro‑nos (2018), Pornografia (2018) e Trans‑Atlantico (2019).

In libreria dal 26 novembre

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Lorenzo AlunniNel nome del diavoloFuochi, teschi e riti

Un uomo seduto al tavolino di un bar riceve delle condo‑glianze inaspettate: uno zio che non sapeva di avere è morto. È l’inizio di un viaggio folle, un susseguirsi di coincidenze inspiegabili. L’uomo assiste a un rituale in cui uno sciamano incendia le pagine del libro da cui lo zio era ossessionato, Moby Dick, e a perturbanti cerimonie che culminano nella venerazione dei teschi che popolano il cimitero delle Fon‑tanelle di Napoli. In ognuna di queste occasioni riappaiono le pagine di Melville, disegnando una mappa di riti stre‑goneschi che lui, spinto da una forza oscura, è costretto a inseguire.Nel nome del diavolo è un romanzo che si muove tra realtà e allucinazione, incubo e mito, fantasmi e visioni. Con lin‑gua febbrile, Lorenzo Alunni scava nelle nostre ossessioni più profonde ed evoca il caos dell’irrazionale che dai nostri primordi tentiamo di dominare.

DAL LIBRO

Il pezzo di carta che lo sciamano stava per gettare in quel braciere improvvisato, fra una foglia e l’altra, accompa‑gnandosi con una cantilena che ancora oggi mi risuona nel‑le orecchie come un insopportabile sibilo, era una pagina di Moby Dick. Ecco quanto. E a me venne da strappargliela di mano e scappare. Non so bene perché, e del resto non so neanche se quella persona fosse veramente uno sciamano: fu solo una delle molte cose che mi ritrovai non tanto a ca‑pire o interpretare, ma a stabilire una volta tornato a casa, alla fine di quell’irragionevole viaggio sulle tracce di qualcu‑no che avrebbe dovuto far parte della mia vita e che invece vi era entrato all’improvviso nella maniera più discreta e op‑portuna: morendo.

€ 22,00 | pp. 256

Lorenzo Alunni (1983) insegna Antropolo‑gia medica all’Università di Milano‑Bicocca e collabora con il Centre de recherche méde‑cine, science, santé et société di Parigi. Scri‑ve su Internazionale, il Tascabile, Doppiozero, minima&moralia e ha pubblicato il saggio La cura e lo sgombero (Argo, 2017). Nel nome del diavolo è il suo esordio narrativo.

In libreria dal 26 novembre

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A cura di Felix Braun

Incontri con BeethovenQuesta preziosa biografia di Beethoven fu pubblicata per la prima volta in Germania nel 1917 e dieci anni dopo arrivò anche nel nostro Paese, col titolo (quasi da feuilleton) Beet-hoven intimo. Il Saggiatore la riporta in libreria, con una nuova traduzio‑ne e la curatela di Veniero Rizzardi e Benedetta Zucconi: un paziente lavoro di recupero delle fonti da cui le informa‑zioni biografiche sono state tratte, che punta a offrire una contestualizzazione storica del testo e che lo arricchisce, rendendolo ancor più inestimabile. Un libro che consente di entrare in dialogo stretto con una delle menti artistiche più importanti della storia; un racconto intimo e volto a il‑luminare aspetti privati della biografia del compositore e as‑sieme a confermarne l’immagine romantica diffusa già dal secolo precedente.

€ 24,00 | pp. 200

Edizione italiana a cura di Veniero Rizzardi e Benedetta Zucconi

Ludwig van Beethoven è nato a Bonn nel 1770 ed è morto a Vienna nel 1827.

In libreria dal 3 dicembre

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RIEDIZIONIDaphne du MaurierRebecca la prima moglieFonte di ispirazione dell’omonimo film di Alfred Hitchcock con Laurence Olivier e Joan Fontaine, Rebecca la prima moglie è l’opera più famosa e amata di Daphne du Maurier: un thriller psicologico ricco di suspense e mistero, colpi di scena e ribaltamenti inaspettati, passioni e segreti. Un grandioso romanzo sulla gelosia e sulla me‑moria, che conduce il lettore tra le pieghe dell’animo umano, là dove si nascondono gli spettri nati dal dolore più atroce e dalle paure più inconfessabili.

Peter Tompkins Christopher BirdLa vita segreta delle pianteLa vita segreta delle piante rivela un’idea di mondo naturale tut‑tora troppo poco considerata, un mondo governato certo da le‑gami chimici, differenze di potenziale e campi elettromagnetici, ma in cui le piante sembrano avere molto da dire agli esseri uma‑ni. Sospese fra terra e cielo, fanno da ponte fra fisico e metafisi‑co e sembrano volerci offrire gli strumenti per una vita migliore, più con‑nessa con il nostro io profondo e con l’ambiente che ci circonda.

€ 15,00 | pp. 248

Traduzione di Marina Morpurgo

Daphne du Maurier (1907‑1989) è stata una scrittrice inglese, il cui successo internazionale è stato sancito dalla trasposizione cinema‑tografica dei suoi romanzi Jamaica Inn e Rebecca la prima moglie a opera di Alfred Hitchcock.

€ 19,00 | pp. 392Traduzione di Alda Carrer

Peter Tompkins (1919‑2007), giornalista e scrittore, è stato corri‑spondente per il New York Herald Tribune.

Christopher Bird (1928‑1996), laureato in Botanica a Harvard e studioso di filosofia cinese e giapponese, è stato corrispondente di Time.

In libreria dal 22 ottobre

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RIEDIZIONIPier Paolo PasoliniLa Nebbiosa

Sceneggiatura di un film mai girato – raccolta integralmen‑te rispettando la sequenza degli episodi della prima stesura di Pasolini –, La Nebbiosa è un’opera letteraria di culto che ci restituisce «un artista capace di attraversare con curio‑sità, entusiasmo, spericolatezza tutta la realtà contempora‑nea». Pasolini esplora Milano con la stessa furia, la stessa passione con cui nei primi anni cinquanta aveva esplorato Roma. La Nebbiosa è un viaggio disperato in una città che non esiste più, ma che in queste pagine possiamo rivivere pienamente, per il tempo di una notte.

€ 17,00 | pp. 208

A cura di Graziella ChiarcossiPrefazione di Alberto Piccinini

Pier Paolo Pasolini (Bologna, 1922 ‑ Roma, 1975) è stato poeta, giornalista, regista, sceneggiatore, attore e scrittore italiano, non‑ché uno dei maggiori artisti e intellettuali del xx secolo.