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858. Allegato B ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO INDICE ATTI DI INDIRIZZO: Mozioni: Melilla ......................................... 1-01708 50209 Busin ........................................... 1-01709 50210 Risoluzione in Commissione: X Commissione: Crippa ......................................... 7-01351 50213 ATTI DI CONTROLLO: Presidenza del Consiglio dei ministri. Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento): Spadoni ....................................... 2-01951 50215 Interrogazioni a risposta orale: Saltamartini ............................... 3-03264 50216 Menorello ................................... 3-03265 50217 Interrogazioni a risposta scritta: Capezzone .................................. 4-17921 50217 Brignone ..................................... 4-17922 50218 Beni e attività culturali e turismo. Interrogazioni a risposta scritta: Pisicchio ...................................... 4-17918 50219 Fedriga ........................................ 4-17920 50220 Polverini ...................................... 4-17929 50221 Coesione territoriale e il Mezzogiorno. Interrogazioni a risposta immediata: Lupi ............................................. 3-03266 50222 Galati .......................................... 3-03267 50223 Pisicchio ...................................... 3-03268 50224 Russo .......................................... 3-03269 50225 Economia e finanze. Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento): Pesco ........................................... 2-01950 50225 Interpellanza: Caparini ...................................... 2-01949 50227 Interrogazione a risposta in Commissione: Rizzetto ....................................... 5-12270 50228 Interrogazione a risposta scritta: Rostan ......................................... 4-17924 50229 Giustizia. Interrogazione a risposta scritta: Fedriga ........................................ 4-17926 50230 Atti Parlamentari 50207 Camera dei Deputati XVII LEGISLATURA ALLEGATO B AI RESOCONTI SEDUTA DEL 26 SETTEMBRE 2017 N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anche le risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza. PAG. PAG.

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858. Allegato B

ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO

I N D I C E

ATTI DI INDIRIZZO:

Mozioni:

Melilla ......................................... 1-01708 50209

Busin ........................................... 1-01709 50210

Risoluzione in Commissione:

X Commissione:

Crippa ......................................... 7-01351 50213

ATTI DI CONTROLLO:

Presidenza del Consiglio dei ministri.

Interpellanza urgente

(ex articolo 138-bis del regolamento):

Spadoni ....................................... 2-01951 50215

Interrogazioni a risposta orale:

Saltamartini ............................... 3-03264 50216

Menorello ................................... 3-03265 50217

Interrogazioni a risposta scritta:

Capezzone .................................. 4-17921 50217

Brignone ..................................... 4-17922 50218

Beni e attività culturali e turismo.

Interrogazioni a risposta scritta:

Pisicchio ...................................... 4-17918 50219

Fedriga ........................................ 4-17920 50220

Polverini ...................................... 4-17929 50221

Coesione territoriale e il Mezzogiorno.

Interrogazioni a risposta immediata:

Lupi ............................................. 3-03266 50222

Galati .......................................... 3-03267 50223

Pisicchio ...................................... 3-03268 50224

Russo .......................................... 3-03269 50225

Economia e finanze.

Interpellanza urgente

(ex articolo 138-bis del regolamento):

Pesco ........................................... 2-01950 50225

Interpellanza:

Caparini ...................................... 2-01949 50227

Interrogazione a risposta in Commissione:

Rizzetto ....................................... 5-12270 50228

Interrogazione a risposta scritta:

Rostan ......................................... 4-17924 50229

Giustizia.

Interrogazione a risposta scritta:

Fedriga ........................................ 4-17926 50230

Atti Parlamentari — 50207 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 26 SETTEMBRE 2017

N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anchele risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza.

PAG.PAG.

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Infrastrutture e trasporti.

Interrogazione a risposta immediata:

Fassina ........................................ 3-03275 50231

Interrogazione a risposta scritta:

Menorello ................................... 4-17925 50232

Interno.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Martella ...................................... 5-12268 50233

Interrogazione a risposta scritta:

Naccarato ................................... 4-17919 50233

Istruzione, università e ricerca.

Interrogazione a risposta immediata:

Rampelli ..................................... 3-03276 50234

Interrogazione a risposta scritta:

Minardo ...................................... 4-17927 50235

Politiche agricole alimentari e forestali.

Interrogazioni a risposta immediata:

Capelli ......................................... 3-03270 50236

Gallinella .................................... 3-03271 50236

Melilla ......................................... 3-03272 50237

Oliverio ....................................... 3-03273 50238

Interrogazione a risposta scritta:

Gallinella .................................... 4-17917 50238

Rapporti con il Parlamento.

Interrogazione a risposta immediata:

Saltamartini ............................... 3-03274 50239

Salute.

Interrogazione a risposta orale:

Occhiuto ..................................... 3-03263 50240

Interrogazione a risposta scritta:

Dieni ............................................ 4-17923 50241

Semplificazione e pubblica amministrazione.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Simonetti .................................... 5-12271 50242

Sviluppo economico.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Galgano ....................................... 5-12269 50242

Interrogazione a risposta scritta:

Catanoso ..................................... 4-17928 50243

Apposizione di firme ad interrogazioni ..... 50245

Ritiro di documenti del sindacato ispettivo . 50245

Trasformazione di un documento del sinda-cato ispettivo ............................................. 50245

Atti Parlamentari — 50208 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 26 SETTEMBRE 2017

PAG.PAG.

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ATTI DI INDIRIZZO

Mozioni:

La Camera,

premesso che:

in attuazione della legge delega 5maggio 2009, n. 42, recante i principi e icriteri direttivi per l’attuazione del federa-lismo fiscale, in riferimento all’articolo 119della Costituzione sono stati emanati nu-merosi provvedimenti, e segnatamente bennove decreti legislativi, finalizzati a definireil nuovo assetto dei rapporti economici efinanziari tra lo Stato e le autonomie ter-ritoriali. Tuttavia, ad oggi, il quadro attua-tivo della legge delega 5 maggio 2009, n. 42,risulta implementato solo parzialmente nel-l’ambito del nostro ordinamento, anche acausa di importanti mutamenti nel frat-tempo intervenuti nel quadro istituzionaledella finanza locale che hanno inciso pro-fondamente sull’impostazione del disegnodella legge delega e riconducibili principal-mente all’aggravarsi della crisi economica efinanziaria e alla conseguente necessità diuna maggior centralizzazione delle deci-sioni di entrata e di spesa;

il federalismo fiscale, come noto,riconosce l’autonomia finanziaria e di spesadegli enti locali, consentendo loro di appli-care tributi ed entrate propri nel rispettodella Costituzione e dei principi di coordi-namento della finanza pubblica e del si-stema tributario, nonché di disporre dicompartecipazioni al gettito di tributi era-riali riferibili al loro territorio. Con le en-trate finanziare ottenute attraverso l’auto-noma imposizione fiscale gli enti localiottengono, dunque, le risorse necessarieper svolgere le funzioni pubbliche loro at-tribuite;

in particolare, il sistema su cui siimpernia il federalismo fiscale, alla luce deiprincipi e dei criteri direttivi contenuti nellalegge delega, avrebbe dovuto poggiare sulladistinzione tra le spese riconducibili allefunzioni fondamentali e le spese ricondu-cibili alle funzioni non fondamentali. Con

riferimento alle prime, lo Stato avrebbeconcorso al loro integrale finanziamentomediante un fondo perequativo volto acoprire la differenza tra fabbisogni stan-dard e capacità fiscali, mentre per quantoconcerne le seconde, si sarebbe dovuto prov-vedere ad un loro parziale finanziamentocon un fondo perequativo orizzontale ba-sato sulla capacità fiscale per abitante;

purtuttavia, il sistema perequativoattuale si configura in molti casi in manieradiversa da quello previsto in fase di leggedelega. In esso, infatti, il parametro dellaspesa storica continua a svolgere un ruolopreminente rispetto al parametro della pe-requazione di cui i fabbisogni standard e lecapacità fiscali costituiscono i due pilastrifondamentali; su di essi si regge la pere-quazione delle risorse finanziarie dei co-muni realizzata attraverso il Fondo di so-lidarietà comunale (FSC);

il Fondo di solidarietà comunale(FSC) si basa su un meccanismo assai com-plesso in cui le finalità perequative, fondateappunto sul confronto tra fabbisogni stan-dard e capacità fiscali, vengono calate in unsistema preesistente di trasferimenti verti-cali fino al 2013 e poi prevalentementeorizzontale su cui, tra l’altro, si sono sca-ricati i tagli alle risorse comunali apportatinel 2014 e nel 2015, nonché i meccanismicompensativi degli interventi di soppres-sione dei tributi municipali;

in un documento realizzato dall’Uf-ficio parlamentare di bilancio (nota di la-voro 1/2017) in merito alla ripartizionedell’FSC per l’anno 2017 si evidenzia unagenerale sostenibilità finanziaria degli ef-fetti del nuovo sistema di determinazionedei trasferimenti, che purtuttavia risultacaratterizzato da inerzia rispetto all’attri-buzione storica delle risorse, non risol-vendo le forti disparità territoriali nellafornitura dei servizi. Tale stato di cose,secondo quanto rilevato dall’Ufficio parla-mentare di bilancio, ha stemperato l’im-patto potenziale degli elementi innovativiintrodotti nella perequazione comunale epuò apparire non in linea con le aspettativeesistenti all’avvio della stagione di determi-nazione dei fabbisogni standard. Ripartire

Atti Parlamentari — 50209 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 26 SETTEMBRE 2017

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le risorse del Fondo di solidarietà comu-nale (FSC) prevalentemente sulla base dellaspesa storica produce l’effetto che le am-ministrazioni comunali che dispongono dimaggiori risorse economiche e, di conse-guenza, sono in grado di fornire più servizitraggono maggiori benefici, rispetto a quelleche, possedendo risorse più scarse, forni-scono servizi in misura minore. Una similecondizione rischia di aumentare lo squili-brio già esistente tra i comuni del Mezzo-giorno e quelli del Nord e Centro Italia perquanto riguarda la spesa sociale e la for-nitura di prestazioni indispensabili,

impegna il Governo:

1) ad assumere iniziative volte a modifi-care l’attuale sistema di allocazione dellerisorse del fondo di solidarietà comu-nale basando l’allocazione delle risorsemedesime prevalentemente su criteri dinatura perequativa rispetto a quelli dellaspesa storica;

2) ad adottare iniziative tese a individuarelivelli essenziali delle prestazioni e obiet-tivi intermedi di servizio per tutti glienti sull’intero territorio nazionale, alloscopo di affrancarsi dai divari nei li-velli di fornitura dei servizi che ancoracaratterizzano la situazione attuale;

3) a valutare l’opportunità, nel rispettodegli equilibri dei saldi di finanza pub-blica, di adottare iniziative volte ad unampliamento degli spazi finanziari afavore del sistema delle autonomie.

(1-01708) « Melilla, Laforgia, Albini, Capo-dicasa, Ricciatti, Martelli, Cim-bro, Zappulla, Nicchi, Mo-gnato ».

La Camera,

premesso che:

la riforma del federalismo fiscale hasegnato una svolta senza precedenti nelnostro sistema: si tratta di un rinnovatocorpus normativo volto a definire un si-stema di finanza multilivello che declina inmodo nuovo ed originale i rapporti tra

Stato, autonomie ed Unione europea, conlo scopo di assicurare un coordinamentounitario e coerente non solo della finanzapubblica, ma anche delle stesse politichepubbliche che si dipanano tra i diversilivelli di governo;

il duplice scopo del federalismo fi-scale è quello di arrivare ad una raziona-lizzazione nella gestione delle risorse pub-bliche che possa, al contempo, garantire,anzi migliorare, l’offerta dei servizi per icittadini. Attraverso un simile strumento,inoltre, si mira anche a responsabilizzaremaggiormente gli enti territoriali e locali,implementando il principio di sussidiarietàorizzontale e verticale previsti nell’articolo118 della Costituzione;

tale normativa, prevista nella leggen. 42 del 2009 di attuazione della delegacostituzionale dell’articolo 119 della Costi-tuzione, rimane però oggi ancora sostan-zialmente inattuata;

il fondo di solidarietà comunale(FSC) ha sostituito, nel 2013, il vecchiofondo sperimentale di riequilibrio previstodal decreto n. 23 del 2011 sul federalismomunicipale, mantenendo lo scopo di limi-tare le disuguaglianze del gettito immobi-liare tra città ricche e città povere;

ad oggi, il fondo di solidarietà co-munale secondo quanto si apprende dallanota metodologica del Ministero dell’eco-nomia e delle finanze del 19 gennaio 2017,è articolato in due componenti: la prima èla componente tradizionale, a sua voltaarticolata in una parte destinata al riequi-librio delle risorse storiche, che avvieneattraverso la trattenuta dall’Imu, e unaparte perequativa; la seconda è la compo-nente costituita dal ristoro dei gettiti per-duti per le esenzioni e agevolazioni Imu etasi previste dalla legge di stabilità 2016;

a partire dal 2015, per le assegna-zioni a ciascun comune, è stata utilizzatal’applicazione di criteri perequativi basatisui fabbisogni e sulle capacità fiscali stan-dard pari ad una quota pari al 20 per centodelle risorse del fondo, aumentata progres-sivamente al 30 per cento nel 2016 e al 40per cento nel 2017. Il coefficiente di riparto

Atti Parlamentari — 50210 — Camera dei Deputati

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delle risorse standard complessive è statocostituito portando il peso della compo-nente relativa alla differenza tra i fabbiso-gni standard e capacità fiscali dal 70 all’80per cento e il peso della popolazione (ca-pacità fiscale pro-capite) dal 30 per cento al20 per cento. In futuro il peso dei dueparametri è destinato a crescere progres-sivamente visto che la fetta di risorse di-stribuite sulla base delle capacità fiscali edei fabbisogni salirà al 55 per cento nel2018, al 70 per cento nel 2019, all’85 percento nel 2020 e al 100 per cento a decor-rere dal 2021. La componente di ristororimane invece sostanzialmente la stessa;

nonostante l’implementazione deicriteri perequativi basati sui fabbisogni esulle capacità fiscali standard, nel 2016, siè utilizzato un aggiustamento statistico alfine di mitigare gli effetti della distribu-zione tra i comuni della quota del 30 percento del fondo, in favore dei comuni chein sede di prima assegnazione avevano re-gistrato un differenziale negativo tra ladotazione standard e la dotazione storica inpercentuale delle risorse complessive di ri-ferimento inferiore o uguale al 2 per cento;

ugualmente, quest’anno, l’articolo 14della manovra correttiva (decreto-legge 24aprile 2017, n. 50) ha previsto, ai fini delriparto del fondo di solidarietà comunale,il correttivo statistico sulla metodologia deifabbisogni standard e delle capacità fiscaliper attenuare gli scostamenti negativi piùampi, riducendo dall’8 al 4 per cento dellesoglie di variazione in aumento o in dimi-nuzione rispetto all’ammontare delle ri-sorse storiche. Ciò, in sostanza, è equivalsoa non tagliare di netto i fondi a queicomuni che hanno una spesa storica piùalta, che sarebbero stati penalizzati daicosti standard;

si tratta di 14 milioni di euro an-cora non distribuiti (degli 80 previsti dallalegge di bilancio 2017 per le compensazionisul minor gettito della Tasi) e di 11 milioniancora non distribuiti (dei 155 milioni dieuro previsti dalla stabilità 2016 a titolo dicompensazione per il minor gettito dovutoagli aggiornamenti catastali). Durante l’e-same presso la Camera deputati, è stata

inoltre accolta una proposta governativache ha aumentato l’FSC di 25 milioni dieuro finalizzati a costituire un accantona-mento in favore dei comuni che presentanouna variazione negativa della spettanza delfondo di solidarietà comunale rispetto allerisorse storiche, a titolo di correttivo delmeccanismo di perequazione. A decorreredal 2022 i 25 milioni di euro saranno poidestinati alle fusioni dei comuni;

dunque, il criterio basato su risorsestandard rimane ancora sostanzialmenteinsufficiente ed è evidente come tale cor-rettivo ritardi l’applicazione completa deicosti standard ed aiuti gli enti meno vir-tuosi, che, operando una razionale ed ocu-lata gestione delle proprie risorse, hannoinvece rispettato i patti di stabilità, contri-buendo al raggiungimento degli obiettivi difinanza pubblica derivanti dalla normativainterna e dall’appartenenza dell’Italia allazona euro. Allo stesso modo, non è statodato adeguato rilievo, nelle note metodolo-giche di riparto del fondo di solidarietàcomunale, al differenziale positivo o nega-tivo del residuo fiscale comunale che, se-gnando la differenza tra tutte le entrate ele risorse che in quel territorio vengonospese, costituisce anche un indicatore dellavirtuosità degli enti locali nella razionaliz-zazione delle spese di soldi pubblici;

al contempo, è stato sempre previ-sto un ampio spettro di esclusione dallesanzioni per i comuni che non hanno ri-spettato il patto di stabilità prima in vigoreo il pareggio di bilancio ora vigente;

per poter razionalizzare la spesa inmaniera selettiva occorre rispettare un prin-cipio basilare che è quello dell’individua-zione dei fabbisogni standard e dell’appli-cazione consequenziale dei costi standard;

i tagli non devono essere previsti suibilanci consuntivi ma su quelli preventivi,cosa che ad oggi non viene fatta. Il passag-gio dalla spesa storica al costo standardorienterà la politica delle amministrazioniverso una nuova logica meritocratica cheeviti le note inefficienze del passato;

è necessario attivare il circuito dellaresponsabilità, favorendo la trasparenza

Atti Parlamentari — 50211 — Camera dei Deputati

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delle decisioni di spesa e la loro imputabi-lità attraverso il pieno compimento delpassaggio dalla spesa storica (che finanziaservizi e sprechi) al costo/fabbisogno stan-dard (che finanzia i servizi), al fine digarantire un elevatissimo grado di solida-rietà e di gestione responsabile del pub-blico denaro;

al fine di addivenire alla miglioregestione finanziaria possibile, il supera-mento del patto di stabilità andrebbe ac-compagnato ad una serie di altri provvedi-menti in merito ad una più razionale ri-duzione e ad un mirato contenimento dellaspesa pubblica generale, recuperando glisprechi per indirizzare così le risorse re-perite in investimenti utili al bene dell’in-tera collettività;

la pubblica amministrazione è ilfronte sul quale va combattuta la princi-pale battaglia per l’efficienza e il risparmio:il tasso di spreco medio è nell’ordine del20-25 per cento, il che significa che, se siadottassero pratiche incisive, si potrebberorisparmiare almeno 100 miliardi l’anno;

gli sprechi della pubblica ammini-strazione non possono e non devono essereattribuiti soltanto ed esclusivamente allesituazioni patologiche di illegalità e incuria,ma anche alle situazioni di normalità, acausa di una gestione non ottimale (o me-glio non professionale) dell’azione ammi-nistrativa. Si parla, ovviamente di situa-zioni nelle quali la spesa, sebbene utilizzatadagli attori per finalità pubbliche, non èimpiegata nel modo migliore, più produt-tivo e più efficace, a causa di un approccionon rigoroso, sul piano del metodo, allaprogettazione delle politiche e dei servizipubblici;

la metodologia di ripartizione delfondo di solidarietà comunale comportainoltre significativi svantaggi per i piccolicomuni; la capacità fiscale, infatti, in questicentri, risulta gonfiata dal gettito poten-ziale di imu e tasi, determinata da unpatrimonio immobiliare spesso abbando-nato, ma considerato ancora potenzial-mente produttivo di reddito da parte delfisco;

tale problematica è stata nuova-mente sollevata, in sede di audizione pressola Commissione bicamerale per l’attua-zione del federalismo fiscale, dalla diret-trice generale del dipartimento delle fi-nanze Fabrizia Lapecorella che ha spiegatocome nei piccolissimi comuni (sotto i 500abitanti) la capacità fiscale pro capite per il2018 raggiungerà quota 629 euro. Nellaclasse demografica che va da 500 e milleabitanti, invece, si scende a 491 euro procapite, ma si tratta sempre di cifre che, seappaiono realistiche per un comune digrandi dimensioni (483 euro è infatti lacapacità fiscale pro capite degli enti tra 60mila e 100 mila abitanti) risultano abnormiper un mini-ente;

ciò è possibile perché l’ingente pa-trimonio immobiliare presente in questipiccoli comuni, costituito spesso da se-conde case non più abitate, spalmato suuna popolazione esigua, porta inevitabil-mente la capacità fiscale pro capite a livellipari a quelli delle metropoli (695 euro è ilvalore di riferimento per le città sopra i250.000 abitanti);

i piccoli comuni sono quindi pena-lizzati, perché il loro alto valore di capacitàfiscale, che non viene compensato da ele-vati fabbisogni come nel caso delle grandicittà, rischia di portare inevitabilmente auna penalizzazione nella distribuzione dellerisorse;

la riduzione della capacità fiscaleporterà a una riduzione della quota pere-quativa del fondo di solidarietà comunale2018, fermo restando che il totale dellerisorse a disposizione dei comuni resteràinvariato;

si tenga infine presente che la stessacriticità si presenta anche per i comuni adalta vocazione turistica,

impegna il Governo:

1) ad implementare, attraverso iniziativenormative ad hoc o nell’ambito dellaprima iniziativa utile, la riforma delfederalismo fiscale al fine di comple-tare l’attuazione del nuovo articolo 119

Atti Parlamentari — 50212 — Camera dei Deputati

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che prevede non soltanto l’equilibriodei bilanci degli enti locali e territoriali,nel rispetto dei vincoli economici efinanziari derivanti dall’ordinamentodell’Unione europea, ma anche l’auto-nomia di entrata e di spesa, di cui nonè mai stata completata l’attuazione,come specificato in premessa;

2) ad assumere iniziative per prevedereuna disciplina premiale per gli enti chehanno rispettato il patto di stabilitàinterno e il pareggio di bilancio, te-nendo conto del residuo fiscale posi-tivo, al fine di premiare altresì i co-muni virtuosi;

3) ad adottare al più presto adeguati stru-menti normativi di riparto del fondo disolidarietà comunale al fine di nonpenalizzare, come esposto in premessa,i « mini-enti », così come pure i comunia vocazione turistica, in modo da evi-tare che l’elevata capacità fiscale pro-dotta da questi causi una sproporzio-nata riduzione della quota perequativadel fondo di solidarietà comunale per ilprossimo anno.

(1-01709) « Busin, Guidesi, Fedriga, Allasia,Attaguile, Borghesi, Bossi, Ca-parini, Castiello, GiancarloGiorgetti, Grimoldi, Invernizzi,Molteni, Pagano, Picchi, Gian-luca Pini, Rondini, Saltamar-tini, Simonetti ».

Risoluzione in Commissione:

La X Commissione,

premesso che:

l’obsolescenza programmata è natanegli Stati Uniti d’America (USA) centoanni fa: il 23 dicembre 1924 i produttori dilampadine statunitensi crearono un car-tello — denominato « cartello Phoebus »con l’obiettivo concordato di limitare ladurata delle lampadine a 1.000 ore. Uncartello che resistette anche — con formedi protezionismo — alla concorrenza diproduttori stranieri che avrebbero potutoimmettere nel mercato degli Usa lampa-dine molto più longeve;

ovviamente l’accordo dei produttoridi lampadine era illegittimo e fu censuratodalle autorità, ma il principio ormai erastato affermato: costruire beni destinati arompersi in fretta rappresenta una garan-zia di continuità per il mercato, con iconsumatori costretti a sostituire apparec-chi potenzialmente sani, ma nei quali laprogettazione iniziale ha inserito un difettopianificato. È celebre la vicenda dell’i-padApple, sotto accusa in Brasile per unabatteria programmata per cessare di fun-zionare dopo appena un anno e mezzo;

a tal proposito, il 4 luglio 2017 ilParlamento europeo ha approvato a largamaggioranza una risoluzione con 662 votifavorevoli, 32 contrari e 2 astensioni, perimpegnare la Commissione europea e gliStati membri a condurre una strategia conmisure concrete per garantire una duratamaggiore dei prodotti, evitare gli sprechi eaffrontare anche la questione della cosid-detta « obsolescenza programmata », cioèla costruzione ad hoc dei difetti in undispositivo in modo che questo si rompaentro un certo periodo di tempo;

gli eurodeputati hanno sottolineatoche l’utilizzo del sistema dell’obsolescenzaprogrammata « può essere difficile da di-mostrare ». Per questo è stato chiesto allaCommissione europea di istituire un si-stema indipendente per monitorare even-tuali illeciti;

secondo i deputati europei l’esten-sione della durata dei prodotti, pur rap-presentando una sfida per i produttori, puòavvantaggiare le piccole e medie imprese ele aziende « che, non potendo competeresul prezzo, possono farlo sulla qualità ».Tra le tutele chieste per i consumatori cisono quella del « criterio di resistenza mi-nima » che andrebbe fissato per ogni cate-goria di prodotto, ma anche una garanziaestesa nel caso che la riparazione duri piùdi un mese e una definizione comune di« obsolescenza programmata » con un si-stema in grado di rilevarla e adeguate mi-sure dissuasive per i produttori. Il Parla-mento invita, inoltre, la Commissione aconsiderare « un’etichetta europea volonta-ria » che indichi durabilità, progettazione

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ecocompatibile e possibilità di modula-zione dei componenti;

un sondaggio Eurobarometro rivelache il 77 per cento dei consumatori prefe-rirebbe poter riparare un oggetto rotto,invece di doverlo sostituire, eppure spessola strada più facile ed economica risultaquella della sostituzione a causa degli alticosti di riparazione;

ad oggi, invece, sono tantissimi iprodotti in commercio che, una volta rotti,non possono più essere utilizzati a causa diquesto o quel pezzo che non può esseresostituito;

la risoluzione europea propone an-che incentivi che favoriscano la costruzionedi prodotti durevoli e riparabili « dando lapossibilità di ottenere i pezzi di ricambioessenziali a un prezzo commisurato allanatura e alla durata di vita del prodotto »;

un altro aspetto da considerare è latrasparenza; per questo occorre che i con-sumatori siano consapevoli di quanto tempodurino i prodotti e come possano essereriparati. Secondo Eurobarometro, infattipiù del 90 per cento degli europei crede chei prodotti debbano essere chiaramente con-trassegnati per indicare la loro longevità;

si fa presente che il gruppo M5S hapresentato una proposta di legge sul temanella quale si prevede: il diritto del consu-matore a conoscere la durata dei prodottie dei servizi, gli obblighi generali di infor-mazione sui prodotti e sui servizi, tra cuiquello relativo alla durata, l’obbligo per iprodotti o le confezioni dei prodotti desti-nati al consumatore, commercializzati nelterritorio nazionale, di riportare chiara-mente visibile e leggibile anche la duratadel prodotto. Si aumenta anche la validitàdella garanzia legale (per difetti o vizi diconformità) di talune tipologie di prodottiper obbligare i produttori a realizzare benicon un’affidabilità minima e non soggetti —almeno nel breve e medio periodo – adeterioramenti precoci e pianificati;

non c’è dubbio che i prodotti affi-dabili e durevoli offrono ai consumatori unbuon rapporto costi-benefici ed evitano l’uso

eccessivo delle risorse e i rifiuti; è, per-tanto, importante che la durata di vita utiledei prodotti di consumo sia prolungataattraverso la progettazione, garantendo du-rabilità e la possibilità di riparazione, diupgrading, di smontaggio e di riciclaggio deiprodotti;

inoltre, il calo di fiducia dei consu-matori nella qualità dei prodotti pregiudicale imprese europee; la garanzia legale di 24mesi è l’attuale soglia minima a livello diUnione europea e alcuni Stati membri hannostabilito disposizioni che offrono una mag-giore tutela per i consumatori in confor-mità della direttiva 1999/44/CE del Parla-mento europeo e del Consiglio, del 25 mag-gio 1999, su taluni aspetti della vendita edelle garanzie dei beni di consumo;

bisogna rispettare il diritto dei con-sumatori di compiere scelte in linea con leloro diverse esigenze, aspettative e prefe-renze; va considerata la carenza delle in-formazioni fornite ai consumatori sulla du-rata di vita dei prodotti, mentre lo studiodel Cese di marzo 2016 ha constatato unnesso positivo tra l’indicazione della duratadi vita dei prodotti e il comportamento deiconsumatori,

impegna il Governo

ad adottare ogni iniziativa utile, anche nor-mativa, al fine di:

a) prevedere il diritto del consuma-tore a conoscere la durata deiprodotti e dei servizi, stabilendoobblighi generali di informazionesui prodotti e sui servizi, inclusoquello relativo alla durata, stabi-lendo che i prodotti o le confe-zioni dei prodotti destinati al con-sumatore, commercializzati nel ter-ritorio nazionale, riportino, chia-ramente visibile e leggibile anchela durata del prodotto;

b) elevare il periodo di garanzia deiprodotti da due a cinque anni dalladata di consegna per gli elettrodo-mestici e i beni di piccole dimen-sioni ed entro il termine di dieci

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 26 SETTEMBRE 2017

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anni dalla data di consegna per glielettrodomestici e i beni di grandidimensioni, incentivando, in casodi ricorrente mancata conformità odi un periodo di riparazione supe-riore a un mese, l’estensione dellagaranzia per un periodo equiva-lente al tempo necessario per lariparazione;

c) garantire e agevolare misure cherendano l’opzione della ripara-zione attraente per il consuma-tore;

d) stabilire che i produttori forni-scano manuali di manutenzione eindicazioni per la riparazione almomento dell’acquisto, in parti-colare nel caso dei prodotti le cuimanutenzioni e riparazioni sianoimportanti, al fine di aumentarela possibilità di allungare la du-rata di vita del prodotto;

e) garantire la possibilità di utiliz-zare sostituti di pari qualità e pre-stazioni per le parti originali, aifini della riparazione di tutti iprodotti in conformità con la nor-mativa applicabile;

f) prevedere che il produttore o, insua mancanza, l’importatore di unbene di consumo sia tenuto a ga-rantire in favore dei compratoriun adeguato servizio tecnico per ibeni di consumo che fabbrica oimporta, nonché la fornitura dipezzi di ricambio per un periodominimo di cinque anni a decorreredalla data di cessazione della pro-duzione del bene;

g) sostenere le autorità locali, le im-prese e le associazioni nel con-durre campagne di sensibilizza-zione dei consumatori sull’aumentodella durata di vita dei prodotti, inparticolare fornendo informazionie consigli per la manutenzione, lariparazione e il reimpiego;

h) informare i consumatori circa pro-dotti difettosi fin da subito e non

riparabili, se del caso attraversolo sviluppo di piattaforme di no-tifica per i consumatori.

(7-01351) « Crippa, Della Valle, Vallascas,Fantinati, Da Villa, Cancel-leri ».

* * *

ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZADEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interpellanza urgente

(ex articolo 138-bis del regolamento):

I sottoscritti chiedono di interpellare ilPresidente del Consiglio dei ministri, persapere – premesso che:

il 3 ottobre 2007 una donna del co-mune di Palagonia (Catania), Marianna Man-duca, viene uccisa dal marito con sei col-tellate al petto, dopo un lungo calvario disoprusi e violenze subiti;

le continue minacce di morte avevanospinto la donna a sporgere ben 12 denuncecontro l’uomo, tossicodipendente e senzalavoro;

dopo aver lasciato il marito, questoinspiegabilmente diventa affidatario dei fi-gli, motivo per cui la donna intenta unacausa, ma viene uccisa a pochi giorni dal-l’udienza;

il cugino di Marianna, tutore dei trefigli dal 2010, ha provveduto con un’azionegiudiziaria contro la magistratura per ve-dersi riconosciuta l’imperizia dei magistratiche non hanno compreso la gravità delcaso, considerandolo « lite familiare »;

il ricorso, dopo essere stato giudicatoinammissibile in due gradi di giudizio, èstato accolto in Cassazione;

la corte d’appello di Messina ha con-dannato la procura di Caltagirone e stabi-lito che la Presidenza del Consiglio deiministri dovrà risarcire i figli della donna

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con oltre 300 mila euro per danno patri-moniale;

la Presidenza del Consiglio dei mini-stri, però, ha impugnato la sentenza deltribunale di Messina;

i legali dei figli, Alfredo Galasso eLicia D’Amico, sostengono che « C’era parsoche una corretta ed imparziale applica-zione della legge sulla responsabilità civiledei magistrati, recentemente riformata,avrebbe indotto il Presidente del Consigliodei ministri ad adottare una diversa e so-lidale decisione nei confronti di una fami-glia notoriamente generosa e bisognosa comequello che ha accolto da anni i figli diMarianna Manduca. (...) Nell’atto di ap-pello è stata chiesta la sospensione dell’e-secuzione della sentenza di primo grado,allo scopo di non pagare al padre adottivoCarmelo Cali il modesto risarcimento rico-nosciuto, in attesa dell’esito di un appelloche riteniamo del tutto infondato e dilato-rio »;

secondo la legge sulla responsabilitàcivile dei giudici del 1988 – applicata inquesta vicenda dalla corte di Messina – chi« ha subito un danno ingiusto a causa delmagistrato » deve procedere « esclusiva-mente nei riguardi dello Stato », il quale« solo in un secondo momento » si rifarà« sul giudice responsabile ». Salvo i casi incui « il danno causato dal magistrato nel-l’esercizio delle sue funzioni » sia ricondu-cibile direttamente a lui secondo le normeordinarie;

da un articolo de La Repubblica del 2agosto, si legge che « La Presidenza delConsiglio – si legge sul sito del Governo –ha chiesto all’Avvocatura generale dello Statodi valutare ogni possibile soluzione, com-presa la ricerca di una definizione consen-suale, fino ad arrivare anche alla ipotesidella desistenza da qualsiasi azione giudi-ziaria, nel rispetto della legge e tenendoconto dell’interesse dei familiari delladonna »;

nel mese di luglio 2017 la sottosegre-taria Maria Elena Boschi ha espresso stu-pore e dispiacere per il fatto che il progettodi legge in favore degli orfani vittime di

crimini domestici, già approvato all’unani-mità alla Camera non abbia visto una ra-pida approvazione definitiva –:

quali siano le ragioni della grave presadi posizione del Governo, ovvero del ri-corso nei confronti della sentenza dellaCorte di appello di Messina, e se non ri-tenga doveroso evitare di impugnare prov-vedimenti giurisdizionali come questo, inpresenza di orfani a causa di « femminicidi ».

(2-01951) « Spadoni, Dadone, Colletti ».

Interrogazioni a risposta orale:

SALTAMARTINI. — Al Presidente del Con-siglio dei ministri. — Per sapere – premessoche:

ha grande risonanza sui media la que-stione dell’utilizzo di circa 33 milioni dieuro raccolti dagli Sms solidali destinatialla ricostruzione dei territori colpiti dalterremoto del Centro Italia;

a seguito degli eventi sismici del 24agosto 2016 e 26 e 30 ottobre 2016, chehanno devastato il Centro Italia distrug-gendo i paesi di Amatrice, Accumoli e Pe-scara del Tronto, il dipartimento della pro-tezione civile ha aperto un conto correntebancario, presso il Monte dei Paschi diSiena, per raccogliere donazioni in favoredelle popolazioni colpite, ed è stato altresìil numero solidale 45500, grazie al quale èstato possibile donare 2 euro, inviando unsms o chiamando da rete fissa;

come disposto dal decreto-legge n. 189del 2016, convertito dalla legge n. 229 del2016, le donazioni al numero solidale 45500e i versamenti sul conto corrente bancariosono confluiti nella contabilità speciale delcommissario straordinario alla ricostru-zione e sono state gestite secondo le mo-dalità previste dal protocollo d’intesa perl’attivazione e la diffusione di numeri so-lidali;

tale protocollo contempla l’istituzionedi un comitato dei garanti, al fine di valu-tare le iniziative da finanziare e di assicu-rare la trasparenza nella gestione dellerisorse raccolte;

Atti Parlamentari — 50216 — Camera dei Deputati

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il comitato ha destinato l’importo rac-colto, circa 33 milioni di euro, alle regioni,in base alla percentuale dei danni subiti edopo la valutazione delle proposte formu-late;

i progetti approvati nell’incontro delComitato del 17 novembre 2017 per cia-scuna delle quattro regioni terremotate sonostati annunciati nel sito internet della pro-tezione civile;

risultano finanziati progetti in comunifuori dal cratere e comunque non interes-sati dalla zona rossa, come Poggio Bustone,Collevecchio, Rivodutri nel Lazio, mentresono stati ignorati comuni completamentedistrutti come Amatrice e Accumoli;

a parere degli interroganti, i fondiraccolti grazie alla solidarietà degli italiani,che hanno voluto partecipare con il pro-prio contributo al grave disagio della genteterremotata, dovrebbero essere utilizzatiper interventi complementari nelle zonemaggiormente colpite dal sisma e non do-vrebbero essere destinati a coprire altrenecessità del Governo per mancanza difondi statali;

occorre verificare l’effettiva destina-zione dei fondi, per rispetto della volontàpopolare e anche in considerazione deiritardi registrati nella ricostruzione, ormaisotto gli occhi di tutti, e fugare ogni dubbiosulla raccolta delle risorse –:

se il Presidente del Consiglio dei mi-nistri intenda chiarire l’effettiva destina-zione dei 33 milioni di euro raccolti dagliSms solidali e quali criteri siano stati uti-lizzati dal comitato dei garanti per la sceltadei progetti finanziati. (3-03264)

MENORELLO. — Al Presidente del Con-siglio dei ministri. — Per sapere – premessoche:

si apprende dalle agenzie di stampache il Governo, nella seduta del 23 settem-bre 2017, avrebbe deciso di impugnare avantialla Corte costituzionale la legge della re-gione Veneto n. 28 del 5 settembre 2017,recante disposizioni riguardanti l’esposi-

zione della bandiera veneta nel territorio dicompetenza;

la Repubblica viene rafforzata, nonindebolita dalle identità e della storia deiterritori e delle regioni, mentre solo unamentalità vetero-centralista, incoerente conla Carta Costituzionale, può opporsi a unaItalia dai mille colori delle sue comunitàlocali e può temere la valorizzazione delleautonomie locali;

nel caso del Veneto l’articolo 2 dellostatuto regionale, che è anche legge delloStato, riconosce espressamente, caso unicoin Italia « il diritto all’autogoverno del po-polo veneto »;

esporre la bandiera di San Marco èdunque un diritto vero e proprio dei ve-neti –:

se il Governo intenda assumere ini-ziative per ritirare immediatamente quelloche l’interrogante giudica un inopportunoed ingiusto ricorso alla Corte costituzionale.

(3-03265)

Interrogazioni a risposta scritta:

CAPEZZONE. — Al Presidente del Con-siglio dei ministri, al Ministro della difesa, alMinistro dell’economia e delle finanze, alMinistro dello sviluppo economico. — Persapere – premesso che:

la società Piaggio Aerospace, che negliultimi venticinque anni ha vissuto pesantifasi di crisi e commissariamenti, dopo il2010 poteva disporre sostanzialmente, comeunico prodotto, di un veicolo turboelicaexecutive, il P180 Avanti. Per uscire dal-l’impasse, con il suo nuovo azionista Mu-badala (Emirati Arabi Uniti), ha deciso ditrasformare il P180 in un velivolo a pilo-taggio remoto per osservazione; il pro-gramma — denominato P1HH — è statoavviato, anche con il contributo finanziariodel Ministero dello sviluppo economico, nellaprospettiva di vendite sia agli Emirati chealla Difesa italiana, che si era mostratafavorevole all’adozione di questo sistemaquale programma ponte in vista dell’acqui-sizione del futuro Male europeo anche con

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il fine di contribuire alla sopravvivenza diuna storica azienda dell’area ligure;

il 28 giugno 2017, in audizione pressola Commissione difesa della Camera suldecreto del Presidente della Repubblica diripartizione del fondo istituito dall’articolo1, comma 140, della legge di bilancio 2017,il capo dell’ufficio pianificazione, program-mazione e bilancio dello Stato maggioredella difesa ha rappresentato la volontà delMinistero della difesa di realizzare priori-tariamente, tra gli investimenti in attivitàindustriale ad alta tecnologia, il velivolo apilotaggio remoto P2HH, per la sostitu-zione del Predator. È stato così confermatoche l’amministrazione difesa, rivedendo lasua precedente posizione per l’acquisizionedel P1HH, è ormai orientata a promuovereuna evoluzione del P1HH verso un sistemain grado di fornire performance nettamentesuperiori;

si ha motivo di ritenere che il P2HHavrà una configurazione molto diversa daquella del P1HH, in avanzata fase di rea-lizzazione. Ciò obbligherà a sviluppare unvelivolo sostanzialmente nuovo, con più altopeso al decollo e maggiore capacità di ca-rico di missione, che potrà utilizzare soloin misura ridotta gli elementi strutturali,gli equipaggiamenti e i sistemi dell’attualeP1HH;

il programma P2HH, oltretutto, com-porterà un fabbisogno finanziario di granderilievo; è da dubitare che sia possibile so-stenere questo sforzo in tempi ragionevoli,il che renderà inevitabile il rinvio del sod-disfacimento delle esigenze operative dellaDifesa, oltre a non consentire il lancio delprodotto in tempi brevi determinando undeficit sulla sua competitività commerciale;

si ha altresì giustificato motivo di ri-tenere che il P2HH — date le caratteristi-che previste — verrebbe a sovrapporsi so-stanzialmente al programma europeo Male2015 per la realizzazione di un sistemaaereo a pilotaggio remoto a lungo raggio emedia altitudine per la sorveglianza e di-fesa (intelligence, sorveglianza, acquisizioneobiettivi e ricognizione) da realizzarsi entroil 2025, programma per il quale la Difesa

italiana ha concluso nel 2015 un accordocon le Difese di Francia e Germania;

le caratteristiche previste del P2HH,relativamente ad autonomia e capacità dicarico, sono suscettibili di determinare cri-ticità nella gestione degli aspetti relativaalla disciplina del Missile Technology Con-trol Regime (Mtcr), cui l’Italia aderisce,finalizzato a impedire la proliferazione dimissili e velivoli con pilotaggio remoto ingrado di trasportare un carico superiore ai500 chilogrammi oltre i 300 chilometri;

se intendano mantenere la destina-zione di risorse del fondo di cui all’articolo1, comma 140, allo stesso programma P2HH,considerato che tale programma appare insovrapposizione e concorrenza al pro-gramma di collaborazione europea Male2025;

in caso di avvio del programma P2HH,ritengano di poter assicurare le risorse fi-nanziarie necessarie al programma euro-peo Male 2025, sia per la fase di sviluppoche per quella successiva di costruzione inserie;

se ritengano di poter dar seguito, inogni caso, al finanziamento dello sviluppodel P1HH. (4-17921)

BRIGNONE, CIVATI, ANDREA MAE-STRI e PASTORINO. — Al Presidente delConsiglio dei ministri. — Per sapere – pre-messo che:

con il supporto dell’Osservatorio na-zionale sulla famiglia, si terrà il 28 e il 29settembre presso la sala della Protomotecain Campidoglio a Roma, la terza Confe-renza nazionale della famiglia, organizzatadal dipartimento per le politiche della fa-miglia della Presidenza del Consiglio deiministri;

in particolare, uno degli argomentiche la Conferenza affronterà è « l’evolu-zione della famiglia fra diritto e società »;

la Conferenza costituirà un’occasionedi riflessione, partecipazione, confronto edi dibattito sui temi della famiglia, consi-

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derata in tutte le sue componenti e pro-blematiche generazionali;

tuttavia, nonostante l’approvazionedella legge 20 maggio 2016, n. 76, pubbli-cata in Gazzetta Ufficiale 21 maggio 2016,recante « Regolamentazione delle unioni ci-vili tra persone dello stesso sesso e disci-plina delle convivenze », le Famiglie Arco-baleno, la Rete genitori Rainbow e Agedo,denunciano il forte dissenso per l’organiz-zazione dell’evento, poiché le stesse nonsono state invitate a parteciparvi;

in particolare, le associazioni Lgbthanno chiesto di aderire all’iniziativa, mala loro richiesta è stata rifiutata, ad eccettodell’associazione Agedo, cui è stato chiestodi partecipare, ma senza intervenire;

infatti, riguardo alla terza edizionedella Conferenza suindicata, dal sito deldipartimento per le politiche della famiglia,si apprende che « La Conferenza (...) vedràl’attiva partecipazione delle Istituzioni ditutti i livelli di governo, delle parti sociali e,naturalmente, delle organizzazioni rappre-sentative della società civile ... » e che: « laConferenza costituirà, dunque, un’occa-sione di riflessione, partecipazione, con-fronto e di dibattito sui temi della famiglia,(...) » e non delle famiglie;

è bene far presente che sono ormaimoltissimi i tribunali italiani che ricono-scono a tutti gli effetti le famiglie, le coppiedello stesso sesso e i loro figli, nonostantela legge sulle unioni civili definisca le cop-pie omosessuali come formazioni socialispecifiche;

si deduce quindi che il Governo nonritenga fondamentale prendere in conside-razione le istanze sia delle famiglie mono-parentali di nuova costituzione, sia dellenumerose famiglie ricomposte, in cui uncomponente della coppia omosessuale ab-bia avuto figli da relazione precedente –:

sia a conoscenza dei fatti esposti inpremessa;

se non ritenga necessario intervenireal fine di evitare esclusioni tipo discrimi-nante;

quali siano i motivi che hanno portatoalla decisione di estromettere dalla terzaConferenza nazionale della famiglia i nu-clei familiari formati da coppie dello stessosesso e dai loro figli;

se non sia opportuno chiarire qualisiano le associazioni di famiglie coinvoltealla terza Conferenza nazionale della fa-miglia, sebbene la presentazione parli espres-samente di « attiva partecipazione delle Isti-tuzioni di tutti i livelli di governo, delleparti sociali e, naturalmente, delle organiz-zazioni rappresentative della società ci-vile »;

considerato quanto indicato in pre-messa, se intenda chiarire la posizione delGoverno rispetto al solo riconoscimento deirappresentanti delle famiglie di Forum eUnione famiglie handicappati, posto che siè evitato di offrire spazio alle associazionidi famiglie Lgbt;

poiché nella Conferenza della famigliail focus sarà sulla discussione e sul con-fronto circa le linee generali del prossimopiano nazionale per la famiglia – sulla basedei lavori sinora portati avanti dall’Osser-vatorio nazionale sulla famiglia – se troviconferma che lo stesso piano nazionaleescluderà i nuclei familiari composti dagenitori dello stesso sesso e dai loro figli;

considerato che in tutte realtà – in-differentemente dalla composizione fami-gliare – i bambini e i ragazzi vanno tutelatipoiché godono in egual modo degli stessidiritti, quali siano le politiche in loro favoremesse in atto a oggi e quali quelle di lungotermine. (4-17922)

* * *

BENI E ATTIVITÀ CULTURALIE TURISMO

Interrogazioni a risposta scritta:

PISICCHIO. — Al Ministro dei beni edelle attività culturali e del turismo. — Persapere – premesso che:

la cultura musicologica barese trovada oltre un 75ennio nella Camerata musi-

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cale un punto di riferimento alto per laconcertistica, il jazz, il balletto e la musicacontemporanea, consolidando un ruolo pe-dagogico per generazioni di baresi che hannopotuto conoscere i migliori artisti ed ese-cutori presenti sulla scena mondiale, per-sonalità come Arthur Rubistein, Uto Ughi,Salvatore Accardo, Nikita Magaloff, AldoCiccolini, per citarne solo alcune;

la Camerata musicale barese, istitu-zione dotata di personalità giuridica, riceveper la sua attività il riconoscimento delMinistero dei beni e delle attività culturalie del turismo, non solo con l’accesso allerisorse del Fondo unico per lo spettacolo,ma anche con l’assegnazione di recentiriconoscimenti per l’alto contributo datoalla cultura, tanto da essere annoverata laprima associazione di tutto il Sud Italia,isole comprese;

il « luogo » per antonomasia dello spet-tacolo « alto » della città di Bari è il teatroPetruzzelli, che ha ospitato, fin dal primoconcerto di Rubistein nel 1957, le attivitàdel cenacolo musicale rappresentato dall’i-stituzione musicologica barese, costruendocosì una tradizione apprezzata dal pub-blico e dalla critica non solo del territorio;

tuttavia, come già da noi rappresen-tato in una interrogazione rivolta al Mini-stero dei beni e delle attività culturali e delturismo il 7 giugno 2016 (la n. 4/13379), lafelice tradizione di presenza del cartellonedella Camerata nel teatro Petruzzelli vieneoggi minacciata a causa delle difficili con-dizioni contrattuali avanzate dalla istitu-zione che rappresenta il politeama. La Fon-dazione Petruzzelli si è dotata di un rego-lamento per l’uso del teatro da parte diterzi e previsto anche un trattamento pri-vilegiato a favore di soggetti destinatari dicontributi Fus ma, di fatto, il rapporto chene è scaturito, almeno con riferimento al-l’esperienza della Camerata barese, si èconfigurato come quello di un contrattoper adesione e non certo come l’esito di unnormale negoziato tra due parti, soprat-tutto per quanto riguarda la scelta delledate per le esibizioni; tale fatto non èapparso muoversi secondo l’interrogantenella logica del servizio pubblico che siaddice al teatro Petruzzelli;

nella precedente interrogazione si se-gnalava l’onerosità del contratto, ma oc-corre anche aggiungere la indisponibilitàda parte della Fondazione Petruzzelli diconsentire una programmazione delle dateconcesse per gli spettacoli, che, com’è na-turale nel mondo della concertistica, dovele programmazioni hanno cadenza trien-nale, non possono essere allestite nell’arcodi un semestre;

questo stato di cose — per tacere dellaindisponibilità dell’utilizzo dell’intero pal-coscenico e del tempo giornaliero, creandodisagio alle esigenze di prova degli artisti —compromette l’allestimento del cartellone,impedendo la realizzazione di concerti conartisti del calibro di Valery Sokolof, AndrasSchiff, Schlomo Mintz, Maxim Vengerovche devono essere impegnati a volte con piùanni di anticipo, negando alla platea pu-gliese la fruizione di momenti di grandis-sima qualità, utili alla crescita culturale dispettatori che sono costretti a spostarsi inaltre città italiane per assistere ai con-certi –:

quali urgenti iniziative il Ministro in-terrogato intenda assumere per concorrere,per quanto di competenza, a rendere pos-sibile, ai sensi dell’articolo 9 della Costitu-zione, la fruizione da parte dei cittadinibaresi del patrimonio musicale rappresen-tato da una istituzione come la Cameratamusicale, che lo stesso Ministero dei beni edelle attività culturali e del turismo rico-nosce come entità culturale di rilievo na-zionale, ma che oggi, a causa delle difficoltàrelative all’agibilità del teatro Petruzzellinonché alla difficoltà di disporre del pal-coscenico, rischia di essere pregiudicatadepauperando, così, la città di Bari di unimportante strumento di crescita culturale.

(4-17918)

FEDRIGA. — Al Ministro dei beni e delleattività culturali e del turismo. — Per sapere– premesso che:

già con un precedente atto di sinda-cato ispettivo l’interrogante aveva eviden-ziato le penalizzazioni subite negli anni dalteatro lirico G. Verdi di Trieste in sede di

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riparto dei fondi del Fondo unico per lospettacolo (Fus), nonostante il percorso vir-tuoso intrapreso e riconosciuto a suo tempoanche dal Commissario straordinario delGoverno per le fondazioni lirico-sinfoni-che;

già nel riparto Fus 2016 il Teatro G.Verdi di Trieste è stato sfavorito, conl’assegnazione di un contributo comples-sivo di euro 8.839.872 rispetto ai 9.582.436euro dell’anno precedente (-244.125); ilcontributo Fus 2017 è stato ridotto, ri-sultando pari addirittura a 7.859.943 euro,sebbene parzialmente recuperato grazie aifondi extra Fus 2017 assegnati – cheavrebbero dovuto costituire fondi aggiun-tivi per le fondazioni virtuose – per euro646.369;

il taglio di quest’anno, che, va ricor-dato, si somma alle precedenti riduzionidell’ultimo biennio 2015/2016, è di 986.716euro in meno rispetto alle previsioni delpiano di risanamento cui la Fondazionedel teatro G. Verdi è, come le altre,soggetta, che è stato approvato a fineluglio 2017;

tale taglio non trova giustificazionenella direzione del teatro, che registra unagestione virtuosa, caratterizzata da un au-mento di spettatori, di fatturato e di repe-rimento di risorse da privati ed una con-testuale riduzione accorta dei costi senzaintaccare la qualità delle produzioni arti-stiche;

tuttavia, a danneggiare la FondazioneVerdi di Trieste è non soltanto l’attribu-zione di punteggi, a parere dell’interro-gante, immeritatamente bassi, ma anche lascelta del Ministero dei beni e delle attivitàculturali e del turismo di non applicare laripartizione del 5 per cento dei fondi delFus prevista per le fondazioni virtuose cheabbiano raggiunto il pareggio di bilancionell’ultimo triennio;

la normativa vigente, si ricorda, con-templa due tipologie di contributi statali: ilriparto del Fus ex legge di stabilità per il2014 e il riparto dei fondi extra Fus excomma 583 dell’articolo 1 della legge n. 232del 2016;

in realtà, la legge istitutiva dei piani dirisanamento prevedeva che, per il triennio2014-2016, una quota del 5 per cento delFondo unico per lo spettacolo destinatoalle fondazioni lirico-sinfoniche fosse de-stinata alle fondazioni che avessero rag-giunto il pareggio di bilancio nei tre eser-cizi finanziari precedenti, soltanto che isuccessivi interventi normativi, nel disporrela proroga del regime di risanamento, nonhanno altresì previsto la proroga di tutte ledisposizioni ad esso connesse;

all’uopo l’Anfols (Associazione nazio-nale fondazione lirico-sinfoniche), in data4 luglio 2017, ha scritto al Ministro inter-rogato per manifestare viva preoccupa-zione tra gli associati per la mancata pro-roga, per l’appunto, di quanto previsto dallanorma di cui all’articolo 11, comma 20-bis,del decreto-legge n. 91 del 2013, convertitodalla legge n. 112 del 2013, relativa ap-punto all’attribuzione del 5 per cento delFus alle fondazioni che hanno chiuso ilbilancio in attivo per tre esercizi consecu-tivi –:

se e quali iniziative il Ministro inter-rogato intenda assumere per stabilire unaproroga del regime di risanamento dellefondazioni lirico-sinfoniche, con l’applica-zione della quota del 5 per cento di cui inpremessa, posto che in un processo dirisanamento tale contributo è sinonimo dimeritocrazia e responsabilità. (4-17920)

POLVERINI. — Al Ministro dei beni edelle attività culturali e del turismo. — Persapere – premesso che:

in un articolo apparso il 24 giugno2016 sul « Corriere del Mezzogiorno », daltitolo « Bunker in villa Comunale. Sit-inper abbatterlo », si parla della costruzionedi un manufatto all’interno della villa co-munale di Napoli a servizio della co-struenda metropolitana;

lo stesso articolo racconta di una vi-cenda legata ad autorizzazioni rilasciatedalla soprintendenza dieci anni prima per lacostruzione di un torrino in cemento ar-mato, che, secondo alcune associazioni di tu-teladel territorio e secondo il presidentedella

Atti Parlamentari — 50221 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 26 SETTEMBRE 2017

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1°Municipalità, avrebbero alterato la confor-mazione dei luoghi. Questi ultimi ne chiede-vano, quindi, la demolizione, invitando la so-printendenza (diretta da Luciano Garella)ad esercitare il proprio ruolo di controllo etutela del patrimonio monumentale;

in un successivo articolo, apparso il 16maggio 2016, sempre sul « Corriere del Mez-zogiorno », dal titolo « Centro storico, pietravesuviana addio. Aperta un’inchiesta sui ba-soli » si evidenziava che alcune associazionidel territorio, dopo aver chiesto, invano, l’in-tervento della soprintendenza, del sindaco edell’assessore competente (per evitare che,in occasione della sostituzione della pavi-mentazione di alcune strade storiche, ve-nisse utilizzatomateriale scadente enon con-forme all’uso), sono state costrette a rivol-gersi ai carabinieri del nucleo tutela, affin-ché si verificasse sia la bontà della gara, siadel materiale utilizzato per la pavimenta-zione;

il quotidiano « Il Roma », in un articoloapparso il 19 settembre 2017, dal titolo « Ri-fiuti negli androrni di Palazzo Reale », haevidenziato il persistere di una situazione digrave degrado in loco, con esposizione di ri-fiuti in più punti del Palazzo reale, sotto gliocchi dei turisti e dei lavoratori che, giornal-mente, operano al suo interno;

la situazione, oltre ad essere parados-sale, è aggravata dalla presenza di numerosibidoni colmi di sporcizia che esonda da tuttele parti e che, in questi giorni di vento, hacreato una situazione di pessimo stato igieni-co-sanitario della zona, tanto che le associa-zioni del territorio sono intervenute per tu-telare il bene pubblico, i lavoratori ed i nu-merosi turisti presenti, chiedendo al Mini-stero dei beni e delle attività culturali e delturismo l’urgente avvicendamento del so-printendente Luciano Garella;

in successivi articoli de « Il Corriere delMezzogiorno » (del 20 e 21 settembre 2017,rispettivamente dal titolo « PalazzoReale nelcortile. Spunta la discarica » e « Discarica aPalazzo Reale. Ora Garella si dimetta »),viene rimarcato il persistere della situazionedi grave degrado all’interno del Palazzo re-ale di Napoli che, se permanesse, potrebbeportare ad una grave emergenza sanitaria;

l’organizzazione sindacale « Fsi-Usaebeni culturali », con una nota del 19 settem-bre 2017 indirizzata al Ministro interrogato,ha chiesto « l’immediata risoluzione del pro-blema igienico-sanitario » evidenziando che,giornalmente, all’interno del Palazzo reale,transitano numerosi dipendenti del Mini-stero dei beni e delle attività culturali e delturismo, i quali hanno richiesto l’immediatasoluzione al proprio sindacato;

sin dall’inizio del mandato del soprin-tendente Luciano Garella, i rapporti con leistituzioni locali e le associazioni sono risul-tati difficili e hanno portato anche amanife-stazioni pubbliche di dissenso nei confrontidella soprintendenza;

le situazioni raccontate dalla stampadocumentano in maniera inequivocabile un« difficile rapporto » istituzionale, sia con glienti preposti alla gestione del territorio, siacon le associazioni preposte alla tutela;

le condizioni igienico-sanitarie in cuioperanoquotidianamente centinaiadi dipen-denti del Ministero dei beni e delle attivitàculturali e del turismo sono inaccettabili –:

se il Ministro interrogato sia a cono-scenza di quanto denunciato dalla stampa edalle associazioni e se non intenda adottaretutte le iniziative di competenza per risol-vere l’emergenza, compresa la revoca dell’in-carico al soprintendente Luciano Garella,alla luce anche di quanto esposto inpremessa. (4-17929)

* * *

COESIONE TERRITORIALE E IL MEZ-ZOGIORNO

Interrogazioni a risposta immediata:

LUPI e VIGNALI. – Al Ministro per lacoesione territoriale e il Mezzogiorno. – Persapere – premesso che:

l’accordo di partenariato, adottato nelsettembre 2014 ai sensi dell’articolo 14 delregolamento (UE) n. 1303/2013, nella se-zione I A, alla pagina 258, relativa all’o-biettivo tematico 11, prevede espressa-

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 26 SETTEMBRE 2017

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mente che: « il FSE (Fondo sociale euro-peo) e il FESR (Fondo europeo di svilupporegionale) interverranno nel settore dell’e-ducazione pubblica, con esclusione delleprivate e/o parificate »;

con il comma 313 della legge di bi-lancio per l’anno 2017, è stata introdottauna nuova disposizione, che ha individuatole scuole paritarie tra i possibili beneficiaridel programma operativo istituzionale (PON)« Per la Scuola ». Il comma recita che dovesi parla di istituzioni scolastiche si devonointendere tutte le istituzioni scolastiche checostituiscono il sistema nazionale di istru-zione, ai sensi dell’articolo 1 della leggen. 62 del 2000;

con l’entrata in vigore della legge dibilancio, il Ministero dell’istruzione, dell’u-niversità e della ricerca ha effettuato inecessari approfondimenti sulle ricaduteche l’attuazione della norma comporta, av-viando, dal mese di gennaio 2017 un’inter-locuzione con il competente Dipartimentoper le politiche di coesione della Presi-denza del Consiglio dei ministri, volta avalutare eventuali iniziative attuative cherisultassero già allo stato compatibili con ilquadro ordinamentale comunitario;

in particolare, si chiedeva di verificarel’eventuale modifica dell’accordo di parte-nariato come previsto dalla legge di bilan-cio e l’avvio dell’iter previsto per otteneredalla Commissione europea indicazioni sullespecifiche modifiche, in coerenza con lanorma citata dell’accordo di partenariatodel PON;

in attesa della definizione delle sud-dette procedure, considerata la necessità diattuare il programma operativo in ragionedelle scadenze previste per la spesa, sia perl’anno 2017, sia per l’anno 2018, il Mini-stero dell’istruzione, dell’università e dellaricerca ha ritenuto opportuno procedereall’accantonamento per le scuole paritariedi una quota parte dei finanziamenti di-sponibili, tramite inserimento in tutti gliavvisi pubblici del Programma PON, di unospecifico riferimento;

a marzo 2017 risulta all’interroganteche sia stato avviato un confronto tecnico

tra il capo di gabinetto del Ministero del-l’istruzione, dell’università e della ricerca eil capo di gabinetto del Ministro per lacoesione territoriale e del Mezzogiorno, conesiti positivi –:

se il Governo abbia avviato la neces-saria interlocuzione con la Commissioneeuropea per la modifica dell’accordo dipartenariato di cui in premessa e, conse-guentemente, ai fini della riprogramma-zione del PON. (3-03266)

GALATI. – Al Ministro per la coesioneterritoriale e il Mezzogiorno. – Per sapere –premesso che:

l’articolo 10 del decreto-legge n. 101del 2013 ha istituito l’Agenzia per la coe-sione territoriale, dotata di autonomia or-ganizzativa e sottoposta alla vigilanza di-retta del Presidente del Consiglio dei mi-nistri, che ha l’obiettivo di sostenere, pro-muovere ed accompagnare programmi eprogetti per lo sviluppo e la coesione ter-ritoriale;

in particolare l’Agenzia persegue lafinalità di curare l’azione di programma-zione, coordinamento, sorveglianza e soste-gno della politica di coesione;

secondo fonti riportate recentementea mezzo stampa, sarebbero numerose leincongruenze connesse al modus operandidella struttura, sulle quali appare oppor-tuno avere dei chiarimenti. Anzitutto emer-gerebbe una proliferazione abnorme di con-sulenze di « esperti », con incarichi di du-rata settennale per un compenso che variatra i 50.000 e gli 85.000 euro lordi annui;

i consulenti sarebbero, secondo quantotrapelato dai giornali, circa 150, sebbene sulsito web siano tracciati solamente 85 incari-chi. Il che pone prioritariamente un pro-blema di trasparenza: non sarebbe infattiammissibile, né compatibile con i principi ditrasparenza e pubblicità cui dovrebbe infor-marsi l’azione amministrativa, che le risorsedestinate al personale di un’agenzia istituitacon legge dello Stato non siano pubblicatepuntualmente. Il costo totale relativo soloalla spesa per il personale dell’Agenzia, sa-

Atti Parlamentari — 50223 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 26 SETTEMBRE 2017

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rebbe pari a 42,3 milioni di euro e solo unaparte di questa spesa, sia in termini correntiche previsionali, sarebbe suscettibile di mo-nitoraggio pubblico;

l’Agenzia, secondo le medesime fonti,avrebbe indetto un bando per un ammon-tare di 879 mila euro per l’esternalizzazionedel serviziodi rendicontazione e amministra-zione del personale, pur disponendo di unufficio apposito per il bilancio e per il perso-nale che assorbe già 30 dipendenti;

la situazione descrive un quadro or-ganizzativo apparentemente incoerente, conuna proliferazione incontrollata di incari-chi e consulenze e conseguente lievitazionedei costi di funzionamento, rispetto ai qualinon risulterebbe reperibile una rendicon-tazione della gestione delle risorse dispo-nibili correlata ai livelli delle performancedella struttura;

il tutto aggravato dai dati, non incorag-gianti, relativi agli andamenti della spesa edell’utilizzo dei fondi dell’Unione europea inattuazione del ciclo di programmazione co-munitaria 2014-2020, che, secondo le infor-mazioni reperibili sul sito della Commis-sione europea, si attesterebbero all’1,2 percento del totale delle risorse in dotazione –:

se il Ministro sia a conoscenza delleinformazioni ivi rappresentate e se consi-deri il rapporto tra i costi di funziona-mento della struttura e i livelli delle per-formance coerente all’obiettivo strategicodel sostegno alla politica di coesione delPaese. (3-03267)

PISICCHIO. – Al Ministro per la coe-sione territoriale e il Mezzogiorno. – Persapere – premesso che:

il decreto-legge n. 91 del 2017, con-vertito, con modificazioni dalla legge n. 123del 2017, ha istituito all’articolo 4 le zoneeconomiche speciali;

con tale denominazione si intende unazona geograficamente limitata e chiaramenteidentificata, comprendente almeno un’areaportuale avente caratteristiche stabilite daregolamento UE 1315/2013, nella quale leaziende già operative o che si insedieranno

potrannousufruire di speciali condizioni pergli investimenti e per lo sviluppo;

tali vantaggi si traducono in beneficifiscali e amministrativi. In particolare, leimprese che effettuano investimenti all’in-terno delle zone economiche speciali pos-sono utilizzare il credito di imposta perl’acquisto di nuovi beni strumentali nelMezzogiorno entro il limite massimo, perciascun progetto di investimento, di 50 mi-lioni di euro. Per il riconoscimento deibenefici le imprese devono mantenere laloro attività nell’area zone economiche spe-ciali per almeno sette anni dopo il comple-tamento dell’investimento, pena la revocadei benefici concessi e goduti;

il citato decreto-legge prevede che condecreto del Presidente del Consiglio deiministri, su proposta del Ministro interro-gato, siano definiti, entro sessanta giornidall’entrata in vigore della legge di conver-sione, modalità e criteri per l’istituzionedelle zone economiche speciali;

quanto alla richiesta di istituzione dellesingole zone, si prevede che siano le regionimeno sviluppate e in transizione a presen-tare la domanda per l’istituzione, specifi-cando le caratteristiche dell’area indivi-duata; la proposta deve essere accompa-gnata da un piano di sviluppo strategico,nel rispetto delle modalità e dei criteriindividuati con il decreto del Presidente delConsiglio dei ministri. Ciascuna regione puòpresentare una proposta di istituzione diuna zona economica speciale nel proprioterritorio, o al massimo due, ove sianopresenti più aree portuali. Le regioni chenon posseggono aree portuali possono pre-sentare istanza di istituzione di una zonaeconomica speciale solo in forma associa-tiva, qualora contigue, o in associazionecon un’area portuale;

le zone economiche speciali si sonoaffermate a livello mondiale come labora-tori per l’attrazione degli investimenti eincubatori di innovazione, capaci di pro-muovere sviluppo produttivo e occupazio-nale. Oggi esistono nel mondo oltre 4.500zone economiche speciali, istituite in 135nazioni, che occupano circa 70 milioni di

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posti di lavoro. Nella sola Unione europeasono operative 16 zone economiche spe-ciali, di cui 14 in Polonia con attrazione diinvestimenti pari a 170 miliardi di euro –:

quali iniziative intenda il Governo adot-tare per dare presto attuazione alla nor-mativa propedeutica all’operatività dellezone economiche speciali che costituisconoper il Mezzogiorno uno strumento fonda-mentale per l’attrazione di investimenti pro-duttivi, la creazione di occupazione e ilrecupero di competitività dei territori.

(3-03268)

RUSSO, OCCHIUTO e CARFAGNA. – AlMinistro per la coesione territoriale e ilMezzogiorno. – Per sapere – premesso che:

il divario tra Nord e Sud del Paese èparticolarmente evidente se si osservano idati relativi ai servizi offerti. I dati relativial servizio mensa comunale della scuolaprimaria, ad esempio, mostrano come glialunni che accedono al servizio siano aTorino l’81 per cento, e a Napoli il 36 percento; a Piacenza il 95 per cento e a Sa-lerno il 15 per cento; a Monza il 100 percento e a Reggio Calabria lo 0,07 per cento;

le carenze non sono dovute alla man-canze di strutture (tutte le scuole hanno unlocale mensa dedicato); il tema è la scarsitàdelle risorse per garantire le prestazioni ed èuna questione che coinvolge una serie di al-tri servizi, tra cui gli asili nido e il trasportoscolastico;

nel comparto degli asili nido, la di-stribuzione del servizio mostra come leregioni del Centro-Nord siano caratteriz-zate da percentuali di copertura prossime osuperiori al 15 per cento, mentre le regionidel Sud, ad eccezione dell’Abruzzo e dellaBasilicata, non superino mai il 5 per cento;

la beffa ai danni dei diritti dei citta-dini che vivono nel Mezzogiorno è dovutaalle modalità di riparto dei trasferimentiperequativi delle spese correnti, avviato nel2015, nell’ambito del fondo di solidarietàcomunale integralmente finanziato con lerisorse proprie dei comuni (decreto legisla-tivo n. 23 del 2001);

per le modalità con cui è strutturato ilmeccanismo del fondo di solidarietà comu-nale, nella formula di determinazione ditrasferimenti comunali, i fabbisogni stan-dard e le capacità fiscali pesano soltantoper una quota minoritaria, mentre il pesopreponderante, nei fatti, è attribuito ai tra-sferimenti storici;

in questo modo, l’assenza di un ser-vizio si traduce in uno zero a quel comuneper il fabbisogno, lasciando indietro tuttequelle amministrazioni (principalmente alSud) che non riescono a garantire le pre-stazioni non per assenza di richiesta, maper mancanza di risorse –:

quali siano gli attuali criteri di ripartodel fondo di solidarietà comunale, e se ilGoverno ritenga di dover assumere inizia-tive volte a rimodulare tali criteri, partendodai livelli essenziali delle prestazioni e daifabbisogni standard, e non dalla spesa sto-rica, come sollecitato più volte dalParlamento. (3-03269)

* * *

ECONOMIA E FINANZE

Interpellanza urgente

(ex articolo 138-bis del regolamento):

I sottoscritti chiedono di interpellare ilMinistro dell’economia e delle finanze, ilMinistro dello sviluppo economico, per sa-pere – premesso che:

da un articolo della « La Stampa » sievince: « Sono almeno 9 miliardi di ri-sparmi degli italiani e si appoggiano sugambe che mostrano qualche incrinatura.Si tratta del prestito sociale delle Coop e lacolpa non è solo della crisi dei consumi e diuna concorrenza sempre più aggressiva,ma anche di un legame tra Coop e finanzache tra impegni “di sistema” e avventureazzardate nell’azionariato di grandi banche(Mps e Carige principalmente) rischia didiventare insopportabile (...) »;

alle cooperative, come a tutti i soggettidiversi dalle banche, è fatto divieto di ef-

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fettuare raccolta « rimborsabile a vista ».Le cooperative ingenerano nel pubblico l’i-dea di una sostanziale equiparazione dellasuddetta raccolta a quella effettuata dallebanche utilizzando sui loro siti le denomi-nazioni « libretto di risparmio », « zero spesedi apertura-chiusura conto, zero spese peroperazioni e per tenuta conto » « la coope-rativa riconosce al depositante un tasso diinteresse competitivo rispetto agli investi-menti con caratteristiche analoghe » ... « to-talmente gratuito » ed addirittura le acce-zioni « capitale garantito, di cui potrai chie-dere il rimborso in ogni momento »;

diversi sono i casi di default dellecooperative che hanno rimborsato solo quotaparte del prestito sociale ad esempio dal-l’Emilia Romagna al Friuli Venezia Giulia:Coop Muratori di Reggiolo (raccolti 49 mi-lioni di euro, restituiti solo 19), Orion (rac-colti 5 milioni di euro, restituiti 2); oltre acooperativa di costruzioni Di Vittorio diFidenza, Coopsette e Unieco di Reggio Emi-lia, e Coop di consumo come Coop Carnicae Trieste;

non esiste fondo di garanzia comunee le vicende descritte testimoniano, se-condo gli interpellanti, la carenza di soli-darietà di Legacoop. Totalmente assenteappare la consapevolezza dei risparmiatori/soci della mancanza delle garanzie del pre-stito sociale rispetto ai depositi bancari;

il prestito sociale finanzia l’attivitàeconomica della cooperativa, ma gran partedei fondi sono stati destinati ad investi-menti azionari senza frammentazione delrischio e diversificazione patrimoniale. Gliscopi non sono chiari e si evidenziano, adavviso degli interpellanti, esclusivamente re-lazioni politiche, come il caso Monte deiPaschi di Siena e Carige e l’acquisizionedella maggioranza del gruppo UGF;

le varie cooperative di consumo de-tengono la maggioranza azionaria del gruppoUnipol UGF sia attraverso un controllodiretto che attraverso un, intreccio di so-cietà: Holmo, Spring2 e Finsoe;

tale sistema piramidale, secondo gliinterpellanti, è funzionale al mantenimentoin bilancio della partecipazione di con-

trollo in Unipol a valori non coerenti con larealtà. Nel bilancio delle varie cooperativeviene inserito il valore al costo di acquistostorico delle azioni Unipol detenute nellasocietà contenitore Finsoe e di Holmo eSpring2 proprietarie a loro volta di quotedel contenitore, senza peraltro tener contodei debiti delle società « satelliti ». Attra-verso tale complesso meccanismo si ottieneuna valorizzazione nei bilanci delle coope-rative, indiretta e nascosta, di circa 13,50euro per azione Unipol UGF (media), con-tro i 3,80 euro della quotazione di borsaattuale. Quanto descritto si evidenzia dauna perizia rilasciata dalla società di revi-sione Deloitte, in cui si tenta di dimostrareuna valorizzazione del gruppo UGF in baseagli utili attesi nel (precedente) piano in-dustriale e mai realizzato) più un premio dimaggioranza per la quota di controllo cal-colato in base a dati di acquisizioni realiz-zati, non recentemente, ma bensì all’iniziodel 2000 (periodo pre-crisi);

di recente è stata deliberata la scis-sione di Finsoe che, a parere degli inter-pellanti, non è servita a semplificare erendere trasparente la catena di controllodi Unipol, ma probabilmente a evitare aFINSOE il ruolo di capogruppo assicurativa/bancaria, con conseguenti obblighi di tra-sparenza di bilancio e controlli da parteIvass e Bankitalia ed obblighi di valuta-zione in bilancio delle attività maggior-mente stringenti per gruppi bancari assi-curativi, dovuti all’introduzione obbligato-ria dei criteri di valutazione IFRS 9 dal 1ºgennaio 2018. Difatti, attraverso la deliberadi scissione, non si semplifica nulla, sirende ancora più complessa la strutturapiramidale, costituendo 22 nuove societàper azioni, una per ciascun socio Finsoe(con aggiunta nel nome di suffisso 2), oveconfluiranno (di fatto) pro-quota le azioniUnipol al prezzo attuale di carico in Fin-soe;

da un’attenta analisi delle partecipa-zioni incrociate contabilizzate nei vari bi-lanci 2016, risulterebbero agli interpellantidelle ipervalutazioni delle azioni UGF ri-spetto ai valori di mercato correnti delleazioni Unipol: Coop Alleanza 3.0 le iscriveal 580,42 per cento, Spring2 al 694,40 per

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cento, creando una valutazione comples-siva pari a 870 milioni di euro, mentre ilvalore netto intrinseco sottostante a quo-tazioni di borsa delle azioni Unipol al nettodei debiti delle società veicolo nella for-chetta più alta nell’ultimo anno è di solo di144 milioni di euro. La maggiore valuta-zione di 736 milioni confluisce a patrimo-nio netto, consentendo alla cooperativa dipoter raccogliere fino ad ulteriori 2,2 mi-liardi di euro prestito sociale;

una corretta valutazione al fair valuedi quotazione media di borsa di Unipol, agiudizio degli interpellanti porterebbe alleseguenti minusvalenze in milioni di euro:Coop Alleanza 3.0: 736, Coop Liguria: 133,Nova Coop: 113, UnicoopTirreno: 114, Co-opcentroItalia: 14, Unicoop Firenze minu-svalenze: 13;

le partecipazioni in Monte dei Paschidi Siena e banca Carige permangono an-ch’esse valorizzate a valori che appaionoagli interpellanti non congrui rispetto allequotazioni di borsa ed una corretta valu-tazione al fair value condurrebbe alle se-guenti minusvalenze: Coop Liguria, azioniCarige, 33 milioni di euro; Coop CentroItalia, azioni Monte dei Paschi di Siena, 84milioni;

il quadro delineato, peraltro parziale,prende in esame solo il valore in bilanciodelle partecipazioni, e non della valorizza-zione degli immobili ad esempio, e resti-tuisce valori di minusvalenze latenti supe-riori a 1,5 miliardi di euro –:

se il Governo abbia contezza dei fattinarrati, se intenda darne evidenza e seintenda intervenire con iniziative norma-tive per tutelare i risparmiatori;

se il Governo abbia acquisito o in-tenda acquisire elementi in ordine alla pe-rizia Deloitte sulla valorizzazione delle azioniFinsoe, le quali a cascata avrebbero deter-minato la ipervalutazione delle azioni UGF,e quali iniziative, per quanto di compe-tenza, intenda eventualmente intrapren-dere per risolvere questa discrepanza, tu-telando i soci risparmiatori;

se intenda promuovere, per il prestitosociale, la creazione di una forma di ga-

ranzia solidale equivalente a quella erogatadal Fondo interbancario per la tutela deidepositi per i depositi bancari;

se si intendano assumere iniziativerivolte ad un maggior controllo, sia suibilanci che sulle forme e sulle modalità diraccolta dei fondi, delle cooperative cheusufruiscono dei prestiti sociali;

se si intendano assumere iniziativeper eliminare la possibilità per le associa-zioni di cooperative di vigilare sulle conso-ciate, eliminando palesi conflitti di interesse.

(2-01950) « Pesco, Crippa, Sibilia, Alberti,Fico, Pisano, Ruocco, Villa-rosa, Cancelleri ».

Interpellanza:

Il sottoscritto chiede di interpellare ilMinistro dell’economia e delle finanze, persapere – premesso che:

l’articolo 21 del decreto-legge n. 78del 2010 (poi modificato dall’articolo 2,comma 6, del decreto-legge n. 16 del 2012)ha introdotto l’obbligo di comunicare al-l’Agenzia delle entrate le operazioni rile-vanti ai fini iva (« spesometro »); la normaha stabilito che i soggetti iva devono co-municare i dati di tutte le fatture relativealle cessioni di beni e prestazioni di servizi,rese e ricevute, comprese quelle emesse neiconfronti di soggetti privati; successiva-mente, il decreto-legge del 22 ottobre 2016,n. 193, convertito, con modificazioni, dallalegge 1° dicembre 2016, n. 225, ha sop-presso questa comunicazione a partire dalleoperazioni effettuate nel 2017 sostituen-dolo con la « Comunicazione dei dati dellefatture emesse e ricevute » da effettuarsiattraverso apposito portare nella sezione« fatture e corrispettivi » del sito web del-l’Agenzia delle entrate, il cui termine discadenza, per i dati relativi al primo seme-stre 2017, dopo tre proroghe, è stato fissatoal 28 settembre 2017;

come riportato anche dai principaliorgani di informazione a pochi giorni dallascadenza del 28 settembre per il primoinvio dello spesometro semestrale, i profes-

Atti Parlamentari — 50227 — Camera dei Deputati

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sionisti e gli intermediari abilitati hannodovuto però fare i conti con il blocco delcanale di comunicazione web che di fattoimpedisce ai contribuenti di assolvere, l’ob-bligo di legge;

alla luce del disservizio, il presidentedell’Int (Istituto nazionale tributaristi) hainviato una lettera al Ministero dell’econo-mia e delle finanze e all’Agenzia delle en-trate per chiedere « la non applicazionedelle sanzioni relativamente all’invio deidati relativi al 1° semestre 2017, in sca-denza il prossimo 28 settembre, o un ulte-riore slittamento della scadenza », eviden-ziando che l’utilizzo dei sistemi informaticiper l’invio di un numero così importante didati dovrebbe essere preceduto da un pe-riodo di prova. « Si comprendono – spiega– le difficoltà collegate a un adempimentocosì imponente per numero di dati e utenti,ma in previsione di ulteriori utilizzi deisistemi informatici per invio dati e docu-menti, quale la fattura elettronica tra pri-vati, sarebbe opportuno un periodo di provache coinvolgesse le rappresentanze degliintermediari fiscali, noi come sempre seinterpellati, siamo a disposizione per ognipossibile collaborazione costruttiva che possacontribuire ad evitare tensioni e ritardi acontribuenti, intermediari fiscali e Pa »;

dello stesso avviso è il presidente delConsiglio nazionale dei commercialisti chein una nota ha rammentato come fin dal-l’approvazione del nuovo spesometro la ca-tegoria abbia « sottolineato, a più riprese,l’estrema complessità e gravosità del nuovoadempimento in termini di costi e di tempinecessari, nonché la sua singolarità nelpanorama normativo dei Paesi ad econo-mia avanzata », evidenziando l’assoluta ne-cessità di un rinvio dei termini, e di « con-siderare questo primo invio di natura spe-rimentale, con conseguente disapplicazionedelle sanzioni per le violazioni eventual-mente commesso, con la possibilità di ef-fettuare correzioni »;

la sospensione e la manutenzione sonoarrivate dopo le segnalazioni avanzate neigiorni scorsi da alcuni professionisti e chehanno posto un problema di privacy nel-l’accesso ai dati. Da un lato, infatti, c’è chi

ha notato che, una volta inserite le creden-ziali Entratel, si poteva accedere digitandoil codice fiscale di un contribuente a tutti idati del suo spesometro e alle sue liquida-zioni iva. Ma non solo, perché, se il codicefiscale « apparteneva » a un intermediario,era possibile prendere visione anche deidati relativi agli assistiti. Anche se, in casodi eventuale modifica, comunque scattavaun alert al titolare delle informazioni. Dal-l’altro lato, qualche professionista avevanotato che, inserendo per errore una cifrasbagliata del codice della ricevuta di invio,si poteva comunque visualizzare il dettagliodei dati altrui;

il sistema telematico in questione ègestito interamente da Sogei – Società ge-nerale d’informatica s.p.a. – la società diinformation technology partecipata al 100per cento dal Ministero dell’economia edelle finanze e che opera sulla base delmodello organizzativo dell’in house provi-ding;

quanto accaduto evidenzia una palesemancanza di tutela sia per i cittadini con-tribuenti che per i professionisti incari-cati –:

se il Governo intenda assumere ini-ziative volte ad accogliere le richieste avan-zate dagli ordini professionali in merito siaad un rinvio dei termini di presentazionedella « comunicazione dei dati delle fattureemesse e ricevute », sia alla necessità diconsiderare questo primo invio di naturasperimentale, con conseguente disapplica-zione delle sanzioni per le violazioni even-tualmente commesse, con la possibilità dieffettuare correzioni;

quali iniziative il Governo intenda in-traprendere al fine di individuare eventualiresponsabilità in merito ai disservizi che sisono presentati e prevenirne il ripetersi.

(2-01949) « Caparini ».

Interrogazione a risposta in Commissione:

RIZZETTO. — Al Ministro dell’economiae delle finanze. — Per sapere – premessoche:

la Corte dei conti rileva una graveinadempienza dell’Agenzia delle entrate, poi-

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 26 SETTEMBRE 2017

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ché nella lotta all’evasione non utilizzal’anagrafe dei rapporti finanziari, operativasolo dal 2009, sebbene prevista sin dal1991, e costata finora 10 milioni di euro;

tale inadempienza ha determinato laperenne mancata elaborazione, da partedell’Agenzia dell’entrate, delle previste listeselettive nonché delle analisi del rischio dievasione. Pertanto, l’agenzia fiscale in que-stione non ha potuto fornire elementi alleCamere sui risultati, nella lotta all’evasione,derivanti dall’utilizzo dell’anagrafe dei rap-porti finanziari, nonostante tale attività siadovuta. Ciò è quanto afferma la sezionecentrale di controllo della Corte nella de-liberazione del 26 luglio 2017;

nel 2011, nel cosiddetto decreto « Salva-Italia », « il legislatore aveva disposto che ildirettore dell’Agenzia delle entrate con unsuo provvedimento individuasse criteri perelaborare, con procedure centralizzate, spe-cifiche liste selettive di contribuenti a mag-gior rischio di evasione ». Ma tali criteri,dichiarano i giudici, « non sono stati maiemanati e di conseguenza non è mai statapredisposta alcuna lista selettiva »;

i controllori contabili affermano chesono stati usati i « soli dati di identifica-zione del soggetto » e quelli relativi a « na-tura, tipologia, apertura, modifica e chiu-sura del rapporto », escludendo i dati piùrilevanti e « pregnanti nella lotta all’eva-sione », quelli « sulle movimentazioni e isaldi » dei conti. Un sistema di procedere« irrazionale e non coerente » con la legge,che determina un risultato, in termini dicontrasto all’evasione, « di scarsa efficacia »secondo i giudici contabili;

la finanziaria per il 2015 prevedeval’utilizzo dei dati anche finanziari per ef-fettuare analisi del rischio di evasione, in-vece, a distanza di oltre due anni da talimodifiche e di oltre cinque anni dall’ob-bligo di effettuare liste selettive, si è difronte ad una totale inerzia. È quindi ine-sistente la selezione dei contribuenti a mag-gior rischio di frodare il fisco e mai è statapredisposta la relazione annuale sui risul-tati;

la gravità dell’inadempimento in que-stione determina, dunque, un inspiegabile

sottoutilizzo dell’anagrafe bancaria, nono-stante sia un importante strumento percontrastare la galoppante evasione patolo-gica;

l’ingiustificato e grave inadempimentodell’Agenzia delle entrate si unisce alla man-cata vigilanza, da parte del Ministro dell’e-conomia e delle finanze, sull’emersa inos-servanza degli obblighi relativi all’anagrafebancaria previsti dalla legge a carico del-l’Agenzia al fine di un’efficace lotta all’e-vasione –:

se e quali iniziative abbia adottato ilMinistro interrogato affinché l’Agenzia delleentrate provveda a un utilizzo dell’anagrafebancaria in osservanza della normativa inmateria, anche in considerazione di quantoriferito dalla Corte dei conti sulle graviinadempienze riscontrate;

entro quali tempi si intenda far sì chel’Agenzia elabori le previste liste selettive,nonché le analisi del rischio di evasione eottemperi a tutti i conseguenti obblighi acui è tenuta rispetto all’utilizzo dell’ana-grafe;

se intenda adottare iniziative in rela-zione alle responsabilità dell’Agenzia del-l’entrate per le inadempienze esposte inpremessa;

per quali motivi, nonostante i poteridi vigilanza che competono al Ministro,l’Agenzia delle entrate risulti inadempienterispetto all’utilizzo dell’anagrafe dei rap-porti finanziari. (5-12270)

Interrogazione a risposta scritta:

ROSTAN. — Al Ministro dell’economia edelle finanze, al Ministro della salute. — Persapere – premesso che:

il fenomeno « ludopatia » in Italia, ri-conosciuto dal Ministero della salute comevera e propria patologia, è in continuacrescita e riguarda oltre un milione e tre-centomila cittadini italiani;

vi sono 2,5 milioni di giocatori abi-tuali a rischio dipendenza, in una fasciad’età che va dai 15 ai 64 anni, ma di questisolo 7 mila sono in cura presso le Asl di

Atti Parlamentari — 50229 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 26 SETTEMBRE 2017

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riferimento. Numeri che testimonianoquanto sia difficile far emergere questofenomeno;

l’Italia continua ad essere leader inEuropa per il gioco d’azzardo. I dati del-l’Agenzia delle dogane hanno censito 206sale bingo, 237 per i giochi d’ippica, 5.600sale scommesse sportive, 8.000 corner (puntigioco scommesse), 3.160 punti gioco ippica,4.934 sale Vlt (Video Lottery Terminal), 9.200concorsi e pronostici, 33.880 giochi a tota-lizzatore, 34.000 ricevitorie lotto, 63.000punti vendita per lotterie, i tantissimi sitiinternet con le scommesse on line di cuioltre 6.000 inibiti dall’Agenzia delle doganee dei monopoli. Numeri che posizionanol’Italia al primo posto in Europa;

il giro d’affari nel 2016 ha raggiunto i96 miliardi di euro, totalizzando un incre-mento dell’8 per cento rispetto all’annoprecedente. Il Ministero dell’economia edelle finanze ha calcolato che la spesasostenuta dagli italiani nel 2016 è pari a 19miliardi di euro a fronte dei 17,5 dell’annoprecedente. Lo Stato ha incassato dal flussodi imposte derivanti dal gioco oltre novemiliardi di euro;

la Conferenza unificata Stato-regioni-comuni il 7 settembre 2017 ha approvato ilnuovo piano di riordino dei giochi propostodal Governo –:

quali iniziative intenda adottare il Go-verno per limitare il fenomeno della « lu-dopatia » in Italia;

se corrisponda al vero che le sale dagioco tradizionali con apparecchi Awp (an-che dette New Slot o apparecchi « comma6a »), calcio balilla, flipper e videogiochi,saranno sostituite progressivamente daquelle con apparecchi Vlt, che sarebberomolto più pericolose per i giocatori;

se corrisponda al vero che per giocarecon gli apparecchi Awp è necessario inse-rire un documento elettronico di identifi-cazione (carta servizi, carta dell’esercente etessera sanitaria), mentre per gli apparec-chi Vlt questo meccanismo di controllo nonsarebbe previsto;

se corrisponda al vero che nel pianodi riordino del complesso delle attività ri-

guardanti il gioco d’azzardo sia previstasoltanto la riduzione degli apparecchi daintrattenimento Awp e non anche la ridu-zione degli apparecchi Vlt (considerandoche la legge vigente in materia prevede cheil numero complessivo non può essere oltreil 14 per cento degli apparecchi Awp);

se si intendano assumere iniziativeper l’estensione dell’applicazione dell’arti-colo 88 del Tulp (testo unico delle seggi dipubblica sicurezza) agli esercizi commer-ciali in modo tale da permettere loro diottenere la certificazione di tipo « A », pre-visione che consentirebbe l’installazione delleVlt;

se corrisponda al vero che, come pre-visto nella legge di stabilità per il 2016,verrà pubblicato il bando per l’apertura dioltre quattromila nuove sale e/o negozi dagioco. (4-17924)

* * *

GIUSTIZIA

Interrogazione a risposta scritta:

FEDRIGA, SALTAMARTINI e ALLASIA.— Al Ministro della giustizia. — Per sapere– premesso che:

purtroppo si continua ad assistere acasi, di « malagiustizia » nonostante le di-verse promesse fatte dal Governo, ed inparticolare dal Ministro interrogato, che invarie sedi ha prospettato un aumento siadell’efficienza che dell’efficacia del « si-stema » giustizia;

l’ultimo rimbalzato sulle cronache deigiornali e che ha suscitato non poco sdegnonell’opinione pubblica è quello di una ra-gazzina di 16 anni all’epoca dei fatti, Ca-milla (nome di fantasia), che dopo le vio-lenze subite dal padre finisce in una casaper minori a Torino, dove viene abusata edrogata dall’educatrice che invece avrebbedovuto difenderla, ed oggi dopo altri 16anni dai fatti, per colpa dei « processi lu-maca », i suoi aguzzini sono liberi;

Camilla, già violentata dal padre, nonancora 17enne, nel 2001 finisce in una

Atti Parlamentari — 50230 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 26 SETTEMBRE 2017

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comunità per minori alle porte di Torino;l’educatrice, di 20 anni più grande, inveceche aiutarla diventa la sua carnefice: abusisessuali e sottomissioni fino all’imposizionedi un ménage à trois con il marito, prima,e con l’amante dopo;

nel 2002 la ragazza riesce a denun-ciare il tutto, ma non riesce ad otteneregiustizia: passano cinque anni prima che ilprocesso, peraltro in abbreviato, finisca da-vanti al gup di Torino. Nel 2007 i treimputati vengono condannati in primogrado, ma ricorrono in appello. Trascor-rono altri 9 anni prima che la corte d’ap-pello si esprima: sentenza pronunciata nelsettembre 2016 e depositata nel febbraio2017 per i soli reati di gruppo, perché nelfrattempo le violenze singole di cui l’edu-catrice è accusata e lo spaccio di drogasono ormai prescritti, e per solo due im-putati, l’educatrice e l’amante, essendo nelfrattempo deceduto il marito. I condannatifanno ricorso in Cassazione ed i tempi sonobrevissimi, perché i fatti contestati risal-gono ad aprile e giugno 2002 e si prescri-vono in 15;

nonostante i giudici della Cassazioneabbiamo trattato con celerità il caso, por-tandolo in aula nel giro di un mese, iltempo ha avuto la meglio sulla giustizia edil reato si è prescritto il 21 settembre 2017;

simili casi sono irragionevoli quantoignobili, a parere degli interroganti, speciequando persone in grave stato di fragilità egià duramente provate da violenze subitedevono trascorrere metà della loro vita inassurde vicende giudiziarie che non rico-noscono, al termine, la dovuta giustizia;

peraltro, tale vicenda, considerato an-che il clamore mediatico, non può checontribuire ad ingenerare nelle donne vit-time di violenza l’inutilità di denunciareabusi e soprusi, oltre che una generalesfiducia nel sistema giudiziario italiano –:

se e quali iniziative urgenti, per quantodi competenza, il Ministro interrogato in-tenda adottare in merito alla vicenda espo-sta in premessa, per evitare che casi simi-lari si possano ripetere per il futuro;

se non ritenga di valutare se sussi-stano i presupposti per promuovere inizia-

tive ispettive presso il Tribunale ordinario ela corte di appello di Torino in relazionealla vicenda di cui in premessa (4-17926)

* * *

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interrogazione a risposta immediata:

FASSINA, MARCON, CIVATI, FRATOI-ANNI, AIRAUDO, PELLEGRINO, PLACIDO,PAGLIA e GREGORI. – Al Ministro delleinfrastrutture e dei trasporti. – Per sapere –premesso che:

la compagnia aerea Ryanair ha pre-visto la cancellazione tra il 19 settembre eil 28 ottobre 2017 di centinaia di voli sututto il territorio nazionale creando pro-blemi a circa 400 mila passeggeri, disagi altrasporto aereo e all’economia nazionaleed europea;

all’origine della decisione della com-pagnia ci sarebbe un errato calcolo delleore di riposo e delle ferie non goduto daipiloti della compagnia aerea;

i piloti in esercizio o che hanno ormaiabbandonato l’azienda (oltre il 17 per centodel totale da inizio 2017), hanno rilasciatointerviste nelle quali spiegano di subireinaccettabili condizioni contrattuali e dilavoro, con l’impossibilità ad esercitare ipropri diritti sindacali. Nella stessa situa-zione si troverebbero anche i lavoratoridell’azienda che svolgono altre mansioni(primi ufficiali, steward e hostess, e altro);

l’Autorità garante della concorrenza edel mercato ha aperto una istruttoria, dalmomento che le cancellazioni potrebberoconfigurare una violazione dei doveri didiligenza di cui all’articolo 20 del Codicedel consumo, nella misura in cui sarebberoin larga misura riconducibili a ragioni or-ganizzative e gestionali già note all’azienda,quindi non a cause esterne al suo controllo,causando notevoli disagi ai consumatori;

un secondo profilo di contestazioneriguarderebbe il tenore e le modalità delleinformazioni con cui i passeggeri sono stati

Atti Parlamentari — 50231 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 26 SETTEMBRE 2017

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informati della cancellazione dei voli e deidiritti che possono esercitare ai sensi delReg. CE 261/04, che potrebbero essere ido-nei a indurli in errore circa l’esistenza el’esercizio di tali diritti;

Ryanair avrebbe offerto ai suoi pilotiun bonus straordinario in cambio dellaparziale rinuncia alle ferie, ma i piloti nonsembrano disposti ad accettare. Dalle lorodichiarazioni è evidente che la questionedelle ferie vada inserita in un contesto piùampio relativo alle condizioni contrattualie alla eccessiva flessibilità loro richiesta,che ha effetti negativi sulle condizioni dilavoro e di riflesso sul mercato e i diritti deiconsumatori;

la mancanza di insufficienti standardsociali e contrattuali nel mercato unico edella concorrenza crea fenomeni di dum-ping sociale –:

quali iniziative intenda intraprendere,in sede nazionale ed europea, per ottenerel’innalzamento di standard sociali e con-trattuali di tutela delle condizioni di lavoronella regolamentazione del settore aereo, alfine di favorire l’applicazione di contratticollettivi che garantendo meglio il lavorosiano in grado di innalzare la qualità deiservizi. (3-03275)

Interrogazione a risposta scritta:

MENORELLO. — Al Ministro delle in-frastrutture e dei trasporti, al Ministro del-l’interno. — Per sapere – premesso che:

con direttiva 21 luglio 2017 il Ministrodell’interno, unitamente al capo diparti-mento affari interni e territoriali e al capodella polizia – direttore generale della pub-blica sicurezza, ha impartito indicazionialle prefetture « per garantire un’azionecoordinata delle Forze di Polizia per laprevenzione e il contrasto ai comporta-menti sono la principale causa di incidentistradali »;

la direttiva citata contiene istruzionitecnico-operative per l’utilizzo di vari si-stemi di misurazione automatica della ve-locità dei veicoli (autovelox, telelaser, tutoret similia), ma al tempo stesso conferma e

precisa lo scopo precipuo delle sanzioniper eccesso di velocità di cui all’articolo142 del codice della strada;

in tal senso, la premessa, nonché l’ar-ticolo 1 della direttiva ribadiscono che l’« ef-ficacia » delle politiche sanzionatorie varapportata alle esigenze di maggior « sicu-rezza » della circolazione stradale;

conseguentemente, il paragrafo 3 delleistruzioni allegate alla direttiva afferma pe-rentoriamente che, quand’anche si ricorraa un impiego « diffuso » dei sistemi di rile-vamento automatici, esso non può e nondeve avvenire « esclusivamente a fini san-zionatori », cosicché si specifica come « inbase alla vigente normativa, l’impiego dipostazioni fisse di rilevamento senza lapresenza degli operatori di polizia non puòritenersi una modalità ordinaria di con-trollo, ma rappresenta uno strumento uti-lizzabile solo (...) in determinate condi-zioni », mentre « in tutti gli altri casi do-vranno utilizzarsi sistemi di rilevamentodella velocità sotto il diretto controllo e conla presenza di un operatore di polizia »;

l’articolo 142, comma 7, del codicedella strada individua una specifica fatti-specie sanzionatoria per i superamenti deilimiti di velocità inferiori ai 10 chilometrieccedenti i limiti posti;

detta sanzione si caratterizza per unaparticolare tenuità, giacché – come è ditutta evidenza – non presenta, di norma,oggettivi profili inerenti alla sicurezza stra-dale;

ciononostante, in numerosi territoricomunali si registra un sensibile utilizzo diimpianti automatici per rilevare supera-menti della velocità dei veicoli persino en-tro i 10 chilometri eccedenti i limiti posti,e ciò senza la presenza di operatori chesoli, in siffatte circostanze, possono apprez-zare in concreto eventuali rischi per lasicurezza stradale che, in linea generale,devono escludersi;

l’estendersi e il radicarsi di una simileprassi può inopinatamente dare corso aforme di finanziamento improprie a caricodei cittadini, nonché ad un utilizzo aber-

Atti Parlamentari — 50232 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 26 SETTEMBRE 2017

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rante dell’articolo 142, comma 7, del codicedella strada –:

se il Governo intenda fornire i datirelativi alle sanzioni elevate nel territorioitaliano per eccessi di velocità non supe-riori ai 10 chilometri oltre i limiti posti,dunque ai sensi dell’articolo 142, comma 7,del codice della strada, dal 1° gennaio 2017al 31 agosto 2017, specificando il soggettoprocedente all’elevazione delle sanzioni.

(4-17925)

* * *

INTERNO

Interrogazione a risposta in Commissione:

MARTELLA. — Al Ministro dell’interno,al Ministro della salute. — Per sapere –premesso che:

l’eroina « gialla » sembrerebbe esserela causa di almeno nove morti per overdoseregistrati nelle ultime tre settimane nellaperiferia di Venezia;

si tratta della più potente e pericolosaeroina in circolazione e viene venduta a20/30 euro a dose nei pressi della stazioneferroviaria di Mestre o in prossimità delparco della Bissuola;

secondo una serie di esami il mix traeroina e altre sostanze ha reso questo tipodi eroina 100 volte più forte e quindi piùpericolosa di quella in circolazione fino apoco tempo fa;

le vittime hanno una età compresa trai 20 e i 40 anni;

sono in corso indagini da parte degliinquirenti per chiarire circostanze, nessi efiliera connessa a questa terribile scia dimorte e non si esclude che possa esservi incorso una guerra tra bande legate allospaccio;

importanti organi di informazionehanno acceso l’attenzione sulla diffusionedi questa pericolosissima droga –:

se il Governo sia a conoscenza diquanto riportato in premessa e quali ini-

ziative intenda assumere, per quanto dicompetenza, al fine di rafforzare sul terri-torio veneziano i dispositivi di sicurezzanell’azione di contrasto al traffico e spacciodi stupefacenti, nonché per potenziare inambito sanitario i servizi di presa in caricodei tossicodipendenti, nonché di informa-zione, in particolare nei centri di maggioreaggregazione giovanile, sulla pericolositàdella eroina gialla in circolazione.

(5-12268)

Interrogazione a risposta scritta:

NACCARATO. — Al Ministro dell’in-terno. — Per sapere – premesso che:

il 23 settembre 2017 in via Sesta Stradaa Bagnoli, in provincia di Padova, Bene-detto Maria Allia ha esploso sei colpi conun fucile a canne mozze uccidendo Fran-cesco Mazzei, 38 anni, nato in Germaniama residente a Crotone e ferendo grave-mente Yassine Lemfaddel, 29 anni, citta-dino marocchino con residenza a Treviso;

Lemfaddel, in passato, è stato dipen-dente dell’azienda di Allia;

dalle prime ricostruzioni sembra chel’omicidio sia avvenuto nel corso di una liteper dissidi economici tra Allia e Lemfaddel;

Benedetto Maria Allia è titolare delladitta L. B. con sede a Rovigo, in via Angeli,società che ha cambiato tre sedi in dueanni, oltre ad avere una sede a Monselice;

Benedetto Allia ha sempre ostentatoun tenore di vita molto elevato, come te-stimoniano le dichiarazioni dei residenti aBagnoli, che denota una notevole disponi-bilità di risorse;

il padre dell’omicida, Salvatore Allia,49 anni, residente a Monselice, è statoautore di un omicidio in Friuli nel 2003 peril quale sta scontando una pena detentiva;

nel 2016 la direzione distrettuale an-timafia di Trieste ha riaperto le indagini suldelitto del 2003 per presunti collegamentitra Allia e gruppi criminali dediti al trafficodi armi;

Atti Parlamentari — 50233 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 26 SETTEMBRE 2017

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Salvatore Allia, nonostante la con-danna e la detenzione, è titolare delle so-cietà S.m.a. srl, con sede a Bagnoli, in viaSesta Strada e Fly Rent srls, con sede aRovigo, in via Angeli, oltre ad Allia srl, consede a Monfalcone, attiva sino al 2016 dicui il figlio era titolare della maggioranzadelle quote societarie;

al di là delle versioni fornite dai pro-tagonisti, emergono evidenti elementi cherendono necessarie indagini approfonditeper comprendere le reali ragioni del fatto egli eventuali collegamenti con persone le-gate al crimine organizzato;

tali elementi sono: la corrispondenzatra le sedi delle società di proprietà diSalvatore Allia e quelle di proprietà diBenedetto Allia, il delitto commesso dalpadre dell’omicida, la presenza di un’armapredisposta a sparare all’interno dello sta-bilimento di Bagnoli, la presenza di Fran-cesco Mazzei nello stabilimento che puòessere spiegata solo con finalità intimida-torie;

inoltre, appare anomalo il fatto cheSalvatore Allia, nonostante la condanna,abbia potuto svolgere attività imprendito-riali attraverso le imprese citate;

la vicenda ha sollevato fortissime pre-occupazioni nella comunità locale per l’ef-feratezza e le modalità del delitto che pre-sentano diversi elementi caratteristici deidelitti commessi dalla criminalità organiz-zata –:

se il Ministro sia a conoscenza deifatti sopra esposti;

quali iniziative di competenza il Mi-nistro interrogato intenda intraprendere perpotenziare gli strumenti investigativi delleforze dell’ordine della provincia di Padovae della direzione investigativa antimafia,con l’obiettivo di prevenire e contrastare ilcrimine organizzato in Veneto. (4-17919)

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ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA

Interrogazione a risposta immediata:

RAMPELLI, CIRIELLI, LA RUSSA,GIORGIA MELONI, MURGIA, NASTRI, PE-TRENGA, RIZZETTO, TAGLIALATELA eTOTARO. – Al Ministro dell’istruzione, del-l’università e della ricerca. – Per sapere –premesso che:

nell’ambito dell’inchiesta denominata« chiamata alle armi », lunedì 25 settembre2017 la Guardia di finanza di Firenze hadisposto una trentina di misure cautelari acarico di docenti universitari, tutti accusatidi corruzione per concorsi universitari truc-cati e l’assegnazione fraudolenta di catte-dre, sette dei quali sono stati arrestatimentre agli altri è stato interdetto l’eserci-zio delle funzioni di professore universita-rio e di quelle connesse ad ogni altro in-carico accademico per la durata di dodicimesi;

nell’inchiesta, nata dal tentativo dialcuni professori universitari di indurre unricercatore, candidato al concorso per l’a-bilitazione scientifica nazionale all’insegna-mento nel settore del diritto tributario, aritirare la propria domanda allo scopo difavorire un altro ricercatore in possesso diun curriculum notevolmente inferiore, pro-mettendogli in cambio l’abilitazione nellatornata successiva, sono indagate comples-sivamente cinquantanove persone su tuttoil territorio nazionale;

le indagini, come affermato dalla Guar-dia di finanza in una nota, hanno consen-tito di accertare « sistematici accordi cor-ruttivi tra numerosi professori di dirittotributario », alcuni dei quali pubblici uffi-ciali poiché componenti di diverse commis-sioni nazionali nominate dal Ministero del-l’istruzione dell’università e della ricerca,finalizzati a rilasciare abilitazioni « se-condo logiche di spartizione territoriale edi reciproci scambi di favori » al fine disoddisfare « interessi personali, professio-nali o associativi »;

non è la prima volta che il sistemauniversitario italiano è interessato da gravi

Atti Parlamentari — 50234 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 26 SETTEMBRE 2017

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scandali, basta ricordare quello di pochianni fa che aveva rivelato quanto lo stessofosse afflitto dal nepotismo delle trasmis-sioni di cattedra di padre in figlio, feno-meno, peraltro, tutt’altro che sconfitto comerivelano i più recenti dati ufficiali;

l’università italiana sta già attraver-sando un periodo di profonda crisi, da unlato per la riduzione delle risorse finanzia-rie e di personale che hanno colpito laquasi totalità degli atenei, e, dall’altro, perla disaffezione mostrata da migliaia di di-plomati che scelgono di non intraprendereil percorso universitario –:

quali siano le sue valutazioni, perquanto di competenza, in merito ai fattidescritti in premessa e quali urgenti inizia-tive intenda assumere per scongiurare ilripetersi di simili episodi e realizzare unsistema universitario efficiente e traspa-rente, in grado di formare davvero i giovaniitaliani. (3-03276)

Interrogazione a risposta scritta:

MINARDO. — Al Ministro dell’istruzione,dell’università e della ricerca. — Per sapere– premesso che:

si apprende dalla stampa locale sici-liana di numerosi episodi relativi alla sicu-rezza degli edifici scolastici: calcinacci checadono, strutture inadeguate, esterni degliedifici non sicuri;

in particolare modo, a quattro giornidall’inizio dell’anno scolastico, era già pos-sibile stilare un elenco di incidenti occorsidentro le scuole, per fortuna senza conse-guenze serie e vittime; per citarne alcuni: ilcrollo dell’intonaco in una scuola dell’in-fanzia e primaria di Ragusa, problemi pressoil circolo didattico Rapisarda di Cataniadove la dirigente scolastica ha chiesto ditrasferire alcune classi per motivi di sicu-rezza; problemi anche per l’immobile de-stinato ad ospitare l’istituto alberghiero aSan Michele di Ganzaria (CT), la cui inaf-fidabilità è stata denunciata dalla dirigentescolastica dell’IIS Cucuzza Euclide;

al di là dei singoli episodi la situa-zione della sicurezza degli edifici scolastici

in tutta la regione siciliana presenta forticriticità: il 75 per cento circa degli edificinon è stato progettato e neanche adeguatoalle norme antisismiche e molti tra questinon hanno il certificato di conformità; unterzo degli istituti sono stati costruiti in unperiodo precedente alla emanazione dellanormativa in materia di sicurezza antisi-smica; il 90 per cento non ha certificatoantincendio e in almeno un decimo si rilevauna forte presenza di amianto;

nella regione si segnalano anche edi-fici chiusi da anni, perché sospetti di esserestati costruiti con cemento depotenziato;

a questa situazione strettamente con-nessa all’aspetto della sicurezza strutturaledegli edifici si aggiunge spesso anche unacondizione di degrado delle strutture in-terne o delle aree esterne alle scuole chenecessitano di costante manutenzione; si-tuazione dovuta spesso alla vetustà degliedifici alla quale si aggiunge anche la ca-renza di interventi tesi all’abbattimento dellebarriere architettoniche;

gli istituti scolastici sono i luoghi incui studenti e operatori trascorrono buonaparte della giornata e per una parte con-sistente dell’anno e dovrebbero rappresen-tare luoghi di sicurezza e affidabilità siaper coloro che vi svolgono quotidianamentela propria attività che per i genitori cheaffidano alla scuola i propri figli –:

se la Ministra interrogata non ritengadi dover urgentemente assumere iniziative,per quanto di competenza, affinché ven-gano effettuate in ogni edificio scolastico,nel più breve tempo possibile, tutte le ve-rifiche tecniche atte a verificare le condi-zioni degli edifici ai fini della loro utiliz-zabilità, in una regione come quella sici-liana notoriamente caratterizzata da unforte rischio sismico;

se non ritenga di dover monitorare, incollaborazione con gli enti locali, il rispettodei tempi e delle tipologie degli interventidi adeguamento e messa in sicurezza degliedifici adibiti a servizio scolastico.

(4-17927)

* * *

Atti Parlamentari — 50235 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 26 SETTEMBRE 2017

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POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARIE FORESTALI

Interrogazioni a risposta immediata:

CAPELLI. – Al Ministro delle politicheagricole alimentari e forestali. – Per sapere– premesso che:

nel programma di sviluppo rurale2014-2020 (PSR) della regione Sardegna,sono stati pubblicati i bandi della sottomi-sura 6.1 e « Pacchetto giovani »;

le direttive per l’attuazione ammini-strativa delle misure risalgono ormai ad unanno fa e prevedevano l’apertura dello« sportello informatico » sul portale nazio-nale SIAN per la presentazione delle do-mande dal 15 settembre 2016 al 16 gennaio2017, adempimento sul quale si sono regi-strati ritardi nella predisposizione delle pro-cedure informatiche necessarie per la pre-sentazione delle domande ma anche perl’istruttoria;

gli applicativi per l’istruttoria non sonostati ancora resi disponibili da AGEA sulportale SIAN, tanto da « costringere » AR-GEA a ricorrere provvisoriamente a pro-cedure manuali per le domande presentateda circa 6 mesi;

solo a partire dal 15 marzo 2017 èstata consentita la presentazione delle do-mande – che dopo appena una settimanaerano 2800 –, mentre il termine di chiu-sura è scaduto il 14 aprile 2017;

la dotazione finanziaria prevista perla misura 6.1, che prevede un premio per ilprimo insediamento in agricoltura di 35.000euro, è pari a poco più di 20 milioni dieuro. Saranno finanziati circa 570 benefi-ciari;

più complesso è determinare il nu-mero di ditte finanziabili nell’ambito del« pacchetto giovani », dove la dotazione fi-nanziaria è pari a 50 milioni di euro, ma ilpremio è associato ad un progetto di inve-stimenti di importo variabile, e la tipologiadi investimento si colloca in differenti classidi priorità;

l’assessorato all’agricoltura della re-gione Sardegna non è stato in grado dipubblicare e comunicare agli utenti l’e-lenco delle domande finanziabili a causa diproblemi del portale SIAN nel ricostruiresecondo l’ordine cronologico di presenta-zione, l’elenco delle domande finanziabilinel « pacchetto giovani »;

è inevitabile il rinvio dell’avvio dell’at-tività istruttoria che dovrebbe essere con-testuale alla presentazione della domanda;

moltissime ditte attendono di saperese la propria domanda rientra tra quelleche saranno ammesse al finanziamento aseguito della procedura istruttoria, anchequesta da condurre sul portale SIAN attra-verso un’apposita procedura, ancora inesi-stente;

ARGEA Sardegna rilascia alle ditteche lo richiedano un codice da utilizzareper il tracciamento di fatturazioni e paga-menti, a loro « rischio e pericolo », in quantoil codice non è sostituisce le proceduresopra ricordate –:

quali iniziative di competenza intendaintraprendere per risolvere una questioneche si trascina da tempo e che danneggia inmaniera evidente l’intero sistema produt-tivo agricolo sardo. (3-03270)

GALLINELLA, BENEDETTI, MASSIMI-LIANO BERNINI, GAGNARLI, L’ABBATE,LUPO e PARENTELA. – Al Ministro dellepolitiche agricole alimentari e forestali. –Per sapere – premesso che:

l’accordo economico e commercialeglobale tra il Canada e l’Unione europea ei suoi Stati membri, istituisce tra le partiuna zona di libero scambio in materia dibeni, servizi ed investimenti;

l’accordo è stato definito « misto » dallaCommissione europea e, in base a quantodisposto dalla decisione (UE) 2017/38 delConsiglio, del 28 ottobre 2016, è attual-mente applicato a titolo provvisorio dall’U-nione europea con esclusione di alcuneparti riferite a investimenti, servizi finan-ziari e proprietà intellettuale;

Atti Parlamentari — 50236 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 26 SETTEMBRE 2017

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sono note le osservazioni, le conside-razioni e le polemiche, spesso pretestuose,sorte intorno all’accordo, sia con riferi-mento alle procedure che hanno portatoalla sua negoziazione, che alle tematicheoggetto dell’intesa;

al netto delle valutazioni inerenti al-l’opportunità politica di liberalizzare nu-merosi settori commerciali, è impossibilenon rilevare l’esistenza di significative asim-metrie economiche tra il Canada e l’Unioneeuropea derivanti da diversità strutturalidestinate ad impattare fortemente sull’eco-nomia delle parti;

ad oggi non è possibile stimare, an-corché in via approssimativa, le conse-guenze dell’armonizzazione delle norme re-golamentari, né dell’abbattimento delle bar-riere non tariffarie agli scambi;

a tal proposito, nel settore agricolo e,più in generale, in quello della sicurezzaalimentare, le previsioni circa il meccani-smo di equivalenza non appaiono idonee agarantire i più elevati standard di prote-zione sanitaria e fitosanitaria, assegnandoalla parte esportatrice l’onere di dimo-strare, ancorché in modo oggettivo, taleequivalenza;

l’accordo fa riferimento alle disposi-zioni dell’Omc che consentono un divietopermanente al commercio solo se vi è unconsenso scientifico che riconduce il dannoad uno specifico prodotto o ingrediente; incaso di disaccordo, il massimo livello diprecauzione adottabile è un divieto tempo-raneo;

la suddetta previsione applicata agliorganismi geneticamente modificati mettefortemente in discussione la legislazionecomunitaria improntata al principio di pre-cauzione;

la tutela accordata ad alcuni prodottiDOP e IGP, ancorché costituenti una partesignificativa del valore complessivo del si-stema delle certificazioni, lascia senza pro-tezione un numero considerevole di piccoliproduttori di eccellenze che tuttavia con-tribuiscono in maniera determinante alla

formazione del prodotto interno lordo delnostro Paese –:

se e quali studi scientifici siano staticondotti al fine di valutare l’impatto delledisposizioni del Ceta sul comparto agricoloed agroalimentare nazionale e con qualistrumenti di « difesa » si intenda procederenell’eventualità che le previsioni sulla cre-scita e sui reciproci benefici siano invecedisattese. (3-03271)

MELILLA, STUMPO, LACQUANITI,ZACCAGNINI, LAFORGIA, QUARANTA,RICCIATTI, SPERANZA, SCOTTO, RO-BERTA AGOSTINI, ALBINI, BERSANI,FRANCO BORDO, BOSSA, CAPODICASA,CIMBRO, D’ATTORRE, DURANTI, EPI-FANI, FAVA, FERRARA, FOLINO, FONTA-NELLI, FORMISANO, FOSSATI, CARLOGALLI, KRONBICHLER, LEVA, MARTELLI,MATARRELLI, PIERDOMENICOMARTINO,MOGNATO, MURER, NICCHI, GIORGIOPICCOLO, PIRAS, RAGOSTA, ROSTAN,SANNICANDRO, SIMONI, ZACCAGNINI,ZAPPULLA, ZARATTI e ZOGGIA. – Al Mi-nistro delle politiche agricole alimentari eforestali. – Per sapere – premesso che:

questa estate, secondo una stima dellaColdiretti, sono stati bruciati in Italia 120.000ettari di superficie forestale e agricola;

gli incendi sono aumentati di tre volterispetto alla media degli ultimi 10 anni;

i danni sono calcolati nell’ordine dicentinaia di milioni di euro e la Coldirettiha addirittura stimato danni per 10.000euro ad ettaro;

sono state colpite tutte le attività le-gate all’economia dei boschi, alla zootecnia,all’agricoltura, al turismo, all’escursioni-smo e all’agriturismo;

sono morti nei roghi migliaia e mi-gliaia di animali allevati e selvatici;

vari Parchi nazionali dell’Italia centro-meridionale, a partire dalla Majella-Mor-rone, ma anche i Parchi del Gran Sasso, delVesuvio, del Gargano, del Cilento, del Pol-lino e della Sila sono stati devastati con

Atti Parlamentari — 50237 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 26 SETTEMBRE 2017

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gravi inevitabili gravissime ripercussioni sulnostro delicato ecosistema;

ad avviso degli interroganti, apparenecessario prevedere un intervento di aiutistraordinari per i parchi devastati da taliincendi, come pure adottare con urgenzaun’azione di potenziamento dell’attività diprevenzione degli incendi soprattutto nellaaree a produzione agricola e nelle zonenazionali protette per la loro straordinariaimportanza per la tutela delle biodiver-sità –:

quali iniziative, per quanto di compe-tenza, il Ministro interrogato intenda adot-tare per fronteggiare la drammatica situa-zione descritta in premessa per tutelare esupportare le aree agricole interne ai Par-chi nazionali devastati dagli incendi boschivi.

(3-03272)

OLIVERIO, SANI, FIORIO, LUCIANOAGOSTINI, ANTEZZA, CARRA, COVA,CUOMO, DAL MORO, DI GIOIA, FAL-CONE, MARROCU, MONGIELLO, PALMA,PRINA, ROMANINI, TARICCO, TERROSI,VENITTELLI, ZANIN, MARTELLA, CIN-ZIA MARIA FONTANA e BINI. – Al Mini-stro delle politiche agricole alimentari e fo-restali. – Per sapere – premesso che:

i dati del Censimento Agricoltura 2010mostravano la grande difficoltà di ricambiogenerazionale nel settore agricolo e un pro-cesso di senilizzazione che determinava unfreno alla competitività (minore propen-sione all’innovazione – intesa come di pro-dotto, di processo e di mercato – e agliinvestimenti) e rischi di carattere ambien-tale legati all’abbandono e alla conseguenteriduzione della gestione del territorio;

i conduttori over 65 secondo i datiIstat coltivano un quarto della superficieagricola utilizzata nazionale e produconoun quinto dell’intera produzione;

nel 2015 la Coldiretti ha segnalatouna inversione di tendenza con un au-mento pari al 35 per cento degli agricoltorial di sotto dei 35 anni che, tra imprenditoriagricoli, coadiuvanti familiari e soci di co-

operative agricole sono arrivati a superarele 70 mila unità;

si tratta di una nuova generazione dicontadini, allevatori, pescatori e pastori chenon si limitano a produrre alimenti «madein Italy » ma che stanno contribuendo adifendere cultura e bellezza del Paese;

secondo dati Ismea la tendenza è con-fermata anche nel 2016, con un ulterioreaumento dei giovani agricoltori che a set-tembre 2016 risultavano 16.200 in più ri-spetto al corrispondente periodo del 2015,crescendo quindi del 9,1 per cento;

la crescita della componente giovanilein agricoltura rappresenta un fattore com-petitivo fondamentale confermato, negli ul-timi 3 anni, dallo sviluppo del settore pri-mario che ha registrato un aumento del-l’export da 33 miliardi a 38,4 miliardi dieuro;

in base ai dati Eurostat, in Italia leaziende agricole guidate da giovani al disotto dei 35 anni, ottengono un ricavo di73.000 euro, a fronte di una media di43.000 con una performance superiore an-che ai pari età europei, che si attestano suuna media di 44.000 euro;

è necessario continuare a mantenerealta l’attenzione sul ricambio generazio-nale, con politiche a servizio dei giovaniche facilitino non solo l’ingresso di que-st’ultimi nel settore agricolo, ma ancheattività di formazione e consulenza che liaccompagnino nello sviluppo continuo dellapropria azienda e nel mantenimento dellastessa una volta avviata;

è necessario, inoltre, semplificare l’ac-cesso alla terra e al credito per i giovani alfine di favorire il loro stabile inserimentonel settore –:

quali interventi siano stati messi incampo dal Governo, con quali risultati equali strumenti si intendano attivare neiprossimi mesi. (3-03273)

Interrogazione a risposta scritta:

GALLINELLA, GAGNARLI, L’ABBATEe PARENTELA. — Al Ministro delle politi-

Atti Parlamentari — 50238 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 26 SETTEMBRE 2017

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che agricole alimentari e forestali, al Mini-stro dell’economia e delle finanze. — Persapere – premesso che:

il 20 settembre 2017, da alcune fontistampa, si è appresa la notizia di unaperquisizione della Guardia di finanzapresso il Ministero delle politiche agricolealimentari e forestali;

le ragioni di tale intervento, che stainteressando tutte le direzioni e gli ufficidel dicastero, si ritroverebbero nella neces-sità da parte della Guardia di finanza diverificare la regolarità (modalità di reclu-tamento, le mansioni svolte e le modalità dirilevazione delle presenze) circa ruoli ecollaborazioni di personale esterno e/o ap-partenente a società esterne al Ministerosuddetto, al fine di accertare una possibilefuoriuscita illegittima di denaro pubblico;

il caso sembrerebbe essere già all’at-tenzione della Corte dei conti e riguardareil periodo che va dal 1° gennaio 2012 al 31dicembre del 2014 –:

se, alla luce di quanto esposto in pre-messa, non si ritenga fondamentale ed ur-gente fare chiarezza, attraverso tutte leiniziative di competenza, sull’uso dei fondipubblici da parte del Ministero delle poli-tiche agricole alimentari e forestali.

(4-17917)

* * *

RAPPORTI CON IL PARLAMENTO

Interrogazione a risposta immediata:

SALTAMARTINI, FEDRIGA, ALLASIA,ATTAGUILE, BORGHESI, BOSSI, BUSIN,CAPARINI, CASTIELLO, GIANCARLOGIORGETTI, GRIMOLDI, GUIDESI, INVER-NIZZI, MOLTENI, PAGANO, PICCHI, GIAN-LUCA PINI, RONDINI e SIMONETTI. – AlMinistro per i rapporti con il Parlamento. –Per sapere – premesso che:

ha grande risonanza sui media la que-stione dell’utilizzo di circa 33 milioni dieuro raccolti dagli sms solidali destinati

alla ricostruzione dei territori colpiti dalterremoto del Centro Italia;

a seguito degli eventi sismici del 24agosto 2016 e 26 e 30 ottobre 2016, chehanno devastato il Centro Italia distrug-gendo i paesi Amatrice, Accumoli e Pescaradel Tronto. Il dipartimento della protezionecivile ha aperto un conto corrente banca-rio, presso Monte dei Paschi di Siena, perraccogliere donazioni in favore delle popo-lazioni colpite, ed è stato altresì attivato ilnumero solidale 45500, grazie al quale èstato possibile donare 2 euro inviando unsms o chiamando da rete fissa;

come disposto dal decreto-legge n. 189del 2016, convertito dalla legge n. 229 del2016, le donazioni al numero solidale 45500e i versamenti sul conto corrente bancariosono confluiti nella contabilità speciale delcommissario straordinario alla ricostru-zione e sono stati gestiti secondo le moda-lità previste dal protocollo d’intesa per l’at-tivazione e la diffusione di numeri solidali;

tale protocollo contempla l’istituzionedi un comitato dei garanti al fine di valu-tare le iniziative da finanziare e assicurarela trasparenza nella gestione delle risorseraccolte;

il comitato ha destinato l’importo rac-colto, circa 33 milioni di euro, alle regioni,in base alla percentuale dei danni subiti edopo la valutazione delle proposte formu-late;

i progetti approvati nell’incontro delcomitato del 17 luglio 2017 per ciascunadelle quattro regioni terremotate sono statiannunciati nel sito della protezione civile;

risultano finanziati progetti in comunifuori dal cratere e comunque non interes-sati da zona rossa, come Poggio Bustone,Collevecchio, Rivodutri nel Lazio, mentresono stati ignorati comuni completamentedistrutti come Amatrice e Accumoli;

a parere degli interroganti, i fondiraccolti dalla solidarietà degli italiani, chehanno voluto partecipare con il propriocontributo al grave disagio della gente ter-remotata, dovrebbero essere utilizzati perinterventi complementari nelle zone mag-

Atti Parlamentari — 50239 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 26 SETTEMBRE 2017

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giormente colpite dal sisma e non dovreb-bero essere destinati a coprire le necessitàdel Governo per mancanza di fondi statali;

occorre verificare l’effettiva destina-zione dei fondi, per rispetto della volontàpopolare e anche in considerazione deiritardi registrati per la ricostruzione, ormaisotto gli occhi di tutti, e fugare ogni dubbiosulla raccolta dei soldi –:

se il Governo intenda chiarire l’effet-tiva destinazione dei 33 milioni di euroraccolti dagli sms solidali e quali criterisiano stati utilizzati dal comitato dei ga-ranti per la scelta dei progetti finanziati.

(3-03274)

* * *

SALUTE

Interrogazione a risposta orale:

OCCHIUTO. — Al Ministro della salute.— Per sapere – premesso che:

la disciplina principale del settore far-maceutico è stata riordinata dalla legge 8novembre 1991, n. 362;

il decreto del Presidente del Consigliodei ministri 30 marzo 1994 n. 298, di at-tuazione dell’articolo 4, comma 9, dellacitata legge n. 362 del 1991, è intervenutoper disciplinare aspetti relativi al conferi-mento delle sedi farmaceutiche di nuovaistituzione: composizione commissione giu-dicatrice, criteri per la valutazione dei titolie l’attribuzione dei punteggi, prove di esamee modalità di svolgimento del concorso diassegnazione; esso ha parzialmente modi-ficato la normativa, intervenendo su alcunedisposizioni della legge 2 aprile 1968, n. 475,(Norme concernenti il servizio farmaceu-tico), attuata dal decreto del Presidentedella Repubblica 21 agosto 1971, n. 1275, edel testo unico delle leggi sanitarie, appro-vato con regio decreto 27 luglio 1934,n. 1265;

l’interpretazione non coordinata dellanormativa che disciplina il concorso stra-

ordinario ha recentemente creato nume-rosi casi di difficile lettura per l’aperturadelle farmacie, specie in relazione alle di-sposizioni dell’articolo 9 della legge n. 221del 1968 (provvidenze a favore dei farma-cisti rurali), che attribuiscono al farmacistarurale una premialità di punteggio posta« a risarcimento » del proprio disagio vis-suto lavorando in zone periferiche di scarsoguadagno;

è accaduto che la premialità assicu-rata a una siffatta tipologia di professioni-sti, pari al 6,50 di maggiorazione sul pun-teggio afferente all’esercizio professionale,è stata ritenuta dai Tar di Trentino AltoAdige e Basilicata come maggiorazione daattribuire ad ogni singolo farmacista com-ponente l’associazione professionale parte-cipante alle prove del concorso straordina-rio;

un’interpretazione, ad avviso dell’in-terrogante, arbitraria e disomogenea, chepuò mettere in crisi l’intero settore, ren-dendo possibili situazioni paradossali, atotale svantaggio di quei farmacisti che, inpossesso di più titoli o di un esercizioprofessionale ultradecennale, risultereb-bero emarginati in una graduatoria chevede premiate le associazioni professionalicaratterizzate dalla somma numerica diquelle maggiorazioni di punteggio che illegislatore del ’68 aveva inteso attribuire alfarmacista rurale che partecipasse per ilconferimento della titolarità di una farma-cia urbana;

a causa di una disseminazione di de-cisioni dei Tar che interpretano, in unmodo o in un altro, le norme di riferi-mento, sconvolgendo le graduatorie e leassegnazioni perfezionate dalle regioni in-teressate, si rischia la penalizzazione del-l’intero settore e si mettono a rischio icapitali investiti dagli originari assegnatari,cui la giurisprudenza potrebbe togliere ciòche il concorso straordinario avrebbe do-vuto assicurare;

si tratta di una dinamica che origi-nerà due gravi lacune: la prima in terminidi ricaduta negativa sul livello di assistenzafarmaceutica da garantire alla popolazione

Atti Parlamentari — 50240 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 26 SETTEMBRE 2017

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e la seconda in termini di mancata occu-pazione di tanti giovani laureati, in contra-sto con la ratio legislativa che ha voluto ilricorso al concorso straordinario per faci-litare l’ingresso degli stessi nella geografiaassistenziale assicurata dalle farmacie;

le decisioni amministrative potreb-bero portare all’annullamento delle speri-mentazioni concorsuali, con conseguenteperdita ex abrupto tutto ciò che gli originariassegnatari hanno già realizzato, quasi sem-pre ricorrendo ad onerosi prestiti bancari;

il concorso straordinario delle farma-cie necessita, peraltro, di assoluta vigilanza,dal momento che intorno ad esso pare sisiano verificati tentativi di abusi esercitatida coloro i quali, contrariamente alla nor-mativa, provano ad aprire, ovvero manten-gono in esercizio entrambe le farmacieaggiudicatesi in concorsi regionali diversi –:

se il Ministro interrogato, alla luce diquanto esposto in premessa, non intendaadoperarsi, con tutte le iniziative di com-petenza, per evitare il verificarsi di unapericolosa fattispecie che rischia sia di com-promettere l’interesse pubblico e l’adeguataassistenza farmaceutica, sia di penalizzarecoloro i quali, soprattutto giovani farmaci-sti, hanno partecipato ai concorsi de quibusrisultando vincitori di sedi farmaceutiche eche rischiano ora di perdere tutto.

(3-03263)

Interrogazione a risposta scritta:

DIENI. — Al Ministro della salute. — Persapere – premesso che:

l’articolo 8, comma 1-bis, del decretolegislativo n. 502 del 1992 stabiliva che leregioni erano autorizzate ad individuarearee di attività della guardia medica e dellamedicina dei servizi che, ai fini del miglio-ramento del servizio, richiedessero l’instau-rarsi di un rapporto d’impiego;

i medici addetti a tali attività « che al31 dicembre 1992 risultavano titolari diincarico a tempo indeterminato da almenocinque anni » potevano essere inquadrati, adomanda, previo giudizio di idoneità, nel

primo livello dirigenziale del ruolo medicoin soprannumero;

a seguito di ulteriori norme attuative,la regione Calabria individuava con decreton. 416 del 17 luglio 2000 le aree di attivitàdella guardia medica e della medicina deiservizi in relazione alle quali poteva deter-minarsi l’instaurazione di un rapporto d’im-piego;

si è quindi dato luogo alle proceduredi espletamento dei giudizi di idoneità, al-l’esito dei quali alcuni medici sono statiinseriti nell’apposita graduatoria di cui aldecreto n. 17301 del 17 novembre 2005 deldipartimento della tutela della salute –politiche sanitarie e cicli della regione Ca-labria;

con accordo sindacale del 9 marzo2008, ratificato con delibera dell’Asp n. 248del 2008, l’ente si impegnava a stabilizzare,nel corso del biennio successivo, tutti imedici convenzionati dichiarati idonei, de-terminandosi in tal modo un risparmio dispesa rispetto al mantenimento del pre-gresso regime di convenzione;

a seguito di tale positivo giudizio diidoneità e dell’impegno assunto dall’a-zienda sanitaria reggina sorgeva quindi undiritto degli stessi all’inquadramento, rico-nosciuto per quattro di essi con sentenzadel tribunale di Reggio Calabria – sezionelavoro e previdenza n. 1109/2016;

l’azienda sanitaria provinciale di Reg-gio Calabria, tuttavia, non solo non proce-deva all’inquadramento del personale rite-nuto autonomo, ma non completava nep-pure l’inquadramento dei quattro mediciricorrenti, dopo formale dichiarazione diaccettazione all’inquadramento propostadall’ufficio gestione risorse umane dellasuddetta azienda, costringendoli a ricor-rere ulteriormente per l’esecuzione del giu-dicato –:

se il Governo sia a conoscenza deifatti esposti in premessa e se non ritenga didover assumere le iniziative di competenza,al fine di pervenire all’attuazione omoge-nea della citata normativa presso tutte lestrutture sanitarie pubbliche, adoperan-

Atti Parlamentari — 50241 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 26 SETTEMBRE 2017

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dosi, anche per il tramite del commissarioad acta per l’attuazione del piano di rientrodai disavanzi sanitari, affinché vi sia unpieno rispetto del giudicato presso l’a-zienda sanitaria provinciale di ReggioCalabria. (4-17923)

* * *

SEMPLIFICAZIONEE PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Interrogazione a risposta in Commissione:

SIMONETTI. — Al Ministro per la sem-plificazione e la pubblica amministrazione.— Per sapere – premesso che:

già nel mese di agosto 2017 il Tardell’Abruzzo aveva rilevato come fondati imotivi di incostituzionalità in merito all’as-sorbimento dei forestali nei carabinieri o inaltre forze ad ordinamento militare, solle-vati dal ricorso di un vice sovrintendente, etrasmesso di conseguenza alla Corte Costi-tuzionale per il relativo giudizio;

oggetto del contendere era la « ri-forma Madia » della pubblica amministra-zione (legge delega n. 124 del 2015) ed ilrelativo decreto attuativo n. 177 del 2016in materia di razionalizzazione delle fun-zioni di polizia e di assorbimento del Corpoforestale di cui attualmente il Parlamentosta esaminando disposizioni integrative ecorrettive;

è notizia di questi giorni quella cheora ad esprimersi sulla legittimità dellasoppressione del Corpo forestale dello Stato(CFS) e dell’assorbimento del suo personalenell’Arma dei carabinieri, con conseguentemilitarizzazione dei suoi membri, sarà ilComitato europeo dei diritti sociali, l’or-gano del Consiglio d’Europa che sovrin-tende al rispetto dei diritti sociali e deidiritti dei lavoratori da parte degli Statieuropei;

l’organismo europeo, in altri termini,dovrà valutare, così come la Corte costitu-zionale, se agli ex forestali, dipendenti ci-vili, sia stata lesa, con iniziativa del Go-

verno, la libertà di scegliere la professione,imponendogli tout court il ruolo di militari;

secondo quanto riportato dalla stampa,sembra che la decisione del Comitato dioccuparsi della vicenda sia stata osteggiatadal Governo, indicando all’organo europeocome, persa la rappresentatività sindacaleper effetto della riforma entrata in vigore il1° gennaio 2017, nessun organismo collet-tivo avrebbe potuto tutelare a livello euro-peo i diritti degli ex Forestali, argomenta-zione, questa, rigettata dal Comitato euro-peo –:

se corrisponda al vero quanto ripor-tato dalla stampa circa un tentativo delGoverno di ostacolare che la questione re-lativa alla soppressione del Corpo forestaleed il suo conseguente assorbimento nel-l’Arma dei carabinieri giungesse al vagliodel Comitato europeo di cui in premessa;

se ed in che termini il Governo in-tenda risolvere la problematica, qualora siala Corte costituzionale che il Comitato eu-ropeo sancissero l’illegittimità della ri-forma, atteso che il Corpo forestale delloStato è stato comunque sciolto a decorreredal 1° gennaio 2017. (5-12271)

* * *

SVILUPPO ECONOMICO

Interrogazione a risposta in Commissione:

GALGANO. — Al Ministro dello sviluppoeconomico. — Per sapere – premesso che:

le Industrie Metallurgiche e Isotta Fra-schini di Spoleto sono due aziende del polometallurgico spoletino ex Pozzi, in ammi-nistrazione straordinaria dal 2014. Per i 70operai del reparto alluminio la cassa inte-grazione speciale scadrà ad ottobre 2017,mentre per quelli del reparto della ghisa amarzo 2018;

il reparto della ghisa, contrariamentea quello dell’alluminio, aveva commesse dilavoro per oltre un anno al momento dellachiusura conseguente all’arresto dell’ex pro-prietario Gianfranco Castiglioni cui è stata

Atti Parlamentari — 50242 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 26 SETTEMBRE 2017

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contestata una frode per 63 milioni di eurocon reati che vanno dall’utilizzo nelle di-chiarazioni fiscali di fatture per operazionioggettivamente inesistenti (con evasione diimposte per oltre 52 milioni di euro), al-l’omesso versamento di ritenute operate aidipendenti (per oltre 5 milioni di euro),fino alla presentazione di dichiarazioni Ivainfedeli per l’alterazione dei relativi registri(con imposta evasa di oltre 4,5 milioni dieuro), all’illecita compensazione di impostedovute con crediti fittizi (per oltre 2 milionidi euro), all’emissione di fatture false in-fragruppo, nonché all’occultamento dell’in-tero impianto contabile per gli anni prece-denti al 2008;

a seguire, le aziende sono state messein amministrazione straordinaria e sonostati nominati commissari Roberto Man-fredi, Marco Sogaro ed Elena Bernardi;

dopo varie manifestazioni di interessee gare d’asta andate deserte, ad ottobre2016 si è tenuto presso il Ministero dellosviluppo economico un incontro volto adanalizzare lo stato delle procedure di am-ministrazione straordinaria della due so-cietà di Spoleto, presieduto dal dottor Giam-piero Castano. Erano presenti i commissaristraordinari Sogaro e Manfredi, il vicepre-sidente della regione Umbria Fabio Papa-relli, Mauro Andrielli della stessa regioneUmbria, la rappresentanza del comune diSpoleto, le organizzazioni sindacali nazio-nali, territoriali e le rappresentanze sinda-cali unitarie;

durante tale incontro i commissarihanno informato i presenti che per il sito diSpoleto, ovvero il « ramo » Isotta Fraschinidi Spoleto e la Ims, era pervenuta la co-municazione di una società che aveva in-tenzione di proseguire la trattativa per l’ac-quisizione del sito, cui si sarebbe aggiunta,come affermato dalle istituzioni, la mani-festazione di interesse di altri due impren-ditori. Da qui, la possibilità di creare un’u-nica società per rilevare le aziende e pre-sentare un piano industriale di rilancio;

tuttavia, ad oggi, nessuno di questiinteressi si è concretizzato in una vera epropria acquisizione, tanto che a luglio

2017 gli operai hanno manifestato sotto lasede della regione dell’Umbria e sono statiricevuti dalla presidente del consiglio re-gionale Donatella Porzi e dall’assessore Pa-parelli, con la rassicurazione che a settem-bre sarebbero stati riconvocati per essereaggiornati sullo stato della vertenza;

tale incontro non è stato ancora fis-sato, mentre i lavoratori continuano a la-mentare l’impossibilità di confrontarsi coni tre commissari, soprattutto in un mo-mento delicato come quello attuale che livede prossimi alla scadenza degli ammor-tizzatori sociali, unica fonte di reddito perloro dal 2014;

allo stato attuale il capannone delreparto alluminio è stato totalmente di-smesso, mentre in quello della ghisa, co-struito negli anni ’50 e mai sottoposto alavori di manutenzione, sono ancora pre-senti i forni per la fusione dei metalli e imacchinari per la rifinitura dei pezzi inghisa;

il comprensorio di Spoleto vive unmomento di profonda crisi dovuta alla chiu-sura di numerose aziende per cui la pro-secuzione dell’attività della Ims e della IsottaFraschini è un fattore chiave per non ag-gravare una situazione già critica –:

se il Governo sia a conoscenza delcaso e cosa si intenda fare, per quanto dicompetenza, per accelerare la cessione delleaziende della ex Pozzi, anche in vista dellaprossima scadenza della cassa integrazionestraordinaria. (5-12269)

Interrogazione a risposta scritta:

CATANOSO. — Al Ministro dello svi-luppo economico, al Ministro dell’ambientee della tutela del territorio e del mare, alMinistro delle politiche agricole alimentari eforestali. — Per sapere – premesso che:

la Strategia energetica nazionale (Sen)è il documento di programmazione ed in-dirizzo nel settore energetico adottato condecreto ministeriale dell’8 marzo 2013, inscadenza il 31 dicembre 2017;

la Sen è stata elaborata dall’Italia,quale documento programmatorio, all’in-

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 26 SETTEMBRE 2017

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domani dell’adozione di altri documentiprogrammatori di settore, quali, ad esem-pio, il Piano d’azione nazionale per le ener-gie rinnovabili (Pan) del 2010 di recepi-mento degli obiettivi definiti dalla direttivaUE 2009/28/UE, sulla promozione dell’usodell’energia da fonti rinnovabili;

da quando l’Italia ha deciso di pun-tare sulle energie rinnovabili e, quindi, an-che sulle agroenergie si ripete il medesimocopione, ovvero: dimostrando nessuna lun-gimiranza e nessun rispetto per il mondoimprenditoriale, si sta per lasciare ancorauna volta il settore senza riferimenti nor-mativi; questo è quello che viene in parti-colare evidenziato in un articolo del n. 33de L’Informatore agrario;

il 31 dicembre 2017, vale a dire trapoco più di 90 giorni, cesserà la possibilitàdi accedere ai meccanismi di incentiva-zione della produzione di energia elettricada fonti rinnovabili, di cui al decreto in-terministeriale del 23 giugno 2016 e nes-suno si è preoccupato di disporre una pro-roga in merito;

questo si tradurrà nella totale paralisidegli investimenti, ovvero nell’impossibilitàper gli imprenditori zootecnici di puntaresul biogas per integrare un reddito semprepiù risicato e per le imprese forestali e iproprietari boschivi di pianificare la valo-rizzazione degli scarti delle lavorazioni inbosco;

va garantita agli operatori del settoreprimario la serenità necessaria per poterprogettare un investimento di portata si-gnificativa, come quello legato alla costru-zione di un impianto per la produzione dienergia rinnovabile;

tanto più che, in questa fase, sonoproprio le imprese di medie dimensioni, lepiù preziose per il presidio del territorio eche meno incidono sull’ambiente per unaridotta concentrazione zootecnica, a nonavere ancora realizzato gli impianti;

l’unica soluzione, a giudizio dell’inter-rogante, e anche alla luce delle considera-zioni espresse ne L’Informatore agrario, perrispondere al dovere di garantire la base

normativa per sostenere le « rinnovabili », èla proroga integrale, senza modifiche, deitempi previsti per l’accesso agli incentivisopra citati, di cui al decreto del 23 giugno2016, prevedendone un’estensione fino atutto il 2018;

gli operatori del settore agricolo rile-vano che ogni qualvolta si è reso necessarioun nuovo decreto in materia, l’attesa èdurata almeno un anno: quello del 23 giu-gno 2016 è arrivato dopo 18 mesi di di-scussioni e modifiche al testo originario;

anche attendere l’adozione di un nuovodecreto-legge coerente con la Strategia ener-getica nazionale non sembra una stradapraticabile ed auspicabile: solo la gestionedelle osservazioni raccolte con la consulta-zione pubblica sulla Sen, appena conclu-sasi comporterà mesi di lavoro ai qualiseguiranno mesi di discussioni tra Governoe parti sociali;

il sostegno alle agroenergie, nell’am-bito di regole che si sono sempre più affi-nate, privilegiando i piccoli impianti ali-mentati a scarti agrozootecnici o forestali,è un investimento con ricadute positive peril sistema Paese;

tale sostegno consente di preservare ilpotenziale zootecnico nazionale e, in se-condo luogo, è un fattore di attivazioneeconomica da non sottovalutare. Intornoagli impianti biogas o biomassa ruota un’e-conomia di artigiani e industrie (dediti allacostruzione e alla manutenzione) con cen-tinaia di migliaia di occupati;

anche dal punto di vista finanziario laproroga dei termini previsti in materia diincentivi alle energie rinnovabili dal de-creto del 2016 è plausibile, visto che negliultimi mesi risulta che il costo per il fami-gerato contatore del Gse plafonato cheavrebbe dovuto essere di 5,8 miliardi dieuro (soglia massima stabilita per leggeall’ammontare degli aiuti finanziari desti-nati alle energie rinnovabili in Italia) hasubìto, dopo un pericoloso avvicinamentoal valore limite, una regressione a meno di5,5 miliardi di euro –:

quali iniziative intendano adottare iMinistri interrogati per risolvere la proble-matica esposta in premessa. (4-17928)

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Apposizione di firme ad interrogazioni.

L’interrogazione a risposta orale Mar-con e Pannarale n. 3-03238, pubblicata nel-l’allegato B ai resoconti della seduta 18settembre 2017, deve intendersi sottoscrittaanche dai deputati: Fratoianni, Fassina,Andrea Maestri;

l’interrogazione a risposta scritta Nutin. 4-17916, pubblicata nell’allegato B airesoconti della seduta del 25 settembre2017, deve intendersi sottoscritta anche daldeputato Di Vita;

l’interrogazione a risposta in Commis-sione Luigi Gallo e altri 5-12265, pubbli-cata nell’allegato B ai resoconti della se-duta del 25 settembre 2017, deve intendersisottoscritta anche dal deputato Tofalo.

Ritiro di documentidel sindacato ispettivo.

I seguenti documenti sono stati ritiratidai presentatori:

interrogazione a risposta orale Vignalin. 3-03254 del 20 settembre 2017;

interrogazione a risposta in Commis-sione Zaratti n. 5-12246 del 21 settembre2017.

Trasformazione di un documentodel sindacato ispettivo.

Il seguente documento è stato così tra-sformato su richiesta del presentatore: in-terrogazione a risposta scritta Occhiuto n. 4-17911 del 25 settembre 2017 in interroga-zione a risposta orale n. 3-03263.

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