Dattoli - Anna Franini | Journalist | Forbes | il Giornale...28 CONTROCORRENTE IL PERSONAGGIO...

3

Transcript of Dattoli - Anna Franini | Journalist | Forbes | il Giornale...28 CONTROCORRENTE IL PERSONAGGIO...

Page 1: Dattoli - Anna Franini | Journalist | Forbes | il Giornale...28 CONTROCORRENTE IL PERSONAGGIO Martedì 12 febbraio 2019 ilGiornale di Piera AnnaFranini D avide Dattoli è un uomo che
Page 2: Dattoli - Anna Franini | Journalist | Forbes | il Giornale...28 CONTROCORRENTE IL PERSONAGGIO Martedì 12 febbraio 2019 ilGiornale di Piera AnnaFranini D avide Dattoli è un uomo che

28

Martedì 12 febbraio 2019 il GiornaleCONTROCORRENTE IL PERSONAGGIO

di Piera Anna Franini

Davide Dattoli è un uomo cheva dritto al punto senza usareperifrasi. E’ troppomosso dal-

la fretta di tagliare il traguardo persvicolare. Le radici c’entrano in tut-to questo: «Essere partiti da Bresciaci ha dato quella praticità e voglia difare che ha poi permesso di realizza-re i nostri piani», confessa. E’ cre-sciuto in una terra di concretezza edimprenditoria, due sostantivi chedel resto viaggiano in combinata.Racconta la sua storia con normali-tà. E’ cofondatore e Ceo di TalentGarden, la più grande piattaformadi formazione e networking in Euro-pa. Un’officina di talenti del digitaleche operano in spazi condivisi (dico-working appunto), contaminan-dosi. Talent Garden accoglie startup-per, professionisti, freelance e azien-de vere e proprie, si va da Uber aTesla, Google, Deliveroo, Poste Ita-liane, Eni. E’ presente in otto Paesicon 23 campus, le aziende coinvoltesono 500 e i talenti 3500. E’ il nume-ro uno in Europa.Ma la scalata inter-nazionale non si ferma. Anzi.Piattaforma, laboratorio, azien-da. Come definire Talent Gar-den?«Un’azienda-piattaforma che con-

nette i talenti e ne supporta la cresci-ta in Europa nel mondo digitale. Lanostra missione è quella di cambia-re un poco l’ecosistema digitale eu-ropeo, che dal punto di vista di Pilrappresenta il 4%, ma crediamo chenei prossimi 10 anni diventerà unaparte fondamentale».La sua più grande intuizione?«L’aver messo l’uomo al centro di

tutto, aver colto la necessità di crea-re spazi fisici dove favorire le sinapsifra individui, in un mondo semprepiù digitale il tornare alla fisicità, alprendersi un caffè insieme diventala vera sfida di oggi. Avere un giardi-no di talenti , un luogo dove le perso-ne possono crescere assieme è l’uni-co modo per affrontare il futuro. So-no sempre esistiti luoghi di aggrega-zione di talenti, si chiamavano corti,accademie, caffè letterari, distrettiindustriali. Alla fine, solo uomo, so-lo nuovi talenti possono creare unnuovo Rinascimento».In attesa del Rinascimento, orache fase stiamo o staremmo vi-vendo?«Siamo al Medioevo digitale, con

pochi centri che accolgono i talentimigliori e tutt’intorno parecchio ca-sino».Talent Garden piantò il suo pri-mo germoglio in piena crisi eco-nomica«Le crisi portano sempre opportu-

nità».Dove avete il vostro quartier ge-nerale?«AMilano, tuttavia anche Torino è

molto importante, grazie all’accor-do con FondazioneAgnelli è diventa-to uno dei punti principali, con uncampus di 350 persone. Il bacino to-rinese èmolto vivo. In giugno abbia-mo fatto un evento che si chiamaConnected City, riflettendo su comela città del futuro evolverà basando-si sui dati. È di fatto una call euro-pea, lanciata ora ma aperta tuttol’anno, impegnata a raccogliere esupportare le migliori idee di star-

tup e di progetti innovativi sul temadei dati per migliorare la città».E lamente corre al torinese CarloRatti.«Che subito ci diede una mano. A

partire dalla concezione di questa se-demilanese in via Calabiana, è statoil suo studio a reinventare i nostrispazi di lavoro».Quante persone lavorano in uncampus?«Da un minimo di 250 a un massi-

mo di 500. Non sono solo luoghi dicoworking, anche di formazionecon Talent Garden InnovationSchool: ad oggi, nella sola Milano,siamo arrivati a formare circa 500ragazzi all’anno».

Formati in cosa esattamente?«Sui temi delle nuove professioni

del digitale. Sviluppatori software,esperti di marketing digitale, espertidi dati e user experience, e la cosabella è che, nel corso di 2 o 3 mesidopo la fine del corso, il 98% di lorotrova un lavoro. Formiamo con que-ste competenze anche i manager:2500 ogni anno».Corsi brevi, dunque«E molto focalizzati. Periodica-

mente rianalizziamo il mercato deldigitale. Vediamo quali sono le pro-fessioni più richieste e costruiamopercorsi professionali ad hoc».Lemigliaia di talenti coinvolti co-sa hanno in comune?

«Una grande passione per il pro-prio lavoro».Lei quanto lavora?«Undici ore al giorno, sei giorni su

sette».Sveglia alle...?«5.30, un po’ di palestra e si parte.

Un paio di volte alla settimana sonoall’estero a visitare i campus, un gior-no o due in città italiane, un giorno emezzo a Milano».Come fa?«Vado a letto presto».Come De Niro-Noodles in C’erauna volta l’America.«Non so lui. Io alle 10 al massimo

dormo».Niente Milano da bere insomma.

«La mia vita mondana si fermaall’aperitivo. Ho bisogno di dormiretanto, lo trovo il miglior modo percombattere lo stress. Toglietemi tut-to ma non il sonno».Questa è una delle strategie permantenere la sua calma olimpi-ca?«Non solo, perchè non bisogna

prendersi troppo sul serio. Il busi-ness è fondamentale, ma, come dicosempre, se facessi il dottore stareioperando a cuore aperto e probabil-mente non riuscirei a vivere, ma sic-comenella peggiore delle ipotesi haisbagliato una cosa e poi troverai ilmodo per aggiustarla, non puoi rovi-narti la vita».

«I giovani talenti danno il megliobevendo un caffè insieme»

Ha creato la più grande piattaforma di formazione d’Europa: «Gliitaliani? Sono poco ambiziosi. E si sentono al centro del mondo»

DavideDattoli

L’INTERVISTA

lE MeRaViGlIe dI BeIrUt

tRa sToRiA, nAtUrA E ArChEoLoGiA

e dEl lIbAnOLoNg wEeKeNd dAl 10 aL 14 aPrIlE 2019

Per info e prenotazioni: Passatempo tel. 035/403530 [email protected]

Page 3: Dattoli - Anna Franini | Journalist | Forbes | il Giornale...28 CONTROCORRENTE IL PERSONAGGIO Martedì 12 febbraio 2019 ilGiornale di Piera AnnaFranini D avide Dattoli è un uomo che

29Martedì 12 febbraio 2019 il Giornale CONTROCORRENTE IL PERSONAGGIO

Quanto è competitivo?«Mediamente competitivo, dicia-

mo ambizioso».Cosa distingue i talenti italiani ri-spetto agli altri?«Sono molto sgobboni, non han-

no problemi a mettersi in gioco.Quello che talvolta manca è l’ambi-zione internazionale. Siamo ancoratroppi provinciali».Forse anche un po’ esterofili?Convinti che all’estero siano mi-gliori?«Il punto è che ci sentiamo il cen-

tro del mondo, guardiamo il mappa-mondo con un focus sul nostro Pae-se senza capire che l’Italia non è ilcentro. Questo fa sì che si strutturi-no progetti per un mercato di 60 mi-lioni di persone anziché 8 miliardi».Proviene da una famiglia di im-prenditori?«Mamma seguiva il mondo degli

eventi. Quando papà è venuto amancare, anche lei si è concentratasul mondo della ristorazione. Pensoche l’attitudine a mettere insieme lepersone e farle star bene l’abbia ap-presa in casa».Ha fondato Tag nel 2011. Nienteuniversità, dunque?«Finito il Liceo Scientifico, mi ero

iscritto a Economia e Commercio,ma abbandonai il corso dopo nean-

che un anno. Avevo in testaun’azienda che poi fondai».E com’era a scuola?«Andavo malissimo, non sono

mai stato bocciato ma sono semprestato l’ultimo della classe. Non trova-vo abbastanza stimoli, mi appassio-navo quando trovavo un bravo pro-fessore».La disciplina prediletta?«Storia. Ma in latino che disa-

stro...».Fra viaggi, riunioni, nuovi svilup-pi, c’è spazio per la vita privata?«Sono fidanzato da sette anni, se

non riesci a bilanciare l’aspetto per-sonale con quello lavorativo a uncerto punto poi ti schianti».Lei che vive di digitale, che canaliusa per informarsi?«Il giornale cartaceo girato su ipho-

ne. Poi molto twitter e i Feed RSS»La pensavamo al capezzale dellacarta. Che giudizio dà ai mediatradizionali?«Il mondo editoriale è in profonda

e totale evoluzione. La vera sfida èriposizionarsi su quello da cui tuttoè partito, cioè il lettore. Il punto èriuscire a ritrasformare i giornalisti eil mondo editoriale su questo, su ciòche davvero vuole l’utente attornoal quale va costruita la notizia».Fino ad ora, quanti milioni sono

stati investiti su di voi?«Circa 16 milioni. Abbiamo coin-

volto alcuni tra i più importanti fami-ly office e imprenditori italiani gra-zie al supporto di Tamburi Invest-ment Patners».Per diventare membri di TalentGarden che parametri bisogna ri-spettare? Come selezionate?«Digitale, passione per il proprio

lavoro e per il resto funziona comeun club: bisogna essere presentatida qualcuno che è già dentro o veni-re a raccontarci perché si crede dipoter portare valore entrando in Ta-lent Garden».Quanto costa stare da voi?«Ci sono 3 membership principali:

la media è di 300 euro al mese, perun desk 24 ore al giorno 7 su 7, quin-di assolutamente competitivo».Di cosa va orgoglioso?«Dell’aver creato ambienti dove

c’è un effetto di contagio positivo.Ho visto ambienti dove invece il ta-lento finisce per ammalarsi. Lancia-mo un appello ai giovani pieni dibuone idee e speranze ma che si mi-surano con realtà che affossano ognibuon proposito. Non devono arren-dersi».Anche lei è di quelli che spara azero sull’università italiana?«Dico solo che non ha senso pre-

parare decine di migliaia di avvocatiquando il mercato ne può assorbireal massimo poche migliaia. In com-penso, manca la formazione per leprofessioni più richieste. C’è il ri-schio di riempire i giovani di falsesperanze. Il tema è far ripartire ilmondo universitario focalizzandolosul Paese che vogliamo costruire».Ora gli occhi sono puntati su?«Irlanda e Austria. Dopo l’estate

apriremo un campus a Dublino el’altro a Vienna. L’Irlanda è il luogodove le grandi corporate internazio-nali e start up, una volta arrivate da-gli Usa, iniziano lo sviluppo in Euro-pa. Portano un grandissimo bacinodi talenti che appunto vorremmo in-tercettare».Perché Vienna?«Guarda all’Est Europa, è un’area

meno competitiva, ma dove negli ul-timi anni si è investito moltissimo suquesti temi. C’è il Pioneers Festivalad esempio, uno dei più importantifestival europei di start up».E che dire del gran colpo negliagguerriti, digitalmente parlan-do, Paesi nordici?«Quest’inverno abbiamo compra-

to una quota di controllo pari al 51%di Rainmaking Loft, una rete di quat-tro spazi di co-working a Copena-ghen, ora si chiama Talent GardenRainmaking, abbiamo un piano diespansione».In cosa eccellono i nordici?«Sono maestri nel capitalizzare il

tempo. Alle 4 massimo 5 di sera so-no fuori ufficio, escono quando noisiamo ancora nel bel mezzo del po-meriggio. Riescono perché lavoranoin modo molto strutturato».Come si vede da qui ai prossimicinque anni?«Immagino che Talent Garden sa-

rà presente in tutti i grandi mercatid’Europa eccetto Londra natural-mente, dove sono presenti cose simi-li alle nostre. Poi abbiamo firmatoun accordo con Cassa Depositi e Pre-stiti per l’apertura, nel 2019, di unprimo Italian innovation hub a SanFrancisco. Vorremmo espandercianche a Tel Aviv e Shenzhen così dapermettere ai talenti europei che vo-gliono andare in giro per il mondodi avere un primo hub a cui appog-giarsi».Creare aziende in Italia, Paeseche spesso mortifica l’imprendi-toria, è un atto di coraggio.«Però ci sono tanti vantaggi. Apri-

re un’impresa di questo tipo a SanFrancisco è più semplice burocrati-camente parlando, ma c’è più com-petizione, mentre partendo da Bre-scia la competizione è quasi nulla.Magari tra qualche anno le cose sa-ranno diverse, basti pensare a ciòche è riuscita a fare New York negliultimi 5 anni, ma anche Londra, oParigi, che grazie all’apporto deisuoi politici è riuscita a cambiarel’immagine della Francia, trasfor-mandolo nel polo più innovativod’Europa, e ciò in un Paese che d’in-novativo non aveva nulla».Quindi che dire al nuovo Gover-no?«Che senza una visione a lungo ter-

mine non si va da nessuna parte. Persupportare la crescita, bisogna avereuna visione a lungo raggio. Dovrem-mo pensare a come vogliamo esserenei prossimi 30 anni e non 3 mesi».

Sono importantii luoghi dove lepersone possonocrescere insieme

A scuola andavomale, non trovavostimoli: amavo lastoria ma il latino...

All’università mancala formazioneper le professionipiù richieste

L’AMICOL’architettotorinese CarloRatti haaiutato Dattolia reinventarela sede dilavoro. Ilquartiergenerale è aMilano:«Gli spazifisicifavoriscono lesinapsi fra lepersone»

VIENNALa capitaleaustriacaospiterà unanuova sededel campus:«Guardaall’Est Europa,è un’areamenocompetitivanella qualeperò si èinvestitomolto nellestart up»

L’ATTORECome DeNiro-Noodlesin «C’era unavoltal’America»anche Dattolidorme molto:«Con il sonnocombatto lostress, alle 10sono a letto.La mia vitamondana silimitaall’aperitivo»

I nordici sono bravinella gestionedel tempo: alle 16sono già a casa

Al governo dico chesenza una visionea lungo terminenon si va avanti

Davide Dattoli ènato a Brescia28 anni fa. Pro-

viene da una famigliadi ristoratori, gli ex ge-stori di Castello Mal-vezzi a Brescia. A 21anni già fonda la suaprima società, la So-cial Media Marke-ting.Nel 2011 co-fonda

Talent Garden. Il pri-mo spazio venne aper-to nella vecchia reda-zione del Giornale diBrescia, quindi Berga-mo, Padova, nel 2015Milano e così via. Ta-lent Garden è la piùgrande piattaforma fi-sica in Europa di net-working e formazioneper l’innovazione digi-tale. Conta 23 cam-pus in 8 Paesi (Alba-nia, Austria, Dani-marca, Italia, Irlan-da, Lituania, Roma-nia, Spagna) emiglia-ia di talenti, tra star-tup, freelance, azien-de e grandi società.Dattoli e il manage-ment detengono il31% delle quote.È fidanzato da 7 an-

ni con Diletta Dincao,è head of native cu-stom solutions pressoCondé Nast Italia

chi è✒

Quattro giorni alla scoperta degli splendori di un Paese ricchissimo di storia e cultura: dai fenici ai greci; dai romani ai bizantini; dalle crociate agli ottoma-ni; dalla prosperità della “svizzera del Medio Oriente” alla guerra civile, alla ricostruzione e, fi nalmente, alla normalità. Visiteremo tutti insieme con guide esperte palazzi, teatri, cattedrali, musei, piazze, università, mercati, castelli e giardini. Lasciando anche momenti liberi per shopping e visite individuali di approfondimento e per scoprire i luoghi della rinata Beirut, città oggi davvero effervescente e sempre affascinante. Ma non solo. Oltre a Beirut visiteremo anche l’imponente sito archeologico di Baalbeck; le storiche città di Byblos

e di Basharre e attraverseremo la foresta di cedri con i suoi alberi millenari. Incontri a sorpresa con importanti e interessanti personaggi su temi storici, politici, culturali e architettonici; serate di convivialità tra il “popolo dei letto-ri de il Giornale”. Accompagnati nel viaggio dal nostro inviato Fausto Bilosla-vo e da Stefano Passaquindici- responsabile dell’organizzazione dei viaggi del vostro quotidiano -. Pernotteremo in un hotel 5 stelle lusso, al prezzo speciale riservato di 1.850 euro a persona in pensione completa, escursioni, ingressi, tasse e assicurazioni incluse. Supplemento singola 370 euro; voli da altre città su richiesta.

PaRtEnZa dA MiLaNo, rOmA E VeNeZiA MeRcOlEdÌ 10 aPrIlE RiEnTrO In iTaLiA DoMeNiCa 14 aPrIlE 2019.