Dare valore al territorio: la metodologia di costruzione di una rete intersettoriale di operatori e...

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Presentazione di Giancarlo Dall'Ara su "Dare valore al territorio: la metodologia di costruzione di una rete intersettoriale di operatori e la definizione di un ‘manifesto’ di valori condivisi"Evento conclusivo del Progetto Terragir - Gavoi (c/o Lago di Gusana), 7 ottobre 2011

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«Metodologia relativa alla costruzione di una rete intersettoriale di operatori e definizione di un

‘manifesto’ di valori condivisi»

Intervento di Giancarlo Dall’Ara

Terragir, Gavoi, 7 ottobre 2011

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∗ L’intervento avrà la funzione, da un lato, di

∗ 1. riepilogare gli elementi salienti della metodologia di costruzione di una rete tra operatori che è stata messa a punto nell'ambito del progetto grazie alla Sua collaborazione in qualità di consulente esperto, dall'altro, di

∗ 2. tracciare delle conclusioni e di fornire raccomandazioni e linee guida per la capitalizzazione futura ed il mainstreaming dei risultati, destinate agli attori pubblici (R.A.S., province, GAL) e agli operatori privati

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Obiettivi intervento

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∗ Qualche mese fa Guido Barilla intervistato da Limes ha dichiarato che «Malgrado tutto l’Italia a tavola è una potenza», ed ha parlato di una sorta di atemporalità dell’offerta italiana

∗ La varietà delle cucine regionali non ha praticamente uguali al mondo,

∗ Le eventuali opinioni negative sull’Italia “non intaccano l’esperienza del cibo italiano che è istintiva immediata ed emotiva, così come non ne intaccano il forte potere evocativo in grado di richiamare un’estetica immune alle contingenze sociali e politiche. Un panorama delle colline senesi, la costiera amalfitana, i tesori delle nostre città d’arte, la musica lirica esercitano un fascino statico, atemporale, che racchiude in sé un enorme potenziale economico.”.

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Premessa

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∗ A fronte di questo dato , se ci guardiamo attorno, se ripensiamo al nostro modo di lavorare vediamo che siamo pieni di reti involontarie, di gente che si trova a collaborare – magari per caso – con aziende che si trova a fianco. Sono le reti che io definisco «sommatorie».

∗ Un economista ha parlato di stormi involontari composti da soggetti che non hanno condiviso il progetto, o che si disinteressano della visione strategica, limitandosi a fare quali che fanno i vicini.

∗ “Ogni uccello che vola in una formazione a stormo non ha consapevolezza della forma collettiva e della traiettoria seguita dall’insieme ma si regola sulla base della posizione e direzione degli altri che gli volano vicino». Ma se si vogliono cogliere le opportunità che pure esistono allora ci si deve accorgere che ognuno dipende dagli altri.

∗ La rete funziona se è stato condiviso il progetto e garantito l' impegno degli aderenti.

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Reti involontarie

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∗ 1. ascoltare la domanda ∗ Una visione ampliata del prodotto: beni relazionali molti, forse la

maggioranza dei piaceri della vita non hanno prezzo, non sono in vendita, e quindi non passano attraverso il mercato, non si possono acquistare, ma si possono trovare anche in un punto vendita.

∗ La relazione come primo fattore di soddisfazione

2. legarsi al territorio, metterlo al centro, e riscoprirlo (consapevolezza)

3 . Sviluppare il tema della rete per Vendere il territorio∗ Il che vuol dire Conoscere il territorio,

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Una metodologia per costruire una rete che funzioni

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4. Creare un prodotto allargato. compiuto5. Essere attivi, Imparare a cogliere le opportunità che non mancano mai6. Necessità di nuove competenze

∗ Trasformare i prodotti in racconti ∗ Affiancare il mktg territoriale con il mktg dell’accoglienza e del

Ricordo∗ Strumenti nuovi: Il web

∗ 7. E valori condivisi∗ Una rete che funziona non è solo un progetto di marketing,

ma sviluppa cultura. Un processo di tipo culturale: ∗evitare l’autoflagellazione, e anzi promuovere l’orgoglio,∗una strategia/progetto condivisa, coordinata e di sistema,∗una maggiore attenzione ai progetti già avviati (e coerenza),

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Una metodologia per costruire una rete che funzioni

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∗ Un progetto di identità∗ Obiettivi condivisi∗ Standard minimi e servizi minimi∗ Iniziative comuni∗ Filiera trasversale, completa, con professionalità adeguate∗ Piano di mktg

∗ ampliare la gamma delle offerte, diversificarsi, ampliare stagionalità

∗ trasformare le risorse in prodotti∗ Azioni di coordinamento∗ Motore commerciale∗ Il Pubblico: servizi minimi alle reti (formazione

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Non da soli, Fare Rete(Le condizioni di successo)

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∗ l’ennesimo marchio, con l’ennesimo disciplinare, e quindi altra burocrazia,

∗ o una cornice di valori condivisi (il rispetto dell’ambiente, della cultura dei luoghi, del paesaggio....)

∗ Questa seconda strada ovviamente non è una operazione artificiale, i valori sono quelli nostri, della nostra cultura che un certo “nuovismo a tutti i costi”ha messo in ombra, ha svuotato di contenuto, e che pertanto vanno riaffermati, riattualizzati, riempiti di contenuti.

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Per accompagnare questo percorso avevamo due strade

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∗ I nostri valori:∗ il rispetto dell’ambiente, del paesaggio, della cultura e delle

tradizioni della nostra terra, sono i nostri valori.∗ I nostri obiettivi

∗ Attenzione agli ospiti e promozione del territorio, dei suoi prodotti - il tipico, il tradizionale, i prodotti di nicchia – integrati con le altre risorse: i beni culturali, la natura, l’artigianato artistico. Ecco i nostri obiettivi.

∗ Il nostro impegno∗ Offrire agli ospiti e ai visitatori prodotti di qualità, assieme ai racconti

del luogo e ad un’accoglienza calda e relazionale. E’ questo il nostro impegno.

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Il manifesto