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N. 141 Inverno 2018 del servizio dentario scolastico GLI ENERGY DRINK [ 13 ] LE VISITE DELL’OPD [ 16 ] CORSI [ 19 ] Dalle App allo zucchero: il 7° congresso svizzero delle OPD [ 3 ] Giocare a scuola [ 14 ]

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N. 141 Inverno 2018

del servizio dentario scolastico

GLI ENERGY DRINK [ 13 ] LE V IS ITE DELL’OPD [ 16 ] CORSI [ 19 ]

Dalle App allo zucchero: il 7° congresso svizzero delle OPD [ 3 ]

Giocare a scuola [ 14 ]

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N. 141 / INVERNO 2018[ 2 ]

Siti web da consultare Alle OPD che svolgono la loro attività con adole-scenti si consiglia di consultare i siti:www.radixsvizzeraitaliana.chil portale infogiovani: www4.ti.ch/generale/infogiovaniwww.feel-ok.ch

Su questi portali le OPD possono trovare tra l’altro materiale informativo sul consumo di tabacco o sull’alimentazione, da utilizzare per iniziare una lezione. In questo modo gli allievi scoprono, per esempio, che cosa significhi un’alimentazione sana ed equilibrata oppure quali sono gli effetti del ta-bacco e come smettere di fumare.

Sul sito di Radix, un’associazione che realizza pro-getti che promuovono la salute e prevengono le dipendenze, le OPD trovano inoltre materiale didat-tico con proposte per le lezioni.

Il portale infogiovani è curato dall’amministrazione del canton Ticino e si rivolge sia ai giovani che agli adulti, ossia ai genitori, agli insegnanti, agli anima-tori ecc. Il sito si prefigge di informare i giovani, perché «essere informati vuol dire conoscere, poter scegliere, decidere e agire di conseguenza», e que-sto vale in tutti gli ambiti della vita, anche in quello della salute orale.

EDITORIALE

IMPRESSUM

Editrice: Fondazione per le Operatrici di Prevenzione Dentaria (OPD), www.serviziodentarioscolastico.ch. Redazione/abbonamenti: Moussonstrasse 19, 8044 Zurigo, [email protected], CHF 40.– all’anno. Periodicità: 4 numeri all’anno. Redazione: Bettina Richle, Fondazione per le OPD, Rahel Brönnimann e Sandra Küttel, Servizio stampa e d’informazione SSO. I contributi senza sigla o senza nome dell’autore e nome della ditta rispecchiano il parere degli autori, che non deve necessariamente corrispondere all’opi-nione della redazione. Layout: Claudia Bernet, Berna. Stampa: Jordi Medienhaus, 3123 Belp. Tiratura: 550 esemplari. Fotografie: iStockphoto, MarcoZanoni

© La redazione si riserva tutti i diritti. Vietata la riproduzione e la diffusione di interi numeri. È permessa la riproduzione previa indicazione della fonte.

AT TUAL ITÀ

La Fondazione trasloca!

Per oltre vent’anni la Fondazione per le OPD ha avuto la sua sede alla Moussonstrasse 19 a Zurigo, in alcuni lo-cali dell’università. Ma com’era finita lì?

Dopo alcuni progetti pilota condotti nel canton Zurigo, negli anni ’70 e ’80 del secolo scorso il numero di OPD cominciò ad aumentare sia nella Svizzera tedesca che in Ticino. La profilassi della carie si diffuse rapidamente nelle scuole e il progetto pilota portato avanti sotto la direzione del prof. dr. med. dent. Thomas Marthaler del Dipartimento di prevenzione del Centro di medicina den-taria dell’università di Zurigo (ZZM) divenne ben presto un’istituzione a livello nazionale. Negli anni ’80, la Fondazione per le OPD, appositamente costituita a tale scopo, riprese il testimone dal Centro di medicina dentaria dell’università di Zurigo e iniziò a for-mare e a seguire le OPD. Sin dall’inizio, la Fondazione ha avuto la sua sede negli spazi dell’università di Zurigo. Ora, però, l’università ha la necessità di poter nuovamente disporre dei suoi spazi alla Moussonstrasse e pertanto la Fondazione deve trasferirsi.

La collaborazione specialistica con il Centro di medicina dentaria dell’università di Zurigo e con altre università, comunque, continuerà. Da anni, la Fondazione per le OPD intrattiene infatti ottimi rapporti con varie istituzioni. Il dialogo con gli specialisti è garantito e promosso dai membri del Consiglio di fondazione e dalla stretta colla-borazione con la SSO. A fine anno ci trasferiremo quindi nella nostra nuova sede e dal 1° gennaio 2019 la Fonda-zione opererà da Küsnacht, nel canton Zurigo, all’interno di una struttura completamente nuova.

Fondazione per le operatrici di prevenzione dentaria OPD Allmendstrasse 75, CH-8700 Küsnacht044 400 96 63 (dal 1° gennaio 2019)

Bettina Richle, responsabile

del segretariato della Fondazione

per le OPD

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^ Anche quest'anno la partecipazione è stata ottima.

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montagna dove non c’è campo, Filippi consiglia l’App Ueppa!, in grado di col-legare lo smartphone dell’escursionista con quello di altre persone nelle vici-nanze anche in caso di ricezione non ottimale.

App che semplificano la comunicazione Cosa faccio se un bambino di lingua straniera o un paziente straniero non mi capisce? L’App SayHi traduce acustica-mente quanto viene detto in diverse lin-gue. Ovviamente non perfettamente, ma abbastanza da capirsi. Chi fatica a spie-gare ai pazienti un trattamento compli-cato può far capo all’App Dental Explo-rer mobile. Le varie tappe di un tratta-mento, per esempio di un impianto, vengono descritte in maniera semplice in un video tutorial, che all’occorrenza può anche essere inviato per mail al pa-ziente.

Grazie allo smartphone, quasi tutti noi abbiamo in borsa o in tasca un piccolo computer che ci semplifica la vita. Nella vita privata usiamo numerose App, per-ché non farlo anche in ambito professio-nale? Tra la miriade di App disponibili sul mercato, il prof. dr. med. dent. Andreas Filippi delle Cliniche universitarie di medicina dentaria di Basilea ne ha scovate alcune utili per i medici dentisti e per chiunque abbia un certo interesse in ambito medico.

Prevenzione ed emergenze Riconoscere al più presto eventuali ma-lattie è importante ed è proprio quello che fanno numerose App. Ne è un esem-

Dalle App allo zucchero: il congresso 2018 delle OPD Il 6 novembre 2018, 230 operatrici di prevenzione dentaria provenienti da tutta la Svizzera si sono date appuntamento a Olten per il loro congresso annuale, durante il quale i quattro relatori hanno parlato di App, di social media, di zuccheri, di erosioni e di fluoruri. Ecco un riassunto della giornata.

Rahel Brönnimann e Bettina Richle

pio l’App Your Man Reminder nella quale una serie di uomini avvenenti aiuta le donne a riconoscere tempestivamente il cancro al seno. Chi non vuole farsi trovare impreparato in caso di emergenza, installi l’App Echo 112, che indica il numero di emergenza del paese in cui ci si trova. Sulla scher-mata di blocco dello smartphone, l’App permette inoltre di visualizzare una serie di informazioni importanti per i medici che soccorrono il proprietario dello smartphone nel caso in cui abbia biso-gno di aiuto, per esempio se ha delle allergie, assume dei medicinali o quando è stato vaccinato l’ultima volta. Per le persone che fanno spesso escursioni in Continua a pagina 4

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L’App AcciDent è stata ideata dal Cen-tro svizzero per gli infortuni ai denti di Basilea e illustra come comportarsi dopo un infortunio ai denti. L’App Halitosis, invece, spiega come trattare professio-nalmente l’alito cattivo e contiene anche un video in cui si mostra come pulire la lingua.

Informazioni per i genitori Parentu è un’App molto recente desti-nata ai genitori di bambini da zero a sedici anni che vivono in Svizzera. L’App affronta in dodici lingue temi riguardanti l’educazione e la salute, e segnala pro-poste ed eventi locali. L’associazione «Eltern Push-App» spera di avvicinare così anche quei genitori altrimenti poco raggiungibili, come quelli con un grado di istruzione basso o di lingua straniera.

App mediche Cosa sono la malformazione di Aber-nethy o la sindrome di Antley-Bixler? Eponym for students è un’App gratuita che, con pochi clic, fornisce le principali informazioni su 1800 malattie, ma pur-troppo solo in inglese. NEJM This Week è l’App dell’importante rivista medica New England Journal of Medicine, che viene aggiornata ogni due settimane con contributi e video di ottima qualità sulle

di valori come il peso, il BMI, la massa muscolare ecc. In caso di febbre, ricorre al termometro temporale sempre della Nokia e alla relativa App Thermo.

Controllare quanto si usa lo smartphone Con tutte queste App è subito fatto usare molto più a lungo lo smartphone di quanto si vorrebbe. Ma niente paura, l’App Moment viene in vostro soccorso e vi elenca quali applicazioni usate e i tempi di consultazione. Con gli apparec-chi di ultima generazione è possibile regolare il tempo di utilizzazione dello smartphone e delle singole App nell’arco di una giornata. In questo modo si può limitarne in particolare l’uso da parte dei bambini e degli adolescenti. Andreas Filippi considera le App «il mi-glior modo in assoluto per tenersi aggior-nati in campo digitale». Tuttavia, secondo lui, il futuro è nella realtà virtuale.

Il mondo nuovo dei telefonini Joachim Zahn, pedagogista mediale e responsabile di progetti presso zischtig.ch, afferma scherzosamente: «In fondo io faccio un lavoro simile al vostro: mi sposto da una scuola all’altra e faccio in modo di preservare il più

nuove tecniche in campo medico. Em-bryotox, invece, permette di controllare quali medicinali si possono assumere in gravidanza. L’App fa una distinzione in base al trimestre di gestazione, il che è molto importante perché l’influsso dei medicinali sull’embrione cambia a se-conda dello stadio della gravidanza. Il Paracetamolo, per esempio, non è sem-pre innocuo. LactMed, dal canto suo, segnala i medicinali compatibili con l’al-lattamento. Per verificare le proprie co-noscenze mediche, Andreas Filippi con-siglia l’App Prognosis. Si tratta di un gioco in cui si deve decidere che cosa fare per curare un paziente fittizio e alla fine si scopre se è guarito o no.

Altri consigli A coloro che vogliono smettere di rosic-chiarsi le unghie Filippi suggerisce l’App Raylex, mentre a chi vuole capire per-ché russa l’App SnoreLab. Andreas Filippi confessa di essere un grande fan delle App mediche della Nokia. Al mo-mento sta tenendo sotto controllo il suo sonno con Withings Health Mate e con il relativo misuratore collocato sotto il materasso. Questa App gli permette anche di scoprire se soffre delle perico-lose apnee notturne. Con la bilancia Body Cardio, inoltre, controlla una serie

I L CONGRESSO SV IZZERO DELLE OPD

< < «Le App sulla salute sono una bomba!»: ascoltando il prof. dr. med. dent. Andreas Filippi ci si rende conto della passione del chirurgo orale per le App.

< Joachim Zahn, Master in Lavoro sociale, ha esortato le OPD presenti ad accompagnare i propri figli mentre navigano in rete.

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possibile i bambini e gli adolescenti dalle schifezze.» Zahn osserva come molti bambini e adolescenti navighino distrat-tamente su internet rivelando pratica-mente tutto su di loro. Il pedagogista mediale invita le madri presenti a soste-nere i propri figli e a parlare apertamente con loro dei rischi del web: «I bambini hanno bisogno di noi!». Zahn è convinto che oggigiorno anche i genitori sappiano muoversi bene nel mondo digitale. Forse non utilizzano le stesse App dei loro figli, tuttavia chattano e fanno i pagamenti online, quindi sono digitalmente al passo con i tempi.

Secondo Zahn, stiamo vivendo un pe-riodo di euforia digitale: nessuno vuole perdere il treno e moltissime scuole ac-quistano i tablet. L’euforia, però, non deve far dimenticare i pericoli del mondo digi-tale. L’associazione zischtig.ch si prefigge di proteggere in maniera accattivante e comprensibile i bambini e gli adolescenti dalla cyberdipendenza, dal cybermob-bing, dal cybergrooming e da altri peri-coli in questo ambito.

Che cosa usano i bambini e gli adolescenti? Joachim Zahn presenta alcune App uti-lizzate dai bambini e dagli adolescenti.

Zahn deve purtroppo costatare regolar-mente che i bambini e gli adolescenti sottovalutano questi pericoli. Il pedagogista mediale esorta i genitori a informarsi sui media usati dai loro figli. Al momento sono molto popolari il gioco Fortnite o l’App per appuntamenti Lovoo, in parte usata già dai quattordicenni, anche se in realtà sarebbe accessibile solo dai 16 anni.

I bambini hanno bisogno di protezione e di limiti Non è facile educare i figli all’uso dei media, soprattutto considerando i di-versi punti di vista di genitori e figli. Zahn dà comunque ai genitori i seguenti con-sigli: • Interessarsi di ciò di cui ha bisogno mio figlio/mia figlia: cosa è ideale per la sua età e il suo livello di sviluppo? Che cosa rende felice mio figlio/mia figlia? Zahn consiglia ai genitori di scoprire in-sieme ai figli ciò di cui hanno bisogno. • Fungere da esempio e stare al passo con i tempi: nell’ambito di un sondaggio, il 70% degli allievi di scuola media ha affermato che i genitori usano troppo spesso lo smartphone.

In età scolastica i ragazzini usano Snapchat per chattare perché lo con-siderano uno spazio che non permette ingerenze di terzi. Con questa App le foto e i video inviati agli amici possono essere visionati solo per un periodo limitato, perché poi si «autodistruggono». La Snapmap, invece, permette di condivi-dere la propria posizione con gli amici. Momio è la versione per bambini di Fa-cebook: qui i piccoli creano un avatar, chattano tra loro e condividono conte-nuti. Le fotografie e i video vengono in-vece condivisi su Instagram. Oramai questa App è più popolare di Facebook e può essere utilizzata anche in ambito professionale: le OPD potrebbero per esempio usarla per rivolgersi ai genitori e condividere con loro immagini sulla corretta tecnica di pulizia dei denti. Tik-tok, invece, viene usata soprattutto dalle ragazze per condividere i video musicali di loro creazione.

L’importante è spiegare ai bambini e agli adolescenti i pericoli insiti nelle varie App: i contenuti possono essere con-divisi involontariamente o commentati negativamente, gli adulti possono abu-sarne e prendere contatto con i minori spacciandosi per qualcun altro e ricat-tandoli poi con dettagli intimi. Joachim

I L CONGRESSO SV IZZERO DELLE OPD

< < Il dr. med. dent. Klaus Neuhaus ha invitato il pubblico a rispondere ad alcune domande con lo smartphone.

< L’esperto di fluoruri: il dr. med. dent. Florian Wegehaupt ha risposto a numerose domande sui fluoruri.

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• Fissare le condizioni e cercare di proteggere mio figlio/mia figlia Un esempio: molti adolescenti hanno paura di perdersi qualcosa. Se però una chat dura fino a notte inoltrata, possono ma-nifestarsi problemi di salute dovuti alla mancanza di riposo. Se, invece, i genitori obbligano i figli a separarsi dallo smart-phone durante la notte, i ragazzi dormo-no di più e hanno anche una scusa per non aver potuto partecipare alla chat. L’associazione zischtig.ch raccomanda di limitare l’uso degli screen media a un massimo di cinque ore settimanali per i bambini tra i sei e i nove anni, mentre tra i dieci e i dodici anni l’uso non dovrebbe superare le dieci ore settimanali. • Fissare le condizioni ed esigere che vengano rispettate. Zahn racco-manda di responsabilizzare presto i bam-bini affinché imparino a gestire l’uso del telefonino: dai sette anni è plausibile che abbiano un telefonino per le emergenze, dagli undici anni un telefonino per muo-vere i primi passi nel mondo digitale e dai tredici anni un telefonino in prova. Man mano che crescono, si possono cambiare le condizioni: se all’inizio il tempo di utilizzazione viene limitato, più tardi si possono prevedere momenti in cui il telefonino non va usato, per esem-pio durante i pasti. Al termine delle scuole dell’obbligo, gli adolescenti dovrebbero essere in grado di stabilire autonoma-mente i tempi di utilizzazione dello smartphone.

Lo zucchero, i suoi succedanei e i dolcificanti Il dr. med. dent. Klaus Neuhaus, pre-sidente dell’Azione Salvadenti, ha presentato un aggiornamento sui diversi tipi di zuccheri e sul loro influsso sulla salute orale e generale. Tutte le sostanze il cui nome termina in «oso» sono zuc-cheri che possono provocare la carie: è

lo xilitolo, il palatinit (o isomalto) e il sor-bitolo, particolarmente adatto ai diabe-tici. Tutte queste sostanze figurano negli ingredienti dei prodotti con un numero preceduto dalla lettera E (per es. la sigla dello xilitolo è E967). I succedanei dello zucchero possono avere effetti collate-rali, come la flatulenza e la diarrea, per-ché nell’intestino le sostanze vengono riassorbite lentamente e si legano con l’acqua. Le eventuali intolleranze a que-ste sostanze dipendono dal quantitativo assunto e cambiano da una persona all’altra. Allo xilitolo si riconoscono caratteristiche favorevoli ai denti: ha infatti effetti anti-batterici e quindi in pratica inibisce sia lo Streptococco mutans, il batterio respon-sabile della carie, che la produzione di acido lattico. In questo modo la compo-sizione microbatterica della saliva risulta meno cariogena. Inoltre il potere dolcifi-cante dello xilitolo è lo stesso di quello del saccarosio. Questo sostituto dello zucchero potrebbe contribuire a miglio-rare la salute orale delle persone an-ziane, tuttavia per influire in maniera determinante sulla flora del cavo orale occorrerebbe assumere sei grammi di xilitolo al giorno, il che a seconda del prodotto corrisponde a un consumo che va da sei a venti gomme da masticare allo xilitolo: di fatto una profilassi un po’ costosa.

Gli edulcoranti I dolcificanti sono spesso artificiali e molto più dolci dello zucchero. Sono praticamente privi di calorie e non ven-gono metabolizzati, ma eliminati così come sono. I batteri non sono in grado di decomporli, pertanto non sono cario-geni. Tra questi edulcoranti figurano la saccarina, il ciclamato, l’acesulfame K, l’aspartame e la taumatina. Negli Stati Uniti il ciclamato, la sostanza contenuta nell’Assugrin, è vietato dal 1970; in Eu-ropa, invece, gli studi condotti non sono stati giudicati sufficienti per decretare un simile divieto. I prodotti Assugrin Gold, Nutra Sweet e Sunett contengono aspar-tame, Hermesetas contiene saccarina, Hermesetas Gold e Canderel conten-gono sia aspartame che acesulfame K.

il caso del glucosio, del saccarosio (lo zucchero di canna o di barbabietola da zucchero), del lattosio (contenuto nel latte o nel malto) o del fruttosio. I batteri presenti in bocca si nutrono di zuccheri e li trasformano in acidi che attaccano i denti. Se si evita quindi di fornire zuc-chero ai batteri, la salute orale ne bene-ficia. Numerosi studi attestano la corre-lazione positiva tra assenza di zucchero e denti sani. Un esempio: durante la Seconda guerra mondiale, i norvegesi e i giapponesi avevano a loro disposizione meno zucchero di altre nazioni, ragion per cui la prevalenza della carie tra i bambini di questi paesi diminuì netta-mente durante gli anni del conflitto, per poi risalire nel periodo post bellico. La ricerca condotta presso l’ospedale psichiatrico di Vipeholm a Lund, in Sve-zia, tra il 1945 e il 1955 ha permesso di capire meglio la correlazione tra il con-sumo di zucchero e la carie. Per cinque anni, a 436 persone ricoverate nel ma-nicomio vennero fatti consumare dolci liquidi o appiccicosi durante i pasti o tra un pasto e l’altro. La ricerca, peraltro discutibile dal punto di vista etico, giunse alle seguenti conclusioni: a influire sullo sviluppo della carie non è tanto il quan-titativo di zucchero consumato, ma la frequenza con cui lo si consuma. Inoltre, il rischio di carie è maggiore se si con-sumano dolci particolarmente appicci-cosi. A quest’ultimo risultato è giunta anche una ricerca sul potenziale cario-geno degli alimenti: le patatine fritte, le banane e l’uva sultanina sono più cario-gene dello zucchero raffinato appunto perché si appiccicano ai denti.

I succedanei dello zucchero Generalmente, i sostituti dello zucchero sono zuccheri alcolici (polioli). Si tratta di carboidrati calorici di origine naturale e dal sapore dolciastro, estratti dal mais o dalle barbabietole da zucchero. Dato che i batteri non sono in grado di decom-porre i succedanei dello zucchero, que-ste sostanze non sono cariogene. Il loro potere dolcificante è simile a quello dello zucchero comune, il saccarosio: di re-gola una compressa di questi dolcificanti corrisponde a un cucchiaino da tè di saccarosio. Tra i surrogati dello zucchero vi sono il lattitolo, il maltitolo, il mannitolo,

I L CONGRESSO SV IZZERO DELLE OPD

L’associazione zischtig.ch si adopera affin-

ché i bambini e gli adolescenti vengano edu-

cati ai media e si muovano in tutta sicurezza

nel mondo digitale. A tale scopo, i collabo-

ratori dell’associazione vengono invitati da

scuole e associazioni dei genitori.

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frici contenenti particelle di diamante: pur avendo un valore RDA basso, quindi essendo poco abrasivi sulla dentina, possono risultare particolarmente abra-sivi a livello dello smalto. Se sono già presenti lesioni dovute a erosioni o ad abrasioni, spazzolando così i denti la situazione può ulteriormente peggiorare. Visto che questi danni non possono es-sere riparati, è necessario prevenirli, an-che considerando che le erosioni sono antiestetiche, dolorose e peggiorano la qualità di vita.

Diffusione Sempre più persone soffrono di erosioni e va detto che i denti da latte sono molto più sensibili alle erosioni e meno mine-ralizzati dei denti permanenti. Da uno studio condotto durante l’anno scola-stico 2014/15 emerge che gran parte dei bambini di sei anni soffre già di erosioni, mentre nel 2004/05 erano poco meno di quattro su dieci. Nel resto della popola-zione si osserva che le erosioni e le abra-sioni aumentano di pari passo con l’età.

Prevenzione Nell’ambito delle attività di prevenzione delle erosioni si può puntare su diversi

Le abrasioni e le erosioni Nel suo intervento, il dr. med. dent. Florian Wegehaupt, docente privato all’università di Zurigo, si è soffermato sulla sostanza dura dei denti, che è sog-getta a carie, e sulle erosioni, le abra-sioni, l’attrito e le abfrazioni. Le erosioni sono causate dagli acidi pre-senti nel cavo orale, ovvero, come pre-cisato dal professor Wegehaupt, da so-luzioni sottosature di minerali dei denti: di per sé uno yogurt, per esempio, è acido, tuttavia grazie al suo elevato con-tenuto di calcio non è erosivo. Viceversa, le bibite e gli alimenti acidi, come le be-vande gassate e zuccherate, la frutta, i succhi, l’aceto, il vino, gli spumanti o lo champagne, possono indebolire lo smalto tanto quanto alcuni medicinali acidi come i prodotti a base di vitamina

C, l’acido acetilsalicilico, i preparati a base di ferro e alcuni collutori. Nell’am-bito di un test il collutorio Listerine Smart Kidz ha ottenuto risultati pessimi: in tre minuti ha infatti indebolito lo smalto molto più di un succo di arance. L’acidità nel cavo orale può anche essere causata dall’acido gastrico, per esempio se una persona soffre di reflusso gastro-esofageo o di vomito cronico. Vi sono inoltre alcuni fattori esterni che possono essere responsabili delle erosioni, come il gas di cloro contenuto nell’acqua con cui sono regolarmente in contatto i nuo-tatori più appassionati. Le abrasioni dipendono spesso da come ci si spazzola i denti. Generalmente la causa non è lo spazzolino, ma piuttosto il dentifricio. Florian Wegehaupt invita a usare con prudenza soprattutto i denti-

Definizioni Erosione: perdita di tessuti duri dei denti indotta chimicamente dagli acidi senza la partecipa-

zione di microrganismi.

Abrasione: perdita di tessuti duri dei denti causata da un’altra sostanza.

Attrito: perdita di tessuti duri dei denti provocata da un contatto tra i denti.

Abfrazione: difetto cuneiforme di eziologia (causa dell’insorgere di una malattia) sconosciuta.

^ Josianne Jenny: «Partecipo al congresso per acquisire nuove conoscenze in generale. È molto interes-sante e si impara sempre qualcosa di nuovo.»

^ Marie-Cécile Schmid: «I temi del congresso sono sempre interessanti e di attualità. È importante tenersi aggiornati professionalmente, per stare al passo con le novità.»

^ Dora Wigger-Fluder: «Il congresso ci dà sempre nuovi input. Anche se non riesco a mettere tutto in pratica nelle lezioni, imparo sempre qualcosa di nuovo.»

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aspetti. Innanzi tutto sul comporta-mento, in particolare cambiando l’ali-mentazione. Tuttavia se non si ricorda spesso ai diretti interessati di adeguare la propria dieta, tendono a riprendere le vecchie abitudini. Per prevenire le ero-sioni meglio optare per una salsa per l’insalata contenente calcio e fosfato piuttosto che per quelle a base di aceto balsamico. A volte bisogna invece cam-biare le abitudini in fatto di pulizia dei denti: se il processo erosivo ha già pro-vocato la perdita di sostanza dura, me-glio usare uno spazzolino agli ultrasuoni e prodotti per l’igiene orale che proteg-gono dalle erosioni. Un altro modo per prevenire le erosioni potrebbe consistere nel modificare le sostanze acide. Consumare le bevande acide fredde o diluirle non serve a molto, mentre l’aggiunta di calcio ne diminuisce il potere erosivo. Anche la sigillatura dei denti aiuta a proteggerli dalla perdita di minerali, tuttavia questa protezione dura solo otto mesi all’incirca. In caso di perdita estesa di tessuti duri dei denti, generalmente i denti vengono restaurati ricorrendo a compositi, il che permette di non perdere ulteriore so-stanza naturale dei denti.

Domande e risposte sui fluoruri Al termine del congresso, Florian Wege-haupt, che tra l’altro si occupa per la SSO dei temi riguardanti i fluoruri, ha risposto a una serie di domande sull’argomento, inoltrate da diverse OPD prima del con-gresso.

Il gel al fluoruro va usato anche nella scuola dell’infanzia? No, anche se farebbe bene ai bambini. Il Compendium specifica che il gel non va usato dalle persone che non riescono a controllare il riflesso della deglutizione (per esempio i bambini al di sotto dei sei anni). Se ciononostante un’OPD deci-desse di usare il gel al fluoruro nella scuola dell’infanzia e se per questo mo-tivo i bambini dovessero avere dei pro-blemi di salute, il produttore si rifarebbe a quanto scritto nel Compendium e ri-terrebbe l’OPD responsabile dei danni subiti dai piccoli. In base all’autorizza-zione, il gel al fluoruro può essere usato dall’età di sei anni. Se lo ritengono indi-cato dal punto di vista medico, i medici dentisti possono applicarlo ai bambini sotto i sei anni, ma a proprio rischio e pericolo.

Perché da un po’ di tempo dopo aver pulito i denti bisogna sciacquare la bocca? Lo hanno stabilito i produttori, probabil-mente sulla base di un regolamento in-terno. Le aziende non vogliono correre rischi e preferiscono fare in modo che i tensioattivi, i conservanti e altri principi attivi contenuti nei loro prodotti non re-stino a lungo nel cavo orale, il che limiterà a pochissimi casi qualsiasi correlazione con il fluoruro. A scuola è difficile far sciacquare la bocca con l’acqua, spesso nelle aule è addirittura impossibile farlo. Purtroppo, però, questo è quanto stabi-lisce il Compendium e, pertanto, andreb-be fatto. Al momento non esistono gel al fluoruro che non prevedano il risciacquo finale.

L’efficacia del fluoruro cambia a seconda che si sciacqui o meno la bocca? Sì. Per esplicare la propria efficacia, il fluoruro necessita di un determinato tempo di reazione, quindi l’efficacia è migliore se non si sciacqua la bocca.

Oggigiorno è davvero ancora necessario applicare il gel al fluoruro nelle scuole? Rinunciando all’applicazione del gel al fluoruro verrebbe a cadere uno dei pila-stri della profilassi della carie da parte dei servizi dentari scolastici. Ovviamente nessuno può essere obbligato ad appli-care il gel, che può eventualmente es-sere sostituito dal dentifricio. A noi non preme unicamente la fluorizzazione, ma anche che gli allievi imparino come pulire i denti. Gli studi scientifici hanno dimo-strato che il gel agisce meglio di un nor-male dentifricio semplicemente perché la concentrazione di fluoruro è maggiore.

Il gel al fluoruro ha effetti collaterali comprovati sui bambini?Prendete sempre sul serio quello che vi dicono i bambini. Il Compendium elenca una serie di effetti collaterali che si pos-sono manifestare molto raramente, per esempio distacco o infiammazione della mucosa orale, nausea o vomito. Tuttavia non si sa se questi effetti collaterali siano

^ Sabine von Däniken: «Approfitto del congresso per approfondire le mie conoscenze professionali, ma anche come madre.»

^ Aline Killer: «Il congresso è un’ottima occasione per noi OPD di aggiornarci e di scambiarci opinioni ed esperienze.»

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N. 141 / INVERNO 2018[ 10 ] IL CONGRESSO SV IZZERO DELLE OPD

da ricondurre al fluoruro, perché si rife-riscono al prodotto nel suo insieme, quindi potrebbero anche essere provo-cati da altre componenti. La Fondazione per le OPD raccomanda quanto segue: se un bambino ha un’intolleranza o se la famiglia non vuole che gli venga appli-cato il gel, chiedete ai genitori che con-segni una dispensa scritta in tal senso all’insegnante e che, in previsione della visita dell’OPD, porti da casa il suo den-tifricio.

Il fluoruro può compromettere una cura omeopatica? Il fluoruro viene usato anche in omeopa-tia, pertanto non può influire in maniera estremamente determinante sulla cura omeopatica.

Da che età si può usare il dentifricio Duraphat? Secondo il Compendium a partire dai 16 anni. In caso di pazienti maggiormente a rischio di carie, ha sicuramente senso usare già a questa età il dentifricio Dura-phat più volte al giorno invece di un den-tifricio normale.

Da uno studio condotto in Messico risulta che bere acqua fluorizzata durante la gravidanza può pregiudi-care lo sviluppo mentale del feto. È vero? In Svizzera la concentrazione di fluoruro presente nell’acqua potabile non si avvi-cina minimamente a quella di Città del Messico, presa in considerazione dallo studio. La nostra acqua potabile è si-cura. Nell’ambito dello studio messicano non si è inoltre tenuto conto di altre so-stanze presenti nell’acqua potabile della città, come l’arsenico. Purtroppo anche dal punto di vista statistico lo studio non è del tutto condivisibile.

Sussiste il pericolo di sovradosaggio di fluoruro? Un rischio c’è sempre, acuto o cronico che sia. Un esempio: il dentifricio Dura-phat contiene 5'000 ppm di fluoruro. Per un bambino la soglia di tossicità è pari a 5 milligrammi per kg (peso corporeo), pertanto un bambino per esempio che pesa 20 chili e che ingerisce 20 grammi di Duraphat sarà vittima di un avvelena-

mento acuto. È il quantitativo ingerito a essere velenoso, pertanto occorre sem-pre rispettare le indicazioni sul prodotto.

Il fluoruro è cancerogeno? No. L’Agenzia internazionale per la ricer-ca sul cancro ha classificato 1'000 so-stanze in base al loro potenziale effetto cancerogeno. Il fluoruro rientra nello stesso gruppo della caffeina e della teina.

Il fluoruro influisce sulla forza di volontà dell’uomo? No.

^ Presso gli stand degli sponsor le OPD possono raccogliere informazioni e far scorta di prodotti.

^^ Un momento molto apprezzato: lo scambio di esperienze.

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Contatto:GABA Svizzera SA CH-4106 TherwilTel.: +41 61 415 60 [email protected]

N. 141 / INVERNO 2018 [ 11 ]

Protezione dalla carie anche nelle zone più difficili da raggiungerePer le zone più difficili da raggiungere con lo spazzolino, per esempio se i bambini portano un apparecchio orto-dontico, i collutori contenenti fluoruri rappresentano una protezione supplementare dalla carie. Il collutorio elmex® JUNIOR ha un contenuto di fluoruri pari a 250 ppm, un gusto delicato e non contiene né alcol né coloranti artificiali. Questo collutorio andrebbe abbinato al dentifricio JUNIOR di elmex®. A chi porta un appa-recchio ortodontico si consiglia di usare lo spazzolino Ortho di elmex®.

GABA News n. 4/2018

Una protezione speciale per i denti dei bambini e degli adolescenti

Circa due miliardi di persone hanno denti cariati e pertanto la carie, causata dai batteri presenti nella placca che ricopre i denti, è la malattia1 più diffusa al mondo. Di conseguenza, pulire due volte al giorno e a fondo i denti con un dentifricio contenente fluoruri per rimuovere la placca è il metodo migliore per prevenire la carie.

Tra i sei e i dodici anni, i denti dei bambini richiedono una protezione particolare, soprattutto quelli nuovi e permanenti che spuntano durante la seconda denti-zione. La fluorizzazione intensiva e regolare dei denti, per esempio con un gel, è una misura efficace per proteggere i denti dalla carie. La fluorizzazione intensiva prevede l’applicazione sui denti di una dose di fluoruri fino a dieci volte superiore a quella contenuta nei nor-mali dentifrici disponibili sul mercato. Applicando que-sti prodotti sulla superficie dei denti, si crea uno strato di fluoruro di calcio, che protegge a lungo lo smalto dagli attacchi degli acidi, favorisce la remineralizzazione e garantisce un deposito di fluoruro. Rispetto alla sem-plice pulizia dei denti, la fluorizzazione intensiva offre una protezione sensibilmente migliore dalla carie.2

Il gel elmex® è un gel ad alta concentrazione di fluoruro che contiene 12'500 ppm di fluoruro ed è adatto alla profilassi di gruppo intensiva ma poco costosa nelle scuole. Il gel elmex® può essere utilizzato anche a casa, ma non prima che i bambini abbiano compiuto sei anni. Viene applicato sui denti con lo spazzolino una volta alla settimana, dopodiché bisogna sciacquare la bocca.

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Promozione Ordinando almeno 2 confezioni di collutorio elmex® JUNIOR (1 confezione = 12 flaconi da 400 ml di collu-torio) entro il 28 febbraio 2019, riceverete in dono la lavagna da tavolo del dottor Knabbel. Offerta valida fino a esaurimento delle scorte e solo nel periodo della promozione. La merce viene inviata senza addebito delle spese di spedizione in unità di fornitura complete.

Ordinazioni e informazioniCustomer Service di GABA Svizzera: E-mail: [email protected]: 0840 00 66 03, Fax: 031 580 00 43

1 Kassebaum NJ et al., J Dent Research 94 (2015), 650-658. 2 Madléna M et al., Caries Research 36 (2002), 142-46.

La lavagna da tavolo del dottor Knabbel

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Philips Sonicare For Kids Connected

L’avvio di una sana pulizia dentale quotidiana

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2 programmi di pulizia a misura di bambino.Una pulizia delicata, adatta ad ogni fascia d’età – con l’intensità inferiore per i bambini da 4 anni in su e l’intensità maggiore a partire dai 7 anni.

KidTimer. Aiuta i bambini a raggiungere la durata consigliata di 2 minuti per la pulizia dei denti. Aumenta progressivamente la durata nei primi 90 giorni.

App gratuita per l’igiene orale dei bambini. L’App comunica con lo spazzolino e aiuta i bambini a sviluppare l’abitudine quotidiana della pulizia dentale e una migliore igiene orale.

Due diverse testine dello spazzolino.Sviluppate per una pulizia delicata dei denti, adatta alle diverse fasi evolutive.

Con la testina Sonicare for Kids si elimina fino al 75 % in più di placca batterica rispetto ad uno spazzolino tradizionale.

Design a misura di bambino – ce n’è per tutti i gusti. L’assortimento offre 8 simpatici adesivi con motivi adattati a questa fascia d’età.

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N. 141 / INVERNO 2018 [ 13 ]GL I ENERGY DR INK

Siamo in un chiosco in Svizzera: una bottiglietta di acqua minerale costa 3 franchi e 50, mentre una bibita energe-tica, collocata accanto all’acqua, 1 fran-co e 20. Se si pensa alla salute orale degli adolescenti, bisogna proprio dire che mancano i presupposti. Chi non ha tanti soldi sceglie senza indugio la bi-bita di tendenza molto meno cara della variante più sana.

Da molti anni, l’energia in lattina è un business in continua crescita. Tutti i giorni moltissime persone, ma soprat-tutto i giovani, si danno la carica con queste bibite dal gusto intenso e dol-ciastro. Dietro al successo di queste bibite chimiche c’è molto marketing. I produttori promettono che gli energy drink fanno sentire subito in forma ed efficienti. Per dimostrarlo sponsorizzano numerosi eventi di discipline sportive estreme. Dipendenze Svizzera, il centro di competenze nazionale nell’ambito delle dipendenze, giudica problematico questo genere di marketing: «Secondo noi, il messaggio che traspare, ossia che di per sé il nostro corpo non è abba-stanza performante e pertanto dob-biamo ricorrere a determinati prodotti per essere competitivi, banalizza anche l’assunzione di altre sostanze».

Nocive per i denti Le bibite energetiche contengono molto zucchero, molta caffeina, molti acidi e additivi come la taurina e il glu-curonolattone (detto anche acido lat-tone glucuronico), di cui in parte non si conoscono esattamente i possibili effetti a lungo termine sull’organismo. Una lattina da 250 millilitri contiene da otto a dodici zollette di zucchero e simili quantitativi di zucchero non fanno si-

curamente bene ai denti. Oltre ad at-taccare lo smalto, queste bibite sono una delle cause del sovrappeso e del diabete. Chi da bambino o da adole-scente assume troppo zucchero e non si abitua a consumare bibite non zuc-cherate, più avanti con gli anni rischia maggiormente di soffrire di sovrap-peso. Anche se alcune bibite energeti-che vengono definite senza zucchero, restano comunque molto pericolose per i denti. L’acido citrico aggiunto per migliorarne la conservabilità e per con-ferire loro un gusto rinfrescante pro-voca erosioni ai denti; l’acido rende gli energy drink dei veri e propri «agenti corrosivi dello smalto».

Nocive per i bambini e gli adolescenti La caffeina non è indicata per i bambini, mentre gli adolescenti a partire dai 12 anni, quindi il gruppo che consuma più bibite energetiche, non dovrebbero consumare più di 100 milligrammi di caffeina al giorno. Una lattina da mezzo litro del marchio Monster, però, ne con-tiene ben 160. Uno studio condotto in Canada e pub-blicato a inizio 2018 nella rivista specia-listica CMAJOpen dimostra quanto possano essere pericolosi gli energy drink per gli adolescenti. Oltre la metà dei consumatori tra i 12 e i 24 anni ha affermato di essersi già confrontata con

gli effetti negativi per la salute, come tachicardia, nausea, vomito e disturbi del sonno. In Inghilterra, il celebre cuoco Jamie Oliver si è battuto per vietare gli energy drink ai minorenni e nell’agosto del 2018 il governo britannico ha presen-tato una proposta in tal senso. I pedia-tri olandesi si sono prefissati lo stesso obiettivo. Secondo loro, le bibite ener-getiche sono responsabili del crescente numero di adolescenti che lamentano irrequietezza, stanchezza e persino aritmie cardiache. La Lituania e la Let-tonia, dal canto loro, hanno già vietato gli energy drink. In Svizzera, invece, l’ipotesi di vietare la vendita delle bibite energetiche non viene neanche presa in considerazione, ci si accontenta di segnalare sulla lattina che la bibita non è consigliata ai bambini e alle donne incinte.

Bibite stimolanti? Gli adolescenti ricorrono spesso agli energy drink per darsi la carica. Queste bibite, però, fanno male sia ai denti che alla salute.

Rahel Brönnimann

^ In media gli energy drink contengono 80 milligrammi di caffeina, il che corrisponde a più di due espressi.

Scheda informativa di Dipendenze Svizzera

(disponibile solo in tedesco e francese):

shop.addictionsuisse.ch/de/150-factsheets

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L’avvio di una sana pulizia dentale quotidiana

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N. 141 / INVERNO 2018[ 14 ]

Per molti bambini il passaggio dalla scuola dell’infanzia alle elementari rap-presenta un cambiamento radicale. Se all’asilo tutto ruota intorno al gioco, a scuola bisogna invece imparare e fornire delle prestazioni. Il bambino che gioca si deve trasformare in un bambino che impara. Negli ultimi anni, in alcune scuole dell’infanzia sono state introdotte forme di apprendimento tipiche della scuola, il che rende meno brusco il passaggio da un ordine di scuola all’altro. Volendo ve-dere gli aspetti positivi, si potrebbe dire che in questo modo i bambini si prepa-rano meglio alla vita scolastica. Promuo-vendo le competenze linguistiche e ma-tematiche dei bambini in età prescolare, si spera di migliorare le pari opportunità. Raramente, però, si verifica il contrario, ossia che il gioco venga «contrabban-

dato» sui banchi di scuola. Si tende piuttosto a far passare il messaggio che a scuola si lavora, ci si impegna e si impara, mentre il gioco è relegato nel tempo libero.

Anche il gioco è una forma di apprendimento Da diversi studi emerge però che la divisione tra apprendimento e gioco non deve per forza essere così netta. Giocare e imparare non sono due con-cetti agli antipodi, perché anche gio-cando si impara. «Le competenze emo-tive, sociali, sensomotorie e cognitive dei bambini vengono stimolate in un ambiente ludico adeguato, soprattutto se si riesce a mantenere alta la motiva-zione dei bambini e il loro piacere di

apprendere», afferma Elke Hildebrandt, responsabile della cattedra di cultura dell’insegnamento e della scuola all’Alta scuola pedagogica della Scuola uni-versitaria professionale della Svizzera nord-occidentale.

La professoressa Hildebrandt è con-vinta che la capacità di giocare acqui-sita in famiglia e alla scuola dell’infanzia debba essere ulteriormente promossa anche alle elementari: «Il modo migliore per farlo è proporre giochi adeguati allo sviluppo dei bambini. In questo modo il gioco trova posto tra le varie forme di apprendimento favorendo l’apprendi-mento stesso». Poiché i giochi didattici non sono ancora molto presenti nel materiale didattico, spesso sta agli in-segnanti integrarli nelle lezioni.

^ Imparare con i giochi di costruzione. Gioca con me!

Alcuni studi dimostrano che i bambini che giocano molto fanno meno fatica a imparare e generalmente apprendono anche di più. Un motivo in più per prevedere momenti ludici anche durante l’orario scolastico!

Simone Keller

METODI D I APPRENDIMENTO

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N. 141 / INVERNO 2018 [ 15 ]

Imparare a giocare I bambini devono imparare a giocare. Negli esseri umani l’istinto ludico non è innato. «Tutti i bambini nascono con una sana curiosità che, normalmente, si trasforma in voglia di giocare. Tutta-via, se questa curiosità viene repressa, il bambino non giocherà», ha affermato in diverse interviste la pedagogista Margrit Stamm.

Il gioco risulta interessante e stimola l’apprendimento se rappresenta una sfida e non una pretesa eccessiva per i bambini. Per proporre giochi adatti ai loro allievi, i docenti devono conoscerli bene. L’insegnante dà l’input al gioco e interviene quando le cose si arenano, per esempio riflettendo insieme agli allievi o facendo loro domande con-crete. Un gioco «giusto», però, lascia anche una certa libertà: gli allievi pos-sono adeguarlo al loro livello indivi-duale. Ad approfittare al massimo di questa libertà sono soprattutto gli al-lievi più brillanti che amano mettersi in gioco, mentre i bambini più deboli ven-gono spesso abbandonati a se stessi.

Gli insegnanti possono inoltre aiutare gli allievi creando un ambiente ludico adeguato, con materiale e spazi a mi-sura degli allievi. Attenzione però a non eccedere: troppi stimoli fanno passare la voglia di giocare! Se il gioco non è troppo indirizzato, gli allievi possono dare libero sfogo alla loro creatività e fantasia.

Imparare giocando Se osserviamo i bambini al parco gio-chi, ci rendiamo conto che il gioco è accompagnato da emozioni positive. Una volta che il gioco è iniziato, gene-ralmente i bambini non hanno bisogno di rinforzi esterni per tenerlo vivo. «Nel gioco autogestito la motivazione inte-riore è più grande rispetto a quello che succede con l’insegnamento e le eser-citazioni imposti dall’alto», afferma Elke Hildebrandt. Quindi, dato che i bambini giocando si divertono, imparano di più. Bernhard Hauser, responsabile del corso di studi Sviluppo nella prima in-

fanzia all’Alta scuola pedagogica di San Gallo, ha potuto dimostrare l’efficacia dei giochi basati sulle regole. Con il suo team di ricercatori ha fatto fare una serie di giochi matematici a un gruppo di bambini della scuola dell’infanzia, mentre un secondo gruppo seguiva l’abituale programma di avviamento alla matematica. Ne è emerso che i bambini impegnati nelle attività ludiche erano riusciti a migliorare le loro com-petenze matematiche più di quelli che avevano seguito il programma di avvia-mento. E ovviamente si erano anche divertiti molto di più!

A cosa giochiamo oggi?In linea di massima, a scuola qualsiasi approccio ludico è utile. Ogni forma di gioco offre occasioni specifiche di ap-prendimento. Giocando, i bambini ac-quisiscono innanzi tutto competenze, non conoscenze. Elke Hildebrandt pro-pone di proseguire anche alla scuola dell’infanzia ed elementare con il gioco di esplorazione, che i bambini prati-cano spessissimo sin dalla più tenera

età per scoprire il mondo. A tale scopo, nelle aule i docenti dovrebbero preve-dere un angolo destinato alla ricerca, dotato di materiale per fare esperi-menti. Per promuovere il pensiero strategico e determinati aspetti matematici sono particolarmente indicati i giochi di co-struzione con forme geometriche e molti giochi basati sulle regole, come il gioco dell’oca, Chi va piano va sano e va lontano, Halli-Galli, Blokus, Yatzy (o Yahtzee) o gli scacchi.I giochi di ruolo, dal canto loro, contri-buiscono a capire la vita. «Nel gioco di ruolo i bambini danno prova di sempre più competenze nell’organizzare il gioco, nell’esprimersi in modo differenziato a livello linguistico, nel risolvere in modo ludico i conflitti e nell’interessarsi all’al-tro con empatia», aggiunge la profes-soressa Hildebrandt.

Il tipo di gioco scelto dipende anche da come l’insegnante vive il gioco. I docenti possono accompagnare in modo co-struttivo i bambini durante l’attività ludica solo se loro stessi si divertono giocando.

L’importanza del gioco nello sviluppo dei bambini

Da 0 a 18 mesi

Nei primi mesi i genitori danno l’esempio giocando con i bambini. Più avanti si passa ai giochi

funzionali, grazie ai quali il bebè impara a conoscere se stesso e il suo ambiente, afferrando gli

oggetti e imitando le caratteristiche delle persone che gli stanno intorno.

Dai 18 mesi in poi

I bambini piccoli scoprono il gioco dei simboli, che consiste nel trasformare gli oggetti: la mano

diventa un telefono, la pentola un casco. Poi ci sono i giochi di costruzione, come i cubetti per

edificare una torre.

Dai 3 anni in poi

Nei giochi di ruolo si riproducono diverse situazioni e si assumono dei ruoli (come il poliziotto o il

dottore). I bambini giocano con bambole, pupazzi o altri bambini. In questi giochi il linguaggio

assume un’importanza sempre maggiore. I bambini, inoltre, iniziano a negoziare e a progettare

(per esempio: «facciamo che tu eri… »), raggiungendo così un metalivello ludico.

Dai 4 anni in poi

A questa età nasce l’interesse per i giochi basati sulle regole (come i giochi da tavolo o quelli con

le carte). Di solito i bambini iniziano con regole di loro invenzione. Man mano che crescono, i

giochi basati sulle regole e quelli di società diventano sempre più importanti. I bambini capiscono

sempre meglio le regole e la differenza tra giusto e sbagliato.

METODI D I APPRENDIMENTO

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N. 141 / INVERNO 2018[ 16 ] LE V IS ITE DELL'OPD

Tim (8 anni), Schmitten (FR)La signora dei denti ci aspettava in un’altra aula e tutta la classe è scesa da lei. Ci ha regalato uno spazzolino. Aveva portato una grandissima bocca di plastica, che si apriva tantissimo. Con uno spazzolino grande ci faceva vedere cosa fare, e noi bambini lo abbiamo fatto nella nostra bocca. Abbiamo pulito i denti con il dentifricio Junior di elmex. La signora dei denti ci ha detto che dobbiamo pulire bene i denti, e non in fretta e furia. Se si vo-gliono pulire bene i denti, bisogna pulirli a lungo, per tre o quattro minuti. Dopo aver lavato i denti ci ha fatto ve-dere un film dove c’erano tanti anima-letti che vivevano in piccole casette: quelli cattivi le distruggevano, poi quelli buoni le dovevano aggiustare. È una storia che mi è piaciuta tantissimo.

Alena (4 anni), Ittigen (BE) Guardavamo se i denti erano puliti. Su un coccodrillo la signora ci faceva ve-dere dove pulire. Prima sopra, poi sotto, poi su e giù, come in un lift che sale e che scende. All’asilo abbiamo sempre uno spazzolino. Li ha comprati la ma-estra e li usiamo quando mangiamo qualcosa di dolce. Un giorno la signora è venuta con una borsa piena di cose. Noi le abbiamo dovute mettere su due teli, uno rosso e uno verde. Su quello rosso le cara-melle, la cioccolata e gli orsetti alle mandorle (Ndt.: dolcetto tipico del can-ton Berna), su quello verde le cose sane, la frutta. La banana stava in mezzo, tra i due teli, perché è un frutto che contiene zucchero. La signora ha portato anche una specie di disco da girare, dove c’era un dente cattivo, con un buco, e uno che sorrideva.

Anja (9 anni), Lucerna Quando la signora dei denti ci viene a trovare si fa sempre qualcosa di spe-ciale. Da noi viene quattro volte all’anno. È sempre la stessa signora, solo una volta ne è venuta un’altra. Alla scuola dell’infanzia usavamo un altro dentifri-cio, ma dalla prima elementare puliamo i denti con il gel elmex. Quando arriva la signora dei denti, prendiamo i nostri bicchieri e gli spazzolini e lei distribui-sce le salviettine. All’inizio dell’anno portiamo uno spazzolino da casa. An-che all’asilo lo usavamo quando man-giavamo una torta. Adesso invece lo usiamo solo quando viene la signora dei denti. All’asilo la signora dei denti ci faceva vedere come pulire i denti su un orsacchiotto con i denti, adesso lo fa usando una dentiera. L’importante è che non facciamo rumore quando spu-tiamo. Dopo aver pulito i denti non pos-siamo mangiare né bere per mezz’ora. Molti miei compagni di classe odiano il dentifricio, ma a me non dà fastidio, perché io comunque mi lavo i denti tutte le domeniche con il gel per i denti, e anche loro dovrebbero farlo. A volte la signora dei denti ci racconta anche una storia, all’asilo facevamo anche dei giochi con lei. Una volta ci ha regalato una clessidra.

Joshua (11 anni), MendrisioQuando la signora dei denti veniva in prima e seconda, pulivamo sempre i denti. Lei puliva i denti su un grande modello, non puliva i suoi denti. Noi usavamo sempre lo stesso dentifricio, che era buono. La signora dei denti veniva sei volte all’anno, sempre il gio-vedì. Portava delle schede di lavoro, che dovevamo completare e che poi

potevamo colorare. Una volta abbiamo dovuto mettere in bocca una pasti-glietta colorata che ci faceva vedere dove dovevamo pulire meglio i denti. Aveva un gusto orrendo, l’ho sputata subito.

Le lezioni di pulizia dei denti viste dai bambini Come vivono le visite dell’OPD gli allievi? Che cosa ricordano di queste lezioni? Ce lo raccontano otto di loro.

Rahel Brönnimann

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N. 141 / INVERNO 2018 [ 17 ]LE V IS ITE DELL'OPD

Len (7 anni), Steffisburg (BE)Odio pulire i denti a scuola. Lo facciamo sempre con il maestro, con un orrendo gel alla menta. Solo una volta è passata la signora dei denti e li abbiamo puliti con lei, poi abbiamo colorato un foglio su cui c’erano disegnati dei denti.

Jamira (7 anni), Wolfenschiessen (NW)La signora dei denti porta sempre uno spazzolino e una grande dentiera, che usa per farci vedere come pulire i denti. Ci dà una salviettina, lo spazzolino e un bicchiere nel quale possiamo sputare. Porta sempre un gel per i denti diverso: alla fragola, poi uno verde, forse al gu-sto di melissa, e poi un altro che non mi ricordo. La signora dei denti viene spesso nella nostra scuola. Abbiamo traslocato qui da circa un anno e da allora è passata quattro o cinque volte. Facciamo sempre dei giochi che hanno a che fare con i denti. Una volta ab-biamo fatto un gioco a gruppi con i dadi e tutti i gruppi facevano lo stesso gioco. Se arrivavi su una casella con una ta-voletta di cioccolata dovevi tornare in-dietro. Se arrivavi su qualcosa di buono, potevi fermarti o andare avanti. Una volta eravamo tutti seduti in cerchio e ci ha fatto vedere dei cartoncini con delle cose da mangiare, per esempio una barretta di cioccolata o un manda-rino. Dovevamo dire se facevano bene ai denti, se facevano male o se non facevano né bene né male. Un’altra volta dovevamo capire se quello che c’era dentro era salato, zuccherato o acido.

Anna (6 anni), Heimberg (BE)Quando la signora dei denti veniva all’a-silo, ci dividevamo in due gruppi. Un gruppo puliva i denti con lei, mentre la nostra maestra raccontava una storia all’altro gruppo. La signora dei denti veniva con una bocca grandissima che usava per farci vedere dove pulire. Lo spazzolino però era piccolo. Era molto buffo. Adesso a scuola puliamo i denti con la maestra. Anche lei porta sempre una bocca grandissima, ma anche lo spazzolino che usa è grande. La signora dei denti aveva un cartellone con disegnati dei denti sani e dei denti malati. Si vedeva come diventano i denti se non li pulisci bene. Una volta ha portato a tutti i bambini uno spaz-zolino, un dentifricio, un autocollante con un dente che aveva un ombrello e una scatoletta per la merenda. Ab-biamo anche parlato delle merende. Era sempre interessante quando veniva a trovarci la signora dei denti.

Eliah (8 anni), ZurigoDa noi la signora dei denti viene rego-larmente, spesso dopo le vacanze. Fino adesso è sempre venuta la stessa, ma la prossima volta ne verrà un’altra. Alla scuola dell’infanzia la signora dei denti ci faceva sempre vedere delle immagini e noi dovevamo dire se quello che c’era sull'immagine era sano o se faceva male ai denti. Poi pulivamo i denti. Adesso, quando viene a scuola, pu-liamo solo i denti e ci fa vedere come dobbiamo fare su una bocca grande. Prima sopra, poi sotto, poi di lato e davanti, alla fine dietro. Una volta ci ha dato un’immagine da portare a casa per controllare se pulivamo corretta-mente i denti. Un’altra volta ci ha fatto portare a casa la storia di un ragazzo che mangiava dolci. Possiamo sempre scegliere il gusto del dentifricio: alla fragola, alla menta o ai frutti. Io prendo quasi sempre quello ai frutti, ma ho anche già provato quello alla fragola. La prossima volta provo quello alla menta.

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©2018 The Pokémon Company International. © 1995-2018 Nintendo/Creatures Inc./GAME FREAK inc. TM,®, and character names are trademarks of Nintendo.

Contenuto di fluoruro adatto all’età (1450 ppm F)

rinforza lo smalto dei denti e protegge dall‘attacco degli acidi dello zucchero

I denti dei bambini diventano più resistenti alla carie

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N. 141 / INVERNO 2018 [ 19 ]

SPONSOR DELL A FONDA ZIONE PER LE OPD

Il bus dentario scolasticoCalendario degli appuntamenti per il 2018 / 2019

Dicembre 2018

17 – 21 1400 Yverdon-les-Bains / VD

Gennaio 2019

25 8599 Salmsach / TG

28 – 31 6022 Emmenbrücke / LU

Febbraio 2019

1° 6022 Emmenbrücke / LU

25 – 28 3960 Sierre / VS

Marzo 2019

1° 3960 Sierre / VS

4 – 8 8600 Dübendorf / ZH

11 – 15 1207 Ginevra

18 3942 Raron / VS

20 – 22 3942 Raron / VS

25 – 28 4116 Metzerlen / SO

25 – 28 4114 Hofstetten / SO

25 – 28 4112 Flüh / SO

Aprile 2019

1° – 3 8805 Richterswil / ZH

Maggio 2019

7 3063 Ittingen / BE

9 6170 Schüpfheim / LU

20 – 24 1800 Vevey / VD

I servizi offerti dal bus dentario

scolastico non sono aperti a tutti.

Con riserva di modifiche.

Per avere una conferma dell’orario,

telefonateci allo 061 415 60 60.

CORSI

Regioni 16 gennaio 2019, Lucerna Corso di formazione continua

Per ulteriori informazioni: [email protected]

17 maggio 2019, Lupfig Congresso e corso di formazione continua

dell’Associazione delle operatrici

di prevenzione dentaria di AG e SO

Informazioni e iscrizioni: www.serviziodentarioscolastico.ch

Corsi introduttivi proposti dalla Fondazione per le OPD 16 maggio 2019, Zurigo Corso preparatorio di un giorno per OPD

senza una formazione nel settore

5 / 6 giugno 2019, Zurigo Corso introduttivo di due giorni per OPD

Informazioni e iscrizioni da metà gennaio 2019 sul sito

www.serviziodentarioscolastico.ch > Corsi

8° congresso svizzero delle ope-ratrici di prevenzione dentaria 29 ottobre 2019 a Olten

Informazioni e iscrizioni da metà aprile 2019 sul sito www.serviziodentarioscolastico.ch

©2018 The Pokémon Company International. © 1995-2018 Nintendo/Creatures Inc./GAME FREAK inc. TM,®, and character names are trademarks of Nintendo.

Contenuto di fluoruro adatto all’età (1450 ppm F)

rinforza lo smalto dei denti e protegge dall‘attacco degli acidi dello zucchero

I denti dei bambini diventano più resistenti alla carie

Con gradevole aroma di menta

Setole arrotondate ultramorbide per le gengive delicate dei bambini

Testa dello spazzolino più piccola, adatta alla bocca dei bambini

Con una simpatica ventosa

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Das freigegebene Proof ist verbindlich in Bezug auf Inhalt und Farben nach dem CMYK-Farbmodell für Offsetdruck im 60er-Raster. Die angegebenen Sonder- farben wurden simuliert. Verbindlich sind hierfür allein die Pantone-Farben nach deren Kennziffer. Heartbrands® empfiehlt einen Andruck auf Originalpapier im dafür vorgesehenen Druckverfahren für einen Abgleich aller Farben. Die Anpassung der von Heartbrands® gelieferten Offsetdaten an das jeweilige Druck-verfahren obliegt dem Produzenten.The approved proof is binding with regard to content and colour according to the CMYK colour model for offset printing with a 60 screen. The special colours defined have been simulated. Only Pantone colours with their code are binding. Heartbrands® recommends proofing with the chosen printing method on original paper for colour alignment. Adjustment of the offset data provided by Heartbrands® for the chosen printing method is the responsibility of the producer.

Client: UnileverJob number: 18-0772Category: ZahnpflegeProduct: Signal JuniorMedia: Magazin der - ITStatus: RZ/final artworkOffenes Format: 210 x 297 mm (B x H)Date: 13.08.2018

Name and signature:

Beschnitt: 3 mmDruckverfahren: unbekanntFarben: 4cRaster: unbekanntDruckerei: unbekannt

Farbbeschreibung/Colour definition

ES WURDE NICHT DIE ORIGINALSTANZE BENUTZT!THE ORIGINAL STAMP WAS NOT USED!

Überfüllungen und Überdrucken sind nicht angelegt. Der EAN Code ist nur ein Platzhalter. Die Texte wurden nicht im Lektorat geprüft. – Trapping and overprints have not been applied. The EAN code is only a place holder. The wording has not been proofread.

CMYK

Page 20: Dalle App allo zucchero - Schulzahnpflege · bacco e come smettere di fumare. Sul sito di Radix, un’associazione che realizza pro - getti che promuovono la salute e prevengono le

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