Dalla fa d

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UNIVERSITA' DEGLI STUDI DELL'AQUILA FACOLTA' DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA Dalla FaD all’e-Learning Anno Accademico 2010 / 2011 Professoressa: V. Pellegrino Studentessa: Cerini Giulia Matricola: 206977 e-mail: [email protected]

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UNIVERSITA' DEGLI STUDI DELL'AQUILA

FACOLTA' DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE

PRIMARIA

Dalla FaD

all’e-Learning

Anno Accademico 2010 / 2011

Professoressa: V. Pellegrino

Studentessa: Cerini Giulia

Matricola: 206977

e-mail: [email protected]

Indice

Page 2: Dalla fa d

INDICE......................................................................................................1

PREMESSA................................................................................................3

SVILUPPO ED EVOLUZIONE DELL’E-LEARNING............................................8

LE TEORIE DI BASE DELL’APPRENDIMENTO..............................................10

FAD DI PRIMA GENERAZIONE: IL DISTANCE

SCHOOLING.............................................................................................14

FAD DI SECONDA GENERAZIONE: IL DISTANCE

LEARNING...............................................................................................18

IL PASSAGGIO TRA LA SECONDA E LA TERZA

GENERAZIONE.........................................................................................22

LA FAD DI TERZA GENERAZIONE E L’E-LEARNING.....................................24

L’E-LEARNING..........................................................................................32

L’E-LEARNING NEL PANORAMA ATTUALE................................................43

IL RUOLO DEL NUOVO FORMATORE........................................................51

BIBLIOGRAFIA.........................................................................................55

Premessa

1

Page 3: Dalla fa d

espressione di formazione a distanza è stata

utilizzata per identificare i processi di

formazione in cui docente e studente non si trovano

fisicamente nello stesso posto, ma svolgono le proprie

attività in luoghi e tempi diversi.

L’

Questa definizione include tutte le modalità che sono

state utilizzate: dalla posta come mezzo per veicolare

formazione, agli attuali esperimenti di blended learning

come modalità di integrazione di formazione

tradizionale e e-Learning. Per capire, quindi, il

significato e le innovazioni introdotte dall’e-Learning

non si può prescindere dal considerare la storia e

l’evoluzione dei suoi precursori.

L’insegnamento per corrispondenza attraverso la posta

classica si caratterizzava per le seguenti peculiarità:

• scelta dei corsi da frequentare tramite guida ed

elenco ricevuto direttamente a casa via posta,

• ricezione tramite posta ordinaria del materiale

didattico presso la propria abitazione,

• possibilità conseguente di studiare e fare esercizi

secondo le disponibilità di tempo e luogo dei vari

soggetti,

• presenza e supporto da parte di un equipe di

docenti, che, tramite numero telefonico, rispondeva a

problematiche e dubbi degli studenti in difficoltà.

Questo sistema di apprendimento per corrispondenza

metteva già in evidenza come l’insegnamento a

distanza si sviluppa secondo una modalità che prevede

il contatto, anche se non fisico, stretto e continuo tra

emittente e ricevente: caratteristica essenziale per

questo tipo di approccio alla conoscenza.

2

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L’emittente andava a ricoprire una funzione

fondamentale nell’apprendimento a distanza in quanto

il soggetto ricevente poteva richiedere ad esso aiuto

ogni qual volta si trovasse di fronte una reale difficoltà.

Da questo primo rudimentale approccio di formazione a

distanza si sono evoluti modelli di comunicazione

elettronica in grado di metterci in contatto con tutto il

mondo e di superare incredibili distanze.

L’educazione a distanza presenta innumerevoli

definizioni quante più sono le modalità del fare

educazione. Principalmente viene considerata come un

processo che utilizza il PC, o la tecnologia video, per

eliminare la distanza tra istruttori e studenti, concetto

questo che, molto spesso, viene attribuito alla Distance

Learning, generando così confusione nel significato e

nell’interpretazione tra i due termini.

La Distance Education (DE) si occupa di proporre e

fornire programmi per corsi di laurea, per diplomi di

scuola superiore e di adempiere a scopi pratici

aziendali, offrendo materiale didattico per classi e per

singoli fruitori e supportandoli con programmi di

verifica delle capacità raggiunte.

L’obiettivo è quello di rendere mobili le conoscenze

nelle varie discipline per risolvere i problemi reali,

adottando in modo razionale i mezzi di controllo messi

a disposizione ed abituando i fruitori ad utilizzare un

linguaggio tecnico corretto. La comunicazione è

sostanzialmente bidirezionale e grazie a questo sistema

la valutazione delle capacità di apprendimento avviene

tramite esercizi ed esami in rete utili ad evidenziare

eventuali lacune nell’iter formativo dell’utente.

3

Page 5: Dalla fa d

Le motivazioni che hanno portato all’introduzione della

FaD nei diversi periodi sono diverse a seconda del

contesto storico: nel’Ottocento, la principale finalità era

di permettere di completare la propria formazione

anche a coloro che per motivi geografici non potevano

usufruire di strutture scolastiche e formative. Oggi il

significato attribuito alla FaD e in particolare all’e-

Learning è diverso ed è legato al bisogno di continuos

learning.

Nell’era dell’informazione, il ruolo svolto dalle nuove

tecnologie è diventato cruciale per soddisfare i bisogni

di formazione continua.1

Nella società attuale, identificata come società della

conoscenza, viene enfatizzata l’importanza della

formazione non solo nella fase iniziale del processo di

crescita degli individuo, ma all’interno di tutto l’arco

della prima esistenza.

Indipendentemente dal tipo di tecnologia usata per

l’erogazione del prodotto di formazione a distanza, il

principale merito attribuito alla FaD fin dall’origine è

stata la possibilità di sciogliere la formazione dai

vincoli spazio temporali.

Oggi, le innovazioni introdotte dalle nuove tecnologie

hanno permesso di superare definitivamente i vincoli

legati a spazio e tempo e hanno, contemporaneamente,

favorito la creazione di materiali didattici più vicini alle

esigenze degli studenti e supportato la possibilità di

articolare il percorso formativo secondo le necessità dei

discenti.

1 Marinensi G. (2002). Corporate e-Learning: la sfida della qualità, Linf@.

4

Page 6: Dalla fa d

Nonostante lo sviluppo delle nuove tecnologie abbia

contribuito alla diffusione della FaD, sarebbe erroneo

pensare che la sua evoluzione sia esclusivamente

collegata e dipendente dall’avanzamento degli

strumenti utilizzati: sicuramente, lo sviluppo di nuovi

tools e supporti ha favorito la diffusione di modelli di

formazione a distanza, ma anche l’interazione con

nuove teorie dell’apprendimento e nuovi modelli

pedagogici ha completato il passaggio dalla formazione

a distanza all’e-Learning.

I passaggi storici attraverso cui si è articolata la storia

della FaD evidenziano che così come per la diffusione

della cultura, anche le modalità attraverso cui si

diffonde la conoscenza sono dipendenti dalle tecnologie

utilizzate. La storia della FaD è quindi condizionata

dallo sviluppo tecnologico ma è soprattutto

l’espressione delle esigenze culturali, storiche,

economiche della società in cui si colloca.2

PeriodoMedia

utilizzati

Qualità

della

interazione

Prima

generazione

Dal 1830 alla metàdegli anni

Materiali cartacei spediti per

Bassa

2 Eletti V. (2002). Dalla formazione a distanza all’extended e-Learning, Next, 14, Roma.

5

Page 7: Dalla fa d

’60 del secolo successivo.

posta.

Seconda

generazione

Dalla seconda metà degli anni ’60 alla prima metà degli anni ’80 del XX secolo.

Tecnologie della comunicazione mature (radio, telefono, video cassette).

Media

Terza

generazione

Dalla seconda metà degli anni ’80 fino ad oggi.

Nuove tecnologiedell’informazione e della comunicazione (TV satellitare, reti telematiche).

Alta

Tabella 1 Dalla formazione a distanza all’e-learning: passaggio storico.

Sviluppo ed evoluzione dell’e-Learning

6

Page 8: Dalla fa d

ffinché si possa parlare di un efficace sistema di

formazione a distanza occorre che si realizzino

diverse condizioni.

ACalvani3 le individua in: “separazione fisica tra

insegnante e studente e lo svincolo dell’attività

formativa dalla contemporaneità rispetto

all’erogazione; un’organizzazione didattica strutturata

(che la contraddistingue dallo studio individuale);

presenza di una tecnologia per collegare l’insegnante e

il discente (carattere mediato della comunicazione);

impiego sistematico di formazione remota, virtuale e

vicaria; disponibilità di una comunicazione a due vie;

un forma industrializzata di istruzione; esplicitezza

formale circa criteri e regole di studio”.

I vari autori che hanno analizzato nel tempo l’evolversi

della Formazione a distanza concordano sul fatto che,

in sostanza, la FaD è condizionata dallo sviluppo

tecnologico, che avrebbe favorito l’evoluzione delle

metodologie di erogazione dei contenuti. Accanto

all’innovazione tecnologica viaggiano ovviamente

anche fattori di tipo culturale, storico ed economico.

Per comprendere quali sono gli elementi caratterizzanti

lo sviluppo e l’evoluzione dell’e-Learning, è

indispensabile considerare i passaggi storici che

costituiscono un ciclo esteso di esso4, e per ognuna

delle quattro fasi identificate si possono associare non

solo alcuni cambiamenti sociali ed economici ma anche

le teorie dell’apprendimento che ne stanno alla base:

3 Calvani A. (2005). Rete, comunità e conoscenza. Costruire e gestire dinamiche collaborative, Erickson, Trento, p. 284 Nacamulli, R.C.D. (2003). La formazione, il cemento e la rete, EtasLibri, Milano.

7

Page 9: Dalla fa d

FaD di prima generazione: identificata da

Nacamulli5 come Distance Schooling, si sviluppa

durante la rivoluzione industriale di fine Ottocento

con l’istruzione per corrispondenza, ed era

costituita dall’invio di materiali didattici agli

studenti. Un modello didattico basato sulle teorie

comportamentiste, dove si presupponeva che ad uno

stimolo (un libro, una serie di letture, ecc.)

corrispondesse automaticamente l’apprendimento;

FaD di seconda generazione o Distance Learning:

rappresenta l’evoluzione della formazione per

corrispondenza e si riassume nell’uso delle

tecnologie come mezzo di formazione: televisione,

radio, telefono, cassette, videocassette;

FaD di terza generazione o e-Learning: formazione

online, emersa all’inizio degli anni Novanta, con il

ricorso ai PC e alle reti di computer, caratterizzata

da multimedialità, interattività e collaborative

learning;

Il tentativo di sfruttare le potenzialità dell’ICT

combinandole con le risorse della formazione

d’aula sta portando all’affermazione di un nuovo

modello di formazione integrata: il complex

learning, che può dunque essere considerato con la

più recente evoluzione dell’e-Learning verso un

modello dove sia possibile integrare “in modo

sinergico e flessibile diversi sistemi di formazione:

Integrazione tra modalità tradizionale di

formazione e e-Learning;

Integrazione digitale dei codici comunicativi

e la learnativity;

5 Nacamulli, R.C.D. (2003). Op. cit.

8

Page 10: Dalla fa d

Integrazione della attività di formazione con

la catena della produzione di valore”6.

Figura 1 Gli stadi storici dello sviluppo dell'e-learning (Nacamulli, 2003)

Le teorie di base dell’apprendimento

alla storia della formazione a distanza passiamo

ad un breve excursus delle teorie che sono alla

base dell’apprendimento.

DL’apprendimento è il processo di acquisizione di una

conoscenza, di una competenza o di una particolare

capacità attraverso lo studio, l’esperienza o

l’insegnamento.

6 Nacamulli, R.C.D. (2003). op. cit.

9

Page 11: Dalla fa d

Dal punto di vista psicologico, l’apprendimento è una

funzione dell’adattamento nel comportamento di un

soggetto, risultato da una esperienza.

Il concetto di apprendimento ha subito delle variazioni

nel tempo: si è passati, sostanzialmente, da una visione

passiva del discente fino alle teorie attuali che

prevedono un coinvolgimento attivo e consapevole da

parte di chi apprende.

Il comportamentismo, o behaviourismo, vede

l’apprendimento come un processo legato al

condizionamento: il docente trasmette le proprie

conoscenze al discente tramite meccanismi di stimolo e

di ricompensa. Famosi gli esperimenti condotti dagli

studiosi su animali, in particolare topolini, i quali

apprendevano che, se avessero agito in un determinato

modo, avrebbero avuto una ricompensa in cibo.

Si tratta evidentemente di un metodo efficace per

indurre all’apprendimento, ma resta una strada troppo

legata a processi meccanici, poco spontanei e lontani da

un vero e proprio metodo che consente di acquisire e

consolidare nuove nozioni in modo naturale e

ragionato. La coscienza del discente ha un ruolo troppo

marginale, ed è relegato ad un mero contenitore da

riempire.

I fondamenti teorici del comportamentismo devono

esser ricercati nelle teorie del funzionalismo, teorizzato

da William James, e nella riflessologia, fondata da Ivan

Sečenov, Vladimir Bechterv e dal più noto Ivan Pavlov.

Dal pensiero di questi studiosi nasce, agli inizi del

novecento in America, il comportamentismo, ad opera

dello psicologo John Watson7; con lui, sono Ernest

7 Con la pubblicazione dell’articolo intitolato Psycology as the behaviourists views it, nel 1913, nasce, secondo la convenzione, il

10

Page 12: Dalla fa d

Thorndike e Burrhus Frederic Skinner i maggiori

teorici e studiosi delle dinamiche legate

all’apprendimento, i quali hanno condotto i loro studi

sino agli anni sessanta del 1900.

In quest’epoca si affermò una nuova teoria

dell’apprendimento, nota con il cognitivismo, nato

negli Stati Uniti verso la metà degli anni cinquanta.

Eletti8, dà questa definizione delle differenze che

intercorrono tra il comportamentismo e il cognitivismo:

“Le differenze sostanziali [...] investono, innanzitutto,

la concezione della struttura mentale dell’individuo.

Mentre il comportamentismo assimila gli atteggiamenti

intellettivi a stimoli fisiologici, derivati dall’interazione

con l’ambiente, il cognitivismo dà rilievo alla

componente mentalistica, alle capacità cognitive,

all’intelligenza: caratteristiche proprie dell’essere

umano”.

In sostanza, l’individuo crea delle interrelazioni fra le

informazioni attraverso l’esperienza, le reti di relazioni

fra concetti. Il discente inizia ad avere una sua identità,

un suo ruolo definito, e non apprende più solo

meccanicamente, ma acquisisce nozioni in modo

ragionato.

Anche il comportamentismo affonda le radici nella

psicologia di fine Ottocento, in particolare nella Gestalt

Psycologie e nelle opere di Lev Vygotskij e Jean

Piaget, ma siamo ancora lontani dalle teorie del

costruttivismo che hanno influenzato il modo di

intendere l’apprendimento negli ultimi decenni del

Novecento.

comportamentismo.8 Eletti V. (2002). Che cos’è l’e-learning, Carocci, Roma, p. 34.

11

Page 13: Dalla fa d

Il costruttivismo fa un passo avanti rispetto al

cognitivismo, accettando in parte i dettami per i quali la

percezione della realtà da parte di un individuo non

sono solo un processo mentale soggettivo, ma esso

aggiunge la componente relazionale, per la quale un

individuo deve apprendere anche attraverso la relazione

e l’interazione con altri individui. La comunicazione

interpersonale e la collaborazione sociale sono

determinanti per l’ambiente di apprendimento;

quest’ultimo deve essere analizzato da chi progetta

sistemi di apprendimento in quanto è in base ad esso

che avrà successo o meno un’offerta formativa. Il

paradigma del learner centered trova in ambito

costruttivista terreno fertile per il suo sviluppo.

Le stesse nozioni vanno ovviamente applicate ai gruppi,

alle comunità di apprendimento, nelle quali è il discente

il fulcro intorno al quale si sviluppano i contesti di

costruzione cooperativa del sapere.

L’apprendimento costruttivista, in qualsiasi

formulazione, ha come punto in comune la costruzione

cooperativa del sapere. Tale caratteristica permette, in

particolare nella formazione a distanza, e pertanto

nell’e-learning, di rendere efficace l’apprendimento e

anche di supplire della mancanza di contatto diretto

interpersonale fra discenti e fra docenti e discenti. La

dimensione collaborativa/cooperativa è alla base di tutti

i sistemi e le applicazioni che permettono di creare

community virtuali, spazi virtuali di apprendimento e,

in generale, delle reti sociali.

Le teorie costruttiviste sono alla base dell’e-learning di

ultima generazione.

12

Page 14: Dalla fa d

FaD di prima generazione: il Distance

Schooling9

e origini della formazione a distanza si possono

ritrovare alla fine dell’ottocento: la necessità di

raggiungere studenti sparsi in diverse zone geografiche,

che non potevano accedere all’istruzione tradizionale,

aveva spinto l’utilizzo del sevizio postale come veicolo

di formazione. Nasce l’istruzione per corrispondenza.

L

Questa aveva il fine di fornire, soprattutto agli adulti,

un’istruzione di base ed una preparazione professionale

altrimenti impossibili, specialmente per i residenti in

zone isolate.

La FaD di prima generazione si basava sull’invio per

posta di libri, dispense e testi. Ai corsisti era richiesto di

restituire dei moduli compilati che servivano per

verificare i loro progressi.

L’evoluzione delle tecniche di stampa, la creazione di

una rete capillare di uffici postali, l’estensione della

linea ferroviaria avevano permesso una diffusione

adeguata del servizio postale. Queste condizioni

avevano favorito la produzione e la distribuzione del

materiale didattico in quantità sufficienti a gruppi di

studenti dislocati territorialmente in località diverse e

9 Esposito G., Mantese G. (2003). E-Learning: guida operativa, Franco Angeli, Milano.

13

Page 15: Dalla fa d

lontane. In tempi rapidi, potevano essere recapitati

materiali diversi anche su grandi distanze:

l’apprendimento, di conseguenza, non poteva che

basarsi su uno studio di tipo individuale di materiali

cartacei corredati spesso da indicazioni su come

studiare, e su una interazione fra studente e docente

caratterizzata dalla corrispondenza scritta, limitata

prevalentemente alle fasi di verifica.

La FaD di prima generazione era connotata da

un’offerta formativa strutturata in modo rigido, con

contenuti di tipo prevalentemente tecnico specifico o di

alfabetizzazione di base, progettata a priori senza

considerare le necessità specifiche dello studente. Il

processo di apprendimento non era oggetto di

particolari attenzioni: l’interazione tra studenti e

docenti era molto limitata e bidirezionale, orientata

fortemente alla verifica dell’apprendimento.

In questo modello gli studenti sono considerati come

soggetti prevalentemente passivi, che, in seguito allo

studio di materiali didattici appositamente costruiti,

rispondevano con un adeguato apprendimento e

ampliamento delle proprie conoscenze.

L’utilizzo dell’istruzione a distanza a supporto della

formazione scolastica trova un degno esempio nel 1873

negli Stati Uniti, dove l’Illinois Weslayan University

progettò ed erogò il primo corso universitario a

distanza, mentre nel 1905 a Baltimora viene fondato il

primo istituto privato sperimentale per la vendita di

formazione primaria a una popolazione di cinquemila

studenti.

Solo all’inizio del secolo scorso, la didattica per

corrispondenza viene utilizzata in modo più specifico

14

Page 16: Dalla fa d

come strumento di formazione scolastica e

professionale, destinata a giovani e non più agli adulti

ed erogata da enti e istituzioni, e non semplici tentativi

di singoli individui.

In particolare, negli anni venti e trenta un nuovo mezzo

di comunicazione si diffonde: la radio, uno strumento

che non si avvale di supporti fisici per la trasmissione

delle informazioni, ma dell’aria, e che permette a tutti

coloro che possiedono uno strumento radiofonico di

raccogliere informazioni. Nonostante il nuovo

strumento favorisca il passaggio da una comunicazione

one to one (tipica dell’istruzione per corrispondenza) a

una one to many, le caratteristiche intrinseche del

modello non permettevano l’interazione degli studenti

tra loro e con l’istituzione promotrice del corso.

Anche il telefono inizierà verso gli anni quaranta a

essere utilizzato come strumento di supporto alla

formazione: nel 1939, l’università dello Iowa realizzò

un corso via telefono per gli studenti disabili,

impossibilitati a frequentare le lezioni.

In Italia, nel periodo immediatamente successivo alla

Seconda Guerra Mondiale, la necessità di favorire una

ripresa sociale veloce e di supportare l’istruzione

professionale parallela a quella scolastica, porterà ad

utilizzare la radio come strumento di formazione a

distanza.

La Scuola Radio Elettra rappresenta l’esperienza

italiana di uso della radio come mezzo di istruzione a

distanza associato alla didattica per corrispondenza.

Essa fu fondata nel 1951 con corsi per l’avviamento

professionale, si orienterà successivamente alla

formazione di professioni tecniche e poi a corsi

15

Page 17: Dalla fa d

finalizzati all’ottenimento della qualifica di scuola

media inferiore e soprattutto dei diplomi, professionali

e dell’istruzione tecnica.

Le esperienze finora presentate e incluse nella prima

fase di sviluppo della formazione a distanza possono

essere ricondotte a un unico modello di apprendimento:

a comportamentismo, ovvero un insieme di teorie nate

all’inizio del novecento focalizzate sul comportamento

espresso e osservabile degli esseri umani. L’approccio

comportamentista vede l’uomo come prodotto delle

proprie esperienze e interazioni con l’ambiente e il suo

comportamento è la risultante di una relazione

automatica stimolo-risposta.

Il funzionalismo di James e la riflessologia di Pavlov

prima, e le seguenti teorie comportamentiste di

Thorndike con la legge dell’effetto, ovvero il modello

secondo cui l’apprendimento è un processo graduale

condotto per tentativi ed errori, costituiscono le basi

pedagogiche a questo modello.

La formazione in autoapprendimento, tipica della FaD

di prima generazione e in parte anche della seconda

generazione, si basa proprio su queste teorie

dell’apprendimento: l’utilizzo di materiali

preconfezionati utilizzabili in posti e in tempi diversi

infatti risponde a una concezione stimolo-risposta,

senza considerare l’importanza dell’interazione

dell’individuo nella costruzione attiva del proprio

bagaglio cognitivo.

L’apprendimento è fondamentalmente passivo perché

basato su una struttura e un percorso organizzato da

terzi, senza tenere in considerazione caratteristiche,

bisogni, esigenze del singolo. L’attenzione è quasi

16

Page 18: Dalla fa d

esclusivamente concentrata sull’utilizzo di un mezzo ce

meglio di altri permetta di superare i vincoli spazio-

temporali e sulla progettazione e realizzazione di

materiali didattici adeguati e coerenti con i mezzi di

comunicazione utilizzati.

Questi materiali in realtà sono semplici e lineari e non

permettono in alcun modo integrazioni fra loro:la

multimedialità e l’interattività saranno invece le

caratteristiche della FaD di seconda generazione.

FaD di seconda generazione: il

Distance Learning10

egli anni sessanta, l’utilizzo di nuovi mezzi

tecnologici, quali la televisione prima, le audio e

videocassette poi, hanno favorito l’evoluzione di un

nuovo modello di formazione a distanza, dove

l’apprendimento veniva agevolato dalla presentazione

di immagini ed esemplificazioni visive, che

permettevano l’acquisizione di informazioni molto più

comprensibili a un pubblico analfabeta o con un baso

livello di istruzione.

N

Con la nascita del mezzo televisivo queste prime

metodologie vennero affiancate dai cosiddetti sistemi di

FaD di seconda generazione, basati sull’uso di lezioni

10 Esposito G., Mantese G. (2003).op. cit.

17

Page 19: Dalla fa d

pre-registrate su cassette audio e video e,

successivamente, software didattici, Cd- Rom, e-mail

ed altri supporti.

Nei sistemi di prima e seconda generazione gli obiettivi

principali sono la copertura di ampie distanze

geografiche ed il raggiungimento di un gran numero di

utenti. L’apprendimento non è definito come un fatto

sociale in cui privilegiare le interazioni fra docenti e

studenti quanto, piuttosto, un fatto prevalentemente

individuale.

In un periodo in cui la ricostruzione economica e

sociale post-bellica impegnava tutti, le grandi

istituzioni sentivano la necessità di favorire l’istruzione

come mezzo per la crescita sociale. L’Italia identificò il

mezzo televisivo sin dalla sua introduzione nel 1954

come lo strumento che avrebbe favorito la promozione

e la diffusione della cultura: la penetrazione della

televisione a tutti gli strati sociali anche attraverso la

visione in luoghi pubblici favoriva l’educazione e

l’istruzione a larghe fasce della popolazione.

La trasmissione Non è mai troppo tardi (1960) condotta

dal maestro Alberto Manzi, rappresenta per il contesto

italiano l’esperienza più rappresentava del tentativo

nazionale di usare il messo televisivo come strumento

di alfabetizzazione di base e la sua programmazione

verrà promossa ininterrottamente fino al 1968, quando

verrà sospesa per l’incremento della frequenza alla

scuola dell’obbligo.

Così come era avvenuto per la radio, anche il mezzo

televisivo, ha favorito un apprendimento one to many

ma l’elemento innovativo è stato l’introduzione di

nuove modalità non basate esclusivamente

18

Page 20: Dalla fa d

sull’interazione di natura testuale ma anche visiva: un

primo tentativo di approccio multimediale, ovvero

l’utilizzo di strumenti e modalità diverse per supportare

l’apprendimento. Il termine multimediale ha qui un

significato limitato, perché identifica in realtà un

prodotto didattico che consente “di passare facilmente

da un mezzo all’altro, di dire la stessa cosa in modi

diversi, di fare ricorso, secondo i casi, all’uno o all’altro

dei nostri sensi.11

Il modello in questione è caratterizzato ancora da una

bassa interattività dello studente: l’apprendimento è

ancora limitato all’esperienza individuale e non si

riescono a percepite i vantaggi provenienti

dall’interazione del gruppo.

L’altro elemento caratterizzate il Distance Learning è la

massificazione della produzione formativa, ovvero una

struttura didattica “che rimane una forma

industrializzata di istruzione finalizzata alla produzione

e alla distribuzione di massa di prodotti di

autoformazione, caratterizzata da bassa interattività tra i

partecipanti”12.

La FaD di seconda generazione è fortemente legata alla

realizzazione in grossi volumi di prodotti di formazione

a distanza, essendo correlata a una logica di

standardizzazione produttiva e distributiva.

Questa caratteristica è ritrovabile in un nuovo

strumento di formazione a distanza: la videocassetta. La

commercializzazione delle videocassette ha offerto a

11 Negroponte, N. (1995). Esseri digitali, Sperling & Kupfer, Milano.

12 Vescovi, T. (2002). (a cura di) e-Learning. La formazione manageriale nella rete. Il Sole 24 ore, Milano.

19

Page 21: Dalla fa d

possibilità attraverso la registrazione di vedere

trasmissioni televisive in modalità asincrona e di

realizzare corsi a distanza che potevano essere

acquistati secondo le proprie necessità.

Come per il Distance Schooling anche il Distance

Learning, il modello di apprendimento di riferimento è,

almeno agli inizi, il modello comportamentista:

interazione tra studente e docente è prevalentemente

unidirezionale, senza un ruolo partecipativo e attivo

dello studente nella costruzione del proprio sapere.

La Distance Learning (DL) è, anzitutto, utilizzata per

focalizzare l’attenzione sulle esperienze dello studente

piuttosto che sull’insegnamento, dipende dall’istruttore,

dallo studente, dal materiale che essi studiano e da

come in ultimo questo viene assimilato. Essa può

esplicarsi in modo sincrono e asincrono: questo sta a

significare che lo studente può interagire con

l’istruttore e altri studenti nel medesimo tempo,

secondo gli orari stabiliti dai programmatori dei corsi,

oppure durante il giorno, secondo le proprie personali

necessità di chiarimento o do consulenza, contattando i

docenti.

Il passaggio tra la seconda e la terza

generazione13

13 Calvani A. (2005). Op. cit.

20

Page 22: Dalla fa d

l passaggio della FaD di seconda generazione alla

FaD di terza generazione può essere identificato

dalla nascita del Consorzio Nettuno, ovvero la prima

esperienza italiana di teledidattica, basato su una

partnership tra università e aziende per la realizzazione

di corsi universitari a distanza mediante l’utilizzazione

di trasmissioni televisive. La caratteristica principale

del Consorzio Nettuno è stata fin dall’inizio il tentativo

di integrare diversi mezzi e supporti per favorire

l’apprendimento individuale, anche se l’offerta

formativa continuava ad essere standardizzata.

I

Il modello di riferimento sono ancora le teorie

comportamentiste tradizionali ma fanno la oro

apparizione le prime esperienze progettate utilizzando

come teoria di riferimento il modello di istruzione

programmata di Skinner. Secondo il modello proposto

da Skinner, l’istruzione programmata per esser efficace

deve prevedere una significatività dei contenuti , la

logicità della loro successione, l’interesse dello

studente, la revisione della formulazione del

programma a seconda dei risultati raggiunti, la

valutazione degli obiettivi attraverso l’uso dei test.

Il processo di apprendimento è quindi fortemente

strutturato con un approccio tutoriale, finalizzato

all’acquisizione di determinate competenze: per ogni

azione corretta lo studente riceve un feedback/rinforzo

che condiziona le azioni successive, quindi maggiore è

il condizionamento maggiore è l’apprendimento.

I CAI (Computer Aided Instruction) e i CBT

(Computer Based Training) rappresentano i primi

21

Page 23: Dalla fa d

tentativi, basati su questa teoria, di utilizzo dei supporti

informatici: la modalità prevalentemente utilizzata era

il self-learning per cui possono idealmente

rappresentare il passaggio tra la FaD di seconda

generazione e quella di terza generazione.

Il CAI è un programma supportato dagli strumenti

informatici, dove lo studente attraverso il monitor deve

compiere una serie di operazioni strutturate in

sequenza: il programma è molto rigido perché la

prosecuzione del percorso è possibile solo quando

vengono date le risposte corrette alle domande e quesiti

posti dal percorso.

L’interazione è limitata in quanta l’unica operazione

possibile riguarda la risposta alle istruzioni date dal

programma.

Il CBT è un prodotto più avanzato perché utilizza

supporti quali il Cd-Rom anche se rispetto ai prodotti di

FaD successivi presenta meno multimedialità e

interattività. Il modello pedagogico di riferimento è in

ogni caso l’istruzione programmata, che verrà

affiancata da modalità meno rigide come gli HCBT

(Hyper Computer Based Training) e gli ICBT

(Intelligent Computer Based Training).

La FaD di terza generazione e l’e-

Learning

22

Page 24: Dalla fa d

alla metà degli anni ottanta, l’introduzione del

PC in ambito formativo, e, successivamente

negli anni novanta, l’utilizzo delle reti ha comportato

una rivoluzione in toto del modo di imparare e del

metodo di insegnamento, insieme alla concezione

stessa del processo di apprendimento come modalità

interattiva e multimediale e personalizzata.

D

I sistemi di terza generazione considerano il processo

sociale l’idea chiave dello sviluppo della formazione a

distanza, in questo caso chiamata anche online

education. In tal caso, la maggior parte del processo

formativo avviene in rete attraverso l’interazione dei

partecipanti in una vera e propria comunità di

apprendimento che favorisce sia il superamento

dell’isolamento del singolo che la valorizzazione dei

suoi rapporti con il gruppo. Si supera la definizione di

Formazione a Distanza per sostituirla con quella di e-

Learning che denota la possibilità di apprendere

assieme, anche se distanti per luogo e per tempo, in un

rapporto paritetico e di scambio non solo tra discenti,

ma secondo un modello che prevede un rapporto

dinamico, policentrico, tra i diversi soggetti della rete.

L’e-learning modifica sensibilmente i modelli erogativi

dell’istruzione a distanza classica, integrando

caratteristiche fisiche della didattica a distanza e

caratteristiche psicologiche di quella in presenza o

tradizionale, accentuando nuove dimensioni con un

ruolo maggiormente attivo e partecipativo assegnato ai

soggetti, un forte senso di appartenenza e presenza

(comunità di apprendimento, classi virtuali) e la

possibilità di una maggiore personalizzazione del

23

Page 25: Dalla fa d

percorso di apprendimento. Con l’e-learning emerge

una nuova filosofia della formazione basata più sul

riutilizzo/condivisione della conoscenza già posseduta

dai partecipanti e meno sulla trasmissione dal docente

al discente.

Il termine e-learning attualmente è contraddistinto

da una numerosa costellazione di definizioni spesso

incomplete e fortemente caratterizzate dallo scenario

storico di riferimento nel quale sono state generate.

La recente adozione del termine e-learning, per

identificare i sistemi di formazione a distanza di

terza generazione, nasce inizialmente per descrivere

l’ampio ventaglio di soluzioni tecnologiche

disponibili grazie al supporto degli strumenti propri

dell’ICT e delle reti.

La FAD di terza generazione si avvale, quindi, delle

reti telematiche, sfruttando tutte le risorse dell’ICT

(Information and Communication Technology)

attualmente disponibili ed in continua

evoluzione,grazie alle quali non è più l’utente a

dirigersi verso la formazione, ma è la formazione a

plasmarsi in base alle esigenze e alle conoscenze

dell’utente.

La caratteristica principale dell’e-Learning è

rappresentata dalla capacità, non soltanto di utilizzare

tecnologie in grado di amplificare il concetto di

interattività, ma anche di favorire “una concezione

essenzialmente psicologico-sociale del processo di

apprendimento, orientata e guidata dalle esigenze dei

formandi”14.

14 Brown J.S., Duguid P. (2000). The social life information, Harvard University Press, Cambridge.

24

Page 26: Dalla fa d

Oggi l’e-Learning è entrato nel vocabolario dei

formatori per indicare una nuova modalità di

apprendimento (in sostituzione del termine sistemi di

Formazione a Distanza di terza generazione e/o di rete)

che definisce soluzioni formative (processi, logiche di

progettazione di prodotti, servizi e relativi strumenti

tecnologici) erogate in rete, contraddistinte dai seguenti

aspetti:

completamente a distanza, ossia in modalità full-

distance learning;

in modalità blended learning, ovvero forme di

carattere misto basate sull’integrazione di momenti

di formazione in aula e a distanza;

a supporto delle attività formative tradizionali, o

didattica web enhanced, in tal senso predispone di

aree di accesso ai materiali condivisi e tools di

comunicazione.

Grazie all’e-Learning, attraverso le reti, possono essere

accolte tutte le precedenti modalità di FaD

(autoapprendimento, formazione assistita) erogate nei

precedenti sistemi di formazione a distanza e

valorizzate all’interno di un unico ambiente integrato.

Il modello psicologico di riferimento va in crisi: le

teorie comportamentiste in cui lo studente è

essenzialmente visto come attore passivo, vengono

sostituite da modelli cognitivisti prima e costruttivisti

poi.

Mentre nelle teorie di Thorndike e Skinner il soggetto

rispondeva in modo condizionato allo stimolo

(materiale di apprendimento), il cognitivismo introduce

il concetto secondo cui il comportamento e

l’apprendimento dell’individuo non sono

25

Page 27: Dalla fa d

semplicemente una risposta automatica a uno stimolo,

ma sono una stratega attivata per soddisfare uno scopo.

L’apprendimento diventa un mezzo per interagire con

l’ambiente mediante una capacità sempre più efficace

di risolvere i problemi e ristrutturare i propri schemi

cognitivi.

Per la prima volta, si iniziano a considerare le

specificità dello studente e del suo ruolo attivo

nell’apprendimento e nella costruzione della propria

rappresentazione del mondo circostante.

Le teorie che hanno condizionato l’evoluzione della

FaD in e-Learning sono raggruppate nel filone

appartenente al costruttivismo: nate negli anni ottanta,

le prospettive costruttiviste evidenziano il ruolo attivo

dello studente, centro del processo educativo.

L’interazione tra studenti e docente, assente nel

comportamentismo, viene introdotta nel cognitivismo

ma enfatizzata nelle teorie costruttiviste: ogni soggetto

è caratterizzato da modelli di apprendimento diversi e

attiva stili di apprendimento coerenti con il contesto

specifico anche in riferimento alle propensioni che

derivano dalle proprie esperienze di vita.

Il riferimento al processo ciclico di Kolb15 è inevitabile:

il processo circolare dell’apprendimento che continua a

trasformare conoscenze acquisite in punto di partenza

per nuove interpretazioni attraverso quattro fasi

(esperienza concreta, riflessioni, formulazione di nuovi

concetti, verifica) si attiva partendo da una

situazione/esperienza concreta.

15 Kolb. D. A. and Fry, R. (1975) 'Toward an applied theory of experiential learning;, in C. Cooper (ed.) Theories of Group Process, London: John Wiley.

26

Page 28: Dalla fa d

È proprio all’interno delle teorie del costruttivismo che

è possibile ritrovare il concetto di apprendimento

collaborativo, ovvero la costruzione della conoscenza a

partire dalla condivisione del sapere comune a più

individui.

A tal proposito, Kaye16 così definisce l’apprendimento

collaborativo: “collaborare vuol dire lavorare insieme,

il che implica una condivisione di compiti e un’esplicita

intenzione di aggiungere valore, per creare qualcosa di

nuovo o differente attraverso un processo collaborativo

deliberato e sfruttato, in contrasto con un semplice

scambio di informazioni o esecuzione di istruzione.

Un’ampia definizione di apprendimento collaborativo

potrebbe essere l’acquisizione da parte degli individui

di conoscenze, abilità o atteggiamenti che sono il

risultato di un’interazione di un gruppo o, detto più

chiaramente, un apprendimento individuale come

risultato di un processo di gruppo”.

Hooper 17 ritiene che “le teorie costruttiviste devono

essere poste alla base di questo modello di

apprendimento, in quanto la conoscenza non è tanto il

risultato dell’attività di studio individuale quanto il

frutto di un processo di interpretazione della realtà che

avviene attraverso l’interazione di gruppo di pari”.

Pur partendo dalla considerazione che ognuno ha un

proprio modello di apprendimento, è possibile

individuare strutture cognitive comuni a più soggetti

che permettono la costruzione di una conoscenza

16 Kaye A. (1994). L’apprendimento collaborativo basato sul computer, Tecnologie didattiche, 4.

17 Hooper S., Simon. (1992). Cooperative Learning and Computer-Based Instruction. Educational Technology Research and Development, 40(3), pp. 21-38.

27

Page 29: Dalla fa d

condivisa. L’interazione con gli altri è fondamentale

per promuovere il processo di apprendimento: il

confronto con gli altri diventa un momento

fondamentale per costruire le proprie conoscenze.

Secondo Nacamulli18, partendo da queste

considerazioni inevitabilmente il concetto di e-Learning

va oltre quello di formazione a distanza , in quanto

attraverso le nuove tecnologie web, viene recuperata la

dimensione interattiva e collaborativa ricollegabile alle

teorie psicologiche costruttiviste, che prende spunto

dalla relazione formativa.

Le definizioni dell’e-Learning hanno spesso enfatizzato

solo alcuni aspetti che lo caratterizzano, quali la parte

tecnologica, la componente formativa, gli aspetti

economico-organizzativi: è possibile però declinare

alcuni elementi caratteristici 19:

L’utilizzo di mezzi tecnologici digitali;

la separazione tra studente e tutor per tutto il

processo formativo;

l’investimento iniziale dell’organizzazione per la

progettazione e preparazione di materiale

multimediali e della piattaforma informatica di

riferimento;

la strutturazione di strumenti di comunicazione a

due vie per favorire l’interattività degli studenti in

modalità sia sincrona che asincrona;

la costruzione di una comunità virtuale di

apprendimento costituita dal gruppo di studenti del

percorso.

18 Op. cit.19 Keegan D. (1990). Principi di istruzione a distanza, La Nuova Italia, Firenze.

28

Page 30: Dalla fa d

L’e-Learning è una modalità di formazione continua

non limitata, nella quale non si considera l’utilizzo

della rete come veicolo di informazioni, ma come

strumento per pensare e riprogettare i contenuti

formativi, modificare le modalità di archiviazione e

organizzazione, le modalità di fruizione e scelta dello

studente e di erogazione dei contenuti.

I WBT (Web Based Training) sono stati il primo

esempio di strumenti elettronici in rete che si

proponevano alcuni di questi elementi: lo studente in

questi casi, imparava a costruire in modo autonomo la

propria conoscenza ma anche a individuare e

raggiungere le informazioni più necessarie al proprio

sviluppo e crescita. Le limitate possibilità iniziali di

Internet hanno permesso la diffusione di questi supporti

nonostante la loro interattività limitata e la possibilità di

trasferire dati numericamente inferiori rispetto alle

possibilità offerte dalla rete.

Lo sviluppo delle tecnologie legate a internet ha

permesso di utilizzare la rete come strumento di

comunicazione sincrona e asincrona, mettendo in

condivisione e comunicazione studenti diversi. La posta

elettronica, i forum e le bacheche elettroniche sono

alcuni strumenti che hanno facilitato il confronto

studenti-docenti.

La possibilità di rispondere da qualsiasi luogo e in

qualsiasi momento alle domande dei propri studenti (e-

mail), la creazione di spazi per scambiarsi opinioni e

conoscenze (in modalità asincrona e sincrona), gli

scambi in tempo reale di brevi messaggi testuali (chat)

hanno ampliato le possibilità di interazione.

29

Page 31: Dalla fa d

Figura 2 Diverse modalità di FaD (adattato da Bioghini D., Cengarle M., 2000)

L’E-Learning

on il termine e-Learning si vuole indicare l’uso

della tecnologia per progettare, distribuire,

selezionare, amministrare, supportare e diffondere la

formazione, realizzando percorsi formativi

personalizzati; è il nuovo modo di studiare reso

possibile dalle tecnologie dell’informazione e della

comunicazione.

C

30

Page 32: Dalla fa d

In un processo di e-learning l’attenzione è incentrata

sull’utente. L’idea di fondo è che la formazione

dovrebbe essere intesa come un percorso al quale

l’utente partecipa attivamente; concezione del tutto

diversa rispetto a quella promossa dai precedenti

sistemi di educazione a distanza, dove la formazione

era vista come un processo unidirezionale che partiva

dal docente per arrivare al discente.

L’e-Learning utilizza per definizione in modo

intensivo le opportunità offerte dalla telematica. Si

distingue dalla FaD di prima generazione (giocata

sostanzialmente per vie postali) e dalla FaD di

seconda generazione (già in grado di utilizzare

strumenti multimediali e di telecomunicazione,

queste ultime non ancora informatizzate) non solo

per la qualificazione delle relazioni (in termini di

velocizzazione e intensificazione) e per la

quantità/qualità dei materiali informativi messi in

rete, bensì prevalentemente per la possibilità di

adottare modalità di apprendimento di tipo

costruttivista e di consentire la costruzione sociale

delle conoscenze attraverso forme telematiche di

lavoro collaborativo tra gli studenti/utenti.

L’e-Learning, utilizzando le reti, può accogliere tutte

le precedenti modalità di FaD (autoapprendimento,

formazione assistita) erogate nei sistemi passati e

valorizzarle all’interno di un ambiente integrato che,

nelle sue forme più evolute, è in grado di mobilitare

l’utente finale verso l’attivazione di una esperienza

formativa efficace.

All’utente vengono garantiti, in particolare:

31

Page 33: Dalla fa d

un costante supporto tecnico informatico,

predisponendo qualificate figure di assistenza

(tutor, amministratori di sistema);

un adeguato supporto ai contenuti di

individualizzazione dell’apprendimento,

affiancando l’attività di studio indipendente a

esperienze di relazione con i tutor, i docenti o i

pari (peer tutoring) per favorire l’acquisizione

d’informazioni dal valore formativo;

un qualificato supporto ai contenuti (materiali) di

personalizzazione dell’apprendimento, e di

cooperative learning.

Se nelle attività rivolte all’individualizzazione

dell’apprendimento promosse dal docente, la

riproduzione culturale continua a ricoprire una

funzione primaria, nelle attività secondarie, rivolte

alla personalizzazione dell’apprendimento, iniziano

a profilarsi le nuove vere frontiere dell’e- learning.

L’approccio metodologico adottato da un corso in

modalità e-Learning dovrebbe essere capace di

sfruttare tutte le specificità della rete, in particolare

l’interattività e la multimedialità. Il corsista

dovrebbe essere stimolato a giocare un ruolo attivo

disponendo di materiali interattivi come strutture

ipertestuali navigabili, laboratori virtuali e materiali

strutturati in un percorso formativo che sia

contestualizzato rispetto all’esperienza personale dei

corsisti (life-centered), rispetto ai compiti operativi

(task-centered) e basato sulla risoluzione di problemi

(problem-centered).

L’ erogazione di un’attività di e-learning può avvenire,

secondo diverse modalità:

32

Page 34: Dalla fa d

online in modalità sincrona, attraverso lo strumento

della classe virtuale in cui gli utenti interagiscono

con un docente o tutor della materia. Durante le

lezioni live gli utenti possono comunicare,

utilizzare materiali in vari formati, navigare sul web

sotto la guida del tutor, scrivere su una lavagna, fare

dei test, formare gruppi di lavoro guidati;

online in modalità asincrona, con una fruizione di

contenuti interattivi che favoriscono la

partecipazione attiva dell’utente singolo, o della

classe virtuale, al processo di apprendimento;

off line, con l’utilizzo di supporti quali testi

cartacei, cd-rom, video, dvd o altri materiali

scaricabili e con possibilità di stampa dei contenuti

in formato testo o immagine.

Le risorse umane, intese come capacità di generare

nuova conoscenza, sono essenziali per risolvere i

problemi complessi della società contemporanea ed

internet condivide e costruisce conoscenza fornendo un

ambiente standardizzato per l’e-Learning.

Per fare dell’e-Learning un sistema di formazione

che utilizza le tecnologie di rete per progettare,

distribuire, gestire e ampliare l’apprendimento

occorre, oltre che cambiare il modo di pensare e

progettare i contenuti formativi, realizzare un

ambiente di formazione integrato che utilizzi

particolari strumenti per rendere disponibili tali

contenuti20.

Con l’introduzione dei nuovi strumenti elettronici la

comunicazione si sta modificando e le discipline che 20 V. Eletti, Che cos’è l’e-learning, Carocci, Roma, 2002, pp 64-65.

33

Page 35: Dalla fa d

se ne occupano non possono esimersi dal

confrontarsi con tali cambiamenti.

La didattica deve confrontarsi con i nuovi strumenti

che sostengono lo scambio comunicativo per:

analizzarne le potenzialità;

individuare gli ambiti nei quali possono essere

introdotti efficacemente;

definirne le caratteristiche principali;

educare ad un uso attivo;

personalizzare il processo d’apprendimento.

Una definizione iniziale di comunicazione potrebbe

indicarla come uno scambio di informazioni,

intenzionalmente orientate, da un emittente ad un

ricevente. Numerosi studi, appartenenti a diversi

ambiti disciplinari, mostrano una particolare chiave

di lettura del fenomeno.

Secondo la prospettiva psicologica più orientata al

sociale, si interpreta la comunicazione come

un’interazione tra soggetti che condividono un

significato, finalizzata a rispondere a specifiche

necessità fondamentali per la persona ed utile sia a

soddisfare necessità di tipo fisico sia a sviluppare il

senso di identità.

Secondo un approccio sociologico, invece, la

comunicazione viene vista come strumento di

elaborazione dell’identità di gruppo (per consentire

la reciproca riconoscibilità, per fondare la propria

intersoggettività, per dare voce al dissenso).

Secondo un approccio pedagogico,21 infine, la

comunicazione viene vista come strumento per la

fondazione dell’identità personale (come forma di

21 Guerra L., Educazione e tecnologie, i nuovi strumenti della mediazione didattica, Junior, Bergamo, 2002, pp.171-189.

34

Page 36: Dalla fa d

valorizzazione del soggetto, come strumento di

costruzione della realtà).22

La Comunicazione Mediata dal Computer (CMC) si

riferisce alla comunicazione che si può instaurare tra

due o più persone attraverso l’utilizzo del computer.

La CMC nasce come applicazione dell’informatica

agli strumenti tradizionali della comunicazione ed è

definibile anche come comunicazione telematica.

Ogni forma di CMC ha delle specifiche

caratteristiche ed é quindi necessario rilevarne le

singole peculiarità e analizzarle in funzione dell’uso

che la didattica può farne per potenziare e migliorare

i classici sistemi di trasmissione del sapere, di

elaborazione delle conoscenze e di espressione della

propria fantasia. Diverse sono le forme di

comunicazione interpersonale che possono essere

attivate attraverso una rete di computer, sia nel caso

di comunicazione sincrona, quando, cioè, avviene in

simultanea ed é necessario che le persone siano

contemporaneamente collegate alle rete, sia

asincrona, quando, invece, la comunicazione

telematica avviene in differita e non é necessario che

le persone siano contemporaneamente collegate.

A seconda del mezzo o della modalità d’uso dello

stesso, la comunicazione può essere di tre tipi: uno a

uno, uno a molti, molti a molti. Nel primo caso

parliamo di messaggistica personale, negli altri due

di e-conferencing. A seconda del tipo di

22 Calvani A., Rotta M., Comunicazione e apprendimento in Internet, didattica costruttivistica in rete, Edizioni Centro Studi Erickson, Trento, 1999, pp109-147

35

Page 37: Dalla fa d

comunicazione instaurata, saranno differenti i tools

utilizzati.23

Tra i tools di comunicazione di tipo asincrono

solitamente impiegati nel processo di costruzione, di

scambio dell‘informazione e in quello di

soddisfazione dei bisogni quotidiani, possiamo

evidenziare:

la posta elettronica (e-mail), simile alla

spedizione e ricezione di messaggi attraverso il

servizio postale, si caratterizza in particolare per

il fatto che il messaggio spedito è in formato

elettronico (e quindi facilmente riutilizzabile e

rieditabile), il recapito è molto più veloce ed

economico, permette di allegare qualsiasi altro

tipo di file multimediale, la circolazione dei

messaggi può essere organizzata per aree di

interesse;

il forum, gruppo di discussione attraverso il

quale è possibile scambiare messaggi su un

particolare argomento di interesse e che

garantisce una visualizzazione accurata

dell’andamento della discussione in corso;

la newsletter, una sorta di bacheca elettronica a

tema cui è possibile accedere con un’apposita

iscrizione che permette ai partecipanti di leggere

i messaggi inviati via e-mail dagli altri utenti del

servizio e di inviarne i propri;

la mailing-list, utilizzata da un gruppo di utenti

che si scambia messaggi via e-mail e che

garantisce a ciascun utente di poter ricevere e

23Trentin G. (1998). Insegnare e apprendere in rete, Zanichelli, Bologna, pp. 27-33 e 65- 83.

36

Page 38: Dalla fa d

inviare messaggi da e a tutti gli altri membri del

gruppo permettendo così una completa visibilità

reciproca in paritetica coabitazione;

il blog, pagina web contenenti annotazioni e

commenti personali simile ad un diario personale

o con focus su argomenti specifici e utilizzabile

per diversi scopi (es. propaganda o discussione

politica, mezzo di comunicazione aziendale

interna, supporto per la didattica, giornalismo)

Tra i tools di comunicazione di tipo sincrono

solitamente ricondotti alla dimensione socio-

pedagogica, in quanto facilitano la costruzione sia

del senso di identità di gruppo, sia di quello

personale, possiamo evidenziare:

la chat, lo scambio dei messaggi avviene in

tempo reale all’interno di stanze in cui ciascun

utente può comunicare liberamente, su qualsiasi

argomento, con gli altri membri della chat;

l’instant messaging, sistema di comunicazione

che consente di scambiare in tempo reale, fra

utenti di due computer connessi in rete, frasi e

brevi testi e spesso offre anche altri servizi oltre

al semplice invio di messaggi;

la videoconferenza, permette di trasmettere

contemporaneamente immagini e suono ma

necessita per questo di appositi dispositivi

hardware. Si può attuare sia per una

comunicazione molti a molti, riproducendo a

distanza le stesse situazioni che si avrebbero in

una riunione in presenza, sia per una

comunicazione uno a uno, riproponendo una

situazione analoga a quella di una telefonata con

37

Page 39: Dalla fa d

in più il supporto dell’immagine degli

interlocutori, sia, infine, per una comunicazione

uno a molti, riproponendo ad esempio una

lezione frontale ma con il totale abbattimento

delle distanze spaziali.

Dal punto di vista delle singole esperienze, le soluzioni

adottabili dal punto di vista tecnico per realizzare

formazione in rete possono essere molto differenziate

per quanto riguarda i contenuti, le modalità di fruizione,

gli strumenti utilizzati, i tempi. Naturalmente, le scelte

dipendono tanto dalle finalità e dalle caratteristiche

degli utenti quanto dalle risorse a disposizione del

fornitore.

Tuttavia, i principi di fondo che ispirano la

progettazione della formazione in rete implicano la

presenza di caratteristiche comuni alle diverse

tipologie: l’interattività, la modularità, la flessibilità, il

ricorso a più figure professionali e in particolare a più

figure tutoriali.

L’interattività, ovvero la presenza di una forte

componente comunicativa, si realizza con la possibilità

di relazionarsi in ogni momento con i docenti/tutor e

all’interno del gruppo dei pari per scambiare

informazioni, esperienze e materiali: l’esperienza

formativa ê basata sulla condivisione delle conoscenze

e sul confronto.

Le soluzioni tecniche per consentire l’interscambio

sono plurime (ambienti di comunicazione asincrona

come forum, mailing list, e-mail o sincrona, come chat,

videoconfereze ecc.), ciascuna delle quali presenta

punti di forza e aspetti di criticità. L’interattività si

realizza anche attraverso una organizzazione e

38

Page 40: Dalla fa d

articolazione dei contenuti che preveda la libera

esplorazione ipertestuale dei materiali offerti ed infine

attraverso la possibilità di verificare il proprio

personale percorso attraverso una gamma articolata di

operazioni di feed-back.

La modularità, ovvero la suddivisione dei contenuti

dell’apprendimento in moduli didattici.

Per modulo didattico si intende un segmento

significativo e unitario di un più esteso percorso

disciplinare o interdisciplinare in grado di far

perseguire, in un arco di tempo definito, obiettivi i

individuati verificabili ed eventualmente certificabili .

Il modulo è a sua volta articolato in ulteriori segmenti

unitari (unità didattiche) di numero variabile. Requisito

fondamentale del modulo è la sua componibilità,

ovvero la sua capacità di interagire con altri moduli e di

essere suscettibile di progressivi approfondimenti.

Nell’ambito della formazione online, generalmente il

termine modulo designa non soltanto la porzione di

curricolo con le caratteristiche sopra definite di

omogeneità, unitarietà e rispondenza a specifici

obiettivi da raggiungere in termini di conoscenza e

competenza, ma anche la forma nella quale sono

articolati i diversi segmenti. Le specifiche

caratteristiche del modulo online sono quindi da un lato

mutuate dalla didattica modulare, dall’altro designano

anche le modalità in cui i contenuti sono rappresentati

in una struttura informatizzata.

Rispetto al modulo didattico in presenza, il modulo

informatizzato presenta una maggiore rigidità nel senso

che deve essere compiutamente organizzato e

predisposto preventivamente.

39

Page 41: Dalla fa d

Tuttavia, nelle soluzioni tecnologicamente più avanzate

è prevista la possibilità da parte dei docenti di

intervenire in modo agile anche in corso d’opera con

integrazioni e aggiustamenti dei materiali offerti sulla

base dei risultati ottenuti dai singoli allievi.

La struttura informatizzata e le potenzialità della rete

Internet facilitare:

le operazioni di controllo in itinere, attraverso la

possibilità di offrire una vasta gamma di test e

verifiche intermittenti (sia a risposta chiusa che

aperta) e la tracciabilità dei percorsi

d’apprendimento;

la verifica e valutazione delle funzionalità del

modulo attraverso l’analisi della memoria del

percorso didattico. L’informatizzazione consente

infatti una automatica (e perciò altamente accurata e

costante) documentazione dell’operatività di tutte le

componenti del sistema;

la realizzazione da parte degli allievi di percorsi

differenti, attraverso l’ampliamento dello

scaffolding di supporto (piste per

l’approfondimento, possibilità di esplorazione

ipertestuale di risorse e materiali variamente

collegati al modulo.

L’utente in questo modo può muoversi liberamente

all’interno di più sistemi ed anche selezionare risorse

educative da sistemi differenti. Per raggiungere questo

traguardo è stato necessario pensare a dei modelli

modulari e condivisi di rappresentazione della

conoscenza e di descrizione dei contenuti che hanno

portato all’affermazione del concetto di oggetto di

apprendimento o learning object.

40

Page 42: Dalla fa d

Gli attributi essenziali di un learning object (LO) sono

la modularità e la riusabilità e si rifanno ad esigenze di

efficienza ed efficacia nel processo didattico online.

L’esigenza di dover avere a disposizione contenuti

formativi prodotti e riutilizzati facilmente ha fatto si

che il termine modularità diventasse una parola chiave

dell’apprendimento in rete, intendendo con questo

termine la possibilità, per l’appunto, di riorganizzare i

contenuti di un corso secondo gli obiettivi formativi e

le necessità del soggetto.

L’unità learning object più che un semplice prodotto

tecnologico esprime un modo diverso di pensare e di

fruire la conoscenza secondo cui i contenuti, svincolati

dai supporti tradizionali di comunicazione, diventano

fruibili attraverso modalità fluide e immateriali che

consentono una riusabilità in situazioni e contesti molto

diversi.

La flessibilità, tipici elementi di flessibilità che la FaD

introduce nel processo formativo sono:

la flessibilità di tempo: ciascuno può seguire i corsi

negli orari maggiormente compatibili con le proprie

disponibilità e secondo i ritmi individuali di

apprendimento;

la flessibilità di spazio: ciascuno segue il corso della

propria sede, evitando spostamenti dispersivi e

spesso costosi;

la flessibilità dei materiali proposti: i materiali

didattici vengono pubblicati e rilasciati in modalità

modulare, per una fruizione agevole e

personalizzata e possono essere integrati in itinere.

Il salto di qualità, pertanto, che distingue la terza

generazione dalle precedenti è lo spostamento

41

Page 43: Dalla fa d

dell’attenzione dai contenuti erogati ai processi che

realizzano l’apprendimento basato su una dimensione

sociale e costruttiva che vede l’allievo protagonista

attivo del proprio percorso formativo.

Il concetto chiave intorno al quale ruotano tutti gli

aspetti del processo è quello dell’interazione, definibile

come possibilità che ha l’utente di influire su di un

percorso didattico ed essere a sua volta influenzato in

modo più o meno efficace e rispondente alle proprie

necessità.

L’e-learning nel panorama attuale

ttualmente le persone hanno bisogno di

apprendere più cose che in passato: si registra,

infatti, una forte crescita del bagaglio di conoscenze ed

informazioni necessarie agli individui per assumere un

ruolo attivo nelle attività sociali e professionali cui

partecipano.

A

Contemporaneamente, decresce il periodo di validità

temporale delle conoscenze e delle competenze da loro

42

Page 44: Dalla fa d

possedute. Ciò comporta l’esigenza sempre più

pressante di soddisfare un bisogno d’apprendimento e

di formazione continua nel corso della vita di ciascuno.

Se le nuove tecnologie, con la loro presenza sempre più

sfacciata all’interno della vita privata e professionale

degli individui, non fanno che aumentare questo

bisogno, allo stesso tempo, forniscono dei mezzi che

aiutano ad affrontare questa sfida.

Uno di questi è certamente la multimedialità.

Il termine multimedialità o multimediale deriva dal

latino medium ovvero mezzo, qui inteso come mezzo di

comunicazione, e si può grossolanamente tradurre con

molti mezzi.

Si parla di contenuti multimediali quando per

comunicare un’informazione riguardo a qualcosa ci si

avvale di molti media diversi: immagini in movimento

(video), immagini statiche (fotografie), musica e testo.

Ancora, il Multimedia è definito da Di Bari24 come

“l’accesso contemporaneo e integrato a contributi

paritetici realizzati con tecniche mediali differenti e in

relazione interattiva con l’utente. Il multimedia è

pertanto codificabile in relazione alle seguenti

caratteristiche:

contemporaneità e molteplicità dei media: il

prodotto è costruito da più media presenti

simultaneamente;

complementarietà dei media: i media presenti

contemporaneamente collaborano alla creazione di

un unico messaggio;

24 Di Bari V.(2000). Management multimediale, Milano, Edizioni Il Sole 24 ore, pp. 4-5, 17

43

Page 45: Dalla fa d

integrazione dei media: l’innovazione più rilevante

che l’informatica ha apportato alla comunicazione è

la possibilità di rendere compatibili tutti i media in

un unico formato, quello digitale, per poterli

comprimere, manipolare, ed effettivamente

compattare in un unico nuovo media;

interattività dei media: l’utente del prodotto

multimediale è in grado di determinare attivamente

il proprio percorso informativo, scegliendo nel

corso della navigazione i dati ai quali accedere ed

alternando il flusso della fruizione. Grazie a tale

opportunità l’utente può intervenire sul messaggio

che sta ricevendo per conformarne la struttura;

pariteticità dei media: nessun media ha la funzione

guida rispetto agli altri. Questo non implica che in

un prodotto tutti i media devono essere utilizzati in

parti uguali, ma che la presenza dell’uno sia

essenzialmente legata alla maggiore capacità di altri

di esprimere un contenuto”.

Le tecnologie multimediali hanno dunque superato il

limite bimediale testo-immagine. Inoltre i progressi

della grafica e delle sue applicazioni hanno

notevolmente modificato la trasmissione del sapere e

hanno arricchito i contenuti con rappresentazioni in

grafica tridimensionale, animazioni e simulazioni.

La multimedialità permette di velocizzare i tempi della

trasmissione delle informazioni, supporta le imprese e

le istituzioni scolastiche nella formazione, garantisce ad

un numero sempre maggiore di persone un acceso

veloce e semplificato all’informazione ed alla

formazione facilitando il processo di democratizzazione

della conoscenza.

44

Page 46: Dalla fa d

La peculiarità della formazione e-Learning rispetto alla

più tradizionale formazione a distanza e a quella

classica consiste nella maggior attenzione che si pone

all’interazione tra gli attori del processo formativo.

L’elemento chiave dello sviluppo concettuale di questo

modello è l’idea di comunicazione e apprendimento

come processi sociali.

La recente adozione del termine e-learning, per

identificare i sistemi di formazione a distanza di terza

generazione, nasce inizialmente per descrivere l’ampio

ventaglio di soluzioni tecnologiche disponibili grazie al

supporto degli strumenti propri dell’ICT e delle reti.

In merito alla particolare definizione di e-learning tratta

dalla pubblicazione del rapporto ANEE 200425, dopo

una attenta analisi della formazione on-line nei suoi

diversi ambiti applicativi, emerge una complessa

interpretazione/definizione del concetto di e-learning,

inteso come “una metodologia di insegnamento e

apprendimento che coinvolge sia il prodotto sia il

processo formativo. Per prodotto formativo si intende

ogni tipologia di materiale o contenuto messo a

disposizione in formato digitale attraverso supporti

informatici o di rete. Per processo formativo si intende

invece la gestione dell’intero iter didattico che

coinvolge gli aspetti di erogazione, fruizione,

interazione, valutazione. In questa dimensione il vero

valore aggiunto dell’e-Learning emerge nei servizi di

assistenza e tutorship, nelle modalità di interazione

25L’Associazione nazionale produttori di tecnologie e servizi per l’informazione e la comunicazione (ASSINFORM) aderente a Confindustria avvalendosi della Commissione dei contenuti multimediali (ANEE) realizza periodicamente un osservatorio sull’e-learning (il riferimento è alla pubblicazione dell’edizione 2004).

45

Page 47: Dalla fa d

sincrona e asincrona, di condivisione e collaborazione a

livello di community”.26

Questo tipo di formazione non ha alcuna pretesa di

sostituire né la modalità di formazione a distanza di

seconda generazione. Ciascun tipo di formazione,

infatti, è più funzionale a determinati contesti formativi

e non ad altri. Inoltre, anche la più rigorosa formazione

a distanza di terza generazione, comprende degli

incontri in presenza (di solito all’inizio e alla fine del

ciclo di formazione online) a testimonianza del fatto

che una modalità di formazione non necessariamente

esclude l’altra.

La tradizionale formazione in aula presenta,

certamente, alcuni vantaggi indiscutibili: prima di tutto

la familiarità con questo tipo di situazione sia per il

docente che per il discente; in secondo luogo la

possibilità per il docente di correggere il tiro nel corso

della lezione grazie alle reazioni immediate che gli

rivelano le domande, i gesti e le espressioni dei visi dei

discenti; infine la vicinanza fisica dei discenti che

riescono a creare gruppi d’interesse e a collaborare

insieme per il conseguimento degli obiettivi formativi.

Tuttavia, nel caso in cui la classe degli allievi sia troppo

numerosa si perdono tutti i vantaggi legati al rapporto

faccia a faccia e la gestione dei feedback da parte del

docente diventa difficile se non impossibile.

Inoltre, il mezzo aiuta la riflessione mentre il trambusto

della classe non permette altrettanto. Gli studenti con

l’e-Learning possono ottenere più tempo e attenzione

26Liscia R., (a cura di) E-learning, stato dell’arte e prospettive di sviluppo, Apogeo, Milano, 2002, p. 12

46

Page 48: Dalla fa d

per le loro idee di quanto non avvenga solitamente

nell’ambito della formazione tradizionale.

Uno dei vantaggi indiscutibili dell’e-learning è la

possibilità che i contenuti siano disponibili e fruibili nei

momenti e nei luoghi scelti dagli utenti. Si potrebbe

affermare che questa possibilità era già fornita dai

modelli di formazione a distanza di seconda

generazione. Esiste, tuttavia, una differenza

fondamentale tra i due: i modelli di terza generazione

permettono a discenti e docenti di dialogare e

collaborare tra di loro. I messaggi sono di tipo

bidirezionale e la comunicazione, che può essere del

tipo uno ad uno, uno a molti, molti a molti,27 ha la

possibilità di divenire interattiva. La comunicazione

può essere sincrona o asincrona. Nel primo caso gli

studenti possono comunicare col docente o con i

colleghi via internet in tempo reale, sia in modo testuale

(via chat) che audio. La formazione è asincrona, invece,

nel caso in cui gli studenti comunicano con i docenti o

tra di loro in modalità differita attraverso le e-mail o i

forum di discussione.

Nello specifico Harasim sostiene che la computer-

conferenza è molto di più di un semplice strumento

tecnico per lo scambio di informazioni; infatti,

promuove la condivisione della conoscenza e la

comprensione dei messaggi dei vari utenti collegati in

rete. Ogni conferenza è un file o archivio costruito e

condiviso dai membri della conferenza; il sistema

archivia automaticamente i commenti, li classifica in

27 Harasim L. (1989). On-Line Education: A New Domain. In Mason R., Kaye. A (Eds.), Mindweave: Communication, Computers and Distance Education, pp.50-62, Pergamon Press, Oxford.

47

Page 49: Dalla fa d

funzione dell’argomento e consente ai membri di

tenersi aggiornati su eventuali nuovi commenti relativi

ad una determinata area di interesse. L’archivio

comune di una conferenza rappresenta un oggetto

condiviso che stimola ed organizza le discussioni di

gruppo e le dinamiche interattive.

Un fondamentale punto di forza della formazione a

distanza di terza generazione, oltre al superamento delle

barriere spazio temporali, è la gran flessibilità nei modi

e negli stili d’apprendimento, la possibilità di

personalizzare il proprio percorso formativo alla luce

delle proprie competenze e degli obiettivi specifici da

raggiungere, adattandolo anche a chi è in situazioni di

partenza svantaggiate.

L’e-Learning supporta il modello di sviluppo che Boot

e Hodgson28 hanno definito come “lo sviluppo

dell’intera persona e specialmente dalla capacità di

continuare a dare un senso a se stessi e al mondo in cui

viviamo”.

Nonostante i numerosi vantaggi, l’e-Learning non è

esente da limiti. Gli ostacoli più immediati sono quelli

legati a problemi tecnologici (possibilità di accedere

alla rete, velocità di trasmissione dei dati, costi delle

bollette, ecc) e alle conoscenze informatiche degli

utenti (abilità nell’uso di una interfaccia grafica,

capacità di elaborare testi attraverso programmi di

videoscrittura, di salvare dei file ed archiviarli, ecc.).

Tra i limiti più difficili da superare vi sono quelli legati

alle abilità proprie di ogni singolo studente. Fanno parte

28 Boot R., Hodgson V. (1987). Open Learning: Meaning and Experience. Beyond Distance Teaching-Towards Open Learning. Hodgson V., Mann S., Snell R., Milton Keynes, SRHE/OU Press, p. 25

48

Page 50: Dalla fa d

di queste abilità quella di saper leggere i messaggi degli

altri studenti, anche se lunghi e complessi e di

formulare risposte appropriate attraverso un mezzo che

non consente un contatto diretto.

Anche la gestione del tempo fa parte di queste capacità:

non tutti sono capaci di gestirlo in maniera flessibile ma

programmata, di leggere il materiale dei corsi nei tempi

più opportuni e di svolgere entro i limiti i compiti

assegnati.

Un’altra importante capacità che dovrebbero possedere

gli utenti per sfruttare al meglio le potenzialità dell’e-

learning e quella di saper interagire interattivamente

con gli altri studenti. Questa consiste nel considerare

idee alternative e fornire contro esempi, saper

condividere il lavoro con gli altri in maniera

collaborativa, incoraggiare la partecipazione degli altri

studenti.

Non si può negare il fatto che una comunicazione

scritta, soprattutto se asincrona, può non interessare

tutti gli studenti che da alcuni viene percepita come

fredda . Inoltre, se non si ha la possibilità di accedere

spesso alla rete si rischia di rimanere indietro, portando

inevitabilmente all’alienazione di alcuni componenti

dell’aula virtuale soprattutto se non preparati sin

dall’inizio ad un tipo di apprendimento collaborativo e

costruttivista.

49

Page 51: Dalla fa d

Il ruolo del nuovo formatore29

li strumenti tipici delle comunità funzionali ad

assicurare l’interattività e, quindi, ad alimentare

la motivazione ad apprendere e la partecipazione sono:

i forum online, che costituiscono dei momenti di

approfondimento nei quali i soggetti in formazione

scambiano informazioni su argomenti specifici; le chat

e le mailing-list che, collocati al di fuori dei tempi e

degli spazi del corso, rappresentano momenti di

socializzazione.

G

Tuttavia il rischio di isolamento e di demotivazione, in

particolare per gli studenti che partono svantaggiati

riguardo al possesso delle abilità necessarie perseguire

il percorso formativo, è sempre dietro l’angolo.

Favorire lo sviluppo armonico delle relazioni sociali

all’interno del di un gruppo di allievi è il miglior

sistema per creare partecipazione e motivazione nei

soggetti impegnati nel processo di formazione.

A questo riguardo ricopre un ruolo fondamentale il

tutor: guardare all’e-Learning dal punto di vista del

nuovo formatore significa considerare principalmente

la dimensione relazionale, senza trascurare,

naturalmente, le conoscenze in campo tecnico e

tecnologico che lo contraddistinguono rispetto ad un

formatore di stampo tradizionale.

Al tutor di rete è riservato l’arduo compito di

facilitatore degli apprendimenti curricolari. A tal fine,

egli può utilizzare i due canali comunicativi del forum

29 La Prova A. (2008). Apprendimento cooperativo e differenze individuali, Edizioni Erickson, Trento

50

Page 52: Dalla fa d

comune e della posta elettronica privata per tessere

relazioni con i corsisti e supportare le attività

didattiche. Il tutor deve saper motivare, incoraggiare,

animare e, allo stesso tempo, dirigere sapientemente il

gruppo di studio, nella consapevolezza delle dinamiche

interne. Infatti, questa figura deve lavorare duramente

per evitare che il corso proceda unicamente grazie

all’attività collaborativa di un ristretto nucleo di

membri che scrivono quasi tutti i messaggi, mentre

studenti estranei al nucleo si limitano a leggerli, si

collegano sempre meno e, sentendosi esclusi, sono

sempre più inclini ad abbandonare completamente. In

questo senso il tutor si rivolge più ai processi che ai

contenuti.

Il tutor deve essere un buon conoscitore degli aspetti

emozionali, cognitivi e sociali della comunicazione

online e deve essere in grado di gestire l’apprendimento

collaborativo non solo del singolo discente ma di tutto

il gruppo e deve essere in grado di animare il clima

virtuale che potrebbe spersonalizzarsi ed astrarsi, a

causa della distanza fisica degli interlocutori.

Di seguito verranno descritti in breve i principali

vantaggi dell’apprendimento collaborativo in rete.

Vantaggi cognitivi e motivazionali: la

comunicazione di gruppo di tipo virtuale facilita

l’attivazione di livelli cognitivi superiori (ad

esempio lo sviluppo del pensiero critico, la

valutazione delle strategie di risoluzione dei

problemi, ecc.), elicita l’interesse verso le attività di

studio e promuove l’assunzione di responsabilità

del proprio ed altrui processo di apprendimento.

51

Page 53: Dalla fa d

Rimozione dei limiti spazio-temporali: i

partecipanti apprezzano l’opportunità di potersi

collegare e di partecipare nel momento da loro

prescelto.

Possibilità di accedere al sistema per tutta la

giornata: questa modalità consente agli studenti di

concentrarsi efficacemente sulle discussioni ,

poiché possono scegliere i tempi di partecipazione.

La disponibilità dei resoconti memorizzati delle

discussioni, rende la rete un prezioso strumento di

ricerca e di apprendimento, funzionante sia come

base- dati che come archivio.

Le attività educative online (a cui gli utenti

accedono attraverso il loro computer a casa o al

lavoro) promuovono una connessione significativa

tra lavoro e apprendimento. I partecipanti trovano

questa caratteristica molto significativa in relazione

alle attività di sviluppo professionale, a quelle di

ricerca, dato che il medium elettronico porta il

materiale del corso e i partecipanti direttamente

nell’ambiente dello studio (casa-scuola-lavoro).

L’apprendimento di gruppo favorisce la

circolazione di un vasto insieme di informazioni e

la realizzazione di esperienze rilevanti: la rete

funziona come uno strumento efficace per la

gestione delle informazioni poiché facilita il

recupero e la selezione dei dati che verranno

sottoposti a processi di valutazione e di riflessione

critica.

52

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