D dalla pianura alle prealpi

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ISTITUTO COMPRENSIVO di TRESCORE CREMASCO DALLA PIANURA ALLE PREALPI Anno scolastico 2010/11
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contributo dell'IIS di Trescore Balneario

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ISTITUTO COMPRENSIVO

di

TRESCORE CREMASCO

DALLA PIANURA ALLE PREALPI

Anno scolastico 2010/11

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L’Istituto Comprensivo di Trescore Cremasco, insieme al

Liceo Scientifico “F. Lussana” e

all’Istituto Tecnico Professionale Statale “G. Natta” di Bergamo

ha partecipato al bando:

Contributi regionali per l’anno scolastico 2010-2011,

sotto forma di cofinanziamento di progetti

(d.g.r. 7985/2008)

“Attività di educazione all’ambiente e allo sviluppo

sostenibile, per il triennio 2008-2010, in attuazione del

Protocollo d’Intesa tra Regione Lombardia e

Ufficio Scolastico Regionale

sottoscritto il 16 aprile 2008”

della D.G. Qualità dell’ambiente della Regione Lombardia

con il Progetto

“Dalla pianura alle Prealpi”

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Il Progetto “Dalla pianura alle Prealpi”

prevede lo sviluppo di un percorso in verticale,

dalla Scuola dell’Infanzia alla Scuola Secondaria di 1° grado,

che vede coinvolte tutte le scuole dell’Istituto sul tema della

“Lettura del Paesaggio e dell’Ambiente”

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Scuola dell’Infanziaplessi di:

Campagnola Cremasca

Casaletto Vaprio

Cremosano

Pieranica

Quintano

Vailate

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Le uscite sul territorio riguardano, a rotazione,

tutti i plessi della Scuola dell’Infanzia dell’Istituto

e tutte le fasce d’età in modo che, nell’arco dei tre anni di scuola,

gli alunni affrontino tutte le esperienze che l’Istituto propone

ritenendole particolarmente significative

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Le prime esperienze partono dall’osservazione

del paesaggio/ambiente più vicino alla loro esperienza:

quella del cortile o giardino della Scuola

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Si osservano i cambiamenti stagionali, gli elementi naturali

ed antropici, le loro caratteristiche, le somiglianze e le differenze

per un avvio alla capacità di analisi

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Al rientro in aula si analizzano più da vicino gli elementi raccolti

e si utilizzano sia per osservazioni naturalistiche

che per operazioni logico-matematiche

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Importante è pure la ripresa grafica dell’esperienza

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Le uscite sul territorio permettono di ampliare il campo di

osservazione e di approfondire l’analisi del materiale raccolto

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Al termine delle attività, la ripresa grafica consente di fissare

gli apprendimenti acquisiti e, nei lavori collettivi,

di mettere in comune i saperi di tutti

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Durante l’uscita i bambini vengono invitati ad osservare

il paesaggio nel suo complesso e l’ambiente

nelle sue caratteristiche particolari

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Le esperienze a contatto con la natura vengono poi rielaborate in

libere espressioni grafiche

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Presso cascine fattorie, il salto nel mais, il salto nel fieno, le

carezze agli animali stimolano la presa di coscienza delle

esperienze sensoriali: è l’avvio di un percorso che proseguirà,

approfondendosi, nella Scuola Primaria

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Scuola Primariaplessi di:

Casaletto Vaprio

Cremosano

Pieranica/Quintano

Trescore Cremasco

Vailate

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Classe 1a

Visita allo stagno di Vailate

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Nel cortile dalla Scuola Primaria di Vailate,

nell’anno scolastico 1995/96, è stato realizzato con l’aiuto

dell’Amministrazione Comunale e di molti genitori, uno stagno.

Da allora è diventato un laboratorio scientifico a cielo aperto

dove gli alunni di classe 1a imparano ad osservare un ambiente e

a scoprire le piante e gli animali che lo abitano.

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Oltre ad osservare l’ambiente nel suo insieme,

se ne osservano da vicino

i suoi abitanti e le loro caratteristiche.

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Durante l’uscita, vengono anche proposte attività di

memorizzazione sotto forma di gioco.

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Al rientro in classe, nei giorni successivi,

vengono proposte attività individuali,

alla lavagna o sul quaderno,e collettive.

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Classe 1a

Visita al Bosco Didattico di Castelleone

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Il percorso effettuato per raggiungere il Bosco può essere rappresentato con

diverse modalità. Quella a sinistra mette in evidenza la sequenza delle tappe

e il differente verso di percorrenza; la seconda evidenzia anche l’orientamento

del percorso sfruttando un’abilità acquisita in precedenza dagli alunni,

in un primo avvio alla cartografia.

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Considerato il lavoro fatto in classe sui cinque sensi,

al Bosco Didattico ci si accosta non solo al paesaggio visivo,

ma anche al “paesaggio sonoro”

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...al “paesaggio tattile”

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...al “paesaggio olfattivo”

...annusiamo

l’Elleboro Fetido e

l’Aglio Selvatico...

...e altri fiori che

hanno un profumo più

delicato...

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DIARIO DI BORDO• ISTITUTO COMPRENSIVO DI TRESCORE CREMASCO• Scuola Primaria di Trescore Cremasco• Classi 1^A e 1^B – 17 e 18 alunni - 4 Aprile 2011•

• Dalle 8.30 alle 9.30 in 1^A• Dalle 14.00 alle 15.00 in 1^B•

• DIARIO DI BORDO•

• Parliamo un po' dell'uscita al Bosco Didattico di giovedì scorso.• Che tempo c'era?• - il sole (tutti)• - era bello• - faceva caldo• Eravate vestiti in modo adeguato?• - sì, ci siamo vestiti a strati• - con scarpe comode• - io ho tolto il giubbetto perché avevo caldo• Siamo stati fortunati perché è arrivata proprio la primavera!• Se vi chiedo “In quale ambiente viviamo?” voi cosa mi rispondete?• - Pianura (quasi tutti)• Conoscete qualche altro ambiente?• - il mare• - la montagna• - la collina• - il ruscello• - il bosco• - il lago• - il fosso• - il fiume• - il prato• Bene noi viviamo in una pianura che si chiama Pianura Padana.• Quando siamo arrivati al Bosco eravamo ancora in Pianura?• - Sì (quasi tutti)• Bene, all'ingresso del Bosco abbiamo percorso dei sentieri. Cosa abbiamo calpestato?• - tanti sassolini (io dico che si chiama ghiaia)• - la terra• - l'erba• - con alcuni fiori• - il legno: quello del ponte• - anche le foglie• Come erano le foglie?• - erano secche• - marroni scure• - erano le foglie cadute in autunno

Al rientro in classe, nei giorni

successivi, l’insegnante riprende

con gli alunni i ricordi che ognuno

di loro ha della visita effettuata.

Le domande dell’insegnante

seguono uno schema preciso,

anche se non viene mai impedita

la libera espressione dei bambini.

Lo schema avvia gli alunni a

riconoscere alcuni elementi del

paesaggio riconducibili alla

meteorologia (Che tempo c’era?

Faceva freddo?...), alla pedologia(Quando camminavi, come era il

terreno sotto i tuoi piedi?...),

all’orientamento (dove era il sole

quando siamo arrivati? E quando siamo

ripartiti?...), alla morfologia e

all’idrografia (Abbiamo camminato

sempre in piano? Avete visto dei corsi

d’acqua?), alla botanica , alla

zoologia, ...

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Abbiamo sempre camminato in piano?

- no (quasi tutti)

- quando siamo entrati dal cancello c'era una discesa

- poi c'era una salita per passare sul ponte

- e poi una discesa dopo il ponte

- quando siamo tornati al cancello c'era la salita

Abbiamo visto anche dell'acqua. Dove?

- sì sotto il ponte c'era un fosso

- lo stagno

Cercate di ricordare: com'era l'acqua?

- nel fosso era poca e c'era la melma

- era scura e sporca

Quella del fosso si muoveva?

- pochissimo

- andava piano piano

E quella dello stagno?

- era ferma

- era più alta

- era sporca

- era piena di foglie cadute in autunno

Cosa si vedeva nello stagno?

- delle bolle

- forse erano rane sott'acqua

- dei piccoli insetti volavano sull'acqua

Cosa ci ha detto la guida sulle rane, sui tritoni e sui rospi?

- le rane non hanno la coda

- ma prima, quando sono girini ce l'hanno

- le rane depongono le uova nell'acqua

- il tritone ha la coda

- il tritone è più lungo della rana

- il tritone ha la cresta

- il rospo è quasi uguale alla rana, ma è un animale notturno

Ora pensate ai fiori che abbiamo visto?Di che colore erano e come si

chiamano?

- viola le violette... ce n'erano tante!

- bianche le margherite

- no... la guida ha detto che si chiamano pratoline perché vivono nei prati

- gialli le bocche di leone e anche un fiore più grosso (il tarassaco)

- anche un altro fiore era violetto...(non si ricordano come si chiama)

Era la pervinca.

.ecc.

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Il Bosco viene rappresentato graficamente sia prima della visita

- COME IMMAGINO IL BOSCO -

che dopo averla effettuata

- VISITA AL BOSCO DIDATTICO -

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Al termine delle attività si realizzano poster collettivi

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Un’ulteriore

attività finale è

stata quella di far

ricostruire ai

bambini puzzle di

paesaggi naturali

ed antropici della

pianura

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I testi collettivi raccolgono spunti ed osservazioni finali

stimolando le abilità di sintesi

che verranno consolidate negli anni successivi

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Classe 2a

L’utilizzo di Google Maps nelle ore di Multimedialità ha permesso di

visualizzare il percorso previsto per raggiungere la destinazione

delle uscite, prima ancora di affrontare

la decodifica delle carte geografiche che verrà affrontata in classe 3a

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Le visite a cascine e

fattorie didattiche

della zona hanno

permesso ai bambini

di osservare

il paesaggio fisico e

antropico della pianura

e di riscoprire tracce

del recente passato:

un avvio alla

“storia del

paesaggio”Antica cappella dedicata alla Madonna, in cui

venivano officiate le messe per tutti i residenti

della cascina

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Anche in classe 2a viene proposta la visita

al Bosco Didattico di Castelleone.

Lo scopo è di permettere agli alunni di vedere uno stesso

ambiente in una stagione diversa (autunno) e di osservare i frutti

di alberi e cespugli di cui avevano visto i fiori

nell’uscita precedente (primavera)

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Si scoprono poi elementi dell’ambiente

non incontrati in altre stagioni

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Anche i colori e i profumi sono diversi.

Lo stesso paesaggio mantiene connotazioni per certi versi uguali,

mentre ne assume di differenti.

Al rientro in classe le attività sono rivolte alla scoperta di

somiglianze/differenze nel paesaggio e nell’ambiente.

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Classe 3a

Visita ai fontanili

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Nella progettazione di Scienze, a partire dalle classi 3°, è previsto

lo studio dei fontanili, ambiente caratteristico delle zone

tra alta e bassa pianura.

In primavera è prevista una uscita, di solito accompagnati da un

esperto del luogo, per vedere da vicino e “toccare con mano”

questo fenomeno così particolare.

L’uscita è preceduta dalla osservazione della

Carta Tecnica Regionale per scoprire il percorso che verrà

effettuato, su indicazioni dell’esperto accompagnatore.

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Al rientro, nei giorni successivi,

molte possono essere le attività proposte:

- stesura di testi individuali o collettivi

- rappresentazione grafica delle osservazioni fatte

durante il percorso o al fontanile stesso

- realizzazione di cartelloni di sintesi dell’esperienza

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TESTO COLLETTIVO

Martedì 29 marzo alle ore 14.00, noi alunni di classe terza, con le insegnanti

Angela e Francesca e con la nostra guida, il signor Gaffuri Mario, abbiamo

fatto una meravigliosa e tranquilla passeggiata, coccolati dal sole, per andare a

visitare i fontanili in aperta campagna. Lungo il tragitto abbiamo osservato

diversi tipi di piante ed alberi con le gemme spuntate; abbiamo osservato le

margherite, i denti di leone, gli occhi di Maria. Nell’aria volavano le farfalle, i

moscerini e le api. I contadini stavano concimando i campi per prepararlo alla

semina del granoturco. Lungo le sponde dei fossi c’erano le tane delle nutrie.

Arrivati ai fontanili abbiamo osservato le bocche di fonte: alcune erano

asciutte, mentre da altre usciva l’acqua limpida e cristallina.

Sulla superficie dell’acqua c’erano piante acquatiche dalle foglie piccole e

rotonde. Il signor Mario ha fatto vedere a ciascuno di noi i pesci presenti in

una delle bocche. Il luogo che abbiamo visitato viene chiamato “La spiaggia

dei pensionati” , perché in estate molti pensionati vanno lì a rinfrescarsi.

E’ stata proprio una bellissima passeggiata.

I bambini della classe 3a

di Trescore Cremasco

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Le classi 3e si sono recate all’Archeopark di Boario Terme per

visitare un villaggio neolitico ricostruito e per partecipare ad

alcuni laboratori a tema

(macinatura del grano, uso del trapano ad arco, modellatura di

una lamina di rame, decorazione su argilla,...).

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L’occasione è stata utilizzata per osservare le modifiche fatte

sull’ambiente dall’uomo nel passato,

precisando però che quelle da loro osservate in quel luogo

erano ricostruzioni fatte ai nostri giorni.

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Durante il viaggio si sono potuti osservare diversi paesaggi e

ambienti studiati in Geografia durante l’anno:

pianura, campi coltivati, rogge e canali di irrigazione, strade,

viadotti e gallerie, fabbriche, cave, linee elettriche,

il fiume Serio e il fiume Oglio,

il lago d’Iseo e il lago d’Endine,

colline moreniche con versanti boscati e coltivati

a seconda della loro esposizione, vigneti, impianti di irrigazione,

montagne, valli glaciali, nevai, ruscelli,...

Per molti bambini questa è stata la prima occasione

di vedere dal vivo

ambienti diversi dalla pianura in cui abitano.

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Le classi 3e poi, al termine dello studio della formazione della

Pianura Padana, vengono accompagnate in visita

all’Ecomuseo di Cascina Stella di Castelleone,

nel quale possono vedere l’evoluzione del paesaggio padano

nel corso delle ere geologiche e delle epoche storiche.

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Testo collettivo

Al rientro dalla visita

gli alunni hanno steso

un testo collettivo

sull’esperienza vissuta

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Classe 4a

Gli alunni di queste classi hanno effettuato nel mese di Aprile una

uscita didattica a Cremona che prevedeva la partecipazione allo

spettacolo lirico “Nabucco” presso il teatro Ponchielli, la visita al

laboratorio di un liutaio e una visita guidata al centro storico della città.

In preparazione all’uscita sono state fornite agli alunni una carta

stradale della provincia di Cremona nella quale individuare il percorso

che avrebbero seguito in pullman e una mappa del centro città per

ipotizzare il percorso da seguire per raggiungere la bottega del liutaio,

il luogo del pranzo e la piazza e gli edifici da visitare.

Durante il percorso in pullman l’insegnante ha sollecitato gli alunni a

riconoscere i paesi individuati sulla carta stradale e gli elementi fisici

ed antropici caratteristici del paesaggio padano (campi coltivati, strade

campestri, canali, rogge, fossi, industrie, strade provinciali e comunali,

la linea ferroviaria che a tratti costeggia la strada, centri

commerciali,...)

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Nei giorni successivi all’uscita gli alunni, con l’insegnante di

Arte e Immagine, hanno rielaborato alcune immagini degli edifici

artistici osservati durante la visita guidata al centro città,

per riprodurre un paesaggio urbano

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Classe 5a

Tra le uscite programmate per le classi quinte era prevista una

visita a Desenzano sul Garda ai resti di una villa di epoca romana

con alcuni laboratori di mosaico e

di simulazione di momenti di vita del tempo.

L’itinerario di viaggio è stato visualizzato con Google Maps,

quindi con una carta stradale.

Durante il viaggio sono stati osservati gli elementi fisici ed

antropici del territorio della pianura e

delle colline moreniche del Garda.

La pausa pranzo in riva al lago ha permesso

l’osservazione di questo tipo di paesaggio.

Al rientro sono stati realizzati poster collettivi

di riepilogo dell’esperienza.

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Il percorso di lavoro della Scuola Primaria si conclude

con l’uscita sul campo al

“Rifugio Madonna delle Nevi” di Mezzoldo,

in Val Brembana

24 Maggio 2011

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Il lavoro di preparazione è consistito prima nella ricerca tramite Google

Maps del percorso di trasferimento in pullman, poi nell’analisi di una

carta stradale per individuare, lungo tale percorso, gli elementi

antropici (strade, autostrade, ponti, cavalcavia, sottopassaggi, città,

paesi, Parchi Regionali,...) e naturali (fiumi)

più significativi e visibili sulla carta.

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Successivamente è stata analizzata la Carta Tecnica Regionale in scala

1:10000 del territorio in cui è inserito il Rifugio.

Gli alunni in anni precedenti avevano già analizzato la CTR del

territorio comunale di appartenenza:

hanno perciò riconosciuto facilmente i simboli inseriti nella legenda.

Dopo un iniziale disorientamento, per la presenza delle curve di livello

che non erano presenti nella carta di pianura, gli alunni hanno

individuato i monti, gli avvallamenti del terreno, i passi, le strade, i

sentieri, le pareti ripide e i declivi più dolci, curiosi di controllare

personalmente se tutto ciò corrispondesse alla realtà.

È stata poi orientata la carta secondo i punti cardinali con una

successiva simulazione per individuare la posizione degli elementi

trovati precedentemente sulla carta.

Arrivati al Rifugio l’attività di orientamento con la carta li ha trovati

pronti e capaci: la competenza acquisita in pianura è stata trasferita con

successo in ambiente diverso.

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Durante il percorso di trasferimento in pullman, l’insegnante ha

sollecitato gli alunni ad osservare il paesaggio esterno per

ritrovare gli elementi individuati in classe sulla carta stradale.

A queste osservazioni si sono aggiunte quelle

sugli elementi fisici ed antropici tipici della pianura,

successivamente dei colli morenici e quindi dell’ambiente

montano per consolidare, attraverso una esperienza diretta e

concreta, gli apprendimenti acquisiti in classe.

Nei pressi del Passo S. Marco, dopo una breve passeggiata,

gli alunni sono stati invitati dall’esperto ad osservare gli elementi

fisici ed antropici presenti nel paesaggio circostante.

La guida ha inoltre fornito spiegazioni ed approfondimenti su

richiesta degli alunni o su elementi che non erano da loro stati

individuati.

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L’ambiente è stato invece analizzato attraverso osservazioni

botaniche e zoologiche “ravvicinate”

utilizzando quello che il luogo abbondantemente offriva.

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Una delle attività più coinvolgenti ed entusiasmanti

è stata la raccolta dei macroinvertebrati presenti

nel torrente attiguo al Rifugio.

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L’acqua gelida non ha fermato i nostri “ricercatori”

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Nemmeno le rocce scivolose hanno rallentato la ricerca

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E il bottino raccolto (che al termine è stato rimesso nel torrente!)

è stato vario e abbondante

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Nei giorni successivi all’uscita gli alunni,

con l’insegnante di Arte e Immagine,

hanno rielaborato alcune fotografie scattate nei pressi del rifugio

“Madonna delle Nevi”,

che ritraevano sia paesaggi che particolari dell’ambiente

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Gli alunni hanno anche steso dei testi individuali sull’esperienza

vissuta a Mezzoldo:

“ ...abbiamo raggiunto il Passo S. Marco dove le guide ci hanno

parlato un po’ delle montagne che ci circondavano e consegnato

una bussola. Fatto questo, abbiamo tirato fuori dallo zaino una

carta grande del territorio attorno al rifugio e con questa e con

la bussola ci siamo orientati, indicando con le mani le montagne

e i passi che le guide ci indicavano.” (G.B. classe 5a B)

“...in seguito, chi voleva, si è tolto gli scarponcini e le calze ed è

sceso nel torrente per cercare, sotto i sassi, quei piccoli

animaletti. Ci siamo divertiti tanto!” (M. C. classe 5a A)

“...io ero nel primo gruppo e ho fatto il botanico: è stato bello e

ho anche provato a riconoscere una pianta. Per me è stato anche

più divertente e interessante confronto agli altri bambini perché

io , da grande, avevo già in mente di fare il botanico.”

(A.M. classe 5a B)

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Scuola Secondaria di 1° gradoplessi di:

Trescore Cremasco

Vailate

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Le attività relative al Progetto si sono focalizzate attorno alla

visita presso il Rifugio “Madonna delle Nevi” di Mezzoldo.

Alcune classi hanno usufruito dell’uscita sul campo di un solo

giorno, altre si sono fermate per due giorni.

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La preparazione all’uscita non ha riguardato solo il percorso

stradale, ma è stata più approfondita, investendo anche i campi

della localizzazione geo/storico/culturale

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MEZZOLDO

DATI GEOGRAFICI

REGIONE: Lombardia

PROVINCIA: Bergamo

ZONA: Italia nord occidentale

COORDINATE: Latitudine 46°.47' nord Longitudine 9°.39'53 est

ALTITUDINE: 835m s.l.m.

SUPERFICIE: 18,81km

DESCRIZIONE ASPETTO FISICO

TERRITORIO: Situata alla testata della Valle Brembana e bagnata dal fiume Brembo si trova circa 45 km a nord-ovest del

capoluogo di provincia. Il comune fa parte della comunità montana dalla Valle Brembana.

Il territorio è interamente montano e suddiviso in:

850 boschi

205 campi incolti

416 pascoli

125 prati – culture

285 superfici improduttive

RISORSE ECONOMICHE

La pesca, le colture boschive e i pascoli oggi hanno lasciato spazio all'industria del turismo che prevede escursioni, arrampicate,

pesca nei torrenti presenti sul territorio ed alcuni sport invernali tra cui lo sci.

COMUNI CONFINANTI

Albaredo, San Marco, Averara, Olmo al Brembo, Piazzatorre, Valleve.

POPOLAZIONE

ABITANTI: 197 (105 femmine e 92 maschi)

NOME: Mezzoldesi

DENSITA’: 10,69 abitanti per km quadrato

SINDACO: Raimondo Balicco

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PARTICOLARITA’

TOPONIMO: sembra derivare

dalla posizione del borgo: Mezzo

Alto, poi trasformato in

Mezzoldo, infatti il comune si

trova in mezzo a monti che lo

circondano.

ABITANTI: in epoca medioevale

chiamati “Balabriòcc”, che in

dialetto significa “quelli che

ballano nudi”, per via del fatto che

avessero solo pochi stracci da

indossare nonostante il freddo.

STEMMA: simboli: ape e stella,

colori: oro e rosso. Le tre stelle

rappresentano i tre nuclei

fondamentali del paese; le stelle

che hanno 6 punte indicano il

centro del paese e le 5 frazioni. Le

api simboleggiano la laboriosità di

questi paesi.

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Anche nella Scuola Secondaria di 1° grado gli alunni

hanno analizzato in classe, prima dell’uscita,

la Carta Tecnica Regionale e l’hanno orientata

correttamente con l’aiuto della bussola

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In alcune classi, prima dell’uscita, si è chiesto agli alunni di

rappresentare il paesaggio secondo l’idea che ognuno ne aveva

nel proprio immaginario

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Al rientro si è proposta agli alunni la rielaborazione delle

osservazioni fatte su alcuni elementi del paesaggio

(foglie - cielo)…

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…o del paesaggio in generale attraverso la produzione di

elaborati grafici (pennarello, grafite) e pittorici (tempera,

acquerello) raffiguranti il paesaggio osservato a Mezzoldo

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Prima delle uscite, alcune classi sono state divise in gruppi.

In ogni gruppo ad ogni componente era stato assegnato un

compito che avrebbe dovuto espletare durante le attività.

C’era chi fotografava, chi prendeva appunti, chi raccoglieva

il materiale, chi faceva schizzi e disegni.

Al momento della sintesi finale ognuno ha messo in comune il

materiale raccolto, prodotto e/o elaborato

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Foto, disegni, appunti di rettili (sauri, serpenti velenosi e non,...)

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I ragazzi hanno partecipato a tre laboratori:

ANFIBI E RETTILI

BOTANICA

MACROINVERTEBRATI

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All’esterno, gli occhi più attenti, hanno avvistato anche gli

elementi più schivi del paesaggio: una marmotta

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Il tempo inclemente non ferma i nostri “esploratori del territorio”.

Qui li vediamo mentre osservano un esempio di

regimazione del fiume Brembo

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Al mattino, l’appostamento nel punto di osservazione degli

ungulati, è stata un’ulteriore occasione per approfondire la

conoscenza del paesaggio montano

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e per scoprire il limite del bosco ( - - - )

e il disboscamento ad uso antropico (pascoli)

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Sul posto sono

state compilate

schede di

rilevazione

dell’ambiente,

del terreno, della

vegetazione

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Non è stato trascurato neppure l’aspetto della “Storia del

paesaggio”, attraverso l’osservazione degli interventi antropici di

epoche storiche passate: per qualcuno,

camminare sull’antica strada “Priula” è stata un’emozione

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E interessante è stato osservare le testimonianze della

dominazione veneziana o del passaggio di personalità importanti

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Al rientro le classi hanno realizzato poster riassuntivi

dell’esperienza e poster di classificazione

del materiale botanico raccolto in loco

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Nelle ore di Educazione Artistica gli alunni di alcune classi

hanno prodotto un “Taccuino botanico”,

raffigurando elementi vegetali tratti dal vero.

Gli elaborati, realizzati a grafite su un supporto di carta invecchiata,

prendono spunto dagli studi botanici di Leonardo da Vinci

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Nelle ore di Italiano gli alunni hanno raccolto i loro pensieri

sull’esperienza vissuta a Mezzoldo

“...in montagna abbiamo visto una varietà immensa di alberi,

fiumi, valli ma la cosa che mi suscitava una grande emozione era

vedere tutto quel paesaggio non inquinato dall'uomo...

...ci siamo incamminati sulla via Priula, antica via risalente al

1500 che veniva usata per i commerci...” (D. F., classe I° A)

“…abbiamo tolto le scarpe, tirato su i pantaloni e siamo entrati

nel torrente, i macroinvertebrati si nascondevano sotto i sassi…”

(G. M., classe I° A)

“…io sono entrata anche se l’acqua era fredda gelata, mi

sembrava di essere un’avventuriera che salta da un masso

all’altro…” (C. B., classe I° B)

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...la nostra rotta doveva essere il pizzo delle Segade ma camminando in

salita siamo arrivati solo al passo S. Marco...

...al ritorno una piccola figura ritta in piedi, lì a guardarci... (la

marmotta)

...il mio gruppo ha visto per prima le diapositive sull'ambiente alpino e

su quello che abbiamo imparato in tutta l'escursione. Dopo una

mezz'oretta abbiamo raggiunto i nostri compagni che, fradici, stavano

tornando dal fiume...

...tolte le scarpe e le calze, siamo andati a camminare nel corso

d'acqua per trovare sotto i sassi dei piccoli invertebrati...

(S. G., classe I° B)

“…La nostra destinazione era “Rifugio Madonna delle Nevi” a

Mezzoldo, dove dovevamo svolgere varie attività…

…abbiamo orientato la carta con la bussola che ci avevano

consegnato. All’inizio non ci sono riuscito ma poi è stato bellissimo

cercare il punto in cui ci trovavamo e la posizione della montagna…

(M. P., classe I° B)

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Un gruppo di alunni della classe 3a ha steso un resoconto

dell’uscita didattica a Mezzoldo:

Quest'anno, come gita di terza media, è stato organizzato un viaggio

d'istruzione di due giorni presso il rifugio “Madonna delle Nevi” a Mezzoldo,

sulle Prealpi bergamasche, allo scopo di mettere a confronto il paesaggio

della Pianura Padana e quello delle Prealpi Orobie.

Il confronto verteva su diversi aspetti: quello faunistico vegetale e quello

climatico.

E' avvenuto tramite osservazioni dirette del posto, laboratori, incontri con

esperti e presentazioni attraverso slide. Durante i due giorni trascorsi immersi

nella natura, eravamo accompagnati da due guide.

In preparazione a questa gita abbiamo studiato l'Universo, le stelle, i pianeti

perché era previsto un laboratorio di osservazione del cielo.

Qualche giorno prima della partenza, la professoressa di scienze ha deciso di

assegnare ad ognuno di noi un compito. Gli incarichi erano i seguenti:

raccolta campioni; foto e video; disegni e schizzi; gestione materiale e “le

parole dell'esperto”, ovvero prendere appunti.

La mattina del 9 maggio siamo giunti a Mezzoldo alle 10.30.

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Il tempo era umido, freddo e nuvoloso, il clima tipico della zona; infatti, la Val

Brembana, avendo un andamento nord-sud, è raggiunta con molto facilità

dalle nuvole che, diventate troppo pesanti, scaricano gran parte dell'acqua su

questa valle, dato che nel loro tragitto dal mare non trovano nessuna catena

montuosa prima che impedisca loro di arrivare fino a qui.

Ciò influisce molto anche sulla flora che è quindi ben differente da quella che

troviamo da noi in pianura.

Dopo esserci state assegnate le camere, aver indossato K-way, pile e scarponi

siamo partiti per una lunga camminata nel bosco. Doveva essere una

passeggiata di osservazione del paesaggio, ma, a causa della nebbia, non si

riusciva a vedere niente.

Il nostro obbiettivo era quello di salire fino a 1800 metri, precisamente fino al

decimo tornante. Dopo aver superato i primi tre tornanti, abbiamo preso una

scorciatoia e abbiamo camminato per un sentiero, molto ripido e abbastanza

faticoso. Prendendo questa scorciatoia abbiamo evitato due tornanti.

Man mano che salivamo le guide si fermavano e ci spiegavano alcuni aspetti

del paesaggio prealpino.

Usciti dal bosco fitto dove ci trovavamo, ci siamo seduti su un prato, e

abbiamo segnato sulla cartina il percorso appena eseguito.

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Le guide ci hanno parlato degli alberi che popolano queste montagne, del

limite del bosco, del limite degli alberi e di alcuni animali come le formiche, le

lucertole e i serpenti.

Le due guide, inoltre, ci hanno fornito delle informazioni sul clima, sui pascoli

e sul bosco circostante.

Dopo aver mangiato presso una baita mezza abbandonata, abbiamo

proseguito il nostro cammino fino al decimo tornante e, infine, per tornare al

rifugio siamo passati per la via Priula, una antica strada molto importante per

i commerci tra la Repubblica di Venezia e l'Europa. Lì, dopo la parentesi

storica, abbiamo fatto anche un riassunto di quanto detto durante la giornata.

Sulla strada di ritorno abbiamo avvistato in lontananza una marmotta.

Dopo una bella doccia calda, abbiamo assistito ad un interessante

laboratorio, tenuto dai cacciatori del posto, che ci hanno presentato la fauna

in generale, e più approfonditamente gli Ungulati: cervi, caprioli, camosci,

stambecchi e mufloni.

I cacciatori ci hanno spiegato cosa sono gli Ungulati, come si dividono e

alcune curiosità sulle loro corna, facendoci notare soprattutto le differenze tra

i vari palchi di questi animali,

attraverso l'osservazione di scheletri, corna e immagini.

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Il laboratorio serale di osservazione del cielo è stato annullato a causa del

brutto tempo; così, dopo cena, abbiamo passato la serata

a giocare a carte o a biliardo.

La mattina dopo, alle sei, eravamo già pronti per salire sul pullman e cercare

di avvistare alcuni ungulati. Siamo andati con il pullman fino a quota 1800

metri dopodiché ci siamo divisi in tre gruppi e sotto la guida dei cacciatori ci

siamo avviati per avvistare caprioli e camosci, tramite dei binocoli.

Il mio gruppo è stato molto fortunato, perché è riuscito ad avvistare alcuni

camosci a pochi metri di distanza e un capriolo un po' più distante.

Al pomeriggio siamo andati, invece, al torrente che scorreva vicino al rifugio.

Qui, alcuni miei compagni, togliendosi le scarpe, sono entrati nell'acqua

gelida per prendere alcuni macroinvertebrati.

Dopo averne presi una quantità sufficiente, siamo andati a classificarli in

laboratorio. Ci hanno assegnato un stereoscopio, alcuni libri e un

macroinvertebrato per coppia e, con l'aiuto dei libri, abbiamo trovato la

specie di appartenenza del nostro animaletto.

L'ultimo laboratorio a cui abbiamo partecipato è stato quello sulla formazione

delle rocce delle Prealpi e le loro diversità.

Verso le 17.30 siamo partiti per tornare al nostro paese.

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La gita è stata molto interessante: vedere dei camosci alle 6 di mattina non è

una cosa da tutti i giorni.

Tutte le attività che abbiamo fatto non avremo più l'occasione di ripeterle.

L'unico laboratorio che è piaciuto di meno

è stato quello sulla formazione delle rocce:

forse hanno contribuito la stanchezza e la voglia di tornare a casa.

Ci è dispiaciuto che molti dei nostri compagni non siano venuti, perché è stata

una bella esperienza che consiglierei anche ad altri ragazzi.

È stato molto interessante esplorare paesaggi diversi da quello che di solito

siamo abituati a vedere: dopo tutto era proprio questo lo scopo del viaggio.

(S. B., Y. U., A. Z., classe III)

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Contatti:

DIRIGENTE SCOLASTICO: DOTT.SSA TULLIA GUERRINI ROCCO

REFERENTE DEL PROGETTO: SILVIA DONATI DE CONTI

E-mail istituto: [email protected]

Sito web istituto: www.ictrescorecremasco.eu