“DAL VOTO ALLE DONNE AL VOTO PER LE DONNE”

LA PREFERENZA IN ROSA: UN’ OPPORTUNITA’ PER VENARIA REALE

Designer Veronica Sergi Copywriter Barbara Virga

ELETTORATO ATTIVO / PASSIVO

ELETTORATO ATTIVO: diritto al voto

ELETTORATO PASSIVO: diritto a ricoprire una carica istituzionale

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1775: PRIMO VOTO ALLE DONNE

La Costituzione corsa stabilisce che l’Assemblea rappresentativa nazionale deve essere eletta da tutti gli abitanti sopra i 25 anni uomini o donne nubili e vedove (diritto revocato dalla Francia con l’annessione del 1769)

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1789: RIVOLUZIONE FRANCESE

• Appare il “Cahier de doléances des femmes” (quaderno delle doglianze delle donne), prima richiesta formale di riconoscimento dei diritti delle donne in Europa • Olympe de Gouges scrive “Le prince philosophe” (il principe filosofo) per rivendicare i diritti delle donne e viene ghigliottinata nel 1793

Olympe de Gouges

La libertà che guida il popolo_ Eugène Delacroix

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•1869: nasce in Inghilterra un movimento di emancipazione femminile per ottenere il diritto di voto per le donne alle elezioni nazionali (già nel 1832 era stato concesso il voto comunale dopo che nel 1792 Mary Wollstonecraft aveva pubblicato “A vindication of the right of women” (Una rivendicazione del diritto delle donne)

•1897: nasce la Società nazionale per il Suffragio Femminile fondata da Millicent Fawcett •1903: in piena industrializzazione Emmeline Pankhurst fonda l’Unione Sociale e Politica per il diritto di voto anche per le contee. In un’azione dimostrativa, qualche anno dopo, nel 1913, morirà Emily Davison e nascerà lo sciopero della fame come forma di protesta da un’iniziatica di Marion Dunlop •1918: in Gran Bretagna, Germania, Polonia, Canada, Russia, le donne otterranno il diritto di voto aprendo la strada alla maggior parte delgli altri Paesi

Millicent Fawcett

Emmeline Pankhurst

Suffragette

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1907: La Finlandia è il primo paese Europeo ad aver dei membri femminili nel parlamento 1919: Nancy Astor è la prima donna eletta al Parlamento del Regno Unito

Granducato stemma

Nancy Astor

ELETTORATO PASSIVO

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Elettorato attivo e passivo per le donne : decreto Bonomi n.23 del 2/2/1945 in piena Resistenza 2 giugno 1946: le donne votano per l’elezione dell’Assemblea Costituente, incaricata della stesura della Carta Costituzionale, nonché per il Referendum per la scelta tra Monarchia e Repubblica

VOTANTI DONNE: 12.998.131 VOTANTI UOMINI: 11.949.056

Ragazza festeggia la nascita della Repubblica Italiana

CASO ITALIANO

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DEPUTATI DELL’ ASSEMBLEA COSTITUENTE:

558

DONNE:

21 (3,7%)

Le 21 donne alla Costituente

CASO ITALIANO

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1951: Angela Maria Cingolani Guidi è il primo Sottosegretario (Industria e Commercio) 1976: Tina Anselmi è la prima donna Ministro (Lavoro) 1979: Nilde Jotti è la prima Presidente della Camera donna 1996: Fernanda Contri è la prima donna Giudice Costituzionale

Angela Maria Cingolani Guidi

CASO ITALIANO

Tina Anselmi

Nilde Jotti Fernanda Contri

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21% di donne al Parlamento Italiano 25% di donne al Parlamento Europeo (sulla quota italiana di europarlamentari)

DONNE AL PARLAMENTO

Parlamento Italiano interno

Parlamento Europeo interno

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Quote di posti riservati alle donne all’interno delle liste elettorali per favorire la loro

partecipazione alle competizioni elettorali cui non necessariamente corrisponde

l’elezione

LA SITUAZIONE EUROPEA DELLE “QUOTE ROSA”

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5 PAESI IN CUI NON SONO PRESENTI CORRETTIVI: Bulgaria, Estonia, Lettonia, Finlandia (42% di Parlamentari donne, secondo Paese in Europa), Danimarca (37% di Parlamentari donne, quarto Paese in Europa) 6 PAESI IN CUI SONO PRESENTI QUOTE COSTITUZIONALI O NELLA LEGGE ELETTORALE: Belgio: obbligatorio 1/3 delle candidature e l’alternanza stretta uomo-donna nella lista Grecia: obbligatorio 1/3 delle candidature solo nelle elezioni locali Slovenia: 35% di candidate donne alle elezioni nazionali, 40% alle elezioni europee Francia: 50% di candidate e alternanza, ma per le elezioni nazionali sono previste solo penalizzazioni nei rimborsi elettorali al partito ma non alla lista (nel 2002 molti partiti avevano preferito le penalizzazioni) Portogallo: 33% di candidate in tutte le elezioni Spagna: rispetto della proporzione 40%-60% e quote ogni 5 posti 16 PAESI IN CUI SONO PRESENTI QUOTE VOLONTARISTICHE MESSE IN ATTO DAI PARTITI: situazioni eterogenee:

Svezia: 47% di donne in Parlamento

Paesi Bassi: 39%

Austria, Germania: 32%

Italia: 21%

LA SITUAZIONE EUROPEA DELLE “QUOTE ROSA”

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PREVEDE PER LE ELEZIONI NAZIONALI: • 50% di candidate donne con alternanza parziale (in lista non può comparire lo stesso genere per più di due volte consecutive) • ogni sesso potrà avere al massimo il 40% dei capilista (perché sono bloccati) • sarà prevista la doppia preferenza di genere, come alle Amministrative

NUOVA LEGGE ELETTORALE (ITALICUM)

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1/3 delle candidate sono donne (8 su 24) DOPPIA PREFERENZA DI GENERE Si può dare - un’UNICA PREFERENZA a un uomo o a una donna

oppure - DUE preferenze a DUE candidati, ma in questo caso DEVONO

ESSERE date a candidati di sesso diverso (uomo-donna oppure donna-uomo), pena l’ANNULLAMENTO della seconda preferenza.

ELEZIONI COMUNALI VENARIESI

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FAC SIMILE DI DOPPIA PREFERENZA